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Introduzione alla seconda edizione
XIII
Presentazione di Pier Luigi Fabrizi
Prefazione di Andrea Riello
XVII
XIX
Introduzione
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Il Nuovo Accordo sul Capitale
1.1 La vigilanza sulle banche e le esigenze di revisione
dell’Accordo del 1988
1.2 L’articolazione dell’Accordo del 2004
1.2.1 I tre Pilastri
1.2.2 I destinatari della normativa
1.2.3 Tempi di adozione, la Direttiva Europea
e la posizione degli altri paesi
1.3 I concetti di credit risk management utilizzati
dal Nuovo Accordo
1.3.1 I concetti di rischio e le relazioni
con i sistemi di rating
1.3.2 I concetti di rischio e la relazione
con il capitale proprio
1.3.3 Confronto tra Basilea 2 e i sistemi gestionali
per il calcolo dei requisiti patrimoniali
1.3.4 Il concetto di default scelto da Basilea 2
e le sue implicazioni più immediate
1.3.5 La natura dei rating creditizi: alcuni miti da sfatare
1.3.6 Il passaggio dai rating del debitore
alle probabilità di default
1.3.7 Il passaggio dal rating della LGD
alle perdite in caso di default
1.4 La mappa del trattamento del rischio di credito
nel Nuovo Accordo
1.5 I tre approcci di Basilea 2 al rischio di credito
1.5.1 L’approccio standard
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I NDICE
1.5.1.1 Le novità e il trattamento
delle componenti di rischio
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1.5.1.2 Le dodici categorie di esposizioni
on-balance sheet
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1.5.1.3 Le tecniche di mitigazione
del rischio di credito
59
1.5.2 Gli approcci basati sui rating interni (IRB approach) 64
1.5.2.1 Le sei categorie di esposizioni
e le loro sottocategorie
64
1.5.2.2 Gli approcci ammessi
per le varie categorie di esposizioni
69
1.5.2.3 Il calcolo della EAD e di K
per le esposizioni verso debitori corporate,
governi e banche
70
1.5.2.4 Approccio foundation per le esposizioni
verso debitori corporate, governi e banche 73
1.5.2.5 Approccio advanced per le esposizioni
verso debitori corporate, governi e banche 79
1.5.2.6 Il calcolo della EAD e di K
per le esposizioni retail
81
1.5.2.7 Il trattamento delle perdite attese
e delle rettifiche sui crediti
82
1.6 La validazione del sistema di rating interno
83
1.6.1 Validazione quantitativa e qualitativa,
regolamentare e gestionale
83
1.6.2 La validazione quantitativa: le performance
previsionali del sistema di rating
85
1.6.3 La validazione qualitativa
91
1.6.3.1 La struttura del sistema di rating
91
1.6.3.2 L’esclusione dell’ipotesi del doppio
binario e la relazione tra i rating
ed i processi di controllo andamentale
93
1.6.3.3 Le modalità di determinazione dei rating 94
1.6.4 Gli organi e i soggetti coinvolti nel funzionamento
e nella validazione dei sistemi
98
1.6.5 Le altre proposte e normative rilevanti
del Comitato di Basilea
99
1.7 Conclusioni sulla struttura del Nuovo Accordo
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2
Le decisioni delle banche
2.1 L’impatto di Basilea 2 sui requisiti patrimoniali
2.2 È Basilea 2 a imporre l’utilizzo dei sistemi di rating?
