come parlare della morte ai bambini? qui la
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come parlare della morte ai bambini? qui la
www.lagiostra.biz Confronti Aprile 2011 COME PARLARE DELLA MORTE AI BAMBINI? La morte dei nonni è quasi sempre, per i bambini, la prima esperienza di perdita di una persona cara. Scoprono che la morte è un fatto definitivo, per cui non ci può essere, apparentemente, riparazione. La realtà non è quella dei cartoni animati in cui l’eroe riesce sempre a tornare in vita. Questa situazione sollecita nel bambino nuove emozioni. Da una parte c’è il timore di morire, che altre persone care escano dalla propria vita. Dall’altra parte c’è il grande sentimento di perdita, soprattutto se il nonno era molto presente nei giorni del piccolo. Per aiutare il bambino a gettare luce sui sentimenti legati al timore della morte è possibile narrargli semplici storie; comprenderà che moltissime persone malate sono curate e che noi ci prenderemo cura di lui, e di noi stessi, con grande attenzione, qualunque cosa accada. Il sentimento di perdita va affrontato in tempi più lunghi, perché mette in gioco il ruolo stesso dei nonni. Come è possibile immaginare la vita dopo la morte ? Quando i bambini sono piccoli, e hanno una visione antropomorfa di Dio, il paradiso è il luogo beato, il cielo infinito, lo spazio di pace assoluta. Chi muore va proprio ad abitare sopra le nuvole. Il discorso resta in una dimensione fantastica; la comprensione di questo contenuto di fede è accessibile solo per via dell'immaginazione. Ogni bambino pensa le cose di Dio, e le immagina, in virtù dell'esperienza di amore che ha vissuto in famiglia, a scuola. Solo la qualità delle sue relazioni potranno farlo entrare nella comprensione di una piena relazione con Dio, nella vita eterna. Le fiabe insegnano ai bambini che, per quanto dura la morte delle persone care, è possibile un futuro nuovo senza di loro. Da sempre le storie della tradizione, come quelle moderne, aiutano i piccoli a comprendere che per crescere è necessario sviluppare quelle capacità di resilienza, cioè l’abilità di riadattamento dopo le avversità, collocando nel percorso della propria vita il dolore e lo stress e fornendo a questo un senso. Le difficoltà possono, quindi, diventare una possibilità di raccogliere e diventare consapevoli delle proprie energie interiori. Come nella storia del Brutto Anatroccolo, superando le sfide del percorso di crescita è possibile trasformarsi in un magnifico cigno. Esistono fattori che facilitano lo sviluppo delle capacità di resilienza, riguardano cioè caratteristiche della personalità (che possono comunque modificarsi e svilupparsi), l’ambiente familiare e sociale. È importante che i bambini possano trovare persone capaci di ascoltarli e canali con cui rielaborare le esperienze (disegno, pittura, manipolazione di materiali, narrazioni…), quindi possano aver momenti di gioco simbolico molto ampi. Non dobbiamo dimenticare che i bambini, più degli adulti, hanno grandi capacità di attivare profondi cambiamenti e recuperare benessere. (Maria Antonietta Simeoli, da IL FILO DELLA GIOSTRA. GUIDA INSEGNANTI) A cura di Anna Peiretti © Fondazione Apostolicam Actuositatem. Nessuna parte del documento può essere riprodotta, in qualsiasi forma o mezzo, senza citare la fonte (autore, rivista, sito e casa editrice) www.lagiostra.biz Confronti Aprile 2011 La morte nei libri per bambini, storie da leggere ad alta voce Il giardino Georg Maag Lapis, 2004 Valentina ha una vita bella, piena, con due genitori che le vogliono bene. Dietro la casa c'è il suo giardino, dove passa il suo tempo assieme al papà. Un brutto giorno, il padre di Valentina non tornerà più a casa: lo stupore, poi la disperazione e infine la rabbia e l'ira. Poi, quando ormai tutto sembra perduto, qualcosa succede allo steccato che circonda il giardino, invalicabile simbolo della chiusura dal mondo: come per magia diventa metafora del tempo che passa, che guarisce le ferite, che dona speranza. Dai 5 anni. La morte raccontata ai bambini Peiretti- B.Ferrero Elledici, 2005 Undici storie per parlare ai bambini di un tema delicato come quello della morte. >Dai 7 anni. L'anatra, la morte e il tulipano Wolf Erlbruch E/O, 2007 "Già da molto tempo l'anatra aveva come un presentimento. 'Chi sei? E perché mi strisci alle spalle di soppiatto?' 'Bene, finalmente ti accorgi di me' disse la morte. 'Sono la morte.' L'anatra si spaventò. Non la si può certo rimproverare per questo. 'E adesso vieni a prendermi?'". Dai 5 anni. Addio, Veia! Antonie Schneider, Maja Dusikova Nord-Sud, 1998 La nonna ha regalato a Miranda e Valentino un bell'uccellino di nome Veia, che presto è diventato un componente della famiglia. Quando i due bambini litigano, Veia diventa inquieta e cinguetta con tanta foga che i due bimbi scoppiavano a ridere e si dimenticano del bisticcio. L'esperienza della morte prematura di Veia, che anticipa la morte della nonna, aiuta i due bambini ad affrontare la separazione. Dai 6 anni Il ranocchio e il merlo Max Velthuijs Mondadori, 1998 Ranocchio e Porcellino trovano un merlo che giace immobile nel prato. Dorme? No è morto! Lo trasportano con una barella, scavano una buca profonda, vi adagiano delicatamente Merlo, lo ricoprono di fiori, chiudono la buca con la terra e trovano una bella