IL GUARDAROBA SUBACQUEO

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IL GUARDAROBA SUBACQUEO
{MOT-6-2312-7} Fri Dec 23 00:40:10 2005 CYAN MAGENTA YELLOW BLACK
NAUTICA
23 dicembre 2005, Venerdì ● 25
IL GUARDAROBA SUBACQUEO
ome tutte le attività (hobby
e sport), anche la subacquea
C
ha i suoi costi. A grandi linee può
reggere l’equazione sci=
subacquea: le spese per l’acquisto delle attrezzature e l’utilizzo
delle strutture (impianti di risalita, centri di immersione) sono simili. Come nello sci ampia è la
scelta e per tutte le tasche. Nella
subacquea in certi prodotti a fare
la differenza di prezzo non è tanto l’affidabilità ma il comfort e i
materiali utilizzati. Spieghiamo
meglio. Gli erogatori, componente principale dell’attrezzatura, al
pari delle bombole, devono essere certificati CE. Se dopo i severi
test a cui sono sottoposti, non
garantiscono gli standard di sicurezza richiesti dalle normative
europee, non viene rilasciata alcuna certificazione. Pertanto l’erogatore di fascia bassa, quanto
quello al top di gamma, devono
rispondere agli stessi requisiti
qualitativi.
Diverso è il discorso per gli altri componenti. Ad esempio le
mute, che possiamo dividere in
tre categorie a seconda del luogo
e del periodo in cui ci si immer-
Costa troppo l’abbigliamento per immergersi? Come quello da sci
Dalle pinne alla muta, ecco le soluzioni per andare a fondo al meglio
ge. Mute umide (comprese quelle per mari caldi), semistagne e
stagne. Non esiste una muta che
vada bene per ogni stagione e
continente. Gli appassionati di
subacquea ne possiedono almeno due tipi: una umida leggera
per mari tropicali (dai 24-26 gradi in su, normalmente di 3 mm),
una stagna per acque fredde (e
climi invernali) e/o una semista-
gna per acque e climi temperati.
I materiali e la cura delle rifiniture incidono in maniera determinante: si va da 80-100 euro per
una 3 millimetri, “passando” dai
250-300 per una umida da 6-7
millimetri ai 500-600 euro di una
semistagna in neoprene, fino ai
1.500-2.000 euro per una stagna
in trilaminato, kevlar o neoprene
precompresso.
Pinne e Gav (giubbetto ad assetto variabile) seguono gli stessi
criteri. Esistono pinne che “spingono” più delle altre (per esempio quelle a pala lunga degli apneisti) ma necessitano di una forza
muscolare
adeguata
altrimenti affaticamento precoce, o peggio crampi, sono assicurati. La scelta del Gav - che nella
forma ricorda un gilet e ha la
funzione di sostenere la bombola
e permettere le variazioni di assetto (spostamenti verso l’alto o
il basso) durante l’immersione non comporta particolari difficoltà: sul mercato si trovano
moltissimi modelli (a sacca d’aria
“tutto dietro”, “semi-avvolgente”
e, nei modelli più recenti, svincolata dall’imbracatura) a prezzi
variabili. Un solo consiglio: at-
tenti alla taglia.
Le maschere: vasta è l’offerta
del mercato. L’importante è dirottare le proprie attenzioni sulla
adattabilità al viso, tralasciando
colori ed estetica. A parte alcune
rare eccezioni, si collocano tutte
in una fascia tra i 25-60 euro.
La moderna subacquea (dagli
anni ‘80 in avanti) - con i progressi della tecnologia - ha intro-
dotto nell’attrezzatura uno strumento diventato indispensabile:
il computer subacqueo. Si tratta
di un mini-computer da polso
(anche in versione orologiocomputer) che gestisce i parametri necessari per un’immersione
in sicurezza. Tutto ciò che viene
insegnato nei corsi per il rilascio
dei brevetti è contenuto in questo piccolo e sofisticato (ma di facile approccio) apparecchio. Profondità, velocità di risalita, tempo di fondo, temperatura
dell’acqua, riserva e consumi d’aria, soste di decompressione, errori commessi dal sub, tutto
sempre sotto controllo. Ma
un’importante raccomandazione: il computer ci guida, è vero,
durante l’immersione, ma è assolutamente necessario essere in
grado di gestire l’immersione anche senza di esso nel caso (raro
per la verità) di guasto allo strumento. A completare la “vestizione”, poi, alcuni elementi (calzari,
snorkel, coltello, manometro, zavorra) dal costo decisamente
contenuto.
■ servizi di Alessandro Arado
[email protected]
L’USATO
GLI ACCESSORI
Fai buoni
affari
se incontri
un pentito
Torce, guanti
pedagno
shaker
E il borsone
Opportunità anche ai
diving center che
rivendono materiali a
prezzi scontati. Su
Internet forti ribassi,
ma è opportuno
tenere gli occhi aperti
Trascurati perché
ritenuti poco importanti
o addirittura fonte di
impaccio, migliorano la
qualità della discesa.
