uscire dalla crisi, una telenovela infinita

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uscire dalla crisi, una telenovela infinita
Pubblicazione mensile
Poste Italiane SpA
Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003
(conv. in L. 27.02.2004 n. 46)
art. 1 comma 1 DCB - Roma
USCIRE ISI,
CR
DALLAENOVELA
L
UNA TEFINITA
IN
Mensile di informazione dell’AGCI
Associazione Generale delle Cooperative Italiane
Novembre 2013
www.agci.it
alla tutela ed alla promozione delle
società cooperative nei diversi ambiti
territoriali e settoriali.
Attualmente aderiscono all’Associazione 7.832 cooperative, con 442.358
soci, 66.397 soci lavoratori, 25.648
dipendenti ed un fatturato di 8.084
milioni di euro.
★★★
Compiti istituzionali
e servizi per gli associati
Capitale e Lavoro
nelle stesse mani
Giuseppe Mazzini
A.G.C.I.
ASSOCIAZIONE GENERALE
DELLE COOPERATIVE ITALIANE
L’A.G.C.I. (Associazione Generale
delle Cooperative Italiane) nasce a
Roma nell’ottobre 1952, ottiene ufficiale riconoscimento giuridico con Decreto
del Ministro per il Lavoro e la Previdenza sociale del 14/12/1961 e costituisce
una delle tre maggiori Associazioni
Nazionali di rappresentanza, assistenza,
tutela e revisione del Movimento cooperativo.
Presieduta oggi da Rosario Altieri,
l’A.G.C.I. opera senza fini di lucro per la
diffusione, il consolidamento, l’integrazione e lo sviluppo della Cooperazione,
nel rispetto dei princìpi di democrazia e di
mutualità: ha la propria sede centrale in
Roma ed una organizzazione articolata,
sull’intero territorio nazionale, in rappresentanze regionali/provinciali/interprovinciali ed in Associazioni settoriali di categoria (Abitazione, Agrital, Credito e Finanza,
Culturalia, Editoria, Produzione e Lavoro,
Servizi di Lavoro, Solidarietà).
Oltre che in ambito nazionale - dove
è presente con un proprio delegato
anche presso il CNEL - l’Associazione
aderisce ad importanti Organismi europei ed internazionali di rappresentanza
della Cooperazione, quali l’ICA, Cooperatives Europe, Cecop, Cecodhas, Cogeca, Cicopa: in essi, l’A.G.C.I. contribuisce
Nell’ambito delle sue finalità generali e dei suoi compiti istituzionali, l’Associazione si occupa della gestione di attività
di informazione, di consulenza sulle problematiche fiscali, legislative e del lavoro,
di tutela e di scambio, di collegamento
strategico tra le imprese, di servizio, di
coordinamento politico/organizzativo, di
diffusione della coscienza e della conoscenza cooperative, di formazione tecnica e professionale dei cooperatori.
Al fine dell’approfondimento delle
tematiche di maggior interesse ed
attualità per il mondo della Cooperazione, l’A.G.C.I. ha costituito l’Istituto di
Studi per l’Impresa Cooperativa (Isicoop), da cui è edita una collana di volumi
che si arricchisce periodicamente di
nuovi contributi.
L’Associazione è inoltre competente
ad espletare, per conto del Ministero
dello Sviluppo Economico, la vigilanza
sulle cooperative aderenti, finalizzata a
verificare, attraverso la revisione,
annuale o biennale, il possesso dei
requisiti mutualistici.
Nel 2010, l’A.G.C.I. ha ottenuto
l’iscrizione alla prima classe dell’Albo
Nazionale degli Enti di Servizio Civile,
con la conseguente abilitazione a presentare, in corrispondenza della pubblicazione degli appositi bandi da parte
dell’UNSC, progetti da realizzare presso
le proprie sedi di attuazione accreditate, distribuite sull’intero territorio del
Paese.
★★★
Le strutture collegate
L’A.G.C.I. Nazionale dispone di specifiche strutture collegate, costituite al
fine di fornire alle imprese associate un
supporto qualificato e professionalmente valido negli ambiti di particolare rilevanza per lo sviluppo di una sana ed efficiente imprenditorialità cooperativa. Tra
queste ricordiamo:
BANCA A.G.C.I. S.p.A.
Autorizzata all’esercizio dell’attività
creditizia con provvedimento dell’Autorità di vigilanza del 28 marzo 2007,
Banca A.G.C.I. SpA è un Istituto di credito che opera prevalentemente con le
piccole e medie imprese, quale strumento per il supporto, il consolidamento e
lo sviluppo delle cooperative aderenti
all’Associazione, nonché dei soci e
dipendenti delle stesse.
CONSEF
Costituito nel 2009, il Consorzio
Nazionale Servizi Finanziari si propone
di mettere in rete e far funzionare in
modo sinergico le strutture, operanti
nel settore del credito, di cui A.G.C.I.
dispone, al fine di: offrire servizi finanziari efficienti, efficaci e di qualità alle
cooperative aderenti all’Associazione;
indirizzare le stesse verso la capitalizzazione e la costruzione di idonei strumenti di finanza di sistema; consentire il
superamento delle difficoltà di accesso
al mercato del credito, l’accelerazione
dei processi di concentrazione ed integrazione, il rafforzamento delle capacità imprenditoriali e manageriali.
GENERAL FOND S.p.A.
Costituita nel 1993, la società gestisce, senza scopo di lucro, il Fondo
mutualistico per la promozione e lo sviluppo della cooperazione, alimentato
dal 3% degli utili annuali di tutte le cooperative aderenti all’Associazione e dai
patrimoni residui di quelle poste in
liquidazione.
La Società opera nella promozione e
nel finanziamento di nuove imprese ed
iniziative di sviluppo della cooperazione,
con preferenza per i programmi diretti
all’innovazione tecnologica, all’incremento dell’occupazione ed allo sviluppo
del Mezzogiorno.
FIN.COOP.RA. S.r.l.
Costituita nel 1980 per l’erogazione
del credito alle cooperative dell’A.G.C.I.,
Fin.Coop.Ra. S.r.l. opera a livello nazionale e svolge attività finanziaria sia nei
confronti della cooperazione, sia delle
Piccole e Medie Imprese (PMI).
CONSORZIO NAZIONALE
MEUCCIO RUINI
Costituito in forma di società cooperativa consortile nel 2009, quale Ente di
emanazione dell’A.G.C.I., doverosamente intitolato al primo Presidente dell’Associazione, vero e proprio Padre della
Patria, il Consorzio Nazionale Meuccio
Ruini per la formazione, i servizi al lavoro e l’innovazione tecnologica si propone, in via prioritaria, di: partecipare,
direttamente o attraverso le imprese
associate, alle opportunità di finanziamento, in tema di formazione, provenienti da risorse pubbliche regionali,
nazionali, comunitarie ed internazionali; promuovere forme innovative di progettazione della formazione e dei servizi al lavoro; favorire la crescita qualitativa, professionale e delle competenze,
per l’adeguamento strutturale e la
modernizzazione del tessuto delle
imprese aderenti all’Associazione.
CAAGCI S.r.l.
Costituito nel 2009 da AGCI Nazionale e dal settore agro-ittico-alimentare
della stessa (AGCI Agrital) insieme
all’A.N.P.A. (Associazione Nazionale Produttori Agricoli), il CAAGCI svolge funzioni di assistenza ad ampio raggio in
favore degli operatori del settore agricolo, soprattutto con riferimento agli
adempimenti di obblighi comunitari ed
alle richieste di benefici a livello europeo, nazionale e regionale.
Via Angelo Bargoni, 78 - 00153 Roma
Tel. 06/58327.1 Fax 06/58327.210
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Mensile di informazione dell’AGCI
Associazione Generale delle Cooperative Italiane
Novembre 2013
Libera Cooperazione
Anno XV - Nuova serie N. 119
Novembre 2013
Editoriale
❖ Uscire dalla crisi: una telenovela infinita alla
quale è difficile continuare a credere
Registrazione n. 227/1997
del 24.04.1997
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Attualità
❖ Legge di stabilità: una prima panoramica
degli interventi programmati
di Silvia Rimondi
Editore
Associazione Generale
Cooperative Italiane
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00153 Roma
Alleanza
Direttore
Rosario Altieri
❖ Nasce ACI Toscana
di Marco Lamoli
❖ Editoria: 100 testate a rischio chiusura
Direttore responsabile
Raffaella De Rosa
Concept grafico
Michele Spera
Collaboratori
Raffaella De Rosa, Filippo Turi
Hanno collaborato
a questo numero
Raffaella De Rosa, Antonella Greco,
Marco Lamoli, Walter Memmolo,
Marco Patanè, Silvia Rimondi
Segreteria di redazione
Stefano Pasqualini
Tel. 06.58327214
Stampa
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Redazione e Amministrazione
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Finito di stampare
Novembre 2013
In copertina:
Uscire dalla crisi,
una telenovela infinita
Europa
❖ Board ICA: Scarzanella rappresenta
la Cooperazione Italiana
❖ Progetto “CoopRoute”, itinerario europeo
sulla cultura e civiltà cooperativa
di Marco Patanè
Associazione
❖ Taccuino di viaggio: a Capo Verde per l’assistenza
e lo sviluppo della popolazione locale
di Walter Memmolo
Pari Opportunità
❖ Donne, orientamento e professioni tecniche:
l’esperienza del Progetto WITE
di Antonella Greco
❖ Fare presenza, non solo bella presenza
di Raffaella De Rosa
Dalle Regioni
❖ In Umbria la forma Cooperativa riparte
dagli strumenti AGCI
❖ “Grandi Navi”: l’AGCI a fianco degli operatori
del Porto di Venezia
❖ AGCI e Auxilia: assistenza familiare qualificata
❖ L’AGCI Veneto sottoscrive il protocollo per il
riconoscimento del Delta del Po
Formazione
❖ Consorzio Meuccio Ruini. Notiziario
USCIRE DALLA CRISI
UNA TELENOVELA INFINITA
ALLA QUALE È DIFFICILE
CONTINUARE A CREDERE
Rosario Altieri
Editoriale
L
L’ITALIA HA BISOGNO
DI UNA GUIDA CHE
LA CONDUCA FUORI
DALLA TEMPESTA
NELLA QUALE È
PRECIPITATA ORMAI
DA MOLTI ANNI,
TEMPESTA CHE
È ALIMENTATA NON
SOLO DALL’AZIONE
DI UNA CRISI
FINANZIARIA
CHE QUALCHE ANNO
ADDIETRO HA
INTERESSATO
E SCONVOLTO LE
ECONOMIE DEI PAESI
OCCIDENTALI DA
TEMPO DEDITI AD UN
USO (OSEREI DIRE AD
UN ABUSO) DELLE
TRANSAZIONI
FINANZIARIE
A DIR POCO
SPREGIUDICATO
a politica italiana si svolge come una telenovela infinita, regalandoci (si fa
per dire) una puntata al giorno senza che nessuno della cosiddetta classe
dirigente si interroghi sulle conseguenze che il Paese è costretto a sopportare e sulla capacità dello stesso di reggere ancora a lungo in una situazione come quella che Esso sta vivendo da moltissimi anni.
Eppure a sentire i suoi rappresentanti, dell’una come dell’altra parte,
sembra che tutti abbiano quale unico riferimento la crescita della nostra
economia ed il bene comune e che operino ogni scelta avendo quale stella
polare la soluzione dei problemi del Paese.
Peccato che non ce ne siamo mai accorti; peccato che non se ne accorgano i milioni di cittadini costretti a vivere in condizioni di sempre maggiore povertà; peccato che non se ne accorgano quelli del ceto medio che, viceversa, avvertono il rischio di
sprofondare sempre più in una area di disagio economico e sociale dalla quale credevano
di essere assolutamente lontani; peccato che non se ne accorgano le imprese, quotidianamente alle prese con un mercato interno sempre meno ricettivo e con competitori esteri
sempre più aggressivi; peccato che nessuno percepisca i benefici dell’impegno che la
nostra classe dirigente sostiene di profondere per riportare l’Italia fuori dal baratro in cui
è sprofondata da molto tempo.
Intanto i dati che vengono forniti dalle fonti più accreditate ci raccontano una dinamica del nostro sistema economico sempre meno rosea e le previsioni, che solo qualche mese
addietro ci indicavano un andamento del PIL in grado di assestarsi a fine 2013 su un - 0,7%
per passare a circa un punto percentuale positivo a fine 2014, sono state, recentemente, corrette ad un - 1,8% per la fine di quest’anno e ad un + 0,4 % alla fine del prossimo.
