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Sociologia Politica Carlo Trigilia Ultima lezione non proiettata Dalla democrazia dei partiti alla democrazia del pubblico ■ Abbiamo visto il declino e la trasformazione dei partiti organizzati di massa ◆ ■ Catch-all party, Cartel Party, personalizzazione, partito personale Oggi (con particolare riferimento a Manin) vedremo come questa trasformazione dei principali protagonisti della ‘democrazia dei partiti’ porti a un nuovo modello più generale definito come ‘democrazia del pubblico’ ◆ cambiano le forme della rappresentanza: legami con i rappresentati e caratteri dei rappresentanti (leadership) ◆ cambiano le procedure di decisione delle politiche ◆ cambiano le politiche Sociologia Poltica/ Carlo Trigilia Le forme della rappresentanza: motivazioni del voto ■ Rispetto alla democrazia dei partiti, nella democrazia del pubblico ◆ L’elettorato non vota più un partito con il suo programma o meglio la sua ‘promessa’, ma una persona, un candidato ◆ Si torna a un rapporto personale con il candidato, come nella fase iniziale del Parlamentarismo, ma il rappresentante è ora scelto sulla base dell’immagine veicolata dai media e non sulla base di un rapporto di conoscenza diretta e di fiducia Sociologia Poltica/ Carlo Trigilia Le forme della rappresentanza: i rappresentanti ◆ I rappresentanti ✦ ✦ ✦ ◆ I rappresentanti ✦ ✦ ◆ non hanno come caratteri distintivi le capacità organizzative e oratorie, le capacità di interpretare l’ideologia del partito,come nella democrazia dei partiti né il prestigio sociale legato al censo o all’istruzione, come nel parlamentarismo ma le qualità carismatiche legate alla capacità di offrire un’immagine convincente, che suscita fiducia e consenso attraverso il linguaggio dei media sono scelti dal partito e proposti ai suoi elettori come nella democrazia dei partiti (ma nel partito personale sono scelti dal fondatore direttamente) tendono però maggiormente a autoproporsi anche in relazione all’apertura del processo di selezione I rappresentanti ✦ ✦ ✦ non provengono più dalla militanza e dalla carriera interna ai partiti (professionisti della politica) come nella democrazia, e non sono ‘notabili tradizionali’ (parlamentarismo) provengono da classi e esperienze professionali diverse, in genere più esterne alla carriera di partito Sociologia Poltica/ Carlo Trigilia Le forme della rappresentanza: elezioni ■ Nella democrazia dei partiti ◆ I partiti organizzati di massa propongono programmi molto dettagliati, e sono quindi, da questo punto di vista, diversi dai partiti precedenti ◆ ma gli elettori non votano per i programmi, ne hanno una vaga conoscenza. Ciò che resta loro impresso sono soprattutto gli slogans accattivanti e le promesse su cui insistono i dirigenti e gli attivisti del partito durante la campagna elettorale ◆ Gli elettori votano per un senso di appartenenza non per una specifica conoscenza dei programmi ◆ I programmi sono più importanti per mobilitare e motivare i ‘militanti’, cioè gli attivisti che svolgono un ruolo importante di comunicazione e intermediazione tra la base e i dirigenti. Sociologia Poltica/ Carlo Trigilia Le forme della rappresentanza: programmi e elezioni ■ Nella democrazia del pubblico ◆ I partiti tendono a diventare strumenti al servizio del leader, fino al caso estremo del partito personale, in funzione della capacità mediatica del leader di fare appello a sezioni diverse dell’elettorato ◆ I partiti propongono programmi più generici per massimizzare la capacità del leader di attrarre il consenso di gruppi sociali diversi, anche con interessi contrastanti, sulla base della sua immagine e dei suoi messaggi attraverso i media ◆ E anche perché la natura e l’ambiente dei compiti del governo richiedono al leader più un potere discrezionale fiduciario che una rigido rispetto del programma Sociologia Poltica/ Carlo Trigilia La democrazia del pubblico (B.Manin) ■ ■ ■ ■ ■ Distacco dei cittadini-elettori dai partiti Instabilità elettorale e voto variabile in funzione del tipo di elezioni (locali, nazionali, ecc.) “i votanti sembrano rispondere (ai termini particolari offerti da ciascuna elezione), piuttosto che semplicemente esprimersi (esprimere le loro identità sociali e culturali)” come nella democrazia dei partiti legata alle fratture sociali forti Predomina la dimensione reattiva del voto, cioè la risposta a stimoli che vengono dai politici che cercano di appellarsi a vari gruppi di votanti i cui bisogni, le cui aspettative sono anche preliminarmente sondati con sondaggi (marketing politico) Nella democrazia del pubblico “l’elettorato appare come un pubblico che risponde ai termini che sono stati presentati sulla scena politica” per iniziativa dei politici stessi Sociologia Poltica/ Carlo Trigilia Conseguenze per la democrazia ■ Manin: continuità della democrazia rappresentativa ◆ Vista soprattutto dal lato della rappresentanza ◆ Elezioni libere continuano a essere strumento nelle mani dei rappresentati per controllare i rappresentanti ◆ Media non controllati direttamente dai partiti (come nella democrazia dei partiti) aiutano a esercitare una valutazione un controllo dell’azione dei rappresentati anche se questi sono ora più autonomi dai partiti ◆ E aiutano a far crescere un elettorato di opinione che si sposta in relazione a un giudizio sulle politiche ◆ Non si può parlare di crisi della rappresentanza e della democrazia come perdita di capacità di controllo in ultima istanza dei cittadini sugli eletti Sociologia Poltica/ Carlo Trigilia Conseguenze per la democrazia ■ C. Crouch: discontinuitàè Post- democrazia ◆ Vista soprattutto dal lato delle politiche e della loro capacità di democratizzazione, cioè di ridurre le disuguaglianze sociali ◆ Erosione delle fratture classiche, in particolare quella capitale-lavoro. Indebolimento della classe operaia. Frammentazione sociale individualizzazione è “parabola della politica dei lavoratori” (Crouch) ✦ indebolimento dei partiti organizzati di massa dei lavoratori ( e anche delle organizzazioni sindacali) ècatch-all party, cartel party, personalizzaione, partito personale Attenuazione della spinta al ‘compromesso politico’ del dopoguerra, basato sullo scambio politico tra accettazione delle istituzioni democratiche e dell’economia di mercato in cambio di politiche per la piena occupazione e e welfare (Stato sociale keynesiano) La globalizzazione accentua questa tendenza (exit per imprese e capitali) Post-democrazia come indebolimento delle istituzioni politiche rappresentative di legare la rappresentanza alla riduzione delle disuguaglianze sostanziali incidendo sulle loro cause ◆ ◆ ◆ Sociologia Poltica/ Carlo Trigilia