Risultati - Giuseppe Basile
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MOSAICO ABSIDALE DELLA BASILICA DI SANTA CECILIA A ROMA (IX sec.). ANALISI DELLE TESSERE VITREE Marco Verità, Paola Santopadre Risultati In tabella 1 vengono riportate le composizioni delle tessere originali analizzate1, con l’esclusione di quelle colorate con pigmenti (giallo, rosso, arancio e alcune tonalità di verde) le cui composizioni sono riportate in tabella 2. Quattro tessere sono state inizialmente analizzate mediante EPMA e successivamente mediante PIXE; per queste, contrassegnate con un asterisco in tabella 1, la composizione è la media ottenuta elaborando i dati EPMA e PIXE, salvo per alcuni elementi in tracce la cui concentrazione era rilevabile solo mediante PIXE. Nelle altre tabelle sono riportate rispettivamente: le analisi degli strati alterati (tabella 3), delle tessere di restauro (tabella 4) e nella tabella 5 si trova una descrizione riassuntiva di tutte le tessere analizzate2. Il vetro di base: composizione e materie prime L’esame della tabella 1 mostra che il vetro impiegato nella fabbricazione delle tessere del mosaico di Santa Cecilia è classificabile come silico-sodico-calcico, costituito prevalentemente da silice (SiO2), ossido di sodio (Na2O) e di calcio (CaO). Le modeste concentrazioni di magnesio (MgO), potassio (K2O) e fosforo (P2O5) sono tipiche di vetri ottenuti per fusione di miscele di sabbie siliceo-calcaree e natron. Diversa è l’origine del vetro delle tessere rossa (CE.L) e arancio (CE.A1) (tabella 2). Le maggiori concentrazioni di ossidi di potassio, magnesio e fosforo fanno ritenere che il vetro di queste tessere sia stato fuso impiegando miscele di silice e ceneri vegetali sodiche, ottenute per combustione di piante litoranee. Tessere a foglia d’oro 1 La campionatura è stata effettuata su tessere prelevate in situ (v.tavola…) e su tessere erratiche. Per la descrizione delle tecniche di analisi si veda il capitolo Tecniche analitiche in questo stesso volume. 2 Parte dei risultati sono stati pubblicati in M.Verità, P.Santopadre Studio delle tessere vitree (del mosaico absidale) in Restauri a Santa Cecilia. 25 anni di interventi dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il restauro a cura di D.Radeglia, EDIFIR editore, Firenze 2009, pp.279-283 1 Il vetro delle tessere a foglia d'oro CE.O1, O2 e H (solo supporto) decolorato in tutti i casi con manganese (tracce di antimonio si rilevano solo nella CE.H), presenta una lieve tonalità verde, meno marcata nella CE.O1. In quest’ultima si nota che il vetro della cartellina risulta rispetto al supporto non solo più omogeneo (fenomeno comune nelle tessere di questo tipo), ma anche di composizione leggermente diversa e meglio decolorato (impiego di una sabbia meno contaminata da ferro). La composizione della lamina metallica è simile nelle CE.01 (Au 99.5%, Ag 0.5%) e H (Au 99% e Ag 1%) mentre nella CE.02 si riscontra una maggiore percentuale di argento (Au 97.5%, Ag 2.5%). Paste vitree Come opacizzante delle paste vitree è stato usato l’antimoniato di calcio, presente in quasi tutte le tessere colorate sottoforma di micro-cristalli a volte aggregati in particelle di qualche decina di micrometri (figura 1); mediante aggiunte successive sono state ottenute le diverse tonalità via via più chiare. Nelle tessere bianco opache e grigie (tessere CE.3, 4 e 5) essi hanno la funzione anche di coloranti. Nelle tessere CE.3 e 4 si riscontra una elevata concentrazione di magnesio (MgO oltre 3%), caratteristica rilevata anche in altre tessere bianche nei mosaici di san Clemente, san Lorenzo fuori le mura, santo Stefano rotondo e santi Cosma e Damiano3. 