Tutto ciò in un contesto nel quale i nostri più immediati competitori possono affermare di essersi messi, ormai, la recessione alle spalle e cominciano, anzi, a registrare performance pre-crisi.
All’interno di questa cornice, va valutata la legge di stabilità approvata dal Governo
un paio di settimane fa e, insieme, vanno considerate le implicazioni che tale provvedimento può effettivamente avere sulla nostra economia.
In questo stesso numero della rivista viene riportata una sintesi più articolata del provvedimento: a me preme invece riflettere su alcuni aspetti del suo contenuto.
Intanto, la prima considerazione che viene naturale a seguito di una sua rapida lettura
è che essa, pur contenendo misure che si indirizzano nella giusta direzione, si presenta
inadeguata nei numeri per incidere positivamente e sostanzialmente sulle condizioni,
molto più che precarie, della nostra economia: infatti, le risorse messe a disposizione per
il primo dei tre anni della sua validità sono assolutamente insufficienti.
Un unico punto che riscuote la nostra incondizionata condivisione è la cancellazione
dell’aumento dell’IVA dal 4 al 10% per la erogazione dei servizi sociali, che ha evitato un
taglio insostenibile nella quantità e nella qualità delle prestazioni erogate a quelle fasce di
bisogno sempre più numerose e sempre più esposte a condizioni di invivibilità, scongiurando così anche la perdita di numerosi posti di lavoro fra gli addetti del settore.
Per il resto, ci sarebbe molto da rifare. Porsi l’obiettivo di ridurre il cuneo fiscale attraverso una serie di misure che vanno dalla deduzione dell’IRAP sulle nuove assunzioni a
tempo indeterminato alla restituzione del contributo Aspi ed alla riduzione dei premi
INAIL sarebbe certamente cosa condivisibile; così come lo è quella della detrazione
IRPEF per il lavoro dipendente, ma questo sarebbe realizzabile solo se non ci si trovasse
di fronte a risorse assolutamente risibili.
Quello che lascia alquanto perplessi, infatti, è la portata di tali provvedimenti: il cuneo
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fiscale viene ridotto di un importo, a dir poco, irrisorio mentre sembrano quasi una burla
i benefici che potranno derivare dalle detrazioni IRPEF per i redditi medio-bassi, che si
valutano tra i dieci ed i quattordici euro/mese.
Anche gli incentivi alle imprese sembrano caratterizzarsi per un valore modesto e certamente non in grado di determinare una riduzione sensibile dei costi di produzione per
unità di prodotto, che è la precondizione necessaria per recuperare una benché minima
capacità competitiva del sistema Italia.
Per il resto, la manovra appare poco più di una dichiarazione di intenti non seguita da
una serie di provvedimenti tali da incidere, con la necessaria forza, sulla riduzione degli
sprechi nella Pubblica Amministrazione, ancora tanto costosa quanto inefficace.
L’entità degli interventi previsti nella manovra ammonta nel triennio a 27,3 miliardi di
euro e di questi solo 11,6 sono riferibili al 2014.
Ciò che determina i maggiori dubbi, poi, è la fonte dalla quale attingere le risorse per
l’attuazione del programma di interventi: 3,5 miliardi deriverebbero da un non meglio precisato taglio delle uscite, che temiamo possa essere realizzato, ove mai lo si facesse, attraverso abbattimenti lineari e non, invece, ricorrendo alla tanto sbandierata quanto inapplicata regola di una vera revisione della spesa; circa 2 miliardi verrebbero inoltre ricavati
da interventi fiscali – che determinerebbero un ridimensionamento del beneficio previsto
in ragione delle riduzioni del cuneo fiscale – e dall’introduzione della TRISE; poco più di
tre miliardi sarebbero reperiti da dismissioni ed altre iniziative che lasciano non poche
aree di indefinitezza, soprattutto per le difficoltà che attualmente sta attraversando il mercato immobiliare e che non garantiscono né la praticabilità dell’operazione né il risultato
economico atteso.
Queste ed altre considerazioni sono, di per sé, sufficienti ad alimentare il timore di trovarsi di fronte ad un provvedimento a dir poco insufficiente, ove mai dovesse essere
approvato dal Parlamento così come licenziato dal Governo.
Tali timori assumono caratteri ancor più preoccupanti se si pensa alle reazioni che le
diverse forze politiche stanno manifestando ed alle richieste dalle stesse avanzate, che ci
fanno immaginare, per la loro incoerenza, le difficoltà che al Senato ed alla Camera dei
Deputati il provvedimento potrà incontrare nella fase di conversione in legge.
L’Italia ha bisogno di una guida che la conduca fuori dalla tempesta nella quale è precipitata ormai da molti anni, tempesta che è alimentata non solo dall’azione di una crisi
finanziaria che qualche anno addietro ha interessato e sconvolto le economie dei Paesi occidentali da tempo dediti ad un uso (oserei dire ad un abuso) delle transazioni finanziarie a
dir poco spregiudicato, ma anche da una crisi strutturale del nostro sistema economico e
produttivo che, da ancora più tempo, ne ha determinato un rallentamento della crescita.
Infatti, prima del 2008, quando gli altri Paesi dell’Europa occidentale facevano registrare aumenti del loro prodotto interno mediamente intorno al 3% annuo, in Italia i risultati ottenuti si attestavano su livelli molto meno significativi, rimanendo al di sotto del
punto percentuale.
L’Italia ha anche bisogno di una classe politica che recuperi competenza, dignità e coerenza; una classe politica che, come molte altre volte ho avuto occasione di affermare,
sappia anteporre gli interessi generali a quelli di parte, una classe politica che abbia come
faro della sua azione il bene comune, una classe politica che abbia rispetto per le Istituzioni ad ogni livello, si impegni a servirLe, come deve avvenire in ogni Nazione civile,
democratica ed avanzata, e non Le usi come strumento di potere attraverso il quale produrre consenso per la propria parte.
AGCI / Novembre 2013 / 5
Editoriale
MA ANCHE DA UNA
CRISI STRUTTURALE
DEL NOSTRO SISTEMA
ECONOMICO E
PRODUTTIVO CHE, DA
ANCORA PIÙ TEMPO,
NE HA DETERMINATO
UN RALLENTAMENTO
DELLA CRESCITA.
L’ITALIA HA BISOGNO
DI UNA CLASSE
POLITICA CHE
RECUPERI
COMPETENZA,
DIGNITÀ E COERENZA;
CHE SAPPIA
ANTEPORRE GLI
INTERESSI GENERALI
A QUELLI DI PARTE,
CHE ABBIA COME
FARO DELLA SUA
AZIONE
IL BENE COMUNE,
CHE ABBIA RISPETTO
PER LE ISTITUZIONI,
CHE SI IMPEGNI A
SERVIRLE, COME IN
OGNI NAZIONE CIVILE
E DEMOCRATICA,
E NON LE USI COME
STRUMENTO DI
POTERE ATTRAVERSO
IL QUALE PRODURRE
CONSENSO PER LA
PROPRIA PARTE
LEGGE DI STABILITÀ
UNA PRIMA PANORAMICA
DEGLI INTERVENTI
PROGRAMMATI
Attualità
Silvia Rimondi
Q
UADRO
GENERALE
La Legge di Stabilità 2014, approvata dal Governo
martedì 15 ottobre e
poi approdata in
Parlamento per il
consueto iter che
dovrà concludersi entro il prossimo mese di dicembre, prevede nel
complesso interventi per 27,3
miliardi di euro fino al 2016, così
suddivisi:
– 14,6 miliardi per sgravi fiscali (rispettivamente 9 per le famiglie
e 5,6 per le imprese);
– 11,2 miliardi per azioni sociali, progetti di investimento, impegni internazionali, di cui 6,2 in
conto capitale;
– 1,5 miliardi per investimenti a
livello locale e restituzione di debiti commerciali di parte capitale.
Di questi 27,3 miliardi, 11,6
interessano il 2014 e sono così
ripartiti:
– 3,7 per riduzioni fiscali (2,5
per il cuneo fiscale + 1 miliardo
per la Trise);
– 1 per investimenti in enti territoriali;
– 3,8 per politiche invariate
(missioni estere, CIG in deroga,
ricostruzione dell’Aquila, semestre
di presidenza UE, 5 per mille);
– 2,5 per nuovi progetti (manutenzione ferrovie, strade, lavori del
MOSE di Venezia).
Per la copertura di tali interventi programmati per l’anno alle
porte, che producono minore gettito o maggiori spese, vengono reperite risorse per 3,5 miliardi da tagli
alle spesa, per 1,9 miliardi da
misure fiscali prive di effetti
depressivi sull’economia, per 3,2
miliardi da dismissioni, rivalutazioni, cespiti e partecipazioni, trattamento perdite.
PRINCIPALI
DISPOSIZIONI
Nello specifico, la Legge di
Stabilità va ad interessare cinque
macroaree:
INTERVENTI
PER PERSONE,
FAMIGLIE E SOCIETÀ
– Riduzione dell’Irpef per i
lavoratori dipendenti
– Proroga fino al 2016 del Contributo di solidarietà sui redditi alti
(oltre i 300.000 euro)
– Disposizioni in favore degli
esodati (altri 6000 lavoratori
ammessi al pensionamento con le
vecchie regole)
– Rifinanziamento della Cassa
Integrazione Guadagni (stanziati
ulteriori 600 milioni di euro per gli
ammortizzatori sociali in deroga)
– Nuove misure contro la
povertà (incremento di 250 milioni
di euro del Fondo per la Carta
acquisti)
– Fondo per la non autosufficienza (rifinanziato con 250 milioni di euro per il 2014)
– Fondo per le Politiche Sociali
(assegnati 300 milioni di euro per
il 2014)
– 5 x 1000 (stanziati 400 milioni di euro per il 2014)
– Finanziamento del Fondo per
le Università (stanziati altri 150
milioni di euro per il 2014)
– Potenziamento della Protezione Civile (risorse pari a 50
AGCI / Novembre 2013 / 6
milioni di euro)
– Piano per la difesa del suolo
(stanziati 180 milioni di euro nel
triennio 2014-2016 ed istituiti altri
due Fondi per finanziare un piano
di tutela e gestione delle risorse
idriche, nonché un piano straordinario di bonifica delle discariche
abusive)
INTERVENTI
PER LE IMPRESE
– Riduzione del costo del lavoro per le imprese
– Detrazione dell’Irap per i
nuovi assunti
– Potenziamento dell’ACE
(Aiuto alla Crescita Economica)
– Rivalutazione dei beni di
impresa e delle partecipazioni
– Incremento del Fondo di
garanzia per le PMI
– Incremento del Fondo di sviluppo e coesione
– Stop all’aumento IVA per le
imprese sociali
– Rifinanziamento del Fondo
per i contratti di sviluppo
– Rifinanziamento del Fondo
per la crescita sostenibile
INVESTIMENTI
– Allentamento dei vincoli del
Patto di Stabilità per Province e
Comuni
– Completamento del sistema
MOSE di Venezia
– Fondi ANAS per le Infrastrutture e Salerno-Reggio Calabria
– Manutenzione straordinaria
delle Ferrovie e velocizzazione del
Corridoio Adriatico
– Ricostruzione dell’Aquila
– Trasporto pubblico locale
– Ecobonus e ristrutturazioni
LA SERVICE TAX
Con la Legge di Stabilità 2013
si mette mano al riordino del sistema di tassazione locale che pone
l’Italia in linea con gli standard
europei. Per l’abitazione principale, al posto di IMU e TARES, si
istituisce una tassa sui servizi
municipali, il cui gettito andrà interamente ai Comuni.
IL COFINANZIAMENTO
DEI FONDI
STRUTTURALI
EUROPEI 2014-2020
La Legge di Stabilità stanzia
significative risorse per il nuovo
ciclo di programmazione dei Fondi
europei e nazionali per le politiche
di coesione territoriale, impegnando l’Esecutivo a fare la propria
parte per i prossimi anni in modo
strutturato con il concorso di UE e
Regioni. In particolare, vengono
previsti:
– 24 miliardi di euro di quota di
compartecipazione nazionale (che
si aggiungono ai quasi 30 miliardi
di fondi strutturali UE);
– ulteriori 55 miliardi per il
Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (ex Fondo Fas), di cui l’80% in
favore del Mezzogiorno.
In totale, si arriva quindi a circa
110 miliardi di euro nei prossimi
sette anni per le politiche di coesione territoriale.
