PROGRAMMA DI DISEGNO E STORIA DELL`ARTE

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PROGRAMMA DI DISEGNO E STORIA DELL`ARTE
PROGRAMMA DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE SVOLTO NELLA
CLASSE 4a sez. B DEL LICEO STATALE DELLE SCIENZE APPLICATE
“PITAGORA” DI POZZUOLI (NA) NELL’ANNO SCOLASTICO 2014-2015.
Per ottenere dagli allievi una partecipazione consapevole, responsabile e produttiva sono
stati dichiarati da subito: obiettivi cognitivi ed operativi, finalità educative e formative, prerequisiti
generali e specifici, contenuti, mezzi, metodologie, tempi, strumenti e criteri per la valutazione del
sapere, del saper fare e dell’essere.
Riconoscendo il ruolo baricentrico degli studenti, questo curricolo è stato modellato sulle
loro specifiche esigenze ed aspettative con la necessaria disponibilità al cambiamento, anche in corso
d’opera, con la duttilità e pluralità metodologica utili a ristorare le specifiche esigenze individuali o le
necessità contingenti di recupero, consolidamento e rinforzo dell’apprendimento ma, anche, alla
valorizzazione delle punte d’eccellenza.
I soli prerequisiti richiesti agli allievi per il percorso didattico svolto sono stati: avere
disponibilità e capacità di ascoltare, osservare e comprendere; possedere capacità induttive e/o
deduttive; essere capaci di avvalersi delle conoscenze di base della disciplina, ma non solo, desunte
dai primi argomenti svolti per effettuare nuove elaborazioni.
Tra gli obiettivi che la materia si è prefissa di conseguire vi è quello di dotare gli studenti
di consone metodologie atte al reperimento - nelle correnti, personalità ed opere oggetto di studio - dei
valori del "bello" e del "buono", nonché del loro formarsi e commutarsi nell'ambito di uno specifico
ambito geografico e temporale.
In considerazione della presenza di notevoli e diffuse carenze pregresse, nel primo periodo,
sono stati espletati, in forma diretta o indiretta, mirati interventi di recupero, a sostegno degli alunni
più svantaggiati e dell’intera classe, per il consolidamento e l’accrescimento delle conoscenze, per
favorire le idonee acquisizioni metodologiche e per colmare particolari deficit di scolarizzazione e
motivazione. Inoltre, si è preferito tralasciare il disegno per evitare di rendere ancor più gravoso il
carico di lavoro per un gruppo già afflitto da carenze comportamentali, motivazionali e da gravissime
lacune pregresse. In tal modo si sono canalizzate le risorse cognitive e le abilità disponibili su obiettivi
più circostanziati e, in prospettiva dell’esame finale, più fruibili.
Per evitare la cronicizzazione delle carenze riscontrate, e già esposte, si è svolto, in classe,
un paziente lavoro di analisi, chiarimento e riflessione preliminare, al quale doveva far seguito il semplice
consolidamento delle conoscenze mediante l’esercizio personale, affidato alla cura e all’individuale senso
di responsabilità, da compiersi a casa attraverso lo studio, l’elaborazione e la rielaborazione dei contenuti.
In itinere sono stati attivati degli appositi percorsi di recupero e potenziamento, con
attività di gruppo, quesiti e chiarimenti, anche individualizzati. Inoltre, lì dove richiesto, è stato
approntato, distribuito e svolto il piano di lavoro per il recupero afferente quanto svolto nel primo
quadrimestre. Per rendere più proficuo tutto ciò è stata sollecitata una più attiva partecipazione di
coloro che, già nella prima parte dell’anno, avevano palesato maggiori difficoltà. Purtroppo, proprio i
più bisognosi di recupero hanno spesso disertato la richiesta applicazione rendendo parzialmente o del
tutto vani gli interventi didattici predisposti per loro, cosi come si evince anche dai risultati delle
verifiche svolte a conclusione dei percorsi di recupero. Ciononostante, sempre per loro, fino agli
ultimi giorni dell’anno scolastico, sono stati espletati, durante l’orario curriculare, ulteriori e mirati
interventi integrativi.
