Valutazione del luogo d`intervento e regole di autoprotezione

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Valutazione del luogo d`intervento e regole di autoprotezione
CROCE BIANCA DI BRESCIA
CORSO DI QUALIFICAZIONE PER MILITE SOCCORRITORE
Valutazione del luogo d’intervento e regole di auto
protezione
L’autoprotezione è sempre stato un capitolo spinoso, molti allievi storcono il naso all’idea di dover
perdere tempo prezioso a valutare una scena d’intervento. Siamo abituati dai film a vedere i
soccorritori che di buttano sprezzanti del pericolo nelle situazioni più disperate, ma questo nella
realtà non è assolutamente da farsi, per una semplicissima motivazione: se malauguratamente il
soccorritore non fosse più in grado di svolgere il suo compito l’intero equipaggio sarebbe
compromesso. Non potendo più operare ne dovrebbero arrivare altri due perdendo molto più tempo
di quello che servirebbe al personale qualificato (pompieri, polizia, etc) per arrivare sul posto.
Nello svolgimenti di un soccorso ognuno è preparato per eseguire
INTRODUZIONE
La prima fase di un soccorso è costituita da tre punti fondamentali, che non devono mai essere
trascurati:
1. Controllo e preparazione del materiale da portare sul luogo dell’evento;
2. Valutazione della scena e raccolta di dati riguardo alla dinamica dell’evento;
3. Autoprotezione.
Anche se non sembrano avere una grande rilevanza, in realtà queste prime fasi dell’intervento sono
estremamente importanti e possono determinare la tempestività del soccorso e la sua corretta
riuscita, impedendo anche ulteriori danni ai soccorritori stessi.
1) PREARRIVO
Nel momento in cui si riceve una chiamata del 118, l’equipaggio che partirà per l’intervento deve
avere già controllato tutto il materiale dell’ambulanza, verificandone NON SOLO la presenza, ma
SOPRATTUTTO la funzionalità.
In parole semplici: non basta vedere che c’è la barella standard sull’ambulanza per dire che
l’abbiamo controllata; dobbiamo verificare che tutte le sue parti funzionino, perciò dovremo
toglierla dall’ambulanza, abbassarla a terra, verificare che lo schienale e la parte posteriore si
alzino, vedere che le spondine laterali si sgancino ecc….e così via per tutto il materiale in uso
sull’ambulanza. Particolare attenzione andrà prestata al controllo del sistema di erogazione
dell’ossigeno, verificando che sia funzionante correttamente, che non vi siano perdite nei vari
raccordi, che non vi sia ossigeno residuo nel circuito e che le bombole siano sempre chiuse tranne al
momento del loro utilizzo.
Se il controllo è stato eseguito correttamente, nel momento in cui si parte per il soccorso il
capoequipaggio dovrà definire i ruoli dei soccorritori ed assegnare a ciascuno i presidi ed il
materiale da prendere e trasportare sul luogo dell’intervento, sicuro della loro presenza e soprattutto
della loro integrità.
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2) VALUTAZIONE DELLA SCENA
Giunti sul luogo dell’evento si deve procedere alla VALUTAZIONE DELLA SCENA.
Di cosa si tratta? E’ un momento del soccorso molto importante per alcune ragioni:
• Ci consente di rilevare situazioni o zone di pericolo per la nostra incolumità sul luogo
dell’evento e, di conseguenza, ci dà modo di proteggerci prima, durante e dopo il soccorso.
• Ci permette di rilevare le caratteristiche ambientali del luogo, in particolare la presenza di
scale, oggetti ingombranti, pendenze del terreno, ecc…..che potrebbero ostacolarci durante
il caricamento ed il trasporto dell’infortunato.
• Ci aiuta a capire la dinamica dell’evento, l’eventuale presenza di più persone che hanno
bisogno di soccorso, la necessità di richiedere l’intervento di ulteriori mezzi(altre
ambulanze, vigili del fuoco…) o della forza pubblica.
