Costituzione di una fondazione ricerca svizzera Rapporto del

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Costituzione di una fondazione ricerca svizzera Rapporto del
Costituzione di una
fondazione ricerca svizzera
Rapporto del Consiglio federale in risposta
all’omonimo postulato 06.3050 depositato il
15 marzo 2006 dal gruppo radicale-liberale
Berna, 14 marzo 2008
Indice
I
II
Introduzione
a)
Richiesta del postulato
b)
Rapporto del Consiglio federale in risposta al postulato
c)
Studio di fattibilità: possibile ubicazione e modello commerciale
d)
Struttura del presente rapporto
Risultati dello studio commissionato dall’associazione «Fattibilità di una fondazione
ricerca svizzera»
Risultati principali dello studio
a)
Obiettivi di una fondazione ricerca svizzera
b)
Necessità
c)
Fattori di successo generali
d)
Fattibilità sull’esempio dell’aerodromo militare di Dübendorf
e)
Valore aggiunto e ritorno finanziario per il sistema ERI
III
Parere sui risultati dello studio commissionato dall’associazione «Fattibilità di una
fondazione ricerca svizzera» sotto il profilo della politica scientifica e della ricerca
IV
Condizioni quadro della Confederazione
4.1. Riconversione di terreni appartenenti al Dipartimento federale della difesa, della protezione della
popolazione e dello sport (DDPS)
a)
Situazione concernente le riserve di terreni
b)
Condizioni e procedure per la riconversione di terreni appartenenti al DDPS
c)
Esigenze del DDPS
4.2. Condizioni quadro finanziarie ed economiche
V
a)
Partecipazione e/o contributo della Confederazione?
b)
Condizioni per l’impiego del ritorno finanziario generato dalla fondazione ricerca svizzera in
favore della promozione pubblica della ricerca e dello sviluppo
Parere del Consiglio federale sull'idea di creare un parco nazionale dell’innovazione
5.1. Condizioni quadro dal punto di vista della Confederazione
5.2. Passi successivi
Allegato
2
I
Introduzione
a)
Richiesta del postulato
Il postulato depositato il 15 marzo 2006 chiede al Consiglio federale di esaminare l'opportunità di
costituire una fondazione per la ricerca svizzera per il consolidamento e il potenziamento della
competitività della piazza svizzera della ricerca e dell'innovazione. Chiede inoltre di valutare se non
sia opportuno che la Confederazione contribuisca in modo significativo alla costituzione di una tale
fondazione mettendo a disposizione spazi che saranno liberati prossimamente nell'ambito del nuovo
concetto relativo agli stazionamenti dell'esercito (ad es. l'aerodromo militare di Dübendorf). 1
Il Consiglio federale è pertanto incaricato di valutare le possibilità di partecipazione della
Confederazione con una regolamentazione dell’utilizzo di terreni di cui il DDPS non ha più bisogno.
b)
Rapporto del Consiglio federale in risposta al postulato
Nel frattempo è stata costituita, con la partecipazione dei promotori dell’intervento parlamentare,
l’associazione «Fattibilità di una fondazione ricerca svizzera» 2 . L’associazione ha pubblicato uno
studio di fattibilità (Machbarkeitsstudie für einen nationalen Innovationspark: Eine Vision zur weiteren
Stärkung der Schweiz als internationaler Standort für Forschung und Innovation) 3 in cui sono esposte
in dettaglio e sviluppate l’idea e la richiesta del postulato sulla base di una possibile ubicazione
(aerodromo militare di Dübendorf) e di un preciso modello commerciale 4 . Per questo motivo, nel
presente rapporto il Consiglio federale non esprime un parere generale, ma prende direttamente
posizione sullo studio che concretizza la richiesta del postulato. Così facendo, adempie interamente al
mandato di verifica del postulato. Lo sviluppo di altre possibili soluzioni e un’ampia esposizione delle
condizioni quadro giuridiche per una partecipazione della Confederazione ad una fondazione di diritto
privato o pubblico non sono pertanto oggetto del presente rapporto.
