INFORMAZIONE E FOMAZIONE DI BASE IN MATERIA DI SICUREZZA
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INFORMAZIONE E FOMAZIONE DI BASE IN MATERIA DI SICUREZZA
A.S.P. COMUNI MODENESI AREA NORD INFORMAZIONE E FOMAZIONE DI BASE IN MATERIA DI SICUREZZA (art. 36 D.Lgs. 81/2008) A.S.P. Comuni Modenesi Area Nord INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE sulla SICUREZZA -SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE- Ai sensi dell’art.36 – Sezione IV, del D.Lgs. 81/08, è stato predisposto il manuale: SICUREZZA INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE che in data: viene consegnato al Sig. quale informazione di base in materia di comportamenti da tenere all’interno dell’azienda, per la propria e altrui sicurezza. (Firma per ricevuta) ISSA Rev. 00 del 20/11/2008 ISSA A.S.P. Comuni Modenesi Area Nord INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE sulla SICUREZZA -SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE- ISSA A.S.P. Comuni Modenesi Area Nord INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE sulla SICUREZZA -SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE- ISSA La presente informativa viene consegnata al dipendente in riferimento al modulo di consegna della documentazione e dei DPI. Lo scopo della consegna di questo opuscolo informativo è quello di informare e formare il dipendente in merito alle metodologie di prevenzione e protezione da adottare nello svolgere la propria mansione nel settore in esame. Sono inoltre inseriti i punti chiave del D. Lgs 81/08 “Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro” in quanto nuova normativa di riferimento in termini di sicurezza sul luogo di lavoro, a seguito dell’abrogazione della precedente normativa (fra cui il D.Lgs. 626/1994). SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE INDICE - D.Lgs.81/08 - Principali novità - Definizioni – Lavoratore RLS RSPP MC - Organizzazione del sistema di sicurezza aziendale - Pericolo – Rischio – Danno - Sicurezza – Protezione – Prevenzione - La segnaletica di sicurezza - Movimentazione manuale dei carichi - Rischio Chimico - Rischio Biologico - Dispositivi di Protezione Individuale - Scheda di Mansione ISSA Rev. 00 del 20/11/2008 Pagina 1 A.S.P. Comuni Modenesi Area Nord INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE sulla SICUREZZA -SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE- ISSA IL DECRETO LEGISLATIVO 81 DEL 9 APRILE 2008 ATTUAZIONE LEGGE 3 AGOSTO 2007 N.123 PER IL RIASSETTO E LA RIFORMA DELLE NORME VIGENTI IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI NEI LUOGHI DI LAVORO, MEDIANTE IL RIORDINO ED IL COORDINAMENTO IN UN UNICO TESTO NORMATIVO. PRINCIPALI NOVITA’ DEL TESTO UNICO: Ampliamento del campo di applicazione (oggettivo e soggettivo); Ricomprende tutte le normative già contenute nel 626/94, quindi: Istituzione, in ogni azienda, del Servizio di Prevenzione e Protezione (S.P.P.); Introduzione di un Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RSL) e suo attivo coinvolgimento nel sistema di sicurezza; Introduzione della figura del medico competente; Coinvolgimento diretto ed attivo di qualsiasi partecipante all’attività dell’azienda; Consultazione dei lavoratori, tramite i loro rappresentanti appositamente designati, in materia di prevenzione e protezione; Considerazione, come autonomi fattori di pericolo, dei videoterminali e della movimentazione manuale dei carichi; Obbligo, per ogni azienda, di redigere e conservare un documento di valutazione dei rischi esistenti e delle misure programmate per la loro riduzione o eliminazione; Obbligo di predisporre piani di emergenza; Obbligo di organizzare riunioni periodiche a cui partecipano tutte le figure chiave del sistema di sicurezza; Obbligo di informare e formare ogni lavoratore; Misure di protezione da agenti cancerogeni; ISSA Rev. 00 del 20/11/2008 Pagina 2 A.S.P. Comuni Modenesi Area Nord INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE sulla SICUREZZA -SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE- ISSA Misure di protezione da agenti biologici; Misure di protezione da agenti chimici; - ISSA Comprende altre norme extra 626/94 (es. cantieri, vibrazioni, segnaletica, rumore, amianto, piombo, ecc.); Rafforzamento delle prerogative di RLS, RLST E RLS di “sito” (es. cantieri); Istituzione del libretto sanitario e di rischio personale per ogni lavoratore; Coordinamento delle attività di vigilanza; Finanziamento di azioni promozionali private e pubbliche; Ruoli e compiti degli Istituti/Enti (INAIL, ISPESL, …..); In-Formazione: allargata per varie figure: RLS, RLST, Preposti, ecc.; Introduce i rischi collegati a stress da lavoro, i rischi riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza e quelli connessi alle differenze in genere, all’età, alla provenienza da altri paesi; Sanzioni; Rev. 00 del 20/11/2008 Pagina 3 A.S.P. Comuni Modenesi Area Nord INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE sulla SICUREZZA -SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE- ISSA DEFINIZIONI: LAVORATORE chi è? Cosa deve fare? PERSONA CHE SVOLGE UN’ATTIVITA’ LAVORATIVA NELL’AMBITO DELL’ORGANIZZAZIONE DI UN DATORE DI LAVORO PUBBLICO O PRIVATO (EQUIPARATI: soci lavoratori di cooperative o di società, utenti di servizi di orientamento o