natale 2016 - Parrocchia di San Martino Cadorago
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natale 2016 - Parrocchia di San Martino Cadorago
Comunità Pastorale Santa Maria Madre di Dio La Pieve Notiziario delle parrocchie di Cadorago, Caslino al Piano, Bulgorello www.sanmartinocadorago.it - www.parrocchiacaslinoalpiano.it S. NATALE 2016 LA PAROLA DEL PARROCO Il Santo Natale 2016 vede, per le tre parrocchie della Comunità Pastorale “S. Maria Madre di Dio”, una situazione radicalmente nuova rispetto al passato. Dopo l’arrivo del Vicario unico, il saluto di don Angelo, ecco che, nella festa di S. Martino, ho iniziato ufficialmente ad essere parroco anche di Cadorago e di conseguenza di tutta la Comunità Pastorale. Una “Comunione” più stretta fra le tre parrocchie, un solo parroco e un solo vicario, che non significa l’annullamento delle rispettive identità.Faremo il possibile per mantenere vive quelle feste e tradizioni che sono importanti per la storia di ciascuna parrocchia, ma nello stesso tempo proseguiamo ad unificare ciò che sarà fattibile e giusto. In parte questo “miracolo di unità” lo hanno già realizzato gli adolescenti e i giovani, i quali da anni si ritrovano insieme per la catechesi e la serata condivisa il sabato sera in oratorio. Da anni collaborano per l’animazione di un unico Grest e in questo modo appare chiaro che la tensione a un comune scopo fa dimenticare le differenze e prevalere “l’essere una cosa sola”, come insegna Gesù. La maglietta che indossano al Grest porta l’effige di “Maria Madre di Dio” a cui è dedicata la comunità pastorale e il nome “CaBuCa” che indica l’iniziale delle tre parrocchie. Questo CAMMINO COMUNE però non può essere realizzato se non c’è una COMUNE VOLONTA’ nei parrocchiani. Senza questa interiore decisione ognuno continuerà a partecipare alle celebrazioni, attività e altro, solo se fatte sotto il proprio campanile. Invece l’Eucarestia, sacramento di unità dei cristiani, ci spinge a superare gli steccati dei campanilismi che chiudono la comunità in piccoli recinti. Il campanile è importante, positivo e costruisce ponti così come ci chiede il Papa. Il campanilismo invece è addirittura nocivo alla stessa fede,perché la identifica con abitudini e non con la novità dello Spirito che “fa nuove tutte le cose” e allarga il respiro aprendo al mondo intero. L’augurio che vorrei fare è che in questo Natale sappiamo accogliere il Bambino Gesù come fondamento di unità per le parrocchie. Lui è venuto per tutti, nell’umiltà e nella pace. Mettiamoci insieme davanti alla mangiatoia per adorarlo e a lui chiedere la Grazia di un Santo Natale. Auguri a tutti. Don Alfredo CALENDARIO LITURGICO Novena in preparazione del S.Natale ( dal 16 al 24 dicembre, esclusi 17 e 18) Cadorago Ore 6.30 Novena Ore 17.00 S. Messa con novena per tutti Caslino Ore 16.30 S. Messa con novena per tutti Bulgorello Ore 20.30 S. Messa con novena per tutti 24 dicembre “ultimo giorno di novena” Ore 9.00 S. Messa con novena nelle tre parrocchie (seguono le confessioni) Domenica 11 dicembre nelle S. Messe con i bambini, ci sarà la benedizione delle statuette di Gesù Bambino. Confessioni Mercoledì 21 dicembre Cadorago ore 20.45 con tutti i sacerdoti del vicariato Giovedi’ 22 dicembre Lomazzo S. Vito ore 20.45 con tutti i sacerdoti del vicariato Sabato 24 dicembre Cadorago 9.30 – 11.30 15.00 – 17.30 Caslino 9.30 – 11.30 15.00 - 17.30 Bulgorello 9.30 – 12.00 14.30 - 16.30 Festività Natalazie Sabato 24 dicembre S. Messa di mezzanotte Bulgorello Cadorago Caslino ore 24.00 ore 24.00 ore 24.00 Domenica 25 dicembre S. Natale Cadorago Caslino Bulgorello Cadorago Caslino Caslino ore ore ore ore ore ore 8.00 8.30 10.00 11.00 11.00 18.00 Lunedì 26 dicembre S. Stefano