Progetto nell`Abbazia di Leno_plesso BLU Infanzia IC Leno 2016-17

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Progetto nell`Abbazia di Leno_plesso BLU Infanzia IC Leno 2016-17
Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
ISTITUTO COMPRENSIVO DI LENO
Via F.lli De Giuli 1, 25024 LENO ( Brescia) ; Tel. 030.9038250 – Fax 030.9068974
codice ministeriale BSIC89600Q - C.F. 88004450172
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PROGETTARE IL PROGETTO
Anno scolastico: 2016/2017
Classe/Sezione: PLESSO BLU
TITOLO DEL PROGETTO
Nell’Abbazia di Leno…
AREA DEL BISOGNO
•
Ragioni della scelta
(motivazioni del progetto, esplicitazione dei bisogni dei soggetti)
• Nell’anno passato approfittando del tema del calendario della solidarietà,
abbiamo pensato di utilizzare RE DESIDERIO come personaggio
mediatore per iniziare un nuovo viaggio alla scoperta di LENO.
L’entusiasmo con il quale i bambini hanno risposto a tale progetto ci ha
spinte a continuare questo percorso focalizzandoci sull’Abbazia di Leno e
la vita che veniva svolta all’interno di essa dai Monaci. Come per l’anno
passato anche quest’anno il calendario della solidarietà ha dato l’IMPUT
per iniziare il progetto. Abbiamo poi pensato di utilizzare come
personaggio mediatore uno studente universitario che si è prestato ad
impersonificare il ruolo di FRA MATTEO, monaco benedettino che vive
nell’Abbazia di Leno. Anche il progetto “orto botanico”, che da anni viene
attuato nel nostro plesso ha una valenza trasversale con i progetti di
questi ultimi anni. Il Giardino dei Semplici era infatti l’orto coltivato dai
monaci nell’Abbazia di Leno. Riteniamo comunque interessante conoscere
le radici del nostro paese e capirne bene la storia per sviluppare nei
confronti di esso amore e rispetto. Costruire insieme ai bambini una
cultura di appartenenza, partecipazione, conoscenza del proprio paese e
di cittadinanza consapevole. La scuola è la prima comunità in cui
attraverso l’esperienza e il gioco, si parla, si comunica si cresce con tante
culture e si diventa cittadini
• IL VERO VIAGGIO NON CONSISTE NEL CERCARE NUOVE
TERRE, MA NELL’ AVERE NUOVI OCCHI ( M. Proust )
AREA DELLE FONTI
• Riferimenti Teorici:
- Indicazioni per il curricolo della scuola dell’infanzia, 2012:
In esse, infatti, ci sono precisi richiami alle finalità della scuola che deve
porre al centro del processo educativo il bambino che apprende: “Con
l’originalità del suo percorso individuale e le aperture offerte dalla rete
di relazioni che lo legano alla famiglia e agli ambiti sociali”. Si tratta
allora, per la scuola dell’infanzia, di elaborare gli strumenti di conoscenza
necessari per far comprendere ai bambini i contesti naturali, sociali ed
antropologici nei quali si trovano a vivere.
• Collegamenti con il Pof:
Tra i diversi indicatori che delineano la qualità del servizio della nostra
scuola il Ptof indica :
-sperimentare diversi ruoli e forme d’ identità: quelle di figlio, alunno,
compagno, maschio e femmina abitante di un territorio, membro di un
gruppo appartenente ad una comunità sempre più ampia e plurale
caratterizzata da valori comuni, abitudini, linguaggi, riti e ruoli.
AZIONI DI SVILUPPO
• Fasi di sviluppo del progetto: mappa.
ABATE
ORTOLANO
MAESTRO
CUOCO
Il nostro calendario:
i ruoli dei monaci
nell’Abbazia di Leno
CIAMBERLANO
MEDICO
AMANUENSE
Orto: giardino dei
semplici
FARMACISTA
CALENDARIO
PROGETTO
SOLIDARIETA’
I BAMBINI
DELL’ECUADOR
COMPETENZE ATTESE:
Il sé e l’altro
Il/la bambino/a sa di avere una storia personale e famigliare, conosce le tradizioni
della famiglia, della comunità, e le mette a confronto con le altre.
Aspetti dell’organizzazione
(tempi,spazi,raggruppamenti):
TEMPI
Il progetto “Nell’ Abbazia di Leno…” inizia a novembre, in coincidenza con
l’inizio dei gruppi omogenei. Dopo l’elaborazione del calendario della
solidarietà e la visita a scuola di FRA MATTEO, seguiranno vari imput, che
determineranno le fasi di sviluppo del progetto durante tutto l’anno
scolastico.
Il progetto terminerà nel mese di maggio con la festa di fine anno.
SPAZI
Sezioni- salone –corridoio -giardino
RAGGRUPPAMENTI
Gruppi omogenei e gruppo sezione
Aspetti della relazione (ruolo dell’adulto,
tutoring..):
Dal nostro PTOF emerge un’immagine di bambino portatore di una storia
personale, capace di essere curioso, motivato,alla ricerca di nuove soluzioni
e desideroso di esplorare.
