Notes 03/2004 - Ordine degli Architetti di LECCO
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Notes 03/2004 - Ordine degli Architetti di LECCO
il giornale degli architetti della provincia di lecco NOTES - n. 3 febbraio 2004 - Spedizione in A.P. - 70% art. 2 comma 20/D - legge 662/96 Aut. DRT/DCB/09/2003/M-DCB Lecco - Iscr. Tribunale di Lecco n. 12/03 - Reg. Giorn. e Periodici del 1/10/2003 febbraio04 sulla deontologia professionale idrogeno per la mobilità ecologica design come epigenetica fotografia ed architettura a Milano l’Oscar del Design Berlino criteri di valutazione paesistica progetto acqua: uso e riuso architetti sulle nevi: programma n tes febbraio04 Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Lecco Via Roma, 28 - 23900 LECCO tel 0341 287130 - fax 0341 287034 [email protected] Gli articoli firmati esprimono solo l’opinione dell’autore. Non impegnano l’editore né la redazione. Stampato nel febbraio 2004 da Tipografia Commerciale Via Ugo Bassi, 17 - Lecco copertina: L’ambiente polisensoriale dell’allestimento dell’azienda Trend per il Salone del Mobile di Milano 2002 retro copertina: Poltroncina con poggiapiedi Ravello, Produzione Poltrona Frau, Progetto Antonio Ricardo (Oscar Niemeyer Studio) il giornale degli architetti della provincia di lecco NOTES - n. 3 febbraio 2004 Spedizione in A.P. - 70% art. 2 comma 20/D legge 662/96 Aut. DRT/DCB/09/2003/M-DCB Lecco; Iscr. Tribunale di Lecco n. 12/03 Reg. Giorn. e Periodici del 1/10/2003 n tes direttore responsabile Ferruccio Favaron Presidente Ordine Architetti di Lecco direttore editoriale Arnaldo Rosini Segretario Ordine Architetti di Lecco coordinamento editoriale Tiziana Lorenzelli redazione Alfredo Combi Guido De Novellis Gerolamo Ferrario Tiziana Lorenzelli Arnaldo Rosini editore Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Lecco PRESIDENTE SEGRETARIO TESORIERE CONSIGLIERI Ferruccio Favaron Arnaldo Rosini Alfredo Combi Davide Bergna Carmen Carabús Massimo Dell’Oro Gerolamo Ferrario Elio Mauri Massimo Mazzoleni segreteria editoriale Anna Acquistapace, Raffaella Oluic progetto grafico e impaginazione Daniela Fioroni indice 2 sulla deontologia professionale di Davide Bergna 6 idrogeno per la mobilità ecologica di Alessandro Ubertazzi 8 design come epigenetica di Giulio Ceppi 10 fotografia ed architettura di Giuseppe Dell’Era 12 a Milano l’Oscar del Design di Tiziana Lorenzelli 14 Berlino a cura di Guido De Novellis 16 criteri di valutazione paesistica di Massimo Dell’Oro 18 progetto acqua: uso e riuso di Antonella Corti 19 architetti sulle nevi: programma di Alfredo Combi 20 rubriche a cura della Segreteria dell’Ordine Apro questo numero riferendomi alla lettera inviata dal collega Sergio Fumagalli sul ruolo e le prospettive dell'architetto nella nostra realtà. Apprezzando i suggerimenti formulati per migliorare il giornale, la richiesta del perché si sia dedicata la prima copertina ad un'opera dello svizzero Peter Zumthor invece che a quella di un architetto lecchese o realizzata nell'ambito del nostro territorio, permette di ribadire l'invito rivolto ai colleghi e soprattutto ai loro committenti a visitare quanto è stato realizzato in un contesto molto simile e vicino al nostro. Non a caso il primo itinerario proposto ha interessato la vicina regione dei Grigioni (CH) e l'interesse che gli architetti locali, giovani e meno giovani, stanno suscitando con la loro ricerca e le loro opere. Discorso ripreso nel secondo numero, con una proposta articolata attorno a Basilea dove a poche ore di auto da noi è possibile confrontare i recenti lavori di alcuni fra i più celebrati interpreti dell'architettura contemporanea. Quanto avvenuto dalle nostre parti negli ultimi anni, pur con il ricorso a colleghi famosi, non sembra invece avere particolarmente giovato al corretto sviluppo del territorio. Né ha consentito a Lecco di far parte delle mete d'architettura che arricchiscono il turismo internazionale come da qualche anno capita a Bilbao o Manchester, città che rappresentano esempi formidabili di come sia possibile con progetti strategici trasformare in poli di attrazione turistica realtà sino a poco tempo fa note solo per la produzione delle loro fabbriche. Mi piacerebbe che queste pagine possano ospitare un confronto con i protagonisti del recente cambiamento avvenuto nella nostra cittá e nel territorio. Non posso poi che concordare che qui, come nel resto del paese, la professione dell'architetto sia fra le più articolate e complesse. Coinvolgendo aspetti che vanno dal progetto urbanistico a quello architettonico, in un contesto in cui l'interlocutore possa essere un committente pubblico o privato oppure un ente banditore di un concorso d'idee, richiede infatti sempre più preparazione ed esperienza. In questi ultimi anni il nostro mestiere è radicalmente cambiato seguendo l'evoluzione della società che ha profondamente mutato i tradizionali metodi del lavoro disciplinare a cui ci si è riferiti fino a qualche anno fa. A questo si aggiungano le inutili complicazioni di procedure burocratiche che richiedono troppo tempo che potrebbe esser meglio impiegato nel migliorare la qualità della progettazione. In una realtà così articolata e complessa non è certo facile, soprattutto per un giovane agli inizi della professione, percepire cosa effettivamente comporti un affidamento d'incarico, la partecipazione a un concorso, la formazione nel suo insieme di un progetto d'architettura e la sua realizzazione. Si riscontra spesso una grande delusione fra le aspirazioni personali e le occasioni occupazionali offerte al termine degli studi: ben poche sono le possibilità di assumere incarichi soddisfacenti e il reddito che ne deriva è spesso non commisurato alla lunghezza degli studi compiuti. I più volonterosi frequentano workshops e masters che non fanno che confermare che capacità e professionalità da sole non bastano se non supportate da solida esperienza. Recenti indagini statistiche condotte su un campione di neolaureati su scala nazionale hanno messo in luce una realtà complessa fatta spesso di sottoccupazione e frustrazioni, tanto che circa il settanta per cento degli intervistati ha dichiarato che se avesse potuto tornare indietro non avrebbe sicuramente ripercorso il cammino intrapreso. Fenomeno che non interessa solo la nostra professione ma che per noi risulta essere più accentuato. Non ha infatti giocato a nostro favore il tentativo fatto nel recente passato nelle scuole di architettura di accentuare la preparazione relativa alla componente estetico-sociale, lasciando ad altre figure professionali i ruoli più propriamente tecnici, così da impoverire la formazione dell'architetto soprattutto per quanto attiene la gestione della fase operativa del progetto. A questo si aggiunga il crescente scetticismo manifestato dal pubblico nei confronti di tutte le professioni, che fa presumere a tanti di poter operare da sé, ricorrendo ai professionisti solo per l'assolvimento degli obblighi di legge. In futuro il ruolo dell'architetto è destinato ad essere ancor più differenziato e frammentato di quanto sia oggi rispetto al passato. Il rapporto con il territorio e la comunità locale, così come le amicizie e i contatti personali, tipici strumenti per l'acquisizione degli incarichi, diventeranno sempre meno rilevanti nel momento in cui i potenziali committenti, si renderanno conto di poter scegliere allo stesso costo se non a meno il miglior progetto non più a scala locale ma a quella europea. Quanto esposto all'ultima edizione della Biennale di Venezia non fa che confermare questa tendenza. Come ribaltare questa situazione? Al Congresso nazionale degli architetti italiani che si è tenuto lo scorso novembre a Bari, in una grande mostra sono stati presentati i migliori progetti dei concorsi che dal 1999 hanno partecipato alla sfida per il rilancio dell'architettura nel nostro paese, attraverso una competizione che ha coinvolto le pubbliche amministrazioni: mille progetti che mettono in evidenza come stia cambiando l'Italia. Ma i concorsi da soli, pur offrendo grandi opportunità di lavoro e mettendo a confronto l'esperienza dei più anziani con l'entusiasmo dei più giovani, certamente non bastano. Per affrontare a testa alta la sfida coi tempi è indispensabile migliorare la qualità dei prodotti e dei servizi che forniamo, così da convincere i nostri potenziali committenti che non siamo né nocivi né superflui ma, con l'adeguato utilizzo della tecnologia di cui disponiamo, indispensabili al corretto sviluppo del contesto in cui siamo chiamati ad operare. Ferruccio Favaron 1 PRIMO PIANO Nell'esercizio delle professioni "la deontologia" riveste il ruolo più importante perché il cliente, il paziente, il committente, si rivolgono al professionista riponendo in esso la totale e cieca fiducia e quindi in alcuni casi anche l'intero patrimonio o la vita stessa. sulla deontologia professionale di Davide Bergna L a parola "deontologia" deriva dal greco e indica "ciò che deve essere, che si deve fare". In Europa il termine filosofico entra nell'uso da quando nel 1834 è pubblicata l'opera "Deontology or the science of morality" scritta da Bentham, filosofo, giurista, economista, inglese. Da allora il termine è usato specialmente per designare trattazioni di determinate classi di doveri, relativi a particolari situazioni sociali (deontologia medica); nascono così numerosi codici deontologici, scritti e non scritti, che uniformano il comportamento nell'ambito delle varie professioni nonché nell'esercizio di attività lavorative, culturali, sportive e altre ancora. Nella professione, l'architetto è spesso incaricato di progettare e gestire la costruzione della casa ritenuto per gli italiani il bene primario: è quindi chiamato a essere responsabile del patrimonio famigliare e, nel caso che calcoli le strutture portanti, anche responsabile della vita di coloro che occuperanno l'opera da progettata e/o diretta. Oltre a queste primarie responsabilità l'architetto non deve dimenticare che "l'opera di architettura tende a sopravvivere al suo ideatore, al suo costruttore, al suo proprietario, ai suoi primi utenti. Per questi motivi è di interesse pubblico e costituisce un patrimonio della Comunità." Cita l'art. 1 delle Norme di Deontologia Professionale: " Nell'esercizio della professione, l'architetto deve uniformare il proprio comportamento ai principi deontologici di tutela della dignità e del decoro della professione e dell'Ordine. L'architetto è quindi richiamato al rispetto delle norme deontologiche che regolano il suo rapporto con la professione, con i Committenti, con gli Enti pubblici, con i colleghi, con l'Ordine professionale. Non deve pensare alla professione meramente come una semplice fonte di ricchezza, ma innanzi tutto ad una missione finalizzata all'insegnamento e alla diffusione dell'architettura. Si muove in una società in cui molti, culturalmente parlando, sembrano rimasti all'uso dell'arco e delle frecce, mentre in altri settori sfrecciano aerei supersonici... con guadagni altrettanto stratosferici; ciò riflette una situazione non rara in una società che in meno di una generazione ha subito forti pro- cessi di cambiamento. Questo aspetto è ben presente fra gli architetti che sono spesso di fronte ad esperienze che dimostrano, nei loro rapporti coi clienti, le resistenze e le difficoltà di trovare comunanze di linguaggio e di comportamento. La percentuale di semianalfabeti, specie nel settore di competenza, appare in aumento. Naturalmente l'Italia ha una storia complessa e così il continente europeo per i temi del Federalismo, il ruolo e le funzioni delle Regioni, degli Enti Locali, per le riforme che stanno avendo luogo e tra le quali si annoverano anche quella dell'autocertificazione dei progetti edilizi che ha radicalmente modificato la responsabilità del progettista. Queste considerazioni sono necessarie perché in Italia attualmente il numero degli architetti iscritti agli ordini sfiorano il numero di centomila: nella sola Provincia di Lecco siamo quasi ottocento e non siamo gli unici professionisti che esercitano in questo settore perché la legge non ha ancora definito le rispettive competenze e così nemmeno la riforma universitaria che anzi ne ha aggiunti altri. Per esempio dal settembre 2001 gli Ordini degli Architetti hanno visto aggiungere alle proprie caratteristiche quelle connesse ai Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. Ciò riguarderà fra l'altro i nuovi esami di stato e le rispettive competenze suddivise fra settori. Con la riforma ordinistica, cambieranno anche gli organismi di Magistratura interna che saranno indipendenti ed è in corso un aggiornamento delle norme di deontologia. Ciò avrà delle ripercussioni sul modo di disciplinare l'esercizio dell'attività professionale, fin qui ancora regolato dalle vecchie leggi del 1923 e 1925. In questo ambito, l'autocertificazione di un progetto viene ad essere un atto di grande responsabilità che sostituisce le competenze fin qui avute dai tecnici delle Amministrazioni e pertanto il parere del professionista viene equiparato a quello di un pubblico ufficiale. Per questi motivi l'avvio della DIA rappresenta per tutti, da un lato un traguardo atteso da molto tempo come segno di una maggiore liberalità dello Stato e delle funzioni della Burocrazia, ma dall'altro è anche una prova seria e difficile che chiama in causa la credibi- lità, la competenza, il ruolo sociale, tecnico ed etico degli architetti. Per evitare che ciò possa essere interpretato in senso deteriore e che anzi la soggettiva responsabilità di ciascun professionista abbia un suo forte significato, oltre ai controlli a campione che saranno effettuati dalle Autorità, è previsto che la falsa certificazione sia punibile con la sospensione dall'Albo, e di questo ci si augura che tutti gli Ordini ne siano severi applicatori. L'altro aspetto che deve essere collegato a questo, riguarda la qualità della preparazione dei professionisti che deve iniziare all'Università, approfittando della riforma avviata. Non solo quindi con i nuovi esami di stato, ma con corsi d'avvio all'esercizio professionale e con un periodo di tirocinio obbligatorio che finalmente completi quella parte teorica avuta all'Università, con un periodo d'applicazione pratica negli studi o anche con il mondo professionale. E non solo rivolto ai giovani ma anche a quei professionisti che laureatisi da decenni non hanno più frequentato corsi di aggiornamento che si spera diventino obbligatori nella futura riforma delle professioni. A proposito di quanto sopra, sono segnalati alcuni articoli delle Norme di Deontologia: - art.3: "L'architetto esercita la professione in conformità alle leggi vigenti e opera nel rispetto dell'interesse generale della società, che riconosce prevalenti su quelli del committente e personali"; - art.4: "Il comportamento professionale dell'architetto deve basarsi sull'assunzione di responsabilità dei propri atti, sull'autonomia culturale, sull'indipendenza del giudizio, sulla preparazione tecnica e professionale, sull'adempimento degli impegni assunti e sul rispetto del segreto professionale; - art.11: "...l'architetto deve disporre dell'indipendenza necessaria che gli permetta di esercitare la professione in conformità all'interesse generale e alle regole deontologiche e di assumersi così la responsabilità delle proprie azioni"; - art.14: " L'architetto deve rapportare alle sue effettive possibilità di intervento e dai mezzi di cui può disporre la quantità e qualità degli incarichi e deve rifiutare quelli che non può 3 4 espletare con sufficiente cura e specifica competenza"; augurandosi che ogni architetto legga tutti gli articoli e che in coscienza ne sia chiamato al rispetto. Solo attraverso questa prova, il professionista e la categoria degli architetti potranno essere chiamati a ricoprire un maggiore ruolo nelle trasformazioni del costume e dell'economia. Partendo da queste occasioni si potrà ridare un forte segnale di rinnovamento, essendo consapevoli che si tratta di un tassello di un più complesso quadro di riforme, non solo di tipo burocratico, ma di presenza sociale. Quest'obiettivo, non è mai venuto meno da parte della categoria e con tale finalità si appresta a mettere a dura prova i suoi compiti. Su questo versante, l'esperienza del mondo professionale sarà sempre più preziosa e potrà consentire di completare quella parte di strada che possa allineare l'Italia ai più avanzati Paesi Europei. Il cammino per approdare ad un comune linguaggio deontologico è lunga e i passaggi saranno generazionali. Questa prospettiva non deve in ogni modo scoraggiare, anche alla luce di precisi segnali che giungono dai vari paesi. In Portogallo, ad esempio, gli architetti si sono recentemente costituiti in organismi ordinistici, rompendo con la tradizione delle associazioni di tipo sindacale, dandosi un codice deontologico che presenta notevoli affinità con quello italiano. Il sistema inglese colpisce soprattutto la "grave incompetenza professionale", all'interno di un elenco di standard di comportamento richiesto agli architetti. È significativo il dettato dello standard 6 ["L'architetto dovrebbe badare alla sicurezza del denaro a lui affidato nel corso della sua pratica o dei suoi affari"] ove si enuncia che l'architetto ha il compito di rispettare il conto bancario del cliente; e dello standard 10, che impone la risoluzione delle controversie in tempi brevi. Nessun accenno a tariffe professionali [che non sono obbligatorie]: ma un severo richiamo ad una condotta rispettosa del cliente e ispirata ad un'etica globale. Essere europei, come architetti, impone di ricercare, nei confronti dei colleghi di altri paesi, punti di contatto piuttosto che quelli divergenti. Questi ultimi, pur derivando da un comune sentire, risentono delle variegate interpretazioni frutto di antefatti storico-culturali relativi a specifiche situazioni territoriali. L'obiettivo è di poter pervenire a norme deontologiche condivise, superando diversità e localismi. I confini territoriali, anche se considerati astrazioni, di fatto esistono e contano: non tanto come confini fisici tra paesi, quanto come confini ideali costituiti da tradizioni e culture diverse, anche se tutte meritevoli di rispetto. La lettura delle norme deontologiche che regolano l'esercizio professionale nelle principali nazioni europee fa emergere due visioni sostanzialmente diverse, pur con le inevitabili generalizzazioni, riferentesi principalmente a due aree geografiche: nordeuropea e mediterranea. La prima afferma il principio del libero arbitrio, con evidenti rimandi alla cultura protestante, e la possibilità, a posteriori, di sanzionare l'inadempienza; la seconda è più minuziosamente orientata a catalogare le possibili infrazioni e le conseguenti sanzioni, in sintonia con la tradizione controriformista, che "non esclude il perdono". Appare evidente il confine tra filosofie diverse, originate da differenti antefatti storici e culturali ed anche da un'accettazione del concetto di mercato pacificamente acquisito nella cultura nordica, non del tutto nella cultura mediterranea. Per un avvicinamento delle mentalità, nell'indirizzo di una fusione d'intenti e di comportamenti a livello europeo, sarà opportuno rivisitare il concetto di "perdono" che aleggia alle nostre latitudini con la conseguente attesa di gradite "sanatorie". Il comportamento morale è patrimonio comune; il richiamo all'etica ha valenza universale: da qui i punti di contatto tra differenti tradizioni, che devono essere ricercati e perseguiti. A differenza del comune cittadino, il professionista dispone di mezzi operativi potenzialmente "pericolosi" per la società o per l'ambiente: mezzi che in qualche modo necessitano di essere regolamentati sia dall'interno [libero arbitrio consapevole] sia dall'esterno [norme deontologiche di comportamento]. Obiettivo degli architetti europei deve essere quello di poter pervenire a norme deontologiche condivise, superando diversità e localismi. TECNOLOGIE 1 BMW e Zincar al Politecnico di Milano idrogeno per la mobilità ecologica di Alessandro Ubertazzi O ggi, soprattutto nel nostro Paese, il settore automobilistico ha creduto di poter continuare a produrre indefinitamente motori che bruciano derivati del petrolio senza riflettere che, ancor più che nociva, questa prassi è inutilmente illogica perché distruttiva di una materia preziosa così come si trova: la combustione dei derivati petroliferi, infatti, registra rendimenti bassissimi e dissipa, con pochi