Cursillos di Cristianità

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Cursillos di Cristianità
Cursillos di Cristianità
Un'esperienza di Primo Annuncio, oggi
Il Cursillos di Cristianità è un Movimento della Chiesa Cattolica che, mediante un
proprio metodo, permette di vivere ciò che è fondamentale per essere un cristiano".
Aiuta la singola persona a scoprire e a rispondere alla propria vocazione personale e
promuove la creazione di gruppi di cristiani che fermentino di vangelo gli ambienti".
Come sono nati i Cursillos
I Cursillos di cristianità sono nati in Spagna, con esattezza a Palma de Mallorca, negli anni ’40, ad
opera di alcuni giovani di Azione Cattolica, che si sforzavano di trovare un metodo per ridare vigore
a cristiani divenuti troppo "tiepidi" e già in preda ai primi segni del secolarismo. Tra i fondatori emerge
Eduardo Bonnin, che ne è sempre stato il “leader”, anche se voleva essere chiamato apprendista
cristiano. Nato a Palma di Maiorca il 4 maggio del 1917, è morto il 6 febbraio 2008, il quale ama dire
che i Cursillos sono nati "non per formare uomini di Chiesa, ma una Chiesa di uomini", ossia
degli uomini che, avendo preso coscienza del proprio Battesimo, sappiano impregnare dello spirito
evangelico gli ambienti di questo mondo, dove spesso Dio è sconosciuto. In questo senso quelli che
hanno vissuto l’esperienza del Cursillo sono chiamati a vivere non tanto "all’ombra del campanile",
quanto piuttosto a contatto diretto con le realtà del mondo, per testimoniare in esse la forza del
Vangelo e la gioia di essere cristiani.
Cosa sono i Cursillos
"Il Movimento dei Cursillos di cristianità è un Movimento di Chiesa che, mediante un metodo proprio,
rende possibile la "vivenza" e la "convivenza" del "fondamentale cristiano", aiuta la singola
persona a scoprire e a rispondere alla propria vocazione personale e promuove la creazione di
gruppi di cristiani che fermentino di vangelo gli ambienti" (Idee fondamentali dei Cursillos di
cristianità, n. 74).
Da questa definizione si evince che i Cursillos di cristianità:
a.
b.
c.
d.
e.
f.
g.
h.
Sono un Movimento, ossia non sono un'Associazione con una struttura rigida, ma una realtà
agile che, pur avendo una sua organizzazione interna, vive in modo dinamico la missione
stessa della Chiesa.
Sono un Movimento di Chiesa
ossia appartengono pienamente alla Chiesa e vivono secondo tutti i criteri indicati dal
Magistero per dirsi Movimento ecclesiale (cfr. Christifideles Laici, n. 34).
Hanno un metodo proprio
che consiste in un "piccolo corso" (Cursillo) di tre giorni, durante i quali viene presentato ciò
che è fondamentale nel cristianesimo, e cioè Cristo, la Chiesa, la vita di grazia. Tale
presentazione viene fatta non soltanto in modo dottrinale, ma soprattutto attraverso la
narrazione si "esperienze di vita" (vivenze) che vogliono stimolare la conoscenza di un Cristo
"vivo" e condurre ad una vita cristiana autentica, condotta dalla singola persona (vivenza) in
un contesto comunitario (convivenza).
La prima finalità che i Cursillos perseguono è la scoperta della propria vocazione
personale. In altri termini è la scoperta o la ri-scoperta del proprio battesimo, nel quale si
radica ogni singola vocazione personale.
La seconda finalità è la creazione di gruppi di cristiani che fermentino di Vangelo gli
ambienti
Coloro i quali, attraverso il Cursillo hanno preso consapevolezza del proprio essere cristiani
e figli amati da Dio, si impegnano a creare, negli ambienti in cui ordinariamente vivono, dei
gruppi che approfondiscano e vivano il Vangelo. Ciò significa che il Movimento
dei Cursillos, dal punto di vista pastorale, si considera essenzialmente un Movimento
di evangelizzazione. Esso si colloca infatti nell'ambito della pastorale profetica della
Chiesa, ed in particolare della pastorale "kerygmatica" o del "primo annuncio".