pietra bianca levigata da appoggiare sopra. Poi vanno a giocare insieme per tutto il resto del giorno. Età: dai 5 anni Una mamma come il vento Due coniglietti Martino e Dino sono amici inseparabili e come tali A cura di Anna Peiretti © Fondazione Apostolicam Actuositatem. Nessuna parte del documento può essere riprodotta, in qualsiasi forma o mezzo, senza citare la fonte (autore, rivista, sito e casa editrice) www.lagiostra.biz Confronti Aprile 2011 Agnès Bertron Motta Junior, 2001 trascorrono molto tempo insieme a scuola, nei giochi e anche a litigare. La morte prematura della mamma di Dino li allontana perché Martino non riesce a trovare le parole per esprire il suo dolore. Gli viene in aiuto la sua mamma. Domani Martino tornerà a scuola e troverà le parole-che-fanno-bene da dire al suo amico. Età: dai 5 anni Come il piccolo elefante rosa divenne molto triste e poi tornò molto felice Monica Weitze, Eric Battut Edizioni Arka, 1999 Una storia semplice e delicata di una grande amicizia. Bingo è un piccolo elefantino rosa molto spensierato e amato da tutti. Fred, tutto a pois, è il suo migliore amico. Ma Fred appartiene ad un altro branco e deve partire per sempre. Il distacco dell’amico rende Bingo inconsolabile. Soltanto la civetta insegnerà a Bingo ad abbandonarsi al pianto e a trovare per sempre un posto nel cuore per Fred. Età: 5 Anni Sono contento di te! Hermann Inger Jaca Book, 1999 Papà, mamma, Erica e Pietro sono in macchina per un lungo viaggio. Sono una famiglia felice. Poi all’improvviso sopravviene un brutto incidente e il papà muore. Pietro, protagonista della storia, non si rassegna alla sua morte: vede il padre prima di addormentarsi e sente le sua voce. Non è un sogno! Dal nonno in campagna, ancora triste e disperato, si sente finalmente rincuorare e capire. Anche se si è morti l’anima e l’affetto continuano a vivere e a farsi molto, molto vicini. Al ritorno dal primo giorno di scuola Pietro felice ascolta col cuore la voce del sua papà. Età: 7-8 Anni Il dono della farfalla Nicola Cinquetti Edizioni Lapis, 2001 Chiara si mette a chiacchierare con la farfalla disegnata sul suo libro. La farfalla, che manca di un’ala difende, in toni umoristici, la sua diversità e accusa Chiara di mancare di tante altre cose! Diventano amiche e la farfalla chiede a Chiara di disegnare la sua ala mancante che sarà un arcobaleno bellissimo. Fantasia e buona volontà aiutano a superare la diversità. Età: dai 6 Anni Pucé Florence Seyvos Salani, 2001 Per superare il dolore che la tormenta dopo l'improvvisa morte del suo convivente la tartaruga Pucé decide prima di scriversi messaggi da sola, poi di fare un viaggio, nel corso del quale troverà un amico e una casa. Età: dai 6 anni Ritagli di cielo Pat Brisson Feltrinelli Kids, 2000 E’ la storia della progressiva consapevolezza di Emily, una bambina, della malattia sempre più grave della sua mamma, affetta da cancro. Madre e figlia sono unite da un rapporto di straordinaria dolcezza e solidarietà. Nei momenti di intimità giocano a fotografare i più bei ritagli di cielo in segno di bellezza e di speranza. La morte non fa paura. Quando Emily sarà sola, vinta la disperazione, ricomincerà a fare fotografie immaginarie del cielo in ricordo di sua madre. Età: dai 10 anni A cura di Anna Peiretti © Fondazione Apostolicam Actuositatem. Nessuna parte del documento può essere riprodotta, in qualsiasi forma o mezzo, senza citare la fonte (autore, rivista, sito e casa editrice) www.lagiostra.biz Confronti Aprile 2011 LE FIABE Vasilissa la bella (fiaba della tradizione russa) La piccola fiammiferaia, Il bambino nella tomba, Mignolina, La regina delle nevi sono fiabe di Andersen in cui c’è sempre il lieto fine. Pur nella consapevolezza che la sofferenza di questi bambini non si può cancellare, Andersen raccontava di un dolore che prepara la gioia. Ognuno di questi dolori sboccia nella gioia. L’ultima perla (è anche il titolo della storia) è quella del dolore, ed è quella che moltiplica lo splendore delle altre. Le fiabe non negano la vita, anzi, la illuminano senza pietà, ma hanno da sempre lo scopo di rassicurare il bambino. Molte fiabe di Andersen terminano con la morte improvvisa e prematura del protagonista. Per Andersen, romantico e credente, la morte può essere lo strumento drammatico e simbolico che consente di fermare l’attimo della conseguita felicità, di non permettere che di tempo stravolga o annulli un momento di appagamento che sarebbe comunque irripetibile. La morte dei personaggi di Andersen, segna l'incontro della dimensione drammatica con quella del sublime. Pelle d'asino. Commedia in due atti dalla fiaba di Perrault. “Per sfuggire al padre, che pazzo di dolore per la morte della moglie la vuole sposare, una principessa fugge di casa e si nasconde sotto finte sembianze in una fattoria, dove viene notata da un bellissimo principe”. Comare morte, dei Grimm. Testo di Roberto Piumini, Tre fiabe d'amore (Einaudi Ragazzi, 2005). “Come potranno amarsi senza spiacevoli conseguenze il principe vestito d'azzurro e la principessa Clastea negli occhi della quale ciascuno vede la propria morte? A cura di Anna Peiretti © Fondazione Apostolicam Actuositatem. Nessuna parte del documento può essere riprodotta, in qualsiasi forma o mezzo, senza citare la fonte (autore, rivista, sito e casa editrice)