Notes 03/2004 - Ordine degli Architetti di LECCO

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Notes 03/2004 - Ordine degli Architetti di LECCO
il giornale degli architetti della provincia di lecco
NOTES - n. 3 febbraio 2004 - Spedizione in A.P. - 70% art. 2 comma 20/D - legge 662/96 Aut. DRT/DCB/09/2003/M-DCB Lecco - Iscr. Tribunale di Lecco n. 12/03 - Reg. Giorn. e Periodici del 1/10/2003
febbraio04
sulla deontologia professionale
idrogeno per la mobilità ecologica
design come epigenetica
fotografia ed architettura
a Milano l’Oscar del Design
Berlino
criteri di valutazione paesistica
progetto acqua: uso e riuso
architetti sulle nevi: programma
n tes
febbraio04
Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e
conservatori della provincia di Lecco
Via Roma, 28 - 23900 LECCO
tel 0341 287130 - fax 0341 287034
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Gli articoli firmati esprimono solo l’opinione dell’autore. Non impegnano l’editore né la redazione.
Stampato nel febbraio 2004 da
Tipografia Commerciale
Via Ugo Bassi, 17 - Lecco
copertina: L’ambiente polisensoriale dell’allestimento
dell’azienda Trend per il Salone del Mobile di Milano 2002
retro copertina: Poltroncina con poggiapiedi Ravello,
Produzione Poltrona Frau, Progetto Antonio Ricardo (Oscar
Niemeyer Studio)
il giornale degli architetti della provincia di lecco
NOTES - n. 3 febbraio 2004
Spedizione in A.P. - 70% art. 2 comma 20/D
legge 662/96 Aut. DRT/DCB/09/2003/M-DCB Lecco;
Iscr. Tribunale di Lecco n. 12/03
Reg. Giorn. e Periodici del 1/10/2003
n tes
direttore responsabile
Ferruccio Favaron
Presidente Ordine Architetti di Lecco
direttore editoriale
Arnaldo Rosini
Segretario Ordine Architetti di Lecco
coordinamento editoriale
Tiziana Lorenzelli
redazione
Alfredo Combi
Guido De Novellis
Gerolamo Ferrario
Tiziana Lorenzelli
Arnaldo Rosini
editore
Ordine degli Architetti Pianificatori
Paesaggisti e Conservatori della
Provincia di Lecco
PRESIDENTE
SEGRETARIO
TESORIERE
CONSIGLIERI
Ferruccio Favaron
Arnaldo Rosini
Alfredo Combi
Davide Bergna
Carmen Carabús
Massimo Dell’Oro
Gerolamo Ferrario
Elio Mauri
Massimo Mazzoleni
segreteria editoriale
Anna Acquistapace, Raffaella Oluic
progetto grafico e impaginazione
Daniela Fioroni
indice
2 sulla deontologia professionale
di Davide Bergna
6 idrogeno per la mobilità ecologica
di Alessandro Ubertazzi
8 design come epigenetica
di Giulio Ceppi
10 fotografia ed architettura
di Giuseppe Dell’Era
12 a Milano l’Oscar del Design
di Tiziana Lorenzelli
14 Berlino
a cura di Guido De Novellis
16 criteri di valutazione paesistica
di Massimo Dell’Oro
18 progetto acqua: uso e riuso
di Antonella Corti
19 architetti sulle nevi: programma
di Alfredo Combi
20 rubriche
a cura della Segreteria dell’Ordine
Apro questo numero riferendomi alla lettera inviata dal collega Sergio Fumagalli sul ruolo e le
prospettive dell'architetto nella nostra realtà.
Apprezzando i suggerimenti formulati per migliorare il giornale, la richiesta del perché si sia
dedicata la prima copertina ad un'opera dello svizzero Peter Zumthor invece che a quella di un
architetto lecchese o realizzata nell'ambito del nostro territorio, permette di ribadire l'invito
rivolto ai colleghi e soprattutto ai loro committenti a visitare quanto è stato realizzato in un
contesto molto simile e vicino al nostro.
Non a caso il primo itinerario proposto ha interessato la vicina regione dei Grigioni (CH) e
l'interesse che gli architetti locali, giovani e meno giovani, stanno suscitando con la loro ricerca
e le loro opere.
Discorso ripreso nel secondo numero, con una proposta articolata attorno a Basilea dove a
poche ore di auto da noi è possibile confrontare i recenti lavori di alcuni fra i più celebrati
interpreti dell'architettura contemporanea.
Quanto avvenuto dalle nostre parti negli ultimi anni, pur con il ricorso a colleghi famosi, non
sembra invece avere particolarmente giovato al corretto sviluppo del territorio.
Né ha consentito a Lecco di far parte delle mete d'architettura che arricchiscono il turismo
internazionale come da qualche anno capita a Bilbao o Manchester, città che rappresentano
esempi formidabili di come sia possibile con progetti strategici trasformare in poli di attrazione
turistica realtà sino a poco tempo fa note solo per la produzione delle loro fabbriche.
Mi piacerebbe che queste pagine possano ospitare un confronto con i protagonisti del recente
cambiamento avvenuto nella nostra cittá e nel territorio.
Non posso poi che concordare che qui, come nel resto del paese, la professione dell'architetto
sia fra le più articolate e complesse. Coinvolgendo aspetti che vanno dal progetto urbanistico
a quello architettonico, in un contesto in cui l'interlocutore possa essere un committente pubblico
o privato oppure un ente banditore di un concorso d'idee, richiede infatti sempre più preparazione
ed esperienza.
In questi ultimi anni il nostro mestiere è radicalmente cambiato seguendo l'evoluzione della
società che ha profondamente mutato i tradizionali metodi del lavoro disciplinare a cui ci si è
riferiti fino a qualche anno fa. A questo si aggiungano le inutili complicazioni di procedure
burocratiche che richiedono troppo tempo che potrebbe esser meglio impiegato nel migliorare
la qualità della progettazione.
In una realtà così articolata e complessa non è certo facile, soprattutto per un giovane agli inizi
della professione, percepire cosa effettivamente comporti un affidamento d'incarico, la partecipazione a un concorso, la formazione nel suo insieme di un progetto d'architettura e la sua
realizzazione.
Si riscontra spesso una grande delusione fra le aspirazioni personali e le occasioni occupazionali
offerte al termine degli studi: ben poche sono le possibilità di assumere incarichi soddisfacenti
e il reddito che ne deriva è spesso non commisurato alla lunghezza degli studi compiuti.
I più volonterosi frequentano workshops e masters che non fanno che confermare che capacità
e professionalità da sole non bastano se non supportate da solida esperienza.
Recenti indagini statistiche condotte su un campione di neolaureati su scala nazionale hanno
messo in luce una realtà complessa fatta spesso di sottoccupazione e frustrazioni, tanto che
circa il settanta per cento degli intervistati ha dichiarato che se avesse potuto tornare indietro
non avrebbe sicuramente ripercorso il cammino intrapreso.
Fenomeno che non interessa solo la nostra professione ma che per noi risulta essere più
accentuato.
Non ha infatti giocato a nostro favore il tentativo fatto nel recente passato nelle scuole di
architettura di accentuare la preparazione relativa alla componente estetico-sociale, lasciando
ad altre figure professionali i ruoli più propriamente tecnici, così da impoverire la formazione
dell'architetto soprattutto per quanto attiene la gestione della fase operativa del progetto.
A questo si aggiunga il crescente scetticismo manifestato dal pubblico nei confronti di tutte le
professioni, che fa presumere a tanti di poter operare da sé, ricorrendo ai professionisti solo
per l'assolvimento degli obblighi di legge.
In futuro il ruolo dell'architetto è destinato ad essere ancor più differenziato e frammentato di
quanto sia oggi rispetto al passato.
Il rapporto con il territorio e la comunità locale, così come le amicizie e i contatti personali, tipici
strumenti per l'acquisizione degli incarichi, diventeranno sempre meno rilevanti nel momento
in cui i potenziali committenti, si renderanno conto di poter scegliere allo stesso costo se non
a meno il miglior progetto non più a scala locale ma a quella europea.
Quanto esposto all'ultima edizione della Biennale di Venezia non fa che confermare questa
tendenza. Come ribaltare questa situazione?
Al Congresso nazionale degli architetti italiani che si è tenuto lo scorso novembre a Bari, in una
grande mostra sono stati presentati i migliori progetti dei concorsi che dal 1999 hanno partecipato
alla sfida per il rilancio dell'architettura nel nostro paese, attraverso una competizione che ha
coinvolto le pubbliche amministrazioni: mille progetti che mettono in evidenza come stia
cambiando l'Italia.
Ma i concorsi da soli, pur offrendo grandi opportunità di lavoro e mettendo a confronto l'esperienza
dei più anziani con l'entusiasmo dei più giovani, certamente non bastano.
Per affrontare a testa alta la sfida coi tempi è indispensabile migliorare la qualità dei prodotti e
dei servizi che forniamo, così da convincere i nostri potenziali committenti che non siamo né
nocivi né superflui ma, con l'adeguato utilizzo della tecnologia di cui disponiamo, indispensabili
al corretto sviluppo del contesto in cui siamo chiamati ad operare.
Ferruccio Favaron
1
PRIMO PIANO
Nell'esercizio delle professioni
"la deontologia" riveste il ruolo
più importante perché il cliente,
il paziente, il committente,
si rivolgono al professionista
riponendo in esso la totale e
cieca fiducia e quindi in alcuni
casi anche l'intero patrimonio
o la vita stessa.
sulla
deontologia
professionale
di Davide Bergna
L
a parola "deontologia" deriva dal greco e indica "ciò che deve essere, che si deve fare".
In Europa il termine filosofico entra nell'uso
da quando nel 1834 è pubblicata l'opera "Deontology or the science of morality" scritta da
Bentham, filosofo, giurista, economista, inglese.
Da allora il termine è usato specialmente per
designare trattazioni di determinate classi di
doveri, relativi a particolari situazioni sociali
(deontologia medica); nascono così numerosi
codici deontologici, scritti e non scritti, che
uniformano il comportamento nell'ambito delle
varie professioni nonché nell'esercizio di attività
lavorative, culturali, sportive e altre ancora.
Nella professione, l'architetto è spesso incaricato di progettare e gestire la costruzione della
casa ritenuto per gli italiani il bene primario: è
quindi chiamato a essere responsabile del
patrimonio famigliare e, nel caso che calcoli
le strutture portanti, anche responsabile della
vita di coloro che occuperanno l'opera da
progettata e/o diretta.
Oltre a queste primarie responsabilità
l'architetto non deve dimenticare che "l'opera
di architettura tende a sopravvivere al suo
ideatore, al suo costruttore, al suo proprietario,
ai suoi primi utenti. Per questi motivi è di
interesse pubblico e costituisce un patrimonio
della Comunità."
Cita l'art. 1 delle Norme di Deontologia Professionale: " Nell'esercizio della professione,
l'architetto deve uniformare il proprio comportamento ai principi deontologici di tutela della
dignità e del decoro della professione e
dell'Ordine.
