La fedeltà di Dio è senza confini

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La fedeltà di Dio è senza confini
Periodico dell’Esercito
della Salvezza
Anno LIV
Numero 769
Giugno 2015
editoriale
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 2 - DCB - Roma
“Verranno da oriente, verranno
da occidente” (Matteo 8:11)
Dal 1 al 5 luglio,
Salutisti di 128
nazioni e 5 continenti invaderanno
la città di Londra,
per il Congresso
Internazionale che
celebrerà i 150
anni di vita, testimonianza e servizio dell’Esercito della
Salvezza nel mondo.
Il motto scelto per questo congresso –
“Boundless”, ossia “Senza Confini” in
italiano - prende spunto da un cantico
scritto dal nostro fondatore, William
Booth, che inizia con la frase “O boundless salvation”, tradotta in italiano
con “Salvezza infinita!”, e parla di
come l’immensa grazia di Dio cerca
tutti, senza differenza di etnie, genere
o ceto sociale (Galati 3:28).
Il messaggio di Cristo è per tutti –
“bravi” o “brutti” che siano: anzi, il
vangelo forse è indirizzato proprio alla
“brutta” gente! Gesù trascorreva di
buon grado il suo tempo con i peccatori, e quando la “brava gente” si
lamentava, rispondeva che era venuto a chiamare i peccatori, perché
“erano proprio i malati che avevano
bisogno del medico” (Marco 2:17).
Il vangelo è senza confini anche perché non ci sono limiti alla sua potenza
nel cambiare delle vite. Il messaggio
di Gesù offre guarigione divina per chi
si riconosce “malato” a causa del peccato, trasformando dei peccatori in
santi che amano Dio e il prossimo.
Chiunque tu sia, l’amore illimitato di
Dio ti avvolge e può trasformare la tua
vita. Forse non potrai essere a Londra
per il Congresso Internazionale*, ma
c’è posto per te nella famiglia di Dio!
David Cavanagh, maggiore
* segui gli sviluppi su www.boundless2015.org
segui la diretta streaming su boundlesslive.com
La fedeltà di Dio è senza confini
Quando penso a un Congresso, la prima
parola che mi viene in mente è “fedeltà”,
quella che Dio ha mostrato nel corso degli
anni verso il suo Esercito della Salvezza. Nel
2000 è stata la prima volta che ho partecipato a una tale evento internazionale. È stato
ad Atlanta (USA) e aveva come tema
“l’Esercito di domani, portate la fiamma dello
Spirito Santo nel nuovo millennio”. Quando
penso indietro a quell’esperienza, ricordo
l’entusiasmo col quale sono tornato a casa e
penso al modo in cui Dio ha mostrato la sua
fedeltà in questi 15 anni che sono trascorsi.
Crescita, impegno e consacrazione sono le
tre parole che riassumono l’azione dello
Spirito Santo, il diffondersi della sua fiamma
attraverso l’opera dell’Esercito in decine di
nuovi paesi. La visione di un Esercito, con
una Missione e un Messaggio, formulata
dalla Generale (R) Linda Bond e che ha dato
una chiara direzione a livello internazionale
ha portato anche me a dedicare la mia vita
completamente a Gesù come ufficiale
dell’Esercito della Salvezza, creando tante
opportunità di servizio, ma anche arricchendo la mia vita in un modo tale che non bastano le parole di un articolo per raccontarle.
Quando penso all’idea della fedeltà di Dio,
subito mi viene in mente Abrahamo, il
patriarca la cui storia è raccontata nel primo
libro della Bibbia, Genesi, e in particolare la
richiesta fatta da quello stesso Dio che gli
aveva promesso di farlo diventare una grande nazione, gli chiedeva ora di sacrificare il
suo unico figlio Isacco. Abramo ubbidì fedelmente a Dio e, senza esitazione, intraprese
ciò che gli era stato richiesto perché aveva
piena fiducia in Dio, che non avrebbe mai
contraddetto la sua promessa. Quando
stava per uccidere Isacco, all’improvviso un
angelo del Signore lo fermò dicendogli: ”Non
stendere la mano contro il ragazzo e non fargli
del male perché so che tu temi Dio, poiché
non mi hai rifiutato tuo figlio, l’unico tuo!”
