Consiglio Comunale del 13/04/2012

Transcript

Consiglio Comunale del 13/04/2012
 COMUNE DI CASERTA
CONSIGLIO COMUNALE DEL 13 APRILE 2012
INIZIO ORE 10, 00
Il SEGRETARIO GENERALE PROCEDE ALL’APPELLO.
RISULTANO ASSENTI:DEL GAUDIO, DEL ROSSO, CICIA, MAIELLO, TENGA, OLIVA,
CIONTOLI, NAPOLETANO, RUSSO, MARZO, MARINO, ZULLO, CORVINO, COMUNALE,
NAIM, FALCO, COBIANCHI.
SONO PRESENTI GLI ASSESSORI: FERRARO,GRECO, CATERINO, DE NEGLIO, CASALE,
PARISELLA.
PRESIDENTE - Con 16 presenti, il Consiglio Comunale essendo in seconda convocazione é
valido
C.C.13 APRILE 2012 PUNTO N. 1 ALL’ORDINE DEL GIORNO:
“APPROVAZIONE VERBALI SEDUTE PRECEDENTI”
PRESIDENTE - Se non ci sono interventi, passiamo alla votazione dei verbali per alzata di mano.
Chi é favorevole?
Tutti favorevoli.
Approvato all’unanimità il punto n.1 all’ODG.
2 C.C.13 APRILE 2012 PUNTO N.2 ALL’ORDINE DEL GIORNO:
“INTERROGAZIONI ED INTERPELLANZE”
PRESIDENTE - Abbiamo una seduta oggi prevalentemente sulle interrogazioni ed interpellanze,
poi ci sarà l’ordine del giorno del Consigliere Tresca “Città sicura a misura di donna”.
Le interrogazioni abbiamo detto di farne quante più possibile, in modo da esaurirle, anche perché
alcune sono abbastanza datate. C’é un elenco che abbiamo presentato in base all’ordine della
presentazione delle interrogazioni, questo elenco non lo seguiremo così come é stato dato, perché
ci sono alcuni Assessori che stanno per sopraggiungere, sono stati impegnati in altre riunioni quindi
non sono presenti al momento, ma interverranno successivamente, e l’Assessore Ucciero ha
comunicato che per motivi personali oggi non potrà essere presente in aula, per cui tutte le
interrogazioni ed interpellanze che sono state rivolte esclusivamente dell’ Assessore Ucciero
verranno poi posticipate in un’altra seduta di Consiglio Comunale, che é quella del Consigliere
Apperti sul comportamento ostativo della Soprintendenza BB.CC. e l’altra rivolta da parte del
Cobianchi sulla pubblica illuminazione delle sottovie di accesso, poi ce ne sono altre due che
possono essere discusse perché sarà presente l’Assessore Greco sia per quella del Consigliere
Ursomando riqualificazione area Parco Primavera e sia per quanto riguarda il parcheggio presso
l’Ospedale San Sebastiano del Consigliere De Michele.
Abbiamo poi deciso di interrompere verso le 13,30 per poi riprendere nel pomeriggio.
E’ presente l’Assessore Ferraro, quindi penso di iniziare proprio con lui, con l’ interrogazione del
Consigliere De Michele la n.3 del 13/01/2012 avente ad oggetto:”Sicurezza via Ferrarecce e Rione
Acquaviva”, risponde l’Assessore Ferraro. La parola al Consigliere De Michele per l’illustrazione.
CONSIGLIERE DE MICHELE FRANCESCO – Signor Presidente, signori Consiglieri, signori
della Giunta; innanzitutto verifico signor Presidente che anche questa interrogazione come la gran
parte di quelle che oggi siamo chiamati a discutere é un’interrogazione datata, un’ interrogazione
che risale a gennaio di quest’ anno, ma ce ne sono alcune che addirittura risalgono a settembre
dello scorso anno, e quindi in premessa mi permetto di approfittare di questo momento anche per
dire che, essendo lo strumento dell’interrogazione uno dei pochi e più significativi strumenti, oltre
ai lavori delle Commissioni, che rimangano ai Consiglieri Comunali per poter esercitare e portare
all’attenzione del Consiglio e dell’ Amministrazione i problemi della città. Quindi ne approfitto per
dirle che, visto che fino ad oggi a abbiamo avuto delle difficoltà oggettive rimandare di volta in
volta la discussione delle varie interrogazioni, perché si sono succeduti momenti come la
discussione sul dissesto, poi sul bilancio, però le chiediamo come Partito Democratico, ma credo
di poter dire anche per i colleghi dell’ opposizione di immaginare nel proseguo dei lavori di questo
Consiglio tempi molto più stretti per rendere attuale le discussioni che andiamo a fare.
Per quanto riguarda l’interrogazione in oggetto, signore vice Sindaco, ho presentato questa
interrogazione alla luce, non solo di numerosi articoli di stampa che segnalavano un aumento della
microcriminalità in alcune zone della città ed in particolare dell’area che va da via Ferrarecce
verso il quartiere Acquaviva, compreso il quartiere Acquaviva, ma le dico che molti cittadini ,
essendo io cresciuto in quella zona, ho ancora mio padre che abita in quella zona e frequento
spesso via Ferrarecce. Quindi, anche per le segnalazioni numerosissime che mi sono venute di un
particole aumento di fenomeni piuttosto gravi e preoccupanti, per cui ho sentito il dovere di
presentare questa interrogazione. Come sappiamo quell’ area, sicuramente tutto il quartiere
Acquaviva, ma mi riferisco in questo momento in particolare a via Ferrarecce é una zona un po’
paradossale per certi aspetti é un vecchio problema della città. In realtà é una zona ancora
perfettamente identificabile e con il centro cittadino, e da via Ferrarecce a Corso Trieste sono
poche centinaia di metri. E’ una zona che ha avuto a partire dagli anni 60’,ma soprattutto negli anni
3 C.C.13 APRILE 2012 70’ ed 80’ un incremento notevolissimo di sviluppo e che per questo tra le altre cose vede in
quella zona una forte incidenza di popolazione anziana, quindi questi problemi acquisiscono un
significato più forte perché c’é una significativa presenza di anziani. É una zona, come dicevo, per
alcuni aspetti paradossale, perché pur essendo pieno centro cittadino in qualche modo la divisione
anche fisica per quanto superato dal Ponte di Via Napoli, però ha una sorta di separatezza dal
centro cittadino. E’ una zona con una forte densità abitativa basta fare una passeggiata per via
Ferrarecce per capire il traffico, insomma é una zona che presenta una serie di problemi.
Questa interrogazione però nasce dalla preoccupazione oggettiva di un aumento forte della
microcriminalità, almeno da quello che si apprende dagli organi di stampa e da quello che viene
riferito dai cittadini.
Quindi il motivo di questa interrogazione é questo, la richiesta che noi facciamo come Partito
Democratico é che in quella zona, ma non solo in quella zona di via Ferrarecce ma anche tutto il
quartiere Acquaviva veda un momento nuovo di attenzione diversa che non é riferita solo al
fenomeno in se, cioé l’aumento della microcriminalità, ma l’attenzione più complessiva che crei
condizioni di vivibilità maggiore, che elimini alcune di quelle condizioni che creano fenomeni,
soprattutto in questa fase scippi, furti in casa, in qualche caso anche rapine nelle abitazioni,
fenomeni anche abbastanza preoccupanti. Quindi quello che noi le chiediamo é di immaginare
una maggiore presenza delle Forze cittadine dei Vigili Urbani , soprattutto per una coincidenza di
una serie di attività che richiamano molte persone in quell’area, anche dal punto di vista del traffico
é diventata una zona difficilmente vivibile . Non ci sono aree a parcheggio a pagamento, quindi
molte persone preferiscono lasciare la propria auto per poi prendere i mezzi di trasporti vicini, che
possono essere quelli ferroviari, c’é la stazione a pochi metri o i mezzi pubblici su strada, perché
anche lì ci sono punti importanti di riferimento; per cui noi chiediamo un aumento del controllo ed
una maggiore, se é possibile, sinergia con le Forze dell’Ordine superiori, vale a dire la Questura , il
Comando dei Carabinieri che già per la verità, me lo riferiscono in molti, cercano con i mezzi che
hanno a disposizione di risolvere il problema con una maggiore presenza , una maggiore
attenzione, ma forse un miglior coordinamento ed una maggiore presenza delle forze della città
potrebbero quanto meno alleviare questa situazione. Grazie
ALLE ORE 10,10 ENTRA MARINO .
ASSESSORE FERRARO - Voglio ringraziare il Consigliere De Michele che mi dà la possibilità di
dire quello che é stato fatto, perché le interrogazione non é che sono sempre conflittuali, creano
una sinergia ma per verificare lo stato dell’ arte e verificare le condizioni che se é stato fatto
qualche cosa lo miglioriamo, se non é stato fatto lo iniziamo a fare. Inizierei, se mi permette
Consigliere De Michele, me la riservo nell’ ultima parte la risposta per la microcriminalità
all’interno del quartiere Acquaviva, ma credo che il Consigliere Antonucci, insieme a tanti altri si
sta impegnando moltissimo in questa cosa anche su questi temi. Credo che l’Amministrazione ha
preso non un impegno, ma a cuore una situazione che ormai da anni crea difficoltà non solo a noi,
che siamo di Caserta e che abbiamo vissuto in quel posto, perché la gente si lamenta che via
Acquaviva che ha avuto un momento di imbarazzo perché pare che sia un’ altra Caserta, ma
dobbiamo tentare di farla diventare e Caserta e farla entrare in quello che é il tessuto urbano, quello
che da quest’altra parte abbiamo e dobbiamo riportare nelle cose naturali che dobbiamo fare.
Inizio dalla richiesta dell’ ACMS, ci siamo incontrati con dei Comitati, c’é stata una modifica di
una corsa che era stata chiesta ma purtroppo é successo quello che é successo. In questi giorni
abbiamo un incontro con la CLP che ha vinto la gara che accompagnerà questo processo fino al
31/12/2012 poi ci saranno le gare e credo che dobbiamo delineare quelle che sono i principi delle
nuove linee che dovranno attraversare Caserta. Quando noi inizieremo a fare questo ragionamento
mi piacerebbe avere anche i Consiglieri di maggioranza e di opposizione, invece di arrivare alla
riunione gradirei che i Consiglieri mi segnalino le esigenze che ci possono essere sulle linee attuali
o delle modifiche da apportare, così dopo facciamo l’incontro per definire le difficoltà. Il problema
4 C.C.13 APRILE 2012 delle ACMS, c’é stato un momento per vicissitudini che non afferiscono a nessuno, ma solo ad un
momento difficile che il Comune ha attraversato come fatto del dissesto, per cui ci sono stati
momenti molto difficili, anche problemi con la Tesoreria che ci ha portato un momento difficile,
proprio di gestione della Nettezza urbana, lo spazzamento. Anche su questo siamo intervenuti
perché a via Acquaviva con il Comando Negro e con il Consigliere Antonucci e chi altro ha
partecipato, non ricordo i nomi, ci é stata una riunione dove via Acquaviva, credo che per quanto
riguarda la presenza del macchine, degli operatori ecologici, ormai vive una situazione di
tranquillità ed é apprezzata anche dai cittadini. Per quanto riguarda la sicurezza é chiaro che
quando facciamo l’interrogazione ci diciamo certe cose, ma sono cose di facciata, quando
parlavamo dell’ isola pedonale, della ZTL, é un filone dove seguire determinati processi. Perché
per abbassare la microcriminalità ci sono delle condizioni che dobbiamo perseguire, credo che
l’impegno del comandante Negro e successivamente avendo potenziato anche il discorso delle
pattuglie a via Acquaviva, é monitorato, poi ci sarà il discorso della videosorveglianza, del
telecontrollo che libererà risorse e credo che anche su questo potremo aumentare le presenze e dare
un po’ di serenità e tranquillità a queste situazioni che si stanno manifestando. Devo dire la verità,
almeno dalle cose, dopo che lei ha fatto l’interrogazione mi sono andato a leggere un po’ le carte, e
diciamo che c’é stato un decremento di questi fenomeni, sarà un fatto invernale o estivo, non lo so,
ma l’impegno anche della Polizia Municipale, delle Forze dell’Ordine che é stato discusso nella
riunione di ordine pubblico che si é fatto in Prefettura, credo che questo la dice lunga sulle
situazioni che iniziamo a preparare e per poi fare quel sistema di qualità sul territorio che deve
essere necessariamente così.
CONSIGLIERE DE MICHIELE FRANCESCO - Ringrazio l’Assessore Ferraro, almeno dalle
notizie che apprendiamo dai mezzi di comunicazione, appare che c’é una questione di tempi,
probabilmente il periodo natalizio che é precedente, e le cose che possiamo immaginare. Lei ha
colto lo spirito di questa interrogazione, noi abbiamo una funzione comune, che é quella di tentare
di migliorare le condizione di vita dei nostri concittadini e proprio per questo, cioé la possibilità dei
prossimi mesi, delle settimane, di liberare del personale, visto l’entrata in funzione della
videosorveglianza, se fosse possibile in quell’area immaginare una vera e propria presenza, perché
la microcriminalità é un fenomeno collegato a tante altre condizioni. Restituire altre via Ferrarecce
e all’asse di Via Acquaviva, fisicamente ad una condizione di maggiore civiltà, credo che limiti
anche i fenomeni di degenerazione a cui abbiamo fatto riferimento prima.
PRESIDENTE – Passiamo all’interrogazione n. 9 del 2/02/2012 a firma del Consigliere Apperti
avente ad oggetto:”Diritto alla Pedonalità”, risponde l’Assessore Ferraro.
CONSIGLIERE APPERTI FRANCESCO - Volevo ringraziare i Consiglieri di maggioranza
presenti che hanno consentito di garantire il numero legale a questo Consiglio Comunale che
ingiustamente nei corridoi é stato bollato come non Consiglio Comunale di poca importanza
perché conteneva per lo più interrogazione ed interpellanza. Ritengo che le interrogazioni, per
quanto siamo presentate in larga parte o in toto dai Consiglieri di Minoranza, sono un momento in
cui, anche al di là dell’ appartenenza politica, si possono porre problemi ed evidenziare delle
situazioni ed avviare insieme dei processi di miglioramento. Voglio ringraziare il Comandante
Negro che preliminarmente alla discussione di questa interrogazione, anche questa un po’ datata
ma sempre attuale, mi ha fornito alcuni dati interessanti sulle attività della Polizia Municipale in
contrasto a quelle che sono le violazioni del Codice della Strada che interessa in particolare la
circolazione dei pedoni. Vorrei ringraziare il Comandante che nella mia interrogazione non c’era
un intento di critica o polemica nei confronti dei Vigili Urbani, perché abbiamo avuto modo di
discutere molto spesso della scarsità dei mezzi e delle risorse che il Comandante sa gestire con
professionalità ma anche con molta passione e volontà. La possibilità di muoversi a piedi con
sicurezza e comfort é un argomento molto caldo, proprio recentemente il nostro Sindaco é stato in
5 C.C.13 APRILE 2012 una trasmissione a discutere della mobilità dei disabili, ma ce riflettiamo i diversamente abili, sono
le persone che in maniera maggiore risentono delle problematiche degli spostamenti in città, ma in
ordine di disagio vengono altre categorie che sono egregiamente riportate nel programma di
governo della maggioranza, si parla di pedoni al primo posto, in una gerarchia che viene definita
sacra all’interno della quale viene fatta una ulteriore gerarchie in cui si parla di disabili, bambini
ed anziani, di donne incinte, dopodiché si passa alle bici, al trasporto pubblico, infine all’auto che
deve essere disincentivata. Io nella mia interrogazione evidenzio i 4 punti principali sui quali
porre l’attenzione, che limitano la circolazione alle persone che scelgono i pedoni, il mezzo più
antico, sicuro ed economico per muoversi
in una città piccola e pianeggiante come la nostra.
Basta muoversi di poche centinaia di metri in città e ci si accorge, e immaginando di essere un
persona con limitate capacità motorie, quasi dell’impossibilità di muoversi. Infatti ritornando alla
discussione in quella trasmissione televisiva che nacque con il Sindaco presente, ci fu molta
meraviglia e stupore nello scoprire che i disabili per prendere un treno per andare a Napoli devono
concordare con Trenitalia il viaggio e spostamento. Questa cosa sicuramente é disdicevole, ma il
disabile il problema lo incontra prima, perché deve capire anche come arrivare alla stazione, a
meno che non abbia persone che lo accompagnino. Per quanto riguarda le barriere architettoniche
il problema ritorna alla spartizione dei fondi che dovrebbero essere destinati in via prioritaria a
questo tipo di interventi, i famosi fondi ex art.208 del codice della strada, ho già fatto le mie
considerazioni su come sono stati suddivisi questi fondi quest’anno ma anche negli anni precedenti,
spero che le interlocuzione già avute con il Comandante ed altri attori della Giunta possano
proseguire in serenità e ridiscutere le strategie per poter destinare i giusti fondi, in particolare per
le barriere architettoniche c’é da avere più coraggio nel destinare le risorse utilizzabili per questi e
scopi. Poi passiamo a un altro problema, il problema dei cantieri. Si vedono in ogni parte della città
spesso e volentieri canteri, spesso transitori, per ristrutturazioni di palazzi, opere fognarie e altro
che non rispettano un articolo del codice della strada, anzi di esecuzione ed attuazione, sono
modifiche del codice della strada, articolo 40 che prevede e cito… “in caso di opere se non esiste
marciapiede o se é stato occupato dal cantiere, occorre delimitare e proteggere un corridoio di
transito pedonale lungo i lati prospicienti il traffico veicolare della larghezza di almeno un metro.”
In questo caso, non sono conoscenza di sanzioni che siano state comminate a ditte che operano
questo tipo di lavoro. Non ho mai visto neanche opere di protezione per i pedoni, e questa
potrebbero attività che non solo porta vantaggio alle persone che si portano a piede in quei tratti ma
anche alle casse comunali con l’elevazione di giuste sanzione, in quanto non si tratta di
persecuzione ma semplicemente di applicazione del Codice della Strada. A questo punto due
proposte: una collaborazione più stretta tra le attività produttive che autorizzano questi lavori e la
polizia municipale, basterebbe che quando venga aperto un cantiere che ingombra un
marciapiede venga fatta comunicazione ufficiale anche ai Vigili, che dopo 7 o 15 giorni possano
andare a verificare se sono state rispettate le norme. Essendo un articolo meno noto del codice della
strada una parte del Corpo dei Vigili non é a conoscenza o non lo ricorda, quindi una direttiva di
fare attenzione anche a questo tipo cose, anche perché si tratta di strutture fisse, non c’é bisogno di
rincorrere uno scippatore, si vedono solo lì e potrebbero essere sanzionate in maniera molto
semplice. Il terzo problema é quello delle numerose attività commerciali che anche a seguito dei
rilievi e delle attività messe in opera dall’Assessore Caterino, pagano la tassa dell’occupazione del
suolo pubblico, però limitato a quello che é uno spazio contingentato o vanno ad occupare i
marciapiedi in modo invasivo da non consentire, visto anche l’afflusso delle persone proprio in
quelle attività, non consentono il traffico dei pedoni in quei marciapiedi, costringendoli a riversarsi
in strada con tutti i rischi che questo comporta. In questo momento non sto pensando neanche
troppo ai gazebo, dei quali si é parlato tanto, ma anche ad attività dei fruttivendoli e quant’altro.
Infine in tutto questo c’é anche una componente di inciviltà diffusa dei nostri concittadini, di chi
viene in città per altri motivi. In questo rivolgo un invito, ma non é polemica quanto é stato fatto
finora, ma di incoraggiamento al corpo dei vigili e anche all’Assessore che li coordina a controllare
il territorio. Ovviamente queste infrazioni sono anche più visibili a piedi dai vigili che invece a
6 C.C.13 APRILE 2012 quando la pattuglia circola in automobile nota di più le infrazioni e i problemi che riguardano la
circolazione degli autoveicoli.
ALLE ORE 10,25 ENTRANO OLIVA E COBIANCHI
ASSESSORE FERRARO - Ringrazio il Consigliere Apperti che anche se questa interrogazione
che é datata, l’ha letta ma si é dato anche delle risposte, che per quanto mi riguarda noi ci stiamo
confrontando anche con il comandante, sono dei suggerimenti che vengono dati dal Consigliere
Apperti che noi sposiamo in pieno. E’ una situazione che é sotto gli occhi di tutti, che viviamo
quotidianamente , che mi fa piacere che il Consigliere dica di questa inciviltà diffusa, perché al di là
delle considerazioni che possiamo fare del lavoro che ci mettiamo, dei vigili, dei Consiglieri , alla
fine ci ritroviamo di fronte ad un muro che si chiama inciviltà che vanifica tutto il lavoro che é stato
fatto. Per cui credo che al di là delle 4560 contravvenzioni per chi lasciva il veicolo in sosta sul
marciapiede, ed altro. Credo che più di questo bisognerebbe alzare le sanzioni, ci dovremmo
impegnare di più su un’azione di sensibilizzazione per quando riguarda questi processi e credo che
sostanzialmente la possibilità la teniamo. Accolgo positivamente suggerimenti che ha dato io al
Consigliere Apperti e con il Comandante, e anche con l’Ing. Navale che é il Dirigente, sicuramente
ci impegneremo. Anche perché credo che su questi problemi dovremmo creare un tavolo tecnico,
perché non é possibili investire la Commissione che anche se lavora e si impegna sulle cose, però é
distante poi da quello che é giornalmente il rapporto che si deve costruire e mettere in cantiere e
tradurlo poi nella città. Credo che alcuni di questi temi non posso neanche darle delle risposte, come
sulle barriere architettoniche, so che nei tempi passati c’é stato un discorso della Regione che é tutta
un procedura a parte, ma adesso non ricordo, ma sicuramente l’Assessore Greco lo saprà. Ma credo
che su questi altri temi dobbiamo necessariamente fare un tavolo tecnico dove anche se, io faccio un
esempio, c’é una necessità da parte di un Consigliere di opposizione, emerge, lo progetta, lo crea, é
un discorso che afferisce poi all’intelligenza, alle idee, allo studio, alla professionalità, di chi ha
preparato quel progetto , ma necessariamente ci vuole un confronto con la maggioranza, con le
forze politiche, con le associazioni, con le città, e tutto quello che concerne un rapporto diretto per
poi tradurre queste cose che diciamo nella città. Grazie .
CONSIGLIERE APPERTI FRANCESCO - La mia interrogazione andava in questo senso, sono
d’accordo sul discorso del tavolo tecnico, posso avere una competenza maggiore per motivi
personali, ma é chiaro che il Consiglio comunale é fatto di persone con competenze variegate,
dopodiché le direttive e indirizzi politici vanno tradotte in aspetti tecnici da persone che ne siamo
profondamente competenti. Colgo l’occasione di questa breve risposta per dire una cosa che avevo
omesso prima, nel suo precedente intervento in risposta all’interrogazione del Consigliere De
Michele, riparlava dei discorsi delle isole pedonali, dei parchi telematici, speriamo che arrivino
veramente, gli abitanti li stanno aspettando. Vorrei tornare molto brevemente sul discorso isola
pedonale e zona a traffico limitato. Perché Caserta ha delle aree che sono definite isole pedonale e
delle aree ZTL, AP aree pedonali, che non possono essere distinte per fasce orarie adesso avere via
Mazzini o via San Giovanni aperte al traffico fino alle 17, 30 aperte al traffico anche in fasce orarie
in cui c’é una grossa affluenza di pedoni, gli studenti la mattina, lo shopping, diventa non solo
sgradevole ma anche pericoloso per i pedoni. Corso Trieste sono d’accordo che può essere una
ZTL in determinate fasce orarie quelle di maggiore afflusso. Poi può anche essere deciso di portare
tutto a ZTL, e su questo ci potremo confrontare, ma é chiaro che con l’attivazione dei varchi, quindi
con la possibilità di aprire e chiudere i varchi in maniera molto semplice, senza l’impiego di
personale, possa essere sanata questa incongruenza.
