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10 FEBBRAIO 2011 Newsletter n. 1-2/2012 Benvenuti al nuovo appuntamento con la newsletter di “LIBROMONDO”, Centro di Documentazione sull’Educazione alla Pace e alla Mondialità e sulla Cooperazione Internazionale di Savona. Ringraziamo le case editrici e le associazioni per la collaborazione e ricordiamo a chi volesse inviarci pubblicazioni o altro materiale inerente al nostro Centro di documentazione, collaborare con noi, segnalarci iniziative ed eventi o semplicemente richiedere informazioni di scrivere una mail a: “LIBROMONDO” - Campus Universitario di Savona, Palazzina Branca, via Cadorna, 17100 Savona; oppure inviare una mail a: [email protected] Un ringraziamento particolare a tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questo numero della newsletter. Il Centro è aperto al pubblico nei giorni di lunedì dalle 17 alle 19, martedì e giovedì dalle 9,30 alle 11,30 e mercoledì su appuntamento. Nell’orario suddetto è possibile contattare i volontari al numero di telefono: 019 263087. Per informazioni è possibile visitare il sito: http://informa.provincia.savona.it/cooperazione/libromondo Si comunica che gli utenti iscritti a FACEBOOK possono visitare il sito “LIBROMONDO” categoria “Gruppi” e fare richiesta di iscrizione. “LIBROMONDO” - via Magliotto 2, Campus Universitario - Palazzina Branca, 17100 Savona tel. +39 019 263087 - email: [email protected] http://informa.provincia.savona.it/cooperazione/libromondo 1 LIBRI - LIBRI - LIBRI - LIBRI - LIBRI - LIBRI - LIBRI - LIBRI - LIBRI LA FALSA NOTA DI NYAMBÈ Una fiaba musicale tratta da “La sanza africana” di Francis Bebey. Con audio CD Taté Nsongan e Francis Babey, Miraggi Edizioni, 2010, pp. 48, euro 17,90 Non c’è la luce e neanche il buio, c’è la noia. Nyambè comincia a grattarsi la testa e fa svegliare l’immaginazione, che sbadiglia. Nyambè dice che lui ha un problema. L’immaginazione gli risponde che proprio lui che è il Dio creatore non dovrebbe avere problemi? L’immaginazione comincia a ridere e Nyanbè le spiega che il problema è la noia. L’immaginazione lo aiuta, va fuori e pensa e torna con la soluzione. Gli dice di costruire la sanza e di suonarla. La noia sparirà. La prima nota crea il sole che sta su nel cielo e la seconda fa la luna che brilla, i giochi e la danza. La terza nota crea il villaggio con le case. La quarta nota fa i fiumi, il mare e il ruscello. Ci sono anche la tigre, il leone e la pantera. La quinta nota crea pesci, insetti, uccelli e alberi. La sesta nota è falsa, cioè è una nota stonata e viene fuori l’essere umano. L’uomo e la donna, dietro la donna ci sono i bambini di tutti colori; azzurro viola rosso blu, con puà, righe ecc. Poi c’è una famiglia con due genitori e due figli. Non importa di che colore sono i bambini perché tanto sono usciti tutti dalla stessa nota falsa. Ilaria De Lorenzi- studentessa Liceo Artistico “A. Martini” Savona “LIBROMONDO” - via Magliotto 2, Campus Universitario - Palazzina Branca, 17100 Savona tel. +39 019 263087 - email: [email protected] http://informa.provincia.savona.it/cooperazione/libromondo 2 LA FABBRICA DELLE PROSTITUTE Un viaggio nel mercato criminale del sesso Giuseppe Carrisi, Newton Compton, collana “Controcorrente”, 2011, pp. 229, euro 12,90 Questo libro tratta appunto della “nuova schiavitù”, quella delle prostitute. Di questi tempi si è spesso parlato delle escort per scelta, e parlare delle prostitute di strada, delle vere e proprie schiave del sesso a pagamento può dare fastidio. Con questo testo si esce dal gossip, dalle feste in villa, e si scende sui marciapiedi, dimora oramai di tante ragazze provenienti dalla Nigeria, ma anche dall’Africa settentrionale, dall’Asia e dall’America latina. Giovani donne venute qui con la prospettiva di una vita migliore, usate, comprate e vendute fino all’ultima briciola. L’Italia occupa uno dei primi posti in Europa in questo fiorente mercato. Lo scrittore Giuseppe Carrisi ormai è abituato a visitare e studiare i paesi in via di sviluppo e i problemi di quelle popolazioni: parte proprio dalla Nigeria, la nazione principale per il mercato umano. Carrisi utilizza anche la testimonianza di Amina, una ragazza nigeriana costretta a vivere sotto umiliazioni e maltrattamenti. Il saggio presenta anche i dati quantistici e le situazioni a proposito di tale mercato un po’ in tutto il mondo. Il concetto di tratta degli esseri umani e di schiavitù oramai vengono associati a storia ormai passata, piaghe oramai superate grazie a conquiste di varie comunità internazionali, che hanno anche formalizzato per iscritto siffatti valori. La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo ne è l’esempio: sottolinea i principi fondamentali per il rispetto e la tutela della dignità della persona che dovrebbero riguardare chiunque, indistintamente. Ma nella realtà le cose stanno diversamente, per molti uomini e donne i valori rimangono solo un bello scritto su un foglio di carta. Libertà e uguaglianza per molti sono obbiettivi assai distanti. La parola schiavitù, e non solo la parola ma anche i fatti, infatti, compaiono ancora molto nella vita di tutti i giorni, magari camuffati… Il testo è diviso in due parti: nella prima l’autore introduce il concetto di schiavitù nuova, raccontandocene gli aspetti e facendoci riflettere, mentre nella seconda vi è la storia di Amina. Il lavoro è molto interessante, ricco di informazioni utili e ragionamenti sui quali riflettere molto. E’ forse in grado di togliere un piccolo strato di salame dagli occhi del lettore, perché si renda conto che per quanto la schiavitù sia un concetto ritenuto vecchio, sotto sotto è più vicino di quanto pensiamo! Arianna Gentili - studentessa Liceo Artistico “A. Martini” Savona “LIBROMONDO” - via Magliotto 2, Campus Universitario - Palazzina Branca, 17100 Savona tel. +39 019 263087 - email: [email protected] http://informa.provincia.savona.it/cooperazione/libromondo 3 LE STELLE DI GERICO Liana