c)
Studio di fattibilità: possibile ubicazione e modello commerciale
Lo studio di fattibilità di un parco svizzero dell’innovazione, commissionato dall’associazione
«Fattibilità di una fondazione ricerca svizzera» e presentato al pubblico il 14 settembre 2007, mostra,
sulla base dell’esempio dell’aerodromo militare di Dübendorf e di un preciso modello commerciale,
che in Svizzera sarebbe possibile creare un parco dell’innovazione in grado di apportare a tutto il
Paese un valore aggiunto sia economico che sociale. Il modello commerciale proposto nello studio si
fonda su due ipotesi: la prima prevede che la Confederazione, in qualità di (co)fondatrice, partecipi
alla costituzione del capitale della fondazione mettendo a disposizione della medesima sotto forma di
donazione e a titolo di conferimento i terreni necessari appartenenti al DDPS (40 % della superficie
dell’aerodromo di Dübendorf); la seconda prevede che la Confederazione, in qualità di membro della
fondazione, assuma la responsabilità della gestione strategica della fondazione.
1
2
Testo integrale del postulato in allegato.
Verein Machbarkeit Stiftung Forschung Schweiz, Hombrechtikon. Membri del comitato: Ruedi Noser (consigliere nazionale),
prof. dr. Alexander J.B. Zehnder (ex presidente del Consiglio dei PF), prof. dr. Peter Gomez (presidente SWX Group).
3
http://www.stiftung-forschung-schweiz.ch/d/ergebnisse.php.
4
Si veda in particolare il capitolo «Die Stiftung Forschung Schweiz», pagg. 55-73.
3
d)
Struttura del presente rapporto
Il presente rapporto del Consiglio federale è strutturato come seguente:
¾
nel capitolo 2 sono presentati i risultati principali dello studio di fattibilità;
¾
nel capitolo 3 il Consiglio federale commenta i risultati sotto il profilo della politica scientifica e
della ricerca, a prescindere dagli aspetti legati all’ubicazione e al modello commerciale;
¾
nel capitolo 4 il Consiglio federale analizza in modo più approfondito le ipotesi citate nello studio
concernenti la riconversione dei terreni di cui il DDPS non ha più bisogno e le condizioni quadro
finanziarie ed economiche;
¾
nel capitolo 5 il Consiglio federale si esprime in un ottica generale sull'idea di un parco nazionale
dell’innovazione, definisce le condizioni quadro che, dal punto di vista della Confederazione,
devono essere soddisfatte in caso di realizzazione del progetto e illustra i passi successivi.
II Risultati dello studio commissionato dall’associazione
«Fattibilità di una fondazione ricerca svizzera»
I risultati principali dello studio sono, in sintesi, i seguenti:
a)
Obiettivi di una fondazione ricerca svizzera
Secondo lo studio, la fondazione deve perseguire sostanzialmente i tre obiettivi seguenti:
1.
mettere a disposizione le superfici a utilizzazione mista per la realizzazione di un parco
nazionale della ricerca e di alloggi integrati in quest'ultimo;
2.
costituire una riserva strategica di terreni in vista dell’insediamento sul lungo termine di scuole
universitarie, istituti di ricerca e imprese (industria ad alta tecnologia e settore terziario) nel parco
dell'innovazione volto a promuovere il trasferimento di sapere e tecnologie;
3.
destinare i ricavi dei diritti di superficie alla promozione pubblica della ricerca e dello sviluppo.
b)
Necessità
In base allo studio di fattibilità un parco nazionale dell’innovazione risponde ad una necessità ed è
realizzabile. Nello studio sono in particolare sottolineati i punti seguenti:
¾
La Svizzera occupa attualmente una posizione di punta nel campo dell’educazione, della ricerca
e dell'innovazione. Per mantenere questa posizione a medio e lungo termine deve continuare ad
investire somme ingenti nella sua piazza della ricerca e dell'innovazione.
¾
Un parco nazionale dell’innovazione di rilievo e di richiamo internazionali potenzierebbe
ulteriormente e in modo durevole la ricerca e l'innovazione svizzere. La promozione del
trasferimento di sapere e tecnologie rafforzerebbe l’intera economia svizzera.
¾
Un parco della ricerca e dell'innovazione riconosciuto gioverebbe a tutto il Paese, poiché
l’investimento consentirebbe alla Svizzera di restare un polo economico e scientifico competitivo
sul piano internazionale. La possibilità di raggruppare in un unico parco dell’innovazione la
ricerca fondamentale, la ricerca applicata e l’applicazione pratica (ossia l’intera catena di
creazione di valore) offre un'interessante prospettiva futura.
