un campione di solidarietá!
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un campione di solidarietá!
Periodi co e los quadrimestrale dell’Ass. Jardin d Niños @jardin.it it info Dicembre 2006 www.jardin. Poste D.C.B. PD 62/96 Italiane SpA - Sped. in a.p. art. 2 co. 20/c - L. 6 Anno X VI n. 3 Un Natale uniti nel pensiero Cari amici di Jardin de los Niños, quest’anno abbiamo avuto la grande fortuna ed occasione di avere qui tra noi, per un mese circa, il nostro caro presidente e fondatore dell’associazione argentina: Emilio Marchi. Potete immaginare quanto per noi sia importante ascoltare dalla sua voce viva i racconti, sempre affascinanti, delle attività che vengono progettate, perseguite e realizzate nella lontana Posadas. Sentire la sua forte testimonianza è sempre un’esperienza toccante che ravviva in noi la voglia e l’entusiasmo di portare avanti tutte le attività che da lungo tempo sosteniamo e che ci fa sentire più vicini alla “terra rossa” di Misiones. Alcuni di voi che ci leggete avranno avuto modo di incontrare Emilio durante questo suo soggiorno, per molti altri non è stato possibile. Ecco allora un piccolo saluto che Emilio ci ha lasciato rivolto come un caro augurio a tutti coloro che sostengono da lontano le tante famiglie che a Posadas ricevono aiuti oprav preziosi per la loro sopravvivenza. Alla fine di questo tragitto italiano ho il cuore ricolmo di gioia e di emozione. Il fatto di vedere tanti cari amici mi ha dato una forte carica e credo che questa carica sia un dono prezioso che cercherò di conservare. Purtroppo, i limiti di tempo non mi permettono, come avrei voluto, di vedere tutti quelli che ho conosciuto un tempo, però l’amicizia si sente anche oltre la distanza. In questi giorni ho riflettuto su quanto sarebbe bello che voi amici, in qualche maniera, vi organizzaste per poter venire a trovarci in quelle terre certo lontane, ma che vi darebbero un caldo benvenuto. Così potreste vedere con i vostri occhi quello che si è fatto e quello che, a causa della situazione estremamente difficile, ancora c’è da fare. Parlando dei progetti più necessari ed urgenti, mi vengono in mente due opere: si tratta della casa di accoglienza per ragazze-madri chiamata “hogar di secondo livello”(Progetto Casa Madre) e del progetto di ampliamento del centro di accoglienza per la terza età che ospiterebbe un altro gruppo di nonni (Progetto Per i Nonni). Anziani che, purtroppo, sono abbandonati e che hanno bisogno di trovare un luogo che li accolga con affetto. Sono progetti che si fanno carico di proteggere i due volti agli estremi dell’esistenza: la nascita e la vecchiaia. L’inizio della vita e la fine di questa. È come un cerchio che si inizia e che finisce quasi nello stesso luogo: un cerchio che vorremmo riempire con la parola amore. Saremo capaci di fare questo? Lì in Argentina noi ci impegniamo al massimo delle nostre forze, ma siete voi qui che, con il vostro contributo, potreste far divenire questo sogno una realtà. Questo prossimo Natale ci troverà tutti uniti nel pensiero. Solo che noi, grazie al clima caldo, mangeremo il pranzo di Natale all’aperto con i parenti! Invece voi, che fuori dalle finestre avrete freddo, troverete quel calore all’interno di ogni casa, vi auguro, circondati dai vostri cari. Un caro e affettuoso salutone anche da tanti bambini dagli occhi belli che vi aspettano. A presto Emilio PER PER CONTRIBUIRE CONTRIBUIRE AI AI PROGETTI PROGETTI “PROGETTO “PROGETTO CASA CASA MADRE” MADRE” o o “PROGETTO “PROGETTO PER PER II NONNI” NONNI” SCRIVERE SCRIVERE NELLA NELLA CAUSALE CAUSALE DEL DEL VERSAMENTO: VERSAMENTO: ”PROGETTO ”PROGETTO CASA CASA MADRE” MADRE” o o “PROGETTO “PROGETTO PER PER II NONNI”. NONNI”. UN CAMPIONE DI SOLIDARIETÁ! Il fondatore di Jardin de los Niños in Italia milio Marchi non dimentica l’Italia! Ce ne siamo accorti tutti noi presenti agli incontri pubblici di Dolo e Belluno (tenutisi rispettivamente il 19 e il 21 ottobre scorsi), ma anche chi l’ha incrociato magari sfuggevolmente in questi giorni della sua permanenza nel nostro Paese. Emilio è contento di stare un po’ con noi e noi ancora di più di poterlo avere vicino e di conoscere direttamente dalla sua voce come vanno le cose a Posadas. “Grazie di cuore a te, caro Emilio, campione di solidarietà, per averci condotto per mano in una dimensione di impegno umanitario, diversamente, a noi inaccessibile, e in cui sei stato straordinario protagonista di una solidarietà che non conosce confini.” Così si è concluso l’intervento di Arcangelo Curti, primo sostenitore di Emilio a Belluno, e le stesse parole, ne siamo sicuri, sono state condivise da tutte le persone che hanno riempito la sala Muccin in quella sera così ricca di emozioni. Quello di Belluno è voluto essere, infatti, più di un semplice incontro con Emilio. Non ci bastava sentirlo raccontare, volevamo anche rendergli omaggio, per ringraziarlo di esserci stato in questi 20 anni di vita di “Jardìn de los Niños”. In questo senso sono intervenuti i rappresentanti delle associazioni che sono state le prime sostenitrici di Emilio quando ancora Jardin era un piccolo seme: Teresa De Riz per Amnesty International, Mario Fontana presidente di Insieme si può... e Andrea Mario per la cooperativa Samarcanda. E per omaggiare Emilio abbiamo pensato a un po’ di musica argentina, per altro cantata e suonata proprio da un italo-argentino: Miguel Marengo, tenore del Tucuman da poco trasferitosi a Milano, ci ha regalato qualche minu- E to di intenso trasporto emotivo sulle note di brani intrisi di passione sanguigna, tipica delle terre argentine. Ma la storia di Emilio è stata, ed è, anche sofferenza e speranza insieme, in uno scambio continuo, così come la voce recitante di Laura Portunato, poetessa bellunese, ha scandito: Voglio altre ombre dorate, altre palme/con altri voli di uccelli stranieri/voglio strade differenti, nella neve/una fanghiglia differente quando piove/voglio il fervido odore di altri legni/voglio il fuoco con fiamme forestiere/altre canzoni, altre asprezze /che non abbia conosciuto le mie tristezze. Dopodichè Emilio si è “concesso” al pubblico e alle domande dei giovani collaboratori dell’associazione. Un concetto che gli sta molto a cuore e che ha voluto ripetere con forza a Belluno, come a Dolo, è quello riguardante la sostanziale differenza tra povertà e miseria: “Se nel primo caso è consentito all’uomo di vivere una propria vita in maniera dignitosa seppure povera, è nel decadimento nella miseria che l’uomo si imbruttisce, si imbestialisce, fino a perdere ogni stimolo e a cadere nel contempo vittima e complice dell’annientamento dei valori”. Così capiamo ancora una volta l’importanza della conquista delle piccole cose (dalle scarpe, al pavimento, alla pulizia, all’acqua...) che in realtà piccole non sono, ma hanno il potere di cambiare la vita delle persone. Ha raccontato delle sue giornate, delle difficoltà che ogni giorno deve affrontare soprattutto dal punto di vista organizzativo (“...mi alzo alle sei ogni giorno e fino a sera riunioni, riunioni, riunioni...”). Un Emilio “insolitamente loquace” si è pure lasciato andare ad alcuni racconti riguardanti i terribili mesi della sua prigionia e di come ha provato sulla sua pelle l’annullamento della dignità umana, distrutta metodicamente attraverso la negazione dei diritti più basilari: “Per