Badr, Edizioni Lavoro, collana “L'altra riva”, 2010, pp. 231, euro 15,00 Liana Badr è nata a Gerico, in Palestina, nel 1950. Dopo la disfatta del ’67, conobbe, insieme con il popolo palestinese, la dura realtà dell’occupazione israeliana e della vita da profugo. Il libro è quindi una testimonianza emblematica di tutte le persone che ancora oggi sono costrette ad abbandonare la loro terra vivendo nella continua speranza di tornare alle proprie radici senza più vivere nel perenne terrore che questa guerra comporta. Un testo che dovrebbe essere triste è invece sdrammatizzato dalla scrittura vivace, autoironica e a tratti poetica della scrittrice. L’autrice narra, quindi, della sua infanzia a Gerico, con una capacità descrittiva ed evocativa in grado di umanizzare talmente i personaggi che il lettore si affeziona ad essi come li conoscesse: le sue amiche, zia Umm Fadel con le sue superstizioni, la sua famiglia progressista e colta, la testardaggine di Liana ragazzina che vuole vestire con gli short per comodità o portare i capelli corti… Sì, perché la protagonista è una ragazza intelligente e ribelle che non tollera il maschilismo che la circonda e quelle regole convenzionali che odia… lei vuole inseguire il suo sogno: studiare letteratura e scrivere.. obiettivo conseguito! Descrive talmente bene anche i cibi che quasi, leggendo, si sente il profumo delle foglie di vite ripiene di riso e di tutte le ricette tipiche variamente speziate che fanno venire l’acquolina in bocca! Il titolo è stato scelto in riferimento alla passione che ella aveva in comune col padre per le stelle: passavano ore con il telescopio a osservare le costellazioni. Tanti sono i ricordi di momenti comunque felici, ora visti con nostalgia. Vi sono ovviamente episodi toccanti, come la partenza per Atene, dove molti profughi, lei compresa, aspettano speranzosi una nave che li trasporti in un porto israeliano per riavvicinarsi alla loro terra… una nave che non arrivò mai. L’intento del libro è che la gente non dimentichi un popolo che soffre per la voglia di essere a casa; soprattutto noi occidentali dobbiamo continuare a documentarci per non far cadere nell’oblio la Storia, per il solo fatto che è distante dal luogo in cui viviamo… ma se un giorno toccasse a noi? Sabina Brandini - studentessa Liceo Artistico “A. Martini” Savona “LIBROMONDO” - via Magliotto 2, Campus Universitario - Palazzina Branca, 17100 Savona tel. +39 019 263087 - email: [email protected] http://informa.provincia.savona.it/cooperazione/libromondo 4 A UN PASSO DALLA FORCA Atrocità e infamie dell'occupazione italiana della Libia nelle memorie del patriota Mohamed Fekini Angelo Del Boca, Editore Dalai, collana “I Saggi”, 2007, pp. 291, euro 17,50 Del Boca è narratore, saggista e storico del colonialismo italiano, presidente dell’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Piacenza e direttore della rivista “Studi Piacentini”. Si ritiene uno dei pochi storici italiani che, nell’arco di trent’anni, abbia ribadito il diritto della Libia a ottenere dal governo italiano l’indennizzo per tutti i danni subìti durante la sua occupazione, che è stata definita non solo da lui ma anche da altri storici, la più crudele occupazione all’estero, sintetizzabile nel trucidamento di circa centomila persone, in gran parte libici deceduti per fame e sevizie nei quindici campi di concentramento creati in quegli anni nella Sirtica, regione storico-geografica della Libia. Tale libro ha fatto tanto scalpore che il 25 luglio 2009 il Comitato Popolare Generale per la Cultura e l’Informazione, pubblica un “rapporto” di 27 righe le cui conclusioni portavano alla confisca del libro e al divieto di pubblicazione internazionale. Ma nonostante le varie diffamazioni e “persecuzioni”, Del Boca con i suoi libri è stato il primo a denunciare senza mai fermarsi le efferatezze messe in atto dalle truppe inviate dall’Italia in Libia, Etiopia, Eritrea e Somalia, colpevoli dell’uccisione di massa di centinaia di persone, deportazione, torture, sevizie e uso di armi chimiche. “A un passo dalla forca” illustra in particolare le gesta e la vita di Mohamed Fekini, uno degli eroi della resistenza libica in Tripolitania e nel Fezan. Anna Topasso - studentessa Liceo Artistico “A. Martini” Savona “LIBROMONDO” - via Magliotto 2, Campus Universitario - Palazzina Branca, 17100 Savona tel. +39 019 263087 - email: [email protected] http://informa.provincia.savona.it/cooperazione/libromondo 5 L'INVENTORE DI COMPLEANNI Adolfo G. Ortega, Piemme, 2006, pp. 271, euro 14,50 Come primo impatto, la copertina del libro può suscitare forti emozioni nel lettore. Infatti, è proprio su questo che si basa il libro, cioè le forti passioni e compassioni che vuole trasmetterci. L'autore, che è anche il personaggio principale del libro, mentre è ricoverato in un ospedale di Francoforte a causa di un incidente sulla strada verso Auschwitz, racconta la storia di questo piccolo bambino, sopravvissuto allo sterminio dei campi di concentramento, dimenticato dal resto del mondo e ricordato soltanto da Primo Levi nel suo romanzo "La tregua". Per le sue precarie condizioni fisiche, egli non poteva parlare e muoversi: si esprimeva soltanto con lo sguardo. Nel racconto, il bambino che, all'inizio, non aveva neanche un nome, viene preso in custodia da Henek, un ragazzo del campo, il quale lo tratterà come un suo piccolo fratello. Gli sforzi che egli farà per farlo guarire risulteranno in gran parte vani. Il piccolo, purtroppo, non ce la farà a sopravvivere. L'autore allora immagina la vita che questo bimbo non ha mai vissuto, un suo ipotetico passato e futuro. Lo fa diventare un adolescente, un adulto e un anziano e gli regala i compleanni che non ha mai festeggiato né da solo né con chiunque altro, immaginando anche la vita della sua famiglia e dei suoi genitori. In questo libro è racchiusa la storia del popolo ebreo e di tutto ciò che ha dovuto subire durante la Seconda Guerra Mondiale. Francesca Prato - studentessa Liceo Artistico “A. Martini” Savona “LIBROMONDO” - via Magliotto 2, Campus Universitario - Palazzina Branca, 17100 Savona tel. +39 019 263087 - email: [email protected] http://informa.provincia.savona.it/cooperazione/libromondo 6 AMERICA LATINA DAL BASSO Storie di lotte quotidiane A cura di Marco Coscione, Edizioni Punto Rosso/Carta, collana “Materiali Resistenti”, 2009, pp. 312, euro 15,00 Il libro non appare come un saggio teorico sulla condizione Latino Americana, ma si percepisce un’America Latina viva e colorata, raccontata come in un diario, quasi in forma di album fotografico, dove le parole sostituiscono le immagini. Sono racconti di storie di lotta quotidiana che ci danno, però, la dimostrazione del cambiamento. L’America Latina non chiede intermediari e incomincia a parlare da sé di sé. Il libro alterna spiegazioni a immagini, domande a risposte, fino a creare un dialogo tra i fatti e il lettore. Marco Coscione ha studiato a Genova, ha seguito un corso di perfezionamento in Cile e ha ottenuto un Master Ufficiale in Madrid. Coscione ha fatto molte esperienze di studio, di volontariato e di lavoro all’estero. Sulla copertina e il suo retro sono state stampate le foto di due disegni dell’artista cileno Hernàn Apablaza: quello in copertina raffigura dei segni bicolore, neri e rossi; linee spezzate nere che partono dal basso per sfociare in un esplosione di pennellate rosse. Il cambiamento, infatti, parte dal BASSO... “a mano e senza chiedere il permesso, arando il destino con vecchi buoi”... Maria Santoro - studentessa Liceo Artistico “A. Martini” Savona “LIBROMONDO” - via Magliotto 2, Campus Universitario - Palazzina Branca, 17100 Savona tel. +39 019 263087 - email: [email protected] http://informa.provincia.savona.it/cooperazione/libromondo 7 SAFARI DI SANGUE Deon Meyer, E/O, collana “Thriller”, 2010, pp. 473, euro 19,50 "Il denaro e l'avidità e la povertà non si trovano bene insieme. Ma creano l'inferno in un thriller." Deon Meyer. Il romanzo comincia con la protagonista Emma Le Roux che, dopo 20 anni dalla scomparsa del fratello, ingaggia un ex detenuto come bodyguard a causa di recenti aggressioni. Lemmer, la guardia del corpo, vive la sua vita dandosi delle regole. Prima regola di Lemmer è: non farsi coinvolgere; la seconda è: non dare fiducia a nessuno, in particolare le donne. È un uomo con molte ferite, alcune molto vecchie, che partono dalla sua infanzia abusata, altre per colpa di un'ingiusta condanna per omicidio colposo. Quando viene incaricato di proteggere la piccola e piuttosto bella Emma Le Roux, entrambe le sue regole vengono infrante. La storia inizia a farsi pericolosa quando Emma crede di vedere suo fratello in una foto passata in TV: parte quindi una ricerca disperata. Emma e Lemmer si addentrano così in una fitta rete di politica corrotta, scontri etnici, traffico d' armi, eccetera. Lo scrittore Meyer ha avuto grande capacità nel descrivere luoghi e personaggi: quando si legge il libro sembra proprio di avere davanti le praterie africane in ogni minimo particolare. Dopo la lettura, sembrerà di conoscere il Sud Africa, ma non è così. Lo si capirà quando si passerà un po' di tempo con le persone che ci vivono, ma nella povertà! Camilla Ferraris - studentessa Liceo Artistico “A. Martini” Savona “LIBROMONDO” - via Magliotto 2, Campus Universitario - Palazzina Branca, 17100 Savona tel. +39 019 263087 - email: [email protected] http://informa.provincia.savona.it/cooperazione/libromondo 8 QUALCOSA DI BELLO PER DIO Malcom Muggeridge, Paoline Editoriale Libri, collana “Uomini e Donne”, 2010, pp. 160, euro 12,50 In questo volume popolare e di grande aspirazione, best-seller mondiale degli anni ’70, Malcom Muggeridge ci racconta di Madre Teresa, donna coraggiosa, straordinario personaggio, divenuta simbolo dell’impegno per i poveri e della carità cristiana. In questo testo Malcom ci parla, anche, della famiglia religiosa da lei fondata, non ancora conosciuta in quel periodo (1971) nel mondo. Quest’ultima opera bene fra la popolazione e ogni suora diventa “la più povera fra i poveri”. Il libro s’ispira al servizio televisivo, che ebbe molto successo, girato dallo stesso Malcom, per conto della BBC nel 1969, con il titolo “Qualcosa di bello per Dio”. Da questa esperienza nacque così il volume con lo stesso titolo. Nelle ultime pagine di questo meraviglioso volume, Malcom ci racconta cosa signific per Madre Teresa di Calcutta fare “qualcosa di bello per Dio”: per essa tutte le cose, quando sono fatte per Dio, diventano belle, qualsiasi esse siano. Fare qualcosa di bello per Dio è, quindi, per Madre Teresa, il fine della vita. Questo libro non racconta, quindi, propriamente la vita di Madre Teresa di Calcutta. E’ una raccolta di osservazioni, riflessioni che Malcom Muggeridge ha registrato stando accanto ad ella, accompagnandola per la città di Calcutta Il libro è ricco di molte foto, a colori e in bianco e nero, di grande effetto. Queste foto ci permettono di ampliare il nostro sguardo su ciò che accade in altri paesi, uscendo dall’egoismo che ci circonda. Quest’ultimo ci porta a far finta di non vedere gli altri, senza ricordarci di tenere ben in mente che il prossimo va sempre aiutato. Il lettore rimarrà impressionato dalla sincerità, dalla saggezza e dalla profonda fiducia di Madre Teresa nei confronti di Dio. I destinatari di questo libro possono essere tutti, in particolare tutti coloro che vogliono conoscere Madre Teresa attraverso passi dei suoi scritti, testimonianze, fotografie… Bisogna ricordare, in ultimo che in agosto 2010 ricorre il centenario della nascita di Madre Teresa di Calcutta. L’autore grazie alla pubblicazione di questo libro, ha portato a conoscenza di un vastissimo pubblico la figura, l’opera e la spiritualità di Madre Teresa. Rosita D'Elia - studentessa Liceo Artistico “A. Martini” Savona “LIBROMONDO” - via Magliotto 2, Campus Universitario - Palazzina Branca, 17100 Savona tel. +39 019 263087 - email: [email protected] http://informa.provincia.savona.it/cooperazione/libromondo 9 IL FRUTTO RITROVATO Mappa della biodiversità in Italia: vademecum per scoprire e salvare semi e frutti dimenticati Chiara Spadaro, Altreconomia, 2010, pp. 80, euro 4,50 Dall'inizio del secolo scorso fino ai giorni nostri, circa il 76% delle varietà di vegetali è andata perduta e i tre quarti della popolazione mondiale dipendono da solo 12 specie di vegetali: per esempio, in Italia, come ci spiega il libro in questione, vi era una varietà di circa un migliaio di mele, oggi l'80% delle mele prodotte nel nostro Paese appartiene a quattro varietà, di nazioni differenti. L'anno 2010 è stato nominato come “l'anno internazionale della biodiversità”. Ormai tutti dipendono da tutti, nessuno è più autonomo come una volta, al giorno d'oggi per esempio un kg di arance, prima di giungere nelle nostre case, fa dei giri interminabili, con una serie di imballaggi, lunghi viaggi e soprattutto non sappiamo dove e come vengono conservate. Per questo le persone diventano diffidenti perché non si sa più ciò che si mangia e quindi si acquista sempre di più il minimo indispensabile, ovvero le cose che appaiono genuine. Noi esseri umani possiamo anche nutrirci di altri alimenti e non solo di vegetali ma molti animali rischiano la morte e, di conseguenza, l'estinzione. Vi sono quindi dei troncamenti nell'ecosistema. Tutto ciò avviene anche per l'inquinamento, altro argomento molto critico discusso da molte persone. Camilla Marzo - studentessa Liceo Artistico “A. Martini” Savona “LIBROMONDO” - via Magliotto 2, Campus Universitario - Palazzina Branca, 17100 Savona tel. +39 019 263087 - email: [email protected] http://informa.provincia.savona.it/cooperazione/libromondo 10 MOLTO PIU' DI UN GIOCO Il calcio contro l'apartheid. Chuck Korr e Marvin Close, Iacobelli, collana “Frammenti di memoria”, 2010, pp. 235, euro 15,00 È in questi anni di lotta e repressione che prende le mosse questo volume, la vera storia di chi, per aver combattuto contro l'apartheid, si è trovato scaraventato su un'isoletta piatta e brulla in mezzo alla baia di Cape Town: l'isola-carcere di Robben Island. Circondati dall'oceano e isolati dal mondo, spogliati di ogni diritto, i detenuti di Robben Island hanno imparato non solo a convivere col carcere duro e col lavoro forzato, ma anche a riappropriarsi della propria dignità e a proseguire la battaglia contro il sistema: grazie a un pallone e all'amore per il calcio. Il gioco del calcio è da sempre un mezzo di grande comunicazione, è cosi che dai primi del ‘900 fu esportato dall'Inghilterra e lentamente si diffuse in tutto il mondo; le ragioni sono semplici: è possibile giocare anche da soli, in due, in undici, il pallone si può fare annodando due t-shirt o un mucchio di stracci, la FANTASIA e la NECESSITA' fanno miracoli! Ecco perché il calcio è lo sport che coinvolge direttamente milioni di persone... è quindi comprensibile constatare come nel carcere più inaccessibile, come fu quello di Robben Island in Sudafrica, lo si potesse sfruttare non solo come passatempo ma anche come strumento di crescita culturale e consapevolezza politica. A dispetto delle durissime condizioni della loro pena e nonostante le umiliazioni e maltrattamenti cui erano sottoposti, quei detenuti riuscirono a organizzare un vero e proprio campionato di calcio. Fondarono una federazione che, seguendo alla lettera i regolamenti della Fifa, organizzò per una ventina d'anni partite settimanali di serie a,b,c,competizioni di coppa e persino incontri amichevoli. Tra quegli uomini vi era Jacob Zuma, capitano della squadra, che una volta scarcerato è stato in prima fila nella battaglia che ha portato alla caduta del regime dell'apartheid. Infatti, i mondiali dell'anno scorso si erano svolti in Sudafrica, uno stato che fino a pochi anni fa sembrava non appartenere alla civiltà del vivere. L'apartheid era la politica di segregazione razziale istituita dal governo di etnia bianca del Sudafrica nel dopoguerra, rimasta in vigore fino al 1990, applicata anche alla Namibia, fino al 1990 amministrata dal Sudafrica. L'apartheid venne proclamato crimine internazionale da una convenzione delle Nazioni Unite, votata dall'assemblea generale e entrata in vigore nel 1976... successivamente venne inserito nella lista dei crimini contro l'umanità che la Corte penale internazionale può perseguire. In un primo tempo, sia neri che bianchi organizzarono proteste contro l'apartheid; nei primi anni sessanta l'Umkhonto we Sizwe, l'ala armata dell'ANC, iniziò a usare la forza, limitandosi però ad azioni di sabotaggio contro obiettivi strategici come centrali elettriche e altre infrastrutture. Nel 1975, i burocrati decisero di fare rispettare una legge a lungo dimenticata: ogni norma doveva essere scritta in lingua afrikaans. La legge fu estesa a tutte le scuole, imponendo che le lezioni fossero tenute metà in inglese e metà in afrikaans. Forti furono anche le pressioni internazionali, anche nel mondo dello sport; infatti a causa dell'apartheid il Sudafrica fu escluso fino agli anni ottanta dalla partecipazioni alle Olimpiadi; poi ci fu il boicottaggio africano alle Olimpiadi del 1976, come protesta perché una nazionale di rugby anglosassone aveva giocato alcune partite con la squadra sudafricana. La liberazione di Nelson Mandela nel 1990, dopo 28 anni di prigionia, e la sua successiva elezione a capo dello Stato, decretarono la fine dell'apartheid. Lucia Robatto - studentessa Liceo Artistico “A. Martini” Savona “LIBROMONDO” - via Magliotto 2, Campus Universitario - Palazzina Branca, 17100 Savona tel. +39 019 263087 - email: [email protected] http://informa.provincia.savona.it/cooperazione/libromondo 11 TU NON PARLERAI LA MIA LINGUA Abdelfattah Kilito, Mesogea, collana “La piccola”, 2010, pp. 160, euro 16,00 “Tu non parlerai la mia lingua” è il primo libro di Kilito, uno dei più importanti filologi di lingua araba ad apparire in arabo per un pubblico