Ubbidienza e fedeltà: un binomio spirituale
potente!
Credo che come Esercito della Salvezza possiamo trarre un importante insegnamento da
questa storia. Il Generale Gowans affermava
che esistiamo per salvare anime, aiutare i credenti a crescere nell’esperienza della santificazione e aiutare l’umanità sofferente.
Durante il Congresso di Atlanta esortò tutti noi
salutisti a portare quella fiamma nel nuovo
millennio. Come? Attraverso l’ubbidienza e la
fedeltà verso il mandato ricevuto da Dio di proclamare l’Evangelo di Gesù Cristo in nazioni
dove non eravamo presenti; formando e aiutando i nostri giovani ad avere un impegno più
profondo con Gesù, ma anche mantenendo il
nostro ruolo profetico attraverso l’istituzione
della Commissione Internazionale per la
Giustizia Sociale. Quest’ubbidienza è stata
accompagnata dalla fedeltà di Dio e dalla Sua
benedizione, portando il nostro movimento a
servire Dio e il nostro prossimo in 126 paesi.
Dal 1 al 5 luglio, l’Esercito della Salvezza celebrerà i suoi 150 anni di storia con un
Congresso Internazionale che avrà per tema:
“Salvezza senza confini”. Wow! Sono passati
già 150 anni, è incredibile, vero? 150 anni con
una costante: la fedeltà di Dio. Il Fondatore
della Missione Cristiana in Cina, J. Hudson
Taylor, aveva due parole ebraiche ben in vista
nel suo ufficio “Ebenezer”, che vuol dire “Fin
qui l’Eterno ci soccorsi”, e “Javeh –Jireh”, che
significa “il Signore provvede”. Sia che guardasse al passato sia che guardasse al futuro,
egli sapeva che non c’era bisogno di temere:
Dio sarebbe stato vicino con la sua fedeltà.
Anche noi vogliamo ringraziare il Signore per
tutte le benedizioni che riversa sul suo
Esercito giorno dopo giorno e
vogliamo rispondere a questo
amore con la nostra fede e la
nostra ubbidienza.
Luca Longo, tenente
Giugno 2015
Giustizia Sociale
Anch’io faccio la mia parte!
“Se vogliamo cambiare il futuro, dobbiamo
disturbare il presente”, queste parole furono dette da Catherine Booth, insieme a
suo marito William, fondatrice dell’Esercito
della Salvezza. Parole che ebbero un grande impatto sulla missione dell’Esercito,
che ben presto, dopo la sua creazione, iniziò realmente a “disturbare” il suo presente, combattendo la povertà, lo sfruttamento, la mancanza di prospettive e di speranze per milioni di persone, la discriminazione e la disuguaglianza nell’Inghilterra vittoriana. Forme diverse di uno stesso fenomeno: l’ingiustizia sociale. Ancora oggi
essa grava sulla vita di tante persone nel
nostro mondo.
Questo impegno per la giustizia sociale si
basa sul nostro essere il popolo di un Dio
giusto, che ci chiede a nostra volta di combattere per la giustizia1. Allo stesso modo,
quali seguaci di Gesù e del Suo esempio,
per noi amare il nostro prossimo e vivere
secondo le direttive del Regno di Dio fa
parte di una conclusione logica, e il nostro
comportamento è un attitudine naturale2.
Il nostro compito è interrogarci sulle pratiche sociali, rifiutare di accettare ciò che la
società trova normale, ma che in realtà
non lo è, combattendo ogni forma d’ingiustizia e trattando con dignità coloro che la
società tratta come cittadini di seconda
classe, anche se questo vuol dire andare
contro corrente.
Vivere in modo giusto richiede un cambiamento radicale del nostro modo di vivere,
che si traduce nel concreto:
1) Consumando in modo consapevole
Per esempio, comprando prodotti locali o
prodotti del commercio equo3, informandosi sulle condizioni di produzione e comprando di meno per evitare gli sprechi.
Viviamo in una società di consumo e non ci
rendiamo conto che molta gente è sfruttata affinché noi possiamo avere prodotti a
buon prezzo, negozi pieni di cibo, armadi
pieni di vestiti e gadget dell’ultima generazione.