L'architetto è quindi richiamato al rispetto delle
norme deontologiche che regolano il suo rapporto con la professione, con i Committenti,
con gli Enti pubblici, con i colleghi, con l'Ordine
professionale. Non deve pensare alla professione meramente come una semplice fonte di
ricchezza, ma innanzi tutto ad una missione
finalizzata all'insegnamento e alla diffusione
dell'architettura. Si muove in una società in
cui molti, culturalmente parlando, sembrano
rimasti all'uso dell'arco e delle frecce, mentre
in altri settori sfrecciano aerei supersonici...
con guadagni altrettanto stratosferici; ciò riflette
una situazione non rara in una società che in
meno di una generazione ha subito forti pro-
cessi di cambiamento.
Questo aspetto è ben presente fra gli architetti
che sono spesso di fronte ad esperienze che
dimostrano, nei loro rapporti coi clienti, le
resistenze e le difficoltà di trovare comunanze
di linguaggio e di comportamento. La percentuale di semianalfabeti, specie nel settore di
competenza, appare in aumento.
Naturalmente l'Italia ha una storia complessa
e così il continente europeo per i temi del
Federalismo, il ruolo e le funzioni delle Regioni,
degli Enti Locali, per le riforme che stanno
avendo luogo e tra le quali si annoverano
anche quella dell'autocertificazione dei progetti
edilizi che ha radicalmente modificato la responsabilità del progettista.
Queste considerazioni sono necessarie perché
in Italia attualmente il numero degli architetti
iscritti agli ordini sfiorano il numero di centomila:
nella sola Provincia di Lecco siamo quasi
ottocento e non siamo gli unici professionisti
che esercitano in questo settore perché la
legge non ha ancora definito le rispettive
competenze e così nemmeno la riforma universitaria che anzi ne ha aggiunti altri. Per
esempio dal settembre 2001 gli Ordini degli
Architetti hanno visto aggiungere alle proprie
caratteristiche quelle connesse ai Pianificatori,
Paesaggisti e Conservatori.
Ciò riguarderà fra l'altro i nuovi esami di stato
e le rispettive competenze suddivise fra settori.
Con la riforma ordinistica, cambieranno anche
gli organismi di Magistratura interna che saranno indipendenti ed è in corso un aggiornamento
delle norme di deontologia. Ciò avrà delle
ripercussioni sul modo di disciplinare l'esercizio
dell'attività professionale, fin qui ancora regolato
dalle vecchie leggi del 1923 e 1925.
In questo ambito, l'autocertificazione di un
progetto viene ad essere un atto di grande
responsabilità che sostituisce le competenze
fin qui avute dai tecnici delle Amministrazioni
e pertanto il parere del professionista viene
equiparato a quello di un pubblico ufficiale.
Per questi motivi l'avvio della DIA rappresenta
per tutti, da un lato un traguardo atteso da
molto tempo come segno di una maggiore
liberalità dello Stato e delle funzioni della
Burocrazia, ma dall'altro è anche una prova
seria e difficile che chiama in causa la credibi-
lità, la competenza, il ruolo sociale, tecnico ed
etico degli architetti.
Per evitare che ciò possa essere interpretato
in senso deteriore e che anzi la soggettiva
responsabilità di ciascun professionista abbia
un suo forte significato, oltre ai controlli a
campione che saranno effettuati dalle Autorità,
è previsto che la falsa certificazione sia punibile
con la sospensione dall'Albo, e di questo ci si
augura che tutti gli Ordini ne siano severi
applicatori.
L'altro aspetto che deve essere collegato a
questo, riguarda la qualità della preparazione
dei professionisti che deve iniziare all'Università,
approfittando della riforma avviata.
Non solo quindi con i nuovi esami di stato, ma
con corsi d'avvio all'esercizio professionale e
con un periodo di tirocinio obbligatorio che
finalmente completi quella parte teorica avuta
all'Università, con un periodo d'applicazione
pratica negli studi o anche con il mondo professionale. E non solo rivolto ai giovani ma
anche a quei professionisti che laureatisi da
decenni non hanno più frequentato corsi di
aggiornamento che si spera diventino obbligatori nella futura riforma delle professioni.
A proposito di quanto sopra, sono segnalati
alcuni articoli delle Norme di Deontologia:
- art.3: "L'architetto esercita la professione in
conformità alle leggi vigenti e opera nel rispetto
dell'interesse generale della società, che riconosce prevalenti su quelli del committente e
personali";
- art.4: "Il comportamento professionale
dell'architetto deve basarsi sull'assunzione di
responsabilità dei propri atti, sull'autonomia
culturale, sull'indipendenza del giudizio, sulla
preparazione tecnica e professionale,
sull'adempimento degli impegni assunti e sul
rispetto del segreto professionale;
- art.11: "...l'architetto deve disporre
dell'indipendenza necessaria che gli permetta
di esercitare la professione in conformità
all'interesse generale e alle regole deontologiche e di assumersi così la responsabilità delle
proprie azioni";
- art.14: " L'architetto deve rapportare alle sue
effettive possibilità di intervento e dai mezzi di
cui può disporre la quantità e qualità degli
incarichi e deve rifiutare quelli che non può
3
4
espletare con sufficiente cura e specifica competenza"; augurandosi che ogni architetto
legga tutti gli articoli e che in coscienza ne sia
chiamato al rispetto. Solo attraverso questa
prova, il professionista e la categoria degli
architetti potranno essere chiamati a ricoprire
un maggiore ruolo nelle trasformazioni del
costume e dell'economia.
Partendo da queste occasioni si potrà ridare
un forte segnale di rinnovamento, essendo
consapevoli che si tratta di un tassello di un
più complesso quadro di riforme, non solo di
tipo burocratico, ma di presenza sociale.
Quest'obiettivo, non è mai venuto meno da
parte della categoria e con tale finalità si
appresta a mettere a dura prova i suoi compiti.
Su questo versante, l'esperienza del mondo
professionale sarà sempre più preziosa e potrà
consentire di completare quella parte di strada
che possa allineare l'Italia ai più avanzati Paesi
Europei.
Il cammino per approdare ad un comune linguaggio deontologico è lunga e i passaggi
saranno generazionali. Questa prospettiva
non deve in ogni modo scoraggiare, anche
alla luce di precisi segnali che giungono dai
vari paesi.
In Portogallo, ad esempio, gli architetti si sono
recentemente costituiti in organismi ordinistici,
rompendo con la tradizione delle associazioni
di tipo sindacale, dandosi un codice deontologico che presenta notevoli affinità con quello
italiano.
Il sistema inglese colpisce soprattutto la "grave
incompetenza professionale", all'interno di un
elenco di standard di comportamento richiesto
agli architetti. È significativo il dettato dello
standard 6 ["L'architetto dovrebbe badare alla
sicurezza del denaro a lui affidato nel corso
della sua pratica o dei suoi affari"] ove si
enuncia che l'architetto ha il compito di rispettare il conto bancario del cliente; e dello standard 10, che impone la risoluzione delle controversie in tempi brevi. Nessun accenno a
tariffe professionali [che non sono obbligatorie]:
ma un severo richiamo ad una condotta rispettosa del cliente e ispirata ad un'etica globale.
Essere europei, come architetti, impone di
ricercare, nei confronti dei colleghi di altri paesi,
punti di contatto piuttosto che quelli divergenti.
Questi ultimi, pur derivando da un comune
sentire, risentono delle variegate interpretazioni
frutto di antefatti storico-culturali relativi a
specifiche situazioni territoriali. L'obiettivo è di
poter pervenire a norme deontologiche condivise, superando diversità e localismi. I confini
territoriali, anche se considerati astrazioni, di
fatto esistono e contano: non tanto come confini
fisici tra paesi, quanto come confini ideali
costituiti da tradizioni e culture diverse, anche
se tutte meritevoli di rispetto.
La lettura delle norme deontologiche che regolano l'esercizio professionale nelle principali
nazioni europee fa emergere due visioni sostanzialmente diverse, pur con le inevitabili
generalizzazioni, riferentesi principalmente a
due aree geografiche: nordeuropea e mediterranea. La prima afferma il principio del libero
arbitrio, con evidenti rimandi alla cultura protestante, e la possibilità, a posteriori, di sanzionare l'inadempienza; la seconda è più minuziosamente orientata a catalogare le possibili
infrazioni e le conseguenti sanzioni, in sintonia
con la tradizione controriformista, che "non
esclude il perdono".
Appare evidente il confine tra filosofie diverse,
originate da differenti antefatti storici e culturali
ed anche da un'accettazione del concetto di
mercato pacificamente acquisito nella cultura
nordica, non del tutto nella cultura mediterranea. Per un avvicinamento delle mentalità,
nell'indirizzo di una fusione d'intenti e di comportamenti a livello europeo, sarà opportuno
rivisitare il concetto di "perdono" che aleggia
alle nostre latitudini con la conseguente attesa
di gradite "sanatorie". Il comportamento morale
è patrimonio comune; il richiamo all'etica ha
valenza universale: da qui i punti di contatto
tra differenti tradizioni, che devono essere
ricercati e perseguiti.
A differenza del comune cittadino, il professionista dispone di mezzi operativi potenzialmente
"pericolosi" per la società o per l'ambiente:
mezzi che in qualche modo necessitano di
essere regolamentati sia dall'interno [libero
arbitrio consapevole] sia dall'esterno [norme
deontologiche di comportamento].
Obiettivo degli architetti europei deve essere
quello di poter pervenire a norme deontologiche
condivise, superando diversità e localismi.
TECNOLOGIE
1
BMW e Zincar
al Politecnico di Milano
idrogeno
per la mobilità
ecologica
di Alessandro Ubertazzi
O
ggi, soprattutto nel nostro Paese, il settore
automobilistico ha creduto di poter
continuare a produrre indefinitamente motori
che bruciano derivati del petrolio senza riflettere
che, ancor più che nociva, questa prassi è
inutilmente illogica perché distruttiva di una
materia preziosa così come si trova: la
combustione dei derivati petroliferi, infatti,
registra rendimenti bassissimi e dissipa, con
pochi vantaggi, un lavoro di sintesi prodotto
dalla natura in milioni di anni che è
naturalmente "finalizzato" o quasi predestinato
alla chimica fine per la creazione delle nuove
materie o per utilizzazioni nobili.
Tranne alcune evidenti eccezioni, per troppi
anni l'industria automobilistica non ha voluto
affrontare ricerche fondative che superassero
l'ottimizzazione stilistica dell'aspetto e, semmai,
del comfort interno delle automobili. La gran
parte di auto elettriche fin qui presentate dalle
maggiori case automobilistiche, più che dei
dispositivi complessi pensati in termini
innovativi sono delle vetture tradizionali alle
quali è stata semplicemente aggiunta una pila;
le vetture ad alcool etilico o metilico rimangono
un'opportunità limitata a ristretti ambiti locali;
l'automobile a metano, che è stata ritenuta
un'altra tra le soluzioni meno inquinanti, è
percentualmente irrilevante sul quantitativo di
auto in circolazione.
