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la Repubblica
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LA PARTITA
MARTEDÌ 19 OTTOBRE 2010
Porsche
911
In
Invincibile classico
quando la storia
batte la tecnologia
«L
Motore a sbalzo e folle
disposizione dei pesi,
ma alla fine è sempre
questa la supercar più
veloce, sia su strada che
nelle vendite. Fra i suoi
segreti l’inimitabile mix
di fascino e hi-tech
MARCO MARELLI
a linea, immediatamente riconoscibile». Così disse tanti anni fa
Ferdinand Butzi Porsche, per descrivere il punto di forza della
La scheda
Dici Porsche e pensi 911,
è questa la sua forza più
grande: l’essere
considerata la Porsche per
antonomasia fin dal 1963.
Fascino e piacere di guida
rimangono immutati anche
nell’ultima edizione di
questo grande classico
911. L’auto mito, la sportiva tedesca per eccellenza, l’unica ad essere in produzione, seppur con
innumerevoli modifiche, ininterrottamente dal lontano 1963.
A rapidissima risposta, seguì
una lunghissima pausa riflessiva, fin quando aggiunse: «Ma
PER SAPERNE DI PIÙ
www.porsche.it
www.porsche-design.com
da 88.000 euro
a 177.000 euro
Dimensioni:
lunghezza 4,45m
larghezza 1,85m
altezza 1,31m
Motori:
3.6benzina da 345Cv,
3.8benzina da 385a 530Cv
Emissioni:
da 240 a 270 g/km di CO2
non solo. La 901-911 era la nostra
prima vera automobile. Avevamo carta bianca e, di conseguenza, anche la parte meccanica ha
esercitato il suo ruolo: potevamo
scegliere di mettere persino il
motore davanti, ma si preferì la
soluzione del sei cilindri poste-
Out
Si fa fatica a trovare
aspetti negativi in una 911.
Un punto a sfavore sono i
troppi accessori a
pagamento, sebbene
la 911 costi meno rispetto
alla concorrenza, la lista
degli optional
è molto più lunga
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riore, forti della convinzione che
sulle automobili da competizione questo sarebbe stato il futuro».
Erede della 356, l’auto “giocattolo” su base Volkswagen pensata e voluta dal padre, rimasta sulla scena per ben 15 anni, favorita
da una linea molto riconoscibile,
Ferdinand Butzi Porsche non
buttò alle ortiche il Dna della 356,
arricchendolo di quei contenuti
che all’epoca della prima Porsche non era possibile avere (su
tutto il motore made in Porsche).
Così questa filosofia è sempre
stata mantenuta e ancora oggi
dopo 47 anni la 911 pesca a piene
mani dal passato mandando in
scena nuovamente al Mondial
de l’automobile il concetto
Speedster, nato sulla 356, riproposto alla fine degli anni Ottanta
e inizio Novanta dapprima sulla
911 3.2 in versione turbolook e
slim e poi sulla 964 con motore
twin spark.
Quarta generazione di un concetto ideato dall’importatore
americano della Porsche, quello
della spider estrema al punto
da non considerare la voce
comfort (all’epoca l’ufficio
tecnico tedesco arrivò ad
affermare «non può essere
utilizzata a capote sollevata da persone più alte di 160
centimetri, a meno di non
praticare due fori sulla capote per farvi passare le teste
degli occupanti»), la 911
Speedster 2010 si presenta con
carrozzeria allargata sull’asse
delle ruote motrici (è solo trazione posteriore) di 4,4 centimetri,
parabrezza più inclinato e basso,
capote avvolgente con attacco su
doppia carenatura, motore 3,8 litri da ben 408 cavalli, cambio
PDK a sette marce e freni carboceramici.
Auto per pochi, ne verranno
prodotte solo 356, in omaggio all’illustre antenata, dalle sue credenziali è immediato intuire come al centro del nuovo progetto
ancora una volta sia stata posta la
guida sportiva con i capelli al
vento. Ma per chi non ama…
spettinarsi Porsche con la stessa
base meccanica porta al debutto
un’altra 911, la GTS, sicuramente meno esclusiva, ma non meno
stella polare del mondo 911.
Un mondo che ha conquistato
più di 350 mila clienti in un lasso
di tempo lungo, a testimonianza
che miti si diventa anche con numeri importanti.
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Rivali fuori dalla Germania
l 1963 è stato un anno importante: nasceva infatti la 911 ma anche la Lamborghini, altra icona
della sportività e del viaggiare
veloci. Porsche il mito tedesco, Ferrari e Lamborghini quelli italiani. Tre
realtà con un medesimo obiettivo ma
caratterizzate da profonde diversità,
anche da un punto di vista industriale se si guardano il numero di dipendenti e il numero di vetture prodotte.
Differenze che si trovano pure nella concezione dei loro prodotti, con
quelle italiane a motore centrale e
una costruzione ancora artigianale.
L’Italia, la biposto trazione posteriore tutta votata alle massime prestazioni, la Gallardo con la missione di
dare un’alternativa alla Ferrari, come
tradizione insegna e come Ferruccio
I
LAMBORGHINI
Fra Superleggera e
Spider ormai la
Gallardo è una vera
famiglia di supercar,
tutte dal fascino
ineguagliabile
Ferrari-Lamborghini
la coppia dei record
Lamborghini aveva sempre comandato. 570 cavalli per il bolide di Maranello, 570 per quello di Sant’Agata.
Numeri importanti che però, anche
una 911 ora surclassa, come nel caso
della nuova GT2 con 620 cavalli, la
quale porta, per la prima volta nella
storia, ad affermare che tra le tre si
può ingaggiare un duello in punta di
fioretto, perché tutte e tre sono in grado di soddisfare chi cerca la massima
prestazione.
La Ferrari, ad esempio, con il suo
“piccolo” 4 litri e mezzo che prende
9000 giri, è tutta da godere tirando le
marce per allietarsi con l’urlo metallico che esce dai tre scarichi posteriori; la Lamborghini con il gigantesco
V10 di oltre 5 litri che si ferma a 8000
giri è tutta coppia e motricità, complici le quattro ruote motrici; la Porsche con un “misero” 3,6 forte di due
turbine a geometria variabile si ferma a 6500 giri ma, con 700 Nm di coppia già a 2250 giri, obbliga a pressioni
sull’acceleratore leggere come una
piuma. Automobili da sogno, accomunate pure dagli stemmi di quadrupedi, cavallini per Ferrari e Porsche, Toro per Lamborghini, tutte
saldamente ancorate al loro nobile
passato, oggi sono antenne tecnologiche per i materiali ed i componenti
utilizzati, anche per quanto riguarda
la sicurezza con gli impianti frenanti
carboceramici. Da sempre oggetti
del desiderio per i più, di fronte a
prezzi tutt’altro che popolari, rimangono le Veneri del mondo dell’automobile al di qua e al di là dell’oceano
e pure in Cina dove, se fino a ieri non
comprendevano il gusto della guida,
ora dopo averle viste e provate sono
diventate dei veri “must”.
(m.m.)
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FERRARI
Tutta nuova la
Ferrari 458
che rappresenta lo
stato dell’arte delle
supercar a motore
centrale