garantire la piena dignità nessun diritto, neanche uno secondario, dev’essere negato all’uomo: dal diritto al cibo, all’aria, alla luce, al libero pensiero, alla lettura...” . Ci ha ricordato la potenza della solidarietà perchè: “quando essa diventa politica dello Stato, si possono realmente cambiare le cose”. In questo senso è importante individuare precise responsabilità che lo stesso Emilio, come ha sottolineato in particolare nella serata di Dolo, addebita soprattutto allo Stato quando viene meno nel suo compito di difesa e sviluppo dei diritti fondamentali dell’uomo, primo su tutti proprio quello di poter condurre una vita dignitosa. Ecco perché il lavoro di Jardin a Posadas è costantemente in collaborazione con le autorità della Provincia e del Governo: perché non si operi con la delega, ma attraverso il lavoro insieme. Ancora a Dolo, in una Villa Angeli stracolma di persone, durante un intenso dibattito col pubblico e proprio in presenza dei rappresentanti dell’Amministrazione provinciale di Venezia, Emilio ha testimoniato nuovamente che molte volte la voce dei poveri diventa debole e scomoda. L’impegno delle persone come lui consiste nel rimettere questa voce in primo piano nelle scelte politiche dello Stato, affinché si possano realmente “cambiare le cose”. È quindi ancora lo stesso, dopo 20 anni, il messaggio che Emilio ci ha trasmesso in questa sua visita in Italia...utopia? Che cos’è l’utopia?/L’utopia è qualcosa che sta lì e tu sei a due passi di distanza/fai due passi per prenderla ma lei è sempre a due passi da te/allora fai altri due passi e lei è sempre più avanti di te/A cosa serve l’utopia?/A questo serve, per continuare a camminare. ATTIVITÀ SVOLTE A POSADAS NEL 2006 A PROGETTO STOP ALLA DISOCCUPAZIONE (CENTRO EDUCATIVO POLIFUNZIONALE SAN FRANCISCO): è attualmente in funzione la parte di struttura che funge da salone di esposizione e vendita di mobili e dei prodotti della cooperativa di lavoro, nella quale lavorano falegnami, fabbri, e muratori di San Jorge. È in attività anche una parte di laboratorio di falegnameria della stessa cooperativa e sono partiti i primi corsi bimestrali di avviamento al lavoro nel campo dell’edilizia, sponsorizzati dall’UOCRA- Sindacato dei Muratori. Inoltre, sono già stati avviati accordi con l’Università per la disponibilità dei docenti. Il Centro infatti si prefigge anche di fornire un’alta specializzazione tecnologica utile nel mondo del lavoro. Per il pieno funzionamento della struttura mancano ancora le attrezzature necessarie all’allestimento di una parte delle aule e degli uffici. PER SOSTENERE QUESTO PROGETTO: causale ”Stop alla disoccupazione”. A PROGETTO CASA MADRE (HOGAR DI II LIVELLO): è stato trovato e acquistato un appezzamento di terreno per la costruzione di questa nuova struttura che aiuterà le ragazze madri a re-inserirsi e diventare partecipi della società. PER SOSTENERE QUESTO PROGETTO: causale “Progetto Casa Madre”. A RETORNO ALLA CHACRA: con successo una famiglia si è già insediata in campagna. Un’equipe continua il lavoro di ricerca dei terreni, di selezione delle famiglie beneficiarie (anche con convenzioni con l’Universitá della Provincia di Misiones, UNAM). Continua la ricerca dei fondi necessari per il completamento del progetto. PER SOSTENERE QUESTO PROGETTO: causale “Ritorno alla campagna”. A CENTRO PER ADOLESCENTI DISAGIATI: è stato messo in funzione un Centro di aggregazione per adolescenti del quartiere San Giorgio che vivono in uno stato sociale a rischio di deviazione nella criminalità e nella dipendenza. Il Centro, principalmente a finalità ricreativa, Nella notte del 22 novembre la nostra carissima amica Norma vedova