Fabio Rausa: "Ecco il pinguino nato in cattività"

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Fabio Rausa: "Ecco il pinguino nato in cattività"
Fabio Rausa: "Ecco il pinguino nato in cattività"
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Mercoledì 22 Maggio 2013 11:27
“Siamo in Puglia, fa caldo ma la Natura non bada alle latitudini ed alle condizioni climatiche,
quando gli esemplari sono in perfetta forma e gli ormoni sessuali si scatenano: infatti da pochi
giorni a Fasano è nato un piccolo pinguino appartenente ad una specie protetta, originaria del
Sud America e comunemente nota come “Sfenisco di Humboldt” (nome scientifico: Spheniscus
humboldti). Il piccolo è nato da mamma Rossa (con anello rosso di riconoscimento) e da papà
Nero (con anello nero) ed è ancora molto diverso dai genitori, essendo goffo, grigiastro e quasi
obeso”.
La nascita del piccolo l’annuncia, con una nota, Fabio Rausa, Direttore Zoologico dello
“Zoosafari” di Fasano,
cassanese
d’adozione.
“I genitori – spiega ancora Rausa - hanno covato l’uovo a turno (ma è la femmina che compie il
grosso della fatica) per circa 40-42 giorni, poi finalmente la schiusa. Non abbiamo ancora dato
un nome preciso al “personaggio” di cui sopra, non avendone ancora verificato il sesso, che in
questa specie non è evidente somaticamente (non vi è in pratica alcun dimorfismo sessuale
apparente); lo faremo quanto prima, quando spunteranno le prime penne e si potrà procedere
così al sessaggio proprio a mezzo lettura del Dna di una penna. Il nostro gruppo di pinguini è
costituito da 5 esemplari adulti oltre ad 1 giovane nato qui nel 2012; gli adulti sono tutti nati in
cattività in altri parchi esteri e giunti qui a Fasano uno nel 1995 ed i restanti nel 2006. In questa
specie i pulcini non sono proprio bellissimi ma entro poche settimane diventano eleganti e regali
come tutti gli adulti di questa rara specie, superprotetta dalla cosiddetta Cites, cioè la
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Convenzione di Washington siglata da quasi tutti i Paesi del mondo per la salvaguardia delle
specie in pericolo di estinzione".
Il Direttore del parco fasanese riprende poi "una storia che nel 2012 fece rumore e che è sotto
gli occhi di tutti i visitatori dello Zoosafari di Fasano, su di una palma antistante il grande
piazzale esterno d’accesso: racconta di una nostra femmina di cicogna bianca che vive libera
nel nostro Parco insieme a 23 sue consimili, tutte provenienti da un Centro di Recupero polacco
che le ospitava perché raccolte nel loro ambiente naturale ferite o ammalate. Questo nutrito
gruppo di esemplari, proprio perché non più recuperabile per il reinserimento in natura, fu
affidato a noi e sin dal loro arrivo, avvenuto il 27 ottobre del 2008, rappresentano un imperdibile
spettacolo di fascino ed eleganza. Filù, questo il suo nome familiarmente assegnatole dai
rangers del Parco, l’anno scorsa è diventata famosa perché aveva costruito il suo enorme nido
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di stecchi proprio sulla chioma un po’ spoglia di questa palma alta circa 6 metri ed in esso
aveva deposto le sue uova, tra gli sguardi increduli di tutti i visitatori. Quella palma pareva
definitivamente morta a causa del famigerato “punteruolo rosso” ma poi aveva ripreso a
germogliare proprio quando la cicogna l’aveva scelta come base per il suo nido. Quella volta
comunque le uova non si schiusero mentre in questi gironi Filù ci ha riprovato e finalmente si
vedono già le testoline dei suoi pulcini affamati. Anche altre coppie hanno nidificato qui nel
2013, alcune comunque non sono state in grado di allevare bene i pulcini per inesperienza ed
alcuni di questi sono ora sotto le affettuose cure dei nostri rangers, che li stanno imbeccando
artificialmente.
Con queste e tante altre nascite in ambito di specie ad alto rischio di estinzione, i parchi
faunistici in generale assolvono appieno al loro ruolo istituzionale, imposto sia dalle normative
internazionali che dall’etica professionale, che è quello di fungere da riserva biologica per le
specie che vanno scomparendo dagli habitat naturali o da quello che ne resta. Lo Zoosafari di
Fasano contribuisce tantissimo a questa causa comune, anche grazie agli innumerevoli
programmi sviluppati per la didattica, la ricerca e la conservazione delle specie rare”.
Guarda il video del pulcino
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