Il metodo dei Cursillos
Concretamente le finalità dei Cursillos vengono raggiunte attraverso tre fasi: il pre-cursillo,
il Cursillo, e il post-Cursillo.
Il pre-Cursillo consiste nella preparazione di coloro che sono chiamati a partecipare al Corso
di cristianità. Anzitutto si individuano gli ambienti che hanno maggiore bisogno di essere
evangelizzati. In essi si cerca di capire quali sono le persone più "influenti", i leaders, le
"vertebre", coloro che appaiono in grado di trascinare gli altri al bene. Costoro vengono
avvicinati da quelli che hanno già vissuto l'esperienza delCursillo, i quali si sforzano di farli
diventare loro amici, con lo scopo di farli poi "amici di Cristo".
b. Le persone così selezionate partecipano al Cursillo, che è una esperienza spirituale breve,
ma molto intensa, durante la quale un'équipe di preti e laici presenta le verità fondamentali
del cristianesimo, arricchendole con la propria testimonianza di vita. Durante i tre giorni del
Corso tantissime persone, sia all'interno che all'esterno del Movimento, offrono al Signore
delle "intendenze", ossia delle preghiere e dei sacrifici per implorare la conversione dei
partecipanti al Cursillo.
c. Nel post-Cursillo la perseveranza nella vita di grazia viene assicurata, oltre che da
un'intensa vita sacramentale e di preghiera, dall'incontro settimanale dei cursillisti,
denominato "Ultreya". In quest'incontro gioioso e fraterno si condivide la propria esperienza
di vita cristiana e si riflette su di essa alla luce della parola di Dio. Si sperimenta anche la vita
di gruppo, allo scopo di programmare ed attuare insieme le azioni apostoliche di
evangelizzazione e, soprattutto, la formazione di gruppi di opinione cristiana nei vari
ambienti.
a.
d.
Coloro che vogliono impegnarsi all'interno del Movimento prendono parte agli incontri
periodici della Scuola responsabili, nei quali si approfondiscono alcuni temi dottrinali e il
metodo dei Cursillos. Per rendere più agevole il lavoro dei responsabili vengono formati,
all'interno della Scuola, dei gruppi operativi, ciascuno dei quali ha un suo compito specifico:
pre-Cursillo, post-Cursillo, segreteria, intendenze, materiale e finanze.
Presenza del movimento in Italia
Il primo Cursillo tenutosi ufficialmente in Italia è quello della diocesi di Fermo, nel 1963. Da allora il
Movimento si è propagato in tutto il Paese, ed oggi è presente in 86 diocesi. Si calcola che oltre
100.000 persone in Italia abbiano vissuto finora l'esperienza del Cursillo di cristianità. I risultati
pastorali sono stati dovunque eccellenti, tanto da suscitare in tanti Vescovi e Preti un caloroso
sostegno a questo "strumento" di evangelizzazione, che vuole porsi, con semplicità, al Servizio del
Signore e della sua Chiesa.
Presenza del movimento nel Mondo
Il Movimento si è poi diffuso a cominciare dal 1953 nei paesi di lingua spagnola e portoghese, in
America latina. La prima nazione è stata la Colombia, seguita da Bolivia e Messico, e via via tutte le
altre nazioni del sud America, da qui si è poi diffuso nel nord America e in oriente. Nel frattempo
dalla Spagna e dal Portogallo si diffondeva nel resto d’Europa. Oggi è presente in circa 60 nazioni.