MISURE FISCALI
Riduzione cuneo fiscale
– Per le imprese, ci sarà una
deduzione Irap sulle nuove assunzioni a tempo indeterminato fino a
un massimo di 15.000 euro per
ogni nuovo dipendente, restituzione del contributo Aspi dell’1,4%
sui contratti a termine nel caso in
cui gli stessi vengano trasformati
in tempo indeterminato, riduzione
dei premi Inail (stanziato 1 miliardo). Previsti ulteriori sconti fiscali
per 2 miliardi nel 2015 e 2,1
miliardi nel 2016.
Detrazione Irpef
– Aumenta la detrazione Irpef
per il lavoro dipendente, per chi ha
un lordo annuo compreso tra 8 e
55.000 euro (da 10 a 14 euro al
mese).
Service tax
– La nuova Service tax, che
scatta dal 2014, si chiamerà TRISE
ed assorbirà Imu prima casa ed
imposta sui rifiuti (TARES). La
Trise si compone di Tari (a carico
di chi occupa l’immobile, calcolata
in base a superficie in mq o quantità di rifiuti prodotti) e Tasi (relativa ai servizi indivisibili dei Comuni e pagata dai proprietari sulla
base della rendita catastale, con
una partecipazione del conduttore
in caso di immobili affittati per una
piccola quota compresa tra il 10 ed
il 30%). Si tratta di una tassa locale versata ai Comuni per i servizi
dagli stessi offerti.
Incentivi per le imprese
– Per le imprese scatta la possibilità di una nuova rivalutazione
dei beni aziendali e delle partecipazioni, mentre alle banche ed agli
altri intermediari finanziari viene
concessa la facoltà, dall’anno prossimo, di ammortizzare le svalutazioni dei crediti non più esigibili.
Ci sono poi: rifinanziamento del
Fondo Centrale di Garanzia per
le PMI per 1,8 miliardi di euro
(secondo il Governo si liberano
così risorse intorno ai 27 miliardi
di euro), 300 milioni in tre anni per
i Contratti di sviluppo, 50 milioni per il Fondo per la crescita
sostenibile da destinare a progetti
di ricerca e sviluppo di piccola e
media dimensione nei settori tecnologici individuati nel programma quadro comunitario Orizzonte
2020. Confermato il potenziamento dell’ACE (Aiuto alla Crescita
Economica), lo strumento introdotto dal Governo Monti per favorire,
attraverso la leva fiscale, la capitalizzazione delle imprese, la cui aliquota salirà dal 3 al 4% nel 2014,
al 4,5% nel 2015, al 4,75% nel
2016.
Bonus ristrutturazioni
– Con un intervento in extremis, il Governo ha prorogato per
altri 12 mesi i bonus per ristrutturazioni, riqualificazioni nell’edilizia
e risparmio energetico. Come
annunciato dal Ministro delle
Infrastrutture, il risultato degli
incentivi è stato così positivo da
indurre l’Esecutivo a confermare
ulteriori dodici mesi di detrazioni
sugli interventi domestici. Nello
specifico, tutto rimane com’è, ma
la validità viene prorogata fino al
31.12.2014: le detrazioni restano
del 65% (50% nel successivo bien-
AGCI / Novembre 2013 / 7
nio) per interventi volti a migliorare il risparmio energetico dell’edificio e del 50% (40% nel 20152016) per le ristrutturazioni ordinarie.
Bollo su estratti conto
– Le modiche alla tassazione
delle rendite finanziarie prevedono l’aumento dall’1,5 al 2 per
mille dell’imposta di bollo sulle
comunicazioni periodiche alla
clientela relative a prodotti finanziari. Sono compresi i depositi
bancari e postali (i cosiddetti conti
deposito), anche se rappresentati
da certificati.
SERVIZIO CIVILE:
L’AGCI PRESENTA
DOMANDA
DI ADEGUAMENTO
DELL’ACCREDITAMENTO
In concomitanza con la riapertura dei termini per la presentazione delle richieste di
accreditamento e di adeguamento negli
Albi di SCN, comunicata agli Enti interessati lo scorso 25 settembre dal Capo
del Dipartimento della Gioventù e del
Servizio Civile Nazionale, Cons. Paola
Paduano, l’AGCI ha provveduto a depositare, entro la scadenza del 31 ottobre
2013, apposita istanza finalizzata ad ottenere l’iscrizione di ulteriori settantacinque sedi di attuazione progetto - che si
aggiungono a quelle già presenti in banca
dati dal 2009 – e di sei nuove figure professionali idonee a ricoprire i previsti
ruoli di formatore, selettore ed esperto del
monitoraggio.
Alla consegna della documentazione cartacea si è accompagnato, conformemente
a quanto stabilito dalle vigenti disposizioni, l’inserimento on line delle corrispondenti informazioni nel sistema Helios,
secondo le modalità indicate nella nuova
Circolare 23 settembre 2013 recante:
“Norme sull’accreditamento degli enti di
servizio civile nazionale”, emanata in
sostituzione della precedente del 17 giugno 2009.
Al momento, come previsto dall’articolo
7 e seguenti della Legge n. 241/90, è in
corso il procedimento di valutazione di
tutte le domande presentate, al termine
del quale, coerentemente con gli esiti
dello stesso, verranno aggiornati i dati
relativi all’accreditamento dei soggetti
richiedenti.
L’AGCI, già iscritta alla prima classe dell’Albo nazionale degli enti di servizio
civile, prosegue così il suo impegno in
questo settore, in attesa della pubblicazione del nuovo bando per la presentazione
dei progetti da realizzarsi nei seguenti
ambiti di intervento: Assistenza, Ambiente, Educazione e promozione culturale,
Patrimonio artistico e culturale, Estero.
Silvia Rimondi
Attualità
edilizie
ACI TOSCANA
NASCE L’ALLEANZA
DELLE COOPERATIVE
ANCHE IN TOSCANA
Alessandro Giaconi lascia, dopo due anni,
il coordinamento stabile tra le tre Centrali.
Presente alla celebrazione anche
il Co-Presidente nazionale di ACI, Rosario Altieri
Alleanza
Marco Lamoli
Q
uando
qualcuno
chiederà com’è stata ufficializzata la
nascita dell’Alleanza delle Cooperative in Toscana, la
risposta giusta sarà
“con una festa”.
Lo scorso 6 ottobre si è svolta Cooperattivi, la
manifestazione promossa da
AGCI, Confcooperative e Legacoop per sancire l’unità cooperativa
anche in Toscana. All’articolato
evento hanno preso parte più di
300 persone, oltre ai 99 delegati
dell’Assemblea di fondazione (33
per ciascuna Centrale). Teatro della
manifestazione, sotto un insperato
sole, è stato il lussureggiante Parco
delle Cascine di Firenze.
La fase assembleare
Presso l’Aula Magna della
Facoltà di Agraria dell’Università
di Firenze, posta in prossimità
delle stesse Cascine, si è svolta la
prima riunione dell’Assemblea
dell’Alleanza delle Cooperative
Italiane – Toscana. L’assise è
stata presieduta da Alessandro
Giaconi, attuale Presidente di
AGCI Toscana e per due mandati
Presidente del coordinamento stabile tra le tre storiche Centrali
Cooperative. Occorre ricordare
che in Toscana l’Alleanza è nata
informalmente nel 2011, in contemporanea con l’ACI nazionale.
Il primo coordinatore è stato Stefano Bassi, Presidente di Legacoop,
al quale è succeduto Giaconi per il
biennio 2012-2013. Su proposta
dell’Ufficio di Presidenza è stata
candidata al ruolo di Presidente
dell’ACI Toscana Claudia Fiaschi,
attuale massimo dirigente regionale di Confcooperative. La Fiaschi è
stata eletta per acclamazione e
dopo un accorato discorso di Maurizio Gardini, Co-Presidente dell’ACI nazionale, è iniziata la festa.
Cooperattivi
Delegati, cooperatori e amanti
della bicicletta, terminata l’Assemblea, sono scesi in Piazza
delle Cascine per montare in sella
alle biciclette messe a disposizione dalla cooperativa Ulisse. Una
pedalata per il meraviglioso Parco
delle Cascine è stato un modo
alternativo, ma molto apprezzato,
per celebrare la nascita dell’ACI
Toscana. In testa al gruppo una
bici a quattro ruote, detta impropriamente risciò, guidata con
notevole agilità da Rosario Altie-
AGCI / Novembre 2013 / 8
ri, Maurizio Gardini e Giuliano
Poletti, gli attuali massimi esponenti dell’Alleanza delle Cooperative Italiane.
Le piazze
Sotto il loggiato della Facoltà
di Agraria e negli spazi adiacenti,
dalle 9.30 fino alle 14.00, sono
state allestite due “piazze”: la
Piazza dei Sensi, nella quale una
dozzina di cooperative hanno proposto assaggi dei loro prodotti
agroalimentari, e la Piazza delle
Famiglie, che ha visto impegnate
alcune cooperative sociali nella
promozione di attività ludiche per
bambini, anziani e diversamente
abili.
Hanno rappresentato AGCI
Toscana nella Piazza dei Sensi le
cooperative L’Ortara, con un olio
di elevatissima qualità e una lana
pregiata, Bioseme, che ha fornito
stessovalore.it
Com’è stata possibile un’affluenza così elevata di curiosi a
questa festa della cooperazione?
Grazie all’ingegnosa campagna
stessovalore.it. Nel mese che ha
preceduto l’iniziativa, tante cooperative toscane sono state coinvolte nella promozione dell’evento: da quelle agricole, al consumo,
passando per le banche, i trasporti
e le stesse sociali. Mai un accenno
alla cooperazione, ma solo la
domanda “cosa hanno in comune”? Abbinata ad accostamenti
audaci: un biberon e una pianta,
oppure un carrello della spesa e un
bus. La risposta è stata fornita su
una pagina di Facebook creata per
l’evento: lo stesso valore cooperativo, nel senso che la cooperazione è in grado di gestire tantissimi
segmenti della vita produttiva e
sociale del Paese.
Senza Padrone
Il tour ciclistico è terminato
all’Ippodromo del Visarno, altra
struttura gestita da una cooperativa, dove è andato in scena
“Senza Padrone – il sogno di
Rochdale”, spettacolo teatrale
ispirato dalla vera storia dei pionieri del movimento cooperativo.
Successivamente i rappresentanti
di alcune cooperative hanno consegnato un omaggio, i cosiddetti
Scrigni della Cooperazione, e
un’esclusiva litografia realizzata
da Sergio Staino alle molte autorità presenti. La manifestazione si
è conclusa con i discorsi della
neo Presidente di ACI Toscana,
Claudia Fiaschi, e del Presidente
nazionale di ACI, Giuliano Poletti. Prima del buffet, circondato da
un gruppo di bambini, il Co-Presidente dell’Alleanza Rosario
Altieri ha inaugurato l’Albero
della Cooperazione, ossia un
patchwork dei “lavori” realizzati
dai più piccoli durante i laboratori della Piazza delle Famiglie. Un
momento molto atteso dai tanti
bimbi presenti. Apprezzato l’intervento del Co-Presidente Altieri
che non ha mancato di sottolineare l’importanza del movimento
cooperativo per l’economia del
Paese, specialmente in questa
fase recessiva. Contrariamente ad
altre forme d’impresa, ha precisato Altieri, la cooperazione continua a mostrare vitalità e intraprendenza.
cati – ha aggiunto – perché gravati
da una situazione economica pesante, ma durante i quali ho avuto il
piacere di constatare che, nel pieno
rispetto delle singole identità, l’unità delle tre Centrali può fare il bene
del movimento cooperativo. I risultati raggiunti in Toscana dall’Alleanza sono sotto gli occhi di tutti. È
arrivato il momento di far fare un
concreto passo in avanti a questo
coordinamento”.
Gli eletti di AGCI Toscana
in ACI Toscana
Co-Presidente ACI Toscana:
Alessandro Giaconi. Esecutivo
AGCI Toscana
“È stato per me un onore coordinare l’Alleanza in Toscana in questi
ultimi due anni”: con queste parole
Alessandro Giaconi ha concluso il
suo mandato in qualità di Portavoce, prima, e Presidente, in seguito,
di ACI Toscana. “Due anni compli-
ACI Toscana: Francesco Bosio,
Luana Calvani, Marco Faconti,
Simona Nerozzi (coordinamento
Donne), Federico Pericoli, Paolo
Regini, Riccardo Romano, Giulia
Roncetti (coordinamento Giovani), Antonella Sacchetti, Lorenzo
Tamburini.
