Racconto breve Il suo nome è Frank E` sempre stato un bambino

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Racconto breve Il suo nome è Frank E` sempre stato un bambino
Racconto breve
Il suo nome è Frank
E’ sempre stato un bambino molto bello, con quei capelli scuri che gli arrivavano appena sopra il
sopracciglio, lasciando scoperti due occhi enormi verde smeraldo. Non si fermava mai per nessuna
ragione, la sua gentilezza era infinita verso chiunque e qualunque cosa, tanto che la madre ha
giurato che a volte l’ha sentito addirittura scusarsi con le sue penne colorate per averle tenute chiuse
per troppo tempo dentro il suo astuccio. Sapeva trasmettere felicità, buon umore, semplicità. Non
era un bambino che si ammalava spesso, anche se era pieno di cerotti: prima per aver provato la
bici, poi perché era caduto giocando a pallone, poi ancora dopo essere scivolato durante le corse con
i suoi amici…Ma, la cosa più sorprendente di Frank era che, nonostante le molteplici cadute, lui si
rialzava sempre sorridendo.
Un brutto giorno di gennaio, all’età di sette anni, i medici gli riscontrarono una leucemia. Il primo
giorno in ospedale, Frank non si era ancora reso conto di ciò che stava accadendo, di come la sua
vita stesse cambiando radicalmente, senza più corse per i campi con gli amici e le fughe in
bicicletta.
Una volta in ospedale, fu subito ben visto da tutti gli altri bambini ed era come se la sua semplicità e
la sua risata cancellassero ogni sorta di preoccupazione. Passava pomeriggi interi a correre per i
corridoi dell’ospedale, cercando sempre nuove stanze, nuovi giochi, cose nuove da scoprire. Solo
una volta a settimana l’ospedale tornava ad essere freddo e asettico, quando la chemio non gli
permetteva né di correre, né di sorridere. Poi il giorno dopo ancora, senza perdere tempo, in fretta e
furia per l’ospedale, senza mai rinunciare a quel suo contagioso sorriso.
Passarono i mesi, passarono gli anni. Un giorno Frank si chiese se fosse stata colpa sua, magari si
era comportato male e non meritava di avere il midollo osseo. Così chiese a sua madre, che fino ad
allora gli aveva chiarito tutti i dubbi. Lei sorrise e gli disse che era un po’ difficile, che era
complicato trovare un midollo compatibile con il suo, che è solo tra pochi individui che si è
compatibili e che, essendo una questione di donazioni, avrebbero potuto solo aspettare.
All’età di nove anni la malattia era arrivata allo stadio finale e le forze di Frank si affievolivano
sempre di più. Dopo due lunghi anni passati in ospedale, la malattia ebbe la meglio, lasciando sulla
bocca di tutti solo un amaro sorriso. Tanti però di quelli che avevano conosciuto Frank da quel
giorno si mobilitarono nel volontariato per mettere a disposizione tempo prezioso per far conoscere
le difficoltà che aveva incontrato quel bimbo buono e gentile e con tanta voglia di vivere. Se nelle
banche dati ci fossero stati più donatori, forse quel bel sorriso e quegli occhi verde smeraldo
allieterebbero ancora le nostre giornate. Frank però non li aveva lasciati invano…Vive sempre nei
ricordi di quelli che l’hanno amato e negli occhi di tutti quei bambini che chiedono aiuto quando le
malattie si impadroniscono delle loro vite ancora spensierate…
Dario D’Antoni classe 4^ AT
Istituto Tecnico Grafico “C. Caniana” Bergamo