vantaggi, un lavoro di sintesi prodotto dalla natura in milioni di anni che è naturalmente "finalizzato" o quasi predestinato alla chimica fine per la creazione delle nuove materie o per utilizzazioni nobili. Tranne alcune evidenti eccezioni, per troppi anni l'industria automobilistica non ha voluto affrontare ricerche fondative che superassero l'ottimizzazione stilistica dell'aspetto e, semmai, del comfort interno delle automobili. La gran parte di auto elettriche fin qui presentate dalle maggiori case automobilistiche, più che dei dispositivi complessi pensati in termini innovativi sono delle vetture tradizionali alle quali è stata semplicemente aggiunta una pila; le vetture ad alcool etilico o metilico rimangono un'opportunità limitata a ristretti ambiti locali; l'automobile a metano, che è stata ritenuta un'altra tra le soluzioni meno inquinanti, è percentualmente irrilevante sul quantitativo di auto in circolazione. In questo senso, l'incontro fra BMW (la casa automobilistica tedesca internazionalmente conosciuta per i notevoli investimenti nello sviluppo tecnologico del settore), la Zincar (brillante azienda di recente costituta in seno al gruppo AEM col compito di indagare e sperimentare le energie alternative) e la Facoltà del Design del Politecnico di Milano (che intrattiene da tempo un fecondo rapporto di ricerca fra strutture universitarie e imprese) giunge particolarmente propizio. Può essere utile ricordare che lo stesso premio Nobel, professor Carlo Rubbia, e il presidente della Regione Lombardia, onorevole Roberto Formigoni, hanno esplicitamente caldeggiato le ricerche sulla diffusione dell'idrogeno per trazione istituendo, di fatto, una sorta di alleanza strategica fra due regioni d'Europa (la Lombardia e la Baviera), particolarmente vicine fra loro sia culturalmente che imprenditorialmente. Non nascondo che quando l'Amministratore Delegato (architetto Francesco Saverio Baldanzi) e il Presidente di Zincar (professor Enrico Cerrai, uno scienziato-manager uscito dalla Normale di Pisa) mi accennarono per la prima volta all'opportunità di affidare quelle ricerche progettuali al mio Laboratorio di Disegno Industriale e di Progettazione Ambientale presso la III^ Facoltà di ArchitetturaDesign del Politecnico di Milano, fui preso da un'incontrollabile sensazione di benessere culturale, da una esplicita gratificazione per tanti sforzi fatti in passato spiegando "al vento" certe intuizioni che a molti sembravano "futuribili" ma continuano ad essere solo del tutto verosimili. Questa volta l'incarico affidato al nostro team da BMW-Italia e dalla stessa Zincar-AEM riguardava la ricerca sulle caratteristiche funzionali di una rete di distribuzione dell'idrogeno liquido per autotrazione e la concezione dei primi distributori pubblici di questo altro vettore energetico compatibile con l'ambiente. 7 3 2 Docenti responsabili dei concepts sottoelencati: prof. arch. Alessandro Ubertazzi arch. prof. Riccardo Nava 1. Hydrogen in action Assistenti: dott. arch. Omar Lazzeri; Lisa Zannotti Studenti: Mariarosa Gonzi; Chiara Grippo 2. Il movimento in una goccia Assistente: dott. arch. Daniela Frascolli Studenti: Stlivi Corsini; Ilenia Costanzo 3. Hi Dream Assistenti: dott. arch. Fabrizio Todeschini; dott. arch. Michela Vassena Studenti: Dario Dell’Orto; Luca Dalla Villa TECNOLOGIE UNICITA' - Danese Il progetto è mirato alla definizione o al rafforzamento dell'identità dell'azienda, ovvero alla ricerca degli attributi specifici e unici (genotipici) della marca, alla loro espressione e valorizzazione massima rispetto ad eventuali competitors Partnership Strategiche per la nuova identità e il riposizionamento commerciale per il nuovo marchio Danese recentemente acquistato da Artemide, 2000 Design vs redesign: frontiere del design strategico design come epigenetica di Giulio Ceppi S i parla oggi spesso di design strategico, ovvero un approccio progettuale che coinvolge in profondità l'identità dei luoghi, dei servizi e dei prodotti di una data azienda, attraverso un atteggiamento trasversale e teso all'innovazione. Nel design strategicio si tendono anche a definire "oggetti non noti, ovvero tipologie di prodotti, servizi e sistemi cui non è possibile dare una definizione a priori in quanto non ancora esistenti e di cui soprattutto non è possibile fare, come primo esercizio, un redesign, in quanto manca il soggetto originale cui riferirsi. Ed é anzi una sorta di archetipo o dimostratore che si vuole spesso costituire e generare, come una risposta ad una domanda non ancora formulata. In tale ottica la maggioranza di quanto oggi definito come design diventa un redesign: disegnare una seggiola, una lampada o un auto, senza mettere in crisi la tipologia stessa e la definizione dell'oggetto, significa di fatto ri-disegnarla, darne una nuova interpretazione formale e stilistica, tecnologica o produttiva, forse morfologica, ma non certo genotipica. Allora prendendo a prestito un'espressione dall'embriologia molecolare, possiamo parlare di design come epigenetica (EPIDESIGN), cioè studio dei meccanismi e delle modalità attraverso cui i geni determinano i loro effetti fenotipici, ovvero l'insieme delle caratteristiche di un organismo considerato come espressione dell'attività del suo genotipo. In questo contesto Strategia implica, quando affiancata al termine Design, un processo di generazione di nuove categorie tout court e non solo il raggiungimento di un obiettivo concreto. Disegnare il codice genetico: produrre valore con strumenti infiniti Il design strategico produce valore a monte del design stesso, introduce categorie e logiche che il design normalmente non considera ed applica, manipola qualità pure e astratte prima che prendano la forma in cui siamo abituati a riconoscerle: lavorando sul DNA della materia e degli oggetti si producono nuovi contesti e valori, si dà senso a processi che diventano poi riconoscibili e comunicabili Non risulta tuttavia possibile descrivere metodologie assolute o costringere gli "strumenti strategici" dentro un numero finito, essendo semmai strategico l'uso che si fa dello strumento e non tanto lo strumento in sé: l'efficacia nell'uso dello strumento è inoltre in relazione al contesto specifico, e quindi diventa difficile stabilire regole e modelli. Per questo sostengo, con uno slogan, che non si "progettano prodotti", ma che oggi si devono "produrre progetti", ovvero creare le condizioni politiche, economiche, commerciali per cui un'innovazione si possa manifestare e produrre in concreto. Superare le discipline: da "progettare prodotti"a "produrre progetti" La negata celebrazione del valore specifico delle discipline classiche del progetto (citiamo per lo meno architettura, design e comunicazione...) costituisce un significativo tratto di differenziazione per il design strategico, creando a volte un certo imbarazzo al professionista tramite un incrocio di diversi linguaggi ed esperienze, incarnando il risultato di una stratificazione di riferimenti culturali e operativi eterogenei e contraddittori (per lo meno questo è quanto succede al sottoscritto). L'architetto, il grafico, il designer, il ricercatore sono professioni con tempi e scale diverse, a volte coincidenti per brevi momenti, ma spesso in polemica contraddizione, per cultura e metodologia. Il singolo individuo, quando "progettista strategico", va oltre le divisioni di parte, producendo alchimie nascoste e improbabili, muovendosi "trasversalmente". Allora ecco la difficoltà implicita del comunicare cosa sia il design strategico: progetto incomunicabile, apparentemente non-finito, in quanto miscela di ruoli e discipline, stratificazione di competenze, produzione di relazioni e alchimie. D'altronde la strategia non è una disciplina e non è dimostrabile in sé. Questa è la condizione paradossale di chi si occupa di "progetto del codice genetico" nel mondo artificiale: io so solamente che a muovermi in tale direzione è, molto probabilmente, la passione per il "non noto" . 9 COERENZA - Maranello Cafè Il progetto unisce e coordina in maniera diretta ed altamente integrata aspetti relativi all'identità aziendale, garantendo un' orchestrazione univoca e coerente di comunicazione, prodotto e servizio Concept per un luogo d' intrattenimento e ristorazione generato dall'incrocio della trdizione gastronomica emilinana e dalla passione per le auto sportive e le competizioni, 2002 MEMORABILITA' - Festo Il progetto crea e gestisce una situazione specifica e mirata, unica ed irripetibile, che manifesti ed interpreti in maniera originale ed esclusiva, quanto puntuale e memorabile, le caratteristiche ed i valori dell'azienda Progetto dell'evento e allestimento al giardino di Boboli a Firenze per la celebrazione delle scoperte sul vuoto di Evangelista Torricelli in collaborazione con la trasmissione Quark, 1999 INNOVAZIONE - Trend Il progetto sostiene e direziona i processi d'innovazione dell'azienda, visualizzando e individuando nuove aree applicative di prodotto o servizio, attraverso la creazione di alleanze e strutture per spingere il nuovo Allestimento in occasione del Salone del Mobile di Milano di ambienti polisensoriali per l'azienda Trend produttore di tessere e mosaico di vetro, 2002 FOTOGRAFIA I difetti degli obiettivi portano a distorsioni dell’oggetto fotografato La professione comporta il sapere di molte scienze e tecniche. fotografia ed architettura di Giuseppe Dell’Era D al classico rilievo con doppio metro, triplometro e rotella metrica si è passati a metodi più precisi e sofisticati: strumenti da analogici a digitali, a raggio laser, con appoggio satellitare; la fotografia resta comunque un mezzo alla portata di tutti per documentare ciò che ci interessa. La fotografia è lo strumento più efficace per riprodurre fedelmente la realtà: dal paesaggio, agli edifici, ai particolari architettonici, alle opere di pregio, all'arte. Tralasciando le riprese con effetti particolari, prospettive esasperate, giochi di luci ed ombre: fotografie volute per appagamento personale, a scopo di ricerca o per mostre e proiezioni, a noi interessa una documentazione il più fedele possibile, per dimensioni e forma, al soggetto inquadrato. Numerose sono le attrezzature ed i mezzi per ottenere un prodotto il più idoneo possibile all'uso