natale 2016 - Parrocchia di San Martino Cadorago

Transcript

natale 2016 - Parrocchia di San Martino Cadorago
Comunità Pastorale Santa Maria Madre di Dio
La Pieve
Notiziario delle parrocchie di Cadorago, Caslino al Piano, Bulgorello
www.sanmartinocadorago.it
-
www.parrocchiacaslinoalpiano.it
S. NATALE 2016
LA PAROLA DEL PARROCO
Il Santo Natale 2016 vede, per le tre parrocchie della Comunità Pastorale “S.
Maria Madre di Dio”, una situazione radicalmente nuova rispetto al passato.
Dopo l’arrivo del Vicario unico, il saluto di don Angelo, ecco che, nella festa
di S. Martino, ho iniziato ufficialmente ad essere parroco anche di Cadorago
e di conseguenza di tutta la Comunità Pastorale.
Una “Comunione” più stretta fra le tre parrocchie, un solo parroco e un
solo vicario, che non significa l’annullamento delle rispettive identità.Faremo il possibile per mantenere vive quelle feste e tradizioni che sono importanti per la storia di ciascuna parrocchia, ma nello stesso tempo proseguiamo ad unificare ciò che sarà fattibile e giusto.
In parte questo “miracolo di unità” lo hanno già realizzato gli adolescenti
e i giovani, i quali da anni si ritrovano insieme per la catechesi e la serata
condivisa il sabato sera in oratorio. Da anni collaborano per l’animazione di
un unico Grest e in questo modo appare chiaro che la tensione a un comune scopo fa dimenticare le differenze e prevalere “l’essere una cosa sola”,
come insegna Gesù. La maglietta che indossano al Grest porta l’effige di
“Maria Madre di Dio” a cui è dedicata la comunità pastorale e il nome “CaBuCa” che indica l’iniziale delle tre parrocchie.
Questo CAMMINO COMUNE però non può essere realizzato se non c’è una
COMUNE VOLONTA’ nei parrocchiani. Senza questa interiore decisione
ognuno continuerà a partecipare alle celebrazioni, attività e altro, solo se
fatte sotto il proprio campanile. Invece l’Eucarestia, sacramento di unità dei
cristiani, ci spinge a superare gli steccati dei campanilismi che chiudono la
comunità in piccoli recinti.
Il campanile è importante, positivo e costruisce ponti così come ci chiede il
Papa.
Il campanilismo invece è addirittura nocivo alla stessa fede,perché la identifica con abitudini e non con la novità dello Spirito che “fa nuove tutte le
cose” e allarga il respiro aprendo al mondo intero.
L’augurio che vorrei fare è che in questo Natale sappiamo accogliere
il Bambino Gesù come fondamento di unità per le parrocchie. Lui è venuto
per tutti, nell’umiltà e nella pace. Mettiamoci insieme davanti alla mangiatoia per adorarlo e a lui chiedere la Grazia di un Santo Natale.
Auguri a tutti.
Don Alfredo
CALENDARIO LITURGICO
Novena in preparazione del S.Natale
( dal 16 al 24 dicembre, esclusi 17 e 18)
Cadorago
Ore 6.30 Novena
Ore 17.00 S. Messa con novena per tutti
Caslino
Ore 16.30 S. Messa con novena per tutti
Bulgorello
Ore 20.30 S. Messa con novena per tutti
24 dicembre “ultimo giorno di novena”
Ore 9.00 S. Messa con novena nelle tre parrocchie
(seguono le confessioni)
Domenica 11 dicembre nelle S. Messe con i bambini, ci sarà la benedizione delle statuette di Gesù Bambino.