Mino Bellabona ci ha lasciati. Vogliamo essere partecipi al dolore e porgere le condoglianze ai familiari a nome di tutti gli amici dell’Associazione. punta anche alla realizzazione di attività produttive al fine di un piccolo ingresso economico. PER SOSTENERE QUESTO PROGETTO: causale “ Centro adolescenti”. A PROGETTO DI MICROCREDITO UNDP: Nell’anno 2006 sono stati erogati 228 crediti per un totale di 154 beneficiari, ciò significa che in molti hanno già rinnovato il primo prestito di denaro. Il progetto, giunto al secondo anno di vita, è finanziato dallo UNDP (Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo) e cogestito da tre ONG italiane: ISCOS, COSPE e MLAL. A luglio, l’Ambasciatore Italiano in Argentina, Stefano Ronca ha visitato il progetto, congratulandosi per gli ottimi risultati ottenuti. A PROGETTO DI URBANIZZAZIONE I E II: è stata da poco terminata la costruzione delle ultime 13 case, terminando così la prima fase del programma che conta in totale 510 abitazioni in muratura. Nel 2007 inizierà la fase 2 che prevede la costruzione di ulteriori 300 unità abitative. L’iniziativa, finanziata dall’ Istituto provinciale per lo sviluppo abitativo, si prefigge di urbanizzare le zone delle baraccopoli al fine di migliorare la condizione di vita degli abitanti. A PROGETTO INCLUIR: è giunta a conclusione anche l’ultima fase di questo progetto di formazione e di avvio al lavoro, rivolto agli adolescenti disoccupati. Su finanziamenti delle Nazioni Unite, Jardin de los Niños ha assunto il ruolo di coordinatore per la Provincia di Misiones della rete di altre ONG coinvolte nel progetto. Con nostra estrema soddisfazione annunciamo che i quattro panifici comunitari del Progetto Alimentare sono giunti alla piena autosufficienza e sostenibilità. Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile il suo avvio e alla sua realizzazione! A parte i progetti specifici, proseguono con regolarità, grazie anche alle adozioni di solidarietà le attività de: - Centro anziani: 80 nonni che partecipano al centro diurno con tre pasti e numerose attività. Cinque di essi vi risiedono permanentemente. Un progetto di prossima realizzazione prevede di allargare la struttura per ospitare un numero più ampio di anziani residenti, vista l’enorme richiesta che c’è (vedi pag.1, Progetto per i nonni). - Centro di accoglienza per ragazze madri adolescenti “Hogar San Francisco”: il Centro accoglie nella fase di emergenza le ragazze madri adolescenti abbandonate dalle famiglie. Ad oggi, 272 bambini sono nati nell’Hogar. - Centro Educativo Polifunzionale “Mino Bellabona” nel quartiere San Jorge, che vanta numerosi corsi professionali, fino al livello di diploma universitario. - 3 asili nido e scuole materne, che danno 3 pasti al giorno, assistenza medica e portano avanti progetti di educazione all’igiene personale, scrittura, inglese adattati all’età degli alunni. - Regolare attività di assistenti sociali che lavorano con la popolazione delle baraccopoli a livello della comunità. - Regolare attività di legali che lavorano a servizio della popolazione della baraccopoli e dell’associazione. PER CHI ANCORA NON CONOSCE EMILIO milio Marchi nasce a Buenos Aires, nel 1942, da padre italiano e madre argentina. Imprenditore nella capitale argentina fino a metà degli anni settanta, la sua attività viene drammaticamente interrotta dall’evento che cambia il corso della sua vita: una notte di novembre del 1975 Emilio viene catturato da parte dei militari del regime di Videla. Arrestato con il pretesto di aver nascosto un oppositore del regime, Emilio perde tutti i suoi beni e diviene un “desaparecido”, come 30.000 altri argentini. A