arabo. Composto da una serie di saggi-racconto in cui convivono personaggi storici – come Averroè o Ibn Battuta – e inventati – come il commissario Brunetti, un poliziotto veneziano che è a sua volta inizialmente frutto della fantasia di una scrittrice americana – il libro affronta il tema dell’esperienza concreta della lingua e della trasformazione subita dai concetti di traduzione e mediazione culturale nel mondo arabo. Kilito, dopo aver accolto nel suo incipit le riflessioni di Petrarca, affronta le implicazioni del bimultilinguismo e quindi della trasmissione dei saperi, le relazioni tra lingue, i sistemi di pensiero e le culture. Su tutto serpeggia un quesito: come conciliare la tendenza a proteggere la propria lingua con la necessaria esposizione all’alterità culturale e linguistica che la modernità ha portato con sé? Kilito ricorda come fin dal primo giorno di scuola abbia dovuto abbandonare il marocchino colloquiale e affidarsi a due lingue “straniere”, il francese e l’arabo classico: “Io e i miei compagni vivevamo nell’idea che la nostra lingua natale si fosse imbastardita e divenuta indegna della letteratura o della scrittura. In quanto europeo, poi, non sono obbligato a conoscere la lingua e la cultura araba mentre un arabo non può fare a meno di conoscere una lingua e una letteratura straniera, pena non esistere”. Interessante il paradosso citato da Kilito a proposito di “Le Mille e una notte” che gli arabi colti ignoravano giudicandola un’opera popolare, ma poi dagli stessi rivalutata dopo la sua traduzione in francese nel Settecento. Eppure è una traduzione non fedele dove, tra l’altro, sono stati eliminati i passaggi erotici perché il primo traduttore, Antoine Galland, orientalista e viaggiatore francese, è stato fedele alla cultura del suo tempo. Lo scrittore marocchino sostiene che Proust è stato il migliore traduttore di “Le Mille e una notte”: “Alla ricerca del tempo perduto” – secondo Kilito - è un tentativo di riscrivere “Le Mille e una notte”, un esempio di come traduzione e contaminazioni linguistiche e culturali s’intreccino. Elisabetta Bartuli nella prefazione del libro ha scritto: “Un autore algerino diceva: «Posso scrivere in francese e parlare in arabo, ma posso piangere soltanto in kabilo», riassumendo così risorsa e malessere di un’appartenenza plurima. Ma non dobbiamo dimenticare che il pluralismo identitario può (deve) farsi declinare come potenzialità, che l’eccezione può farsi regola e che, a conti fatti, tutto questo è già successo e, soprattutto, sta succedendo di continuo. Con l’ironia ed il rigore che gli sono propri, Kilito non traccia qui una fenomenologia della traduzione o della questione del bilinguismo, ma indaga le relazioni tra lingue, sistemi di pensiero e culture. Affronta in una serie di testi a metà fra il saggio e il racconto, il tema dell’esperienza concreta della lingua e della trasformazione subita dai concetti di traduzione e mediazione culturale nel mondo arabo: «Alcuni credono che le lingue siano gelose le une delle altre e si detestino, come le diverse donne di uno stesso uomo» e non va certo meglio al traduttore che finisce per «essere servo di due padroni, dovendo gestire sia la lingua estranea sia la lingua familiare, rischiando di vivere nel limbo della “traduzione permanente”». Eppure Kilito è conscio che le barriere linguistiche non possono frenare la comunicazione né l’amore per la letteratura e così, se davvero la poesia è «prigioniera della lingua nella quale viene espressa» finendo per essere intraducibile, nondimeno «per amore di un poeta si può essere indotti a imparare “LIBROMONDO” - via Magliotto 2, Campus Universitario - Palazzina Branca, 17100 Savona tel. +39 019 263087 - email: [email protected] http://informa.provincia.savona.it/cooperazione/libromondo 12 una lingua straniera ed è una cosa degna di ammirazione» . Kilito si sofferma anche sul commento della Poetica di Aristotele da parte di Averroè («Il filosofo di Cordoba ignorava il teatro greco, dunque il malinteso era inevitabile») e sul rapporto che abbiamo con lo straniero che apprende la nostra lingua, e lo commenta così: “Con quanto piacere ascoltiamo uno straniero che parla la nostra lingua! Ci sentiamo riconosciuti, l’altro viene verso di noi, fa tutto quel che può per imitare il nostro modo di parlare. Allora noi lo incoraggiamo, lo aiutiamo al massimo, ed è un momento d’incontro, di solidarietà, di entusiasmo. Ma a volte la letteratura ci fa sentire un suono di campana diverso. Lo straniero che non parla perfettamente la nostra lingua diventa oggetto di ilarità, ci si diverte a contraffare il suo accento, a ripetere le sue parole incerte e la sua grammatica approssimativa. E se non si ride ci s’innervosisce; per punirlo di aver ferito la nostra lingua, gli si risponde nella sua, umiliazione suprema: gli si fa sentire di essere incapace o indegno di esprimersi nella nostra lingua. Il peggio però accade quando lo straniero domina perfettamente la nostra lingua e parla effettivamente come noi: allora proviamo un sentimento d’inquietante estraneità, come se egli ci rubasse qualcosa, come se usurpasse la nostra identità, il nostro essere, ciò che ci è proprio. La letteratura ci insegna che non abbiamo molta simpatia per quel genere di stranieri che si esprimono esattamente come noi. Hercule Poirot, il famoso detective di Agata Christie, lo sapeva bene; d’origine belga, vive in Inghilterra e, pur conoscendo l’inglese alla perfezione, commette deliberatamente errori di sintassi e usa un accento inverosimile, per eludere, dice, la sorveglianza dei suoi interlocutori e fare in modo che non diffidino di lui. In un romanzo di Amelie Nothomb che si svolge in Giappone, un imprenditore giapponese vieta alla sua dipendente europea di parlare giapponese e arriva ad imporle di dimenticare definitivamente quella lingua…” Durante un'intervista, alla domanda: “Più in generale, un traduttore come può sapere se è o meno all’altezza del proprio