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I NDICE
2.3 Agenzie di rating e banche: a chi spetta che cosa
2.4 Lo snodo critico: la scelta dei sistemi di assegnazione
dei rating interni
2.5 Rating e creazione delle “divisioni corporate”:
la teoria contraddetta
2.6 Banche grandi e piccole
2.7 Il cambiamento delle politiche di gestione
e delle procedure interne
2.7.1 Applicazioni gestionali e regolamentari
del credit risk management
2.7.2 Il controllo dell’efficacia dei processi
e i report direzionali
2.7.3 Amministrazione dei crediti
e formazione del bilancio
2.7.4 La gestione del credito: le deleghe di autonomia
2.7.5 Il pricing dei crediti e l’accertamento
delle condizioni di redditività
2.7.6 Le scelte di composizione del portafoglio prestiti
2.8 La prociclicità di Basilea 2
2.9 Conclusioni: le pressioni sulle banche si riverberano
sugli altri attori dell’economia
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Le decisioni delle imprese
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3.1 Perché il Nuovo Accordo di Basilea
deve interessare alle imprese?
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3.2 I concetti chiave del Nuovo Accordo di Basilea
per la comprensione degli effetti sulle imprese
159
3.2.1 I termini generali del problema: il mondo
delle imprese visto attraverso lo spirito di Basilea 2 159
3.2.2 Il tema della conoscenza del cliente
162
3.2.3 Lo schema di analisi proposto per valutare
gli effetti sulle imprese
166
3.3 Il metodo standard e gli effetti sulle imprese
169
3.3.1 Come cambia la valutazione delle imprese
nell’ottica dell’approccio standard
169
3.3.1.1 Il ricorso al rating di un’agenzia esterna 170
3.3.1.2 La valutazione delle garanzie
171
3.3.2 Le scelte da compiere per le imprese:
come governare il profilo del merito creditizio
172
3.3.3 Le scelte da compiere per le imprese:
come impostare la politica delle garanzie
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VIII
I NDICE
3.4 La determinazione del rating del debitore:
le aree di impatto sull’impresa
3.4.1 Gli aspetti generali del problema:
come viene valutata un’impresa?
3.4.2 La valutazione dell’impresa e le possibili modalità
di assegnazione del rating da parte della banca
3.4.3 L’impresa di fronte all’analisi competitiva svolta
dalla banca
3.4.4 L’impresa di fronte all’analisi economica
e finanziaria svolta dalla banca
3.4.5 L’impresa di fronte all’analisi andamentale
svolta dalla banca
3.5 Che cosa devono fare le aziende
per ottenere rating migliori
3.5.1 La gestione del flusso informativo e documentale:
le quattro azioni da intraprendere
3.5.1.1 La prima azione: costruire
un track record di bilancio
3.5.1.2 La seconda azione: intervenire
sulla trasparenza fiscale
3.5.1.3 La terza azione: allargare
le informazioni extracontabili
3.5.1.4 La quarta azione: documentare
il percorso evolutivo dell’azienda
3.5.2 Lo sviluppo di una nuova cultura della relazione
con la banca: le sei azioni da intraprendere
3.5.2.1 La prima azione: costruire
una politica della comunicazione
3.5.2.2 La seconda azione: cogliere
l’effetto disciplina del rating
3.5.2.3 La terza azione: ricercare
relazioni basate su temi specialistici
3.5.2.4 La quarta azione: ridurre
la frammentazione dei rapporti
3.5.2.5 La quinta azione: ricercare
vicinanza culturale o territoriale
3.5.2.6 La sesta azione: sviluppare
una politica di networking
3.5.3 Il governo della strategia e delle scelte operative
dell’impresa: le tre azioni da intraprendere
3.5.3.1 Le azioni sulla strategia aziendale
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I NDICE
3.5.3.2 Le azioni sull’equilibrio economico
e finanziario
3.5.3.3 Le azioni sulla gestione andamentale
3.6 Un approfondimento sull’approccio IRB advanced:
la LGD e le imprese
3.6.1 Le aree di impatto sulla valutazione della LGD
