ConceptNote_PratoCircularValley

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ConceptNote_PratoCircularValley
Programma Azioni Urbane Innovative
Tematica: Economia Circolare
Titolo progetto: Prato Circular Valley
CONCEPT NOTE
Indice
Premessa.............................................................................................................................2
Descrizione del problema ....................................................................................................2
Descrizione dell’idea progettuale .........................................................................................3
Modalità di partecipazione ...................................................................................................5
Finanziamento .....................................................................................................................5
Durata del progetto ..............................................................................................................5
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Premessa
Le “Azioni Urbane Innovative” sono state istituite dalla Commissione europea con l’obiettivo di
aiutare le città a identificare e testare soluzioni innovative per rispondere alle crescenti sfide che
interesseranno le aree urbane nei prossimi anni. Queste azioni, sostenute dal Fondo europeo di
sviluppo regionale (FESR), rappresentano un’opportunità unica per le città europee, per vedere
come potenziali soluzioni a problematiche emergenti di sviluppo urbano aventi rilevanza a livello di
Unione possano essere applicate in pratica e rispondere alla complessità della vita reale. Le
“Azioni Urbane” finanzieranno pertanto progetti pilota diretti a trovare o sperimentare risposte
efficaci a tali sfide. Le risorse stanziate per queste azioni per il periodo 2015-2020 ammontano a
371 milioni di euro, che verranno ripartiti su inviti a presentare proposte, pubblicati annualmente,
rivolti ad autorità urbane di città dell’UE con più di 50.000 abitanti.
Il secondo bando per “Azioni Urbane Innovative” pubblicato a dicembre 2016, con scadenza il 14
aprile 2017, ha stabilito i temi su cui dovranno focalizzarsi i progetti da candidare, fra i quali
l’economia circolare.
Secondo il Piano di lavoro sull’economia circolare definito dalla UE, la transizione verso
un’economia di tipo circolare può contribuire a sviluppare un’economia sostenibile, a basse
emissioni di CO2, efficiente nell’uso delle risorse, e competitiva. Essa permetterà di mantenere
prodotti, materiali e risorse più a lungo possibile all’interno dell’economia, riducendo così la
produzione di rifiuti. In Europa, le città ospitano più del 70% della popolazione e qui concentrano la
maggior parte dell’attività economica e della crescita. La commissione Ambiente del Parlamento
europeo ha recentemente rilanciato sull'economia circolare rivedendo al rialzo gli obiettivi UE con
target più ambiziosi, in particolare per quanto riguarda il riciclaggio: riciclo dei rifiuti urbani pari al
70% entro il 2030 (invece del 65%); riciclo degli imballaggi all'80% (anziché al 75%); obbligo di
riduzione della percentuale del conferito in discarica del 5% (la proposta iniziale era del 10%).
Descrizione del problema
L’industria tessile pratese, nonostante le difficoltà congiunturali e le grandi trasformazioni dei
mercati, risulta ancora motore attivo e vitale dell’economia locale, e modello di sperimentazione ed
innovazione. Le 3.500 imprese tessili, e le più di 4.000 imprese di abbigliamento occupano circa
33.000 addetti in quella che è considerata una industria al servizio delle grandi griffe della moda
ma anche della produzione del fast fashion, un settore nel quale Prato è leader europeo e
riferimento della grande distribuzione organizzata.
Come quelle europea, anche l’industria tessile a Prato è caratterizzata dal consumo di alti livelli di
risorse come acqua, energia, prodotti chimici e materiali da fibre naturali/sintetiche. A causa della
scarsità di queste risorse, della pressanti misure ambientali e del notevole impatto che la
produzione T&A ha sull’ambiente, si sono rese necessarie nuove e più efficaci politiche per la
gestione, il riciclo e lo smaltimento dei rifiuti tessili, volte a proteggere l’ambiente e migliorare la
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sostenibilità della filiera. In Europa si consumano 6 milioni di tonnellate di capi ogni anno, di cui
fino all’85% viene conferito in discarica.