In questo senso, l'incontro fra BMW (la casa
automobilistica tedesca internazionalmente
conosciuta per i notevoli investimenti nello
sviluppo tecnologico del settore), la Zincar
(brillante azienda di recente costituta in seno
al gruppo AEM col compito di indagare e
sperimentare le energie alternative) e la Facoltà
del Design del Politecnico di Milano (che
intrattiene da tempo un fecondo rapporto di
ricerca fra strutture universitarie e imprese)
giunge particolarmente propizio.
Può essere utile ricordare che lo stesso premio
Nobel, professor Carlo Rubbia, e il presidente
della Regione Lombardia, onorevole Roberto
Formigoni, hanno esplicitamente caldeggiato
le ricerche sulla diffusione dell'idrogeno per
trazione istituendo, di fatto, una sorta di
alleanza strategica fra due regioni d'Europa
(la Lombardia e la Baviera), particolarmente
vicine fra loro sia culturalmente che
imprenditorialmente.
Non nascondo che quando l'Amministratore
Delegato (architetto Francesco Saverio
Baldanzi) e il Presidente di Zincar (professor
Enrico Cerrai, uno scienziato-manager uscito
dalla Normale di Pisa) mi accennarono per la
prima volta all'opportunità di affidare quelle
ricerche progettuali al mio Laboratorio di
Disegno Industriale e di Progettazione
Ambientale presso la III^ Facoltà di ArchitetturaDesign del Politecnico di Milano, fui preso da
un'incontrollabile sensazione di benessere
culturale, da una esplicita gratificazione per
tanti sforzi fatti in passato spiegando "al vento"
certe intuizioni che a molti sembravano
"futuribili" ma continuano ad essere solo del
tutto verosimili.
Questa volta l'incarico affidato al nostro team
da BMW-Italia e dalla stessa Zincar-AEM
riguardava la ricerca sulle caratteristiche
funzionali di una rete di distribuzione
dell'idrogeno liquido per autotrazione e la
concezione dei primi distributori pubblici di
questo altro vettore energetico compatibile
con l'ambiente.
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3
2
Docenti responsabili dei concepts sottoelencati:
prof. arch. Alessandro Ubertazzi
arch. prof. Riccardo Nava
1. Hydrogen in action
Assistenti: dott. arch. Omar Lazzeri; Lisa Zannotti
Studenti: Mariarosa Gonzi; Chiara Grippo
2. Il movimento in una goccia
Assistente: dott. arch. Daniela Frascolli
Studenti: Stlivi Corsini; Ilenia Costanzo
3. Hi Dream
Assistenti: dott. arch. Fabrizio Todeschini;
dott. arch. Michela Vassena
Studenti: Dario Dell’Orto; Luca Dalla Villa
TECNOLOGIE
UNICITA' - Danese
Il progetto è mirato alla definizione o al rafforzamento dell'identità dell'azienda,
ovvero alla ricerca degli attributi specifici e unici (genotipici) della marca, alla
loro espressione e valorizzazione massima rispetto ad eventuali competitors
Partnership Strategiche per la nuova identità e il riposizionamento commerciale
per il nuovo marchio Danese recentemente acquistato da Artemide, 2000
Design vs redesign:
frontiere del design strategico
design come
epigenetica
di Giulio Ceppi
S
i parla oggi spesso di design strategico,
ovvero un approccio progettuale che coinvolge in profondità l'identità dei luoghi, dei
servizi e dei prodotti di una data azienda,
attraverso un atteggiamento trasversale e teso
all'innovazione.
Nel design strategicio si tendono anche a
definire "oggetti non noti, ovvero tipologie di
prodotti, servizi e sistemi cui non è possibile
dare una definizione a priori in quanto non
ancora esistenti e di cui soprattutto non è
possibile fare, come primo esercizio, un redesign, in quanto manca il soggetto originale cui
riferirsi. Ed é anzi una sorta di archetipo o
dimostratore che si vuole spesso costituire e
generare, come una risposta ad una domanda
non ancora formulata.
In tale ottica la maggioranza di quanto oggi
definito come design diventa un redesign:
disegnare una seggiola, una lampada o un
auto, senza mettere in crisi la tipologia stessa
e la definizione dell'oggetto, significa di fatto
ri-disegnarla, darne una nuova interpretazione
formale e stilistica, tecnologica o produttiva,
forse morfologica, ma non certo genotipica.
Allora prendendo a prestito un'espressione
dall'embriologia molecolare, possiamo parlare
di design come epigenetica (EPIDESIGN),
cioè studio dei meccanismi e delle modalità
attraverso cui i geni determinano i loro effetti
fenotipici, ovvero l'insieme delle caratteristiche
di un organismo considerato come espressione
dell'attività del suo genotipo. In questo contesto
Strategia implica, quando affiancata al termine
Design, un processo di generazione di nuove
categorie tout court e non solo il raggiungimento di un obiettivo concreto.
Disegnare il codice genetico:
produrre valore con strumenti infiniti
Il design strategico produce valore a monte
del design stesso, introduce categorie e logiche
che il design normalmente non considera ed
applica, manipola qualità pure e astratte prima
che prendano la forma in cui siamo abituati a
riconoscerle: lavorando sul DNA della materia
e degli oggetti si producono nuovi contesti e
valori, si dà senso a processi che diventano
poi riconoscibili e comunicabili
Non risulta tuttavia possibile descrivere metodologie assolute o costringere gli "strumenti
strategici" dentro un numero finito, essendo
semmai strategico l'uso che si fa dello strumento e non tanto lo strumento in sé: l'efficacia
nell'uso dello strumento è inoltre in relazione
al contesto specifico, e quindi diventa difficile
stabilire regole e modelli.
Per questo sostengo, con uno slogan, che
non si "progettano prodotti", ma che oggi si
devono "produrre progetti", ovvero creare le
condizioni politiche, economiche, commerciali
per cui un'innovazione si possa manifestare
e produrre in concreto.
Superare le discipline:
da "progettare prodotti"a "produrre progetti"
La negata celebrazione del valore specifico
delle discipline classiche del progetto (citiamo
per lo meno architettura, design e comunicazione...) costituisce un significativo tratto di
differenziazione per il design strategico, creando a volte un certo imbarazzo al professionista tramite un incrocio di diversi linguaggi
ed esperienze, incarnando il risultato di una
stratificazione di riferimenti culturali e operativi
eterogenei e contraddittori (per lo meno questo
è quanto succede al sottoscritto).
L'architetto, il grafico, il designer, il ricercatore
sono professioni con tempi e scale diverse, a
volte coincidenti per brevi momenti, ma spesso
in polemica contraddizione, per cultura e metodologia.
Il singolo individuo, quando "progettista strategico", va oltre le divisioni di parte, producendo
alchimie nascoste e improbabili, muovendosi
"trasversalmente".
Allora ecco la difficoltà implicita del comunicare
cosa sia il design strategico: progetto incomunicabile, apparentemente non-finito, in quanto
miscela di ruoli e discipline, stratificazione di
competenze, produzione di relazioni e alchimie.
D'altronde la strategia non è una disciplina e
non è dimostrabile in sé.
Questa è la condizione paradossale di chi si
occupa di "progetto del codice genetico" nel
mondo artificiale: io so solamente che a muovermi in tale direzione è, molto probabilmente,
la passione per il "non noto" .
9
COERENZA - Maranello Cafè
Il progetto unisce e coordina in maniera diretta ed altamente integrata aspetti
relativi all'identità aziendale, garantendo un' orchestrazione univoca e coerente
di comunicazione, prodotto e servizio
Concept per un luogo d' intrattenimento e ristorazione generato dall'incrocio
della trdizione gastronomica emilinana e dalla passione per le auto sportive e le
competizioni, 2002
MEMORABILITA' - Festo
Il progetto crea e gestisce una situazione specifica e
mirata, unica ed irripetibile, che manifesti ed interpreti in
maniera originale ed esclusiva, quanto puntuale e
memorabile, le caratteristiche ed i valori dell'azienda
Progetto dell'evento e allestimento al giardino di Boboli
a Firenze per la celebrazione delle scoperte sul vuoto di
Evangelista Torricelli in collaborazione con la trasmissione
Quark, 1999
INNOVAZIONE - Trend
Il progetto sostiene e direziona i processi
d'innovazione dell'azienda, visualizzando e
individuando nuove aree applicative di
prodotto o servizio, attraverso la creazione
di alleanze e strutture per spingere il nuovo
Allestimento in occasione del Salone del
Mobile di Milano di ambienti polisensoriali
per l'azienda Trend produttore di tessere e
mosaico di vetro, 2002
FOTOGRAFIA
I difetti degli obiettivi portano a distorsioni dell’oggetto fotografato
La professione comporta
il sapere di molte scienze e
tecniche.
fotografia ed
architettura
di Giuseppe Dell’Era
D
al classico rilievo con doppio metro, triplometro e rotella metrica si è passati a
metodi più precisi e sofisticati: strumenti da
analogici a digitali, a raggio laser, con appoggio
satellitare; la fotografia resta comunque un
mezzo alla portata di tutti per documentare
ciò che ci interessa.
La fotografia è lo strumento più efficace per
riprodurre fedelmente la realtà: dal paesaggio,
agli edifici, ai particolari architettonici, alle
opere di pregio, all'arte.
Tralasciando le riprese con effetti particolari,
prospettive esasperate, giochi di luci ed ombre:
fotografie volute per appagamento personale,
a scopo di ricerca o per mostre e proiezioni,
a noi interessa una documentazione il più
fedele possibile, per dimensioni e forma, al
soggetto inquadrato.
Numerose sono le attrezzature ed i mezzi per
ottenere un prodotto il più idoneo possibile
all'uso cui è destinato.
Per una semplice documentazione, per farci
rammentare ciò che abbiamo precedentemente
rilevato, ed esserci di aiuto come "appunti
visivi", basta una fotocamera tipo "Polaroid"
ed ottenere foto istantanee.
Una comune fotocamera di tipo compatto,
analogica o digitale, ci permetterà di ottenere
fotografie di tipo tradizionale, appena sufficienti
per supportare una relazione od una documentazione da allegare ad una pratica edilizia - il
risultato e la leggibilità ottenute sono spesso
deludenti - si debbono effettuare dei "collage",
con fotogrammi non combacianti l'uno con
l'altro, per rappresentare tutto il soggetto quando questo è di forma estesa.
A superiori livelli, sempre in funzione di quanto
è richiesto per conseguire il prodotto finito, la
tecnica ci viene in aiuto fornendoci attrezzature
specialistiche e professionali.
Poniamo di dovere fotografare un edificio
multipiano, caso più frequente, per un intervento di restauro conservativo - tenendo in
considerazione che nella fotografia di architettura è di fondamentale importanza un controllo
accurato della prospettiva.
Una soluzione è quella, ove possibile, di porsi
di fronte all'edificio, in posizione elevata e
baricentrica, con una fotocamera di tipo reflex
dotata di ottica intercambiabile - non necessita
pertanto inclinare la macchina - e scattare.