cui è destinato. Per una semplice documentazione, per farci rammentare ciò che abbiamo precedentemente rilevato, ed esserci di aiuto come "appunti visivi", basta una fotocamera tipo "Polaroid" ed ottenere foto istantanee. Una comune fotocamera di tipo compatto, analogica o digitale, ci permetterà di ottenere fotografie di tipo tradizionale, appena sufficienti per supportare una relazione od una documentazione da allegare ad una pratica edilizia - il risultato e la leggibilità ottenute sono spesso deludenti - si debbono effettuare dei "collage", con fotogrammi non combacianti l'uno con l'altro, per rappresentare tutto il soggetto quando questo è di forma estesa. A superiori livelli, sempre in funzione di quanto è richiesto per conseguire il prodotto finito, la tecnica ci viene in aiuto fornendoci attrezzature specialistiche e professionali. Poniamo di dovere fotografare un edificio multipiano, caso più frequente, per un intervento di restauro conservativo - tenendo in considerazione che nella fotografia di architettura è di fondamentale importanza un controllo accurato della prospettiva. Una soluzione è quella, ove possibile, di porsi di fronte all'edificio, in posizione elevata e baricentrica, con una fotocamera di tipo reflex dotata di ottica intercambiabile - non necessita pertanto inclinare la macchina - e scattare. In città, nei centri storici, non è così semplice inquadrare interi edifici se non a distanza ravvicinata; puntando la fotocamera verso l'alto si otterrà una prospettiva distorta, con tutte le linee convergenti all'insù, che farà apparire l'edificio inclinato - necessita spesso l'utilizzo di un obiettivo grandangolare. Per ottenere un’immagine fedele del fabbricato si può usare: una macchina panoramica - una macchina a banco ottico di grande formato, con sistema decentrabile e basculabile (professionale) - o per il formato 35 mm, un obiettivo dotato di un sistema di controllo della prospettiva (ottica decentrabile) - questi ultimi consentono di inclinare solo l'obiettivo e mantengono il piano pellicola parallelo al soggetto eliminando così le distorsioni. Un’attenzione va posta alla qualità e ai difetti degli obiettivi che portano a delle aberrazioni e distorsioni con conseguente modifica della forma del soggetto - linee divergenti e convergenti anziché parallele - creando una figura detta a "barilotto" o "cuscinetto". Dalla procedura analogica con pellicola, è noto, si ottengono negativi, diapositive o stampe, che poi si possono scannerizzare per ottenere dei "file" digitali modificabili a computer con dei programmi di elaborazione delle im- magini o con programmi CAD. In campo digitale troviamo delle fotocamere di tipo "reflex" che possono montare gli obiettivi tradizionali utilizzati nell'analogico - pertanto con ampia scelta di funzioni che da questi si possono ottenere; il sistema permette di trasferire i file memorizzati sui sensori della macchina direttamente sul computer indi, come sopra, elaborarli al computer con dei programmi di elaborazione delle immagini o con programmi CAD. Fotogrammetria - di particolare interesse sono gli applicativi per il trattamento di immagini e disegni, sia ottenuti con tecnica tradizionale, che si avvale di materiale fotografico convenzionale, che con tecnica digitale, che utilizza immagini numeriche, per la restituzione fotogrammetrica bi-tridimensionale, con possibilità anche di eliminazione della deformazione prospettica, ottenendo grande precisione ed un livello di dettaglio esauriente, proporzionato alla scala nominale di rappresentazione; è possibile così rappresentare al tratto la mappatura del degrado e la tipologia dei materiali di un fabbricato. Le possibilità date dalla tecnica per riprodurre la realtà sono varie; e se tornassimo a "schizzare" con carta e matita? 11 È DESIGN Cucina Acropolis, Produzione Snaidero R., Progetto Pininfarina Extra La selezione dell'Adi Design Index per il cinquantesimo del Premio Compasso d'Oro 2004 a Milano l’Oscar del Design di Tiziana Lorenzelli stato recentemente pubblicato il volume Adi Design Index, la selezione annuale delle eccellenze del progetto, una raccolta dei migliori progetti prodotti in Italia lo scorso anno che sottolineano la portata e la riconoscibilità del design italiano in ambito nazionale e internazionale. Si tratta di circa 180 oggetti scelti dall'Osservatorio Permanente del Design, che costituiscono una preselezione per il Premio Compasso d'Oro, il più autorevole riconoscimento del Design Italiano nel mondo. Il Premio Compasso d'Oro è stato fondato dai grandi magazzini La Rinascente nel 1954 come riconoscimento a progettisti, produttori e artigiani che si distinguevano per la ricerca formale nella produzione industriale. Pensato inizialmente per i prodotti distribuiti limitatamente nei propri magazzini, successivamente il Premio si è esteso a tutti i prodotti italiani e ha raggiunto la fama a livello mondiale grazie anche all'attività coordinata dall'Adi, che lo gestisce in proprio dal 1967. Il Compasso d'Oro ha avuto il grande pregio di promuovere la cultura nella produzione e ha contribuito alla identificazione e al consolidamento del made in Italy portando il marchio nel mondo nelle varie mostre organizzate. La difficile preselezione è stata effettuata da 50 esperti tra circa 750 progetti da esaminare, con criteri di valutazione che hanno preso in considerazione il prodotto finito ma anche l'intero ciclo produttivo, dalla produzione al consumo, al riciclo, all'ecocompatibilità. Alla presentazione del libro, nel Salone d'Onore della Triennale, ha assistito una platea tra cui si riconoscevano progettisti e industriali che hanno creato il design italiano. I partecipanti alla tavola rotonda, (Carlo Forcolini Presidente Adi Associazione per il Design Italiano, Michele Perini Presidente Assolombarda, Arturo dell'Acqua Bellavitis, consigliere d'amministrazione della Triennale di Milano, Massimo Zanollo, assessore all'Industria della regione Lombardia ). membri chiave del settore, oltre ad evidenziare i criteri di scelta dei prodotti e ad anticipare alcuni degli avvenimenti che saranno organizzati nel 2004, cinquantesimo anniversario del Compasso d'Oro, hanno enunciato in coro la volontà di costituire un gruppo coalizzato per promuovere il nostro patrimonio nazionale culturale e produttivo. Esiste la necessità impellente di sottolineare e implementare la leadership mondiale di Milano e della Lombardia nella cultura, nell'industria e nell'università (il Politecnico di Milano ha la Facoltà di Disegno Industriale più grande al mondo) nel settore del prodotto di qualità. Ciò non toglie che industria ed istituzioni debbano fare un grosso sforzo affinché il design, che negli ultimi cinquant'anni ha contribuito fortemente alla crescita economica italiana possa, in un'unione di intenti, contrastare il declino industriale. Lo stesso Presidente della Repubblica Ciampi ha spinto il governo a promuovere lo scorso autunno il Primo Incontro Nazionale con il Design che si è tenuto a Roma alla presenza di ministri e autorità accomunati dalla volontà di instaurare un dialogo tra imprese, progettisti e istituzioni per risollevare l'economia partendo anche dal progetto. Nella crisi generale la strada da percorrere è quella della qualità. Per avere maggiore qualità e minori costi bisogna investire in tecnologia. Bisogna allargare l'export verso nuovi mercati. I comportamenti cambiano e gli oggetti devono essere caratterizzati dall'innovazione. Sono necessari incentivi e strategie legislative più protettive per il settore, bisogna vagliare normative europee in grado di proteggerci contro la feroce concorrenza asiatica che sta minando il settore. Poltroncina con poggiapiedi Ravello, Produzione Poltrona Frau, Progetto Antonio Ricardo (Oscar Niemeyer Studio) Il perpetuarsi di incontri sul design a cui intervengono personaggi pubblici come il nobel Levi Montalcini, che ci invita a perseguire la ricerca e l'innovazione, come il filosofo Massimo Cacciari sempre più partecipe a divulgare visioni del design fuori dagli schemi Letto Clip, Produzione Molteni &C, convenzionali, Progetto Patricia Urquiola testimoniano che l'eredità storica del progetto è sentita come un patrimonio collettivo da difendere con sforzi comuni. Altrettanto diffusa è la percezione che tale patrimonio ci stia sfuggendo di mano risvegliando il dovere di contribuire alla sua rinascita. Asciugabiberon, Produzione Viceversa-Edizioni Design, Progetto Lorenza Bozzoli, Elisa Gargan, Terri Pecora Breva V 750, Produzione Moto Guzzi, Progetto Centro Stile Lampada Shakti, Produzione Kundalini, Progetto Marzio Rusconi Clerici con Laura Agnoletto “D ITINERARI D’ARCHITETTURA opo il 1990 a Berlino è accaduto qualcosa di straordinario e unico per dimensione, quantità e qualità dei problemi e delle questioni. In particolare è accaduto, vicenda inusuale per qualsiasi altra città europea, che la periferia, intesa come luogo fisico disgregato e privo di elementi di urbanità "tradizionale" fosse localizzata non verso i margini cittadini, ma al centro della nuova città così come è venuta riconfigurandosi dopo la caduta del muro." M. Casamonti (Lotus 107) 2 La capitale con la periferia in centro Berlino a cura di Guido De Novellis La caduta del Muro nel 1989 e la conseguente riunificazione della Germania ha dato l'impulso per un euforico rinnovamento totale della città. Le trasformazioni necessarie per dotare Berlino delle infrastrutture e degli edifici necessari all'assunzione del suo nuovo ruolo politico l'hanno resa "l'officina della riunificazione". Con la caduta del Muro che dal 1961 ha fatto di Berlino due entità separate e contrapposte, la città si è trovata a dover riqualificare e a poter sfruttare un'area immensa situata in buona parte su quello che era stato il suo centro storico, ridotto per decenni a rovine e a capannoni semiabbandonati, come un assurdo sobborgo di una città anonima. Non solo committenti pubblici, quali governo federale e senato cittadino, ma anche investitori privati, locali e stranieri, hanno acquisito lotti liberi su cui edificare le proprie sedi o centrali o semplicemente edifici in vista di un ottimistico sviluppo economico futuro anche in funzione delle grandi risorse pubbliche impiegate per il potenziamento della rete metropolitana e ferroviaria e delle telecomunicazioni. Questi ultimi anni sono caratterizzati dagli innumerevoli concorsi indetti per dotare Berlino di spettacolari progetti adeguati all'assunzione del nuovo ruolo, ai quali hanno partecipato alcuni dei più noti architetti del mondo. A questi si aggiunga il grande coinvolgimento nel dibattito condotto attraverso le più famose pubblicazioni specialistiche riguardante le possibilità offerte dall'architettura per definire un contesto urbano ottimale alle soglie del nuovo millennio. Alla luce di questo panorama ricco di stimoli, l'ordine di Lecco sta organizzando un viaggio studio a Berlino nel maggio 2004. Chi fosse interessato può lasciare il proprio nominativo in segreteria. 