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qwertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwerty MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE 19812013 uiopasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasd fghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfghjklzx cvbnmqwertyuiopasdfghjklzxcvbnmq wertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyui opasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfg hjklzxcvbnmqwertyuiopasdfghjklzxc vbnmqwertyuiopasdfghjklzxcvbnmq wertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyui opasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfg hjklzxcvbnmqwertyuiopasdfghjklzxc vbnmqwertyuiopasdfghjklzxcvbnmq wertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyui opasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfg hjklzxcvbnmrtyuiopasdfghjklzxcvbn mqwertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwert yuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopas dfghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfghjklz 1 xcvbnmqwertyuiopasdfghjklzxcvbnm qwertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwerty IL GRUPPO ABELE ATTRAVERSO IL NOTIZIARIO DELL’ANSA 2001 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE AI: 'RACCONTI DI VITA' APPRODA A RAITRE CON LA SOLIDARIETA' (ANSA) - ROMA, 4 GEN - I personaggi del volontariato visti da vicino, mentre parlano della loro vita privata e del loro impegno sociale. E' quello che promette la nuova serie di 'Racconti di vita', programma condotto da Giovanni Anversa, che approda quest'anno su Raitre in seconda serata da martedi'. Tredici appuntamenti della durata di circa 50 minuti - il primo dedicato a Don Luigi Ciotti realizzato nel carcere di Rebibbia di Roma - che vedranno uomini e donne di generazioni e culture diverse che combattono tutti per rendere migliore il mondo. Tra gli ospiti previsti: Gino Strada; Mara Gattoni, una donna in guerra contro il turismo sessuale; Imma Battaglia; Annarosa Andretta, una signora che da anni lavora sulla terapia della malattia mentale; Enzo Bianchi; Franco Gesualdi e Ali Baba Faye. ''E' un programma del dissenso, - spiega Anversa - dissenso verso quei modi di fare tv che mercificano le storie. Noi vogliamo invece dare voce a chi ha un rapporto con la realta' autentico''. Ma spiega meglio il conduttore: ''non voglio comunque che sia liquidato come un programma di solidarieta', ma, al contrario, di amore e politica. Amore, perche' si tratta di tutte persone che si sono a un certo punto messe in gioco, e politica, perche' il loro impegno e' anche ovviamente politico''. 'Racconti di vita' che coincide, tra l'altro con l'Anno Internazionale del Volontariato, (''solo un caso'', ci tiene a dire Anversa) parlera' anche di disabili, nuove religioni, alimentazione e ragazze madri. Nella prima puntata dedicata a Don Luigi Ciotti, saranno ospiti della trasmissione, Gian Carlo Caselli, Capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, Rita Borsellino, vice presidente dell'Associazione 'Libera', il regista Mimmo Calopresti, il cantautore Niccolo Fabi e gli interventi registrati di Gad Lerner, Igor Man, Paolo Mieli e Marcello Sorgi.(ANSA). XGA 04-GEN-01 14:57 2 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE INDULTO: SEGIO; SPIEGARE A POSTERIORI NON SERVE, MEGLIO FARE (V.'INDULTO: AMATO, INSUFFICIENTE COESIONE DEI...'DELLE 18:46) (ANSA) - ROMA, 5 GEN - ''Le analisi a posteriori aiutano certo a capire, ma per l'indulto piu' che capire sarebbe stato meglio fare, accogliendo l'appello del Papa''. A commentare cosi' la spiegazione fornita dal Presidente del Consiglio sul perche' non si sia arrivati ad un provvedimento di clemenza, e' Sergio Segio. L'ex terrorista, ora impegnato nel progetto sul carcere del gruppo Abele, che con Sergio Cusani ha lavorato ad una proposta di legge per l'introduzione dell'indulto parla di veti incrociati. ''Un gioco - dice - tanto cinico quanto antico in politica e che non funziona solo per questo problema''. ''Questa legislatura e questo Governo - aggiunge Segio - saranno ricordati per le dichiarazioni di 'avremmo voluto', 'ci sarebbe piaciuto'. Sarebbe stato meglio invece fare, specie sul problema carcere''. ''E quello rivolto dal Papa ai politici per un provvedimento di clemenza non era un invito ad ascoltare, ma a fare. Forse anche per questo Giovanni Paolo II ha rinunciato ad andare in Parlamento in Gennaio per fare la sua prolusione a Camere riunite''. (ANSA). AU 05-GEN-01 19:32 3 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE RAI: DON CIOTTI A 'RACCONTI DI VITA' (ANSA) - ROMA, 8 GEN - Sara' don Luigi Ciotti, il fondatore del Gruppo Abele di Torino, ad aprire la nuova serie di ''Racconti di vita'', in onda domani alle 23,20 su Raitre, che quest'anno sara' dedicata a uomini e donne che lottano per cambiare il mondo. Dopo 35 anni di impegno del Gruppo Abele, don Ciotti ha accettato di raccontarsi mescolando ricordi autobiografici e battaglie ancora aperte. Ospiti di Giovanni Anversa nella puntata, realizzata dalla falegnameria del carcere romano di Rebibbia, anche Gian Carlo Caselli, presidente dell' Amministrazione Penitenziaria; Mimmo Calopresti; Niccolo' Fabi, cantautore; Rita Borsellino, vicepresidente di 'Libera', in collegamento da Corleone. Spazio anche a interventi registrati di Gad Lerner, Igor Man, Paolo Mieli e Marcello Sorgi. (ANSA). KIR 08-GEN-01 16:43 4 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE PREMI: IGOR MAN DESIGNATO 'ARTIGIANO DELLA PACE' (ANSA) - ROMA, 10 GEN - Igor Man, 'firma storica del quotidiano La Stampa', ha vinto il premio ''Artigiano della pace'' in qualita' di ''persona che opera per una cultura della pace''. Il riconoscimento e' assegnato ogni due anni dall'Universita' Internazionale Giorgio la Pira (dal nome del 'sindaco santo' che si autodefiniva appunto artigiano della pace). Lo ha designato all'unanimita' un comitato ristretto di un'ampia giuria che include l'Unesco, la Commissione Justitia et pax, la citta' di Cuneo Medaglia d'oro della resistenza. Hanno vinto le precedenti edizioni del Premio il vescovo martire di Orano mons. Pierre Claverie, Julius Nyerere, don Luigi Ciotti, lo scrittore marocchino Tahar Ben Yelloun, l'Abbe Pierre. La cerimonia di consegna del premio avverra' il 18 gennaio a Cuneo nel teatro Toselli.(ANSA). TS 10-GEN-01 18:03 5 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE ROGA:TRAFFICANTI DI NOTIZIE?,DON CIOTTI CRITICA MASS MEDIA (ANSA) - TORINO, 12 GEN - ''La stampa internazionale dovrebbe essere piu' attenta alle tematiche delle droghe e del narcotraffico, soprattutto per quanto riguarda l' aspetto del connubio fra mafia e trafficanti'': lo ha detto il fondatore del Gruppo Abele, don Luigi Ciotti, durante la presentazione di una ricerca di Narcomafie sulla droga nella stampa europea. ''Frequentemente - ha spiegato Don Ciotti - nell' approccio al problema della droga si trova una doppia morale: proibizionismo in teoria, ma connivenza nei fatti. Perche' - ha aggiunto - tutti si dicono contro la droga, ma pochissimi si scagliano davvero contro l' attivita' dei narcostati del mondo''. Il rapporto realizzato da Narcomafie e dall' Encod (European ngo council on drugs and development) ha preso in esame un anno di stampa europea, analizzando circa 300 articoli sul tema della droga. Ne e' emerso un quadro che i responsabili della ricerca hanno definito ''parziale e stereotipato''. Per esempio, ha detto uno degli autori del rapporto, nei giornali ''si scrive moltissimo di narcotraffico e pochissimo di riciclaggio'', ''si utilizzano quasi esclusivamente fonti istituzionali'', ''si parla sempre di America Latina e soprattutto di Colombia, trascurando quasi del tutto i Paesi asiatici produttori di eroina, droga che copre l' 80% del mercato europeo degli stupefacenti''. (ANSA). PL 12-GEN-01 16:40 6 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE ELEZIONI: CAPONNETTO, LE VINCEREMO SE TROVEREMO CONCORDIA (ANSA) - FIRENZE, 13 GEN - ''Le prossime elezioni politiche le faremo nostre, ma bisogna ritrovare momenti di unione, di concordia, d' intesa e di unita'''. L'anziano ex giudice istruttore di Palermo, Antonino Caponnetto, manifesta un ottimismo per il risultato del centrosinistra alle prossime elezioni politiche. Caponnetto ha presentato, oggi a Firenze, assieme ad Alfredo Galasso, che e' stato coordinatore nazionale della Rete, ed alla vedova di Sandro Pertini, Carla Voltolina, il quarto vertice nazionale sulla legalita' e la giustizia sociale che si terra' a Roma, in Campidoglio, il prossimo 3 marzo. All'iniziativa, secondo quanto hanno detto Caponnetto e Galasso, parteciperanno tra gli altri, il presidente della commissione antimafia Giuseppe Lumia, Don Luigi Ciotti, Gherado Colombo e Ida Boccassini, Giancarlo Caselli, Paolo Flores D'Arcais, Pietro Grassi e Piero Luigi Vigna. Galasso ha lamentato ''una difficile stagione elettorale, non solo per i toni aspri che sta assumendo la campagna, ma per l'assoluta vacuita' di programmi e perfino di distinzioni tra i due schieramenti''. (ANSA). CF 13-GEN-01 15:51 7 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE SICUREZZA: DON CIOTTI, DIBATTITO POLITICO STRUMENTALE (ANSA) - ROMA, 16 GEN - La sicurezza diventa il centro del dibattito politico ''sempre in modo strumentale''. Lo ha detto don Luigi Ciotti a margine della prima conferenza contro l' usura, commentando il dibattito politico che punta sempre di piu' sulla sicurezza dei cittadini. ''E' la conferma - ha detto Ciotti - che i politici usano il metodo del termometro: certe scelte si fanno, cioe', in base alla ricerca del consenso e al bisogno di avere dalla propria parte l' opinione pubblica''. E il dato piu' ''inquietante'', secondo don Ciotti, ''e' che questo metodo e' cresciuto negli ultimi anni''. ''Alcune paure della gente - ha spiegato - non sono reali, ma rappresentate. Le ricerche serie dicono che i cittadini si sentono sicuri del proprio territorio pur avendo a volte problemi gravi e qui la responsabilita' e' anche di un' informazione che a volte ingigantisce e crea emotivita'''. Secondo don Ciotti dai cittadini ''giunge un grido per il diritto alla sicurezza che e' un diritto di tutti anche dei piu' poveri e dei piu' deboli''. Ma secondo don Ciotti ''la miglior risposta non sono tanto le citta' sicure quanto le citta' vivibili. Tra i parametri di vivibilita' di una citta' ci devono essere la crescita delle relazioni umane e sociali e delle opportunita' di aggregazione. Questo e' il grande nodo da sciogliere''. Se non si recupera questa dimensione, conclude don Ciotti, ''allora il tema della sicurezza diviene un alibi''. (ANSA). TAM/SOR 16-GEN-01 16:53 8 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE USURA: APERTI LAVORI PRIMA CONFERENZA NAZIONALE (ANSA) - ROMA, 16 GEN - Occhi puntati su racket e usura a Roma per il primo convegno di due giorni organizzato dal Viminale. Ad aprire i lavori, alla presenza del presidente Ciampi, e' stata la vedova di Libero Grassi, l'imprenditore siciliano ucciso il 29 agosto di dieci anni fa. Pia Grassi ha ripercorso la vicenda del marito ''il cui valore - ha detto - e' stato quello di denunciare pubblicamente il racket''. ''Un uomo - ha aggiunto - rispettoso delle leggi che la mafia ha trasformato in un simbolo''. Le parole di Pia Grassi e il ricordo del sacrificio di Libero Grassi sono state accolte da un lungo applauso e il presidente della Repubblica ha lasciato la sua poltrona per andare ad abbracciare la vedova al tavolo dei lavori. Il convegno che prosegue con il saluto del ministro dell'Interno Enzo Bianco vedra' questa mattina l'intervento del Commissario antiracket e antiusura Tano Grasso e del governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio. Nel pomeriggio e' prevista una tavola rotonda a cui partecipera' il ministro della Giustizia Piero Fassino, il presidente emerito della Corte Costituzionale Giovanni Conso e il presidente del Comitato parlamentare per i servizi, Franco Frattini. Le conclusioni della giornata saranno affidate al presidente della Camera Luciano Violante. Domani in mattinata interverranno il presidente del Senato Nicola Mancino, il capo della Polizia De Gennaro e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Vannino Chiti e don Luigi Ciotti. Una tavola rotonda nel pomeriggio vedra' la presenza del ministro delle Finanze Ottaviano del Turco, del Procuratore nazionale antimafia Pier Luigi Vigna e del presidente dell'Antimafia Giuseppe Lumia. I lavori della conferenza saranno conclusi dal ministro Bianco. (ANSA). AU-TAM/TER 16-GEN-01 10:58 9 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE BRACCIALETTO: SEGIO, DANNOSO E COSTOSO (V. 'SENATO: SI DEFINITIVO A BRACCIALETTO... ' DELLE 11:31) (ANSA) - ROMA, 17 GEN - ''Il 'braccialetto elettronico' e' una bufala pazza. Dannosa e per giunta costosa''. A sostenerlo e' Sergio Segio, responsabile del progetto carcere del 'gruppo Abele'. ''Uno strumento che serve solo - sostiene - ad esportare piu' che il carcerato, il carcere all' esterno''. Ci sono poi problemi di ordine tecnico che portano Segio a giudicare assolutamente inefficace il braccialetto. ''I tecnici e le esperienze di altri Paesi dicono che il sistema di controllo funziona poco e male e i falsi allarmi sarebbero continui''. ''Presupposto per l'applicabilita', poi -aggiunge Segio, che con Sergio Cusani in questi mesi si e' battuto per l'approvazione di un provvedimento di clemenza per i detenuti - sono un' abitazione e un telefono (e questo gia' tagliera' fuori i più poveri, al solito gli immigrati e i tossicodipendenti)''. Dal punto di vista politico inoltre secondo Segio: ''il braccialetto e' una misura che rassicura falsamente l' opinione pubblica, poiche' e' inefficace. Dunque a breve termine, una politica priva di progetto quale quella che ha approvato tale provvedimento, dovra' inventarsi qualche ulteriore misura''. Per i detenuti, infine, questa novita', diversamente da quanto dicono i suoi sostenitori, non costituira' un' opportunita' in piu' di uscire dal carcere, ma diventera' una soglia ulteriore cui dovranno assoggettarsi quanti gia' fruiscono o possono fruire di misure alternative; i detenuti con pene brevissime da scontare o per reati di poco conto. Ovvero coloro che gia' oggi dovrebbero poter avere accesso alla legge Simeone e che, invece, marciscono in carcere. O ci muoiono. Come S. M., 24 anni, impiccatosi due giorni fa nella cella del carcere di Cagliari''. ''Stava scontando- racconta Segio - 4 mesi per un piccolo scippo commesso in una chiesa prima di capodanno. Stava scontando una pena certa, proprio come invocano i manifesti elettorali dei due Poli in questi giorni sui muri di tutta Italia''. (ANSA). AU 17-GEN-01 15:55 10 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE USURA: DON CIOTTI, CAMBIARE ORIZZONTE CULTURALE (ANSA) - ROMA, 17 GEN - ''C'e' un nodo inquietante da sciogliere: l'orizzonte culturale, fondato su ricchezza, produzione, bellezza e bravura. Un orizzonte culturale che schiaccia i giovani e di fronte al quale bisogna avere il coraggio di essere inadeguati''. Lo ha detto don Luigi Ciotti intervenendo alla prima conferenza nazionale contro l'usura e il racket. ''Per aiutare le vittime dell'usura, ma anche per prevenire evitando che si possa finire in mano agli strozzini'', secondo don Ciotti la solidarieta' non basta, ma e' necessario modificare ''un orizzonte culturale'' fondato sull'effimero e sulla violenza. ''I videogiochi in commercio - ha detto citando un esempio - che insegnano ad ammazzare il padre o ad attaccare le forze dell'ordine sono un invito alla violenza. E' possibile che non si possa intervenire nei confronti del mercato? Di fronte a questo orizzonte culturale bisogna avere il coraggio di essere inadeguati''. Nel suo intervento don Ciotti ha anche invitato le associazioni che si battono contro l'usura a ''creare maggiori alleanze'' perche' la loro attivita' ''non puo' essere opera di navigatori solitari''. ''Racket e usura - ha aggiunto - si possono vincere solo nella prospettiva di una forte alleanza tra istituzioni e societa' civile. Ognuno deve fare la sua parte rispettando le competenze degli altri e ognuno deve assumersi la sua quota di responsabilita', le istituzioni come le associazioni, il sistema bancario e il mondo dell'informazione''. Ma soprattuto, secondo don Ciotti, ''le associazioni non devono perdere l'autonomia: dobbiamo continuare - ha detto - ad essere una coscienza critica rispetto alle istituzioni, le associazioni devono avere un ruolo di stimolo''. (ANSA). TAM/MRY 17-GEN-01 10:30 11 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE CGIL: COFFERATI, LE ORIGINI NELLE PRIME CAMERE DEL LAVORO (ANSA) - ALESSANDRIA, 19 GEN - ''Il sindacato ha partecipato a scrivere la storia vera dell' Italia, e la radice non e' cambiata rispetto alla nascita delle prime Camere del Lavoro, tra la fine dell' Ottocento e l' inizio del '900'': un forte richiamo alle orgini e' venuto da Sergio Cofferati, oggi ad Alessandria per i 100 anni della Camera del Lavoro cittadina. Il leader della Cgil ha sottolineato le ''funzioni vitali'' della Cgil per la ''promozione della giustizia, l' emancipazione dei poveri e dei deboli, la difesa delle liberta' individuali, del paese e della democrazia''. A ricordare con lui l' inaugurazione, il 20 gennaio 1901, della Camera del Lavoro alessandrina, c'erano il segretario provinciale Pier Massimo Pozzi, il direttore dell' Istituto per la storia della Resistenza, Roberto Botta, e Tutti Di Salvo, segretaria generale della Cgil in Piemonte. In serata la presenza di Cofferati e' prevista a Torino a un dibattito con don Luigi Ciotti. (ANSA). S08-BAN 19-GEN-01 18:29 12 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE DROGA: RADICALI E LILA CONTESTANO ARLACCHI, 'SIRINGA D'ORO' (ANSA) - MILANO, 25 GEN - Il vicesegretario dell' Onu, Pino Arlacchi, meriterebbe ''la siringa d'oro'': e' quanto ironicamente sostengono i Radicali che oggi, in occasione della presentazione dell' ultimo Rapporto Mondiale sulla droga, hanno distribuito un volantino in cui contestano l' operato di Arlacchi e della sua politica di contrasto alla droga. ''La strategia del sottosegretario Arlacchi ha consegnato centinaia di milioni di dollari agli stessi Paesi produttori ha affermato il consigliere regionale lombardo Yasha Reibman nell' Afghanistan talebano gli ettari coltivati sono aumentati del 42% e la produzione del 70%''. Per la Lila, invece, quelle del ''discusso Arlacchi'' sono ''politiche unilaterali, irrealistiche e dannose'', che si fondano sul semplicistico obiettivo della ''riduzione della domanda e dell' offerta'', sulla distruzione delle coltivazioni, sulle legislazioni proibizioniste punitive. E il convegno di oggi a Palazzo Marino, sostengono Lila, Gruppo Abele e altre associazioni ''e' stata un' iniziativa degna della peggior fiction televisiva''. ''Milano soffre, senza pari in Italia, degli effetti piu' macroscopicamente devastanti derivanti da anni di politiche scellerate in materia di droga - si legge nella nota - Milano ha il primato di casi di Aids, il primato di morti per overdose''. Le politiche messe in atto in questi anni sono state insufficienti. Bisogna invece ''partire dalle persone''. E' questo, secondo le associazioni antiproibizioniste, l' unico approccio al problema capace di produrre risultati efficaci. ''Bisogna partire dai bisogni delle persone, dalle loro difficolta'''. Per questo motivo, Lila e gruppo Abele pongono questa domanda ''al sindaco di tutti i milanesi: perche' in questa occasione non vengono accolte anche le voci che sostengono la necessita' di perseguire strade diverse, politiche 'altre' al fine di permettere un vero confronto? Perche' Albertini dopo aver commentato positivamente le dichiarazioni del ministro Veronesi alla conferenza sulle droghe di Genova, orientate all' apertura di nuovi percorsi di sperimentazione (compresa quella di progetti di somministrazione controllata di eroina a gruppi mirati di tossicodipendenti), si concede a questa consacrazione delle politiche proibizioniste e punitive?''. ''Perche' il primo cittadino e tantomeno i suoi assessori competenti - concludono Lila, Gruppo Abele e le altre associazioni firmatarie del documento - non ricordano mai che, seppur insufficienti e in ritardo, anche il Comune di Milano e' promotore e finanziatore di progetti di Riduzione del Danno quali quello relativo alle installazioni di macchine scambiasiringhe e di Unita' Mobili?''.(ANSA). CLE 25-GEN-01 16:40 13 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MAFIA: BENI PER 239 MLD CONFISCATI, ASSEGNATI A FINI SOCIALI (ANSA) - MILANO, 26 GEN - Beni per oltre 239miliardi sono stati sequestrati alla mafia, confiscati e assegnati dai Prefetti allo Stato o a enti per attivita' a fini sociali in applicazione della legge 109 del '96. In testa la Sicilia (75,760 miliardi); seguono Campania (70,672), Calabria (46,666), Puglia (14,183), Lombardia (10.941). Agli ultimi posti Piemonte (596 milioni) e Abruzzo (537). I dati si riferiscono al 30 settembre scorso (sono gli ultimi disponibili) e sono stati resi noti oggi a Milano nel corso della presentazione della prima Carovana antimafia in Lombardia che si terra' dal 29 dicembre al 5 febbraio per iniziativa di Libera (fondata nel 1995 da don Luigi Ciotti cui aderiscono 700 associazioni in tutta Italia per promuovere la cultura della legalita') e delle Acli di Milano. La carovana tocchera' Treviglio e Lodi (dove si parlera' di usura), Bergamo (disagio minorile), Crema (prostituzione) e in conclusione Ostiglia. Tra i relatori annunciati: don Ciotti, Dario Fo, Gherardo Colombo, il presidente dell'Antimafia Giuseppe Lumia, il sindaco di Corleone Giuseppe Cipriani, Rita Borsellino e Giovanni Impastato, fratello del sindacalista Giuseppe ucciso dalla mafia. Nella conferenza stampa e' stata sottolineata l'importanza di una applicazione puntuale della legge 109 che ha consentito per esempio a una cooperativa di giovani a Castelvetrano (Palermo) di produrre olio su un terreno gia' di proprieta' di Bernardo Provenzano. Dei beni sequestrati in Lombardia, molti sono stati adibiti a caserme di polizia, carabinieri, guardia di Finanza,vigili del Fuoco, altri ad ospitare centri di aggregazione giovanile, altri ancora sono stati trasformati in alloggi per indigenti e famiglie sfrattate. Sempre per iniziativa di Libera lo scorso anno una ventina di giovani che abitano nei quartieri piu' degradati di Palermo e con storie di disagio alle spalle sono stati ospitati in altrettante famiglie bergamasche e hanno frequentato per un mese e mezzo le scuole della provincia. Tutto questo, hanno spiegato gli organizzatori lombardi, 'per mantenere alta la tensione contro la criminalita' organizzata e per dire che la mafia esiste anche nelle nostre citta'. Un viaggio, di paese in paese, tra i giovani, tra la gente, per mettere in cammino idee, progetti, per riaffermare la volonta' di spendersi sul territorio''. VO 26-GEN-01 19:30 14 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE CARCERI: FASSINO, MEDIA BANALIZZANO, AGENTI NON SONO AGUZZINI (ANSA) - TORINO, 27 GEN - ''Sulle carceri i media spesso banalizzano, come nel caso di Sassari. Danno un'immagine di violenza, dipingono l'agente penitenziario come un aguzzino''. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Piero Fassino, a un convegno nel quale e' stato presentato un libro su Giuseppe Montalto, l'agente ucciso in un agguato mafioso nel '95. Fassino ha ricordato l'impegno del governo per migliorare le condizioni delle carceri, sul piano delle risorse finanziarie, umane e tecnologiche. In particolare la Finanziaria - ha detto stanzia 1.200 miliardi per migliorare le strutture e altri 400 per attivita' di reinserimento. E' prevista inoltre l'assunzione di 1.500 agenti penitenziari. Gian Carlo Caselli, direttore generale dell'Amministrazione Penitenziaria, ha sottolineato ''le difficolta' del lavoro del poliziotto penitenziario, ancora peggiori per chi opera nelle sezioni speciali con detenuti di particolare pericolosita'''. Don Luigi Ciotti ha richiamato l'attenzione sull'esigenza di non abbassare la guardia contro la mafia: ''Il problema della sicurezza delle citta' - ha detto - intorno al quale si concentra la politica e si fanno le passerelle, ha calamitato l'attenzione e ha fatto dimenticare la mafia e la criminalita' organizzata''. All'incontro era presente la moglie di Montalto, Liliana. (ANSA). ANG 27-GEN-01 20:14 15 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE PONTE STRETTO: RICERCA NOMOS, ALLA MAFIA 4 MILA MLD (ANSA) - PALERMO, 30 GEN - Cosa Nostra siciliana e 'ndrangheta calabrese, con un ''accordo di cartello per la gestione cooperativa degli appalti'' per la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina si accaparrerebbero 4 degli 11 mila miliardi di lire, spesa complessiva stimata dagli advisor. Il dato e' contenuto in uno studio commissionato dal Ministero dei Lavori Pubblici a Nomos, il centro studi per la legalita' del ''gruppo Abele'' fondato e presieduto da don Luigi Ciotti, che quantifica in termini economici il costo dell' ''impatto criminale'' sull'opera. I contenuti del rapporto sono stati anticipati dal quotidiano del pomeriggio L'Ora di Palermo, oggi in edicola. La ricerca prevede, anche che in caso dell' alternativa ''multimodale'', la somma incassata dalle cosche si aggirerebbe intorno ai 950 miliardi di lire. (ANSA). COM-NU/LU 30-GEN-01 20:07 16 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE PONTE STRETTO: CHIESA SICILIANA 'BENEDICE' L' OPERA (ANSA) - MESSINA, 3 FEB - La benedizione della Chiesa siciliana e l' apposizione ideale della prima pietra sono stati i due momenti simbolici della giornata nazionale di mobilitazione organizzata dalla Cisl a favore del Ponte sullo Stretto che si e' svolta con una duplice manifestazione: a Messina stamane e a Reggio Calabria nel pomeriggio. ''Vi porto il sostegno di tutti i vescovi della Sicilia - ha detto l' arcivescovo Giovanni Marra - La Chiesa siciliana ritiene l' opera fondamentale per la promozione dello sviluppo del Sud''. Marra ha detto che l' argomento e' stato trattato durante una sessione dei lavori della Conferenza episcopale siciliana. Alla manifestazione ha partecipato lo stato maggiore della Cisl col segretario Savino Pezzotta, i confederali Raffaele Bonanni e Giorgio Santini, i leader di Sicilia e Calabria, Paolo Mezzio e Gigi Sbarra e i rappresentanti di Messina e Reggio, Maurizio Bernava e Cosimo Piscioneri. Per la Cisl il 73% degli italiani e' a favore del ponte sullo Stretto considerato ''importante strumento di crescita economica e sociale''. A gettare le fondamenta ideali dell' opera col sindacato sono stati anche i presidenti delle Regioni Sicilia e Calabria, Vincenzo Leanza e Giuseppe Chiaravallotti (che e' intervenuto a Reggio Calabria), il presidente della societa' Stretto di Messina Nino Calarco oltre a numerosi esponenti d'istituzioni e forze economiche e sociali. Pezzotta ha annunciato la determinazione della Cisl a continuare la mobilitazione ''in assenza di risposte positive. Faremo tutto quello che e' possibile e anche l'impossibile''. ''Non ci sono motivazioni valide perche' si rinunci al ponte. Noi andremo avanti - ha detto Leanza - dando, se necessario, continuita' al protocollo per la costruzione sottoscritto qualche tempo fa tra le due Regioni''. Per Calarco la politica del rinvio seguita dai Governi a partire dal '93, quando fu definito il progetto di massima per il collegamento stabile, lascia intravedere un danno erariale per la pubblica amministrazione, che la Corte dei conti potrebbe accertare. E questo perche' ''la Stretto di Messina e' una societa' pubblica, creata con legge dello Stato''. Mezzio, facendo riferimento al lavoro di Nomos, il centro studi del Gruppo Abele, sulla possibilita' d' infiltrazioni mafiose, ha detto che ''la minaccia criminale va sconfitta col controllo preventivo. Se passasse il principio dell'immobilismo per paura d'interessi mafiosi, la Sicilia e il Sud sarebbero condannati alla marginalita'''. Per Sbarra ''e' vergognoso che il Governo abbandoni a se stesso il Sud. Cosi' come suscitano perplessità le contraddizioni della Cgil, che in Sicilia dice si' al ponte mentre in Calabria vi si oppone''. (ANSA). COM-FK/BM 03-FEB-01 17:40 17 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MAFIA: RITA BORSELLINO, E' TRA NOI AL NORD COME AL SUD (ANSA) - OSTIGLIA (MANTOVA), 3 FEB - ''La mafia e' tra noi, al Nord come al Sud. Per sconfiggerla bisogna rinunciare al silenzio e unire tutte le forze in un impegno comune teso al cambiamento''. Cosi' si e' espressa oggi Rita Borsellino, sorella del giudice Paolo, ucciso dalla mafia, parlando oggi a Ostiglia (Mantova) durante un incontro della Carovana Antimafia. La Carovana, organizzata da Libera, l'associazione fondata da don Luigi Ciotti e dalle Acli lombarde, ha concluso oggi il suo giro per la Lombardia davanti agli studenti del liceo Galilei di Ostiglia. Con Rita Borsellino, c'erano anche don Luigi Ciotti e l'allenatore della nazionale di Pallavolo Andrea Anastasi. Quest'ultimo ha osservato come anche nel mondo dello sport bisogna svolgere una azione di educazione: ''nello sport - ha detto - vige la cultura dell' alibi'', la tendenza, cioe', ''a trovare una scusa per ogni sconfitta. Bisogna, invece, essere propositivi e riconoscere i meriti degli avversari e non dimenticare che le vittorie sono effimere''. Don Ciotti ha messo in guardia i giovani dal considerare sconfitto il fenomeno mafioso: ''non bisogna mai abbassare la guardia - ha detto perche' la mafia ha mille sfaccettature ed e' ovunque''. (ANSA). N12-GNN/LP 03-FEB-01 20:38 18 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MAFIA: DISSOCIAZIONI; DON CIOTTI, VIGNA NON TRATTA CON NESSUNO (ANSA) - MIRA (VENEZIA), 7 FEB - ''Conosco Pierluigi Vigna, lui non ha mai trattato con nessuno. Se n'e' parlato, c'e' anche il dovere di ascoltare le voci di richieste di alcuni boss di mafia, anche per capire come vanno certe cose, ma non si puo' trattare''. Lo ha detto don Luigi Ciotti, presidente dell'associazione antimafia ''Libera'', commentando le voci su presunte trattative tra lo Stato e i boss. Secondo il sacerdote piemontese ''non si devono fare sconti, anzi dobbiamo attrezzare di piu' lo Stato e i suoi organi competenti, prendere coscienza che la giustizia e' al collasso, e che la mafia stringe legami anche con la corruzione''. ''Devono ridarci tutto - ha concluso Ciotti, sempre riferendosi ai boss mafiosi - devono indicarci dove hanno investito i loro denari, restituire alla collettivita' tutti i beni all'estero e in Italia e dirci tutto quello che sanno, non le mezze verita'. E se vogliono c'e' gia' un percorso, che e' quello della collaborazione''. (ANSA). XBO/PAS 07-FEB-01 12:33 19 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MASSACRO NOVI: NEL '75 UN FATTO ANALOGO A 60 KM DI DISTANZA (ANSA) - TORINO, 23 FEB - I clamorosi sviluppi della vicenda di Novi hanno, in Piemonte, fatto venire alla mente un analogo, anche se piu' grave, episodio avvenuto poco piu' di 25 anni fa a Vercelli, a una sessantina di chilometri di distanza. Nella mattinata del 14 novembre '75, vennero trovati morti in casa cinque componenti della famiglia Graneris; ad ucciderli non a coltellate, ma a colpi di pistola, era stata l' allora diciottenne Doretta, con la complicita' del fidanzato, Guido Badini. Padre, madre e due nonni vennero trovati privi di vita, in apparenza addormentati, seduti al tavolo dove stavano cenando. Sotto il tavolo aveva invece cercato inutilmente scampo il fratello di Doretta, 13 anni. Movente della strage, il rancore che la ragazza nutriva per la famiglia, ma anche il desiderio di impadronirsi di un' eredita' di 200 milioni di lire. Entrambi vennero condannati all' ergastolo. In carcere, Doretta e' cambiata tanto che nel '90 e' stata ammessa al lavoro esterno, nel '93 ha ottenuto la semiliberta' e il primo dicembre scorso la liberta' condizionale. Adesso vive in una struttura del Gruppo Abele (di don Luigi Ciotti), dove da anni gia' lavora come grafica. Tramite il suo avvocato ha fatto sapere che non intende fare commenti sulla vicenda di Novi. ''Il dolore mi accompagna sempre - aveva detto a dicembre, all' uscita dal tribunale di sorveglianza - Mi dedichero' completamente agli altri, a coloro che soffrono''. (ANSA). MO 23-FEB-01 21:59 20 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE RAI: 'A SUA IMMAGINE' CON DON LUIGI CIOTTI (ANSA) - ROMA, 24 FEB - Appuntamento domani alle 10,30 su Raiuno con ''A Sua Immagine'': da Torino, dove si concludono i lavori della Conferenza Nazionale sul volontariato, Don Luigi Ciotti, leader del Gruppo Abele, spieghera' ai telespettatori la specificita' cristiana di questo impegno. (ANSA). KIR 24-FEB-01 17:03 21 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MASSACRO NOVI: DA CHIESA PIU' VOCI A FAVORE DELLA FAMIGLIA (ANSA) - ROMA, 25 FEB - E' stato soprattutto lanciando un appello in difesa della famiglia e dei suoi valori che la Chiesa reagisce al massacro di Novi Ligure. Nessun riferimento esplicito alla vicenda da parte di Giovanni Paolo II, ma oggi il suo appello a privilegiare sul territorio ''la cura delle famiglie, che spesso non sono in grado di assicurare un'adeguata formazione cristiana ai figli'' ha fatto pensare alla famiglia De Nardo. Visitando una parrocchia romana, il Papa ha rilevato che ''ci sono fanciulli e adolescenti che hanno bisogno di chi li aiuti a crescere nella fede''. Piu' esplicite le dichiarazioni del cardinale Ersilio Tonini, che ha definito la vicenda ''di tale gravita', di tale abnormita', che e' difficile che la nostra ragione arrivi a dipanare, a capirci qualcosa''. Per mons. Tonini i due ragazzi ''sono morti piu' loro delle due vittime'' e destinati ad essere inseguiti dai ricordi. ''Recuperarsi - ha aggiunto rivolgendosi idealmente ad Erika e Mauro - e' ancora possibile''. Ha definito invece un ''miracolo'' il perdono del papa' di Erika. ''Questo padre - ha detto - per me rappresenta l' umanita' ferita''. Ed anche mons. Tonini ha lanciato un' appello a difesa dei valori della famiglia ed ha rilevato che 'la famiglia di oggi forse da' troppo'' ed ''i ragazzi non sono in grado di apprezzare cio' che i genitori fanno per loro''. Non si stupisce di quanto e' accaduto a Novi Ligure il fondatore del Gruppo Abele, don Luigi Ciotti, secondo cui il delitto e' la conseguenza di un orizzonte culturale ''in cui quello che conta e' la ricchezza, il potere, l' apparire, la prestazione'' e che ''schiaccia tutti, non solo i giovani''. Don Ciotti rileva che ''bisogna fermarsi a riflettere sul nostro ruolo, sulla nostra resonsabilita e su cosa dobbiamo a fare per ascoltare di piu' e essere piu' al fianco dei nostri ragazzi''. Invita al perdono, infine, il parroco di Novi Ligure, don Francesco Zanolli. (ANSA). BG 25-FEB-01 18:53 22 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MASSACRO NOVI: DON CIOTTI, MI SPUPISCO DI CHI SI STUPISCE (ANSA) - TORINO, 25 FEB - ''Mi stupisco di chi si stupisce per tragedie del genere''. Il giudizio e' di don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele, presente, a Torino, alla tre giorni nazionale sul volontariato. ''Ci sara' pure - ha aggiunto don Ciotti - qualcuno che avra' creato questo orrizonte culturale in cui quello che conta e' la ricchezza, il potere, l' apparire, la prestazione. Di fronte a questo orizzonte culturale che ha delle sue profonde ricadute, dobbiamo ritrovare tutti l' umilta' e il coraggio di essere persone adeguate. Non dobbiamo accettare questo orizzonte culturale che sta generando una societa' che produce al suo interno violenza''. ''Questo orizzonte culturale - ha concluso don Ciotti schiaccia tutti, non solo i giovani, ma anche il mondo degli adulti. Bisogna fermarsi a riflettere sul nostro ruolo, sulla nostra resonsabilita e su cosa dobbiamo a fare per ascoltare di piu' e essere piu' al fianco dei nostri ragazzi''.(ANSA). GE 25-FEB-01 12:55 23 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE CARCERI: CHIESTA COMMISSIONE PER MAPPATURA SITUAZIONE (ANSA) - MILANO, 28 FEB - Una commissione nazionale, sul modello di quella francese, per una mappatura della situazione delle carceri italiane e delle esperienze sul territorio per l'integrazione dei detenuti, e' stata avanzata a Milano al convegno organizzato dall'Associazione Liberi, dal Gruppo Abele e da altre realta' che operano nel mondo carcerario. La proposta e' stata avanzata al ministro della Giustizia, Piero Fassino, che per impegni parlamentari non ha potuto partecipare al convegno, e fa parte di un pacchetto di richieste che, come ha spiegato Antonio Panzeri, segretario della Camera del lavoro di Milano, vogliono essere ''l'agenda 2001 per i problemi del carcere''. La commissione, hanno spiegato Sergio Cusani e Sergio Segio, come quella francese dovra' avere poteri di audizione per conoscere meglio le realta' delle carceri italiane e le esperienze che gia' ci sono per l'integrazione dei detenuti. ''Lo studio della commissione francese - hanno spiegato - ha contribuito ad avviare la riforma del sistema penitenziario. E' il nostro obiettivo per l'Italia. Noi, oltre ai parlamentari, chiediamo che la commissione sia composta anche dal mondo del volontariato che opera in carcere, dal sindacato e dagli esperti''. Al convegno e' stato sottolineato che la proposta ''e' un ponte tra la legislatura che si sta chiudendo e quella nuova''. Cusani ha sottolineato che nell'anno appena trascorso di carcere s'e' parlato molto soprattutto per la legge sull'indulto, ma che i problemi sono rimasti irrisolti. ''Vogliamo che le nostre proposte camminino anche con la prossima legislatura'' ha detto Sergio Segio, secondo il quale: ''Di buoni propositi e' lastricato l'inferno carcerario''. A questo proposito e' stato ricordato, per esempio, che la Regione Lombardia ha siglato nel '99 un protocollo di intesa con il ministero per la realizzazione di progetti a favore dell'integrazione dei detenuti: ''Tutto e' rimasto sulla carta ha denunciato Panzeri - nonostante siano gia' previsti i finanziamenti''.(ANSA). BAB 28-FEB-01 18:33 24 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE CARPANINI: FOLLA ANCHE AL FUNERALE RELIGIOSO (ANSA) - TORINO, 3 MAR - Tanta gente comune si e' stretta intorno ai genitori di Domenico Carpanini nella chiesa di Santa Rosa da Lima, la parrocchia della famiglia. E' stata una cerimonia sobria, ma intensa, concelebrata dal parroco, don Ettore, e da otto sacerdoti, fra i quali don Luigi Ciotti. La chiesa, come i luoghi di culto moderni, e' fredda ed e' anche spoglia: non ci sono fiori, solo un cuscino sulla bara, in una navata laterale i gonfaloni del Comune e della Regione. Ma l'ambiente e' caldo lo stesso perche' ci sono tantissime persone e una grande commozione. C'e' folla anche nella piazza antistante. In chiesa ci sono anche alcuni politici che gia' hanno partecipato alla commemorazione pubblica: i ministri Piero Fassino e Livia Turco, il presidente della Regione, Enzo Ghigo, il candidato sindaco della Casa delle Liberta', Roberto Rosso. C'e' il sindaco, Valentino Castellani: fa la comunione e lascia la chiesa abbracciato alla mamma di Carpanini, che piange disperata l' unico figlio. ''L'uomo del confronto e dell'ascolto - lo chiama il parroco che, nell'omelia, si rivolge a mamma Teresa e a papa' Italo concepiva la vita lontana dal potere fine a se stesso. La principale caratteristica di Domenico era l'onesta'. Da lui abbiamo imparato che non bisogna vendersi per un piatto di lenticchie''. Un grande applauso saluta Carpanini all'uscita dalla chiesa. (ANSA). PL 03-MAR-01 14:04 25 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE AIDS: AGNOLETTO, MIGLIAIA LE INFEZIONI HIV 'DI STATO' (ANSA) - ROMA, 6 MAR - Sono migliaia, forse 4000 le infezioni da Hiv ''di Stato'' provocate con sangue non testato in Italia per il virus dell'Aids tra l'85 e il'88, quando cioe' il test era disponibile ma non ancora reso obbligatorio. Lo ha detto qeusta sera Vittorio Agnoletto, presidente della Lila in occasione della presentazione del libro ''la societa' dell'Aids, la verita' su politici, medici, volontari e multinazionali durante l'emergenza''. Il dato, ha riferito Agnoletto, si ricava da un documento dell'Istituto superiore di sanita' del 1991, riportato nel libro, sulla sorveglianza sullo screening delle donazioni di sangue. Secondo il presidente della Lila in quel periodo si sarebbero potute escludere 573 donazioni positive che invece sono andate nel circuito delle donazioni. Agnoletto ha ricordato che il test anti Hiv era disponibile fin dalla meta' dell'85 ma e' stato reso obbligatorio il 14 gennaio '88 e per tali ritardi si sono verificate ''migliaia di infezioni di Stato''. Per questo al processo che si celebrera' tra poco a Trento sul sangue infetto la Lila ha chiesto di costituirsi parte civile e che sul banco degli imputati ci siano ministri e direttori generali del ministero della sanita' che si sono succeduti fino al 1989. Alla presentazione del libro hanno partecipato il sottosegretario agli Esteri Rino Serri e il presidente del Gruppo Abele don Luigi Ciotti. Ciotti ha ricordato ''il coraggio della ricerca della verita''' che Agnoletto fa nel libro, sottolineando come oggi non si uccide solo con le armi ma con politiche tiepide e di compromesso. Nell'incontro il presidente della Lila ha rinnovato severe critiche sulla gestione dei fondi Aids per la costruzione dei nuovi posti letto negli ospedali e l'eccessivo costo delle medicine per i paesi africani che costringe migliaia di persone sieropositive a non potersi curare e a morire.