¾
La realizzazione di un parco della ricerca e dell’innovazione è fattibile sia sul piano organizzativo
che economico. Le esperienze analoghe fatte all’estero mostrano che la creazione di un parco di
ricerca e innovazione è un progetto generazionale, che richiede di regola tra i 10 e i 30 anni.
4
c)
Fattori di successo generali
Basandosi su un’analisi comparativa di centri d'innovazione riconosciuti all'estero (Cambridge/GB,
Berlino-Adlershof/DE e Boston-Area/USA), lo studio di fattibilità individua i seguenti fattori di successo:
¾
peculiarità dell'insediamento (città-campagna; tempo libero-cultura);
¾
infrastruttura viaria (raggiungibilità);
¾
dimensioni ottimali comprese tra i 60 e i 100 ettari;
¾
sostegno di scuole universitarie o vicinanza geografica di scuole universitarie e imprese rinomate;
¾
definizione di poli tematici;
¾
gestione professionale dell'insediamento;
¾
sostegno politico.
d)
Fattibilità sull’esempio dell’aerodromo militare di Dübendorf
La Confederazione possiede a Dübendorf un aerodromo militare che sarà smantellato prossimamente
e che soddisfa le condizioni fondamentali per la creazione di un parco della ricerca e dell'innovazione
di caratura internazionale (dimensioni, infrastruttura viaria, vicinanza di scuole universitarie rinomate
ecc.). Secondo lo studio di fattibilità, per la realizzazione del parco sarebbe necessario circa il 40 per
cento della superficie dell’aerodromo, ossia 84 dei circa 210 ettari complessivi. L’impianto militare
potrebbe essere riconvertito progressivamente e in modo flessibile in un parco dell’innovazione, a
condizione che gli attori politici, ossia la Confederazione (donazione dei terreni), i Cantoni e i Comuni
(piano regolatore), prendano le decisioni necessarie.
e)
Valore aggiunto e ritorno finanziario per il sistema ERI
Creazione di valore aggiunto, fase 1: lo studio di fattibilità stima a circa 400 milioni di franchi 5 il valore
di mercato del terreno di Dübendorf che la Confederazione, in qualità di (co)fondatrice, donerebbe alla
fondazione ricerca svizzera. Affinché i terreni raggiungano effettivamente questo valore di mercato,
stando allo studio sono necessarie l’approvazione da parte del Cantone di Zurigo e dei Comuni
interessati (Dübendorf, Wangen-Brüttisellen e Volketswil) del piano regolatore e la creazione di basi
legali per l’utilizzazione mista dell’area.
Creazione di valore aggiunto, fase 2: lo studio di fattibilità si fonda sull'ipotesi che, durante i primi dieci
anni dopo la cessazione dell’esercizio dell’aerodromo (prevista tra il 2010 e il 2014), il diritto di
superficie su circa un terzo dell’area messa a disposizione nella prima tappa sia concesso a utenti
privati o pubblici scelti per promuovere il trasferimento di sapere e tecnologie conformemente al piano
d’insediamento. Con i proventi del diritto di superficie 6 , la fondazione potrebbe finanziare l’esercizio
del parco (allestimento dell’area e progetti immobiliari). Inizialmente, i fondi mancanti dovrebbero
essere finanziati con mutui ipotecari. In seguito i proventi del diritto di superficie apporterebbero alla
fondazione i capitali necessari per l'ulteriore urbanizzazione, sviluppo e commercializzazione dell’area
e per l’ammortamento dei mutui.
Creazione di valore aggiunto, fase 3: lo studio di fattibilità prevede che dal settimo anno d’esercizio la
fondazione genererà utili liberamente impiegabili. Questi potranno riconfluire nel sistema pubblico ERI,
in particolare a favore delle istituzioni di promozione della ricerca, ossia il Fondo nazionale svizzero
(FNS) e la Commissione della tecnologia e dell'innovazione (CTI), integrando durevolmente il
contributo della Confederazione al finanziamento della ricerca e della scienza.
5
6
Stima del valore del 40 per cento dell'area disponibile a Dübendorf.