3 Vedi le relative schede in questo stesso volume e inoltre B.Profilo, P.Santopadre, M.Verità Le analisi delle tessere musive vitree: esempi di applicazione nelle indagini preliminari al restauro del mosaico absidale nella cappella dei santi Primo e Feliciano in S.Stefano Rotondo a Roma, Atti del convegno nazionale sul restauro dei mosaici in situ (Ravenna 1-3 ottobre 1990), Longo editore Ravenna 1992, pp.99-105; P.Bianchetti, P.Santopadre, B.Profilo, M.Verita' Il restauro del mosaico di S.Stefano Rotondo a Roma: studio dei materiali, Arte Medievale, II serie, anno VII. n.1, 1993, pp.211-218V; M.Verità Analisi delle tessere musive, in Il restauro del mosaico della Basilica dei Santi Cosma e Damiano a Roma, a cura di V. Tiberia, Ediart, Perugia, Arte e Restauro 7 (1991), pp. 75-79; M. Verità M., Analisi delle tessere musive, in Il Mosaico restaurato. L’arco della Basilica dei santi Cosma e Damiano, a cura di V. Tiberia, Gangemi Editore, Roma (1998) pp.81-90; Verità M., Profilo B., Vallotto M., Rava A., I mosaici della Basilica dei Santi Cosma e Damiano a Roma: studio analitico delle tessere vitree, in Atti del XVIII Convegno Scienza e Beni Culturali, a cura di G. Biscontin e G. Driussi, Bressanone (2002), pp. 801-812; Verità M., Profilo B., Vallotto M., I mosaici della Basilica dei Santi Cosma e Damiano a Roma: studio analitico delle tessere vitree, Rivista della Stazione Sperimentale del Vetro 32, 5 (2002), pp. 13-24. Tessere analoghe sono state individuate a Ravenna nel battistero Neoniano, vedi M.Verità Tessere vitree del battistero Neoniano: tecniche e provenienza in Il Battistero Neoniano. Uno sguardo attraverso il restauro a cura di C.Muscolino, A.Ranaldi, C.Tedeschi, Longo editore, Ravenna 2011, pp.73-87. Potrebbe trattarsi di vetro prodotto con sabbie siliceo-calcaree contenenti una componente dolomitica, simili a quelle utilizzate in epoca romana nella produzione del pigmento blu egiziano in Egitto (vedere: Tite M.S., Shortland A.J., Production technology of faience and related early vitreous materials, Oxford University school of archaeology, 72, 2008, p.. 159). 2 Fig.1 tessera CE.B3 La colorazione incarnato della tessera CE.2 è dovuta alla presenza di piccole quantità di oro sufficienti a colorare il vetro trasparente in rosso rubino; mescolato ad un vetro bianco opaco, esso ha determinato la particolare colorazione di questa tessera4. Il vetro trasparente delle tessere blu (CE.B1, B2, B3, B5, B8 e N1) è stato colorato con un minerale di cobalto, contenente ferro, rame e piombo, aggiunto al vetro di base. Il vetro delle tessere azzurre di tonalità turchese (CE.B6, B7, V8, P) è stato colorato per aggiunta di rame (ossido rameico), probabilmente sottoforma di scorie della lavorazione del bronzo (associato a piombo e stagno). Il colore verde scuro (tessere CE.I, V9a e V9b) è data da rame (anche in queste tessere associato a piombo e stagno) e ferro. Nelle tessere verdi CE.V9a, e V9b la tonalità è stata schiarita anche rare particelle gialle di antimoniato di piombo. La tessera CE.B4 infine è stata colorata intensamente in viola aggiungendo manganese al vetro trasparente. L’intensità della colorazione, ulteriormente rafforzata da tracce di rame e cobalto, è tale da far sembrare nera e semiopaca questa tessera. Pigmenti In tabella 2 sono riportate le composizioni delle tessere verde-giallo, giallo, arancio e rosso colorate con pigmenti. La tonalità verde-gialla (tessere CE.V6 e V7) è stata ottenuta aggiungendo a vetro verde scuro (colorato con rame e ferro) opacizzato con antimoniato di calcio, particelle gialle prevalentemente di antimoniato di piombo nella tessera CE.V6 5 e di stannato di piombo nella CE.V7. In quest’ultima sono stati individuate anche inclusioni bianche di ossido di stagno, forse derivanti dalla decomposizione del pigmento giallo. In 4 V. M.Verità, P.Santopadre “Analysis of gold-colored Ruby Glass Tesserae in Roman Church Mosaics of the Fourth to 12th Centuries” , Journal of Glass Studies, 52, 2010, pp.11-24. 5 La microanalisi a raggi X non ha rilevato la presenza di stagno nei pigmenti, benché questo elemento sia stato rilevato nell’analisi media di questa tessera, v. tabella 2. 