15 1 1. TOPOGRAFIA DEL TERRORE DI PETER ZUMTHOR Opera dello svizzero Peter Zumthor, questo centro di documentazione e di studio sul nazismo, Topografia del terrore, è costituito da sottili travi prefabbricate assemblate in orizzontale e in verticale che formano la struttura portante come se si trattasse di una costruzione in legno. 2 2. MUSEO EBRAICO DI DANIEL LIBESKIND Questo nuovo edificio, destinato ad ampliare il preesistente palazzo barocco del Museo di Berlino, è arrivato ad insidiare i fondamenti dell'approccio morfologico tipico di quegli anni: un sottile corpo edilizio penetra profondamente nell'isolato, con un profilo drammaticamente spezzato dal disegno di una saetta: lampo che si fa interpretazione progettuale contemporanea delle figure del pensiero e della memoria storica berlinese e della delicata e drammatica questione ebraica. 3 3. IL NUOVO REICHSTAG DI SIR N. FOSTER Il progetto di riqualificazione, oggetto di concorso internazionale bandito nel 1992, è stato realizzato dall'inglese Norman Foster, uno dei più famosi rappresentanti dello stile HighTech, che non senza polemiche, ha reinterpretato, con una fredda e precisa eleganza nelle finiture, la pesante calotta in pietra sostituendola con una trasparente struttura in acciaio e vetro. La struttura in acciaio della cupola, con diametro di 28 m. alla base ed un'altezza di 23,5 m., è l'unico segno visibile all'esterno del rinnovo dell'edificio. All'interno della nuova cupola una struttura di acciaio conica ricoperta di specchi riflette la luce diurna nella Camera Plenaria sottostante e contiene gli impianti di riscaldamento e ventilazione. 4. POSTDAMER PLATZ Con i nuovi palazzi costruiti sui circa 590.000 mq di superficie, ha riassunto l'importanza strategica del passato nella configurazione urbana berlinese, strettamente collegata e in continuità visiva con il Kulturforum. Attraverso i concorsi banditi direttamente dalle compagnie internazionali che si sono impegnate nella ricostruzione a seguito del primo piano regolatore del 1991 assegnato al progetto di Hilmer e Sattler, l'intervento è stato suddiviso in quattro comparti: 4a. Leipziger Platz, vinto da Hilmer e Sattler; 4b. Potsdamer Area Sony, assegnato a Murphy e Jahn; 4c. Potsdamer Area Debis (Daimler Benz) aggiudicato da R. Piano; 4d. Potsdamer Area Kothener Strasse (Asea Brown-Boveri) vinto da Giorgio Grassi. 4 4c A PAESAGGIO Centrale idroelettrica Esterle a Cornate d'Adda La riflessione applicativa formulata dall’ “Osservatorio territoriale di Lecco*”, che ipotizza una modifica dei parametri relativi alle modalità di determinazione dell’impatto paesistico dei progetti. criteri di valutazione paesistica di Massimo Dell’Oro i fini di una corretta applicazione dei criteri contenuti nella ormai nota D.g.r. n°7/110045 del 8/11/2002 e a completamento dell'articolo apparso sull'ultimo numero di Notes, l'Osservatorio dell'Ordine degli Architetti ha concretizzato una proposta, un contributo che si intende presentare, tramite la Consulta Milanese, all'Unità Operativa Piani e Programmi per la Valorizzazione Paesistica della Regione Lombardia, in vista della scadenza del periodo sperimentale ( marzo 2004) del deliberato citato. L'impostazione e la lettura del contributo è quella, già ricordata, che punta l'attenzione sulla limitatezza delle classificazioni proposte per la valutazione paesistica dei progetti dalla delibera regionale, che di fatto considerano oggi qualsiasi intervento edilizio come elemento (evento) perturbativo del paesaggio, negando quindi alcuna valenza positiva ad alcun tipo di progettazione, indipendentemente dal valore intrinseco della stessa. La proposta che si riporta in esemplificazione, suggerita dall'osservatorio, consiste nell'inserimento nel sistema tabellare previsto per "il livello di impatto paesistico del progetto" di una nuova colonna che permetta di attribuire i valori positivi riscontrabili nelle proposte progettuali nei confronti della loro influenza sul paesaggio. Si andrebbe ad individuare quindi più che un livello di "impatto" un "grado di pressione del progetto sul paesaggio" inteso come qualità ed entità delle trasformazioni sul paesaggio. In pratica tale livello, grado dovrebbe discendere dalle valutazioni degli aspetti positivi e/o negativi verificati sul paesaggio interessato e potrebbe trovare espressione tabellare in tre distinti livelli: • livello base = accettabile • livello medio = analisi e valutazioni da approfondire • livello alto = non accettabile Indicazioni esemplificative per la modifica dei parametri tabellari. Si è mantenuta per brevità la struttura tabulare esistente, nella quale si propone l'aggiunta di una specifica colonna che permetta di attribuire i valori positivi riscontrabili nel progetto nei confronti del paesaggio influenzato. *Arch. Elio Mauri e Arch. Massimo Dell’Oro – Responsabili “Osservatorio Territoriale” Arch. Silvio Delsante – Coordinatore Scientifico Con l'aggiunta di una colonna di valori riferiti agli aspetti progettuali positivi verrebbero evidenziati gli aspetti positivi riscontrabili in modo esplicito e di conseguenza risulterebbe maggiormente motivato, il grado di pressione VALORI SENSIBILITA' MOLTO BASSA BASSA MEDIA ALTA MOLTO ALTA 1 2 3 4 5 INCIDENZA 1 2 3 4 5 COEFF. ABBATTIMENTO QUALITA' ARCHITETTONICA 1,00 0,65 0,55 0,45 0,35 0,25 Classi di valori per la definizione delle soglie di intervento VALORI 1-5 6 - 15 16 - 25 LIVELLI DI PRESSIONE ACCETTABILE ANALISI DA APPROFONDIRE INACCETTABILE sul paesaggio attribuibile al progetto. I valori si intendono espressi come coefficienti percentuali di riduzione della incidenza del progetto come segue: * ** *** Nei casi inferiori ai significati di una normale edilizia non si da luogo ad alcun abbattimento dei valori originali della tabella. LIVELLI DI PRESSIONE EDILIZIA NEGATIVA NORMALE EDILIZIA EDILIZIA QUALIFICATA EDILIZIA CON SIGNIFICATO ARCHITETTONICO EDILIZIA CON BUONA ARCHITETTURA EDILIZIA ECCELLENTE Esempio [2] AMBIENTI CON VALORI ALTI: A - sensibilità B - incidenza 4 4 C - livello di pressione in luogo dell’impatto paesistico 16 (PROGETTO INACCETTABILE) Con qualità architettonica eccellente (o buona) il progetto diventa accettabile. 4 x 4 = 16 x 0,25 = 4 < 5 Esempio [3] VALORI AMBIENTI MOLTO ALTI: A - sensibilità B - incidenza 5 5 C - livello di pressione in luogo dell’impatto paesistico 25 (PROGETTO TOT. INACCETTABILE) VERIFICA ESEMPLIFICATIVA DI APPLICAZIONE Con qualità architettonica eccellente 5 x 5 = 25 x 0,25 = 6,25 (Progetto da approfondire) Esempio [1] SOGLIA CON VALORI AMBIENTALI MEDI CON VALORIZZAZIONE (EDILIZIA QUALIFICATA) DEI SIGNIFICATI ARCHITETTONICI Esempio [4] AMBIENTE CON VALORI MOLTO ALTI: A - sensibilità B - incidenza 3 3 C - livello di pressione in luogo dell’impatto paesistico 9 (PROGETTO DA VERIFICARE) Con abbattimento dovuto alla qualità architettonica il progetto diventa accettabile a partire dall'edilizia qualificata. 3 x 3 = 9 x 0,55 = 4,95 < 5 A - sensibilità B - incidenza 5 5 C - livello di pressione in luogo dell’impatto paesistico 25 (PROGETTO TOT. INACCETTABILE) Con edilizia negativa rimane inaccettabile 5 x 5 = 25 x 1 = 25 (Progetto totalmente inaccettabile) Con coefficiente 1 vale tabella della DGR 8/11/02 Ex stabilimento ditta Aldè -1920 a Lecco 17 BIOARCHITETTURA Immagine aerea del lago di Lecco tratta dal “Piano del paesaggio lombardo - Piano territoriale paesistico regionale” della Regione Lombardia Un convegno sull'acqua per promuovere il principio di sostenibilità ambientale progetto acqua: uso e riuso di Antonella Corti O gnuno di noi sa cosa cos'è l'acqua nelle sue molteplici forme ed utilizzi: la pioggia, il fiume, il mare, l'oceano o usata dall'uomo per innaffiare le piante, riempire un bicchiere o una vasca. Il convegno promosso dalla sezione di Lecco di Bioarchitettura, a metà dicembre dell'anno scorso, ha cercato di sviscerarne i significati in relazione al comportamento dell'uomo nello spazio architettonico e ad un suo utilizzo più consapevole, in linea con i principi della sostenibilità ambientale. Il tema dell'acqua è quindi stato trattato sotto due aspetti principali: come elemento naturale e paesaggistico con il quale l'architettura deve rapportarsi anche esteticamente e come risorsa naturale da salvaguardare. Herbert Dreiseitl attraverso alcuni suoi lavori ha illustrato come, mediante un approccio interdisciplinare e partecipato, la funzione estetica dell'acqua ed un suo utilizzo più attento ad evitarne sprechi mediante una gestione meno tecnicizzata e più "naturale", possono coincidere dando vita ad architetture che non si insediano nel paesaggio, ma ne divengono parte integrante. In questo modo, inoltre, non solo si evita che l'acqua possa diventare una minaccia per l'uomo, ma si trasforma anche in elemento di benessere per l'uomo. I tecnici del Comune di Brescia hanno presentato la loro esperienza sull'adozione della "rete duale" dell'acqua in un progetto di edilizia residenziale pubblica mirato a sviluppare un uso più sostenibile di questa risorsa naturale. Sul tema di un suo utilizzo più sostenibile e funzionale, l'ingegner Cerveglieri ha parlato del risparmio energetico, mediante l'uso e il riuso dell'acqua degli impianti di climatizzazione. Sono state inoltre presentate delle soluzione tecniche per il risparmio del consumo dell'acqua potabile e del recupero dell'acqua piovana e non da ultimo sono stati affrontati gli aspetti legislativi e le esperienze di razionalizzazione dell'uso delle risorse idriche in ambito locale. SPORT 18° Campionato Italiano