3.6.2 Come le imprese devono impostare la politica
delle garanzie: le sei linee guida
3.6.2.1 La prima linea guida: riallocare
il portafoglio delle garanzie
3.6.2.2 La seconda linea guida: ridefinire
il rapporto fra soci e impresa
3.6.2.3 La terza linea guida: ricercare
controparti qualificate
3.6.2.4 La quarta linea guida: monitorare
il valore delle garanzie
3.6.2.5 La quinta linea guida: focalizzare
gli aspetti tecnico-legali
3.6.2.6 La sesta linea guida: compiere
arbitraggi
4
Le decisioni degli altri attori
del sistema economico e finanziario
4.1 L’individuazione degli altri attori coinvolti
dal Nuovo Accordo di Basilea
4.2 Il sistema dei Confidi
4.2.1 Le caratteristiche di fondo del sistema
dei Confidi: il ruolo storico svolto in Italia
4.2.2 L’organizzazione dell’attività e le competenze
sviluppate dai Confidi: i tratti distintivi
4.2.2.1 Il posizionamento dei Confidi
nel mercato
4.2.2.2 Il prodotto offerto dai Confidi
4.2.2.3 La dimensione operativa dei Confidi
4.2.2.4 Il rapporto dei Confidi con il territorio
di appartenenza
4.3 Le novità introdotte dalla legge n. 269 del 2003
4.4 L’impatto del Nuovo Accordo di Basilea sui Confidi
4.4.1 Quali effetti produce sui Confidi
il Nuovo Accordo di Basilea?
4.4.1.1 I Confidi e il trattamento delle garanzie
nell’approccio standard e nell’approccio
IRB foundation
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I NDICE
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4.4.1.2 I Confidi e il trattamento delle garanzie
nell’approccio IRB advanced
4.4.2 Le scelte operative che i Confidi devono affrontare
4.4.2.1 Il rapporto fra disposizioni
regolamentari e prodotti
4.4.2.2 La segmentazione delle relazioni
fra Confidi e impresa
La prospettiva di evoluzione strategica dei Confidi:
le cinque direzioni da seguire
4.5.1 La prima direzione: adeguarsi
al modello dell’intermediario vigilato
4.5.2 La seconda direzione: attivare
un processo di concentrazione
4.5.3 La terza direzione: presidiare
la valutazione della clientela
4.5.4 La quarta direzione: diversificare il sistema
delle relazioni con gli intermediari
4.5.5 La quinta direzione: riconfigurare
e allargare l’offerta
Il sistema delle Camere di Commercio
4.6.1 Le caratteristiche di fondo del sistema camerale:
il ruolo storico svolto in Italia
4.6.2 L’organizzazione dell’attività e le competenze
sviluppate dal sistema camerale
L’impatto del Nuovo Accordo di Basilea sul sistema
camerale e le possibili risposte strategiche
4.7.1 Gli effetti del Nuovo Accordo sulle Camere
di Commercio
4.7.2 Le sfide strategiche da affrontare: verso una nuova
politica di intervento delle Camere di Commercio
4.7.2.1 La mappa delle politiche di intervento
4.7.2.2 La scelta delle politiche di intervento:
gli elementi di valutazione
4.7.2.3 Le relazioni con il sistema delle banche,
dei Confidi e delle imprese
Il sistema della finanza pubblica e l’impatto
del Nuovo Accordo di Basilea
4.8.1 Le caratteristiche di fondo della finanza pubblica
4.8.2 L’evoluzione della finanza pubblica
dopo l’introduzione del Nuovo Accordo
di Basilea: le linee di intervento
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I NDICE
4.8.2.1 I fondi di garanzia
4.8.2.2 I finanziamenti a tasso agevolato
4.8.2.3 I contributi in conto capitale
4.8.2.4 La politica fiscale
4.8.2.5 La politica delle infrastrutture
4.9 Il ruolo giocato dalla Pubblica Amministrazione
4.9.1 La Pubblica Amministrazione quale soggetto
valutato dalle banche
4.9.2 La Pubblica Amministrazione quale soggetto
che incide sulla valutazione di altri operatori
4.9.3 Il nodo critico del sistema di regole
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Conclusioni
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Bibliografia
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