PRESIDENTE - Essendo presente l’ Assessore Casale che ha solo due interrogazioni lo facciamo
rispondere così lo liberiamo e va a fare le cose sue più importanti per l’assessorato. Volevo farlo
intervenire su una interrogazione piuttosto datata del Consigliere Marino la n. 8 del 2/09/2011
avente ad oggetto “Servizio wi- fi nella città di Caserta e servizio ADSL nella frazione Vaccheria”
risponde l’Assessore Casale.
7 C.C.13 APRILE 2012 CONSIGLIERE MARINO CARLO - Presidente ritengo che una interrogazione depositata il 2
settembre 2011 che venga discussa oggi 13 Aprile 2012 può non avere più una logica rispetto agli
interressi della città, quindi la invito non tanto a rispettare i 20 giorni, che é quello che prevede il
nostro regolamento ma di dare un senso al nostro operato di Consiglieri Comunali, perché diventa
difficile spiegare alla città dopo 6 mesi. E’ un invito che le faccio, la prossima volta le facciamo
nelle forme previste dal regolamento
PRESIDENTE - L’invito é accolto pienamente, sappiamo che effettivamente sono un po’
anacronistiche, il tutto é legata alla situazione di gestione un po’ difficile dell’ente in questo
periodo, voi sapete che abbiamo dovuto sopprimere alcuni Consigli Comunali che avevamo già
programmato purtroppo.
CONSIGLIERE MARINO CARLO – Questi tempi di Consiglio Comunale non fanno bene alla
città , le interrogazioni consideraste vanno inserite in un contesto più ampie, perché fare un
Consiglio Comunale deserto, in cui si discute dei problemi della città ma non c’é l’attenzione di chi
deve ascoltare, cioé la rappresentanza di maggioranza del Consiglio Comunale non é bello per la
città. Non é giusto fare questo tipo di consigli deserti, Presidente é anche per lei, é una diminutio
fare consigli così, lei ci rappresenta tutti, e quindi una diminutio per la città.
PRESIDENTE - Il grado di civiltà di un Consiglio Comunale é espresso dai Consiglieri Comunali
che sono presenti sempre e sono attivi, non é diminutio fare un Consiglio Comunale solo su
interrogazioni ed interpellanze, ci sono Consigli Comunali question-time che non hanno altri
argomenti.
CONSIGLIERE MARINO CARLO - Se lei sta dicendo per il verbale che i Consiglieri Comunali
sono presenti, io le dico che ci sono 4 Consiglieri Comunali e lo dico sempre per il verbale. Gli
Assessori presenti in questo momento solo uno, Il Sindaco non c’é, sempre per il verbale lo dico.
PRESIDENTE – Mi riferivo all’ Assessore Casale che la sua interrogazione deve essere discussa
dall’Assessore Mariano, ma io mi ritrovo che deve rispondere sia lei che l’Assessore Mariano,
vuole rispondere lei?
CONSIGLIERE MARINO CARLO - Ho interrogato il Sindaco e l’Assessore competente perché
nel programma politico del centro sinistra un tema principale sia per i giovani e per chi fa uso
quotidiano di internet, era una piattaforma WIFI libero in città, o per lo meno come si utilizza in
tutte le città del nostro paese, almeno nei capoluoghi di provincia, avere delle piattaforme in città, in
piazze molto ampie in cui dare la possibilità di WIFI gratuito. Questo permette un accesso più
veloce al sistema della rete, oggi fondamentale, non solo per il collegamento tra i giovani ma
soprattutto per il sistema economico produttivo di un territorio. Su questo aspetto
l’Amministrazione comunale, su un progetto finanziato dal governo regionale del centro sinistra
ha pubblicizzato una piattaforma WIFI che in questo momento é in uso a piazza Vanvitelli in
questo Comune. Posso dire che così si spendono male i soldi dei Casertani e dei contribuenti
della Regione Campania, perché dopo che un’Amministrazione di centro sinistra finanzia una
piattaforma WIFI gratuita per i casertani, poi viene utilizzata, basta vedere giù oltre ad avere
messo un paio stand pubblicitari, aver messo una signorina che gioca a facebook poi di fatto non é
stata comunicata e non si sono creati integrazioni sociali per i giovani per poterla ampliare e
diventa una base su cui non fare crescere un progetto WIFI nell’intera città,
nelle piazze di
periferia dove c’é una difficoltà di integrazione tra i giovani e la comunità. Non c’é capacità
nemmeno con i soldi pubblicamente a mettere in campo una rete in campo WIFI seria sul territorio.
Le comunico che nella frazione Vaccheria, questo é un invito che chiedo all’Amministrazione
Comunale di mettere in campo come sollecito ai gestori della telefonia, non é in uso il servizio
8 C.C.13 APRILE 2012 ADSL creando, non un danno ai giovani, ma soprattutto a chi lavora e anche ai giovani e alle
famiglie, creando danni all’Amministrazione Comunale che su quella piattaforma ADSL comunica
anche ai cittadini di quel quartiere. Chiedo che si faccia un WIFI serio e una richiesta di intervenire
sui gestori di telefonia per poter il servizio ADSL nelle frazioni collinari .
ASSESSORE CASALE -L’interrogazione posta vede me e l’altro Assessore, che é competente
dell’area tecnologica, chiamati in causa, io chiamato in causa esclusivamente per il rapporto con i
giovani e per lo sviluppo dell’area WIFI per l’utilizzo dei giovani e delle politiche giovanili. Dico
che a mia conoscenza il progetto dell’area WIFI é stato finanziato dalla ditta che in cambio della
possibilità di istallare delle pubblicità in questa zona dove é istallata l’aria WIFI, ha potuto creare
questa zona interamente coperta e accogliente. Loro c’hanno dato massima disponibilità anche del
posto per poter creare iniziative e gestire situazioni anche con i giovani, cosa che noi pian piano
stiamo facendo e sviluppando. Non meno di ieri abbiamo organizzato una premiazione con
un’associazione di volontariato che ha fatto dei corsi di italiano per stranieri, abbiamo pensato di
farlo giù per fare conoscere quest’area e sono rimasti molto entusiasti. Quindi l’area é in continuo
sviluppo, é chiaro che il progetto con questa ditta, la quale ha voluto avviare questo iter progettuale
insieme a noi, prevede un tentativo di sviluppo WIFI prima in zona piazza Vanvitelli e poi in
piazza Ruggiero, con l’impegno di visionare dopo 9 o 10 mesi dalla partenza che é stata a dicembre,
quindi siamo ancora a3 mesi dalla partenza, di spostarsi in altre 8 piazze, con l’idea che aveva
avuto l’Assessore alle politiche giovanili, con il Dirigente, con il Forum dei giovani, di far
scegliere le 8 piazze all’ organo più rappresentativo della città di Caserta per i giovani appunto il
Forum dei Giovani. Quindi é un progetto in itinere, tutti gli interventi che i giovani stanno per
realizzare verranno svolti e pubblicizzati giù. Dal mio punto di vista, dalla mia parte politica,
stiamo strutturando tutte le attività giovanili, proprio qui sotto piazza Ruggiero, piazza Vanvitelli.
Come politiche giovanili abbiamo fatto richiesta di spostare l’Informagiovani e l’ufficio Europa
sotto qui l’aria WIFI. Consigliere gradirei che mi ascoltasse, se prima mi fa l’interrogazione,
altrimenti mi sento non considerato e non ritengo sia una corretta. Per cui dicevo, lo spostamento
delle politiche giovanili, dell’ufficio Informa giovani e dell’ufficio Europa, fronte strada nella zona
WIFI, vuol significare una cosa molto semplice, dare un punto di ritrovo ai giovani, un punto di
comunicazione tra l’Amministrazione e il mondo giovanile, penso e l’ha detto una delibera di
Giunta che prevedeva questo spostamento dell’Ufficio Protocollo al primo piano. Ritengo che da
parte mia, quella dei giovani stiamo creando tutte le condizioni per far sì che questa area si possa
sviluppare al massimo, con l’impegno con questa ditta di vederci tra 5 o 6 mesi, per capire quali
sono stati i contatti sviluppati e come espanderle ad altre 8 piazze del comune di Caserta.
CONSIGLIERE MARINO CARLO - Rimane aperta la mia interrogazione perché non c’é
l’Assessore competente sul WIFI, replico per la parte giovani, ma per me rimane la mia
interrogazione che dovremo ridiscutere. Capisco che ci sono gli impegni degli Assessori, non voglio
fare polemica altrimenti divento pesante, però replico solo per la parte giovani. Caro Assessore
Casale, lei pensa che le politiche giovanili in questa città si facciano con le premiazioni? Che
occupare il suolo pubblico sotto il Comune, vendendo la pubblicità si fa politica giovanile? Lei
pensa che senza fare una gara pubblica si danno 8 piazze ad un privato per occupare un suolo
pubblico e dargli la pubblicità? Pensa che così si fanno politiche giovanili? Signore Assessore
Casale, lei ha sbagliato le visioni della città della politica giovanile. Per i giovani bisogna
innanzitutto creare condizioni occupazionali, creare spazi per fare socialità, creare luoghi dove
fare cultura, sapere, non le premiazioni, non la vendita delle pubblicità, non i forum che non
portano in Consiglio Comunale, nella sede naturale della discussione della città quello che é la
versione e la programmazione seria di un territorio che mette al centro il giovane, non le politiche
giovanili, anche le future generazioni dei giovani, dai piccoli, dai quali si costruisce un percorso
politico che va nell’azione di governo e che va nell’azione amministrativa che lei e la sua
amministrazione non stanno portando avanti.
9 C.C.13 APRILE 2012 PRESIDENTE – Lei doveva parlare solo riferendo all’interpellanza WIFI e non sulle politiche
giovanili.
CONSIGLIERE MARINO CARLO - Non glielo consento Presidente, perché non doveva far
parlare neanche l’Assessore, allora ritiro la mia interrogazione e parlo con l’Assessore competente,
se l’ha fatto parlare delle politiche giovanili rispondo sulle politiche giovanili. Se lei lo faceva
parlare sul WIFI, io rispondevo su WIFI, lei l’ha fatto parlare sulle politiche giovanili e non le
consento di togliermi più la parola . Non si permetta più di togliere la parola!
PRESIDENTE – Io lo posso fare se lei va fuori tema.
CONSIGLIERE MARINO CARLO - Lei non può farlo, perché ha permesso l’Assessore di
parlare delle politiche giovanili, ed impari a rispettare il Consiglio Comunale.
PRESIDENTE - Il Consiglio é rispettato.
CONSIGLIERE MARINO CARLO - Non ho avuto la risposta sui problemi delle frazioni alte della
città che hanno problemi sulla DSL, non ho avuto su come il WIFI può diventare centrale rispetto
alle politiche giovanili, pertanto resto in attesa di conoscere quale sarà l’operato dell’Assessore
competente e del Sindaco rispetto a questa materia e soprattutto per chi fa uso quotidiamo nel
campo del lavoro e della rete sociale, per l’intera città di come vogliamo organizzare un servizio
efficiente e gratuito di WIFI.
CONSIGLIERE DE MICHELE FRANCESCO - PER MOZIONE D’ORDINE –
Se mi consente volevo dire una cosa all’Assessore Casale che ha detto che per il WIFI si sono fatte
delle premiazioni per i giovani , o lei ferma l’Assessore e gli dice che non é in tema e noi siamo tutti
d’accordo ma se lo fa finire e poi interrompe un nostro collega che sta rispondendo su quel tema,
mettiamoci d’accordo Presidente, altrimenti questa discussione diventa polemica. Noi non vogliamo
polemizzare però manteniamo un ordine, perché non é la prima volta se ad un Assessore viene
consentito di fare delle considerazioni che sono di ordine in merito all’ interrogazione ma che poi
sfociano inevitabilmente anche in qualche considerazione di ordine più larga, é evidente che é
consentito all’interrogante rispondere su quel tema.
PRESIDENTE – Passiamo all’ interrogazione del Consigliere Tresca, risponde l’Assessore Casale,
per quanto riguarda la interrogazione n.19 del 14/03/2012 avente ad oggetto: “Politiche sociali
ambito C”. Il Consigliere Tresca ci relaziona e l’Assessore Casale risponde.
CONSIGLIERE TRESCA ENRICO UMBERTO MARIA – Non voglio reiterare le polemiche sui
tempi, sono un po’ più fortunato, nel senso che questa é un interrogazione di appena un mese fa,
siamo già nei tempi ordinari.
PRESIDENTE – Ma l’abbiamo già detto, ripetete sempre le stesse cose, cercheremo di non lasciare
più indietro.
CONSIGLIERE TRESCA ENRICO UMBERTO MARIA - Presidente per buona creanza cerchi di
non interrompere gli interventi, stavo solo sottolineando, al contrario rispetto a quello che é stato
detto finora, anche per stemperare un po’ di tensione che si é creata in aula. Fatto salvo questa
considerazione, spiego lo spirito di questa interrogazione, riguardo il piano sociale di zona, con
l’Assessore ci siamo incontrati soprattutto all’inizio della fase consiliare in commissione, per
quanto attiene la redazione, la verifica e anche gli aggiustamenti relativi al piano sociale di zona.
10 C.C.13 APRILE 2012 Quello che abbiamo constatato e su cui chiediamo delle risposte certe, é una certa difficoltà nell’
accesso pubblico agli atti dell’ufficio di piano. Nel senso che l’albo Pretorio del comune di Caserta
non acquisisce e quindi non rende visibili tutti gli atti prodotti dall’ ufficio di piano, ivi compresi
i provvedimenti di importanza centrale per le erogazioni delle politiche sociali, come sono le
conferenze del sindaci che afferiscono ad un ufficio di piano e tutti i verbali delle riunioni dell’
ufficio di piano che attengono alla programmazione dei servizi stessi e alla loro rimodulazione.
Questo secondo noi é un problema serio, non é possibile che la città non abbia un accesso diretto e
chiaro a determinazioni che riguardano uno dei settori politici e di sviluppo dell’azione
amministrativa più importanti nella vita della città. Prendiamo atto che ci sono stati una serie di
passaggi, con l’Assessore ne abbiamo già parlato, ci sono opinioni divergenti in merito, riteniamo
che per quanto attiene tutto ciò che riguarda il piano di zona, compresi anche i piani attuativi
annuali, quelli che si fanno a valle del piano triennale, tutto questo materiale dovrebbe essere
oggetto di una discussione consiliare. Questo al di là del fatto che il regolamento lo prevede o
meno, perché questa é una delle poche materie per cui é necessario incontrarsi, perché da un lato
dedichiamo molto tempo alla discussione programmatica degli e strumenti finanziari ed economici
da mettere a disposizione dei vari settori per svolgere le varie attività. Molto meno tempo é stato
dedicato agli atti di programma, ad esempio anche nell’ultimo Consiglio Comunale un l’elemento
centrale dell’attività futura del Comune quale il piano triennale delle opere altre pubbliche, non é
stato neanche presentata la relazione dell’ Assessore. Quindi c’é un costume che si sta
impadronendo del rapporto tra la Giunta e il Consiglio, per cui una serie di atti che dovrebbero
essere di programmazione della gestione non vengono portati a conoscenza del Consiglio. Inoltre e
lo dico a livello di chiarimenti, noi all’albo Pretorio, partendo dal presupposto di cui sopra, abbiamo
fatto una ricerca per vedere se ci fossero provvedimenti nel coordinamento affissi, cioé dei verbali,
delle deliberazioni, ma non ne abbiamo mai trovati fino a questo momento, provvedimenti che ai
sensi di legge devono essere esposti all’albo Pretorio del Comune. Chiediamo, quindi, perché questi
provvedimenti non sono stati accessibili. Questa cosa, oltre a determinare una inefficacia, a modo
nostro potrebbe paventare una ipotesi di secretazione, per quale motivo degli atti non vengono
pubblicati . Allora le domande dell’ interrogazione sono queste: poiché ci sono degli atti, l’ultimo
l’avete prodotto ieri sera, e per dire la verità con molta solerzia ce lo avete anche recapitato, per cui
abbiamo avuto modo di vederli, ma ci sono degli atti importanti che prevedono anche dei tavoli di
concertazione. Volevamo sapere se rispetto a documenti come questo, siano stati tavoli di
concertazione ai fini dell’assorbimento di quanto previsto dalla legge regionale n.11 “In merito
alla previsione di organismi permanenti di consultazione con i soggetti del terzo settore, con le
organizzazioni sindacali degli altri soggetti pubblici impiegati nella realizzazione del sistema
integrato di interventi e servizi sociali. Questa delibera viene fuori dopo questo percorso? Perché di
questo percorso non c’é traccia sui siti istituzionali e non abbiamo potuto avere accesso ad
informazioni in merito? Il piano di zona, quello per l’annualità, compreso queste verifiche continua
ad essere discusso all’interno della Giunta, vorremmo sapere quando é stato approvato, adesso
abbiamo le modifiche, vorremmo capire la seconda annualità quando é stata approvata e queste
modifiche per quale motivo non si é ritenuto opportuno, se non per l’approvazione, cosa per la
quale noi siamo convinti che debba essere il Consiglio Comunale, però visto che già ci siamo
confrontati e voi ci dite che il Consiglio Comunale non debba essere luogo di approvazione del
piano di zona dell’ annualità successive, per quale motivo si decide di espugnare al Consiglio
Comunale anche la funzione di controllo e verifica di ciò che approvate. Perché i provvedimenti
non vengono pubblicati all’Albo Pretorio, e se ci sono delle intenzione da parte dell’ Assessore e
della Giunta, di mettere in atto dei provvedimenti che possano porre fine a questa ingiustificabile
secretazione, dal nostro punto di vista. Acconto a questo quali attività si voglia mettere in campo
per pubblicizzare le attività dell’anno. Dico questo perché anche guardando rapidamente questa
delibera che avete prodotto ieri, che rappresenta uno sforzo, si leggono cose interessanti, per
esempio per la prima annualità, nonostante tutti i problemi che ci sono il fondo unico d’ambito, ha
avuto, per quanto attiene la quota dei Comuni, un avanzo di gestione di circa 250 mila euro. Ora
11 C.C.13 APRILE 2012 non ricordo bene quanto, ma comunque ci sono dei soldi che ci sono avanzati dell’ anno
precedente e che vengono rinvestivi nell’ annualità successiva. Sarebbe interessante capire il
percorso, l’interrogazione nasceva prima della presentazione, nasceva da questi dubbi, cioé i
soldi del fondo unico di ambito, sia quelli di pertinenza comunale che quelli regionali, che tipo di
servizio attivano? A quale tipo di funzioni di gestione vengono dedicate? Cioé di funzioni di
gestione da parte di terzi per conto del Comune, se é gestione del personale, in propri, in house.
Questo non ci era dato di saperlo fino a questa delibera , ma é tutto il percorso che é un po’
farraginoso, non ci sono atti che attestino i bandi di gare per questi tipi di servizi, non ci sono atti
che ne verifichino l’ andamento, non ci sono i verbali del coordinamento, i verbali delle riunioni
consuntive degli organismi del terzo, organizzazioni sindacali etc. Non c’é una informazione che
dia conto in maniera lineare del percorso che le decisioni gestionali assumono. Quindi le chiedo di
sapere se avete intenzione di porre una correzione a questo, partendo da un presupposto chiaro,
poniamo questa questione in termini ideologici, perché con l’Assessore abbiamo imparato a
conoscerci anche in Commissione, però fermo rimane l’obbligo di legge di dare adempimento ad
alcune mansioni che al momento non sono adempiute da parte del Comune. Le chiediamo non
conto, ma che tipo di intervento si intende porre in essere. Grazie.
ASSESSORE CASALE - Grazie Consigliere Tresca noi ci siamo visti in commissione e abbiamo
discusso e continueremo a farlo ogni volta che mi chiamerete. Giusto per chiarire alcune cose,
leggendo l’interrogazione, sono cambiate delle cose dopo che mi é arrivata l’interrogazione, ma
sarebbero cambiate a prescindere. Circa una quindicina di giorni fa sono stato il promotore
all’interno del coordinamento dei Sindaci sottoscritto, nel quale chiedevo e i Sindaci all’unanimità
hanno accettato questo, la pubblicazione sul sito internet nell’ambito C/7 di tutti i verbali
dell’assemblea di coordinamenti istituzionali. Esiste un sito internet ufficiale all’interno al sito
internet del Comune, nel quale, a breve, verranno pubblicati tutti i verbali di assemblea che
svolgiamo in tutte le riunioni. La regione Campania prevede che il piano triennale, 2009/2012 il
primo dovesse passare per il Consiglio Comunale, gli aggiornamenti annuali, non esiste, come lei
ha giustamente detto, alcun obbligo di legge al passaggio dei Consigli Comunali. Abbiamo fatto un
verbale, nel mese si settembre o ottobre, nono ricordo bene, nel quale negli aggiornamenti del piano
di zona chiedevamo semplicemente una messa a conoscenza della Giunta del Comune di Caserta,
in questo caso il capofila. Ecco perché la delibera é arrivata ieri, ma il piano di zona é stato
approvato quasi un mese, perché la Regione Campana non riteneva che il piano di legge per
obbligo di legge delle altre annualità dovesse passare per il Consiglio Comunale. Questo non vuole
dire che non deve esistere un confronto con l’opposizione o con la stessa commissione. Per cui il
tavolo di concertazione resta sempre aperto, ancora più aperto resta il rapporto che l’ambito C7,
non essendo solo il comune di Caserta, ma una serie di Comuni, non é tenuto per obbligo di legge a
pubblicare i propri verbali nell’ albo pretorio, se non come abbiamo stabilito nell’ ultimo incontro
con i Sindaci, di pubblicare ufficialmente gli atti, nel quale verrà pubblicato tutto quello che accade
all’interno dell’ambito. L’aggiornamento del piano di zona 2011, ha visto nel mese di marzo 2011,
data 25, quell’incontro con il terzo settore per discutere, che prevedeva lo studio e l’analisi delle
progettualità per l’anno 2011. Poco meno di venti giorni fa, ci siamo con il sindacati per discutere
delle problematiche che riguardano le politiche sociali, quindi i tavoli di concertazione ci sono,
chiaramente adesso con la pubblicazione di questi verbali saranno ancora più pubblicizzati, ma
tutto quello detto si sta facendo. Ripeto sono a disposizione della Commissione e dell’opposizione.
CONSIGLIERE TRESCA ENRICO UMBERTO MARIA - Nella cortesia dei modi, noto che c’é
una difficoltà di comprensione, penso che un sito dell’ ambito, per quanto possa essere un
organismo di comunicazione e di informazione non é un albo pretorio, tranne che non assuma il
connotato dell’albo pretorio. Poiché molte determinazioni che riguardano la gestione e la
programmazione degli atti, così come la delibera che avete fatto ieri, altrimenti non si
spiegherebbe perché la Giunta Comunale di Caserta fa una delibera. Sono atti che attengono al
12 C.C.13 APRILE 2012 Comune capofila, che ha tutta la responsabilità della gestione amministrativa e tecnica per quanto
attiene l’ufficio di piano, quindi la parte amministrativa spetta a Comune di Caserta, mi chiedo
qual é la difficoltà ad usare l’albo pretorio di Caserta per pubblicare determine, avvisi e bandi.
