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Centro Studi
Hänsel e Gretel onlus
EDUCAZIONE ALLA SESSUALITA’ E
ALL’AFFETTIVITA’ IN ADOLESCENTI E
PREADOLESCENTI
EDUCAZIONE ALLA SESSUALITA’ E ALL’AFFETTIVITA’ IN ADOLESCENTI E
PREADOLESCENTI
Premessa
I minori di oggi sono senza dubbio più esposti rispetto alle generazioni precedenti ad una più intensa
sollecitazione di stimoli sessuali da parte dell’ambiente sociale e mediatico. Sono spesso più svegli, più
incuriositi, ma non per questo più capaci di affrontare in modo costruttivo le problematiche sessuali.
Questo dato comporta per i minori un ampliamento delle conoscenze, ma nello stesso tempo aspetti
problematici di disagio e confusione, perché alla maggiore stimolazione in campo sessuale non ha
corrisposto un aumento di presenza, di chiarificazione e di dialogo da parte degli adulti.
Oggi gli atteggiamenti degli adulti verso la sessualità sono caratterizzati da una profonda oscillazione: da
un lato si comincia ad avere una visione positiva di questa dimensione dell’esistenza che coinvolge
anche i più piccoli e l’educazione sessuale pertanto comincia ad essere oggetto di un crescente numero
di interventi e pubblicazioni; dall’altra parte, se consideriamo gli atteggiamenti mentali più autentici dei
genitori, degli educatori e i loro comportamenti in famiglia e nella scuola, si nota che l’atteggiamento
degli adulti nei confronti della sessualità dei minori rimane spesso caratterizzato da disagio, paura,
inibizione, imbarazzo, vergogna, senso di colpa, fastidio.
La sessualità non è collegabile, in modo riduttivo, soltanto alla sfera riproduttiva. La sessualità è una
dimensione complessa ed ambivalente, carica di promesse di piacere e di intimità e nel contempo di
rischi di insuccesso e strumentalizzazione. L’educazione alla sessualità pertanto non può privilegiare il
versante informativo a scapito di quello formativo, non può esaurirsi in contenuti igienico-sanitari ed
ignorare gli aspetti emotivi, affettivi e relazionali che costituiscono la sessualità stessa. L’educazione alla
sessualità, se prima di essere lezione, è interazione ed ascolto da parte di un adulto nei confronti dei
sentimenti e dei dubbi presenti, può diventare un elemento fondamentale della crescita educativa e
relazionale del gruppo classe. In quest’ottica l’educazione alla sessualità e all’affettività può impedire
che i minori rimangano soli con i loro interrogativi ed equivoci in materia sessuale (e talvolta con i loro
ingombranti segreti), con le loro ansie, confusioni e curiosità che rischiano di restare nella mente
imprigionate e non comunicabili.
E’ di fondamentale importanza non lasciare da soli i preadolescenti di fronte ad uno sviluppo sessuale,
che esce da un periodo di latenza e conosce una fase di delicata evoluzione sul piano fisico e mentale. In
famiglia, nella scuola, nelle istituzioni per l’infanzia, i minori sono spesso lasciati soli con le loro difficoltà,
con i loro interrogativi, con i loro desideri e con le loro paure concernenti la sessualità. Gli adulti spesso
disertano il campo della comunicazione franca e diretta con le problematiche sessuali dei preadolescenti, e a questi ultimi resta pertanto, come unica possibilità di confronto, la comunicazione tra
coetanei, spesso regressiva, confusa e distorta.
Non è raro trovarsi di fronte a risposte di colpevolizzazione, di repressione, di scherno, di dimenticanza,
di rinvio o delega del problema (rimane diffusa la tendenza dell’adulto a delegare, spesso interamente,
all’esterno della famiglia il compito di dare un’educazione sessuale ai figli), oppure all’opposto a
comportamenti di seduzione e di manipolazione, oppure ancora ad atteggiamenti rischiosi di esaltazione
superficiale o addirittura perversa della sessualità, che si accompagnano ad una negazione del carattere
problematico di questa dimensione dell’esistenza.
L’educazione alla sessualità e all’affettività dei preadolescenti vuole consentire un momento di
discussione e di riflessione, sul piano emotivo e cognitivo, sulla sessualità, cioè su un’importante aspetto
che riguarda la capacità del ragazzo e della ragazza di rapportarsi all’altro, il loro sviluppo psico-affettivo,
la costruzione della loro identità.
Non si può comprendere la problematica di un adolescente senza comprendere il suo rapporto con la
sessualità e l’affettività. La sessualità e l’affettività rappresentano un’esperienza fisica e mentale,
soggettiva e relazionale, che assorbe un’enorme quantità di energie degli adolescenti, produce in loro
ansie, paure e desideri conflittuali, condiziona in modo spesso sotterraneo, ma comunque sempre
significativo, la loro vita emotiva, sociale, scolastica.
L’adolescenza è invece una fase della vita attraversata da forti spinte affettive e pulsionali. L’incapacità
di pensare e di comunicare i problemi che derivano dal confronto/scontro tra queste spinte e la realtà
può produrre comportamenti di grande sofferenza e di grande disordine psichico e comportamentale
nei ragazzi e nelle ragazze.
L’educazione alla sessualità e all’affettività’ negli adolescenti vuole facilitare l’obiettivo, indispensabile,
di creare un ponte comunicativo su questi temi tra adulti e minori. Gli adolescenti possono riconoscere e
cercare la presenza di adulti capaci di aiutarli a portare l’esperienza della sessualità e l’affettività,
caratterizzata da inevitabile ambivalenza (gioia/entusiasmo/passione da un lato, delusione/ansia di
prestazione e di abbandono/crisi di autostima dall’altro) ad una dimensione di scambio comunicativo,
di confronto benevolo e non giudicante tra le diverse soggettività, di comprensione degli aspetti emotivi
e razionali che costituiscono la sessualità e l’affettività.
