varese - 13 - CISL dei Laghi
Transcript
varese - 13 - CISL dei Laghi
VENERDÌ 8 AGOSTO VARESE 2014 13 Sfratti, Varese seconda in Italia Classifica in base al rapporto procedimenti-famiglie. Sunia e Sicet: morosità incolpevole, ora c’è il decreto Emergenza-casa, la situazione di Varese è da primato. La provincia è infatti al secondo posto nazionale nel rapporto sfratti-famiglie. Segue Rimini ed è prima di Pistoia, Vercelli, Lodi, Prato, Monza, Novara, Avellino, Asti, Trieste, Livorno, Brescia, Parma, Cosenza e Roma. «Un triste primato, un dato preoccupante quello del rapporto tra i provvedimenti emessi di sfratto e il numero di famiglie residenti in Italia - dice Ezio Mostoni, segretario generale del sindacato degli inquilini Sicet -. In Italia questo rapporto si attesta a uno sfratto ogni 353 famiglie, a livello provinciale sono 47 le province che presentano il rapporto sfratto-famiglie inferiore a quello nazionale, Varese è al secondo posto con uno sfratto ogni 206 famiglie». Un dato che, secondo i sindacati, «non fa altro che confermare quanto diciamo da anni sulla situazione più che difficile. Non si hanno più soldi per pagare l’affitto e la morosità incolpevole è in aumento». A metà luglio è stato varato il decreto legge riguardante le procedure di sfratto per morosità incolpevole, per chi non paga perché proprio non può affrontare la spesa. «Per la prima volta e dopo un parto lungo e difficile dicono Pierluigi Albetti, segretario generale Sunia ed Ezio Mostoni del Sicet - si riconosce e si definisce la morosità incolpevole di chi vive in affitto e si trova nell’impossibilità di far fronte al pagamento del canone di locazione per cause non dipendenti dalla sua volontà». Alla Lombardia sono destinati 12 milioni e 400mila euro di cui 4 milioni messi a disposizione dalla Regione Lombardia. Il decreto riguarda solo i comuni ad alta tensione abitativa che sono Varese, Saronno, Busto Arsizio, Castellanza, Tradate, Malnate, Fagnano Olona e Caronno Pertusella. I sindacati territoriali degli inquilini si sono mossi subito, dopo il via al decreto legge sulla morosità in- IL DETTAGLIO DELLA LEGGE Come si accede al contributo Il decreto attuativo per affrontare il problema della morosità incolpevole è dunque venuto alla luce dopo estenuanti trattative che hanno visto coinvolti i sindacati degli inquilini e le forze politiche. Ma come si fa per accedere al contributo? Lo spiegano Pierluigi Albetti, segretario generale del Sunia, ed Ezio Mostoni, segretario generale del Sicet. Per accedere al contributo, che sarà gestito dai Comuni ai quali gli inquilini interessati dovranno presentare la domanda, sono previsti dei requisiti che sono il possesso di un reddito ISEE sino a 25mila euro oppure di un reddito ISE sino a 35mila euro. Bisogna presentare un atto di intimazione di sfratto per morosità con citazione per la convalida, il contratto di locazione registrato, il documento che comprovi la cittadinanza italiana o regolare titolo di soggiorno. «Il contributo all'inquilino moroso, che potrà arrivare fino a un importo massimo di 8mila euro, sarà finalizzato a riattivare un nuovo contratto da concordare con il proprietario, oppure per consentire il versamento del deposito cauzionale per avviare un nuovo rapporto di locazione, o ancora per sanare la morosità accumulata - dicono i rappresentanti degli inquilini -. In considerazione della ben nota gravità dell'attuale emergenza abitativa, auspichiamo che i Comuni predispongano immediatamente il bando per la presentazione delle domande e approntino con la massima priorità le operazioni per l'individuazione dei nuclei familiari in difficoltà che possono accedere a tale ammortizzatore sociale». Per Sunia e Sicet «risulta infatti fondamentale la trasmissione alla Prefettura dell'elenco degli inquilini coinvolti», affinché venga predisposta la graduazione dell'intervento della Forza Pubblica, la sola procedura che può consentire la pianificazione programmata degli sfratti, «instaurando il fondamentale meccanismo del passaggio "da casa a casa" da noi sempre invocato». colpevole. Sunia e Sicet hanno infatti già richiesto al Prefetto la convocazione di una riunione in tempi rapidi con il coinvolgimento dei sindaci dei comuni considerati ad alta tensione abitativa. Ma qual è la situazione sfratti nel Varesotto? Il quadro definitivo nella provincia di Varese nel 2013 è il seguente: sono stati emessi 1.838 provvedimenti