Continuo ad essere perplesso, mi sembra apprezzabile la volontà di usare un sito che non é
istituzionale, che non assume il valore di albo pretorio. Questa difficoltà della comunicazione tra
Giunta e Consiglio é una difficoltà che stiamo vivendo in maniera costante, ed é bene che la città
lo sappia. Per avere accesso alle determine, prima avevamo un percorso più semplice, che adesso é
diventato più complesso. Non vorremmo che si stesse iniziando a diffondere l’idea che tutto
sommato e meglio che i documenti restino difficilmente accessibili. Non dico inaccessibili, perché
quello che dice lei mi conforta, allora mi chiedo se é vero quello che dice, per quale motivo non
sono stati messi i verbali di queste riunioni che sono state svolte, laddove potevano essere
consultati e resi visibili da tutti? Anche questi incontri venti giorni fa con i sindacati, un anno fa,
noi stiamo parlando di una rimodulazione del piano, immagino che se si rimodula il piano per la
seconda annualità, non si rimane a quello presentato del 2011, tranne che non si stia parlando di una
rimodulazione già effettuata nei fatti e quindi questo é solo un bilancio consuntivo, ma questi
percorsi non sono noti. Quindi se anche fosse possibile che il piano di zona annuale non debba
essere approvato dal Consiglio Comunale, cosa su cui ci riserviamo di fare un approfondimento, ma
tutti i passaggi rimangono opachi in questo momento. L’invito, proprio perché siamo convinti della
buona fede di chi opera, é di rendere trasparente tutto ciò che attiene a questa materia, che non
sono solo le consultazioni ma anche le determinazioni di spesa o di impegno di spesa per quanto
attiene l’erogazione dei servizi. Chiedo anche a voi di fare una verifica, se anche a voi basta la
pubblicazione sul sito dell’ambito, a mio modesto avviso, questa cosa non é sufficiente, perché
documenti ufficiali vanno pubblicati in luogo ufficiale, che é l’albo pretorio. Poiché questi
documenti vengono emessi dal Comune di Caserta é importante che vengono ricollocate all’interno
di questo percorso. Noi non siamo molto soddisfati di come si intende procedere, non dobbiamo
passare per la disponibilità dell’ Assessore per accedere ai documenti, ma noi dobbiamo avere un
meccanismo trasparente che non é solo per i Consiglieri, ma anche per la città per la valutazione di
quello che accade.
ALLE ORE 11,1O ENTRANO IL SINDACO E CIONTOLI.
PRESIDENTE - Passiamo all’interrogazione n. 4 del 17/01/2012 del Consigliere De Michele
avente ad oggetto:”Parcheggio c/o Ospedale San Sebastiano” risponde l’Assessore Greco, perché
l’Assessore Ucciero non c’é.
CONSIGLIERE DE MICHELE FRANCESCO – Anche questa interrogazione é un po’ vecchiotta,
attendo di capire dalla risposta dell’ Assessore che cosa si é evoluto nel tempo, questa nasceva
dalle segnalazioni di una serie di concittadini che per un certo periodo, risalente a qualche mese
prima dalla presentazione della stessa interrogazione, segnalavano il fatto che una larga parte del
parcheggio che serve l’azienda ospedaliera della nostra città non era utilizzabile, questo aveva
creato una serie di disagi, perché quell’area é l’unica zona, come é specificato nell’interrogazione
che adesso andrò a leggere, possibile per servire l’accesso e la fruizione dell’ ospedale cittadino.
Leggo l’interrogazione “I sottoscritti Consiglieri Comunali vista la necessità di servizi efficienti a
supporto delle attività del nosocomio cittadino …. “
(Legge l’ interrogazione agli atti).
Però nel frattempo é emersa, da numerosi articoli di organi di stampa, una polemica su quell’area
non relativa al nostro ente, che se ho capito bene dalla lettura di tali articoli, ci sarebbe un’ area
vasta adibita a parcheggi che negli ultimi anni non sarebbe proprietà né privati né del nostro ente
ma di un ente terzo. Dalla lettura di questa polemica che era non era riferita al Comune di Caserta,
però si ponevano, anche perplessità e dubbi rispetto alla destinazione di quelle aree. La domanda
specifica che ha il piacere di rivolgere all’Assessore, é proprio nella previsione del project
13 C.C.13 APRILE 2012 financing, se ho capito bene, cosa della quale saremmo soddisfatti, mette a regime un servizio
fondamentale a servizio dell’ ospedale. Rispetto a questo, quali sono gli sviluppi tecnici che
possano consentire, sono notizie di stampa, non ho notizie specifiche rispetto a questo, se l’iter che
porti a questo project financing, che la Giunta ha approvato il 4 gennaio, se é perfezionato, quali
sono le difficoltà e quali intendimenti per superarli.
ALLE ORE 11,15 ENTRA COMUNALE.
ASSESSORE GRECO - Vorrei ringraziare il Consigliere De Michele per aver posto sotto i
riflettori un tema che ha un’ importanza strategica per la città di Caserta, in termini di servizi
aggiuntivi, in termini di servizi dovuti per quella che é la realtà consolidata come il nosocomio,
che ha un bacino di utenza provinciale, e immaginiamo che cose significa una opera
infrastrutturale che sia efficiente e in grado di garantire adeguati livelli di servizio. C’é stato un
periodo in cui ci sono state un po’ di problematiche, perché l’area che attualmente viene destinata a
parcheggio, per altro una destinazione urbanistica del tutto emergenziale, perché quella é destinata
a F7, vale a dire per attività che sono complementari e legate a moduli futuri di espansione dell’
ospedale. Mentre l’ospedale si é andato implementando, si é ingrandito, e ampliato ma all’interno
del proprio perimetro, potrebbe avvenire in un prossimo futuro che ci sarà necessità di andare a
recuperare spazi esterni. Del resto la previsione del piano regolatore, benché vecchiotta risale a
1987, aveva sicuramente visto bene, e quindi nel frattempo con un provvedimento che sta in piedi
da anni, del tutto emergenziale, transitoria ma che corrisponde ad un interesse pubblico piuttosto
evidente si é organizzata quell’area a parcheggio. Quell’area é di proprietari diversi, tra cui anche
il Comune di Casapulla che avendo a suo tempo dei rapporti di natura commerciale per utilizzo
dell’area, prima con un soggetto e poi con un altro, quindi ha avuto un rapporto con il soggetto che
fino a qualche tempo fa gestiva il parcheggio, poi qualche anno fa ha bandito un proprio concorso
per l’attribuzione della propria aria allo scopo, ma noi questo non interessa, ci interessa alla fine che
il livello di servizio sia garantito in questo momento e capire come é migliorabile ulteriormente
quel servizio. Il Comune di Casapulla ha avuto tutta una serie di traversie interne, aveva affidato a
soggetti terzi, diversi da quelli che erano i gestori dell’ area fino a quel che tempo fa, ci sono state
delle
problematiche sull’assegnazione del bando, compreso anche con il soggetto che
precedentemente gestiva l’area ai fini del parcheggio, oggi la problematica si é risolta. Il Comune
di Casapulla ha convenuto di dare in affidamento l’area per l’uso di parcheggio alla cooperativa
che storicamente gestisce quell’area, per cui oggi i livelli di servizio alla stregua di una situazione
temporanea, sono garantiti, come sono stati garantiti fino ad oggi. C’é da dire che in quell’asso di
tempo, proprio perché c’é stato bisogno di adeguare spazi di sosta, la società che operava, nel
momento che si era venuta a trovare impossibilitata a gestire l’area del Comune di Casapulla si era
spostata ancora di più verso via de Falco. Dobbiamo dire che noi abbiamo verificato che quell’area
che oggi é ritornata ad essere usata come suolo agricolo, é nel pacchetto delle particelle che a suo
tempo furono autorizzate per utilizzo a parcheggio. Comunque la situazione almeno da questo
punto di vista é rientrata, tutto é tornato a funzionare nella norma a cui ci siamo abituati e al
momento il nosocomio di Caserta ha a disposizione adeguati spazi di sosta in relazione alle
esigenze di utenza di cui ha bisogno. La organizzazione del parcheggio è, perché poi la
preoccupazione fondamentale era quella, come tutto questo impattasse sulla mobilità cittadina.
Perché é chiaro che nel momento in cui quell’area si veniva a frammentare in una serie di aree c’era
la necessità di aprire più varchi, di mettere a sistema tutto quanto e per un certo periodo di tempo si
é potuto verificare che su via Amalfi, dinnanzi all’ospedale si è anche creato qualche piccolo
problema di immobilità. Ciò detto, rientrata l’emergenza, guardiamo a che cosa si vuole fare,
perché il tema fondamentale é quello. Proprio perché ci siamo resi conto che la possibilità di
infrastrutturale quell’ area, che sia per parcheggi, che sia anche per servizi ulteriori complementari
per l’ospedale, é certamente un argomento che in tema di programmazione va affrontato. Non a
caso in occasione del primo programma triennale che questa amministrazione ha predisposto,
14 C.C.13 APRILE 2012 abbiamo voluto inserire tra le voci possibili anche la realizzazione di una opera di maggiore
qualità, che non sia uno spazio di suolo nel quale si mettono in sosta auto. Abbiamo introdotto nel
triennale, nel nostro documento di programmazione questa fiducia. Per la verità siamo in attesa, in
maniera molto chiara, se dovessimo pensare che l’Amministrazione nella condizione in cui sta
essa stessa può essere promotore con fondi propri, di una iniziativa di un certo peso. Ovvio che in
questo momento per ragioni di difficoltà economica, va da se, che questo tipo di azione non
sarebbe possibile. Ma l’idea che si possa mettere su un project ad iniziativa privata e pare che sia
lo stesso ospedale a volerci proporre, abbiamo avuto qualche interlocuzione, ci si sta ragionando a
proporre una opera infrastrutturale che non sia solo parcheggio ma anche una serie di attrezzature
complementare di ricettività sia in termini amministrativa ma anche nei confronti di familiari, di
pazienti. In seno alla struttura ospedaliera che sull’argomento é molto interessata, pare che stia
nascendo, dico pare perché fino a quando non abbiamo una proposta formalizzata secondo i termini
tipici del project, non possiamo dire nulla di più. Però già ci conforta il fatto che questo possa
avvenire. Questo argomento ha un sua importanza perché si collega ad un altro argomento che
rientra tra le interrogazione che questa mattina trattiamo, vale a dire il discorso del PRU.
Presidente, visto che quell’area é la stessa, il fatto che si mettano insieme più argomenti può essere
utile al dibattito per allargare la base del ragionamento. Sul PRU non ci sono finanziamenti, il
finanziamento non si é perso Consigliere Marino, possiamo andare in Regione dagli organi che ci
metteranno le carte avanti e ci diranno come si é perso il finanziamento,quando e perché si é perso.
Non facciamo strumentalizzazione sulla cosa, perché sai quanto io ci tengo, e nel momento che ci
siamo insediati, sono andato avanti e dietro per vedere come potevamo mettere insieme il PRU. C’é
stato detto in maniera chiara che per i Comuni che al 2010, per i loro documenti di
programmazioni approvati dal Consiglio Comunale, i fondi sono stati ritirati. Il comune di Caserta
on per inerzia di questa Amministrazione, e questo é evincibile , alla Regione, cioé presso l’ente che
avrebbe dovuto erogare il finanziamento. Però di questa ne parliamo poi quando parliamo
dell’argomento. Ora ci potrebbe ritornare utile un project che possa riguardare quest’area, potrebbe
essere Volano, potrebbe essere Locomotore per fare un intervento di riqualificazione di più ampio
spettro. Nel momento in cui il PRU ha perso 4 milioni di euro, questo era il finanziamento
originariamente assegnato la Comune di Caserta, però la storia la sappiamo, questa é una cosa che
parte nel ‘99, si é trascinata al 2012, l’ultima interlocuzione seria e vera tra il comune di Caserta e
la Regione Campania, risale al 2008 in cui la Regione ci dice se lo vogliamo o lo butta dalla
finestra. Finanziamento regionale a parte, che era sicuramente importantissimo per il riequilibrio
complessivo del piano di riqualificazione urbana del Rione Vanvitelli, si potrebbe anche ragionare,
fermo restando l’inclusione nel programma di un’ opera infrastrutturale di un certo peso quale é
quella di cui parliamo in questa interrogazione, per far sì che un intervento del genere possa essere
attraversato sistemi compensativi anche ad opera di soli privati. Vale a dire nel momento in cui
recuperando del PRU che ci poteva interessare e ci interessava ,rispetto a programmazioni di
infrastrutture, opere, condivisa. Per la parte di oneri compensativi, così come il PRU già suo tempo
l’immaginava, si poteva ritenere che l’intervento possa essere retto anche solo da interventi privati.
Questa é una valutazione di programmazione che dobbiamo fare. Il fatto di aggiungere a quel PRU
un’ opera importante ed anche di un certo peso per quanto riguarda la parte strettamente
economica, potrebbe essere un utile argomento da potere spendere e da mettere insieme all’interno
dell’intero programma e francamente nel momento cui dovessimo essere destinatari di una
proposta, ci auguriamo che questo avvenga al più presto possibile. Al di là del finanziamento
regionale che non era poco, ma non era neanche tanto, sono 4, 5 milioni e mezzo, e ci dispiace. Ma
poi al di là del rimpallo delle responsabilità la cosa importante é che questa città quei 4,5 milioni
non li potrà utilizzare per scopi importanti, ma non bisogna disperare. Ritengo che nel momento
che si può mettere insieme un piano particolareggiato, serio, nel quale si mettono a sistema una
serie di interventi ai quali va richiesta un onere compensativo. Aspettiamo che si concretizzi una
proposta la quale potrebbe essere utilissima al fine di poter attivare un meccanismo più ampio,
perché quello che ci é parso di capire é che la proposta dovrebbe riguardare anche un ‘area piuttosto
15 C.C.13 APRILE 2012 cospicua, rispetto all’attuale parcheggio. Questo potrebbe dare il là ad un processo di
riqualificazione complessiva che auspichiamo possa avvenire per far sì che quella si strutturi come
un polo servizi all’altezza della situazione e che sia capace di erogare e servizi per la nostra città.
ALLE ORE 11,20 ENTRANO NAPOLETANO E FALCO.
CONSIGLIERE DE MICHELE FRANCESCO – Relativamente all’interrogazione in oggetto,
vorrei essere chiaro su questo, la nostra preoccupazione, parlo come forza politica di gruppo
consiliare, nasce da questo: in quella zona é evidente la necessità di una struttura organizzata
civile e degna, cosa che negli ultimi anni non si é potuta realizzare. Che li si realizzi una possibilità
di organizzazione di quell’area, che tra le altre cose, agli interessati produce anche un ritorno
economico ragionevolmente interessante, perché é un parcheggio, per le ragioni che dicevamo
prima, fortemente servito. Se capisco bene quell’area é una F7, e lei prima parlava di
emergenzialità, quello che volevamo sottolineare in questa interrogazione, che lei in gran parte ha
risposto, é il caso da un punto urbanistico e di intervento mettere area ad un’area e sanare quella
che a nostro avviso é una mezza vergogna di questa città. Però per fare questo bisogna mettere
mano a un cambiamento, e superare questa emergenzialità perché riteniamo che ci sia una
incongruenza in questo, perché se é un’area che ha diverse destinazioni ad uso, va quanto meno
messo mano ad un cambiamento e ad una razionalizzazione. Se questo rientra in una logica più
complessiva di quella zona, di messa in rete di una serie di servizi o di opportunità, che in parte
sono persi per la perdita di finanziamenti, ma questo ne parlerà dopo il collega Marino. Perché
quello che ci preoccupa é che si possa immaginare di procedere al di là delle responsabilità
politiche, diciamo come nel lontano, ma non tanto lontano si é fatto, ad interventi singoli, a
macchia di leopardo, perché alla fine si può correre il rischio di risolvere in parte il problema
generale, in piccola parte il problema di qualcuno, ma non risolvono in realtà il problema della città
grazie.
PRESIDENTE - Su richiesta, credo condivisa, da parte del Consigliere Ursomando dovremmo
passare ad un’altra interrogazione, la n. 20 del 26/03/2012 avente ad oggetto: “Riqualificazione
area, parco Primavera”, risponde l’Assessore Greco.
ALLE ORE 11,35 ENTRA MARZO DEL ROSSO.
CONSIGLIERE URSOMANDO EDGARDO – Vorrei salutare il Sindaco, il Presidente, gli
Assessori della Giunta , i consiglieri, e mi preme salutare anche, e oggi abbiamo anche un po’ di
Caserta che guarda i lavori del Consiglio Comunale e tra il pubblico che c’é oggi, saluto
particolarmente una delegazione del parco Primavera che é venuta qui per sentire le risposte che ci
darà l’Assessore Greco in merito alle interrogazione che é stata presentata dal sottoscritto e anche
dal Consigliere Carlo Marino. Vorrei ringraziare anche la federazione della sinistra, con l’ex
Assessore Pascarella e il Sig. Roberto Di Martino che ci hanno dato qualche notizia in merito alla
delibera commissariale n. 59 del 2011. Leggo l’interrogazione in modo che sia chiaro per tutti i
presenti : “I Consiglieri Comunali Carlo Marino e Ursomando interrogano il Signor Sindaco del
Comune, ma nella fattispecie l’Assessore Greco al fine di conoscere quali attività intende mettere
in campo per la riqualificazione dell’area parco Primavera… “
(Legge l’ interrogazione agli atti)
Adesso il parco Primavera é in una situazione che si porta avanti dal 1982 dal terremoto, sappiamo
che é in condizioni assoluta fatiscenza, mi dicono che gli appartamenti hanno dei grossi problemi
strutturali e ci sono perdite di acqua piovana, i solai sono compromessi, é uscito fuori il ferro delle
armature e quindi sono sottoposti ad ossidazione e anche la loro staticità può essere compromessa.
Le famiglie che abitano questi appartamenti vivono con una spade di Damocle relativa
all’intervento del proprietario che, anche ultimamente da me interpellato, ha detto che era pronto ad
16 C.C.13 APRILE 2012 intervenire con l’ausilio della forza pubblica e a procedere a uno sfratto esecutivo. Questa non é
una interrogazione polemica, ma é per conoscere finalmente lo stato dei fatti, anche perché mi é
stato detto in via informale che i 4 milioni sarebbero anche arrivati. Quindi si vuole conoscere lo
stato dei fatti, vorrei sapere, perché non é stato dato seguito alla delibera che era immediatamente
esecutiva? Che cosa vuole fare questa Amministrazione per portare a termine questa annosa
vicenda?
ASSESSORE GRECO - Grazie Presidente, e Consigliere Ursomando non intendiamo
minimamente pensare che l’interrogazione fosse rivolta per fare polemica, anzi su un argomento del
genere nessuno di noi voglia speculare, poi il nostro lavoro é quello di dare delle risposte, non di
fare polemica. Raccogliamo l’interrogazione con piacere e serve anche per fare un po’ di chiarezza ,
per dare qualche risposta che in questo momento ognuno che vive con uno stato di ansia e di
angoscia, possiamo capire bene qual é il proprio stato d’animo. Dire che non sappiamo niente, é un
po’ poco, sappiamo che per fortuna il Comune di Caserta, negli anni passati, perché alla fine va
dato merito a chi ha fatto le cose e le ha fatte bene, diversamente quando c’é stata una inerzia
rispetto a delle problematiche si va a dire che c’é sta una inadeguatezza della risposta
amministrativa politica. In questo caso il Comune di Caserta, nel piccolo, ha operato bene, la vita
é poi un galantuomo perché ti restituisce sempre quello che hai seminato. La delibera di Consiglio
Comunale del 2008 in cui si parlava dei 7 milioni, io sono stato l’unico di tutto questo Consiglio
Comunale fra i presenti, oltre che dell’allora opposizione a votarla. Si parlava a suo tempo
addirittura di comprare un nuovo edificio, io sommessamente fui tra quelli che disse che era meglio
lavorare prima ancora che sul nuovo, per la risoluzione di problematiche che avevamo in piedi e
certamente nel momento in cui si pensava a questo non si pensava certamente al parco Primavera
solamente. Perché nel momento in cui si fa un bando di gara ovvio che si immaginino aree di
criticità che possono essere recuperate. Il comune di Caserta aveva potuto beneficiare sulla base
della programmazione che questo Consiglio Comunale aveva fatto, é rimasto assegnatario, perché
molti sono rimasti fuori, basta scorrere l’elenco degli assegnatari fra coloro che hanno partecipato a
quel bando regionale, gli fu assegnato un finanziamento di 7 milioni. Il comune ha esperito le sue
attività, quindi si é arrivato ad un bando di gara, é stata aggiudicata la gara, che ha visto partecipare
un solo soggetto che guarda caso riguarda il Parco Primavera, il fabbricato B del parco Primavera.