Bulgorello Caslino Cadorago ore 9.30 ore 10.00 ore 10.30 Sabato 31 dicembre S. Messa con canto del “Te Deum” Bulgorello Cadorago Caslino ore 17.00 ore 18.00 ore 18.00 Domenca 1 gennaio 2017: soliti orari festivi Tombole e recite Venerdì 6 gennaio Epifania del Signore Caslino Ore 15.00 Benedizione dei bambini e bacio del Bambin Gesù Ore 15.30 Recita natalizia in teatro Bulgorello Ore 9.45 Nella S. Messa benedizione dei bambini Ore 20.30 Tombolata e premiazione del concorso presepi Cadorago Ore 15.00 Benedizione dei bambini e bacio del Bambin Gesù Ore 15.30 Tombolata della befana CONCLUSIONE FESTEGGIAMENTI Si sono conclusi domenica 20 novembre con la processione verso la piazzetta di S. Anna, dove sorgeva l’antica chiesa, i festeggiamenti per il 100° di fondazione della Parrocchia e l’80° di consacrazione del Santuario dedicato a S. Anna. DON ANGELO GASPARRO HA LASCIATO LA PARROCCHIA DI SAN MARTINO Don Angelo è stato il nostro parroco per circa undici anni. Ricordiamo il suo ingresso quel lontano 25 aprile 2005 accolto dalla comunità , dalle autorità civili, accompagnato dai suoi parrocchiani di San Fedele Intelvi, che col tempo sono diventati nostri cari amici. Sin dai primi giorni abbiamo constatato in lui un carattere risoluto, pronto ad assumere decisioni anche scomode, teso a gestire al meglio il suo sacerdozio, la parrocchia e l’oratorio. In questi compiti, non certo facili ai nostri tempi, ha saputo lasciare ampia facoltà ai laici di organizzarsi: l’importante è il raggiungimento degli scopi non tanto chi se ne occupi praticamente. Per questo abbiamo visto rifiorire, specialmente in oratorio, ma anche nella catechesi e nei gruppi di preghiera la voglia di partecipazione di intere famiglie con la volontà di organizzare momenti di aggregazione, gioco e preghiera. Dotato di una notevole capacità oratoria arricchita dalla sua profonda cultura, ma ancor di più da una solida fede, ha saputo regalarci omelie indimenticabili, a volte sconvolgenti. Nelle sue parole, mai banali, ha affrontato temi “caldi”, senza mezzi termini. Ricordiamo le affollate conferenze sull’Islam, sulla musica Rock, su Dan Brown, sull’eutanasia, ecc. Profondo conoscitore dell’arte ha voluto che sull’altare della nostra chiesa spiccasse un crocifisso che, riprendendo lo stile di Grunewald, trasmettesse all’assemblea dei fedeli la vera sofferenza del Cristo. Con lui sono cominciati i pellegrinaggi sia in Italia sia all’estero. Non si è trattato di viaggi di piacere, come qualcuno può pensare, ma lunghe trasferte di riflessioni e preghiera, nonché di confronto tra i pellegrini, tra i pellegrini ed il parroco, tra i pellegrini e i territori, gli uomini, le fedi e gli usi che incontravano. Non ci dilunghiamo in sterili elenchi, poiché chi frequenta la parrocchia di San Martino conosce già le opere di risanamento ed abbellimento che in questo decennio sono state portate a termine, coerentemente alle disponibilità economiche limitate, e spesso finanziate da generosi parrocchiani. Certo è che il suo carattere un po’ spigoloso, sino ad essere burbero non l’ha favorito nel farsi amare dalla gente, in particolare da chi lo ha conosciuto solo superficialmente e da chi avrebbe preferito un mite curato di campagna. Ognuno di noi porterà di Don Angelo un personale ricordo e siamo certi che lui continuerà, come ha sempre fatto, a dire un’Ave Maria per tutti. R R DON REMO TRA NOI Sono don Remo Bracelli. Ho ventisei anni, sono prete da qualche mese, più precisamente dal 11 giugno di quest’anno e sono il vostro nuovo vicario. Sono originario di Lanzada, in Valmalenco, in Valtellina… Sono finito nel comasco oramai sette anni fa, quando, dopo aver conseguito la maturità scientifica, ho deciso di entrare in