Azione di riduzione - Documento senza titolo

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Azione di riduzione - Documento senza titolo
Gli atti di disposizione compiuti in vita
dal de cuius suscettibili di aggressione dopo
l’apertura della successione: profili
processuali
Consiglio Superiore della Magistratura
n Nona Commissione – Tirocinio e Formazione Professionale
Incontro di studi sul tema: Il contenzioso civile in materia di successioni e divisioni
n Roma 18 ottobre 2011
n Dott. Mauro Criscuolo, Consigliere della Corte d’Appello di Napoli
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Gli atti di disposizione compiuti in vita dal de cuius suscettibili di aggressione dopo l’l’apertura della
successione: profili processuali
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Tutela del legittimario
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Azione di riduzione
Non esclusività: concorso con altri rimedi
1) Azioni di nullità
a) art. 735 c.c. ( ma preventivo ricorso ad azione di
riduzione)
b) art. 549
c) art. 458 e 557 c.c.
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Gli atti di disposizione compiuti in vita dal de cuius suscettibili di aggressione dopo l’l’apertura della
successione: profili processuali
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2) azione di rivendica:
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diritto di uso ed abitazione ( diversa soluzione se i diritti in
questione sono stati oggetto di donazione da parte del de cuius)
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3) diritto di scelta ex art. 550 c.c.:
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differenza con la previsione di cui all’art. 551 c.c., ove
invece si richiede l’esercizio del’azione di riduzione
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4) azione di accertamento:
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art. 553 c.c.
Gli atti di disposizione compiuti in vita dal de cuius suscettibili di aggressione dopo l’l’apertura della
successione: profili processuali
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5) Diritto di credito:
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a) legittimario sopravvenuto rispetto alla data di stipula del patto
di famiglia;
b) coniuge separato con addebito e coniuge divorziato; c) figli
naturali non riconoscibili;
d) legato ex art. 551 c.c. con diritto al supplemento ( opinione di
Mengoni)
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6) Diritto di opposizione ex art. 563 u.c.:
riconoscimento di diritti al legittimario prima dell’apertura della
successione
Gli atti di disposizione compiuti in vita dal de cuius suscettibili di aggressione dopo l’l’apertura della
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Azione di riduzione e processo
Natura giuridica: azione di accertamento costitutiva riconducibile alle
impugnative negoziali ( dubbi in caso di riduzione di donazioni indirette)
Impossibilità di accertamento incidenter tantum ( Cassazione civile 18 maggio
1957 n. 1793)
Inammissibilità della sospensione in appello degli effetti della sentenza di
primo grado
Azione personale sia dal lato attivo ( Cassazione civile 12 maggio 1999 n.
4698) che da quello passivo
Conseguenza: insussistenza del litisconsorzio necessario ( Cassazione civile 13
dicembre 2005 n. 27414)
Conferma del principio alla luce di Cassazione Sezioni Unite 9 giugno 2006 n.
13429
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Riduzione proposta sotto forma di eccezione ?
Legatario che agisce nei confronti del’erede legittimario
per la consegna del bene legato, la cui attribuzione lede
però i diritti del legittimario
Dubbi ( in senso contrario Cassazione civile 5 dicembre
1974 n. 4005)
Si applica l’art. 564 c.c.?
La decisione è collegiale ?
Temporalia ad agendum, perpetua ad excipiendum ?
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Competenza
Esclusione dell’art. 21 c.p.c. in quanto non si tratta di causa relativa a diritti
reali su beni immobili ( Cassazione civile 26 ottobre 1959 n. 31 05)
Applicabilità dell’art. 22 c.p.c. ovvero in alternativa i criteri di cui agli artt. 18 e
19 concorrenti con l’art. 20 c.p.c.
Competenza per valore ex artt. 14 e 15 c.p.c. ( Cassazione civile 27 novembre
1975 n. 3970). Competenza del giudice di pace se compendio solo mobiliare e
la lesione rientra nel valore della sua competenza?