Confessioni
Mercoledì 21 dicembre Cadorago ore 20.45
con tutti i sacerdoti del vicariato
Giovedi’ 22 dicembre
Lomazzo S. Vito ore 20.45
con tutti i sacerdoti del vicariato
Sabato 24 dicembre Cadorago 9.30 – 11.30 15.00 – 17.30
Caslino
9.30 – 11.30 15.00 - 17.30
Bulgorello 9.30 – 12.00 14.30 - 16.30
Festività Natalazie
Sabato 24 dicembre S. Messa di mezzanotte
Bulgorello
Cadorago
Caslino
ore 24.00
ore 24.00
ore 24.00
Domenica 25 dicembre S. Natale
Cadorago
Caslino
Bulgorello Cadorago
Caslino
Caslino
ore
ore
ore
ore
ore
ore
8.00
8.30
10.00
11.00
11.00
18.00
Lunedì 26 dicembre S. Stefano
Bulgorello Caslino
Cadorago ore 9.30
ore 10.00
ore 10.30
Sabato 31 dicembre S. Messa con canto del “Te Deum”
Bulgorello Cadorago
Caslino
ore 17.00
ore 18.00
ore 18.00
Domenca 1 gennaio 2017: soliti orari festivi
Tombole e recite
Venerdì 6 gennaio Epifania del Signore
Caslino
Ore 15.00 Benedizione dei bambini e bacio del Bambin Gesù
Ore 15.30 Recita natalizia in teatro
Bulgorello
Ore 9.45 Nella S. Messa benedizione dei bambini
Ore 20.30 Tombolata e premiazione del concorso presepi
Cadorago
Ore 15.00 Benedizione dei bambini e bacio del Bambin Gesù
Ore 15.30 Tombolata della befana
CONCLUSIONE FESTEGGIAMENTI
Si sono conclusi domenica 20 novembre con la processione verso la piazzetta di
S. Anna, dove sorgeva l’antica chiesa, i festeggiamenti per il 100° di fondazione
della Parrocchia e l’80° di consacrazione del Santuario dedicato a S. Anna.
DON ANGELO GASPARRO
HA LASCIATO LA PARROCCHIA DI SAN MARTINO
Don Angelo è stato il nostro parroco
per circa undici anni. Ricordiamo il
suo ingresso quel lontano 25 aprile
2005 accolto dalla comunità , dalle
autorità civili, accompagnato dai suoi
parrocchiani di San Fedele Intelvi,
che col tempo sono diventati nostri
cari amici.
Sin dai primi giorni
abbiamo constatato
in lui un carattere
risoluto, pronto ad
assumere decisioni
anche scomode, teso
a gestire al meglio il
suo sacerdozio, la
parrocchia e l’oratorio. In questi compiti, non certo facili ai
nostri tempi, ha saputo lasciare ampia
facoltà ai laici di organizzarsi: l’importante è il raggiungimento degli scopi non tanto chi se
ne occupi praticamente. Per questo
abbiamo visto rifiorire, specialmente
in oratorio, ma anche nella catechesi
e nei gruppi di preghiera la voglia di
partecipazione di intere famiglie con
la volontà di organizzare momenti di
aggregazione, gioco e preghiera.
Dotato di una notevole capacità oratoria arricchita dalla sua profonda
cultura, ma ancor di più da una solida fede, ha saputo regalarci omelie
indimenticabili, a volte sconvolgenti.
Nelle sue parole, mai banali, ha affrontato temi “caldi”, senza mezzi termini. Ricordiamo le affollate conferenze sull’Islam, sulla musica Rock,
su Dan Brown, sull’eutanasia, ecc.
Profondo conoscitore dell’arte ha
voluto che sull’altare della nostra
chiesa spiccasse un crocifisso che,
riprendendo lo stile di Grunewald,
trasmettesse all’assemblea dei fedeli
la vera sofferenza del Cristo.
Con lui sono cominciati i pellegrinaggi sia in Italia sia all’estero. Non si
è trattato di viaggi di
piacere, come qualcuno può pensare,
ma lunghe trasferte
di riflessioni e preghiera, nonché di
confronto tra i pellegrini, tra i pellegrini
ed il parroco, tra i
pellegrini e i territori, gli uomini, le fedi
e gli usi che incontravano.
Non ci dilunghiamo in sterili elenchi,
poiché chi frequenta la parrocchia di
San Martino conosce già le opere di
risanamento ed abbellimento che in
questo decennio sono state portate a
termine, coerentemente alle disponibilità economiche limitate, e spesso
finanziate da generosi parrocchiani.
Certo è che il suo carattere un po’
spigoloso, sino ad essere burbero
non l’ha favorito nel farsi amare dalla gente, in particolare da chi lo ha
conosciuto solo superficialmente e da
chi avrebbe preferito un mite curato
di campagna.
Ognuno di noi porterà di Don Angelo un personale ricordo e siamo certi
che lui continuerà, come ha sempre
fatto, a dire un’Ave Maria per tutti.