• Ci può essere utile, infine, per raccogliere dati significativi sul paziente che andremo a
soccorrere. Un esempio per capirci: in uno scontro tra due automobili, se notiamo subito che
uno degli occupanti è stato sbalzato al di fuori dell’abitacolo della sua vettura, oppure
vediamo che c’è una grave ed evidente deformazione dei veicoli coinvolti, considereremo
immediatamente questi come chiari segni di impatto violento ed ipotizzeremo subito la
possibile presenza di conseguenze gravi sugli occupanti dei mezzi coinvolti.
3) AUTOPROTEZIONE
Uno dei compiti più importanti di un soccorritore è la tutela della propria incolumità fisica e del
proprio equilibrio emotivo.
La protezione personale è necessaria in molte situazioni di intervento:
• Situazioni in cui si verifica l’esposizione ad agenti patogeni trasmissibili per via aerea o per
via parenterale;
• Situazioni che possono esporre al contatto con materiali pericolosi;
• Operazioni di salvataggio;
• Situazioni di violenza.
In ciascuno di questi interventi, l’ambulanza è dotata dell’equipaggiamento di
protezione per i soccorritori, che ognuno deve conoscere e saper utilizzare nel modo
corretto. Inoltre, ogni soccorritore che si trovi nelle situazioni elencate sopra, deve
sempre porre come prioritaria la necessità di autoproteggersi, prima di compiere
qualsiasi ulteriore passo.
Precauzioni per la protezione dal contatto con liquidi organici
Le malattie infettive sono causate da agenti patogeni (ad es.: virus o batteri), che possono essere
disseminati attraverso l’aria, oppure possono essere trasmessi attraverso i liquidi organici.
Nel caso delle infezioni a trasmissione aerea, gli agenti patogeni vengono trasportati e disseminati
mediante le piccolissime goccioline emesse con gli atti del respiro, con la tosse o con lo starnuto e
possono essere assorbite da voi attraverso gli occhi o inalate durante il respiro.
Nel caso di infezioni a trasmissione parenterale, esse si realizzano attraverso il contatto tra liquidi
organici (SANGUE, URINE, FECI, VOMITO, LIQUIDO CEREBRO-SPINALE, SUDORE…ecc)
che contengono gli agenti patogeni e soccorritore, soprattutto nel caso di ferite aperte o di piaghe
presenti su mani, viso o cute del soccorritore, oppure di contatto con le sue membrane mucose (ad
es. quelle di occhi, naso o bocca).
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Poiché è impossibile per un soccorritore professionale riconoscere a prima vista i pazienti portatori
di infezioni, tutti i liquidi organici,di qualsiasi paziente ed in qualsiasi momento, devono essere
considerati infetti e devono essere prese le opportune precauzioni, indossando ad ogni intervento
l’equipaggiamento protettivo personale idoneo.
GUANTI: I guanti monouso, in lattice o vinile, devono essere utilizzati tutte le volte che vi sia la
possibilità di entrare in contatto con sangue o altri liquidi organici, quindi nella maggior parte dei
servizi che si effettuano normalmente.
I guanti “da lavoro” invece, più pesanti e resistenti, devono essere indossati soprattutto in tutti quei
casi in cui si debba lavorare con materiali taglienti o con liquidi abrasivi, perché devono resistere
alle lacerazioni e proteggervi da lesioni o da contaminazioni.
Nota: Anche se avete utilizzato i guanti protettivi nell’assistere il paziente, sarà necessario che vi
laviate le mani subito dopo ogni intervento. Inoltre, sugli oggetti che avete toccato con i guanti
(blocchi per appunti, maniglie, attrezzature varie) potrebbero ancora esservi residui di liquidi
organici, perciò è necessario ripulire tutte le attrezzature utilizzate prima di ogni altro intervento.
Lavare le mani frequentemente e metodicamente aiuterà a ridurre la vostra esposizione, quella dei
vostri colleghi e del successivo paziente al rischio di contagio.