Composizione dell’organo giudicante
Art. 50 bis c.p.c.: lettura restrittiva oppure deve intendersi estesa a tutte le
ipotesi in cui i legittimario faccia valere i propri diritti
Problemi di diritto intertemporale
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Legittimazione attiva:
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art. 557 c.c. ed ammissibilità dell’azione surrogatoria
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Legittimazione passiva:
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per azione di riduzione solo il beneficiario della disposizione
lesiva, sebbene nelle more abbia alienato il bene ( l’acquirente è
legittimato rispetto all’azione di restituzione)
Dubbio se legittimato passivo sia anche il beneficiario dell’onere
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Domanda di riduzione
Petitum: dichiarazione di inefficacia totale o parziale delle liberalità lesive e
richiesta di acquisto della qualità di erede ( Mengoni)
Causa petendi: deduzione della lesione della quota di riserva ed istanza di
conseguire la legittima
Criterio di riduzione delle donazioni: onere dell’attore di indicare, oltre al
valore, l'ordine cronologico in cui sono stati posti in essere i vari atti di
disposizione, non potendo l'azione di riduzione essere sperimentata rispetto
alle donazioni se non dopo esaurito il valore dei beni di cui è stato disposto
per testamento e cominciando, comunque, dall'ultima e risalendo via via alle
anteriori ( Cass., sez. II, 29 ottobre 1975, n. 3661)
Nel giudizio volto alla reintegra della quota di riserva, si possono indicare i
beni da riunire fittiziamente, nonché i debiti ed i pesi dell’eredità, anche in
grado di appello, perché non sono domande nuove, sempre che sia rispettato
il limite degli elementi ritualmente acquisiti ( Cassazione civile n. 13385/2011)
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Adeguamento al principio delle preclusioni istruttorie
Differenza rispetto al diverso problema dell’individuazione delle
disposizioni da ridurre, che vanno individuate già in citazione,
fatta salva la possibilità di avvalersi dell’art. 183 co. 5 c.p.c.
Ammissibilità dell’azione di riduzione da parte del legittimario
che dopo avere agito per lo scioglimento della comunione, si
veda opporre in corso di causa, l’esistenza di un testamento che
lo escluda dalla successione ( Cassazione civile 17 settembre 1963
n. 2564)
Azione di riduzione di atti che costituiscono liberalità non
impedisce il rilievo officioso della nullità degli atti medesimi per
difetto dei requisiti di forma previsti per le donazioni (
Cassazione civile 13 novembre 1976 n. 4193)
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Azione di riduzione ed onere probatorio
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Prova della proprietà dei beni in capo al de cuius
Prova delle donazioni formali
Prova della donazioni dissimulate ( rinvio )
Prova delle donazioni indirette: principio della libertà di prova
Prova della data delle donazioni
Intestazione di beni a nome altrui: legame tra dazione delle
somme e successivo acquisto
Donazioni indirette mediante attività materiali ( rinuncia ad
opporsi alla domanda di usucapione): prova del cd. negozio
conformativo ?
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Gli atti di disposizione compiuti in vita dal de cuius suscettibili di aggressione dopo l’l’apertura della
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Domanda di divisione e domanda di riduzione
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Autonomia e diversità: la prima presuppone la qualità di erede e
tende all'attribuzione di una quota ereditaria, mentre la seconda
implica la qualità di legittimario leso nella quota di riserva ed è
finalizzata alla riduzione delle disposizioni testamentarie o delle
donazioni lesive della legittima
Impossibilità di ritenere la domanda di riduzione è
implicitamente inclusa in quella di divisione ( Cassazione civile,
10 novembre 2010, n. 22855)
Ammissibilità dell’azione di divisione proposta in via subordinata
rispetto a quella di riduzione: istituzione di eredi in quote astratte
ed indivise e subentro del legittimario nella comunione ereditaria
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Collazione e riduzione
Differenze: a) Incremento reale, anche se per imputazione, mera operazione contabile; b) Limiti
soggettivi per la prima che invece mancano per la riunione fittizia;
fittizia; c) differenza tra dispensa da
collazione e dispensa da imputazione
Idoneitàà della collazione a scongiurare la lesione di legittima
Idoneit
Dispensa da collazione e successione legittima:
legittima : ex art. 553 c.c., anche nel caso in cui i
successori siano tutti legittimari, colui che è chiamato alla successione ab intestato sul relictum in
una quota non inferiore alla sua quota di riserva, non ha alcun bisogno, per ottenere quanto
riservatogli, di ricorrere all'azione di riduzione, qualora il relictum sia sufficiente a coprire la detta
quota. Ne consegue che, nel caso di successione di figli legittimi,
legittimi, la dispensa dalla collazione
relativa alle donazioni effettuate in favore di uno dei coeredi, se importa che la successione e la
divisione debbano essere limitate al relictum
relictum,, senza che a detta dispensa, nel caso di prescrizione
dell'azione di riduzione, possa più
più opporsi il limite costituito dall'intangibilità
dall'intangibilità della legittima, non
esclude che la porzione spettante sul relictum al coerede donatario debba essere ridotta di quanto
necessario ad integrare la quota di riserva, ferma peraltro l'inattaccabilit
l'inattaccabilitàà delle donazioni anche nel
caso in cui il relictum non sia sufficiente all'integrazione della quota di riserva ( Cass.,
Cass., sez. II, 6
marzo 1980, n. 1521)
Gli atti di disposizione compiuti in vita dal de cuius suscettibili di aggressione dopo l’l’apertura della
successione: profili processuali
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Divisione ereditaria e divisione dei beni oggetto
dell’azione di riduzione ( art. 560 c.c.)