3 queste tessere si trovano anche particelle rossastre di cuprite (ossido rameoso, figura 2). Si tratta di un caso insolito, in quanto nei mosaici romani sono comunemente utilizzate particelle rossastre di terracotta. Fig.2 tessera CE.V6 Colore e opacità delle tessere gialle CE.G10 e G11 sono dovuti a particelle di stannato di piombo (figura 3), mentre nella tessera CE.G12 tale effetto è stato ottenuto con particelle di antimoniato di piombo. Fig.3 tessera CE.G11 La tessera arancio CE.A1 presenta la caratteristica composizione di questo materiale in epoca romana, colorato con rame associato a stagno e tracce di zinco, aggiunto in un vetro di tipo ceneri vegetali sodiche con elevate concentrazioni di ossidi di piombo (PbO 24%). La colorazione è data da cristalli poco accresciuti di cuprite, mentre le venature scure corrispondono a vetro privo di cristalli. 4 Anche la tessera rossa CE.L è stata prodotta con vetro di tipo ceneri vegetali sodiche con elevate percentuali di piombo (PbO 11.5%) mentre la sua colorazione è data da minute particelle (dimensioni inferiori al micrometro) di rame metallico e da cristallizzazioni ramificate di ossido rameoso (cuprite) (figura 4). Fig.4 - tessera CE.L, Alterazione delle tessere Diverse tessere del mosaico risultano interessate da fenomeni di alterazione. In tabella 3 è riportata la composizione del vetro intatto di tre tessere (Ce.O1, B6 e B8) e dei rispettivi strati alterati. In questi ultimi il sodio è stato quasi completamente estratto mentre la concentrazione di potassio è invariata o addirittura aumentata (K2O 3.1 e 3.5% nelle CE.B6 e B8, contro circa lo 0.5% del vetro). Non si rilevano sensibili differenze nella concentrazione degli altri componenti del vetro, compreso il calcio. La somma delle concentrazioni degli ossidi dei vari elementi dello strato alterato raggiunge solo l’85-90%. Ciò fa supporre che il mancante 10-15 % sia costituito da acqua: idrogeno e ossigeno sono elementi che non sono rilevabili mediante microanalisi a raggi X. Questi risultati sono in accordo con un processo di alterazione riconducibile soprattutto all’azione dell’acqua che ha provocato la progressiva estrazione del sodio (lisciviazione) e la formazione di uno strato di vetro dealcalizzato idrato. Insolito, invece, è l’arricchimento in potassio, che fa supporre un apporto esterno di questo elemento forse da sali sciolti nell’acqua che ha provocato i fenomeni di alterazione. Potrebbe trattarsi di residui di materiali impiegati in precedenti interventi di restauro o veicolati da infiltrazioni avvenute attraverso la muratura. L’effetto dell’alterazione del vetro si manifesta con il distacco della cartellina per le tessere a foglia d’oro mentre per le paste vitree assume forme diverse. Le tessere CE.B6 turchese e 5 CE.B8 blu trasparente sono completamente disgregate; per altre tessere, invece, solo un’osservazione attenta consente di individuarne il degrado. Ad esempio, osservando le sezioni delle tessere blu CE.B1, B2 e B7, e verdi CE.V7, V8 e V9b, si notano fenomeni di disgregazione, con fratture che attraversano l’intero frammento. Come si può vedere dalle foto SEM relative ad alcune di queste tessere, strati di vetro alterato (zone grigio-scure), circondano anche le fratture (linee nere) che si sono propagate nella massa parallelamente (figura 5) o perpendicolarmente alla superficie esposta (figura 6). Negli strati alterati interni, si rileva anche l’estrazione del calcio oltre al sodio e la comparsa di microfratture secondarie ortogonali alla frattura principale (evidenti in figura 6) che indeboliscono ulteriormente la struttura delle tessere. Fig. 5 Fig. 6 All’interno delle fratture sono depositati sali che sono stati analizzati in due tessere CE.B6 e B8 (figura 7). Fig. 7 Si tratta di microcristalli costituiti quasi esclusivamente da carbonato di calcio e da quantità minori (2 - 3%) di magnesio, potassio e sodio oltre a tracce di zolfo (SO3 0.5-1.0%). Questi sali si sono formati per reazione di ioni estratti dal vetro ad opera dell’acqua penetrata 6 nelle fratture, con l’anidride carbonica sciolta nella soluzione. E’ probabile che, analogamente a quanto visto per il calcio, si fossero formati anche carbonati di sodio. Trattandosi tuttavia di sali solubili in acqua, sarebbero stati estratti dalle fratture nel corso dei fenomeni ciclici di condensa ed evaporazione. La quasi totale assenza di solfati nelle fratture, dimostra che il processo di alterazione è stato (ed è) poco influenzato da fenomeni di inquinamento atmosferico (in particolare