compito? C’è il rischio che pecchi di arroganza?” Kilito risponde: “Un vecchio proverbio arabo dice: «il narratore non ama il narratore». Possiamo aggiungere che sia la stessa cosa per i traduttori, nel momento in cui si interessano alla stessa opera o allo stesso autore (nonché dei commentatori). Borges osserva che i traduttori de Le mille e una notte si detestano a morte. Il capitano Richard Burton, per esempio, non perde occasione di scontrarsi con Edward Lane suo predecessore; è a questo livello che si manifesta l’arroganza. In linea di massima, il traduttore dà prova di umiltà e si vota all’opera che traduce. Ma se l’originale gode di una prerogativa incontestabile, la traduzione può portare a risultati inattesi: alcuni americani preferiscono leggere Edgar Allan Poe nella versione francese di Baudelaire e alcuni tedeschi tralasciano l’originale della Fenomenologia dello spirito e preferiscono leggere l’opera di Hegel nella traduzione francese di Jean Hyppolite”. Greta Bonaudi - studentessa Liceo Artistico “A. Martini” Savona “LIBROMONDO” - via Magliotto 2, Campus Universitario - Palazzina Branca, 17100 Savona tel. +39 019 263087 - email: [email protected] http://informa.provincia.savona.it/cooperazione/libromondo 13 LORD OF WAR Regia Andrew Niccol, 2005, 01 Distribution, euro 9,99 Film di Andrew Niccol del 2005 con Nicholas Cage, Ethan Hawke, Jared Leto, Ian Holm e Bridget Moynahan. Yuri Orlov (Nicholas Cage) è un newyorkese originario dell’Ucraina col pallino delle armi e dei soldi facili: decide alla fine degli anni ‘70 che vuole diventare il maggior commerciante di armi del mondo. Insieme al fratello Vitaly inizia a bazzicare i luoghi della guerra, finché questi non inizia ad andare fuori di testa per problemi di coscienza: le armi non sono giocattoli e uccidono indistintamente donne, bambini, vecchi. Yuri, dopo aver collocato il fratello in riabilitazione per abuso di droga e senza problemi nell’anima, continua la sua escalation di trafficante di morte nei paesi più poveri del pianeta: Medio Oriente ed Africa con i loro eterni conflitti sono il suo affare principale. In sostanza diventa il fornitore di tutti quei dittatori che necessitano di armi (illegali) per mantenere il proprio status quo ai danni della popolazione povera che governano. Il film prosegue mostrandoci come non esista crisi morale nel diffondere kalashnikov, bombe e quant‘altro sia bellico pur di fare soldi e avere successo. Successo indiretto con la donna dei propri sogni: assurdo ma anche questo rientra nel perverso gioco della guerra… l’amore mio è la morte tua. La fine della guerra fredda, la perestroika e il disfacimento dell’Urss non sono altro che un buon magazzino di armi per Yury; arsenale pronto da essere rivenduto in Sudan, Liberia e Sierra Leone al miglior offerente (non ha importanza vendere a due nemici). Il film fa riflettere poiché ci mette davanti a quello che, probabilmente, è il motivo della guerra, al di là di ogni considerazione ideologica, razziale, etnica o religiosa: il potere ed i soldi. Il film si chiude con un messaggio chiaro: ogni trafficante d’armi è una goccia nel mare rispetto alla vendita di armi che è gestita direttamente dalle nazioni che hanno interesse nella guerra (e che contemporaneamente sono nell’Onu a dichiarare di voler la pace). Un film di condanna, crudo ed efficace. Nicholas Cage con il suo eterno sguardo assente è perfetto per un uomo senz’anima. Marco Migliori- studente Liceo Artistico “A. Martini” Savona “LIBROMONDO” - via Magliotto 2, Campus Universitario - Palazzina Branca, 17100 Savona tel. +39 019 263087 - email: [email protected] http://informa.provincia.savona.it/cooperazione/libromondo 14 GUIDA ALLE LEGGENDE SUL CLIMA CHE CAMBIA Come la scienza diventa opinione Stefano Caserini, Edizioni Ambiente, 2009, collana “Tascabili”, pp. 187, euro 12,00 Questo è il secondo libro di Stefano Caserini e segue a ''Qualcuno piace il caldo'' . Il tema del libro è stato trattato più volte in altre opere: i cambiamenti climatici con la differenza che, al contrario degli altri, questo nega un reale cambiamento climatico dimostrandone l'infondatezza, confrontando le situazioni con le leggi della fisica. I temi trattati sono i cambiamenti del clima, le emissioni di CO2, lo scioglimento dei ghiacci, il riscaldamento globale, i raggi nocivi ecc. definiti dallo scrittore come argomenti ripetuti e riciclati sotto varie forme. Molti di questi problemi, infatti, secondo lui, sono cessati di esistere anni fa, altri invece continuano a esserci ma sono sottovalutati. Anche le riviste scientifiche sono commentate dallo scrittore, le storiche, come Nature e Science, sono le uniche veramente in grado di trattare i temi ambientali, altre invece sono poco attendibili. Gli scienziati sembrano suddivisi in due pensieri: il primo drastico su un punto di non ritorno del nostro pianeta causato dall'uomo, il secondo più ''ottimista'' afferma che il cambiamento del nostro pianeta non sia significativo. Dunque, chi ha ragione? Forse potremmo avere già passato, senza accorgercene, quel ''punto di non ritorno'' oltre il quale il clima diventa definitivamente incontrollabile, o forse no. Come possiamo dirlo con esattezza? Greta Teveroli - studentessa Liceo Artistico “A. Martini” Savona “LIBROMONDO” - via Magliotto 2, Campus Universitario - Palazzina Branca, 17100 Savona tel. +39 019 263087 - email: [email protected] http://informa.provincia.savona.it/cooperazione/libromondo 15 CUBA OGGI Bilanci e prospettive di una rivoluzione Giuseppe Trimarchi, Città del Sole, collana “I tempi della storia”, 2010, pp. 304, euro 14,00 L'autore, Giuseppe Trimarchi, è un giovane che vive in Calabria, nell'Aspromonte; mette a confronto la situazione di due paesi del Sud: il suo di origine e Cuba. Decide perciò di intraprendere il suo viaggio nell'isola caraibica, durante il quale riesce a comprendere a fondo la realtà dell'isola, catturandone tutti gli aspetti e commentandoli in modo