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L’art. 560 c.c. presuppone che la disposizione testamentaria ( legato o
institutio ex certa re ) o la donazione abbiano ad oggetto beni specifici
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Si dubita che sia una comunione di provenienza ereditaria
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La norma fissa dei criteri per l’attribuzione derogatori rispetto a quelli ordinari
ex art. 720 c.c., ma per l’attribuzione dell’intero non può prescindersi dalla
richiesta dell’interessato, altrimenti si procede alla vendita.
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Azione di riduzione ed accettazione con beneficio di
inventario
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Ratio
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A) Contrasto tra responsabilità illimitata dell’erede ed azione di riduzione ( Relazione al
Codice)
Critica: l ’azione di riduzione non limita la responsabilità dell ’erede verso il legatario, ma
incide sula misura dell’esposizione dell ’erede, inoltre non si può confondere la
responsabilità illimitata con l ’obbligo di rispettare gli atti di disposizione del de cuius
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B) Accettazione beneficiata al fine di impedire che possano avva ntaggiarsi dell ’azione
di riduzione i creditori personali del de cuius rimasti inerti a fronte degli atti di liberalità
da questi posti in essere in vita
Critica: non si comprende in questa ottica perché il requisito non dovrebbe operare
quando si agisce contro soggetti chiamati come coeredi e per quale ragione sarebbe
irrilevante la decadenza dal beneficio
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C) Esigenza che vi sia una preventiva constatazione ufficiale della consistenza dei beni
relitti allorchè si agisce verso terzi estranei
Critica: eccedenza del mezzo rispetto allo scopo, poiché in tale prospettiva era
sufficiente imporre la redazione dell’inventario
Esonero per il legittimario pretermesso e per l ’ipotesi in cui il de cuius abbia esaurito il
relictum con atti di disposizione
Attenzione: se un legittimario agisce in riduzione contro un altro legittimario
pretermesso, ma che ha beneficiato di donazioni o legati ( es. legato ex art. 551 c.c.),
occorre l ’accettazione con beneficio di inventario (Cassazione civile, 22 giugno 1963, n.
1679)
Quesito: può il legittimario pretermesso che ha esperito vittoriosamente l’azione di
riduzione avvalersi del beneficio di inventario ?
Acquisto della qualità di erede avviene senza una formale accettazione ed in assenza di
una chiamata
Del tutto ammissibile se si aderisce alla tesi secondo cui il legittimario dopo il
passaggio in giudicato su riduzione non diviene ancora erede ma è un semplice
chiamato
Mengoni sostiene che il legittimario, pur essendo divenuto erede, avrebbe 40 giorni per
manifestare la volontà di avvalersi del beneficio
Gli atti di disposizione compiuti in vita dal de cuius suscettibili di aggressione dopo l’l’apertura della
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Natura giuridica
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Condizione di ammissibilità dell ’azione ( Cassazione civile 9 luglio 1971 n. 2200),
essendosi superata la tesi del presupposto processuale
Deve esistere al momento della decisione e non preesistere alla domanda
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Corollari
a) Ai fini del perfezionamento dell ’accettazione beneficiata non basta la dichiarazione
ma occorre anche la redazione dell ’inventario (Cass., sez. II, 9 agosto 2005, n. 16739 )
b) Poiché l’esercizio dell’azione di riduzione costituisce per il legittimario chiamato
all’eredità una forma di accettazione tacita, deve procedere alla redazione
dell’inventario nei termini di cui agli artt. 485 e 487 c.c., a meno che non si tratti di un
incapace, che può invece accettare per tutta la durata del processo
c) la mancanza della predetta condizione, come per tutte le altre condizioni dell'azione
in generale, deve essere rilevata anche d'ufficio dal giudice ( Cassazione civile 6 giugno
1968, n. 1701)
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successione: profili processuali
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d) se il legittimario ha agito in riduzione senza avere accettato con beneficio di
inventario, o avere perfezionato la procedura nei termini di legge, non può
avvantaggiarsi ex art. 510 c.c. dell’accettazione beneficiata effettuata da un
altro legittimario ( Cassazione civile 12 ottobre 1955 n. 3051)
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Conseguenze:
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Poiché la legge stabilisce rigorosamente l'ordine secondo cui deve operarsi la
riduzione delle disposizioni lesive di legittima, qualora il legittimario non
possa aggredire la donazione di data più recente, effettuata a favore di