seminario; come credo sappiate, tutta la provincia di Sondrio fa parte della diocesi di Como e così, per seguire il Signore e la sua volontà, ho dovuto abbandonare i miei monti per scendere a lago. Durante gli anni di seminario ho avuto modo di conoscere la realtà del comasco girando in diverse parrocchie. Ho fatto anche due anni di servizio qui vicino, a Bregnano.Ho, invece, svolto il ministero diaconale nella comunità pastorale Beata Vergine del Bisbino comprendente le quattro parrocchie di Cernobbio e la parrocchia di Maslianico per un totale di cinque parrocchie. Il giorno dell’Ordinazione sacerdotale il vescovo Diego mi ha destinato alla nostra comunità pastorale, come vicario delle parrocchie di Bulgorello, Caslino al Piano e Cadorago. Vicario e non “parroco giovane” come qualcuno mi ha detto: il nostro parroco è uno solo, don Alfredo. Ecco cosa dice il Codice di Diritto Canonico sulla figura del vicario: Can. 545 - §1. Ogni volta che risulta necessario o opportuno ai fini della adeguata cura pastorale della parrocchia, al parroco possono essere affiancati uno o più vicari parrocchiali, i quali si dedicano al ministero pastorale come cooperatori del parroco e partecipi della sua sollecitudine, mediante attività e iniziative programmate con il parroco e sotto la sua autorità. Possiamo, quindi, chiamare il vicario “viceparroco”. In particolare, d’accordo col parroco, come dice il codice, mi occuperò soprattutto, ma non solo, di seguire i bambini, i ragazzi e i giovani nelle diverse attività dell’oratorio e della catechesi. La mia presentazione finisce qui nella speranza che avremo modo di conoscerci davvero, faccia a faccia, vivendo la vita della nostra comunità. Don Remo BENVENUTO VESCOVO OSCAR Il 4 ottobre alle ore 12 il vescovo Diego ha annunciato il nome del suo successore a vescovo di Como: monsignor Oscar Cantoni, già vescovo di Crema e nativo della nostra diocesi. Sono stata colta da una intensa emozione perché don Oscar (così lo chiamo confidenzialmente) è per me un grande amico, nonostante non ci si veda di persona da parecchi anni ma ci si senta spesso attraverso messaggi telefonici. Non potrò mai dimenticare il gesto di amicizia e di grande umanità che il vescovo Oscar ha manifestato nei miei confronti venendo a visitare mio marito Giacinto ricoverato in stato vegetativo al Vitaresidence di Guanzate. Ricordo la sua venuta, accompagnato da don Leonardo, appena ricevuta l’ordinazione episcopale nel marzo 2005, poco prima di trasferirsi a Crema; era vestito “da vescovo”, con la fascia rosso porpora che non ha esitato a togliere, rimanendo in clergyman per non mettere in difficoltà il personale della struttura. Con la sua umanità e semplicità che lo contraddistingue, è rimasto con Giacinto tenendo le mani tra le sue e benedicendolo. E’ un grande uomo e sarà per noi un Vescovo al servizio della gente. Nella lettera che ha inviato alla diocesi, ai sacerdoti e al popolo di Dio, egli mette in evidenza la sua fede in questa scelta che Papa Francesco ha voluto per lui, non sottovalutando che questo ministero sarà impegnativo. Confida nella corresponsabilità di tutti e si presenta come un servo premuroso e un padre misericordioso. Ai suoi fratelli sacerdoti che ha conosciuto in trent’anni di vita diocesana e coi quali ha condiviso laboriosità e dedizione al servizio del popolo di Dio, chiede accoglienza e comunione e promette una vicinanza solidale considerandoli “il mio prossimo più prossimo”. Si rivolge poi alle famiglie, ai genitori impegnati a trasmettere la fede ai loro figli, attraverso una vita coerente al Vangelo…. ai giovani coi quali ha sempre amato confrontarsi e che ha seguito nelle varie GIORNATE DELLA GIOVENTU’ … agli anziani e agli ammalati, ai