La cosa al di là di tutto ci fa piacere, si va a mettere una tessera ad mosaico che deve essere rivisto,
modificato, migliorato. Fatto il bando di gara, si sono trasmessi gli atti, in quell’occasione si é avuto
la sorpresa amara che il fondo regionale, non il finanziamento a Caserta, il fondo complessivo,
quindi l’ammontare delle risorse che la Regione aveva messo a disposizione in un primo momento
era stato compresso per le ovvie ragioni di bilancio che ogni ente, e la Regione che da questo punto
di vista traina il carro, si é trovato che questo fondo iniziale si é ridotto e il finanziamento di 7, 5
milioni é stato ridotto a circa 4,2 milioni. Con gli uffici regionali si é ritenuto che si poteva andare
comunque avanti su quel bando, per cui rispetto a quel bando che riguardava l’interezza del
fabbricato B, se ne assunta una quota parte, l’intervento riguarderà la 2 scale su 4 , la scala A e la
scala B. Tra le due scale ci sono attualmente 15 alloggi, mentre complessivamente il parco si
compone di 29 appartamenti, ci sono 30 famiglie però. Credo che il problema più grosso sia quello
di gestire questa fase di transizione e di legittimare anche la situazione, che in taluni casi, ci sono
stati dei cittadini che non hanno avuto un comportamento molto ligio, non possiamo girare il volto
dall’altra parte e non vedere il problema, quindi c’é un problema nel problema. Per il momento
limitiamoci a trattare un problema poi vediamo anche come affrontare l’altro. Oggi stiamo
arrivando un po’ all’ epilogo, in Regione sono state trasferite le carte, non é perché c’é questa
interrogazione, perché i nostri uffici e questo é desumibile dall’ attività su atti amministrativi
ufficiali, i nostri uffici sono in contatto con quelli regionali, per cui in questi giorni con la parte
privata aggiudicataria del bando si procederà alla stipula di un preliminare, sulla scorta del
preliminare trasmesso in Regione, il Comune dovrebbe ricevere la prima parte del finanziamento
che é circa 2, 4 milioni che serve per acquistare l’immobile. E’ chiaro che poi dopo aver acquisito
17 C.C.13 APRILE 2012 l’immobile bisogna fare la procedura, purtroppo ci siamo già organizzati sì, altrimenti se non
abbiamo l’immobile non possiamo far partire altre procedura, bisogna far partire la procedura per
quanto riguarda l’esecuzione dei lavori. Quindi un nuovo bando che servirà a ristrutturare il
fabbricato, la restante somma andrà alla ristrutturazione. Ci vorranno dei tempi tecnici, di qui a 2
mesi massimo dovremmo essere in condizione di essere definitivamente in possesso della quota di
fabbricato a cui ci riferiamo e immediatamente dopo far partire le procedure per quanto riguarda
l’esecuzione dei lavori. Nel progetto é previsto che dei 15 appartamenti che attualmente
compongono la scala A-B se ne ricavano 30. Quindi significa che quei 30 alloggi che si
ricaveranno dalla scala A e dalla scala B, serviranno ad alloggiare tutte le 30 famiglie. La Regione
Campania in questi giorni ci sta dando il massimo della collaborazione possibile, si sta discutendo
nell’ ambito del programma di trovare delle soluzioni ponte per quanto riguarda l’accoglimento di
famiglie, che dovremmo essere necessariamente sloggiate, per permettere di fare i lavori. Certo i
lavori non saranno eseguiti senza tener conto di queste esigenze, per cui purtroppo ci si dovrà
organizzare per cantieri, per fasi d’opera che riguarderanno scala per scale, in modo tale che diamo
ai cittadini il minore disagio possibile. Abbiamo avuto un incontro in Prefettura qualche giorno fa,
con il Prefetto per discutere degli sfratti, ci siamo dati uno step alla settimana prossima,
verifichiamo con gli uffici regionali quale sia di fatto la disponibilità che ci metteranno
concretamente in condizioni di potere disporre e si valuterà la situazione. Questa é una situazione
molto complessa che va gestita in un certo modo, noi in questo momento ci dobbiamo certamente
premurare minore difficoltà possibile agli occupatari degli immobili, che siano essi autorizzati o
non autorizzati. Nel momento in cui questi immobili li abbiamo sistemati ci dobbiamo preoccupare
di restituire legalità ad un argomento che poiché si trascina ed é una problematica annosa, ma si
trascina da 32 anni, ma se mai si mette un punto. Noi faremo in modo che ognuno si sentirà di
volta in volta qualche iniziativa che certamente va abiurata. Anche in previsione del fatto che sul
discorso “casa sociale”, del diritto alla casa per famiglie che vivono in condizioni di disagio, da qui
a qualche tempo se nel nostro programma di housing sociale dovessimo portarlo a compimento,
certamente il Comune di Caserta potrebbe disporre di uno stock di patrimonio edilizio da
destinare ad una quota importante di disagiati e certamente non ci auguriamo mai che la pratica
continui ad essere quella che stata fino ad oggi. Quindi per buona pace della diplomazia del
politichese, noi come Comune dobbiamo fare la nostra parte, ma ci dobbiamo anche immaginare
un percorso di legalità necessario. Noi come Amministrazione ci stiamo occupando di questo, e di
non mettere fuori nessuno, a proposito degli sfratti, prima ancora di farli partire é stato parlato
anche con il proprietario di stare un attimo fermo, di definire prima una pianificazione, di concerto
anche con la Prefettura, con le forze dell’ordine e con la Regione, nei termini di cui abbiamo detto e
quindi poi si metterà mano. Tutto questo per fare in modo che le risposte possano essere il più
positivo possibili, e rispondenti alle attese di chi oggi ha quella casa e laddove sa che non é proprio
perfettamente autorizzato e mi fermo qua, magari può avere nel proprio stato d’animo una
preoccupazione. Noi lavoreremo affinché questo possa essere risolto, però neanche noi possiamo
fare i miracoli.
ALLE ORE 11,55 ENTRA CICIA.
CONSIGLIERE URSOMANDO EDGARDO – Mi permetto di fare un piccolo riepilogo , in modo
che diamo delle notizie certe e lei se sbaglio, Assessore Greco mi ferma e mi dice che sto dicendo
una castroneria e che lei non ha detto quella cosa. Lei ha detto che con i fondi che adesso
arriveranno dalla Regione, che sono la pronti per essere utilizzati, il Comune acquisterà parte
dell’immobile in particolare scale A e B, che sono composte da 15 appartamenti, si porterà avanti il
discorso del piano Marsiglia, che é quello di dividere gli appartamenti che sono molto grandi,
sfrattando la famiglia che é all’ultimo piano e poi e a scendere giù, e dividendo così avremo la
possibilità di dare l’appartamento alle 30 famiglie che attualmente lo occupano. Non ho capito che
cosa succederà alle scale C e D, se acquisteremo anche quelle rimarranno di proprietà del Comune
18 C.C.13 APRILE 2012 e faranno parte del patrimonio o se rimarranno poi alla proprietà dell’ing. Fusco, che ho contattato
anche io per dirgli di femarsi che c’é una interrogazione agli atti. Quando faccio le interrogazioni
cerco di andare nei meandri della problematica. Lei mi ha detto che le famiglie che verranno
sfrattate temporaneamente, per poi riprendere proprietà del loro appartamento saranno gestite in
che modo? Tramite la Regione, gli sarà dato un alloggio provvisorio dalla Regione? Qualcosa per
consentire a queste famiglie di… e poi con la restante parte si procederà alla messa in sicurezza ed
in ristrutturazione delle scale A e B, e quindi le scale C e D che cosa ne faremo? Le acquisteremo
o rimarranno di proprietà della società immobiliare. Penso che questo argomento vada a
tranquillizzare 30 famiglie casertane, ora a prescindere che se tra queste 30 famiglia c’é qualche
famiglia che non é completamente in regola nell’ assegnazione il Comune si farà carico anche
cercare di regolarizzare questo rapporto, anche perché non abbiamo solo il fenomeno del parco
Primavera ma anche di parco Schiavone, della famosa zona bronx di San Clemente. Abbiamo
parecchi fenomeni del genere, e ci dovremmo impegnare tutti per cercare di sanare queste
situazioni che sono le specchio della nostra città e sono una pagina non bella della nostra città,
anche perché questi edifici hanno grossi problemi strutturali. Lei architetto lo sa meglio di me, sa
bene che a parco Schiavone non si sa come si mantiene, perché ci sono delle voragini sotto i garage,
ed alcune travi si mantengono con i cristi. Non so se é così salubre abitare in quegli appartamenti.
Ci possiamo permettere di rassicurare queste 30 famiglie Casertane.
ASSESSORE GRECO - Purtroppo al momento non disponendo di fondi ulteriori non saremo in
grado di acquisire anche l’altra parte del fabbricato, ma se ne fossimo in condizioni lo faremmo,
ma attualmente non c’é copertura finanziaria e per il momento dobbiamo soprasedere, ciò non
toglie che l’obiettivo é quello di agganciarsi ad una prossima programmazione per cercare di
completare il quadro. Del resto i cento mila euro a cui si fa riferimento nella sua interrogazione c’é
un progetto di riqualificazione complessiva , la Regione realizzo uno studio di fattibilità, il Comune
colse quell’occasione, quindi lo studio preliminare c’é, anzi c’é uno studio definitivo per la
riqualificazione complessiva del parco. E’ chiaro che quello studio ce lo andiamo a spendere
immediatamente, perché una delle poche volte in cui c’é un progetto é ovvio che non saremmo così
limitati da non cogliere l’occasione, quindi sicuramente questo é uno dei primissimi obiettivi. Sul
discorso delle famiglie, l’ho detto in maniere molto chiara, l’Amministrazione può prendere
impegni che istituzionalmente può prendere e non andando oltre a quelle che sono le specifiche
competenze. Noi daremo alloggi a 30 famiglie, il nostro augurio é che le 30 famiglie che sono
insediate in questo parco Primavera, avendo la disponibilità di 30 alloggi, possono tutti trovare
alloggio. Laddove ci saranno problematiche di natura organizzativa , di natura giuridica le
valuteremo, certamente non ci sottraiamo ai nostri doveri, ma gli impegni possono essere
ovviamente circoscritti a ciò che é data alla facoltà della nostra attività. Grazie.
PRESIDENTE – Considerando che sono presenti gli Assessori più richiesti, e valutando che il
Consigliere Cobianchi on ha fatto ancora nessun intervento, proporrei di fargli fare l’intervento e
poi di portare a completamento di 2 interventi gli altri consiglieri. Poi dopo se c’é tempo di passare
al terzo intervento per ognuno. L’intervento del Consigliere Cobianchi riguarda la n.12 del
09/02/2012 “ Ricognizione e valorizzazione delle opere pittoriche donate alla città di Caserta
dall’associazione Caserta club.” Risponde l’Assessore De negri.
CONSIGLIERE COBIANCHI LUIGI - Saluto tutti e faccio una premessa di merito, esprimendo
viva soddisfazione e cioé, quando si presenta una interpellanza consiliare, non deve essere vista
come atto di ostilità nei confronti della maggioranza, ma anzi il valore delle interpellanze consiliari
é quello di stimolare nel migliore senso possibile la maggioranza e in particolare
l’Amministrazione, sottolineando eventuali argomenti che presi anche dai mille probabilmente
problemi che questa città ha, possono sfuggire, o che l’Amministrazione intendeva trattare in un
momento successivo. Con questo spirito ho presentato questa ed una serie di altre interpellanze,
19 C.C.13 APRILE 2012 alcune delle quali sono calendarizzate oggi, altre spero che verranno trattate al più presto. Mi
aggiungo anche io alla doglianza espressa dai colleghi che mi hanno preceduto e cioé se
continuiamo a fare passare troppo tempo da quando una interpellanza viene acquisita al protocollo
prima che venga discussa potrebbe perdere il suo valore. In questo caso devo dire che da quando ho
presentato l’interpellanza che stiamo discutendo, c’é stato un grosso fermento e di questo devo dare
atto all’Assessore, alla maggioranza, per cercare di comprendere quale fosse il destino di questo
prezioso patrimonio di opere pittoriche e anche di sculture, donate in due momenti successivi alla
città di Caserta, la parte più cospicua dall’associazione Caserta club, un tempo presieduta dall’
Avvocato Vignola, che mi piace ricordare per l’apporto che ha dato alla città di Caserta e a questo
ente. Negli anni 90 l’associazione Caserta club nel decidere di sciogliersi, nel 2000 donò alla città
di Caserta una pregevole collezione, sommante una cinquantina di opere, che é una collezione fatta
di autori Casertani, che é bene ricordare in questa aula, perché Caserta ha tanti primati. Ha
espresso ed esprime continuamente una ricchezza enorme dal punto di vista del fermento
culturale. Parliamo dei pittori Astarita, De Vecchio, Sparago che non solo non devono essere
dimenticati ma che ogni ente pubblico ed in particolare questa Amministrazione non devono
perdere occasione per valorizzare, in quanto troppe volte artisti meritevole non acquistano in campo
nazionale ed internazionale il posto, il ruolo che compete loro per la loro produzione,
semplicemente perché nessuno si occupa di farla conoscere anche attraverso l’allestimento di
apposite mostre e cataloghi. Per capire a quello a cui mi riferisco l’800 napoletano quando verrà
conosciuto dai grandi mercanti d’arte internazionale, certamente meriterà una collocazione anche a
livello museale e ben diversa da quella che attualmente ricopre. Ad esempio il Ragione, noto
pittore dell’ 800 napoletano non ha nulla da invidiare alcuni macchiaoli o una certa parte della
scuola francese impressionista e post impressionista. Queste opere per molto tempo anzicché
essere valorizzate ma soprattutto rese fruibili alla cittadinanza, ricordando che attraverso la visita ai
musei, e il contatto diretto del lavoro degli artisti, soprattutto i giovani possono trarre non solo
ispirazione ma ricordare che la cultura é un motore formidabile da tutti i punti di vista, é capace di
attrarre flussi turistici, di produrre ricchezza, di creare posti di lavoro, il problema é che noi
soprattutto al sud continuiamo da decenni a ripeterci che la fonte principale della nostra ricchezza
é rappresentata dal paesaggio, dal turismo, dal nostro patrimonio storico, artistico ed architettonico,
però poi non facciamo nulla di concreto per valorizzarlo. Una parte di queste opere sono state
abbandonate per anni nell’ ex Cenobio di sant’ Agostino, l’altre parte in locali adibiti a scantinati
e a deposito del reale Belvedere di San Leucio. Alla collezione di Caserta club si aggiunge un’altra
parte di opere sia di opere pittoriche che di scultura che sono state donata, dimostrando in ciò una
grandissima sensibilità nel tempo proprio dagli artisti casertani che sono emersi dal dopo guerra ad
oggi, che hanno iniziato ad avere un ruolo in un panorama culturale più vasto rispetto a quello
cittadino. Mi é giunta notizia che proprio oggi vi sarà la reinaugurazione del Museo di arte
contemporanea che a Caserta é una di quelle cos che nel tempo ha avuto più inaugurazioni, anche se
tipicamente l’inaugurazione dovrebbe avvenire una volta e per tutte. Sembrerebbe che oggi, all’atto
di questa inaugurazione verranno rese fruibili e disponibili alla città di Caserta questa intera
collezione di Caserta Club e ad una parte delle opere frutto della donazione degli artisti. Allora le
chiedo conferma Assessore e le chiedo un ulteriore sforzo prezioso quanto mai opportuno dal punto
di vista temporale, nel momento in cui la città deve reale conoscenza di tutto ciò che possiede vista
la condizione di dissesto in cui versa, per cui nulla deve essere dimenticato tra le voci che formano
il patrimonio dell’ ente. Chiedo all’Assessore questo piccolo sforzo, che oltretutto vista
la
competenza del personale che il Comune ha, sotto la guida del Dirigente al ramo, che ha gestito e
che gestirà il museo di arte contemporanea, cioé di fare, in termini moderni, di catalogare queste
opere, enumerandole, e corredando questo catalogo da fotografie che rappresentino l’opere ed
eventuali dettagli significativi, per quello che riguarda la scultura se ci sono parti smontabili, le
singole parti di cui si compone e procedere all’inventario. Questo per evitare che la città perda
memoria di questo patrimonio che ha, o anche per evitare che istituzioni diverse, sotto
Amministrazione diverse, meno attente e sensibili a questi aspetti, qualcuno di questi quadri o
20 C.C.13 APRILE 2012 sculture possa allontanarsi dalle sedi naturali che sono quelle pubbliche, visto che sono doni fatti
alla città di Caserta. Un ultima istanza, ho rivolto e rivolgo all’Assessore ed anche al Presidente del
Consiglio , e cioé di al di là della collocazione naturale che queste collezioni devono avere che é
quella di un museo, a mio sommesso avviso sarebbe opportuno che a turno, in base al valore,
predisponendo gli opportuni servizi di vigilanza, uno o più di questi quadri o sculture possano
ornare le sedi istituzionali dell’ente, lo studio del Sindaco ed eventuali altri siti di altrettanto
interesse , per fare in modo che quando vengono qui a Caserta delegazione di altri Comuni
italiane e soprattutto estere anche se nel loro giro di visite non fosse presente il Museo di arte
contemporanea, possano, attraverso opportuni interventi anche da parte dei padroni di casa, venire a
conoscenza del fatto che la città di Caserta non é solo il suo ‘700 preziosissimo, non é solo il suo
‘800 valido ma ha un continuum di fermenti culturali che arrivano fino ai giorni nostri.
ASSESSORE DE NEGRI - Sono perfettamente d’accordo a quanto diceva il Consigliere Cobianchi
a proposito del significato delle interrogazioni come occasione di incontro e di collaborazione,
questa é una di queste occasioni, perché dietro a sua sollecitazione si é proceduto ad una verifica
del patrimonio che il Comune di Caserta aveva incamerato qualche anno fa, innanzitutto da
Caserta club e poi da altri artisti. Queste opere sono state spostate al belvedere perché
Sant’Agostino era stato cantierizzato e queste opere non avevano una collocazione giusta. Al
belvedere in un primo momento sono state esposte nella filanda poi purtroppo con il peggiorare
delle condizioni dell’ ambiente sono state spostate in altri ambienti ma questo per tutelarne il
valore. I funzionari del settore cultura si sono recati al belvedere, hanno constatato la situazione,
poi procedendo i lavori di sant’Agostino, é andato via l’ing. Sorbo che dobbiamo ringraziare che
ha dato un significativo impulso in questi ultimi mesi al procedere del cantiere, si é deciso di fare
un grosso sforzo perché é stato veramente uno sforzo, e quindi riaprire al pubblico il Museo di arte
contemporanea, ricollegando le opere nella loro sede naturale. Il Museo di arte contemporanea ha
un riconoscimento regionale, quando le opere sono state sposate al belvedere é stato segnalato
questo spostamento, proprio per evitare che il riconoscimento potesse venire meno in seguito alla
chiusura del museo vero e proprio di Sant’Agostino, e dopo sono state ricollocate, non tutte, per
ragioni evidenti di spazio, ma l’intenzione anche quella di avere una esposizione a rotazione, e lei
sa bene che in ogni museo c’é il deposito, che non é un luogo di abbandono. Le opere vengono
esposte nella nuova sala che oggi pomeriggio potrete ammirare, negli spazi circostanti ho avuto
anche il piacere di avere nella stanza a me destinata due opere, tre erano invece presenti già qui
nella sede centrale, nella camera del Sindaco per volere del predecessore l’ing. Petteruti. Quindi
siamo perfettamente tranquilli quanto al problema gestionale e patrimoniale. Quello a cui
Consigliere Cobianchi faceva cenno di schedare, e stiamo parlando di una schedature scientifica,
mi sembra molto opportuna, però sa che ogni scheda sul modello sovrintendenza beni artistici,
perché altrimenti non ha ragion d’essere, é un piccolo trattato di storia d’arte, anche se applicata
all’ arte contemporanea, e sarà fatto, ma naturalmente con i tempi necessari. Ma dal punto di vista
patrimoniale siamo tranquilli, adesso dobbiamo rivedere la questione del rapporto con la Regione, il
Museo di Caserta era il capofila di una rete, adesso c’é l’apertura del museo campano, quindi
bisogna capire se la cosa può modificare la situazione. Però spero che lei, ma che tutti i Consiglieri
Comunali oggi pomeriggio vengano a Sant’Agostino perché come vedrete il lavoro che é stato fatto
negli ultimi mesi ha prodotto risultati veramente apprezzabili. Oggi é l’inaugurazione della
settimana della cultura, ma in questo specifico abbiamo la re-inaugurazione del Museo di Arte
Moderna.
CONSIGLIERE COBIANCHI LUIGI – Devo dire che mi dichiaro soddisfatto della risposta che
ha dato, più che a me, all’aula e alla città. Per quello che riguarda la schedatura, io mi permetterei
sommessamente, perché so di rivolgermi ad una persona che in questo campo ha competenze
incontrovertibili e qualificatissime. Io mi permetterei di dare un piccolo suggerimento, e cioé
21 C.C.13 APRILE 2012 procedere su due piani paralleli, cominciare subito un’opera non così scientifica, non così
dettagliata, che possa un domani avere un valore, in caso, nella delegata ipotesi di un furto, per un
recupero; quindi inventario corredato da fotografie significative. dopodiché la invito veramente,
visto che non so se e quando la città di Caserta avrà la possibilità di avere un Assessore alla Cultura
con le competenze specifiche lei ha in questa materia, veramente le rivolgo l’invito ad
intraprendere questa iniziativa invece della schedatura scientifica, e cercare di formare i sui
collaborati in modo che, anche quando al suo posto ci sarà un altro Assessore, facciano tesoro
dell’esperienza che possono mutuare da lei e conservarla negli anni a venire. Ma soprattutto
spronandoli a fare presto, perché anche in questo Caserta dia prova che non ci vogliono capitali
enormi, non ci vogliono le decine o le centinaia di migliaia di euro per far cultura. Un altro
vantaggio enorme che la cultura ha, é non solo quello di saper produrre ricchezza, ma spesso e
volentieri richiedendo molto poco, perché la cultura, se mi consente il paragone, é una reazione
esplosiva, perché abbia luogo occorre solo la scintilla, occorre solo quel catalizzatore che consente
la reazione di partire, dopodiché, fa tutto da sé. Allora con questa ed altre iniziative veramente
possiamo cercare di far scoccare questa scintilla iniziale perché tutto vada avanti per le prossime
generazioni. Grazie
ASSESSORE DE NEGRI - Consigliere tenga presenta che la schedatura dalle Sovrintendenze é
sempre affidata a personale esterno, ed ogni scheda viene pagata. Quindi se avessimo un piccolo
capitale potremmo, per esempio, potremmo organizzare qualcosa di simile , per dar lavoro a dei
giovani casertani specialisti in Storia dell’Arte che sarebbe anche un’utile palestra, perché in
genere la schedatura viene affidata ai giovani, ai giovani che in questa maniera acquisivano le
competenze necessarie per superare poi il concorso statale.
CONSIGLIERE COBIANCHI LUIGI – L’ultima affermazione che ha fatto l’Assessore, e mi
rivolgo soprattutto al Consigliere De Crescenzo, é di una tale importanza che spero veramente, visto
che é la maggioranza che traccia le sorti della città, che questa richiesta fatta dall’ Assessore non
rimanga lettera morta, ma che questa maggioranza, l’Amministrazione tutta la faccia propria e la
porti avanti. Grazie
PRESIDENTE - Passiamo all’interrogazione n.21 del 26/03/2012 del Consigliere Cobianchi
avente ad oggetto: “ Concessione della cittadinanza onoraria a S.A.R. Don Pedro di Borbone di
Spagna” , risponde l’Assessore De Negri.
La parola al Consigliere Cobianchi per l’illustrazione.
CONSIGLIERE COBIANCHI LUIGI – Grazie Presidente. Questa storia comincia, una vicenda
piuttosto particolare e tra l’altro devo dire che non mi aspettavo di discuterla già stamattina questa
interpellanza, ma ne sono lietissimo. Inizia con una richiesta da parte di un soggetto di Diritto
Privato dall’Associazione Real Circolo Francesco II di Borbone, che non si sa quale struttura
giuridica abbia, quale significanza o valenza culturale abbia, non c’é dato di saperlo, da esami
che ho avuto modo di fare negli ambienti propriamente attenti alla storia e alla cultura in generale,
questa Associazione risulta alquanto misconosciuta. Questa Associazione si é fatta promotrice
della richiesta della cittadinanza onoraria da parte della Città Capoluogo di Caserta a S.A.R. il
Principe Don Pedro di Borbone -Spagna.
Ora non poso che partire da una premessa, questa richiesta appare tanto più sui generis in ragione
del fatto che, non mi risulta che sua Altezza Reale abbia avuto particolari contatti con la città di
Caserta, e né che si sia reso meritevole nei confronti della Città per azioni, benemerenze, iniziative.
