perseguire sospetti

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perseguire sospetti
Sono
tra i regali di Natale più desiderati. Hollywood li usa
per fare riprese dall'alto.
perseguire sospetti
o monitorare manifestazioni.
Solo negli ultimi tre mesi negli Usa sono state riportate
venticinque "quasi collisioni" con gli aerei di linea
VITTORIO ZUCCONI
PPESI al cielo di tutti gli incubi e di tutti i sogni, ronzano
invisibili e silenziosi sopra le no-
stre teste ormai migliaia di
droni, i robot volanti che tutto
sanno, tutto vedono, tutto
ascoltano. E che minacciano i
fragili voli di noi umani. "The
Uav Age", l'età del Veicolo Aereo Senza Pilota - sanguinosamente inaugurata nella
guerra ai fantasmi del terrore
in Asia facendo strage «più di
civili che di combattenti» (come disse Henry Kissinger) è cominciata e nessunalegge o
norma riuscirà più a fermarla.
Dai modesti 50 euro per acquistare il quadricottero Udi
U 818 con minicameradigitale
ai più sostanziosi mille necessari per l'inquietante Phantom 2 dall'aspetto seriamente
fantascientifico fino ai 1 Omila
uovo
per i top, chiunque può regalarsi, e molti lo avranno fatto
in questo Natale 2014, uno dei
257 modelli di macchina volante controllata anche con
semplice smartphone finora
autorizzati dall'aviazione civile, la Faa. Sono instancabili angeli a motore capaci di restare
in volo, nei modelli più raffinati, anche più di due giorni. Li
vendono i negozi per hobbisti,
i circoli di appassionati e naturalmente Amazon. com, il suk
cibernetico che sta studiando
la possibilità di usare proprio
droni per recapitare la merce
ordinata in poche ore o pochi
minuti. Un robot che recapita
un robot.
Se i possibili impieghi e le
applicazioni di queste nuove
tecnologie, che stanno all'aereoplanino radiocomandato
di ieri come uno smartphone
sta al telefono da muro con la
manovella, sono infiniti, anche gli "Uav" scatenano paure
in proporzione diretta alla loro
diffusione. Diverte l'idea di un
gruppo di ragazzi di San Francisco che stanno mettendo a
punto una flotta di "Burrito
Bomber", di minibombardieri
capaci di recapitare e di lanciare con il paracadute gli involtini messicani sul piatto del
cliente e Hollywood sta bussando furiosamente alle porte
del Congresso americano e
dall'Agenzia Federale per il
Volo chiedendo il permesso di
usarli come "cineoperatori".
Le sequenze di apertura di
Skyfall, l'ultimo James Bond
uscito, sono state girate grazie a robotvolanti al costo complessivo di 300 dollari. Un decimo degli almeno 3mila che
sarebbero costati un elicotte-
ro con equipaggio umano.
Come tutte le nuove invenzioni, anche i droni, che possono variare dalle dimensioni di
un colibrì a quelle di un'aquila
reale con le ali spiegate, il minicottero o il mini aereo, secondo i diversi metodi di pro-
Amazon sta studiando
la possibilità di
adoperarli per recapitare
la merce ordinata
pulsione, hanno devoti cultori
e altrettanto ferventi detrattori. Ogni nuova tecnologia,
dal terrore che il primo falò in
una grotta dovette suscitare
nei nostri antenati alla certezza ottocentesca che i treni
avrebbero asfissiato i passeggeri risucchiando l'aria dai vagoni oltre i 60 chilometri all'ora, suscita invariabilmente
preoccupazioni e denunce. I
difensori delle libertà costituzionali, già quotidianamente
insidiate dall'invadenza delle
autorità e delle telecamere fisse nelle strade, vedono in quegli ordigni la piena realizzazione dell'incubo del Grande
Fratello.
Uno stormo di droni neppure particolarmente sofisticati,
con telecamere ad alta definizione, software per il riconoscimento dei volti, orecchie
elettroniche, antenne per clonare i cellulari, può coprire
ininterrottamente case e
quartieri, captando ogni gemito, ogni parola, ogni gesto
da inviare alla Centrale. Nel
nome della paranoia preventiva, che considera ogni persona un potenziale pericolo, l'illusione della privacy si frantuma e si avvera il sogno di poter
controllare tutti, tutto il tempo, senza quelle rudimentali,
rozze e spesso inaffidabili tecniche da "Vite degli Altri". E
senza il costo di materiali e di
tecnici e di spie che i vecchi apparati polizieschi dovevano
sostenere.
