Vigili del fuoco: la più grande società di ingegneria del Paese
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Vigili del fuoco: la più grande società di ingegneria del Paese
SPECIALE PROFESSIONE SICUREZZA Vigili del fuoco: la più grande società di ingegneria del Paese di Michele Di Grezia Sono 724 gli ingegneri delle più diverse specializzazioni che lavorano nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Una presenza antica ma sempre più proiettata al futuro Ufficiale del Corpo Reale degli ingegneri del 1775 14 obiettivo sicurezza U na grande società di ingegneria, così è stato definito il Corpo nazionale dei vigili del fuoco da un passato direttore generale che ben ci conosceva. L’impiego di laureati in ingegneria nelle strutture dello Stato destinate a missioni operative risale ai secoli scorsi, laddove la preparazione professionale e la particolare forma mentis dell’ingegnere trovava applicazione nella gestione di problematiche tecniche urgenti, sia nel campo militare, che nel civile. In proposito non può non citarsi il contributo offerto dalla categoria all’Arma del Genio che sin dalla fondazione si è avvalsa di questi specialisti per le proprie competenze. Così come corre l’obbligo di ricordare l’attuale fratellanza che lega i due Corpi, per aver operato ed operare insieme su scenari simili e per aver condiviso più di una missione in caso di calamità. Sin dal 1800 gli ingegneri erano presenti, soprattutto come comandanti, nei ruoli di quelli che allora e fino al 1941, erano i corpi provinciali o comunali dei pompieri, così come nel nostro Paese venivano chiamati i vigili del fuoco prima della nazionalizzazione. Successivamente a questa il possesso della laurea in ingegneria divenne un obbligo per gli ufficiali direttivi del Corpo nazionale il cui ingresso in carriera prevedeva requisiti ben precisi. Uno di questi, considerato fondamentale, era l’aver prestato servizio militare nelle forze armate come ufficiale. Il concorso comportava inoltre il superamento di ben quattro prove scritte, oltre che di quella orale. In seguito, grazie all’allineamento delle procedure amministrative dell’allora direzione generale alle linee guida che via via venivano emanate, alcuni di quei requisiti vennero meno, portando l’organizzazione dei concorsi per l’ammissione nel Corpo, alle attuali direttive, mantenendo sempre però nei contenuti la particolare caratterizzazione della professione. L’evoluzione subita dal Corpo nel corso degli anni in materia di competenze, ha diversificato le specializzazioni richieste, passando da una netta prevalenza del campo civile, ad un cospicuo impiego di laureati in ingegneria industriale, a favore di quelle caratterizzazioni più vicine alle tematiche del momento, con particolare riferimento all’impiantistica, al nucleare, al chimico. Il moltiplicarsi delle competenze del Corpo, che ha esteso la propria attività in tutti i campi sociali e produttivi, ha richiesto quindi un adeguamento delle professionalità impiegate. Il forte sviluppo industriale che ha comportato sempre di più l’impiego di sostanze pericolose, ha modificato i criteri di controllo dei processi di lavorazione e – di conseguenza – le procedure di prevenzione SPECIALE PROFESSIONE SICUREZZA Le maggiori competenze del Corpo hanno richiesto nuove specializzazioni Una laurea specifica in ingegneria della sicurezza incendi a tali attività dedicate, come le procedure di intervento in caso di incidente. I vigili del fuoco hanno dovuto quindi confrontarsi con scenari diversi da quelli classici associati ad incendi, crolli e calamità naturali, imparando ad affrontare situazioni ben più complesse ed articolate, che richiedono conoscenze tecnico-scientifiche ancora più specialistiche. Potremmo dire che il processo evolutivo è ancora in corso, ma la tendenza attuale è quella che porta ad un forte impegno intellettuale in sede preventiva, in fase di redazione e/o controllo dei progetti e della documentazione connessa alla valutazione dei rischi derivanti dalle attività industriali. In sostanza l’ingegnere dei vigili del fuoco si è dovuto appropriare delle conoscenze tipiche di altre professionalità non solo per mere operazioni di controllo e verifica, ma per poter partecipare attivamente in tutte le sedi istituzionali. E’ innegabile ormai che tali tematiche possano essere affrontate solo da ingegneri, magari con una esperienza pregressa ed è talmente alto l’interesse su questi scenari che il Corpo ha concretizzato numerose iniziative con il mondo accademico, tra le quali preme ricordare la convenzione, stipulata con “La Sapienza” di Roma – facoltà di ingegneria – che vede ormai da anni lo svolgimento di corsi di laurea triennali in ingegneria della sicurezza e protezione presso la sede dell’Istituto superiore antincendi. L’obiettivo finale è la formazione di tecnici preparati per affrontare in sede progettuale od operativa situazioni di emergenza di vario tipo ma, parallelamente, è interesse del Corpo nazionale formare delle figure che possano diventare in futuro la controparte naturale anche in materia di prevenzione incendi, tanto da poter idealmente pervenire a dei tecnici con la medesima preparazione universitaria che si confrontano nei comandi provinciali o sul territorio, come funzionari del Corpo da un lato, come liberi professionisti dall’altro. E’ stato progettato inoltre un corso di laurea magistrale (ex