veritiero, rimanendo però imparziale riguardo le varie ideologie. Racconta la fase di passaggio, “transizione”, che il popolo cubano sta vivendo ora che l'autorità di Fidel Castro è giunta all'apice e il fratello Raul ne ha preso il posto, paragonandola a una grande locomotiva che viaggia inconsapevolmente verso una rivoluzione. Per fare ciò l'autore, che è di fatto uno straniero a Cuba, ha compiuto ricerche sul campo, esplorazioni e interviste, talvolta clandestine, grazie all'aiuto di ragazzi isolani che si battono per difendere il loro paese. Però, non tutti i cubani sono come quei ragazzi, anzi quasi non accettano questa transizione, rimanendo distaccati dai nuovi problemi emergenti; è come se volessero rimanere legati a una fase storica che ormai è inesorabilmente alla fine, facendo finta di non capirlo. Trimarchi compie una profonda ricerca sulla realtà economica e elenca le similitudini che Cuba ha con gli altri paesi comunisti, come Cina e Urss. Cerca di capire che direzione storica e politica prenderà l'isola analizzando tutti i parametri; dalla crescente emigrazione, soprattutto verso gli Stati Uniti, alla condizione di disarmante povertà che interessa in particolare i paesi di periferia e di campagna. Con questo viaggio, l'autore è riuscito a trarre profondi insegnamenti che si dilatano anche in altri contesti, compreso quello calabrese. Questo libro può di certo rappresentare un'opportunità per rinnovare i rapporti dell'Italia con Cuba, attraverso cooperazioni internazionali che diventeranno occasioni di scambi sociali e culturali, per sostenere l'isola in questo ambito di cambiamento verso un mondo capitalistico globalizzato che la soffocherebbe. Sara Brunetto - studentessa Liceo Artistico “A. Martini” Savona “LIBROMONDO” - via Magliotto 2, Campus Universitario - Palazzina Branca, 17100 Savona tel. +39 019 263087 - email: [email protected] http://informa.provincia.savona.it/cooperazione/libromondo 16 LA GIORNATA DELLA MEMORIA La storia in scena. Un laboratorio per non dimenticare e per formare un uomo migliore Paola Faorlin e Maria Puccio, Erga, collana “Didattica”, 2010, pp. 112, euro 14,00 “La giornata della memoria” è un libro che tratta della storia del '900: argomenti indubbiamente difficili da insegnare nelle scuola primarie. Per questo motivo, le due insegnanti delle scuole primarie e dell'infanzia, hanno deciso di creare due laboratori riguardanti il '900 per creare un uomo migliore da quello di ora. Il testo parte con la spiegazione di come si debbano svolgere i due differenti laboratori, poi ci sono le letture da fare durante lo svolgimento dei laboratori. Ma la cosa più importate sono i lavori che le due maestre propongono da svolgere in classe. Attraverso la narrazione e la simulazione di alcuni momenti del passato, infatti, si può innescare nella mente dei bambini un desiderio di conoscenza. Il volume è interdisciplinare, cosa importantissima perché aiuta i bambini ad aprire la mente e a fare collegamenti storici. Così viene raccontato, insieme alla shoah e alla scuola in tempo di guerra, il pane fatto in casa, l’allevatore che trasforma il latte in formaggio, o come scaldarsi con la stufa a legna… L’obiettivo è far pensare e riflettere ogni persona che lo legga, per mettere al centro di ogni azione la dignità dell'uomo. Camilla Ferraris - studentessa Liceo Artistico “A. Martini” Savona “LIBROMONDO” - via Magliotto 2, Campus Universitario - Palazzina Branca, 17100 Savona tel. +39 019 263087 - email: [email protected] http://informa.provincia.savona.it/cooperazione/libromondo 17 GIUDA AL VOLONTARIATO AMBIENTALE Per la protezione della natura e del patrimonio faunistico Peter Lynch, FBE, collana “Bradt Guides”, 2010, pp. 239, euro 18,00 Peter Lynch autore di libri di viaggio, collabora con vari quotidiani e riviste è stato professore di biologia ed è laureato in psicologia educativa. Questa guida è stata scritta per mettere in guardia le persone sulle condizioni dell'ambiente, sulla protezione della natura, sul patrimonio faunistico e sulla flora di ogni parte del mondo. Una persona che vuole aiutare un’organizzazione come può scegliere tra i migliaia progetti di volontariato presenti nel mondo? La guida al volontariato ambientale è il primo libro che propone storie, esperienze nella natura e fotografie arricchite con opinioni dei volontari e vicende sul campo con altrettanti grafici per tenere d'occhio i vari cambiamenti del pianeta e ogni organizzazione: i fatti, gli obbiettivi raggiunti e il numero di volontari. Il testo, inoltre, tratta della sicurezza sul campo, del denaro impegnato in vari progetti e dei requisiti che un volontariato deve avere per iscriversi a un qualunque gruppo ambientalista. Greta Teveroli - studentessa Liceo Artistico “A. Martini” Savona “LIBROMONDO” - via Magliotto 2, Campus Universitario - Palazzina Branca, 17100 Savona tel. +39 019 263087 - email: [email protected] http://informa.provincia.savona.it/cooperazione/libromondo 18 LA BALLATA DELLA MAMA NERA Roberta Lepri, Avagliano, collana “I Corimbi”, 2010, pp. 139, euro 13,00 Questo romanzo, dalle sfumature multietniche, riprende i comportamenti e le necessità della società dei giorni nostri. Protagonista è un commissario infelice e scontento della propria vita che si trasferisce a Grosseto, considerata da lui una città troppo provinciale per poterci vivere. Cellini riprende le caratteristiche dell’uomo comune, con alle spalle origini umili e un lavoro che alcune volte riesce a ripagarlo. Poi c’è una comunità Rom che si porta dietro i disagi di un’integrazione difficile, forzata, e, infine, la Mama Nera, guida spirituale non solo del campo Rom. Cellini deve indagare su Marcellino, il bambino scomparso da casa da alcuni giorni. I primi indagati sono gli appartenenti alla comunità Rom, persone non ben viste, ritenute poco raccomandabili. Ughino, figlio di Cellini, cerca invano di ottenere il rispetto del padre, un padre con un carattere molto forte ma scostante; la