II incontro

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II incontro
L’esperienza di
ATTACCAMENTO contiene
le idee di:
SICUREZZA,
ORDINE,
SOSTEGNO,
FIDUCIA.
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IL LEGAME DI ATTACCAMENTO
…Vieni a giocare con me dice il piccolo principe
alla volpe
Non posso non sono addomesticata…
Che cosa vuol dire addomesticare?
Vuol dire creare dei legami…
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“L’essenziale è invisibile agli occhi”
dice la volpe
I legami che gli esseri umani
creano vanno al di là del
puramente visibile, diventano
pensieri, significati, modelli e
schemi mentali
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La propensione a stringere e
mantenere relazioni emotive intime è
scritta nel nostro patrimonio genetico
e presente dai primi giorni di vita,
all’inizio sotto forma di riflessi innati
(pianto, suzione, prensione,
orientamento, sorriso) che
diventeranno, in seguito alle risposte
dell’ambiente, schemi di
comportamento sempre più complessi
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L’angoscia di abbandono
compare nel bambino
piccolissimo non appena si
rende conto di non essere
un tutt’uno con la madre.
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L’ansia di separazione è sempre
stata considerata una delle
prime manifestazioni infantili,
alla base ad esempio di sintomi
come la paura della scuola…
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Anche nell’adulto questo
sentimento può riemergere in
modo più o meno violento di
fronte ad una perdita,
rievocando lo stesso senso di
vuoto e di angoscia in cui
precipitano i bambini.
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La vita è scandita da una sequenza
ininterrotta di separazioni volute o
imposte,fisiologiche o traumatiche,
tragiche o salutari…
SE SEPARARSI FA MALE, TALVOLTA
NON SEPARARSI FA PEGGIO
CHI E’ CAPACE DI INCONTRARE
SAPRA’ ANCHE SEPARARSI COSI’
COME LA SEPARAZIONE E’ IL
PREREQUISITO DI OGNI INCONTRO
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Anche la famiglia essendo un organismo
sociale, ha un ciclo vitale: nasce,
cresce, si riproduce e muore.
Esistono, come negli
individui, momenti di
crisi che mettono alla
prova la salute e la
maturità del gruppo
familiare.
Vi sono periodi di crisi
che implicano momenti
evolutivi, di crescita; in
altre occasioni può
succedere che la
famiglia blocchi il suo
sviluppo perché non sa
superare adeguatamente
le crisi.
Ogni crisi implica far fronte a delle situazioni di perdita, e
pertanto la necessità di elaborare dei lutti.
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Nel corso del ciclo di vita la famiglia
incontra inevitabilmente eventi critici,
punti di discontinuità vissuti come
stressanti
EVENTI NORMATIVI:
prevedibili e scelti (nascita dei figli…)
prevedibili non scelti (morte di un
anziano…)
EVENTI PARANORMATIVI:
non prevedibili e scelti (separazione…)
non prevedibili e non scelti (eventi
traumatici…)
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Gli eventi critici sono potenziali
induttori di crisi.
IMPORTANTE
• il significato che la famiglia
dà all’evento
• le modalità con cui la famiglia
affronta l’evento
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Nella famiglia il bambino
impara come punteggiare il
flusso dell’esperienza;
l’organizzazione e le modalità
comunicative della famiglia
determinano (e ne sono
determinate) le modalità di
codificare e valutare la realtà
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…LA VITA COMINCIA CON UNA
PERDITA…
La maternità e con essa la vita è un
lungo interminabile distacco
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“LA MORTE E’ FIN DALL’INIZIO E
NON HA FINE”
Ad es. le cellule del nostro organismo
ogni giorno si distruggono a migliaia
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La morte è fin dall’inizio
Nella nostra vita la morte non si manifesta
unicamente come il termine che delimita l’orizzonte
dell’esistenza; in qualunque momento la morte è
celata nella vita stessa e in essa si ritrovano
associati in una mescolanza inseparabile i poli
opposti dell’assenza e della presenza.
La vita dunque è un lungo interminabile distacco. E’
dalla nascita che iniziano le perdite e le
frustrazioni connesse alla perdita fanno parte del
nostro processo di crescita. Con la perdita,
l’assenza ci confrontiamo continuamente anche nella
vita quotidiana (anche con la persona che ci sta
accanto in occasione di momenti difficili possiamo
essere messi di fronte alla sua assenza…)
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A nessuno di noi è risparmiata l’esperienza
della perdita.