PROTEZIONE OCULARE: Le membrane mucose che circondano l’occhio sono in grado di
assorbire i liquidi. Utilizzate quindi gli occhiali protettivi nei casi di emorragie arteriose che
schizzano sangue ed in tutti quei casi in cui sospettiate l’eventualità che si verifichino schizzi di
liquidi organici.
MASCHERINE PROTETTIVE PER LE VIE AEREE: Per proteggervi dagli schizzi di sangue o
di altri liquidi organici e nel sospetto di malattie a trasmissione aerea (ad es. nelle epidemie
d’influenza) dovrete sempre utilizzare le mascherine protettive che sono in dotazione su ogni
ambulanza, facendole aderire bene al viso e ricordandovi di non levarle fino alla fine
dell’intervento.
Incidenti con materiali pericolosi
Quando si verifica un incidente che coinvolge automezzi che trasportano materiali chimici o quando
in un contenitore di tali materiali cominciano a manifestarsi delle perdite, si parla di incidente con
materiali pericolosi.
Questo tipo d’incidente può mettere in condizioni di grave pericolo sia voi, come soccorritori, sia le
persone che si possono trovare in prossimità del luogo dell’incidente. Di fronte ad un’emergenza in
cui siano presenti materiali pericolosi, dovete sempre ricordare che non sareste in grado di aiutare
nessuno se foste voi stessi tra le vittime!
La regola principale è quella di mantenersi a distanza di sicurezza dal materiale pericoloso.
Inoltre, se il materiale chimico tossico sprigiona fumi visibili, è bene non sostare con l’ambulanza
sotto vento, perché potreste essere investiti dal fumo ed essere voi stessi vittime d’intossicazioni e
contaminazioni.
Il vostro ruolo più importante sul luogo di un incidente con materiali pericolosi comprende:
• Riconoscere la presenza di sostanze tossiche o infiammabili ed un eventuale principio
d’incendio;
• Mettervi in sicurezza, delimitando un zona di pericolo e sostando al di fuori di essa;
• Richiedere l’intervento di mezzi di soccorso adeguati (vigili del fuoco) alla centrale
operativa, dando il maggior numero di informazioni possibili;
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Non intraprendere alcun’ altra azione, se non quelle volte a proteggere voi stessi, i pazienti e
coloro che si trovano sul luogo. Un’azione scorretta o inadeguata potrebbe aggravare la
situazione: nessuno di voi è Superman!
In particolare, nei casi di incidenti con collisione tra veicoli esiste sempre una zona definita “zona
di pericolo”. All’interno di questa zona devono essere prese misure di sicurezza specifiche e la sua
estensione e limitazione dipende dalla natura e dalla gravità dei rischi derivati dall’incidente.
Delimitare una zona di pericolo:
• Quando non vi sono rischi evidenti: considerare un’estensione della zona di pericolo di
almeno 15 metri in tutte le direzioni rispetto al luogo in cui si trovano i veicoli coinvolti.
L’ambulanza va parcheggiata al di fuori di questa zona, lontana da vetri rotti e altri rottami,
e non deve impedire ad altro personale di soccorso (es: vigili del fuoco) di operare attorno ai
veicoli.
• Quando vi sono perdite di carburante: considerare un’estensione della zona di pericolo di
almeno 30 metri in tutte le direzioni a partire dai veicoli danneggiati. L’ambulanza deve
essere parcheggiata fuori dalla suddetta zona e, se possibile, sopravvento, in modo che non
venga investita dal fumo denso, nel caso prenda fuoco il carburante. Sarebbe inoltre meglio
parcheggiare l’ambulanza in zona più elevata rispetto ai veicoli coinvolti, evitando
rigagnoli, fossi e condotti di scolo, che possano convogliare carburante fino all’ambulanza
provocandone l’incendio.
• Quando uno dei veicoli coinvolti si è incendiato: la zona di pericolo si estende per almeno
30 metri in tutte le direzioni, anche se le fiamme appaiono piccole e limitate al vano motore.
Se il fuoco raggiungesse il serbatoio, infatti, un’esplosione potrebbe danneggiare facilmente
l’ambulanza, se questa fosse posta a meno di 30 metri.