Alleanza
ai tanti curiosi accorsi all’evento
campioni di sementi per la coltivazione di ortaggi, e Le Pianette, al
cui stand è stato possibile assaggiare un miele delizioso. Nella
Piazza delle Famiglie il laboratorio della cooperativa Il Sole,
iscritta ad AGCI, è stato tra i più
apprezzati: le animatrici hanno
insegnato ai bambini i giochi tipici dei “nonni”. Un’idea semplice,
ma efficace, per ricordare che non
esistono solo i videogames.
AGCI / Novembre 2013 / 9
BOARD ICA
CARLO SCARZANELLA
RAPPRESENTA LA
COOPERAZIONE ITALIANA
Rinnovati gli organismi dell’ICA,
International Cooperative Alliance
Europa
Silvia Rimondi
N
ella settimana dal 1°
al 5 novembre
2013, si sono tenute
a Cape Town, presso l’International
Convention Centre,
rispettivamente, la
Conferenza Mondiale e l’Assemblea
Generale dell’ICA, accompagnate
da workshop tematici e da incontri
di approfondimento: questi eventi
sono stati ospitati nel continente
africano per la prima volta nei 118
anni di storia dell’International
Co-operative Alliance, fondata nel
1895.
L’ambizioso obiettivo della
Conferenza, dedicata al tema “A
Co-operative Decade in Action”, è
identificabile nel tentativo di promuovere la Cooperazione quale
formula da sostenere ed incentivare in ogni parte del mondo,
seguendo il percorso tracciato
ormai più di dodici mesi fa nel
Piano programmatico intitolato
“Blueprint per un decennio cooperativo”, approvato a Manchester
nell’ottobre 2012.
Si tratta, in estrema sintesi, di
dare seguito alle iniziative di successo realizzate nel corso dell’Anno Internazionale delle Cooperative con una campagna mondiale
tesa a creare le condizioni affinché, entro il 2020, la forma cooperativa possa diventare il modello
di impresa leader nel campo della
sostenibilità economica, sociale
ed ambientale, nonché, nel contempo, quello preferito dalle persone ed a più rapida crescita in un
contesto caratterizzato da difficol-
tà a dir poco allarmanti e quindi da
sfide sempre più impegnative:
sfrenato e dissennato sfruttamento
delle risorse naturali, instabilità
finanziaria, crescente diseguaglianza, mancanza di prospettive
future per i giovani, generalizzata
perdita di fiducia nei decisori politici sono solo alcuni dei capitoli
che destano le maggiori preoccupazioni.
La capacità dimostrata dalla
Cooperazione di fronteggiare la
crisi tutt’ora in atto meglio delle
altre realtà imprenditoriali, per lo
più senza immediati ed esiziali
contraccolpi tanto sotto il profilo
della produttività quanto dal punto
di vista occupazionale, ma anche
l’attenzione suscitata soprattutto
negli ultimi mesi tra i cittadini di
tutto il mondo, così come presso i
Governi e le Istituzioni internazionali, impongono di consolidare
tali importanti riconoscimenti, di
rafforzare la condivisione, la comprensione e l’apprezzamento raccolti e di camminare, per così dire,
“con una marcia in più” rispetto al
passato.
Fondamentale per cogliere le
opportunità di affermazione che in
questo momento storico particolarmente denso di criticità si stanno presentando alle porte del
Movimento cooperativo e per
incidere positivamente nelle cinque aree critiche concordemente
identificate nella partecipazione,
nella sostenibilità, nell’identità,
nella disomogeneità oltre che,
talora, nell’inadeguatezza del
quadro giuridico e nel capitale,
sarà l’impegno ed il contributo di
AGCI / Novembre 2013 / 10
DARE SEGUITO ALLE
INIZIATIVE DI SUCCESSO
REALIZZATE NEL CORSO
DELL’ANNO
INTERNAZIONALE DELLE
COOPERATIVE CON UNA
CAMPAGNA MONDIALE
TESA A CREARE LE
CONDIZIONI AFFINCHÉ LA
FORMA COOPERATIVA
POSSA DIVENTARE IL
MODELLO DI IMPRESA
LEADER NEL CAMPO DELLA
SOSTENIBILITÀ ECONOMICA,
SOCIALE ED AMBIENTALE
L’ELEZIONE DI CARLO
SCARZANELLA SEGNA
LA PIENA INTEGRAZIONE
DELL’AGCI NELL’ATTIVITÀ
INTERNAZIONALE
CHE LA COOPERAZIONE
MONDIALE SVOLGE
NEL RAPPRESENTARE,
PROMUOVERE E TUTELARE
UNA FORMA DI IMPRESA
CHE È ORMAI PRESENTE
IN QUASI TUTTI GLI STATI,
OVE GARANTISCE
COSTANTEMENTE
IL PROPRIO PREZIOSO
CONTRIBUTO NON SOLO
IN TERMINI ECONOMICI,
MA ANCHE SOTTO
L’ASPETTO DELLA COESIONE
ED INCLUSIONE SOCIALE
tutti i cooperatori del mondo, sotto
la guida del nuovo Board dell’ICA, eletto in occasione dell’Assemblea Generale celebrata,
appunto, lo scorso 4 novembre
alla presenza di circa duemila par-
Europa
tecipanti provenienti da ottanta
diversi Paesi.
Attesa la conferma di Dame
Pauline Green, Presidente uscente
unanimemente apprezzata per il
lavoro svolto nel suo primo mandato; sono stati poi eletti quattro
Vice Presidenti, uno per ciascun
continente, tra cui Dirk Lehnhoff
per l’Europa.
Più complesso, invece, il rinnovo del Consiglio di amministrazione per via dell’elevato numero
di candidature, ben trentuno, che
costituisce un ottimo segnale a
conferma dell’interesse, di anno in
anno sempre più significativo, che
le attività dell’ICA suscitano e del
crescente apprezzamento che il
lavoro dalla stessa svolto riscuote
nei diversi Paesi coinvolti.
Del nuovo Board, composto da
quindici rappresentanti provenienti da Argentina, Australia, Brasile,
Bulgaria, Canada, Finlandia,
Francia, Italia, Giappone, Corea,
Russia, Singapore, Svezia, Regno
Unito ed Usa, è entrato a far parte
Carlo Scarzanella, candidato dall’Alleanza delle Cooperative Italiane.
Questa elezione segna, con
tutta evidenza, la piena integrazione dell’AGCI nell’attività internazionale che la Cooperazione mondiale svolge nel suo compito d’istituto di rappresentare, promuovere
e tutelare una forma di impresa la
quale, partendo da un forte radicamento nei Paesi in cui è stato possibile sperimentarne appieno l’importante funzione sociale, è ormai
presente in quasi tutti gli Stati, ove
garantisce costantemente il proprio
prezioso contributo non solo in termini economici, ma anche sotto
l’aspetto della coesione ed inclusione sociale.
L’Associazione Generale delle
Cooperative Italiane, nel ringraziare tutti coloro che, in occasione
dell’Assemblea Generale dell’ICA, hanno espresso la propria
preferenza per il suo Vice Presidente, è particolarmente grata a
Confcooperative ed a Legacoop
per il sostegno sempre assicurato,
dalle fasi preliminari alla formulazione della candidatura al successo finale della stessa, coronato,
appunto, dall’elezione di Carlo
Scarzanella.
AGCI / Novembre 2013 / 11
TACCUINO DI VIAGGIO
A CAPO VERDE
PER L’ASSISTENZA
E LO SVILUPPO
DELLA POPOLAZIONE
LOCALE
Associazione
Walter Memmolo
A
settembre, nei primi
dieci giorni, ho
avuto la fortuna di
accompagnare
il
Presidente Nazionale dell’AGCI, Rosario Altieri, nel viaggio nell’Arcipelago
di Capo Verde, dieci
isole, che dal 1975, dopo secoli di
colonizzazione portoghese, hanno
acquistato l’Indipendenza costituendo la Repubblica di Capo
Verde.
Un viaggio programmato da
tempo e stimolato dall’entusiasmo
di Padre Ottavio Fasano, Cappuccino piemontese, che in quelle terre
da 48 anni ormai realizza opere
umanitarie per l’assistenza e lo sviluppo socioeconomico a favore
della popolazione locale. Ci accompagnava mia moglie Anna Maria.
Da Roma, via Lisbona, siamo
atterrati a Praia, la capitale della
Repubblica, nell’isola di Santiago,
da dove, dopo la breve sosta di una
notte, dopo un volo di venti minuti, siamo giunti a Sao Felipe, nell’isola di Fogo.
Per me non è stata la prima
volta. L’anno scorso ho lavorato
per un breve periodo nell’Ospedale S. Francesco voluto e sostenuto
da Padre Ottavio fino al 2012
quando è stato rilevato dallo Stato.
La sua realizzazione ha permesso
di alleviare le sofferenze della
popolazione e salvare tante vite.
Siamo stati accolti da Anna
Bonamico, che governa la gestione
amministrativa delle realtà missionarie col piglio tipicamente piemontese ma col sacrificio personale di chi è sorretto da una robusta
fede e un ardente amore per il prossimo, con affetto impareggiabile
colmo di ogni premura. Siamo stati
ospitati nelle Case del Sol: un
nuovo villaggio turistico sull’atlantico che nelle intenzioni di
Padre Ottavio vuole essere la proposta di un turismo alternativo, per
chi desidera, come Lui dice,”ascoltare il silenzio”, immergersi nella
profondità della mente e del cuore
attraverso la scoperta di realtà
umane, che, sebbene costrette nella
povertà sociale, tuttavia,conservano un patrimonio di tradizioni, cultura ed arte da conoscere.
A questo scopo è stato il moderno Auditorium dove poter incontrarsi, dialogare, ascoltare musica
popolare.
Nell’attesa di Padre Ottavio,
che di lì a qualche giorno ci avrebbe raggiunti, abbiamo visitato Fogo: prima tappa il Vulcano.
Una vista spettacolare: un
deserto di lapilli che conferivano al
terreno l’aspetto spettrale di un
paesaggio lunare che l’occhio
seguiva fino all’orizzonte e il Vulcano che si erge fin’oltre 2000
metri, imponente, nero, eppure di
una non abituale bellezza, quella
della natura, di una natura arida,
secca che riesce a farti perdere
nelle pieghe dell’Infinito e a farti
dire grazie a Chi questi doni ci
offre.
Disperse, qua e là, case, casette, casupole, tutte povere, precarie,
e tanti bambini.
La popolazione è giovane: le
donne partoriscono già a 14/15
anni. Sotto questo profilo manca la
coscienza di una genitorialità
responsabile: è stato questo uno
AGCI / Novembre 2013 / 12
dei problemi affrontati da padre
Ottavio che ha impegnato energie e
risorse per realizzare asili per l’infanzia, sono 32 in tutto l’arcipelago, ed avviare un programma di
accoglienza per le ragazze madri e
di un loro inserimento in attività
lavorative.
Seconda tappa: la vigna di
Maria Chaves. Una sfida alla natura avara d’acqua.
Un’opera colossale se si considerano le difficoltà. Su una estensione di 23 ettari di terreno che si
alza fino a 900 metri Padre Ottavio
ha realizzato un vigneto: nessuno
avrebbe scommesso un euro sul
successo. Eppure la vigna produce, e presto a pieno regime, dimostrando come la forza delle idee, la
volontà, l’ostinazione di poter riuscire in un progetto difficile, ma
che, se realizzato, può contribuire
alla formazione ed allo sviluppo
sociale, alla fine hanno la meglio.
E così è stato. La Cantina di Monte
Barro, scavata nella roccia vulcanica, dove avviene la lavorazione
dell’uva fino all’imbottigliamento
ed etichettatura, si avvale di una
tecnologia avanzata: con Rosario
Altieri e Padre Ottavio abbiamo
assistito, non senza una punta di
commozione, alla prima spedizione del vino di Fogo in Belgio via
mare. Nella sala degustazione
abbiamo sorseggiato quel vino che
ha il sapore forte di una terra bruta,
ma dolce, una terra che solo l’amore poteva domare ricevendone in
cambio tutta l’energia: il vino qui
lo chiamano sangue di Fogo. Ma i
problemi per una Cantina supermoderna di 2000 metri quadrati
non finiscono mai: l’energia elet-
tri da Praia. Vi siamo arrivati in
una giornata di pioggia: fastidiosa
per noi, ma oro per quelle popolazioni che aspettano questa acqua
ogni anno tra settembre ed ottobre
e che dovrà bastare fino all’anno
successivo per piantare ortaggi.
Quest’anno è stata abbondante e
dovunque si vedono gruppi di
ragazzi che, sguazzando nelle pozzanghere, fanno festa. Siamo stati
ben auguranti.