(ANSA). MRB 06-MAR-01 21:03 26 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE REGIONE LAZIO: DAMATO LASCIA GRUPPO AN; FINI, ILLUMINA STORACE (ANSA) - ROMA, 7 MAR - Il consigliere regionale del Lazio Mino Damato lascia, sbattendo la porta, il gruppo di An per entrare in quello misto. Lo ha deciso per protesta contro il presidente della Regione Francesco Storace, che, ha detto, non gli ha affidato ''un ruolo adeguato''. ''Accuse ingiuste'', ha replicato Storace. Lo ha comunicato lo stesso Damato al presidente del Consiglio regionale Claudio Fazzone con una lettera, dopo aver inviato anche ''una preghiera della sera'', a Gianfranco Fini, in cui ironicamente gli ha chiesto di reggere, guidare, proteggere e illuminare Storace. Mino Damato, giornalista, ottenne oltre 27 mila voti alle elezioni regionali del 2000, risultando il piu' votato nel Lazio e tra i piu' votati in Italia. ''La mia decisione - ha precisato - e' irrevocabile''. ''Questa decisione - ha spiegato il giornalista - l'ho maturata in 300 giorni. Oltre 27 mila persone hanno fatto un investimento in fiducia sull' operativita' del loro eletto che deve essere in condizione di essere operativo. Il presidente Storace ha detto che era alla ricerca, per me, di un ruolo adeguato al risultato elettorale e alla mia personalita'; ma sono frasi generiche che ritengo offensive quando non trovano risposte nel giro di un mese''. Damato ha anche reso noto di avere scritto, il 5 marzo scorso, una lettera a Fini, accompagnandola con una ''preghiera della sera'' ma di aver ricevuto, il giorno dopo, una telefonata da Storace che gli ha chiesto un colloquio, che ha rifiutato. Nella ''preghiera della sera'' al presidente di An, si legge: ''Anche se non sei, anche se non devi, anche se non puoi essere un angelo custode, reggi governa proteggi e illumina Francesco Storace presidente della Regione Lazio. Fa che i consiglieri regionali, anche della maggioranza, siano informati per tempo e non debbano apprendere dai giornali il 99% delle sue decisioni''. Ed ancora: ''Fa' che abbia piu' rispetto per il ruolo del consiglio regionale, piu' rispetto per le opposizioni, piu' rispetto per le commissioni, piu' rispetto per chi pensa diversamente da lui, piu' rispetto per chi e' stato educato da lui, piu' rispetto per chi non si ritiene, in questo momento, onnipotente come lui, fa che non rifiuti mai piu' una mano a don Luigi Ciotti che ogni giorno mette le sue proprie mani al servizio dei piu' diseredati''. ''Fa' soprattutto che a don Ciotti e a nessun altro prosegue la preghiera - venga mai piu' rifiutato il patrocinio della Regione Lazio per un fatto ideologico. Fa' che cominci a capire e a mostrare con i fatti che i doveri di chi governa sono molteplici, impegnativi e soprattutto prioritari rispetto ai diritti di un governatore... Fa' che possa lavorare serenamente anche su se stesso per riuscire a guardare al di la' della sua 27 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE corrente, al di la' dell'ideologia, al di la' dei titoli dei giornali, verso le priorita' del Lazio e dei suoi abitanti''. ''Per fare 27mila voti - ha concluso Damato - da oggi Tajani e Angelilli dovranno ottenere 270 voti ad ogni cena a partire da oggi per 100 giorni. Sono il primo a non enfatizzare il risultato da me ottenuto, ma non posso consentire che se ne diminuisca il valore''. ''Mi dispiace sentire accuse profondamente ingiuste - ha replicato Storace - Non vorrei che dietro una richiesta di operativita' ci fosse altro''. Il presidente della regione Lazio ha aggiunto che proprio ieri, in un colloquio telefonico con Mino Damato, lo aveva sentito parlare di ''una pausa di riflessione''. ''Oggi scopro di essere un bersaglio - ha concluso - E' difficile stare dietro alla poesia; la politica e' un'altra cosa''. (ANSA). XRO/TER 07-MAR-01 20:59 28 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MAFIA: LIBERA, DA DOMANI INIZIATIVE VERSO GIORNATA MEMORIA (ANSA) - ROMA, 7 MAR - Prende il via domani l'iniziativa promossa da 'Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie', dedicata quest'anno a 'Citta' libere. La memoria incontra un sogno' che ha l'obiettivo di sensibilizzare la societa' civile nell'impegno contro le mafie e celebrare, il 21 marzo, la VI giornata della memoria. L'iniziativa promossa da Libera, che tocchera' diverse regioni ha lo scopo di ''non dimenticare quanti hanno pagato con la vita la loro opposizione alle mafie - ha detto don Luigi Ciotti, presidente di Libera - e non sara' solo celebrazione ma pratica di cittadinanza attiva, proprio perche' da quei sacrifici scaturisca rinnovata fiducia nel presente''. La gioranta della memoria e dell'impegno (21 marzo a Torre Annunziata) sara' presentata il 12 marzo a Napoli nella sala della giunta della Regione Campania, alla presenza tra gli altri oltreche' di don Ciotti, del governatore della Campania Antonio Bassolino e Rita Borsellino. La giornata della memoria verra' preceduta e proseguira' con iniziative in diverse citta', la prima domani a Modena; seguiranno, sempre in marzo, l' 8-10 a Matera, Bernalda (MT) e Altamura (BA); il 17 a Montescaglioso (MT); il 20 a Siderno (RC); il 9 Anzola dell'Emilia (MO); il 9 Bologna; il 21-28-29 e 31 a Foggia; il 9 a Cagliari; il 21 a Siracusa; il 16 a Dolo (VE), il 17 a Campolongo Maggiore (VE) e il 18 a Facca di Cittadella (VE).(ANSA). FG 07-MAR-01 16:09 29 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE REGIONE LAZIO: DAMATO LASCIA AN; DON CIOTTI, LO APPREZZO (ANSA) - ROMA, 8 MAR - ''Apprezzo l'atto di attenzione da parte di Mino Damato, gli fa molto onore; nutro profonda stima per lui, la sua coerenza e il suo coraggio''. Lo ha detto oggi don Luigi Ciotti. Il sacerdote era stato citato nella 'Preghiera della sera' inviata al presidente di An Gianfranco Fini dal consigliere regionale del Lazio Mino Damato in coincidenza con le sue dimissioni dal gruppo di An, per protesta contro il presidente del Lazio Francesco Storace. Nella 'preghiera' Damato citava, tra l'altro, don Ciotti e un patrocinio ad un convegno che la Regione Lazio avrebbe negato al sacerdote ''per un fatto ideologico''. Il patrocinio, ha spiegato don Ciotti, era stato chiesto per l'assemblea di 'Libera', di cui Ciotti e' presidente, che raggruppa oltre 700 associazioni e si batte contro le mafie. Vi aderiscono associazioni di ogni parte d'Italia, tra cui Confesercenti, Legambiente, Uil giovani, Sos Impresa. ''A Roma nella sede dell'Azione cattolica italiana, alla Domus Mariae, in novembre - ha detto Don Ciotti - si tenne l' assemblea nazionale dei gruppi che aderiscono a 'Libera' e ci sembrava bello, anche come atto di rispetto, chiedere alla Regione il patrocinio, dato il valore dell'impegno della lotta alla criminalita'. Tutte le Regioni ci hanno sempre concesso il patrocinio come atto di sostegno alla societa' civile. Dalla Regione Lazio ci e' stato negato, ma niente paura''. ''Io e 'Libera' in tante parti d'Italia - ha proseguito Don Ciotti - ci siamo trovati a lavorare con uomini dello steso partito di Storace, superando le facili etichette. L'importante e' guardare ai contenuti. Mi dispiace per le semplificazioni fatte dal presidente della Regione: sono un sacerdote mi batto per la giustizia e la legalita'''. Il sacerdote ha annunciato che il 21 marzo, con il patrocinio della Regione Campania, a Torre Annunziata, si terra' la IV giornata della Memoria dell'impegno e si ricorderanno le vittime delle mafie. La giornata va sotto il titolo di 'La memoria incontra il sogno'; sottotitolo: 'Lotta alle mafie e nuove risposte con i giovani'.(ANSA). XRO 08-MAR-01 18:17 30 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE REGIONE LAZIO: DAMATO LASCIA AN; SOLIDARIETA' DA DS E PRC (V. 'REGIONE LAZIO:DAMATO LASCIA AN, DON CIOTTI...' DELLE 18,17) (ANSA) - ROMA, 8 MAR - ''La protesta di Damato contro Storace e' l'ennesimo sintomo di un malessere diffuso nel centrodestra, soprattutto laddove c'e' chi, come Storace, si monta la testa e nostalgico di un certo passato pensa di essere stato eletto non presidente di una Regione ma dittatore''. Lo ha affermato il segretario regionale dei Ds Carlo Leoni. ''Da dittatorello - ha proseguito Leoni riferendosi a Storace - ama comportarsi non solo nei confronti dell'opposizione ma dell'intero consiglio regionale e dei suoi stessi alleati di maggioranza. Proseguendo cosi', con questa arroganza e prepotenza, potra' ancora conquistare - ha aggiunto Leoni qualche titolo sui giornali, cosa che gli preme assai piu' di dimostrare di saper governare, ma perdera' pezzi piu' consistenti tra chi aveva creduto in lui e lo aveva sostenuto''. Solidarieta' a Damato, passato al gruppo misto - e' arrivato anche dal consigliere regionale Ds Renzo Carella, che gli ha inviato una lettera aperta in cui gli da' forte attestazione di stima, vivacita' intellettuale ed impegno. Solidarieta' anche dal capogruppo regionale di Prc Salvatore Bonadonna, che ha parlato di ''forte differenza all'interno della maggioranza di centrodestra riguardo i metodi adottati dal presidente-governatore''. (ANSA). XRO 08-MAR-01 19:34 31 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE REGIONE LAZIO: STORACE, DON CIOTTI NON DIFFONDA BUGIE (V 'REGIONE LAZIO: DAMATO LASCIA AN; DON CIOTTI..' DELLE 18.17) (ANSA) - ROMA, 8 MAR - ''Don Ciotti e' un sacerdote e dovrebbe sapere che le bugie, oltre che non dirle, non si debbono nemmeno diffondere''. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio Francesco Storace intervenendo in merito alle affermazioni del sacerdote. ''Per quel che mi riguarda - ha aggiunto Storace - non provo nessun fastidio ne' lo considero comunista''.(ANSA). XRO/ARS 08-MAR-01 19:29 32 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MAFIA: LUMIA, BENE LOTTA A RACKET, SU USURA SIAMO IN RITARDO (ANSA) - SCORDIA (CATANIA), 11 MAR - '' La lotta al racket delle estorsioni da' i primi buoni segnali: nell' 80 per cento dei casi chi denuncia ottiene giustizia''. Lo ha detto il presidente della commissione parlamentare antimafia Giuseppe Lumia, partecipando questo pomeriggio a Scordia alla commemorazione nel 12/o anniversario dell' uccisione Nicola D' Antrassi, un imprenditore agrumicolo ucciso perche' si opponeva al pizzo. Lumia ha invece osservato che ''sulla lotta all' usura siamo in ritardo: ci vuole una cultura all' educazione al denaro, un sistema del credito piu' aperto''. Alla commemorazione dell' imprenditore, i cui assassini non sono ancora stati individuati, hanno partecipato anche il commissario nazionale per il coordinamento delle iniziative contro il racket e l' usura Tano Grasso e Don Luigi Ciotti, fondatore del gruppo ''Abele'' e presidente dell' associazione ''Libera''. Da tutti e tre e' stato rivolto un invito a commercianti e operatori vessati da racket e usura ad associarsi e denunciare. Lumia ha detto che usura ed estorsioni ''si combattono mettendo insieme istituzioni, imprenditori e commercianti'' e che la migliore risposta dell' operatore ''e' associarsi ed attraverso l' associazione denunciare. Le istituzioni devono rispondere, ripristinando l' attivita' economica dell' imprenditore e dandogli sicurezza''. Il presidente della commissione antimafia ha quindi osservato che ''nella lotta al racket la via che si e' intrapresa sta dando buoni segnali ed e' quella che va percorsa''. Parlando di usura, Lumia ha auspicato un ''sistema di intermediazione della societa' civile, in grado di aiutare chi ha bisogno evitando che finisca nelle mani degli usurai''. Don Ciotti, che in mattinata ha incontrato gli studenti, ha ricordato le numerose associazioni antiusura esistenti: ''bisogna diffondere - ha detto - la cultura della responsabilita'. Non si costruisce giustizia senza cultura''. Il presidente di ''Libera'' ha chiesto anche che si faccia luce sull' omicidio D' Antrassi, ''perche' non si costruisce giustizia senza ricerca della verita''' e ha criticato ''la lentezza della giustizia che fa scoraggiare la gente''. Tano Grasso ha ricordato che ''il delitto, avvenuto nell' '89, se ci fosse stata la realta' associativa probabilmente sarebbe stato evitato. Quando si e' soli ed isolati si e' sempre a rischio''. Grasso ha sottolineato che la lotta all' estorsione sta vivendo ''un momento di forte rilancio'' ma ha concordato con l' analisi di Lumua per quanto riguarda l' usura: ''E' un fenomeno - ha detto - che riesce ad emergere con maggiore difficolta', bisogna intensificare l' educazione alla legalita'''.(ANSA). DA/BM 11-MAR-01 19:03 33 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MAFIE: A TORRE ANNUNZIATA LA GIORNATA NAZIONALE DI 'LIBERA' (ANSA) - NAPOLI, 12 MAR - Torre Annunziata, la citta' di Giancarlo Siani - il giornalista del Mattino ucciso dalla camorra - sara' la sede della sesta Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie, promossa dall'associazione Libera. Alla manifestazione del 21 marzo presentata oggi a Napoli - interverranno, tra gli altri, Violante, Bianco, Fassino, Vigna e Lumia. In vista della giornata del 21, oggi e' partita in Campania la ''carovana antimafie'' che nei prossimi giorni tocchera' tutte le province con incontri e dibattiti. Tra i partecipanti don Luigi Ciotti e Rita Borsellino, che con Antonio Bassolino hanno illustrato il senso dell'iniziativa in una conferenza stampa svoltasi nella sede della Regione. La settimana di incontri prevede il 15 marzo l'intitolazione a Giancarlo Siani di una scuola di Torre Annunziata, con la partecipazione del ministro De Mauro che l'indomani, a Napoli, aprira' un convegno nazionale sulla educazione alla legalita'. Mercoledi' 21, a Torre Annunziata, la Giornata della memoria e dell'impegno, con la lettura dell'elenco dei nomi delle vittime della mafia alla presenza di autorita' istituzionali e di Governo e ''soprattutto - sottolinea don Ciotti - dei familiari di coloro che sono stati uccisi''. (ANSA). DT 12-MAR-01 17:54 34 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MORTA SAVERIA ANTIOCHIA: DON CIOTTI E RITA BORSELLINO (ANSA) - NAPOLI, 12 MAR - ''Saveria Antiochia e' stata una maestra di vita'': Rita Borsellino e don Luigi Ciotti ricordano cosi' la madre dell'agente ucciso dalla mafia, morta stamane dopo essere stata per anni animatrice di iniziative contro le cosche in collaborazione con ''Libera''. A margine della presentazione della sesta Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie che si svolgera' il 21 marzo a Torre Annunziata (Napoli) - don Ciotti e la sorella di Paolo Borsellino hanno espresso il cordoglio di tutta l'associazione per la scomparsa di Saveria Antiochia, che sara' commemorata nel corso della manifestazione nazionale del 21. ''Ho conosciuto Saveria - ricorda Rita Borsellino - quando ho cominciato a girare nelle scuole dopo la morte di mio fratello. E' stata un'amica e una maestra, ha saputo incarnare la capacita' di reagire dopo un immenso dolore, di impegnarsi per provocare un cambiamento collettivo''. ''Era una grande amica, un punto di riferimento per noi tutti'', ha detto don Ciotti. Anche il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, ha espresso cordoglio per la morte di Saveria Antiochia, ''il cui ricordo, insieme con quello di Giancarlo Siani, sara' uno dei momenti piu' importanti della Giornata di Torre Annunziata''. (ANSA). DT 12-MAR-01 17:53 35 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE SICUREZZA: DON CIOTTI, RISCHIO CALO TENSIONE CONTRO MAFIE (ANSA) - NAPOLI, 12 MAR - Il dibattito sulla sicurezza nelle citta' rischia di produrre ''un calo di tensione, come storicamente gia' avvenuto in passato, nella lotta contro le mafie''. A lanciare l'allarme e' don Luigi Ciotti, presidente di LIbera, che ha presentato oggi a Napoli la sesta Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime della mafia, in programma il 21 marzo a Torre Annunziata. ''Quello alla sicurezza e' un diritto fondamentale, sacrosanto - chiarisce il sacerdote - ma la storia dimostra che quando si insiste su questo tema viene ridotta l'attenzione nell'impegno antimafia''. Don Ciotti esprime anche ''inquietudine'' per il riaffacciarsi ''nel dibattito, anche politico, della parola 'normalita'', un termine che riemerge, a distanza di anni, quando si attenua il ricordo e lo sdegno per Capaci, via D'Amelio e altre tragedie simili''. Al contrario, c'e' l'esigenza di ''non abbassare la guardia'': don Ciotti testimonia che ''in comuni come Corleone, San Giuseppe Jato, Piana degli Albanesi sta ritornando la paura, malgrado la realizzazione di importantissime iniziative come le sei cooperative per dare lavoro ai giovani, create su terreni confiscati alle cosche''. (ANSA). DT 12-MAR-01 17:50 36 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE ATLETICA: VIVICITTA' IN KENYA, TERRA A EMARGINATI KOROGOCHO (ANSA) - ROMA, 14 MAR - Un lembo di terra dove vivono ammassate 120 mila persone, tra rifiuti umani e carcasse di animali. Arriva li', a Korogocho, periferia dimenticata di Nairobi, in Kenya, il Vivicitta', la corsa in contemporanea dell'Uisp (Unione Italiana Sport Per tutti) che quest'anno celebra la XVIII edizione con al via 45 citta' italiane il primo aprile e 14 straniere nel posticipo dell'8 aprile. ''La corsa senza confini'' conoscera' quest'anno le strade del continente africano e in collaborazione con il missionario comboniano, Alex Zanotelli, sosterra' la campagna intrapresa dal religioso lo scorso luglio per ridare la terra ai baraccati di Korogocho, costretti ogni giorno a sopravvivere in condizioni disumane. Vivicitta', presentato stamani a Roma, consolida cosi' la sua vocazione internazionale coniugata da sempre alla voglia di denunciare situazioni di degrado e di sofferenza. Lo scorso anno la corsa aveva messo piede a Baghdad per dire no all' embargo: ci sara' anche quest'anno. Anche nel 2001 Vivicitta' corre a fianco a Libera, l'associazione contro le mafie presieduta da Don Luigi Ciotti. ''Vedendo la discarica di Korogocho l'unica parola adeguata e' orrore - ha detto Ciotti durante la presentazione, in cui ha voluto ricordare la scomparsa di Saveria Antiochia, madre del giovane Roberto, ucciso mentre faceva la scorta al commissario Cassara' - una corsa per la terra e' una corsa per la vita. Fare questo e' un atto di giustizia''. Don Ciotti ha anche ricordato che grazie all'attivita' di Libera sono state confiscate molte delle terre, dominio della mafia. In collegamento telefonico padre Zanotelli si e' detto entusiasta per l'iniziativa: ''la corsa aggiungera' un tassello al nostro movimento, che ha bisogno del sostegno dell'intera comunita' internazionale. Due milioni e mezzo di persone, sui 4 milioni di Nairobi, vivono su una terra che non e' la loro e dalla quale possono essere cacciati. Dobbiamo essere al loro fianco''. Anche la Fidal, attraverso il presidente Gianni Gola, ha voluto dare il suo sostegno alla manifestazione. ''Lo sport puo' aprire porte chiuse - ha detto Gola - alla corsa su strada affidiamo i nostri messaggi migliori''. Oltre alla tappa africana, Vivicitta' si correra' per la prima volta a Belgrado e Mostar e non manchera' l'appuntamento negli istituti di pena e minorili. (ANSA). YZK 14-MAR-01 15:00 37 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE SCUOLA: DE MAURO; PER CONFINDUSTRIA TROPPA SPESA, UNA BUGIA (ANSA) - NAPOLI, 15 MAR - ''Una bugia''. Cosi' il ministro della Pubblica istruzione Tullio De Mauro, definisce, senza mezzi termini, il parere della Confindustria sulla spesa per la scuola che, a dire dell'associzone degli industriali, sarebbe eccessiva. ''Ho letto che in un convegno nei giorni scorsi la Confindustria ha affermato che gli insegnanti sono troppo pagati - ha detto il ministro oggi a Napoli - insomma si spenderebbe troppo per la scuola. E' un peccato che un' associazione cosi' seria prenda queste posizioni''. De Mauro e' appena giunto alla Mostra d'Oltremare per partecipare ad un convegno ''sull'educazione alla cittadinanza'' organizzato dal ministero e da ''Libera'' l'associazione di don Luigi Ciotti e, prima di salire sul palco, si sofferma sulle conclusioni di quel convegno degli industriali che non gli e' piaciuto per niente: ''Vorrei proporre al responsabile scuola della Confindustria di accompagnarmi quando vado a visitare le scuole di Napoli o di Palermo, ma anche della periferia di Milano, per vedere in che condizioni lavorano gli insegnanti incalza De Mauro -. E' buffo sentire certe cose proprio dagli imprenditori perche' e' anche interesse loro avere persone con un alto livello culturale per reggere i ritmi dell' innovazione''. Ma il ministro precisa anche di non credere che questo ''sia il parere di tutti gli imprenditori: forse aggiunge - e' solo un manifesto elettorale''. La verita', secondo De Mauro, e' che ''l'Italia, fino a questa finanziaria ha pagato gli insegnati un po' meno del reddito pro capite medio. Questo e' stato corretto con la finanziaria 2000 e sono stati programmati interventi anche per i prossimi anni. C'e' un piano per raggiungere le medie europee. Ma e' solo l'inizio di un cammino - spiega De Mauro - bisogna potenziare la scuola compatibilmente con le risorse''. ''Non dobbiamo dimenticare - conclude il ministro - che l'Olanda ha sconfitto l'analfabetismo alla fine del 1500 mentre in Italia questo e' avvenuto solo adesso. Se si pensa che 40 anni fa due terzi della popolazione non aveva la licenza elementare, si capice quanto lavoro e' stato fatto e lo hanno fatto gli insegnanti, nessun'altro''. (ANSA). DIV/SIL 15-MAR-01 11:33 38 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MAFIA: 'LIBERA' CELEBRA A TORRE ANNUNZIATA GIORNATA MEMORIA (ANSA) - ROMA, 19 MAR - E' dedicata a Giancarlo Siani la sesta ''giornata della memoria'' e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie che l'associazione Libera organizza, nella prima giornata di Primavera, quest'anno a Torre Annunziata. E' per ricordare giovani come lui, come Peppino Impastato o Mauro Rostagno che hanno scelto l'impegno e la testimonianza contro la mafia, che il presidente della Regione Campania, Bassolino, insieme a Luigi Ciotti, a magistrati, familiari delle vittime e rappresentanti della societa' civile discuteranno su come combattere l'indifferenza ''che della mafia e' precondizione e garanzia di sussistenza''. Ne discuteranno con i giovani per trovare insieme le risposte al rischio di un ritorno alla normalita', ''ad una convivenza con la mafia - dice Luigi Ciotti - che sembra aver scelto di non fare stragi eclatanti, ma che non di meno resta con un potere reale e capillare su interi territori continuando a saccheggiarne le risorse e condizionando il tessuto economico-produttivo e dunque sociale''. E la giornata del 21 marzo a Torre Annunziata sara' anche l'occasione per ricordare Saveria Antiochia, madre di Roberto, il giovane agente di polizia ucciso nell'agosto del 1985 a Palermo insieme al commissario Cassara', morta a Roma pochi giorni fa. ''Una donna che - dice Ciotti - ha usato il suo dolore per ricordarci il valore della memoria e l' irrinunciabilita' della giustizia e insieme alla quale abbiamo costruito Libera, che con 740 gruppi sparsi in tutta Italia lotta contro le mafie''. ''Saveria Antiochia ci ha insegnato a rifiutare il silenzio, l'omerta', la rassegnazione e la rimozione. A denunciare l' indifferenza come malattia mortale, a capire il valore della memoria - conclude Ciotti - per questo sara' con noi a Torre Annunziata a ricordare le vittime della mafia''. (ANSA). AU 19-MAR-01 16:12 39 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MAFIE: VIOLANTE, PROPOSTE BIPARTISAN PER PROSSIMA LEGISLATURA (ANSA) - TORRE ANNUNZIATA (NAPOLI), 21 MAR - Iniziare la prossima legislatura all'insegna dell'impegno antimafia, con uno sforzo bipartisan: il presidente della Camera, Luciano Violante, conclude la Giornata della memoria a Torre Annunziata con tre proposte, per semplificare le procedure di confisca dei beni delle cosche e per evitare scarcerazioni per decorrenza dei termini. L'appello di Violante, rivolto a ''quanti piu' siamo, indipendentemente dalle tessere e dai partiti'' riguarda tre proposte di legge sulle quali e' anche importante, secondo il presidente della Camera, che associazioni come Libera promuovano la raccolta di centinaia di migliaia di firme come avvenne per la confisca e il riutilizzo dei beni mafiosi. Un tema su cui occorre tornare, ''semplificando le procedure: le norme ci sono e hanno dato uno scossone, ma servono iter piu' brevi''. Occorre poi ''semplificare alcuni aspetti del processo penale, perche' sono molti i mafiosi arrestati ma sono molti anche quelli che vengono scarcerati per decorrenza dei termini, un'offesa alle vittime ed a quelli che si sacrificano per portarli in carcere''. Raccogliendo la proposta fatta dal palco dal padre di Davide Sannino, giovane napoletano ucciso da un gruppo di rapinatori, Violante propone infine di istituire un fondo per i familiari delle vittime della criminalita' comune, ''che anche l'Onu ci spinge a realizzare''. (SEGUE). (ANSA) - TORRE ANNUNZIATA (NAPOLI), 21 MAR - ''Cominciare la nuova legislatura sotto il segno di un simile impegno sarebbe un fatto positivo'', dice Violante, e con un movimento che porti a raccogliere centinaia di migliaia di firme: ''Che sia l'Italia onesta e giusta a chiedere che si vada avanti su questa strada. Non sono temi di una parte politica, ma dell'Italia civile''. Ai cronisti che gli chiedevano se condividesse l'allarme di don Ciotti su un calo di tensione nella lotta alla mafia, il presidente della Camera ha risposto: ''Condivido le sue preoccupazioni, e' sempre bene dare allarmi se vengono da persone autorevoli come lui''. Violante esorta pero' a guardare i cartelli e l'entusiasmo dei 15mila in piazza, ''esattamente il contrario dell'indifferenza''. ''A volte forse - conclude manca la tensione, ma per fortuna non ci sono stragi da otto anni e non si puo' chiedere ai cittadini di essere continuamente in tensione. E' l'attenzione che non deve calare, percio' bisogna rinnovare continuamente gli interventi di lotta''. Il presidente della Camera ha anche ringraziato per il loro impegno a favore della legalita' le forze dell'ordine, i sindaci, don Ciotti ''e tutti quelli come lui'', sottolineando i passi avanti fatti da 15 anni a questa parte: ''Un tempo sarebbe stato difficile vedere tante persone in piazza a favore della legalita'''. (ANSA). FL-DT 21-MAR-01 15:06 40 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE QUIRINALE: MESSAGGIO CIAMPI AD ASSOCIAZIONE ''LIBERA'' (ANSA) - ROMA, 21 MAR - Il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha inviato a don Luigi Ciotti, presidente di ''Libera - associazioni, nomi e numeri contro le mafia'', il seguente messaggio: ''Il progetto dell'associazione Libera, nella sesta edizione della 'Giornata dell'impegno e della memoria', e' un richiamo forte e costante nei confronti delle istituzioni, dell'associazionismo e dei cittadini per la riflessione sul grave fenomeno mafioso. Quest'anno in particolare l'iniziativa si rivolge ai giovani per sollecitare il loro impegno in una battaglia di civilta' che affermi i valori della democrazia, della cultura, della solidarieta' attiva e concreta contro la violenza e la criminalita'. La memoria di quanti hanno pagato con la vita la loro scelta di coerenza deve aiutarci ad alimentare il sentimento di fiducia condivisa per un futuro di avanzamento civile e di sviluppo fondato sulla pienezza dei diritti e la consapevolezza dei doveri. Con questa convinzione, esprimo agli aderenti all'associazione il mio apprezzamento con l'incoraggiamento a proseguire in questo lavoro ed invio a tutti un saluto cordiale''. Lo rende noto un comunicato del Quirinale. (ANSA). CP/MRC 21-MAR-01 11:42 41 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MAFIE: CASELLI, CONTINUITA' NELLA LOTTA A TUTTI I LIVELLI (ANSA) - TORRE ANNUNZIATA (NAPOLI), 21 MAR - ''Serve a tutti i livelli continuita' nella lotta alle mafie''. Giancarlo Caselli, a Torre Annunziata per la sesta Giornata della memoria e dell'impegno, commenta cosi' l'allarme di don Luigi Ciotti su un calo di tensione nell'impegno contro le cosche. ''Don Ciotti - commenta l'ex procuratore capo di Palermo pone l'accento soprattutto sull'esigenza di continuita', non soltanto nell'impegno delle forze dell'ordine e della magistratura, che e' inalterato, ma anche per quanto riguarda il versante istituzionale e della societa' civile, dell'antimafia dei diritti, degli interventi sul lavoro. Non a caso ha citato il caporalato. Mi sembra un avvertimento, un segnale, un messaggio assolutamente indiscutibile. L'essenza dei problemi e della risposta efficace sta proprio nella continuita' su tutti questi versanti''. Caselli ha partecipato - con Violante, Bassolino, Rita Borsellino, Giovanni Impastato e tantissimi studenti - alla lettura, ripetuta per l'intera giornata, dell'elenco delle vittime della mafia. ''Ogni volta che si sente questo elenco fa impressione, e deve servire come ricordo, monito, spinta a non smettere di andare avanti''. Infine l'ex magistrato condivide le proposte bipartisan di Violante, giudicandole ''molto concrete'': ''Ha detto bene, su questi temi non dovrebbero esistere differenze di casacca e di schieramenti''. (ANSA). FL-DT 21-MAR-01 14:55 42 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MAFIE: DON CIOTTI, ATTENTI, SONO TORNATI ALLA GRANDE (ANSA) - TORRE ANNUNZIATA (NAPOLI), 21 MAR - ''Attenti, sono tornati alla grande''. Don Luigi Ciotti lancia dal palco della Giornata della memoria, di fronte a oltre 15mila persone, il grido d'allarme contro un nuovo rischio-mafie, legato alla recrudescenza delle cosche ma anche al pericolo ''di una normalizzazione, di un calo di attenzione''. Il sacerdote di ''Libera'' usa espressioni preoccupate: ''Le parole sono stanche, fiaccolate e cortei non servono piu'. Occorrono coerenza e concretezza, l'esatto opposto di quella normalita' di cui parla qualcuno, che vuole dire normalizzazione''. Don Ciotti infine saluta i familiari delle vittime della mafia presenti sul palco, in particolare il fratello di Giuseppe Impastato - la cui storia e' al centro del film ''I cento passi'' - e la madre di Valentina Terracciano, la bambina uccisa l'anno scorso in provincia di Napoli. Una donna che ''ha fatto una scelta coraggiosa venendo qui'', rileva il sacerdote, poiche' lei stessa proviene da un ambiente sociale e familiare contiguo ai clan della zona vesuviana. (ANSA). FL-DT 21-MAR-01 14:54 43 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MAFIE: L'OCARINA DI UN BIMBO UCCISO, GRIDO CONTRO LE COSCHE (ANSA) - TORRE ANNUNZIATA (NAPOLI), 21 MAR - Il suono infantile di una ocarina giocattolo che intona le note dell'Inno alla Gioia. Uno strumento musicale - diventato oggi una sorta di testimone della lotta a tutte le mafie - appartenuto a Giuseppe Di Matteo, il bimbo ucciso in Sicilia il cui corpo venne sciolto nell'acido, come estrema, atroce vendetta contro il padre collaboratore di giustizia. Il suono di quell'ocarina, intonato da una bambina, e' stato accolto con un lungo ed emozionato applauso dai 15 mila presenti oggi a Torre Annunziata, scelta dall'associazione Libera come sede della sesta giornata nazionale della memoria e dell' impegno. Piazza Imbriani, e il palco dove si e' svolta la manifestazione, sono diventate una sorta di oratorio laico: 540 nomi delle persone uccise dalla criminalita' organizzata, dal dopoguerra al Duemila, scanditi ininterrottamente da studenti, bambini, autorita' istituzionali, semplici cittadini. Oltre 500 nomi ''che fanno ancora male'' ha detto don Luigi Ciotti, presidente di Libera, ed ai quali si aggiunge il ricordo ''di tutti coloro di cui non siamo riusciti a conoscere il nome''. Attenti al rischio di normalizzazione, ha ammonito il sacerdote, attenti all'indifferenza che ''e' una malattia mortale'' nella lotta alla mafia. E poi il monito: ''Loro sono tornati alla grande'', ha urlato don Ciotti dal palco. Alle sue spalle, sul palco, i parenti delle vittime delle cosche. Il volto severo ma sereno di Rita Borsellino, quello di Lorenzo Clemente, il vedovo di Silvia Ruotolo, quello che da' speranza di Giovanni Impastato, il fratello di Peppino, e quello nascosto da un grande paio di occhiali da sole di Maria Civita. La giovane donna, mamma di Valentina Terracciano, la bimba di due anni e mezzo uccisa nel Napoletano lo scorso novembre. I sicari volevano punire il padre e i suoi familiari, e uccisero invece la piccola. Lo stesso don Ciotti ha sottolineato la presenza sul palco di Maria Civita, ''una presenza coraggiosa'' di una madre che viene da un ambiente sul crinale della legalita', ma che ha voluto testimoniare qui il suo dolore. In piazza, con Violante, Lumia, Bassolino ed i sindaci del comprensorio di Torre Annunziata (''un territorio difficile'' ha detto don Ciotti) tantissimi giovani provenienti da scuole di tutta Italia. Alcuni di loro hanno voluto urlare il loro no alla mafia cantando a squarciagola l'inno di Mameli, lungo il percorso che conduceva a piazza Imbriani. ''L'inno nazionale ha detto uno di loro - e' solo degli italiani onesti ed e' il modo piu' giusto per dire basta alle cosche''. Mameli urlato e l'Inno alla Gioia suonato, flebile ma potentissimo, in una piazza ammutolita dalla commozione ricordando il piccolo che usava quello strumento, e che la mafia volle torturare e uccidere. (ANSA). FL-DT 21-MAR-01 15:44 44 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MAFIE: 15MILA CON 'LIBERA' IN CORTEO CONTRO LA RASSEGNAZIONE (ANSA) - TORRE ANNUNZIATA (NAPOLI), 21 MAR - ''Le parole sono stanche, c'e' qualcuno che vorrebbe normalizzare''. Don Luigi Ciotti lancia l'allarme, denuncia un ''calo di attenzione'' nell'impegno contro le cosche aprendo a Torre Annunziata la sesta Giornata nazionale della memoria e dell'impegno: un appuntamento che vede la partecipazione di oltre 15mila giovani, all'insegna dell'entusiasmo e della speranza. La Giornata comincia con un corteo attraverso il centro della citta' in cui lavorava del giornalista del Mattino Giancarlo Siani, ucciso per dai clan per un'inchiesta scomoda. Con gli studenti, giunti da tutta Italia e specie dal Sud, sfilano don Ciotti, Rita Borsellino, Antonio Bassolino, il presidente dell'Antimafia Giuseppe Lumia. Da sfondo risuona, come in una sorta di liturgia laica, il lungo elenco delle 540 vittime di mafia cadute in Italia, da Portella delle Ginestre ai giorni nostri: nomi eccellenti - Dalla Chiesa, Falcone, Giuliano, Mattarella - accanto a morti meno famosi, accomunati nel ricordo di Libera e delle altre associazioni che ogni anno promuovono questo momento di memoria e di riflessione. Don Ciotti condanna la ''malattia mortale'' di oggi, che e' ''la delega, la superficialita', l'indifferenza. C'e' il rischio di un calo di attenzione proprio mentre loro, i mafiosi, hanno ripreso la presenza sul territorio, come abbiamo verificato attraverso le nostre associazioni dalla Locride a Corleone''. Al colorato entusiasmo dei ragazzi - che a un tratto si fermano per cantare spontaneamente, saltellando, l'inno di Mameli - fa da contraltare il silenzio con cui la citta' accoglie la manifestazione. I torresi escono in strada e sui balconi, osservano, a tratti applaudono ma sui loro volti sembrano prevalere stanchezza e rassegnazione. ''Non siamo venuti in una realta' facile - ammette don Ciotti - ma noi abbiamo sempre voluto riflettere e costruire nei luoghi piu' difficili''. Rita Borsellino saluta i giovani: ''Abbiamo rischiato di spegnere i vostri sogni, ma la speranza e' piu' forte della morte''. In largo Grazia, luogo segnato anni fa da una sanguinosa strage di camorra, la sorella del giudice ucciso dalla mafia rivolge un appello a non perdere mai la fiducia e la voglia di cambiare: la risposta sono i canti che risuonano poco dopo nella coloratissima piazza Imbriani, dove il sindaco Cucolo accoglie gli studenti e dove giunge poco dopo, per concludere la manifestazione, il presidente della Camera Luciano Violante. Il governatore Antonio Bassolino paragona la marcia di oggi con quelle che si facevano nei primi anni '80 contro la camorra: ''Ricordo i primi cortei con don Riboldi a Ottaviano, la citta' di Cutolo, in un clima di paura e con le finestre sbarrate. Oggi camminiamo in migliaia, a viso aperto, sapendo che le cosche non abitano piu', come allora, dentro lo Stato''. Bassolino insiste 45 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE sull'esigenza di rafforzare la confisca dei beni mafiosi e il loro riutilizzo per fini di interesse collettivo: ''E' quanto la Campania sta facendo con alcune strutture-simbolo, come il castello di Ottaviano e l'hotel Castelsandra. La camorra si colpisce soprattutto nei suoi interessi economici''. In piazza la manifestazione comincia con un messaggio di saluto di Ciampi, applaudito dalle migliaia di giovani e dai numerosi familiari di vittime della mafia presenti sul palco, ''i veri protagonisti della giornata'', li saluta don Ciotti. Rita Borsellino, Lorenzo Clemente (il marito di Silvia Ruotolo, uccisa per errore dalla camorra nel '97), la madre di una delle ultime vittime, la piccola Valentina Terracciano, e tanti altri. Rita Borsellino ricorda il fratello parlando, con i giornalisti, anche dell'intervista in video ''ritrovata'' la settimana scorsa: ''Paolo e' sempre stato per noi una guida, ma le reazioni a quella cassetta dimostrano che lui, oggi, fa ancora paura''.Leit-motiv degli interventi - il presidente della Provincia Lamberti, il presidente di Avviso Pubblico, Enza Rando - e', in sintonia con don Ciotti, il rischio di una caduta di tensione nella lotta alla mafia: ma ai segnali di stanchezza denunciati dal palco rispondono i 15mila di piazza Imbriani, gridando a voce e con coloratissimi striscioni la propria voglia di cambiare. (ANSA). FL-DT 21-MAR-01 12:37 46 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE CRIMINALITA' ORGANIZZATA: IN TOSCANA MAPPA BENI CONFISCATI (ANSA) - MONTECATINI TERME (PISTOIA), 23 MAR - La Regione intende avviare una sorta di censimento in Toscana degli immobili appartenuti ad esponenti della criminalita' organizzata ed ora sotto sequestro per destinarli a strutture sociali. Lo ha annunciato oggi il presidente della giunta regionale, Claudio Martini, che insieme a don Luigi Ciotti ha visitato la comunita' del ''Gruppo Valdinievole - Lotta contro la droga'' e la cooperativa dove lavorano i ragazzi ospiti, che sorge sulle colline della città termale in una proprieta' confiscata ad un clan camorristico. ''La Regione - ha detto Martini - si attivera' anche per dare un aiuto alle amministrazioni locali, che spesso non sono in grado di sopportare i costi del recupero degli immobili e per accelerare le complesse procedure per l' acquisizione di queste strutture''. Anche Don Ciotti ha sottolineato le difficolta' di applicazione della legge sulla utilizzazione di questi beni confiscati. ''E' necessario sveltire le procedure - ha detto - perche' questa normativa per motivi burocratici o per poca volontà viene scarsamente applicata; per l'utilizzo del bene a volte occorrono anche più di dieci anni. La confisca dei beni alla criminalita' e' invece uno degli strumenti più efficaci per stroncare questi fenomeni''. (ANSA). YXN-FZ 23-MAR-01 17:26 47 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE DA ULIVI DELLA MAFIA OLIO SANTO PER CHIESA TORINO / ANSA (ANSA) - TORINO, 27 MAR - L'olio che fu della mafia diventa Olio santo per la somministrazione dei sacramenti. E' un piccolo miracolo che accade a Torino. La sera del giovedi' santo, durante la Messa crismale, il cardinale di Torino, Severino Poletto, benedira' in cattedrale l' olio prodotto nelle terre siciliane confiscate a Cosa Nostra e lo destinera' per i battesimi, le cresime e gli altri sacramenti. E' un gesto simbolico di speranza, il primo del genere, che parte da una proposta di don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele, e dall' associazione antimafia ''Libera''. L' olio proviene dalle vaste distese della tenuta di Castelvetrano, in Sicilia, che e' stata requisita al boss Bernardo Provenzano: ''Il senso anche ecclesiale dell' operazione mi pare evidente dice don Ciotti - trasformare in un sacramento, cioe' in uno strumento di salvezza, cio' che in passato e' stato strumento di peccato, di violenza, di prevaricazione, di morte e di soprusi''. Il cardinale di Torino ha subito accettato: ''Ho accolto volentieri questa proposta - ha commentato - e mi fa piacere che nella Messa crismale a Torino anche questo segno in piu' arricchisca lo stimolo in tutti noi per costruire una societa' piu' giusta''. Gli uliveti di Castelvetrano sono ora coltivati da una cooperativa agricola che ha finalita' di recupero sociale di giovani: ''Quelle terre e quei campi - ha ancora ricordato don Ciotti - sono ora luoghi di fecondo lavoro e di speranza per persone che tentano di riscattare la loro vita da dipendenze, da errori o dalla disoccupazione. L' olio diventa cosi' simbolo di onesta' e di futuro''. I beni dei mafiosi o in mano ad altri esponenti di organizzazioni criminali sono stati confiscati dallo Stato grazie a due leggi, una del 1989 e, soprattutto, una del 1996. Il loro valore ammonta ormai a piu' di 250 miliardi. In testa c' e' la Sicilia con proprieta' requisite