formazione scolastica, universitaria e professionale avviati presso DdL, allievi di istituti di istruzione ed universitari, partecipanti a corsi di formazione professionale, i volontari dei VV.FF. e della Protezione civile,il volontario che effettua il servizio civile; ESCLUSI: addetti a servizi domestici e familiari con rapporto di lavoro subordinato anche speciale) Osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro Non rimuovere o modificare i dispositivi di sicurezza, segnalazione e controllo Utilizzare correttamente i DPI Segnalare possibili situazioni di pericolo Sottoporsi a controlli sanitari N.B. partecipare ai programmi di formazione organizzati dal datore di lavoro RLS chi è? Cosa deve fare? ISSA PERSONA O PERSONE ELETTE O DESIGNATE, IN TUTTE LE AZIENDE O UNITA’ PRODUTTIVE, PER RAPPRESENTARE I LAVORATORI RELATIVAMENTE AGLI ASPETTI DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA DURANTE IL LAVORO. Riceve informazioni e documentazione aziendale Adeguata formazione Partecipa alla riunione periodica di prevenzione e protezione dai rischi Avverte il responsabile dell’azienda dei rischi individuati nel corso della sua attività Viene tenuto aggiornato sulla documentazione per ciò che concerne la salute e la sicurezza dei lavoratori in azienda Rev. 00 del 20/11/2008 Pagina 4 A.S.P. Comuni Modenesi Area Nord INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE sulla SICUREZZA -SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE- ISSA RSPP chi è? Cosa deve fare? PERSONA DESIGNATA DAL DATORE DI LAVORO IN POSSESSO DI ATTITUDINI E CAPACITA’ ADEGUATE. Individuare e valutare i fattori di rischio Individuare misure per la sicurezza e la salute Elaborare misure preventive e protettive insieme alle persone che compongono il gruppo di prevenzione e protezione Fornire ai lavoratori le informazioni sui rischi generali e specifici per la sicurezza e la salute Partecipare alla riunione periodica di prevenzione e protezione MEDICO COMPETENTE chi è? Cosa deve fare? ISSA MEDICO IN POSSESSO DI SPECIALIZZAZIONE IN MEDICINA DEL LAVORO, DOCENZA O LIBERA DOCENZA IN MEDICINA DEL LAVORO E AUTORIZZAZIONE Effettuare la sorveglianza sanitaria e le visite richieste dal lavoratore (se correlate ai rischi professionali) Esprime un giudizio di idoneità alla mansione informandone il datore di lavoro e il lavoratore Preparare e aggiornare la cartella sanitaria per ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria (rispettando il segreto professionale) Collaborare alla stesura dei documenti relativi la salute e sicurezza dei lavoratori in ambiente di lavoro Partecipare alla riunione annuale di prevenzione e protezione Rev. 00 del 20/11/2008 Pagina 5 A.S.P. Comuni Modenesi Area Nord INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE sulla SICUREZZA -SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE- ISSA PERICOLO CARATTERISTICA DI UN DATO ELEMENTO O SITUAZIONE PARTICOLARE AVENTE IL POTENZIALE DI PROVOCARE UN DANNO RISCHIO PROBABILITA’ CHE SI VERIFICHI UN DANNO DANNO CONSEGUENZA DELL’INCIDENTE IL RISCHIO E’ IN FUNZIONE DI: - GRAVITA’ DEL POSSIBILE DANNO, FREQUENZA (E DURATA) DELL’ESPOSIZIONE, PROBABILITA’ CHE L’EVENTO SI VERIFICHI, E ANCHE DELLA POSSIBILITA’ DI EVITARE O LIMITARE IL DANNO. PxD=R Dove P = probabilità che si verifichi un evento dannoso D = gravità dei danni avuti in caso di incidente R = rischio RxE=I Dove ISSA R = rischio E = esposizione a tale rischio I = indice di rischio Rev. 00 del 20/11/2008 Pagina 6 A.S.P. Comuni Modenesi Area Nord INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE sulla SICUREZZA -SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE- ISSA FATTORI DI RISCHIO possono essere: FISICI = rumore, vibrazioni, microclima, radiazioni ionizzanti e non, illuminazione CHIMICI = polveri, fumi, gas, vapori… BIOLOGICI = virus, batteri, parassiti.. RISCHIO INFORTUNIO = mancanza DPI, azioni imprudenti, carenze delle macchine.. ORGANIZZAZIONE LAVORO = fatica fisica (spostamento pesi), fatica nervosa (ritmi di lavoro), affaticamento mentale…. SICUREZZA CORRETTA APPLICAZZIONE DELLA PROTEZIONE / PREVENZIONE PROTEZIONE INSIEME DEI MEZZI E DEI COMPORTAMENTI CHE RIDUCONO IL DANNO PREVENZIONE INSIEME DEI COMPORTAMENTI E DEI MEZZI CHE RIDUCONO IL RISCHIO INTERVENTI PER LA SICUREZZA - PROTEZIONE PREVENZIONE PROTEZIONE = PREVENZIONE = ISSA Protezione macchine, Protezioni collettive, DPI Strutturali, Manutenzione, Procedure, Formazione Rev. 00 del 20/11/2008 Pagina 7 A.S.P. INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE sulla SICUREZZA -SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE- Comuni Modenesi Area Nord ISSA LA SEGNALETICA DI SICUREZZA Il datore di lavoro è tenuto a rendere edotti i lavoratori dei rischi specifici cui sono esposti e portare a loro conoscenza le norme essenziali di prevenzione mediante affissione, negli ambienti di lavoro, di estratti delle presenti norme o, nei casi in cui non sia possibile l’affissione, con altri mezzi; Tali disposizioni precisano quali dimensioni, simboli e colori debbano essere adottati. La presenza della segnaletica di sicurezza, in ogni sua espressione, garantisce una guida comportamento dei lavoratori nell’ottemperare alle prescrizioni in essa contenute con il risultato di una notevole riduzione del rischio di infortunio e di