PROGRAMMA DI STORIA DELL’ARTE
Le tematiche affrontate e gli argomenti oggetto di studio, trattati durante l’anno in classe,
sono di seguito trascritti in un elenco settato in unità di apprendimento omogenee, sebbene, tali
fenomeni, siano stati reiteratamente accostati e comparati in modo mirato, sistematico e progressivo
secondo indirizzi ed obiettivi conformi alla programmazione didattica.
prof. Gianfranco Pignatelli
PROGRAMMA DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE SVOLTO NELLA
CLASSE 4a sez. B DEL LICEO STATALE DELLE SCIENZE APPLICATE
“PITAGORA” DI POZZUOLI (NA) NELL’ANNO SCOLASTICO 2014-2015.
1^ UNITA’ DI APPRENDIMENTO:
1. i caratteri generali della civitas romana e dell'arte romana (richiami);
2. dall’idealismo greco al pragmatismo latino, l’arte come strumento di governo in grado di
conquistare e consolidare il consenso (richiami);
3. il ruolo dell’arte e dell’artista nella civiltà romana in età repubblicana e in quella imperiale;
4. l’urbanistica a Roma e nelle colonie (richiami);
5. le peculiarità dell'urbanistica e dell'architettura romana: tracciati, sistemi costruttivi, infrastrutture
(strade, viadotti, ponti, acquedotti, ecc.), monumenti (richiami);
6. funzione degli elementi di arredo urbano (archi di trionfo, statue celebrative e colonne coclidi);
7. i principali tipi edilizi romani, tra decoro urbano e utilitas (richiami);
8. l’anfiteatro e il teatro romano visto in rapporto a quello grec (richiami);
9. Vitruvio teorizzatore e catalogatore di tipi, ordini, priorità e criteri costruttivi, tecniche, materiali e
quant’altro sia stato utile in campo edilizio per uniformale la prassi costruttiva in tutti i territori
dominati da Roma (richiami);
10. i principi tipologie (domus, villa, terme, anfiteatri, basiliche, teatri, templi, tabularium, fori, ecc.)
ed ordini dell’architettura (dorico, ionico, corinzio, tuscanico, composito);
11. i sistemi costruttivi e formali prediletti dai romani (dall’elemento primario - arco –, a quelli più
articolati – le varie volte e la cupola o l’abside e l’esedra –, fino alla macrostruttura urbana – il
sistema “a raggiera” -);
12. le particolarità dell’architettura romana a confronto con quella greca per forma, dimensione,
finalità, relazione con lo spazio naturale e con quello urbano, ecc. (richiami);
13. dalla domus imperiale ai caseggiati popolari, dalla basilica, al tabularium, fino ai complessi
termali (richiami).
2^ UNITA’ DI APPRENDIMENTO:
14. l'arte figurativa a Roma e nelle province dell'Impero vista anche come strumento di
governo sia per la omologazione sia per l’espansione e il consolidamento del consenso;
15. la ritrattistica romana in rapporto a quella etrusca ed ellenistica;
16. le caratteristiche e le differenze tra la scuola classicista, metropolitana, colta, raffinata, canonica,
aristocratica, sobria e compunta e quella provinciale, periferica, sregolata, anticlassica,
popolaresca, dissidente, schietta, fortemente espressiva e talvolta eccessiva;
17. dalla scultura di governo (Ara Pacis, statue di Antinoo, Augusto di Prima Porta, ecc. e gli archi di
trionfo di Augusto, Tito, Costantino, ecc.) e quella dei sudditi, con le statue degli imperatori e le
colonne coclidi (Traiano, Marco Aurelio, ecc.);
18. i bassorilievi con i suoi effetti “pittorici” per narrazioni sintetiche (archi di trionfo) o continue
celebrative ma anche per i sarcofagi e i relativi raffronti con le opere greche;
19. l’interpretazione della parete come schermo di una realtà immaginaria ed illusoria;
20. la decorazione parietale coi suoi quattro stili;
21. la pratica dello stucco impiegato “a corpo” con i suoi effetti serici e i suoi motivi ornamentali;
22. la pittura compendiaria romana, le analogie e le differenze con l’Impressionismo francese.