di sfratto, di cui nessuno per necessità del locatore, 3 per scadenza contrattuale a Varese città e 179 nella restante provincia, 217 per morosità a Varese e 1.439 negli altri comuni. L'aumento rispetto all'anno precedente è del 24,36 per cento. Le richieste di esecuzione sono state 5.246, con un aumento del 17,76 per cento e 1.198 sono stati gli sfratti eseguiti con l'intervento dell'ufficiale giudiziario. L’aumento rispetto allo scorso anno è stato del 25,05 per cento. Il Comune di Varese è comunque sensibile ai temi del disagio abitativo. A fine luglio la giunta ha infatti dato il via libera al progetto di sostegno delle famiglie alle prese con la morosità incolpevole. La giunta ha infatti approvato il cosiddetto "Schema di accordo di collaborazione per l'attuazione di iniziative sperimentali a sostegno del mantenimento dell'abitazione in locazione" con la Regione. Si tratta di un progetto sperimentale, dal valore totale di 431mila euro, al quale il Comune partecipa con un cofinanziamento pari al 40 per cento della somma concessa dalla Regione, ossia 123.316 euro. B.Z. «Ci tolgono la speranza» Impossibile rinegoziare il mutuo. Il dramma di una coppia con 4 figli «Questa casa è tutta la nostra vita. L’abbiamo riempi- tenti: se la banca non viene a patti, in sostanza, non si ta di sogni e speranze, investendo migliaia di euro,frut- può più fare nulla. to del nostro lavoro. Qui sono nati i nostri figli, qui «Ma la banca, o meglio la finanziaria a questa legata vogliamo continuare a crescerli. Per questa casa abbia- ripetono i coniugi - non vuole nemmeno stare ad mo tanto lottato, combattendo e vincendo anche la cri- ascoltarci. Il fatto è che fortunatamente noi abbiamo si. Ma tutto ciò non importa nulla alla banca che sta superato il periodo difficile e ora lavoriamo entrambi. buttando sulla strada noi e i nostri quattro bambini». Per questo vorremmo sottoporre un piano di rientro, Sono disperati i due giovani coniugi di Cugliate Fabia- che ci permetta di saldare il nostro debito e continuasco che il prossimo 23 ottobre dovranno lasciare la lo- re il cammino intrapreso. Invece ci viene continuaro abitazione per ordine del giudice che ha firmato lo mente sbattuta la porta in faccia, nessuno si è mai presfratto esecutivo per morosità chiesto dalla finanziaria so la briga di ascoltarci». che alla coppia aveva concesso un mutuo. «E’ questa chiusura totale - riprendono «Avevamo un buon lavoro entrambi - racche fa veramente male. Noi non vogliamo conta la moglie - e quindi nel 2007 avevaapprofittare della situazione, ma solo tro«Se non mo deciso di fare il grande passo acquistanvare una via d’uscita così da non vederci verseremo do un’abitazione che l’impresa edile per strappare casa e speranze. Abbiamo bussa50mila euro cui lavorava mio marito aveva appena finito ai servizi sociali del Comune alla ricerto di realizzare. Anticipo in contanti e con ca di una possibile mediazione, ma ci è entro ritenute sullo stipendio, il resto attraverso stato offerto un aiuto economico per trovail 23 ottobre un mutuo di 230 mila euro da pagare in 35 re un’altra casa in affitto. Ma non è quedi quest’anno anni a 700 euro al mese. Poi la crisi ci ha sto il problema» perderemo messo in ginocchio. abbiamo perso entramIl problema è che per loro, così come per bi il lavoro e non siamo più stati in grado moltissime altre famiglie che hanno sottotutto» di onorare le rate. Nel 2010 abbiano chiescritto dei mutui per una casa di proprietà sto, come prevedeva la legge, una sospenin tempi pre crisi, non esistono ciambelle sione. Ma solo quando ci sono giunte le intimazioni di di salvataggio. pagamento abbiamo capito che non ci era stata accor- «Possibile - si chiedono i coniugi - che per chi è in data (fra l’altro per un problema che, se ne fossimo affitto si riesca sempre a trovare una soluzione, menstati informati, avremmo potuto risolvere agevolmen- tre nessuno si fa carico di situazioni come la nostra? te). E così nel 2011 il mutuo è stato revocato e il no- A tutto c’è rimedio. Noi siamo qui. pronti a onorare i stro conto si è fatto ogni giorno più salato. Fino all’ul- nostri debiti, con rate anche pesanti, ma non riusciatimatum finale: se non riusciremo a versare alla banca mo proprio a versare 50 mila euro in un’unica soluzio50 mila euro (a tanto ammontano le rate pregresse, gra- ne». Qualche tempo fa hanno scritto anche al premier vate di assicurazione e spese legali ) entro