donatario non coerede, per aver accettato l'eredità senza far ricorso al
beneficio di inventario, non può più aggredire la donazione meno recente a
favore del coerede, se non nei limiti in cui risulti dimostrata la insufficienza
della donazione più recente a reintegrare la quota di riserva (Cassazione civile
22 ottobre 1975, n. 3500)
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Azione di riduzione e legato in sostituzione di legittima
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L'azione di riduzione spettante al legatario in esame postula l'assolvimento
l'assolvimento di un onere,
consistente nella rinuncia al legato, che si rende necessario in ragione del fatto che il legato si
acquista ipso iure,pertanto deve, previamente o quanto meno contestualmente
contestualmente alla domanda di
riduzione, dismettere il legato (Cassazione civile 22 luglio 2004,
2004, n. 13875)
n
La mancanza della rinunzia al legato in sostituzione di legittima,
legittima, è rilevabile di ufficio, senza
necessitàà di eccezione della controparte (Cass., sez. II, 18 aprile 2000, n. 4971)
necessit
n
Il legittimario in favore del quale il testatore abbia disposto, ai sensi dell’
dell’art. 551 c.c., un legato
avente ad oggetto beni immobili in sostituzione di legittima, qualora
qualora intenda conseguire la
legittima, deve rinunciare al legato stesso in forma scritta, ai sensi dell’
dell’art. 1350 c.c. ( Cassazione
civile Sezioni Unite 1 marzo 2011, n. 7098)
n
La rinunzia può intervenire anche nel corso del giudizio di riduzione
riduzione a meno che non sia
intervenuta un’
un ’accettazione, anche implicita, del legato
Gli atti di disposizione compiuti in vita dal de cuius suscettibili di aggressione dopo l’l’apertura
della successione: profili processuali
Il legittimario e la simulazione
Problema:: possibile cumulo della qualità
Problema
qualità di successore universale e di terzo
Futuro legittimario prima della morte del de cuius
cuius:: manca l’l’interesse prima dell’
dell’apertura della
successione in quanto nutre una mera aspettativa di fatto ( Cassazione
Cassazione civile 27 marzo 1987 n. 2968)
Attualitàà della soluzione alla luce dell’
Attualit
dell’introduzione del diritto di opposizione ex artt. 561 e 563 c.c.
Differente regime processuale e possibilità
possibilità di beneficiare delle agevolazioni probatorie
Impossibilitàà di applicare l’l’art. 1417: l’l’atto lesivo dei diritti dei legittimari è riducibile e non illecito
Impossibilit
Simulazione assoluta o atto dissimulato nullo: le agevolazioni probatorie
probatorie valgono sino alla
concorrenza della quota di legittima o avvantaggiano il legittimario
legittimario anche su beni che rientrerebbero
nella disponibile ? Cassazione civile 6 ottobre 2005 n. 19468: le agevolazioni operano anche se
l’impugnazione dell’
dell’atto è destinata a riflettersi anche sulla riacquisizione del bene al patrimonio
ereditario
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successione: profili processuali
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Domanda di simulazione e posizione degli eredi non legittimari
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Per Cassazione civile 14 luglio 1951 n. 1954 se concordano sulla
natura
simulata
dell’atto
potrebbero
beneficiare
dell’accertamento fondato sulle prove portate dal legittimario, ma
se si oppongono il giudicato non si estende
n
Orientamento più recente di legittimità esclude che la sola
comunanza di causa possa permettere alla parte ( o ai successori
a titolo universale) di avvalersi di un regime probatorio agevolato
concesso al terzo, risultando quindi possibile che il medesimo
negozio possa essere dihiarato simulato nei confronti di
quest’ultimo e non dei primi ( Cassazione civile 15 febbraio 1979
n. 986; Cassazione civile 14 gennaio 1999 n. 326)
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successione: profili processuali
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A) Legittimario totalmente pretermesso
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Originaria assenza della chiamata ed azione di riduzione come unico
un ico strumento per acquistare
l’eredit
ereditàà ( per alcune sentenze si diviene chiamato all’
all’eredit
ereditàà, con successivo termine di dieci anni
per accettare)
n
Azione di riduzione come esercizio di un diritto proprio ed autonomo
autonomo contrapposto alla volontà
volontà
del de cuius che spesso intende lederlo specie con atti simulati
n
Conseguenze
n
Riconoscimento della qualità
qualità di terzo
Impossibilitàà di pretendere la previa accettazione con beneficio di inventario
Impossibilit
inventario ex art. 564 c.c. (
esenzione estesa anche all’
all’ipotesi di esaurimento dell’
dell’asse con atti inter vivos
vivos,, senza la formale
pretermissione del legittimario, oppure nell’
nell’ipotesi di azione di simulazione assoluta ovvero
relativa, ma in presenza di atto dissimulato nullo per carenza dei requisiti formali o sostanziali ex
art. 1414 co
co.. 2 c.c.)