per 75,7 miliardi, seguita dalla Campania (70,6 miliardi), dalla Calabria (46,6), dalla Puglia (14,2) e dalla Lombardia (10,9). I beni sequestrati sono stati utilizzati per i piu' diversi scopi di utilita' sociale: per caserme di polizia, carabinieri, guardia di finanza, vigili del fuoco o per alloggi da dare a famiglie povere o sfrattate. Recentemente a Corleone una ex villa che e' stata di proprieta' di Toto' Riina e' stata riconvertita in una scuola che ospita il Centro europeo di ricerca e di documentazione sulla mafia. A Libera, anch' essa fondata da don Luigi Ciotti nel 1995, aderiscono 700 associazioni di tutta Italia impegnate a promuovere la cultura della legalita'. (ANSA). GE 27-MAR-01 19:47 48 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE RELIGIONE: SARA' BENEDETTO L'OLIO DELLE EX TERRE DELLA MAFIA (ANSA) - TORINO, 27 MAR - L' olio prodotto nelle terre confiscate a Cosa Nostra, sara' benedetto, in occasione del giovedi' santo, dal cardinale di Torino, mons. Severino Poletto. La proposta e' partita da don Ciotti del Gruppo Abele per lanciare un messaggio di speranza ai giovani. Sara' quindi usato come olio per battesimo, cresima e sacramenti. Proveniente dalle vaste distese di uliveti siciliani un tempo di proprieta' del boss Provenzano e di altri esponenti di Cosa Nostra, l' olio viene ora confezionato dall' associazione ''Libera'' che ne usa i proventi a scopo sociale, in particolare per combattere il disagio, l' emarginazione giovanile e diffondere la cultura della legalita'. ''Ho accolto volentieri questa proposta - ha commentato l' arcivescovo - e mi fa piacere che nella Messa crismale a Torino anche questo segno in piu' arricchisca lo stimolo in tutti noi per costruire una societa' piu' giusta''. (ANSA). BAN 27-MAR-01 14:38 49 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE ANSA-UNICEF: MAFIE; 15MILA IN CORTEO CONTRO LA RASSEGNAZIONE (NOTIZIARIO SPECIALE GIOVANI) (ANSA) - ROMA, 28 MAR - ''Le parole sono stanche, c'e' qualcuno che vorrebbe normalizzare''. Don Luigi Ciotti lancia l'allarme, denuncia un ''calo di attenzione'' nell'impegno contro le cosche aprendo nei giorni scorsi a Torre Annunziata la sesta Giornata nazionale della memoria e dell'impegno: un appuntamento che vede la partecipazione di oltre 15mila giovani, all'insegna dell'entusiasmo e della speranza. La Giornata comincia con un corteo attraverso il centro della citta' in cui lavorava del giornalista del Mattino Giancarlo Siani, ucciso per dai clan per un'inchiesta scomoda. Con gli studenti, giunti da tutta Italia e specie dal Sud, sfilano don Ciotti, Rita Borsellino, Antonio Bassolino, il presidente dell'Antimafia Giuseppe Lumia. Da sfondo risuona, come in una sorta di liturgia laica, il lungo elenco delle 540 vittime di mafia cadute in Italia, da Portella delle Ginestre ai giorni nostri: nomi eccellenti - Dalla Chiesa, Falcone, Giuliano, Mattarella - accanto a morti meno famosi, accomunati nel ricordo di Libera e delle altre associazioni che ogni anno promuovono questo momento di memoria e di riflessione. Don Ciotti condanna la ''malattia mortale'' di oggi, che e' ''la delega, la superficialita', l'indifferenza. C'e' il rischio di un calo di attenzione proprio mentre loro, i mafiosi, hanno ripreso la presenza sul territorio, come abbiamo verificato attraverso le nostre associazioni dalla Locride a Corleone''. Al colorato entusiasmo dei ragazzi - che a un tratto si fermano per cantare spontaneamente, saltellando, l'inno di Mameli - fa da contraltare il silenzio con cui la citta' accoglie la manifestazione. I torresi escono in strada e sui balconi, osservano, a tratti applaudono ma sui loro volti sembrano prevalere stanchezza e rassegnazione. ''Non siamo venuti in una realta' facile - ammette don Ciotti - ma noi abbiamo sempre voluto riflettere e costruire nei luoghi piu' difficili''. Rita Borsellino saluta i giovani: ''Abbiamo rischiato di spegnere i vostri sogni, ma la speranza e' piu' forte della morte''. In largo Grazia, luogo segnato anni fa da una sanguinosa strage di camorra, la sorella del giudice ucciso dalla mafia rivolge un appello a non perdere mai la fiducia e la voglia di cambiare: la risposta sono i canti che risuonano poco dopo nella coloratissima piazza Imbriani, dove il sindaco Cucolo accoglie gli studenti e dove giunge poco dopo, per concludere la manifestazione, il presidente della Camera Luciano Violante. Il governatore Antonio Bassolino paragona questa marcia con quelle che si facevano nei primi anni '80 contro la camorra: ''Ricordo i primi cortei con don Riboldi a Ottaviano, la citta' di Cutolo, in un clima di paura e con le finestre sbarrate. Oggi camminiamo in migliaia, a viso aperto, sapendo che le cosche non 50 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE abitano piu', come allora, dentro lo Stato''. In piazza la manifestazione comincia con un messaggio di saluto di Ciampi, applaudito dalle migliaia di giovani e dai numerosi familiari di vittime della mafia presenti sul palco, ''i veri protagonisti della giornata'', li saluta don Ciotti. Rita Borsellino, Lorenzo Clemente (il marito di Silvia Ruotolo, uccisa per errore dalla camorra nel '97), la madre di una delle ultime vittime, la piccola Valentina Terracciano, e tanti altri. Leit-motiv degli interventi - il presidente della Provincia Lamberti, il presidente di Avviso Pubblico, Enza Rando - e', in sintonia con don Ciotti, il rischio di una caduta di tensione nella lotta alla mafia: ma ai segnali di stanchezza denunciati dal palco rispondono i 15mila di piazza Imbriani, gridando a voce e con coloratissimi striscioni la propria voglia di cambiare. (ANSA). RED 28-MAR-01 00:16 51 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE ULIVO: APPELLO PER CANDIDATURA ERSILIA SALVATO (ANSA) - ROMA, 29 MAR - Un gruppo di intellettuali, tra i quali Elvira Sellerio, Isabel Allende, Dacia Maraini e Antonio Tabucchi, hanno sottoscritto un appello affinche' Ersilia Salvato venga candidata dai Ds alle prossime politiche. ''In questi anni - si legge nell' appello - Ersilia Salvato e' stata per noi un essenziale punto di riferimento istituzionale. Abbiamo apprezzato il suo coraggio e il suo spirito di iniziativa, auspichiamo quindi che possa continuare il suo impegno parlamentare anche nella prossima legislatura''. L' appello in favore della vicepresidente del Senato e' stato firmato anche da don Luigi Ciotti, dal disegnatore Sergio Staino, Piero Farulli, Luigi Ferraioli, Enzo Marzo, Gianni Sofri, Petty Leone e Maria Ines Bussi.(ANSA). DEL/ARS 29-MAR-01 17:49 52 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE OMICIDI PROSTITUTE A TORINO, INDAGINI SU ERGASTOLANO (ANSA) - TORINO, 29 MAR - Sono per ora solo indizi quelli che hanno portato la polizia di Torino a sospettare che un ergastolano in semiliberta', condannato per aver ucciso 4 ragazze a Genova, si sia reso responsabile dell' uccisione di numerose prostitute nel torinese. Per collaborare alle indagini sono arrivati a Torino anche gli specialisti della cosiddetta ''squadra antimostro'' della direzione centrale della polizia. L' uomo, Maurizio Minghella, 44 anni, e' in carcere con l' accusa di avere rapinato in febbraio una prostituta ad Alpignano, nel torinese. E' anche indagato per l' omicidio di un' altra e per questo secondo fatto il magistrato inquirente ha ordinato l' esame del Dna. La notizia che Minghella potrebbe essere un serial killer di prostitute e' stata riportata oggi dalla ''Stampa''. La polizia mantiene il riserbo sull' indagine e sostiene che ''e' ancora prematuro trarre delle conclusioni''. Ma si sa che ha riaperto i fascicoli di almeno 10 delitti avvenuti dal '96 in poi. Ex pugile, Minghella fu definito il 'mostro di Genova' per avere ucciso oltre 20 anni fa quattro ragazze incontrate in discoteca. Condannato all' ergastolo nel '78, semilibero dal '95, e' stato nuovamente arrestato dalla squadra mobile di Torino il 7 marzo. Ad accusarlo della rapina vi sono la descrizione della vittima, una giovane dell' Est europeo, e ad alcuni numeri di targa che hanno portato al suo motorino.(SEGUE). (ANSA) - TORINO, 29 MAR - Minghella aveva portato la giovane in un luogo appartato, l' aveva violentata, picchiata brutalmente e le aveva rapinato la borsetta. Ma dell' episodio l' indagine si e' allargata. I precedenti di Minghella, i particolari comuni di molti episodi (lo strangolamento della vittima con lacci o collant, i segni delle violenze sui corpi, in qualche caso il tipo di sevizie inferte) hanno spinto gli inquirenti a nuovi accertamenti. Ora sul tavolo del pm torinese Roberto Sparagna ci sono i fascicoli di una decina di omicidi (in due casi di italiane) e di una quindicina di rapine ai danni di prostitute, aggressioni che forse molte volte non si sono concluse piu' tragicamente solo per caso. Per ora gli inquirenti hanno indagato Minghella per la morte di Fatima H' Didou, prostituta marocchina uccisa nel 97 a Caselette, nel torinese. La ragazza fu strangolata con un laccio di una tuta da ginnastica. Cosi' come l' albanese Elly Isacu, trovata morta nei pressi della tangenziale sud di Torino, o una sconosciuta, sodomizzata e bruciata a Reano nell 'agosto '96. Un macabro rituale che si e' ripetuto nel delitto piu' recente, quello della moldava Tina Motoc, massacrata a Pianezza lo scorso febbraio. Da quando gli era stata concessa la semiliberta', Minghella lavorava come falegname a Torino per una comunita' del Gruppo Abele. Aveva anche cercato di rifarsi una vita: aveva trovato una fidanzata e aveva avuto una figlia.(ANSA). PL-GE 29-MAR-01 17:01 53 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE OMICIDI PROSTITUTE TORINO: GRUPPO ABELE, SIAMO SGOMENTI (V. ''OMICIDI PROSTITUTE...'' DELLE ORE 16,55) (ANSA) - TORINO, 29 MAR - ''Sgomento, fiducia nella magistratura, attesa di conoscere gli elementi concreti e i dati di fatto su cui formulare valutazioni e giudizi'': sono le reazioni del Gruppo Abele alla notizia di presunte responsabilita' di Maurizio Minghella in atti di violenza contro alcune prostitute. ''Il nostro sgomento, le perplessita' e gli interrogativi si afferma in una nota dell' associazione torinese fondata da don Luigi Ciotti - sono rafforzati dal fatto che il Gruppo Abele e', da tempo e tra i primi, fortemente impegnato anche nella lotta alla tratta e allo sfruttamento, nell' accoglienza e nel sostegno delle donne costrette a prostituirsi, per ridare loro speranza, diritti e dignita' di persone. Minghella non era ospite di comunita' del Gruppo Abele, bensi' era dipendente di una delle sue cooperative sociali, in condizioni di semiliberta', dunque sottoposto a obblighi, e rientrava nel carcere alla sera. Sulle sue eventuali responsabilita' attendiamo elementi dalle indagini in corso''. (ANSA). DAM 29-MAR-01 19:08 54 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE OMICIDI PROSTITUTE TORINO: LA LUNGA SCIA DI SANGUE A GENOVA (ANSA) - GENOVA, 29 MAR - Maurizio Minghella, ex pugile dilettante di origine calabrese, ex piastrellista con precedenti penali per furti d' auto, fu protagonista, nel 1978, di una serie di clamorosi fatti di sangue avvenuti a Genova. Fu accusato, e condannato all' ergastolo, per gli omicidi di quattro giovani donne, ammazzate dopo aver subito violenze sessuali. Ben cinque delitti tra la primavera e l' autunno di quell' anno fecero dilagare la paura del ''mostro'', in particolare tra gli abitanti della periferia nord occidentale di Genova e dell' immediato entroterra. Gli omicidi erano contraddistinti da incredibili analogie: per cinque volte l' assassino aveva ospitato le vittime su auto rubate, le aveva spogliate e sodomizzate e in tutti e cinque i casi le giovani erano in periodo mestruale. In quasi tutti i casi le donne erano state strangolate. Minghella, pero', fu condannato per quattro di questi omicidi. Il 9 aprile '78 a Trensasco, nell' entroterra genovese, alcuni pastori trovarono il corpo di Anna Pagano, 20 anni , una prostituta tossicodipendente, trovata con la testa fracassata, le gambe e la schiena con la scritta errata ''Brigate rose Moro. Il 19 luglio in uno spiazzo ai margini del torrente Brevenna fu trovato il cadavere di Maria Catena Alba, 14 anni, scomparsa da casa il giorno precedente: il corpo, nudo, era legato ad un albero. Il 22 agosto in un bosco fu trovato il corpo senza vita di Maria Strambelli, 21 anni, commessa: i periti stabilirono che era stata strangolata. Infine il 3 dicembre, l' ultimo delitto: il cadavere di Wanda Scerra, commessa diciannovenne, giaceva lungo una scarpata che costeggia la ferrovia. Anche lei, come le altre vittime, prima di essere uccisa, era stata violentata. L' arresto di Minghella avvenne nella notte tra il 5 ed il 6 dicembre. I sospetti della polizia si accentrarono su di lui, noto nella zona per il suo carattere insofferente, esperto di furti di auto e frequentatore di almeno due delle vittime. Durante un interrogatorio Minghella cedette e confesso' i delitti di Maria Strambelli e di Wanda Scerra, ma nego' quelli delle altre giovani. Un supplemento di indagini porto' ad accusarlo anche degli altri due delitti mentre non fu provato che fosse l' autore del quinto omicidio: quello di Giuseppina Jerardi trovata morta l' 8 luglio. Il 2 aprile 1981 la corte d' assise di Genova, dopo 9 ore di camera di consiglio, condanno' Minghella all' ergastolo. Il 19 novembre 1981, in appello, fu confermato il carcere a vita. Fu rinchiuso nel carcere di Porto Azzurro e poi trasferito in quello di Torino. Nel '95 ottenne la semiliberta' e si reco' a lavorare nella cooperativa del gruppo Abele di Don Ciotti, in una falegnameria alla periferia di Torino. (ANSA). AI 29-MAR-01 17:58 55 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE OMICIDI PROSTITUTE: PERQUISITA ABITAZIONE MADRE MINGHELLA (V. 'OMICIDI PROSTITUTE: SCIOPERO FAME PRESUNTO...' DELLE 12.25) (ANSA) - GENOVA, 30 MAR - Una perquisizione e' stata fatta, nei giorni scorsi, dagli investigatori torinesi nell' abitazione della madre di Maurizio Minghella, a Genova. La donna sostiene che il figlio e' innocente e non comprende quello che definisce un accanimento contro di lui. Non si conoscono, al momento, i risultati della perquisizione domiciliare. Maurizio Minghella e' molto legato alla madre che, periodicamente, lo va a trovare a Torino. Si e' appreso, intanto, che stamani il pm torinese che si occupa dell' inchiesta sulla rapina a una prostituta e sull' omicidio di altre due straniere, ha affidato ad un perito la consulenza su un paio di scarpe appartenenti a Minghella e, pare, anche sul motorino che era solito usare per spostarsi dal carcere torinese alla cooperativa del gruppo Abele dove lavorava come falegname per la fabbricazione di mobili per bambini e per le scuole. L' avvocato Enrico Franchini, difensore genovese di Maurizio Minghella, oggi non si e' recato a trovare il suo cliente nel carcere di Torino mentre, probabilmente, lo fara' nei prossimi giorni. L' ergastolano fece lo sciopero della fame nel '91, mentre era in attesa del processo d' appello. (ANSA). AI 30-MAR-01 16:11 56 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE G8: RETE CONTRO G8, I VERI VIOLENTI SONO BUSH E PUTIN (ANSA) - MILANO, 31 MAR - Si dissociano sin d'ora da qualsiasi azione violenta durante il G8 di Genova del 20-22 luglio, ma restano convinti che, in ogni caso, i veri violenti siano Bush e Putin: la Rete contro il G8 ha presentato oggi a Milano, in una assemblea nazionale, la sua posizione e le sue iniziative. ''Rompere una vetrina non e' certo grave come affamare il Terzo Mondo: i veri violenti, a Genova, saranno accolti con un tappeto rosso e si chiamano Bush e Putin'' ha detto Norma Bertulacelli, insegnante e una dei leader della Rete. Le iniziative in vista del vertice comprendono informazione alla cittadinanza, addestramento dei militanti all' azione non violenta, presidi davanti alle prefetture per rivendicare il diritto a manifestare. ''C'e' un filone di addestramento all' azione non violenta - ha spiegato Bertulacelli - e un filone culturale rivolto all' esterno, con banchetti informativi settimanali per spiegare alla cittadinanza che, con noi, non si deve attendere la calata degli Unni''. Dallo scorso ottobre la Rete contro il G8 ha organizzato incontri mensili, che si concluderanno a maggio con un convegno sulle mafie internazionali cui parteciperanno don Ciotti e Piero Luigi Vigna. ''A tutte queste persone chiediamo di scendere in piazza con noi - ha aggiunto la Bertulacelli - vogliamo che il G8 si senta assediato dai nostri argomenti''. Per rivendicare il diritto a manifestare liberamente, la Rete ha indetto un presidio nazionale, il 5 aprile, di fronte al Viminale, e uno locale, il giorno prima, davanti alla Prefettura di Genova. ''Abbiamo chiesto a Genova uno spazio per la manifestazione - ha detto l'insegnante barricadera - ma finora non abbiamo avuto risposta''. La Rete contro il G8, con una dichiarazione preventiva, sottoscritta anche dalla rete di Lilliput, si e' gia' dissociata da chi fara' uso di violenza durante la manifestazione. Il controconvegno partira' alcuni giorni prima del G8 con diverse iniziative, ancora da definire. Il 19 luglio si terra' la 'marcia dei migranti', mentre per il 20 sono previste 'azioni dirette non violente' e per il 21 luglio e' in programma un corteo.(ANSA). YYI-FIL/MEA 31-MAR-01 16:22 57 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE ANTIMAFIA: VIOLANTE, SI STA FACENDO UN OTTIMO LAVORO (ANSA) - AGRIGENTO, 4 APR - Luciano Violante oggi ad Agrigento in un incontro promosso ad Agrigento da ''Libera'', l' associazione presieduta da don Luigi Ciotti, ha affermato che ''nella lotta alla mafia si sta facendo un ottimo lavoro. Sono stati, per esempio, confiscati beni per svariati miliardi. Non dobbiamo pero' sederci sugli allori''. Il Presidente della Camera dei deputati ha aggiunto: ''Bisogna ora andare avanti e arrestare i grandi capi che ancora sono in circolazione, primo fra tutti Provenzano''. Violante, che ha preso la parola al convegno dal titolo ''Lavoro, solidarieta', sviluppo'', ha anche detto: ''La Sicilia ha girato pagina. Grande merito va alla scuola che sta facendo un grande lavoro di formazione e di educazione alla legalita'''. (ANSA). YFM-RV/LU 04-APR-01 18:51 58 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE ELEZIONI: VIOLANTE, I SISTEMI ELETTORALI NON SONO GIOCATTOLI (ANSA) - AGRIGENTO, 4 APR - ''I sistemi elettorali non sono giocattoli che si prendono, si usano e si buttano. Vanno usati con molta attenzione e bisogna saggiarli col tempo''. Lo ha detto Luciano Violante. Il Presidente della Camera, in un convegno al quale e' stato invitato dal Presidente di ''Libera'', don Luigi Ciotti, ha ossevato che ''bisogna aumentare il coefficiente di maggioritario che c' e' nel nostro sistema e quindi fare una riforma costituzionale che dia stabilita' ai governi''.(ANSA). RV 04-APR-01 18:54 59 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MAFIA: DON CIOTTI; STATO DISTRATTO, TORNA LA PAURA (ANSA) - VASTO, 4 APR - ''Le mafie hanno ripreso la loro attivita' approfittando della normalita', ovvero del senso di stanchezza e della distrazione da parte degli organi dello Stato'': la denuncia e' di don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele, intervenuto a San Salvo (Chieti) a un convegno promosso dall' Amministrazione comunale sulla ''questione mafia''. Secondo Don Ciotti ''in alcuni paesi della Sicilia la gente e' tornata ad avere paura''. E per combattere la mafia ''dopo l' arresto dei capi'', il sacerdote piemontese ritiene indispensabile ''proseguire nell' azione di confisca dei beni, per destinarli a un utilizzo sociale, applicando seriamente la legge 109 del '96''. Quanto al presunto disagio dei giovani, il battagliero Don Ciotti non ha esitato, ancora una volta, ad andare controcorrente: ''Basta parlare di disagio giovanile - ha detto. - Oggi sono gli adulti ad avere difficolta'. E' ipocrita una societa' che finge di preoccuparsi dei giovani, senza occuparsi di loro''. (ANSA). YXU-M06 04-APR-01 14:27 60 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE PROSTITUZIONE: DON CIOTTI, VERGOGNOSO PARLARE DI CITTA' SICURE (V. 'PROSTITUZIONE: 4 IMMIGRATE SU 5 ...' DELLE 16.18) (ANSA) - ROMA, 5 APR - ''Se c'e' una vergogna in Italia e' quella del dibattito delle citta' sicure. E' un concetto che mi inquieta, e' uno slogan. Vorrei che si lavorasse di piu' per le citta' vivibili''. Lo ha detto don Luigi Ciotti, presidente del Gruppo Abele, alla presentazione dell'indagine sulle prostitute immigrate, un fenomeno che definisce '''un orrore''. ''Non mi sono mai piaciuti gli slogan come questi sulle citta' sicure che vengono da destra e da sinistra, non c'e' molta fantasia - ha affermato don Ciotti - e poi quegli stessi che chiedono sicurezza in piazza vanno poi con le prostitute. Nessuno vuole ovviamente mettere in discussione il diritto alla sicurezza, che e' sacrosanto per tutti i cittadini, ma vorrei che si lavorasse di piu' per le citta' vivibili dove il metro non e' solo l'aria pulita ma la capacita' delle relazioni umane e sociali, l'attenzione ai diritti alle persone''. Sulla prostituzione, Don Ciotti ha sottolineato che ''siamo chiamati a fare di piu'. La risposta deve avere per obiettivo la giustizia, sappiamo che la storia della gran parte di queste ragazze arriva da condizioni di ingiustizia; di fronte alla sofferenza non si discute, si accoglie. Lo stato e le istituzioni hanno fatto molto; ad esempio, il numero verde contro la tratta strappa dalla schiavitu', ogni notte, nella sola zona di Torino, una o due ragazze. E' un dato positivo ma bisogna fare molto molto di piu'''. ''La tratta - ha aggiunto Don Ciotti - va aggredita. Sappiamo che e' un mercato dove opera mafia nostrana ed estera con specifici accordi. Aumentera' la conflittualita' fra questi schieramenti, chi sara' a pagarne le conseguenze?''. A suo avviso, il fenomeno si combatte non solo con le ''risposte tecniche ma con l'attenzione alla persona. Queste ragazze sono portatrici di una cultura, di diritti e di doveri. Bisogna saper ascoltare la volonta' di queste ragazze, cercare di creare le condizioni per la loro autodeterminazione ed autonomia''. (ANSA). MAS 05-APR-01 17:19 61 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE PROSTITUZIONE: 4 IMMIGRATE SU 5 IGNORANO DIRITTI SANITARI (ANSA) - ROMA, 5 APR - L'80% delle prostitute immigrate ignora che possano rivolgersi ai servizi sanitari pubblici senza per questo essere denunciate, se clandestine. Una carenza informativa che coinvolge anche alcuni operatori sanitari e che e' la causa dello scarso ricorso di queste donne (15-20 mila in Italia; meta' al Nord, 35% al Centro), la maggior parte clandestine, alle strutture sanitarie con gravi ricadute sulla salute individuale e pubblica. E' quanto emerge da una ricerca condotta dal Gruppo Abele, su incarico del ministero della Sanita', sui bisogni sanitari delle prostitute immigrate in cui e' stato sottolineato, fra l'altro, come ''i clienti rappresentino un rischio sanitario sociale, in termini di costi futuri'', tenuto conto che spesso hanno delle compagne che ignorano questi contatti fisici e inoltre chiedono rapporti non protetti con le prostitute. L'indagine, di tipo qualitativo (intervistate 116 donne in tre citta', Torino, Roma e Palermo), ha rilevato le gravi sofferenze sanitarie in cui sono costrette a vivere queste donne, di cui l'86% non ha il permesso di soggiorno: pochi e scarsi i controlli ed i check-up, molti dei quali vengono eseguiti in strutture private o attraverso organizzazioni del no profit. Anche la gravidanza e il periodo postparto e' spesso vissuto sulla strada perche' le donne sono costrette dai protettori a non ''perdere'' giorni di lavoro. La percezione sul proprio stato di salute - hanno detto i ricercatori in un seminario al ministero della sanita' - e' per circa i due terzi ''non soddisfacente'', vivono in un malessere e disagio diffuso. Hanno un vero e proprio blocco a rivolgersi alle strutture sanitarie pubbliche sia perche' temono, anche se senza motivo, di essere denunciate sia per la vergogna di riferire ai medici la loro professione. Di solito, in caso di necessita', il primo contatto e' con il farmacista. Il rischio piu' conosciuto e' l'infezione da Hiv; la quasi totalita' delle donne ha detto di utilizzare il profilattico con i clienti. Sono i protettori spesso a rifornirle, un atto che permette loro di controllare le ragazze a fine giornata. Tre donne su 10 hanno poi dichiarato di aver abortito almeno un volta da quanto sono in Italia. C'e' anche chi ha abortito da quattro a sei volte e sono coloro che dicono di non usare sempre il profilattico. (SEGUE). MAS 05-APR-01 16:18 62 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE PROSTITUZIONE: 4 IMMIGRATE SU 5 IGNORANO DIRITTI SANITARI (2) (ANSA) - ROMA, 5 APR - L'indagine del Gruppo Abele evidenzia che per le prostitute immigrate non e' facile reperire informazioni per l'accesso ai servizi. Ignorano, ad esempio, anche che il pronto soccorso e' gratuito. Fra l'altro, il 30% delle intervistate non si sottopone a nessun tipo di test clinico. Le testimonianze delle donne sottolineano ''l'esistenza di un'area di criticita' delle nostre politiche sociali e sanitarie a favore degli immigrati''. I contatti umani con le prostitute immigrate permettono, secondo i ricercatori, di creare le condizioni per un eventuale percorso alternativo alla strada. Le donne intervistate sono nigeriane, albanesi, tunisine, dell'Europa dell'est; hanno un'eta' media di circa 25 anni; il 70% e' nubile e circa la meta' e' in possesso della licenza di scuola media superiore. Pia Covre, del Coordinamento diritti delle prostitute, ha denunciato che le donne immigrate sieropositive hanno in media una sopravvivenza inferiore a quella degli altri malati e ''che alcuni enti locali, ad esempio, le amministrazioni di Bologna e Novara dove e' arrivato il centro destra, hanno tagliato i fondi per i progetti contro i rischi da prostituzione. E' molto grave e non fa ben sperare. C'e' un abbassamento della soglia di attenzione rispetto alla prevenzione dell'Hiv che ancora e' una cosa grave e seria''. (ANSA). MAS 05-APR-01 16:40 63 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE PROSTITUZIONE: VERONESI, STO PENSANDO ALLE UNITA' DI STRADA (V. 'PROSTITUZIONE: 4 IMMIGRATE SU 5 ....' DELLE 16,18) (ANSA) - ROMA, 5 APR - Unita' di strada - come quelle utilizzate per i tossicodipendenti - per avvicinare ed informare le prostitute, in particolare le clandestine, per farle uscire dal perverso circuito dell'emarginazione. Questo lo strumento operativo a cui sta pensando il ministro della sanita' Umberto Veronesi, insieme ai ministri per la solidarieta' sociale e pari opportunita', su questo tema. ''Sono entusiasta - ha detto il ministro alla presentazione della ricerca del Gruppo Abele - delle sperimentazioni delle unita' di strada ad opera del no profit. Servono per cominciare un dialogo con queste donne, come gia' avviene per i tossicodipendenti, per rassicurarle ed informarle sui loro diritti. Il nostro compito - ha sottolineato - e' quello di aiutare le fasce meno protette, le persone piu' emarginate. E' importante anche creare un esercito di operatori che lavorino sulle unita' di strada''. Le prostitute immigrate sono stimate in 15-20 mila, e' si' un ''numero importante - ha proseguito Veronesi - ma e' molto piu' importante vedere come vivono queste donne e cioe' in condizioni di emarginazione e diffidenza nei riguardi del nostro servizio sanitario. Non sono informate, rimangono chiuse in loro stesse o non vogliono avere il nostro aiuto anche se e' loro diritto. Questo e' un circolo vizioso. Cosi' le loro malattie diventano quindi sempre piu' gravi ed accentuate''. Veronesi ha ricordato che la prostituzione e' in parte libera, in parte coatta e collocata nel mercato: ''e' ovviamente improponibile venire a patti con la malavita, con chi cioe' ha in mano il mercato, per entrare in contatto con queste donne e le unita' di strada possono essere uno strumento valido. Ci stiamo pensando. Occorrera' - ha concluso il ministro - una spinta da parte nostra perche' le regioni e le aziende sanitarie comincino a lavorare in tal senso''. (ANSA). MAS 05-APR-01 16:26 64 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE VERONESI, SONO STATO INSULTATO E HANNO BUCATO GOMME MIA AUTO (ANSA) - ROMA, 5 APR - Il ministro della Sanita', Umberto Veronesi, oggetto di intolleranza per le sue idee: ''A volte ha detto - ho provato forte disagio girando per le strade, ho trovato le ruote della macchina bucate ed anche alcuni cartelli d'insulti''. A rendere note queste azioni e' stato lo stesso ministro che, in un seminario al suo dicastero sulla prostitizione delle immigrate, ha voluto riaffermere il principio di alcune posizioni culturali, spesso non condivise ma anzi osteggiate da parti della societa'. Sollecitato dal concetto di giustizia sociale affermata poco prima da don Luigi Ciotti, presidente del Gruppo Abele, il ministro Veronesi ha confermato la garanzia dell'accesso ai diritti (come quello per la salute) per tutti i cittadini, siano essi immigrati o clandestini, tossicodipendenti, prostitute o emarginati. Purtroppo - ha rilevato - questa posizione non e' diffusa ne' scontata nel nostro paese dove invece sta prevalendo a volte ''l'indifferenza'' e l'intolleranza. Tant'e' vero - ha precisato - che lui stesso ha dovuto farne i conti: ''ho provato forte disagio girando per le strade, ho trovato le ruote della macchina bucate ed anche alcuni cartelli di insulti''. Il ministro ha sottolineato fra l'altro che ''non tutte le regioni, per fortuna poche, hanno a capo persone'' che hanno questo senso della giustizia. Anzi, c'e' chi vuole ''spingere fuori cio' che non e' gradevole. E' un problema culturale - ha aggiunto Veronesi - che mi preoccupa molto perche' io stesso, a capo del ministero che ha compiti di coordinamento, ho difficolta' ad attivare i mezzi'' a sostegno dell'affermazione dei diritti per tutti. Veronesi ha assicurato: ''Continuero' sempre cosi' finche' saro' a capo del ministero e poi continuero' dal mio osservatorio milanese. Ho la fortuna di avere molti ascoltatori''.(ANSA). MAS 05-APR-01 16:26 65 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE CENSURA CANALE 8 LECCE, MENCHERINI MINACCIA INCATENARSI (ANSA) - LECCE, 7 APR - Minaccia di incatenarsi dinanzi alla prefettura di Lecce, per richiamare l' attenzione pubblica su un caso di censura da parte dell' editore della televisione leccese Canale 8, l' ex direttore editoriale della emittente, Stefano Mencherini. Questi si e' dimesso dopo che l' editore ha impedito la realizzazione di un dibattito televisivo sul libro 'Il cavaliere B', scritto da Michele Gambino su Silvio Berlusconi. Con Mencherini si e' dimesso dalla televisione anche il giornalista Giuseppe Rolli. L' ex direttore editoriale dell' emittente aveva gia' ieri reso noto di avere ricevuto solidarieta', tra gli altri, da Roberto Roversi, poeta e giornalista, don Luigi Ciotti, Mario Fortini (condirettore di 'Specchio') Sandro Provvisionato (caporedattore del Tg5), Nando dalla Chiesa, e Franco Grillini (Pres. onorario Arci Gay). Oggi e' tornato sull' argomento lamentando che, nonostante l' appello ''firmato fino ad ora da oltre trenta personalita' del mondo della cultura, della musica, del giornalismo, dell' associazionismo e della società civile'', la vicenda non ha ricevuto adeguata attenzione nemmeno dall' Ordine dei giornalisti e dalla Federazione nazionale della stampa. Per questa ragione minaccia gesti plateali, come quello di incatenarsi, per evitare che la notizia della censura subita rimanga relegata nelle pagine locali dei giornali. (ANSA). COM-LF/BR 07-APR-01 18:11 66 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE OMICIDI PROSTITUTE: MINGHELLA INTERROGATO A TORINO (ANSA) - TORINO, 7 APR - E' stato interrogato stamattina in procura Stefano Minghella, 44 anni, l' ergastolano genovese sospettato di avere ucciso, durante il periodo di semiliberta', alcune prostitute, in prevalenza extracomunitarie, nella cintura di Torino. Il colloquio si e' svolto nell' ufficio del sostituto procuratore Roberto Sparagna alla presenza dei due avvocati difensori (che all' uscita hanno negato che vi sia stato l' interrogatorio) e di alcuni investigatori della Squadra Mobile. Nulla e' trapelato sul contenuto dell' interrogatorio. Minghella, capelli lunghi e giaccone sportivo, e' stato portato alle 13,15 scortato da tre agenti della polizia penitenziaria. Condannato a Genova al carcere a vita per l' omicidio di quattro donne, Minghella dopo 14 anni di detenzione aveva ottenuto la semiliberta' che gli consentiva, durante il giorno, il lavoro esterno presso il Gruppo Abele di Torino. Gli inquirenti sospettano, pero', che si sia reso responsabile di una serie di delitti ai danni di prostitute extracomunitarie. Arrestato il 5 marzo scorso per rapina a una albanese, e' stato sottoposto al test del DNA che dovrebbe dire l' ultima parola sulla colpevolezza di Minghella. Formalmente e' sotto inchiesta per un solo omicidio, ma molte sarebbero le analogie con altri delitti. (ANSA). S09-BAN 07-APR-01 15:20 OMICIDI PROSTITUTE: MINGHELLA INTERROGATO A TORINO (2) (ANSA) - GENOVA, 7 APR - Maurizio Minghella (e non Stefano), raggiunto da altri due ordini di custodia cautelare, uno per l' omicidio di una prostituta marocchina e il secondo per un' altra rapina, stamani e' stato interrogato per circa tre ore e mezza in procura, a Torino. Secondo quanto si e' appreso ha respinto ogni addebito e si e' dichiarato innocente. All' interrogatorio era presente anche il procuratore capo Marcello Maddalena. L' ergastolano genovese, che era stato arrestato il 5 marzo per la rapina di una prostituta albanese compiuta l' estate scorsa, era assistito dai suoi legali, Enrico Franchini del foro di Genova e Lucia Franzese di Torino. Minghella, che godeva della semiliberta' da circa cinque anni, adesso e' detenuto, in isolamento, nel carcere torinese. I delitti genovesi risalgono a 23 anni fa quando l' ex 'travoltino della Valpolcevera' uccise quattro giovani donne dopo averle sodomizzate: ad una spacco' la testa a pietrate, mentre le altre tre furono strangolate. Per quegli omicidi fu condannato all' ergastolo nei tre gradi di giudizio.(ANSA). AI 07-APR-01 18:39 67 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE RAI: A 'L'ELMO DI SCIPIO' VIAGGIO DEAGLIO PARTE DA GENOVA (ANSA) - ROMA, 7 APR - Il viaggio di Enrico Deaglio nell'Italia che si appresta a votare partira' da Genova, dalle acciaierie Ilva. La puntata di domani de ''L'elmo di Scipio, in onda alle 23 su Raitre, seguira' la vicenda che vede sindacati e padrone, signor Riva, d'accordo a mantenere l'impianto nel cuore della citta' al contrario di cittadini e del presidente della Regione Biasotti, che e' di Forza Italia come pure Riva. In scaletta: la fine della bistecca fiorentina; la storia degli uliveti di Bernardo Provenzano, sequestrati da un giudice e assegnati a una cooperativa sociale, raccontata da Don Ciotti.(ANSA). TS 07-APR-01 17:44 68 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE PAPA: SACERDOTI SIATE D'ESEMPIO CON SANTITA' DI VITA (ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 12 APR - Sacerdoti, vivete santamente, cosicche' la vostra vita sia d'esempio ai fedeli. E' l'esortazione che Giovanni Paolo II ha rivolto oggi a tutti i preti del mondo, nel giorno, Giovedi' santo, ad essi particolarmente dedicato perche' ricorda l'istituzione del sacerdozio, avvenuta durante l'Ultima cena. Con la Messa crismale, celebrata questa mattina in san Pietro, il Papa ha aperto il triduo pasquale, cioe' i tre giorni che preparano la Pasqua, ''centro e culmine dell'anno liturgico''. Il crisma, con l'olio degli infermi e quello dei catecumeni e' utilizzato in particolari riti religiosi (battesimo, cresima, ecc.). Gli oli santi, portati all'altare della Confessione in tra grandi vasi d'argento, possono essere consacrati normalmente solo dal vescovo. E' una cerimonia suggestiva, nel corso della quale il Papa ha alitato sull'olio prima di leggere la lunga preghiera di benedizione, con le braccia tese, gesto fatto contemporaneamente anche da un centinaio di cardinali e vescovi e da un migliaio di sacerdoti che hanno partecipato alla Messa. ''Ogni battezzato - ha detto il Papa, apparso in discrete condizioni, durante la Messa - e' chiamato a render lode e testimonianza all'amore misericordioso di Dio con la santita' della vita, e cosi' pure ogni comunita' cristiana''. ''Questa fondamentale verita', che va tradotta in priorita' pastorale ha aggiunto - concerne anzitutto noi Vescovi e voi, carissimi sacerdoti. Prima che il nostro 'agire', interpella il nostro 'essere'. 'Siate santi - dice il Signore - perche' io sono santo'; ma si potrebbe aggiungere: siate santi, affinche' il popolo che Dio vi ha affidato sia santo. La santita' del gregge non deriva certo da quella del Pastore, ma senza dubbio viene da essa favorita, incentivata e alimentata''. Durante questo rito, in tutte le chiese cattoliche del mondo i sacerdoti rinnovano le loro promesse (poverta', castita' e ubbidienza). Ad esse ha fatto riferimento il Papa invitando i preti alla ''fraterna solidarieta''', ''impegno concreto a portare i pesi gli uni degli altri, nelle circostanze ordinarie della vita e del ministero. Se e' vero, infatti, che nessuno puo' diventare santo al posto di un altro, e' altrettanto vero che ognuno puo' e deve diventarlo con e per gli altri, sul modello di Cristo. La santita' personale non si nutre forse di quella spiritualita' di comunione, che deve sempre precedere e accompagnare le concrete iniziative di carita'? Per educare ad essa i fedeli, a noi Pastori e' chiesto di darne coerente testimonianza. In tal senso, la Messa crismale assume una straordinaria eloquenza. In effetti, tra le celebrazioni dell'Anno liturgico, questa manifesta maggiormente il vincolo di comunione esistente tra il Vescovo e i presbiteri e dei 69 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE presbiteri tra loro: e' un segno che il popolo cristiano attende ed apprezza con fede e affetto''. Delle Messe crismali che oggi si celebrano, Avvenire ricorda un olio particolare che proprio oggi viene offerto e benedetto, quello delle terre di Sicilia sequestrate alla mafia. Una iniziativa di don Luigi Ciotti della quale il quotidiano sottolinea l'importanza simbolica in un ambiente, quello della mafia appunto, cosi' attento ai gesti simbolici. Numerosi, dopo la Messa di oggi, i riti che attendono il Papa: oggi pomeriggio, in san Giovanni in Laterano, la Messa ''in cena domini'', con la lavanda dei piedi. Domani il rito della Passione e la sera, la Via Crucis al Colosseo; sabato la veglia e domenica la Messa di Pasqua e la benedizione Urbi et Orbi. Lunedi' Giovanni Paolo II dovrebbe andare a Castel Gandolfo, da dove rientrera' per l'udienza generale di mercoledi'. (ANSA). PSA 12-APR-01 11:28 70 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE PASQUA:BENEDETTO A TORINO OLIO PRODOTTO DA ULIVI DELLA MAFIA (ANSA) - TORINO, 12 APR - L'olio prodotto nelle terre siciliane confiscate a Cosa Nostra e' stato benedetto oggi in Duomo, a Torino, dal cardinale Severino Poletto, durante la messa crismale. Sara' destinato a battesimi, cresime e altri sacramenti. ''E' un olio - ha detto Poletto ai sarcerdoti della Diocesi - che ha il profumo singolare della liberta' e del riscatto''. L'iniziativa, partita nelle scorse settimane proprio dal capoluogo piemontese ed estesa oggi anche ad altre Diocesi italiane, e' nata su ispirazione di don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e dell'associazione antimafia ''Libera'' che, in varie distese della tenuta di Castelvetrano requisita a Bernardo Provenzano, produce l'olio attraverso una cooperativa agricola che ha finalita' di recupero sociale di giovani. ''E' un olio - ha commentato don Ciotti - che entra nella Chiesa per diventare un segno di vita e spezzare i cerchi di violenza e di morte''. A ''Libera'', fondata da don Luigi Ciotti nel 1995, aderiscono 700 associazioni di tutta Italia impegnate a promuovere la cultura della legalita'. I beni dei mafiosi o in mano ad altri esponenti di organizzazioni criminali sono stati confiscati dallo Stato grazie a due leggi, una del 1989 e, soprattutto, una del 1996.(ANSA). DAM 12-APR-01 16:18 71 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE TMC: A'TG OLTRE' SI PARLA DI POLITICA CON DON CIOTTI E MOGOL (ANSA) - ROMA, 12 APR - Da domani lo spazio di approfondimento di ''Tg oltre'' sara' dedicato ad un inconsueto diario elettorale ideato da Carmine Fotia e curato da Paola Palombaro: la novita' e' che non saranno i politici a parlare di programmi ma una serie di cittadini illustri a dire cosa si aspettano dalla politica. Don Luigi Ciotti e Mogol saranno i primi ospiti del programma, in onda domani alle 19,50 su Telemontecarlo.