Leggi la sintesi e i pareri dell`On. Monica Frassoni

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FUTURO dell'EUROPA
Controllo dell'applicazione del diritto comunitario
Il 21 febbraio il Parlamento europeo ha approvato a larghissima maggioranza il rapporto di Monica Frassoni
sulla 23a relazione annuale della Commissione sul controllo dell'applicazione del diritto comunitario. Obiettivo
del rapporto è valutare come il diritto comunitario venga recepito ed applicato negli Stati membri e valutare
le proposte della Commissione, presentate lo scorso anno, su come migliorare operativamente le procedure
d'infrazione.
Le 2518 procedure d'infrazione aperte nel corso del 2006 coprono violazioni del diritto comunitario molto
diverse tra loro: rifiuti, appalti, rimborsi di spese mediche, tutela dell'ambiente. E nel corso dello stesso anno
migliaia di cittadini hanno fatto pervenire al Parlamento europeo petizioni in cui segnalavano violazioni della
normativa comunitaria che li avevano colpiti direttamente. Il rapporto pone l'accento sulla persistenza dei
principali problemi delle procedure d'infrazione per come vengono condotte ora: i loro tempi lunghi e gli
scarsi effetti immediati che le decisioni della Corte hanno per i cittadini. Per questo nel rapporto si
presentano delle proposte su come velocizzare e rendere più trasparenti le procedure rispettando i limiti
posti dalle norme vigenti.
Monica Frassoni ha così presentato i contenuti del rapporto:
"Troppo spesso gli Stati membri ignorano il diritto comunitario e non pongono
rimedio nemmeno di fronte a sentenze della Corte. L e procedure d'infrazione
possono ridursi a un tran-tran burocratico con pochi risultati concreti se non si
usano meglio, applicando sanzioni in modo rapido, usando il metodo "name and shame" e coinvolgendo di
più il pubblico e il Parlamento europeo. Solo così esse possono diventare davvero uno strumento potente, in
grado di richiamare in modo efficace gli Stati membri alle loro responsabilità e di riportarli nella legalità. La
crisi dei rifiuti di Napoli, per esempio, si riassume in una serie lunga di continue violazioni del diritto
comunitario sulle quali solo ora la Commissione ha deciso di battere i pugni sul tavolo. Se l'avesse fatto
prima, forse non saremmo in questa situazione.
Abbiamo inoltre segnalato le nostre perplessità rispetto al nuovo metodo proposto dalla Commissione per
velocizzare il trattamento dei reclami presentati dai cittadini nei confronti degli Stati membri che violano il
diritto comunitario. Nella proposta della Commissione, all'inizio dovrebbero essere gli Stati membri, anziché
la Commissione stessa, a rispondere ai reclami dei cittadini. Abbiamo fatto presente alla Commissione che
procedere in questo modo senza tempi e procedure precise e senza un'adeguata informazione dei ricorrenti
lancerebbe un messaggio sbagliato: esso potrebbe infatti interpretato come una rinuncia da parte della
Commissione alla propria responsabilità e al proprio ruolo di controllore dell'applicazione del diritto
comunitario.
La Commissione ha cercato di rassicurarci rispetto al modo con cui applicherà il nuovo metodo e ci fatto
sapere che nei prossimi mesi ci terrà pienamente informati sul suo funzionamento. Naturalmente seguiremo
gli sviluppi molto da vicino.
Siamo molto preoccupati, infine, per la mancanza nella Commissione di risorse, soprattutto umane, da
destinare a un controllo sull'applicazione del diritto comunitario che sia davvero efficace in tutta la Ue. Da
questo punto di vista assumono ancora più rilevanza le segnalazioni di cittadini, sia sottoforma di petizioni al
Parlamento europeo, sia sottoforma di reclami presentati alla Commissione, per la loro importantissima
funzione di denuncia delle violazioni del diritto comunitario da parte degli Stati membri. Nel rapporto
suggeriamo quindi di rendere più trasparente la gestione di questi reclami e di dare loro una maggiore
priorità da parte della Commissione, facilitando l'accesso alle informazioni da parte dei cittadini."
Parlamento europeo - Ufficio ASP 8 G 202 - Rue Wiertz - B-1047 Bruxelles - T +32-2-284.59.32 - F +32-2-284.99.32
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Trattato di Lisbona
Mercoledì 20 febbraio il Parlamento europeo ha votato a larghissima maggioranza il rapporto dei deputati
Corbett e Mendez de Vigo sul Trattato di Lisbona. La relazione approvata illustra nel dettaglio tutti gli aspetti
positivi del nuovo trattato, soprattutto riguardo alle accresciute competenze del Parlamento europeo, e
sottolinea la necessità che tutti gli Stati membri dell'Unione procedano alla ratifica del trattato in tempo utile
affinché possa entrare in vigore il 1° gennaio 2009.
Monica Frassoni ha così commentato l'esito del voto:
Il gruppo Verdi/ALE ha votato, insieme alla maggioranza del Parlamento
europeo, a favore del Trattato di Lisbona. Siamo naturalmente consapevoli
del fatto che questa non è la Costituzione per l'Europa che vogliamo,
rappresenta però un reale progresso rispetto alla situazione attuale,
soprattutto per quanto riguarda la trasparenza, i poteri del Parlamento e le
possibilità per i cittadini di partecipare.
Il processo per dare una vera Costituzione all'Europa non è comunque
ancora finito e noi saremo in prima fila per seguirlo."
***
BENESSERE DEGLI ANIMALI
Trattare con cura!
Ogni settimana milioni di animali da macello affrontano viaggi estenuanti, in condizioni davvero difficili. Per
esempio, i cavalli vengono trasportati vivi dalla Spagna e dall'Europa Orientale verso l'Italia meridionale per
essere macellati, con un viaggio di 36-46 ore. Sia le dimensioni del problema del benessere, che la diffusione
globale del trasporto a lunga distanza degli animali da macello, hanno spinto WSPA (World Society for the
Protection of Animals - http://www.wspa-international.org) a lanciare un appello per una campagna globale
di coalizione che ponga fine a questo commercio.
Per dare la tua adesione alla campagna, visita il sito: http://www.handlewithcare.tv/it
International Forum on Global Aspects of Farm Animal Welfare
Il 22 e 23 aprile 2008 si terrà a Bruxelles l'International Forum on Global Aspects of Farm Animal Welfare
che mira a riunire esperienze positive di inclusione del benessere degli animali nel settore del commercio
internazionale. L'iniziativa favorirà confronto e dialogo tra organizazzioni di protezione degli animali, governi,
politici, produttori, rivenditori e consumatori, per aumentare la consapevolezza e produrre miglioramenti
nelle pratiche di allevamento, nella scelta dei consumatori e nella legislazione.
Per informazioni e iscrizioni: http://www.animalwelfareandtrade.com
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