differenza di costoro - ma non senza aver subito un mese di sevizie in uno dei centri segreti di detenzione del regime - Emilio “riemerge” in una prigione ufficiale. Qui trascorre 19 mesi di carcere senza alcuna accusa formale. Dopo due sentenze della corte federale che decretano la completa insussistenza E delle accuse mosse contro di lui, si apre una via di salvezza attraverso il suo “esilio” in Italia. Nel luglio 1977 Emilio arriva in Italia e si stabilisce presso alcuni parenti a Padova dove trascorre otto anni senza poter rientrare in patria. Si mantiene svolgendo diversi tipi di lavori, ma soprattutto dipingendo quadri e vendendoli in giro per l’Italia. Con la fine della dittatura e l’inizio di una faticosa transizione alla democrazia, nel 1985 Emilio accompagna un amico italiano desideroso di viaggiare in Argentina. Le condizioni di povertà della provincia di Misiones, nel nord-est del paese, colpiscono Emilio nel profondo. Matura così la sua intenzione di rientrare in patria e dedicare la vita ai poveri del suo paese. Nasce così Jardin de los Niños e la nuova grande avventura di Emilio. Cari amici, ge questo numen u gi vi e, al at N l de nell’occasione e notizie, di on bu te n ta di o cc ri o ro del nostro notiziari nascono, di genie ch i n bi m ba di ci n tanti lieti annu di giovani che e o os it gn di ro vo la tori che trovano un ibili nei luoghi di et p ri ir ti en om m to hanno vissu l nostro carissimo de vo ri ar l’ , re la co ti Posadas. In par n sé il grido co to ta or p a h e ch i amico Emilio March e che vivono e conn so er p le el u q e tt tu di speranza di orno. Se uniagi i n og di e ch ti fa le dividono con lui alo” che la eg “r il e ch an i os oi mo a questi eventi gi mese con l’invio i n og ie p m co e n io nostra associaz solidarietà, di i n io oz ad le n co ta della somma raccol ltanto esteriore, ma so è on n e al at N l il clima de evangelico. Con so n se ro ve el n co ti intimo e auten ponenti del m co i de e om n a o, n gioia e amore frater sereno nella spee al at N n u ro gu au Direttivo, Vi sa crescere per os p ce is n u ci e ch ia iz ranza che l’amic ondo di pace. Buon m n u e ir ru st co a e continuar Il Presidente Natale e felici feste... Dario Galdiolo el 1972, quando la carestia stringeva il Bangladesh in una morsa mortale, Muhammed Yunus, economista laureato negli Stati Uniti, era Direttore di Economia dell’Università di Chittagong e dalla cattedra insegnava ai suoi studenti eleganti teorie economiche. Fuori dalle mura dell’università, però, la gente moriva di fame per strada. Fu allora che Yunus, di fronte alla tanto palese iniquità nel funzionamento del mercato, decise che proprio i poveri sarebbero stati i suoi insegnanti. Dì lì a qualche anno, nel 1976, il professor Yunus fondò la Grameen Bank, “Banca villaggio”, una banca rurale nata per concedere prestiti e supporto organizzativo alle fasce più povere della popolazione bengalese. Nacque così il microcredito, uno strumento finanziario rivoluzionario che ha capovolto le sorti di milioni di persone, altrimenti condannate all’indigenza e all’esclusione sociale. Attraverso il microcredito, infatti, anche chi non possiede beni (e sarebbe, quindi, escluso dal sistema bancario tradizionale), può ricevere dei prestiti di importo esiguo che dovranno essere restituiti a breve e con gli interessi, per quanto mantenuti di norma a tassi minimi, salvaguardando al contempo, la sopravvivenza della banca o dell’istituto di microfinanza. Uno dei meriti maggiori del microcredito risiede proprio nel rifuggire la logica dell’assistenzialismo che condanna i beneficiari alla dipendenza economica, offrendo al contrario l’opportunità di