n
Gli atti di disposizione compiuti in vita dal de cuius suscettibili di aggressione dopo l’l’apertura della
successione: profili processuali
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Necessità di proporre la domanda di simulazione unitamente
all’azione di riduzione (non potrebbe valere la riserva di agire
successivamente in riduzione, e la lesione della riserva dovrebb e
essere dedotta quanto meno nella causa petendi; in senso
contrario solo Cassazione civile 1 aprile 1997 n. 2836);
n
Le dichiarazioni rese dal de cuius nell’atto che si assume simulato
non hanno valore vincolante nei confronti del legittimario,
pertanto, malgrado nell’atto di compravendita sia presente la
dichiarazione dle venditore di avere ricevuto l’integrale
versamento del prezzo, è sul compratore che grava l’onere di
provare che le somme siano state poi effettivamente incassate da l
de cuius ( Cassazione civile 25 giugno 2010 n. 15346)
Gli atti di disposizione compiuti in vita dal de cuius suscettibili di aggressione dopo l’l’apertura della
successione: profili processuali
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Perplessità
a) in caso di simulazione assoluta il bene rientra in toto nel relictum, e la tutela del
legittimario si realizza senza il ricorso all ’azione di riduzione
b) l’interesse ad accertare la simulazione dell’atto oneroso che cela una liberalità
sussiste anche laddove non sia necessario esercitare la riduzione, in quanto
l’accertamento della realtà nascosta incrementa l’ammontare della quota di riserva,
sebbene non sia poi possibile aggredire la donazione ( es. si tratta della donazione pi ù
risalente nel tempo): giurisprudenza contraria, dottrina ( Mengoni ) favorevole. Per
alcuni l’accertamento della simulazione andrebbe fatto in contraddittorio anche con
colui che poi risentirebbe degli effetti dell’accertamento della simulazione venendo a
subire l’azione di riduzione ( ultimo donatario, a fronte del riscontro della simulazione
della donazione pi ù risalente nel tempo).
Prescrizione: opera solo per le ipotesi di simulazione relativa, e se agisce come
legittimario decorre a far data dall’apertura della successione( Cassazione civile 30
luglio 2004 n. 14562), mentre se agisce in qualità di erede, decorre dalla data dell’atto
Gli atti di disposizione compiuti in vita dal de cuius suscettibili di aggressione dopo l’l’apertura della
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Inopponibilità dell’usucapione da parte del simulato acquirente, anche nel caso di
simulazione assoluta atteso che il diritto del legittimario nasce solo con l’apertura della
successione; inoltre trattandosi di azione personale non sarebbe opponibile
un’eccezione di carattere reale quale quella di usucapione ( dottrina favorevole a questa
tesi per evitare una cd. diseredazione occulta del legittimario)
Cassazione civile n. 7470/1997 precisa che la salvezza dei terzi aventi causa dal
simulato acquirente è limitata ai soli casi di simulazione assoluta ovvero di
interposizione fittizia
Si sostiene però l’applicabilità della cd. teoria del doppio effetto, secondo cui in
presenza di un atto traslativo, sebbene impugnabile, l’acquirente, al maturare del
ventennio dall’immissione in possesso l’atto. Tuttavia resta possibile valutare se
l’atteggiamento del de cuius in presenza di simulazione assoluta, ossa dare vita ad una
donazione indiretta in relazione all’inerzia volta a favorire l’usucapiente ( cfr.
Cassazione civile 29 maggio 2007 n. 12496)
Ripercussioni sull’individuazione del termine di prescrizione della simulazione a
seguito della mutata giurisprudenza delle Sezioni Unite in tema di prescrizione
dell’azione di riduzione ?
No, in quanto il nuovo termine opera solo per le lesioni derivanti dal testamento e non
nel caso in cui l ’atto lesivo sia una liberalità inter vivos.