(ANSA). TS 12-APR-01 17:14 72 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE OMICIDI PROSTITUTE: MINGHELLA INDAGATO PER 6 DELITTI (ANSA) - TORINO, 13 APR - Sarebbe indagato per sei omicidi e cinque rapine Maurizio Minghella, 44 anni, l'ergastolano genovese sospettato di avere ucciso, durante un periodo di semiliberta', alcune prostitute extracomunitarie (ma anche una italiana) a Torino e nella cintura. Minghella (che e' assistito dagli avvocati Lucia Franzese ed Enrico Franchini) e' stato convocato oggi per la seconda volta a Palazzo di Giustizia dal pubblico ministero Roberto Maria Sparagna, ma si e' avvalso della facolta' di non rispondere. Tra i delitti che gli sono stati contestati vi e' anche quello di Cosima Guido detta ''Gina'', 67 anni, soffocata il 30 gennaio '99 nella sua garconniere nel pieno centro di Torino. Minghella e' tornato in carcere lo scorso 8 marzo perche' sospettato di aver rapinato una giovane prostituta albanese. Nei giorni scorsi, il tribunale di sorveglianza gli ha revocato (un provvedimento ovviamente solo formale) il beneficio della semiliberta'. I delitti genovesi risalgono a 23 anni fa, quando il ''travoltino'', come era soprannominato, uccise quattro donne dopo avere abusato di loro. Per quei fatti di sangue fu condannato al carcere a vita. (ANSA). S09-MO 13-APR-01 14:48 (ANSA) - TORINO, 13 APR - Ad arrestare Maurizio Minghella lo scorso 8 marzo, con l'accusa di avere rapinato alcuni mesi prima una prostituta albanese ad Alpignano (Torino), e' stata la squadra mobile della Questura di Torino. Il giorno dopo la rapina, la donna racconto' agli investigatori particolari importanti sul suo aggressore, tra cui la targa del motorino con cui era fuggito. Un dettaglio, confermato dall'albanese il 5 marzo scorso davanti al pm Paolo Borgna, risultato poi decisivo per rintracciare e arrestare Minghella. Sono nove i casi di prostitute uccise i collaboratori del Questore Nicola Cavaliere stanno indagando, ma, al momento, la magistratura torinese avrebbe indagato ''Travoltino'' solo per sei. Il primo e' avvenuto nell'agosto 1996 quando fu uccisa la sedicenne albanese Reano Herionana Suleyman; sono poi seguite le morti dell'albanese Atli Isacu (gennaio 1997), della marocchina Fatima H'Dido (maggio 1997), della macedone Giuliana Vilali (febbraio 1998), dell'italiana Cosima Guido (gennaio 1999) e finirebbe con la moldava Tina Motoc nel febbraio di quest'anno. Vi sarebbero anche forti indizi su un settimo caso. Prima di essere arrestato dalla polizia torinese, Maurizio Minghella, che ha una fidanzata, era in semiliberta' e lavorava di giorno in una falegnameria legata al 'Gruppo Abele'. (ANSA). S09-DAM 13-APR-01 17:41 73 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE PASQUA: ANCHE VALDESI E ORTODOSSI A PROCESSIONE ANTIMAFIA V. ''PASQUA: VIA CRUCIS...'' DELLE 12:44 CIRCA (ANSA) - PALERMO, 13 APR - Alla processione partita con alcune centinaia di persone da via D' Amelio, significativamente dal luogo di una delle piu' orrende stragi mafiose, sono stati invitati anche il pastore valdese Franco Giampiccoli e Gaetano Festa, parroco ortodosso di san Marco in Efeso e don Mimmo Napoli ha parlato di ''Via crucis nelle case e nelle citta'''. Gli organizzatori hanno inteso, con cio', valorizzare il senso ecumenico al quale deve anche ispirarsi la lotta a ogni manifestazione di violenza. ''Tutto questo reca un messaggio di speranza - ha aggiunto il sacerdote, viceparroco della chiesa di Maria della Provvidenza retta dai padri orionani - perche' Gesu' risorge li' dove muore. L' idea di questa via crucis l' abbiamo avuta perche' fede e vita si incontrino. Ce lo diceva Paolo VI e continua a dircelo Giovanni Paolo II''. Durante il percorso la croce e' stata sorretta a turno da religiosi e laici ed e' stato anche ricordato il vigile del fuoco Nicola Billitteri morto due anni fa nel rogo del negozio di giocattoli ''Licata'' appiccato, secondo l' accusa, da uno dei proprietari per riscuotere il premio assicurativo. Rita Borsellino, vicepresidente di Libera, l' associazione presieduta da don Luigi Ciotti, ha evidenziato compiaciuta che nelle messe di ieri, giovedi' santo, in molte diocesi e' stato utilizzato come olio santo quello prodotto in terre confiscate ai boss Bernardo Provenzano e Matteo Messina Denaro. (ANSA). RV 13-APR-01 20:44 74 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE AIDS: SUDAFRICA; ASSOCIAZIONI ACCUSANO AZIENDE DI GENOCIDIO IN TRE ANNI SONO MORTE 400 MILA PERSONE (ANSA) - ROMA, 18 APR - Multinazionali del farmaco colpevoli di genocidio: e' l'ipotesi di reato avanzata da alcune organizzazioni di volontariato (Medici senza frontiere, Lila, Gruppo Abele, Legambiente) che oggi hanno manifestato a Roma, di fronte alla sede della Farmindustria, contro la politica dei farmaci che non permette ai Paesi poveri di accedere ai costosi farmaci anti-Aids. Proprio oggi a Pretoria si riapre il processo intentato da 39 case farmaceutiche contro il 'Medicins act' di Nelson Mandela, una legge che permette la produzione locale dei generici e le importazioni parallele. Il blocco, nel 1997, di questa legge voluta dalle aziende farmaceutiche ha provocato, secondo le associazioni, 400 mila morti di Aids. A sostegno della battaglia e' stata avviata una petizione mondiale che ha raccolto finora 250 mila firme, 40 mila in Italia. Medici senza frontiere, Lila, Gruppo Abele e Legambiente chiedono alle 39 aziende di recedere dal processo ed al governo italiano un ''atto formale'' contro la stessa causa. ''Farmaci per curare, non per arricchirsi'' e' stato lo slogan della manifestazione. In Sudafrica 4.2 milioni di persone sono infettate dall'Hiv, di cui 95 mila sono bambini. Solo nel 2000 sono morte 250 mila persone a causa dell'Aids. (SEGUE). MAS 18-APR-01 13:30 AIDS: SUDAFRICA; ASSOCIAZIONI ACCUSANO AZIENDE DI GENOCIDIO (2) (ANSA) - ROMA, 18 APR - Il 90% dei bambini sieropositivi e' africano; nella regione sub-sahariana (oltre 25 milioni di contagiati) ogni anno muoiono di Aids 470 mila bambini. Inoltre, per le associazioni, il 90% del denaro investito in ricerca di nuovi farmaci e' destinato a problemi sanitari che riguardano il 10% della popolazione mondiale; piu' del 75% della popolazione mondiale vive nei paesi in via di sviluppo ed usa solo il 15% della quantita' totale di farmaci prodotta nel mondo. Ed ancora: solo il 20% dei profitti vengono impiegati nella ricerca mentre per le operazioni d'immagine, le aziende destinano il 30-39%. Le associazioni denunciano i profitti ''elevatissimi'' delle aziende farmaceutiche, le cosiddette 'Big five', che lavorano in regime praticamente ''monopolistico''. ''E' un orrore - ha commentato don Luigi Ciotti, presidente del Gruppo Abele questi malati muoiono prima per il mercato poi per la malattia. E non si tratta solo di Aids ma anche di dissenteria, di tbc, di malattia del sonno, 17 milioni di morti l'anno. Il nostro presidio qui e' un grido, un sostegno alla giustizia ed alla legalita' perche' questo stato di cose fa comodo a qualcuno''. ''Solo la Glaxo Welcome - ha detto Vittorio Agnoletto, presidente della Lila - ha dichiarato di aver chiuso il 2000 con 11.400 miliardi di utili. Ci pare impossibile che, di fronte a 75 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE tali cifre, davanti al vero e proprio genocidio di cui le aziende si stanno rendendo complici e davanti al fatto che il mercato africano rappresenta per queste aziende meno dell'1% del totale dei profitti globali, non vi sia la disponibilita' a rinunciare ai diritti di proprieta' intellettuale in aree di emergenza sanitaria quali il Sudafrica. Non chiediamo alle aziende di rimetterci ma solo di vendere i farmaci con i soli costi''. ''E' bene ricordare - ha aggiunto Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente - che le terapie possono costare fino a 10 mila dollari per paesi nei quali la spesa sanitaria annua pro capite si aggira intorno a 10 dollari. E' una vicenda che mostra il volto peggiore e crudele della globalizzazione''. Secondo Nicoletta Dentico, direttore esecutivo di Medici Senza frontiere Italia, ''il processo di Pretoria segna un punto di non ritorno indipendentemente dal suo esito. L'intera vicenda ha acquistato un significato politico rilevante. Per le aziende si delinea l'omissione di soccorso. Non chiediamo elemosine ma giustizia sociale''. Alla manifestazione hanno partecipato anche alcuni rappresentanti di Rifondazione comunista e dei Ds. ''Manifestiamo la solidarieta' con il governo sudafricano - ha aggiunto Agnoletto - le riteniamo responsabili di genocidio per aver bloccato la legge del '97, da allora sono morte 400 mila persone per l'Hiv in Sudafrica. E' uno scontro fra profitto e salute orribile''. La Lila rilancia la proposta di boicottare i prodotti da banco delle 39 aziende coinvolte nella vicenda ed annuncia per il prossimo mese un'iniziativa che interessera' i medici: non ricevere per l'intero mese gli informatori scientifici delle stesse aziende. (ANSA). MAS 18-APR-01 14:33 76 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE AIDS: SUDAFRICA; BERTINOTTI, SIAMO AL FIANCO DI PRETORIA (ANSA) - ROMA, 18 APR - ''Esprimiamo il nostro pieno sostegno al governo del Sudafrica nel suo tentativo di fornire alla popolazione sudafricana i farmaci necessari alla lotta contro l'Aids ad un prezzo accessibile''. Lo ha dichiarato il segretario di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti in concomitanza con l'apertura, a Pretoria, del processo intentato da 39 case farmaceutiche contro il ''Medicins act'' di Nelson Mandela, una legge che permette la produzione locale e le importazioni parallele di farmaci. ''Questo processo - ha aggiunto Bertinotti - mostra con tutta evidenza i caratteri incivili e regressivi della globalizzazione''. Una delegazione del Prc ha partecipato stamane ad una manifestazione organizzata da Medici senza frontiere, Lila, Gruppo Abele e Legambiente di fronte alla sede della Farmindustria, a Roma.(ANSA). CL 18-APR-01 18:43 77 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE CAMORRA: DON CIOTTI INAUGURA CENTRO DOCUMENTAZIONE CAMPANIA (ANSA) - NAPOLI, 26 APR - Don Luigi Ciotti, presidente di ''Libera'', ha inaugurato stamane a Napoli la nuova sede del Centro di documentazione contro la camorra, struttura della Regione Campania che offre ai giovani, ai docenti e alle scuole attivita' di sostegno per iniziative rivolte alla costruzione di una cultura della legalita'. Cultura di cui oggi in Italia c'e' grande bisogno, ha ricordato don Ciotti: ''E' criminale non solo chi commette reati, ma anche chi non pone le premesse sociali e culturali perche' la malavita non attecchisca''. Il sacerdote ritiene che su questo tema spesso le istituzioni siano carenti: ''Sicurezza e giustizia sono due temi di cui la politica si occupa, specie in campagna elettorale, ma non si preoccupa davvero''. Il Centro di documentazione della Campania, invece, vuole proprio rappresentare - ha ricordato l'assessore regionale alla Cultura, Adriana Buffardi - ''un punto di riferimento concreto per l'impegno quotidiano delle scuole, ma non solo, sul terreno della educazione alla legalita'''. Nei nuovi locali sono disponibili libri, studi, ricerche, consulenze specialistiche accanto all'archivio dell'enorme quantita' di lavori didattici prodotti su questo argomento negli ultimi quindici anni dalle scuole della Campania. La Regione, insomma, vuole anche facilitare la conoscenza reciproca, gli scambi tra le scuole, il lavoro di rete. Un impegno ribadito dal direttore dell'ufficio scolastico regionale, Annamaria Dominici, e dal presidente del Forum italiano per la sicurezza urbana, Maria Fortuna Incostante. All'inaugurazione hanno partecipato anche i familiari di alcune vittime innocenti della camorra - Lorenzo Clemente, marito di Silvia Ruotolo; Paolo Siani, fratello del giornalista Giancarlo; i genitori di Luigi Sequino e Paolo Castaldi, uccisi perche' scambiati per uomini di un clan rivale - che hanno promosso iniziative culturali per evitare che le loro tragedie debbano ripetersi ancora. Durante la manifestazione, l'assessore Buffardi ha annunciato l'adesione della Regione Campania a ''Nessuno tocchi Caino'', movimento internazionale contro la pena di morte. (ANSA). DT 26-APR-01 14:35 78 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE PONTE STRETTO: 'PANORAMA', MAFIA PRONTA A PRENDERE APPALTI (ANSA) - ROMA, 26 APR - ''La mafia e' gia' pronta ad allungare i tentacoli per aggiudicarsi i maxi appalti'' del ponte sullo stretto di Messina. A sostenerlo e' il settimanale 'Panorama' che, nel numero in edicola domani, pubblica alcuni stralci di uno studio sull'impatto dell'opera elaborato da Nomos, il centro studi per la legalita' del Gruppo Abele. Secondo il documento, i ''mafiosi metteranno in atto due tipi di strategie, spesso complementari. La prima ha a che fare direttamente con il controllo del territorio e si sostanzia nel meccanismo estorsione-protezione. La seconda riguarda l'attivita' imprenditoriale dei mafiosi e di loro eventuali soci''. (ANSA). YVD 26-APR-01 13:38 79 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE VOLONTARIATO: ASSOCIAZIONI, MANIFESTO PER SINISTRA SOCIALE CENTRO SINISTRA POTEVA FARE DI PIU',NO SCONTI A PROSSIMO GOVERNO (ANSA) - ROMA, 7 MAG - Un'azione piu' incisiva da parte del terzo settore ''senza piu' concedere sconti di alcun genere sui temi dei diritti e della giustizia sociale a chiunque governi nella prossima legislatura''. Questa la richiesta del 'Manifesto per la sinistra sociale', un documento firmato da circa cinquanta associazioni tra cui Antigone, Gruppo Abele, Parsec, Lila, Lista Miracolo a Milano, Forum droghe. Il manifesto invita il Terzo settore ad un ''nuovo protagonismo anche politico'' e sottolinea che ''a fianco dei servizi sociali occorre garantire i diritti. Altrimenti non si realizza una maggiore giustizia, ma un solidarismo che tende, al meglio, a una logica assistenziale e politicamente acritica''. ''Non crediamo affatto - si legge ancora nel documento - che sui tanti aspetti dell'esclusione e delle diseguaglianze sociali, del lavoro o della giustizia, dell'ambiente o dell'immigrazione, non vi siano differenze tra destra e sinistra. Ma sono state parecchie le timidezze, le ambiguita' e le reticenze dei governi e delle forze del centrosinistra che hanno accentuato, o comunque non affrontato adeguatamente, i problemi sociali''. (ANSA). YVD 07-MAG-01 18:23 80 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE IMMIGRAZIONE: DA ASSOCIAZIONI PROPOSTE PER NUOVO GOVERNO DOCUMENTO REDATTO DA 25 SIGLE LAICHE E NON, DEL SETTORE (ANSA) - ROMA, 7 MAG - Al dibattito tra le forze politiche sull'immigrazione, nell'imminenza delle elezioni, le associazioni di diversa ispirazione, laiche e religiose, attive nel campo dell'immigrazione e dell'asilo rispondono con una proposta operativa che faccia da base per i lavori del prossimo Parlamento. Il documento, sottoscritto da circa 25 organizzazioni - dalle Acli all'Arci, dal gruppo Abele alla Comunita' di S.Egidio, alla Fondazione Migrantes (Cei), al CIR (Consiglio italiano per i rifugiati) - suggerisce alcune soluzioni per migliorare le norme riguardanti immigrati e rifugiati. La proposta parte dall'osservazione di come oggi l'immigrato sia di fatto 'costretto' a percorrere vie illegali. Le possibilita' di ingresso 'per chiamata nominativa' o per 'sponsorizzazione' resterebbero infatti quasi completamente inutilizzate - spiegano le associazioni nel documento - se gli immigrati non entrassero in contatto, mediante ingressi e soggiorni illegali, con il potenziale datore di lavoro o con il potenziale sponsor. Dal momento, poi, che la presentazione di una domanda di asilo sospende i provvedimenti di allontanamento dal territorio dello Stato, il rischio di un uso improprio delle procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato da parte dell'immigrato clandestino che sia sottoposto a controlli - prosegue il documento - e' evidente; non meno evidente e' il rischio che misure di contrasto dell'immigrazione clandestina incidano negativamente sui diritti di persone che hanno davvero bisogno di protezione internazionale. Che fare allora? Il documento delle associazioni individua come possibile soluzione la possibilita' che al soggiorno legale di breve durata (per motivi di turismo, di visita ai familiari, di affari, ecc.), oggi consentito allo straniero che dimostri di potersi mantenere autonomamente, corrisponda la facolta' di svolgere attivita' lavorativa occasionale. Lo straniero dovrebbe avere poi la possibilita' di prolungare il soggiorno sulla base degli ulteriori mezzi di sostentamento cosi' guadagnati, e di stabilizzarlo, ottenendo un permesso di lunga durata, nei casi in cui riesca a ottenere un'occupazione o una attivita' autonoma sufficientemente solide. Consentire un decorso legale alla fase di ricerca di lavoro dovrebbe, a parere delle associazioni, ridimensionare significativamente il problema dell'immigrazione clandestina e, allo stesso tempo, assestare un colpo decisivo ai traffici delle organizzazioni criminali. Si sgonfierebbe inoltre il rischio di un uso improprio della richiesta di asilo e di un'interferenza tra le politiche di controllo dell'immigrazione e la piena 81 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE attuazione del diritto d'asilo garantito dalla Costituzione. Tra gli altri suggerimenti delle associazioni: il diritto al ricorso sul posto rispetto a qualunque decisione negativa sulla domanda d'asilo, il diritto all'assistenza e/o allo svolgimento di attivita' lavorativa per il richiedente asilo, l'adozione di misure di protezione complementare per chi, non potendo essere riconosciuto rifugiato ai sensi della Convenzione di Ginevra, non possa tuttavia essere rimpatriato a causa - ad esempio - di situazioni di violenza generalizzata.(ANSA). CLL 07-MAG-01 17:49 82 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE INTERNET: DON CIOTTI, SU RETE INSEGNANO A COSTRUIRE BOMBE (ANSA) - SIRACUSA, 17 MAG - La legalita' dev' essere una costante della societa' e non un fatto episodico. L' ha detto a Siracusa don Luigi Ciotti, denunciando l' esistenza di un sito Internet nel quale si insegna a costruire bombe: ''Non bisogna allarmarsi solo per i siti pornografici'', ha sostenuto il presidente di ''Libera'' e fondatore del gruppo ''Abele''. Il sacerdote piemontese che ha larghissima popolarita' anche in Sicilia (vicepresidente di ''Libera'' e' Rita Borsellino, sorella del magistrato palermitano assassinato dalla mafia nel 1992) ha siglato oggi a Siracusa un protocollo d' intesa sulla legalita' con il Presidente della Provincia Bruno Marziano. Nel tardo pomeriggio don Ciotti ha poi concluso un corso per la formazione di docenti nella sede del primo circolo didattico intitolata a Salvatore Raiti, un carabiniere siracusano assassinato dai mafiosi con altre quattro persone nella strage della circonvallazione a Palermo nel 1982 mentre scortava da un carcere all' altro il boss catanese Alfio Ferlito. Don Ciotti, oltre a richiamare l' attenzione sulla pericolosita' di alcuni siti Internet, ha invitato a fare attenzione ai video giochi con i quali tantissimi bambini e adolescenti trascorrono intere ore delle loro giornate. ''L' anno scorso ce n' era uno nel quale vinceva chi riusciva a uccidere i genitori - ha detto il religioso - e cosi' quando vi e' stata la tragedia di Erika a Novi Ligure mi sono stupito che qualcuno si stupisse. C' e' pure un video gioco che premia chi uccide il maggior numero di albanesi che sbarcano in Italia''. ''La legalita' non puo' essere soggetta alla ciclicita', ma dev' essere assidua e costante'', ha affermato Ciotti che ha manifestato riserve sulla efficacia della lotta alla diffusione della droga cosi' com' e' stata condotta finora in Italia. ''Anni fa si parlava sempre di lotta alla tossicodipendenza - ha detto a questo proposito - e poi quest' attenzione e' scemata e se oggi registriamo una recrudescenza dei casi di Aids dobbiamo pur chiedercene il motivo''. In sala anche il padre di Salvatore Raiti e la sorella Giovanna che con il giornalista Aldo Mantineo ha scritto ''Ucciso due volte'' nel quale lamenta che il fratello e' una delle vittime della mafia passate chissa' perche' in second' ordine. E sono anche intervenuti i genitori di Lele Scieri, Corrado e Isabella. Lele e' il para' di 20 anni morto in circostanze misteriose il 16 agosto 1999 a Pisa nella caserma ''Gamerra''. ''Venti mesi dopo non abbiamo ancora avuto giustizia'', ha detto Corrado Scieri. (ANSA). P09-RV 17-MAG-01 19:45 83 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE FIERA LIBRO: SCRIVERE TRA LE MISERIE DEL CARCERE /ANSA DIBATTITO CON CUSANI E CASELLI (ANSA) - TORINO, 19 MAG - Forse il carcere a qualcuno fa anche bene, ma nella maggior parte dei casi e' una condanna difficile da superare, in una struttura sempre piu' periferica rispetto alla societa' e divenuta contenitore di miseria, poverta', malattie e extracomunitari. E' il senso di un incontro che si e' svolto oggi nello spazio Rai alla Fiera del Libro di Torino, presenti, Sergio Cusani, Giancarlo Caselli, Sergio Segio, Luigi Manconi e Giancarlo Decataldo. L' occasione era la presentazione di un originale libro edito dalla Rai-Eri: ''Scritti galeotti'' di Daria Galateria, una raccolta di scritti sui grandi carcerati-scrittori della storia, da Voltaire a De Sade, da Genet a Casanova, a Dostojevski, Pellico, Celine, Zola, Vaclav Havel. Galateria ha anche presentato il primo concorso bandito in Italia per detenuti-scrittori, organizzato dall' editore ''Meridianozero'' la cui premiazione avverra' a giugno a Padova. ''Una volta in carcere finivano anche scrittori-critici del sistema, cittadini rivoluzionari'', ha detto Caselli, che ora si occupa di ''Eurojust'', un ente che si occupa di coordinare le indagini che interessano almeno due o tre stati europei, e che e' anche presidente della giuria del premio. ''Ora, soprattutto, poveri, tossicodipendenti, extracomunitari, persone in difficolta' che la societa' vuole dimenticare''. Caselli ha ricordato diversi interventi fatti dal governo per migliorare la situazione nelle carceri, ma ha detto che ''moltissimo e' ancora da fare, basti pensare al sovraffollamento, male incurabile delle carceri italiane, dove sono rinchiusi 15 mila detenuti in piu' del dovuto''. D' accordo con Caselli anche Cusani, il primo carcerato in Italia per le vicende di tangentopoli oggi in regime di semiliberta': ''In carcere ci sono solo under dogs, i sotto cani, i miserabili. Galateria nel suo libro ha raccontato storie intriganti e di grandi personaggi, se facesse un altro libro con i carcerati di oggi, si troverebbe a dover raccontare storie che a nessuno interessano''. Per Sergio Segio, del Gruppo Abele, finito in carcere per un certo periodo per fatti legati al lotta armata, ''nelle carceri di ogni tempo ci sono meccanismi, modalita' di resistenza, disperazioni ricorrenti tra loro simili''. (ANSA). BEC/ZRA 19-MAG-01 16:53 84 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE PARA' MORTO A PISA: FILM SUL DOLORE DELLA MADRE DI LELE (ANSA) - SIRACUSA, 20 MAG - Diventa un film la morte in circostanze misteriose del para' ventenne di Suracusa Lele Scieri, avvenuta nell' agosto 1999 nella caserma Gamerra a Pisa. Sara' interamente girato a Siracusa con largo spazio al dolore della madre del ragazzo, interpretata da Valeria Ciangottini. Nel ruolo di Lele e' invece Alessandro Preziosi. L' annuncio ufficiale sara' dato domani e oggi la Gazzetta del Sud anticipa che sponsor della produzione saranno anche la Regione siciliana e la provincia e il Comune di Siracusa, citta' del giovane. Il soggetto e' di Giuseppe Rocca e di Giulio Reale che ha appena 21 anni. L' altro ieri durante una manifestazione sulla legalita' nel primi circolo didattico ''Salvatore Raiti'' a Siracusa, con l' intervento di don Luigi Ciotti presidente di ''Libera'' e fondatore a Torino del ''gruppo Abele, i genitori del para' hanno nuovamente denunciato che la magistratura non ha ancora fatto piena verita' a 20 mesi dalla morte del figlio. (ANSA). RV 20-MAG-01 11:30 85 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE RAI: A 'PRIMO PIANO' DEL TG3 LE RADICI DELL'ALBERO DI FALCONE (ANSA) - ROMA, 21 MAG - ''A me e a Paolo Borsellino disse: un giorno bisognera' scendere in strada e chiedere loro scusa uno per uno. Giovanni Falcone diceva questo quando vedeva tanti sogni infrangersi contro la realta' e l'incomprensione''. Cosi' Antonino Caponetto ricorda Giovanni Falcone, nove anni dopo quel 23 maggio del '92, a 'Primo piano' del Tg3 domani alla 23. Alla vigilia della strage di Capaci 'Primo piano' dedichera' infatti l'intera puntata a quella che puo' considerarsi l'eredita' dell'albero piantato in Sicilia da Falcone, Paolo Borsellino e tutti quelli che hanno fatto della lotta alla mafia un impegno di vita. Accanto all'intervista a Caponetto, ci sara' il ricordo di Falcone fatto da Don Luigi Ciotti. Tra gli ospiti in studio ci saranno: il Procuratore delle Repubblica di Palermo, Pietro Grasso, e Alfonso Sabella, magistrato che ha guidato in Sicilia la cattura di boss come Bagarella, Aglieri, Brusca e Vitale.(ANSA). XGA 21-MAG-01 19:06 86 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE ANNIVERSARIO CAPACI: IL RICORDO DI CAPONNETTO A 'PRIMO PIANO' (ANSA) - ROMA, 22 MAG - ''Quando vedeva la gente che al nostro passaggio applaudiva, Giovanni Falcone mi diceva: 'Vedi, fanno il tifo per noi, per i nostri ideali. Adesso a Giovanni vorrei dire: speriamo che seguitino a fare il tifo per noi e per i nostri ideali''. Cosi' Antonino Caponnetto, ex giudice istruttore a Palermo e amico di Falcone e Borsellino, ricorda l'amico Giovanni a nove anni dalla strage di Capaci, in una testimonianza a 'Primo piano' del Tg3, in onda stasera alle 23 circa. ''A me e a Paolo - dice Caponnetto nell'intervista, di cui e' stata diffusa un'anticipazione - un giorno Giovanni disse: bisognera' scendere in strada e chiedere loro scusa uno per uno. Giovanni diceva questo quando vedeva tanti sogni infrangersi contro la realta'. Nessuno ha avuto tante sconfitte quante ne ha avute Giovanni, anche contro gli stessi magistrati''. Accanto a quella di Caponnetto, la testimonianza di don Luigi Ciotti, animatore di Libera e fondatore del Gruppo Abele: ''Le mafie non moriranno mai se non cambia un certo modo di fare politica. Non ci possono essere stagioni nella lotta alla mafia. Non ci possono essere pause perche', di fatto, loro, i mafiosi, corrono cento volte di piu'''. Don Ciotti lancia anche un allarme: ''Comincia a crescere nel paese una parola che gia' conosciamo: normalita'. E' un segnale inquietante, che gia' conosciamo, e che significa normalizzazione''. (ANSA). YQS 22-MAG-01 18:28 87 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE CAPACI: 9 ANNI DOPO, PAROLA D' ORDINE 'NON DIMENTICARE' /ANSA (ANSA) - PALERMO, 23 MAG - Le massime autorita' delle istituzioni a livello centrale e periferico, premi Nobel, la societa' civile nelle sue articolazioni: tutti hanno ricordato oggi, nel nono anniversario della strage di Capaci, l' ''eroe'' Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, gli agenti Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Di Cillo. Disilluso, il procuratore aggiunto di Palermo Alfredo Morvillo, fratello di Francesca, ha dichiarato: ''Siamo molto vicini a credere che la loro morte e' stata del tutto inutile, data la totale inadeguatezza dell' azione di contrasto alla mafia causata anche da norme legislative inadeguate''. Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, richiamandosi all' operato del magistrato, in un messaggio nel contesto del convegno di Palermo della Fondazione Falcone sui rischi della globalizzazione, ha sottolineato che ''se non vogliamo che essa diventi nemico per crescenti settori della societa', abbiamo il dovere di predisporre regole certe che ne esaltino gli aspetti positivi e ne compensino gli squilibri''. Oltre a Ciampi, sono scese in campo altre alte cariche dello Stato. Il presidente del Senato Nicola Mancino ha affermato che la ''mafia va combattuta con una politica di crescita civile e democratica, realizzando condizioni di sviluppo economico e occupazionale capaci di offrire alternative dignitose agli illeciti guadagni''. Per il presidente della Camera Luciano Violante occorre tenere alta non solo la ''tensione'' ma la ''consapevolezza'' dei vincoli al vivere civile innescati dalla mafia. Violante ha posto l' accento proprio sulla consapevolezza, ''sentimento rigoroso e permanente che va alimentato con la ricerca, la riflessione, la pedagogia della memoria e della storia''. Il governatore della Banca d' Italia Antonio Fazio si e' soffermato tra l' altro su un aspetto specifico tra i tanti intralci allo sviluppo armonico, l' usura. ''L' azione repressiva - ha detto - deve essere affiancata ad una rigorosa politica di prevenzione del fenomeno: un ruolo primario puo' essere svolto dal sistema bancario, in particolare dalle banche di credito cooperativo. Ed anche Silvio Berlusconi ha messo in evidenza che Falcone ''fu campione dello Stato di diritto e qundo fu ucciso era una personalita' chiave della apparato giudiziario del governo italiano''. I nobel per l' economia Amartya Sen (insignito nel 1998) e Lawrence Klein (1980) hanno concordato sulle inizioni di etica con cui bisogna ''trattare'' gli interscambi globali. Il primo si e' appellato alle Istituzioni politiche, sociali e giuridiche come uniche garanti ''per facilitare l' uso giusto e equo delle risorse''. Gli ha fatto eco il collega, che ha parlato di ''flusso trasparente dell' informazione'' e ''standard morali'' come ausilio ineludibile per l' economia. 88 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE Il ministro della giustizia Piero Fassino ha ammonito a non cadere nella retorica commemorando Falcone, ma riferirsi alla sua testimonianza ''come rinnovamento di un impegno comune''. ''La fermezza e il rigore diventati patrimonio di tutti - ha osservato il Presidente della Regione Vincenzo Leanza - hanno consdentito alla Sicilia di superare una fase tragica e una pagina oscura della sua storia''. E leanza ha aggiunto: ''Falcone non era un simbolo solitario della lotta alla mafia: interpretava la strategia piu' alta e l' impegno piu' elevato attraverso il quale sono stati raggiunti i risultati migliori''. Il Procuratore della repubblica di Palermo Pietro Grasso ha osservato che dietro la strage di Capaci ''potrebbero esserci collegamenti con ambienti esterni alla mafia''. L' aspetto piu' visibile delle manifestazioni odierne e' vissuto attraverso il concentramento degli alunni di 70 scuole palermitane in piazza Magione, dove da ragazzini tirarono i primi calci al pallone Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Al palazzo di giustizia tutt ele udienze sono state sospese per dieci minuti. Nel pomeriggio raduno di 500 di persone davanti all' albero che fronteggia il condominio dove abitavano Giovanni e Francesca Falcone. Tra loro l' ex procuratore Gian Carlo Caselli, l' ex sindaco Leoluca Orlando e don Luigi Ciotti. Il religioso ha tra l' altro detto che ''chiunque sia stato condannato anche solo in primo grado, non dovrebbe candidarsi alle elezioni'' e, riferendosi al risultato delle politiche in Sicilia, ''l' affermazione di una parte politica in 61 collegi su 61 impone alle Procure di indagare su cosa sia successo''. Alle 17:58 (l' ora in cui scoppio' l' ordigno a Capaci), hanno suonato a distesa le sirene delle navi ormeggiate nel porto. Quindi una liturgia in Cattedrale presente il ministro dell' Interno Enzo Bianco, che ha poi partecipato all' inaugurazione della nuova sede della Fondazione Falcone, sostenendo che la recente cattura di pericolosi latitanti della mafia ''e' la risposta che i cittadini si aspettavano e che lo Stato forte e determinato ha saputo dare''. Un minuto di raccoglimento e infine uno scrosciante applauso in memoria delle vittime della strage anche nel teatro Bellini riaperto oggi dopo 37 anni dall' incendio che lo distrusse. Pietro Carriglio, direttore del Biondo Stabile, ha detto ''Palermo ricorda e ricordera' sempre Giovanni Falcone''. Claudio Fava, segretario dei diessini siciliani e figlio dello scrittore e giornalista Giuseppe assassinato dalla mafia a Catania, invitando a fare tesoro dell' esempio di Falcone, ha rilevato: ''Dobbiamo sostituire alla liturgia della memoria la prassi dell' impegno concreto nella societa' e nelle istituzioni''. (ANSA). MIR 23-MAG-01 19:48 89 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MAFIA: AUTOBOMBE '93; FIRENZE RICORDA LA STRAGE IN UN LIBRO LE VERITA' DELLA SENTENZA CHE HA CONDANNATO RIINA (ANSA) - FIRENZE, 23 MAG - Otto anni dopo la strage di via dei Georgofili, il Comune di Firenze e la Regione Toscana commemorano i cinque morti, tra cui due bambini, causati da un' autobomba collocata da Cosa nostra a fianco degli Uffizi. Alle iniziative congiunte si affianca una rappresentazione teatrale promossa dalla citta' di Sarzana (La Spezia). ''Il processo che ha condannato gli esecutori della strage e' uno dei processi piu' significativi nel nostro Paese - ha detto stamani Daniela Lastri, assessore all' istruzione del comune di Firenze -, che ha costretto al carcere gli esecutori delle stragi del '93. Stragi - ha aggiunto Lastri - che sono state portate a termine per un disegno ben preciso, compiute esattamente un anno dopo l' omicidio di Falcone e Borsellino''. Firenze dunque ricorda la strage che si compi' nella notte tra il 26 e il 27 maggio '93, ma anche le stragi di Milano e Roma. Gia' il 21 e il 22 maggio l' assessorato alla pubblica istruzione ha organizzato la proiezione dei film ''I cento passi'' di Marco Tullio Giordana e ''Placido Rizzotto'' di Pasquale Scimeca, i due film dedicati a uomini che hanno dedicato la vita alla lotta contro Cosa nostra. Per il 25 maggio, nell' auditorium della Regione, e' stata organizzata una tavola rotonda alla quale parteciperanno, tra gli altri, il procuratore nazionale antimafia Piero Luigi Vigna, i presidenti delle associazioni 'Dare voce al silenzio degli innocenti' Paola Bernardo e familiari delle vittime di via dei Georgofili Giovanna Chelli e Walter Ricoveri, Antonino Caponnetto, ex giudice istruttore di Palermo. Il 26 maggio in Palazzo Vecchio il sindaco di Firenze Leonardo Domenici e il Presidente della Regione Toscana Claudio Martini presiederanno un incontro con Luigi Ciotti, presidente di ''Libera'', Rosalba Alu' e Rosaria Bertolone, dirigenti delle scuole Cocchiara e Ugo di Palermo, i magistrati Gabriele Chelazzi, pm nel processo di primo grado contro cosa nostra e Enrico Ognibene, presidente del Tribunale della liberta', e Vanna Van Straten, referente di ''Libera'' in Toscana. Alle 16,30, il presidente del consiglio comunale Alberto Brasca presentera' il libro ''1,04, la Strage - stralci della sentenza del processo per l' attentato di via dei Georgofili'' curato dal giornalista Francesco Nocentini e dall' avvocato Danilo Ammannato, legale di parte civile nel processo per le stragi. ''Il libro - ha detto Brasca - fa parte della collana 'Memoria' che il comune ha voluto per sottolineare la necessita' della memoria e del ricordo. E per divulgare la verita' contenuta nella sentenza di primo grado: dietro quella strage ci sono responsabilita' diverse''. Prima dei rintocchi della 90 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE Martinella, che da otto anni ricordano a Firenze l' esplosione, l' orchestra Vincenzo Galilei e la schola cantorum Landini della scuola di musica di Fiesole eseguiranno in piazza della Signoria il Requiem di Faure' e la Messa dell' Incoronazione di Mozart. Ma le manifestazioni si estendono anche fuori dalla Toscana: a Sarzana, citta' di origine di Dario Capolicchio, lo studente universitario morto nell' attentato sara' messo in scena il 26 e 27 maggio al Teatro degli Impavidi il testo teatrale di Renzo Ricchi ''Nel nome del figlio'', con la regia di Toni Garbini. Lo spettacolo sara' poi replicato il 20 giugno al Teatro Civico della Spezia.(ANSA). KFL 23-MAG-01 17:08 91 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE STRAGE GEORGOFILI: SINDACO FIRENZE, CI SONO MANDANTI NASCOSTI (ANSA) - FIRENZE, 26 MAG - ''Sappiamo chi ha messo la bomba in via dei Georgofili ma ci sono mandanti dal volto nascosto che stanno sullo sfondo di questa come di altre stragi. C' e' qualcosa che deve essere illuminato''. Lo ha detto stamani il sindaco di Firenze Leonardo Domenici durante le celebrazioni dell' ottavo anniversario della strage. Nel salone dei Cinquecento, don Luigi Ciotti, presidente di ''Libera'', il regista siciliano Salvatore Scimeca, autore del film ''Placido Rizzotto'', il presidente della Regione Toscana Claudio Martini, l' assessore all' istruzione Daniela Lastri, assieme al sindaco Domenici hanno ricordato la notte tra il 26 e il 27 maggio '93 quando un ''Fiorino'' imbottito di tritolo scoppio' in via dei Georgofili uccidendo Caterina, Nadia e Fabrizio Nencioni, Angela Fiume e Dario Capolicchio. ''Firenze - ha detto Domenici - seppe rispondere: ricordare questa strage, ricordare il filo rosso degli attentati che ha segnato la storia recente vuol dire pensare a qualcosa di piu' grande. Vuol dire sapere che nel nostro Paese, in alcuni momenti difficili della nostra storia politica e istituzionale, c' e' stato chi ha pensato di usare le bombe per condizionare la vita civile e democratica. E' come se avessimo una di quelle malattie che stanno li' e ogni tanto si risvegliano''. Domenici e' tornato sulla questione dei ''mandanti dal volto coperto'': ''come ci ha ricordato il procuratore nazionale antimafia Pier Luigi Vigna, ci sono mandanti dal volto nascosto che stanno sullo sfondo di questa come di altre stragi. Personaggi che fino ad ora non sono venuti alla luce''. E proprio su questo e' intervenuto Gabriele Chelazzi, sostituto procuratore della Dna, che avrebbe dovuto partecipare al convegno ma e' stato trattenuto a Roma per ''impegni istituzionali''. ''Gli uffici giudiziari e gli organismi di polizia preposti alle indagini - ha detto Chelazzi, sentito per telefono - non hanno mai abbassato il livello dell' impegno con la convinzione che questo dara' prima o poi risultati per arrivare a verita' ulteriori rispetto a quelle gia' affermate dalle sentenze''. ''Verita' ulteriori'' che, durante il convegno, ha individuato anche Salvatore Scimeca: ''L' eco delle bombe del '93 - ha detto il regista siciliano - mostrano oggi il loro risultato. La mafia non tollera che la si combatta. E se ieri i magistrati venivano uccisi con il tritolo, oggi li mettono in condizioni di non poter piu' lavorare''. Ma l' intervento che piu' ha commosso la platea del salone dei Cinquecento e' stato quello del presidente di ''Libera'', don Luigi Ciotti, che ha iniziato a parlare lanciando una provocazione: ''Per favore, non parliamo piu' di mafia'' Cosi' facciamo contente tante persone, senz' altro quelle che oggi 92 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE vogliono sciogliere la commissione antimafia. Bene, non parliamone piu' ma poniamo una condizione: che ci sia un ritorno alla legalita', che ci sia sviluppo e promozione sociale, che ci sia ricerca della verita' perche' non si costruisce giustizia senza la ricerca della verita'''. L' ultimo pensiero Don Ciotti l' ha riservato a Nadia, Caterina, Fabrizio, Angela e Dario, le vittime di via dei Georgofili: ''All' 1,04 del 27 maggio facciamo silenzio - ha detto il sacerdote - per sentire dentro di noi l' impegno di crescere. Oggi la mafia ha ripreso alla grande e la gente e' tornata ad avere paura, fa fatica. Facciamo nostro il grido onesto dei magistrati: anche noi dobbiamo dire e capire''. (ANSA). KFL 26-MAG-01 15:38 93 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MAFIA: CONVEGNO PADOVA, BENI CONFISCATI A SETTORE NO-PROFIT (ANSA) - PADOVA, 1 GIU - Assegnare le finanze confiscate ai mafiosi a Banca Etica e gli immobili in gestione alle associazioni no-profit. E' questa la proposta avanzata oggi a Padova durante un seminario di studio sulle ipotesi per un pieno utilizzo dei beni sequestrati alle mafie. Finora, secondo i dati riportati dall'associazione Libera presieduta da don Luigi Ciotti, un network di associazioni impegnate nella lotta alla criminalita' organizzata, i beni confiscati alla mafia e assegnati a fini sociali ammontano a 253 miliardi e mezzo. ''Ancora troppo pochi rispetto alle quantita' sequestrate - ha spiegato don Luigi Tellatin, responsabile veneto dell' associazione - basti pensare che nei sette anni di presidenza di Giancarlo Caselli all'antimafia sono stati sequestrati ai mafiosi palermitani beni e denaro per circa 12 mila miliardi''. Soldi che, secondo Tellatin, in molti casi, ''sono tornati - ha detto - nelle mani dei legittimi proprietari''. E' d'accordo per l'assegnazione dei beni al terzo settore anche il presidente di Banca Etica, Fabio Salviato, che ha riportato l'esempio della casa di Toto' Riina, trasformata oggi in un istituto agrario. ''Con i soldi confiscati andrebbe costituito un fondo - ha spiegato Salviato - destinato alle attivita' produttive legate in qualche modo al no profit e alla ristrutturazione degli stessi immobili sequestrati, lasciati spesso in condizioni disastrate''. Una lista di proposte sono arrivate anche dall'ex presidente della commissione parlamentare antimafia della scorsa legislatura on. Giuseppe Lumia, che ha inviato una lettera da Roma. ''Serve una immediata assegnazione, seppur provvisoria ha scritto Lumia - dei beni sequestrati per superare lo scarto che esiste tra beni sequestrati e confiscati''. Una proposta alla quale il deputato ha aggiunto altre richieste, tra cui la predisposizione di un albo degli amministratori giudiziari impegnati nella gestione di tali beni e la concentrazione presso i Commissariati dell'attivita' di informazione di tutte le fasi della confisca, prevedendo anche il monitoraggio della gestione dei beni.