Attualmente, gli scarti gettati che finiscono in discarica sono un problema chiave delle città e dei
distretti tessili. Molto spesso, tali scarti sono abbandonati direttamente in strada o in luoghi
nascosti o sinanche bruciati nei campi. Nel migliore dei casi, gli scarti tessili sono raccolti dalle
aziende municipalizzate di gestione dei rifiuti, ma è improbabile che vengano ulteriormente lavorati
e riutilizzati nel ciclo di produzione. Si stima che nel solo distretto pratese siano prodotti ogni anno
20.000 tonnellate di rifiuti tessili. Ciò rappresenta un costo enorme per le imprese, per l’azienda
municipale dei rifiuti e in generale per la comunità. I fattori principali che limitano la possibilità di
recupero dei rifiuti sono la grande varietà di fibre tessili, che ne rendono problematica la
classificazione e il riciclo, e lo smaltimento illegale dei tessuti messi in atto per lo più dalle aziende
a titolarità cinese. Il problema, che presenta enormi conseguenze sia sul piano economico, che per
il miglioramento ambientale delle zone industriali (Macrolotti), ha portato la città a interrogarsi su
temi sensibili come: lo smaltimento abusivo, il degrado ambientale, il costo degli interventi di
bonifica, e l’evasione delle tasse di smaltimento con impatti sociali esplosivi, oltreché di tipo
ambientale ed economico.
Dal 1° gennaio 2017 gli scarti tessili sono considerati rifiuti speciali e quindi non possono più
essere conferiti nei cassonetti dell’indifferenziato.
Descrizione dell’idea progettuale
La città sta affrontando queste grandi sfide attraverso una strategia che si delinea in una serie di
progetti ed iniziative, fra le quali:
Il Progetto DETOX di Greenpeace che ha l'obiettivo di eliminare le sostanze pericolose per
l'uomo e per l'ambiente a monte della filiera produttiva, e che ha portato Confindustria Toscana
Nord ad essere la prima al mondo a guidare il processo di adesione agli impegni Detox di un
gruppo di aziende della filiera del distretto, che hanno aderito riconoscendo l’importanza
dell’eliminazione delle sostanze pericolose dal ciclo produttivo tessile;
Il Progetto TCBL, finanziato nell’ambito di Horizon 2020, che mira a trasformare l’industria del
tessile e dell’abbigliamento, attraverso nuovi modelli di business che siano in grado di cogliere
le opportunità derivanti da nuove tecnologie di produzione e distribuzione, nuove energie
creative e modelli organizzativi e la crescente attenzione alla sostenibilità etica ed ecologica;
Il Progetto RESET, finanziato nell’ambito di Interreg Europe, che ha l’obiettivo di promuovere le
politiche di ricerca ed innovazione a sostegno della sostenibilità dei processi produttivi e dello
sviluppo dei prodotti nel settore T&A, fra le quali anche il miglioramento del riciclo e la
riduzione dei rifiuti;
I Progetti PIU e PRIUS sul riuso e la trasformazione del patrimonio edilizio esistente, in
particolare quello industriale delle aree urbane, nella logica di delineare uno scenario di
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sviluppo sostenibile della città a “volume zero”. Il progetto si inserisce nel quadro di questa
strategia ed intende creare un nuovo modello di città orientato al riuso e all’economia circolare
allo scopo di diventare il punto di riferimento a livello europeo, e internazionale, per la raccolta,
il recupero e il riciclaggio del tessile a fine vita.