22 C.C.13 APRILE 2012 Penso che questo sia un punto incontrovertibile e cioé che, la concessione di una benemerenza sia
un atto successivo rispetto al compimento dell’azione che determina quella benemerenza. Non si
può concedere una benemerenza senza che derivi da un merito che é già acquisito. Ho usato
un’espressione che criticai in quanto usata in parti economici “per possibili crediti futuri”, che ci
sia una maturazione di un debito da parte della Città di Caserta nei confronti di questa persona,
della quale per altro, c’é ignoto il curriculum, c’é ignota la storia personale, perché l’Associazione
proponente non ha ritenuto di dovere corredare la sua richiesta con dei titoli giustificativi. Al di là
di ciò, c’é una questione molto più delicata che potrà far sorridere che venga portata in quest’
aula, ma ne sono costretto, vista la richiesta. E’ una questione successorio, dinastico, familiare
apparentemente del tutto anacronistica, una condizione che esula dal nostro Diritto atteso che le
disposizioni transitorie della nostra Costituzione, per non vietando l’utilizzo dei titoli nobiliari ne
hanno fatto perdere l’efficacia giuridica, la Consulta Araldica é stata abolita, e quant’ altro. Pur
tuttavia appare questa richiesta come un tentativo, perché un atto pubblico emesso da un Ente
Pubblico, alcuni soggetti vengano qualificati e riconosciuti in certi titoli. E qui, a questo punto,
invito l’aula consiliare, l’Amministrazione, la Giunta che prima é stata investita da questa richiesta
a prestare particolare attenzione, perché qui sì entriamo nella specifica tutela di Diritti
Costituzionali, perché il riconoscimento del nomen con tutto ciò che al nomem é connesso, é un
precipuo diritto di tutela costituzionale. Questa questione, assolutamente risolta, tutta interna alla
Casa Reale di Borbone si apre a far data dal 1960, allorquando scomparve l’ultimo erede
indiscusso di Sua Maestà Francesco II di Borbone, ultimo monarca regnante della dinastia di
Borbone della Due Sicilie, cioé S.A.R il Principe reale Ferdinando Pio Duca di Calabria Conte di
Caserta che successe al padre, passato alla storia come il Conte di Caserta fratello di Re
Ferdinando II che non ebbe eredi maschi se non la figlia premortagli. Quindi fratello, seppur figlio
di secondo letto. Alla morte, come ho spiegato dettagliatamene nella mia interpellanza, e qui non
ci sono tempi per riprendere tutti i passaggi dinastici; alla morte di Ferdinando Pio anch’egli
senza eredi, secondo la legge salica, perché l’unico maschio, il terzogenito, premorì al padre, morì
all’ età di soli mente 13 anni, si pose il problema di ricercare il successore tra i fratelli minori di
Ferdinando Pio, i figli ultrageniti del Conte di Caserta. E qui si aprì questa diatriba, assolutamente
risolta, da una parte Ranieri di Borbone capo della Real Casa delle Due Sicilie e dall’altra parte gli
eredi di Carlo Tancredi di Borbone, dapprima delle Due Sicilie e poi incardinato nella Casa Reale
di Spagna. Invero, Carlo Tancredi avrebbe dovuto essere il naturale successore del fratello in
quanto primo fratello ultragenito, se non ché per leggi interne alla famiglia Reale di Borbone, ma
soprattutto per la decisione del capo della Real Casa , fanno sorridere queste cose in un regime
Repubblicano, ma non dobbiamo dimenticare che nell’ Europa dei 15, il rapporto tra Monarchia e
Repubblica era di 8 a 7, c’era una prevalenza di monarchie, quindi non parliamo di cose obsolete e
sorpassate, ma parliamo di cose che in altri contesti, dalla Spagna alla Gran Bretagna, all’Olanda
hanno un preciso valore e sono diritti tutelati. Per una questione successoria tutta interna, Carlo
Tancredi dovendo sposare la allora erede al trono si Spagna Infante Rederea Dona Maria de las
Mercedes, fu costretto a rinunciare alle sue pretese successorie sibi suisque sui diritti, perché solo
quello rimaneva, di pretesa al trono del Regno del Due Sicilie. Ciò in ossequio alla pragmatica
sanzione voluta da Carlo III di Borbone, quale atto di estremo amore per questo regno che non
aveva ereditato dal padre, ma che conquistò in armi, in quanto da figlio ultragenito mai avrebbe
pensato di avere un trono suo, tanto meno quello d Spagna. Carlo di Borbone amò così tanto
Napoli, da prima trasformandolo da un regno autonomo la tolse da quella condizione servile,
secondaria, di vice reame, ridandole una dignità a se stante, e questa dignità Carlo di Borbone
volle, attraverso alla sua Prammatica Sanzione, e qui mi piace Presidente anche dire che sarebbe il
caso di fare anche una correzione toponomastica, perché questo Carlo III non si sa da dove venga, é
un errore clamoroso, Carlo come fondatore di una dinastia é “Carolus”, senza nessun numerale,
ma semmai sarebbe sesto, le enumerazioni proprie di altri stati non riguardano né il Regno delle
Due Sicilie e né la Repubblica Italiana che successe al Regno delle Due Sicilie.
23 C.C.13 APRILE 2012 Quindi Carlo III per l’amore che nutriva per questo Regno, con la Prammatica Sanzione volle
definitivamente separare le due corone. Stabilendo che chiunque avesse un ruolo successorio
dinastico nella Casa Reale di Borbone in Spagna, non potesse avere o dovesse rinunciare a diritti
successori sulla Casa Reale delle Due Sicilie e viceversa, richiamando al precedente trattato di
Napoli, al precedente Trattato di Aquisgrana, insomma, come diremmo oggi una giurisprudenza
costante, continuata, conclamata. D’altra parte, ciò che chiude la vicenda é il fatto che l’ultimo
indiscusso capo della Real Casa di Borbone delle due Sicilie, passato alla storia come il Conte di
Caserta, nel 1900 a Cannes in presenza di un notaio fece firmare una rinuncia sibi suisque al
figlio, e vorrei ricordare, a chi sostiene altre tesi, che in un regime monarchico ha facoltà di
modificare le leggi, ha assoluta discrezionalità perché é lui stesso la fons iuris, quindi se quella
scelta fu dettata dal capo indiscusso della Real Casa e seguita dal diretto interessato in presenza
anche dei fratelli ultrageniti, sono questioni che riaprire sono assolutamente impossibile ed inutile.
Ma ciò che ci interessa molto di più e che pongo all’attenzione sopratutto dei colleghi della
maggioranza é che, nel tacitamente accettare che titoli, appellativi che fanno parte del nomen e
quindi sono un diritto di tutela costituzionale accettare che certe persone vengano individuate con
titoli che non gli appartengano, rappresenta una lesione di Diritti Costituzionali. Quindi una città
capoluogo e la sua Amministrazione hanno il dovere di prestare la massima attenzione nell’emettere
eventuali atti pubblici in cui siano riportatati erroneamente, qualità non spettanti. In questo senso
voglio ricordare che Ranieri di Borbone, nonno dell’attuale capo della Real Casa, il Principe Reale
Don Charles di Borbone delle Due Sicilie, più un’ulteriore atto di portata epocale nei confronti
della Repubblica Italiana, perché la dinastia borbonica con nessun atto formale aveva mai rinunciato
alle proprie pretese dinastiche sul trono delle Due Sicilie a Gaeta, differenza di quello che dicono
erroneamente tanti libri di storia, in verità a Forma nella villa del Principe di Caposele, oggi villa
Rubino, fu semplicemente firmata la resa della piazza forte di Gaeta. Invece fu Ranieri di Borbone
che nel 1951, con i Patti di Roma, alla presenza delle massime autorità della Repubblica Italiana,
riconobbe definitivamente nella Repubblica Italiana il legittimo Stato Sovrano, successore del
Regno delle Due Sicilie. Ranieri che fu convocato a Roma dall’ allora Amministrazione dello Stato
in quanto, i nostri padri costituenti si posero il problema che la Repubblica Italiana non poteva
nascere come Stato sovrano successore del Regno delle Due Sicilie, in quanto il Regno delle Due
Sicilie come la maggior parte degli altri stati prioritari, non aveva mai rinunciato alle proprie
prerogative, stati prioritari che furono improvvidamente, senza dichiarazione di guerra , contro le
leggi del Diritto Internazionale già all’epoca vigenti, di fatto occupati, ma se si parla di anschuluss
si pensa all’Austria e lo si vede come atto illegittimo da parte della Germani nella II Guerra
Mondiale, se si parla del’occupazioni in armi degli Stati pre-unitiari, quello, non si sa perché non
viene giudicato atto illegittimo, i nostri padri costituenti se lo posero. Di lì in poi, a Ranieri e ai
suoi eredi é stato formalmente, quindi a Ranieri a Don Ferdinando e attualmente a Don Charles
fu riconosciuta la dignità di Capi di Stato esteri sul suolo della Repubblica Italiana, anche in
ragione della rinuncia che essi fecero, alla restituzione del beni privati, che avrebbero avuto dirotto
ad invocare, e che, per la sola parte al di là degli aspetti economici, per la sola parte territoriale, se
ai Borboni fossero stati restituiti i terreni di loro proprietà privata, l’Italia non si sarebbe potuta
costituire, la Repubblica Italiana, perché sarebbe stata di fatto tagliata in due.
Da allora, e questo é importante, perché non si commettano a Caserta atti che vanno in contrasto
con atti della Presidenza della Repubblica, del Ministero degli Esteri, del Ministero dell’Interno,
da allora in poi questa qualità é stata continuamente riconosciuta nel concedere, prima a Don
Ferdinando e poi a Don Charles la massima onorificenza al merito della Repubblica Italina, il
titolo di Cavaliere di Gran Croce che viene concesso solo ai Capi di Stato Esteri, e proprio di
recente il Presidente della Repubblica a Natale si é scambiato gli auguri con Don Charles,
chiamandolo con i propri titoli come capo della Real Casa delle Due Sicilie, quindi di Castro Gran
Maestro del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.
Chiedo quindi agli esperti, in particolare ai Consiglieri componenti della Commissione che
all’uopo é stata nominata, di valutare tutto con la massima attenzione onde evitare imbarazzi per il
24 C.C.13 APRILE 2012 Comune di Caserta, e anche eventualmente esporlo a richiami formali da parte del Ministero degli
Esteri, del Ministero dell’Interno e della Presidenza della Repubblica che costantemente in questi
anni, con una serie indefinita di atti formali hanno chiarito e chiuso questa questione che per sommi
capi ho accennato..
ASSESSORE DE NEGRI - Ho apprezzato molto la puntale ricostruzione genealogica, la
genealogia é una scienza che ha tutto un suo apparato tecnico, e mi pare che il Consigliere
Cobianchi abbia in qualche dimostrato di essere addentro al discorso. Detto questo, sono
perfettamente d’accordo con le con la questione di Carlo III, é una vecchia questione, Carlo é Don
Carlos, stop! E’ terzo di Spagna come successore di Carlo II, ultimo degli Austrias. La questione
del riconoscimento da parte del ramo Napoli Borbone della Repubblica Italiana é un fatto
importantissimo, così come é importantissimo l’aspetto patrimoniale della questione, che é molto
apprezzabile, per la famiglia che ha dato mostra di grande generosità, laddove altri, i Savoia non
l’ho fatto, si sono tenuti ben stretti i loro beni di natura privata. A quel punto poi ci sarebbe da
riflettere, se lo Stato di Caserta é da considerare bene privato o bene del Demanio. Quindi
avremmo potuto costituire un enclave all’interno del Repubblica Italiana. Detto questo, comunque,
Il problema della cittadinanza onoraria a Don Pedro di Borbone é un problema molto delicato e
proprio per questo é stata creata un’apposita Commissione. Il mio punto di vista é che in genere la
cittadinanza onoraria si dà come riconoscimento, come tributo,un omaggio, un esempio per tutti,
Napoli ha concesso la cittadinanza onoraria al Presidente Carlo Azeglio Ciampi dopo il famoso G7.
Ciampi si spese tantissimo per Napoli, la scelse come sede, fece arrivare tantissimi fondi, fece sì
che Napoli potesse risorgere, e quindi giustamente la città tributò la sua forma di ringraziamento
attraverso la cittadinanza onoraria. Quello é secondo me l’esempio che noi città di Caserta
dobbiamo ricalcare, però la Commissione é formata da degne persone, tra l’altro anche da esperti
del ramo, c’é Alberto Zaza, c’é pino De Vitto, persone anche non politiche al di sopra delle parti,
esperti, ed io penso che sicuramente sceglieranno nel migliore dei modi.
PRESIDENTE – Passiamo alla seconda interrogazione del Consigliere Tresca, la n. 17 del
6/03/2012 avente ad oggetto:”Delibera di G.C n.12/2012 “ risponde l’Assessore Ferraro.
Vorrei chiarire una cosa, noi alle 13,30 interrompiamo tutte le interrogazioni per poi riprendere nel
pomeriggio con l’ODG del Consigliere Tresca.
La parola al Consigliere Tresca per l’illustrazione dell’interrogazione.
CONSIGLIERE TRESCA ENRICO UMBERTO MARIA – Rubo un attimo rispetto alle
interrogazioni, perché visto l’ODG proposto dal Presidente, preliminarmente alla discussione di
oggi pomeriggio dell’ODG, tutti i Consiglieri di minoranza presenti, ed anche qualcuno che é
andato via, allegano a quella domanda di ordine del giorno una richiesta di convocazione di
Consiglio Comunale per la nomina della Commissione Pari Opportunità. Ci sembrava opportuno
collegare le due cose insieme, parlando in un caso di violenza di genere e dall’altro lato di istituire
un organismo consiliare, sul quale siamo in ritardo, deputato alla repressione in genere in
particolare. Presidente, le consegno questo richiesta che alleghiamo alla l’ordine del giorno.
Ritornando all’interrogazione é un’interrogazione che risale all’ inizio del mese scorso, ne do
lettura. “Premesso che in data 23 febbraio al G.C. ha adottato la delibera n.12 avente ad oggetto
Approvazione del Regolamento per il funzionamento del Nucleo di Valutazione della
performance….!”
(Legge l’interrogazione agli atti).
Si rimane in attesa di risposta di questi quesiti, nello stesso tempo sappiamo che sono intervenute
ulteriori questioni di merito, quindi vorremmo essere relazionate su quanto in oggetto. Grazie.
25 C.C.13 APRILE 2012 ASSESSORE FERRARO - Devo complimentarmi per il lavoro fatto dal Consigliere Tresca,
perché non era facile articolare un’ interrogazione su questo tema, ma con dovizia di particolari
entrando nello specifico. E’ chiaro che la risposta deve essere una risposta precisa e puntuale, per
cui trattandosi di argomenti tecnici é necessario ed opportuno che questo avvenga, cercherò di
rispondere a tutto. Per meglio inquadrare la problematica posta con l’ interrogazione in oggetto é
utile fornire preliminarmente, brevi note sull’iter amministrativo del procedimento fin qui
seguito, anche per evidenziarle la ratio che la sotto intende, perché dobbiamo fare una storia che
deve essere di supporto alla legittimità degli atti che poi sono stati prodotti . Per la valutazione delle
figure dirigenziali, questo Comune ha sempre avuto un proprio ordinamento, il così detto Nucleo
di Valutazione. La costituzione del primo organismo risale alla fine degli anni ’90 e fu istituito
con la deliberazione di G.C. n.1446 del 5 agosto 1997, con compiti di valutazione dell’attività delle
figure dirigenziale che, successivamente con l’approvazione del Regolamento sull’Abbinamento
degli uffici e dei servizi, furono aggiunti anche compiti di controllo strategico, che come é noto
é finalizzato alla verifica della compatibilità dell’azione amministrativa a conseguire gli obiettivi
approvati. Ovviamente noi sappiamo bene che tutto si muove, anche come la costituzione del
fondo, quindi un rapporto di quelli che devono essere i parametri della Dirigenza si muovo
attraverso e sempre agli obiettivi, cioé l’Amministrazione affida degli obiettivi e quello é il
raggiungimento che identifica e codifica quello che é il rapporto con la Dirigenza con
l’Amministrazione comunale. Con l’entrata in vigore del D.Lgs 150 del 27 ottobre 2009, emanato
per l’attuazione della legge delega n.15 del 2009, in tema di qualità della prestazione, la così detta
performance individuale e dell’Ente fu approvato il relativo Regolamento in cui all’art.15
disciplinava l’istituzione, composizione, nomina e durata e il compenso dell’Organo di Valutazione.
L’istituzione dell’Organo di Valutazione, il Nucleo di Valutazione non rappresenta una scelta
obbligata per l’Amministrazione, poiché la norma non é applicabile agli Enti locali che possono
optare per l’una o
per l’altra soluzione. Al
momento del suo insediamento questa
Amministrazione ancorché sollecitata dalle organizzazioni sindacali, non avevano apprezzato la
scelta della precedente Amministrazione di passare alla disciplina dell’Organo di valutazione e
pertanto, chiedeva la revoca, non assunse tale drastica decisione,ma ritenne opportuno consentire
che l’Organismo, ormai costituiti ed insediato portasse a termine le attività di valutazione dei
Dirigenti, compito che é stato regolarmente svolto. Quando abbiamo fatto l’insediamento di questa
l’Amministrazione ci siamo resi conti, e questo lo dico, ma non per spirito polemico, ma tra le
verifiche che sono state effettuate negli obiettivi dei Dirigenti c’era qualche defaiance,
chiamiamola così per non dire altre cose, per cui si rendeva necessario un approfondimento di
verifica proprio tecnica e di cambiare uno strumento, che a nostro avviso, potesse incidere
maggiormente, dare quella trasparenza, non che prima non ci fosse stata, ma che a noi con la
nuova Amministrazione, con un nuovo organismo si poteva codificare diversamente da quello che
noi ritenevamo opportuno. Lo stato di fatto determinatosi nel corso dell’anno 2011, ha spinto
l’Amministrazione a tornare al vecchio organismo del Nucleo di Valutazione a cui ha affidato i
tradizionali compiti della valutazione dei Dirigenti e del controllo strategico, tanto anche in
considerazione dell’economia che questa Amministrazione ha voluto garantirsi , passando da una
spesa annua di circa 60 mila agli attuali 30 mila. Anche questo é stato un pensiero che attraverso un
passaggio tecnico c’ha permesso di ridurre questi costi. Quanto alle questioni di ordine giuridico
prospettate dagli interroganti, si ritiene opportuno limitari al contenuto della relativa
deliberazione di Giunta Comunale e alla lettera di revoca, che a parere dello scrivente non sono
pienamente corrette sotto il profilo della legittimità e non suscettibili di provocare ulteriore oneri a
carico del Comune. Altro non si ritiene di dover aggiungere per comprensibili motivi di opportunità
e di tutela dell’ azione amministrativa dell’Ente, anche perché é stato prodotto un ricorso al TAR di
cui si attendono gli esiti. L’esito é arrivato e nel merito la richiesta di sospensione é stata respinta.
Quindi l’ipotesi che noi avevamo fatto di fare questo discorso qua, la sospensione é stata respinta.
Nel merito degli altri quesiti posti dall’ottimo Consigliere Tresca, e quindi é utile precisare così
26 C.C.13 APRILE 2012 come é stato preciso lei, le dovevamo una risposta articolata e precisa. Che i requisiti per la nomina
del componente del Nucleo di Valutazione, sono diversi da quelli che a suo tempo sono stati
richiesti per i componenti dell’Organo di Valutazione. Pertanto, non é operabile una mera
riconferma dei componenti stessi, ovviamente, perché se é una cosa che noi facciamo sarà anche
legittimo che l’Amministrazione scelga dei riferimenti certi per quella che é funzionalità
dell’Amministrazione oggi in essere. Che a termine di Regolamento la nomina é di competenza
del Sindaco che la decreta nel rispetto del requisito richiesto, e che ai fini di continuità del servizio
é stato già nominato il Presidente del Nucleo di Valutazione, che la struttura di supporto, a
differenza di quella che precedentemente ha lavorato per l’organo di Valutazione é interna, e
quindi non comporta spese.
Con questo credo di avere risposto un po’ a tutti i punti dell’articolata interrogazione, quindi la
ringrazio di avermi dato la possibilità anche di chiarirmi in riferimento al discorso del ricorso che
era stato presentato, quindi dirlo in questa assise, che era necessario che si sapesse che anche
questo é stato respinto.
CONSIGLIERE TRESCA ENRICO UMBERTO MARIA - In relazione all’ ultimo punto, non per
contraddirla Assessore, ma semplicemente per precisare, sì é vero che il TAR si é espresso, ma si
é espresso sulla richiesta di sospensiva non nel merito, nel merito si entrerà nella prossima seduta
del TAR quando é stato convocato. Quindi c’é un procedimento in atto che potrebbe ancora
addurre ed arrecare danno patrimoniale ed economico all’Ente. Detto questo, la questione non si
pone sulla legittimità del passaggio dall’organismo di valutazione al Nucleo di valutazione, perché
é chiaro che la 150 e gli artt.14 e 15, nonché i pronunciamenti dell’ANCI nonché anche i
pronunciamenti dello stesso organo centrale che attiene alla valutazione della performance nella
Pubblica Amministrazione, l’Autorità centrale dalla quale poi discendono i provvedimenti dei
singoli organismi di valutazione ministeriali etc.etc. ha decretato per quanto riguarda i Comuni
un’autonomia e quindi una libertà di scelta. É anche vero, se volessimo essere più precisi, che la
vostra risposta non dice e non elenca i motivi di differenza tra l’OIV e il nuovo Nucleo, né tanto
meno quella cosa che lei diceva che é interessante, e cioé che ci fosse uno scostamento nei criteri di
valutazione eseguita con l’effettiva performance quali risultati abbia poi prodotto, perché qui delle
due l’una, a me sembra di capire che si ritiene che sia stato il meccanismo di valutazione a creare
un problema al Comune e non invece un’ azione amministrativa. Io invece ritengo che un
organismo di valutazione, o come lo vogliamo denominare, ed anche per entrare nello spirito della
nostra richiesta, l’organismo di valutazione debba avere un compito che é fondato su una certezza
di cornice che l’Amministrazione detta. A me sembra che questa cosa non sia stata esplicitata anche
nel Regolamento, tranne i criteri di nomina dei membri, non viene detto su che base voi misurerete
i Dirigenti, e su che base volete che questo organismo, sia il vecchio OIV che il nuovo nucleo
valuti i Dirigenti. Le indicazioni di legge e normative sono presenti, ci potrebbe essere il PEG o ci
potrebbero essere altri strumenti per fare questa valutazione. Ma é chiaro che il nostro ruolo non é
questo, perché noi non facciamo i valutatori, non facciamo gli amministratori, quindi non volevamo
entrare nel merito di questa questione, lei ce l’ha offerta ed apre uno spazio di riflessione nostro,
rispetto a capire se la valutazione non é fatta bene oppure no. Per quanto attiene l’avvicendamento,
per carità, a me sembra di aver letto nel Regolamento che gli unici criteri distintivi tra l’uno e
l’altro non penso che siano neanche in contraddizione con la legge nazionale, l’appartenenza
antecedente negli anni a Pubbliche Amministrazioni, organizzazioni sindacali, partiti politici che
potessero in qualche modo rendere non fruibile il giudizio da parte del valutatore. Detto questo,
27 C.C.13 APRILE 2012 non capsico effettivamente, in un momento in cui noi andiamo incontro ad un dissesto economico
che é certificato in cui si cono una serie di spese da affrontare, perché correre il rischio di un’azione
che comunque, se il giudizio dovesse andare male, ci comporterà come Ente l’erogazione di una
quota economica a coloro i quali erano vecchi componenti dell’ organismo. Né mi é chiaro per
quale motivo, se ho capito bene, voi ne confermiate uno solo e non tutte e tre o nessuno dei tre a
questo punto, ma non per entrare nel merito delle professionalità esibite da queste persone che non
conosciamo neanche, ma per capire il criterio, cioé seguendo la logica della risposta solo uno
avrebbe e continuerebbe ad avere i requisiti per fare parte di un nucleo di valutazione, se é così
questa cosa la prendo per buona, quindi dei valutari che c’erano prima, due non avevano i
requisiti, secondo l’Amministrazione attuale, per fare i valutatori. Chiediamo a questo punto ci
esplicitate in maniera più chiara i criteri con cui intendete selezionare i valutatori. Dico questo,
perché accanto la questione del compenso, c’é una questione più sostanziale alla quale si é rifatto lei
Assessore, che é la questione della gestione di un fondo che il Comune mette a disposizione per il
pagamento degli emolumenti ai Dirigenti, perché se ho capito bene il procedimento che lei spiegava
é dalla definizione di obiettivi che ne discende il pagamento del fondo ai Dirigenti sulla base di
quanto abbiano perseguito di quegli obiettivi oppure no, la valutazione dovrebbe svolgersi così:
c’é un obiettivo io ti valuto se l’hai raggiunto non l’hai raggiunto e su quello ti do’ dei soldi.