(ANSA). YWW-SAV 01-GIU-01 18:25 94 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE ARRESTO PADRE VALENTINA: LA MOGLIE, IL MIO DOLORE SENZA FINE (ANSA) - NAPOLI, 2 GIU - (di Pasquale Faiella) Sei mesi fa le ammazzarono la figlia Valentina, di appena due anni e mezzo, proprio sotto i suoi occhi. Ieri le hanno arrestato il marito, Raffaele Terracciano, accusato di comprare cocaina per tre miliardi da un corriere internazionale, ma soprattutto indicato dalla procura di Napoli come il bersaglio di quell'agguato nel quale il 12 novembre del 2000 la bimba perse la vita vittima innocente. Ma Maria Civita, la giovane moglie di Terracciano e madre in attesa, dopo la morte di Valentina, non veste i panni di Medea e trova persino la forza di difendere il marito. ''L'avvocato ha detto che lui non ha nulla a che fare con quella storia - dice Maria -. Ma quello che mi fa piu' male e' che ancora una volta tutti hanno parlato di Valentina: lei e' stata solo una vittima innocente, perche' metterla in mezzo ancora. Ormai mia figlia non c'e' piu', niente me la potra' piu' ridare e allora chiedo che la sua memoria venga rispettata: il padre e' una cosa; lei, Valentina, e' un'altra. E sono stata davvero male, da ieri sto malissimo. Per quello che ne so, mio marito e' stato accusato e basta''. Maria e' una giovane donna mite e dalla figura esile e dopo la tragedia del 21 novembre scorso, in cui venne ferita, si reca ogni giorno al cimitero a portare fiori alla sua bambina. Maria Civita era sullo stesso palco che il 21 marzo scorso - nell' ambito della manifestazione anticamorra organizzata da Libera e da don Luigi Ciotti a Torre Annunziata contro le mafie - accolse Rita Borsellino, l'ex procuratore di Palermo Giancarlo Caselli e decine di altri parenti di vittime di mafia e camorra che lessero, nome per nome, il lunghissimo elenco dei morti ammazzati dalla criminalita' organizzata, tra cui quello di Valentina. ''Non e' facile vivere come sto vivendo io - spiega Maria poi mi e' capitata questa altra tragedia che ha peggiorato la situazione. Nessuno puo' immaginare come sto vivendo questa gravidanza (Maria aspetta un altro bimbo concepito dopo la morte di Valentina) certo non si puo' dire che sia in 'dolce attesa'. Il mio dolore e' sempre grandissimo''. Maria Civita spiega che i rapporti con il marito sono sempre stati buoni. ''Ora lo hanno accusato di questa cosa - dice la giovane donna -. E la situazione e' peggiorata''. Ma non pensa che suo marito possa essere stato indirettamente responsabile della morte di Valentina? Gli inquirenti lo ritenevano il bersaglio dei killer. ''Non penso che lui possa essere stato responsabile di qualcosa - dice Maria -. Certo la sua famiglia ha le origini che tutti sanno (i Terracciano sono indicati dalla procura come un clan di camorra, ndr). Ma si tratta di sfortuna. Raffaele aveva solo precedenti per contrabbando, quello faceva e basta. Ma, ripeto, mi fa male che 95 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE i telegiornali e i giornali ora parlino ancora di Valentina, tanto mia figlia nessuno me la ridara' piu', a che serve parlarne. Ora l'unica cosa che chiedo alla legge e che gli assassini di mia figlia restino in carcere. Non chiedo la sedia elettrica, ma almeno che li facciano stare in galera per sempre, devono morire in carcere. Una bimba di due anni e mezzo non aveva nessuna colpa''.(ANSA). FL 02-GIU-01 18:15 96 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE RAI: A 'PRIMO PIANO' REPORTAGE SUI BIMBI SCHIAVI DEL BENIN (ANSA) - ROMA, 2 GIU - Paul, tre anni, e' il piu' piccolo 'traffique' raccolto dal centro di accoglienza di Cotonou, nel Benin: la testimonianza, i sorrisi, le paure di Paul e degli altri bimbi scesi dall'Etireno, la nave dei piccoli schiavi, sono al centro del reportage che 'Primo piano' del Tg3 proporra' lunedi' 4 giugno alle 23,20. 'Les traffiques', questo il titolo dell'inchiesta realizzata da Lucia Ferrari e Stefano Cangemi, sara' commentata in studio da don Luigi Ciotti, presente, con il Gruppo Abele, nel Benin. (ANSA). YQS 02-GIU-01 09:23 97 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE IL SOCIALE NEL 2001, IN LIBRERIA RAPPORTO DEL GRUPPO ABELE (ANSA) - ROMA, 13 GIU - 20 maggio: Vincenzo Spina, condannato all'ergastolo e in carcere da 10 anni, si e' impiccato nel reparto G7 di Rebibbia a Roma, riservato ai detenuti in regime di 41 bis; 29 aprile: sale a 16 il numero dei giornali chiusi in Iran dal governo perche' considerati oltraggiosi verso l'Islam; 1 dicembre: a Grottaglie (Ta), tre giovani di 13, 14 e 15 anni sono fermati dagli agenti perche' responsabili di furti e lesioni ai danni dei compagni di scuola. Sono tre flash di cronaca dei 3.100 riportati nell'Annuario sociale 2001, il rapporto del Gruppo Abele relativo allo scorso anno che fornisce dati, nomi, ricerche, statistiche, schede, approfondimenti su una novantina di tematiche sociali. Uno strumento informativo di facile consultazione ad uso di associazioni, istituzioni, giornalisti, formatori, volontari, insegnanti, studenti, amministratori e politici, di quanti cioe' sono impegnati ed operano nel settore. Dall'ecologia agli anziani, dall'emarginazione sociale ai diritti umani e civili, dalla pace alla poverta', dai problemi dell'handicap a quelli del mobbing e dell'infanzia, il rapporto - alla sua quinta ed ultima edizione per mancanza di sponsor (ed. Feltrinelli) - offre uno spaccato della vita sociale e civile italiana e mondiale. Lo fa attraverso le notizie, i fatti e le storie: i racconti su quanto e' avvenuto nel 2000 diventano il pretesto per parlare di tematiche, spesso trascurate, ma che permettono la 'lettura' dei diversi contesti di vita. Il rapporto si compone di quasi mille pagine, 3.100 notizie, 360 tabelle e 120 schede, nove cronologie (Aids, ambiente, bambini e giovani, carcere e giustizia, criminalita' e mafie, droghe, immigrazione, societa' a disagio in Italia, conflitti e diritti nel mondo). Nell'annuario si parla anche della gente. Di Tina, ad esempio, giovanissima vittima della tratta, forse di origine moldava, seviziata e assassinata nelle campagne di Torino. E di Irina: anche lei giunta in Italia dall'Est, per due anni e' stata in balia di protettori e clienti, ma che alla fine ha avuto il coraggio di dire basta e chiedere aiuto. Si parla di Tadeusz, il barbone di origine polacca, ritrovato senza vita alla periferia di Roma, ucciso dal freddo. E si parla di Genova, sede dell'ultima Conferenza nazionale sulla droga e prossima citta' ad accogliere il summit del G8, comprese le iniziative dei movimenti antiglobalizzazione. E poi, c'e' spazio per Kosovo, Israele, Palestina, Chiapas, Congo, Irlanda, Turchia, Ruanda, teatri di conflitti nuovi e antichi. ''C'e' necessita' di cambiamento - scrive nella prefazione Sergio Segio, dell'associazione fondata da Don Luigi Ciotti Che ce ne sia vitale bisogno e drammatica urgenza lo raccontano le migliaia di notizie, di schede e tabelle del Rapporto. 98 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE Briciole di Pollicino che si possono seguire, giorno per giorno, cifra dietro cifra, per arrivare a possedere non 'la' verita' ma le informazioni che disegnano un pezzo di moaico della conoscenza, della trama del mondo contemporaneo che e' composta, anche da una umanita' dolente che cede e cade, che viene schiacciata e umiliata quotidianamente, e alla quale, per rendere giustizia non bastano le facili lacrime e le penose elemosine''. Questo rapporto ''non va considerato pero' come almanacco di cio' che c'e' di peggio, di ingiusto o doloroso. Vorremmo evitare che venga visto solo come fotografia e informazione. Ci auguriamo, invece, che possa, anche diventare strumento per orientare il cambiamento. Perche', dopo aver magari pregato, bisogna pure e soprattutto agire. A cio' vorremmo, in verita', servisse questo modesto e laico breviario''.(ANSA). MAS 13-GIU-01 11:33 99 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE (NOTIZIARIO LIBRI) (ANSA) - ROMA, 15 GIU - MARIA LOMBARDO, ''SCELTE'' (eD. DELLA BATTAGLIA, PP 117 L. 20.000). Il genere intervista è tra i piu' difficili e delicati. Sono rare le interviste veramente riuscite. Maria Lombardo, giornalista siciliana, ha evitato di raccogliere quelle gia' pubblicate , di solito caduche o approssimate, concepite a caldo. Per ''Scelte'' ha riunito una serie di incontri ( in tutto 13) appositamente pensati e sviluppati per un fine letterario. Le personalita' da lei intervistate sono di vario tipo, personaggi del teatro e del cinema, della canzone d'autore e del giornalismo, ma anche un sacerdote , un magistrato, due esponenti politici. Categorie eterogenee che dicono la loro sui ''valori'' controversi del nostro tempo. Uno spaccato, che , introdotto da prefazioni di Giuseppe Tornatore e Roberto Ando',si rivela, pur nella diversita' delle opinioni e degli interessi, abbastanza unitario, percorribile con il gusto dell'osservazione, della notazione, senza chiasso, al di fuori degli aspetti eclatanti che di solito caratterizzano le interviste. ''Scelte'' e' , appunto, una serie di scelte dell'autrice, molto oculate, basata su personalita'che meritano di essere interrogate. Attraverso il colloquio si scoprono gli ambienti di un'Italia che non sempre viene allo scoperto con i suoi aspetti culturali, quotidiani, testimonianze varie, spunti di riflessione. Incontri avvenuti non nell'ufficialita' delle interviste di rito ma dietro le quinte di uno spettacolo, durante una pausa di lavoro , in momenti fuori dai riflettori, chiacchierate molto concentrate. Il regista di cinema Gianni Amelio dichiara di ''non farsi troppe illusioni sul peso che il cinema oggi puo' avere nel cambiare le cose''. ''Penso - dice che i film siano gocce in un oceano immenso dove il rischio minore e' quello di perdersi dopo due secondi, dopo due istanti''. Don Luigi Ciotti, noto per la sua lotta contro l'Aids, critica ''la geografia della politica e dei valori di riferimento'' ''La stessa categoria della solidarieta' osserva - mi convince poco, poiche' spesso risulta disgiunta e anzi sostitutiva della giustizia sociale. Inclusi ed esclusi sono sempre piu' drammaticamente separati''. Problematiche diverse con Francesco De Gregori che parla delle Feste dell'Unita'. ''Mon e' un caso - spiega - che non abbia mai cantato alle feste di altri partiti Non ho mai considerato la festa politica un territorio neutro in cui si va perche' ,comunque, sei un artista e fai la tua musica. Nel momento in cui c'e' una caratterizzazione politica, io ci vado se e' consonante con le mie idee. Quando lanciarono il festival di ''Comunione e Liberazione'' mi fecero per tre o quattro anni una corte invadente. Sarebbe stata un'apertura in tutti sensi. 100 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE Sono abbastanza ricco per potermelo permettere''. Il tono delle interviste sono improntate a pessimismo, come nel caso di Claudio Fava, figlio di Giuseppe Fava assassinato dalla mafia, quando rileva che ''la politica non e' calorosa , colpa della televisione che ha appiattito il nostro modo di comunicare, l'ha reso frettoloso, un po' pavido e sciatto. E siamo abituati a considerare utile solo ogni cosa che ci puo'' tornare immediatamente utile''. Il famoso regista iraniano Kiarostami alla domanda sui condizionamenti del potere risponde: '' abbiamo un lato del nostro lavoro che e' la creativita' e che ci da' la carica, che fa da scudo alle pressioni esterne''. Nella ampia ''galleria'' di interviste le voci di Dacia Maraini ( ''Per me e' stato molto spontaneo, molto naturale prendere posizione in favore delle donne''), Leoluca Orlando ( ''Le due opere che che mi hanno maggiormente condizionato ''Antigone'' di Sofocle e ''Delitto e castigo'' di Dostoiewski '' , Moni Ovadia ( ''Io parlo del mondo ebraico ma attraverso l'ebraismo parlo di tutti coloro che sono vessati''), Marcelle Padovani ( ''La cosa piu' importante e' leggere molto, moltissimo, e non credere che bastino due informazioni''), Irene Papas ( ''credo all'ideologia di sinistra e quella e' ferita, ma e' sempre valida, come il Cristianesimo'') , Roberto Scarpinato (''Palermo e' uno dei pochi luoghi etici rimasti'') , Ettore Scola ( ''Molti giovani registi restano bruciati proprio dal plauso iniziale che noi vecchi non abbiamo avuto facilmente'') . Tutte considerazioni non strettamente legate all'attualita', ma pensieri che possono scaturire da un'intervista non dettata dalla fretta e dalle esigenze di un giornalismo di maniera. (ANSA). YZR 15-GIU-01 14:16 101 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE STORIE, PERSONE E NUMERI NELL'ANNUARIO DEL GRUPPO ABELE (NOTIZIARIO LIBRI) (ANSA) - ROMA, 15 GIU - Quasi mille pagine, oltre 3 mila notizie, 360 tabelle e 120 schede su aids, alcool, infanzia, carcere, criminalita', diritti umani, droga, famiglia, immigrazione, poverta' e sicurezza. E' l'annuario sociale 2001 del Gruppo Abele che, da oggi in libreria, rappresenta un utile strumento di consultazione con le cronologie di tutti i fatti dell' anno. Dati, ricerche, statistiche, leggi, nomi, cifre su argomenti che non riguardano solo una parte della societa' ma tutti i cittadini. Perche' la qualita' della vita, l'ambiente, il lavoro e l'economia, la casa, la sicurezza nelle citta', la corruzione, il mondo dell'adolescenza, le vecchie e nuove droghe, cosi' come l'emergenza carcere e la tratta di esseri umani entrano, in qualche modo, nella vita di ogni famiglia. Ed e' per informare di piu' e meglio le famiglie italiane, ma anche le associazioni, gli educatori, i volontari, gli insegnanti, gli studenti, gli amministratori, i politici, i sindacalisti e gli operatori di giustizia che il Gruppo Abele, come fa ormai da anni, pubblica l' Annuario sociale edito da Feltrinelli in cui si intrecciano le migliaia di storie piccole e grandi e gli eventi accaduti nel corso dell'anno con i problemi rimasti aperti. (ANSA). AU 15-GIU-01 14:17 102 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE DEBITO ESTERO: 'GLOBALIZZATO SARA' LEI', DIBATTITO-SPETTACOLO (ANSA) - MILANO, 16 GIU - ''Usano, per pagare gli interessi sul debito, risorse che dovrebbero spendere per garantire scuole, medicine, cibo ai loro bambini, che in questo modo non possono avere alcun futuro''. E' la denuncia contro la globalizzazione, contro la permanenza del 'debito estero', contro la nuova schiavitu' fatta oggi a Milano da tanti personaggi pubblici, davanti a oltre 1.200 giovani che stipavano l'Auditorium di Milano. L'occasione e' stata un dibattito-spettacolo organizzato dal Wwf e da Coopi (Cooperazione internazionale) per la presentazione del libro 'Debito da morire' a cura di Davide Demichelis, Angelo Ferrari, Raffaele Masto e Luciano Scalettari. Vi hanno partecipato personaggi come Beppe Grillo, lo scrittore sudamericano Luis Sepulveda, il fondatore di Emergency Gino Strada, il giornalista Gianni Mina', padre Alex Zanotelli, testimone della baraccopoli di Nairobi, don Luigi Ciotti, Idris e tanti altri. In platea anche Milly Moratti e il presidente della Rai, Roberto Zaccaria. Grillo e' intervenuto alla sua maniera, comica, ma anche satirica, graffiante, contro il potere costituito. Ha ironizzato sul debito italiano, di 2 miliardi e mezzo di milioni, contrapposto alla ricchezza di un Paese che e' il sesto fra i piu' ricchi del mondo. Poi e' stata una sequela di battute sul prossimo G8 di Genova (''lasciateli soli, con 12 mila poliziotti'') e ha mandato in visibilio la platea con battute al vetriolo su Berlusconi- Dorian Gray- Mastro Lindo. Ha puntato l'indice contro un modello di societa' che ''ci viene martellato ogni giorno dalla televisione: il pericolo non veniva dai socialisti - ha detto - ma dal formaggino e dalla mozzarella. Adesso, ridendo e scherzando, ci troviamo come capo del Governo Mastro Lindo''. Mina' ha fatto ragionare la platea sul fatto che i quattro uomini piu' ricchi degli Stati Uniti, fra cui Bill Gates, hanno accumulato una fortuna pari alla somma del pil di 40 Paesi del Terzo mondo. ''Se e' tramontato il comunismo, travolto dai suoi errori - ha affermato il giornalista - non sono certo cessate le ragioni per cui il marxismo era nato. Rimane il problema di come opporsi a un capitalismo 'selvaggio', come lo chiama il Papa, che toglie ogni speranza e ogni futuro a una parte preponderante del mondo''. Padre Alex Zanotelli, parlando al telefono da Nairobi, ha raccontato come vivono le persone nella baraccopoli, una famiglia sull'altra, dove il Governo non puo' assicurare maestri ne' medicine, impegnato a pagare ogni anno milioni di dollari di interessi sul debito estero. ''Dobbiamo reagire - ha detto Gino Strada - ma batterci per il debito, contro la globalizzazione, non basta. Perche' non 103 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE servira' a nulla se non riprenderemo a parlare e a discutere di una cosa vecchia: della politica''. ''Salute ai giovani di Goteborg'', ha gridato Luis Sepulveda, ''a quelli che nelle strade e nelle piazze della citta' svedese hanno avuto il coraggio di gridare il loro no alla globalizzazione, e sono stati feriti dalla polizia''. La disinformazione, secondo lo scrittore sudamericano, e' la risposta del potere internazionale. ''Nessuno racconta la verita' sulle condizioni in cui vivono i poveri del mondo''. E ha fatto l'esempio dei Changos, popolazione che vive nell'Argentina settentrionale, quasi al confine con Cile e Bolivia, dove il 90 per cento delle persone non sa ancora cosa sia l'elettricita', vive con 4 dollari la settimana, ma grazie alla globalizzazione produce un vino pregiato che si vende a peso d'oro nei ristoranti di lusso di tutto il mondo. (ANSA). BRA/FF 16-GIU-01 19:18 104 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MAFIA: RESPONSABILE OSSERVATORIO CALABRIA, 'LASCIO REGIONE' (ANSA) - REGGIO CALABRIA, 16 GIU - Adriana Musella, responsabile dell'Osservatorio Antimafia della Calabria, ha deciso di lasciare la Regione. La decisione e' conseguenza dell'iniziativa della Regione di sciogliere, secondo quanto ha riferito la stessa Musella, l'Osservatorio Regionale Antimafia. Adriana Musella, figlia di Gennaro, imprenditore napoletano ucciso in un attentato a Reggio Calabria nel maggio del 1982, e' anche responsabile del coordinamento nazionale antimafia ''Riferimenti'', di cui e' presidente Antonino Caponnetto. ''Ho cercato di essere utile alla Regione - ha detto, in una dichiarazione, Adriana Musella - ma se questi sono i risultati devo dire di essere davvero stanca e demoralizzata. L'assessore regionale alla Pubblica Istruzione, Saverio Zavettieri, forse scherzando, mi aveva consigliato di lasciare 'Riferimenti', un' organizzazione che non abbandonero' mai. Piuttosto, preferisco abbandonare la Calabria. E pensare che ci sono realta' come la Sicilia o la Toscana in cui l'ente Regione ospita la sedi delle associazioni anticrimine. Non abbiamo mai chiesto alcun contributo agli enti, ma vorrei almeno non essere punita o perseguitata per il mio impegno sociale''. Da parte sua, l'assessore Zavettieri ha smentito che la Regione voglia smantellare l'Osservatorio Regionale Antimafia, cosi' come era stato affermato ieri da alcune personalita' impegnate nella lotta alla mafia come Maria Falcone, Rita Borsellino, Antonino Caponnetto e don Luigi Ciotti. ''Non e' stato fatto altro - ha detto Zavettieri - che applicare una legge approvata all'unanimita' dal Consiglio regionale della Calabria con cui e' stato affidato ad un comitato composto da alte personalita' dell' universita', del mondo della scuola e giudiziario e delle forze dell' ordine il compito di programmare e coordinare le iniziative istituzionali per rendere piu' efficaci le strategie di isolamento della mafia. In precedenza ha sottolineato ancora Zavettieri - l'Osservatorio era diventato una struttura di comodo per chi la dirigeva, con rapporti di commistione tra le iniziative dell'Osservatorio stesso e quelle dell'associazione Riferimenti''. (ANSA). DED 16-GIU-01 20:08 105 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE SINISTRA GIOVANILE: FESTA NAZIONALE A CARPI DA GIOVEDI' PARTECIPANO ANCHE RUTELLI E COFFERATI (ANSA) - CARPI (MODENA), 25 GIU - Francesco Rutelli, Sergio Cofferati, Piero Fassino, Luciano Violante interverranno, tra gli altri, alla Festa nazionale della Sinistra Giovanile, che comincia giovedi' a Carpi, dove si concludera' il 18 luglio. Tra gli appuntamenti politici, tutti serali - e' stato detto nella conferenza stampa di presentazione - l' apertura, il 28, con il presidente dei senatori Ds Gavino Angius. Il 13 luglio Rutelli (presentato nel programma della Festa come 'leader dell' Ulivo') dialoghera' con il pubblico sul tema 'con l' Ulivo c'e' piu' gusto'. Il 14 sara' la volta di Cofferati, intervistato sull' ''autunno che verra'''. Il 16 luglio, dibattito sul centro-sinistra con Fassino (presentato nel programma come 'coordinatore dell' Ulivo'), Pierluigi Castagnetti, Marco Rizzo, Enrico Boselli. Il 17 luglio manifestazione di chiusura con il presidente nazionale della Sinistra Giovanile Vinicio Peluffo e il presidente dei deputati Ds Violante. Inoltre l' 11 luglio si discutera' di lotta alla mafia, con il procuratore capo di Palermo, Piero Grasso, e don Luigi Ciotti. Il 12 sara' dedicato alla globalizzazione con un dibattito pomeridiano a cui parteciperanno tra gli altri il presidente della Lila Vittorio Agnoletto e il presidente dell' Arci Tom Benetollo. Il 14, dibattito sulla scuola con Luigi Berlinguer, mentre e' ancora incerta la partecipazione del ministro Letizia Moratti. Il 15, sempre nel pomeriggio, incontro sulla memoria storica, con Giorgio Bocca e Furio Colombo. Tra gli spettacoli, appuntamenti clou con i concerti degli Ustmamo', il 5, e dei Marlene Kuntz, il 12 luglio. (ANSA). GAG 25-GIU-01 19:35 106 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MAFIA: CONSORZIO CERCA MANAGER PER IMPRESE CONFISCATE A BOSS (ANSA) - PALERMO, 4 LUG - Cercasi manager per gestire aziende agricole confiscate ai boss. Il singolare annuncio viene lanciato dal consorzio ''Sviluppo e legalita''' costituito da alcuni comuni del palermitano ai quali sono stati affidati i beni. In tutto sono 175 ettari di terreno tra Monreale, Piana degli Albanesi, San Cipirrello, San Giuseppe Jato e Corleone. Il consorzio diventera' la piu' grande impresa antimafia sinora costituita con tanto di dipendenti, fatturato e, si spera, anche utili. Ma perche' l'impresa sia veramente competitiva ha bisogno di manager. Ecco perche' il consorzio ha avviato una selezione di personale per 15 tecnici: cinque manager di impresa sociale, cinque esperti in agricoltura e zootecnia biologica, cinque esperti in gestione amministrativa e contabile. Titoli preferenziali sono la residenza in uno dei comuni interessati, l'esperienza professionale o extraprofessionale nel settore dell' associazionismo e della cooperazione, l'esperienza nella gestione d'impresa. Il progetto e' stato ribattezzato ''Libera terra'' e verr` realizzato in partenariato con l'associazione Libera di Don Luigi Ciotti, Sviluppo Italia, Italia lavoro e il consorzio Sudgest. Gli aspiranti manager dovranno far pervenire le domande entro il 23 luglio a Italia lavoro Spa, via Emerico Amari 124, 90139 Palermo. (ANSA). NU 04-LUG-01 19:27 107 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE G8-DOSSIER: IL CONTRO-VERTICE, GLI APPUNTAMENTI DELLA PROTESTA IL PROGRAMMA PREVEDE CORTEI, INCONTRI, DIBATTITI E SPETTACOLI (ANSA) - GENOVA, 11 LUG - Tre cortei di protesta, concerti, dibattiti, spettacoli, a partire dal 16 luglio. Ecco il programma di iniziative contro il G8 messo a punto dal Genoa Social Forum, cartello di oltre 800 sigle 'no global', italiane e internazionali. Il Gsf ha annunciato che prenderanno parte alle manifestazioni oltre 120 mila persone. - CORTEI - Il primo appuntamento e' fissato il 19 luglio, quando si terra' il corteo dei migranti. Il percorso per cui e' stata richiesta l' autorizzazione alla Questura di Genova prevede il concentramento in piazza Sarzano. La manifestazione si dovrebbe concludere in piazza Martinez, a San Fruttuoso, dopo aver percorso la zona gialla nel centro della citta'. Il 20 luglio, in coincidenza con l'apertura del summit, e' previsto lo sciopero generale della Confederazione unitaria di base (Cub) con un corteo nel Ponente della citta', sul percorso che da sempre e' scelto per le manifestazioni dei lavoratori della zona industriale di Genova. Il corteo generale del contro-G8 si terra' il 21 luglio: il concentramento e' previsto alle 13 in via Caprera, a Sturla, nel Levante. Il corteo, per il quale il Gsf annuncia una partecipazione di oltre 100.000 persone, si concludera' in val Bisagno. - INCONTRI E DIBATTITI - Lunedi' 16: tre forum, in mattinata su ''Lotta alla poverta' ed alle diseguaglianze''; nel pomeriggio ''Questo mondo non e' in vendita'', introduzione di Susan George; la sera ''La globalizzazione e il genere''. In serata si svolgera' anche una conferenza-dibattito dal titolo ''Gay 8''. Martedi' 17: tre forum, in mattinata ''La globalizzazione e il lavoro''; nel pomeriggio ''Quali meccanismi per la democrazia globale'', coordinatore don Ciotti; la sera ''A chi serve la liberalizzazione del commercio? Il punto sulla prossima sessione del Wto''. Mercoledi' 18: forum sul ''Il debito ecologico e sociale del nord del mondo''; assemblee dal titolo ''Le nostre alternative alla globalizzazione economica'', ''Il cibo non e' una merce La sovranita' alimentare e' un diritto universale'' e ''Diritti umani e civili''. Giovedi' 19: in mattinata ''Tribunale sui grandi crimini di questo ordine mondiale'' con la partecipazione di Jose Bove'; la sera forum dal titolo ''Vogliamo essere cittadini globali'' e incontro con parlamentari europei su ''La politica, le istituzioni, i movimenti''. Venerdi' 20 luglio: piazze tematiche e contestazioni del vertice. Sabato 21 luglio: in mattinata sessione tematica sul ''Debito 108 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE finanziario''. Domenica 22 luglio: sessione speciale ''G-occhio'', osservatorio sulle politiche del G8; nel pomeriggio sessione speciale ''Bilancio del Gsf''. - SPETTACOLI - Mercoledi' 18 luglio: spettacolo sulle lotte contadine dal titolo ''Cantata per Melissa'', voce recitante di Gianni Aiello, musiche dei Phaleg. Giovedi' 19 luglio: intervento e spettacolo del consiglio degli indiani Lakota. Sabato 21 luglio: concerto dopo il corteo con interventi di Stefano Salvi (Striscia la notizia)(ANSA). GRO 11-LUG-01 19:25 109 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE ALLE NOZZE DEL FIGLIO DI PRODI ANCHE UN 'PEZZO' DI EUROPA (ANSA) - BOLOGNA, 14 LUG - Oltre 450 invitati, fra i quali il commissario europeo Mario Monti, politici ed ex ministri, hanno partecipato a Bologna alle nozze del primogenito del presidente della Commissione Europea Romano Prodi, Giorgio, 30 anni, che si e' unito in matrimonio con la ventiduenne Veronica Fornasari, studentessa in Medicina. Tutto il 'clan' Prodi, un piccolo esercito di 91 persone, si e' stretto intorno agli sposi nella parrocchia di San Giovanni in Monte insieme a parenti, amici e tanti ospiti illustri, fra cui molti dei piu' stretti collaboratori del presidente della Commissione Europea a Bruxelles, gli ex ministri Giovanni Maria Flick e Tiziano Treu, l' ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Micheli, Arturo Parisi, in partenza per l' Assemblea costituente della Margherita a Roma, Don Ciotti, il giornalista Gad Lerner e anche Ivan Ilic, teologo molto impegnato sul problema della poverta' nel Terzo mondo. Mezz' ora prima della cerimonia, lo sposo e' uscito di casa insieme ai genitori e al fratello Antonio (amico da tempo di Veronica, alla quale ha fatto da testimone) percorrendo a piedi il breve tratto di strada fino al sagrato davanti alla chiesa, dove il presidente della Commissione Europea ha posato davanti ai fotografi insieme ai tre autisti del pullman dell' Ulivo con i quali comincio' la sua avventura politica. Alle 10.30 l' arrivo della sposa, che indossava un lungo abito di seta color avorio con un velo bordato di raso e stringeva fra le mani un bouquet di roselline bianche, accompagnata all' altare dal padre. Il rito e' stato celebrato dal parroco Don Angelo Magagnoli e dal cugino prete dello sposo, Matteo Prodi (figlio di Vittorio, presidente della Provincia di Bologna), che ha pronunciato l' omelia in una chiesa gremita. A festeggiare il matrimonio del primogenito di Romano Prodi sono arrivati da Bruxelles il commissario alla Concorrenza Mario Monti, il segretario generale della Commssione Europea David O' Sullivan, il portavoce della Commissione Jonathan Faull, il capo dei servizi legislativi Michel Petite, il capo di gabinetto del presidente Stefano Manservisi e Ricardo Franco Levi, che guida il gruppo dei consiglieri politici del presidente. Tra gli invitati anche il presidente dell' Enel Chicco Testa, Angelo Tantazzi, presidente della Borsa, l' industriale Vittorio Merloni, la stilista Chiara Boni con Angelo Rovati, l' ex ministro Dc Virginio Rognoni, il vicesindaco di Bologna Giovanni Salizzoni e il sindaco di Reggio Emilia Antonella Spaggiari, la moglie di Nino Andreatta, mentre a rappresentare il mondo dello sport c'erano l' ex giocatore di basket Renato Villalta con l' allenatore Alberto Bucci. Nel primo banco, felici e raggianti, Romano e Flavia Prodi, che indossava un semplice tailleur bluette a maniche corte. 110 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE Tutti e due si sono uniti all' applauso che al termine della cerimonia ha salutato gli sposi, oltre al tradizionale lancio di riso: ''Felice si' emozionato no'', ha detto all' uscita dalla chiesa il presidente della Commissione Europea, commentando il 'grande passo' del primogenito, che ha seguito le orme del padre e dopo la laurea in Economia ha ottenuto il master alla London School: ''Dispiaciuto perche' Giorgio se ne va di casa? Fuori di casa ormai ci sono io'', ha scherzato Prodi, che ha passato gli ultimi tre giorni da quando e' tornato a casa da Bruxelles ''a chiacchierare'' con il figlio, ma senza dargli veri e propri consigli: ''In questi pochi giorni siamo stati molto insieme ed e' stata una bella parentesi''. Dopo la cerimonia, gli sposi e gli invitati si sono trasferiti alla Ca' La Ghironda di Zola Predosa, alle porte di Bologna, per il ricevimento che inizialmente avrebbe dovuto tenersi nella casa di famiglia a Bebbio di Carpineti. Ma la concomitanza con il rally dell' Appennino ha costretto a modificare il programma e a rifare le partecipazioni per dirottare tutti gli invitati nella dimora-museo di Zola Predosa, dove agli altri invitati si sono uniti anche il prof. Francesco Conconi, uno degli 'amici di bicicletta' di Romano Prodi e l' ex rettore dell' Universita' di Bologna Fabio Roversi Monaco. Il buffet in piedi ha conservato comunque la sua impronta reggiana: curato dalla pasticceria Boni di Reggio Emilia, la preferita del presidente, e a base di tortelloni verdi, grana, erbazzone, torta nuziale di frutta, e dessert di torta di riso e zuppa inglese 'alla reggiana'. (ANSA). BOG 14-LUG-01 16:14 111 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE G8: GSF; DOMANI AL VIA PUBLIC FORUM, UN ALTRO MONDO POSSIBILE (ANSA) - GENOVA, 15 LUG - Non solo cortei e assedi alla ''zona rossa'' del G8, ma anche dibattiti, approfondimenti, interventi di personalita' internazionali no-global e proposte. Comincia domani il Public Forum (7 giorni di sessioni plenarie e tematiche), organizzato dal Genoa Social Forum per dimostrare che ''un altro mondo e' possibile'' e che la globalizzazione dei diritti e' gia' un progetto con testa e gambe. ''Apriamo la nostra settimana di contestazione - ha spiegato stamane, in una conferenza stampa del Gsf, Fabio Lucchesi - con un assedio di parole e di idee''. Il primo appuntamento di rilievo e' per il pomeriggio di domani: tema ''Questo mondo non e' in vendita'', tra gli ospiti Susan George che da 20 anni sostiene la necessita' di cancellare il debito dei Paesi poveri, Walden Bello, leader della battaglia contro i ''principali strumenti della globalizzazione liberista'' (Wto, Banca Mondiale e Fmi) e Lucia Marina Dos Santos del movimento Sem Terra di Rio de Janeiro. ''Con la sospensione del trattato di Shengen e con il voltafaccia di chi, come la Regione Liguria, ci ha negato i soldi per la loro ospitalita' - ha dichiarato Lucchesi - non e' stato facile far arrivare a Genova i nostri ospiti. Ma ci siamo riusciti, come riusciremo, nonostante le misure adottate dal Governo, a portare a Genova gli oltre 100.000 manifestanti che abbiamo annunciato''. Tra i numerosi relatori e ospiti del Public Forum si segnalano don Luigi Ciotti, che introdurra' mercoledi' la sessione su ''Diritti umani e civili'', Hebe de Bonaffini, presidente dell' associazione delle madri di Plaza de Mayo, Jose' Bove' (giovedi' alla sessione speciale su ''Tribunale sui grandi crimini di questo ordine mondiale''), Riccardo Petrella (sabato all ' incontro ''Il debito finanziario''), e il direttore di Le Monde Diplomatique, Bernard Cassen. (ANSA). GRO 15-LUG-01 17:01 112 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE G8: BOVE', DA BERLUSCONI COMPORTAMENTO SCHIZOFRENICO DICE DI VOLERE DIALOGO MA GENOVA E' PIENA DI POLIZIOTTI (ANSA) - GENOVA, 18 LUG - Per Jose' Bove', ''Berlusconi e' schizofrenico'' perche' ''da un lato dice di voler cercare il dialogo con i manifestanti. Poi pero' quando sono arrivato qui ho visto che Genova e' piena di poliziotti'': il leader francese dei contadini antiglobal ha definito cosi' il presidente del consiglio nel corso di un dibattito tenuto a Genova insieme a don Ciotti e ad altri relatori. Dopo aver ribadito la sfida nei confronti del presidente Bush (''quando dice che chi protesta e' contro i poveri, mente''), Bove' ha quindi attaccato Berlusconi: ''Il suo mi sembra un comportamento schizofrenico: da un lato dice di voler cercare il dialogo con i manifestanti. Poi pero' quando sono arrivato qui ho visto che Genova e' piena di poliziotti. Mi sembra un atteggiamento schizofrenico''. ''La verita' - ha aggiunto Bove' - e' che per quanto hanno fatto al pianeta gli otto grandi dovrebbero essere processati dal tribunale dell' Aja''. (ANSA). CLE/ST 18-LUG-01 17:13 113 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE G8: LA GIORNATA IN SINTESI / ANSA (ANSA) - GENOVA, 18 LUG - Sintesi dei principali avvenimenti che hanno scandito l'odierna giornata in Italia, a 48 ore dall'inizio del vertice degli Otto grandi. MILANO - Attentato incendiario ella notte nella sede dell' agenzia di lavoro interinale di via Lario a Milano. L'atto viene successivamente rivendicato dal Fronte rivoluzionario per il comunismo. Per gli investigatori, sia pure di matrice diversa, l'attentato e' un ''episodio prevedibile'' e forse anche un atto emulativo rispetto a quello di due giorni fa a Genova. GENOVA- Brusco risveglio per le Tute bianche accampate nello stadio Carlini. Alle sei circa una quarantina di blindati di polizia e carabinieri e 400 uomini in tenuta antisommossa si schierano ai cancelli del complesso sportivo che ospita i manifestanti. Quindi cominciano un'ispezione. Successivamente viene chiarito che si e' trattato di una verifica, fatta con il consenso dei giovani, dopo una segnalazione di presunti danni alle strutture causati da piccoli gruppi di giovani mescolatisi alla massa. MILANO- Una busta esplode nella segreteria di direzione del Tg4 a Palazzo dei Cigni quando una segretaria l' apre. C'e' una fiammata che, pero', non provocato feriti. La busta era indirizzata al direttore del Tg4 Emilio Fede. TREVISO - Una busta sospetta viene intercettata in mattinata a Ponzano Veneto (Treviso)nella sede della Benetton a Villa Minelli. Quando viene aperta si sente un forte scoppio seguito da una fiammata che provoca solo lievi danni alla scrivania. Secondo gli inquirenti si tratta di un ordigno a strappo nascosto dentro un libro. Era stata aperta con circospezione dalla segretaria dopo che alcuni suoi colleghi avevano manifestato sospetti sul contenuto. BOLOGNA - Un ordigno viene scoperto e disinnescato in pieno centro a pochi metri da questura e Comune. La bomba, messa nel bauletto di una bicicletta, se esplosa avrebbe potuto provocare, secondo gli investigatori, gravi conseguenze. Una lettera anonima inviata al questore aveva segnalato la presenza di ecstasy nel contenitore. GENOVA - Includere gli esclusi riducendo le diseguaglianze e cancellando il debito, escludere l'ambiente dalla competizione economica, regolare i mercati finanziari, garantire le tutele e i diritti di tutti i lavoratori. Sono i sindacati a dare il 'la' al G8 di Genova. E lo fanno reiterando le loro richieste in una citta' blindata, quasi fantasma che rende ancora piu' evidente la folla degli oltre 1.000 sindacalisti riuniti da Cgil, Cisl e Uil in un cinema del centro. 114 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MILANO - Per tutta la giornata falsi allarmi mettono in azione le forze dell'ordine. Il primo e' causato da un pacchetto abbandonato in una via centrale che sbocca in piazza del Duomo. Intervengono gli artificiari i quali scoprono che dentro c'erano solo delle cotolette gia' cucinate. Falsi allarme per bomba anche a Genova, Triste, Varese. ROMA - Con alcuni incontri bilaterali ed una riunione informale dedicata alla situazione nei Balcani si apre la giornata che segna l'avvio ufficiale del G8 con il prevertice cui partecipano gli otto ministri degli Esteri. Le misure di sicurezza adottate nella capitale provocano ingorghi e notevoli disagi. GENOVA - Jose Bove' riceve una torta in faccia. Non un dolce vero, ma una fonta torta confezionata con schiuma da barba. Il leader contadino francese viene colpito - appena terminato il suo intervento ad una tavola rotonda insieme a Don Ciotti ed altri relatori - da due giovani vestiti di nero che sono successivamente fuggiti. VADO LIGURE (SAVONA) - Si conclude, dopo circa 28 ore, l'azione dimostrativa di Greenpeace contro la petroliera Clare Spirit che avrebbe dovuto rifornire i serbatoi della Esso nel porto di Savona-Vado. Ad avere ragione dei manifestanti, due dei quali da ieri mattina sono rimasti incatenati all'ancora della nave,le cattive condizioni climatiche, con un mare in continua crescita a causa di un forte vento di libeccio ed una burrasca in avvicinamento. ''Greenpeace ha concluso la sua azione non violenta'', dice Fabrizio Fabbri dell'associane ambientalista. (ANSA). RED-VS 18-LUG-01 21:38 115 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE G8: TORTA DI SCHIUMA DA BARBA IN FACCIA A BOVE' (ANSA) - GENOVA, 18 LUG - Jose' Bove' ha ricevuto oggi a Genova una torta in faccia. Non un dolce vero, ma una finta torta confezionata con schiuma da barba. Il leader contadino francese aveva appena terminato il suo intervento ad una tavola rotonda insieme a Don Ciotti e ad altri relatori, quando due ragazzi vestiti di nero gli si sono avvicinati e gli hanno gettato in pieno volto una finta torta di schiuma da barba. Sono quindi fuggiti sorprendendo tutti i presenti. Ironico, quasi divertito, il commento del contadino-simbolo dell'antiglobalizzazione: ''sono cose che possono capitare. In Francia mi e' gia' successo altre volte. Non me la prendo per questo''.(ANSA) CLE 18-LUG-01 16:56 116 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MAFIA: VIA D'AMELIO, INCONTRI E DIBATTITI NOVE ANNI DOPO (ANSA) - PALERMO, 18 LUG - Dibattiti, incontri e filmati sulla lotta alla mafia si susseguiranno per tutta la giornata di domani, nono anniversario della strage di via D' Amelio, per commemorare il sacrificio di Paolo Borsellino e dei poliziotti della scorta Walter Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Agostino Catalano e Claudio Traina. Si comincia alle 8,30 in via D'Amelio, dove il presidente della Provincia Francesco Musotto e la giunta provinciale deporranno una corona di fiori nel luogo dell' eccidio in ricordo del magistrato e dei poliziotti uccisi. A mezzogiorno, una messa sara' celebrata nella basilica di San Francesco d' Assisi. Alle ore 16, i magistrati deporranno una corona sulla tomba di Borsellino, nel cimitero di Santa Maria del Gesu', durante una manifestazione organizzata congiuntamente dall' Associazione Nazionale Magistrati e da Magistratura Indipendente, alla quale sono attesi i ministri dell'Interno Claudio Scajola e della Giustizia Roberto Castelli, il sottosegretario all' interno Alfredo Mantovano, il procuratore nazionale Antimafia Piero Luigi Vigna, il presidente e il segretario generale di Magistratura Indipendente Antonello Mura e Fausto Zuccarelli, nonche' Mauro Ronco del Csm. Alle 17, nell' Auditorium del Centro Borsellino incontro di riflessione sul tema ''La forza dell' esempio: i magistrati di fronte alla figura di Paolo Borsellino''. Interverranno con padre Francesco Bucaro, animatore del centro Paolo Borsellino, i magistrati Mario Cicala, Ignazio De Francisci, Marcello Maddalena, Antonello Mura, Tommaso Virga e Fausto Zuccarelli. E' attesa la presenza del ministro. Alle 21, nei locali dell' Opera Pia Pignatelli andra' in scena il testo teatrale ''Pasqua ad Auschwitz'' di Danierl Lifschitz. L' opera in tre atti sulla Shoa, interpretata anche da alcuni ragazzi del Centro Borsellino, racconta la liberazione dalle proprie paure: ''Solo parlando delle proprie sofferenze - suggerisce l' autore - si esorcizza il pericolo che chi abbia subito un grande dolore si possa trasformare da vittima in carnefice''. Sempre domani, a Corleone, don Luigi Ciotti, presidente dell' associazione Libera, celebrera' una messa in memoria delle sei vittime su un terreno confiscato a Cosa nostra. Stasera, alle 21,30 nell' atrio di Palazzo dei Normanni sara' presentato il video di Pippo Ardini ''Paolo Borsellino, un progetto: amare Palermo'', prodotto dall' Assessorato regionale dei Beni culturali. Alla manifestazione, coordinata dal critico cinematografico Alessandro Rais, sono stati invitati i procuratori di Palermo e Caltanissetta Pietro Grasso e Giovanni Tinebra, Gian Carlo Caselli e Rita Borsellino, sorella del magistrato ucciso. Quest' ultima, pero', stasera alle 21 sara' a Marsala dove il giornalista Umberto Lucentini presenta il volume dal titolo ''L' eredita' scomoda'', di Gian Carlo Caselli e Antonio Ingroia.