Già il 14 dicembre 1963 il Movimento ha ottenuto il primo riconoscimento pubblico ecclesiale, il papa
Paolo VI in una lettera apostolica, proclamava l’apostolo Paolo patrono del “movimento Cursillos di
Cristianità”. Il Movimento dei “Cursillos di Cristianità” a livello mondiale, attraverso l’OMCC,
“Organismo Mondiale dei Cursillo Cristianità”, ha ottenuto il riconoscimento canonico dei suoi Statuti
da parte del Pontificio Consiglio per i Laici il 30 maggio 2004.
L’incontro settimanale dei Cursillisti si svolge il Giovedì
dalle 19 alle 21 presso la Parrocchia San Pio X a
Grottaferrata in Viale Dusmet.
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TESTIMONIANZE
UN PRETE TIRA L'ALTRO – di Don Giovanni Busco
Non ero ancora sacerdote, quando "agganciato" dal "ciclone" Don Giuseppe Buttarelli, cominciai a seguire i
giovani in corsi di "esercizi spirituali": c'era dapprima da gettare la rete - e la passeggiata di Frascati era un mare propizio
- e poi da seguirli durante "l'esperienza" sotto la guida dei padri gesuiti, a Galloro, a Via dei Penitenzieri a Roma e in
seguito nelle baracche di legno a Villa Cavalletti. Devo dire che quei corsi hanno lasciato in molti un'impronta decisiva,
una impostazione che ha portato frutti eccellenti di vita cristiana. Poi, per un insieme di circostanze e per la prematura
morte di don Giuseppe Buttarelli, in Diocesi è venuta meno l'iniziativa e di esercizi spirituali non se ne è parlato più.
La Provvidenza ha voluto che durante gli anni settanta, per opera principalmente di un altro don Giuseppe, don
Gianfranceschi, di don Carlo Meconi e di alcuni laici particolarmente impegnati, hanno preso il via i "Cursillos di Cristianità"
e in questi, mi sono trovato coinvolto da quando sono venuto a Rocca di Papa.
Dico subito che mi sento profondamente grato al Signore, che, facendomi inserire nell'Equipe Sacerdotale, mi ha
dato la possibilità di incanalarmi in un vero torrente di bene.
E qui devo dare testimonianza dell'esempio avuto dai "camerieri" e dalle "cameriere" nella faticosa preparazione
e nello svolgimento dei corsi, portati avanti con sacrifici di tempo (e di denaro) certamente non indifferenti; ma ancora, e
soprattutto, del lavoro compiuto dalla Grazia nei fratelli e nelle sorelle partecipanti ai corsilli: molti hanno riscoperto la fede,
hanno ripreso fiducia nell'Amore, hanno dato un orientamento ben diverso alla loro vita . E se anche non sono riusciti a
mantenere il livello di fervore - eh, quanto necessaria l'ultreya! - hanno mostrato in famiglia e nella società di essere diversi
e di costituire comunque nella nostra comunità un pizzico di lievito buono. E vi par poco?
Don Giovanni Busco
LE PAROLE DEL PAPA GIOVANNI PAOLO II
ALLA 3^ ULTREYA MONDIALE
DEI CURSILLOS DI CRISTIANITA'
Sabato, 29 luglio 2000
Carissimi Fratelli e Sorelle!
Sono lieto di rivolgere il mio affettuoso saluto a tutti voi, qui convenuti dai cinque continenti
per la terza Ultreya mondiale dei Cursillos de Cristiandad, l'Ultreya del Grande Giubileo. Grazie
per la vostra visita e benvenuti a tutti.
Do il mio benvenuto ad ognuno di voi, e vi incoraggio a fare di questa Ultreya del Grande
Giubileo, un tempo di rinnovato impegno, di santità di vita e di apostolato.
Questa vostra presenza, così variegata e festosa, attesta che il piccolo seme gettato in
Spagna più di cinquant'anni fa è diventato un grande albero ricco di frutti dello Spirito. Anzi, esso
continua a costituire una felice risposta alla domanda formulata dal mio venerato Predecessore, il
Papa Paolo VI, alla prima Ultreya mondiale di Roma: "Il Vangelo ha ancora capacità di conquistare
l'uomo maturo … nella civiltà urbana come in quella agricola?".