Quindi il meccanismo di valutazione diventa un luogo fondamentale anche per quelle azioni di
risparmio o di investimento, che l’Amministrazione intenda compiere per il suo buon
funzionamento. Ritengo che non mi é molto chiaro per quale motivo questo organismo non passa
dall’OIV al nucleo, perché c’é la legge che lo prescrive e voi vi siete avvalsi della facoltà di legge
di passare da una cosa all’altra. Non mi é chiaro il rischio che l’Amministrazione si é voluta
assumere, se il rischio si é assunto solo sulla base del regolamento che voi avete allegato alla
delibera all’art. 10 che sono i criteri di scelta, mi sembra un po’ poco un’adesione formale a dei
criteri, per poter giustificare la possibilità che poi alla fine ci troviamo a pagare dei soldi in più
come Amministrazione. E’ sicuramente apprezzabile il fatto che voi abbiate ridotto i costi del
Nucleo di Valutazione portandoli da 60 a 30 mila euro per anno, non vorrei che diventassero 90
mila nei prossimi anni fino a scadenza di quel contratto, era questo il senso dell’ interrogazione. Io
faccio fatica a capire il senso di cambiamento di personale, se poi c’é dell’altro, capisco i motivi di
riservatezza della P.A. di autotutela che l’hanno spinto ad una risposta prudente, ci fidiamo delle
sue parole.
PRESIDENTE - Passiamo all’ interrogazione n. 14 del 27 /02 /2012 del Consigliere Ursomando
avente ad oggetto:”Dimensionamento rete scolastica” risponde l’Assessore De Negri
CONSIGLIERE URSOMANDO EDGARDO Gentile Assessore
vado a leggere l’
interrogazione: “Il Gruppo di Caserta Viva analizzate le delibere di Giunta n.75 e 81, relative al
piano di dimensionamento rete scolastica anno scolastico 2012-2013…”
(Legge l’interrogazione agli atti)
Entrando più nello specifico, partiamo dal dimensionamento della rete scolastica, dall’analisi di
queste due delibere, prima di tutto non ci spieghiamo perché due delibere, vorremmo sapere il
perché. Poi non ci spieghiamo si é proceduto ad adottare questo piano di dimensionamento rete
scolastica in maniera “matematica”, basandosi sul numero di discenti, cioé noi dobbiamo
raggiungere quel numero per tenere in vita quel comprensorio, tenendo esclusivamente come
punto cardine il mantenere al proprio posto delle figure apicali, cioé i Dirigenti dell’istituto. Questo
andando a ledere quelle che sono delle realtà didattiche che sono ormai consolidate sul territorio.
28 C.C.13 APRILE 2012 Lei converrà con me, Assessore, che lo scolaro che viene da un quartiere periferico, dove ci sono
anche dei problemi sociali é diverso dello scolaro che viene dal centro della città, da un quartiere
dove c’é una vita più agiata, viene da una famiglia più agiata, ci sono delle problematiche legate
in maniera esclusiva allo status sociale dell’alunno. Poi, anche il percorso formativo che si crea
dall’asilo alla scuola elementare fino a passare dalla secondaria di primo grado, con l’insegnante,
cioé il rapporto che si crea tra docente e discente, che é un rapporto che va al di là del mero
insegnare la materia o il trasmettere la conoscenza , ma si crea un rapporto direi principalmente
affettivo.
C’é poi un’altra questione che vorrei esaminare con lei Assessore, la questione logistica,
l’accorpamento di un istituto che si trova nella zona nord di Caserta, con quello che si trova nella
zona sud, magari più periferica, crea anche dei problemi di spostamento. Anche questo crea poi
dei problemi anche ai docenti, ma dei problemi non a livello occupazionale ma di organizzazione
del circolo. Questo perché? Per garantire magari la confermazione della figura apicale in alcuni
istituti, figura apicale che non perderebbe assolutamente il posto di lavoro, perché sa benissimo che
se viene sollevata da quell’incarico, sarebbe andata poi in Provveditorato. Però io sono anche per
mantenere i livelli occupazionali, facciamo in modo di mantenere questi livelli occupazionali,
facciamo in modo di dimensionare di concerto con tutti gli istituti, di fare un piano di
dimensionamento tenendo conto di questi fari fattori. Durante il mio precedente intervento ho
detto che queste interrogazioni non sono polemiche, ci tengo a precisare il perché. Perché sembra
che ogni volta che l’opposizione, in particolare il sottoscritto, magari fa un atto di denuncia su un
giornale per delle situazioni che a mio avviso possono sembrare negative per la collettività, e mi
riferisco in questo caso alla mensa, io sono uscito su un giornale denunciando, per di più su una sola
testata, denunciando che quel giorno i bambini non avevano mangiato. Questa situazione ha preso
una piega tale che poi si é arrivati alla ribalta nazionale. Quindi io mi sarei aspettato dopo
l’articolo,di essere contattato, da lei Assessore o dal Sindaco, ed insieme saremmo andati a
controllare se veramente quello che io avevo detto rispondeva a verità o meno, senza arrivare a
cacciare fuori documenti che attestavano la verità dell’uno o dell’altro. Quindi la mia provocazione
prima di dire che non sono polemiche le interrogazioni, ma sono costruttive, vanno in questo senso,
nel senso che qua non si vuole mettere all’indice nessuno, il suo lavoro é un lavoro egregio
Assessore, poi oltretutto con i mezzi che ha, e le dico che ne avrà ancora di meno, perché con
l’abolizione della tassa di scopo, e quindi ritorno all’interrogazione. Con l’abolizione della tassa di
scopo vengono meno circa 350 mila euro che erano destinati per la manutenzione straordinaria dei
plessi scolastici. Lei con quello che ha appostato in bilancio per la manutenzione ordinaria, lei caro
Assessore, potrà fare si e no, mi lasci passare questo termine, “ una lavata di faccia” agli istituti
prima dell’inizio dell’anno scolastico, perché poi venga l’ASL a dire “va tutto bene!”. Allora
siccome là dentro, in questi istituti ci sono i nostri figli, ed io da una piccola indagine che ho fatto
non ho verificato, ma ho avuto delle notizie che mi hanno lascito un attimo preoccupato, perché
qualcuno mi ha detto” guarda se andassimo a fare una verifica statica degli edifici scolastici li
dovremmo chiudere non tutti ma al meno il 90%”.
Il fatto che non ci siano 350 mila euro per cercare di tamponare il problema legato mi lascia un
attimino perplesso. Per questo motivo io le dico che sta facendo un lavoro egregio, Assessore,
soltanto che con quello che lei ha disposizione adesso, però purtroppo, purtroppo o per fortuna lei
fa parte di questa maggioranza, e l’errore fatto sulla tassa di scopo é un errore che vi dovete
addebitare voi. Io non so come farete, o meglio come faremo a garantire la sicurezza degli alunni
Casertani. Concludo. Ho visto che il Sindaco é particolarmente sensibile, mi dispiace che non c’é
in questo momento, ma ho visto che lui é particolarmente sensibile al discorso diretto con i
cittadini, ha istituto una pagina di facebook con la quale parla quasi quotidianamente con i cittadini,
però mi chiedo come mai, quando poi arrivano, ci sono dei cittadini che usano ancora mezzi arcaici,
carta e penna, arrivano delle petizioni contro il piano di dimensionamento scolastico, firmate,
come mai non vengono prese in considerazione? Dobbiamo anche dire che é stata fatta una
richiesta per l’annullamento di questo piano di dimensionamento e mi sembra che ci sia stata
29 C.C.13 APRILE 2012 anche una sospensiva. Però io adesso vorrei un chiarimento da lei e che cosa lei, questa
Amministrazione, intende intraprendere per risolvere il problema legato al settore scuola nella
città di Caserta.
ASSESSORE DE NEGRI - A monte di tutto questo lei sa benissimo che c’é una legge dello Stato
che ha uno scopo preciso: il risparmio, il risparmio contraendo i posti di Dirigente scolastico. Poi ci
sono le linee guida della Regione Campania, la Legge dello Stato e le linee guida usano il
medesimo criterio, che é il criterio numerico, cambiano i numeri, per lo Stato il numero minimo é
rappresentato da mille unità, per la Regione 500, nel mentre si lavorava al piano di
dimensionamento, nascosto in un decreto omnibus é stato di nuovo modificato il limite da mille a
600, quindi il criterio é numerico, perché lo scopo é quello di contrarre il numero dei posti di
Dirigente in modo da permettere dei risparmi in bilancio, non stiamo a giudicare questo, però é
questo, e noi ci siamo attenuti a quanto ci veniva chiesto. Dopodiché ci troviamo di fronte ad una
coperta che era troppo corta, abbiamo riunito i Dirigenti, abbiamo anche fatto una lettera formale
invitandoli i a mettersi d’accordo fra di loro e a presentare loro a noi un piano. Questo perché
ovviamente sono i Presidi i migliori conoscitori della realtà scolastica, lei capisce bene che
un’azione come questa che va ad incidere sul funzionamento delle scuole, fatto dall’Ente Comune
che tutto sommato é estraneo alla vita della scuola, perché ancora oggi le competenze sono
prevalentemente statali e non comunali. Non abbiamo avuto purtroppo nessun risultato, non
c’hanno dato alcuna risposta, per cui siamo andati avanti. Non pretendiamo di aver fatto il meglio,
abbiamo fatto una cosa possibile, tra l’altro ci sono stati più tavoli tecnici alla Provincia a cui
abbiamo partecipato, abbiamo avuto anche delle osservazioni in base alle quali ci siamo regolati, e
quindi ecco il perché della seconda delibera; la Regione ha esaminato le nostre proposte, perché
erano semplicemente delle proposte e ha deciso di recepire questa nostra proposta, a questo punto
abbiamo una sospensione, una camera di consiglio che é attesa per il 18, quindi se il TAR riterrà,
bisognerà vedere poi la decisione, che abbiamo commesso un eccesso di potere e così via
dicendo, ritorneremo, però la mia speranza resta sempre la stessa, vale a dire che da parte dei
Dirigenti scolastici ci sia la capacità di giungere ad un accordo in maniera tale da presentare una
proposta che tenga conto, nella maniera migliore delle esigenze e dei Dirigenti scolastici e della
platea scolastica, quindi degli alunni, dei genitori. Però la norma é volta al Dirigente, ha questo
come obiettivo, ahimé! Questo é quanto.
CONSIGLIERE URSOMANDO EDGARDO - A me era chiarissimo l’intento della norma,
soltanto che era la riduzione dei Dirigenti, ma i Dirigenti non li abbiamo ridotti assolutamente,
sono rimasti quelli che erano. Quindi quello che dico io é garantiamo i discenti, e poi i Dirigenti li
mettiamo davanti al fatto compiuto che qualcuno possa, magari, perdere il suo “feudo”, perché non
possiamo mettere dietro l’alunno per salvare il Dirigente. Allora noi possiamo dare delle linee
giuda, dove diciamo che c’é la possibilità che qualcuno di loro possano perdere il posto di
Presidente, perché non raggiunge il numero minimo, quindi o vi mettere d’accordo o altrimenti
qualcuno perderà la posizione, quindi sull’ out-out penso che si debbano mettere d’accordo. Però
Assessore, se il TAR ha previsto una sospensiva, qualche dubbio me lo porrei, aspettiamo il 18 che
cosa succede. Però lei non mi ha risposto né sugli edifici né sulla mensa, anche perché sulla
mensa che é arrivata una circolare da parte dei Dirigenti dove chiede anche ai Dirigenti dei vari
plessi, una collaborazione da questo punto di vista. Quando c’é stato il periodo di vacatio in cui non
30 C.C.13 APRILE 2012 c’era la mensa, c’é stato un esperimento portato avanti da alcuni genitori, che sono riusciti a
garantire un servizio mensa ad un costo nettamente inferiore da quello che pagano adesso. Adesso
perché non prendiamo spunto da quei genitori che si sono autoregolamentati ed hanno trovato un
servizio che li soddisfaceva e soddisfaceva anche le loro tasche, per garantire comunque il
servizio mensa ai bambini. Grazie
ASSESSORE DE NEGRI – Il servizio scolastico so benissimo che la situazione é molto, molto
carente, é storicamente carente. Io ho fatto le mie scuole a Caserta e ricordo che cos’era la scuola
media Giannone ai miei tempi, ed oggi non é molto meglio, un pochino, ma grosso modo. Quindi
sono problemi decennali o addirittura quasi secolare che noi dovremmo risolvere. Abbiamo fatto
un calcolo con l’Ing. Sorbo sempre radunando tutti i Dirigenti scolastici e quindi chiarendo
esattamente la situazione, noi abbiamo a disposizione 500 euro.
Per quanto riguarda la mensa, la mia personale posizione, l’ho anche detto durante il periodo di non
funzionamento, la cosa migliore per me sarebbe se le mamme preparassero il cestino per i loro
bambini, mandandoli a scuola con quello che loro in prima persona hanno preparato. Poi che ci sia
una ditta meno cara, noi siamo un Ente Pubblico non possiamo procedere per trattativa privata se
non nei casi stabiliti dalla legge. Noi facciamo le gare, fra poco ne faremo un’altra a giugno, se
avremo delle offerte che sono più convenienti di quelle della ditta attualmente in servizio, noi
siamo obbligati, non é una scelta,ma siamo obbligati ad accettare l’offerta più conveniente. Però
ripeto, secondo me le mamme farebbero meglio a cucinare in prima persona.
PRESIDENTE - Passiamo all’ ultima interrogazione la n. 11 del 19/09/2011 del Consigliere
Marino avente ad oggetto: “Iniziative culturali nella città di Caserta. Apertura Biblioteca
Comunale” risponde l’Assessore De Negri.
CONSIGLIERE MARINO CARLO - Assessore, parliamo di
un argomento teoricamente
superato nell’aspetto tecnico dell’ appalto, ritengo non superato rispetto culturale e sociale e del
ruolo di una Biblioteca Comunale. Naturalmente l’interrogazione nasceva soprattutto tesa a
valorizzare quello che era uno dei patrimoni oltre che culturali, infrastrutturale della città di
Caserta, cioé il famoso ex Macello comunale. Leggo brevemente solo alcuni aspetti che possano
interessare rispetto al capo specifico, sicuramente non leggerò quelli che non hanno più un senso.
Al di là del ritardo tra le dichiarazioni del Sindaco e i tempi di apertura della Biblioteca, ritengo che
una cosa che ho valutato anche giorni fa nell’andare a visitare la Biblioteca, di fato abbiamo aperto
un palazzo, non abbiamo aperto la Cultura, cioé nonostante il suo sforzo in questi primi mesi, io
non do’ assolutamente responsabilità a questa Amministrazione, come lei ha ben rappresentato, ci
sono problematiche che vengono da lungo tempo e che ognuno per i propri ruoli deve cercare di
affrontare, altrimenti non si capisce perché gli elettori c’hanno scelto come loro rappresentanti. Poi
riusciremo, non riusciremo, riusciremo solo parzialmente sarà solo la nostra buona volontà che
potrà giustificare il tutto. Naturalmente la Biblioteca noi la vediamo come luogo che la città deve
anche vivere, come scriveva una nota scrittrice “ riempie un vuoto che diventa voragine” la Cultura
e ancor di più una Biblioteca, deve assolutamente essere resa fruibile e funzionante. Oggi
abbiamo una struttura aperta nel senso che ci sono delle figure dell’Amministrazione Comunale
interna, che non é oggettivamente al centro di una politica culturale, ho visto che nella settimana
della cultura che l’Assessore ha messo in campo e che apprezziamo molto, ci sono delle iniziative,
noi ci immaginiamo un luogo aperto 365 giorni l’anno, dove le iniziative, non quelle dei
concertini, ma quelle che si faranno a piazza Maria Carolina, ma quelle culturali possono diventare
al centro di questa grande piazza all’interno della struttura della Biblioteca.
La Cultura vista come volano di crescita economica ed anche come creazione di occupazione.
Questa deve essere la grande sfida, la Cultura non vista patrimonio di pochi eletti solo perché si ha
31 C.C.13 APRILE 2012 avuto la possibilità o la voglia o la fortuna di poter studiare, ma che diventi un’occasione di
crescita sociale, ed anche di crescita di classe sociale nelle vita, perché é al centro della cultura
che poi si costruisce il percorso di ognuno di noi, e che veda che ogni singolo cittadino é al centro
di questo ragionamento, che ha al centro la crescita della città. Naturalmente non basta aver aperto
una struttura per cose fatte da altri, sarebbe facile per me dire oggi che sono quelle che ha portato i
finanziamenti, sono quello che portava i progetti, sono quello che andava ai Ministeri per
completare quell’opera, sarebbe facile! Quindi non é quello lo spirito! Lo spirito é abbiamo oggi
una struttura, si é stati in grado con grosse difficoltà ad aprirla, facciamolo diventare il polo della
città visto come luogo di incontro ed anche di passioni della città. Non ci sta bene che si spendono
soldi , e su questo vi diamo anche la disponibilità di farlo gratis, come si sono spesi per i reding
dei “Magnifici Sette” ogni reding costa 8 mila euro, poi lei ha ragione che non ha soldi per le
manutenzioni. Lei mi dice che i soldi sono della Regione, ma non sono d’accordo, perché i soldi
della Regione sono dei contribuenti della Regione e sono quote, ma nella quota regionale ci siamo
anche che paghiamo, quindi si fanno anche scelte forti, si deve avere il coraggio di fare scelte e si
fanno anche battaglie in Giunta, Assessore! Perché lei ha detto delle cose che io condivido
assolutamente, anche la mancanza e la carenza di fondi sulla manutenzione, lei ha approvato il
bilancio in Giunta, stia attenta la prossima volta quanti sono i soldi che mettono a disposizione per
le manutenzioni, perché noi lo guardiamo con attenzione. Così come altri capitoli, mi permetterà il
termine non nei suoi confronti, nemmeno per noi dell’Amministrazione che riteniamo non uno
sperpero, ma sicuramente non un primo livello di attenzione della città, quindi si spendono soldi
che possono avere una funzione anche in un’Amministrazione , soprattutto in dissesto. Quindi la
preghiera é che, torno all’interrogazione, non possiamo vivere di iniziative a spot, perché di
iniziative a spot questa città ne ha vissute tante, le ha vissute con varie Amministrazioni e le ha
vissute anche in modo, in alcuni aspetti sbagliati, e in alcuni aspetti positivi. Noi dobbiamo
lavorare tutti insieme, non la vogliamo caricare assolutamente di una responsabilità così grande che
la Cultura e la Biblioteca Comunale diventi il centro delle passioni, delle sensazioni e soprattutto
della competitività di questa città. Lo so che é una partita grande, non far vivere una Biblioteca
solo nell’aspetto culturale che ognuno di noi c’ha, ma nell’ intenzione originale quella doveva
essere una medioteca, una ludoteca, un luogo di incontro, di convegni, delle iniziative culturali,
degli incontri dei giovani, le Politiche Giovani che devono essere fatte all’interno della Biblioteca.
E’ una diminutio, e mi aspetto che lei non lo farà, di dirmi “ non abbiamo soldi” , perché il grande
amministratore é quello che realizzava le grandi passioni della città, senza i soldi, perché ad
amministrare con i soldi sono bravi tutti, o quasi tutti, qualcuno pure sbaglia.
ASSESSORE DE NEGRI - Sono d’accordo con lei nel senso che anch’io ho notato che la
Biblioteca é sotto utilizzata innanzitutto come biblioteca, la grande maggioranza degli utilizzatori
sono studenti che evidentemente non hanno a casa loro spazi adeguati per studiare, vanno in
Biblioteca con i propri libri per trovare, forse, più tranquillità, il che mi pare comunque un’ utile
funzione in ogni caso. Si potrebbe fare tantissimo, abbiamo cercato di innestare un meccanismo in
questo senso. Diciamo che la risposta é stata un po’ discontinua, ci sono state delle occasioni, degli
incontri di successo, invece altri che hanno registrato una presenza di pubblico sicuramente
inferiore. L’ ultimo, ad esempio, abbiamo avuto come ospite Antonella Agnoli che é un’ esperta di
biblioteche ha creato quelle splendida biblioteca a San Giovanni di Pesaro che ha sviluppato tutta
una sua teoria. Ma, devo dire che il pubblico Casertano non ha mostrato un grande interesse nei
confronti dei discorsi che questa signora ci proponeva, proprio nella stessa direzione da lei indicata,
cioé una biblioteca come luogo di incontro multifunzionale, a cominciare dai bambini, ma a dire il
vero, anche i Consiglieri Comunali non sono presenti spesso, io ho un unico compagno
appassionato delle mie occasioni di incontro che é il Consigliere De Crescenzo che non fa mai
32 C.C.13 APRILE 2012 mancare la sua presenza. Quindi, anche i Consiglieri Comunali non si vedono molto, ed io ci terrei
molto, maggioranza ed opposizione, perché questo sarebbe utile ad aiutarci. Io ritengo che la
biblioteca non ha un colore politico, é un servizio alla città, non é quindi né di destra, né di sinistra
né di centro, quindi se noi riusciamo a migliorare questo servizio, e per migliorare questo servizio
non ci vogliono soldi, non é questo il problema. Il problema é riuscire a capire che cosa
effettivamente la città vuole, partire da quello e poi magari spostare via via, se é necessario, il
centro di attenzione. Ed é quello che ancora non ho capito, perché abbiamo una città ricca di
associazioni, vivaci da questo punto di vista, però le stesse associazioni poi sono discontinue nel
loro operare. Allora io chiedo al Consiglio Comunale, mi aiuti a cogliere quello che effettivamente
la città di Caserta ritiene utile per il proprio progresso civile, stiamo parlando proprio di questo.
Non stiamo parlando di spettacoli, non stiamo parlando di spot, non stiamo parlando di eventi
piccoli o grandi, ma stiamo parlando di un servizio pubblico che ci aiuti ed aiuti a decollare,
innanzitutto mentalmente e poi anche economicamente.
CONSIGLIERE MARINO CARLO – E’ sempre difficile rispondere all’Assessore De Negri,
perché ha il garbo e l’attenzione nei confronti del Consiglio Comunale, nel dirci con la sua onestà
intellettuale delle cose, e noi l’apprezziamo sempre fortemente. Capiamo anche la sua difficoltà di
condividere questo suo pensiero con il Governo della città, dell’intera Giunta e con il Sindaco della
città, che é presa comunque da una serie di dinamiche e di problematiche, c’é sempre la coperta che
si tira a destra o che si tira a sinistra, o il bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno, come lo vogliamo
vedere.
Assessore io la ringrazio lei ha riconosciuto da parte nostra un linguaggio non preclusivo, ma
aperto a vedere una biblioteca dinamica e non chiusa, aprirla alle associazioni, aprirla alla piazza
del sapere con una serie di iniziative culturali, farla diventare il polmone di tutte le iniziative della
città, non solo quelle organizzate dall’Amministrazione Comunale, mettere anche in alcuni aspetti,
in modo gratuito, a disposizione uno strumento della città culturale, per chi vuole fare cultura, di
allargarci alla società “civile “ e non chiuderci semplicemente al governo della città. So che é
difficile questo, so che toglie tempo alle tante cose dell’Amministrazione, anche perché lei ha una
delega anche molto ampia che copre anche l’aspetto infrastrutturale, quello dei servizi alle scuole,
quindi comprendo che tutto questo é difficile. Questo é lo sforzo che tutti i Consiglieri Comunali,
io posso dire per quanto riguarda il gruppo consiliare del PD, ma dell’intera minoranza, noi
saremo attenti e sensibili a quelli che sono i temi che lei porterà avanti, nella misura in cui lei
coinvolgerà questa minoranza, perché noi più di aver trovato l’invito della cassetta, perché per noi
é una diminutio, noi vogliamo partecipare nei processi, non vogliamo essere invitati come pubblico.