• Quando vi sono fili elettrici caduti: la zona di pericolo da considerare in questo caso è molto
più estesa e riguarda tutta l’area in cui i fili caduti sotto tensione di corrente possono toccare
o solo raggiungere persone o veicoli. L’ambulanza andrà posta ad una distanza pari a
quella che c’è tra un palo e l’altro della corrente.
• Quando sono coinvolti mezzi che trasportano materiali pericolosi: La perdita di materiali
chimici pericolosi dai contenitori può comportare sia rischi per la salute sia rischi
d’incendio. L’ambulanza va quindi posta fuori dalla zona di pericolo ad una distanza di
almeno 30 metri, soprattutto sopravvento, sia in presenza che in assenza di fumi.
Operazioni di salvataggio
Le operazioni di salvataggio comprendono la liberazione di vittime di incendi, d’incidenti
automobilistici, di esplosioni, di elettrocuzioni e altro. Come per gli incidenti con materiali
pericolosi, è importante anche in questi casi valutare ciascuna situazione e richiedere l’assistenza
adeguata di altri mezzi di soccorso il più tempestivamente possibile (vigili del fuoco, forze
dell’ordine, ecc.).
Non fate niente senza possedere un’adeguata preparazione tecnica specifica e limitatevi quindi
ad attendere il personale specializzato, cercando di mettere voi ed altre persone sul luogo in
condizioni di sicurezza. Ricordatevi inoltre di indossare sempre in questi casi tutti gli indumenti di
protezione (guanti, occhiali protettivi, elmetto ecc.) e di delimitare sempre la zona di pericolo,
tenendovi strettamente al di fuori di essa.
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P.S.: In dotazione su tutte le ambulanze che compiono servizio d’emergenza, sono presenti le
cosiddette torce antivento, che sono utili, sul luogo di un incidente, per il controllo del traffico per
indicare e delimitare l’area dell’incidente. Il loro utilizzo è di grande aiuto nei casi di scarsa
visibilità e in incidenti notturni, ma è sempre necessario che le persone che le accendano sappiano
farlo correttamente ed è sempre utile avere con sé un accendino!
Situazioni di violenza
In qualità di soccorritori 118 sarete a volte chiamati a prestare la vostra assistenza in situazioni in
cui si sono verificati atti violenti. La vostra prima preoccupazione, ancor prima di cominciare a
prestare assistenza al paziente, deve essere quella di accertarvi della sicurezza del luogo. Persone o
animali pericolosi, gente armata, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, o altro, possono essere
fonti di problemi che voi non siete preparati ad affrontare.
Le azioni necessarie per valutare e fronteggiare efficacemente un pericolo sono riassunte in tre
parole: pianificare, osservare, reagire.
PIANIFICARE: La sicurezza sul luogo dell’evento comincia molto prima del momento di
affrontare l’emergenza. Tra le raccomandazioni da tener presente, ricordiamo:
• Indossare indumenti sicuri, come scarpe(scarponcini in tessuto anti-acqua e suola antisdrucciolo) e divise adeguate, quindi non troppo larghe o strette, che non vi siano quindi
d’impaccio.
• Portate sempre l’equipaggiamento sul luogo dell’evento in modo che non vi sia d’intralcio
nei movimenti e che non sia troppo ingombrante (es: zaino in spalla, defibrillatore a tracolla,
ecc.).
• Portate sempre con voi la radio ricetrasmittente, per poter contattare la centrale operativa ed
il vostro mezzo in qualsiasi momento.
• Decidete i ruoli in modo da avere sempre, se possibile, un osservatore, ovvero un
soccorritore che non sia direttamente coinvolto nell’assistenza al paziente, ad es. il quarto o
l’autista, che possa così guardarsi facilmente intorno alla ricerca di possibili meccanismi
lesivi, armi, farmaci ed altri elementi importanti.
