Don Giovanni antonioli

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Don Giovanni antonioli
La prefazione è stata affidata a mons. Gabriele Filippini che ricorda la lunga collaborazione di don
Giovanni con “La Voce del Popolo” (1972-1992), definendolo “una delle figure più belle e
luminose del clero bresciano del Novecento” ed ancora: “un prete completo ed affascinante”. Nella
brevissima introduzione l’autrice dice d’aver utilizzato, per attendere alla sua ricerca, la fonte della
collezione dei bollettini parrocchiali di Ponte di Legno. Don Antonioli (Monno, 1917- Esine, 1992)
fu infatti parroco della cittadina dell’alta Valcamonica dal 1947 al 1979. Un’ infanzia povera, ma
particolarmente arricchita da una dolcissima figura materna, dal singolare contributo di una nonna
dagli insegnamenti sapienziali, dall’esempio onesto e laborioso del padre. Dopo le
elementari entra nel seminario diocesano: Viene ordinato sacerdote, dal vescovo mons. Giacinto
Tredici, nel giugno 1941, in piena seconda guerra mondiale. Viene destinato curato a Ponte di
Legno e qui conosce Giovan Battista Montini. E’ attivo nelle “Fiamme Verdi”, movimento
bresciano della Resistenza. Nel 1946 è parroco a Pezzo; nel 1947 vien nominato parroco di Ponte di
Legno, incarico che rivestirà sino al 1979. Nel 1952 conosce e diventa amico di padre Stanislao
Breton, dottore alla Sorbona e docente di Metafisica all’Istituto Cattolico di Parigi. Durante la sua
vita il Nostro ha scritto molto; qualche titolo: “Uomo tra gli uomini” (1966), “Mestiere, ministero,
mistero” (1997), “L’ospite più strano” (1983), “Il mio prossimo, il mio paradiso” (1986). Col
passare del tempo riesce ad incarnare in sé le beatitudini: povertà, mitezza, misericordia, umiltà. Ma
è ormai il momento della visita degli ospiti più strani: la malattia ed il dolore. Nel 1970 gli viene
diagnosticato il morbo di Parkinson. Viene trasferito, come rettore, nella stupenda chiesa di santa
Maria in Esine dove rimane fino alla morte nel 1992. Don Giovanni Antonioli rimane ancora oggi
una delle figure che maggiormente ha dato lustro alla Valle Camonica. un sacerdote sicuramente
fuori dall’ordinario che amava lo sci e le camminate in montagna, ma dalla profonda cultura e che
conduceva una vita che per molti era da santo.
Il coro ANA di Darfo nel 2014 ha ricavato dal libro un musical dal titolo “La tonaca e gli scarponi”
presentato in vari paesi della Valle.