una migliore organizzazione del lavoro. E’ chiaro altresì che la cartellonistica dovrà essere posizionata in luoghi facilmente visibili e di dimensioni adeguate. CARTELLI DI SALVATAGGIO Forma quadrata o rettangolare - Pittogramma bianco su fondo verde Percorso/Uscita di emergenza Direzione da seguire (segnali di informazione addizionali ai pannelli che seguono) Pronto soccorso ISSA Barella Punto sicuro Lavaggio occhi Rev. 00 del 20/11/2008 Telefono Pagina 8 A.S.P. Comuni Modenesi Area Nord INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE sulla SICUREZZA -SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE- ISSA CARTELLI DI DIVIETO Forma rotonda Pittogramma nero su fondo bianco, bordo e banda rossi, Vietato fumare Acqua non potabile ISSA Vietato fumare o usare fiamme libere Vietato ai pedoni Divieto di accesso alle persone non autorizzate Vietato ai carrelli Rev. 00 del 20/11/2008 Divieto di spegnere con acqua Non toccare Pagina 9 A.S.P. Comuni Modenesi Area Nord INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE sulla SICUREZZA -SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE- ISSA CARTELLI DI AVVERTIMENTO Forma triangolare Pittogramma nero su fondo giallo, bordo nero Materiale Infiammabile o alta temp. Carichi sospesi Materiale esplosivo Sostanze velenose Carrelli di Movimentazione Materiale comburente Radiazioni non ionizzanti Rischi biologico Bassa temperatura ISSA Tensione elettrica pericolosa Sostanze corrosive Pericolo generico Campo magnetico Pericolo inciampo intenso Materiali radioattivi Raggi laser Caduta con dislivello Sostanze nocive/irritanti Rev. 00 del 20/11/2008 Pagina 10 A.S.P. Comuni Modenesi Area Nord INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE sulla SICUREZZA -SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE- ISSA CARTELLI DI PRESCRIZIONE Forma rotonda Pittogramma bianco su fondo azzurro Protezione obbligatoria: di occhi del corpo Casco di protezione del viso dell’udito delle vie respiratorie Calzature di sicurezza contro le cadute passaggio pedoni Guanti di protezione obbligo generico CARTELLI PER LE ATTREZZATURE ANTINCENDIO Forma quadrata o rettangolare Pittogramma bianco su fondo rosso Direzione da seguire (cartello da aggiungere a quelli che seguono) Lancia ISSA Scala Estintore Rev. 00 del 20/11/2008 Telefono per interventi antincendio Pagina 11 A.S.P. Comuni Modenesi Area Nord INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE sulla SICUREZZA -SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE- ISSA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI La movimentazione manuale dei carichi è costituita dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un carico a opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico che, per le sue caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportino tra l'altro rischi di lesioni dorso-lombari; La movimentazione manuale di un carico può costituire un rischio, tra l'altro dorso-lombare, se: - il carico è superiore ai 30 kg. - è ingombrante o difficile da afferrare - è in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di spostarsi - è collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato ad una certa distanza dal tronco o con una torsione o inclinazione del tronco - può, a motivo della struttura esterna e/o della consistenza, comportare lesioni per il lavoratore, in particolare in caso d’urto Lo sforzo fisico può presentare un rischio, tra l’altro dorso-lombare, se: - è eccessivo - può essere effettuato soltanto con un movimento di torsione del tronco - può comportare un movimento brusco del carico - è compiuto con il corpo in posizione instabile Le caratteristiche dell'ambiente di lavoro possono aumentare le possibilità di rischio, tra l'altro dorso-lombare, se: - lo spazio libero è insufficiente per lo svolgimento dell'attività richiesta - il pavimento è ineguale, con rischi d'inciampo o scivolamento per le scarpe calzate dal lavoratore - il posto o l'ambiente di lavoro non consentono al lavoratore la movimentazione manuale di carichi ad un'altezza di sicurezza o in buona posizione - il pavimento o il punto di appoggio sono instabili - la temperatura, l'umidità o la circolazione dell'aria sono inadeguate ISSA Rev. 00 del 20/11/2008 Pagina 12 A.S.P. Comuni Modenesi Area Nord INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE sulla SICUREZZA -SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE- ISSA Esempio di come si deve sollevare in maniera corretta un carico da terra Secondo la postura, per un carico di 50 Kg. la forza che viene esercitata a livello delle vertebre lombari è di 750 Kg. o 150 Kg. Si ricorda che la posizione corretta per il sollevamento è quella di destra e che il peso max che si può sollevare è di 30 Kg per gli uomini. L'attività può comportare un rischio, tra l'altro dorso-lombare, se comporta una o più delle seguenti esigenze: - sforzi fisici che sollecitano in particolare la colonna vertebrale, troppo frequenti o troppo prolungati - periodo di riposo fisiologico o di recupero insufficiente - distanze troppo grandi di sollevamento, di abbassamento o di trasporto - un ritmo imposto da un processo che non può essere modulato dal lavoratore Studi biomeccanici hanno evidenziato come la movimentazione manuale dei pazienti comporti un carico discale