sviluppare la solidarietà non solo con atti di beneficenza, ma anche sul piano finanziario. Lo stesso Yunus ha sottolineato come il fine più alto del microcredito sia proprio quello di aiutare le persone a sviluppare il proprio potenziale, permettendo alla gente di liberare i propri sogni e aiutando i più poveri e i più sfortunati ad infondere nella propria vita dignità, rispetto e significato. Altro elemento distintivo del microcredito è la dimensione collettiva. Generalmente, infatti, i prestiti non vengono concessi a singoli, bensì a “gruppi di solidarietà”, i cui membri intervengono a sostegno della persona qualora non fosse in grado di restituire il prestito. Rinsaldando di conseguenza i legami sociali, tale N strumento si dimostra un efficace volano di corresponsabilità, comportamento cooperativo e coesione sociale. Yunus, il primo “banchiere dei poveri” ha realizzato il sogno di dare un’anima all’attività finanziaria, creando un modo alternativo di pensarla e di condurla, che non ripudia i meccanismi di base della finanza, ma ne riforma i termini di riferimento, mettendo al centro di ogni valutazione la persona e non il capitale, l’idea e non il patrimonio, l’equa remunerazione e non la speculazione. SPECIALE: PREMIO NOBEL PER LA PACE AL MICROCREDITO Date tali premesse, non stupisce dunque che qualche mese fa, a distanza di trent’anni dalla fondazione della Grameen Bank, che conta attualmente più di cinque milioni di clienti in tutto il paese, l’imprenditore Muhammed Yunus sia stato insignito del premio Nobel per la pace. Un notevole segnale di speranza, il riconoscimento ufficiale che imprenditorialità e meccanismi del mercato non generano solo guerre e profitti a scapito delle fasce più deboli, ma possono gettare i presupposti per costruire un mondo migliore, più equo, rispettoso dei diritti della persona e pacificato. Ecco allora che il Nobel per la pace a Yunus pare acquisire una valenza simbolica, poiché di fatto, la Grameen Bank è stata la capostipite di numerose altre iniziative che negli ultimi decenni si sono diffuse su tutti i continenti. Anche Jardin de los Niños ha raccolto questa sfida, attivando nei quartieri marginali di Posadas programmi di microcredito, prima con “Progresando”, finanziato con risorse proprie e poi, dal 2003, nell’ambito di un più ampio voluto dal governo italiano, implementato e cofinanziato sotto l’egida delle Nazioni Unite (UNDP – United Nations Development Program), con la partecipazione anche di 3 ONG italiane. Il modello adottato ricalca proprio quello inventato da Yunus, seppur adeguato al differente contesto sociale e territoriale: concessione di prestiti settimanali di cui beneficiano gruppi di piccoli imprenditori riuniti in mini cooperative di mutuo-aiuto, che si impegnano collettivamente alla restituzione, sempre settimanale, dei prestiti. All’attività di erogazione di microcrediti si affianca un’attività non-finanziaria d’importanza cruciale per il buon esito della microimpresa: si tratta della formazione in materia di microimpresa, di risparmio e di gestione del denaro. Il successo del programma di microcredito gestito da Jardin de los Niños Argentina è testimoniato dall’elevatissimo tasso di restituzione dei prestiti (superiore al 99%) e dal crescente numero dei gruppi beneficiari, che sono passati dagli 8 del 2003 agli attuali 220. Gli amici di Posadas hanno già manifestato la volontà di proseguire lungo il cammino intrapreso anche dopo la prossima chiusura del progetto finanziato dalle Nazioni Unite, allacciando rapporti sempre più forti con istituzioni di microfinanza locali o realtà della finanza etica esistenti in Italia con l’obiettivo di