Già 30 dipartimenti di polizia negli Stati americani se ne
sono dotati vantando la comodità di poter usare le macchinette volanti per la caccia agli
evasi, per seguire le piste dei
sospetti senza ricorrere a sirene e autopattuglie ed elicotteri e per il controllo delle manifestazioni dall'alto evitando
rumorosi e troppo visibili elicotteri.
I droni possono essere dotati di armi con proiettili di gomma o per diffondere gas lacrimogeni, anche se, per ora,
l'impiego di armi letali è riservato ai robot volanti delle forze armate. Gli agricoltori, che
negli stati della grandi praterie coltivano estensioni grandi come province italiane, li
stanno adottando in massa
per sorvegliare i campi e per
spruzzare insetticidi o diserbanti a poco costo. Rimpiazzando, di nuovo, i costosi piloti di piccoli aerei che facevano
quel lavoro.
Saranno almeno 30mila i
droni nei cieli d'Americaentro
i prossimi tre anni per un mercato che si proietta a 89 miliardi nel 2020 ed entro il prossimo anno il Congresso dovrà
dimenticare la propria desolante impotenza e la rissosità
partitica per produrre una legge che regoli e limiti il loro impiego ora che, dall'hobby o
dall'uso da parte di stazioni tv
I difensori delle libertà
vedono negli ordigni
la piena realizzazione
del Grande Fratello
o registi di cinema, sta esplodendo nella vita commerciale.
Possibilmente, avvertono i
parlamentari che trasmettono le preoccupazioni del pubblico, prima che ci scappi il
morto e una catastrofe aerea
scuota il pubblico.
Perché se è vero che i robot
volanti non hanno la possibilità né l'intenzione di violare le
leggi di Asimov sul "Mai nuocere agli umani", non sono loro a inquietare, ma coloro che
li controllano e che, per insipienza, per incoscienza, per
gusto della sfida, stanno mettendo in pericolo la sicurezza
dell'aviazione civile, quella
con esseri umani e non robot a
bordo. Le segnalazioni e le denunce di piloti che si vedono
improvvisamente spuntare
davanti uno di questi oggetti
sono ormai centinaia e da brivido.
«What the f.. is this thing?»,
«che c... è questa cosa?», si sente esclamare il pilota di un
jumbo 777 nell'approccio finale all'aeroporto Jfk di New
York vedendosi attraversare
lavisualedaun arnesevolante
a 100 metri di distanza dall'a-
la. Sono state 25 le "quasi collisioni" riportate dagli equipaggi soltanto negli ultimi tre
mesi, a Dallas, nel Texas, al La
Guardia di New York, al National Airport di Washington, a
Toronto, a Orlando, a Oklahoma City, spesso costringendoli a brusche manovre di evasione per non essere colpiti. O a
sperare nel meglio quando ormai erano in fina] approach, a
pochi metri dal contatto con la
pista, quando i margini di manovra sono quasi inesistenti
Nessuno di questi droni
avrebbe, per peso e dimensioni, la capacità di abbattere un
grande jet di linea, ma la
preoccupazione dei piloti è il
risucchio dei droni nei reattori, come già accade per gli uccelli attorno agli aeroporti a
bassa quota, causa di molti incidenti. La Faa ha imposto limiti di altitudine a 150 metri,
per i robot, ma gli strumenti
per reprimere e controllare il
rispetto del limite sono inesistenti e i piloti denunciano incontri con questi Ifo, Identified Flying Object, Oggetti Volanti Identificati, a quote molto superiori.
Metterli al bando è impossibile, perché l'industria del
drone ha decollato e l'orizzonte promette miliardi di profitti, non solo negli Usa (i francesi sono tra i più attivi nel produrre modelli costosi e raffinatissimi) e decine di migliaia
di posti di lavoro nelle start-up
che stanno sbocciando ovunque, senza grandi necessità di
investimenti, vista la semplicità della tecnologia e il prezzo
dei materiali sempre in diminuzione. Dovremo dunque imparare a convivere con i nuovi
"angeli del cielo" che tutto vedono e tutto ascoltano. Sperando che anche fra di loro non
si alzi l'angelo ribelle che chieda un tributo di vite umane.
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IA LEGISLAZIONE
annuncio di_Jmazon,, che vuole
usare i mezzi senza pilota per le
consegne, si scontra con una
legislazione Usa che per il momento
mette limiti molto severi
,IONE A VISTA
NAVI
Il límite più importante è la necessità
di compiere voli solo ad altezze molto
limitate e all'interno del campo visivo
del pilota. Questo rende difficile
l'uso commerciale negli Stati Uniti
IL CASO ITALIANO
Anche in Italia le regole impongono
l'autorizzazione dell'Enav, un corso
di guida e abilitazione medica
da pilota di ultraleggero. E proibito
il volo sopra assembramenti di folla