(ANSA). XRZ 18-LUG-01 12:44 117 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE G8: 300 GIOVANI PARTITI CON PRIMO TRENO SPECIALE DA TORINO (ANSA) - TORINO, 19 LUG - Stazione di Porta Nuova, ore 10:04: e' partito il primo treno speciale da Torino con i militanti diretti a Genova per manifestare contro il G8. Erano in tutto 300, per la precisione 299, i giovani del popolo di Seattle che si sono imbarcati sul convoglio per giungere a Genova alle 13:00, in tempo per il corteo sull'immigrazione. Ognuno di loro ha pagato 20.000 lire per andata e ritorno (il rientro e' previsto per sabato) e piu' che in gruppi organizzati ben definiti, la partenza - come era stato suggerito alla vigilia dai centri sociali torinesi - e' quella di un colorito amalgama in cui confluiscono varie associazioni anti-globalizzazione, gruppi pacifisti e ambientalisti, i giovani comunisti di Rifondazione, ragazzi del Gruppo Abele e della rete Lilliput, esponenti dei centri sociali Gabrio e Punto Zip, piu' altre 'tute bianche' sparse. Altri militanti saliranno poi alle stazioni di Asti ed Alessandria. Zaini e sacchi a pelo in spalla, molte treccine 'rasta', qualche cresta arancione, innumerevoli t-shirt con le scritte anti-G8, la partenza dei temuti manifestanti torinesi avviene in un clima piu' che tranquillo, sicuramente piu' da scampagnata che da guerriglia urbana: complice anche l'imponente presenza di poliziotti, almeno 30 agenti all'ingresso del binario 12, che fa da filtro contro i malintenzionati. ''Noi andiamo a Genova con spirito assolutamente pacifico spiega Paolo, capelli a spazzola gialli, del centro sociale Gabrio - eppure l'unico filtro della polizia e' stato istituito qui a Torino. Per fortuna non e' stato mandato indietro nessuno, ma un simile schieramento non era certo giustificato''. Anche secondo Alberto, 26 anni, militante di Rifondazione ''i manifestanti reclamano solo il diritto ad esprimere le loro posizioni: se questo verra' consentito non ci saranno assolutamente problemi''. Gli agenti della questura presenti sul posto hanno comunque rinvenuto e sequestrato alcuni oggetti gettati via dai partenti alla vista della polizia: un paio di spranghe in plastica dura, maschere carnevalesche col volto di uomini politici, un casco, dei parastinchi, delle mascherine da saldatore. A parte qualche piccolo episodio di resistenza ai controlli, tuttavia, le operazioni di imbarco son filate via lisce come l'olio. E alla partenza del treno, qualcuno dal finestrino ha gridato: ''alla conquista di Genova!''. Ma lo slogan scandito in coro e' molto piu' pittoresco: ''Lotta dura per la verdura, dura lotta per la pagnotta!''. (ANSA). GR 19-LUG-01 11:24 118 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE VIA D'AMELIO: MESSA DI DON CIOTTI SU TERRA CONFISCATA A RIINA (ANSA) - CORLEONE (PALERMO), 19 LUG - Don Luigi Ciotti, fondatore e presidente dell' associazione ''Libera'', nel nono anniversario della strage di via D' Amelio a Palermo ha celebrato una messa all' aperto in un terreno confiscato a Corleone al capo della mafia Toto' Riina. All' iniziativa emblematica hanno aderito molte persone, soprattutto giovani. Il sacerdote torinese, ispiratore anche del ''gruppo Abele'', da tempo ha voluto quale vicepresidente di ''Libera'' Rita Borsellino, sorella del procuratore aggiunto della Repubblica assassinato dalla mafia con cinque dei sei poliziotti che lo scortavano. ''Libera'' fra l' altro si batte da anni perche' i beni sequestrati e poi confiscati ai mafiosi siano destinati definitivamente a scopi sociali. In contrada sant' Ippolito, dove Ciotti ha officiato nel tardo pomeriggio, si svolge un campo internazionale di volontariato organizzato da ''Libera''. ''Occorre dare continuita' all' impegno da parte di tutti - ha detto don Ciotti nella predica - e bisogna tener presenti le esplosioni belle e positive di gruppi, associazioni e persone che hanno sempre lottato contro la mafia. Ma accanto ai fatti positivi e' anche necessario prendere coscienza che e' possibile fare di piu' senza accontentarci di quello che stiamo facendo. Bisogna unire la terra con il cielo''. ''Questa terra di Corleone - ha quindi osservato don Ciotti e' la stessa in cui Placido Rizzotto fu ucciso nel 1947 perche' voleva creare cooperative di lavoro e, dopo oltre cinquant' anni, il suo sogno si avvera e il prezzo della sua vitasta rendendo possibile''. (ANSA). RV 19-LUG-01 18:41 119 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE VIA D'AMELIO: RITA BORSELLINO, SCENEGGIATA QUELLA DI CUFFARO (ANSA) - PALERMO, 20 LUG - Rita Borsellino, sorella del magistrato ucciso dalla mafia, ieri ha preferito disertare le cerimonie ufficiali. Ma a notte fonda, in un dibattito, ha detto come la pensava: ''Ho esposto un lenzuolo bianco sul balcone di casa per dire che la vera sceneggiata era quella che si stava svolgendo di sotto, con il presidente Cuffaro''. La polemica, nel giorno delle commemorazioni per il nono anniversario della strage di via D' Amelio, si riferisce ad alcune dichiarazioni rilasciate dal neo presidente della Regione siciliana in campagna elettorale. Il candidato della Casa delle Liberta' aveva definito una ''sceneggiata'' l' iniziativa lanciata da un comitato di cittadini, subito dopo le stragi del '92, di esporre sui balconi di casa alcune lenzuola. ''Invece osserva Rita Borsellino- quel gesto era la prima denuncia contro la mafia che veniva firmata pubblicamente dai palermitani''. La sorella del magistrato, intervenuta ieri sera nel centro sociale Santa Chiara a un dibattito sulla liberta' di stampa, ha spiegato anche i motivi che l' hanno spinta a non partecipare alla messa commemorativa che si e' svolta a San Francesco d' Assisi: ''Paolo non avrebbe approvato la mia scelta, perche' lui aveva un grande rispetto per le istituzioni. Ma io non ce l' ho fatta ad assistere a quella parata. Ho preferito partecipare alla celebrazione eucaristica officiata da Don Ciotti a Corleone, in un terreno confiscato alla mafia''. Rita Borsellino, che e' vice presidente nazionale dell' associazione Libera, ha infine raccontato la sua iniziativa personale di protesta: ''Hanno pulito via D' Amelio, l' hanno bonificata dalle auto, come non era avvenuto quando fecero saltare in aria Paolo con l' esplosivo, hanno detto che bisognava tenere chiuse le finestre per motivi di sicurezza. Ho risposto che le avrei comunque sbarrate, per non sentire quello che stava accadendo. Poi, invece, ho deciso di esporre un lenzuolo sul balcone. Forse nessuno si e' accorto di quel drappo bianco al quarto piano. Non sono abituati a guardare in alto, preferiscono tenere gli occhi bassi per inchini e convenevoli''. Rita Borsellino ha anche polemizzato con il coordinatore del comitato di reggenza dei Ds Pietro Folena, che ha inviato un telegramma di sostegno all' iniziativa in favore della liberta' di stampa:''Questo messaggio avrebbe dovuto inviarlo prima, cosa ha fatto negli ultimi cinque anni per difendere la liberta' di stampa? La tentazione oggi e' quello di rispedirlo al mittente''. (ANSA). NU 20-LUG-01 12:16 120 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE G8: DON CIOTTI, NON FARE DI TUTTA L'ERBA UN FASCIO STRAGRANDE MAGGIORANZA HA SCELTO LA NON VIOLENZA (ANSA) - TORINO, 22 LUG - ''Qualunque tentativo di fare di tutta l' erba un fascio, gettando discredito su un grande movimento pacifico, suona strumentale e teso a nascondere fragilita' di argomenti e incapacita' di governare il dissenso'' E' il commento di don Luigi Ciotti, fondatore del gruppo Abele, sui gravissimi scontri di Genova e l' irruzione nei locali del Gsf (Genoa Social Forum). ''Nessun ordine e nessuna sicurezza - ha osservato don Ciotti - si costruiscono con l' uso della violenza: da qualunque parte essa arrivi, esprime solo debolezza e allontana l' agire dalla ragione, orientandolo al torto''. ''Migliaia di giovani, che in questi giorni hanno sfilato a Genova - ha detto ancora don Ciotti - hanno diritto di chiedere che diventi possibile spiegare come la stragrande maggioranza dei manifestanti abbia scelto la non violenza. E che si risponda ad alcune domande. Come e' possibile che in un paese come l' Italia, cosi' avanzato da far parte del G8, non si sia stati in grado di fermare e isolare quanti avevano il preciso intento di esercitare violenza a Genova? E come mai non e' stato possibile distinguere questi ultimi dalle migliaia di persone che sfilavano pacificamente e cio' nonostante - come testimoniano in molti - hanno subito violenza? E come e' possibile che sia stata utilizzata la violenza in modo cosi' sistematico, e ben oltre la legittima difesa, come dimostra la stessa irruzione dell' altra notte nei locali del Gsf, con decine e decine di feriti?'' Don Ciotti ha poi aggiunto: ''Migliaia di rappresentanti delle forze dell' ordine svolgono abitualmente, e hanno svolto in questi giorni, con lealta' ed abnegazione un grande servizio alla collettivita'. Ma a Genova abbiamo assistito a scene inquietanti, e ora ci aspettiamo che nessuna verita' venga occultata, e che non si facciano sconti nell' accertare le responsabilita'. Non si costruisce giustizia senza ricerca della verita'. Per questo facciamo nostre le toccanti parole del papa' di Carlo, che chiede non una 'banale giustizia', ma che 'i sentimenti di pace, tolleranza e solidarieta' siano i valori nei quali riconoscersi' affinche' quell' assurda morte non sia ancora piu' assurda e inutile'''.(ANSA). ANG/CD 22-LUG-01 19:01 121 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE G8: COMUNITA' RECUPERO DROGATI, NO 'LICENZIAMENTO' AGNOLETTO TRA I MOLTI FIRMATARI IL GRUPPO ABELE (ANSA) - TORINO, 25 LUG - Il Gruppo Abele di don Ciotti e' tra i numerosi firmatari dell' ''appello urgente'' contro l' annuncio del ministro Roberto Maroni di voler revocare la consulenza di Vittorio Agnoletto nella Consulta per le tossicodipendenze. Il documento e' firmato da un'ampia rappresentanza delle organizzazioni attive nel trattamento e nel recupero dei tossicodipendenti. ''In questi anni - si legge nell' appello - Vittorio Agnoletto, all'interno come all'esterno della Consulta, ha portato un qualificato contributo sui temi della dipendenza, dell'Aids, della riduzione del danno''. Secondo le organizzazioni antidroga, ''un organismo di consulenza prescinde (e sarebbe grave il contrario) dalle opinioni politiche dei suoi componenti. La consulta dei 70 operatori si avvale di specifiche qualifiche professionali ed esperienze di lavoro sul campo, con opinioni politiche anche molto differenti tra loro''. Pertanto viene definita ''inaccettabile la ritorsione del ministro Maroni, che tende a escludere Vittorio Agnoletto dalla Consulta''. A siglare l'appello, oltre al Gruppo Abele, sono il Cnca (Coordinamento nazionale comunita' di accoglienza) Saman, Forum Droghe, Cgil Dipartimento Cittadinanza, FederSert, e altri gruppi come Itaca Italia, Sicad (Societa' italiana comportamenti additivi), Erit (Federazione europea operatori tossicodipendenze), Sitd (Societa' italiana tossicodipendenza), Sia (Societa' italiana alcologia).(ANSA). GR 25-LUG-01 16:36 122 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MAFIA: DON CIOTTI, MADRE DI RITA ATRIA OGGI HA CAPITO (ANSA) - PARTANNA (TRAPANI), 26 LUG - ''Oggi la mamma di Rita Atria e' una donna diversa: e' cambiata profondamente e ha compreso le scelte della figlia''. Lo ha detto Don Luigi Ciotti, nel corso della cerimonia di commemorazione di Rita Atria che si e' svolta questo pomeriggio a Partanna, paese natale della collaboratrice di giustizia. Rita, che aveva rivelato al giudice Paolo Borsellino alcuni retroscena della faida mafiosa tra le cosche del Belice, si suicido' una settimana dopo la strage di via D'Amelio. La mamma della ragazza, che non condivise la scelta della figlia di collaborare con lo Stato, pochi giorni dopo il funerale della ragazza, con un martello, mando' in frantumi la foto posta sulla tomba di famiglia. Don Ciotti, rivolgendosi a una decina di giovani stranieri impegnati in campi scuola per il recupero di beni confiscati alla mafia nel palermitano, presenti alla commemorazione, ha detto: ''Portate il nome di Rita nel mondo, ricordatela. Ricordate questa giovane donna che ha avuto il coraggio di spezzare i cerchi di morte e di mafia che esistono in Sicilia''. (ANSA). YDL-NU 26-LUG-01 19:51 123 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE CDL: DEPUTATI CASERTANI, CHIAREZZA SU FONDI PUBBLICI A 'LIBERA' (ANSA) - NAPOLI, 2 AGO - I deputati casertani della Casa delle Liberta' - Coronella, Cosentino, Landolfi, Montecuollo e Santulli - tornano a chiedere chiarimenti sui fondi pubblici erogati all'associazione Libera, guidata da don Luigi Ciotti, che a loro avviso ''sembra ormai svolgere attivita' di pura propaganda, finanziata pero' con i soldi dei contribuenti''. I cinque parlamentari hanno gia' rivolto in proposito una interrogazione al ministro degli Interni. Libera terra' in provincia di Caserta, a partire da domani, il proprio campo estivo sui temi dell'educazione alla legalita': ieri un portavoce dell'organizzazione ha annunciato che, per evitare polemiche, sarebbe stata cancellata la prevista partecipazione ai lavori di Vittorio Agnoletto, leader del Genova Social Forum. ''L'interrogazione al ministro - ribattono oggi i cinque deputati - non era ovviamente limitata alla 'strana' presenza di Agnoletto. Il programma della manifestazione prevede infatti, a fronte della completa assenza di rappresentanti politici del centrodestra e delle istituzioni locali, gli interventi di numerosi esponenti di sinistra, da Nichi Vendola a Tano Grasso. Cio' che accomuna tutti i relatori, nessuno escluso, e' l'appartenenza diretta o indiretta alla sinistra''. ''Nessun problema - sostengono gli esponenti della Cdl - se si trattasse di una semplice associazione autofinanziata: ma Libera - e le altre cooperative e societa' che le fanno da corollario - finanzia le sue attivita' con fondi pubblici. Per questo abbiamo chiesto al ministro di fare chiarezza sulle risorse assegnate a questa 'holding' e sul loro impiego''. (ANSA). DT 02-AGO-01 15:54 124 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE FESTAMBIENTE AL VIA IN MAREMMA CON ELISA E MINISTRO MATTEOLI (ANSA) - RISPESCIA (GROSSETO), 2 AGO - La vincitrice del festival di Sanremo Elisa ed il ministro per l' ambiente Altero Matteoli apriranno domani la 13/ma edizione di Festambiente, manifestazione ecologica della Legambiente che si terra' fino al 13 agosto in Maremma nel complesso ex-Enaoli di Rispescia. Per i giorni della kermesse gli organizzatori prevedono 80.000 spettatori per un programma basato su dibattiti e eventi musicali, con un centinaio di relatori e 25 artisti. Ad inaugurare la festa domani alle 18,30 si ritroveranno, con il ministro Matteoli, anche il presidente della giunta regionale della Toscana Claudio Martini e il sindaco di Grosseto Alessandro Antichi insieme al presidente del Parco della Maremma Giampiero Sammuri. Seguira' il concerto di Elisa. La manifestazione si svolgera' su una supeficie di 20.000 metri quadrati dove sono stati allestiti 100 stand all' insegna di ''tre parole d' ordine lanciate quest' anno: ambiente, agricoltura e alimentazione''. Tra gli eventi-clou, la ''Festa itinerante della Terra'' prevista il 9 agosto ed organizzata insieme ad associazioni spagnole e greche. Tra le curiosita', il ristorante vegetariano con 40 ricette maremmane e mediterranee e ''il 100 % di ingredienti utilizzati in cucina di controllata origine biologica''. Per i dibattiti sono attesi anche il ministro per le risorse agricole Alemanno e il sottosegretario Tortoli, oltre al giudice Caselli, al procuratore antimafia Vigna, Maurizio Costanzo, don Ciotti e, in chiusura, Rutelli. (ANSA). KOH-GAR 02-AGO-01 17:47 125 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE CRIMINALITA': GRASSO, SICUREZZA NON DIPENDE SOLO DA STATO IL COMMISSARIO ANTIRACKET, ASSOCIARSI E COLLABORARE (ANSA) - CASERTA, 5 AGO - ''La sicurezza degli operatori economici non dipende solo dalla risposta dello Stato, ma da quello che loro stessi riescono a fare. Il modello dell' associazione antiracket e' un esempio di come, mettendosi insieme, gli operatori economici possono combattere il racket e collaborare con le istituzioni''. E' quanto ha affermato Tano Grasso, commissario per il coordinamento delle iniziative antiracket ed usura, concludendo insieme con Don Luigi Ciotti il ''Campo Nazionale di formazione antimafia'', organizzato dall' associazione ''Libera'' al Santuario di Madonna di Briano ed a Casal di Principe, nella sede di una struttura confiscata ad un' organizzazione camorristica locale e definita ''Universita' della legalita''. Tano Grasso ha parlato a giovani provenienti da tutt' Italia che hanno partecipato al campo, ed a rappresentanti di associazioni cattoliche. Tra i presenti la vedova di Giovanni Tonziello, il tabaccaio di Trentola Ducenta, ucciso martedi in un tentativo di rapina mentre insieme al figlio si accingeva a tornare nel negozio dopo essersi approvvigionato di sigarette per circa 15 milioni. ''In una zona come questa, l'agro aversno - ha aggiunto Tano Grasso - dove la risposta degli operatori e' debole - l' omicidio del tabaccaio e' il sintomo di una difficolta' degli operatori economici ad essere sicuri su questo territorio''. Secondo il Commissario per il coordinamento delle iniziative antiracket la tragedia che ha colpito la famiglia Tonziello dimostra che non e' sufficiente la protesta dopo il delitto ma sono importanti le iniziative prima dei fatti di sangue per elevare il livello di sicurezza in un momento, peraltro, in cui vi e' una sensibilita' istituzionale al problema assai forte. Per Tano Grasso il commerciante non deve vivere i propri problemi in solitudine ed isolamento. Occorrre intervenire prima e farsi carico a freddo dei problemi, non farlo dietro i colpi di pistola.(ANSA). W03-DM 05-AGO-01 21:27 126 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE ANZIANI: OLTRE 3 MILIONI QUELLI SOLI IN ITALIA (V: 'ANZIANI: 7 MORTI PER SOLITUDINE...', DELLE 19.13) (ANSA) - ROMA, 6 AGO - L'Italia sempre di piu' un paese dai capelli bianchi. Al primo gennaio 2000 i residenti con 65 anni o piu', censiti dall'Istat, hanno raggiunto infatti quota 10.370.000, pari al 18% di tutti i residenti. E se circa 7 milioni di ultra65enni sono nonni ed il 10% di loro vive con un nipote, potendo cosi' contare sull'aiuto di un parente, gli anziani soli superano i 3 milioni. - IN FAMIGLIA O IN SOLITUDINE: Aumentano le famiglie composte da anziani soli. Nel 1998, viveva infatti con un anziano di 65 anni o piu' il 34,5% delle famiglie, mentre i nuclei di soli anziani ultra65enni rappresentavano il 20,5%. Nel 1994-5, pero', le famiglie con anziani erano piu' numerose (38%) e quelle di soli anziani sfioravano appena il 19%. Nella classe di eta' 60 anni o piu', vivono da soli, secondo i dati forniti dal Gruppo Abele, 576.000 uomini e ben 2.240.000 donne. - GLI OVER 90: la percentuale degli ultranovantenni sul totale della popolazione italiana e' aumentata di quasi sette volte in soli 40 anni, dal 1951 al 1990. Le proiezioni per il 2038 prevedono che tale percentuale salira' del 242% rispetto al 1990. Nel 2030, gli over65enni saranno invece pari al 27% della popolazione e nel 2040 gli over80enni sfioreranno il 10%. - PIU' ANZIANI AL NORD, PRIMATO A LIGURIA: gli italiani che hanno superato i 60 anni sono il 21,5% della popolazione, vale a dire circa 12 milioni di persone. La presenza maggiore si registra al Centro-nord e la regione con la piu' alta concentrazione di over60, 65enni e 80enni e' la Liguria. Sempre in questa regione si ha, inoltre, il livello piu' basso di natalita'. Al contrario, il primato di regione piu' feconda spetta alla Campania. - TERZA ETA' AL FEMMINILE: dei 12 milioni complessivi di anziani, 6 milioni 200.000 sono donne. Il tasso di mortalita' maschile e' infatti piu' alto rispetto a quello femminile. Cosi', la percentuale di donne di eta' superiore a 75 anni e' del 62,3%. In eta' avanzata, le donne si ritrovano a vivere da sole piu' degli uomini. Questi ultimi, infatti, mostrano una maggiore tendenza a risposarsi una volta rimasti vedovi: si tratta del 61,4% degli ultra80enni contro il 14,8% delle donne con piu' di 80 anni. - LE MALATTIE: oggi nel mondo 18 milioni di persone sono affette da demenza senile, di cui 7 milioni nei paesi occidentali. Nel 2025 saranno 34 milioni, di cui il 75% nei paesi in via di sviluppo. Sempre nel 2025 si calcola che 10 milioni di persone saranno affette dal morbo di Alzheimer nei paesi occidentali. La demenza colpisce una persona ogni 20 sopra i 65 anni. I costi di tali patologie sono per il 70% a carico delle famiglie.(ANSA). KNS 06-AGO-01 19:43 127 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE CAMORRA: UNA FIACCOLATA PER RICORDARE DUE VITTIME INNOCENTI SCAMBIATI PER SENTINELLE DEL BOSS, MESSA CON DON LUIGI CIOTTI (ANSA) - NAPOLI, 9 AGO - Prima una messa celebrata da don Luigi Ciotti e dal parroco don Vittorio Zeccone, poi una fiaccolata per le strade del quartiere di Pianura, alla periferia di Napoli, con la partecipazione, tra gli altri, del sindaco Rosa Russo Iervolino. Cosi' l'associazione ''Le voci di Gigi e Paolo'' e Libera ricorderanno domani sera Luigi Sequino e Paolo Castaldi, ammazzati per ''errore'' dalla camorra il 10 agosto dell'anno scorso. I due giovani furono vittima di un terribile scambio di persona nell'ambito della faida sanguinaria che vede contrapposti i clan Lago e Marfella. Sequino e Castaldi furono uccisi dai sicari perche' ritenuti erroneamente guardaspalle del pregiudicato Rosario Marra, genero del boss Pietro Lago. La loro colpa fu quella di essersi fermati in macchina a parlare - come del resto fanno tanti giovani come loro - sotto la casa di Marra per tre giorni consecutivi. Mentre gli altri amici erano via per le vacanze, Luigi e Paolo erano rimasti in citta'. Dopo la quotidiana passeggiata, i due giovani avevano invece scelto di fermarsi sotto casa Marra perche' di fronte all'abitazione di Luigi Sequino. La chiacchierata in auto era il preludio al commiato serale tra i due con Castaldi che avrebbe successivamente proseguito diretto a casa con la sua Lancia Y. I killer si erano decisi a sparare nella convinzione di poter cosi' eliminare gli esponenti del clan avverso. Le indagini della polizia hanno subito centrato l'obiettivo dell'errore di persona, anche se i sicari non stati ancora scoperti. In questa vicenda ha fatto clamore anche l'opposizione per via giudiziaria della famiglia del boss Pietro Lago e di quella di suo genero Rosario Marra di rimuovere la lapide posta in ricordo di Luigi Sequino e Paolo Castaldi, a pochi metri dalla abitazione dei Lago. Gli avvocati avevano cercato di far valere il principio in base al quale non si puo' far uso pubblico di una strada privata quale era la III traversa San Donato. L'amministrazione comunale dell'epoca (sindaco Riccardo Marone, assessore Massimo Paolucci) fece pero' sistemare la lapide con la scritta ''Il 10 agosto hanno fatto cadere due stelle'' con l'inaugurazione in occasione di una fiaccolata organizzata un mese dopo il duplice omicidio. Su iniziativa della Regione Campania, pochi giorni dopo, la III traversa San Donato divenne di proprieta' del Comune di Napoli. ''L'omicidio di due innocenti - spiega Vincenzo Evangelista, cugino di Luigi Sequino e presidente dell'associazione ''Le voci di Gigi e Paolo'' - rappresenta il seme per la costruzione di una citta' migliore dove le regole sono la legalita' e la giustizia. E' passato un anno, probabilmente occorre ancora 128 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE tempo per formare le coscienze ma di certo non bisogna fermarsi mai''. Non ci sono stime preventive sulla partecipazione alla manifestazione di domani. ''Dipendera' - risponde Evangelista dal buon senso e dalla voglia della gente di essere in prima linea per la legalita'. Per una sera si puo' anche rinunciare a una passeggiata per essere protagonisti di una manifestazione in difesa di chi vive per la giustizia e l'onesta'''. Domani sera sara' anche inaugurata l'aiuola dedicata a Gigi e Paolo. Dopo una serie di complicazioni burocratiche, il taglio del nastro con il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino e l'assessore alla Cultura della Regione, Adriana Buffardi. (ANSA). KQM 09-AGO-01 18:30 129 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE CAMORRA:DUPLICE OMICIDIO; DON CIOTTI, OGNI GIORNO 10 VITTIME (V. ''UCCISI FRATELLI A NAPOLI'' DELLE 20,49) (ANSA) - NAPOLI, 10 AGO - ''Ogni giorno in Italia le mafie uccidono dieci persone. Ci sono i morti negli agguati come quelli di questa sera e ci sono le morti indirette, quelle di chi viene ucciso dalla droga gestita dai clan''. Cosi' don Luigi Ciotti, presidente dell'associazione Libera, sul duplice omicidio di Bagnoli. Il sacerdote ha commentato il fatto di sangue mentre partecipava alla fiaccolata in ricordo di Luigi Sequino e Paolo Castaldi, i due giovani uccisi per errore dalla camorra un anno fa. ''Di fronte a questi fatti - ha affermato - bisogna rompere il cerchio di violenza delle organizzazioni criminali che rischia di strangolarci. Occorre una grande assunzione di responsabilita' da parte delle istituzioni, della societa' civile, della Chiesa''. Tutti assieme, ha aggiunto, devono fare la propria parte ''dando segnali concreti, al di la' dei segni come le fiaccolate e le manifestazioni''.(ANSA). KQM 10-AGO-01 22:47 130 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE CAMORRA: FIACCOLATA PER VITTIME INNOCENTI SOTTO CASA DEL BOSS TANTI GIOVANI RICORDANO CON UNA FIACCOLATA GIGI E PAOLO (ANSA) - NAPOLI, 10 AGO - Le tapparelle della casa del presunto boss sono abbassate fino a giu'. Le luci spente, quasi a lutto. Chissa' se da dietro a quelle fessure, nel buio, qualcuno sta spiando volti e lacrime di chi si va a fermare proprio sotto quella casa. E' alla terza Traversa San Donato, nel quartiere di Pianura, alla periferia occidentale della citta' che si chiude la fiaccolata in ricordo di Luigi Sequino e Paolo Castaldi, i due giovani ammazzati esattamente la sera di San Lorenzo di un anno fa. Le loro vite, 21 anni entrambi, stroncate dal fuoco dei sicari. Li avevano scambiate per sentinelle del boss. Si' proprio il boss che abita in quella casa cosi' buia in questa serata, Rosario Marra, genero del capoclan Pietro Lago. Luigi Sequino abitava - e la sua famiglia tuttora vi abita proprio di fronte a quel boss. Ma da lui era lontano, cosi' come il suo amico, anni luce. La sua unica colpa quella di essersi fermato per tre sere consecutive a parlare di vacanze e a sentire musica in un'auto, simile a quella di alcuni camorristi, sotto quella casa. C'e' dolore ma non rassegnazione nel corteo che parte dalla chiesa di Piazza San Giorgio dove un parroco coraggioso, don Vittorio Zeccone, parla di una camorra che sfrutta il disagio dei giovani ed e' pronta ad assoldarli col miraggio di un guadagno facile e notevole. In corteo - oltre al sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino - c'e' don Luigi Ciotti, presidente di Libera, che invita proprio i giovani a non cedere alla rassegnazione. Ed agli adulti manda a dire chiaro chiaro che bisogna aiutare proprio loro, i giovani, e comprenderli anche quando vanno in piazza a manifestare. Non criminalizzateli, dice, e fa un cenno a ''quelli che sfasciano tutto''. Si' proprio alle tute nere, quelle che agiscono cosi' ''perche' nessuno ha saputo dare loro punti di riferimento''. Batte il tasto sui giovani, don Ciotti e ricorda che domani sara' a Bari dai familiari di un ragazzo di 16 anni ucciso in piazza come un killer. Le istituzioni locali questa volta ci sono. Un anno fa la polemica aveva riguardato l'assenza dei rappresentanti del Comune ai funerali. Uno zio di Luigi Sequino non lo dimentica e quando vede gli amministratori lascia la chiesa. Ma il sindaco Iervolino, gli assessori Cardillo, Parente e Porta questa volta ci sono. E con loro anche l'ex sindaco Marone che dovette vincere le resistenze degli avvocati delle famiglie Marra e Lago. Non volevano che fosse installata una lapide sotto la loro casa a ricordo di Sequino e Castaldi. Questa sera la fiaccolata si e' conclusa proprio davanti a quella lapide, un tabernacolo vivente alla memoria delle vittime 131 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE innocenti. Poco prima era stata inaugurata un'aiuola con due ulivi fatta installare dal Comune. Anche quest'operazione, che sembrava cosi' facile, ha incontrato tante resistenze, soprattutto burocratiche. Alla fine pero' si e' riuscita a realizzarla. I genitori dei due giovani ringraziano tutti i presenti anche se Vincenzo Sequino, il papa' di Luigi, ricorda che ''il quartiere vive nella paura, e a un anno di distanza non si e' ancora riusciti ad arrestare i colpevoli di quell'omicidio. I nomi si conoscono ma mancano le prove o i testimoni hanno paura perche' nessuno li tutela''. Per gli organizzatori della fiaccolata - l'associazione ''Le voci di Gigi e Paolo'' e Libera - in piazza ci sono oltre mille persone, tante se si considera che siamo in pieno agosto. Nel corteo c'e' partecipazione ma anche chi non sfila, magari sta seduto al bar o affacciato al balcone, capisce che si tratta di un evento non rituale. E cosi' durante tutta la manifestazione, durata circa due ore, un silenzio irreale avvolge il quartiere di Pianura. Solo tre volte i giovani - in marcia con gigli bianchi e bandiere - rompono quel silenzio. Davanti all'abituale luogo di ritrovo di Luigi e Paolo, di fronte al cimitero di Pianura e infine sotto la casa di Luigi Sequino. Lunghissimi applausi accompagnano il ricordo dei due giovani insieme con il grido, sempre piu' forte, ''Giustizia, giustizia''. A chi non c'e', a chi ha paura, i giovani in piazza il messaggio lo lasciano scritto sullo striscione che apre il corteo. ''L'indifferenza - c'e' scritto - distrugge i germogli ma nutre le radici del male''. (ANSA). KQM 10-AGO-01 23:15 132 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE CAMORRA: GIOVANI UCCISI, 'QUI COMANDA LA CRIMINALITA'' MESSA E FIACCOLATA A NAPOLI PER RICORDARE GIGI E PAOLO (ANSA) - NAPOLI, 10 AGO - ''In questo quartiere la camorra comanda. E' passato un anno dall'omicidio di Luigi e Paolo, vittime innocenti della criminalita', ma non si e' riusciti ad arrestare gli assassini, nonostante si sappia chi siano''. C'e' rabbia ed amarezza nelle parole di Vincenzo Sequino, il padre di Luigi, uno dei due giovani uccisi un anno fa nel quartiere di Pianura, nella periferia di Napoli, perche' scambiati per sentinelle di un boss. Le parole dell'uomo sono state pronunciate questa sera prima dell'inizio della concelebrazione eucristica nella chiesa di Piazza San Giorgio (con il parroco don Vittorio Zeccone e don Luigi Ciotti) e della fiaccolata che attraversera' le strade di Pianura per ricordare Gigi e Paolo. ''In questo anno - ha aggiunto Sequino - ho avvertito una certa demotivazione degli abitanti del quartiere. La gente ha paura di cambiare. Ha paura di tutto. Anche se vorrebbe liberarsi di questa cappa che li avvolge''. Secondo Sequino non ci sono le leggi che tutelino chi vuole ''contrastare la camorra''. ''Siamo inermi - ha sottolineato - di fronte alle forze del male, nonostante loro siano una minoranza mentre le persone per bene rappresentino la gran parte dei cittadini''. E' emblematico - secondo il padre di Luigi Sequino - il fatto che ''a distanza di un anno si sappiano chi siano gli assassini di Luigi e Paolo, chi siano gli esecutori ed i mandanti, ma non vengono arrestati perche', o non ci sono prove adeguate, o i testimoni abbiano paura''. Sequino si e' detto molto amareggiato e ha annunciato che mettera' una taglia di 25 milioni di lire, insieme con la famiglia di Paolo Castaldi per cercare di contribuire a fare chiarezza sulla vicenda. (ANSA). KQM/PIA 10-AGO-01 20:32 133 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE CAMORRA: PARROCO PIANURA, CLAN FANNO BELLO E CATTIVO TEMPO PADRE FRATELLI UCCISI A BAGNOLI, PERCHE' MI HANNO FATTO QUESTO? (ANSA) - NAPOLI, 11 AGO - ''L'agguato di Bagnoli dimostra che l'offensiva lanciata dalla camorra sul nostro territorio e' fortissima. Dispiace ammetterlo ma i clan continuano a fare il bello ed il cattivo tempo''. Don Vittorio Zeccone e' il parroco del quartiere di Pianura, a Napoli, dove ieri sera si e' svolta una fiaccolata di protesta in ricordo delle vittime innocenti dei clan, Luigi Sequino e Paolo Castaldi, uccise 'per errore' un anno fa dalla criminalita'. Proprio durante la fiaccolata organizzata in loro ricordo nelle strade del quartiere ad un anno dall'agguato, e' arrivata la notizia del duplice omicidio di Bagnoli, lontana in linea d'aria non piu' di qualche chilometro. Per Don Zeccone, che gia' nell'omelia della messa celebrata nella chiesa di San Giorgio insieme con don Luigi Ciotti aveva puntato l'indice contro i clan accusati di assoldare i giovani, si tratta di un duro colpo alla speranza di costruire un futuro di legalita'. ''L'ho detto e lo ripeto che - spiega il parroco nonostante questo scenario cosi' preoccupante ci sono segnali positivi molto flebili che vanno pero' sostenuti con decisione''. Il fatto e', aggiunge, che ''le famiglie camorristiche dei nostri quartieri sono diventate molto abili, hanno una grande capacita' di travestimento, sanno come defilarsi al momento opportuno e come invece lanciare segnali di morte agli avversari''. Probabilmente, a fronte della prepotenza camorristica ''tutti quanti non siamo capaci di opporre quella adeguata resistenza che sarebbe necessaria. Nessuno vuole gli eroi solitari, occorre essere insieme tutti l'opposizione decisa ai clan''. Nel quartiere, dopo la morte degli innocenti Sequino e Castaldi, aggiunge don Zeccone, ''qualcosa e' cambiato, ci sono iniziative sociali, della nostra Chiesa ma di certo occorre fare molto, molto di piu' collaborando con le istituzioni''. Il duplice omicidio di Bagnoli sembra legato ad un filo rosso al quartiere Pianura, non solo per la vicinanza geografica ma anche per il nome di un clan, quello dei Lago. La cosca di Pianura e' infatti avversaria del clan D'Ausilio a cui sarebbero stati vicini i due fratelli Nicola e Pietro Angieri, rispettivamente di 47 e 32 anni, uccisi ieri sera. Nello stesso tempo Luigi Sequino e Paolo Castaldi furono ammazzati perche' ritenuti per errore i guardaspalle del boss Rosario Marra, genero del clan Pietro Lago. Sull'agguato di Bagnoli sono in corso le indagini coordinate dalla Dda. Guerra di camorra o racket delle estorsioni sono le due piste battute finora. Secondo il padre dei due fratelli, titolare del garage Michele a poca distanza del luogo dell'agguato in via Di Niso, ad uccidere i figli potrebbe essere 134 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE stata un'amicizia pericolosa, quella col boss di Bagnoli Domenico D'Ausilio anche se ha escluso che i due fossero affiliati al clan. ''I miei figli componenti del clan? Ma quando mai, uno di loro - dice il padre - era handicappato al 100 per cento, sordomuto, e da pochi mesi prendeva la pensione dopo 32 anni. Come poteva far parte lui di una cosca?'' Con il boss D'Ausilio ''c'era una certa amicizia, ma qui tutti mi vogliono bene, non capisco perche' mi hanno fatto questa cosa. Non so nemmeno io cosa possa essere successo''. E il fratello maggiore Nicola, scampato miracolosamente nel novembre dell'anno scorso ad un agguato? ''No - risponde il padre - non faceva parte di nessun clan se no si sarebbe riguardato. Se avesse saputo di essere nel mirino sarebbe fuggito via. Perche' l'abbiano ucciso non me lo so spiegare affatto''. (ANSA). KQM 11-AGO-01 15:41 135 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE G8: AGNOLETTO, HO DATO MANDATO DI QUERELARE 'IL GIORNALE' ATTRIBUISCE SIGLE CHE NON APPARTENGONO AL GSF (ANSA) - ROMA, 11 AGO - Non e' piaciuta a Vittorio Agnoletto la pagina con cui 'Il Giornale' oggi ricostruisce la mappa dei gruppi no global italiani, quelli che il quotidiano definisce ''i 'colonnelli' di Agnoletto e Casarini''. ''Ho dato mandato ai miei legali di querelare 'il Giornale' annuncia il portavoce del Genoa social Forum - per i molteplici articoli falsi e denigratori pubblicati in questi giorni''. In particolare Agnoletto contesta l'articolo apparso oggi ''in cui - sostiene - vengono indicate decine di centri sociali ed altre realta' che in gran parte non appartengono al Genoa social Forum''. ''Cio' - aggiunge - dovrebbe essere cosa ben conosciuta sia perche' le adesioni al Gsf sono pubbliche, sia perche' alcune delle realta' indicate dal quotidiano hanno espresso pubblicamente, anco prima del G8, la loro critica al Gsf''. Agnoletto sottolinea poi come a fronte di una serie di realta' che non appartengono al Gsf ''Il Giornale' ''non cita le maggiori associazioni che animano tale esperienza come Arci, Pax Christi, Fiom, Lavoro e societa'Cgil, Lila, Cnca, Gruppo Abele ecc...''. ''E' evidente, dunque - prosegue - l'intento di diffondere, in un momento particolarmente delicato del dibattito politico e giudiziario, un'immagine falsa, tendenziosa e non corrispondete al vero del sottoscritto, del ruolo pubblico che sta svolgendo e della stessa realta',il Gsf, che rappresenta''. Il portavoce del Gsf conclude annunciando che l'eventuale risarcimento sara' destinato a sostegno di progetti finalizzati a ridurre la trasmissione dell'aids dalle donne ai bambini dell'Africa.''L'accesso ai farmaci per le popolazioni povere del sud del mondo e la lotta all'aids - dichiara Agnoletto - sono infatti uno degli obiettivi centrali del mio impegno nel movimento contro questa globalizzazione''. (ANSA). AU 11-AGO-01 17:24 136 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE FESTAMBIENTE: BENI CONFISCATI A MAFIA, POCHI PER USO SOCIALE (ANSA) - RISPESCIA (GROSSETO), 13 AGO - Sono 7.337 i beni confiscati alla mafia negli ultimi vent'anni, soprattutto in Sicilia (35%), Campania (23%), Puglia e Calabria (12%) ma anche nel Lazio (7,5%) ed in Lombardia (4%), ma di questi sono troppo pochi quelli gia' assegnati per uso sociale. I dati sono stati elaborati da Legambiente, sulle informazioni fornite dal commissario straordinario del governo per la gestione dei beni confiscati alla criminalita' e presentati ieri sera a Festambiente. Sono intervenuti Don Luigi Ciotti, fondatore del gruppo Abele e presidente nazionale di Libera, Margherita Vallefuoco, commissario straordinario del governo per la gestione e donazione dei beni confiscati alle organizzazioni criminali, ed Enrico Fontana, direttore della ''Nuova Ecologia''. Su 3.396 immobili confiscati grazie alla legge 109/96 sono solo 1.108 quelli destinati ad usi sociali e addirittura solo 584 quelli realmente consegnati. Tra questi le palazzine del clan Nuvoletta sequestrate in Toscana, trasformate in alloggi per la comunita' di recupero '' Gruppo Valdinievole'', la villa di Toto' Riina a Corleone diventata sede dell'istituto tecnico per l'agricoltura ed i terreni di Bernardo Provenzano a Castelvetrano, assegnati ad una comunita' di recupero per tossicodipendenti. Il maggior numero di beni confiscati tra immobili, aziende e beni mobili, si e' registrato in provincia di Palermo (1.850 totali), seguita dalla province di Napoli (1.019), Bari (639), Reggio Calabria (528) e Roma (449). Legambiente e Libera hanno anche consegnato simbolicamente le ''maglie nere'' a quelle province meno attive nel consegnare alla societa' civile gli immobili confiscati e gia' destinati: spiccano quella di Roma, con un solo caso di immobile consegnato su 142 confiscati, Catanzaro con uno su 133, Palermo con 136 beni consegnati su 1.150, Napoli con 14 su 352. ''Maglie nere'' anche al Nord con Milano che ha consegnato solo 3 beni su 57 e Torino con 2 su 55. Tra le province ''virtuose'' Pavia, con il 100% dei beni immobili consegnati (8 su 8), Cagliari (95%), Venezia (86,6%), Taranto (76,5%) e Messina (68,7%). Del gran numero di beni sequestrati e poi confiscati alla criminalita' organizzata quindi solo ''una piccolissima parte ha trovato un concreto utilizzo. Non ci devono prendere per il naso - ha don Luigi Ciotti, secondo quanto riferisce un comunicato di Legambiente - la confisca dei beni deve essere reale e concreta''. Margherita Vallefuoco, sempre secondo quanto riferisce il comunicato, ha sottolineato che la gestione di questi beni ''e' stata affidata ad un organismo che fino ad oggi, per carenza di mezzi e strutture, e soprattutto per mancanza di una mentalita' adeguata a gestire questo patrimonio, ha lavorato con i beni confiscati come se si trattasse di qualunque altro bene demaniale, di fatto inficiando lo spirito della Legge 109/96 che prevedeva una rapida assegnazione dei beni e la loro destinazione a scopi di pubblica utilita'''. (ANSA). COM-FZ/SP 13-AGO-01 12:47 137 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE AIDS: DON CIOTTI, IN COMMISSIONE INDEBOLITA VOCE ASSOCIAZIONI ''RAMMARICO'' PER ESCLUSIONE AGNOLETTO (ANSA) - ROMA, 28 AGO - Nella Commissione nazionale Aids si ''e' indebolita la voce e l'esperienza delle associazioni'' che lottano contro la malattia e sostengono le persone sieropositive. E' il commento di don Luigi Ciotti, presidente del Gruppo Abele, alla nuova composizione dell'organismo ministeriale. ''Pur nel massimo rispetto delle prerogative del ministro della salute - afferma don Ciotti - e nella piu' alta considerazione per i membri della Commissione di nuova nomina e per quelli riconfermati, spiace vedere in qualche modo indebolita la voce e l'esperienza decennale delle associazioni di lotta alla malattia e di sostegno alle persone sieropositive; esperienza decisiva sotto il profilo dell'affermazione di diritti e dignita' dei malati ma anche, fondamentale, riguardo il versante della prevenzione''. In particolare - aggiunge don Ciotti - ''rammarica la mancata conferma di Vittorio Agnoletto, proprio per il suo validissimo e decennale impegno sugli aspetti sociali, oltre che strettamente medici. Agnoletto, a lungo presidente della Lega italiana lotta all'Aids, e' autorevole ed apprezzato promotore di molti progetti di prevenzione, anche a livello internazionale. Un' esperienza e un impegno preziosi, al pari di altri - sottolinea ancora - che avremmo voluto vedere utilizzati ancora al meglio, anche nell'ambito della nuova Commissione nazionale. Convinti conclude don Ciotti - come siamo che diritti, dignita' e cura dei malati siano un obiettivo comune, da perseguire col massimo delle forze e delle competenze. Convinti che l'impegno professionale, scientifico, sociale e umano sia risorsa per tutti e in ogni caso. E anche per qualsiasi governo''.