2) Occupandosi della creazione
Usando di meno, riutilizzando e riciclando4. Non è un segreto che stiamo usando
molte più risorse naturali di quante ce ne
possiamo in realtà permettere, e che stiamo inquinando le nostre fonti d’acqua,
distruggendo le nostre foreste e uccidendo
molte specie di animali.
3) Alzando le nostre voci contro l’ingiustizia
La voce di ognuno di noi è importante.
Possiamo parlare con amici, parenti, conoscenti, influenzandoli in modo positivo.
Spesso pensiamo che quello che facciamo
non avrà nessun effetto sull’ingiustizia
mondiale ma, più la gente sarà informata,
più s’impegnerà, e più grande sarà l’impatto che avremo.
“Combatterò”
4) Pregando
La preghiera è un’arma di cui troppo
spesso non facciamo uso, eppure ha un
potere enorme. Schieriamoci contro ogni
forma d’ingiustizia e preghiamo chiedendo a Dio il coraggio di cambiare il mondo
e che egli susciti sempre più persone
pronte a schierarsi contro ogni forma d’ingiustizia.
Apriamo i nostri occhi e guardiamo cosa
succede intorno a noi. Riflettiamo a ciò
che possiamo fare; solo in questo modo
saremo in grado di “disturbare il presente!”
Christine Tursi
1 Pratica la giustizia, ama la misericordia e cam
mina umilmente con il tuo Dio - Michea 6:8
2 Jesus and Justice – International Social Justice
Commission
3 Per esempio: www.fairtradeitalia.it
4 Ri-Shop Italia
Finché ci saranno donne che piangono,
io combatterò…
Finché ci saranno dei bambini che
hanno fame e freddo,
io combatterò…
Finché ci sarà un alcolizzato,
io combatterò…
Finché ci sarà, per la strada, una
prostituta che si vende,
io combatterò…
Finché ci saranno uomini in prigione, che ne escono per ritornarci,
io combatterò…
Finché ci sarà un essere umano
privo della luce di Dio,
io combatterò…
io combatterò…
io combatterò…
William Booth, 1829-1912
Giugno 2015
Per riflettere
Senza confini
Cosa succerebbe se non ci fossero confini fra i diversi Paesi? Si potrebbe
entrare e uscire da un qualsiasi Paese
senza il controllo alla dogana. In diversi
Paesi dell’Europa, dopo l’accordo
Schengen, i confini non esistono più;
tutti possono viaggiare liberamente
senza essere controllati: è una specie
di diritto alla libertà.
In un certo senso è così: Internet ha
reso il mondo molto più piccolo. Basta
un click sul computer e sapete tutto ciò
che volete su qualsiasi soggetto. Un
qualsiasi smartphone permette di far
circolare le notizie in tempo reale e
immediatamente il resto del mondo ne
ha conoscenza.
Da quando Facebook fa parte della mia
vita, ho tanti amici e tante possibilità di
comunicazione. Posso viaggiare in altri
posti senza neanche uscire di casa.
Posso condividere la vita dei miei amici
senza essere insieme a loro. Posso
sapere ciò che succede nel mio quar-
tiere, anche senza andare a trovare le
persone che ci vivono. Posso partecipare alle discussioni, senza neppure comprendere la situazione che mi circonda.
Non vi sono limiti alle possibilità!
Sono convinta che anche la fede di ogni
credente debba essere vissuta nella
propria comunità, senza che le siano
posti dei limiti. Ci sono tanti versetti
biblici che ci incoraggiano a sognare e
pensare “senza confini”. Uno in particolare è quello di 1 Cronache 4:10, la preghiera di Iabes, “Iabes invocò il Dio
d’Israele, dicendo: “Benedicimi, ti
prego; allarga i miei confini; sia la tua
mano con me e preservami dal male in
modo che io non debba soffrire!”
Iabes, ha gridato a Dio, voleva che il suo
mondo fosse più grande, che fosse
senza confini. Forse noi abbiamo posto
dei confini al nostro mondo, escludendo
quello che ci circonda. Forse pensiamo
di non essere abbastanza bravi per intavolare un discorso o essere coinvolti nel
La comunità cristiana nasce da credenti
che volutamente formano una comunione
fraterna accogliente e inclusiva.