Carissimi Fratelli e Sorelle, siate testimoni coraggiosi della "diakonia della Verità" ed operate
instancabilmente con la "forza della comunione". Facendo tesoro della ricchezza delle vostre
esperienze spirituali, accogliete e rispondete senza paura alle "sfide" che il nostro tempo pone alla
nuova evangelizzazione.
Ecco il vostro apostolato: svolgetelo in costante sintonia ecclesiale, perché esso renda
manifesta la "forza della comunione", che costituisce lo stile e il contenuto stesso della missione del
Popolo di Dio.
"De colores, de colores se visten los campos en la primavera.
De colores, de colores son los pajaritos que vienen de fuera.
De colores, de colores es el arco iris que vemos lucir".
"Coraggio! Ultreya! Avanti!" vi ripete quest'oggi il Successore di Pietro. Guardate a Maria, esempio
di indefettibile fedeltà a Dio, e, come Lei, ponete in ogni circostanza la vostra fiducia in Dio, Padre
di misericordia, che custodisce i vostri passi sulla via della verità e dell'amore.
Ringrazio per il vostro impegno alla nuova evangelizzazione e alla costruzione della civiltà
dell'amore e della solidarietà nel mondo. La Chiesa ha bisogno di voi! Ha bisogno del vostro
atteggiamento cristiano e della vostra santità, affinché si possa realizzare nel mondo la grande opera
della salvezza.
Con affetto, vi assicuro un costante ricordo nella preghiera ed a tutti impartisco la
Benedizione Apostolica, propiziatrice di abbondanti grazie divine.
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TESTIMONIANZA DI UNA GIOVANE
Vorrei fare una preghiera di ringraziamento a Dio, Padre Misericordioso, per l'amore che nutre per
me, per tutti i doni che mi ha fatto e per uno in particolare: l'incontro "personale" con Lui durante il
7° Cursillo donne della Diocesi di Frascati.
In quei tre giorni ho sperimentato la vera pace e la vera gioia del cuore, da allora ho capito
di non essere sola e di avere un amico speciale che mi ama e non mi avrebbe mai abbandonata.
Prima ero sorda cieca, non lo riconoscevo, ora so che posso incontrarLo in ogni persona
lungo la strada della mia vita.
E' cominciato un cammino nuovo: ho iniziato a pregare, a meditare la Sua Parola, a mettermi
in discussione e ho dato la mia disponibilità mettendomi al servizio.
Anche mia madre e mio padre hanno condiviso la mia stessa esperienza, partecipando ai tre
giorni del Cursillo, e ora vivono con fede il loro "quarto" giorno.
Ringrazio il Signore per tutto e prego affinché ci dia la perseveranza e ci insegni a portare la
croce in Sua compagnia.
Francesca
Il FONDATORE EDUARDO BONNIN
Eduardo Bonnín Aguiló. E’ nato a Palma di Maiorca il 4 Maggio 1917 nella casa paterna, dove
oggi è situato il bar Niza, in seno ad una famiglia cattolica dedita al commercio e
all’esportazione di sementi di grano e frutta secca.
Era il secondo di 10 figli di D. Fernando Bonnín Piña e Donna Mercedes Aguiló Forteza.
I suoi primi studi furono nella Scuola Francese, nel collegio La Salle e la sua formazione
intellettuale la ebbe dai Padri Agostiniani, e soprattutto da insegnanti privati che i genitori
chiamavano a casa.
Eduardo però era solito dire che il professore più importante della sua vita era stato suo
nonno Jorge. Fu lui che gli inculcò l’amore per la lettura. Eduardo era convinto e soleva dire
che “niente ha influito su di me come l’ostinato e sempre più crescente interesse per la
lettura”.
Nel 1937 fece un’esperienza determinate per la sua vita: il servizio militare obbligatorio.