dall’anidride solforosa) all’interno della chiesa. La disgregazione di alcune tessere e il buono stato di conservazione di altre è solo in parte spiegabile con la diversa composizione chimica dei vetri. Ad esempio, elevate concentrazioni di sodio (Na2O oltre 20% in numerose tessere) e modeste di calcio (CaO inferiore al 5% nelle tessere CE.B2, B3 e B6) rendono il vetro poco resistente all’attacco chimico ambientale. La relazione tra composizione chimica del vetro e la sua capacità di non alterarsi nel tempo (resistenza chimica) è piuttosto complessa. In certi casi si trova una chiara rispondenza tra i due parametri; ad esempio, la modesta concentrazione di sodio delle tessere CE.B3 e B5 che ne giustifica il buono stato di conservazione rispetto alle tessere completamente disgregate CE.B6 e B8 nelle quali la concentrazione di sodio è particolarmente elevata. In altri casi invece questa relazione non è verificata. Non è chiaro ad esempio perchè la tessera nera CE.B4 sia ben conservata, pur avendo una composizione molto simile alla CE.B7 attraversata da fratture, o perché le tessere CE.B2 e B6, pur avendo la stessa composizione chimica, siano una meglio conservata dell’altra (la CE.B6 è completamente decoesa). Va ricordato che anche altri fenomeni, come l’insorgere di tensioni meccaniche nelle tessere, portano alla loro disgregazione. E’ possibile quindi che a tale risultato abbiano contribuito tensioni dovute, ad esempio, all'insufficiente ricottura del vetro e alla pressione esercitata dalle malte o da tessere contigue. Inoltre, anche i sali cristallizzati nelle fratture esercitano una pressione ai vertici che ne accelera la propagazione. Infine, anche le condizioni ambientali possono essere diverse da punto a punto dell’opera musiva, ad esempio a causa di infiltrazioni d’acqua localizzate o a zone dove la condensa si verifica più di frequente. In conclusione, i fenomeni di alterazione delle tessere sono attribuibili sia alla scarsa resistenza chimica di alcuni vetri (tenore eccessivo di sodio e modesto di calcio) sia all'ambiente di conservazione che è (o è stato) troppo umido, favorendo il ristagno di acqua a contatto delle tessere ed i conseguenti fenomeni di lisciviazione e idratazione del vetro. Questo processo come si è visto ha portato nel tempo alla perdita della cartellina delle tessere a lamina d’oro e alla disgregazione di una parte delle paste vitree. 7 Tessere di restauro In tabella 4 sono riportate le composizioni di alcune tessere di sostituzione, sensibilmente diverse da quelle originali. In particolare, nel vetro di queste tessere sono presenti sodio e potassio in concentrazioni comparabili (vetri ad alcali misti) oltre a quantità significative di antimonio, fosforo, cloro e tracce di arsenico. Queste caratteristiche sono tipiche di vetri fusi da una miscela di ceneri vegetali contenenti quantità di soda e potassa comparabili, oltre a carbonato di calcio e silice. Le composizioni di queste tessere sono simili a tessere di restauro di altri mosaici romani6 compatibili con quelle di vetri prodotti tra XVII e XIX secolo. Nella tessera a foglia d’oro di sostituzione CE.O3, il supporto è in vetro rosso opaco e la cartellina in vetro trasparente ben decolorato, entrambi prodotti con vetro di tipo ceneri vegetali ad alcali misti. La foglia metallica e in oro puro (Au 100%). 6 Mosaici di santa Sabina, san Cosma e Damiano e san Teodoro, vedi schede relative in questo volume 8 DIDASCALIE TABELLE E FIGURE Tabella 1 - Composizione chimica espressa in percentuale in peso degli ossidi delle tessere vitree. Legenda: (s)- supporto; (c)- cartellina; TR- trasparente; trasl.