In città, nei centri storici, non è così semplice
inquadrare interi edifici se non a distanza
ravvicinata; puntando la fotocamera verso l'alto
si otterrà una prospettiva distorta, con tutte le
linee convergenti all'insù, che farà apparire
l'edificio inclinato - necessita spesso l'utilizzo
di un obiettivo grandangolare.
Per ottenere un’immagine fedele del fabbricato
si può usare: una macchina panoramica - una
macchina a banco ottico di grande formato,
con sistema decentrabile e basculabile (professionale) - o per il formato 35 mm, un obiettivo dotato di un sistema di controllo della
prospettiva (ottica decentrabile) - questi ultimi
consentono di inclinare solo l'obiettivo e mantengono il piano pellicola parallelo al soggetto
eliminando così le distorsioni.
Un’attenzione va posta alla qualità e ai difetti
degli obiettivi che portano a delle aberrazioni
e distorsioni con conseguente modifica della
forma del soggetto - linee divergenti e convergenti anziché parallele - creando una figura
detta a "barilotto" o "cuscinetto".
Dalla procedura analogica con pellicola, è
noto, si ottengono negativi, diapositive o stampe, che poi si possono scannerizzare per
ottenere dei "file" digitali modificabili a computer
con dei programmi di elaborazione delle im-
magini o con programmi CAD.
In campo digitale troviamo delle fotocamere di
tipo "reflex" che possono montare gli obiettivi
tradizionali utilizzati nell'analogico - pertanto con
ampia scelta di funzioni che da questi si possono
ottenere; il sistema permette di trasferire i file
memorizzati sui sensori della macchina direttamente sul computer indi, come sopra, elaborarli
al computer con dei programmi di elaborazione
delle immagini o con programmi CAD.
Fotogrammetria - di particolare interesse sono
gli applicativi per il trattamento di immagini e
disegni, sia ottenuti con tecnica tradizionale,
che si avvale di materiale fotografico convenzionale, che con tecnica digitale, che utilizza
immagini numeriche, per la restituzione fotogrammetrica bi-tridimensionale, con possibilità
anche di eliminazione della deformazione
prospettica, ottenendo grande precisione ed
un livello di dettaglio esauriente, proporzionato
alla scala nominale di rappresentazione; è
possibile così rappresentare al tratto la mappatura del degrado e la tipologia dei materiali
di un fabbricato.
Le possibilità date dalla tecnica per riprodurre
la realtà sono varie; e se tornassimo a "schizzare" con carta e matita?
11
È
DESIGN
Cucina Acropolis, Produzione Snaidero R., Progetto Pininfarina Extra
La selezione dell'Adi Design
Index per il cinquantesimo del
Premio Compasso d'Oro 2004
a Milano
l’Oscar del
Design
di Tiziana Lorenzelli
stato recentemente pubblicato il volume
Adi Design Index, la selezione annuale
delle eccellenze del progetto, una raccolta dei
migliori progetti prodotti in Italia lo scorso anno
che sottolineano la portata e la riconoscibilità
del design italiano in ambito nazionale e
internazionale.
Si tratta di circa 180 oggetti scelti
dall'Osservatorio Permanente del Design, che
costituiscono una preselezione per il Premio
Compasso d'Oro, il più autorevole
riconoscimento del Design Italiano nel mondo.
Il Premio Compasso d'Oro è stato fondato dai
grandi magazzini La Rinascente nel 1954
come riconoscimento a progettisti, produttori
e artigiani che si distinguevano per la ricerca
formale nella produzione industriale.
Pensato inizialmente per i prodotti distribuiti
limitatamente nei propri magazzini,
successivamente il Premio si è esteso a tutti
i prodotti italiani e ha raggiunto la fama a livello
mondiale grazie anche all'attività coordinata
dall'Adi, che lo gestisce in proprio dal 1967. Il
Compasso d'Oro ha avuto il grande pregio di
promuovere la cultura nella produzione e ha
contribuito alla identificazione e al
consolidamento del made in Italy portando il
marchio nel mondo nelle varie mostre
organizzate.
La difficile preselezione è stata effettuata da
50 esperti tra circa 750 progetti da esaminare,
con criteri di valutazione che hanno preso in
considerazione il prodotto finito ma anche
l'intero ciclo produttivo, dalla produzione al
consumo, al riciclo, all'ecocompatibilità.
Alla presentazione del libro, nel Salone d'Onore
della Triennale, ha assistito una platea tra cui
si riconoscevano progettisti e industriali che
hanno creato il design italiano.
I partecipanti alla tavola rotonda, (Carlo
Forcolini Presidente Adi Associazione per il
Design Italiano, Michele Perini Presidente
Assolombarda, Arturo dell'Acqua Bellavitis,
consigliere d'amministrazione della Triennale
di Milano, Massimo Zanollo, assessore
all'Industria della regione Lombardia ).
membri chiave del settore, oltre ad evidenziare
i criteri di scelta dei prodotti e ad anticipare
alcuni degli avvenimenti che saranno
organizzati nel 2004, cinquantesimo
anniversario del Compasso d'Oro, hanno
enunciato in coro la volontà di costituire un
gruppo coalizzato per promuovere il nostro
patrimonio nazionale culturale e produttivo.
Esiste la necessità impellente di sottolineare
e implementare la leadership mondiale di
Milano e della Lombardia nella cultura,
nell'industria e nell'università (il Politecnico di
Milano ha la Facoltà di Disegno Industriale più
grande al mondo) nel settore del prodotto di
qualità.
Ciò non toglie che industria ed istituzioni
debbano fare un grosso sforzo affinché il
design, che negli ultimi cinquant'anni ha
contribuito fortemente alla crescita economica
italiana possa, in un'unione di intenti,
contrastare il declino industriale.
Lo stesso Presidente della Repubblica Ciampi
ha spinto il governo a promuovere lo scorso
autunno il Primo Incontro Nazionale con il
Design che si è tenuto a Roma alla presenza
di ministri e autorità accomunati dalla volontà
di instaurare un dialogo tra imprese, progettisti
e istituzioni per risollevare l'economia partendo
anche dal progetto.
Nella crisi generale la strada da percorrere è
quella della qualità. Per avere maggiore qualità
e minori costi bisogna investire in tecnologia.
Bisogna allargare l'export verso nuovi mercati.
I comportamenti cambiano e gli oggetti devono
essere caratterizzati dall'innovazione. Sono
necessari incentivi e strategie legislative più
protettive per il settore, bisogna vagliare
normative europee in grado di proteggerci
contro la feroce
concorrenza asiatica
che sta minando il
settore.
Poltroncina con poggiapiedi Ravello, Produzione Poltrona Frau,
Progetto Antonio Ricardo (Oscar Niemeyer Studio)
Il perpetuarsi di
incontri sul design a
cui intervengono
personaggi pubblici
come il nobel Levi
Montalcini, che ci
invita a perseguire la
ricerca e
l'innovazione, come
il filosofo Massimo
Cacciari sempre più
partecipe a divulgare
visioni del design
fuori dagli schemi
Letto Clip, Produzione Molteni &C,
convenzionali,
Progetto Patricia Urquiola
testimoniano che
l'eredità storica del
progetto è sentita
come un patrimonio
collettivo da difendere
con sforzi comuni.
Altrettanto diffusa è
la percezione che tale
patrimonio ci stia
sfuggendo di mano
risvegliando il dovere
di contribuire alla sua
rinascita.
Asciugabiberon, Produzione Viceversa-Edizioni Design,
Progetto Lorenza Bozzoli, Elisa Gargan, Terri Pecora
Breva V 750,
Produzione Moto Guzzi,
Progetto Centro Stile
Lampada Shakti, Produzione Kundalini,
Progetto Marzio Rusconi Clerici con Laura Agnoletto
“D
ITINERARI D’ARCHITETTURA
opo il 1990 a Berlino è accaduto qualcosa di straordinario e unico per dimensione, quantità e qualità dei problemi e delle
questioni. In particolare è accaduto, vicenda
inusuale per qualsiasi altra città europea, che
la periferia, intesa come luogo fisico disgregato
e privo di elementi di urbanità "tradizionale"
fosse localizzata non verso i margini cittadini,
ma al centro della nuova città così come è
venuta riconfigurandosi dopo la caduta del
muro."
M. Casamonti (Lotus 107)
2
La capitale con la periferia
in centro
Berlino
a cura di Guido De Novellis
La caduta del Muro nel 1989 e la conseguente
riunificazione della Germania ha dato l'impulso
per un euforico rinnovamento totale della città.
Le trasformazioni necessarie per dotare Berlino
delle infrastrutture e degli edifici necessari
all'assunzione del suo nuovo ruolo politico
l'hanno resa "l'officina della riunificazione".
Con la caduta del Muro che dal 1961 ha fatto
di Berlino due entità separate e contrapposte,
la città si è trovata a dover riqualificare e a
poter sfruttare un'area immensa situata in
buona parte su quello che era stato il suo
centro storico, ridotto per decenni a rovine e
a capannoni semiabbandonati, come un assurdo sobborgo di una città anonima.
Non solo committenti pubblici, quali governo
federale e senato cittadino, ma anche investitori privati, locali e stranieri, hanno acquisito
lotti liberi su cui edificare le proprie sedi o
centrali o semplicemente edifici in vista di un
ottimistico sviluppo economico futuro anche
in funzione delle grandi risorse pubbliche
impiegate per il potenziamento della rete metropolitana e ferroviaria e delle telecomunicazioni. Questi ultimi anni sono caratterizzati
dagli innumerevoli concorsi indetti per dotare
Berlino di spettacolari progetti adeguati
all'assunzione del nuovo ruolo, ai quali hanno
partecipato alcuni dei più noti architetti del
mondo. A questi si aggiunga il grande coinvolgimento nel dibattito condotto attraverso le
più famose pubblicazioni specialistiche
riguardante le possibilità offerte dall'architettura
per definire un contesto urbano ottimale alle
soglie del nuovo millennio.
Alla luce di questo panorama ricco di stimoli,
l'ordine di Lecco sta organizzando un viaggio
studio a Berlino nel maggio 2004.
Chi fosse interessato può lasciare il proprio
nominativo in segreteria.
15
1
1. TOPOGRAFIA DEL TERRORE DI PETER ZUMTHOR
Opera dello svizzero Peter Zumthor, questo centro di documentazione e di studio sul nazismo,
Topografia del terrore, è costituito da sottili travi prefabbricate assemblate in orizzontale e
in verticale che formano la struttura portante come se si trattasse di una costruzione in
legno.
2
2. MUSEO EBRAICO DI DANIEL LIBESKIND
Questo nuovo edificio, destinato ad ampliare il preesistente palazzo barocco del Museo di
Berlino, è arrivato ad insidiare i fondamenti dell'approccio morfologico tipico di quegli anni:
un sottile corpo edilizio penetra profondamente nell'isolato, con un profilo drammaticamente
spezzato dal disegno di una saetta: lampo che si fa interpretazione progettuale contemporanea
delle figure del pensiero e della memoria storica berlinese e della delicata e drammatica
questione ebraica.
