Elogio funebre per nonna Maria

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Elogio funebre per nonna Maria
Elogio funebre per nonna Maria
Non è facile mettere in fila parole e pensieri in un giorno come questo … in un momento
come questo.
Non è facile stare qui dietro, con la tristezza che spezza il cuore, e scoprire nei vostri sguardi
la stessa tristezza e la stessa paura.
Oggi nonna Maria ci lascia, parte per il suo ultimo viaggio, un viaggio di sola andata 1, …
senza ritorno. … Chiusa in questa bara di legno, la immagino avvolta nel nero dei suoi abiti funebri
e dal nero ancora più denso dell'oscurità, … perché i raggi del sole non arrivano là dentro, ne
riusciranno a baciarla nel loculo dove questo feretro verrà inumato.
Ed io sono qui a cercare di ordinare le parole per augurarle a nome mio e di tutti i suoi nipoti
un “buon viaggio” ed un “buon soggiorno”. Ma questo è tremendamente difficile … perché
tremendo è il mistero della morte, che fa paura, … che a me fa paura, che mi fa tremare i polsi e
gelare il sangue nelle vene.
Ma per nonna Maria non era cosìi, lei della morte non aveva paura.
Non che la nonna non amasse la vita. Al contrario ella amava la vita nella misura stessa in
cui amava i suoi figli ed i suoi nipoti … e, io lo posso testimoniare in prima persona, l'amore che la
nonna aveva per la sua famiglia era immenso e totale. Tanto nonna Maria amava la vita quanto un
piccolo bacio od una piccola carezza di qualcuno dei suoi figli, nipoti o bis nipoti le bastava per
sconfiggere quel maledetto gelo che negli ultimi anni le aveva inchiodato piedi e mani. Quei piedi
che hanno macinato chilometri, ... quelle mani che sempre hanno lavorato costantemente ed
instancabilmente al servizio della sua famiglia.
Non dirò altro della nonna, non credo che questo sia il mio compito. Non dirò, come spesso
si usa nei funerali, la donna che fu perché di lei io ricordo solamente la nonna che ancora è. Ricordo
la sua fibra dura ed il suo piglio combattivo. Perché nonna Maria ha combattuto, suo malgrado, fino
all'ultimo respiro, … ha combattuto per un giorno in più di vita, per un'ora in più di vita, … perché
nonna Maria amava la vita, perché nonna Maria non desiderava morire. …
Ma nonna neanche temeva la morte, perché lei era una persona “antica” che sapeva molto
più di quello che io so, … molto più di quello che noi ora, qui, sappiamo. … Perché lei era una
persona semplice che non si faceva domande complicate e sempre sapeva darsi risposte
evidentemente pratiche.
Nonna non aveva paura di morire perché sapeva che stava andando da qualche parte, in un
posto importante. Lo sapeva così per certo che ha voluto con sé, nell'ultimo suo viaggio, un pettine
per pettinarsi, la sua dentiera (furba lei che sapeva che nel cielo ci sarebbe stato un banchetto), il
suo profumo … ed altro. Si è preparata (da sé ed in privato) tutto l'occorrente per presentarsi bella,
… perché lei lo sapeva che andava ad una festa … e chi va ad una festa non ha paura … forse solo
qualche timore.
Qualche timore la nonna lo ha avuto, perché anche la nonna era di carne ed ossa, perché
anche la nonna ogni tanto tremava. Ma poi sempre trovava nel cuore la forza di rialzare il capo. E la
nonna ha tremato quando gli occhi le si sono spenti. Il dolore di non vedere più il volto dei suoi figli
1 Nella prospettiva cristiana sarebbe più appropriato dire “di solo ritorno” alla casa del Padre.
e dei suoi nipoti le ha stretto il cuore e le ha fiaccato lo spirito … ma, nella sua semplicità, tremava
ancor di più all'idea di arrivare cieca nel Regno dei Cieli e di non riuscire a vedere in volto il
Signore Gesù. Perché nonna Maria era pratica e semplice e nella sua semplicità lei il volto del
Signore desiderava proprio vederlo … perché lei sapeva che alla fine di quel viaggio, lei, il Signore
lo avrebbe incontrato.
Non dirò altro di mio, ma vorrei concludere leggendovi una preghiera. Per alcuni si tratta di
una preghiera dettata a S. Agostino2 dalla madre che gli apparì in sonno dopo la sua morte, perché
lui era inconsolabile. Per altri si tratta di un testo più recente di Padre Giacomo Perico3. A me non
interessa chi sia il vero autore di questa preghiera. Quello che a me importa è che in questa
preghiera c'è tutto l'insegnamento che nonna Maria ci ha dato in questi anni fino a questi ultimi
giorni ed ore. Perché anche ora che dorme il suo lungo sonno la nonna continua ad insegnarci con il
suo esempio, ad educarci con il suo amore, a consolarci con la sua semplice ma solida fede:
Se mi ami non piangere4
Non piangere per la mia dipartita.
Ascolta questo messaggio.
Se tu conoscessi il mistero immenso del cielo
dove ora vivo;
se tu potessi vedere e sentire
ciò che io vedo e sento in questi orizzonti senza fine,
e in quella luce che tutto investe e penetra,
non piangeresti.
Sono ormai assorbito dall’incanto di Dio,
dalla sua sconfinata bellezza.
Le cose di un tempo
sono così piccole e meschine al confronto.
Mi è rimasto l’affetto per te, una tenerezza
che non hai mai conosciuto.
Ci siamo visti e amati nel tempo:
ma tutto era allora fugace e limitato.
Ora vivo nella serena speranza
e nella gioiosa attesa del tuo arrivo tra noi.
Tu pensami così.
Nelle tue battaglia, orièntati a questa meravigliosa casa
dove non esiste la morte e dove ci disseteremo insieme,
nell’anelito più puro e più intenso,
alla fonte inestinguibile della gioia e dell’amore.
Non piangere, se veramente mi ami.
Grazie di tutto nonna,
I tuoi nipoti
Montalbano J.
17/08/2012
2 Agostino d'Ippona nato a Tagaste il 13 novembre 354 d.C. e morto ad Ippona il 28 agosto 430 d.C.
3 Nato a Ranica nel 1911 e morto a Milano nel 2000. Sacerdote dal 1940 nella Compagnia di Gesù.
4 Tratta da “Resta con noi Signore!” San Paolo Edizioni, 2001.