Lontano dal focolare, nella sua vita entrarono contemporaneamente due fonti contrapposte
di conoscenza: la realtà, attraverso il contatto diretto con l’uomo profano della caserma e
l’idealismo, attraverso i suoi libri.
La Provvidenza vuole che tra le mani di Eduardo capitasse il testo del discorso che Pio XII
aveva fatto ai parroci e ai predicatori quaresimali di Roma. Era il 6 febbraio del 1940. Il
Santo Padre incita a cercare cammini “nuovi”, diversi da quelli abituali in modo che tutti,
ma soprattutto i lontani, conoscano l’Amore di Dio.
Tre sono i principi che si trasformano nella direttrice di fondo del pensiero di Eduardo:
l’amore di Dio, l’amicizia e la persona, soprattutto lontana. Nel 1943 nel Santuario di Lluch,
Eduardo viene convinto a partecipare al secondo “Cursillos de Jefes de Peregrinos”. Vide che
il messaggio era buono, ma chi portava il messaggio sembravano noiosi e disse che il tutto
andava rinfrescato. Non bisognava preparare i partecipanti solo per andare a Santiago, ma
per la vita.
Il momento cruciale per la genesi dei Cursillos di Cristianità è la fase immediatamente
successiva a quella Settimana Santa in cui Eduardo mette i relazione quanto vissuto al
“Cursillo de Peregrinos” con le sue inquietudini personali più profonde e con la sua
esperienza catalizzante negli ambienti scristianizzati. Giunse alla conclusione che qualcosa
di simile, ma nello stesso tempo molto diverso, a quel Cursillo de Peregrinos, poteva riuscire
a rendere dinamico in senso cristiano non solo un determinato avvenimento, come il
Pellegrinaggio a Santiago, ma la vita normale e di tutti i giorni degli ambienti reali e concreti.
Da questa inquietudine nasce il testo-schema “Studio dell’Ambiente” che Eduardo elaborò
nello stesso 1943 e che espose in pubblico per la prima volta nel Seminario Diocesano di
Maiorca.
In questo clima, e proiettando alla realtà il suo schema di Studio dell’Ambiente, Eduardo
pensò ed elaborò, partendo dalla sua esperienza del Cursillo di “Jefes de Peregrinos”, tutto
un metodo che servisse per fermentare in senso cristiano le persone e gli ambienti “lontani”
e per rivitalizzare in profondità quelli più vicini.
Forse il punto decisivo per il suo atteggiamento è segnato dall’intervento dello stesso
Eduardo nel 1944, su invito di Gayà, alla “Scuola dei Propagantisti” che quest’ultimo
dirigeva, in cui Eduardo illustra lo schema che aveva preparato come tema finale del “suo”
metodo che poi inserirà nel rollo “Il Cursillista oltre il Cursillo”.
Il Primo Cursillo secondo lo schema di Eduardo viene celebrato in uno “chalet” di Cala
Figuera di Santany a Maiorca, dal 20 al 23 agosto 1944.
Il Direttore Spirituale di questo primo Cursillo di Cristianità della Storia fu il Rev. D. Juan
Julià, il rettore era Eduardo e i “professori” Jaime Riutord e Josè Ferragut.
In quell’incontro c’erano già tutti gli elementi essenziali del Cursillo di Cristianità, con
l’eccezione del primo e ultimo tema oggi trattati, che vennero inseriti definitivamente nel
metodo solo negli anni 50. Eduardo ha sempre affermato che a partire da questo cursillo di
Cala Figuera, in tutti i successivi ha utilizzato fisicamente gli stessi schemi e materialmente
gli stessi fogli, volendo così certificare che quello fu nella sua interezza un autentico Cursillo.