R R
DON REMO TRA NOI
Sono don Remo Bracelli. Ho ventisei anni,
sono prete da qualche mese, più precisamente dal 11 giugno di quest’anno e sono il vostro
nuovo vicario. Sono originario di Lanzada, in
Valmalenco, in Valtellina… Sono finito nel comasco oramai sette anni fa, quando, dopo aver
conseguito la maturità scientifica, ho deciso di
entrare in seminario; come credo sappiate, tutta la provincia di Sondrio fa parte della diocesi
di Como e così, per seguire il Signore e la sua
volontà, ho dovuto abbandonare i miei monti
per scendere a lago. Durante gli anni di seminario ho avuto modo di conoscere la realtà del
comasco girando in diverse parrocchie. Ho fatto anche due anni di servizio qui vicino, a Bregnano.Ho, invece, svolto il ministero diaconale
nella comunità pastorale Beata Vergine del Bisbino comprendente le quattro
parrocchie di Cernobbio e la parrocchia di Maslianico per un totale di cinque
parrocchie.
Il giorno dell’Ordinazione sacerdotale il vescovo Diego mi ha destinato alla
nostra comunità pastorale, come vicario delle parrocchie di Bulgorello, Caslino al Piano e Cadorago. Vicario e non “parroco giovane” come qualcuno mi
ha detto: il nostro parroco è uno solo, don Alfredo. Ecco cosa dice il Codice di
Diritto Canonico sulla figura del vicario: Can. 545 - §1. Ogni volta che risulta
necessario o opportuno ai fini della adeguata cura pastorale della parrocchia, al
parroco possono essere affiancati uno o
più vicari parrocchiali, i quali si dedicano
al ministero pastorale come cooperatori
del parroco e partecipi della sua sollecitudine, mediante attività e iniziative programmate con il parroco e sotto la sua
autorità.
Possiamo, quindi, chiamare il vicario “viceparroco”. In particolare, d’accordo col
parroco, come dice il codice, mi occuperò
soprattutto, ma non solo, di seguire i bambini, i ragazzi e i giovani nelle diverse attività dell’oratorio e della catechesi.
La mia presentazione finisce qui nella speranza che avremo modo di conoscerci davvero, faccia a faccia, vivendo la vita della nostra comunità.
Don Remo
BENVENUTO VESCOVO OSCAR
Il 4 ottobre alle ore 12 il vescovo Diego ha annunciato
il nome del suo successore a
vescovo di Como: monsignor
Oscar Cantoni, già vescovo
di Crema e nativo della nostra diocesi.
Sono stata colta da una intensa emozione perché don
Oscar (così lo chiamo confidenzialmente) è per me un
grande amico, nonostante
non ci si veda di persona da
parecchi anni ma ci si senta
spesso attraverso messaggi
telefonici.
Non potrò mai dimenticare il
gesto di amicizia e di grande
umanità che il vescovo Oscar
ha manifestato nei miei confronti venendo a visitare mio
marito Giacinto ricoverato in
stato vegetativo al Vitaresidence di Guanzate.
Ricordo la sua venuta, accompagnato da don Leonardo, appena ricevuta l’ordinazione episcopale nel marzo
2005, poco prima di trasferirsi a Crema; era vestito “da
vescovo”, con la fascia rosso
porpora che non ha esitato a togliere, rimanendo in clergyman per non mettere in difficoltà il personale della struttura.
Con la sua umanità e semplicità che lo contraddistingue, è rimasto con Giacinto tenendo le mani tra le sue e benedicendolo.
E’ un grande uomo e sarà per noi un Vescovo al servizio della gente.
Nella lettera che ha inviato alla diocesi, ai sacerdoti e al popolo di Dio, egli
mette in evidenza la sua fede in questa scelta che Papa Francesco ha voluto
per lui, non sottovalutando che questo ministero sarà impegnativo.
Confida nella corresponsabilità di tutti e si presenta come un servo premuroso e un padre misericordioso.
Ai suoi fratelli sacerdoti che ha conosciuto in trent’anni di vita diocesana e
coi quali ha condiviso laboriosità e dedizione al servizio del popolo di Dio, chiede
accoglienza e comunione
e promette una vicinanza
solidale considerandoli “il
mio prossimo più prossimo”.
Si rivolge poi alle famiglie,
ai genitori impegnati a trasmettere la fede ai loro figli,
attraverso una vita coerente al Vangelo….
ai giovani coi quali ha sempre amato confrontarsi e che ha seguito nelle varie
GIORNATE DELLA GIOVENTU’ …
agli anziani e agli ammalati, ai fratelli immigrati che obbligano il nostro cuore ad aprirsi al mondo, condividendo i loro
drammi e le loro sofferenze…
alla persone sole perché
si sentano al centro delle premure di Dio…
a quanti sono lontani
dall’esperienza cristiana, non credenti, alla
ricerca di Dio con cuore
sincero, nella certezza
che lo Spirito provvede a
ciascuno, sia pure su strade misteriose e nei modi imprevedibili.