superiore ai valori definiti tollerabili (circa 275 kg nelle femmine e 400 kg nei maschi), infatti il carico massimo agente sui dischi lombari durante il sollevamento da seduto a stazione eretta di un paziente di 73 kg è pari a 641 kg; il carico medio sul disco L5/S1 nei trasferimenti letto-carrozzina è pari a 448 kg ed un carico massimo di 800 kg per un paziente non collaborante di 80 kg. Inoltre in alcune manovre viene superato anche il valore di carico di rottura delle unità disco-vertebra pari a circa 580 kg nei maschi e 400 kg nelle femmine. Ulteriori studi correlano il rischio da movimentazione manuale dei pazienti anche a: ¾ Entità della disabilità del paziente ¾ Tipo di operazione di movimentazione effettuata ISSA Rev. 00 del 20/11/2008 Pagina 13 A.S.P. Comuni Modenesi Area Nord INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE sulla SICUREZZA -SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE- ISSA ¾ Frequenza giornaliera delle attività di sollevamento ¾ Formazione degli operatori ¾ Inadeguatezza dei letti o assenza di attrezzature (ausili per il sollevamento dei pazienti) Proprio in ambito ospedaliero-assitenziale è difficile quindi attuare l’eliminazione del rischio come prevede la norma al titolo VI del D.Lgs. 81/08, tuttavia l’attività di prevenzione, basata sulla valutazione analitica del rischio, ha lo scopo, introducendo ausili e procedure adeguate, e attraverso la formazione degli addetti e la sorveglianza sanitaria, di diminuirlo. ISSA Rev. 00 del 20/11/2008 Pagina 14 A.S.P. Comuni Modenesi Area Nord INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE sulla SICUREZZA -SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE- ISSA RISCHIO CHIMICO I rischi legati all’utilizzo di sostanze e preparati sono molteplici e in funzione del tipo di prodotto utilizzato. I danni provocati dall’esposizione a sostanze chimiche possono interessare tutti gli organi e apparati: reni fegato sistema nervoso centrale e periferico apparato respiratorio apparato riproduttivo Alcune sostanze possono avere effetti a lungo termine: mutageni: alterazione del patrimonio genetico teratogeni: malformazione dell’embrione e del feto cancerogeni: sviluppo di tumori L’esposizione può, inoltre, far sorgere malattie allergiche: asma congiuntivite e riniti dermatiti SCHEDA DI SICUREZZA Tutte le sostanze e i preparati chimici che l’azienda utilizza devono essere accompagnati da una scheda di sicurezza redatta e consegnata dal fornitore. In questa scheda sono contenute tutte le informazioni necessarie ad un utilizzo in sicurezza dei prodotti. Le voci obbligatorie presenti su queste schede sono: 1) identificazione del preparato e della società produttrice; 2) composizione ed informazione sugli ingredienti; 3) identificazione dei pericoli; 4) misure di primo soccorso; 5) misure antincendio; 6) misure in caso di fuoriuscita accidentale; 7) manipolazione e stoccaggio; 8) controllo dell’esposizione e della protezione individuale; 9) proprietà chimiche e fisiche; 10) stabilità e reattività; ISSA Rev. 00 del 20/11/2008 Pagina 15 A.S.P. Comuni Modenesi Area Nord 11) 12) 13) 14) 15) 16) INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE sulla SICUREZZA -SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE- ISSA informazioni tossicologiche; informazioni ecologiche; considerazioni sullo smaltimento; informazioni sul trasporto; informazioni sulla regolamentazione; altre informazioni; ETICHETTATURA DELLE SOSTANZE PERICOLOSE Tutte le sostanze chimiche devono essere contenute in specifici contenitori muniti di etichette che devono riportare: nome commerciale della SOSTANZA; nome / indirizzo della DITTA PRODUTTRICE; FRASI DI RISCHIO (R), che illustrano i rischi legati alla sostanza. Ci sono 59 frasi di rischio, ad es. R11 = facilmente infiammabile R20 = nocivo per inalazione…. FRASI DI SICUREZZA (S), che specificano le precauzioni d’uso. Ci sono 60 frasi, ad es. S1 = conservare sotto chiave S41 = in caso di incendio non respirare i fumi…. Quantitativo nominale per la vendita al dettaglio; Simboli ed indicazione dei pericoli legati alla sostanza. I simboli hanno sfondo arancione. I simboli ed indicazioni di pericolo sono: SIMBOLI ASSOCIATI AI RISCHI PER LA SICUREZZA (CHIMICO-FISICI) Esplosivo (E) Infiammabile / estremamente Infiammabile (F+/F) Comburente (O) SIMBOLI ASSOCIATI AI RISCHI PER LA SALUTE (TOSSICOLOGICI) Altam. tossico/Tossico (T+/T) ISSA Nocivo (Xn) Irritante (Xi) Rev. 00 del 20/11/2008 Corrosivo ( C ) Pagina 16 A.S.P. Comuni Modenesi Area Nord INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE sulla SICUREZZA -SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE- ISSA SIMBOLO ASSOCIATO AI RISCHI PER L’AMBIENTE. Pericoloso per l’ambiente (N) Le sostanze chimiche in ambiente di lavoro possono essere assimilate dai lavoratori per: inalazione contatto con la pelle, occhi e mucose ingestione MISURE GENERALI DI PREVENZIONE Il datore di lavoro, per ridurre il rischio chimico negli ambienti di lavoro, deve: ridurre i quantitativi presenti in azienda, usare sostanze meno nocive, avere locali di lavoro idonei, limitare il numero di lavoratori esposti, installare impianti di aspirazione, fornire informazione e formazione ai lavoratori, Il lavoratore, tenendo comportamenti adeguati è in grado di ridurre i danni