(ANSA). MAS 28-AGO-01 18:47 138 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE NUVOLETTA SCRIVE CON DITA NELLA POLVERE 'VOGLIO MORIRE'/ANSA LA MOGLIE TERESA DENUNCIA: ABBANDONATO DA DIO E DAGLI UOMINI (ANSA) - NAPOLI, 28 AGO - ''Quando ci siamo incontrati, a fine luglio, nella sala colloqui del carcere milanese di Opera Aniello Nuvoletta non poteva parlare: mi ha guardato negli occhi e con le dita ha scritto sulla polvere della scrivania 'Voglio morire'''. Per l'avvocato Vittorio Trupiano - autore dell'inserzione a pagamento su La Stampa di oggi per sollevare il caso del detenuto che sta scontando una pena a 17 anni di carcere per associazione a delinquere di stampo camorristico finalizzata al traffico di stupefacenti - le condizioni del 61enne Nuvoletta (sarebbe stato colpito circa due anni e mezzo fa da un ictus cerebrale) sarebbero tali da renderle incompatibili con la detenzione. E la moglie, la signora Teresa, dice di essere pronta a rivolgersi al Papa, al presidente della Repubblica Ciampi ed al ministro della Giustizia, Castelli, per ottenere che il marito sia curato. ''Aniello - grida - e' stato abbandonato da Dio e dagli uomini''. ''Io non chiedo - spiega Trupiano che ha firmato l'inserzione come rappresentante del movimento per la Difesa dei diritti umani - la sospensione dell'esecuzione della pena. Io chiedo che gli siano concessi gli arresti domiciliari consentendogli di sottoporsi a tutte le cure necessarie o, in alternativa, che venga curato in luogo esterno al carcere, come ad esempio il Cardarelli o il Monaldi, o anche all'interno di una struttura carceraria pero' all'avanguardia come Pisa''. Nuvoletta, cugino del defunto capostipite Lorenzo e del boss Angelo recentemente arrestato per associazione a delinquere di stampo camorristico, secondo quanto riferito da Trupiano, dovrebbe uscire di carcere nel maggio del 2004 ma, sollecitando l'applicazione della norma in materia di buona condotta, la sua permanenza ad Opera - dove e' stato trasferito a fine giugno da Secondigliano (Napoli) - potrebbe essere ridotta a 18 mesi. Dopo l'ictus cerebrale, il detenuto di Marano sarebbe stato colpito da una cerebropatia che gli avrebbe tolto anche l'uso della parola. Richiesta di consulenza medico-legale e' stata presentata l' 11 agosto scorso, ma dal magistrato di sorveglianza, secondo Trupiano, non e' arrivata nessuna risposta. ''Aniello Nuvoletta - afferma il legale - si trova in un semplice reparto di infermeria, mentre le sue condizioni sono particolarmente gravi tali da richiedere ricovero in una struttura specializzata. Il mio incontro con lui e' stato allucinante: non parla, vomita bava in continuazione, riesce a stento a tenere la testa eretta come se gli si fosse rotto l'osso del collo, non muove gli arti inferiori. Non capisce 139 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE quasi nulla di quello che gli dico''. Insomma, il rischio e' di andare incontro, nonostante le sollecitazioni di intervento, ''ad una morte annunciata senza che nessuno possa dire 'non sapevamo'''. Trupiano annuncia l'intenzione di ricorrere alla Corte europea per denunciare la ''violazione del diritto alla salute sancito dalla Costituzione italiana'' e chiede l'intervento di uomini di Chiesa come don Ciotti e del mondo politico, ''almeno di quello garantista''. Dalla direzione del carcere milanese di Opera si fa sapere che le condizioni di Nuvoletta non sono da considerarsi allarmanti. Si troverebbe in una ''condizione clinica consolidata'' e comunque non tale da richiedere ''interventi urgenti''. In infermeria, comunque, l'uomo sarebbe curato da alcuni medici specialisti. ''Mio marito - riferisce la signora Teresa Nuvoletta - e' un essere umano, che come tale andrebbe rispettato per la sua dignita'. Sono pronta ad andare a Roma, sono pronta a farmi sentire perche' chiedo che Aniello sia curato in una struttura dove possa essere seguito da logopedisti e terapisti''. Tanti, secondo la consorte del detenuto, ''sanno della sua condizione ma non intervengono: e' uno scandalo far morire cosi' una persona in carcere. Anche di un animale si ha rispetto, perche' - conclude Teresa Nuvoletta - di fronte ad un uomo in queste condizioni non si interviene?''.(ANSA). KQM 28-AGO-01 17:31 140 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE AIDS: GRILLINI (DS), SONO CHOCCATO DA ESCLUSIONE AGNOLETTO IL DEPUTATO PROPORRA' GRUPPO DI LAVORO IN PARLAMENTO (ANSA) - ROMA, 29 AGO - ''Come inventore e fondatore della Lila, sono choccato per l'esclusione di Agnoletto dalla Commissione Aids. Prendo atto che la maggiore associazione nazionale di lotta alla malattia non fa parte di questo organismo''. Cosi' Franco Grillini, presidente onorario di Arcigay e deputato Ds, commenta la decisione del ministro Girolamo Sirchia, annunciando che nelle prossime settimane proporra' l'istituzione di un intergruppo parlamentare che lavori sull'Aids. Grillini, tenendo a precisare che fra i fondatori della Lila nel 1987 compare l'Arcigay, protesta per la composizione decisa dal ministro: ''e' stata inserita solo l'Anlaids e non c'e' alcuna rappresentanza della comunita' omosessuale, categoria che conta il 15% del colpiti dal virus. Sono d'accordo con don Ciotti: la commissione e' carente della voce delle associazioni''. Insomma, si tratta, a suo avviso, ''di una commissione monca''. ''In parlamento - aggiunge Grillini - proporro' la costituzione di un intergruppo parlamentare che lavori sull' Aids, una sorta di Commissione Aids dei parlamentari. E' un' iniziativa che nasce prima di tutto dal fatto che gli strumenti proposti dal governo sono scarsi; che la gravita' del virus Hiv e' sotto gli occhi di tutto il mondo, tant'e' vero che se n'e' occupato il G8; che in Italia la situazione e' pesante. Ci sono 150 mila sieropositivi, mancano campagne di prevenzione adeguate, si continua a fare investimenti inadeguati. E' giusto - conclude Grillini - che il parlamento se ne occupi''. (ANSA). MAS 29-AGO-01 12:38 141 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE G8: INCONTRO GSF A BOLOGNA SU FUTURO MOVIMENTO CASARINI, TRA NOI E I BLACK BLOC DISTANZA ABISSALE (ANSA) - BOLOGNA, 9 SET - I portavoce dei gruppi che compongono il Genoa Social Forum si sono dati appuntamento oggi e domani a Bologna per decidere le strategie del dopo G8, anche in vista dei prossimi vertici Nato e Fao. Nella sede del centro del quartiere San Donato, alla periferia della citta', dalla mattina si e' svolta una assemblea a porte chiuse (un incontro con la stampa e' stato promesso dal portavoce Vittorio Agnoletto per domani nel tardo pomeriggio, a lavori conclusi). Tra gli altri, erano presenti esponenti di Network Diritti Globali, Cobas, Fiom, Reti Noglobal di Napoli, Tute Bianche, Attac, Lilliput, Arci, Rifondazione Giovani Comunisti, Lila, Lega Ambiente, Gruppo Abele, Pax Cristi. All' incontro hanno partecipato anche alcuni avvocati del Gsf. ''Non dobbiamo avere modelli precostituiti. Dobbiamo sapere che questo movimento e' un punto di riferimento per molte persone'', ha detto il leader delle Tute Bianche Luca Casarini parlando con i cronisti. ''Dobbiamo trovare la maniera di essere una struttura leggera e di servizio, quindi nessun gruppo dirigente, perche' questo tradirebbe anche lo spirito dei movimenti, che sono flessibili, anche perche' cosi' possono resistere molto di piu' ai colpi durissimi che ricevono in questi giorni''. Sui rapporti con la sinistra istituzionale, Casarini ha detto di volere vedere come i Ds e il centro-sinistra accoglieranno i risultati della commissione parlamentare. ''Vedremo quale verita' sposeranno'''. E sulla violenza? E' vero che non c'e' differenza tra black bloc e tute bianche?, hanno chiesto i cronisti. ''La distanza tra noi e altre forme e' abissabile, e' chiaro, lo abbiamo sempre detto - ha risposto Casarini - La cosa incredibile e' che la questione black bloc venga usata per non ragionare invece su un altro problema: se abbiamo degli apparati pagati dai cittadini e armati di tutto punto, che possono decidere di torturare della gente dentro delle caserme, di attaccare cortei autorizzati, uccidere qualcuno e massacrare qualcosa come 300-400 persone, mi sembra che questo attenga a una discussione un po' piu' importante. Quello che non e' chiaro - ha ribadito Casarini - e' cosa ci faceva l'on. maresciallo Ascierto nella caserma di San Giuliano in quei giorni, cosa ci faceva Fini li' dentro, e perche' Berlusconi ha addirittura rivendicato il successo di Genova, dicendo che e' andato tutto bene. Questo riguarda 60 milioni di italiani, non le strategie da adottare tra noi''. (ANSA). GAG 09-SET-01 20:22 142 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE PENA MORTE: DON CIOTTI, APPELLO ROSSI DEVE AVERE RISPOSTA IL GRUPPO ABELE LO 'ADOTTA' (ANSA) - ROMA, 10 SET - L'appello di Richard Rossi ''non puo' rimanere senza risposta'' e soprattutto deve avere una conclusione diversa da quella di Rocco Bernabei. E' la posizione di don Luigi Ciotti del Gruppo Abele al caso dell'italo-americano in attesa di essere giustiziato. ''Come Gruppo Abele - aggiunge - ci sentiamo in obbligo morale e politico di 'adottare' Rossi cosi' come i detenuti di tutto il mondo in attesa di esecuzione e a cui viene sottratta giorno per giorno la dignita' e la speranza''. ''Il caso umano e giudiziario di Richard Rossi - osserva don Ciotti - ricorda da vicino quello di Derek Rocco Bernabei, ucciso negli Usa esattamente un anno fa, nonostante la forte e plurale campagna umanitaria internazionale. Lþappello che arriva ora allþEuropa, in particolare allþItalia e dunque a tutti noi, dal pozzo buio di un carcere dellþArizona da parte dellþ italo-americano Rossi non può rimanere senza risposta. E, soprattutto, deve avere una conclusione diversa da quello di Rocco e dei tanti, troppi, 'giustiziati' ma anche torturati o uccisi senza processo ai quattro angoli del mondo''. Don Ciotti sottolinea di essere appena rientrato, insieme ad una delegazione, dalla Turchia, ''dove 2.000 prigionieri politici e i loro familiari stanno conducendo un duro sciopero della fame contro le celle dþisolamento. Solo negli ultimi mesi, da marzo a oggi 32 sono morti e 105 sono in coma nel quasi totale silenzio e disinteresse della comunità internazionale e dellþEuropa. Anche questa e' una faccia della necessita' di globalizzare i diritti e di dare voce, visibilita' e sostegno ai prigionieri di tutto il mondo, specie quando sono oggetto di persecuzione o sono stati condannati alla pena capitale. Richard Rossi - lanciando il suo accorato appello - dice che, oltre la libertà, gli mancano le radici italiane, che vorrebbe riscoprire. Forse tutti noi - continua - dobbiamo riscoprire con maggiore coerenza le radici della comune umanità e lþattualità tremenda della violazione dei diritti umani, che riguardino la pena capitale negli Usa o in Cina, la Cecenia o la Turchia. Oltre due secoli fa, Cesare Beccaria sosteneva che la pena di morte era un atto di guerra di una nazione contro un cittadino. Dobbiamo fare in modo che Rossi non diventi lþennesima vittima di questa guerra insulsa e disumana''. (ANSA). MAS 10-SET-01 19:09 143 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE ATTACCO A USA: DON CIOTTI; VI PREGO, NO ALLA RAPPRESAGLIA APPELLO SACERDOTE A GOVERNI PERCHE'NON FACCIAMO GIOCO TERRORISTI (ANSA) - ROMA, 21 SET - Un accorato appello ai Governi perche' ''inneschino un soprassalto di lucidita' e interrompano la spirale di odio e terrore'' arriva da don Luigi Ciotti. Secondo il responsabile del Gruppo Abele e' necessario ''sottrarsi al copione gia' scritto della rappresaglia, un copione di morte, sicuramente previsto e fortemente voluto dagli occulti registi degli attacchi agli Usa''. ''Non facciamo il loro gioco - invoca il sacerdote - vi prego''.(SEGUE). AU 21-SET-01 13:33 ATTACCO A USA: DON CIOTTI; VI PREGO, NO ALLA RAPPRESAGLIA (2) (ANSA) - ROMA, 21 SET - ''In questo stato di grave tensione e dopo i tragici lutti che hanno colpito la popolazione americana - afferma don Ciotti - occorre far si' che l'emozione non soffochi la ragione, che il dolore non accechi e zittisca la politica, la quale rimane lo strumento principe per governare le relazioni tra Stati, dirimendone e prevenendone i conflitti''. Secondo il sacerdote ''prima che di 'giustizia infinita' occorre forse parlare di fine dell'ingiustizia'' e per ristabilire ''l'equilibrio geopolitico'' per ''neutralizzare la polveriera'' non si possono usare le armi. Don Ciotti ribadisce dunque il suo 'no' alla logica della rappresaglia, alla ''licenza di uccidere''. ''Una logica - dice - che puo' apparire legittimata dalla gravita' inaudita degli avvenimenti, emotivamente condivisibile, ma politicamente assai rischiosa e moralmente e culturalmente inaccettabile''. ''Nella guerra - prosegue - non c'e' mai vero sollievo per le vittime, non c'e' riparazione per i torti subiti, non c'e' promozione di giustizia: c'e' solo la certezza di incrementare la spirale dell'odio''. E per don Ciotti ''non e' neanche con l'aumento delle spese militari, con le finanziarie e l'economia di guerra che si stabilizzano e rendono sicure certe aree geografiche o le nostre stesse citta'''. Cio' che serve, invece ''e' una nuova logica politica, un'alleanza internazionale non solo contro il terrorismo ma per una nuova cultura nel rapporto tra i popoli, le religioni, i Paesi e i loro Governi che non metta sempre al primo posto la logica del profitto e la legge del piu' forte, ma quella della tolleranza e del rispetto reciproco''. ''Questo nostro mondo lacerate e insanguinato - conclude il sacerdote - ha bisogno di riscoprire una nuova umanita', un modo nuovo, radicalmente piu' giusto per affrontare e risolvere i conflitti. Un modo rigorosamente non violento''. ''Anche per questo Nazione unite deve tornare a significare concerto nelle decisioni e coralita' nelle definizione delle priorita'''. (ANSA). AU 21-SET-01 14:13 144 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE ROGATORIE: DON CIOTTI, UN PASSO INDIETRO CONTRO MAFIA SOTTOVALUTAZIONE POLITICA I TAGLI ALLE SCORTE (ANSA) - ROMA, 26 SET - ''Le leggi in discussione in Parlamento sulle rogatorie e il falso in bilancio possono produrre un passo indietro nell'efficacia e adeguatezza del contrasto alla criminalita' mafiosa ed economica''. A sostenerlo e' don Luigi Ciotti, presidente di 'Libera'. Il sacerdote interviene nel dibattito sulle due proposte di legge legandolo allo sventato attentato al procuratore di Reggio Calabria, Salvatore Boemi. ''Le mafie - dice don Ciotti - avevano intenzione di ricominciare la loro sanguinosa guerra contro gli esponenti delle istituzioni piu' attivi e preparati nel contrasto alle organizzazioni criminali''. Riguardo alla vicenda Boemi Ciotti afferma: ''Non puo' sfuggire la gravita' di questo attentato progettato, poiche' significa che le cosche mafiose si sentono di nuovo talmente forti da potersi permettere nuovi 'omicidi eccellenti' e magari nuove stragi dopo anni in cui le inchieste giudiziarie, le attivita' di contrasto, la maggiore attenzione dell'opinione pubblica, la piu' decisa efficacia e coerenza nelle scelte politiche e legislative avevano loro imposto una robusta battuta di arresto e una tattica di 'inabissamento'''. ''C'e' ora il rischio che si stia aprendo una nuova fase e che si stiano determinando nuove strategie offensive di cui l'attentato contro Boemi e' l'esplicito segnale''. E proprio in questo momento ''in controtendenza e in conflitto anche con l'evoluzione dei rapporti internazionali in campo giudiziario e con il faticoso lavoro di omogeneizzazione e collaborazione in campo europeo, arriva la legge sulle rogatorie'' che, secondo il sacerdote oltre a costituire un arretramento nella lotta alla mafia ''puo' determinare un ulteriore e motivato senso di impotenza da parte di magistratura e investigatori''. ''E' di questi giorni, inoltre, la preoccupazione attorno alla possibilita' che le prospettate riduzioni di scorte di protezione a magistrati e ad altre figure a rischio di attentati possano rispondere piu' a logiche di disimpegno o sottovalutazione politica che a misure di effettiva razionalizzazione degli uomini e delle risorse''. ''Il nostro impegno, rispettoso, ma necessario - conclude don Luigi Ciotti - e' dunque quello di sollecitare le forze politiche e le istituzioni a non lasciare, e neppure far sentire, soli i suoi rappresentanti piu' esposti''. (ANSA). AU 26-SET-01 18:25 145 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE AGRICOLTURA: UNIONCOOP REGGIO EMILIA LANCIA 'LIBERATERRE' INIZIATIVE PER CREARE NUOVA OCCUPAZIONE IN SICILIA (ANSA) - REGGIO EMILIA, 27 SET - Terreni agricoli, mezzi di trasporto, fabbricati rurali, impianti di trasformazione e conservazione dei prodotti agricoli per creare nuova occupazione in Sicilia. E' la sintesi del progetto 'Liberaterre', presentato oggi nella sede dell' Unione cooperative di Reggio, da tempo impegnata in un programma di cooperazione Nord-Sud insieme a 'Italia Lavoro' (spa creata alcuni anni fa dal ministero del Lavoro per affrontare il problema della disoccupazione nel Mezzogiorno) e al consorzio di servizi A.S., struttura aderente all' Unione di Reggio e punto di riferimento per la Regione Emilia-Romagna per le attivita' di animazione economica nelle aree svantaggiate. Il progetto 'Liberaterre' si avvale di queste e di altre collaborazioni: quella della Prefettura di Palermo, dei comuni palermitani riuniti nel Consorzio 'Sviluppo e Legalita'', le societa' a capitale pubblico Sviluppo Italia e Sudgest, l' Associazione 'Libera' (presieduta da Don Luigi Ciotti e alla quale fanno capo oltre 700 associazioni impegnate nella lotta alla mafia) e la Legacoop di Modena, collegando non soltanto idealmente il Sud e il Nord del Paese. Il progetto 'Liberaterre' prevede in particolare lo sviluppo di nuove filiere nel settore agro-alimentare, indirizzate verso le produzioni biologiche e di qualita', attraverso l' utilizzo dei beni confiscati dall' autorita' giudiziaria ad esponenti di organizzazioni criminali di tipo mafioso nei comuni di Corleone, Monreale, Piana Albanesi, S. Cipirello e San Giuseppe Jato. (ANSA). YPM-GIO 27-SET-01 14:00 146 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE CAMORRA: VILLA DEI CLAN DIVENTA CASERMA DELLA FINANZA A SCAFATI, NEL QUARTIER GENERALE DELLA COSCA DEL BOSS GALASSO (ANSA) - SCAFATI (SALERNO), 1 OTT - Da quartier generale del clan camorristico Galasso a tempio della legalita'. Questa mattina, alla presenza di autorita' civili, militari e religiose della provincia di Salerno, e' stata inaugurata a Scafati la nuova sede della locale compagnia della guardia di finanza. La struttura, fino agli inizi degli anni '90 era la villa bunker del boss Pasquale Galasso. Poi, venne confiscata nel 1995 con provvedimento definitivo della corte d'appello di Napoli. Due anni dopo le fiamme gialle acquisirono l'intero complesso dando inizio alle opere di ristrutturazione, costate fino ad oggi quasi sei miliardi di lire e curate dal provveditorato alle opere pubbliche. ''Per noi e' un motivo di grande orgoglio avere qui la sede della compagnia di Scafati - ha dichiarato il comandante provinciale di Salerno della Guardia di Finanza, il colonnello Luciano Inguagiato - la struttura del resto si trova in una zona particolarmente a rischio del territorio salernitano''. Nel complesso, collocato su una superficie di circa 30.000 metri quadrati, sorgono un capannone industriale di quasi tremila metri quadrati ed altre tre palazzine adibite ad uffici ed alloggi per il personale. La struttura si completa poi con una piscina, un campo di calcio, uno da tennis ed un'area ricreativa. La nuova caserma e' stata intitolata al finanziere Vito Bianco, nativo di Scafati, insignito della medaglia d'argento al valor militare. Il finanziere Bianco nel secondo conflitto mondiale in terra slava immolo' la propria vita al servizio della Patria. A benedire la lapide che ricorda il valoroso finanziere l'arcivescovo di Nola, monsignor Beniamino de Palma. Presenti a Scafati anche don Luigi Ciotti, presidente nazionale dell'associazione per la legalita' Libera, ed il presidente regionale dello stesso organismo, don Tonino Palmese, che ha auspicato che ''gli spazi esterni alla struttura possano essere destinati alla libera attivita' dei cittadini e dei giovani del luogo''. (ANSA). YW1-KQM 01-OTT-01 17:53 147 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MAFIA: AZIENDE BIOLOGICHE NEI TERRENI CONFISCATI AI BOSS L' INIZIATIVA CREERA' 60 POSTI DI LAVORO NEI FEUDI DI RIINA (ANSA) - PALERMO, 1 OTT - Aziende per la coltivazione di prodotti biologici e agri-turistiche verranno realizzate nei terreni confiscati ai boss mafiosi, nel triangolo Corleone-San Giuseppe Jato-Monreale. Le aziende, che favoriranno la creazione di circa 60 posti di lavoro, nasceranno nei feudi confiscati, tra gli altri, anche al capo di Cosa Nostra Toto' Riina. L' iniziativa e' stata resa possibile da una convenzione stipulata oggi nella Prefettura di Palermo. Il protocollo d' intesa e' stato siglato dal Ministero dell' Interno, rappresentato dal Prefetto di Palermo Renato Profili e dal Direttore del ''Programma Operativo Sicurezza per lo Sviluppo del Mezzogiorno d' Italia'' Michele Capomacchia, e dal Consorzio ''Sviluppo e Legalita'''. Del consorzio fanno parte i Comuni di Corleone, San Cipirello, Monreale, Piana degli Albanesi e San Giuseppe Jato. Alla cerimonia per la firma della convenzione erano presenti, tra gli altri, il sindaco di Corleone Giuseppe Cipriani che e' anche Presidente del Consorzio, e il direttore Lucio Guarino. L' iniziativa prevede uno stanziamento complessivo di circa sei miliardi e mezzo: fondi comunitari per un importo pari a 2.169.118 euro pari a circa quattro miliardi e 400 milioni, oltre a due miliardi messi a disposizione dalla Regione siciliana. L' iniziativa favorira' la nascita di cooperative sociali in grado di sviluppare un piano di impresa per il recupero e l' utilizzo dei beni confiscati alla mafia. Verranno infatti realizzate iniziative agro-turistiche, impianti sportivi, e interventi di formazione professionale rivolti ai giovani coinvolti nell' iniziativa. Le aziende coltiveranno prodotti biologici; i settori interessati sono quelli della vitivinicoltura, cerealicoltura, serricoltura, oltre a un caseificio e a un punto vendita degli stessi prodotti. ''La lotta alla mafia - ha sottolineato il prefetto Renato Profili - si fa anche con lo sviluppo e con l' occupazione. Questo progetto lancia un grande messaggio: centinaia di terreni confiscati a Cosa Nostra non possono restare congelati ma vanno restituiti ai cittadini''. Il sindaco di Corleone Giuseppe Cipriani ha spiegato che nei 60 ettari confiscati a Toto' Riina e intestati al cognato e negli altri terreni sottratti alle cosche verranno coltivati prodotti con il marchio ''Libera'', l' associazione antimafia presieduta da Don Luigi Ciotti e Rita Borsellino. (ANSA). NU 01-OTT-01 18:27 148 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE ATTACCO A USA: DON CIOTTI, NON FARSI ACCECARE DAL DOLORE (ANSA) - SASSONE (RM), 5 OTT - ''La politica deve tener conto del dolore sprigionatosi dalle due torri abbattute a New York, ma non puo' farsi accecare da esso e perdere di vista l'obiettivo di costruire relazioni internazionali dialogate''. Lo ha detto, oggi, al Congresso nazionale del Movimento apostolico ciechi (MAC), don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele. Il sacerdote ha elencato tre ''fedelta''' da ''temere'' nello scenario attuale. Quella a Dio ''che puo' sfociare nel fanatismo'', quella verso gli altri ''anticamera di una solidarieta' vuota'' e la fedelta' verso se stessi, premessa del ''narcisismo''. Di fronte a modelli culturali che privilegiano corpi efficienti e sportivi, don Ciotti ha invocato l'attenzione all'uomo ''che arranca'' come una strada ''verso Dio''. Nel corso del convegno il MAC, che conta 3.000 associati in Italia (dei quali un 55% donne e un 45% uomini) ha ribadito il suo sostegno al progetto ''Gondar''. in Etiopia, che punta sulla prevenzione della cecita'. A tal fine, il MAC ha raccolto 400 milioni di lire, ai quali si sono aggiunti 600 milioni fatti pervenire dalla Conferenza episcopale italiana. (ANSA). XDI/DMR 05-OTT-01 16:55 149 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE CRIMINALITA': SERIAL KILLER GENOVESE ACCUSATO 10 OMICIDI (ANSA) - TORINO, 11 OTT - Avrebbe compiuto dieci omicidi Maurizio Minghella, 43 anni, il serial killer genovese gia' condannato all' ergastolo, arrestato lo scorso 7 marzo a Torino, dove era in regime di semiliberta', con l'accusa di violenza e rapina ai danni di una prostituta albanese. Per due omicidi l'uomo ha ricevuto una misura cautelare, per gli altri otto e' stato solo indagato. A Minghella, hanno precisato oggi il pm Roberto Sparagna e la squadra mobile di Torino, e' stata inoltre notificata un'ordinanza di custodia cautelare per violenza e rapina ai danni di altre 11 prostitute, quasi tutte extracomunitarie. Il sospetto, confermato in alcuni casi, e' che le ragazze si siano salvate miracolosamente dalla furia omicida dell'uomo. Il serial killer genovese, condannato all'ergastolo nell'81 per quattro omicidi avvenuti nel '78 nel capoluogo ligure, viveva a Torino dal '95, ma soltanto dopo l'omicidio di una romena, a Collegno (Torino) nel febbraio scorso, la polizia, analizzando tutti i delitti di prostitute avvenuti nel torinese dal dicembre del '95, e' risalita a Maurizio Minghella. In particolare, grazie al liquido seminale contenuto in un preservativo ritrovato sulla coscia della vittima, l'uomo ha ricevuto la misura cautelare per l'omicidio di H'Didou Fatima, una marocchina strangolata a Caselette nel maggio del '97. Il secondo delitto per cui e' stato emesso un provvedimento cautelare e' invece quello della romena Tina Motoc, 21 anni, madre di una bambina di due anni, uccisa il 9 febbraio di quest'anno in un canale lungo la tangenziale torinese e ritrovata solo dopo otto giorni. A incastrare il serial killer sono il telefono cellulare della ragazza, usato da Minghella e dai suoi familiari dal 9 febbraio al giorno in cui e' stato arrestato, e un paio di scarponi sui quali e' stato trovato lo stesso terriccio del luogo dove e' stato trovato il cadavere. Inoltre, attraverso un altro cellulare di proprieta' dell'uomo, la polizia ha avuto la certezza che l'ergastolano il 9 febbraio era nella zona in cui e' stato trovato il cadavere. Fino al momento dell'arresto, Minghella era in regime di semiliberta'. Usciva alle 17 dal carcere della Vallette per andare a lavorare come falegname in una cooperativa del Gruppo Abele e alle 22 doveva ritornare nell'istituto di pena, tranne nei giorni festivi e prefestivi quando era in liberta' dalle 7 alle 22. Proprio gli orari in cui sono avvenuti gli omicidi e le rapine, tutti dopo le 17, e il loro ''modus operandi'' (l'aggressore picchiava violentemente le donne, le violentava e poi le rapinava) hanno permesso agli investigatori di collegare gli episodi all' ergastolano genovese, che utilizzava sempre un motorino poi sequestrato dalla polizia e riconosciuto dalle 150 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE donne rapinate. Piu' volte interrogato dagli inquirenti, Maurizio Minghella si e' sempre avvalso della facolta' di non rispondere. Nei suoi confronti il pm Sparagna ha chiesto una perizia psichiatrica per conoscere se al momento degli omicidi e le rapine avesse la capacita' di intendere e di volere: i risultati si conosceranno all'inizio del prossimo mese. Resta il fatto che l'uomo, a detta di coloro che lavoravano con lui nella cooperativa e degli operatori del carcere, si e' sempre comportato correttamente, senza lasciare adito a nulla. Un particolare, quest'ultimo, che puo' spiegare cosa e' successo il 9 febbraio quando, una volta giunto nella cooperativa, Minghella ha detto nel pomeriggio di sentirsi male e gli e' stato concesso di tornare in carcere. L'uomo invece non lo ha fatto e, secondo la polizia, e' andato a uccidere, Tina Motoc. (ANSA). DAM 11-OTT-01 19:18 151 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE PERUGIA-ASSISI: DON CIOTTI, PER DARE VALORE A COSTITUZIONE QUANDO AFFERMA, L'ITALIA RIPUDIA LA GUERRA (ANSA) - ROMA, 12 OTT - Il gruppo Abele partecipera' domenica alla Marcia della pace e il perche' lo spiega don Luigi Ciotti, che sara' anche lui presente. ''E' necessario ridare verita' alle parole - spiega il sacerdote - pace e' il contrario di guerra. Volere e costruire pace comporta necessariamente dire no alla guerra. A ogni guerra: quella disumana del terrore e quella 'umanitaria' dei missili, quella indiscriminata e quella 'chirurgica' ''. Ci saremo, aggiunge don Ciotti, ''per ridare valore alla Costituzione italiana quando, all'articolo 11, dichiara: 'l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali'''. ''Quando la parola passa alle armi - dice ancora il sacerdote - non si realizza la continuazione della politica con altri mezzi, bensi' si zittisce, si svilisce e si annulla la politica. La forza della ragione e' sempre alternativa alle ragioni della forza''. ''Parteciperemo - afferma ancora don Ciotti - per testimoniare solidarieta' a tutte le vittime, perche' la morte di ogni uomo, donna e bambino ci impoverisce tutti e ci sgomenta sempre. Perche' la vita di ciascuno ha valore in se' e non puo' mai essere sacrificata all'odio e al fanatismo, alle logiche di potenza, agli egoismi economici''. ''Saremo alla marcia per chiedere cibo, acqua e lavoro per tutti - conclude - perche' la giustizia sociale, l'equita' nella distribuzione dei beni e delle ricchezze, sono fondamento e garanzia della pace. Perche' alla fame e sete di giustizia di larga parte dell'umanita' occorre rispondere, con politiche nuove e parole coerenti''. (ANSA). AU 12-OTT-01 14:36 152 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE ATTACCO A KABUL:DON CIOTTI,CONTRO TERRORISMO NESSUNO SCONTO TERRORISMO NON DEVE COPRIRE LE INGIUSTIZIE NEL MONDO (ANSA) - VENEZIA, 15 OTT - ''Contro terrorismo e violenza non ci deve essere nessuno sconto, ma non bisogna che esso diventi il 'tappeto' sotto cui nascondere omissioni, colpe e coperture di illegalita' che avvengono nel mondo''. Lo ha sottolineato oggi a Venezia don Luigi Ciotti, presidente dell'associazione antimafia ''Libera'', aprendo un convegno sulle prospettive della legge sulla confisca dei beni ai mafiosi. ''Lo diceva - ha aggiunto - gia' Giovanni Falcone nel 1983, proprio a Venezia, che e' difficile andare a scovare dove finisce il 'denaro nero' della criminalita' e del terrorismo. Quel flusso di denaro e' sovrapponibile con quello della droga e del traffico di armi. Contro tutto questo occorre la trasparenza del sistema finanziario a livello internazionale. E inquieta che l'Italia abbia preso provvedimenti in una direzione contraria, come quella sulle rogatorie e sul falso in bilancio: non si puo' costruire la giustizia senza verita'''. Ciotti ha sottolineato che ''non scopriamo solo oggi i paradisi fiscali utilizzati per il riciclaggio del denaro sporco, che sono coperti dagli stessi Paesi che promettono interventi contro il terrorismo''. A questo proposito, Ciotti ha avanzato l'idea che ''le risorse del terrorismo, bloccate nella scia di un meccanismo come la confisca dei beni, vengano affidate ad un'agenzia dell'Onu e ad una rete di organizzazione non governative, per progetti contro le ingiustizie sociali''. (ANSA). XBO/PAS 15-OTT-01 11:31 153 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MAFIA: CONFISCHE, PASSARE DAL ''BENE'' AL ''MEGLIO'' CONVEGNO DI LIBERA, ANCORA MENTALITA' BUROCRATICA SU RIUTILIZZO (ANSA) - VENEZIA, 15 OTT - Dove c' era la villa del cassiere della Banda della Magliana, a Roma, ci sara' una ''casa del jazz'', dove c' era la casa di Toto' Riina oggi sorge un Istituto agrario, ma i meccanismi della riutilizzazione dei beni confiscati alle mafie devono scontare un apparato burocratico non ancora adeguato all' importanza di restituire alla societa' il maltolto. Il dato emerge dal convegno organizzato oggi a Venezia dall' associazione ''Libera'', cui hanno preso parte, fra gli altri, don Luigi Ciotti, Giancarlo Caselli e la commissaria del Governo per la gestione dei beni confiscati, Margherita Vallefuoco, per fare il punto sulla legge 109 del 1996, con cui si e' regolato il riutilizzo dei beni sottratti alle organizzazioni criminali. Proprio da quest' ultima e' giunto il richiamo a episodi negativi nell' applicazione della legge 109, come quella dell' annullamento della confisca della villa del boss Nuvoletta a Salerno, per quella che Vallefuoco ha definito ''una disattenzione burocratica'' da parte del Demanio. ''Nella gestione della legge 109 - ha proseguito - e' ormai necessario costituire un ufficio che si occupi in via definitiva delle confische alla criminalita', e che agisca con 'mentalita' giudiziaria', cioe' abbia la rapidita' di prendere delle decisioni su un tema che e' importante per la vita civile''. A questo scopo, Vallefuoco ha ricordato la creazione di una commissione di magistrati incaricati di rendere piu' efficace la legge, in un confronto che verra' allargato alle rappresentanze della societa' civile. Caselli ha ricordato che ''la lotta alla mafia si fa con le manette, ma anche sul versante sociale, perche' la mafia e' ricchezza rapinata alle aree in cui la mafia imperversa, ed e' denaro che entra solo nelle tasche dei boss e dei loro affiliati''. ''Nella legge - ha aggiunto il magistrato - ci sono vischiosita' e ritardi, dove a molti sequestri non fa seguito un ugual numero di confische. Bisogna anche distinguere il piano dei beni immobiliari e quello finanziario, che ha ramificazioni internazionali, e su cui i ritardi sono notevoli. Si spera che la stretta internazionale dei controlli su questo versante, dopo l' 11 settembre, abbia ricadute anche sulla lotta alla mafia''. Don Ciotti ha sottolineato che ''i beni assegnati alla societa' civile sono non piu' del 10 per cento di quelli confiscati, e su di essi manca una banca dati aggiornata''. Il sacerdote ha inoltre espresso contrarieta' all' ipotesi che i beni confiscati vengano venduti ''perche' la storia passata e le indagini dimostrano che la mafia ne torna in possesso attraverso prestanome''. ''Occorre invece tutelare - ha concluso - chi gestisce questi beni, aprire una collaborazione tra il Nord e il Sud, altrimenti si creano le condizioni per impedire di raggiungere lo scopo di questa legge''. (ANSA). XBO 15-OTT-01 15:51 154 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE SINISTRA GIOVANILE A CONGRESSO DAL 19 AL 21 OTTOBRE A CHIUSI (ANSA) - ROMA, 17 OTT - ''Un altro mondo, un'altra Italia, un'altra vita, una Sinistra giovanile nuova'' e' il titolo del 20/mo Congresso nazionale della Sinistra Giovanile che si aprira' venerdi' 19, per chiudersi domenica 21, a Chiusi (Siena), presso l'Hotel Patriarca. Per tre giorni oltre 500 ragazze e ragazzi, provenienti da tutta Italia, discuteranno della nuova crisi internazionale e si interrogheranno sulle strade per la ricerca della pace, immagineranno un nuovo futuro ed un nuovo ruolo per la Sinistra dentro i nuovi protagonismi giovanili che stanno emergendo con forza in questi ultimi mesi, costruiranno idee e mobilitazioni per opporsi al governo di centrodestra ed interloquiranno con i Democratici di Sinistra per definire un 'nuovo patto' fra la Sinistra giovanile ed il partito. Durante i lavori del congresso interverranno, tra gli altri, i capigruppo di Camera, Senato e Parlamento Europeo dei DS, Violante, Angius e Napoletano, i candidati alla segreteria del partito, Fassino, Berlinguer e Morando, il coordinatore del Comitato dei Reggenti, Folena, il segretario della CGIL, Sergio Cofferati, il leader dell'Ulivo, Francesco Rutelli, ed il Presidente dei DS, Massimo D'Alema. Con i giovani di sinistra ci saranno, inoltre, il Presidente dell'Arci Tom Benetollo, il coordinatore della Tavola per la Pace, Flavio Lotti, Giuliano Giuliani, Don Luigi Ciotti e i rappresentanti di numerose organizzazioni giovanili e studentesche del Paese. E' prevista inoltre una serata evento per festeggiare i dieci anni di attivita' della Sinistra giovanile con la partecipazione di Paolo Hendel. Ad aprire i lavori, il 19 ottobre, sara' la relazione di Vinicio Peluffo, presidente nazionale della Sinistra Giovanile. Durante il dibattito interverranno Morando, Sergio e Luigi Berlinguer e Cofferati. Il giorno dopo interverranno, in mattinata, Massimo D'Alema e Pasqualina Napoletano e, nel pomeriggio, Francesco Rutelli e Luciano Violante. Il 21 ottobre tocchera' invece ad Angius e Fassino (la mattina) e a Pietro Folena (il pomeriggio). Nel pomeriggio, inoltre, le conclusioni di Peluffo e le votazioni. (ANSA). COM-PH 17-OTT-01 16:29 155 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE ANTIRACKET: SIT-IN DOMANI AL VIMINALE CONTRO RIMOZIONE GRASSO IN PIAZZA MARIA FALCONE, PINA GRASSI E RITA BORSELLINO (ANSA) - ROMA, 22 OTT - Maria Falcone, Pina Grassi, Rita Borsellino, don Ciotti e poi ancora semplici cittadini, vittime dell'usura, manifesteranno domani davanti al Viminale per protestare contro ''la rimozione di fatto di Tano Grasso dalla carica di commissario straordinario antiracket e antiusura decisa dal Governo'' e chiedere chiarimenti al ministro dell'Interno. Al sit-in, indetto da Sos Impresa, Libera e Fai, parteciperanno anche i rappresentanti di diverse associazioni, come quella antiracket di Capo d'Orlando, l'associazione vittime dell'usura e molte delle persone costrette a vivere sotto scorta per aver avuto il coraggio di denunciare i propri aggressori. ''Arriveranno da ogni parte d'Italia -ha detto il presidente di Sos Impresa Lino Busa'- ed in particolare dalla Sicilia, per denunciare l'assurdita' e la gravita' di sostituire chi, come Tano Grasso, e' stato il principale artefice dell'aumento di denunce in Italia da parte di taglieggiati ed usurati. Persone come Maria Falcone, Rita Borsellino e Pina Grassi che hanno visto cadere i propri cari sotto i colpi della criminalita' contro la quale avevano scelto di battersi, non possono accettare di veder cadere, sotto i colpi della politica, ad opera dello stesso Governo, chi si e' esposto per ridare ai cittadini fiducia nello Stato''. Busa' aggiunge che, nel caso di Tano Grasso si e' parlato di ''avvicendamento'', ma, precisa, ''e' difficilmente credibile che un'operazione di questo tipo venga realizzata a 22 mesi dalla scadenza naturale del mandato affidato a Tano Grasso''. Attualmente dunque, prosegue Busa' ''abbiamo due commissari, uno ordinario e uno straordinario, antiracket e antiusura: ma piu' che l'ilarita' per il pasticcio commesso, resta la preoccupazione per una decisione inspiegabile''. ''Abbiamo gia' chiesto un incontro al ministro dell'Interno ha detto il vicepresidente della Fai Giuseppe Scandurra - per chiedere il perche' di un provvedimento che giudichiamo grave e illegittimo. Riteniamo che quest'atto possa scoraggiare tutto il movimento antiracket''.(ANSA). (ANSA) - ROMA, 22 OTT - Alla manifestazione di domani hanno annunciato la loro partecipazione anche il centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato e l'Associazione commercianti imprenditori Orlandini (Acio). ''Il commissariato per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura -spiega il presidente del centro Impastato Umberto Santino che sara' domani a Roma- e' stato uno dei pochi punti di riferimento per un serio impegno antimafia a livello istituzionale. Evidentemente per il governo Berlusconi e la sua maggioranza e' solo una delle tante poltrone di sottogoverno da redistribuire con la logica privatistica dello spoil system che sta portando il nostro paese al rango di repubblica patrimoniale''. 