- traslucido; OP- opaco. Tabella 2 - Composizione chimica espressa in percentuale in peso degli ossidi delle tessere vitree colorate con pigmenti. Tabella 3 - Composizione chimica espressa in percentuale in peso degli ossidi di tessere vitree originali e dei rispettivi strati alterati. Tabella 4 - Composizione chimica espressa in percentuale in peso degli ossidi di tessere vitree di sostituzione. Tabella 5: descrizione delle tessere analizzate Figura 1- tessera CE.B3, sezione stratigrafica osservata al microscopio ottico in cui sono visibili le particelle bianche opacizzanti di antimoniato di calcio. Foto di M. Leotta. Figura 2- tessera CE.V6, sezione stratigrafica osservata al microscopio ottico in cui sono visibili le particelle gialle coloranti (antimoniato di piombo) e particelle rossastre (cuprite) disperse in un vetro molto eterogeneo. Foto di M. Leotta. Figura 3- tessera CE.G11, sezione stratigrafica osservata al microscopio ottico in cui sono visibili le particelle gialle coloranti (stannato di piombo). Foto di M. Leotta. Figura 4- tessera CE.L, sezione stratigrafica osservata al microscopio ottico in cui sono visibili le venature caratteristiche del vetro rosso opaco. Foto di M. Leotta. Figura 5- tessera CE.B2, foto SEM della sezione stratigrafica: sono evidenti le fratture parallele alla superficie della tessera (in basso nella foto) circondate da vetro alterato. Figura 6- tessera CE.B8, foto SEM della sezione stratigrafica: sono evidenti le fratture perpendicolari alla superficie della tessera (in basso nella foto) e le microfratture nello strato di vetro alterato che circonda le fratture principali. 9 Figura 7- tessera CE.B8, foto SEM di una superficie di stacco di un frammento decoeso: sono visibili i depositi cristallini di carbonato di calcio all’interno della frattura. 10 TESSERA CE.O1 COLORE foglia d’oro CE.O2 foglia d’oro CE.H foglia d’oro CE.1 CE.2 CE.3-4-5 incolore incarnato bianco/grigio CE.N1 blu CE.B1 CE.B2 blu blu CE.B3 CE.B5 CE.B8 CE.B4 blu scuro blu-azzurro blu nera CE.B7 CE.B6 CE.V8 acquamarina turchese turchese CE.P turchese CE.I verde scuro CE.V9a CE.V9b verde scuro verde scuro CE.V7 verde-giallo CE.V6 verde-giallo CE.G10 giallo CE.G11 CE.G12 giallo intenso giallo scuro CE.L CE.A1 CE.O3 rosso arancio foglia d’oro (restauro) CE.M CE.N-2 CE.G13 Tabella 5 incarnato (restauro) blu (restauro) giallo chiaro (restauro) NOTE Vetro del supporto trasparente, con lieve tonalità verde e numerose bolle nel supporto, cartellina incolore e priva di bolle (spessore 1.2 mm). Composizione foglia metallica: Au 99%; Ag 1%. Vetro del supporto trasparente, con lieve tonalità verde, numerose bolle nel supporto, cartellina priva di bolle (spessore 0.7 mm). Composizione foglia metallica: Au 97.5%; Ag 2.5%. Erratica, supporto privo di cartellina, vetro trasparente, incolore con lieve tonalità verde. Composizione foglia metallica: Au 99.5%; Ag 0.5%. Traslucida con numerose bolle. Semiopaca con rare inclusioni bianche di antimoniato di calcio. Tre tessere opache o semi-opache (grigio) con inclusioni bianche di antimoniato di calcio. Erratica, trasparente con inclusioni bianche (antimoniato di calcio). Trasparente Traslucida con inclusioni bianche (antimoniato di calcio), tessera attraversata da fratture. Opaca con poche inclusioni bianche (antimoniato di calcio). Opaca (antimoniato di calcio). Trasparente, tessera attraversata da fratture e decoesa. Vetro trasparente intensamente colorato in viola, con numerose bolle. Trasparente, tessera attraversata da fratture. Traslucida, tessera attraversata da fratture e decoesa. Traslucida con inclusioni bianche e di terracotta (rare), attraversata da fratture. Erratica, opaca con rare inclusioni grossolane bianche (antimoniato di calcio). Erratica, opaca con inclusioni gialle (non analizzate) e di terracotta. Opaca con inclusioni rosso-brune (cuprite). Traslucida con inclusioni bianche (antimoniato di calcio) e di terracotta. Semiopaca con inclusioni di terracotta e gialle (stannato di piombo). Opaca con inclusioni di terracotta e gialle di antimoniato di piombo. Opaca con tonalità verdastra, venature trasparenti e inclusioni gialle (stannato di piombo). Opaca con inclusioni gialle (stannato di piombo). Erratica, opaca con venature trasparenti e inclusioni gialle (antimoniato di piombo). Erratica, opaca con venature scure trasparenti. Opaca (cuprite) con venature scure trasparenti. Supporto rosso opaco e cartellina (spessore 0.5 mm) incolore trasparente. Foglia d’oro puro (Au 100%). Erratica, opaca (antimoniato di calcio). Erratica, semiopaca (antimoniato di calcio). Erratica, opaca (antimoniato di calcio). 11