3^ UNITA’ DI APPRENDIMENTO:
23. i primi secoli del Cristianesimo tra iconismo e aniconismo, ellenismo ed ebraismo;
24. l'arte delle catacombe: le prime figurazioni pittoriche e le sculture con motivi allusivi;
25. edifici di culto a pianta longitudinale e centrale, con simmetria bilaterale e radiale; le prime
basiliche cristiane: caratteristiche ed esempi in rapporto a quelle pagane; battisteri, mausolei e
martiria;
prof. Gianfranco Pignatelli
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CLASSE 4a sez. B DEL LICEO STATALE DELLE SCIENZE APPLICATE
“PITAGORA” DI POZZUOLI (NA) NELL’ANNO SCOLASTICO 2014-2015.
26. le nuove tipologie architettoniche e le prime espressioni figurative, le loro funzioni in rapporto agli
ideali ed alle esigenze del culto cristiano: da S. Pudenziana al Mausoleo di S. Costanza, da S.
Maria Maggiore a S. Cosma e Damiano, ecc.;
27. il tramonto della scultura, gli effetti serici e i dittici in avorio. L’avvento dei mosaici e le
implicazioni ideali connesse al loro impiego.
4^ UNITA’ DI APPRENDIMENTO:
28. altri centri della cultura tardo-antica, Milano: S. Lorenzo ed i mosaici di S. Aquilino, ecc.;
29. Ravenna capitale, dall’età di Onorio a quella di Teodorico e di Giustiniano: Mausoleo di Galla
Placidia, Chiesa di S. Giovanni Evangelista, Battistero Neoniano, S. Apollinare Nuovo, Mausoleo
di Teodorico, S. Vitale, ecc.;
30. i caratteri distintivi della cultura bizantina: ideali, modalità e finalità dell’artigianato orientale:
31. le influenze bizantine in Italia.
5^ UNITA’ DI APPRENDIMENTO:
32. l'arte romanica: inquadramento storico nelle culture romanze, ambiti geografici e temporali,
caratteri generali. I caratteri generali ed i connotati distintivi delle culture romanze;
33. le ripercussioni della innovativa riqualificazione ideale del lavoro nelle pratiche artistiche
romaniche viste anche in rapporto alle opzioni ideali ed alle scelte tecnologiche ed iconografiche
bizantine;
34. le ragioni del ruolo guida della Chiesa in età romanica;
35. l’educazione dei figli all’arte dei padri come premessa del progresso occidentale nell’artigianato.
36. l'urbanistica medioevale: il rifiorire, dopo il 1000, delle città e delle attività in esse ubicate, le
conformazioni e le modalità di sviluppo ed integrazione nell’ambiente naturale;
37. i caratteri generali dell'architettura romanica e le divaricazioni tra le diverse espressioni locali e
personali.
6^ UNITA’ DI APPRENDIMENTO:
38. l'architettura romanica nelle diverse espressioni locali e personali: Milano (s. Ambrogio), Como (s.
Abbondio e s. Fedele), Pavia (s. Michele), Modena (il Duomo), Venezia (s. Marco), Firenze
(Battistero di s. Giovanni e chiesa di s. Miniato al Monte), Pisa (il Complesso monumentale con
Torre campanaria, Battistero, Cattedrale e Camposanto), ecc.; Lanfranco, Buschero, Rainaldo,
Diotisalvi, Bonanno Pisano, ecc.;
39. l’ibridismo dell’architettura romanica nell’Italia meridionale contaminata dalle influenze
meridionali e settentrionali.