Data la vastità della diocesi non sarà semplice mantenere un costante contatto con ogni angolo del territorio, ma il vescovo Oscar conosce bene le varie
zone che, se pur mutate
rispetto agli anni passati, lo vedranno protagonista instancabile!
“Dopo 11 anni ritorno
a casa” Questa frase
esprime la sua paterna benevolenza e il suo
nuovo ruolo di pastore
e di padre.
Bentornato
vescovo
Oscar nella tua diocesi, tra la tua gente!
Piercarla Monti
GREST 2016
“Perdiqua”. Con questo titolo si è
aperto il grest 2016, portato avanti
nella parrocchia di Cadorago dai ragazzi dell’unità pastorale Ca.Bu.Ca. Il
tema racchiude in sé parole significative e attuali come viaggio, incontro,
accettazione, accoglienza, perdita e
guadagnare nel lavoro di squadra e
su questo si è basato l’impostazione
del grest 2016, inizialmente con degli
incontri tematici per gli animatori e
poi nel concreto nella progettazione e
realizzazione delle giornate. Il tema si
rispecchia non solo nell’inno e nella
preghiera ma anche nella storia che
ogni giorno ha aperto il pomeriggio
con i bambini; la storia emblematica
del viaggio di Ulisse , con tutti gli incontri e le peripezie che ogni navigazione racchiude in sé.
Quest’anno gli animatori erano più
di trenta ad affollare questo viaggio
e nel viverlo c’era la voglia di essere
una guida e un esempio per gli oltre
200 bambini iscritti, come ci ha mo-
tivato ogni giorno il nostro seminarista Giacomo. Il lavoro di squadra è
stato particolarmente importante per
la riuscita del grest , dalle mamme
che si sono organizzate per pulire l’oratorio ed essere presenti per le iscrizioni e gli spostamenti , a coloro che
hanno gestito i ragazzi , ai baristi e
ai Don che ci hanno sostenuto e accompagnato nel cammino.
Le giornate erano pianificate al mattino, si iniziava insieme nella preghiera
e nell’affanno della preparazione per
poi pranzare e incominciare ricaricati il pomeriggio con i bimbi. La novità del martedì come giorno intero da
passare unitamente, oltre alla gita, si
potrebbe definire un esperimento riuscito, nonostante il maggior impegno
che ha richiesto nella realizzazione.
Ha permesso di creare un legame ulteriore tra animatori e ragazzi, grazie
alla convivialità del pranzo, ed è stato
un ottimo strumento per ampliare il
tempo per le attività ed i laboratori.
Così nelle gioie e nelle difficoltà che
ogni viaggio racchiude, ci siamo ritrovati a imparare l’uno dall’altro, riscoprendo la bellezza dello stare insieme, accompagnati dalla forza di chi
ci indirizza, prima di tutti, in questo
cammino comunitario.
Valeria Cairoli
FESTA DI SAN ROCCO
Come ogni anno anche in questo 2016, precisamente il 16 agosto, si è celebrata a Bulgorello la Festa di San Rocco. Il calendario delle celebrazioni
si è svolto nel seguente modo: in preparazione alla Festa è stata proposta
dal parroco don Alfredo la novena, durante la
quale è stata celebrata la S. Messa quotidiana, alle ore 8.30. Nel giorno della ricorrenza, il
16 agosto, sono state proposte ai fedeli le seguenti celebrazioni: alle ore 10 la Santa Messa
solenne presso la chiesetta dedicata al Santo.
La liturgia è stata celebrata dal novello sacerdote don Lorenzo Pertusini, nativo di Nesso e
molto caro alla popolazione di Bulgorello in
quanto ha prestato servizio come seminarista
nella parrocchia durante gli anni precedenti. A
seguire, alle ore 17 il rito della benedizione degli autoveicoli; infine, in chiusura di giornata,
dalle ore 20.30, la celebrazione più suggestiva
e pittoresca: i S. Vespri e la processione con la
statua del Santo per le vie del paese, con l’accompagnamento del corpo musicale “La Trionfale” di Orsenigo.
La popolazione ha partecipato numerosa ai vari riti e festeggiamenti, pur
essendo in un periodo di ferie estive. Ma perché tutta questa devozione verso
San Rocco?