Padre Ottavio ha realizzato a
Santa Cruz un asilo per l’infanzia e
una casa accoglienza per ragazze
madri. La donna qui vive ancora in
uno stato di sottomissione ed espo-
violenza.
Abbiamo vissuto, io, Rosario e
mia moglie Anna Maria, un tempo
forte di riflessione, un tempo che
ci ha permesso di guardarci dentro e di capire che esistiamo perché siamo in relazione con gli
altri; io ci sono perché c’è un tu,
ed è questa relazione che profuma
il senso della vita. Quel senso che
è esploso quando, durante la celebrazione dell’Eucarestia, abbiamo
abbracciato gli ospiti del lebbrosario: in quel momento, nella piccola cappella che si affaccia sull’oceano, il legame col mondo lo
sentivamo stretto, riscoprendo una
di formazione in agraria per avviare i giovani a sviluppare le possibilità offerte dalla coltivazione della
terra con uno specifico indirizzo
enologico e di viticoltura.
Terza tappa: l’asilo per l’infanzia e la casa accoglienza a Santa
Cruz. Questo è un centro di 30.000
abitanti a poche decine di chilome-
sta alla violenza domestica in un
contesto dove alcolismo, droga e
prostituzione sono diffusi.
Le giovani madri sono assistite
insieme ai figli anche dopo il
periodo di permanenza e si sta
pensando di realizzare progetti di
sviluppo nei quali impegnare le
madri nel lavoro e sottrarle alla
sensazione nuova di libertà, libertà dell’anima.
Il titanismo missionario di
Padre Ottavio smuove le montagne
e ci ha ricordato le parole del Vangelo di Giovanni “se non volete
credere in me, credete alle
opere…”.
Grazie Ottavio.
Associazione
trica è cara e, considerata la temperatura che si mantiene all’esterno
costantemente tutto l’anno sui
32/34° C, impegna dei costi elevati, 5000 euro mensilmente. Si sta
pensando di realizzare un impianto
fotovoltaico in grado di soddisfare
le esigenze, sempre che la Provvidenza indichi la strada per reperire
risorse. Il Presidente dell’AGCI
ascolta Padre Ottavio e, assorto in
una riflessione tutta personale per
alcuni minuti, esclama: ”forse ho
trovato!”. Chissà, la Provvidenza
si è attivata?
In prospettiva sta prendendo
piede l’idea di fondare una Scuola
AGCI / Novembre 2013 / 13
PROGETTO “COOPROUTE”
ITINERARIO EUROPEO
SULLA CULTURA E CIVILTÀ
COOPERATIVA
Europa
Marco Patanè
I
l 24 Ottobre scorso,
presso la sede dell’
11.11.11 - Coalition of
the Flemish NorthSouth Movement a Bruxelles, si è tenuto il
Kick Off Meeting del
programma denominato
“The European Route of
the Cooperative Culture”, presente AGCI Culturalia insieme
all’Alleanza delle Cooperative
Italiane.
Al termine del 2012, le tre
Associazioni che costituiscono
l’ACI-Turismo, si erano fatte
promotrici di un’iniziativa per la
creazione di un progetto ambizioso: quello di tracciare un vero e
proprio itinerario attraverso i luoghi, le iniziative socio-culturali e
di lavoro che incarnassero e promuovessero gli ideali e la storia
della cooperazione in Europa. Il
lavoro è poi convogliato all’interno di una “Proposta per la creazione di un itinerario culturale
europeo dedicato alla cooperazione – Cooproute”, che ha visto il
coinvolgimento di 18 partner provenienti da 12 Paesi dell’Unione
Europea, con CECOP capofila.
La Commissione Europea ha
deciso di approvare e di finanziare il progetto di “Itinerario Europeo della Cultura e della Civiltà
Cooperativa”, e ciò rappresenta
un risultato importante e molto
significativo per il movimento
cooperativo – in particolare per
quello italiano – che arriva all’indomani della chiusura dell’Anno
internazionale delle imprese cooperative promosso dall’ONU. Il
AGCI / Novembre 2013 / 14
risultato, che come si può facilmente immaginare, non è stato
facile per la accanita concorrenza
europea per i finanziamenti
comunitari, premia la qualità del
progetto presentato (predisposto
da una cooperativa italiana, insieme a CECOP) e l’efficacia della
lunga azione relazionale e corporativa esercitata nell’ultimo anno,
proprio dall’Alleanza delle Cooperative Italiane.
In buona sostanza si tratta di
dare vita ad una vera e propria
“mappa virtuale” dei diversi Paesi
europei, facendo particolare
attenzione a differenziare l’offerta
di turismo nel vecchio continente,
attraverso la capitalizzazione e la
condivisione dell’eredità culturale, la promozione e lo sviluppo
delle esperienze e delle buone
pratiche all’interno del movimento cooperativo, creando una
massa critica e coerente di destinazioni, e rafforzando il potenziale turistico di queste esperienze,
puntando decisamente alla valorizzazione dell’identità territoriale delle stesse.
L’occasione sarà inoltre quella di contribuire alla “rigenerazione” economica e alla creazione di nuovi posti di lavoro in
regioni in particolare difficoltà,
attraverso un’iniziativa di cooperazione transnazionale ed interregionale nel campo del turismo,
promuovendo la forma cooperativa come modello culturale, così
come le attività economiche
gestite da cooperative ben radicate nel territorio, con un occhio
particolare ai giovani definiti
appunto “main target group” del
progetto.
Dunque, volendo sintetizzare
in nove punti gli obiettivi specifici di Cooproute, potremmo dire
che la proposta mira a:
– Sviluppare un attrattivo,
responsabile ed efficace modello
di turismo sostenibile e di prodotto turistico industriale e culturale
Europeo;
– Contribuire, attraverso l’Itinerario Culturale Cooperativo,
alla nascita di un più forte senso
di identità europea fra le cooperative e nei soggetti pubblici coinvolti, nonché negli stakeholders e
beneficiari finali del progetto
geriali delle società cooperative,
specialmente quelle che sono
espressione di imprenditorialità
giovanile, le cui attività spesso
sono rivolte al turismo, ma in
destinazioni poco conosciute o
difficili da raggiungere per nuovi
visitatori, facilitando lo scambio
di esperienze attraverso il networking;
– Dare ai giovani e agli studenti la possibilità di conoscere il
modello cooperativo che combina
impresa e aspetto sociale.
Il progetto si articola in 18
mesi e prevede, oltre alla presenza del Lead partner/coordinator:
CECOP – CICOPA Europe (Belgium), quella dei partner:
1. AGCI (Italy)
2. Aveiro City Council
(Portugal)
3. CCU (Bulgaria)
4. CG Scop (France)
5. COCETA (Spain)
6. Confcooperative (Italy)
7. CoopCat (Spain)
8. Co-operative Heritage Trust
(United Kingdom)
9. CSS Limited (Ireland)
10. EST COOP (Estonia)
11. Government of Catalonia
AGCI / Novembre 2013 / 15
(Spain)
12. Kooperationen (Denmark)
13. Koperattivi Malta (Malta)
14. Legacoop (Italy)
15. NUWPC (Bulgaria)
16. Regione Emilia Romagna
(Italy)
17. ZdK/ Kaufmann-Stiftung
(Germany)
AGCI Culturalia, insieme a
CECOP (Lead coordinator), Confcooperative e Legacoop, costituisce il Gruppo di Coordinamento,
il quale ha in carico tutte le azioni
principali, come la definizione dei
criteri di entrata, quella del marchio, la mappatura delle esperienze, la creazione degli output, l’organizzazione degli exchange
meetings, la valutazione dei risultati, la diffusione e l’implementazione del progetto.
Fra gli output principali previsti, un sito internet dedicato ed
una guida generale. La guida online, inoltre, puntualmente e sistematicamente aggiornata, presenterà tour virtuali di turismo cooperativo presente nei paesi Europei coinvolti, con descrizioni
accurate e mappe interattive a
disposizione dei visitatori.
Europa
(soprattutto i giovani e le famiglie);
– Dare sfogo ad una importante parte di eredità culturale ed
industriale, dal punto di vista turistico ancora inesplosa, attraverso
lo sviluppo delle imprese cooperative;
– Migliorare l’impiego e la
crescita delle imprese cooperative
nel campo del turismo nelle regioni in crisi, grazie allo scambio di
buone pratiche, prodotti locali e
patrimonio culturale materiale ed
immateriale;
– Facilitare lo scambio di
buone pratiche che migliorino le
capacità nel management delle
cooperative e forniscano nuovi
strumenti ai decision makers, specie a livello regionale, come ad
esempio forum di discussione
permanente nell’ambito della cultura cooperativa;
– Stimolare partnership fra
pubblico e privato, nonché lo sviluppo di strategie regionali nel
campo della cultura cooperativa;
– Migliorare l’offerta del turismo Europeo con un rafforzamento della cooperazione nell’ambito
di un vero e proprio network cooperativo Europeo;
– Rafforzare le capacità mana-
DONNE, ORIENTAMENTO
E PROFESSIONI TECNICHE
L’ESPERIENZA
DEL PROGETTO WITE
Seminario conclusivo del progetto
promosso dalla Fondazione CUOA
e finanziato dalla Comunità Europea
Pari Opportunità
Antonella Greco
L
o scorso 24 settembre, a Palazzo Bonin
Longare di Vicenza,
si è svolto il seminario conclusivo del
progetto “Women in
Technical Education” (Wite), promosso dalla fondazione CUOA (Centro Universitario Organizzazione Aziendale) e
finanziato dalla Comunità Europea nell’ambito del Lifelong Leaming Programme Leonardo da
Vinci. Attraverso il progetto, iniziato ad ottobre 2011, il CUOA e
gli altri partner quali la regione
Veneto, Confindustria Vicenza,
Federmeccanica, la Camera di
Commercio dell’est Brandeburgo,
la Fortuito ungherese, l’Accademia di Management polacca, la
Danube University austriaca e la
VHTO olandese, si sono proposti
di rilanciare l’istruzione tecnica
al femminile, anche nel contesto
di un percorso di pari opportunità. Valorizzare e promuovere
l’istruzione tecnica diventa una
priorità da perseguire anche
attraverso un aumento di iscrizioni delle ragazze agli istituti
tecnici e professionali in quanto
per loro caratteristiche ed attitudini, sviluppano competenze in
grado di rispondere efficacemente
ai fabbisogni professionali delle
imprese manifatturiere, imprese
fortemente caratterizzate dall’innovazione tecnologica dove non
esistono più professioni o ruoli
esclusivamente maschili o femminili. Il progetto ha offerto, alle
ragazze che hanno partecipato,
strumenti monografici, testimonianze formative e lavorative,
eventi di orientamento, concorsi e
illustrazioni di best practices per
riflettere sulle proprie attitudini e
scegliere liberamente la scuola
superiore valutando anche le
opportunità professionali offerte
dalla formazione tecnica. Tra i
relatori del seminario conclusivo
vi è stata anche Sandra Miotto,
Consigliera regionale del Veneto
per le Pari Opportunità e Presidente
del
Coordinamento
Donne di AGCI. La Consigliera,
nel suo intervento, si è soffermata
sulle Pari Opportunità nei percorsi
d’istruzione sottolineando le azioni che intenderà intraprendere in
coerenza con le risorse disponibili
e le tipologie di fondi regionali,
nazionali ed europei. La Miotto ha
affermato che “la disoccupazione
giovanile colpisce molto più le
donne che gli uomini, conseguenza anche del perdurare della cosiddetta “segregazione formativa”
ovvero quella dinamica per cui le
donne sono ancora orientate a scegliere percorsi di studio giudicati
più attinenti alle caratteristiche
femminili. Diventa quindi necessario, in prospettiva, aumentare e
migliorare la partecipazione delle
ragazze all’istruzione professionale e tecnica, anche di livello terziario, con azioni di orientamentoincentivo, per riequilibrare la rappresentanza di genere nelle professioni tecnico-scientifiche, anche di alta professionalizzazione”.
Inoltre ha specificato che verranno
promosse attività per incentivare
l’acquisizione di nuove professio-
AGCI / Novembre 2013 / 16
nalità in settori che a livello europeo sono e diventeranno trainanti.