fratelli immigrati che obbligano il nostro cuore ad aprirsi al mondo, condividendo i loro drammi e le loro sofferenze… alla persone sole perché si sentano al centro delle premure di Dio… a quanti sono lontani dall’esperienza cristiana, non credenti, alla ricerca di Dio con cuore sincero, nella certezza che lo Spirito provvede a ciascuno, sia pure su strade misteriose e nei modi imprevedibili. Data la vastità della diocesi non sarà semplice mantenere un costante contatto con ogni angolo del territorio, ma il vescovo Oscar conosce bene le varie zone che, se pur mutate rispetto agli anni passati, lo vedranno protagonista instancabile! “Dopo 11 anni ritorno a casa” Questa frase esprime la sua paterna benevolenza e il suo nuovo ruolo di pastore e di padre. Bentornato vescovo Oscar nella tua diocesi, tra la tua gente! Piercarla Monti GREST 2016 “Perdiqua”. Con questo titolo si è aperto il grest 2016, portato avanti nella parrocchia di Cadorago dai ragazzi dell’unità pastorale Ca.Bu.Ca. Il tema racchiude in sé parole significative e attuali come viaggio, incontro, accettazione, accoglienza, perdita e guadagnare nel lavoro di squadra e su questo si è basato l’impostazione del grest 2016, inizialmente con degli incontri tematici per gli animatori e poi nel concreto nella progettazione e realizzazione delle giornate. Il tema si rispecchia non solo nell’inno e nella preghiera ma anche nella storia che ogni giorno ha aperto il pomeriggio con i bambini; la storia emblematica del viaggio di Ulisse , con tutti gli incontri e le peripezie che ogni navigazione racchiude in sé. Quest’anno gli animatori erano più di trenta ad affollare questo viaggio e nel viverlo c’era la voglia di essere una guida e un esempio per gli oltre 200 bambini iscritti, come ci ha mo- tivato ogni giorno il nostro seminarista Giacomo. Il lavoro di squadra è stato particolarmente importante per la riuscita del grest , dalle mamme che si sono organizzate per pulire l’oratorio ed essere presenti per le iscrizioni e gli spostamenti , a coloro che hanno gestito i ragazzi , ai baristi e ai Don che ci hanno sostenuto e accompagnato nel cammino. Le giornate erano pianificate al mattino, si iniziava insieme nella preghiera e nell’affanno della preparazione per poi pranzare e incominciare ricaricati il pomeriggio con i bimbi. La novità del martedì come giorno intero da passare unitamente, oltre alla gita, si potrebbe definire un esperimento riuscito, nonostante il maggior impegno che ha richiesto nella realizzazione. Ha permesso di creare un legame ulteriore tra animatori e ragazzi, grazie alla convivialità del pranzo, ed è stato un ottimo strumento per ampliare il tempo per le attività ed i laboratori. Così nelle gioie e nelle difficoltà che ogni viaggio racchiude, ci siamo ritrovati a imparare l’uno dall’altro, riscoprendo la bellezza dello stare insieme, accompagnati dalla forza di chi ci indirizza, prima di tutti, in questo cammino comunitario. Valeria Cairoli FESTA DI SAN ROCCO Come ogni anno anche in questo 2016, precisamente il 16 agosto, si è celebrata a Bulgorello la Festa di San Rocco. Il calendario delle celebrazioni si è svolto nel seguente modo: in preparazione alla Festa è stata proposta dal parroco don Alfredo la novena, durante la quale è stata celebrata la S. Messa quotidiana, alle ore 8.30. Nel giorno della ricorrenza, il 16 agosto, sono state proposte ai fedeli le seguenti celebrazioni: alle ore 10 la Santa Messa solenne presso la chiesetta dedicata al Santo. La liturgia è stata celebrata dal novello sacerdote don Lorenzo Pertusini, nativo di Nesso e molto caro alla popolazione di Bulgorello in quanto ha prestato servizio come seminarista nella parrocchia durante gli anni precedenti. A