Il settore tessile-abbigliamento mondiale vedrà negli anni a venire un incremento esponenziale
della vendita o del consumo di prodotti tessili circolari, soprattutto progettati e realizzati a partire da
materie prime seconde, derivanti da tecnologie innovative di recupero e da processi innovativi di
riciclaggio. Prato è la città con il substrato culturale, produttivo e storico ideale per divenire il centro
internazionale per la raccolta del tessile a fine vita, del tessile di scarto e delle fibre esauste,
nonché il centro per la messa in atto di processi di recupero e riciclaggio attraverso impianti e
laboratori d’avanguardia. Per affrontare tale sfida complessa, il progetto propone un approccio
multidisciplinare basato sui seguenti assi di lavoro:
- messa a punto di un modello di governance locale sulla raccolta, il recupero e il riciclaggio dei
tessuti e degli scarti tessili che trasformi i costi attuali in opportunità future. Si tratta di ripensare
Prato come il modello del distretto di economia circolare, grazie ad una visione moderna di
gestione dei rifiuti, ad un efficiente impiego delle risorse, ad una costante promozione
dell’economia collaborativa, alla promozione di nuovi comportamenti virtuosi e condivisi a livello
locale (Reducing waste, increase textile recycling).
- attività di sensiblizzazione nei confronti dei cittadini, in particolare dei giovani, sui temi della
raccolta, del recupero e del riciclaggio dell’abbigliamento, volti a modificare i modelli di consumo e
incoraggiare a riutilizzare e riparare i vestiti.
- attività di formazione nei confronti di:
- imprese tessili ed abbigliamento, incluse quelle a titolarità cinese, del distretto pratese sulle
opportunità derivanti dal corretto smaltimento degli scarti e delle varie tipologie di fibre
tessili.
- scuole di fashion design su pratiche di design che possono dare vita a prodotti più
sostenibili.
- creazione e messa in rete di laboratori che possono ideare, testare ed offrire dei servizi legati
all’innovazione tecnologica e alla creatività, all’interno dei quali far emergere nuove idee
imprenditoriali e stimolare l’acquisizione delle competenze richieste dall’economia circolare.
- messa a punto di un sistema di incentivi (gamification) allo scopo di premiare dei comportamenti
virtuosi da parte dei cittadini, delle imprese e per stimolare la partecipazione attiva alle attività dei
laboratori.
A questi assi di intervento intendiamo però aggiungere un ulteriore tassello: l'economia circolare
come strumento di inclusione sociale e ricostruzione della coesione sociale a livello urbano e di
periferia (Rebuilding social cohesion). Il riuso si declina dunque anche in: un riuso creativo, che
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oltre a stimolare in maniera creativa le capacità e le vocazioni artigianali e artistiche di un territorio
può costituire un volano per future attività imprenditoriali; un riuso solidale, che punta a
compensare alcuni squilibri sociali rimettendo in circolo a favore di soggetti svantaggiati, in
maniera gratuita o a prezzi simbolici, beni che altri considerano un rifiuto.
Prato ha la possibilità di strutturare un vero e proprio distretto ecologico, che partendo dalla
collaborazione
fra
le
realtà
private
e
pubbliche
chiamate
alla
co-progettazione
e
all’implementazione delle attività progettuali, sperimenti e consolidi delle soluzioni innovative di
sviluppo sostenibile.
Sulla scorta di quanto detto, il territorio della città di Prato potrà essere concepito come un grande
esperimento di innovazione e quindi rappresentare un modello da porre a livello europeo per le
città medie: un distretto industriale sostenibile nel suo insieme, una città che si muove nelle sue
strategie di medio e lungo periodo verso modelli di sviluppo e gestione del territorio che pongono
alla base delle scelte i principi della circular economy.
Modalità di partecipazione
Vedi Manifestazione di interesse per la selezione di partner per l’ideazione e la co-progettazione
delle azioni del progetto Prato Circular Valley.
Finanziamento
Il contributo FESR sarà al massimo 5 milioni di euro e coprirà fino all'80% dei costi ammissibili del
progetto. Ogni partner beneficiario del finanziamento FESR dovrà essere in grado di garantire un
contributo pubblico o privato che copra il resto del budget (almeno il 20%) sia con risorse proprie o
provenienti da altre fonti.
Durata del progetto
La durata del progetto sarà di massimo 3 anni a partire dalla data di approvazione, indicativamente
dal: 01/01/2018 – 31/12/2021
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