dovuti alle sostanze chimiche con le quali viene in contatto: manipolare le sostanze in modo corretto, immagazzinare le sostanze correttamente, usare indumenti protettivi in modo continuo, non mangiare, bere e fumare nei luoghi di lavoro, pulizia della persona e degli indumenti, mantenere pulito l’ambiente di lavoro. ISSA Rev. 00 del 20/11/2008 Pagina 17 A.S.P. Comuni Modenesi Area Nord INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE sulla SICUREZZA -SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE- ISSA RISCHIO BIOLOGICO (titolo X del D.Lgs. 81/08) Definizioni (art.267) a) agente biologico: qualsiasi microrganismo anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni; b) microrganismo: qualsiasi entità microbiologica, cellulare o meno, in grado di riprodursi o trasferire materiale genetico; c) coltura cellulare: il risultato della crescita in vitro di cellule derivate da organismi pluricellulari. Classificazione degli agenti biologici. (art.268) 1. Gli agenti biologici sono ripartiti nei seguenti quattro gruppi a seconda del rischio di infezione: a) agente biologico del gruppo 1: un agente che presenta poche probabilità di causare malattie in soggetti umani; b) agente biologico del gruppo 2: un agente che può causare malattie in soggetti umani e costituire un rischio per i lavoratori; è poco probabile che si propaga nella comunità; sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche; c) agente biologico del gruppo 3: un agente che può causare malattie gravi in soggetti umani e costituisce un serio rischio per i lavoratori; l'agente biologico può propagarsi nella comunità, ma di norma sono disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche; d) agente biologico del gruppo 4: un agente biologico che può provocare malattie gravi in soggetti umani e costituisce un serio rischio per i lavoratori e può presentare un elevato rischio di propagazione nella comunità; non sono disponibili, di norma, efficaci misure profilattiche o terapeutiche. L’allegato XLVI del D.Leg.81/08 elenca gli agenti biologici in ordine alfabetico e li suddivide in batteri, virus, parassiti e funghi; il Decreto li attribuisce a quattro gruppi o classi di differente rischio per l’uomo. GRUPPO 1 Il gruppo 1 comprende quegli agenti biologici che hanno pochissime probabilità di determinare malattia. Sono i microrganismi con cui l’uomo convive perché sono presenti sugli oggetti di uso comune (maniglie delle porte, cornette del telefono) e negli ambienti di vita; sono agenti ISSA Rev. 00 del 20/11/2008 Pagina 18 A.S.P. Comuni Modenesi Area Nord INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE sulla SICUREZZA -SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE- ISSA scarsamente o per nulla patogeni e sono neppure riportati in elenco nell’allegato. GRUPPO 2 il gruppo 2 comprende quei microrganismi che possono provocare malattia e talvolta costituire un rischio per i lavoratori; tuttavia nella maggior parte dei casi l’adulto/lavoratore è già naturalmente immunizzato (morbillo, rosolia) o reso immune da vaccinazioni (poliomelite, difterite). È quindi poco probabile che la malattia si diffonda e determini epidemie. In ogni caso per le malattie causate dagli agenti di gruppo 2 esistono terapie efficaci (antibiotici) o misure preventive (vaccinazioni, immunoglobuline) o esse sono di scarso interesse rispetto all’ambiente di lavoro (botulismo o malattie sessualmente trasmesse). GRUPPO 3 Il gruppo 3 comprende agenti biologici che possono determinare malattie gravi per l’uomo e possono essere di interesse anche per l’ambiente di lavoro; possono propagarsi nella comunità, ma esistono misure di prevenzione (mezzi meccanici, vaccinazioni, immunoglobuline) e/o trattamenti (antibiotici, anti virali) efficaci. Molti agenti di gruppo 3 sono trasmessi dai liquidi biologici (virus dell’epatite, virus dell’AIDS) e quindi di grande interesse per gli operatori sanitari; molti sono trasmessi da animali o necessitano di vettori animali per propagarsi e quindi nella nostra realtà non è facile che si produca epidemia. ISSA Rev. 00 del 20/11/2008 Pagina 19 A.S.P. Comuni Modenesi Area Nord INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE sulla SICUREZZA -SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE- ISSA GRUPPO 4 Il gruppo 4 comprende pochi agenti biologici altamente patogeni e altamente contagiosi, nei confronti dei quali non sono disponibili efficaci misure di prevenzione o di trattamento; quindi il rischio per l’uomo può essere elevato e possono determinarsi epidemie. Tuttavia si tratta di patogeni presenti essenzialmente in aree extraeuropee (virus Lassa, Ebola, Marburg) o dei laboratori di ricerca (vaiolo). CLASSIFICAZIONE La classificazione riportata nell’allegato XLVI del Testo Unico è basata sulle informazioni disponibili sugli agenti biologici che consentono di misurarne la loro pericolosità e la capacità di diffondersi. La classificazione in diversi livelli di rischio tiene conto di caratteristiche e proprietà degli agenti biologici, dalle quali consegue il rischio di malattia. • Infettività= capacità dell’agente biologico di penetrare nell’uomo e di moltiplicarsi; ad esempio il virus dell’epatite B ha una infettività maggiore delle spore del Tetano. • Contagiosità= capacità dell’agente biologico di passare