OSSERVARE: Ricordate che è sempre meglio impedire che si verifichi una situazione pericolosa,
piuttosto che doverla fronteggiare. Se osservate, o anche solo sospettate un pericolo, chiamate la
polizia e non cominciate il vostro intervento fino a quando non possiate farlo in tutta
sicurezza.
L’osservazione ha inizio nella fase precoce di un intervento che la centrale operativa vi ha descritto
come potenzialmente pericoloso. Osservate i dintorni, mentre cercate una casa o il numero civico.
Arrivando in prossimità del luogo di destinazione, spegnete luci e sirene per evitare di annunciare il
vostro arrivo, con conseguente richiamo di folla. Inoltre, nell’avvicinarvi al luogo dovete osservare:
• Violenza. Ricercate segni di episodi di violenza già avvenuti o possibili, come vetri rotti,
mobili rovesciati, litigi in atto, grida o altri comportamenti violenti.
• Scene di delitti. Sulla scena di un delitto non dovete interferire, se non per quanto riguarda
l’assistenza al paziente. Perciò fate attenzione a non toccare nulla se non lo stretto
indispensabile e, se possibile, ricordate cosa avete dovuto spostare e toccare.
• Alcolici e stupefacenti. Quando le persone sono sotto l’effetto dell’alcool e degli
stupefacenti, il loro comportamento è altamente imprevedibile. Potreste essere scambiati
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anche per agenti di polizia, dato che arrivate con sirene e lampeggianti accesi, e scatenare
reazioni violente.
Armi. Ricordate che qualsiasi oggetto può essere utilizzato come arma impropria, perciò se
sul luogo dell’intervento notate o sospettate la presenza di armi, informate immediatamente
le forze dell’ordine!
Animali. La presenza di un animale domestico sul luogo del vostro intervento pone dei
problemi di sicurezza. Ricordate infatti che perfino gli animali più affettuosi possono
diventare aggressivi nel momento in cui cominciate ad occuparvi del loro padrone. Inoltre,
possono creare distrazione, interferire con il soccorso e farvi cadere a terra mentre state
sollevando o spostando il paziente. Indipendentemente da quello che vi dice il loro padrone,
quindi, generalmente la cosa migliore è che gli animali vengano chiusi in un’altra stanza.
REAGIRE: L’osservazione vi avrà fornito le informazioni necessarie e specifiche per individuare
un pericolo. Il passo successivo è sapere come fronteggiarlo. Le tre “R” della reazione al pericolo
sono:
1. Ritirata. Non fa parte dei vostri doveri di soccorritore diventare bersaglio di
violenze o disarmare le persone. E’ evidentemente giustificato ritirarsi di fronte a
pericoli di tal genere. Come? Innanzitutto spostandovi dal pericolo e ponendo tra voi
e lui almeno due ostacoli: se supererà il primo, voi avrete tempo di spostarvi perché
incontrerà anche il secondo. Dopo di che dovete trovare una posizione che vi
permetta di nascondervi e di proteggervi, fino all’arrivo delle forze dell’ordine.
2. Ricetrasmittente. La radio ricetrasmittente nei casi di pericolo è ovviamente
fondamentale, per richiedere aiuto.
3. Rivalutazione. Non tornate sul luogo finche la polizia non abbia provveduto a
renderlo sicuro. Anche allora, però, per tutta la durata dell’intervento dovrete
mantenere un livello di vigilanza ed attenzione elevato, perché la violenza terminata
potrebbe anche riprendere.
Promemoria: ANALISI DEL LUOGO E DELLE CIRCOSTANZE D’INTERVENTO
La sicurezza del luogo dell’intervento:
• Sicurezza personale
• Sicurezza del paziente
• Sicurezza dei presenti
Precauzioni per il controllo delle malattie contagiose
(isolamento personale dai liquidi organici del paziente)
Raccolta d’informazioni sulla dinamica delle lesioni o sulla natura dei disturbi
accusati dai pazienti
Rilievo del numero effettivo dei pazienti che necessitano di soccorso
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Richiesta di ulteriori soccorsi
(vigili del fuoco, forza pubblica, altre ambulanze ecc.)
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