Questi sono i settori dell’ICT
(nuove tecnologie), dell’economia
Verde (promozione della partecipazione delle donne in settori
innovativi che migliorano le condizioni di sostenibilità ambientale,
energie rinnovabili ed efficienza),
e la cosiddetta economia Bianca
(professioni legate ai servizi educativi, sociali, e sanitari per assetti
sociali e familiari in continuo cambiamento). Oltre alla Consigliera
di Parità tra gli intervenuti ricordiamo: l’avv. Giacinto Tommasini
sul tema “Le politiche europee:
È NECESSARIO,
IN PROSPETTIVA,
AUMENTARE
E MIGLIORARE LA
PARTECIPAZIONE DELLE
RAGAZZE ALL’ISTRUZIONE
PROFESSIONALE
E TECNICA, ANCHE
DI LIVELLO TERZIARIO,
CON AZIONI
DI ORIENTAMENTOINCENTIVO,
PER RIEQUILIBRARE
LA RAPPRESENTANZA
DI GENERE NELLE
PROFESSIONI TECNICOSCIENTIFICHE,
ANCHE DI ALTA
PROFESSIONALIZZAZIONE”
★★★
INOLTRE SARANNO
PROMOSSE ATTIVITÀ
PER INCENTIVARE
L’ACQUISIZIONE DI NUOVE
PROFESSIONALITÀ IN
SETTORI CHE A LIVELLO
EUROPEO SONO
E DIVENTERANNO
donne, istruzione e tecnologia”, la
dott.ssa Ilaria Bettella su “Donne,
professioni tecniche e attività di
orientamento”, la dott.ssa Erika
Bortolaso che ha illustrato alla platea “Il progetto Wite” e la prof.ssa
Annamaria Pretto intervenuta su
“La sensibilizzazione verso l’istruzione tecnica nelle politiche di
orientamento”.
Presentato a Roma il Progetto “Women
Mean Business and Economic Growth”
per promuovere la presenza femminile
nelle società pubbliche
Raffaella De Rosa
P
romuovere la presenza femminile nelle posizioni apicali
economiche e studiare gli effetti della
partecipazione femminile nei Consigli
di Amministrazione
e nei Collegi sindacali delle società a controllo pubblico dopo l’entrata in vigore della
Legge n. 120 del 2011 (c.d. GolfoMosca) e del Regolamento attuativo della legge stessa, DPR
251/2012. Sono questi gli obiettivi
fondamentali
del
Progetto
“Women mean business and
economic growth”, finanziato
nell’ambito del programma “Progress”del Dipartimento per le Pari
Opportunità della Presidenza del
Consiglio dei Ministri e dell’Università Luigi Bocconi di Milano –
Centro “Carlo F. Dondena”. Il
Progetto, della durata di due anni,
è stato presentato ufficialmente lo
scorso 28 ottobre 2013, durante un
convegno tenutosi a Roma, presso
la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Ricordiamo che la legge prevede che le donne debbano ottenere
almeno il 33% degli amministratori e dei componenti dei collegi sindacali, fissando un target del 20%
per il primo rinnovo. In caso di
non conformità alla legge le procedure possono culminare in una
decadenza degli organi. Durante
l’evento sono stati presentati anche
i primi dati di monitoraggio sull’applicazione delle quote di genere nelle società controllate da pubbliche amministrazioni.
In Italia si sta avviando un
cambiamento di tendenza a seguito dell’entrata in vigore della
legge n. 120 del 2011, come hanno
mostrato i primi rilevamenti.
A due anni dall’approvazione
della legge, si registrano i primi
risultati positivi in termini di presenze femminili nei luoghi decisionali rilevanti per l’economia del
nostro Paese. Infatti, dai dati esposti dal Consigliere Monica Parrella, Direttore Generale dell’Ufficio
per gli interventi in materia di parità e Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri,
relativi soltanto alle società sottoposte a vigilanza che hanno rinnovato gli organi dal febbraio 2013,
si evince che, nelle 25 società non
quotate controllate direttamente
dal Ministero dell’Economia e
delle Finanze, la percentuale di
donne presenti nei consigli d’amministrazione è del 20,2%, mentre
la percentuale di donne nei collegi
sindacali è del 34,7%. Di queste 25
società 3 hanno un presidente
donna (nel 2011 era una).
Delle 294 società controllate
direttamente e indirettamente dal
Ministero, dall’entrata in vigore
della legge sulle quote 69 hanno rinnovato il consiglio d’amministrazione e 56 i collegi sindacali. La percentuale di donne ammonta rispettivamente al 29,4% e al 35,4%.
Il dato relativo alle società sottoposte al monitoraggio che hanno
rinnovato gli organi e ne hanno
comunicato la composizione al
Dipartimento per le Pari Opportunità (171 in tutto) è uniforme dal
Nord al Sud Italia.
AGCI / Novembre 2013 / 17
L’ACCESSO AL CREDITO
DELLE IMPRESE
FEMMINILI: PROPOSTE
PER LE
“COOPERATIVE ROSA”
Roma, Palazzo
della Cooperazione,
29 novembre 2013
Gli Organismi di parità dell’Alleanza
delle Cooperative Italiane hanno organizzato a Roma un Seminario il prossimo 29 novembre, presso il Palazzo
della Cooperazione (via Torino, 146).
L’iniziativa si propone di avviare un
confronto su nuove soluzioni circa
l’accesso al credito delle imprese
femminili, fra le quali le cooperative,
che, come evidenziato da diverse indagini, si caratterizzano per dinamicità ed
affidabilità, rispetto alle altre tipologie
di imprese.
Il Programma dei lavori prevede, dopo
l’apertura di Dora Iacobelli (Presidente Commissione Pari Opportunità
Legacoop) a nome degli Organismi di
parità delle tre Organizzazioni cooperative che fanno parte dell’Alleanza,
gli interventi di Maria Cecilia Guerra
(Viceministro del lavoro e delle Politiche sociali con delega alle Pari Opportunità) e di rappresentanti del fondo
Centrale di garanzia per le Pmi del
Ministero dello Sviluppo Economico.
Le sessioni di lavoro specifiche su
“Progetti, prodotti finanziari e proposte” e “L’attività dei Fondi Mutualistici ed il ruolo di Cooperfidi Italia”
che metteranno in luce l’attività dei
principali strumenti finanziari che
fanno capo all’Alleanza, saranno coordinate rispettivamente da Giovanna
Zago (Presidente Commissione Dirigenti Cooperatrici Confcooperative) e
da Sandra Miotto (Presidente Coordinamento Donne AGCI) e prevedono, il
primo, gli interventi di Giorgio Brunelli (Banca AGCI), Claudia Benedetti (Federcasse) e Carlo Rimondini
(Unipolbanca) e, il secondo, gli interventi di Maurizio Gardini (Fondosviluppo), Massimo Mota (Generalfond),
Aldo Soldi (Coopfond) e Ferruccio
Vannucci (Cooperfidi Italia). Le conclusioni saranno affidate a Giuliano
Poletti, Presidente dell’Alleanza delle
Cooperative Italiane.
L’Alleanza delle Cooperative Italiane
è, in base ad un criterio di rotazione,
portavoce del Coordinamento Donne
d’Impresa (12 organizzazioni della
micro impresa), e, nel periodo in cui ha
ricoperto questo ruolo, ha promosso, in
accordo con le altre Organizzazioni, la
costituzione di un Tavolo Permanente
sull’imprenditoria femminile presso il
MISE, tavolo costituito con Decreto
Ministeriale del 29 marzo 2013, al
quale partecipa anche il Ministero del
Lavoro.
Pari Opportunità
FARE PRESENZA,
NON SOLO
BELLA PRESENZA
Alleanza
EDITORIA
100 TESTATE COOPERATIVE
E NON-PROFIT A RISCHIO
CHIUSURA SE NON
SI RIFINANZIA IL FONDO
PER I CONTRIBUTI DIRETTI
U
n centinaio di testate
nazionali e locali
gestite da Cooperative e dal non profit
corrono il rischio
della chiusura se il
Fondo per l’Editoria
(il Fondo che in questi anni ha subito
tagli come nessun altro, passando
da 245 milioni del 2006 a 50 milioni del 2014) non sarà rifinanziato.
Nel corso dell’Assemblea che
si è svolta il 30 ottobre scorso a
Roma - promossa da Alleanza
Cooperative Italiane della Comunicazione, dalla federazione Liberi
Editori, dalla Federazione Italiana
dei Settimanali Cattolici, dall’USPI, da FNSI , da SLC-CGIL e
da Articolo21- questo fabbisogno è
stato quantificato in 50 milioni
ulteriori rispetto ai 50, assolutamente necessari e quindi da difendere convintamente, già contabilizzati nella Legge di Stabilità e destinati agli ammortizzatori sociali, ai
processi innovativi e al ricambio
generazionale, cruciale se si vuole
dare contenuto alla rivoluzione che
deriva dai processi di digitalizzazione del settore.
Con il rifinanziamento del
Fondo per i contributi diretti si salvaguarda non solo l’occupazione
di tremila tra addetti diretti e indiretti, ma soprattutto un’idea di editore puro non controllato e non
controllabile dal capitale e dalla
finanza, che ha nella qualità e indipendenza dell’informazione e nella
capacità di radicamento con le
comunità i suoi punti distintivi.
Si salva un modo di fare informazione, diverso, molto più
moderno di quanto non si creda,
perché in questa direzione si sta
andando in molti paesi, con una
attenzione crescente a queste
forme di impresa quanto più si
acquisirà l’idea dell’informazione
come bene comune e quanto più
evidenti si faranno gli intenti non
del tutto coerenti con questa interpretazione, di vecchi e nuovi investimenti nell’editoria.
Contribuire al sostegno dell’editoria non è una spesa inutile,
come pure mostrano di credere
alcune forze politiche, non solo
perché è una sensibilità comune a
molti paesi democratici, ma perché
si concorre a salvaguardare e, se
possibile, a favorire la molteplicità
degli editori e la molteplicità degli
interessi che li muovono.
Il pluralismo tutelato dalla
costituzione non è, infatti, nel
numero di testate, quanto nella
molteplicità di punti di vista attraverso i quali si interpreta la realtà.
Un’editoria sana non è fatta di soli
primi giornali, sia nazionali che
locali, ma da un tessuto dialettico
AGCI / Novembre 2013 / 18
di proposta che è interesse di tutta
l’editoria promuovere e tutelare e,
del Paese, preservare.
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega
all’editoria, Giovanni Legnini, nel
suo intervento all’Assemblea ha
affermato che”il fondo per i contributi diretti all’editoria che arriverà
sarà uguale a quello dell’anno
scorso, intorno agli 80 milioni di
euro. E anche per gli anni futuri, in
cui per ora è assestato a 50, vorremmo riportarlo a 80, così le
vostre aziende potranno riprogrammare vostre attività”.”Io farò
la mia parte” -ha spiegato- “ma è
un percorso che bisognerà seguire,
dovrete fare anche voi un lavoro
persuasivo sul parlamento. I soldi
li daremo ai lavoratori, non saranno per i bilanci”. Anche Giorgio
Lainati (Pdl) sostiene la proposta
di Legnini: ”Mi rendo perfettamente conto che gli interventi possano sembrare insufficienti, ma gli
sforzi per allargare un po’ i cordoni della borsa oggi sono al massimo immaginabile”.
Trentino
Alto Adige
Valle
d'Aosta
Lombardia
IN UMBRIA
LA FORMA COOPERATIVA
RIPARTE DAGLI
STRUMENTI AGCI
Friuli
Venezia
Giulia
Veneto
Piemonte
Liguria
Emilia Romagna
Toscana
Marche
Umbria
Abruzzo
Lazio
Molise
Puglia
Campania
Basilicata
Calabria
Sicilia
I temi del Seminario che si è svolto
a Terni lo scorso 4 ottobre
presso la sala Rossa di Palazzo Gazzoli
‘‘L
a società cooperativa, le novità
normative in
materia di fiscalità/bilancio e
contrattualistica
e gli strumenti a
sostegno dell’impresa cooperativa”, questi i
temi affrontati nel seminario che
si è svolto lo scorso 4 ottobre presso la Sala Rossa di Palazzo Gazzoli a Terni. L’evento è stato organizzato dallo Sportello per la Promozione di Impresa Cooperativa
di Terni con il coordinamento di
AGCI Lazio e in collaborazione
con l’Ordine Provinciale dei Dottori Commercialisti ed Esperti
Contabili di Terni e l’Ordine Provinciale dei Consulenti del Lavoro
di Terni.
Dopo i saluti da parte del Presidente dell’ Ordine dei Commercialisti di Terni Roberto Piersantini e del Presidente dell’Ordine dei
Consulenti del Lavoro Franco
Lagomarsini, i lavori sono stati
introdotti dal Vice Presidente
AGCI Lazio Eugenio De Crescenzo. A seguire, vi sono stati gli
interventi dei relatori che sono
entrati nel vivo delle tematiche
previste dal programma seminariale. Il prof. Paolo Fratini nel suo
discorso ha sottolineato la consistenza del fenomeno cooperativo
nel territorio umbro, evidenziandone i punti di forza e di criticità.