7^ UNITA’ DI APPRENDIMENTO:
40. i caratteri generali dell'arte gotica;
41. le trasformazioni del ruolo dell'artista e delle finalità della sua opera in conseguenza dei
mutamenti ideali e tecnologici del tempo: sistema tomistico, rigore razionale, revisioni tecniche e
metodologiche, diffusa progettualità, ecc.;
42. prerogative dell'urbanistica medioevale;
43. l'architettura gotica: caratteri generali;
44. illustrazione generale dei caratteri distintivi dell'architettura gotica in Italia rispetto a quelle coeve
in Germania, Francia, ecc.;
prof. Gianfranco Pignatelli
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CLASSE 4a sez. B DEL LICEO STATALE DELLE SCIENZE APPLICATE
“PITAGORA” DI POZZUOLI (NA) NELL’ANNO SCOLASTICO 2014-2015.
8^ UNITA’ DI APPRENDIMENTO:
45. ordini religiosi e scelte architettoniche a confronto: cistercensi, domenicani e francescani;
46. confronto tra cattedrali ed edifici conventuali, tra ostentazione e discrezione;
47. l'architettura gotica nell'Italia settentrionale, Benedetto Anelami, Marco da Brescia, ecc.;
48. l'architettura gotica nell'Italia centrale, Fra’ Sisto e fra’ Ristoro, Arnolfo di Cambio, ecc.;
49. l'architettura gotica nell'Italia meridionale;
50. il tardo gotico;
51. l'architettura civile, scuole settentrionali e centro-meridionali a confronto e analisi del Broletto di
Como, del Palazzo Ducale di Venezia, dei Palazzi Pubblici di Firenze e Siena, del Castel del
Monte, ecc..
9^ UNITA’ DI APPRENDIMENTO:
52. la scultura del XIII secolo nell’Italia settentrionale, Benedetto Antelami;
53. analisi della Deposizione del Battistero di Parma;
54. la scuola pisana: le personalità e le opere di Nicola e Giovanni Pisano ed Arnolfo di Cambio, tra
classicismo ed espressionismo gotico;
55. analisi dei pulpiti del Battistero e del Duomo di Pisa e di quello di Pistoia, dal classicismo
federiciano ai riferimenti alla terza cantica dantesca;
56. il pre-umanesimo di Arnolfo con il ripristino di statue e monumenti funerari, tra immortalità e
caducità;
57. la Fontana di piazza a Perugia quale esempio di arredo urbano evocativo di valori etici e identitari.
10^ UNITA’ DI APPRENDIMENTO:
58. il valore della pittura come “strumento di maggior discorso mentale”, portatrice di innovazioni in
campo ideologico da contrapporre a quelle tecnologiche (architettura) e culturali (scultura), le sue
innovazioni senza tradizione di riferimento; la difficile emancipazione della pittura occidentale
dalle incrostazioni dogmatiche e dai canoni iconografici orientali;
59. la pittura: tra presentazione e rappresentazione con cenni a B. Berlinghieri, al Maestro della
Maddalena, Cimabue, Duccio di Boninsegna, ecc.;
60. Giotto ad Assisi, ovvero l'età dei rimandi alla plastica arnolfiana ed alla Scuola romana;
61. Giotto a Padova, ossia la stagione della "pittura pura" con premesse ed esiti;
62. Giotto a Firenze, ovvero la stagione “patetica” dopo quelle “lirica” e “epica”;
63. Simone Martini e lo stile gentile della Siena ghibellina.
Gli argomenti affrontati sono stati tratti dal volume n.1 Il Cricco di Teodoro – Itinerario nell’arte –
Dalla Preistoria all’età gotica - edizione Zanichelli e da contributi offerti dall’insegnante in classe
sotto forma di appunti e di testi delle presentazioni in PowerPoint impiegate durante le lezioni.
Pozzuoli, 29 maggio 2015
Gli studenti:
F.to da Antonio Mele
Ciro Adinolfi
Antonio Girardi
Il docente:
prof. Gianfranco Pignatelli
prof. Gianfranco Pignatelli