3
3. IL NUOVO REICHSTAG DI SIR N. FOSTER
Il progetto di riqualificazione, oggetto di concorso internazionale bandito nel 1992, è stato
realizzato dall'inglese Norman Foster, uno dei più famosi rappresentanti dello stile HighTech, che non senza polemiche, ha reinterpretato, con una fredda e precisa eleganza nelle
finiture, la pesante calotta in pietra sostituendola con una trasparente struttura in acciaio e
vetro. La struttura in acciaio della cupola, con diametro di 28 m. alla base ed un'altezza di
23,5 m., è l'unico segno visibile all'esterno del rinnovo dell'edificio. All'interno della nuova
cupola una struttura di acciaio conica ricoperta di specchi riflette la luce diurna nella Camera
Plenaria sottostante e contiene gli impianti di riscaldamento e ventilazione.
4. POSTDAMER PLATZ
Con i nuovi palazzi costruiti sui circa 590.000 mq di superficie, ha riassunto l'importanza
strategica del passato nella configurazione urbana berlinese, strettamente collegata e in
continuità visiva con il Kulturforum.
Attraverso i concorsi banditi direttamente dalle compagnie internazionali che si sono
impegnate nella ricostruzione a seguito del primo piano regolatore del 1991 assegnato al
progetto di Hilmer e Sattler, l'intervento è stato suddiviso in quattro comparti:
4a. Leipziger Platz, vinto da Hilmer e Sattler;
4b. Potsdamer Area Sony, assegnato a Murphy e Jahn;
4c. Potsdamer Area Debis (Daimler Benz) aggiudicato da R. Piano;
4d. Potsdamer Area Kothener Strasse (Asea Brown-Boveri) vinto da Giorgio Grassi.
4
4c
A
PAESAGGIO
Centrale idroelettrica Esterle a Cornate d'Adda
La riflessione applicativa
formulata dall’ “Osservatorio
territoriale di Lecco*”,
che ipotizza una modifica dei
parametri relativi alle modalità di
determinazione dell’impatto
paesistico dei progetti.
criteri di
valutazione
paesistica
di Massimo Dell’Oro
i fini di una corretta applicazione dei criteri
contenuti nella ormai nota D.g.r. n°7/110045
del 8/11/2002 e a completamento dell'articolo
apparso sull'ultimo numero di Notes,
l'Osservatorio dell'Ordine degli Architetti ha
concretizzato una proposta, un contributo che
si intende presentare, tramite la Consulta
Milanese, all'Unità Operativa Piani e Programmi
per la Valorizzazione Paesistica della Regione
Lombardia, in vista della scadenza del periodo
sperimentale ( marzo 2004) del deliberato
citato.
L'impostazione e la lettura del contributo è
quella, già ricordata, che punta l'attenzione
sulla limitatezza delle classificazioni proposte
per la valutazione paesistica dei progetti dalla
delibera regionale, che di fatto considerano
oggi qualsiasi intervento edilizio come elemento
(evento) perturbativo del paesaggio, negando
quindi alcuna valenza positiva ad alcun tipo di
progettazione, indipendentemente dal valore
intrinseco della stessa.
La proposta che si riporta in esemplificazione,
suggerita dall'osservatorio, consiste
nell'inserimento nel sistema tabellare previsto
per "il livello di impatto paesistico del progetto"
di una nuova colonna che permetta di attribuire
i valori positivi riscontrabili nelle proposte
progettuali nei confronti della loro influenza
sul paesaggio.
Si andrebbe ad individuare quindi più che un
livello di "impatto" un "grado di pressione del
progetto sul paesaggio" inteso come qualità
ed entità delle trasformazioni sul paesaggio.
In pratica tale livello, grado dovrebbe
discendere dalle valutazioni degli aspetti positivi
e/o negativi verificati sul paesaggio interessato
e potrebbe trovare espressione tabellare in tre
distinti livelli:
• livello base = accettabile
• livello medio = analisi e valutazioni da approfondire
• livello alto = non accettabile
Indicazioni esemplificative per la modifica dei
parametri tabellari.
Si è mantenuta per brevità la struttura tabulare
esistente, nella quale si propone l'aggiunta di
una specifica colonna che permetta di attribuire
i valori positivi riscontrabili nel progetto nei
confronti del paesaggio influenzato.
*Arch. Elio Mauri e Arch. Massimo Dell’Oro – Responsabili
“Osservatorio Territoriale”
Arch. Silvio Delsante – Coordinatore Scientifico
Con l'aggiunta di una colonna di valori riferiti
agli aspetti progettuali positivi verrebbero
evidenziati gli aspetti positivi riscontrabili in
modo esplicito e di conseguenza risulterebbe
maggiormente motivato, il grado di pressione
VALORI
SENSIBILITA'
MOLTO BASSA
BASSA
MEDIA
ALTA
MOLTO ALTA
1
2
3
4
5
INCIDENZA
1
2
3
4
5
COEFF. ABBATTIMENTO
QUALITA' ARCHITETTONICA
1,00
0,65
0,55
0,45
0,35
0,25
Classi di valori per la definizione delle soglie di intervento
VALORI
1-5
6 - 15
16 - 25
LIVELLI DI PRESSIONE
ACCETTABILE
ANALISI DA APPROFONDIRE
INACCETTABILE
sul paesaggio attribuibile al progetto.
I valori si intendono espressi come coefficienti
percentuali di riduzione della incidenza del
progetto come segue:
*
**
***
Nei casi inferiori ai significati di una normale edilizia non si da luogo
ad alcun abbattimento dei valori originali della tabella.
LIVELLI DI PRESSIONE
EDILIZIA NEGATIVA
NORMALE EDILIZIA
EDILIZIA QUALIFICATA
EDILIZIA CON SIGNIFICATO ARCHITETTONICO
EDILIZIA CON BUONA ARCHITETTURA
EDILIZIA ECCELLENTE
Esempio [2]
AMBIENTI CON VALORI ALTI:
A - sensibilità
B - incidenza
4
4
C - livello di pressione in luogo dell’impatto paesistico
16 (PROGETTO INACCETTABILE)
Con qualità architettonica eccellente (o buona) il progetto diventa
accettabile.
4 x 4 = 16 x 0,25 = 4 < 5
Esempio [3]
VALORI AMBIENTI MOLTO ALTI:
A - sensibilità
B - incidenza
5
5
C - livello di pressione in luogo dell’impatto paesistico
25 (PROGETTO TOT. INACCETTABILE)
VERIFICA ESEMPLIFICATIVA DI APPLICAZIONE
Con qualità architettonica eccellente
5 x 5 = 25 x 0,25 = 6,25 (Progetto da approfondire)
Esempio [1]
SOGLIA CON VALORI AMBIENTALI MEDI CON VALORIZZAZIONE
(EDILIZIA QUALIFICATA) DEI SIGNIFICATI ARCHITETTONICI
Esempio [4]
AMBIENTE CON VALORI MOLTO ALTI:
A - sensibilità
B - incidenza
3
3
C - livello di pressione in luogo dell’impatto paesistico
9 (PROGETTO DA VERIFICARE)
Con abbattimento dovuto alla qualità architettonica il progetto diventa
accettabile a partire dall'edilizia qualificata.
3 x 3 = 9 x 0,55 = 4,95 < 5
A - sensibilità
B - incidenza
5
5
C - livello di pressione in luogo dell’impatto paesistico
25 (PROGETTO TOT. INACCETTABILE)
Con edilizia negativa rimane inaccettabile
5 x 5 = 25 x 1 = 25 (Progetto totalmente inaccettabile)
Con coefficiente 1 vale tabella della DGR 8/11/02
Ex stabilimento ditta Aldè -1920 a Lecco
17
BIOARCHITETTURA
Immagine aerea del lago di Lecco
tratta dal “Piano del paesaggio lombardo - Piano territoriale paesistico
regionale” della Regione Lombardia
Un convegno sull'acqua
per promuovere il principio
di sostenibilità ambientale
progetto
acqua:
uso e riuso
di Antonella Corti
O
gnuno di noi sa cosa cos'è l'acqua nelle
sue molteplici forme ed utilizzi: la pioggia,
il fiume, il mare, l'oceano o usata dall'uomo
per innaffiare le piante, riempire un bicchiere
o una vasca.
Il convegno promosso dalla sezione di Lecco
di Bioarchitettura, a metà dicembre dell'anno
scorso, ha cercato di sviscerarne i significati
in relazione al comportamento dell'uomo nello
spazio architettonico e ad un suo utilizzo più
consapevole, in linea con i principi della sostenibilità ambientale.
Il tema dell'acqua è quindi stato trattato sotto
due aspetti principali: come elemento naturale
e paesaggistico con il quale l'architettura deve
rapportarsi anche esteticamente e come risorsa naturale da salvaguardare.
Herbert Dreiseitl attraverso alcuni suoi lavori
ha illustrato come, mediante un approccio
interdisciplinare e partecipato, la funzione
estetica dell'acqua ed un suo utilizzo più attento
ad evitarne sprechi mediante una gestione
meno tecnicizzata e più "naturale", possono
coincidere dando vita ad architetture che non
si insediano nel paesaggio, ma ne divengono
parte integrante. In questo modo, inoltre, non
solo si evita che l'acqua possa diventare una
minaccia per l'uomo, ma si trasforma anche
in elemento di benessere per l'uomo.
I tecnici del Comune di Brescia hanno presentato la loro esperienza sull'adozione della "rete
duale" dell'acqua in un progetto di edilizia
residenziale pubblica mirato a sviluppare un
uso più sostenibile di questa risorsa naturale.
Sul tema di un suo utilizzo più sostenibile e
funzionale, l'ingegner Cerveglieri ha parlato
del risparmio energetico, mediante l'uso e il
riuso dell'acqua degli impianti di climatizzazione.
Sono state inoltre presentate delle soluzione
tecniche per il risparmio del consumo dell'acqua
potabile e del recupero dell'acqua piovana e non
da ultimo sono stati affrontati gli aspetti legislativi
e le esperienze di razionalizzazione dell'uso delle
risorse idriche in ambito locale.
SPORT
18° Campionato Italiano di sci
per Architetti
12° Campionato Italiano di sci
per Ingegneri
6° Campionato Europeo di sci
per Architetti e Ingegneri
architetti
sulle nevi:
programma
di Alfredo Combi
N
ei giorni 10 - 12 marzo 2004, si rinnova la
sfida sulle nevi.
Come anticipato in occasione della chiusura
dello scorso campionato, quest'anno la manifestazione si svolgerà nella stazione sciistica
di Roccaraso (AQ), organizzata dagli Ordini
Professionali della Provincia dell'Aquila, con
il patrocinio dei Consigli Nazionali.
La squadra di Lecco, ben rappresentata dai
campioni nazionali Davide Bergna nello slalom
e Francesco Giordano del fondo, oltre a tanti
altri validi partecipanti, sta completando gli
allenamenti e si presenterà in perfetta forma
alla manifestazione del mese prossimo.