specialistica) in ingegneria della sicurezza che – diversamente dalle attese – dovrebbe prender vita con l’anno accademico 2008/2009. Il corso, il cui svolgimento è previsto che avvenga interamente all’ISA, mentre la triennale transiterebbe alla scuola per la formazione di base, prevede una frequenza biennale che integrerebbe e completerebbe il curriculum universitario dei laureati triennali, formando il primo professionista in questo particolare ambito, con una preparazione completamente accademica. Quanto sinteticamente illustrato dà un’idea chiara di come si stia operando, pur in presenza di difficoltà pratiche derivanti dalla diversa impostazione amministrativa delle due istituzioni dovute alle diverse finalità perseguite. E’ chiaro che l’unico strumento utile per pervenire ad una collaborazione ottimale era e resta l’applicazione della convenzione a suo tempo firmata dall’On.le ministro dell’Interno e dal Magnifico Rettore pro- tempore. Prova ne sia l’estensione ad altri importanti atenei del Paese di tale formula che si sviluppa e concretizza in rapporti formativi con l’istituzione di altri corsi di laurea e di master, prevalentemente post-laurea. Il riscontro a tali iniziative sul territorio ha del clamoroso: mai ci saremmo immaginati di avere un numero così alto di adesioni sia dall’esterno che dall’interno. A titolo di esempio, gli iscritti al primo anno del corso di laurea in ingegneria della sicurezza e protezione provenienti dai ruoli del Corpo è pari a circa 80 unità. Complessivamente il numero degli iscritti al primo anno è prossimo ai 150. Il successo ottenuto è quindi incoraggiante e di sicuro stimolo per proseguire sulla strada tracciata. Si ha ragione di ritenere che, a regime, la preparazione professionale del personale vigile del fuoco supererà di gran lunga quanto sin qui attuato, pervenendo veramente ad una società di ingegneria. 15 obiettivo sicurezza SPECIALE PROFESSIONE SICUREZZA Le tante specializzazioni del Corpo nazionale dei VVF NBCR Nucleare biologico chimico radiologico – Nuclei per il contrasto dei rischi derivanti dall’impiego dell’energia nucleare e dall’uso di sostanze batteriologiche, chimiche e radiologiche, sia di tipo convenzionale che non convenzionale. I vigili del fuoco dei nuclei NBCR sono adeguatamente formati e dotati oltre che di procedure operative standard, di automezzi, attrezzature, strumenti e dispositivi di protezione per interventi di questa natura. Sommozzatori - Nuclei di soccorso subacqueo ed acquatico in grado di intervenire nelle varie situazioni di pericolo legate all’elemento acqua: dall’incendio a bordo di navi alla presenza di rischi biologici, chimici e nucleari, dalla ricerca di persone in mare, laghi fiumi all’emergenza alluvionale. Elicotteristi - Personale specializzato in grado di assicurare la presenza, su ogni elicottero, di due piloti e dei tecnici di bordo, integrati da squadre ordinarie, da personale SAF (speleo, alpino, fluviale) o sommozzatore, secondo i vari profili delle missioni richieste: soccorso e supporto alle squadre dei comandi, soccorso e salvataggio di persone in particolari condizioni di pericolo, la ricognizione e lo spegnimento degli incendi, la ricerca di persone disperse, il soccorso e l’assistenza a nuclei abitati isolati, il rilevamento aereo chimico, biologico e della radioattività, i voli di protezione civile. Aeroportuali - Servizio specifico di soccorso e antincendio svolto da vigili del fuoco in 38 aeroporti in Italia con l’uso di mezzi speciali, caratterizzati da elevata velocità, facilità di manovra, automatismi e grande capacità di spegnimento, elementi essenziali per garantire, in caso di incidente aereo un intervento rapido ed efficace. Il personale viene inoltre costantemente tenuto in efficienza con esercitazioni pratiche con l’utilizzo di simulatori di incendio di aeromobile. Portuali - Squadre di specialisti portuali, brevettati nautici, impiegati nelle attività di soccorso in mare, a bordo di navi e nei porti, da sempre luoghi ad alto rischio per la complessità delle attività commerciali ed industriali. I vigili del fuoco portuali sono sottoposti ad aggiornamento professionale tramite le esercitazioni e l’adeguamento tecnologico dei mezzi e dispositivi di intervento. SAF Speleo Alpino Fluviale - Nuclei costituiti da personale operativo che utilizza, nell’ambito delle attività di soccorso tecnico urgente, attrezzature e procedure di soccorso derivate dagli ambiti della speleologia, dell’alpinismo e del fluviale. Queste tecniche sono state modificate ed adattate alle esigenze specifiche degli scenari di soccorso in cui intervengono i vigili del fuoco. Cinofili - Le unità cinofile vengono impiegate con le squadre ordinarie e con le altre componenti specialistiche, ad esempio SAF ed elicotteristi, per il soccorso tecnico urgente in caso di valanghe, ricerca di dispersi in superficie e sotto le macerie. NIA Nucleo investigativo antincendi - Il nucleo effettua studi, ricerche e analisi per la valutazione delle cause di incendio e offre supporto all’autorità giudiziaria per le attività investigative connesse. Effettua indagini su delega delle Procure della Repubblica, collabora con i comandi provinciali dei vigili del fuoco in casi di incendi ed esplosioni e coopera con enti nazionali ed internazionali nel campo delle scienze forensi e nel settore delle indagini tecnico-scientifiche. 16 obiettivo sicurezza