Lo studio si fonda sull'ipotesi che i proventi ammonteranno al 5 per cento del valore fondiario di 400 milioni di franchi, ossia a
20 milioni di franchi all’anno. Questo importo sarà raggiunto progressivamente nell’arco di 20 anni.
5
III Parere sui risultati dello studio commissionato dall’associazione
«Fattibilità di una fondazione ricerca svizzera» sotto il profilo
della politica scientifica e della ricerca
In questo capitolo il Consiglio federale analizza sotto il profilo della politica scientifica e della ricerca i
risultati dello studio di fattibilità di un parco nazionale dell’innovazione commissionato
dall’associazione «Fattibilità di una fondazione ricerca svizzera».
Nel suo messaggio del 24 gennaio 2007 concernente il promovimento dell'educazione, della ricerca e
dell'innovazione negli anni 2008-2011, il Consiglio federale precisa che fino al 2015 uno dei compiti
principali della Confederazione nel campo della ricerca continuerà ad essere il finanziamento della
ricerca fondamentale libera. In futuro, le conoscenze derivanti da quest'ultima dovranno però essere
sfruttate in misura ancora maggiore per le successive attività di sviluppo e innovazione. Per questa
ragione, la Confederazione vuole sostenere provvedimenti volti ad accelerare il trasferimento delle
conoscenze acquisite nelle scuole universitarie e a rafforzare lo scambio di informazioni tra l’economia
e la scienza. Intende pertanto valutare come si potrebbe migliorare la promozione di progetti di ricerca
e sviluppo particolarmente promettenti, tra cui anche partenariati pubblico-privato.
In questo contesto, il Consiglio federale ritiene interessante e importante per lo sviluppo della piazza
svizzera della ricerca e del lavoro l'idea di un parco nazionale dell'innovazione. Sulla scorta delle
esperienze fatte negli USA, in Gran Bretagna e in Germania, lo studio mostra che anche in Svizzera si
potrebbe istituire, con buone probabilità di successo, una struttura analoga. Sotto il profilo della
politica della ricerca e dell’innovazione, il Consiglio federale ritiene positiva la creazione, attraverso un
partenariato pubblico-privato, di un parco nazionale dell’innovazione che produca un valore aggiunto e
generi un ritorno finanziario a beneficio del sistema ERI.
Per complessità e dimensioni, tuttavia, il progetto proposto nello studio di fattibilità oltrepassa
ampiamente le attività svolte attualmente in favore del trasferimento di sapere e tecnologie (TST).
Oggi, la Confederazione sostiene e coordina tramite la CTI diversi consorzi TST, i cui centri di servizi
hanno l'incarico di rafforzare e ampliare la collaborazione tra le imprese e le scuole universitarie.
Inoltre, anche le scuole universitarie sono attive in questo settore, senza un sostegno diretto della
Confederazione, promuovendo l’insediamento di istituti di ricerca, start up e altre imprese private nei
loro campus (per esempio la Science City del PFZ-Hönggerberg o il Parc scientifique del PFL).
L'impatto di queste iniziative decentralizzate, condotte di solito in collaborazione con gli enti di
promozione economica cantonali o regionali, è essenzialmente regionale. Ciò non esclude che in
alcuni casi i centri regionali abbiano anche un forte richiamo internazionale. È qui che entra in gioco la
CTI, con la promozione dei consorzi TST, il cui scopo è quello di un coordinamento nazionale delle
varie attività TST regionali, incentrato sui temi o sulle competenze, senza rinunciare al principio guida
di un sistema di soluzioni istituzionali decentralizzate, che in Svizzera ha finora dato buoni risultati.
L’idea di un parco nazionale dell’innovazione, invece, considera l’intera Svizzera come un unico polo e
presuppone dunque un ampio sostegno e una gestione centralizzata. Considerate le dimensioni della
Svizzera e la necessità di evitare che un’ulteriore iniziativa nazionale faccia concorrenza alle attività di
promozione della CTI, coordinate a livello nazionale, e alle iniziative delle scuole universitarie, il
Consiglio federale è dell'avviso che si debba mirare alla creazione di un unico parco nazionale
dell'innovazione. Quest'ultimo rafforzerebbe notevolmente l'immagine del nostro Paese di polo
d'innovazione. A tempo debito, occorrerebbe valutare in dettaglio quale rapporto sia auspicabile tra
questo parco nazionale e le attività e le istituzioni TST già sostenute dalla Confederazione attraverso
la CTI per garantire una politica federale della ricerca e dell'innovazione coerente ed efficiente.