dall’uomo malato all’uomo sano; ad esempio il virus dell’influenza ha una contagiosità maggiore del bacillo della Tubercolosi. • Patogenicità= capacità dell’agente biologico di determinare malattia con segni clinici; ad esempio il virus dell’epatite B ha la patogenicità molto bassa, mentre il virus del morbillo provoca malattia nel 95% dei casi di infezione. • Virulenza= capacità dell’agente biologico di determinare malattia grave o mortale; ad esempio l’epatite B ha una letalità minore del tetano: infatti muore 1 caso su 1000 di epatite B e il 50% dei casi di tetano. • Neutralizzabilità= esistenza di possibilità terapeutiche (antibiotici, antivirali) o di profilassi (vaccini, immunoglobuline). • Resistenza= all’ambiente o dell’AIDS ha una resistenza comuni disinfettanti, mentre il resistono bene alla situazione molto energici per inattivarli. ISSA ai disinfettanti; ad esempio il virus scarsa agli agenti atmosferici e ai più virus dell’epatite B o il bacillo tubercolare ambientale e sono necessari disinfettanti Rev. 00 del 20/11/2008 Pagina 20 A.S.P. Comuni Modenesi Area Nord INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE sulla SICUREZZA -SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE- ISSA MALATTIE INFETTIVE Un criterio per suddividere le malattie infettive di interesse in ambito lavorativo può essere quello che sfrutta la modalità di trasmissione della patologia e le fonti di infezione che l’ambiente lavorativo comporta. Sono stati identificati alcuni momenti di potenziale rischio dovuto ad agenti biologici nel caso dell’attività lavorativa: • trasmissione da acqua e alimenti • trasmissione in occasione di viaggi • trasmissione da animali • trasmissione da contatto con liquidi biologici • trasmissione per via respiratoria • trasmissione dall’ambiente LE INFEZIONI TRASMISSIBILI CON IL SANGUE EBV HIV HBV HDV CMV INFEZIONI TRASMISSIBILI CON IL SANGUE TOXOPLASMA GONDII Y.ENTEROCOLOTICA P. MALARIA T. PALLIDUM BATTERI GRAM NEGATIVI HBV= il virus B nel plasma o nel siero è stabile ed è in grado di sopravvivere in condizioni di temperatura ed umidità molto differenti oltre che in svariati agenti chimici. La sua capacità infettante persiste per 15 anni a –20°C, per 6 mesi a temperatura ambiente e per 4 ore a 60°C. HCV= è un virus identificato recentemente. La diagnosi da infezione non è sempre agevole e si avvale di diverse metodiche: test seriologici, test virologici, ecc.. ISSA Rev. 00 del 20/11/2008 Pagina 21 A.S.P. Comuni Modenesi Area Nord INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE sulla SICUREZZA -SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE- ISSA HIV= è un virus relativamente poco resistente all’ambiente esterno. L’essicazione provoca una drastica riduzione della carica virale. Sperimentalmente però è stata dimostrata la sua sopravvivenza fino a tre giorni in materiale secco, a temperatura ambiente. HIV HBV HCV n.q= RISCHIO DI TRASMISSIONE PERCUTANEA MUCOCUTANEA 0,2-0,3% 0,1% 2-40% n.q 0-7% n.q non quantificabile, ma documentato. MORSO UMANO n.q n.q n.q PROCEDURE E PRECAUZIONI, UTILIZZO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE È indispensabile fare uso dei seguenti DPI: GUANTI: si ricorda che il lattice è più resistente del vinile, che devono aderire al polso, evitare di toccare con i guanti oggetti di uso personale e comune, riporre i guanti rimossi in contenitori a tenuta. MASCHERE FACCIALI E OCCHIALI: proteggono l’operatore da spruzzi, areosol, gocce di sangue. CAMICE: deve essere cambiato immediatamente se contaminato con sangue e/o con liquidi corporei, e deve essere cambiato quando si lascia l’area di lavoro. Le principali misure di barriera contro gli agenti infettivi sono: ¾ Lavarsi le mani dopo aver completato il lavoro; dopo la rimozione dei guanti; prima di mangiare, bere, truccarsi, cambiarsi le lenti; immediatamente dopo essere venuti in contatto accidentalmente con sangue, liquidi, ecc. ¾ Utilizzare adeguati DPI come sopra descritto. ¾ Maneggiare con estrema cura gli strumenti appuntiti, affilati e taglienti, per prevenire ferite accidentali. ¾ Gli aghi e i materiali non devono essere reincappucciati, né disinseriti, né volontariamente piegati o rotti. ¾ I campioni biologici vanno collocati e trasportati in contenitori appositi che impediscano fuoriuscite, perdite accidentali e rotture. Maneggiare sempre con i guanti. ¾ Per le superfici di lavoro è assolutamente indispensabile provvedere alla loro disinfezione ed eventuale sterilizzazione. ISSA Rev. 00 del 20/11/2008 Pagina 22 A.S.P. Comuni Modenesi Area Nord INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE sulla SICUREZZA -SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE- ISSA COSA FARE IN CASO DI CONTATTO ACCIDENTALE CON LIQUIDI A RISCHIO? A) Occorre pulire immediatamente ed accuratamente la parte: - nel caso di tagli e punture pulire con acqua e sapone, poi utilizzare amuchina 5-10% o PVPJ 7,5%; - nel caso di esposizione a mucose lavare con acqua corrente; nel caso di contatti con cute abrasa o lesa detergere con acqua B) recarsi al pronto soccorso o altra struttura preposta per denuncia infortunio: - effettuazione prelievo all’operatore, per ACCERTAMENTO SERIOLOGICO ed anche nel paziente o nel campione se possibile; - profilassi HBV se necessaria entro le 24-72 ore; Immunoglobuline + vaccino; - profilassi farmacologica HIV al massimo entro 4 ore: solo per incidenti con pazienti HIV + (consulenza del centro maloattie infettive o centro rif. AIDS). ISSA Rev. 00 del 20/11/2008 Pagina 23 A.S.P. Comuni Modenesi Area Nord INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE sulla SICUREZZA -SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE- ISSA DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) (Titolo III D.Lgs. 81/08) DPI = Si intende per dispositivo di protezione individuale (Dpi) qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo. (Art. 74 D.Lgs. 81/08) Il datore di lavoro è obbligato a prendere tutti i provvedimenti necessari per rendere sicuri gli ambienti di lavoro, può succedere però che permanga un rischio residuo che la tecnologia non è in grado di eliminare; in questi casi si rende indispensabile l’utilizzo dei DPI. OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO (art. 77 D. Lgs. 81/08) : - - mettere a disposizione dei lavoratori i necessari DPI che devono avere dei requisiti di idoneità: garantire una protezione efficace dai rischi, non arrecare disagi eccessivi ai lavoratori, essere individuali per evitare rischi di contagio. mantenere i DPI in buono stato, provvedendo alle necessarie pulizie, manutenzioni ed eventuali sostituzioni, fornire ai lavoratori idonea formazione e informazione sull’importanza e sulle corrette modalità di utilizzo dei DPI, verificare che i lavoratori usino i DPI quando al mansione lo richiede. OBBLIGHI DEL LAVORATORE (art. 78 D. Lgs. 81/08): - ISSA usare i DPI messi a loro disposizione, segnalare al datore di lavoro o RSPP eventuali deficienze dei mezzi suddetti, mantenere in buono stato i DPI, conservandoli ed utilizzandoli in modo corretto. Rev. 00 del 20/11/2008 Pagina 24 A.S.P. Comuni Modenesi Area Nord INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE sulla SICUREZZA -SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE- ISSA ALCUNI ESEMPI DI DPI E LORO MODALITA’ DI UTILIZZO: - CASCO PROTETTIVO - OCCHIALI DI SICUREZZA / VISIERA (per saldatori) - SCARPE DI SICUREZZA - GUANTI OTOPROTETTORI (tappi o cuffie) - MASCHERE PROTETTIVE ISSA - E’ obbligatorio ovunque esista pericolo di offesa al capo, Protegge da traumi, Deve prevedere la regolazione della taglia mediante cinturino, Si deve controllare l’integrità dell’involucro esterno, Si deve mantenere pulito In caso abbia già subito urti deve essere sostituito. devono essere utilizzati da tutti coloro per i quali esiste un pericolo di offesa agli occhi proteggono da danni causati da particolato, radiazioni o prodotti chimici vengono scelti in base al rischio di diversa natura del piede, principalmente da composti chimici, da fattori termici, da radiazioni, da rischi di natura elettrica, storte, lussazioni e schiacciamento, da rischi di natura biologica, da perforazione della suola, dal bagnato… il tipo di guanto va scelto in base al rischio per le mani: 1. guanti per rischio meccanico: caratterizzati da resistenza all’abrasione, al taglio, allo strappo e alla perforazione. 2. per rischio chimico e termico: il grado di protezione è indicato dal tempo impiegato da un liquido pericoloso ad impregnare lo spessore del guanto e filtrare dalla parte esterna a quella interna. quindi resistenza 3. Resistenza al calore: all’infiammabilità, al calore da contatto, a piccoli spruzzi, a materiale fuso… si scelgono in base alla natura e al rischio a cui sono sottoposti i lavoratori sono inserti auricolari monouso, lavabile o sagomato su misura o cuffie protettive adeguate al tipo di sostanza presente sul luogo di lavoro. Esistono quindi diverse tipologie: maschere antipolvere monouso, a filtro antipolvere, a filtro antigas… Rev. 00 del 20/11/2008 Pagina 25 A.S.P. Comuni Modenesi Area Nord INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE sulla SICUREZZA -SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE- ISSA ESTRATTO DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI Relativa al settore SOCIO ASSISTENZIALE Ultima redazione Ottobre 2007 ISSA Rev. 00 del 20/11/2008 Pagina 26 A.S.P. Comuni Modenesi Area Nord INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE sulla SICUREZZA -SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE- ISSA MANSIONE: Responsabile delle attività assistenziali di nucleo (RAA) Parte protetta Descrizione indicativa del dispositivo di protezione Scarpe con suola antiscivolo ed antistatica Camice PIEDI TRONCO E ADDOME MANI Guanti in lattice Rischio P D E Inciampi, urti e contusioni, scivolamento 2 2 Stress da lavoro 2 2 Difficoltà di evacuazione 1 4 Schiacciamento 1 2 Microclima 1 2 Affaticamento visivo 1 2 Chimico 1 3 Elettrocuzione 1 4 Il rischio è ritenuto possibile perché gli ambienti di lavoro possono presentare qualche ostacolo (sedie a rotelle, letti, ecc.), inoltre il personale è chiamato a salire e scendere spesso le scale. 2 Il rischio è ritenuto possibile perché l’operatore è spesso in contatto con persone anziane non completamente autosufficienti. 2 I locali di lavoro presentano una certa complessità strutturale, però i percorsi di fuga sono ben segnalati, pertanto si ritiene il rischio improbabile. 2 Improbabile. I materiali quotidianamente utilizzati nelle zone deposito sono posizionati correttamente ed, inoltre, sono di limitata entità. 