madre, invece, anch’essa scontenta della sua vita, vive come un’emarginata, non è presente nella vita familiare. Il ragazzino trova svago e conforto a casa di Sara, sua cara amica e compagna di scuola, che vive in una famiglia che si occupa di lei ed è ben educata. Cellini, durante le indagini, non riesce ad avere un quadro pulito della vicenda a causa dei suoi problemi familiari ma anche dei pregiudizi che ha verso la comunità Rom. La storia ha un intreccio ben articolato che si svelerà solo alla conclusione: la morale che vuole comunicare l’autrice è che troppo spesso le apparenze ingannano. Il testo è molto coinvolgente: riesce a far entrare nelle personalità e nei ruoli dei protagonisti, facendo capire cosa vuol dire essere emarginati da una società che disprezza perché non si appartiene alla sua stessa origine e che poche volte riesce a superare i pregiudizi per far spazio alla bontà d’animo. Giorgia Zucchi - studentessa Liceo Artistico “A. Martini” Savona “LIBROMONDO” - via Magliotto 2, Campus Universitario - Palazzina Branca, 17100 Savona tel. +39 019 263087 - email: [email protected] http://informa.provincia.savona.it/cooperazione/libromondo 19 COLTURE E CULTURE TRA POPOLI E TERRE A cura di Vittoria Coletti, Paola Taviani e Graziella Tedesco, Asal, 2008, pp. 136 Questo saggio tratta una questione molto delicata per quanto riguarda l’economia dei vari popoli e la crisi alimentare che si è verificata nel 2008. Molti popoli, afflitti dalla povertà già da tanti anni e che vivono prevalentemente di coltivazioni come grano e mais, la situazione si è aggravata maggiormente quando sono state imposte delle tasse troppo pesanti. L’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari è causato anche dall’incremento dei costi energetici e dalla crescita della classe media in Cina e in India. Ne consegue che da Occidente a Oriente mangiare è sempre più difficile. Tutto ciò ha portato una serie di tensioni popolari da Haiti fino all’Egitto, soprattutto intensificate dai rialzi improvvisi del prezzo del carburante. Per cercare di risolvere questa situazione è stato quindi proposto che i paesi ricchi sostengano anche economicamente una “rivoluzione verde” per aumentare la produttività agricola e i raccolti in Africa. Nonostante i paesi ricchi non siano generosi, grazie alla collaborazione delle organizzazioni internazionali, si stanno combattendo tuttora gli interessi del capitalismo mondiale in favore della gente che soffre la fame. www.asalong.org [email protected] Fanello Riccardo - studente Liceo Artistico “A. Martini” Savona “LIBROMONDO” - via Magliotto 2, Campus Universitario - Palazzina Branca, 17100 Savona tel. +39 019 263087 - email: [email protected] http://informa.provincia.savona.it/cooperazione/libromondo 20 STORIA DEL MEDIO ORIENTE Dall'antichità ai nostri giorni Georges Corm, Jaca Book, collana “Di Fronte e Attraverso”, pp. 175, 2009, euro 16,00 In questo saggio, Corm, economista e storico libanese, consulente della Banca Mondiale e dell’Unione Europea e di molti organismi internazionali, tratteggia la geografia e la storia del M.O. fin dalla più lontana antichità. Infatti, il M.O. assomiglia a un arabesco nominato come “questione orientale” o con la definizione di Levante, seppure sia stato crocevia e centro di grandi civiltà con un passato ricco e complesso. Poi inizia il M.O. moderno, con l’irruzione delle potenze europee e quindi dell’America, per i vantaggi strategici ed economici che il sito poteva offrire. Il testo delinea anche le guerre e le tensioni degli ultimi anni come Iran-Iraq, la guerra del Golfo, il Libano, ecc. Per gli studiosi l’analisi è assai difficile perché in M.O. non esiste la tradizione di scrivere una storia nazionale in quanto il sistema stato-nazione è un impianto recente e artificiale dove la grande interpenetrazione delle culture è caduta nell’oblio. Inoltre, la storia delle religioni si confonde con quella delle dinastie imperiali o reali, o delle regioni geografiche e dei popoli con le loro specificità linguistiche e culturali. Molte sono, dunque, le questioni: perché il magnifico M.O. dell’antichità e dei califfi è così decaduto? L’influenza occidentale è fonte di maggiore decadenza? Le risposte non sono certo semplici e riguardano anche l’applicazione disuguale del diritto internazionale nei territori in conflitto. Il Medio Oriente coinvolge il nostro mondo e la nostra vita, anche se non ne conosciamo quasi nulla. Perciò l’opera è un’interessante lettura che può aiutarci a sfatare molti assurdi pregiudizi e ignoranze che ci vengono continuamente trasmessi dai mass media e da chi ancora ci vuole terrorizzare e intruppare col presunto “scontro di civiltà”. Renata Rusca Zargar “LIBROMONDO” - via Magliotto 2, Campus Universitario - Palazzina Branca, 17100 Savona tel. +39 019 263087 - email: [email protected] http://informa.provincia.savona.it/cooperazione/libromondo 21 ANTOLOGIA DI UNIMONDO AAVV, Unimondo-Oneworld Italia, Regione Autonoma Trentino-Alto Adige, Fondazione Fontana, 2009 Quest’antologia contiene 131 schede con la rispettiva traduzione in italiano e tedesco, i testi trattano principalmente di molteplici e complesse tematiche riguardanti i diritti sociali, politica, pace, e come si può intuire l’argomento del “sottosviluppo” nelle tante aree sparse sui nostri continenti. I racconti più interessanti sono “Genocidio” e “Diritti sociali”; in questi racconti sono affrontate alcune problematiche (violenza domestica in Bosnia, istruzione a rischio in Turchia e lavoro minorile nei paesi centro-sud africani…). Un’antologia davvero aggiornata con dei testi abbastanza impegnativi per un lettore attento e interessato. Buona lettura… www.unimondo.org [email protected] Bogliolo Lorenzo - studente Liceo Artistico “A. Martini” Savona “LIBROMONDO” - via Magliotto 2, Campus Universitario - Palazzina Branca, 17100 Savona tel. +39 019 263087 - email: [email protected] http://informa.provincia.savona.it/cooperazione/libromondo 22