Innanzitutto va ricordato, come anticipato già precedentemente, che a Bulgorello è presente una piccola chiesa dedicata al Santo, edificata nel lontano
1600, in concomitanza con la fine dell’epidemia di peste che colpì l’Italia e
l’Europa. Probabilmente quindi la stessa fu edificata per ringraziare San
Rocco essendo egli protettore dei malati di peste. Gli abitanti inoltre amano
San Rocco per la sua profonda umanità
e semplicità, per il suo essere stato a
servizio degli umili e degli ammalati, in
quanto durante la sua esistenza si prodigò incessantemente per la cura dei
malati di peste, persone povere e spesso a quei tempi dimenticate e abbandonate da tutti.
A quanto ci dice la storia Rocco nacque
tra il 1345 ed il 1350 a Montpellier, in
Francia, unico figlio di una coppia di
coniugi benestanti. Qui ricevette una
istruzione profondamente cristiana.
All’età di circa 20 anni rimase orfano di entrambi i genitori e decise, dopo
aver donato tutti i suoi averi per i poveri, di entrare nell’ordine terziario francescano e partire in pellegrinaggio per Roma, per pregare sulle tombe degli
apostoli Pietro e Paolo. Bastone, mantello, cappello, borraccia e conchiglia
furono i suoi ornamenti; la preghiera e la carità la sua forza.
Durante il pellegrinaggio, sia nel viaggio di andata che di ritorno, infatti Rocco si prodigò per la cura degli appestati. Si dice che Dio, per mezzo suo, operò
molte guarigioni dal terribile morbo. Famoso il miracolo che il Santo operò a
Roma, intorno all’anno 1367, quando, tracciando il segno della croce sulla
fronte di un eminente cardinale, lo liberò dalla peste. Questi poi, in segno di
ringraziamento, lo presentò direttamente al Papa Urbano V, che lo accolse
con tutti gli onori.
Nel viaggio di ritorno da Roma varie tradizioni segnalano la presenza del
Santo in diverse città del nord Italia: Rimini, Forlì, Cesena, Parma, Bologna.
Certo è che nel luglio 1371 si trovava a Piacenza presso l’ospedale di Nostra
Signora di Betlemme. Qui proseguì la sua opera
di conforto e di assistenza ai malati, finché scoprì
di essere stato colpito egli stesso dalla peste. Di
sua iniziativa o forse scacciato dalla gente si allontanò dalla città e si rifugiò in un bosco vicino
a Sarmato, piccolo borgo sempre in provincia di
Piacenza, in una capanna vicino al fiume Trebbia.
Qui un cane lo trovò e lo salvò dalla morte per
fame portandogli ogni giorno un pezzo di pane col
quale sfamarsi.
Rimessosi dalla malattia proseguì sulla strada
del ritorno verso casa, ma rimase suo malgrado
implicato nelle complicate vicende politiche del
tempo: Rocco venne infatti arrestato a Voghera
come persona sospetta e come spia dei nemici della città e condotto davanti
al governatore. Interrogato, per adempiere il voto francescano di umiltà, non
volle rivelare il suo nome dicendo solo di essere “un umile servitore di Gesù
Cristo”. Gettato in prigione, vi trascorse cinque anni, vivendo questa nuova
dura prova come un “purgatorio” per l’espiazione dei peccati. San Rocco morì
in prigione, a Voghera, solo e dimenticato da tutti, il 16 agosto di un anno
compreso tra il 1376 ed il 1379, quando non doveva avere più di 30 anni.
Fu riconosciuto soltanto dopo la morte come il giovane, già allora famoso,
che percorreva l’Italia portando conforto e guarendo gli appestati, a causa di
un segno che fin dalla nascita portava impresso sul petto: una croce rosso
vermiglio. Fu quindi seppellito con tutti gli onori a Voghera, dove tutt’oggi si
trova la sua tomba.
San Rocco quindi è per tutti noi esempio concreto di come l’amore per Dio e
per Gesù Cristo, coronato dalla preghiera e dal sacrificio, portino all’umiltà
del cuore da cui nascono l’amore per il prossimo e l’altruismo di cui c’è sempre un gran bisogno nel Mondo.
Stefano Benzoni
SAN MARTINO
BENVENUTO DON ALFREDO!
Nella giornata dedicata al santo Patrono di
Cadorago, San Martino, il nuovo parroco
Don Alfredo Nicolardi, ha fatto l’ingresso ufficiale nella nostra parrocchia.