seguire, alle ore 17 il rito della benedizione degli autoveicoli; infine, in chiusura di giornata, dalle ore 20.30, la celebrazione più suggestiva e pittoresca: i S. Vespri e la processione con la statua del Santo per le vie del paese, con l’accompagnamento del corpo musicale “La Trionfale” di Orsenigo. La popolazione ha partecipato numerosa ai vari riti e festeggiamenti, pur essendo in un periodo di ferie estive. Ma perché tutta questa devozione verso San Rocco? Innanzitutto va ricordato, come anticipato già precedentemente, che a Bulgorello è presente una piccola chiesa dedicata al Santo, edificata nel lontano 1600, in concomitanza con la fine dell’epidemia di peste che colpì l’Italia e l’Europa. Probabilmente quindi la stessa fu edificata per ringraziare San Rocco essendo egli protettore dei malati di peste. Gli abitanti inoltre amano San Rocco per la sua profonda umanità e semplicità, per il suo essere stato a servizio degli umili e degli ammalati, in quanto durante la sua esistenza si prodigò incessantemente per la cura dei malati di peste, persone povere e spesso a quei tempi dimenticate e abbandonate da tutti. A quanto ci dice la storia Rocco nacque tra il 1345 ed il 1350 a Montpellier, in Francia, unico figlio di una coppia di coniugi benestanti. Qui ricevette una istruzione profondamente cristiana. All’età di circa 20 anni rimase orfano di entrambi i genitori e decise, dopo aver donato tutti i suoi averi per i poveri, di entrare nell’ordine terziario francescano e partire in pellegrinaggio per Roma, per pregare sulle tombe degli apostoli Pietro e Paolo. Bastone, mantello, cappello, borraccia e conchiglia furono i suoi ornamenti; la preghiera e la carità la sua forza. Durante il pellegrinaggio, sia nel viaggio di andata che di ritorno, infatti Rocco si prodigò per la cura degli appestati. Si dice che Dio, per mezzo suo, operò molte guarigioni dal terribile morbo. Famoso il miracolo che il Santo operò a Roma, intorno all’anno 1367, quando, tracciando il segno della croce sulla fronte di un eminente cardinale, lo liberò dalla peste. Questi poi, in segno di ringraziamento, lo presentò direttamente al Papa Urbano V, che lo accolse con tutti gli onori. Nel viaggio di ritorno da Roma varie tradizioni segnalano la presenza del Santo in diverse città del nord Italia: Rimini, Forlì, Cesena, Parma, Bologna. Certo è che nel luglio 1371 si trovava a Piacenza presso l’ospedale di Nostra Signora di Betlemme. Qui proseguì la sua opera di conforto e di assistenza ai malati, finché scoprì di essere stato colpito egli stesso dalla peste. Di sua iniziativa o forse scacciato dalla gente si allontanò dalla città e si rifugiò in un bosco vicino a Sarmato, piccolo borgo sempre in provincia di Piacenza, in una capanna vicino al fiume Trebbia. Qui un cane lo trovò e lo salvò dalla morte per fame portandogli ogni giorno un pezzo di pane col quale sfamarsi. Rimessosi dalla malattia proseguì sulla strada del ritorno verso casa, ma rimase suo malgrado implicato nelle complicate vicende politiche del tempo: Rocco venne infatti arrestato a Voghera come persona sospetta e come spia dei nemici della città e condotto davanti al governatore. Interrogato, per adempiere il voto francescano di umiltà, non volle rivelare il suo nome dicendo solo di essere “un umile servitore di Gesù Cristo”. Gettato in prigione, vi trascorse cinque anni, vivendo questa nuova dura prova come un “purgatorio” per l’espiazione dei peccati. San Rocco morì in prigione, a Voghera, solo e dimenticato da tutti, il 16 agosto di un anno compreso tra il 1376 ed il 1379, quando non doveva avere più di 30 anni. Fu riconosciuto soltanto dopo la morte come il giovane, già allora famoso, che percorreva l’Italia portando conforto