6
IV Condizioni quadro della Confederazione
4.1. Riconversione di terreni appartenenti al Dipartimento federale della difesa, della
protezione della popolazione e dello sport (DDPS)
a)
Situazione concernente le riserve di terreni
Considerati i criteri per la scelta dell’ubicazione di un parco nazionale dell'innovazione (v. capitolo II),
l’aerodromo militare di Dübendorf è attualmente l’unica terreno non più impiegato dal DDPS per scopi
militari ad entrare in linea di conto. Quest’area si estende complessivamente su circa 210 ettari. In
base alla pianificazione attuale, l’Esercito avrà ancora bisogno di circa 60 ettari per usi militari. Il
DDPS è del parere che la superficie restante potrebbe essere utilizzata per il parco nazionale
dell'innovazione, a condizione che gli sia garantita l’impiego dell’area di cui continuerà ad aver
bisogno per scopi militari.
b)
Condizioni e procedure per la riconversione di terreni appartenenti al DDPS
In caso di smantellamento di un sito militare, per il successivo impiego a scopi civili vanno creati con i
Cantoni e i Comuni interessati i presupposti regolatori legali. Conformemente all’attuale Piano
settoriale militare 7 , gli edifici e gli impianti militari di cui l’Esercito non ha più bisogno vengono in primo
luogo riconvertiti o restano di proprietà della Confederazione quali riserve (ev. possono essere dati in
locazione o ne può essere ceduto il diritto di superficie). Al momento della vendita di immobili militari,
le offerte dei Cantoni interessati hanno di norma la precedenza su quelle di potenziali acquirenti
privati 8 .
La decisione definitiva riguardo ad una successiva utilizzazione per scopi civili dell’area militare di
Dübendorf dipenderà dalla pianificazione territoriale del Cantone di Zurigo. In una prima fase sarà
pertanto elaborata, sotto la direzione delle autorità cantonali zurighesi e in collaborazione con il
DDPS, la regione del Glattal e i Comuni interessati, un'ampia gamma di scenari di sviluppo per il
terreno di Dübendorf. La Confederazione si aspetta che i suoi interessi e le sue esigenze di
proprietaria siano tenuti in debita considerazione in questo processo. In particolare vuole che il
progetto apporti un valore aggiunto alla Svizzera in quanto polo d'innovazione. Questi scenari,
impostati sul lungo termine, contempleranno sia il mantenimento sia la soppressione della pista di
atterraggio. Saranno inoltre analizzati gli effetti delle differenti varianti a livello comunale, regionale,
cantonale e nazionale. Nell’ambito di questo processo verranno valutate anche la proposta presentata
nello studio di fattibilità e altre varianti di sviluppo. In base ai risultati, il Consiglio di Stato zurighese
deciderà entro la fine del 2008 come procedere e le questioni da approfondire. Al più tardi entro la fine
del 2009 si dovrebbe disporre di tutti gli elementi per decidere in merito alle condizioni quadro
necessarie per lo sviluppo auspicato dell’aerodromo di Dübendorf. Queste condizioni quadro
andranno successivamente iscritte nel piano direttore cantonale 9 . Sulla base di quest’ultimo sarà
eventualmente necessario adeguare i regolamenti edilizi e i piani regolatori comunali.
7
Le conseguenze della riforma Esercito XXI sul fabbisogno di terreni sono illustrate nel Concetto relativo agli stazionamenti
dell'esercito del 1° giugno 2005, che costituisce la base per l'adeguamento e l'aggiornamento del Piano settoriale militare. Gli
uffici cantonali di pianificazione del territorio collaborano all’elaborazione del Piano settoriale militare e vengono informati ogni
anno riguardo alla liquidazione di proprietà fondiarie di una certa importanza di cui la Confederazione non ha più bisogno.