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B) Legittimario istituito erede ma leso nella quota di
riserva
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Necessit à dell
Necessità
dell’’accettazione beneficiata se agisce contro soggetti non chiamati come coeredi ( per Azzariti
l’accettazione sarebbe necessaria al fine di avvalersi delle agevolazioni
agevolazioni probatorie, senza la necessità
necessità di proporre
contestualmente l’l’azione di riduzione)
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Domanda di simulazione proposta congiuntamente all’
all’azione di riduzione
n
Esclusione dei benefici probatori quando si agisce in collazione (Cassazione civile 21 febbraio 2007 n. 4021,
secondo cui il coerede agisce in qualità
qualit à di successore del de cuius e la prescrizione della domanda di
simulazione decorre dal compimento dell’
dell ’atto)
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La nullità
nullit à del negozio dissimulato per vizio di forma non permette di invocare
invo care la previsione di cui all’
all’art. 1417
c.c., in quanto la legge presuppone l’l’illiceit
illiceitàà; inoltre la verifica circa il rispetto delle prescrizioni formali
formali
presuppone il previo accertamento della simulazione, la cui prova,
prova, in assenza della spendita della qualità
qualit à di
legittimario, deve essere offerta in maniera rigorosa ( Cassazione
Cassazio ne civile 14 marzo 2008 n. 7048)
n
Ipotesi differente:
differente: legittimario ed acquisto simulato del de cuius
cuius:: la simulazione è opponibile in quanto il
legittimario non acquista i beni per effetto del titolo apparente
apparente vantato dal de cuius
cuius,, ma grazie ad una relazione
di indole generale con il patrimonio del defunto ( Cassazione civile
civile 14 marzo 1973 n. 723)
Gli atti di disposizione compiuti in vita dal de cuius suscettibili di aggressione dopo l’l’apertura della
successione: profili processuali
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La prova della simulazione
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I limiti alla prova tra le parti
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Divieto di prova testimoniale e presunzioni: ratio e collegamento con art. 2722 c.c.
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Eccezione: illiceità
illiceit à del negozio dissimulato ma non generica nullità
nullit à ( vizi di forma, contrarietà
contrarietà a norma non
imperativa, ecc.)
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Non rilevabilità
rilevabilit à d’ufficio delle limitazioni e possibilità
possibilit à di rinuncia delle parti
n
Necessitàà di specifica eccezione: in quale atto ?
Necessit
n
III memoria di cui all’
all’art. 183 co
co.. VI c.p.c.
n
Come si coordina il principio con il divieto di ricorso alle presunzioni?
presunzioni? Eccezione sollevata negli scritti
conclusionali o necessità
necessit à di dedurre l’l’inutilizzabilit
inutilizzabilitàà delle presunzioni come motivo di appello ?
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Prova della simulazione da parte dei terzi
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Principio di libertà della prova: ricorso senza limiti a prova testimoniale ed a
presunzioni
Irrilevanza della forma dell’atto pubblico per il contratto simulato: rilevanza probatoria
delle attestazioni del pubblico ufficiale
n
n
Elementi probatori rilevanti:
n
a) irrisorietà del prezzo
n
b) attestazione dell’avvenuto pagamento del prezzo anteriormente alla conclusione del
contratto o mancata prova dell’avvenuto pagamento: si vedano però art. 35 comma 22
del d.l. 4 luglio 2006 n. 223 conv. in l. 4 agosto 2006 n. 248 e succ. modifiche di cui alla
l. 27 dicembre 2006 n. 296 ed i nuovi obblighi derivanti dalla normativa antiriciclaggio
ed antifinanziamento del terrorismo ( D. Lgs. 21 novembre 2007 n. 231 e D. Lgs. 22
giugno 2007 n. 109). Emersione dei dati relativi alle modalità di pagamento del prezzo
e possibilità di tracciare le movimentazioni finanziarie
Gli atti di disposizione compiuti in vita dal de cuius suscettibili di aggressione dopo l’l’apertura della
successione: profili processuali
n
c) rapporti di parentela, di amicizia o di lavoro tra le parti del contratto simulato
n
d) permanenza dell’alienante nella detenzione del bene alienato
n
e) presenza di testimoni in occasione della conclusione di una vendita a mezzo di atto
pubblico ( indizio della sussistenza di una donazione dissimulata) Per la diversa
rilevanza dell’assenza di testimoni, cfr. Cassazione civile 11 aprile 2006 n. 8428, che ha
ritenuto tale circostanza indicativa di una simulazione assoluta della vendita
n
f) esecuzione delle prestazioni scaturenti dal contratto simulato: valutazione come
completamento della machinatio al fine di rendere maggiormente credibile la vicenda
simulatoria ( Cassazione civile 4 maggio 1985 n. 2790)
n
g) rifiuto di concludere il definitivo e vendita dei beni promessi ad un terzo per un
prezzo inferiore rispetto a quello richiesto al promissario acquirente, con successiva
alienazione da parte del compratore dei medesimi beni a terzi senza alcun margine di
utile
Gli atti di disposizione compiuti in vita dal de cuius suscettibili di aggressione dopo l’l’apertura della
successione: profili processuali
n
Valutazione degli elementi presuntivi non solo
analiticamente ma in maniera globale: riscontro
della gravità, precisione e concordanza
n
Decisione incensurabile in sede di legittimità se
sorretta da adeguata e corretta motivazione sotto
il profilo logico e giuridico ( Cassazione civile 26
novembre 2008 n. 28224)
Gli atti di disposizione compiuti in vita dal de cuius suscettibili di aggressione dopo l’l’apertura della
successione: profili processuali
n
Trust e tutela dei legittimari
n
Validità del trust e possibilità di agire in riduzione ( Tribunale Lucca 23 settembre
1997, cit.)