La trattazione degli aspetti fiscali
propri delle Cooperative è stata
svolta dal dott. Massimo Rosati
che ha illustrato, all’attenta platea,
le novità legislative che riguarda-
no tutta la vita mutualistica della
cooperativa: dalla costituzione
alla eventuale liquidazione, con
particolare riferimento al rapporto
intercorrente tra cooperativa e
socio cooperatore / lavoratore suscitando poi un ricco dibattito ed
AGCI / Novembre 2013 / 19
un interessante confronto tra lui ed
i partecipanti.
Successivamente sono stati
esposti gli strumenti che il mondo
della Cooperazione, con particolare riferimento ad AGCI, mette a
disposizione e a sostegno delle
Cooperative. Il dott. Gabriele Nardini si è rivolto in particolar modo
ai cooperatori presenti ed ai consulenti del lavoro, illustrando le
irrinunciabili opportunità che i
fondi paritetici interprofessionali,
con particolare riferimento a
Fon.Coop, offrono alle cooperative che hanno bisogno di investire
nella formazione dei propri dipendenti e/o soci lavoratori. Sono
state spiegate le modalità di adesione al Fon.Coop e le procedure
per poter utilizzare i fondi messi a
disposizione da Fon.Coop a favore delle imprese aderenti.
Il seminario si è concluso con
l’intervento del dott. Umberto
Bassetti, Responsabile dello Sportello di Promozione di Impresa di
AGCI Lazio a Roma, che ha informato i presenti sulle opportunità
offerte dagli strumenti cooperativi
AGCI, con particolare riferimento
al Fondo Mutualistico General
Fond ed ai servizi di CFI – Cooperazione Finanza Impresa.
La partecipazione di professionisti e cooperatori è stata numerosa e proficua, tutti hanno molto
apprezzato l’impegno che gli
Sportelli AGCI hanno profuso nel
fornire alle Associate le informazioni e gli approfondimenti necessari per poter attraversare questa
congiuntura economica particolarmente difficile.
Dalle Regioni
Sardegna
Dalle Regioni
“GRANDI NAVI”
L’AGCI AL FIANCO
DEGLI OPERATORI
DEL PORTO
DI VENEZIA
I
llustre Presidente, Illustri
Ministri,
consentitemi innanzitutto di esprimere le mie felicitazioni e quelle dell' Associazione che presiedo per la
rinnovata fiducia ottenuta
dai due rami del Parlamento, che pone le basi per una
più spedita marcia dell'Esecutivo verso gli indispensabili provvedimenti volti ad arrestare il declino
del nostro Paese e ad avviare la tanto
sospirata fase di crescita.
In secondo luogo, mi preme tornare sull'argomento della mia precedente lettera, nella quale affrontavo la
questione delle "Grandi navi", che sta
determinando momenti di forte tensione emotiva fra i veneziani, anche
se con posizioni dissimili a seconda
delle diverse attività svolte ovvero
degli altrettanto differenti interessi.
Ho già avuto modo di apprezzare
la sensibilità mostrata dal Governo,
a partire dal Suo Presidente, nell'affrontare con decisione il problema.
Mi preme a tal proposito, esprimere alcune riflessioni.
Il Decreto Clini-Passera fu
approvato sull'onda emotiva dell'incidente del Giglio e rispondeva ad
una logica tendente a calmare le
inquietudini provocate dalla vicenda
della Concordia il che vale a dire che
è stata una misura poco collegata ad
approfondimenti di merito.
Inoltre, il richiamato provvedimento mostra caratteristiche "pilatesche", in quanto rinvia la soluzione
del problema alla individuazione di
chi sa quali altre vie alternative di
navigazione per raggiungere l'attuale Stazione Marittima, in cui tra l'altro sono state impegnate ingenti
risorse economiche pubbliche.
L'ipotesi che sembra avanzare è
quella della limitazione del transito
nel bacino di San Marco e nel Canale della Giudecca alle sole navi che
non superino le 40 mila tonnellate di
stazza.
Orbene queste ultime rappresentano, in termini numerici quasi la
metà degli attuali passaggi, mentre si
attestano a meno del 7% dei volumi
totali dei crocieristi.
È da tenere altresì presente che
alla ridotta stazza delle navi alle
quali sarebbe consentito il transito si
accoppia il possesso da parte delle
stesse, di tecnologie ormai datate che
non rispondono agli standard di
emissioni previsti dalle norme vigenti' viceversa le navi più voluminose
sono anche le più moderne dotate di
dispositivi di sicurezza ed antinquinamento avanzati e moderni.
Si evince da ciò che il dimezzamento dei transiti e la drastica riduzione dei crocieristi diretti a Venezia
sortirebbero il solo effetto di provocare un consistente calo delle presen-
AGCI / Novembre 2013 / 20
ze turistiche nella città senza intervenire, se non in modo estremamente
marginale, ad abbassare i rischi
ambientali per la laguna.
Per queste ragioni e per altre che
sarebbe molto lungo illustrare nella
mia presente lettera, mi permetto di
invitarVi ad una più profonda riflessione in cui coinvolgere, così come
ho già avuto modo di segnalare, tutti
i soggetti interessati, tra i quali
anche la scrivente Associazione, in
virtù della necessità che essa ha di
tutelare, nell'ambito delle scelte più
opportune per l’interesse generale, le
ragioni delle imprese cooperative
aderenti che erogano servizi al traffico crocieristico.
In attesa di un Vostro riscontro,
dichiarandomi disponibile a qualsiasi
ulteriore ed anche diretto approfondimento, colgo l'occasione per inviare i
più distinti e deferenti saluti.
Rosario Altieri
AGCI E AUXILIA
ASSISTENZA
FAMILIARE
QUALIFICATA
AGCI VENETO
E DELTA DEL PO
Sottoscritto il Protocollo per il
riconoscimento nel Programma
MAB-UNESCO
‘‘A
ssistenza familiare qualificata L’innovazione sociale nell’assistenza alle persone non autosufficienti”, questo il tema del convegno che si è svolto lo scorso 24
ottobre a Bolzano. All’incontro,
organizzato da AGCI Alto Adige
Südtirol in collaborazione con il
Consorzio sociale Auxilia, erano
presenti sia l’assessore alla cooperazione e all’innovazione della Provincia autonoma di Bolzano, Roberto
Bizzo, sia il direttore della Ripartizione Famiglia e Politiche Sociali della Provincia di Bolzano, Luca Critelli.
In un momento in cui sta aumentando l’esigenza
di sicurezza e serenità a favore dei propri familiari
anziani e non autosufficienti, AGCI e Auxilia hanno
studiato e proposto un innovativo servizio di assistenza denominato “Assistenza Familiare Qualificata”. Il servizio svolto dal Consorzio Cooperativo
Sociale Auxilia consente alle famiglie di essere aiutate e sollevate nella gestione degli aspetti burocratici
ed allo stesso tempo di ottenere un’assistenza garantita anche 24 ore al giorno e 365 giorni all’anno, da
personale selezionato, affiancato costantemente da
professionisti che curano altresì i delicati aspetti delle
relazioni umane tra assistito e badante.
Il servizio così come progettato e attuato con successo dalla cooperativa, permetterebbe, se applicato
all’intero settore, di garantire:
1) alle famiglie un’assistenza qualificata e regolare ad un costo contenuto;
2) alle badanti di avere un lavoro qualificato e
regolare sotto tutti gli aspetti;
3) la possibilità concreta di creare circa 2.500
posti di lavoro con conseguenti effetti positivi su tutta
la società e sulle finanze pubbliche.
Il presidente di AGCI Alto Adige Südtirol Giulio
Clamer, nel suo intervento ha illustrato il percorso di
studi, ricerche e sperimentazioni svolto sin qui dall’AGCI in collaborazione con Auxilia sottolineando come “la
cooperazione sociale deve prendersi la responsabilità di
creare sistemi di imprese che, in collaborazione ed integrazione del servizio di assistenza pubblica oggi esistente, sia in grado di qualificare l’assistenza alle persone”.
L’
AGCI Veneto firma il Protocollo d’intesa con l’Ente Parco del Delta del Po
insieme ad Enti pubblici e ad altre associazioni, in merito alla domanda di candidatura dell’area del Delta del Po a
Riserva della Biosfera nell’ambito del
Programma MAB-Unesco e si impegna
a costituire uno specifico Comitato di
Coordinamento.
“Non potevamo che essere d’accordo – ha affermato il segretario generale di AGCI Veneto Gianluca
Melega – Sostenere questa importante azione che
coinvolge numerose cooperative che noi sosteniamo
attivamente nel territorio, è un passo importante. A
breve organizzeremo una riunione con le nostre cooperative per sostenere le iniziative che le riguardano
da vicino, anche a livello sociale”.
Gli Enti firmatari, si impegnano a collaborare,
attraverso dei tavoli tematici e/o tavoli tecnici specifici, per proporre progetti, programmi e strategie per
lo sviluppo dei seguenti principali temi:
– la difesa dell’equilibrio ambientale e della biodiversità;
– il monitoraggio delle componenti ambientali e
socio economiche;
– la vivificazione delle lagune;
– la difesa della costa;
– il monitoraggio delle acque di transizione;
– l’educazione ambientale e lo sviluppo sostenibile nelle scuole;
la tematica della demanialità delle lagune;
la promozione delle attività economiche compatibili soprattutto, ma non solo, in campo agricolo, della
pesca, dell’artigianato, eno-gastronomico, culturale,
artistico e turistico.
Le proposte andranno a costituire, integrando ed
armonizzando le programmazioni già esistenti nei
diversi Piani e Programmi approvati dagli Enti, un
Piano di Azione della Riserva di Biosfera del Delta
del Po.
AGCI / Novembre 2013 / 21
Dalle Regioni
Un convegno di
AGCI Alto Adige Südtirol
e Consorzio Sociale Auxilia
Formazione
CONSORZIO
MEUCCIO RUINI
NEWSLETTER 6
★★★
Progetti Fon.Coop
Il Consorzio Nazionale Meuccio
Ruini ha dato inizio alle attività dei
progetti approvati da Fon.Coop.
Per i dipendenti di AGCI Nazionale, AGRITAL, GENERAL FOND e di
CIFAP è in fase di conclusione “AGCI
in Sicurezza”, che prevede un aggiornamento sulle norme di sicurezza sul
luogo di lavoro, con particolare riferimento alle norme antincendio, al
primo soccorso e allo stress da lavoro
correlato.
Seguirà nel mese di novembre il
corso formativo “InterCom”, acronimo di Internazionalizzazione e Comunicazione. Questo progetto si inserisce
in un quadro di riferimento sempre più
attuale e necessario nella competizione
globale e consiste nella realizzazione
di un’iniziativa di formazione continua, realizzabile grazie all’accesso ai
fondi FONCOOP (avviso 21 del 18
gennaio 2013/piani complessi) e indirizzata ai dipendenti di A.G.C.I.
Nazionale, AGRITAL, GENERAL
FOND, CIFAP.
L’idea di tale iniziativa muove dalle
riflessioni messe in atto dall’indagine
sul campo della ricerca VAL.CHI.RIA
che ha individuato con chiarezza, sia i
punti di forza che i temi di maggiore
criticità cui è necessario porre particolare attenzione per contrastare l’attuale
situazione economica: la comunicazione e i servizi, specialmente l’internazionalizzazione.
In forza dei dati rilevati e per valorizzare e sviluppare quanto accertato,
InterCom propone un percorso formativo capace di dare a tali fabbisogni
una risposta efficace e proattiva e
rispondente alle necessità delle cooperative.
Attualmente è in corso di svolgimento il progetto “Pesca in Rete” per
due cooperative di Manfredonia (FG).
La formazione per queste cooperative
di pescatori prevede tre specifici percorsi di formazione tali da poter
migliorare le aree strategiche del settore della pesca
.
★★★
Azione di Sistema Fon.Coop.:
Modelli per la diffusione
delle pari opportunità
nelle imprese cooperative
È stata deliberata da Fon.Coop
l’Azione di Sistema sopraindicata.
Questo progetto promosso dalle tre
centrali cooperative riunite nell’Alleanza delle Cooperative Italiane e dalle
tre organizzazioni sindacali – CGIL,
CISL, UIL – è finalizzato al miglioramento delle condizioni di lavoro delle
donne e alla crescita della leadership
femminile nelle imprese cooperative.