il 23 otto- Renzi: «In Tv qual giorno aveva parlato di speranza. bre perderemo tutto». E così gli abbiamo inviato una lettera: se una speranNel mezzo della complicata vicenda c’è un iter giudi- za esiste, non può esserci negata. Ma tutto tace». ziario complesso, al termine del quale anche gli avvo- E il 23 ottobre è sempre più vicino. cati cui la famiglia si è rivolta alzano le braccia impoSilvia De-Bernardi SEGUE DALLA PRIMA PAGINA (...) dove un bel giorno suona il campanello e, sorpresa, compare l'ufficiale giudiziario che invita prima con le buone e poi con le cattive a uscire con le proprie carabattole. Ecco, almeno una di queste tre opzioni sarebbe l'occasione per concedere ai figli dell'assortita nidiata Sisal una pausa dalla loro ripetitiva esperienza professionale. E per scoprire, svegliati da un mistico ceffone, che non c’è un senso (quello della realtà e dell’etica) nella lotteria "VinciCasa". Vuoi mettere il brivido che provoca il fiato delle banche sul collo, come sta capitando a una famiglia di Cugliate Fabiasco, pa- dre, madre e quattro figli che rischiano di vedere svanire nel nulla 100mila euro di mutuo già versati? E che dire del panico d’essere cacciati tra pochi giorni che a Gallarate vivono un idraulico disoccupato e la moglie licenziata dopo essere rimasta incinta? Intendiamoci: non auguriamo agli inventori delle lotterie di finire con le toppe sui pantaloni e i mobili buttati per strada, ma probabilmente solo brani di vita vissuta duramente - e in Italia gli esempi non mancano potrebbero porre un freno alla sequela di crudele creatività che sta crescendo in casa Sisal. Scommettere sul sogno Fermate la lotteria della casa di trascorrere il resto della propria vita con gli infradito su una spiaggia caraibica può piacere, senza dubbio, ma invitare gli italiani a puntare 5 euro per vincere una casa è un abuso della disperazione popolare che solo una demagogia di basso livello potrebbe interpretare come un'opportunità di riscatto dalla crisi. E lo Stato sta a guardare. Con una mano attira i cittadini nel gorgo dell'azzardo e con l'altra cerca di liberarli dal male (ludopatia) dopo averli ripescati da un mare di debiti. Abbandonati al loro destino anche i suoi rappresentanti territoriali, quei disperati assessori ai Servizi sociali che hanno esaurito i fazzoletti di carta da offrire a uomini e donne che piangono nel loro ufficio dopo aver perso lavoro, casa, famiglia,tutto. Solo a Varese, secondo una stima dell'assessorato di Palazzo Estense, sono 500 i nuclei familiari che chiedono aiuto perché rischiano di perdere la casa e anche la dignità. L'emergenza abitativa non è più solo un titolo scandalistico scelto dai giornalisti per creare un po' d'allarme. L'allarme c'è, davvero. Come dire: la lotteria "VinciCasa" è stata lanciata in pasto agli italiani nel momento giusto. Secondo l'assessore alla Casa del Comune di Roma, Daniele Ozzimo, «in un momento di così grave crisi economica in cui l'emergenza abitativa ha raggiunto livelli senza precedenti, è di cattivo gusto speculare sulla disperazione reale delle persone. Esistono già fin troppe lotterie e gratta e vinci di ogni genere e costo, ma trovo offensivo proporre un gioco che scherza su una vera emergenza sociale». «Con un po' di buon senso», suggeriva l'assessore nel luglio scorso, la lotteria «dovrebbe essere immediatamente ritirata». Mercoledì 6 agosto si è svolta la quinta estrazione, quindi nessuno lo ha ascoltato. Neppure i colleghi assessori sul resto del territorio nazionale, però, truppe sempre più disarmate su un fronte pericolosissimo che forse non hanno il tempo di lottare anche contro le lotterie: ieri per esempio a Busto Arsizio si è suicidato un cinquantunenne disoccupato, che aveva una bimba di 3 anni e troppi debiti. Ecco perché Sisal (acronimo di Sport Italia Società a Responsabilità Limita- ta) dovrebbe fare un esame di coscienza. Questa è l’Italia. Disperata, aggrappata alla speranza di una vittoria grattando numerini nascosti sotto una patina argentata. Abolire la lotteria "VinciCasa" sarebbe come vincere una battaglia di civiltà. A meno che gli assessori ai Servizi sociali d’Italia non stiano pensando a una delibera da portare in giunta: consegnare, a tutti i disoccupati e sfrattati che si presentano nei rispettivi municipi con la morte nel cuore, una schedina precompilata con cinque numeri della fortuna. In mancanza d’altro, hai visto mai? Rosi Brandi