di sci per Architetti 12° Campionato Italiano di sci per Ingegneri 6° Campionato Europeo di sci per Architetti e Ingegneri architetti sulle nevi: programma di Alfredo Combi N ei giorni 10 - 12 marzo 2004, si rinnova la sfida sulle nevi. Come anticipato in occasione della chiusura dello scorso campionato, quest'anno la manifestazione si svolgerà nella stazione sciistica di Roccaraso (AQ), organizzata dagli Ordini Professionali della Provincia dell'Aquila, con il patrocinio dei Consigli Nazionali. La squadra di Lecco, ben rappresentata dai campioni nazionali Davide Bergna nello slalom e Francesco Giordano del fondo, oltre a tanti altri validi partecipanti, sta completando gli allenamenti e si presenterà in perfetta forma alla manifestazione del mese prossimo. L'intento ambizioso è rivolto alla riconquista del prestigioso titolo di Ordine Campione Italiano già ottenuto nelle passate edizioni. Tali risultati sono ottenuti nelle due specialità per merito di una squadra formata da validi elementi, per la maggior parte giovani, che sa competere e primeggiare su altre agguerrite formazioni provenienti da tutte le Provincie. Il responsabile Alfredo Combi è ottimista e non ha dubbi sull'esito di un risultato di prestigio. Il Campionato ha raggiunto un livello agonistico di primissimo piano, perdendo forse parte dello scopo che aveva inizialmente, di svago. Rimane comunque sempre motivo di incontro, nuove conoscenze e amicizie, scambio di esperienze professionali. La possibilità di riflessione sulle problematiche della professione dimostra che anche in queste occasioni servono a confrontarsi e accrescono il bagaglio umano culturale e professionale. La partecipazione dei Responsabili Nazionali nella persona del Presidente Arch. Raffaele Sirica e del Segretario Arch. Luigi Mirizzi conferma che la manifestazione diventa sempre più importante, conosciuta e partecipata. [Presso la sede dell'ordine è disponibile la documentazione per potersi iscrivere] 19 20 normative di Diego Toluzzo Legge Biagi Gli obblighi del professionista e dell'impresa per garantire la regolarità dei lavori, la sicurezza sul cantiere e l'emersione del lavoro sommerso Di seguito si elencano i riferimenti a norme (Statali e Regionali) intervenute o modificative alla materia edilizia ed urbanistica emesse nel 2003. Al di là del fatto che ognuna assume importanza ovvia nell'iter della nostra professione evidenzio quanto all'art. 86 del D.L. 276 del 10/09/2003 (Legge Biagi) poiché, sebbene in sordina, ritengo sia una delle norme tese a modificare sia gli impegni sia i rapporti da tenere per garantire la situazione di "regolarità" dei lavori da eseguirsi e che coinvolge: il professionista presentante, l'Amministrazione Comunale ed il suo U.T.C., oltre che la parte direttamente interessata cioè l'impresa esecutrice dei lavori. Questo si rende possibile grazie all'obbligatorietà di presentare al Comune, prima di iniziare i lavori o comunque contestualmente alla presentazione della D.I.A., oltre che gli estremi dell'impresa che eseguirà i lavori, anche una dichiarazione che descriva l'organico medio annuo dei dipendenti dell'impresa, indicando anche la qualifica e il contratto collettivo applicato e la dichiarazione di regolarità contributiva INPS e INAIL. Infatti l'art. 86 della legge Biagi apporta delle modifiche all'art. 3 del decreto legislativo 494/1996 relativo alla sicurezza sui cantieri. In particolare al comma 8 dell'art. 3 sono stati aggiunti i punti b), b-bis) e b-ter) che impongono quanto sopra accennato. Nello specifico i nuovi punti impongono al committente o al responsabile dei lavori allo scopo di garantire la sicurezza sui cantieri e l' emersione del lavoro sommerso: • il punto b) aggiunto al comma 8 dell'art. 3 (d. lgs. 494/1996) prevede che i committenti o i responsabili dei lavori, anche nel caso di affidamento dei lavori ad un'unica impresa, oltre ad adempiere a quanto previsto alla lettera a) del citato articolo 3, devono chiedere alle imprese esecutrici una semplice dichiarazione dell'organico medio annuo ed una dichiarazione relativa al contratto collettivo, applicato ai lavoratori dipendenti; • il punto b-bis) aggiunto al comma 8 dell'art. 3 (d. lgs. 494/1996) prevede che i committenti o i responsabili dei lavori, sono tenuti a chiedere una certificazione di regolarità contributiva all'INPS e all'INAIL. Questo certificato altro non è che una dichiarazione degli Enti previdenziali ed assistenziali con la quale viene dichiarato che le imprese richiedenti sono a posto con gli adempimenti previdenziali ed assistenziali poiché hanno sempre versato i contributi e che non ci sono contenziosi aperti con gli enti stessi. Tale certificato può essere rilasciato, oltre che dall'INPS e dall'INAIL, per quanto di rispettiva competenza, anche dalle casse edili le quali stipulano una apposita convenzione con i predetti istituti al fine del rilascio di un documento unico di regolarità contributiva; • il punto b-ter) aggiunto al comma 8 dell'art. 3 (d. lgs. 494/1996) prevede che i committenti o i responsabili dei lavori, debbano trasmettere all'amministrazione concedente, prima dell'inizio dei lavori oggetto della concessione edilizia o all'atto della presentazione della denuncia di inizio attività, il nominativo dell'impresa esecutrice dei lavori unitamente alla documentazione di cui alle lettere b) e b-bis). Ove il comma 8 art. 3 D. Lgs. 494/96 così come modificato dall'art. 86 della legge Biagi diventa: D.Lgs. 494/96 Art. 3 (Obblighi del committente o del responsabile dei lavori) 8. il committente o il responsabile dei lavori, anche nel caso di affidamento dei lavori ad un'unica impresa: a) verifica l'idoneità tecnico-professionale delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi in relazione ai lavori da affidare, anche attraverso l'iscrizione alla camera di commercio, industria e artigianato; b) chiede alle imprese esecutrici una dichiarazione dell'organico medio annuo, distinto per qualifica, nonché una dichiarazione relativa al contratto collettivo stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative, applicato ai lavoratori dipendenti; b-bis) chiede un certificato di regolarità contributiva. Tale certificato può essere rilasciato, oltre che dall'INPS e dall'INAIL, per quanto di rispettiva competenza, anche dalle casse edili le quali stipulano una apposita convenzione con i predetti istituti al fine del rilascio di un documento unico di regolarità contributiva; b-ter) trasmette all'amministrazione concedente, prima dell'inizio dei lavori oggetto della concessione edilizia o all'atto della presentazione della denuncia di inizio attività, il nominativo dell'impresa esecutrice dei lavori unitamente alla documentazione di cui alle lettere b) e b-bis). Ad oggi gli Istituti interessati dalle norme, e che dovrebbero rilasciare le certificazioni richieste, si stanno attrezzando per l'abbisogno. Nel frattempo, visto che non è possibile sopperire altrimenti, qualche Amministrazione Comunale accetta autocertificazioni. ELENCO NORME NAZIONALI E REGIONALI IN MATERIA DI EDILIZIA ED URBANISTICA EMESSE NEL 2003 ANCHE A MODIFICA DELLE PRECEDENTI *norme riportate solo per estratto (articoli di interesse per gli enti locali e per i tecnici) NORMATIVA STATALE Edilizia e urbanistica Provvedimento Titolo (o estratto dal titolo) * Aggiornamento legge 28 febbraio 1985, n. 47 Norme ...... controllo attività urbanistico edilizia e sanatoria opere abusive (condono) * legge n. 326 del 2003 legge 23 dicembre 1994, n. 724 Misure di razionalizzazione della finanza pubblica * legge n. 326 del 2003 legge 8 ottobre 1997, n. 352 Disposizioni sui beni Culturali (Veltroni) * legge n. 291 del 2003 legge 21 novembre 2000, n. 353 Legge quadro in materia di incendi boschivi * legge n. 350 del 2003 D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia (con Allegato) legge n. 326 del 2003 legge 25 ottobre 2003, n. 326 Conversione in legge del d.l. n. 269 del 2003: Disposizioni urgenti per favorire lo sviluppo e per a correzione dell'andamento dei conti pubblici * legge n. 350 del 2003 REGIONE LOMBARDIA Circolari Regione Lombardia Provvedimento Titolo (o estratto dal titolo) * Aggiornamento legge r. 5 aprile 1976, n. 8 Legge forestale regionale l.r. n. 3 del 2003 legge r. 5 gennaio 2000, n. 1 Riordino del sistema delle autonomie in Lombardia. Attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 * l.r. n. 3 del 2003 legge r. 15 gennaio 2001, n. 1 Disciplina dei mutamenti di destinazione d'uso di immobili e norme per la dotazione di aree per attrezzature pubbliche... l.r. n. 14 del 2003 legge r. 4 agosto 2003, n. 14 Integrazione alla legge regionale 15 gennaio 2001, n. 1 legge r. 29 settembre 2003, n. 17 Norme per il risanamento dell'ambiente, bonifica e smaltimento dell'amianto * norme riportate solo per estratto (articoli di interesse per i tecnici delle p.a.) (pdf) 21 22 letture musica di Gerolamo Ferrario di Gerolamo Ferrario Paolo Rumiz Elbow Edizioni Feltrinelli - 2003 genere: Traveller V2 Music - 2003 “I A È ORIENTE n Europa l'Oriente non c'è più,... l'hanno rimpiazzato con un freddo monosillabo astronomico:"Est". Ma l'Oriente era un portale che schiudeva mondi nuovi, l'Est è un reticolato che esclude" ( E' Oriente, Chiamiamolo Oriente: Berlino-Istambul in treno, pag. 84) Questa fondamentale differenza è la tesi basilare del lavoro di Paolo Rumiz, giornalista triestino del quotidiano "La Repubblica", che ci presenta un appassionato viaggio nell'Europa danubiana di oggi, lacerata e disperata, sempre più abbandonata alla sua tragedia dal resto del continente. "E' Oriente" è una raccolta di sei reportage, quattro già pubblicati in forma ridotta su giornali o riviste e due inediti, di viaggi compiuti dall'autore dal 1998 al 2001. I mezzi di locomozione usati (bicicletta, treno, chiatta) ci indicano chiaramente che non c'è in lui l'ossessione della meta finale da raggiungere il più rapidamente possibile, come avviene nell'odierno turismo di massa da villaggi stereotipati, ma che il fine è il viaggio stesso con il suo ritmo lento per registrare e riportare le sensazioni dettate dai paesaggi attraversati, dai diversi climi politici e sociali e, soprattutto, dalle persone con le loro drammatiche esperienze quotidiane di vita. Allora