La chiesa gremita ha accolto con palpabile simpatia il sacerdote, che tutti conoscono già: da seminarista ha animato il nostro
oratorio, poi da parroco di sant’Anna a Caslino al Piano ha collaborato con don Angelo
e Don Mario alla nascita dell’unità pastorale
Santa Maria Madre di Dio, che riunisce le tre
parrocchie del comune di Cadorago.
Profeticamente quell’impegno è diventato
oggi ancora più concreto: un unico Parroco
reggerà le tre
parrocchie coadiuvato dal vicario don Remo.
Nella sua omelia e nel discorso di benvenuto
del sindaco questo argomento è stato rilanciato più volte con soddisfazione. Don Alfredo ha
richiamato l’attenzione sul vero significato dei
tre campanili: non segno di divisione territoriale, ma come metafore del dito che indichi
per tutti verso Cristo, unico vero scopo del
cristiano.
Il nuovo parroco ha ringraziato il suo prede-
cessore, il suo parroco di Abbadia,
che lo ha seguito
fin dai primi giorni
della sua vocazione,
tutti i fedeli di Rebbio, Garzeno, Caslino e Bulgorello che
lo hanno accompagnato prima come
vicario poi come
parroco. Ha ringraziato i presenti, le
corali, le autorità,
le associazioni e gli
amici e ha concluso ringraziando la sua cara mamma e la sua pazienza verso di lui.
Al termine i bambini e i ragazzi del catechismo
hanno lasciato volare in cielo decine di palloncini
colorati, in segno di gioia e di augurio.
Nel pomeriggio, circondati dalle bancarelle che
come da tradizione riempiono il piazzale dell’oratorio con leccornie gastronomiche , abbiamo rivissuto le immagini della civiltà contadina , con animali
domestici, antichi mestieri, sventolio di bandiere e
il profumo delle caldarroste e giochi.
Il lancio delle lanterne cinesi ha reso ancor più affascinante il crepuscolo di una giornata ricca di
emozioni, gioia e speranza.
Erre Erre
S.COMUNIONE E S.CRESIMA
17 APRILE 2016
CADORAGO
Argenti Giorgia, Azzato Giulia, Badini Majida, Bernasconi Marco, Bianchi Anna, Boni
Giada, Botton Daniel, Cattozzo Marta, Cavinato Luca, Clerici Francesco, De FazioMarta, Di Napoli Sirya, Gandola Lia, Lietti Jacopo, Lietti Ginevra, Maspero Emma, Mazzoleni Silvia, Meneghesso Denise, Monti Ilenia, Oliva Lorenzo, Pancaldi Alessandro,
Pittoni Andrea, Rossi Dvide, Rumi Stefano, Soluri Alessandra Luna, Testa Lorenzo,
Verpelli Luigi, Vescio Emanuele, Barros Tovar Odilon.
CASLINO AL PIANO
Accardi Tommaso, Adimari Alessia, Casati Chiara, Colombo Gioele, Filippi Lorenzo,
Geremia Emma, Leonardo Matteo, Lucarelli Andrea, Mercuri Ambra, Nadir Tea, Pettinato Emanuele, Princivalle Nicholas, Rendina Joele, Scali Jennifer, Sitzia Vittorio,
Sonvico Aurora, Verga Mario, Virgato Sofia.
BULGORELLO
Conte Beatrice, De Marchi Alessandra, De Marchi Giorgia, Introzzi Alessandro, Monti
Matteo, Valenzisi Manuel, Zucchetti Mattia.
UN CIELO D’AMORE
E DI AQUILONI
Sono pronta!Mi sono informata e documentata. Ho cercato sulla cartina
i luoghi che visiterò e poi..tante domande che farò ai miei compagni di
viaggio perché per loro non è la prima volta,lo è per me,ma sono pronta..Dopo un lungo volo finalmente
tocco terra: due jepp ci caricano e
dopo qualche ora eccoci alla nostra
prima destinazione: Nalgonda.
Grandi sorrisi e una buona colazione.
Una dolcissima suora in sari ci accompagna a visitare la missione.
Edifici coloratissimi,una natura
meravigliosa,bambini e giovanette nei vestiti tradizionali salutano
congiungendo le mani all’altezza del
viso,tutto è ordinato e apparentemente tranquillo.
La suorina ci mostra con orgoglio un
padiglione basso,lunghi corridoi con
i lati scoperti si uniscono a grandi
stanzoni con lettucci tutti uguali ma
vuoti.