Qualche tempo fa, il “Toronto Star” riportava un articolo intitolato “Il Vangelo della
connessione”. Non era un commentario
religioso; il giornalista descriveva come
delle vite che sembrano apparentemente
causali, sono essenzialmente collegate.
Siamo inevitabilmente collegati perché
viviamo nella “comunità”.
Nel suo libro, Vita Comune, il ben noto teologo tedesco Dietrich Bonhoeffer fa una
distinzione fra la comunità umana e la
comunità spirituale. Egli spiega che
“l’amore umano verso l’altra persona è
per il bene di se stessi, mentre l’amore spirituale ama per amore di Cristo.” La comunità spirituale non è qualcosa che si realizza in modo naturale. La nostra “connessione” spirituale deve essere intenzionalmente sviluppata per unire le persone in
modo positivo. Il Vangelo è pieno di appelli
a sviluppare delle relazioni. Per il cristiano,
la comunità non è semplicemente una
questione di luogo, è piuttosto un modo di
pensare, un ethos. La comunità cristiana
nasce da credenti che volutamente si uniscono per diventare una comunione fraterna accogliente ed inclusiva.
Il fondamento della comunità cristiana è il
Dio trino – Padre, Figlio e Spirito Santo. La
teologia trinitaria è alla base della nostra
comprensione della comunità spirituale.
Un solo Dio, che incarna la coesistenza di
tre Persone co-eguali in potenza e gloria,
che esalta la ricchezza e la bellezza della
vita stessa, e che serve da modello divino
della comunità. Dio ci chiama a vivere sotto
il suo dominio regale sulla terra. La comunità è creata per condividere l’amore di
Cristo gli uni con gli altri.
La cultura postmoderna è delusa della
chiesa istituzionalizzata. Molte persone
sono scoraggiate perché desiderano essere unite a dei credenti autentici e accoglienti. Desiderano una comunità in cui sono
accettate per quello che valgono, un luogo
dove le persone sono reali e aperte, in
grado di esprimere pienamente il loro desiderio di Dio. Cercano un posto dove la chiesa rappresenta uno stile di vita, una vera
famiglia di credenti. Può l’Esercito della
Salvezza del 21° secolo offrire una comunità d’amore sincero per la gente di oggi?
Possiamo essere quel luogo sicuro dove le
persone sperimentano l’accettazione e la
libertà di condividere sinceramente?
Possiamo essere la luce di Dio nel buio
della nostra società?
La gente desidera una connessione relazionale. In quanto Chiesa di Dio, Esercito di
Dio, siamo chiamati a raggiungere il mondo
nel nome di Cristo. Siamo chiamati ad
abbracciarci l’un l’altro, a diventare comunità per l’altro. L’apostolo Paolo ci insegna
nostro quartiere. La preghiera di Iabes
è valida anche per noi: “allarga i miei
confini”.
Chi è il nostro prossimo con il quale parlare del Signore? La persona ignorata
dal mondo? La persona che siede sempre da sola al bar?
Sicuramente ripetere la preghiera di
Iabes ci spingerà a guardare il mondo
con occhi diversi. Oggi, cerchiamo di
vedere dove sono i nostri confini e
andiamo oltre. Oggi, pensiamo e chiediamo a Dio di allargare i nostri confini.
Estelle Blake, maggiore
Il Vangelo della connessione
“siate imitatori di Dio, quali figli carissimi, e
camminate nella carità, nel modo che
anche Cristo vi ha amato…” (Efesini 5:1-2).
“Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi
dobbiamo amarci gli uni gli altri” diceva
l’apostolo Giovanni. “….se ci amiamo gli
uni gli altri, Dio rimane in noi e l’amore di
lui è perfetto in noi” (1 Giovanni 4:11-12).
Il motto dell’Esercito “Il cuore a Dio, la
mano all’uomo” ci ricorda che siamo tutti
sulla stessa barca. Noi siamo la comunità
dei credenti. Come con Gesù, possiamo
sempre riconoscere il potenziale in tutte le
persone, al di là delle carenze; vedere la
bontà e la bellezza in tutti. Concentriamoci
sulla comunità spirituale, ricordando che
siamo tutti figli di Dio. Siamo tutti alla ricerca dello stesso Salvatore.