attraversare, spesso sedendo fianco a fianco con le ansie e la disperazione della gente, paesi come la Slovacchia, l'Ucraina, la Moldavia, la Bulgaria, l'Ungheria, la Turchia, significa capire che il mitico Oriente della nostra memoria è oggi diventato, con la disgregazione dell'impero comunista che ha prodotto cruente esplosioni di secessione etnica e l'introduzione selvaggia del sistema di mercato, solo un "Est" geografico, un mondo che, noi "occidentali", percepiamo sempre più periferico e minaccioso per i riflessi che ha sul "nostro" mondo e sulla" nostra" cultura. Un libro ricco anche di paesaggi incantati, di villaggi pietrificati del periodo austro-ungarico, di folgoranti frammenti dei fasti dell'impero ottomano, di scorci di città quali Berlino, Vienna, Istambul, unite dallo scorrere contorto e maestoso del Danubio, eterno ed indifferente testimone delle sanguinose tragedie che, da sempre, hanno devastato ed estenuato questa immensa parte, almeno per gli atlanti geografici, d'Europa. CAST OF THOUSANDS due anni di distanza dall'ottimo esordio di "Asleep in the back", è uscito l'atteso nuovo album degli Elbow, gruppo di Manchester capitanato dal vocalist Guy Garvey. E l'attesa non è certo andata delusa: questo "Cast of thousands" rappresenta un sicuro passo avanti per la maggiore omogeneità dei brani rispetto al precedente lavoro e si candida autorevolmente come uno dei migliori dischi dell'anno, a conferma della vivacità e originalità dell'attuale scena musicale inglese. Il genere musicale degli Elbow è un progressive-rock romantico con venature psichedeliche e analogie con il dark-folk degli ormai famosi Radiohead del grande Tom Yorke ma senza la loro cupa e disperata malinconia. Qua e là nel disco affiorano reminiscenze e riferimenti dal glorioso passato: i Pink Floyd del periodo più recente con le inflessioni e le vocalità di Roger Waters; i Genesis e soprattutto i lavori da solista di Peter Gabriel; poi echi di Caravan e del folkjazz colto dei Pentangle. Il tutto originalmente rielaborato e rinvigorito da un sapiente uso dell'elettronica, da una costruzione armonica intrigante dove le tastiere (sintetizzatori, organi hammond, pianoforti e piani elettrici) la fanno da padrone in un'atmosfera potente e solenne, resa quasi mistica dall'aggiunta di archi e da possenti cori gospel. In definitiva uno dei migliori album dell'anno per una band in rapida ascesa verso un futuro da star di prima grandezza. TRACKLIST: • Ribcage • Fallen Angel • Fuggitive Motel • Snooks ( progress report) • Switching off • Not a job • I've got your number • Buttons and zips • Crawling with idiot • Grace under pressure • Flying dream GRP engineering 02/04 www.grafocom.it Ti aspettiamo a prendere “il dolce” da noi “EUROCUCINA” - 14/19 APRILE 2004 - PAD. 15 - CORSIA A-4 - STAND A-13/A-15 POLARIS SpA - PONTIDA (BG) - www.polarisspa.com segnalazioni culturali news tecnologiche di Tiziana Lorenzelli Montagna arte scienza mito fino al 17 aprile 2004 Mart di Rovereto www.mart.trento.it Il Mart di Rovereto presenta una straordinaria mostra che attraVesuvius, Andy Warhol verso l'opera di artisti e scienziati ripercorre un grande mito: la montagna. Sei secoli di arte e di scienza a confronto, dal Cinquecento ad oggi, in un percorso che si sviluppa in tutte le 35 stanze del museo progettato dal celebre architetto Mario Botta. Oltre 400 opere tra dipinti, sculture, incisioni, libri rari, strumenti scientifici, espressioni e strumenti di personaggi da Friedrich a Cézanne a Warhol, da Galileo Galilei a Goethe. Dalla rappresentazione della natura nei vari linguaggi espressivi di epoche e movimenti agli strumenti di lettura che hanno aiutato a comprenderne l'essenza, fino all'allarme dato dallo sfrenato consumismo concausa del collasso ambientale. Canova fino al 12/04/2004 Museo Civico - Bassano del Grappa (Vi) www.mostracanova.it - Call Center numero verde: 800.685.644 Venezia fra arte e guerra, 1866 - 1918. Opere di difesa, patrimonio culturale, artisti, fotografi fino al 21/03/2004 Museo Correr - Sale Monumentali della Biblioteca Marciana e Museo Storico Navale - Venezia [email protected] - www.museiciviciveneziani.it La reggia rivelata fino al 31/05/2004 - Palazzo Pitti - Firenze Tel. 055.2654321 - 2654321 Disegnare nelle città. Architettura in Portogallo 2004 fino al 28/03/2004 Triennale di Milano - viale Alemagna 6 Tel. 02 724341 - [email protected] - www.triennale.it Il Gran Teatro del Mondo. L'Anima e il Volto del Settecento fino al 12/04/2004 Palazzo Reale - Piazza Duomo - Milano www.granteatrodelmondo.it - Call center Charta: tel. 199.207.407 Gli Etruschi a nord del Po. Le fasi di età arcaica dell'abitato del Forcello di Bagnolo San Vito Milano fino al 30/03/2004 Cripta di S. Maria della Vittoria - Via E. De Amicis 11 Tel. 02 875503 Le Civiltà del Perù da Chavin agli Inca fino al 12/4/2004 Castello Sforzesco - Museo delle Arti Decorative (sala 30) Tel. 02 88463833 25 Luminex www.luminex.it Luminex è un tessuto innovativo che può emettere luce propria di differenti colori. Lavorando sulle fibre ottiche utilizzate per seguire i movimenti di particelle elementari negli esperimenti di fisica nucleare, dopo numerosi tentativi gli scienziati sono riusciti ad integrare le fibre luminose nei filati, illuminandoli. Dalla scoperta delle fibre ottiche, nei primi anni '70, molti hanno cercato di illuminare i materiali, ma solo utilizzando un microchip di produzione Caen, (maggior compagnia di produzione elettronica per la fisica nucleare, presente anche nei settori aerospaziale, microelettronica, biomedicale, information technology), con un lavoro di equipe con l'azienda di tessuti Fit, e la compagnia svizzera Tabio, si è riusciti ad ottenere un risultato. Il tessuto può essere utilizzato per vari impieghi, dalla moda all'arredo. Si può immaginare anche che prossimamente venga inserito nei vetri stratificati per illuminare le finestre di notte con effetti unici. Disney brevetta il software di progettazione 4-D Per realizzare la Disney's Expedition Everest, la replica del Monte Everest, alta 60 metri, che sta per essere ultimata a Disneyworld in Florida, la Disney ha messo a punto un software che scompone l'immagine tridimensionale di un progetto complesso traducendola direttamente in elementi costruttivi, e riesce a ricostruirne passo per passo la sequenza di assemblaggio. L'idea del software, che ha richiesto investimenti da un milione di dollari e che ora è in vendita, è nata dalla esigenza di organizzare le centinaia di lavoratori di contractor indipendenti che stanno lavorando simultaneamente per erigere le 1200 tonnellate di acciaio della struttura, e dalla necessità di abbattere i costi dovuti agli errori di realizzazione e di assemblaggio dei singoli componenti. (da Forbes, 27 Ottobre 2003) Rendering in 4-D della Disney's Expedition Everest 26 l’avvocato risponde di Giuliana Valagussa, avvocato DOMANDA: desidererei dei chiarimenti in merito alla tutela legale che l'architetto può esperire nel caso di mancato pagamento delle prestazioni professionali resa al committente. Esistono procedure semplici e veloci per il recupero dei crediti professionali? P per questo motivo la conoscenza delle procedure per il recupero dei crediti rappresenta un vademecum indispensabile anche per l'architetto. La corretta gestione del recupero dei crediti da prestazioni professionali inizia anzitutto con l'accorgimento di richiedere sempre al committente, indipendentemente dalla natura, difficoltà e quantità delle prestazioni oggetto dell'incarico, la firma del disciplinare. Per i lavori di ordine minore non sarà necessario un contratto complesso o articolato in numerose clausole, ma anche la sottoscrizione della carta intestata del professionista compilata sommariamente con l'elencazione, per quanto possibile puntuale, delle operazioni demandate dal committente all'architetto. La sottoscrizione dell'incarico, oltre a rappresentare un ottimo deterrente per il cliente che in futuro volesse sottrarsi dall'obbligo di pagamento, costituisce idonea prova scritta del rapporto professionale da cui scaturisce il credito che potrà essere poi azionato in via legale. Qualora infatti il committente, nonostante l'invio della parcella e dei solleciti di pagamento, che sarebbe buona norma inoltrare a mezzo di raccomandata con ricevuta di ritorno o a mezzo fax, per la prova della data certa dell'invio, non provvedesse al saldo, sarà necessario agire in giudizio. Al riguardo, due sono le modalità giudiziali utilizzabili: il ricorso per decreto ingiuntivo e la causa ordinaria. Quest'ultima ha inizio con la notifica di un atto di citazione, ovvero un atto con cui viene convenuto in causa, avanti il Giudice competente, il proprio debitore, del quale è richiesta la condanna al pagamento della somma di denaro dovuta per le prestazioni professionali rese. La causa ha i tempi propri del contenzioso civile e quindi si attesta su una durata di almeno due anni prima della pronuncia della sentenza. Al primo grado di giudizio possono poi seguire l'appello ed il ricorso per Cassazione. V'è però da ricordare che le sentenze sono tutte provvisoriamente esecutive. Quindi anche al termine del primo grado di giudizio il professionista vincente nella causa potrà subito agire per pretendere l'esecuzione della sentenza. Poiché chi agisce in giudizio è onerato dal dovere di provare l'esistenza del proprio credito e la sua quantificazione, spesso nella pratica diviene di fondamentale importanza la dimostrazione, in corso di causa, dello svolgimento di determinate prestazioni da parte dell'architetto. novità fiscali di Paolo Ripamonti, commercialista Condono edilizio Il D.L. 269/2003 ha introdotto anche un condono edilizio di opere edili in tutto o in parte abusive. La relativa disciplina è rimessa all'autonomia delle Regioni. Gli abusi sanabili devono rientrare nelle tipologie di illecito previste da detta disciplina, devono esistere al 31.3.2003 e non devono eccedere oltre il 30% della volumetria originaria oppure un ampliamento superiore a 750 metri cubi. Se riguarda intere nuove costruzioni residenziali, ferma restando che ogni istanza non dovrà superare 750 metri cubi, l'intera costruzione non dovrà superare i 3.000 metri cubi. Il termine fissato per la presentazione