Il secondo Cursillo di Cristianità (anche se allora si chiamavano Cursillos e basta) ebbe luogo
nel Santuario di San Salvador, a Felanitx, sempre, come per il precedente, nella zona sud
dell’isola. Fu celebrato in settembre del 1946, fungeva da Direttore Spirituale di nuovo don
Juan Julià, da rettore sempre Eduardo e da professori, Antonio Ruìz e Gullermo Estarellas,
due dirigenti giovanili dell’Azione Cattolica.
Alla chiusura del Cursillo del 1946 partecipò l’Assistente Diocesano Mons. Dameto, la sua
presenza costituì senza dubbio il primo riconoscimento che la chiesa diocesana, come tale,
dava al nuovo sistema. Il terzo Cursillo della storia fu celebrato nel 1947 dal 16 al 20 di
aprile, diretto spiritualmente da D. Josè Esterlrich, con Eduardo come rettore e un solo
professore, Josè Seguì.
Nel 1948 furono celebrati due, sempre con il nuovo metodo e in tempi molto ravvicinati. Il
primo di essi si celebrò nella Settimana Santa e diresse il “ritiro spirituale” il Padre
Amengual, mentre fece da Direttore Spirituale Padre Bartolomè Nicolau; funse da rettore
Josè Ferragut, mentre l’equipe dei “professori” era formata da Eduardo Bonnìn, da
Bartolomè Riutort e da Juan Mir.
Il secondo Cursillo ebbe luogo nel mese di aprile, sempre del 1948, sotto la direzione
spirituale condivisa tra Don. Josè Estelrich e Don. Miguel Sastre, mentre da rettore fungeva
nuovamente Eduardo Bonnìn e come professori Onofre Arbona e Antonio Salvà.
I Cursillos di Cristianità iniziarono nell’agosto del 1944 e vennero ufficializzati a partire dal
cursillo celebrato il 7 gennaio del 1949.
Detto “cursillo n° 1” ebbe come Direttore Spirituale D. Guillermo Payeras e come rettore
Eduardo Bonnìn.
L’accelerazione storica che si produsse nel 1949 obbligò nuovamente Eduardo ad una
profonda riflessione, in quanto l’affluenza e il numero dei cursillisti non impediva la lenta
formazione di gruppi di amicizia che fin dal 1944 lui considerava come la cosa più importante
del post cursillo. Da questa riflessione scaturì quasi immediatamente il disegno
metodologico della “riunione di gruppo”.
Nell’’assemblea annuale del 1949, tenutasi a novembre, venne incluso un intervento sui
Gruppi, che appianano definitivamente ogni questione, inserendo la riunione di gruppo
settimanale come elemento specifico ed essenziale del metodo.
La semente dei Cursillos si è sparsa per il mondo ed Eduardo è andato in mezzo ad essa,
fertilizzando e fermentando gli ambienti in cui era chiamata a crescere. “Non ho il
contachilometri nei piedi” gli piaceva ripetere per non ripercorrere l’itinerario internazionale
della sua vita, e per schernirsi dell’importanza che gli dava aver proclamato il Vangelo.
Eduardo è stato tre volte in Cina. Nel 1966 andò in Brasile, New York e Perù, nel 67 in
Bolivia, Costa Rica, Miami e ha partecipato alla III Convivenza Nazionale dei Dirigenti a
Guadalajara. Il 4 di maggio del 1968 partecipò all’Ultreya di Fatima. Nel 1988, dopo circa
dieci anni, ritornò in Chile e arrivo fino a Tuvulù, Santiago, Valparaiso e Termuca. Nello
stesso anno andò in Bolivia, Guatemala, Messico, fu a Ravenna e a Padova e in tantissime
diocesi dell’Italia. Nei cinque continenti continua questo fermento prodotto da quel seme.
Dopo una vita totalmente dedicata all’amore di Dio e alle persone, restando sempre
contento, ma non soddisfatto, come lui era solito dire, il giorno 6 di febbraio del 2008 muore
Eduardo, viene sotterrato nella Chiesa dei Cappuccini e nella sua tomba è riportato ciò che
lui sempre diceva di essere: Un apprendista cristiano.

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