LA NONNA E IL NIPOTINIO

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LA NONNA E IL NIPOTINIO
LA NONNA E IL NIPOTINIO
Noemi prese il bambino, se lo pose in grembo e gli fece da nutrice.
dicevano: È nato un fi glio a Noemi! ( Ru t 4, 16 -17)
E le vicin e
Delizioso è il quadretto di una n on na ch e coccola sulle sue ginocchia il nipotino
avuto dalla n uora R ut. Tutto questo è raccolt o nel frammento che abbiamo ritagliato d a
quell’appassionato e tenero libretto che re ca il nome della protagonista, Rut appu n to,
una stranier a della regione di Moab che da un ebreo, Booz, avrà il bambino che ora sta
giocando sulle ginocchia della nonna No em i. Il suo nome è Obed e, a sua volta, egli sa rà
il nonno del re Davi de, come si legg e n ella n ot a finale del libretto: «Obed fu il pad re d i
Iesse, padre di Davide» (4,17).
In r ealtà, al le spalle di questa scenet ta dolce e serena c’è un fondale fosco, fa tto
di emigrazion e, di malattie, di morte, di f am e. Rut, infatti, era vedova di un altro ebreo,
di nome Chilion (un programma: “consunzio ne ”!), che si era consumato presto in q uella
terra stranier a, ove si era recato con la sua famiglia in cerca di lavoro. La sua vedo va
moabita, Rut, non aveva voluto rimane re nella sua patria Moab, ma aveva deciso di seg u ire
la suocera Noemi che ri entrava nella te rra d’I sraele.
Là, nel villaggio d’origine d i Bet le mme, le aspettavano la miseria e la fame :
la sopravvivenza era loro assicurata d al g rano che riuscivano a spigolare dietro ai
mietitori. Ma la svolta stava per comp ier si: un ricco proprietario terriero, Booz, si sare b be
invaghito della giovane vedova Rut e l’avr ebbe resa sposa e madre. La storia che abb iamo
sunteggiato è not a e ha conquistato l’ar te crist iana, soprattutto per il legame di Rut con
Davide.
Due sono le considerazioni che vorr emm o fare davanti alla narrazione contenuta
in questo libre tt o, scri tt o in un ebraico t er so e affascinante. La prima è quella che fluisce
dall’atmosfera del racconto: vi si respira un’ar ia campestre, si è lontani dal clamore de lle
città e dalle i mprese grandiose. Ci sono, cert o, difficoltà e asperità nell’esistenza; lo
stesso m atri monio con Booz avverrà solo dopo il superamento di un ostacolo legale n o n
proprio marginale. Ma la trama della sto ria sprizza pace e fiducia, coraggio e speranza.
È la celebr azione del la semplicità de i sent imenti e della fede nella Provvidenza divina
ed è anche l’esaltazione di una donn a st ra niera che è accolta nella comunità ebra ica a
pieno titolo, f ino al punto di essere l’ an tenat a del grande re Davide. È per questa via che
Rut entrerà anche nella genealogia di Gesù, co me ricorda Matteo: «Booz generò Obed d a
Rut» (1,5). Ad A braham Lincoln, famoso pr esidente degli Stati Uniti, ucciso da un fana tico
nel 1865 dopo aver abolito la schiavitù degli af roamericani, si attribuisce questa fras e: «Il
Signore predili ge l a gente comune. È p er q ue sto che ne ha creata così tanta». È pro p rio
ciò che incontriamo nel libro di Rut.
L’altra n ota che vogliamo aggiunger e riguarda i nonni che hanno in Noemi una loro
protettrice, così come accadrà per Lo ide, la nonna di Timoteo, collaboratore di san P aolo
(2 Timoteo 1,5), o come era stato anche per Ge sù Ben Sira, il sapiente biblico il cui libro ,
scritto originariamente in ebraico, è a n oi n ot o soprattutto attraverso la traduzione in greco
compiuta dal nipote. È curioso osserva re che in greco “nonno” si dice páppos e “non na”
mámmê , attest ando una funzione sup plet iva d i cura, di amore e di educazione genitoriale
espletata dai nonni soprattutto ai nostr i giorn i.
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