dell'istanza di condono è il 31 marzo 2004. Riapertura dell'affrancamento valore delle partecipazioni e terreni Viene ulteriormente riaperta al 16 marzo 2004 la possibilità di rivalutare, mediante perizia, il valore di partecipazioni non negoziate in mercati regolamentati e terreni (sia edificabili che non) posseduti al 1.1.2003 da persone fisiche, società semplici, enti non commerciali e soggetti non residenti. Ciò allo scopo di ridurre eventuali possibili plusvalenze da future cessioni degli stessi. L'imposta sostitutiva è del 4% (2% per le partecipazioni non qualificate) sui valori di perizia e può essere rateizzata. Aliquota sulle manutenzioni edilizie L'aliquota del 10% sulle manutenzioni ordinarie e straordinarie su edifici a prevalente destinazione abitativa era stata prorogata fino al 31.12.2003 pertanto dal 1° gennaio 2004 le manutenzioni ordinarie e straordinarie tornano con l'aliquota ordinaria del 20%. Sono comparsi articoli di stampa che ventilano una riapertura di questa agevolazione che, allo stato, non è vigente. Termini di presentazione della dichiarazione di successione Attraverso modifiche all'art. 31 del D.Lgs. 346/90 (Testo Unico delle Imposte sulle successioni) viene modificato il termine di presentazione delle dichiarazioni di successione da sei mesi a dodici mesi. Proroga detrazione fiscale interventi di recupero del patrimonio edilizio Viene prorogato a tutto il 2004 il termine per l'esecuzione di interventi di recupero del patrimonio edilizio ivi compresa la bonifica dell'amianto. L'aliquota di detrazione fiscale IRPEF viene portata al 41% mentre il limite di spesa per il 2004 passa a ¤ 60.000,00. Per gli interventi iniziati prima del 2004 (dal 1° gennaio 1998), dovrà tenersi conto del nuovo limite per le spese da sostenersi nel 2004 scomputando le spese già sostenute. La stessa agevolazione viene altresì prorogata per (segue l’avvocato risponde) Infatti il correlato diritto a pretenderne il pagamento postula la preventiva dimostrazione della loro erogazione, e quindi suggerisco di porre molta attenzione, nella gestione del rapporto professionale, alla formazione delle prove c.d. documentali per superare, in caso di contestazione, le eccezioni di inadempimento che usualmente i clienti debitori sollevano in simili casi. L'altro rimedio giudiziale sopra citato consiste invece in una sorta di procedimento abbreviato e monitorio, con cui si chiede al Giudice l'emissione di ingiunzione di pagamento nei confronti del proprio debitore, per la somma pari al credito professionale. Per ottenere il decreto è però indispensabile che il professionista alleghi alla domanda da depositare al Giudice la parcella pro-forma da esso sottoscritta e vidimata, approvata e liquidata dal competente Ordine professionale di appartenenza. La parcella vidimata dall'Ordine costituisce la prova scritta e titolo idoneo per l'emissione del decreto ingiuntivo nei confronti dei privati, oltre che nei confronti di un comune e di altre pubbliche amministrazioni. Anche presso l'Ordine degli Architetti di Lecco viene svolto il servizio di liquidazione dalla competente Commissione parcelle. Chiunque fosse interessato potrà contattare la Segreteria dell'Ordine per chiarimenti. (segue novità fiscali) l'acquisto di immobili completamente ristrutturati. La detrazione è commisurata al 25% del prezzo di vendita indicato in atto con un massimo di ¤ 60.000. L'intervento deve essere completato entro il 31.12.2004 mentre l'atto di vendita deve seguire entro il 30.6.2005. Aumento dei moltiplicatori ai fini della determinazione dei valori immobiliari A far data dal 1° gennaio 2004 i moltiplicatori previsti ai fini delle imposte di registro, ipotecarie e catastali (e di conseguenza per le successioni) per la determinazione del limite oltre il quale l'Ufficio Finanziario non può rettificare i valori dichiarati negli atti compravendita vengono aumentati del 10%. Poiché la modifica interviene sui moltiplicatori e non sulle rendite (già rivalutate del 5%) avremo così che i nuovi moltiplicatori sono: 110 per le abitazioni (categorie catastali da A1 ad A9 e C esclusi i negozi C1), 37,4 per i negozi C1 e E, 55 per gli uffici (A10) e categorie D e 82,5 per i terreni non edificabili. Stante il preciso riferimento, la modifica non sembra interessare i trasferimenti soggetti ad IVA e, sembrerebbe non rilevare ai fini ICI. Per affinità di argomento segnalo l'importante sentenza di Cassazione sez.V n.10037 del 24.6.2003 rinvenibile nel sito del Ministero delle Finanze (Agenzia delle Entrate - Documentazione tributaria) che individua uno stretto legame tra moltiplicatori e saggio di fruttuosità degli immobili e pertanto se il moltiplicatore è 50 il saggio di fruttuosità deve necessariamente essere del 2% ad evitare le discrasie che si sono verificate nella determinazione delle rendite catastali da parte degli Uffici del Territorio. l’esperto risponde di Gerolamo Ferrario DOMANDA: Come si calcolano gli oneri di urbanizzazione? l calcolo degli oneri di urbanizzazione (Legge Isuoli) 28//01/1977 n.10 - Norme per la edificabilità dei da versare ai Comuni è un semplice prodotto ottenuto moltiplicando la volumetria di progetto, per gli edifici residenziali, o la superficie lorda di pavimento, per gli edifici a destinazione non residenziale, per i rispettivi costi unitari a metro cubo o metro quadrato vigenti nel Comune che, normalmente, sono aggiornati annualmente. Gli unici interventi che richiedono alcune valutazioni sono quelli di restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione per i quali si deve presentare un computo metrico estimativo delle opere in progetto redatto utilizzando i prezzi ricavati dai listini della C.C.I.A.A. (solitamente quella della provincia di Milano). In questi particolari casi, ai sensi dell'Art. 4 della L.R. n. 60/1977 - Norme di attuazione della Legge n.10 , gli oneri di urbanizzazione, se dovuti, si possono calcolare con il consueto sistema utilizzando la volumetria o la superficie lorda di pavimento reali come già detto (comma 6 dell'Art.4), oppure, in alternativa, si può utilizzare un "superficie virtuale" che viene ottenuta dividendo il costo totale del preventivo delle opere in progetto per il costo a metro quadrato di costruzione (per intenderci quello che si utilizza per il calcolo del costo di costruzione) ; nel caso di edifici non residenziali si utilizza direttamente il risultato ottenuto (comma 5a) mentre, per gli edifici residenziali, tele risultato deve essere quadruplicato (comma 5b). Ovviamente la scelta di una modalità di calcolo rispetto all'altra è determinata dal vantaggio economico che può derivare alla committenza e pertanto è necessario che sia attentamente valutata e esplicitamente richiesta. 27 28 concorsi premi corsi bacheca CORSO DI BIOARCHITETTURA L'Istituto Nazionale di Bioarchitettura - sezione di Lecco intende promuovere ed organizzare un Corso base di 1° livello rivolto a professionisti e tecnici operanti nel settore delle costruzioni e della progettazione ambientale, a studenti, amministratori, insegnanti e a tutti coloro a cui sta a cuore lo sviluppo coerente del nostro pianeta e la qualità della vita. Lo scopo del corso è fornire informazioni ed aggiornamenti nell'ambito delle problematiche costruttive ed ambientali, creando opportunità per venire a contatto con lo stato dell'arte e con le soluzioni più innovative nel settore della progettazione sostenibile. Il corso si svolgerà a Lecco dall'inizio di ottobre alla metà di dicembre 2004 e sarà tenuto da esperti del settore e cultori della materia, si articolerà in lezioni teoriche e visite tecniche, a cadenza settimanale, per un totale di 100 ore complessive. Tra gli obiettivi specifici del corso si possono identificare: • promozione di un atteggiamento critico e consapevole nei confronti delle problematiche ambientali e lo sviluppo di nuove conoscenze interdisciplinari. • aiuto alla comprensione della terminologia relativa alla bioedilizia ed alle tecnologie proprie del settore delle costruzioni. • elaborazione di nozioni specialistiche, di criteri valutativi e di metodologie di progetto per la gestione e la progettazione degli spazi abitativi e del territorio. Al termine del corso verrà rilasciato da Bioarchitettura Istituto Nazionale un attestato di frequenza. Per maggiori informazioni contattare l'Arch. Luca Castelli presso l'Istituto o [email protected] Tel. 0341 283030 - [email protected] AAA Cercasi Offresi Studio di Architettura cerca per inserimento proprio organico collaboratore diplomato o laureato con esperienza di cantiere e conoscenze informatiche Office, Autocad e Allplan. Inviare c.v. a [email protected] Sono disponibili presso la Segreteria dell’Ordine altri curricula di persone che offrono e cercano collaborazione. IMPORTANTE: È disponibile presso la sede dell’Ordine il nuovo Albo. I signori iscritti sono pregati di ritirare la propria copia. LIVING FORUM Si terrà a Villa Erba a Cernobbio il 23 e 24 Giugno 2004, il National Business meeting dedicato alla casa innovativa: domotica, automazioni, risparmio energetico, materiali biocompatibili, arredamento specializzato. Dedicato ad architetti, progettisti, installatori, imprese, per informare sulle nuove applicazioni e sulle tendenze nella realizzazione degli alloggi intelligenti. [email protected] - www.business-forum.it Agorà sas [email protected] CONCORSO DI IDEE PER UN CENTRO SOCIO-RICREATIVO DA REALIZZARE SULL'AREA PUBBLICA DENOMINATA "NAVA" COMUNE DI OLGIATE MOLGORA (LC) Via Stazione n. 20 - Tel. 039 9911230 - Fax: 0399910614 Pubblicazione bando: 04.02.2004 / Scadenza iscrizione: 20.03.2004 / Consegna elaborati: 13.07.2004 (ore 12.00) Il bando e il calendario completo delle scadenze sono scaricabili al sito: www.comune.olgiatemolgora.lc.it Ulteriori aggiornamenti e notizie sono consultabili sul sito dell’Ordine www.lc.archiworld.it Valmadrera (Lecco) via xxv Aprile, 74 www.eluce.it - tel. 0341583150 fax 0341 583150 Milano via Borgonuovo, 5 - tel. 02 862721 fax 02862721 SHOW-ROOM ILLUMINAZIONE PROGETTAZIONE ILLUMINOTECNICA DA UN’IDEA DI È LUCE IL NUOVO SHOW-ROOM DI CORPI ILLUMINANTI A PREZZI ALTAMENTE COMPETITIVI EMPORIO della LAMPADA Valmadrera via della Pace tel. 0341 207000 Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Lecco