Scheda 3 - Analisi del film “Radio America” di Robert Altm

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Scheda 3 - Analisi del film “Radio America” di Robert Altm
LABORATORIO “LE NUOVE VIE DEL SACRO NEI FILM E NELLE CANZONI”
Scheda 3 - Analisi del film “Radio America” di Robert Altman
Analisi di alcune scene
Scena 1 – I titoli di testa scorrono su un tramonto che si rabbuia progressivamente (metafora di
qualcosa, che sta finendo). Senza che se ne veda la fonte (ancestrale), qualcuno sta facendo zapping
radiofonico (ricerca, che mescola carnalità e spiritualità, anche se apocalittica apocalittica).
Scena 2 – In chiave ironica (da quando Gesù faceva la terza elementare) la voce narrante introduce
la situazione. Tutto sta per finire, ma la cosa si preannuncia interessante. Un uomo cerca (torna il
concetto di ricerca) le risposte alle domande della vita; le cattive notizie, se le ignori, passano: le
frasi riconducono ad un piano soprelevato dell’esistere. La pellicola è virata (alterazione del colore)
in terra di Siena richiamando l’effetto della vecchie foto che, ingiallendo nel tempo, conferiscono
un’aura di malinconia.
Scena 8 – Dopo aver allestito, nel suo camerino, uno scenario romantico (il film più avanti dirà:
“Aveva il cuore pieno di speranze”), il vecchio cantante Chuk muore. L’angelo della morte
commenta: “Perdonalo per le sue mancanze e ringrazialo per il bene ricevuto”. Tutto mentre in
radio va la canzone che cantra “La luce del faro risplenda su di te”. La donna che ama lo saluta con
un arrivederci. L’idea della vita oltre la morte è più che esplicita.
Scena 11 – Nella canzone, melodica e nostalgica, la madre è tra le braccia di Gesù, ma ancora la
realtà è pervasa dalla sua presenza, come una sorta di provvidenza, che mantiene il giardino
ordinato, ma, soprattutto, l’armonia tra chi le voleva bene.
Scena 14 – Il Responsabile della sicurezza, voce narrante, conclude la sua parabola narrativa,
allontanandosi con la testa di bronzo di Francis Scott Fitzgerald (uno dei riff del film). L’angelo
della morte riappare dopo anni dalla chiusura della radio per accompagnare qualcuno davanti a Dio,
senza che si precisi chi. Morire tocca a tutti, ma è solo il preludio di un piacevolissimo Paradiso, in
quella spiaggia meravigliosa, dove ci incontreremo. L’impermeabile bianco dell’Angelo della morte
va incontro alla telecamera, creando una dissolvenza di purezza.
Piano storico (della storia del film)
Ultimo giorno di trasmissione di una radio , che da trent’anni trasmette il proprio programma da un
teatro. Tutti gli artisti saranno costretti a cercare un altro lavoro.
Caratterizzazione personaggi:
Conduttore – Realismo fino quasi al cinismo, poca enfasi ed emozioni, disposto anche a lavorare in
un parcheggio, senza rimpianti.
Jolanda Johnson – Romantica, sognatrice, affetto di mamma
I due cow-boy – trasgressivi, rozzi ma buoni.
Responsabile della sicurezza – Imbranato (riff), poco concludente, alla ricerca del colpo da maestro.
Piano religioso (tutto ciò che c’è di trascendente)
La morte è una realtà, che coinvolge tutto e tutti (la radio che chiude per lasciare posto ad un
parcheggio, il cantante Chuk, La ragazza bionda prima di trasformarsi in angelo, il tagliatore di
teste, l’arte (col conduttore che sorveglia un parcheggio e la testa di Francis Scott Fitzgeral o la
poesia di Lola, oltre a tutta la scena finale).
Mistero (spazio di congiunzione tra i due piani)
Continua mescolanza tra slanci spirituali (canzoni e musica) e opportunismo materialista
(pubblicità).
L’antitesi tra l’emotività sentimentale delle Johnson Girls e la brutalità scanzonata dei cow-boy.
L’angelo della morte, con la sua spiritualità di movenze lente e banalità di volti di Cristo apparsi in
ciambelle e barzellette non capite.
La nostalgia della canzone dedicata alla madre, che viveva nella povertà con la forza donatale dal
sentire cantare le figlie. Il Paradiso prefigurato dalla canzone finale.