La perdita è un tema universale,
ineluttabile, inesorabile è chiave di lettura
e di comprensione della nostra umanità:ciò
che siamo è anche il risultato delle nostre
esperienze di perdita e di distacco.
La nostra vitalità è legata alla nostra
capacità di accettare la perdita e di
elaborarne il lutto
ATTACCAMENTO E PERDITA
Temi centrali della nostra esistenza.
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Per ognuno di noi le PERDITE hanno
significati, intensità e nomi diversi
Ad es.:
perdite affettive: la morte di un congiunto,
l’addio a un amore, la separazione…
perdite interiori: dell’autostima, della
speranza, della bellezza fisica, della libertà…
perdite professionali: del lavoro, della
sicurezza, dello stipendio…
perdite geografiche: la propria casa, la
terra, la lingua…
perdite di sogni: avere un bambino, un
fallimento scolastico…
perdite istituzionali: il venir meno di una
associazione, la sfiducia nel sistema politico o
religioso…
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La perdita rappresenta un
“lutto” e può essere vissuta
come una grave minaccia alla
propria esistenza,
un’amputazione di una parte di
sè.
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IL LUTTO IN ETA’ EVOLUTIVA
La perdita di una figura genitoriale o
affettiva importante in età infantile
rappresenta una delle esperienze
destinate a segnare la storia di vita
di una persona.
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Generalmente si pensa che un bambino non sia
ancora in grado di comprendere appieno il
concetto della morte, oppure si pensa che
sia per lui un dolore troppo grande da
sopportare, per questo si sarebbe
automaticamente portati a cercare di
proteggerlo. In realtà, i bambini sono in
grado di comprendere benissimo il concetto
della morte, se viene loro spiegato
adeguatamente, altrettanto bene sanno
gestire la situazione, spesso molto meglio
degli adulti.
Ciò che il bambino è in grado di capire della
morte dipende dalla relazione che aveva con
la persona deceduta e da chi lo accompagna
in questo percorso.
La perdita di una figura di riferimento
genera in ogni bambino una minaccia
alla propria sicurezza, il suo mondo non
è più sicuro come credeva.
Avere la possibilità di condividere le
proprie emozioni con le persone che
ama, anziché nasconderle ed escluderli
dai rituali che accompagnano il decesso,
aiuterà ad affrontare in maniera
adeguata il processo di elaborazione del
lutto
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Aiutare il bambino ad esprimere le
proprie paure e i propri dubbi è molto
importante per evitare che la rabbia
cresca d’intensità e si trasformi in
comportamenti distruttivi.
Un bambino in lutto ha bisogno di
sapere che il mondo è ancora sicuro,
che ci sarà sempre qualcuno capace di
prendersi cura di lui e di amarlo
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Se la PERDITA è una condizione
che dura per tutta la vita il
LUTTO è il processo di
adattamento alle perdite della vita
Il LUTTO è un lavoro difficile e
lento e comporta un processo
interno doloroso di abbandono
graduale
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IL LUTTO (da lugere –
piangere) non è dunque una
malattia bensì una condizione
fisiologica di sofferenza
conseguente alla perdita di un
oggetto significativo che ha
fatto parte integrante
dell’esistenza
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IL LUTTO ROMPE IL LEGAME DI
ATTACCAMENTO FONDAMENTALE
PER LA VITA RELAZIONALE DELLA
PERSONA. SEGUE UNA FASE IN CUI
POSSONO PREVALERE REAZIONI DI
RABBIA, DI COLPA, DI
DEPRESSIONE.
SI RENDE NECESSARIO UN
ALLENTAMENTO DEL LEGAME
PERCHE’ SI GENERINO NUOVI
LEGAMI
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ELABORARE IL LUTTO FA PARTE
DELLA CAPACITA’ PIU’ GENERALE DI
TOLLERARE IL DOLORE MENTALE.
IL NORMALE CORSO DELLA VITA
COMPORTA L’ESPERIENZA DEL
DOLORE
NON C’E’ CRESCITA SENZA PERDITA E
LA PERDITA COMPORTA QUASI
SEMPRE SOFFERENZA
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•
•
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Chi rimane affronta un percorso in cui
è necessario esplorare:
il significato della PERDITA di quella
persona per la propria vita
la natura della relazione che lo legava
alla persona, agli aspetti positivi e
non…
il ruolo esercitato nella famiglia
quale membro della famiglia sta
“subendo” la perdita (madre, figlio…)
E’ un lavoro psichico che inizia,si
sviluppa e si conclude e in cui
l’ATTACCAMENTO a poco a poco si
attenua e la vita riprende
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IL LUTTO E’ IL PERIODO NEL QUALE
AVVIENE IL GRADUALE
DISINVESTIMENTO AFFETTIVO E
DALLA DEPRESSIONE SI PASSA ALLA
RIPARAZIONE.