8
In virtù di una concessione fattagli nel quadro dei Programmi di sgravio 03 e 04 e, successivamente, nella fase di sviluppo
08/11, il DDPS può utilizzare piccoli ricavi supplementari derivanti dalla vendita di sistemi e immobili di cui non ha più bisogno
e i proventi da locazioni per aumentare il limite di spesa del settore della difesa. Questa concessione scadrà alla fine del
2011. I proventi della vendita di un oggetto dell’importanza dell’aerodromo di Dübendorf confluirebbero invece nelle casse
federali sotto forma di ricavi straordinari (in base ai seguenti criteri: entrata per investimenti, unicità, prezzo di vendita).
9
Si veda il comunicato stampa del Consiglio di Stato del Cantone di Zurigo del 10 gennaio 2008.
7
c)
Esigenze del DDPS
Gran parte del parco immobiliare in eccedenza del DDPS non si trova in zone edificabili. Si tratta
perlopiù di costruzioni speciali che mal si prestano per usi civili e quindi non possono essere vendute.
Queste costruzioni causano spese residue, che devono essere coperte dal DDPS. A lungo termine, i
costi generati dal parco immobiliare in eccedenza andranno coperti con ricavi annuali ricorrenti. Siti
economicamente interessanti come quello di Dübendorf potrebbero in questo caso essere fonte di
entrate regolari derivanti dalla cessione del diritto di superficie sulle parti non più utilizzate dell'area
appartenente al DDPS. Se vengono a mancare i proventi del diritto di superficie, i costi residui
summenzionati del parco immobiliare in eccedenza del DDPS dovranno essere coperti in altro modo.
4.2. Condizioni quadro finanziarie ed economiche
a)
Partecipazione e/o contributo della Confederazione?
¾
Confederazione quale (co)fondatrice e membro della fondazione
La Confederazione potrebbe, in linea di principio, impegnarsi in qualità di cofondatrice, come ha
fatto con il FNS. In questo caso deve però rinunciato a far parte dei membri della fondazione. La
condizione necessaria è un'esplicita base legale che disciplini l’attribuzione di un contributo
federale al capitale della fondazione e/o la concessione di sussidi (annui). Nel caso del FNS,
questa base è data dall’articolo 6 capoverso 2 lettera c della legge sulla ricerca 10 .
Nel caso della fondazione ricerca svizzera, la Confederazione non dovrebbe però rivestire né il
ruolo di cofondatrice né quello di membro della fondazione. Considerato lo scopo previsto per la
medesima nel postulato, che contempla la promozione economica di competenza cantonale e
l'utilizzazione dell’area a scopo abitativo, occorre infatti garantire una netta separazione tra
vigilanza sulla fondazione, concessione dei sussidi e svolgimento dell’attività. Se la
Confederazione avesse il ruolo di cofondatrice, inoltre, il previsto impiego del ritorno finanziario in
favore della promozione della ricerca (e quindi, almeno in parte, in favore della Confederazione)
non sarebbe possibile, poiché il diritto privato delle fondazioni vieta la restituzione di mezzi
finanziari ai fondatori.
¾
Esame delle possibili forme di contribuzione in base al diritto in materia di sussidi
Donazione. Nel caso della donazione, che richiede un’esplicita base legale, la Confederazione
cederebbe definitivamente la proprietà dei terreni alla fondazione. Allo stato attuale, il Consiglio
federale non può approvare questa soluzione. Il DDPS sottolinea inoltre che la donazione dei
terreni di sua proprietà violerebbe i principi enunciati nel Piano settoriale militare e lo priverebbe
di entrate di cui ha bisogno per coprire i costi del parco immobiliare in eccedenza.
Vendita. La vendita dei terreni ad un prezzo di mercato adeguato sarebbe senz’altro possibile e
non richiederebbe una nuova base legale.
Locazione o cessione del diritto di superficie. Nel caso della riconversione di costruzioni e
impianti militari vanno privilegiate le soluzioni in cui gli immobili restano di proprietà della
Confederazione, per esempio la locazione o la cessione del diritto di superficie. Mettere a
disposizione i terreni gratuitamente o a condizioni più favorevoli rispetto a quelle di mercato,
costituirebbe un sussidio ai sensi della legge sui sussidi 11 e richiederebbe quindi una base legale
specifica. Il DDPS sottolinea che l’esenzione dal pagamento dei canoni del diritto di superficie
violerebbe i principi enunciati nel Piano settoriale militare e lo priverebbe di entrate di cui ha
bisogno per coprire i costi del parco immobiliare in eccedenza.