William Francis (commissario – R)
Giugno 2015
Eventi & Pubblicazioni
BOUNDLESS - SENZA CONFINI
Congresso Internazionale 2015
Dal 1 - 5 luglio a Londra, UK
Campi estivi
ECCO I “SEGNI PARTICOLARI” DEL CONGRESSO
Il motto scelto per il Congresso: “Senza Confini – Salvezza Infinita per il mondo intero”, è stato
tratto dal cantico “Salvezza infinita!”, scritto dal fondatore dell’Esercito della Salvezza, William
Booth.
Il versetto della Scrittura - Efesini 3:8, chiama il popolo di Dio a “predicare alle genti le infinite ricchezze di Cristo!” Questo versetto è fondamentale per l’identità dell’Esercito della Salvezza e la
sua missione di vincere il mondo per Dio.
L’elemento grafico del logo del Congresso è composto da colombe intrecciate, che simboleggiano lo Spirito Santo. L’uso del giallo, rosso e blu riflette i colori presenti sulla bandiera dell’Esercito
- che rappresentano la Trinità - ma anche la diversità dei suoi membri. Le colombe si uniscono
per creare la forma di una stella, il centro della bandiera rappresenta il fuoco dello Spirito Santo.
Infine, la figura complessiva di un cerchio rappresenta il mondo redento da Gesù Cristo; questo
cerchio non ha né inizio né fine – ed è un richiamo alla natura eterna e infinita di Dio.
Il mandato della missione Senza Confini: “Commemorare il passato, Celebrare il presente e
Innovare il futuro”
Il passato sarà commemorato dal 1-5 luglio 2015 nella zona est di Londra e nella “tenda”
dell’Arena O2, proprio come William e Catherine Booth e i primi salutisti si riunivano in una tenda
nella zona est di Londra, 150 anni fa. Il presente sarà celebrato ringraziando Dio per la benedizione sul ministero che l’Esercito svolge in 128 paesi.
Il futuro sarà inaugurato dalla visione del generale André Cox di un Esercito di Integrità, Gioioso,
Unito, che Serve e si prende Cura del prossimo, Multiculturale e
Giovane.
Altre informazioni sul sito: www.boundless.org
Facebook: www.facebook.com/boundless2015
Twitter: twitter.com/Boundless2015
Instagram: @Boundless_2015
Diretta streaming dell’evento: boundlesslive.com
06
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eventi-campi-e-colonie
Libri salutisti
- Cristiani in divisa, David Armistead
- Guida per oggi, autori vari
- L’uomo perfattamente ripieno dello Spirito Santo,
John Larsson
- Ciò in cui crediamo, John Coutts
- Alla Gloria di Dio, Lilly Zbrist
- L’Esercito della Salvezza e i sacramenti,
William Metcalf
- L’Esercito della Salvezza e la decima, autori vari
I libri e i CD possono essere acquistati al Quartiere
Generale, per maggiori informazioni visitare:
www.esercitodellasalvezza.org/pubblicazioni
IL GRIDO DI GUERRA
Organo ufficiale dell’Esercito della Salvezza
Dir. Responsabile: ten. col. Massimo Tursi
Team editoriale: magg. V. Pavoni Longo,
ten. F. Longo, Paolo Consentino
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Giugno 2015
DICHIARAZIONE DI INTENTI
Il Grido di Guerra - contro il
male e l’ingiustizia - è l’organo ufficiale dell’Esercito
della Salvezza. Esso è
l’espressione del pensiero
del nostro movimento.
Pertanto, esso ha tre obiettivi principali: evangelizzazione, informazione sulle
attività e l’Opera in Italia,
informazione a livello internazionale.
Questi obiettivi saranno conseguiti mediante la pubblicazione di brevi articoli attuali
e rispondenti alla nostra cultura.
Per
maggiori
informazioni:
CD - Corale
NapleSinginGroup:
• Fuori dal
cortile
• Niente è
impossibile
per te
Per donare il 5 per mille
Esercito della Salvezza in Italia
P. I VA 0 7 9 3 3 8 5 1 0 0 3
ESERCITO DELLA SALVEZZA
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