Gli obiettivi e gli ambiti specifici dell’intervento sono: la conoscenza delle
problematiche di genere presenti
all’interno del movimento cooperativo
e la diffusione delle buone prassi di
genere già realizzate; la promozione e
l’incentivazione dei percorsi di carriera nelle imprese cooperative con particolare riferimento alla conciliazione
dei tempi di vita e tempi di lavoro; alla
salute e alla sicurezza in ottica di genere; al cambiamento nella cultura organizzativa e ad una sperimentazione
mirata per favorire l’adozione nelle
imprese cooperative di modelli di sviluppo e miglioramento nella gestione
delle risorse umane.
Nell’ambito delle attività previste
dal piano, il Consorzio Meuccio Ruini
è impegnato in particolare nella promozione della diffusione delle attività
previste e nel coordinamento delle attività stesse, in particolare nella gestione dei focus groups.
Le componenti del Coordinamento
Donne AGCI saranno coinvolte nello
svolgimento delle attività.
★★★
Imprenditoria femminile
Marieli Ruini, Presidente del Consorzio e Sandra Miotto, Presidente del
Coordinamento Donne AGCI e Consigliera di Parità per la Regione Veneto,
partecipano ai tavoli di lavoro dell’ACI dedicati al tema dell’imprenditoria femminile. L’impegno assunto è
quello di favorire la conoscenza delle
possibilità di accesso al Fondo Centrale di Garanzia e di stimolare i rappresentanti del settore bancario legato
all’ACI a favorire l’accesso al credito
da parte delle imprenditrici.
A tale scopo è stato programmato
un seminario da svolgersi il 29 novembre p.v. a Roma presso il Palazzo della
Cooperazione – via Torino, 146 con la
partecipazione dei rappresentanti e
delegati istituzionali. Fra questi l’On.
Maria Cecilia Guerra, Viceministro del
Lavoro e delle Politiche Sociali con
delega per le Pari Opportunità.
Il 29 ottobre 2013, Unioncamere ha
organizzato una giornata formativa di
approfondimento dedicata alla “Sezione Speciale per le imprese femminili
del Fondo centrale di garanzia per le
PMI”. In rappresentanza del Consorzio Meuccio Ruini e del Coordinamento Donne AGCI, ha partecipato al
seminario Consuelo Vecchio.
Dopo i saluti istituzionali di Tiziana
Pompei, Vice Segretario Generale di
Unioncamere, che ha ricordato le iniziative in corso, soffermandosi sulla
nuova edizione del Giro d’Italia delle
donne che fanno impresa, Monica Par-
rella, DG Ufficio per gli interventi in
materia di parità e pari opportunità
Presidenza del Consiglio dei Ministri,
ha illustrato le caratteristiche del lavoro femminile in Italia e presentato
l’auto-imprenditorialità come un’opportunità per la crescita. È così che per
agevolare lo sviluppo d’impresa, facilitando l’accesso al credito delle donne
imprenditrici, che si è scelto di optare
per lo strumento del Fondo Centrale di
Garanzia. Lo scopo dell’incontro è
stato spiegare nel dettaglio l’articolazione e il funzionamento di questo
prodotto dell’ingegneria finanziaria,
disciplinato da regole nazionali e
comunitarie. Il seminario si è concluso
con una simulazione dell’utilizzo della
documentazione per la presentazione
della domanda, a cura di Sabrina Fausta Aloise dello staff tecnico/assistenziale del FCG.
★★★
Green Economy
La Green Economy è ormai considerato, in ambito nazionale e internazionale, un filone privilegiato per i
progetti di sviluppo del territorio.
I settori collegati alla green economy rappresentano, attualmente,
un’area strategica sia a livello dei
finanziamenti europei sia nelle programmazioni regionali italiane.
Rilevando tali indicazioni, Il Consorzio Meuccio Ruini sta avviando
azioni in entrambe le direzioni:
Rispetto alle politiche europee, è in
corso la ri-presentazione del progetto
BRICKS (Building Refurbishment
with Increased Competences, Knowledge and Skills) coordinato da
ENEA quale partner capofila;
Rispetto alle politiche regionali ha
avviato, invece, una riflessione a supporto del Comune di Roccagiovine
per promuovere un approccio strategico partecipativo basato sul coinvolgimento di tutte le forze attive sul territorio, finalizzato a valorizzare le conoscenze e le competenze locali, promuovendo la ricerca di idee innovative
specificatamente a vantaggio dei giovani.
Le piste individuate sulle quali
orientare tale approccio sono la green
economy scelta “automatica” viste le
caratteristiche ambientali del luogo e
la cultura come “molla per ripartire”,
per attivare sinergie e attirare il turismo.
★★★
Seminario
comunicazione politica
Marieli Ruini ha partecipato alla
giornata conclusiva del seminario in
comunicazione “Società e politica”,
AGCI / Novembre 2013 / 22
patrocinato dal Consorzio. Il seminario ha offerto una molteplicità di interventi e confronti con la partecipazione
di esperti e di personalità del mondo
della comunicazione e del mondo politico. Domenica 13 ottobre, alla presenza delle autorità locali, si sono conclusi i lavori del seminario coordinato da
Luca Guazzati, con le relazioni di Oliviero Toscani, Guido Oldani e Marieli
Ruini.
Nel suo intervento, Marieli Ruini
ha sviluppato il tema della cultura, cultura politica e comunicazione, considerando che i mutamenti culturali
creano mutamenti nell’ambito della
politica e che la comunicazione, se
buona comunicazione, potrebbe essere
un tramite utile per ricostruire un rapporto fra società e politica che preveda
quella “relazionalità” necessaria al
mantenimento dell’equilibrio sociale.
“Per concludere, una società in trasformazione perde i tradizionali riferimenti culturali e non offre risposte
adeguate alle esigenze di un quotidiano frantumato nelle troppe sollecitazioni, nelle effimere proposte, nel consumo e nell’usura del tempo e dello
spazio. La politica perde il proprio
carattere di operare per il bene del cittadino perché si involve su se stessa ed
è riconoscibile come vittima autoreferenziale del proprio potere. Ne deriva
che il malessere della società si riflette sul malessere politico, creando vane
aspettative da parte dei cittadini che
non si sentono né protagonisti del
sociale, né partecipi del politico e al
tempo stesso la comunicazione si
aggrava di una malattia difficilmente
superabile: quella di perdere, perdendo i suoi referenti e i suoi riferimenti,
la propria capacità di offrire, con la
conoscenza, la relazionalità.
Il tema della relazionalità bene si
associa al mondo della cooperazione
che, fino dalle sue origini ha ritrovato
nella comunità del lavoro quella
mutualità necessaria a garantire
dignità ed equità. La partecipazione
comune al mondo del lavoro diventa
così una premessa fondamentale per
aprire uno spiraglio sociale che, nella
relazionalità, trova risposte al generale stato di disagio sociale e di crisi
economica. Avanzare una proposta
che trova le sue radici nella realtà
cooperativa già esistente e attiva, può
essere utile per ricreare un rapporto
armonico fra società e politica, tale da
poter fornire la risposta alle esigenze
dei cittadini”.
La poltrona del settore
cooperazione nel Consiglio della Camera di Commercio di Rovigo, lasciata
vacante la scorsa estate da
Sergio Zampini per le sue
dimissioni, è stata assegnata dalla Regione ad
Olga Pegoraro, presidente
di AGCI Veneto. La Pegoraro, da lungo tempo nel
mondo della cooperazione e titolare della cooperativa “Cpb 1952” che si
occupa di trasporti e logistica, ha accettato l’incarico nonostante i numerosi
impegni tra Roma e Bruxelles, visto che è anche
rappresentante
degli
organismi della cooperazione a carattere europeo
e internazionale ed è nel
Cda di Cooperazione
finanza e impresa. “La
Camera di Commercio è la
casa delle aziende - ha
affermato la neoeletta - e
per me sarà un’occasione
di confronto e di risposta
alle aziende che rappresentiamo, per sviluppare
un territorio che ritengo
importante per l’economia
veneta.
L’azione
camerale è di supporto
alle aziende perché è la
casa comune. Supporto
significa anche dare, che è
quello di cui le singole
imprese hanno bisogno in
un momento in cui i servizi costano”. Inoltre afferma che, pur non conoscendo ancora la realtà polesana della Camera di Commercio, si farà garante del
settore. “Porterò avanti
alcune istanze conoscendo
le esigenze delle cooperative e della cooperazione,
all’interno di quello che la
Camera potrà fare, soprattutto in questo periodo di
spending review. Cercherò
di lavorare per un risultato
comune che è rappresentare al meglio i nostri
associati”.
Fon.Coop: oltre
5 milioni di euro per
la formazione delle PMI
e delle microimprese
Fon.Coop ha pubblicato in
questi giorni l’Avviso 23
Fondo di Rotazione, che
stanzia oltre cinque milioni
di euro per la formazione
delle PMI e delle microimprese.
Nel corso del 2013 il Fondo
della formazione delle
imprese cooperative ha
stanziato su tutti i canali di
offerta oltre 25 milioni di
euro per piani formativi.
Tra le novità dell’Avviso 23
si segnala l’opportunità
per le società appartenenti
a gruppi paritetici cooperativi e per quelle che
hanno sottoscritto contratti di rete di presentare un
unico piano pluriaziendale.
Per richiedere un finanziamento si può scegliere tra
due tipologie di piano: lo
standard, che prevede
esclusivamente azioni formative ed un costo ora formazione di 125 Euro ed il
complesso, che include
tutte le attività ricomprese
nel ciclo formativo, dall’analisi dei fabbisogni alla
diffusione dei risultati – in
questo caso il costo ora formazione è di 150 Euro. Possono partecipare all’Avviso
23 le imprese aderenti o
che aderiscono al momento di presentazione del
piano. Per consentire ad
una platea più ampia di
associate di fare formazione con Fon.Coop, sono
escluse le imprese che
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Appuntamenti
Olga Pegoraro entra
nel pool della Camera
di Commercio di Rovigo
hanno
beneficiato
di
finanziamenti sull’Avviso
21 e sull’Avviso 19 Lombardia – ovvero il precedente
Fondo di Rotazione.
Numero verde 800 912 429
- www.foncoop.coop (il
sito riporta il testo dell’Avviso e, nell’aria dedicata,
gli altri materiali informativi e di progettazione).
Fondazione Spadolini
Nuova Antologia:
seminario di studi
“In un mondo che cambia,
tra profondi travagli e
insolute contraddizioni,
cresce l’esigenza di coordinamento e di solidarietà
all’interno dell’alleanza
occidentale. Come nazioni
industrializzate, le sfide
che dovremo fronteggiare
nei prossimi decisivi anni
sono molteplici: a cominciare da quelle economiche nel campo dei commerci internazionali non
meno che nel settore dell’energia e delle materie
prime”. Da queste parole
pronunciate da Spadolini
nel suo discorso al Senato
il 7 luglio 1981 sulla fiducia al Governo, l’AGCI in
collaborazione con l’Associazione degli Amici della
Fondazione
Spadolini
Nuova Antologia, ha tratto spunto per promuovere
un seminario di studi dal
tema “Europa e Stati Uniti
la sfida del mercato transatlantico”.
L’evento, si svolgerà il 29
novembre a Firenze presso
la Fondazione Spadolini, e
si articolerà attraverso due
sessioni di lavoro. Nella
prima, con inizio alle 9.30
e moderata da Italico Santoro, sono previsti i saluti
del prof. Cosimo Ceccuti,
la presentazione del seminario da parte di Stefano
AGCI / Novembre 2013 / 23
Folli, la relazione introduttiva di Marta Dassù , gli
interventi di Alfredo Panarella e Danilo Taino. Nella
seconda, moderata da
Antonio Del Pennino, con
inizio alle 11.15, sono previsti gli interventi di: Rosario Altieri, Michele Bagella, Luigi Compagna, Alia
K. Cardini, Giorgio Rebuffa, Cosimo Risi, Giancarlo
Tartaglia. Le conclusioni
dei lavori sono affidate a
Adolfo Battaglia e Guy
Verhofstadt.
“Note e commenti”
a cura dei Centri studi
dell’Alleanza delle
Cooperative Italiane:
pubblicati i numeri
quattro (ottobre 2013)
e cinque (novembre
2013)
Sono disponibili sul sito
www.agci.it e consultabili
anche sul portale www.
alleanzacooperative.it
i
numeri 4 e 5 di “Note e
commenti”, working paper
statistico-economico realizzato congiuntamente dagli
Uffici studi di AGCI, Confcooperative e Legacoop.
La prima analisi è relativa
al contributo delle imprese
femminili nel sistema ACI,
mentre la seconda si incentra sulle cooperative costituite ed avviate negli anni
della crisi.