Concludo il mio intervento chiedendole perché, e lo dico senza alcun spirito critico, mi auguro che
il Dott. Piscitelli mi ascolti in questo passaggio, perché resta a verbale, che la sua stessa sensibilità
venga portata nei processi amministravi di governo della città, nei momenti importanti e topici, e
cioé quando le sue iniziative abbiano grande capacità finanziaria, perché il tema della scuola e
della cultura é il tema della città. Quindi quando si divide la torta, si divide la torta
dell’Amministrazione comunale, si tenga conto, e qui mi permetto di dirlo anche ad un altro uomo
sensibile qual é il Dott. Piscitelli, di tenere attenzione al tema dell’edilizia scolastica, soprattutto
sull’ aspetto statico e strutturale così diamo sicurezza ai bambini e alla famiglie. E dato che so che
sia il Dirigente e l’Assessore hanno questa sensibilità chiedo espressamente che questo venga
portato nei tavoli di confronto quando si divide la torta, perché non e é possibile che si faccia nel
bilancio comunale 15 mila euro per la cultura, non é credibile! Non é possibile! La Cultura é il
volano di questa città ed é il volano anche sociale di questa città, questo lo chiedo a due persone
che nei rispettivi ruoli, si facciano portavoce nell’ intera Amministrazione. Grazie
33 C.C.13 APRILE 2012 PRESIDENTE - Quindi sospendiamo come abbiamo stabilito che terminavamo verso le ore 13,30
ora sono le 13,47, riprenderemo alle ore 14, 30 con l’ODG del Gruppo PD presentato dal
Consigliere Tresca.
ALLE ORE 13,47 LA SEDUTA E’ SOSPESA.
ALLE ORE 15,30 LA SEDUTA RIPRENDE.
IL SEGRETARIO GENERALE PROCEDE ALL’APPELLO.
RISULTANO ASSENTI: DEL GAUDIO, DEL ROSSO, DESIDERIO, ACCONCIA, GUIDA,
LINO, CICIA, MAIELLO,TENGA, OLIVA, PUOTI, NAPOLETANO, RUSSO, ESPOSITO,
MARZO, ZULLO, CORVINO, NAIM, FALCO.
PRESENTI N. 14
PRESIDENTE – Con 14 presenti la seduta é valida, il Consiglio é aperto
34 C.C.13 APRILE 2012 PUNTO N.3 ALL’ORDINE DEL GIORNO:
“ODG: CITTA’ SICURA, CITTA’ A MISURA DI DONNA”
PRESIDENTE - Il relatore é il Consigliere Tresca
La parola al Consigliere Tresa.
ALLE ORE 15,35 ENTRANO MAIELLO PUOTI
CONSIGLIERI TRESCA ENRICO UMBERTO MARIA – Grazie a tutti i Consiglieri che sono
presenti questo pomeriggio.
L’ordine del giorno nasce da una sollecitazione delle donne del Partito Democratico, le quali hanno
inteso lanciare questa iniziativa su base nazionale, per quanto attiene l’individuazione di uno dei
punti critici dell’esperienza di vita all’interno delle città da parte delle donne quello della sicurezza,
ed in particolare delle iniziative volte alla tutela della sicurezza nelle città. Questa iniziativa in realtà
coincide con una serie di prese di posizione che a livello mondiale hanno accompagnato il tema
della sicurezza delle donne negli ambienti sia urbani che in genere di vita, a partire dal ’99 quando
una risoluzione dell’Assembla generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 25 novembre giornata
mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Questa iniziativa é stata seguita dalla
piattaforma d’azione di Pechino, all’interno della quale la violenza contro le donne veniva definita
come: “un ostacolo al raggiungimento degli obiettivi di uguaglianza, sviluppo e pace. La violenza
contro le donne viola, indebolisce o vanifica il godimento da parte delle donne stesse dei loro diritti
umani e delle loro libertà fondamentali”. A noi come gruppo consiliare del Partito Democratico
piaceva riprendere questo tema, perché riteniamo che il tema attinente all’ordine del giorno é un
tema che riguarda la città nel suo complesso, cioé una città più sicura per le donne é una città più
sicura, punto. E’ una città che aumenta il suo livello di rispetto per ciò che é messo in discussione,
diventa una città più civile nel suo insieme. In questo spirito noi abbiamo voluto presentare
quest’ODG che siamo sicuri possa trovare accoglienza anche da parte della maggioranza, anche
perché alcune delle misure concrete che noi indichiamo per rendere fattivo questo invito alla
sicurezza, sono misure che in parte sono già dichiarate nel programma elettorale del Sindaco Del
Gaudio ed in parte sono di buon senso e volte a migliorare la qualità di vita all’ interno della città.
Vi elenco le 4 iniziative che noi riteniamo debbano impegnare l’azione del Sindaco, della Giunta e
dell’Amministrazione per l’attuazione di interventi urbani attenti all’ accrescimento delle
condizioni oggettive, ma anche della sensazione soggettiva da parte delle donne, di sicurezza in
città. Sono interventi semplici, quasi banali che però in questo momento meritano la nostra
attenzione, ad esempio il potenziamento della pubblica illuminazione così da garantire la massima
visibilità e ridurre a zero le zone d’ombra, e dunque di pericolo in alcune aree della città. Noi
sappiamo bene che in questo periodo ci sono aree della città che sono prive a giorni alterni o in
alcuni periodi della giornata di illuminazione, ci sono aree che periodicamente mancano di questo
tipo di servizio, sarebbe opportuno fare una mappatura di questo, così come tutte le aree di
parcheggio che sono le più vulnerabili, dalle statistiche che abbiamo a disposizione.
Altra azione che noi suggeriamo, é contribuire a potenziare il sistema intergrato dei trasporti
pubblici intercomunale e comunale nella città di Caserta, collocazione delle fermate in prossimità
delle uscite di luoghi di pubblico servizio. Questo, sia in termini da garantire una maggiore
sicurezza delle fermate, ma anche per garantire una maggiore fruibilità dei servizi stessi da parte
delle donne nel momento in cui ne debbano fare uso.
Istituire e potenziare sistemi di videosorveglianza nelle piazze, nei luoghi pubblici, negli spazi
verdi, nei parcheggi e nelle strade di periferia. Questo é un altro tema molto delicato, chiaramente
questo tema della sicurezza delle donne si sposa con il tema della sicurezza delle fasce deboli in
generale.
35 C.C.13 APRILE 2012 Per ultimo, impiegare il Corpo di Polizia Municipale in un più serrato e costante controllo del
territorio. Questi impegni, chiaramente noi li sollecitiamo come assunzione globale da parte del
Consiglio Comunale, ci piacerebbe anche aprire un minimo di confronto tra di noi su queste
tematiche, tenendo presente che una città amica delle donne é una città amica di tutti i cittadini, e
che questo impegno é solo uno degli impegni necessari per rendere una città amica delle donne. E’
chiaro che anche questa Amministrazione si é spesa fin dal suo insediamento in iniziative, come
per esempio favorire l’insediamento del centro antiviolenza a Caserta, quindi sono tutte iniziative
che vanno nella direzione di una maggiore sensibilità e di una maggiore condivisione con
l’opposizione di misure che possono dare il segnale di un recupero della vivibilità in città. E’ chiaro
che noi ci aspettiamo qualcosa di più non solo dalla maggioranza, ma in genere dall’ impegno
comune per quanto riguarda la partecipazione politica, questa assise é una assise che come
sappiamo tutti, non vede una rappresentanza del genere femminile diffusa. Non é abitudine di
questa Amministrazione, ma anche di quelle precedenti, quella di ricorrere allo strumento del
bilancio di genere, come il bilancio dell’attività comunale intesa a risolvere e a valorizzare tempi e
modi di attività in vari settori dell’Amministrazione a vantaggio delle donne. Chiaramente ci
sarebbe da aprire il discorso delle campagne pubblicitarie al quale il Comune offre lo spazio in
vendita, molte delle quali offendono attraverso stereotipi ed immagini lesive la dignità femminile;
ci sarebbe da aprire il discorso sulla rete dei servizi per l’ infanzia, che rappresentano
quell’elemento per garantire l’inserimento anche lavorativo, e quindi nella vita attiva del donne
nella città di Caserta. In più ci sarebbe ancora da modulare i tempi e gli orari in modo flessibile
rispetto alle esigenze familiari, ad esempio, e questo potrebbe essere un elemento di cui
l’Amministrazione potrebbe farsi carico sul suo territorio. Ci sarebbe da puntare, visto il ruolo del
Comune, sulle campagne di prevenzione per la salute femminile e per il rafforzamento della rete
dei consultori che é uno dei punti dolenti della situazione assistenziale e di prevenzione in Italia, i
consultori sono oggetto di un attacco violento, un attacco che sembra quasi oggettivato dalla
carenza di risorse, ma sono dei luoghi che sono diventati simboli dell’integrazione dell’offerta di
assistenza sanitaria, ma anche di assistenza sociale e di esercizio dei diritti a partire dai diritti e
alla tutela del proprio corpo da parte delle donne.
E ultimo ma non ultimo, ci aspetteremmo e ci aspettiamo insieme di poter mettere in campo
azioni per il lavoro e l’occupazione femminile. Quelli che vi ho elencato non sono punti a caso,ma
sono punti che il PD mette al centro di una sua piattaforma d’azione, per quanto riguarda la
trasformazione della città in una città amica delle donne, ma siamo convinti che questi sono punti
di buon senso che non hanno un colore politico, che non hanno una definizione politica, ma che
sarebbero da utilizzare come una piattaforma di ragionamento comune. Nell’ ambito di questi
punti e nell’ambito di questa campagna, pensiamo che insieme possiamo garantire alla città di
Caserta un impegno per rendere la città più sicura e più a misura di donna.
L’ultima parola la volevo spendere sulla data, causalmente ci troviamo a celebrare quest’ordine del
giorno, a votarlo in una giornata che a giocoforza, nostro malgrado, una giornata che diventerà
simbolica. Proprio oggi a proposito del tema di una violenza sulle donne, riprende un processo per
una violenza terribile subita da una ragazzina di 15 anni in un Comune Italiano a Montalto di
Castro, dove 8 adolescenti suoi coetanei l’hanno violentata e dove il problema non é stato tanto
stabilire o meno la natura della violenza, quanto l’atteggiamento assunto da una Pubblica
Amministrazione nei confronti di questa vicenda. Il Sindaco di quella città ha pagato le spese
legali per alcuni dei ragazzi rei di questo tipo di comportamento, e dopo molte resistenze oggi
finalmente riapre il processo. Quindi il 13 aprile Caserta vota un ODG sulla violenza contro le
donne, nel momento in cui simbolicamente si riapre una partita che sembrava essere chiusa da un
atteggiamento, quello si, razzista e maschilista che aveva individuato “nel comportamento in
qualche modo disinibito della ragazza una responsabilità diretta di quanto fosse successo”, queste
sono le dichiarazioni del Sindaco di quel Comune e nell’impossibilità che italiani facessero quello
che solitamente fanno i rumeni, il motivo del razzismo verso altre culture ed altre etnie.
36 C.C.13 APRILE 2012 Noi pensiamo che queste cose non debbano succedere, al di là dei comportamenti di una donna o di
una ragazza che liberamente assume di frequentare o meno dei luoghi dove ci sono altri suoi
coetanei, che questa garanzia alla tutela della salute e della sicurezza personale debba essere
garantita. In Italia dall’inizio dell’ anno ci sono state oltre 50 omicidi che hanno coinvolto donne.
La violenza sulle donne tra i 14 e 44 anni, questa fascia d’età é l’elemento di morte con
un’incidenza maggiore addirittura degli incidenti stradali e delle malattie. Quindi é una emergenza
sociale e non solo un atto di buonismo, é un qualcosa che ha bisogno di essere fatta per ridisegnare i
rapporti all’interno della nostra società, perché possiamo realmente dirci civili.
IO vi ho riassunto i punti, se ritenete opportuno posso anche leggere l’ODG in modo tale che il
Presidente possa essere più agevolato nel metterlo ai voti:”Premesso che con la risoluzione n.54134
del 17 dicembre 1999, Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 25 novembre
giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne….”
(Legge l’ordine del giorno agli atti)
Questo é l’ordine giorno, adesso lascio a voi la parola per un’ eventuale discussione di merito.
PRESIDENTE – Ha chiesto la parola il Consigliere de Crescenzo
CONSIGLIERE DE CRESCENZO ANTONIO – Grazie Presidente, volevo dare il mio contributo
a questa iniziativa del Consiglio Comunale, alla proposta del PD, é un argomento su cui ci sarebbe
molto da dire anche in termini di democrazia partecipativa, questo Consiglio Comunale che vede
una rappresentanza delle donne, dal punto di vista numerico, molto ridotta. Mi sento di aggiungere
che il dibattito su questo argomento a livello istituzionale é sempre molto scarno, e quando si parla
di Pari Opportunità si tende a portare il discorso sulle poltrone rosa, piuttosto che su una reale
partecipazione democratica delle donne alla vita politica ed amministrativa. Gli aspetti che sono
stati colti dal Consigliere Tresca sono pregnanti, ma hanno colto solo una parte delle problematiche,
come lui stesso ha ammesso, la violenza di genere, la violenza sulle donne é sempre una violazione
dei diritti umani, e su questo mi sentirei di dire che in Italia il problema é sentito in maniera forte,
anche per il sommerso, quello che non emerge. Dobbiamo dire che la violenza di genere sulle
donne molte volte é una violenza che é intra familiare, violenza che ad esempio le donne non
denunciano in quanto perpetrata dal loro stesso partner, infatti il 96% di queste violenze non sono
denunciate e non sono portate a conoscenza. Chiaramente su questo il Civico Consesso,
l’Amministrazione, non ha gli strumenti per agire, altre sono le azioni che la vita democratica
deve mettere in campo. In linea generale mi sento di aderire alle proposte fatte e
contemporaneamente credo che ci debba essere un’azione educativa, e un’azione partecipativa
maggiore alla vita democratica e alla consapevolezza della responsabilità delle donne, in modo da
poter agire anche su quegli aspetti sommersi, che noi, per quanto riguarda la sicurezza pubblica e gli
altri aspetti che sono stati proposti, possiamo dare un contributo ma non emendare tutta la
problematica.
PRESIDENTE – Ha chiesto la parola il Consigliere Piscitelli.
CONSIGLIERI PISCITELLI FERDINANDO - Non si può quando si parla di problematiche del
genere essere di sinistra, di centro, di destra, problemi di questo genere tutti li accogliamo con la
massima serietà e serenità. Per cui il problema che viene posto oggi dall’ODG del Consigliere
Tresca ci trova tutti d’accordo sull’importanza della problematica. Il Consigliere De Crescenzo
sottolineava una cosa importantissima, la violenza sulle donne non é solo quella dello stupro o
dello scippo per strada, ma la parte notevole di queste violenze avviene tra le mura familiare, dove
é più difficile entrare, anche perché la notizia fa difficoltà ad uscire da queste mura. Pertanto se
vogliamo essere incisivi su questa problematica, dobbiamo dire che devono partire innanzitutto da
un momento sociale, quindi anche di recupero di certe ideologiche sbagliate, per le quali una
donna possa essere considerata diversa da, in questo contesto nessuno la considera diversa da noi,
37 C.C.13 APRILE 2012 ma purtroppo questo avviene in alcune menti deviate che poi danno esito a problematiche molto
importanti, dalle quale molte volte se ne esce con gravi conseguenze.
Riprendo questo problema in quanto già due anni 2 anni e mezzo fa, in quanto Assessore allo Sport,
mi ero dedicato a questo problema della violenza sulle donne intraprendendo un discorso che ci
portava essere presenti sul territorio verso queste persone che avevano bisogno di rassicurazioni,
ma rassicurazioni che non venissero solamente dalle strutture organizzate intorno a loro, ma che
coinvolgessero anche le persone interessate in questo discorso. Come ha accentato anche il
Consigliere Tresca nel nostro programma che abbiamo portato insieme al Sindaco, per quanto
riguarda le Pari Opportunità citavamo dei punti , che vado a leggere :”Il primo punto: diffondere il
più possibile la conoscenza delle attuali leggi che tutelano e difendono le donne da ogni tipo di
violenza. Due: creare una struttura che possa sostenere le donne sottoposte a violenza o che si
trovano in condizioni disagiate, come le ragazze madri. Semplificare il percorso di denuncia e
sostenere psicologicamente il difficile ritorno alla vita di tutti i giorni. Favorire la partecipazione a
corsi per migliorare la capacità di difesa personale e di prevenzione delle situazioni di pericolo,
aumentando nel contempo la situazione di sicurezza e di tranquillità interiore delle donne stesse.
Dare attuazione a tutte le normative relative alle Pari Opportunità”; questo significa che questo
problema vedrà tutti noi molto presenti in qualunque cosa si vada ad attuare, il tenere presente
che la donna va sempre riguardata in ogni caso sotto il profilo della violenza.
“L’ultimo punto é il servizio del Telefono Rosa anche nella nostra città con l’apertura di un centro
adeguato”. Questo del Telefono Rosa é una cosa che abbiamo sempre avuto a Caserta, anche se
spaziava in un ambito diverso e potremmo vedere un po’ che si può fare.
La cosa che volevo dire é che all’epoca io contattai il Maestro Salvatore Mezzone che ha
sviluppato un programma per la difesa personale delle donne, un programma che ho letto a suo
tempo e che oggi sono andato a rivedere, proprio stimolato dal Consiglieri Tresca, e a me piace
molto, piace tanto, ed é un corso che si sviluppa in 6 livelli, vi leggo solo il titolo dei livelli: il
primo livello é concetti e training di base, utile per mettersi in forma ed acquisire riequilibrio ed
utile per scaricare lo stress. In questa fase si imparano essenzialmente tecniche di attacco e si lavora
sull’atteggiamento psicologico e su
come trasformare la paura l’adrenalina in energia,
concentrazione ed aggressività.
Il secondo livello parla di training e tecniche di autocontrollo - perché avere una pistola non
significa saper sparare – per iniziare a comprendere il corpo a corpo e si iniziano ad imparare le
tecniche di difese. Terzo livello parla di un training tecnico per imparare la neutralizzazione dell’
avversario, questo livello comprende tutte quelle situazioni reali che si possono creare durante una
lite, si imparerà a colpire nei posti più vulnerabili e nella maniera più veloce ed istintiva possibile.
Quarto livello serve a migliorare ulteriormente la salute e la forza fisica, rendendo il corpo elastico
come una frusta, l’allenamento svolto in questo livello permetterà grazie alle qualità tattiche e
all’energia che si imparerà ad acquisire di rendere le tecniche imparate nei livelli precedenti più
veloci e forti. Il quinto livello parte dall’insegnamento dell’uso delle armi della difesa a mani
nude o armate. La cosa importante é che lo scopo di questo non é tanto di imparare ad utilizzare
un’arma specifica, ma quando quella di sfruttare l’utilizzo di qualsiasi oggetto come arma, infatti
una chiave, un ombrello, il tacco di una scarpa se utilizzati in maniera corretta, possono essere
molto utili. Il sesto ed ultimo livello é basato sull’intenso training fisico e mentale, si cercherà di
mettere in pratica realmente tutto quello che si é imparato, si combatterà e ci si difenderà con e da
armi, e si lavorerà molto sulla sicurezza psicologica e sull’ atteggiamento da tenere non solo
teoricamente ma anche praticamente.
Questo corso lascia trasparire due forme di training, una che é quella essenzialmente fisica e di
autodifesa, altra invece é di insegnare anche psicologicamente a queste donne come bisogna
essere pronte prima dentro e poi fuori per diffondere queste cose.
Il maestro Salvatore ci dà la possibilità di fare come Comune di Caserta un corso gratuito, iniziale,
per queste donne in un numero di 20-25 persone che possono partecipare a questo primo corso
che può essere informativo, conoscitivo ed anche di sviluppo, perché poi saranno esse stesse, se le
38 C.C.13 APRILE 2012 cose vanno bene, a diffondere questa iniziativa. Quindi oltre alla diffusione da parte dell’Istituzione
ci potrà essere anche un passaparola per la tutela della donna che possa essere aggiuntiva a questa
nostra forma di pubblicizzazione.
In questa fase ho messo a disposizione del maestro anche la mia preparazione professionale di fare
un corso di tecnica di autostima, quindi sarò anch’io rappresentate in questo corso specialmente
per l’ambito psichico, che é il mio lavoro, e lo metto a disposizione sempre gratuitamente ai
cittadini. Possono partecipare a questo corso le donne già di 15 anni, perché le donne di questa età
già sono soggette, però possiamo stabilirlo insieme questo, perché c’é un aspetto importante che é
quello fisico, quindi potremmo dire post-adolescenziale. Quindi sarei contento di dare questa
divulgazione anche pratica, perché il Comune entra nel merito in un aspetto veramente pratico.
Volendo concludere il mio discorso, per non annoiarvi, fondamentalmente chiedo alla mia
maggioranza, e spero che siano del mio stesso avviso, di accogliere l’ordine del giorno del
Consigliere Tresca e di integrare questo suo ordine del giorno con i tre punti , I punti a cui mi
riferisco sono quelli che penso siano i più importanti, poi decideremo insieme e sono: semplificare
il percorso di denuncia, ciò é fondamentale, perché come sottolineava il Dott. De Crescenzo, la
stragrande maggioranza delle violenze non vengono denunciate. Favorire la partecipazioni dei corsi
e dare completa attuazione a tutte le normative vigenti in materia di Pari Opportunità. Questo terzo
punto, Consigliere Tresca, é una garanzia anche per il futuro, per qualcosa che in questo
momento a me, a te e a tutta la platea che ci circonda potrebbe sfuggire. Ma quando noi mettiamo
“ dare completa attuazione a tutte le normative vigenti in materia di Pari Opportunità”, ci garantisce
che per il futuro possiamo inserire qualunque tipo di norma che sia migliorativa ed integrativa.
Grazie Presidente.
ALLE ORE 16,00 ENTRANO DESIDERIO E NAPOLITIANO.
PRESIDENTE – Ha chiesto la parola il Consigliere De Michele.
CONSIGLIERE DE MICHELE FANCESCO – Grazie Presidente. Come già ha illustrato il collega
Tresca la presentazione di questo ordine del giorno nasce dall’iniziativa in particolare del
movimento del coordinamento femminile del PD, ed é tesa a mettere in risalto e a sottolineare un
tema che purtroppo ancora oggi risulta essere attuale, che é quello della violenza di genere, la
violenza sulle donne. E’ evidente che la nostra é una città che in qualche modo anche da un punto
di vista culturale, fortunatamente, non ha mai evidenziato grandi problemi da questo punto di
vista, ma é un problema più generale che riguarda non sono la nostra comunità, ma in generale le
comunità più complessive, quella sovra comunale, quella regionale, quella nazionale, é un temo
che come apprendiamo continuamente dagli organi di informazione sia quelli di stampa, sia quelli
di comunicazione televisiva, mediatica, purtroppo ancora oggi fortemente attuale. Quindi noi
abbiamo inteso, non solo condividere questa iniziativa, ma proporla all’attenzione del Consiglio
Comunale di Caserta nella convinzione che sia un tema che appartenga a tutti. Un problema che in
qualche modo ha un interesse, un’eco ancora più generale, più grande, di carattere generale più
complessiva. Questa mattina in riferimento ad altri temi, in relazione alle interrogazioni presentate
dagli altri colleghi Consiglieri, si é avuto modo di discutere, sia pure marginalmente, di cultura, di
sviluppo della stessa nella nostra realtà. Questo é un tema che pienamente afferisce al dato o
culturale di una comunità, credo che il Consiglio Comunale abbia l’obbligo di dare, ed in maniera
più larga dello stesso contenuto dell’ODG, ma come messaggio, come significato, dare un segnale
forte, un segnale convinto, e ci auguriamo, siamo convinti un segnale congiunto, unanime,
rispetto ad un tema che non solo tocca le coscienze di tutti, ma che ci deve anche far
legittimamente e civicamente, indignare e rispondere.