e guarendo gli appestati, a causa di un segno che fin dalla nascita portava impresso sul petto: una croce rosso vermiglio. Fu quindi seppellito con tutti gli onori a Voghera, dove tutt’oggi si trova la sua tomba. San Rocco quindi è per tutti noi esempio concreto di come l’amore per Dio e per Gesù Cristo, coronato dalla preghiera e dal sacrificio, portino all’umiltà del cuore da cui nascono l’amore per il prossimo e l’altruismo di cui c’è sempre un gran bisogno nel Mondo. Stefano Benzoni SAN MARTINO BENVENUTO DON ALFREDO! Nella giornata dedicata al santo Patrono di Cadorago, San Martino, il nuovo parroco Don Alfredo Nicolardi, ha fatto l’ingresso ufficiale nella nostra parrocchia. La chiesa gremita ha accolto con palpabile simpatia il sacerdote, che tutti conoscono già: da seminarista ha animato il nostro oratorio, poi da parroco di sant’Anna a Caslino al Piano ha collaborato con don Angelo e Don Mario alla nascita dell’unità pastorale Santa Maria Madre di Dio, che riunisce le tre parrocchie del comune di Cadorago. Profeticamente quell’impegno è diventato oggi ancora più concreto: un unico Parroco reggerà le tre parrocchie coadiuvato dal vicario don Remo. Nella sua omelia e nel discorso di benvenuto del sindaco questo argomento è stato rilanciato più volte con soddisfazione. Don Alfredo ha richiamato l’attenzione sul vero significato dei tre campanili: non segno di divisione territoriale, ma come metafore del dito che indichi per tutti verso Cristo, unico vero scopo del cristiano. Il nuovo parroco ha ringraziato il suo prede- cessore, il suo parroco di Abbadia, che lo ha seguito fin dai primi giorni della sua vocazione, tutti i fedeli di Rebbio, Garzeno, Caslino e Bulgorello che lo hanno accompagnato prima come vicario poi come parroco. Ha ringraziato i presenti, le corali, le autorità, le associazioni e gli amici e ha concluso ringraziando la sua cara mamma e la sua pazienza verso di lui. Al termine i bambini e i ragazzi del catechismo hanno lasciato volare in cielo decine di palloncini colorati, in segno di gioia e di augurio. Nel pomeriggio, circondati dalle bancarelle che come da tradizione riempiono il piazzale dell’oratorio con leccornie gastronomiche , abbiamo rivissuto le immagini della civiltà contadina , con animali domestici, antichi mestieri, sventolio di bandiere e il profumo delle caldarroste e giochi. Il lancio delle lanterne cinesi ha reso ancor più affascinante il crepuscolo di una giornata ricca di emozioni, gioia e speranza. Erre Erre S.COMUNIONE E S.CRESIMA 17 APRILE 2016 CADORAGO Argenti Giorgia, Azzato Giulia, Badini Majida, Bernasconi Marco, Bianchi Anna, Boni Giada, Botton Daniel, Cattozzo Marta, Cavinato Luca, Clerici Francesco, De FazioMarta, Di Napoli Sirya, Gandola Lia, Lietti Jacopo, Lietti Ginevra, Maspero Emma, Mazzoleni Silvia, Meneghesso Denise, Monti Ilenia, Oliva Lorenzo, Pancaldi Alessandro, Pittoni Andrea, Rossi Dvide, Rumi Stefano, Soluri Alessandra Luna, Testa Lorenzo, Verpelli Luigi, Vescio Emanuele, Barros Tovar Odilon. CASLINO AL PIANO Accardi Tommaso, Adimari Alessia, Casati Chiara, Colombo Gioele, Filippi Lorenzo, Geremia Emma, Leonardo Matteo, Lucarelli Andrea, Mercuri Ambra, Nadir Tea, Pettinato Emanuele, Princivalle Nicholas, Rendina Joele, Scali Jennifer, Sitzia Vittorio, Sonvico Aurora, Verga Mario, Virgato Sofia. BULGORELLO Conte Beatrice, De Marchi Alessandra, De Marchi Giorgia, Introzzi Alessandro, Monti Matteo, Valenzisi Manuel, Zucchetti Mattia. UN CIELO D’AMORE E DI AQUILONI Sono pronta!Mi sono informata e documentata. Ho cercato sulla cartina i luoghi che visiterò e poi..tante domande che farò ai miei compagni di viaggio perché per loro non è la prima volta,lo è per me,ma sono pronta..Dopo un lungo volo