Finalità
 Aiutare i minori a rendere pensabile e dicibile la problematica sessuale, consentendo nuove
acquisizioni informative e riflessive e stimolando la comunicazione costruttiva all’interno della classe.
 Ridurre i passaggi all’atto all’interno del gruppo classe (provocazioni ed aggressioni sessuali,
circolazione di materiale pornografico, agiti masturbatori ecc…).
 Favorire la comunicazione di segreti piccoli e grandi che i minori sentono il bisogno di esprimere in un
ambiente in cui si può affrontare la tematica sessuale con una modalità non giudicante e rispettosa
dei sentimenti.
Metodologia
Il modello proposto dal Centro Studi Hänsel e Gretel si pone come alternativo a quello tuttora
dominante nell’ideologia e nella pratica educativa. Nel nostro paese le istituzioni sociali e scolastiche
continuano a utilizzare un modello di educazione affettiva e sessuale basato sulla comunicazione
unidirezionale da parte di un adulto “competente” di fronte a giovani interlocutori supposti come
“ignoranti”; viene prevalentemente attuato un approccio alla sessualità di tipo informativo/scientifico
che non affronta la dimensione esistenziale del problema, attraversata da una vasta gamma di
sentimenti, di emozioni e di affetti .
Distanziandosi da questo modello dominante, il Centro Studi Hänsel e Gretel ha elaborato un modello
alternativo di educazione affettiva e sessuale che propone un approccio interattivo, integrato e
trasformativo.
Approccio interattivo
La modalità comunicativa prevalente è bidirezionale: questo significa sollecitare un’interazione fra
l’educatore e gli allievi, anche attraverso la proposta di tecniche di gioco, per sollecitare negli
interlocutori una partecipazione attiva e la comunicazione, per quanto possibile spontanea ed autentica,
dei problemi e dei bisogni attinenti la sessualità e l’affettività. Non proponiamo la presenza di un
esperto che impone un argomento e rende passivi gli interlocutori, ma un adulto disponibile, che ha
certamente una competenza specifica sul tema, ma che non utilizza tale competenza per difendersi dalla
comunicazione, bensì si pone innanzitutto in posizione di ascolto. Il nostro “esperto” ha come fine
prioritario aiutare gli allievi a credere nella possibilità di riflettere e dialogare in modo realistico e
costruttivo sui temi della affettività e della sessualità, contrastando atteggiamenti di rimozione, di colpa,
ma anche i modelli di “esaltazione grandiosa e irrealistica” che spesso i media propongono.
Approccio integrato
Proponiamo un approccio globale alla sessualità, che tenga conto sia delle componenti cognitive che di
quelle emotive. L’educazione affettiva e sessuale non può ridursi ad una semplice trasmissione di
informazioni: deve invece necessariamente tenere conto della dimensione affettiva e relazionale della
sessualità, dell’ambivalenza insita in essa, e dunque degli aspetti di desiderio, di piacere, di
problematicità e di conflitto.
La tecnica del gioco e della successiva elaborazione attraverso la discussione di gruppo ha il vantaggio di
stimolare una partecipazione globale degli allievi, attivando sia la sfera affettiva che quella razionale,
sollecitando dapprima la spontaneità e successivamente la riflessione. L’intervento inoltre non è
esclusivamente rivolto ai minori ma prevede un confronto con gli adulti, genitori e insegnanti, che
hanno responsabilità educative o di cura. Il confronto con gli insegnanti e i genitori è indispensabile per
assicurare continuità e successo all’intervento stesso.
Approccio trasformativo.
Il nostro approccio tende a favorire il cambiamento. L’intervento di educazione affettiva e sessuale non
si pone come un semplice momento informativo fine a se stesso. In questi incontri possono essere
proposti ai minori input che stimolano la riflessione e il cambiamento non soltanto per quel che riguarda
i temi della sessualità e dell’affettività, ma anche per le dinamiche relazionali del gruppo classe.
Esistono classi che si caratterizzano per la presenza di un clima altamente conflittuale che ostacola la
comunicazione e l’espressione di vissuti autentici da parte dei singoli. La nostra proposta formativa
accoglie e sollecita il confronto sulle dinamiche conflittuali, portando gli allievi a riconoscerle ed
aiutandoli ad elaborarle.
L’intervento formativo viene sempre calibrato in relazione all’età dei partecipanti e alle tematiche da
loro sollecitate.
ASPETTI ORGANIZZATIVI
Destinatari
Gli incontri di formazione sono destinati a studenti delle classi I, II e III della scuola secondaria di primo
grado, e delle classi I, II e III della scuola secondaria di secondo grado. Gli incontri si svolgono col
gruppo classe, con un massimo di 25 alunni.
Sono previsti incontri preliminari e conclusivi con gli insegnanti ed un incontro conclusivo con i genitori.
Tempi di svolgimento
Un corso ha, di norma, la durata totale di 18 ore, compresi gli incontri preliminari e conclusivi.
Ogni corso prevede:
 6 incontri di 2 ore con gli alunni delle classi
 un incontro preliminare di 2 ore con gli insegnati;
 un incontro conclusivo di 2 ore con i genitori;
 un incontro conclusivo di 2 ore con gli insegnanti.
Contatti
Centro Studi Hänsel e Gretel
Corso Roma 8, 10024 Moncalieri (TO)
tel 0116405537 - fax 01119771997
e mail [email protected] - web www.cshg.it
Federica Cioffi, responsabile progetti per la scuola