condividere competenze e sviluppare in rete nuove progettualità. Fondamentale sarà tuttavia il supporto di tutti noi, gli amici “vecchi e nuovi” che continuano a seguire con entusiasmo, seppur da lontano, difficoltà e successi dell’associazione, consci dell’importanza di far sentire sempre più forte il nostro sostegno. Georgia Giacomelli “Il microcredito non è carità. È impresa: imprenditorialità con un obiettivo sociale, quello di aiutare la gente a uscire dalla povertà.” ATTIVITÀ SVOLTE IN ITALIA NEL 2006 A Nell’ambito della educazione allo sviluppo e della sensibilizzazione sui DIRITTI UMANI e COOPERAZIONE INTERNAZIONALE, Jardin ha lavorato in rete con altre associazioni delle province di Padova, Venezia e Vicenza, su un progetto finanziato dalla Regione Veneto, per organizzare percorsi nelle scuole superiori sul tema della povertà e dei diritti umani. Sono in corso due nuovi progetto, sempre dedicati alle scuole superiori e alla sensibilizzazione della cittadinanza per l’anno accademico 2006-2007. A Per il terzo anno consecutivo Jardin ha partecipato con piena soddisfazione alla fiera del terzo settore, CIVITAS, a Padova. L’appuntamento risulta in particolar modo importante al fine di aumentare la conoscenza dell’associazione nel mondo del terzo settore e ci offre l’opportunità di stringere importanti collaborazioni. Sottolineiamo con piacere l’adesione di molti volontari giovani che ci hanno aiutato durante i tre giorni di Civitas ma che hanno anche mantenuto successivamente i contatti con l’associazione. A IL PREMIO MINO BELLABONA, arrivato alla sua terza edizione nel Comune di Noventa Padovana, è stato esteso, da settembre, a tutte le associazioni di volontariato della provincia di Padova. Il Centro Servizi per il Volontariato della Provincia di Padova si è infatti dimostrato entusiasta dell’idea di un Premio a favore dei volontari del territorio e ha deciso di finanziare l’allargamento dell’iniziativa all’intera Provincia. I primi a partire nel 2007 saranno i Dottori Clown. A Una brillante esperienza di COLLABORAZIONE CON LO SHOP CENTER VALSUGANA di Pergine (Trento). Lo scorso novembre Jardin de los Niños, sponsorizzata da il Rifugio “Crucolo” di Scurelle (TN) che ha messo a disposizione un’intera forma di formaggio, è stato ospitato dal centro commerciale per una raccolta fondi a sostegno dell’asilo S. Cecilia di Posadas. Per approfondimenti sui nostri progetti vedi il nostro sito www.jardin.it A A A EL NIÑO Quadrimestrale di informazione dell’Ass. Jardin de los niños Italia - onlus Via Brentabassa, 49 - DOLO (VE) Tel. 049.8073884 - www.jardin.it DIRETTORE RESPONSABILE Francesca Trevisi REDAZIONE Eva Benetollo, Ilaria Savoca Corona, Francesco De Bon, Cappellari Ilaria Georgia Giacomelli IL CONSIGLIO DIRETTIVO Presidente: Dario Galdiolo A A A Lo sai che puoi augurare Buon Natale attraverso Jardin de los Niños? Si, anche quest’anno puoi acquistare i biglietti di Natale contribuendo così a sostenere i nostri progetti. Colorati, originali, con i sorrisi simpatici dei piccoli niños sarà un Natale più speciale! E più volte scrivi Buon Natale, più ci aiuti! INFO AL NUMERO 049/8073884 Vicepresidente: Lucia Bressan Segretaria: Rossella Ziliotto Consiglieri:Norma Butturini, Davide Celin, Ilaria Cappellari, Andrea Dal Zotto, Francesco De Bon, Alessandro Gozzo, Stefano Sommacal, Mario Tosello. Stampa e grafica: Grafiche Erredici - PD Editore: Jardin de los Niños - Onlus Iscrizione n. 1466 registro della stampa Trib. di VE del 28/11/2003 A DONAZIONI A Conto corrente postale n° 14352306 Bonifico bancario c/o Cassa Risparmio di Padova e Rovigo - ag. Sarmeola cin F - abi 06225 - cab 62795 n° conto 074000928345