Il ruolo di noi adulti nel rapporto col bambino è di conseguenza quello di
osservare, ascoltare e decodificare i suoi messaggi, per partire da ciò che
lui sa, pensa, fa’.
Il bambino è protagonista del processo educativo, perciò non è possibile
formulare delle proposte che siano estranee ai suoi bisogni , ai suoi ritmi e
alle sue curiosità.
In particolar modo facciamo nostro il ruolo di “regia educativa” , che si
caratterizza come capacità di:
-creare un ambiente in grado di accogliere tutte le evoluzioni e i percorsi
possibili;
-riconoscere le tracce lasciate dai bambini;
-inserire elementi problematici che possano creare dissonanze capaci di
progressive riorganizzazioni dei quadri concettuali di riferimento;
-favorire nel bambino/a il desiderio di provare, esplorare, pensare,
fantasticare;
-stimolare, mediare, aiutare il bambino a dare significato a vissuti ed
esperienze.
Le relazioni bambino-bambino coincidono con l’attività ludica, attraverso la
quale è possibile esplorare, comunicare, osservare, scegliere, acquisire
conoscenze, progettare e risolvere problemi.
La diversità è un momento di arricchimento e confronto personale di ognuno.
L’adozione di atteggiamenti di aiuto reciproco e tutoraggio sono stimolati
da noi adulti; il lavoro di gruppo è una delle modalità proposte ai bambini per
sollecitare atteggiamenti di collaborazione e cooperazione.
Aspetti della metodologia:
Le insegnanti propongono le attività sotto forma di gioco.
I riferimenti assunti dal plesso si riferiscono alle teorie di Bondioli-Savio
nel considerare il GIOCO la risorsa privilegiata di apprendimento e di
relazione, in grado di favorire rapporti attivi e creativi sul terreno sia
cognitivo che relazionale.
Esso consente di trasformare la realtà secondo le esigenze interiori , di
realizzare le potenzialità e di rivelarsi a sé stessi e agli altri , in una
molteplicità di aspetti , di desideri e di funzioni: il gioco nella sua valenza
affettiva , emotiva , sociale ed intellettiva diventa uno strumento
fondamentale all’interno del contesto , come stimolo e percorso conoscitivo .
L’ESPLORAZIONE e la RICERCA sono, oltre al gioco, altre modalità da noi
privilegiate , affinché ognuno si ponga di fronte ai problemi in modo attivo .
Attraverso l’osservazione attenta , l‘analisi dei dati a disposizione , la loro
rielaborazione , si rendono possibili percorsi originali , sperimentazioni e
verifiche , che restituiscono dignità all’errore , comunque valorizzato
perché parte di una ricerca condivisa.
Riteniamo che anche il PROBLEM SOLVING sia una modalità di
apprendimento che stimola il bambino a creare relazioni mentali mediante
l’interazione con l’ambiente.
La costruzione di situazioni-problema , in cui il bambino/a si pone in modo
attivo e produttivo , ricercando , consente l’attivazione di strategie proprie
che rendono l’apprendimento significativo , oltre che condiviso .
Il problema in questa prospettiva ,è considerato come uno schema di
approccio alla conoscenza e come attivazione di strutture cognitive
significative.
L’esplorazione, la ricerca, il problem solving, la conversazione sono metodi
da noi costantemente utilizzati: viene privilegiato il vissuto del bambino,
quindi si effettuano molte escursioni, l’osservazione dell’ambiente naturale,
la costruzione, l’aspetto motorio e psicomotorio. Solo nel momento della
formalizzazione dell’esperienza si introducono esercitazioni inerenti alla
rappresentazione grafico-simbolica.
DOCUMENTAZIONE
Modalità e strumenti utilizzati:
Per chi
Bambini/e
Insegnanti
genitori
Che cosa
come
L’intero progetto Con
il
quadernone dei
grandi,il librettoraccolta
delle
attività
per
mezzani
e
piccoli, plastici,
disegni
cartelloni, foto,
riprese video.
Il percorso del -con le griglie di
gruppo omogene stesura
dei
progetti
-con le foto delle
attività
Il percorso del -disegni,
gruppo
plastici,cartelloni
omogeneo
,quadernoni,ogg
etti realizzati dai
bambini
-foto, riprese con
video-camera.
MONITORAGGIO E VERIFICA
Lo strumento privilegiato sarà l’osservazione, occasionale e sistematica, per
valutare le esigenze del bambino/a , per registrare i suoi bisogni e le sue
curiosità, per riequilibrare le proposte educative in base alla qualità delle
risposte.
L’osservazione sarà inoltre uno strumento essenziale per condurre la
verifica della validità dell’adeguatezza del processo educativo.
La valutazione finale avverrà utilizzando le griglie condivise dal circolo .
(Vedere scheda per la valutazione dei progetti)
Gli Insegnanti
Frontini Laura Francesca
Fioletti Silvana
Santarsiero Giovanna
Cominotti Monica
Casali Marialuisa
Barezzani Fausta
Grazioli Federica
Baratti Alice
Novembre2016