Trust internazionale ed art. 46 legge n. 218/1995
Principio di intangibilità della quota di riserva: necessità della lesione quantitativa
Attribuzione al legittimario della quota di riserva gravata da vincolo del trust: nullità ex
art. 549 c.c. ( dubbio se l ’attribuzione concerne anche parte della disponibile)
Legato in sostituzione di legittima avente ad oggetto beni costi tuiti in trust: contrasto
in dottrina
Poteri del trustee e amministratori dei beni degli incapaci beneficiari: artt. 324 n. 3 e
356 c.c.
Trust e divisione da eseguire a cura del trustee; applicabilità degli artt. 713 e 733 c.c.
Trust e clausole di decadenza o penali testamentarie: limiti alla loro validità a seconda
della causa di invalidità da far valere
n
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Gli atti di disposizione compiuti in vita dal de cuius suscettibili di aggressione dopo l’l’apertura della
successione: profili processuali
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Trust inter vivos a carattere liberale: donazione indiretta
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Il trustee non è un donatario ma riceve una proprietà vincolata nell’interesse del
beneficiario che si avvantaggia tramite l ’intermediazione del trustee
Non necessità della forma dell ’atto pubblico ma rispetto del principio della forma
scritta
Obbligo della collazione e dell’imputazione: impoverimento del settlor o arricchimento
del beneficiario ?
Valutazione degli incrementi derivanti dall ’attività del trustee: per Lupoi non
andrebbero presi in esame
Tempo della stima: alla data di apertura della successione o a quella in cui si realizza
l’arricchimento per il beneficiario ? Per Muritano se il denaro conferito in trust è stato
impiegato nell ’acquisto di beni diversi occorre prendere in esame il valore dei beni
presenti alla data di aperura della successione
Trust autodichiarato con benefici a favore del terzo solo alla morte del settlor: analogia
con la situazione della donazione gravata di onere a favore del donante
Se il vantaggio per il settlor è quello di fruire delle rendite, alla data di apertura della
successione il diritto viene meno e si applica la soluzione data all’ipotesi di donazione
con riserva di usufrutto in favore del donante
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Gli atti di disposizione compiuti in vita dal de cuius suscettibili di aggressione dopo l’l’apertura della
successione: profili processuali
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Azione di riduzione e legittimazione passiva
Posizione sui generis del trustee ed impossibilità di assimilarlo all’erede, al legatario o al
donatario
Per alcuni analogia con la figura dell’erede o del donatario gravati da onere: la
riduzione concerne solo l ’utile residuo che nel caso del trustee è pari a zero
Tesi maggioritaria ( Mengoni , Moscati, Porcelli): legittimazione spetta al beneficiari
Trust discrezionale: se l’azione di riduzione precede la scelta del trustee, si può agire
nei confronti del “ trust stesso in persona del trustee” ( Moscati)
Successive alienazioni del bene pervenuto al beneficiario ed azi one di restituzione ex
art. 563 c.c.
Recupero del bene in natura o del suo controvalore economico ?
Cassazione civile 12 maggio 2010 n. 11496: alla riduzione di una donazione indiretta non si
applica il principio della quota legittima in natura poichè l'azione non mette in discussione la
titolarità dei beni donati e l'acquisizione riguarda il loro controvalore; pertanto mancando il
meccanismo di recupero reale della titolarità del bene, il valore della donazione indiretta deve essere
ottenuto con le modalità tipiche del diritto di credito
Gli atti di disposizione compiuti in vita dal de cuius suscettibili di aggressione dopo l’l’apertura della
successione: profili processuali
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Modalità della riduzione:
n
- Trust inter vivos irrevocabile o con designazione avvenuta durante la vita del
settlor: ai fini dell’art. 559 c.c. si guarda alla data in cui è avvenuta la
designazione da parte del trustee
n
- Trust inter vivos ma con effetti post mortem: è la prima delle donazioni ad
essere ridotta, ma successivamente alle disposizioni testamentarie ( tesi
minoritaria – Porcelli - lo parifica al legato ed applica art. 558 c.c.)
n
- Trust testamentario: si riduce proporzionalmente con le altre disposizioni
testamentarie ma subito dopo la riduzione delle quote ab intestato ( art. 553
c.c.)