Uno strano pungente odore mi colpisce le narici.
Il cartello sopra la porta non lascia
dubbi: -Lebrosary-.
E’ proprio il momento delle cure e
delle medicazioni.Tutti insieme in un unico
grande stanzone,
seduti su povere sedie,
persone ammalate offrono i loro arti o meglio
quel che ne rimane,alle
cure del personale.
Piaghe,moncherini
e
orbite spente ma nonostante tutto sorrido-
no!
Più avanti cinque donne non più
giovanissime sembrano aspettarci.
Sono evidentemente lebbrose ma,
santo cielo, sono così felici di vederci
che intonano un canto! Per noi! Per
me!
Non resisto e le abbraccio tutte. E’
come bere acqua quando hai tanta sete,è come un bel giorno di
primavera,è il loro canto che mi commuove ( ma non ero pronta?). Altri
abbracci verranno e altre emozioni
mi sorprenderanno....
E poi ogni giorno ,dopo ore di
viaggio,visitiamo
via
via
altri
lebbrosari,orfanotrofi,scuole, istituti
per bimbi ciechi e anche un istituto chiamato “ Casa
della
Carità”dove
sono ospitati ragazzi con gravi handicap, un luogo simile
al nostro Cottolengo.
Nella parte di India da noi visitata
poche sono le suore italiane rimaste.
Sono una forza della
natura,sempre
sorridenti,piene
di
fede. Vorrei ricordare in particolare:
Suor Carla; ha ridato dignità a molti
“suoi” amici malati.
Ultranovantenne con moltissimi
problemi di salute
ma lucidissima. Alla
mia sciocca domanda del perché non
torna a curarsi mi ha semplicemente risposto:”Ma hai visto come è bello il nostro cimitero?” E come darle
torto,in effetti da noi non ci sono i
bananeti,tantomeno nei campisanti!
Suor Lorenza;pratica ed efficace. Con
grande gioia ci ha accompagnato in
molte visite. Preziosa.
Suor Lucia; incontenibile e simpaticissima questa suorina sarda dal
braccio rotto ci ha deliziato con i suoi
racconti/testimonianza.
Suor Bertilla; un uragano con l’accento bresciano che gira in bicicletta
con un sorriso grande come il manubrio. Come dimenticare la sua energia ,la sua risata e le sue barzellette!
E la sua scassata ambulanza che ci
ha scorrazzato per Munbay,mitica!
E di te cara India non potrò certo dimenticare la tua bellezza ma anche
la tua povertà,il contrasto dei grattacieli con le baracche ai suoi piedi,le
mucche per strada, i santoni che pregano e la tua forte spiritualità. Non
ti sono rimasta indifferente,non è
possibile,mi hai stregato con le tue
contraddizioni, con la tua antichissima civiltà,con la voglia di modernità
senza dimenticare le tue radici.
Bella India, faticosa India,misteriosa
e spirituale. No, non si può restare
indifferenti a tutte
quelle mani che cercano, a tutte quelle
voci che chiedono
a tutti quei meravigliosi occhi neri che
ti guardano dentro. E un po’ di me
è rimasto là. Con
fratel Enrico che insegna falegnameria
ai ragazzi:ci raccomanda di salutare
tutti perché lui “non
ha tempo per ritornare!”
Con le suorine che non finivano mai
di salutarci...con i ragazzi della “Casa
della Carità” che vivono con le loro
suore una realtà davvero difficile.
Con Jaswanth,un bimbo senza occhi
ma che certamente vede col cuore...
con i lebbrosi che per pudore o per
paura di far loro male non ho abbracciato. La prossima volta,se ci sarà,
saranno i primi a ricevere le mie attenzioni. Glielo devo!!
Ora so che esiste al mondo un posto
dove si può sentire il respiro di qualcosa di più grande, grande come il
cielo di Varanasi punteggiato da mille
variopinti aquiloni. Ho visto un cielo
d’amore e no, non ero pronta.....e allora congiungo le mani,chino la testa
e sussurro il mio “namastè”.