E la rendono
più tranquilla
n buon sistema per risparU
miare quando si acquista
la prima attrezzatura è quello
i sono alcuni accessori non
C
indispensabili ma utili, che
integrano l’attrezzatura base di
di rivolgersi al mercato dell’usato (attenzione, non si tratta
di acquistare articoli obsoleti!). Si possono fare degli ottimi affari soprattutto se si ha
la fortuna di incrociare qualche sub “pentito”. Quelli, per
intenderci, che prendono i
brevetti in pochi giorni durante le vacanze nei caldi mari
esotici e, presi dall’euforia, al
loro ritorno in Italia, corrono
ad acquistare l’attrezzatura
completa salvo poi lasciarla
inutilizzata nell’armadio o nel
ripostiglio dopo aver effettuato pochissime immersioni. Oppure qualche amico (o compagno che si incontra frequentando il diving) che ha la
“fissa” di essere sempre aggiornato e all’ultima moda (o
tendenza) e cambia continuamente attrezzatura tra un’immersione e l’altra.
Alcuni centri per il diving
hanno a disposizione prodotti
che ricevono a prezzi scontati
dalle grandi aziende e che poi
rivendono a prezzi più bassi rispetto a quelli di mercato.
Quando si decide di migliorare
il livello della propria attrezzatura a volte conviene acquistare un buon prodotto (poco)
usato di fascia medio alta (o
alta) da un conoscente invece
di un prodotto nuovo di fascia
media. Se si decide per il nuovo, i negozi specializzati offrono comunque delle buone offerte, soprattutto quando si
spendono cifre di un certo rilievo.
Anche internet offre le sue
buone opportunità: collegandosi a un qualsiasi motore di
ricerca e digitando per esempio “attrezzature subacquee”,
compaiono gli indirizzi di numerosi negozi virtuali che propongono articoli nuovi e garantiti a prezzi scontati, assolutamente concorrenziali.
Anche su “E-bay”, il sito della
più famosa e grande asta virtuale del mondo, si possono
acquistare prodotti nuovi o
usati a prezzi interessanti. L’unico avvertimento quando si
parla di acquisti via internet è
quello di usare un po’ di cautela quando si tratta di pagare
con la propria carta di credito.
L’effettiva qualità del prodotto,
inoltre, non è verificabile fino
al ricevimento della merce.
IL CONSIGLIO
Care, pesanti e soggette a revisione. Le bombole? Meglio affittarle che comprarle
bombola è un componente delL al’attrezzatura
di un sub che normalmente non si acquista, ma si affitta.
Sono gli stessi centri di immersione
(diving) che la mettono a disposizione
ed è solitamente compresa nel costo
dell’escursione subacquea. L’acquisto,
l’utilizzo e la sua manutenzione (revisione) per un uso strettamente perso-
nale, infatti, sono antieconomici. E poi
sono scomode, pesanti e faticose da
maneggiare: vanno riempite con aria
compressa e quindi (a meno di possedere un compressore personale, cosa
rara) bisogna sempre accollarsi il trasporto in un centro specializzato e il
costo della loro ricarica. Anche le bombole sono soggette a severe norme di
sicurezza e a revisione periodica (la
prima deve essere fatta dopo quattro
anni dall’acquisto, le successive ogni
due anni). Nuove normative europee
hanno imposto anche una colorazione
esterna particolare per rendere facilmente identificabili le diverse miscele
(aria, nitrox, trimix) con cui sono caricate. Generalmente sono costruite in
lega di alluminio o di acciaio e hanno
una capacità che varia dai 10 ai 18 litri. La rubinetteria (a cui va collegato il
primo stadio dell’erogatore) può essere
mono o bi-attacco. Se qualcuno, nonostante tutto, volesse acquistarne una,
dovrà sborsare una cifra abbastanza
elevata che si aggira, mediamente, tra
i 250 e i 400 euro.
un subacqueo. Tra questi, sicuramente merita particolare attenzione la torcia subacquea (o
illuminatore, fonte di luce)
troppo spesso snobbata, anche
da chi in teoria, dovrebbe apprezzarne l’utilità. La sua funzione è importantissima non
solo durante le immersioni
notturne - per evidenti necessità di visibilità (e portandone
sempre con sé una seconda di
riserva) - ma anche di giorno.
La densità dell’acqua, infatti,
agisce come un potente filtro
che non lascia passare la luce
solare, con il risultato che già
a pochi metri di profondità i
colori caldi (rosso, arancio, giallo) non sono più percepibili,
vanificando così la possibilità
di osservare quel magnifico
mondo cromatico formato dalla fauna e della flora marina.
Con una fonte di luce artificiale possiamo riportare alla vista i colori originali, apprezzandone così tutte le sfumature.
Intere pareti di parazohantus
che a prima vista sembrano
grigie e uniformi, improvvisamente illuminate dal raggio
della torcia, esplodono di un
giallo intenso, da restare affascinati. Così come il corallo.
Inoltre la torcia ci permette di
spiare tra bui anfratti e tane
nascoste dove si rifugiano pesci, gamberi, murene ed esplorare nuove grotte.
I guanti, invece, sono utilissimi in condizioni di acque fredde: molti non danno importanza a questo accessorio anzi, lo
trovano di impaccio. I processi
di dispersione del calore, però,
cominciano dalle estremità del
corpo (testa, mani, piedi) ed è
bene ripararli adeguatamente.
E poi, tra gli accessori utili
durante un’immersione, ci
sono il pedagno (una specie di
“serpente di gomma” che con
l’immissione di aria tramite l’erogatore sale in superficie e segnala la propria posizione alla
barca d’appoggio) e lo shaker
(un cilindretto metallico che
mediante scuotimento emette
un suono - anche fastidioso se
usato con troppa frequenza per richiamare l’attenzione di
altri sub). Per il trasporto dell’attrezzatura, in più, ci sono in
commercio borsoni (e trolley)
specifici, molto resistenti. E’
consigliato scegliere i più maneggevoli: quella dei sub è roba
che pesa!