Gli atti di disposizione compiuti in vita dal de cuius suscettibili di aggressione dopo l’l’apertura della
successione: profili processuali
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Azione di restituzione
n
In realtà la dottrina individua due azioni di restituzione di cui una esp eribile
contro il beneficiario delle disposizioni ridotte ( azione a car attere personale) e
l’altra nei confronti del terzo avente causa ( che si ritiene abbia natura reale, in
quanto indirizzata verso l’attuale titolare del bene
n
Azione di restituzione contro il terzo acquirente
n
Requisiti
a) passaggio in giudicato della domanda di riduzione
b) previa escussione del beneficiario delle disposizioni ridotte
c) mancato esercizio da parte del terzo acquirente della facoltà di liberarsi
dell’obbligo di restituzione in natura, pagando l’equivalente in denaro ( per
Mengoni si tratta di un diritto potestativo di riscatto ex lege)
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Gli atti di disposizione compiuti in vita dal de cuius suscettibili di aggressione dopo l’l’apertura della
successione: profili processuali
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Salvezza dei diritti del terzo
n
Prima operava solo art. 2652 n. 8 c.c.: “Se la trascrizione è eseguita dopo dieci anni
dall’apertura della successione, la sentenza che accoglie la domanda non pregiudica i
terzi che hanno acquistato a titolo oneroso diritti in base ad un atto trascritto o iscritto
anteriormente alla trascrizione della domanda“ ( attenzione se l’acquisto viene
trascritto in corso di causa, benchè la domanda sia stata trascritta dopo dieci anni,
prevale il legittimario ai sensi dell’art. 111 c.p.c.)
n
Riforma dell’art. 563 ultimo comma di cui all'art. 24-novies d.l. 14 marzo 2005, n. 35,
conv., con modif., in l. 14 maggio 2005, n. 80 e successivamente dall'art. 31 l. 28
dicembre 2005, n. 263: “Salvo il disposto del numero 8) dell'articolo 2652, il decorso
del termine di cui al primo comma e di quello di cui all'articol o 561, primo comma, è
sospeso nei confronti del coniuge e dei parenti in linea retta del donante che abbiano
notificato e trascritto, nei confronti del donatario e dei suoi aventi causa, un atto
stragiudiziale di opposizione alla donazione. Il diritto dell'opponente è personale e
rinunziabile. L'opposizione perde effetto se non è rinnovata prima che siano trascorsi
venti anni dalla sua trascrizione ”
Gli atti di disposizione compiuti in vita dal de cuius suscettibili di aggressione dopo l’l’apertura della
successione: profili processuali
n
n
Alla luce della novella e del richiamo in essa contenuto , che ruolo oggi gioca
la trascrizione della domanda ex art. 2652 n. 8 c.c. ?
Ipotesi
n
1) Apertura della successione a più di venti anni dalla trascrizione della
donazione = prevale la previsione di cui all’art. 563 c.c.
n
2) Apertura della successione a meno di dieci anni dalla trascrizione della
donazione = la norma da applicare è solo l’art. 2652 n. 8 ( a meno che non si
tratti di acquisti a titolo gratuito)
n
3) Apertura della successione tra dieci e venti anni dalla trascrizione della
donazione:
Gli atti di disposizione compiuti in vita dal de cuius suscettibili di aggressione dopo l’l’apertura della
successione: profili processuali
n
a) Dottrina maggioritaria: si applica solo l’art. 563 c.c. e quindi il
terzo fa salvo il suo acquisto se la trascrizione della domanda,
benchè effettuata nei dieci anni dall’apertura della successione,
avvenga dopo venti anni dalla trascrizione della donazione
n
b) Per Ieva invece deve sempre prevalere l’art. 2652 n. 8, e quindi
l’acquisto del terzo è pregiudicato se la domanda viene trascritta
nei dieci anni dall’apertura della successione, sebbene siano
decorsi più di venti anni dalla trascrizione della donazione
n
c) Tesi intermedia secondo la quale le norme coesistono ed
essendo entrambe ispirate alla tutela del terzo acquirente, occorre
verificare quale tra le due fattispecie sananti dell’acquisto del
terzo, si sia concretata per prima