10
RS 420.1
11
RS 616.1
8
b)
Condizioni per l’impiego del ritorno finanziario generato dalla fondazione ricerca svizzera
in favore della promozione pubblica della ricerca e dello sviluppo
L’impiego degli utili della fondazione dovrebbe essere disciplinato nell’atto costitutivo. Gli utili
potrebbero essere destinati alla ricerca (ad es. versandoli al FNS) sotto forma di liberalità (fondi di
terzi). Le liberalità destinate alla CTI sarebbero versate direttamente alla Confederazione sotto forma
di fondi a destinazione vincolata (v. nota a piè di pagina 5).
V Parere del Consiglio federale sull'idea di creare un parco
nazionale dell’innovazione
5.1. Condizioni quadro dal punto di vista della Confederazione
Come illustrato in precedenza (capitolo III), il Consiglio federale è favorevole all’idea di creare un
parco nazionale dell’innovazione. Per realizzare una struttura come quella proposta nello studio di
fattibilità, dovrebbero essere rispettate alcune condizioni generali (capitolo IV), formulate qui di seguito
sotto forma di principi.
Principio 1: nessuna partecipazione della Confederazione, né quale (co)fondatrice né quale
membro della fondazione
Secondo il Consiglio federale, per garantire una netta separazione tra vigilanza sulla fondazione,
concessione dei sussidi e svolgimento dell’attività, la Confederazione non dovrebbe fornire alcun
contributo alla costituzione del capitale della fondazione ricerca svizzera, ma eventualmente
concedere un sussidio o sussidi periodici conformemente alla legge sui sussidi. A tal fine andrebbero
rivedute le basi legali esistenti nel settore della promozione della ricerca e dell’innovazione o si
dovrebbe crearne una nuova. A tempo debito occorrerà valutare se sia opportuno che la
Confederazione entri a far parte del consiglio di fondazione in qualità di osservatrice. Il Consiglio
federale ritiene inopportuna una partecipazione del settore dei PF quale fondatore e il conseguente
apporto di fondi federali (per ragioni di trasparenza e di conflitti d’interesse). Potrebbe, invece, essere
considerata e sarebbe per principio auspicabile una sua partecipazione in quanto membro della
fondazione.
Principio 2: il parco dell’innovazione deve iscriversi in una prospettiva nazionale
Il Consiglio federale considera valida la proposta di istituire un unico parco nazionale dell’innovazione.
Indipendentemente dall’ubicazione scelta, la struttura dovrà dunque avere una base e un
orientamento nazionali. Questo significa che la futura fondazione ricerca svizzera dovrà riunire
membri di tutta la Svizzera, ossia diversi Cantoni (e non solo quello di Zurigo in quanto Cantone di
ubicazione), Comuni e imprese private che partecipino in quanto fondatori, istituendo così un
partenariato pubblico-privato durevole. Per il resto, la prospettiva nazionale e soprattutto la
«perequazione degli utili» a livello svizzero potrebbero essere garantite nell’atto costitutivo,
prevedendo che gli utili della fondazione siano impiegati in favore della promozione federale della
ricerca o versati direttamente al FNS, affinché ne benefici l’intero sistema nazionale ERI.
Principio 3: basi legali per un contributo della Confederazione
Al momento manca qualsiasi base legale per un contributo della Confederazione sotto forma di
disciplinamento sull’impiego dei terreni non più utilizzati dal DDPS da parte di una futura fondazione
ricerca svizzera. La base legale e la forma del contributo dipendono in ultima analisi dallo scopo della
fondazione, pertanto il Consiglio federale non è ancora in grado di pronunciarsi in modo definitivo. È
ipotizzabile una base legale che disciplini la messa a disposizione dei terreni e preveda il condono dei
9
canoni sul diritto di superficie. Sarebbe necessaria una garanzia contrattuale sull’impiego dei terreni
conformemente allo scopo concordato e una clausola di rescissione nel caso di impiego non
conforme. Resta da verificare nel dettaglio in quale quadro legale collocare questa procedura.