finalmente tocco terra: due jepp ci caricano e dopo qualche ora eccoci alla nostra prima destinazione: Nalgonda. Grandi sorrisi e una buona colazione. Una dolcissima suora in sari ci accompagna a visitare la missione. Edifici coloratissimi,una natura meravigliosa,bambini e giovanette nei vestiti tradizionali salutano congiungendo le mani all’altezza del viso,tutto è ordinato e apparentemente tranquillo. La suorina ci mostra con orgoglio un padiglione basso,lunghi corridoi con i lati scoperti si uniscono a grandi stanzoni con lettucci tutti uguali ma vuoti. Uno strano pungente odore mi colpisce le narici. Il cartello sopra la porta non lascia dubbi: -Lebrosary-. E’ proprio il momento delle cure e delle medicazioni.Tutti insieme in un unico grande stanzone, seduti su povere sedie, persone ammalate offrono i loro arti o meglio quel che ne rimane,alle cure del personale. Piaghe,moncherini e orbite spente ma nonostante tutto sorrido- no! Più avanti cinque donne non più giovanissime sembrano aspettarci. Sono evidentemente lebbrose ma, santo cielo, sono così felici di vederci che intonano un canto! Per noi! Per me! Non resisto e le abbraccio tutte. E’ come bere acqua quando hai tanta sete,è come un bel giorno di primavera,è il loro canto che mi commuove ( ma non ero pronta?). Altri abbracci verranno e altre emozioni mi sorprenderanno.... E poi ogni giorno ,dopo ore di viaggio,visitiamo via via altri lebbrosari,orfanotrofi,scuole, istituti per bimbi ciechi e anche un istituto chiamato “ Casa della Carità”dove sono ospitati ragazzi con gravi handicap, un luogo simile al nostro Cottolengo. Nella parte di India da noi visitata poche sono le suore italiane rimaste. Sono una forza della natura,sempre sorridenti,piene di fede. Vorrei ricordare in particolare: Suor Carla; ha ridato dignità a molti “suoi” amici malati. Ultranovantenne con moltissimi problemi di salute ma lucidissima. Alla mia sciocca domanda del perché non torna a curarsi mi ha semplicemente risposto:”Ma hai visto come è bello il nostro cimitero?” E come darle torto,in effetti da noi non ci sono i bananeti,tantomeno nei campisanti! Suor Lorenza;pratica ed efficace. Con grande gioia ci ha accompagnato in molte visite. Preziosa. Suor Lucia; incontenibile e simpaticissima questa suorina sarda dal braccio rotto ci ha deliziato con i suoi racconti/testimonianza. Suor Bertilla; un uragano con l’accento bresciano che gira in bicicletta con un sorriso grande come il manubrio. Come dimenticare la sua energia ,la sua risata e le sue barzellette! E la sua scassata ambulanza che ci ha scorrazzato per Munbay,mitica! E di te cara India non potrò certo dimenticare la tua bellezza ma anche la tua povertà,il contrasto dei grattacieli con le baracche ai suoi piedi,le mucche per strada, i santoni che pregano e la tua forte spiritualità. Non ti sono rimasta indifferente,non è possibile,mi hai stregato con le tue contraddizioni, con la tua antichissima civiltà,con la voglia di modernità senza dimenticare le tue radici. Bella India, faticosa India,misteriosa e spirituale. No, non si può restare indifferenti a tutte quelle mani che cercano, a tutte quelle voci che chiedono a tutti quei meravigliosi occhi neri che ti guardano dentro. E un po’ di me è rimasto là. Con fratel Enrico che insegna falegnameria ai ragazzi:ci raccomanda di salutare tutti perché lui “non ha tempo per ritornare!” Con le suorine che non finivano mai di salutarci...con i ragazzi della “Casa della Carità” che vivono con le loro suore una realtà davvero difficile. Con Jaswanth,un bimbo senza occhi ma che certamente vede col cuore... con i lebbrosi che per pudore o per paura di far loro male non ho abbracciato. La prossima volta,se ci sarà, saranno i primi a