L'intento ambizioso è rivolto alla riconquista
del prestigioso titolo di Ordine Campione Italiano già ottenuto nelle passate edizioni.
Tali risultati sono ottenuti nelle due specialità
per merito di una squadra formata da validi
elementi, per la maggior parte giovani, che sa
competere e primeggiare su altre agguerrite
formazioni provenienti da tutte le Provincie.
Il responsabile Alfredo Combi è ottimista e non
ha dubbi sull'esito di un risultato di prestigio.
Il Campionato ha raggiunto un livello agonistico
di primissimo piano, perdendo forse parte dello
scopo che aveva inizialmente, di svago.
Rimane comunque sempre motivo di incontro,
nuove conoscenze e amicizie, scambio di
esperienze professionali.
La possibilità di riflessione sulle problematiche
della professione dimostra che anche in queste
occasioni servono a confrontarsi e accrescono
il bagaglio umano culturale e professionale.
La partecipazione dei Responsabili Nazionali
nella persona del Presidente Arch. Raffaele
Sirica e del Segretario Arch. Luigi Mirizzi conferma che la manifestazione diventa sempre
più importante, conosciuta e partecipata.
[Presso la sede dell'ordine è disponibile la
documentazione per potersi iscrivere]
19
20
normative
di Diego Toluzzo
Legge Biagi
Gli obblighi del professionista e dell'impresa per garantire
la regolarità dei lavori, la sicurezza sul cantiere e l'emersione
del lavoro sommerso
Di seguito si elencano i riferimenti a norme (Statali e
Regionali) intervenute o modificative alla materia
edilizia ed urbanistica emesse nel 2003.
Al di là del fatto che ognuna assume importanza ovvia
nell'iter della nostra professione evidenzio quanto
all'art. 86 del D.L. 276 del 10/09/2003 (Legge Biagi)
poiché, sebbene in sordina, ritengo sia una delle
norme tese a modificare sia gli impegni sia i rapporti
da tenere per garantire la situazione di "regolarità"
dei lavori da eseguirsi e che coinvolge: il professionista
presentante, l'Amministrazione Comunale ed il suo
U.T.C., oltre che la parte direttamente interessata cioè
l'impresa esecutrice dei lavori.
Questo si rende possibile grazie all'obbligatorietà di
presentare al Comune, prima di iniziare i lavori o
comunque contestualmente alla presentazione della
D.I.A., oltre che gli estremi dell'impresa che eseguirà
i lavori, anche una dichiarazione che descriva l'organico
medio annuo dei dipendenti dell'impresa, indicando
anche la qualifica e il contratto collettivo applicato e
la dichiarazione di regolarità contributiva INPS e INAIL.
Infatti l'art. 86 della legge Biagi apporta delle modifiche
all'art. 3 del decreto legislativo 494/1996 relativo alla
sicurezza sui cantieri.
In particolare al comma 8 dell'art. 3 sono stati aggiunti
i punti b), b-bis) e b-ter) che impongono quanto sopra
accennato.
Nello specifico i nuovi punti impongono al committente
o al responsabile dei lavori allo scopo di garantire la
sicurezza sui cantieri e l' emersione del lavoro sommerso:
• il punto b) aggiunto al comma 8 dell'art. 3 (d. lgs.
494/1996) prevede che i committenti o i responsabili
dei lavori, anche nel caso di affidamento dei lavori
ad un'unica impresa, oltre ad adempiere a quanto
previsto alla lettera a) del citato articolo 3, devono
chiedere alle imprese esecutrici una semplice dichiarazione dell'organico medio annuo ed una dichiarazione relativa al contratto collettivo, applicato ai
lavoratori dipendenti;
• il punto b-bis) aggiunto al comma 8 dell'art. 3 (d.
lgs. 494/1996) prevede che i committenti o i responsabili dei lavori, sono tenuti a chiedere una certificazione di regolarità contributiva all'INPS e all'INAIL.
Questo certificato altro non è che una dichiarazione
degli Enti previdenziali ed assistenziali con la quale
viene dichiarato che le imprese richiedenti sono a
posto con gli adempimenti previdenziali ed assistenziali poiché hanno sempre versato i contributi e che
non ci sono contenziosi aperti con gli enti stessi.
Tale certificato può essere rilasciato, oltre che
dall'INPS e dall'INAIL, per quanto di rispettiva competenza, anche dalle casse edili le quali stipulano
una apposita convenzione con i predetti istituti al
fine del rilascio di un documento unico di regolarità
contributiva;
• il punto b-ter) aggiunto al comma 8 dell'art. 3 (d.
lgs. 494/1996) prevede che i committenti o i responsabili dei lavori, debbano trasmettere all'amministrazione concedente, prima dell'inizio dei lavori
oggetto della concessione edilizia o all'atto della
presentazione della denuncia di inizio attività, il
nominativo dell'impresa esecutrice dei lavori unitamente alla documentazione di cui alle lettere b) e
b-bis).
Ove il comma 8 art. 3 D. Lgs. 494/96 così come
modificato dall'art. 86 della legge Biagi diventa:
D.Lgs. 494/96 Art. 3 (Obblighi del committente o del
responsabile dei lavori)
8. il committente o il responsabile dei lavori, anche
nel caso di affidamento dei lavori ad un'unica impresa:
a) verifica l'idoneità tecnico-professionale delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi in
relazione ai lavori da affidare, anche attraverso
l'iscrizione alla camera di commercio, industria e
artigianato;
b) chiede alle imprese esecutrici una dichiarazione
dell'organico medio annuo, distinto per qualifica,
nonché una dichiarazione relativa al contratto
collettivo stipulato dalle organizzazioni sindacali
comparativamente più rappresentative, applicato
ai lavoratori dipendenti;
b-bis) chiede un certificato di regolarità contributiva.
Tale certificato può essere rilasciato, oltre
che dall'INPS e dall'INAIL, per quanto di
rispettiva competenza, anche dalle casse
edili le quali stipulano una apposita convenzione con i predetti istituti al fine del rilascio
di un documento unico di regolarità contributiva;
b-ter) trasmette all'amministrazione concedente,
prima dell'inizio dei lavori oggetto della
concessione edilizia o all'atto della presentazione della denuncia di inizio attività, il
nominativo dell'impresa esecutrice dei lavori
unitamente alla documentazione di cui alle
lettere b) e b-bis).
Ad oggi gli Istituti interessati dalle norme, e che
dovrebbero rilasciare le certificazioni richieste, si
stanno attrezzando per l'abbisogno.
Nel frattempo, visto che non è possibile sopperire
altrimenti, qualche Amministrazione Comunale accetta
autocertificazioni.
ELENCO NORME NAZIONALI E REGIONALI IN MATERIA DI EDILIZIA ED URBANISTICA
EMESSE NEL 2003 ANCHE A MODIFICA DELLE PRECEDENTI
*norme riportate solo per estratto (articoli
di interesse per gli enti locali e per i tecnici)
NORMATIVA STATALE
Edilizia e urbanistica
Provvedimento
Titolo (o estratto dal titolo)
* Aggiornamento
legge 28 febbraio 1985, n. 47
Norme ...... controllo attività urbanistico edilizia
e sanatoria opere abusive (condono)
* legge n. 326 del 2003
legge 23 dicembre 1994, n. 724
Misure di razionalizzazione della finanza pubblica
* legge n. 326 del 2003
legge 8 ottobre 1997, n. 352
Disposizioni sui beni Culturali (Veltroni)
* legge n. 291 del 2003
legge 21 novembre 2000, n. 353
Legge quadro in materia di incendi boschivi
* legge n. 350 del 2003
D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380
Testo unico delle disposizioni legislative
e regolamentari in materia edilizia (con Allegato)
legge n. 326 del 2003
legge 25 ottobre 2003, n. 326
Conversione in legge del d.l. n. 269 del 2003:
Disposizioni urgenti per favorire lo sviluppo e per
a correzione dell'andamento dei conti pubblici
* legge n. 350 del 2003
REGIONE LOMBARDIA
Circolari Regione Lombardia
Provvedimento
Titolo (o estratto dal titolo)
* Aggiornamento
legge r. 5 aprile 1976, n. 8
Legge forestale regionale
l.r. n. 3 del 2003
legge r. 5 gennaio 2000, n. 1
Riordino del sistema delle autonomie in Lombardia.
Attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998,
n. 112
* l.r. n. 3 del 2003
legge r. 15 gennaio 2001, n. 1
Disciplina dei mutamenti di destinazione d'uso
di immobili e norme per la dotazione di aree
per attrezzature pubbliche...
l.r. n. 14 del 2003
legge r. 4 agosto 2003, n. 14
Integrazione alla legge regionale 15 gennaio 2001, n. 1
legge r. 29 settembre 2003, n. 17
Norme per il risanamento dell'ambiente,
bonifica e smaltimento dell'amianto
* norme riportate solo per estratto (articoli
di interesse per i tecnici delle p.a.)
(pdf)
21
22
letture
musica
di Gerolamo Ferrario
di Gerolamo Ferrario
Paolo Rumiz
Elbow
Edizioni Feltrinelli - 2003
genere: Traveller
V2 Music - 2003
“I
A
È ORIENTE
n Europa l'Oriente non c'è più,... l'hanno rimpiazzato con un freddo monosillabo astronomico:"Est". Ma l'Oriente era un portale che schiudeva
mondi nuovi, l'Est è un reticolato che esclude" ( E'
Oriente, Chiamiamolo Oriente: Berlino-Istambul in
treno, pag. 84)
Questa fondamentale differenza è la tesi basilare del
lavoro di Paolo Rumiz, giornalista triestino del quotidiano "La Repubblica", che ci presenta un appassionato viaggio nell'Europa danubiana di oggi, lacerata
e disperata, sempre più abbandonata alla sua tragedia
dal resto del continente.
"E' Oriente" è una raccolta di sei reportage, quattro
già pubblicati in forma ridotta su giornali o riviste e
due inediti, di viaggi compiuti dall'autore dal 1998 al
2001. I mezzi di locomozione usati (bicicletta, treno,
chiatta) ci indicano chiaramente che non c'è in lui
l'ossessione della meta finale da raggiungere il più
rapidamente possibile, come avviene nell'odierno
turismo di massa da villaggi stereotipati, ma che il
fine è il viaggio stesso con il suo ritmo lento per
registrare e riportare le sensazioni dettate dai paesaggi
attraversati, dai diversi climi politici e sociali e, soprattutto, dalle persone con le loro drammatiche esperienze
quotidiane di vita. Allora attraversare, spesso sedendo
fianco a fianco con le ansie e la disperazione della
gente, paesi come la Slovacchia, l'Ucraina, la Moldavia,
la Bulgaria, l'Ungheria, la Turchia, significa capire che
il mitico Oriente della nostra memoria è oggi diventato,
con la disgregazione dell'impero comunista che ha
prodotto cruente esplosioni di secessione etnica e
l'introduzione selvaggia del sistema di mercato, solo
un "Est" geografico, un mondo che, noi "occidentali",
percepiamo sempre più periferico e minaccioso per
i riflessi che ha sul "nostro" mondo e sulla" nostra"
cultura.