QUANDO CIO’ AVVIENE, LA PERSONA
SCOMPARSA VIVE NEL MONDO
INTERNO E QUINDI SI POSSONO
INSTAURARE NUOVI LEGAMI
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Lo scopo della risoluzione del lutto è
di sviluppare una nuova relazione
interiore con la persona scomparsa
conservandone dentro di sé la
presenza simbolica,i suoi valori, le
abitudini condivise.
E’ questo un processo difficoltoso,
impossibile per alcune persone che
avvertono la perdita come intollerabile
e inaccettabile (lutto complicato)
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OGNI LUTTO E’ UNA CRISI COSI’
COME OGNI CRISI E’ UN LUTTO
POICHE’
COSTITUISCE UNA CONDIZIONE
DI PARTICOLARE FRAGILITA’
ATTRAVERSATA DA INTENSA
EMOTIVITA’
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IL SIGNIFICATO ETIMOLOGICO DEL
TERMINE CRISI (dal greco Krisis) SI
TRADUCE CON “OPPORTUNITA’”
LA CRISI NON E’ ALTRO CHE UN
MOMENTO IN CUI TUTTO SUBISCE
UN CAMBIAMENTO DAL QUALE
L’INDIVIDUO ESCE TRASFORMATO
(K.Jaspers)
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IL PROCESSO DEL LUTTO PUO’
ESSERE PARAGONATO A QUELLO
DELLA POTATURA DI UN ALBERO
CHE VIENE LIBERATO DAI RAMI
MORTI PER DARGLI NUOVA LINFA E
FORZA PER GERMOGLIARE.
APPARENTEMENTE L’ALBERO E’
SPOGLIATO E IMPOVERITO MA E’
PROPRIO LA PERDITA DI PARTI DI
SE’ CHE PERMETTERA’ LA NUOVA
FIORITURA
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NON ESISTONO SCORCIATOIE
PER EVITARE IL DOLORE DELLA
PERDITA.
E’ NECESSARIO ATTRAVERSARLO
PER VENIRNE TRASFORMATI E
COMPRENDERE COME I
DISTACCHI POSSANO ESSERE
FECONDI PER IL PROCESSO DI
CRESCITA
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COME AFFRONTIAMO
I DISTACCHI, LE
PERDITE E’ PUNTO
CENTRALE PER CAPIRE
LA NOSTRA VITA E
QUELLA DEGLI ALTRI
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Occuparsi del lutto è prendersi cura di
se stessi perché implica entrare in una
dimensione che più di qualunque altra
attraversa la vita di tutti. Il dolore
esistenziale di chi si sente
improvvisamente devastato come se
fosse in terra straniera deve trovare
diritto di esistere, deve trovare un
posto, un luogo dove poter “abitare” e
uscire così da se stessi.
DARE CITTADINANZA AL DOLORE
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DARE CITTADINANZA
AL DOLORE perchè gli
scenari del dolore sono
quelli in cui l’esperienza
individuale si salda con il
senso universale del
soffrire
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La vita e con essa la crescita è un
superamento continuo, non è un traguardo
raggiunto una volta per tutte, ma un
PROCESSO DI ANNESSIONE COSTANTE
di esperienze, di stati psichici,è un
DIVENIRE che genera continue
METAMORFOSI, RINASCITE,
RINNOVATI PENSIERI,
RIGENERAZIONI in un gioco continuo di
luci ed ombre, di solitudini e vicinanze, di
presenze e di assenze
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DIVENTARE PERSONE NON E’
SEMPLICEMENTE IL RISULTATO DI
UN PROCESSO BIOLOGICO, MA IL
“PRODOTTO” DI UNA
TRASFORMAZIONE PSICOLOGICA
CHE RICHIEDE UN GRANDE IMPEGNO
E UNA LUNGA LOTTA NEI
CONFRONTI DELLE DIFFICOLTA’
DELLA VITA E ANCHE DELLA UMANA
TENDENZA AD ELUDERE TALI
DIFFICOLTA’
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…Solo
coloro che si tengono
lontani dall’amore possono
evitare la tristezza del
lutto.
L’importante è crescere,
tramite il lutto, e rimanere
vulnerabili all’amore
John Brantner
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…ciò che chiamiamo inizio
spesso è la fine
e finire è spesso iniziare.
La fine è ciò da cui cominciamo.
Eliot
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