EssePi
CATECHESI
II ELEMENTARE - Precatecumenato
5 incontri la domenica pomeriggio alle 16.00 (a Cadorago e Caslino*)
III-IV-V ELEMENTARE - Catecumenato in preparazione ai sacramenti*
Domenica 9.30 a Bulgorello ritrovo in chiesa per la santa Messa; 10.30 incontro
Domenica 9.45 a Caslino incontro (in oratorio); 11.00 santa Messa
Domenica 9.45 a Cadorago incontro (in oratorio); 11.00 santa Messa
I e II MEDIA*
Martedì 14.30 - 15.30 a Bulgorello in oratorio
Sabato 14.30 - 15.30 a Caslino in oratorio
Sabato 14.30 - 15.30 a Cadorago in oratorio
III MEDIA*
Giovedì 15.30 - 16.30 a Bulgorello in oratorio
Sabato 18.00 - 21.00 a Cadorago ritrovo in chiesa (con cena)
SUPERIORI
Sabato 17.30 - 22.00 a Caslino in oratorio (con cena)
GIOVANI
Domenica 18.00 - 21.00 a Caslino (con cena) - ogni due settimane
* Il percorso è lo stesso
proposto in luoghi e orari diversi
PER INFORMAZIONI
CI SI PUÒ RIVOLGERE
A CIASCUNA DELLE
TRE PARROCCHIE
PENSIERI SUL NATALE
Il Natale di solito è una festa rumorosa,
ci farebbe bene un poco di silenzio
per ascoltare la voce dell’Amore
Natale sei tu, quando decidi di nascere di nuovo ogni giorno
e lasciare entrare Dio nella tua anima.
L’albero di Natale sei tu quando resisti vigoroso ai venti
e alle difficoltà della vita .
Gli addobbi di Natale sei tu quando le tue virtù sono i colori
che adornano la tua vita.
Sei anche luce di Natale
quando illumini con la tua vita
il cammino degli altri
con la bontà, la pazienza, l’allegria e la generosità.
Buon Natale a tutti
Papa Francesco
ANAGRAFICA PARROCCHIALE
CASLINO AL PIANO
BATTESIMI
Lanzoni Giorgia
Tuan Dappah Maria Jennifer
Billaut Natan
De Marchi Stella
Gali Elisa
Galli Marta
Mulfari Alessandro
Stippelli Arianna
Piccinelli Asia
Corbella Gaia
Stoppa Alessandri Michael
Corbella Diego
DEFUNTI
Berlusconi Bambina
Campana Isolina
Cattaneo Angioletto
Molinari Rosa
Sabatino Mariantonia
Rusconi Libero
Iannucci Giuseppe
Monguzzi Guido
Cassarino Arianna
Caspani Pasqualino
MATRIMONI
Balestrini Ubaldo
Calle Chalco Mirella Maribel
Romboletti Riccardo
Carella Nicoletta
La Rocca Letterio
Iapello Stella
Chiaradia Francesco
Riva Monica
Stefania Roberto
Clerici Silvia
Foti Giuseppe
Magliocca Maria Angela
CADORAGO
BATTESIMI
Ilodigwe Roy Ifunanya
Colonna Marta Rachele
Giombelli Crystal Felicia
Verga Maia
Messina Leonardo
Mancuso Antonio Giovanni
Cafa’ Claudia
Villa Anna Mirya
Mischiatti Aurora
Balestrini Barbara
Villa Anna Miryam
Tacchini Bryan
Mason Giorgia
Trasciatti Camilla
Biotti Beatrice
Pironi Tobia
Greco Federico
DEFUNTI
Mandaglio Rosamarina
Cairoli Mario
Colnaghi Bianca
Clerici Florinda
Pasqualotto Giovanna
Zibetti Emma
Mazzega Giuseppina
Ianni Tommaso
Galgano Grazia
Berti Regina
Banfi Ambrogio
Sonvico Giuseppina
Zagato Ido
Lotti Carla
Cairoli Adriano
Alberti Cesarina
Salsa Giovanni
Cairoli Michelina
BULGORELLO
BATTESIMI
Sampietro Marco
Sala Margherita Anna
Bandelli Giorgia Maria
Raimondo Rachel
Mariani Matilde
Bianco Chloe
Cesaro Isabella
DEFUNTI
Martino Giuseppe
Ronchi Augusto
Orizio Giovanni
Castelli Antonino
Cirillo Antonio
Clerici Giuliano
Malimpensa Fernanda
Legnani Elena
CADORAGO
Clerici Gianni Luigia
Verga Giovanni
Della Pelle Antonio
Zappaloni Roberto
MATRIMONI
Nopoli
Guatieri
Numero 13 - Autorizzazione Tribunale di Como n. 2/2011 - Direttore responsabile: Antonella Sala
Redazione: Don Alfredo, Renata Romano, Piercarla Monti - Impaginazione: Mauro Montanelli - Stampa: Presscolor Milano