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NOTIZIARIO MUSICA2CALCIO DAL 2003 NUMERO 84 FEBBRAIO 29 ANNO 2012 Canto di primavera! I TURBO GUITARS schiantano i primi in classifica, poi è rissa TABELLINO : GUITAR’S—OLD SWEET 6-4 (primo tempo 3-1) Campo: Rivoli BLU, ore 21 Meteo: primaverile Divisa : tradizionale rinquarti giallo neri Marcatori : 2v Pablo, Talentino, Davide, Grabbi, Sciro di tacco!!!!!!! Panchina : Federico Giulivi, anzi no, era in campo, storia complicata Arbitro : Sig. Incuranti Niente pagelle questa settimana. Il voto è di squadra, voto politico, voto unico, voto di Dio, otto per tutti e buonanotte ai suonatori. A quattro minuti dalla fine, risultato praticamente acquisito, il cap chiede al pampa se vuole entrare in campo a sei mesi dall’infortunio, risposta immediata no, non è il caso, questi legnano come fabbri, non sono ancora in condizione di prendere mazzate. Grande pampa, tutto il match passato a far corsette su e giù lungo la linea dell’out, navetta tra una panchina e l’altra. Già, gli avversari legnano. Già sotto 3-0 dopo dieci minuti, Old Sweet manda in scena un triste campionario di scorrettezze. Vittoriosi per 9-2 nel match d’andata, in testa al campionato con 28 punti, i signori del Fenalc non ci stanno a perdere, non contro il fanalino di coda, che ora fanalino di coda non è più. Importante saper vincere, li ricordiamo tranquilli e sportivisimmi intenti a stringere a mani e a rincuorare nel match di novembre. Importante saper perdere, l’immagine del calcione da dietro rifilato a Davidinho mentre parte in contropiede rimarrà indelebile, così come le sceneggiate ad ogni contrasto perduto, uno stillicidio. La cronaca racconta una partita che non c’è, ci siamo solo noi, con Miki che para tutto, Talentino che, passato da Rivoli, dà lezioni di calcio vero, Davide che con quarantadue cerotti attaccati alla schiena sciorina serpentine, Pablo che ha un laser al posto del piede. E poi campeggia il vecchio cuore Guitar’s, Grabbi che va come una spia, Il cap di nuovo con la maglia addosso, Diego che si distrae solo sul finale e va a marcare la bandierina anziché il sette che scende sulla fascia. Ritorno gladiatorio di Sciro, capelli sempre più lunghi, rotule di titanio. Ste è l’uomo giusto per l’occasione, dalle sue parti non si passa proprio, hai voglia a lamentarti ogni volta che ti scalda le caviglie. Curioso il destino di Francesco, entrato in campo con le istruzioni “qualunque cosa capiti non devi segnare” e “ricordati che tu sei Federico”. Detto fatto. La rissa verbale arriva verso fine partita, come atto logico e conclusivo di un copione già scritto. In mezzo al campo ci pensano tutti, inviato speciale sulla panca avversaria Vincent Sciro che scatena Ricky Gianco, al quale stavano per saltare le coronarie. A difendere i confini, sulle reti, Miki Cudicini. Vieni qui, no vieni tu qua, ti aspetto fuori, io ti aspetto dentro, fenomenale. Poi nel tunnel ancora parole, i conti si fanno alla fine, siete scarsi, ma almeno sappiamo perdere, io domani lavoro, veniamo qui per divertirci, le solite cose. Ciò detto, come direbbe Antonio Conte, abbiamo meritato di vincere, capita anche a noi di tanto in tanto. Quando la panchina è lunga, quando gli effettivi sono per lo più disponibili, rappresentiamo la più tipica mina vagante del torneo. Che poi, ragionavamo davanti alla pizza, che abbiamo fatto di diverso dal solito? Nemmeno tanto, solo che anziché tirare contro qualunque transenna o colpire la sagoma di una lavatrice, abbiamo scosso la rete. Quando la butti dentro, vincere un match non è poi così complicato, specie se la tua porta ha la saracinesca abbassata. Il livello del torneo non è eccelso, siamo solo a 23 punti dalla vetta. Cucchiaio di legno scongiurato anche per quest’anno, via così Guitar’s, via così.