Un libro ricco anche di paesaggi
incantati, di villaggi pietrificati
del periodo austro-ungarico, di
folgoranti frammenti dei fasti
dell'impero ottomano, di scorci
di città quali Berlino, Vienna,
Istambul, unite dallo scorrere
contorto e maestoso del Danubio, eterno ed indifferente
testimone delle sanguinose
tragedie che, da sempre, hanno
devastato ed estenuato questa
immensa parte, almeno per gli
atlanti geografici, d'Europa.
CAST OF THOUSANDS
due anni di distanza dall'ottimo esordio di "Asleep
in the back", è uscito l'atteso nuovo album degli
Elbow, gruppo di Manchester capitanato dal vocalist
Guy Garvey. E l'attesa non è certo andata delusa:
questo "Cast of thousands" rappresenta un sicuro
passo avanti per la maggiore omogeneità dei brani
rispetto al precedente lavoro e si candida
autorevolmente come uno dei migliori dischi dell'anno,
a conferma della vivacità e originalità dell'attuale
scena musicale inglese.
Il genere musicale degli Elbow è un progressive-rock
romantico con venature psichedeliche e analogie con
il dark-folk degli ormai famosi Radiohead del grande
Tom Yorke ma senza la loro cupa e disperata
malinconia. Qua e là nel disco affiorano reminiscenze
e riferimenti dal glorioso passato: i Pink Floyd del
periodo più recente con le inflessioni e le vocalità di
Roger Waters; i Genesis e soprattutto i lavori da
solista di Peter Gabriel; poi echi di Caravan e del folkjazz colto dei Pentangle. Il tutto originalmente
rielaborato e rinvigorito da un sapiente uso
dell'elettronica, da una costruzione armonica intrigante
dove le tastiere (sintetizzatori, organi hammond,
pianoforti e piani elettrici) la fanno da padrone in
un'atmosfera potente e solenne, resa quasi mistica
dall'aggiunta di archi e da possenti cori gospel.
In definitiva uno dei migliori album dell'anno per una
band in rapida ascesa verso un futuro da star di prima
grandezza.
TRACKLIST:
• Ribcage
• Fallen Angel
• Fuggitive Motel
• Snooks ( progress report)
• Switching off
• Not a job
• I've got your number
• Buttons and zips
• Crawling with idiot
• Grace under pressure
• Flying dream
GRP engineering
02/04
www.grafocom.it
Ti aspettiamo
a prendere
“il dolce” da noi
“EUROCUCINA” - 14/19 APRILE 2004 - PAD. 15 - CORSIA A-4 - STAND A-13/A-15
POLARIS
SpA - PONTIDA (BG) - www.polarisspa.com
segnalazioni culturali news tecnologiche
di Tiziana Lorenzelli
Montagna arte scienza mito
fino al 17 aprile 2004
Mart di Rovereto
www.mart.trento.it
Il Mart di Rovereto presenta una
straordinaria mostra che attraVesuvius, Andy Warhol
verso l'opera di artisti e scienziati
ripercorre un grande mito: la montagna.
Sei secoli di arte e di scienza a confronto, dal Cinquecento
ad oggi, in un percorso che si sviluppa in tutte le 35 stanze
del museo progettato dal celebre architetto Mario Botta.
Oltre 400 opere tra dipinti, sculture, incisioni, libri rari,
strumenti scientifici, espressioni e strumenti di personaggi
da Friedrich a Cézanne a Warhol, da Galileo Galilei a Goethe.
Dalla rappresentazione della natura nei vari linguaggi espressivi di epoche e movimenti agli strumenti di lettura che hanno
aiutato a comprenderne l'essenza, fino all'allarme dato dallo
sfrenato consumismo concausa del collasso ambientale.
Canova
fino al 12/04/2004
Museo Civico - Bassano del Grappa (Vi)
www.mostracanova.it - Call Center numero verde: 800.685.644
Venezia fra arte e guerra, 1866 - 1918.
Opere di difesa, patrimonio culturale, artisti, fotografi
fino al 21/03/2004
Museo Correr - Sale Monumentali della Biblioteca Marciana
e Museo Storico Navale - Venezia
[email protected] - www.museiciviciveneziani.it
La reggia rivelata
fino al 31/05/2004 - Palazzo Pitti - Firenze
Tel. 055.2654321 - 2654321
Disegnare nelle città. Architettura in Portogallo 2004
fino al 28/03/2004
Triennale di Milano - viale Alemagna 6
Tel. 02 724341 - [email protected] - www.triennale.it
Il Gran Teatro del Mondo.
L'Anima e il Volto del Settecento
fino al 12/04/2004
Palazzo Reale - Piazza Duomo - Milano
www.granteatrodelmondo.it - Call center Charta: tel. 199.207.407
Gli Etruschi a nord del Po. Le fasi di età arcaica
dell'abitato del Forcello di Bagnolo San Vito
Milano fino al 30/03/2004
Cripta di S. Maria della Vittoria - Via E. De Amicis 11
Tel. 02 875503
Le Civiltà del Perù da Chavin agli Inca
fino al 12/4/2004
Castello Sforzesco - Museo delle Arti Decorative (sala 30)
Tel. 02 88463833
25
Luminex
www.luminex.it
Luminex è un tessuto innovativo che può emettere luce
propria di differenti colori.
Lavorando sulle fibre ottiche
utilizzate per seguire i movimenti di particelle elementari negli esperimenti di fisica
nucleare, dopo numerosi tentativi gli scienziati sono
riusciti ad integrare le fibre luminose nei filati, illuminandoli.
Dalla scoperta delle fibre ottiche, nei primi anni '70, molti
hanno cercato di illuminare i materiali, ma solo utilizzando
un microchip di produzione Caen, (maggior compagnia
di produzione elettronica per la fisica nucleare, presente
anche nei settori aerospaziale, microelettronica, biomedicale, information technology), con un lavoro di
equipe con l'azienda di tessuti Fit, e la compagnia svizzera
Tabio, si è riusciti ad ottenere un risultato.
Il tessuto può essere utilizzato per vari impieghi, dalla
moda all'arredo. Si può immaginare anche che prossimamente venga inserito nei vetri stratificati per illuminare
le finestre di notte con effetti unici.
Disney brevetta il software di progettazione 4-D
Per realizzare la Disney's Expedition Everest, la replica del
Monte Everest, alta 60 metri, che sta per essere ultimata a
Disneyworld in Florida, la Disney ha messo a punto un
software che scompone
l'immagine tridimensionale
di un progetto complesso
traducendola direttamente in
elementi costruttivi, e riesce
a ricostruirne passo per
passo la sequenza di assemblaggio.
L'idea del software, che ha
richiesto investimenti da un
milione di dollari e che ora
è in vendita, è nata dalla
esigenza di organizzare le
centinaia di lavoratori di
contractor indipendenti che
stanno lavorando simultaneamente per erigere le 1200
tonnellate di acciaio della
struttura, e dalla necessità di
abbattere i costi dovuti agli
errori di realizzazione e di assemblaggio dei singoli componenti.
(da Forbes, 27 Ottobre 2003)
Rendering in 4-D della Disney's Expedition Everest
26
l’avvocato risponde
di Giuliana Valagussa, avvocato
DOMANDA:
desidererei dei chiarimenti in merito alla tutela legale
che l'architetto può esperire nel caso di mancato pagamento delle prestazioni professionali resa al committente.
Esistono procedure semplici e veloci per il recupero dei
crediti professionali?
P
per questo motivo la conoscenza delle procedure
per il recupero dei crediti rappresenta un vademecum indispensabile anche per l'architetto.
La corretta gestione del recupero dei crediti da prestazioni professionali inizia anzitutto con l'accorgimento
di richiedere sempre al committente, indipendentemente dalla natura, difficoltà e quantità delle prestazioni
oggetto dell'incarico, la firma del disciplinare.
Per i lavori di ordine minore non sarà necessario un
contratto complesso o articolato in numerose clausole,
ma anche la sottoscrizione della carta intestata del
professionista compilata sommariamente con
l'elencazione, per quanto possibile puntuale, delle
operazioni demandate dal committente all'architetto.
La sottoscrizione dell'incarico, oltre a rappresentare
un ottimo deterrente per il cliente che in futuro volesse
sottrarsi dall'obbligo di pagamento, costituisce idonea
prova scritta del rapporto professionale da cui scaturisce il credito che potrà essere poi azionato in via
legale.
Qualora infatti il committente, nonostante l'invio della
parcella e dei solleciti di pagamento, che sarebbe
buona norma inoltrare a mezzo di raccomandata con
ricevuta di ritorno o a mezzo fax, per la prova della
data certa dell'invio, non provvedesse al saldo, sarà
necessario agire in giudizio.
Al riguardo, due sono le modalità giudiziali utilizzabili:
il ricorso per decreto ingiuntivo e la causa ordinaria.
Quest'ultima ha inizio con la notifica di un atto di
citazione, ovvero un atto con cui viene convenuto in
causa, avanti il Giudice competente, il proprio debitore,
del quale è richiesta la condanna al pagamento della
somma di denaro dovuta per le prestazioni professionali rese.
La causa ha i tempi propri del contenzioso civile e
quindi si attesta su una durata di almeno due anni
prima della pronuncia della sentenza. Al primo grado
di giudizio possono poi seguire l'appello ed il ricorso
per Cassazione. V'è però da ricordare che le sentenze
sono tutte provvisoriamente esecutive. Quindi anche
al termine del primo grado di giudizio il professionista
vincente nella causa potrà subito agire per pretendere
l'esecuzione della sentenza.
Poiché chi agisce in giudizio è onerato dal dovere di
provare l'esistenza del proprio credito e la sua quantificazione, spesso nella pratica diviene di fondamentale
importanza la dimostrazione, in corso di causa, dello
svolgimento di determinate prestazioni da parte
dell'architetto.
novità fiscali
di Paolo Ripamonti, commercialista
Condono edilizio
Il D.L. 269/2003 ha introdotto anche un condono
edilizio di opere edili in tutto o in parte abusive. La
relativa disciplina è rimessa all'autonomia delle Regioni. Gli abusi sanabili devono rientrare nelle tipologie
di illecito previste da detta disciplina, devono esistere
al 31.3.2003 e non devono eccedere oltre il 30% della
volumetria originaria oppure un ampliamento superiore
a 750 metri cubi. Se riguarda intere nuove costruzioni
residenziali, ferma restando che ogni istanza non
dovrà superare 750 metri cubi, l'intera costruzione
non dovrà superare i 3.000 metri cubi.
Il termine fissato per la presentazione dell'istanza di
condono è il 31 marzo 2004.