5.2. Ulteriori passi
Il Consiglio federale prende atto che i Comuni interessati valutano positivamente l’idea di un parco
dell’innovazione 12 . Potrà compiere ulteriori passi per lo stanziamento di un contributo federale soltanto
dopo la decisione del Cantone di Zurigo sul futuro impiego a scopi civili dei terreni di Dübendorf di cui
il DDPS non ha più bisogno e dopo la costituzione di una fondazione ricerca svizzera. Si potrà
pertanto porre mano all’elaborazione di una base legale per un sostegno federale ai sensi del principio
3 e in conformità ai principi 1 e 2 soltanto quando sarà disponibile un piano d’attuazione con uno
scadenzario consolidato che tenga conto degli interessi della Confederazione, del Cantone di Zurigo e
dei Comuni interessati.
Se si decidesse di realizzare un parco nazionale dell’innovazione a Dübendorf, la Confederazione
dovrebbe:
¾
verificare il rapporto tra il parco dell'innovazione gestito da una fondazione nazionale (con membri
privati e pubblici) e le attività di promozione TST già in corso e coordinate dalla Confederazione;
¾
verificare o elaborare le basi legali per lo stanziamento di un contributo federale a una fondazione
di diritto pubblico o privato;
¾
valutare la forma (una tantum o regolare) e l’ammontare del contributo conformemente alle
disposizioni della legge sui sussidi.
12
http://www.duebendorf.ch/dl.php/de/4767c8aeb1ab7/Pressemitteilung_betreffend_Militarflugplatz.pdf
10
Allegato
06.3050 - Postulato
Costituzione di una fondazione ricerca svizzera
Depositato da
Portavoce
Data del deposito
Depositato in
Stato attuale
Gruppo radicale-liberale
Noser Ruedi
15.03.2006
Consiglio nazionale
Trasmesso
Testo depositato
Il Consiglio federale è incaricato di esaminare l'opportunità di costituire una fondazione per la ricerca
svizzera per il consolidamento e il potenziamento della competitività della piazza svizzera della
ricerca e dell'innovazione.
Motivazione
In un'economia assai dipendente dal livello delle conoscenze, l'educazione, la tecnologia,
l'innovazione e l'imprenditorialità costituiscono i motori della crescita economica.
Nel confronto con altri Paesi dell'OCSE molto sviluppati, la Svizzera risulta tra i primi per quanto
riguarda la quota delle uscite totali per la ricerca rispetto al PIL e le uscite per ricerca e sviluppo
dell'industria rispetto al PIL. Tuttavia, se si considera l'evoluzione nel tempo di questi parametri, la
Svizzera denota tassi di crescita per entrambi gli indicatori tra i più bassi. La quota delle uscite dello
Stato per la ricerca è dunque al di sotto della media OCSE.
In molti settori la ricerca e lo sviluppo sono particolarmente costosi, ad esempio nella medicina, nelle
biotecnologie, nelle nanotecnologie o nella tecnologia dell'informazione. Nell'economia globale e di
fronte alla crescente pressione per il contenimento dei costi, le imprese sono costrette a intensificare
le collaborazioni, le alleanze e le cooperazioni. Le imprese private, le università o le istituzioni di
ricerca pubbliche devono sostenere gli sforzi per l'ottimizzazione dell'impiego delle risorse e dei
risultati della ricerca.
È necessario valutare se non sia opportuno che la Confederazione contribuisca in modo significativo
alla costituzione di una fondazione per la ricerca svizzera mettendo a disposizione alcuni spazi che
si libereranno prossimamente (ad esempio, l'aerodromo militare di Dübendorf che sarà liberato
nell'ambito del nuovo concetto relativo agli stazionamenti dell'esercito) oppure altre superfici
inutilizzate già disponibili o che lo saranno in futuro. Quali enti fondatori potrebbero entrare in
considerazione, oltre alla Confederazione, i cantoni d'ubicazione, le imprese, i politecnici federali di
Losanna e Zurigo, le università e gli istituti di ricerca. La fondazione dovrebbe perseguire tre scopi: il
reperimento di terreni e infrastrutture per attività di educazione e ricerca, l'attribuzione dei ricavati
della vendita dei terreni per attività di ricerca e la formazione di una riserva strategica di territorio per
l'insediamento di grandi progetti nel settore industriale dell'alta tecnologia.
Dichiarazione del Consiglio federale del 17.05.2006
Il Consiglio federale propone di accogliere il postulato.
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