2 Improbabile: condizioni del luogo di lavoro con sufficiente comfort microclimatico. Punto 3. 2 Il rischio è ritenuto improbabile perché gli addetti non lavorano al videoterminale in modo sistematico e per più di 4 ore al giorno; inoltre le postazioni di lavoro sono corrette e i monitor a norma. 1 Dovuto all’utilizzo di prodotti disinfettanti per il lavaggio di capi in biancheria. Il rischio è ritenuto improbabile in quanto gli operatori sono dotati di guanti. L'operazione di somministrazione dei farmaci comportanti eventuali rischi chimici di contatto è effettuata dal personale infermieristico 0,5 Improbabile: gli impianti elettrici sono conformi alla L.46/90 e le attrezzature sono conformi alle normative di sicurezza vigenti. Rumore Incendio Movimentazione carichi Biologico ISSA Note 2 R 8 8 8 4 4 4 3 2 Si veda capitolo e documento “Valutazione Rischio Rumore” (autocertificazione) Si veda capitolo “Valutazione Rischio Incendio” Si veda capitolo “Valutazione Movimentazione manuale dei carichi e lesioni dorso lombari” metodologia MAPO Si veda capitolo “Valutazione del Rischio Biologico” Rev. 00 del 20/11/2008 Pagina 27 A.S.P. Comuni Modenesi Area Nord INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE sulla SICUREZZA -SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE- ISSA Gestante e fase di allattamento Lo svolgimento della mansione, nelle condizioni sopra valutate, non è idoneo in relazione al Rischio Biologico ed in relazione a disturbo muscolo scheletrici nonché alla movimentazione dei carichi, (indicazioni nell’allegato 1) e così come stabilito dalle procedure interne dell’azienda. Lavoratori temporanei Lo svolgimento della mansione è idoneo. Apprendisti/Minori Lo svolgimento della mansione è da valutare sentito il parere del medico competente e nel rispetto delle prescrizioni e divieti di cui all’allegato 2 ISSA Rev. 00 del 20/11/2008 Pagina 28 A.S.P. Comuni Modenesi Area Nord INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE sulla SICUREZZA -SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE- ISSA MANSIONE: Operatore Socio Sanitario (OSS) Parte protetta Descrizione indicativa del dispositivo di protezione Scarpe con suola antiscivolo ed antistatica Camice PIEDI TRONCO E ADDOME MANI Guanti in lattice Rischio P D E Inciampi, urti e contusioni, scivolamento 2 2 Stress da lavoro 2 2 Difficoltà di evacuazione 1 4 Schiacciamento 1 2 Microclima 1 2 Chimico inalazione e ingestione 1 3 Chimico contatto 2 1 Elettrocuzione 1 4 Il rischio è ritenuto possibile perché gli ambienti di lavoro possono presentare qualche ostacolo (sedie a rotelle, letti, ecc.), inoltre il personale è chiamato a salire e scendere spesso le scale. 2 Il rischio è ritenuto possibile perché l’operatore è spesso in contatto con persone anziane non completamente autosufficienti. 2 I locali di lavoro presentano una certa complessità strutturale, però i percorsi di fuga sono ben segnalati, pertanto si ritiene il rischio improbabile. 2 Improbabile. I materiali quotidianamente utilizzati nelle zone deposito sono posizionati correttamente ed, inoltre, sono di limitata entità. 2 Improbabile: condizioni del luogo di lavoro con sufficiente comfort microclimatico. Punto 3. 1 Improbabile in quanto l’uso e la somministrazione più impegnativa dei farmaci è effettuata dal personale infermieristico. Sono presenti modalità operative di utilizzo delle sostanze chimiche (detergenti, disinfettanti, ecc.) atte a prevenire tale rischio. 1,5 L'operazione di somministrazione dei farmaci comportanti eventuali rischi chimici di contatto è effettuata dal personale infermieristico. Improbabile se durante le operazioni che implicano l'uso di sostanze chimiche (detergenti, disinfettanti, ecc.) sono utilizzati gli adeguati DPI. Per alcuni soggetti è, tuttavia, possibile lo sviluppo di effetti allergici ai DPI stessi. In questi casi sono poste in essere adeguate modalità di utilizzo (ad es. sotto guanto in tessuto naturale). 0,5 Improbabile: gli impianti elettrici sono conformi alla L.46/90 e le attrezzature sono conformi alle normative di sicurezza vigenti. Rumore Incendio ISSA Note 2 R 8 8 8 4 4 3 3 2 Si veda capitolo e documento “Valutazione Rischio Rumore” (autocertificazione) Si veda capitolo “Valutazione Rischio Incendio” Rev. 00 del 20/11/2008 Pagina 29 A.S.P. Comuni Modenesi Area Nord Movimentazione carichi Biologico INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE sulla SICUREZZA -SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE- ISSA Si veda capitolo “Valutazione Movimentazione manuale dei carichi e lesioni dorso lombari” metodologia MAPO Si veda capitolo “Valutazione del Rischio Biologico” Gestante e fase di allattamento Lo svolgimento della mansione, nelle condizioni sopra valutate, non è idoneo in relazione alla possibile esposizione ad agenti chimici, al rischio Biologico, ed in relazione a disturbo muscolo scheletrici nonché alla movimentazione dei carichi, (indicazioni nell’allegato 1) e così come stabilito dalle procedure interne dell’azienda. Lavoratori temporanei Lo svolgimento della mansione è idoneo. Apprendisti/Minori Lo svolgimento della mansione è da valutare sentito il parere del medico competente e nel rispetto delle prescrizioni e divieti di cui all’allegato 2 ISSA Rev. 00 del 20/11/2008 Pagina 30