Riapertura dell'affrancamento valore
delle partecipazioni e terreni
Viene ulteriormente riaperta al 16 marzo 2004 la
possibilità di rivalutare, mediante perizia, il valore di
partecipazioni non negoziate in mercati regolamentati
e terreni (sia edificabili che non) posseduti al 1.1.2003
da persone fisiche, società semplici, enti non commerciali e soggetti non residenti. Ciò allo scopo di
ridurre eventuali possibili plusvalenze da future cessioni degli stessi. L'imposta sostitutiva è del 4% (2%
per le partecipazioni non qualificate) sui valori di
perizia e può essere rateizzata.
Aliquota sulle manutenzioni edilizie
L'aliquota del 10% sulle manutenzioni ordinarie e
straordinarie su edifici a prevalente destinazione
abitativa era stata prorogata fino al 31.12.2003 pertanto
dal 1° gennaio 2004 le manutenzioni ordinarie e
straordinarie tornano con l'aliquota ordinaria del 20%.
Sono comparsi articoli di stampa che ventilano una
riapertura di questa agevolazione che, allo stato, non
è vigente.
Termini di presentazione della dichiarazione
di successione
Attraverso modifiche all'art. 31 del D.Lgs. 346/90
(Testo Unico delle Imposte sulle successioni) viene
modificato il termine di presentazione delle dichiarazioni di successione da sei mesi a dodici mesi.
Proroga detrazione fiscale interventi
di recupero del patrimonio edilizio
Viene prorogato a tutto il 2004 il termine per
l'esecuzione di interventi di recupero del patrimonio
edilizio ivi compresa la bonifica dell'amianto. L'aliquota
di detrazione fiscale IRPEF viene portata al 41%
mentre il limite di spesa per il 2004 passa a ¤
60.000,00. Per gli interventi iniziati prima del 2004
(dal 1° gennaio 1998), dovrà tenersi conto del nuovo
limite per le spese da sostenersi nel 2004 scomputando le spese già sostenute.
La stessa agevolazione viene altresì prorogata per
(segue l’avvocato risponde)
Infatti il correlato diritto a pretenderne il pagamento
postula la preventiva dimostrazione della loro erogazione, e quindi suggerisco di porre molta attenzione,
nella gestione del rapporto professionale, alla formazione delle prove c.d. documentali per superare, in
caso di contestazione, le eccezioni di inadempimento
che usualmente i clienti debitori sollevano in simili
casi.
L'altro rimedio giudiziale sopra citato consiste invece
in una sorta di procedimento abbreviato e monitorio,
con cui si chiede al Giudice l'emissione di ingiunzione
di pagamento nei confronti del proprio debitore, per
la somma pari al credito professionale.
Per ottenere il decreto è però indispensabile che il
professionista alleghi alla domanda da depositare al
Giudice la parcella pro-forma da esso sottoscritta e
vidimata, approvata e liquidata dal competente Ordine
professionale di appartenenza.
La parcella vidimata dall'Ordine costituisce la prova
scritta e titolo idoneo per l'emissione del decreto
ingiuntivo nei confronti dei privati, oltre che nei confronti
di un comune e di altre pubbliche amministrazioni.
Anche presso l'Ordine degli Architetti di Lecco viene
svolto il servizio di liquidazione dalla competente
Commissione parcelle.
Chiunque fosse interessato potrà contattare la Segreteria dell'Ordine per chiarimenti.
(segue novità fiscali)
l'acquisto di immobili completamente ristrutturati. La
detrazione è commisurata al 25% del prezzo di vendita
indicato in atto con un massimo di ¤ 60.000.
L'intervento deve essere completato entro il 31.12.2004
mentre l'atto di vendita deve seguire entro il 30.6.2005.
Aumento dei moltiplicatori ai fini della determinazione
dei valori immobiliari
A far data dal 1° gennaio 2004 i moltiplicatori previsti
ai fini delle imposte di registro, ipotecarie e catastali
(e di conseguenza per le successioni) per la determinazione del limite oltre il quale l'Ufficio Finanziario
non può rettificare i valori dichiarati negli atti compravendita vengono aumentati del 10%. Poiché la modifica
interviene sui moltiplicatori e non sulle rendite (già
rivalutate del 5%) avremo così che i nuovi moltiplicatori
sono:
110 per le abitazioni (categorie catastali da A1 ad A9
e C esclusi i negozi C1), 37,4 per i negozi C1 e E, 55
per gli uffici (A10) e categorie D e 82,5 per i terreni
non edificabili. Stante il preciso riferimento, la modifica
non sembra interessare i trasferimenti soggetti ad
IVA e, sembrerebbe non rilevare ai fini ICI.
Per affinità di argomento segnalo l'importante sentenza
di Cassazione sez.V n.10037 del 24.6.2003 rinvenibile
nel sito del Ministero delle Finanze (Agenzia delle
Entrate - Documentazione tributaria) che individua
uno stretto legame tra moltiplicatori e saggio di fruttuosità degli immobili e pertanto se il moltiplicatore è
50 il saggio di fruttuosità deve necessariamente essere
del 2% ad evitare le discrasie che si sono verificate
nella determinazione delle rendite catastali da parte
degli Uffici del Territorio.
l’esperto risponde
di Gerolamo Ferrario
DOMANDA:
Come si calcolano gli oneri di urbanizzazione?
l calcolo degli oneri di urbanizzazione (Legge
Isuoli)
28//01/1977 n.10 - Norme per la edificabilità dei
da versare ai Comuni è un semplice prodotto
ottenuto moltiplicando la volumetria di progetto,
per gli edifici residenziali, o la superficie lorda di
pavimento, per gli edifici a destinazione non residenziale, per i rispettivi costi unitari a metro cubo
o metro quadrato vigenti nel Comune che, normalmente, sono aggiornati annualmente.
Gli unici interventi che richiedono alcune valutazioni
sono quelli di restauro, risanamento conservativo
e ristrutturazione per i quali si deve presentare un
computo metrico estimativo delle opere in progetto
redatto utilizzando i prezzi ricavati dai listini della
C.C.I.A.A. (solitamente quella della provincia di
Milano).
In questi particolari casi, ai sensi dell'Art. 4 della
L.R. n. 60/1977 - Norme di attuazione della Legge
n.10 , gli oneri di urbanizzazione, se dovuti, si
possono calcolare con il consueto sistema utilizzando la volumetria o la superficie lorda di pavimento
reali come già detto (comma 6 dell'Art.4), oppure,
in alternativa, si può utilizzare un "superficie virtuale"
che viene ottenuta dividendo il costo totale del
preventivo delle opere in progetto per il costo a
metro quadrato di costruzione (per intenderci quello
che si utilizza per il calcolo del costo di costruzione)
; nel caso di edifici non residenziali si utilizza
direttamente il risultato ottenuto (comma 5a) mentre,
per gli edifici residenziali, tele risultato deve essere
quadruplicato (comma 5b).
Ovviamente la scelta di una modalità di calcolo
rispetto all'altra è determinata dal vantaggio economico che può derivare alla committenza e pertanto è necessario che sia attentamente valutata
e esplicitamente richiesta.
27
28
concorsi premi corsi
bacheca
CORSO DI BIOARCHITETTURA
L'Istituto Nazionale di Bioarchitettura - sezione di Lecco
intende promuovere ed organizzare un Corso base di 1°
livello rivolto a professionisti e tecnici operanti nel settore
delle costruzioni e della progettazione ambientale, a
studenti, amministratori, insegnanti e a tutti coloro a cui
sta a cuore lo sviluppo coerente del nostro pianeta e la
qualità della vita.
Lo scopo del corso è fornire informazioni ed aggiornamenti
nell'ambito delle problematiche costruttive ed ambientali,
creando opportunità per venire a contatto con lo stato
dell'arte e con le soluzioni più innovative nel settore della
progettazione sostenibile.
Il corso si svolgerà a Lecco dall'inizio di ottobre alla metà
di dicembre 2004 e sarà tenuto da esperti del settore e
cultori della materia, si articolerà in lezioni teoriche e
visite tecniche, a cadenza settimanale, per un totale di
100 ore complessive.
Tra gli obiettivi specifici del corso si possono identificare:
• promozione di un atteggiamento critico e consapevole
nei confronti delle problematiche ambientali e lo sviluppo
di nuove conoscenze interdisciplinari.
• aiuto alla comprensione della terminologia relativa alla
bioedilizia ed alle tecnologie proprie del settore delle
costruzioni.
• elaborazione di nozioni specialistiche, di criteri valutativi
e di metodologie di progetto per la gestione e la progettazione degli spazi abitativi e del territorio.
Al termine del corso verrà rilasciato da Bioarchitettura
Istituto Nazionale un attestato di frequenza.
Per maggiori informazioni contattare l'Arch. Luca Castelli
presso l'Istituto o [email protected]
Tel. 0341 283030 - [email protected]
AAA Cercasi Offresi
Studio di Architettura cerca per inserimento
proprio organico collaboratore diplomato o
laureato con esperienza di cantiere e conoscenze informatiche Office, Autocad e Allplan.
Inviare c.v. a [email protected]
Sono disponibili presso la Segreteria dell’Ordine altri curricula di persone che offrono e
cercano collaborazione.
IMPORTANTE:
È disponibile presso la sede dell’Ordine il nuovo Albo.
I signori iscritti sono pregati di ritirare la propria
copia.
LIVING FORUM
Si terrà a Villa Erba a Cernobbio il 23 e 24 Giugno 2004,
il National Business meeting dedicato alla casa innovativa:
domotica, automazioni, risparmio energetico, materiali
biocompatibili, arredamento specializzato. Dedicato ad
architetti, progettisti, installatori, imprese, per informare
sulle nuove applicazioni e sulle tendenze
nella realizzazione degli alloggi intelligenti.
[email protected] - www.business-forum.it
Agorà sas [email protected]
CONCORSO DI IDEE PER UN CENTRO SOCIO-RICREATIVO DA
REALIZZARE SULL'AREA PUBBLICA DENOMINATA "NAVA"
COMUNE DI OLGIATE MOLGORA (LC)
Via Stazione n. 20 - Tel. 039 9911230 - Fax: 0399910614
Pubblicazione bando: 04.02.2004 / Scadenza iscrizione:
20.03.2004 / Consegna elaborati: 13.07.2004 (ore 12.00)
Il bando e il calendario completo delle scadenze sono
scaricabili al sito: www.comune.olgiatemolgora.lc.it
Ulteriori aggiornamenti e notizie sono consultabili
sul sito dell’Ordine
www.lc.archiworld.it
Valmadrera (Lecco) via xxv Aprile, 74 www.eluce.it - tel. 0341583150 fax 0341 583150
Milano via Borgonuovo, 5 - tel. 02 862721 fax 02862721
SHOW-ROOM ILLUMINAZIONE
PROGETTAZIONE ILLUMINOTECNICA
DA UN’IDEA DI È LUCE IL NUOVO SHOW-ROOM DI CORPI ILLUMINANTI A PREZZI ALTAMENTE COMPETITIVI
EMPORIO della LAMPADA
Valmadrera via della Pace tel. 0341 207000
Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e
conservatori della provincia di Lecco