ricevere le mie attenzioni. Glielo devo!! Ora so che esiste al mondo un posto dove si può sentire il respiro di qualcosa di più grande, grande come il cielo di Varanasi punteggiato da mille variopinti aquiloni. Ho visto un cielo d’amore e no, non ero pronta.....e allora congiungo le mani,chino la testa e sussurro il mio “namastè”. EssePi CATECHESI II ELEMENTARE - Precatecumenato 5 incontri la domenica pomeriggio alle 16.00 (a Cadorago e Caslino*) III-IV-V ELEMENTARE - Catecumenato in preparazione ai sacramenti* Domenica 9.30 a Bulgorello ritrovo in chiesa per la santa Messa; 10.30 incontro Domenica 9.45 a Caslino incontro (in oratorio); 11.00 santa Messa Domenica 9.45 a Cadorago incontro (in oratorio); 11.00 santa Messa I e II MEDIA* Martedì 14.30 - 15.30 a Bulgorello in oratorio Sabato 14.30 - 15.30 a Caslino in oratorio Sabato 14.30 - 15.30 a Cadorago in oratorio III MEDIA* Giovedì 15.30 - 16.30 a Bulgorello in oratorio Sabato 18.00 - 21.00 a Cadorago ritrovo in chiesa (con cena) SUPERIORI Sabato 17.30 - 22.00 a Caslino in oratorio (con cena) GIOVANI Domenica 18.00 - 21.00 a Caslino (con cena) - ogni due settimane * Il percorso è lo stesso proposto in luoghi e orari diversi PER INFORMAZIONI CI SI PUÒ RIVOLGERE A CIASCUNA DELLE TRE PARROCCHIE PENSIERI SUL NATALE Il Natale di solito è una festa rumorosa, ci farebbe bene un poco di silenzio per ascoltare la voce dell’Amore Natale sei tu, quando decidi di nascere di nuovo ogni giorno e lasciare entrare Dio nella tua anima. L’albero di Natale sei tu quando resisti vigoroso ai venti e alle difficoltà della vita . Gli addobbi di Natale sei tu quando le tue virtù sono i colori che adornano la tua vita. Sei anche luce di Natale quando illumini con la tua vita il cammino degli altri con la bontà, la pazienza, l’allegria e la generosità. Buon Natale a tutti Papa Francesco ANAGRAFICA PARROCCHIALE CASLINO AL PIANO BATTESIMI Lanzoni Giorgia Tuan Dappah Maria Jennifer Billaut Natan De Marchi Stella Gali Elisa Galli Marta Mulfari Alessandro Stippelli Arianna Piccinelli Asia Corbella Gaia Stoppa Alessandri Michael Corbella Diego DEFUNTI Berlusconi Bambina Campana Isolina Cattaneo Angioletto Molinari Rosa Sabatino Mariantonia Rusconi Libero Iannucci Giuseppe Monguzzi Guido Cassarino Arianna Caspani Pasqualino MATRIMONI Balestrini Ubaldo Calle Chalco Mirella Maribel Romboletti Riccardo Carella Nicoletta La Rocca Letterio Iapello Stella Chiaradia Francesco Riva Monica Stefania Roberto Clerici Silvia Foti Giuseppe Magliocca Maria Angela CADORAGO BATTESIMI Ilodigwe Roy Ifunanya Colonna Marta Rachele Giombelli Crystal Felicia Verga Maia Messina Leonardo Mancuso Antonio Giovanni Cafa’ Claudia Villa Anna Mirya Mischiatti Aurora Balestrini Barbara Villa Anna Miryam Tacchini Bryan Mason Giorgia Trasciatti Camilla Biotti Beatrice Pironi Tobia Greco Federico DEFUNTI Mandaglio Rosamarina Cairoli Mario Colnaghi Bianca Clerici Florinda Pasqualotto Giovanna Zibetti Emma Mazzega Giuseppina Ianni Tommaso Galgano Grazia Berti Regina Banfi Ambrogio Sonvico Giuseppina Zagato Ido Lotti Carla Cairoli Adriano Alberti Cesarina Salsa Giovanni Cairoli Michelina BULGORELLO BATTESIMI Sampietro Marco Sala Margherita Anna Bandelli Giorgia Maria Raimondo Rachel Mariani Matilde Bianco Chloe Cesaro Isabella DEFUNTI Martino Giuseppe Ronchi Augusto Orizio Giovanni Castelli Antonino Cirillo Antonio Clerici Giuliano Malimpensa Fernanda Legnani Elena CADORAGO Clerici Gianni Luigia Verga Giovanni Della Pelle Antonio Zappaloni Roberto MATRIMONI Nopoli Guatieri Numero 13 - Autorizzazione Tribunale di Como n. 2/2011 - Direttore responsabile: Antonella Sala Redazione: Don Alfredo, Renata Romano, Piercarla Monti - Impaginazione: Mauro Montanelli - Stampa: Presscolor Milano