La cultura. Io credo che questo debba essere e possa essere solo un primo elemento, ma noi
dobbiamo andare oltre in quelle che sono le condizioni anche economiche-finanziarie dell’Ente, ma
dovremmo immaginare, e in questo facciamo appello alla Giunta, all’Assessore competente,
39 C.C.13 APRILE 2012 immaginare un vero e proprio percorso di iniziative, di convegni, di punti di ascolto, qualsiasi
elemento che possa essere utile per attenzionare un problema del genere. Io credo che noi abbiamo
un Consiglio Comunale sensibile, ne sono convinto conoscendo tutti i colleghi Consiglieri, ma un
Consiglio Comunale dove purtroppo la presenza femminile é esigua, ci sono solo due colleghe
Consiglieri Comunali, tra l’altro per motivazioni personali non sono in questo momento presenti,
ma sicuramente avranno avuto motivazioni di carattere personale per cui non possono esserlo, ma
in un elemento di supplenza, mi faccio carico anche per loro per dire che non dobbiamo trascurare
un tema del genere. Qualcuno ha detto fuori da quest’aula, nei corridoi, che il Consiglio Comunale
di oggi in qualche modo é un Consiglio Comunale minore; noi non la pensiamo così, pensiamo
che quando si tratta di argomenti del genere non ci sia nulla di minore, anzi é un argomento di
grandissima importanza che afferisce alla sensibilità non solo personale, ma soprattutto civica di
tutti noi. Quindi credo che anche la presenza esigua sia un segnale, cioé il fatto che nel Consiglio
Comunale noi siano così poche donne, ma ci auguriamo che al di là dell’ ipocrisia di queste
occasioni in cui anche noi di genere opposto abbiamo una cortesia un po’ ipocrita, ma invece on
sincerità ci auguriamo che nel futuro possa cambiare e che molte altre presenze femminili siano in
questo Consiglio, perché sicuramente potranno dare un contributo serio e fattivo al lavoro di
questa Assise. Ma soprattutto vorrei dire che sarebbe importante che noi prendessimo coscienza di
un dato che molto spesso viene sottolineato, anche questo purtroppo a volte un po’ ipocritamente,
cioé che la condizione sociale dei nostri tempi é completamente cambiata. Io ho 48 anni, sono
cresciuto in un momento in cui le figure femminili che c’erano date nella nostra adolescenza come
figure di riferimento erano o totalmente lontane dalla realtà ricordo per esempio gli esempi
fondamentali anche a scuola, Madame Curie, qualche grande figura religiosa, queste erano le
nostre figure di riferimento. Quindi un mondo suddiviso tra due categorie in cui gli uomini si
occupavano della cosa pubblica della realtà di tutti i giorni, le donne o erano relegate in una
condizione del tutto familiare o assumevano una figura quasi al di fuori della realtà. I tempi oggi
sono cambiati, ma purtroppo non é cambiato il fatto che ancora oggi le donne possano essere
vittime di una violenza che oltre ad essere fisica e psicologica é assolutamente culturale. Noi a
questo ci opponiamo, abbiamo presentato grazie al collega Tresca questo ODG con grandissima
convinzione e vi chiediamo con sincerità di condividerlo. Grazie
PRESIDENTE – Ha chiesto la parola il Consigliere Ciontoli.
CONSIGLIERI CIONTOLI ANTONIO - Ritengo una cosa giusta dover sostenere l’ordine del
giorno presentato dal Consigliere Tresca e dalle donne del PD, perché come lui stesso ha detto, qua
si tratta di mettere in campo il buonsenso, si tratta di mettere in campo un’analisi delle condizioni
di partenza, ma soprattutto di quelle che sono le attività che una città può porre in essere, rispetto
alla modifica di uno stile di vita che in maniera prevalente é un po’ di condanna per tutti, a partire
dalle donne. Ed é per questo motivo che io dico che la proposta é intelligente, é sostenibile, ed é
anche migliorabile con i suggerimenti che arrivavano anche da altre parti del Consiglio Comunale.
Ovviamente io non parlo di armi, credo nell’ arma della cultura, nell’arma della politica, credo
nell’arma della capacità di fare sistema di fare città , rispetto a degli impegni importanti, e non
ritengo mai banali ne ipocriti i temi che si trattano in questo modo, credo che questa sia la parte
più importante del Consiglio Comunale. Questa mattina ognuno si é cimentato sui temi di propria
sofferenza, del proprio angolo di comunità, del proprio angolo di osservazione della città, adesso
stiamo affrontando un tema che tocca tutte le famiglie della nostra città e si va ben oltre le stesse.
Vediamo però che cosa si può fare guardando al problema dal lato della nostra città. E’ chiaro che
quando il Consigliere Tresca parla di pubblica illuminazione, di trasporto pubblico, di
videosorveglianza di Vigili Urbani, mette in campo quella che in sintesi é una parola che noi
molto spesso adottiamo quando vogliamo segnalare in negativo un dato,e d é appunto la vivibilità
del nostro territorio, la cosiddetta qualità della vita, quei servizi essenziali che molto spesso
vengono a mancare, e come tale un territorio viene qualificato come scadente, basta leggere le
40 C.C.13 APRILE 2012 graduatorie nazionali. Il dato che di partenza é assolutamente allarmante, un dato storico con il
quale abbiamo imparato a confrontarci dal lato del “ così va - così é, probabilmente la cosa é
immodificabile!” IO penso che invece un Consiglio Comunale attento e che voglia ridare dignità
alla politica, specie di questi tempi in cui la gente non crede più nell’azione della politica e per
essa delle Istituzioni, ahimé, purtroppo siamo in un quadro totalmente decadente, io credo che un
Consiglio Comunale attento debba farsi carico della possibilità di migliorare la qualità della vita, di
migliorare la vivibilità, e quindi in definitiva la sicurezza a partire dal tema trattato che é quello
delle donne. Però quando io parlo di sicurezza guardo alla città nel suo insieme, probabilmente per
guardarla nella sua totalità, noi dobbiamo guardare con gli occhi di un bambino, ossia con gli occhi
di una prospettiva, piuttosto che un quadro letto all’incontrario, come di sovente accade dalle parti
nostre. Ebbene, noi dovremmo dire che ci sono dei temi che sono incappati nelle maglie del
cosiddetto dissesto e che segnano dei rallentamenti, come appunto la pubblica illuminazione sulla
quale c’é un bando già bello e chiuso che doveva rimettere in moto l’intera rete della città che era
obsoleta e che dopo 20 anni veniva a giorni “ a luce” nel tentativo di ristorare, riqualificare e
migliorare, quello che é uno dei punti fondamentali per poter dire che una città é sicura, quando
manca la luce é in pericolo la donna, é in pericolo il bambino, é in pericolo chiunque, primo tra
tutti, probabilmente il Sindaco e i Consiglieri che sono impegnati nell’ attività istituzionale.
Sul trasporto tutti noi conosciamo le condizioni date, sulla videosorveglianza c’é stata una
chiusura dell’ operazione che vede solo un rallentamento del sistema, non dimentichiamo che
Caserta 3 anni fa é stata assegnataria di un fondo nazionale che l’ha vista unica città del meridione
d’Italia, oltre quella che era la visione leghista del Governo, assegnare a Caserta questo fondo che
il presenza del Prefetto fu sottoscritta questa convenzione, era il 23 dicembre 2009, che fu
sottoscritta questa convenzione che doveva vedere attivata in città circa 80 punti che sommati ai 24
di partenza sono 104 punti. Ma l’obiettivo era la città nella sua completezza, quindi i punti di snodo,
attraversamenti, ed aree di ingresso e di uscita dalla stessa. In questo entrava anche il gioco dei
Vigili Urbani che pur essendo al di sotto di oltre il 50% del potenziale di organico, si trovano
nella condizione data, che é una condizione residuale, marginale, rispetto ad un corpo che é stato
variato in un determinato periodo della storia della nostra città e che oggi si trova ad essere un po’
invecchiato, un po’ danneggiato, anche nella tenuta fisica, probabilmente anche un po’ demotivato
rispetto alle mole dei problemi e a quelle che sono le possibilità stesse per poterli risolvere. Rispetto
a questa cosa i due temi andavano trattati insieme, la videosorveglianza ed il telecontrollo poi, che
é arrivato subito un anno dopo, devono essere e devono essere gli strumenti per sollevare i Vigili
Urbani da quelle che sono le attività di “portiere”, molto spesso teniamo i nostri Vigili soffermati
qui, questa battaglia la conosco in prima persona, tant’é che sono stati attivati gli strumenti per
risolvere, perché la videosorveglianza e il telecontrollo non é una prospettiva ma é una certezza
che deve essere attivata quando prima, per liberare i Vigili Urbani nei punti centrali, via Mazzini,
sotto il Comune e compagnia bella. I Vigili Urbani devono essere utilizzati nelle sedi dove c’é
maggior richiesta, non dimenticando che Caserta é fatta di 21 fazioni, di cui molte pedemontane,
per cui c’é bisogno di un miglior utilizzo delle risorse. Fatta questa ricognizione su quelli che sono i
temi che riteniamo possano migliorare e riqualificare la città dal punto di vista delle esigenze delle
donne, quindi migliorando anche i punti di sicurezza, io mi permetto di dire anche quelli temi su cui
personalmente nella mia storia politica ed amministrative ho provato a cimentarmi. E porto
all’attenzione del Consiglio Comunale i ” parcheggi rosa” e qui non vedo il Comandante, non vedo
l’Ing. Sorbo, sarebbe anche il caso che quegli 8 posti che sono presenti nei punti di interesse
principale, tra cui l’ A.S.L., il Consultorio e le farmacie, se si fa una ripassata ed ogni tanto ci si
mette per un’ora al mese un Vigile Urbano che ricorda che é un parcheggio di cortesia, non ci sono
sanzioni che possono essere varate, per cui attivammo questo segnaletica che dicevamo nella nostra
città “ non aspetta chi aspetta”, era un atto di riguardo nei confronti delle donne che erano in attesa
di un bambino e che probabilmente dovevano avere il miglioramento di quel servizio. Posso dire,
con l’occhio di chi guarda la città, anche dal punto di vista delle problematiche, i nostri
concittadini quei parcheggi non li hanno mai rispettati, violentando quella che era una
41 C.C.13 APRILE 2012 perimetrazione di favore, ma al tempo stesso la loro stessa coscienza e dignità, ritenendo che
quello era uno spazio adibito ad una opportunità altra di parcheggio, e in quanto libera andava presa
a volo. Così come pure come sui tempi orari ci siamo cimentati tantissimo con le organizzazioni
sindacali, affinché si tenesse conto che per quanto riguarda l’organizzazione del terziario, i tempi
di lavoro, come é possibile razionalizzare tenendo conto dei sabato e delle domeniche si stava
aperti, però tutto questo si perdeva nel rapporto 1 a 1 tra parte datoriale e lavoratore.
Così come pure noi abbiamo avuto modo di fare incontri con l’allora direttore del CSA il Dott. De
Angelis, il quale molto cortesemente ci portò tutti i Dirigenti scolastici ed i Direttori Didattici,
affinché si potesse varare un frazionamento dei tempi di entrata ed uscita dalle scuole, al fine di
favorire una rottura del punto massimo del traffico, e quindi agevolare le famiglie negli
spostamenti, e purtroppo nell’80 % dei casi sono le mamme che si caricano dell’ onere
dell’accompagnamento dei bimbi a scuola. Purtroppo, per una conflittualità che si sviluppa
all’interno di questo mondo variegato, venne fuori che in una delle strade principali della nostra
città, avemmo l’adozione di 8 orari differenti, con 5 scuole, alcune scuole addirittura si erano
differenziati per corsi. Quindi molto spesso nei nostri territori oltre al fatto culturale, che tutti noi
abbiamo detto in precedenza, perché questo é un fatto di cultura, c’é poi un dato di egoismo
prevalente, ognuno guarda al mondo dal proprio buco della serratura e probabilmente intende
realizzarlo così, opponendo anche agli altri quella che é una visione unica ed unitaria,
probabilmente da sono sostenere fino in fondo. Sono questi i punti per cui dico che il Consiglio
Comunale forte di queste proposte, noi dobbiamo provare anche una volta al mese uscire fuori
dalle beghe del quotidiano e cimentarci su quelli che sono i temi che ci fanno volare basso, e che
molto spesso ci fanno ritrovare oltre gli alberi di Piazza Vanvitelli, cercare tutti quanti insieme di
porre un tema e dargli una spiegazione efficace, in modo tale da poter dire “bene, quel giro che
abbiamo lasciato un’ora di suffragio a quelle che sono le esigenze della nostra città”. Questo é
l’impegno che dall’inizio sto tentando di portare all’interno di questi banchi, per dire
semplicemente: proviamoci un attimo tutti insieme, rinunciando a parte delle nostre prerogative e
dico anche in parte della sovranità politica, atteso che di queste ore é difficile sostenere una
sovranità politica che non abbia il valore dell’istituzione, che non abbia il valore della città, non sia
percepita dai cittadini come un atto di umiltà. Ecco l’impegno che dovremmo provare a fare.
Quindi, se diamo queste risposte credo che siamo nella condizione di poter mettere in moto un
meccanismo che ci porta nel coinvolgimento largo dei sindacati, nel coinvolgimento largo delle
associazioni, ci porta a tornare credibili agli occhi della gente, sapere che qua dentro non é detto
che un problema lo si risolve perché lo tratta il Consigliere Tresca e probabilmente il Consigliere
Ciontoli lo modifica sul piano del’ipocrisia istituzionale. No, il problema va trattato e la soluzione
é una ed unica, perché sono temi che non sono smussabili dal punto di vista di quelle che sono le
problematiche vere ed autentiche. Rispetto a questo credo che noi dovremmo guardare a queste
problematiche dal punto di vista dell’osservatorio privilegiato che sono i servizi sociali, altrimenti
il Comune arriva secondo e va dato merito a quelle istituzioni che poi si sostituiscono, e qui oso
citare e portare all’attenzione del Consiglio Comunale l’impegno di Suor Rita della Casa di Rut,
che affianca queste signore che hanno avuto difficoltà, probabilmente caricandosi anche parte dei
rischi legati ad un settore molto complesso, e che cosa succede? La partita si gioca lontana da
quelle che sono le Istituzioni. Ecco perché noi dobbiamo fare crescere il clima ritornando in campo
come partiti, come sindacati, come associazioni, ma soprattutto come cittadini per fare in modo
che questo che é il tema centrare: la sicurezza dei nostri territori, che da lontano vengono
designati come luoghi di malaffare, di corruttela e corruzione diffusa, possano essere riletti con il
cuore, con la coscienza e con la dignità di chi guarda la città dal alto delle soluzioni possibili
piuttosto che dal lato delle enunciazioni di principio. Quindi ringrazio il Consigliere Tresca per
aver portato alla nostra attenzione un tema che é, con la sua stessa indicazione é solo di buonsenso
e di grande condivisione dal punto di vista di quelle che sono le azioni che insieme dovremmo
provare a fare. Dopodiché se ogni mese, ogni paio di mesi riusciamo a fare un punto centrale
rispetto alle problematiche preminenti della nostra città, io credo che noi avremmo reso un buon
42 C.C.13 APRILE 2012 servizio ed onorato la nostra carica di Consiglieri Comunali e di uomini che rappresentano le
Istituzioni cittadine.
ALLE ORE 16,30 ENTRA DEL ROSSO.
PRESIDENTE – Ha chiesto la parola il Consigliere Apperti.
CONSIGLIERE APPERTI FRANCESCO – Solo 30 secondi per portarvi i saluti della mia collega
di gruppo consiliare Norma Naim, la quale é fuori Caserta per motivi personali, ha anche mandato
una mail al Presidente del Consiglio, quindi vi saluta e ringrazia tutti voi, ringrazia in particolare il
PD ed il Consigliere Tresca per aver pensato a questo ordine del giorno, si rammarica di non
poter essere stata presente.
Per quanto riguarda l’ordine del giorno, come tutti, lo sottoscrivo ed é stato già detto tutto in
maniera molto chiara, compreso i famosi “parcheggi rosa” dell’allora Assessore Ciontoli, che
furono a suo tempo ingiustamente da qualcuno considerati un orpello, invece erano una prova di
grande spirito civico, speriamo di poterli rivedere a breve anche ben dipinti, la vernice alla
Pubbliservizi non manca, quindi un po’ di vernice rosa potrebbe non guastare.
PRESIDENTE – Quindi ci avviamo alla conclusione del Consigliere Tresca, ma prima m’ ha
chiesto di intervenire il Consigliere Piscitelli.
CONSIGLEIRE PISCITELLI FERDINANDO – Volevo solo dire di emendare questo ODG.
CONSIGLIERE TRESCA ENRICO UMBERTO MARIA - Volevo rispetto alla proposta e agli
emendamenti, dall’o arricchimento proposto dal collega Piscitelli che non c’é nessun problema,
perché é un arricchimento che comporta un impegno da parte del Comune o comunque da parte di
associazioni, anche sul versante dell’acquisizione di competenze individuali nella gestione del
rischio. E’ chiaro che lo spazio della mozione era uno spazio più legato alla prevenzione, in questo
senso l’intervento é maggiormente accoglibile, alla prevenzione di quelle situazioni che possono
diventare di rischio. Nello spirito che tutti i colleghi hanno ricordato, cioé che la città diventa una
comunità di uomini e di donne riuniti non solo da un contratto civico, ma anche da valori e
pratiche condivise, nel momento in cui ci si fa carico tutti insieme del rispetto dei diritti di tutti
allo stesso modo. Dobbiamo partire necessariamente dall’idea di dover recuperare uno spazio di
agibilità alla vita pubblica delle donne, che si esprime in maniera deficitaria anche in questo
consesso e non solo in questo consesso, non siamo certo un’eccezione nel panorama generale.
Quindi tutte le iniziative, così come tutto quello che rispetto a ciò che possa favorire una maggiore
partecipazione va da se. L’obiettivo dell’ODG é quello di aprire una finestra ed uno spaccato su
una realtà che é presente, che é, come hanno detto sia il Consigliere De Crescenza che il
Consigliere Piscitelli é essenzialmente intra familiare, ma che sta diventando, che potremmo
anche esaminare dal punto di vista professionale o altro, ma che attengono molto probabilmente ad
una crisi di ruolo sociali, delle dinamiche molto più diffuse ed anche molto più esplosive anche
nelle manifestazioni, come quella della violenza sulle donne, e sono dinamiche tutte maschili
molto spesso legate o a concetti proprietari, come prima ricordava il collega De Michele o a
concetti di abbandono, quando i maschi si sentono abbandonati, reagiscono con una violenza ed
una veemenza inusitata nell’ultimo periodo. Allora io dico che li possiamo aggiungere
tranquillamente come tre punti che si aggiungono ai quattro che sono elencati, e diamo il mandato
all’Ufficio di Presidenza di collazionare i due testi, da parte nostra nessun ostatività, anzi piacere
per l’arricchimento della proposta.
CONSIGLIERE PISCITELLI FERDINANDO – Consigliere Tresca mi fa piacere il suo intervento,
perché i tre punti che sono stati aggiunti sono tutti legati alla prevenzione, ed anche il nostro corso
43 C.C.13 APRILE 2012 che abbiamo proposto altro non vuol essere che un corso di prevenzione alla violenza. Quindi
chiedo a tutto il Consiglio Comunale, e lo chiederà poi il nostro Presidente di approvare l’ODG
presentato dal Consigliere Tresca, emendato con questi punti che vado a leggere: “ Semplificare il
percorso di denuncia; favorire la partecipazione a corsi di formazione; dare completa attuazione a
tutte le normative vigenti in materia di Pari Opportunità” – questo é il concetto fondamentale - “ In
ultimo di organizzare un corso di formazione” . Presidente adesso ti porto quest’atto e chiedo di
mettere a votazione l’ODG presentato dal Consigliere Tresca emendato così.
CONSIGLIERE DE MICHELE FRANCESCO - Presidente accogliamo con grande favore il fatto
che ci possa essere questa condivisione, ci sembra che gli emendamenti presentati dal Consigliere
Piscitelli siano del tutto condivisibili, quindi prendiamo atto con grande gioia e soddisfazione di
poter condividere insieme l’ordine del giorno. Ci auguriamo ancora una volta, che questo possa
essere uno di quei temi, quei grandi temi generali che riguardo la città, ed in questo caso al di là dei
confini cittadini, in termini generali un sentire comune, una cultura condivisa; uno di quegli
esempio in cui possiamo collaborare, trovarci su un punto e condividere una scelta. Grazie
ALLE ORE 16,35 ENTRANO OLIVA E ESPOSITO.
PRESIDENTE – Sono terminati gli interventi, quindi possiamo concludere. Però innanzitutto
chiedo scusa al Consigliere Tresca e al gruppo PD per aver portato con notevole ritardo quest’ODG
in questo Consiglio Comunale, era stato protocollato in data 10 gennaio ed era previsto in relazione
alla giornata del 25 novembre, giornata per l’eliminazione delle violenze sulle donne. Però mi
compiaccio che ci sia stata molta compartecipazione da parte dei Consiglieri di maggioranza ed
opposizione, perché é un argomento molto sentito e condiviso. Anche se anacronisticamente é
coinciso con la ripresta del processo a cui lei faceva riferimento, c’é stato una notevole
partecipazione ed un notevole interesse da parte di tutti. Ringrazio anche tutti i Consiglieri di
maggioranza e di opposizione per essere stati presenti oggi alla riapertura del Consiglio Comunale
perché si potesse discutere di questo importante argomento. Io dico oltre che “ città sicura a misura
di donne” io dico anche “città sicure a misura di tutti”, perché oltre al discorso inerente il problema
delle donne, a cui faceva riferimento tutti, il discorso riguarda tutti i cittadini della nostra città,
perché i vostri suggerimenti e le vostre richieste riguardano la sicurezza di tutti, donne, bambini,
uomini e tutti i partecipanti alla nostra conurbazione.
A questo punto, se siete tutti d’accordo, penso di poter mettere a votazione l’ODG presentato dal
Consigliere Tresca così come emendato dal Consigliere Piscitelli.
Votiamo per alzata di mano.
Chi é favorevole ?
Tutti favorevoli.
Approvato all’ unanimità il punto n.3 del’ODG.
Terminati gli argomenti all’ODG, il Consiglio Comunale si conclude e ci aggiorniamo alla
prossima seduta.
ALLE ORE 16,40 LA SEDUTA E’ SCIOLTA
DURANTE LA SEDUTA, ALTERNATIVAMENTE, ALCUNI CONSIGLIERI SI SONO
ALLONTANATI DALL’AULA E POI RIENTRATI. SI PRECISA, CHE LA PRESENZA DEI
44 C.C.13 APRILE 2012 CONSIGLIERI E’ RILEVATA ALL’ATTO DELLE VOTAZIONI DEI PUNTI ALL’ORDINE
DEL GIORNO DEL CONSIGLIO COMUNALE.
45