156 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE Si augura invece che la presenza dei manifestanti faccia capire al Governo il ''grave errore'' commesso e che Tano Grasso ritorni al suo posto, il presidente dell'Acio Sarino Domiano. ''C'e' preoccupazione e sconcerto tra noi che ci siamo esposti -dice Damiano che fu tra i primi imprenditori a denunciare il racket- e che viviamo quotidianamente i rischi che ne conseguono, perche' la rimozione di Grasso e' un segnale grave, che suona come una resa dello Stato''. (ANSA). TAM 22-OTT-01 19:55 ANTIRACKET: DON CIOTTI, SEGNALE INQUIETANTE 'I CORROTTI E I MAFIOSI SI FREGANO LE MANI' (ANSA) - ROMA, 23 OTT - C'e' ''un segnale inquietante nel paese'' che fa pensare che ''vincono ancora i furbi e i potenti e l'illegalita' paga''. Don Luigi Ciotti e' intervenuto cosi' oggi all' assemblea nazionale antiracket e antiusura riunita per protestare contro la rimozione di Tano Grasso dal ruolo di commissario straordinario. ''Non dobbiamo pero' scoraggiarci - ha proseguito don Ciotti - dobbiamno tirare fuori le unghie e chiedere alla politica di essere una politica di contenuti e strasparenza''. Ed ha aggiunto: ''Chi si sta fregando le mani in questi giorni sono proprio loro: i corrotti ed i mafiosi''. Don Ciotti ha quindi ribadito la sua stima nei confronti di Tano Grasso ''per quello che ha significato e significa nella storia del nostro paese''. Ed ha concluso commentando: ''Non puo' essere spazzato come lo si voleva spazzare: con un colpo di spugna''.(ANSA). TAM/CIP 23-OTT-01 16:58 157 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MAFIA: VINO ''LIBERA'' DA VIGNETI CONFISCATI A BOSS MONREALE (ANSA) - MONREALE (PALERMO), 27 OTT - Dai vigneti confiscati a un boss mafioso una cooperativa giovanile produrra' un vino che sara' poi commercializzato dall' associazione Libera e dal Comune di Monreale. Un' iniziativa che testimonia come i beni confiscati alla mafia possono creare lavoro e sviluppo economico. Il fondo, confiscato nel 1994 al boss mafioso Agrigento ed assegnato al Comune di Monreale, e' stato concesso in uso dal sindaco, Salvino Caputo, alla Cooperativa Giovanile di agricoltori ''Tempio di monte Jato'' per essere destinato a finalita' agrituristiche ed agricole. I soci hanno ottenuto un finanziamento di 40 milioni circa dalla Societa' Monreale srl all' interno del programma comunitario Leader II. La Prefettura di Palermo, utilizzando le somme previste dal fondo nazionale che raccoglie i beni mobili confiscati alla mafia, ha concesso alla cooperativa circa 400 milioni per favorire la realizzazione di un agriturismo e per sostenere i giovani nell' avvio della nuova attivita' imprenditoriale. La restante parte del terreno e' stata coltivata a vigneto e la vendemmia, ultimata la scorsa settimana, ha consentito la produzione di notevoli quantita' di mosto. Il 17 novembre prossimo, in occasione della manifestazione inaugurale della Rassegna di musica sacra di Monreale, saranno presentate le prime 100 bottiglie che saranno distribuite gratuitamente ai visitatori, in uno stand che conterra' le illustrazioni sulla attivita' dei giovani. Altre 50 bottiglie verranno inviate all' associazione di Don Ciotti. (ANSA). COM-NU/GIU 27-OTT-01 16:31 158 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE ANTIRACKET: DOMANI CONFERENZA STAMPA TANO GRASSO (ANSA) - ROMA, 30 OTT - Tano Grasso incontrera' domani la stampa per illustrare i motivi che lo hanno spinto a presentare al ministro degli Interni, Claudio Scajola, le dimissioni dalla carica di Commissario nazionale Antiracket e Antisura. La conferenza stampa si terra' alle 11,30 presso l' Auditorium della Confesercenti, in via Nazionale 60, e saranno presenti anche don Luigi Ciotti, presidente di 'Libera', Lino Busa', presidente di Sos-Impresa, e Salvatore Giuffrida, presidente della Fai, Federazione Associazioni Antiracket.(ANSA). COM-CAV 30-OTT-01 17:06 159 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE ANTIRACKET: PRESIDENTE FEDERAZIONE, SIAMO PREOCCUPATI V. ''ANTIRACKET: TANO GRASSO...'' DELLE 13:04 CIRCA (ANSA) - PALERMO, 30 OTT - ''Siamo profondamente amareggiati e preoccupati per l' esito di questa vicenda''. Lo dice Salvatore Giuffrida, presidente della federazione antiracket italiana, commentando le dimissioni di Tano Grasso da commissario per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura. ''E' di tutta evidenza - afferma Giuffrida - che la ragion di Stato ha prevalso sulle ragioni di migliaia di imprenditori coraggiosi che sono costretti a vivere drammaticamente, a rischio della propria incolumita', la scelta, ancora poco diffusa, di aver denunciato''. Secondo la Fai si profila ''il venire meno del rapporto di fiducia fra le istituzioni e una parte della societa' decisa a rischiare in proprio pur di affermare alcuni diritti fondamentali e irrinunciabili''. ''Le valutazioni di dissenso su questo episodio gravissimo - aggiunge - e la necessita' di una civile reazione saranno espresse nel corso di una conferenza stampa che si svolgera' domani alle 11 nella sede della Confesercenti, in via Nazionale a Roma''. Alla conferenza stampa parteciperanno, oltre a Tano Grasso e al presidente della Fai, Lino Busa', presidente di SOS Impresa e Don Luigi Ciotti, Presidente di Libera. Anche Giuseppe Scandurra, vice presidente Fai, e il coordinamento delle associazioni antiracket della provincia di Messina, reagiscono alle dimissioni di Grasso affermando che ''e' stato costretto da un atto di prepotenza e affarismo politico a interrompere la sua attivita' contro il racket e l' usura, e che questa azione ha fatto vincere il condizionamento mafioso, andando contro il coraggio e la liberta' d' impresa''.(ANSA). RED-FK 30-OTT-01 16:42 160 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE ANTIRACKET:GRASSO, APERTA FERITA GRAVE CITTADINI ISTITUZIONI NESSUNO HA MAI CONTESTATO MIO LAVORO E MIA IMPARZIALITA' (ANSA) - ROMA, 31 OTT - il Governo ha aperto una ''ferita grave'' nel rapporto cittadini-istituzioni nominando un nuovo commissario straordinario antiracket . Si e' trattato di una ''decisione improvvisa'' anche perche' ''nessuno ha mai contestato il mio lavoro e la mia imparzialita'''. Lo ha detto Tano Grasso in una conferenza stampa. Grasso, che ha definito un ''delitto da parte del governo aver politicizzato'' l'esperienza dell'antiracket, ha comunque assicurato che tornera' a lavorare nell'associazionismo proprio per ''fare in modo che questa ferita si rimargini''. E durante l'incontro con i giornalisti - a cui hanno partecipato anche il presidente di Libera don Luigi Ciotti e quello di Sos Impresa Lino Busa' - il presidente della Federazione associazioni antiracket italiane, Salvatore Giuffrida ha annunciato che mettera' ''a disposizione la sua carica perche' Grasso torni ad essere una risorsa per tutta la societa' italiana''.(SEGUE). FH 31-OTT-01 13:48 ANTIRACKET:GRASSO, APERTA FERITA GRAVE CITTADINI ISTITUZIONI(2) (ANSA) - ROMA, 31 OTT - Grasso ha ribadito il suo giudizio sulla vicenda, che ieri lo ha spinto a presentare le dimissioni dall'incarico di commissario per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, rilanciando le sue critiche aperte al governo e soprattutto al ministro dell'Interno. E ha rivendicato i risultati raggiunti, a cominciare ''dall' incremento del 22 per cento delle denunce per usura registrato nel primo semestre del 2001 per la prima volta dopo sette anni''. La decisione ''improvvisa'' di Scajola di nominare il prefetto Rino Monaco commissario straordinario - dopo che invece a luglio aveva chiesto a Berlusconi di attribuire questo ruolo per due anni proprio a Grasso, esprimendo tra l'altro ''apprezzamento'' per il lavoro svolto da questi - e' stata una ''grave scorrettezza istituzionale. Ci si e' resi conto che era impossibile la mia rimozione -ha detto Grasso- visto che il mio incarico scadeva nell'agosto del 2003, e allora si e' ricorsi al sotterfugio di nominare un commissario straordinario. Con l'effetto oggettivo di delegittimare il sottoscritto''. Pesanti le conseguenze: in questo campo si ha a che fare con ''la vita di essersi umani. E se vuoi essere loro di aiuto non puoi essere debole, altrimenti rendi tali anche loro''. Ma a spingere Grasso alle dimissioni e' stato anche il suo ''senso della legalita''': ''sulla legge e' stata compiuta una violenza'' e le ''leggi in questo Paese sono obbligati tutti a 161 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE rispettarle, governo compreso''. Nemmeno lo spoil-system puo' giustificare l'iniziativa di Scajola: ''nessuno puo' dire che la mia attivita' e' stata svolta all'insegna della parzialita' politica e che il movimento antiracket sia stato caratterizzato politicamente. Non c'e' stata mai nessuna critica al nostro operato e nessuno che abbia mai detto che qualcosa non funzionava''. E i risulati raggiunti sono sotto gli occhi di tutti: la seconda relazione annuale dell'antiracket - a cui Grasso stava lavorando proprio quando Scajola gli ha comunicato la nomina di Monaco e che avrebbe dovuto presentare assieme al sottosegretario Taormina - registra infatti oltre all'aumento denunce per usura anche l'incremento del 21% di quelle per estorsione. Inoltre con oltre 29 miliardi sono state risarcite 222 vittime di estorsioni. Pesanti le critiche al governo da parte anche degli altri partecipanti alla conferenza stampa: per don Ciotti ''sembra che si stia operando perche' la mafia lavori meglio''. Giuffrida ha parlato di decisione ''disgustosa'' da parte di ''un governo che non ha sentito il bisogno di perdere nemmeno due minuti per spiegare perche' Grasso andava rimosso'' e ha espresso ''preoccupazione per il primo goffo tentativo di giustificarla da parte del sottosegretario Taormina con l'esigenza di imprimere una svolta poliziesca all'antiracket''. ''Per senso di responsabilita' guardiamo avanti come i pompieri di New York ha detto Busa' - ma si sappia che la legge antiracket e' per noi una trincea su cui non si puo' tornare indietro''.(ANSA). FH 31-OTT-01 15:29 162 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MAFIA: MANIFESTAZIONE NAZIONALE STUDENTI A ROSARNO (ANSA) - ROSARNO (REGGIO CALABRIA), 6 NOV - Si ritroveranno a Rosarno, ''una delle amministrazioni comunali piu' esposte alle attivita' della criminalita' organizzata'', per ribadire la loro avversita' contro tutte le mafie: sono gli studenti dell' associazione Studenti.net che, in collaborazione con Libera hanno organizzato per l' 8 novembre la manifestazione nazionale antimafia degli studenti. All' appuntamento, e' scritto in un comunicato, parteciperanno non solo ragazzi calabresi, ma anche delegazioni provenienti da tutta Italia. ''Oggi - e' scritto nel comunicato - in una fase in cui il fronte del lavoro contro la criminalita' sembra appannarsi, noi giovani generazioni vogliamo tornare in campo per dire che continuare a colpire la mafia e' possibile e deve essere un impegno di tutta la comunita'''. Al termine del corteo siu svolgera' un dibattito al quale parteciperanno Giuseppe Lavorato, sindaco di Rosarno, Giovanni Impastato, fratello di Peppino Impastato, protagonista del film ''I cento passi'' e don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera. (ANSA). SGH 06-NOV-01 19:25 163 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE ANTIRACKET: INCONTRO DELLE ASSOCIAZIONI CON TANO GRASSO CONVOCATA ASSEMBLEA GENERALE SABATO A MESSINA (ANSA) - MESSINA, 7 NOV - Le associazioni antiracket italiane si incontreranno in assemblea generale sabato prossimo nell' aula magna dell'universita' di Messina. La riunione sancira' il ritorno di Tano Grasso alla militanza attiva all'interno delle associazioni, dopo la sua rinuncia all' incarico ministeriale di commissario contro il racket e l'usura, ricoperto ora dal prefetto Rino Monaco. ''Ho messo a disposizione la mia carica'' ha dichiarato Salvatore Giuffrida, attuale presidente della Federazione Antiracket Italiana, ''perche' riteniamo che Tano Grasso sia una risorsa per il nostro movimento e per la societa' civile italiana. E' un momento importante per il futuro del nostro movimento. Dobbiamo capire se le istituzioni ci sono ancora vicine, o se per fronteggiare le bande criminali dovremo fare affidamento solo sulle nostre forze. Se cosi' fosse, saremmo tornati indietro di dieci anni''. Alla riunione saranno presenti gli imprenditori protagonisti della lotta all'estorsione provenienti da tutta Italia. Hanno inoltre aderito don Luigi Ciotti di Libera e il presidente di Sos Impresa, Lino Busa'.(ANSA). FI/GI 07-NOV-01 11:32 164 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE RAI: 'VITE BUCATE', LA DROGA A 'SPECIALE PRIMO PIANO' (ANSA) - ROMA, 10 NOV - Si intitola 'Droga, vite bucate' lo speciale di 'Primo piano' del Tg3 in onda lunedi' alle 23 su Raitre. Stefano e' sposato ed ha tre figli che vorrebbe rivedere. Andrea vive in famiglia. Il metadone ha ridotto la dipendenza. Ora si buca solo una volta a settimana. Per la droga spacciano. Queste sono due delle tante vite 'bucate' che l'approfondimento quotidiano del TG3 curato da Onofrio Dispenza raccontera' nella puntata. Con don Luigi Ciotti e il professor Luigi Cancrini in studio, il programma ripercorrera' una giornata tra i tanti tossicodipendenti che cercano aiuto a Tor Bella Monaca, a Roma.(ANSA). KIR 10-NOV-01 14:31 165 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE SANITA': NASCE FORUM DIFESA SSN, BINDI PRESIEDE MA EX MINISTRO ANNUNCIA PROPOSTE MODIFICHE RIFORMA (ANSA) - ROMA, 13 NOV - Il Sistema Sanitario Nazionale non si tocca, sostengono decine di associazioni riunite nel Forum 32 (come l' articolo della Costituzione) promosso dalla Cgil. Scese in campo per frenare la controriforma Sirchia, saranno guidate dall' ex ministro Rosy Bindi, dicendo no alla privatizzazione del sistema, ma cio', ha detto Bindi, non significa che il testo della riforma non vada modificato e non sia perfettibile. ''E' allo studio una proposta che sara' presentata per modificare la 229'', ha detto, precisando pero' che il regime di esclusivita' del rapporto di lavoro dei medici non sara' cambiato. ''Il Forum deve servire come strumento per superare i confini della politica - ha detto Bindi - e rappresentare un appuntamento culturale di tutti coloro che condividono alcuni principi''. L'idea e' nata all' interno della Cgil con l' obiettivo, ha detto Carlo Podda, segretario nazionale Fp-Cgil, di mantenere un principio, cioe' quello della tutela della salute in un ciclo continuo che va dalla prevenzione alla riabilitazione. Il no del Forum 32 riguarda, in particolare, lo scorporo degli ospedali e degli Irccs dalla gestione pubblica. ''Non c' e' sufficiente coscienza - ha aggiunto - della pericolosita' di questo processo''. Il progetto del Governo, del resto - ha poi aggiunto il segretario dei medici Cgil, Roberto Polillo -, non trova alcuna motivazione. Non si capisce, secondo Polillo, perche' e' necessario cambiare la natura degli organismi ospedalieri. Il Forum 32 si e' presentato in questo atto di inaugurazione, che si e' tenuto alla Sala del Seminario della Camera dei deputati, con un documento nel quale viene ribadito il principio che la tutela della salute pubblica va sostenuta con un sistema quale quello attualmente in funzione. ''Invece di intervenire per correggere distorsioni e ritardi - si legge nell' atto - il Governo pensa di consegnare la gestione degli ospedali alle fondazioni bancarie e la tutela della salute alle compagnie di assicurazione. Invece di ridurre le differenze tra il nord e il sud del paese il Governo rimuove i problemi, cancella i livelli essenziali e uniformi di assistenza e lascia alle Regioni carta bianca, con la possibilita' di introdurre modelli esistenziali differenti''. I firmatari del documento dicono, inoltre, no all' intenzione di cancellare il principio del rapporto esclusivo dei medici, ''declassando i professionisti del servizio pubblico a semplici prestatori d' opera''. ''Il Servizio Sanitario Nazionale non puo' essere privatizzato, ma rinnovato - conclude il documento - anche con un impiego dei fondi sanitari integrativi. Cio' che serve e' piu' efficienza e piu' solidarieta' per ridare alla salute quella centralita' della politica sociale ed economica. No ad una sanita' per i poveri e una per i ricchi''. Il documento ha gia' trovato l' appoggio, fra gli altri, di Caritas, Legambiente, Lila, Medici senza frontiere, Tribunale per i diritti del malato, Gruppo Abele ed Emergency. (ANSA). BR/ARS 13-NOV-01 14:54 166 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE DROGA: OPERATORI PUBBLICI E COMUNITA' IN DIFESA SERT CONTRASTARE ATTACCO GOVERNO 'ROBOANTE E SENZA CONTENUTI' (ANSA) - ROMA, 21 NOV - Una 'carta dei diritti dei tossicodipendenti' per continuare a garantire loro l'assistenza ''che il programma del Governo vorrebbe smantellare''. Operatori pubblici e privati, sacerdoti ed esperti impegnati nella lotta alla droga si sono riuniti nella sede della Cgil nazionale a Roma per difendere ''il grande patrimonio rappresentato in Italia dalla rete dei servizi pubblici per le tossicodipendenze dall'attacco mosso dal Governo'' che punta, invece, sulle comunita'. In molti hanno partecipato al convegno sul 'ruolo dei servizi e diritti dei tossicodipendenti' per fare il punto su quello che don Andrea Gallo ha definito ''un attacco roboante e senza contenuti al sistema attualmente in vigore''. ''Un'arrogante e sconclusionata crociata contro i sert - ha aggiunto il sacerdote - fatta di veleno, odio e livore con l'unico fine di beatificare le comunita'''. ''Cosi' come si vogliono riaprire i manicomi - ha sottolineato Vittorio Agnoletto - si preferisce rinchiudere i tossicodipendenti nelle comunita', realta' totalizzanti, e cio' non portera' ad altro che ad un aumento della clandestinita' e di conseguenza dei reati e dell'insicurezza sociale''. ''La demonizzazione della riduzione del danno e del metadone - ha proseguito Agnoletto, medico e consulente scientifico della Lila - significa abbandonare migliaia di persone a se stesse senza alcuna assistenza''. I dati della tossicodipendenza in Italia - e' stato sottolineato dagli operatori - non sono confortanti, e' il Paese in Europa con la piu' alta percentuale di tossicodipendenti rispetto alla popolazione, eppure dal '96 al 2000 proprio per l'introduzione delle strategie di riduzione del danno i morti sono diminuiti di un terzo. Per Leopoldo Grosso del 'Gruppo Abele', dunque, contro la droga e' necessario continuare a utilizzare tutti gli strumenti validi, da qui l'esigenza di: una valutazione attenta degli interventi terapeutici, della somministrazione del metadone in un contesto di trattamento psico-sociale della persona, di una maggiore integrazione tra sert e comunita'. ''Le comunita', infatti - ha concluso Grosso - sono solo l'anello di una catena terapeutica, da sole non garantiscono il successo''. (ANSA). AU 21-NOV-01 14:25 167 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MAFIA: 109 COMUNI SCIOLTI IN 10 ANNI 14 COMUNI ANCORA COMMISSARIATI, RICERCA SUDGEST (ANSA) - ROMA, 21 NOV - Sono 109 i comuni sciolti per mafia dal 1991 al 31 ottobre di quest'anno per un totale di oltre 1,8 milioni di abitanti, ma il numero dei decreti di scioglimento sale a 120 se si considera che ben 11 comuni hanno subito questo provvedimento per due volte. Questa la fotografia scattata da Sudgest che, nel volume presentato stamani ''La mafia in comune'', ricorda che attualmente vi sono 14 comuni ancora commissariati per mafia. Tra le regioni con maggior numero di amministrazioni locali infiltrate o condizionate da associazioni mafiose vi e' la Campania (46 comuni), seguita dalla Sicilia (32) e dalla Calabria (22). In testa alla classifica delle province piu' colpite, dai provvedimenti di scioglimento, vi e' quella di Napoli (24 comuni sciolti), seguita da Reggio Calabria (16), Caserta (15) e Palermo (15). (SEGUE). BAO/LP 21-NOV-01 12:48 MAFIA: 109 COMUNI SCIOLTI IN 10 ANNI (2) (ANSA) - ROMA, 21 NOV - Infiltrazione della camorra a Pompei e a San Gennaro Vesuviano, della 'drangheta a Rizziconi e a San Luca, della mafia a Cinisi, Bagheria e Calatabiano: queste le emergenze in alcuni dei 14 comuni in cui la malavita organizzata convive con le amministrazioni comunali coinvolgendo 138mila abitanti. Ma ci sono altri 21 comuni (per un totale di 280 mila abitanti) che vengono considerati ''sotto osservazione'' (tra cui Afragola, Castel Volturno, Briano e Roghudi) dal momento che sono tornati ad eleggere un consiglio comunale solo di recente, dopo una fase di commissariamento che e' durata anche anni. ''Un caso emblematico - dice Toni Mira, autore, assieme ad Enrico Fontana, del dossier - e' quello di Roghudi (Reggio Calabria). Qui si e' riusciti a nominare un nuovo consiglio sei anni dopo il suo scioglimento ed e' stato possibile evitare che per l'ennesima volta le elezioni si risolvessero con un nulla di fatto solo grazie a un 'trucco', ossia presentando una seconda lista per consentire l'abbassamento del quorum''. Se su un totale di 120 decreti di scioglimento di 109 comuni la maggior parte riguarda i primi tre anni (21 nel 1991 e nel '92, 34 nel 1993), a partire dal '94 a oggi i provvedimenti si sono attestati sulla media di sei all'anno. Finita la grande stagione della lotta alla mafia, all' indomani delle stragi Falcone e Borsellino, non sono pero' finiti attentati o atti di intimidazione di stampo mafioso nei confronti di sindaci e amministratori comunali: dal 1993 ai primi sei mesi del '99 si sono registrati nelle quattro regioni 168 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE a tradizionale presenza mafiosa (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia) e in Sardegna ben 830 attentati e 886 episodi di intimidazione. Nel corso della presentazione del dossier, alla quale erano presenti, tra gli altri, il sottosegretario all' Universita' e ricerca Stefano Caldoro, e il presidente di Libera, don Luigi Ciotti, e' stato inoltre fatto notare che, nonostante la presenza della mafia nelle amministrazioni comunali non sempre sia ''visibile'', vi sono comunque degli ''indicatori'' utili per intercettare i fenomeni di infiltrazione mafiosa. Indicatori che vanno di pari passo con tutte le forme di degrado possibili. Nei comuni in odore di gestione mafiosa, infatti - si legge nel dossier - vi e' un'assoluta tolleranza nei confronti dell' abusivismo edilizio; non si raccolgono ne' si smaltiscono i rifiuti; ci sono costi elevati e scarsi ricavi nei servizi di tesoreria affidati a societa' private e, tra l'altro, non vengono riscossi canoni o tributi. ''Spesso - conclude Enrico Fontana - il territorio e' abbandanato a se stesso, non si raccolgono i rifiuti e non si provvede alla sistemazione delle fogne. In cambio i cittadini non pagano. Il commissario che subentra al comune sciolto per mafia la prima cosa che fa e' ripristinare i tributi, causando malumori. Bisogna cercare un contatto piu' diretto con la popolazione proprio per scongiurare il rischio di impopolarita'''. (ANSA). BAO 21-NOV-01 14:46 169 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MAFIA: DON CIOTTI, ANCORA SEGNALI INQUIETANTI SU ILLEGALITA' (V. 'MAFIA, 109 COMUNI SCIOLTI IN 10 ANNI' DELLE 12.48) (ANSA) - ROMA, 21 NOV - La mafia e' ancora lontana dall' essere sconfitta e infatti ''ci sono segnali inquietanti sul fronte dell'illegalita''': la denuncia e' di don Luigi Ciotti che, a margine della presentazione del dossier ''La mafia in comune'', mette in guardia sul proliferare di attivita' come supermercati e lavanderie nell'area dei corleonesi che, attraverso prestanomi, farebbero capo ai boss Riina e Provenzano. Don Ciotti ha indicato cinque comuni (S.Giuseppe Jato, Corleone, Piana degli Albanesi, San Cipirello e Monreale) dove nei mesi scorsi sono stati confiscati ai boss della mafia 170 ettari di terreno che presto diventeranno - grazie a un finanziamento statale di 4 miliardi e 200 milioni - un agriturismo gestito da una cooperativa sociale di giovani che verra' registrata domani, cosi' da dare lavoro a circa 60 persone. ''E' un'iniziativa lodevole - dice don Ciotti - che da' l'impressione del ripristino della legalita'. Ma non bisogna abbassare la guardia ed infatti contemporaneamente a questo progetto, dall'altra parte la mafia ha aperto, nella stessa area, un grande supermercato che attraverso prestanome fa capo a Toto' Riina, e una catena di lavanderie collegate a Provenzano''. Don Ciotti ritiene un ''fatto gravissimo che la mafia non venga piu' considerata un'emergenza. I segnali che giungono a 'Libera', attraverso 800 associazini sparse in tutta Italia, sono opposti. La mafia ha ripreso alla grande con strumenti e modalita' diverse rispetto al passato. Occorre - conclude don Ciotti - che ciascuno faccia la propria parte, vigilando e soprattutto operando attraverso piu' coerenza, piu' collaborazione e piu' continuita'''. (ANSA). BAO 21-NOV-01 16:02 170 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE ROGATORIE: COFFERATI ADERISCE AD APPELLO PER REFERENDUM NUOVE ADESIONI AD INIZIATIVA DI MICROMEGA (ANSA) - ROMA, 22 NOV - Il segretario della Cgil, Sergio Cofferati, e' fra i nuovi aderenti all'appello lanciato dalla rivista Micromega per un referendum contro la legge sulle rogatorie, ribattezzata legge 'forza ladri'. L'appello, che aveva gia' avuto l'adesione di personaggi come Roberto Benigni, Andrea Camilleri, Paolo Flores d'Arcais, Rita Levi Montalcini, Dario Fo e Franca Rame, ha ricevuto nel frattempo nuove adesioni fra cui, oltre a Cofferati, don Luigi Ciotti, Alberto Asor Rosa, Francesco Guccini, Carlo Lucarelli, Claudio Magris e Tullia Zevi. Nell'appello si sostiene che la legge sulle rogatorie, anziche' facilitare la collaborazione nella lotta al crimine, ''vanifica di fatto l'acquisizione di prove che riguardano migliaia di processi, e per il futuro rende al limite dell' impraticabilita' le indagini per rogatoria'', con ''l'unico effetto di garantire nuove prescrizioni, e dunque ulteriore impunita', agli amici di Berlusconi e a Berlusconi medesimo''. Il referendum, conclude l'appello, ''e' dunque necessario per abrogare tanta incivilta' giuridica'', e ''come cittadini, questo e' il minimo che possiamo fare''. (ANSA). COM-GRZ 22-NOV-01 14:48 171 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE TERRORISMO: PRODI, VA COMBATTUTO CON OGNI MEZZO MESSAGGIO PRESIDENTE COMMISSIONE UE A INCONTRO SU LEGALITA' (ANSA) - CAMPI BISENZIO (FIRENZE), 24 NOV - ''Senza pace non e' possibile costruire un futuro ne' economico ne' politico. E oggi sono molti i fattori che mettono in pericolo la pace, a cominciare dal terrorismo internazionale, che vuole destabilizzare il mondo e contro cui e' necessario combattere con ogni mezzo''. E' un passo del messaggio che il presidente della commissione Europea, Romano Prodi, ha inviato ad un incontro promosso dal magistrato Antonino Caponnetto e da Carla Voltolina Pertini promosso oggi a Campi Bisenzio. ''Oggi siamo tutti - cosi' prosegue il messaggio di Prodi dentro una grande tragedia dagli esiti incerti e dove ciascuno e' chiamato a scelte di coscienza perche' ne va della vita e della morte di molti. La tua amicizia e il tuo impegno incessante - scrive ancora Prodi - mi sostengono e mi accompagnano nella comune fatica per la pace possibile''. L'incontro, intitolato ''uniti per difendere i nostri ideali di legalita', di solidarieta' e di democrazia'' ha ottenuto l'alto patronato del presidente della Repubblica. Aprendo i lavori, Caponnetto ha ringraziato il capo dello Stato per il patrocinio ricevuto e ha osservato che '' forse la destra non gradisce che noi si discuta di democrazia in pericolo di valori alti e di pericoli incombenti''. Tra i presenti all'incontro Giancarlo Caselli, Felice Casson, Vannino Chiti, Luigi Ciotti, Tano Grasso, Elio Veltri. (ANSA). GAR/STA 24-NOV-01 20:04 172 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE AIDS: GIORNATA MONDIALE; LE INIZIATIVE IN ITALIA (ANSA) - ROMA, 30 NOV - Convegni e dibattiti, esperti a disposizione per rispondere a dubbi e domande, e perfino rave party finalizzati alla prevenzione sono le iniziative previste in tutta Italia per la giornata mondiale dell'Aids, organizzate sia dal ministero, sia dalle associazioni di pazienti. Ecco le iniziative a livello nazionale: - A Roma convegno presso l'Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani su ''20 anni di epidemia di Aids''. L'incontro, organizzato dal ministero della Salute, affronta i temi del rapporto umano con i malati e le nuove strategie terapeutiche in Europa e Africa. - Telefono verde Aids (800-861061), istituto dal ministero della Salute. Dalle ore 10 alle 18 gli esperti dell'Istituto superiore di Sanita' sono a disposizione dei cittadini per rispondere alle domande dei cittadini. Negli altri giorni dell'anno il telefono verde e' operativo dal lunedi' al venerdi', dalle 13 alle 18. - L'Anlaids prevede di inviare il fiocchetto rosso simbolo della lotta all'Aids ai senatori e ai deputati, d'intesa con il presidenti di Camera e Senato. L'iniziativa e' del presidente dell'Anlaids, l'immunologo Fernando Aiuti. - ''Orfani dell'Aids, non lasciamoli soli'' e' lo slogan che l'Anlaids lancia per sensibilizzare e raccogliere fondi a favore dei bambini africani orfani a causa dell'Aids. In accordo con l'Unicef Italia, i fondi raccolti saranno destinati al progetto Unicef in Zambia per gli orfani dell'Aids. Le iniziative regione per regione: - VALLE D'AOSTA: serate teatrali e in discoteca, con la distribuzione di opuscoli informativi sull'Aids; diffusone di informazioni nelle strade e nelle scuole. - PIEMONTE: a Torino l'Anlaids organizza un convegno sull' infezione da Hiv, in collaborazione con la Clinica Malattie Infettive e dipartimento di Pediatria dell'universita'. Il 4 dicembre presso una discoteca di Torino si tiene una serata organizzata con il centro IMAGO ed i cui proventi sono destinati alle iniziative di Piemonte ANLAIDS. Sempre a Torino il Gruppo Abele organizza il convegno ''Dalla peste al silenzio?''. - FRIULI VENEZIA GIULIA: serata dedicata all'Aids nel teatro di Prata, a Pordenone. - TRENTINO: distribuzione di manifesti e opuscoli negli esercizi commerciali. - VENETO: bancarelle di solidarieta' promosse dall'Anlaids a Schio, Padova, Rovigo, Verona, Venezia, Mestre, Treviso, Vicenza e Bassano. Sempre l'Anlaids organizza a Venezia un concerto e un corteo di barche sul Canal Grande. - EMILIA ROMAGNA: a Ferrara convegno sulla giornata mondiale per la lotta all'Aids e inoltre iniziative di sensibilizzazione, come la distribuzione del fiocco rosso ai dipendenti delle Asl, 173 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE manifesti, spot radiofonici e stand informativi. Dibattiti sull'Aids promossi nelle scuole. - ABRUZZO: a Pescara l'Anlaids promuove per il primo dicembre un mercatino di beneficenza, un convegno sulla lotta all'Aids. - MARCHE: A Capodarco di Fermo (Ascoli Piceno), il Coordinamento nazionale delle comunita' di accoglienza organizza un seminario dal titolo ''Nebbia''. A Macerata manifestazione sportiva di volley con la partecipazione delle squadre scolastiche e dei giocatori della Lube-Macerata. Distribuzione di materiale informativo e gadget presso discoteche e sale gioco. - UMBRIA: spazi di riflessione sull'Aids nelle scuole e punti informativi nelle piazze dei comuni. - TOSCANA: convegno organizzato da Anlaids e Ausl1 di Massa e Carrara. Conferenza e dibattitto anche a Grosseto, dove viene rappresentato lo spettacolo teatrale ''L'amoroso contagio'', che raggiungera' le scuole della regione. Previsti anche interventi di strada con ''info-mobili'' all'uscita di scuole e luoghi di ritrovo dei giovani, spettacoli di artisti di strada. A Firenze l'associazione Positifs organizza una notte in discoteca per lanciare una campagna educativa per l'uso del profilattico.A questo scopo presenta uno spot autoprodotto. - LAZIO: in tre cinema di Roma l'Anlaids organizza la proiezione per gli studenti del film ''Abc Africa'', girato in Uganda, che documenta la situazione terribile delle vittime dell'Aids. - PUGLIA: a San Severo (Foggia) programma di sensibilizzazione delle scuole, spettacolo teatrale e incontro pubblico con i ragazzi delle medie superiori, con premiazione dei vincitori del concorso per la creazione di slogan, poster e opuscoli informativi. - CALABRIA: a Reggio Calabria manifestazione in piazza, con stand e postazioni multimediali. Prevista l'esibizione di gruppi musicali formati da studenti. - SICILIA: a Palermo Anlaids e altre associazioni di volontari organizzano il convegno ''Aids e una vita normale''. - SARDEGNA: domenica 2 dicembre a Cagliari l'Anlaids organizza un tour in bicicletta in collaborazione con l'Associazione Citta' Ciclabile. (ANSA). BG 30-NOV-01 18:12 174 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE AIDS: CONVEGNO GRUPPO ABELE, GIOVANI POCO INFORMATI RISCHI (ANSA) - TORINO, 1 DIC - Solo un giovane italiano su due e' consapevole del rischio legato ai rapporti sessuali non protetti e alla possibilita' di contrarre l' infezione da Hiv-Aids in seguito a rapporti eterosessuali. Lo dice una ricerca coordinata dal Gruppo Abele nell' ambito del progetto 'Pammy', le cui risultanze sono state presentate oggi a Torino Lingotto in occasione della giornata mondiale contro l' Aids. Il dato evidenzia un ''allentamento del livello di attenzione. Per ''contrastare questo silenzio crescente, per ripensare forme di attenzione e informazione soprattutto tra i piu' giovani'' e' stata organizzata oggi la conferenza internazionale dal tema: ''Dalla 'peste' al silenzio?, che ha concentrato l attenzione sulla situazione della diffusione della malattia tra le fasce piu' giovani e alla quale hanno partecipato rappresentantti di associazioni di Francia, Spagna, Portogallo, GRecia e Marocco. Nel suo intervento don Ciotti ha anche criticato l' atteggiamento del governo italiano non favorevole alle ''strategie di riduzione del danno e al lavoro di strada'' con i tossicodipendenti, una delle categorie piu' a rischio Aids. ''Stregie e lavori che invece - ha detto - hanno dato buoni risultati''. La conferenza ha anche evidenziato ''la necessita' di intrecciare competenze di tipo comunicativo, pedagogico e sociale per produrre interventi di prevenzione sempre piu' mirati ed efficaci rispetto alle differenti utenze, con particolare attenzione al pubblico giovanile''. (ANSA). MIZ 01-DIC-01 18:51 175 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE ANTIRACKET: STUDENTI IN VIAGGIO PER PARLARE DI LEGALITA' IN PULLMAN PARTIRANNO DA ROMA VERSO LA CALABRIA E LA SICILIA (ANSA) - ROMA, 3 DIC - Un viaggio a tappe dal nord al sud d'Italia per parlare di legalita' nelle scuole, tra i ragazzi e con le associazioni che si battono contro la mafia. E' questo l'obiettivo dell'iniziativa ''in viaggio per la legalita''', organizzata dalle associazioni Magna Charta, Libera, Fai e Sos impresa. Un gruppo di 70 ragazzi provenienti da tutta Italia partira' da Roma e si mettera' in viaggio verso la Calabria e la Sicilia dove i giovani si confronteranno con i ragazzi delle scuole e i rappresentati delle associazioni. Tre gli appuntamenti gia' fissati: il 4 dicembre alle 9 del mattino all'istituto tecnico per geometri di Taurianova per parlare di cultura della legalita' e alle 16 nella sala comunale di Patti, dove interverra' anche l'ex commissario antiracket e attuale presidente del Fai, Tano Grasso. E il 5 dicembre alla facolta' di scienze politiche di Catania per un incontro tra i ragazzi e i presidenti di Sos Impresa, Lino Busa', di Libera Luigi Ciotti, della Cgil nazionale Emilio Miceli, dell'Asaec Mario Caniglia e, ancora una volta, con Tano Grasso, che ha partecipato stamane alla presentazione del ''viaggio per la legalita' ''. ''Si tratta di un'iniziativa straordinaria -ha detto Grassoperche' per la prima volta dopo il 92-93, quando il problema della mafia divenne una questione nazionale e l'opinione pubblica ne prese coscienza, si torna a rilanciare il tema della legalita' con un viaggio che ha l'obiettivo di porre il problema della mafia dal nord al sud del paese''. Tutto questo, secondo Grasso, ''in un momento in cui il problema della mafia sembra quasi essere stato rimosso, mentre abbiamo una mafia assai potente e sempre piu' radicata sul territorio, che costituisce un'ipoteca per il paese perche' svolge un'attivita' criminale che condiziona l'impresa e uccide l'anima dell'impreditore''. (ANSA). TAM 03-DIC-01 15:40 176 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE GIUSTIZIA: CASELLI, MI TORNA IN MENTE 'COLPIRNE ALCUNI...' (ANSA) - GUBBIO (PERUGIA), 3 DIC - I tentativi di delegittimare la magistratura ''attuati dall' inizio degli anni Novanta in poi'', a Giancarlo Caselli fanno ''tornare alla mente il vecchio slogan 'colpirne alcuni per educarne molti'''. L' ex procuratore di Palermo lo ha detto intervenendo a Gubbio, insieme al fondatore del gruppo Abele, don Luigi Ciotti, al convegno sul tema ''Oltre l' indifferenza: la cultura della legalita' - Una sfida per scuola, famiglia, istituzioni''. Un' iniziativa organizzata dalla direzione didattica del terzo circolo eugubino, in collaborazione con il Comune di Gubbio, le scuole medie e gli istituti superiori del territorio. ''Il rispetto delle regole e delle leggi - ha affermato Caselli - significa anche rispetto verso chi la legalita' deve proteggerla, come la magistratura, che negli ultimi anni viene attaccata sempre piu' spesso''. Il magistrato, gia' direttore generale del Dipartimento amministrazione penitenziaria e che dal marzo scorso rappresenta l' Italia nell' organismo di coordinamento europeo Pro-Eurojust, si e' soffermato su alcune vicende giudiziarie che hanno caratterizzato l' ultimo decennio. Secondo Caselli ''dall' inizio degli anni Novanta, sia pure con la possibilita' che ci siano stati errori e manchevolezze, i magistrati hanno cercato di rendere la legge davvero uguale per tutti, anche nei confronti di coloro che in precedenza erano rimasti estranei al controllo di legalita'''. ''Queste cose - ha continuato il magistrato - non sono andate giu' a molti centri di potere e cosi' sono nate le invenzioni riguardanti i cosiddetti teoremi, l' uso distorto e partitico della giustizia e altre accuse di questo genere. Sono tutti tentativi di delegittimare la magistratura che fanno tornare alla mente il vecchio slogan 'colpirne alcuni per educarne molti'. Sta succedendo la stessa cosa da qualche anno a questa parte: si sostiene che il problema sarebbero solo una dozzina di magistrati italiani, che in realta' - ha concluso Caselli - si vogliono isolare dal resto della magistratura''. All' iniziativa, che si e' svolta presso il centro servizi Santo Spirito, hanno partecipato oltre seicento persone.(ANSA). SEB/AM 03-DIC-01 18:06 177 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE TRAFFICO ORGANI: PROCURATORE TRIESTE, PROSEGUONO INDAGINI (ANSA) - TORINO, 3 DIC - Il traffico di esseri umani da destinare all' espianto di organi e' qualcosa di piu' di una leggenda metropolitina. Ne e' convinta la Procura di Trieste che sta effettuando da tempo una ''preindagine'', come ha ribadito il procuratore capo Nicola Maria Pace, parlando oggi a Torino ad un corso di formazione per operatori sociali e forze dell' ordine, organizzato dal Gruppo Abele. Tema dell' incontro era: ''Prostituzione e tratta delle persone, che fare?''. Era presente anche Giancarlo Caselli, rappresentante italiano a Eurojust. ''Abbiamo avviato - ha ricordato il magistrato - una raccolta di dati e un' osservazione generale del possibile fenomeno che porti ad elementi piu' specifici per un' indagine vera e propria''. Il magistrato ha spiegato che i sospetti si incentrano sui clandestini cinesi. ''A fronte dei 20-25 milioni pagati normalmente per un clandestino da avviare allo sfruttamento lavorativo o alla prostituzione, sappiamo che spesso, nel caso di cinesi, il prezzo sale a 100-200 mila dollari''. ''Il divario tra il mercato ordinario e quest' altro straordinario, che non puo' essere spiegato dalle sole prospettive di reddito derivanti dalla prostituzione - ha precisato il magistrato - fa ipotizzare l' esistenza di una tratta di esseri umani per l' espianto di organi''. La Procura di Trieste sta esaminando anche un' altra inquietante ipotesi, che il magistrato ha definito del ''donatore a perdere''. Non e' infatti da escludere che nel mercato del traffico d' organi si verifichi il caso che ''a un donatore, convinto di vendere un organo in cambio di una certa somma, durante l' espianto vengano tolti tutti gli organi, con la sua conseguente eliminazione''. Di questo presunto traffico e' informata la Direzione nazionale antimafia ''con la quale ha concluso Pace - siamo in contatto diretto''. (ANSA). MIZ 03-DIC-01 14:18 178 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE GIUSTIZIA: DON CIOTTI, VERGOGNA AUTOASSOLUZIONE DEI POTENTI 'GOVERNO STRUMENTALIZZA VOLONTARIATO' (ANSA) - ROMA, 4 DIC - ''I potenti si autoassolvono mentre tanti poveracci, colpevoli di piccoli reati, stanno in carcere. E' una vergogna''. Lo ha detto - strappando un forte applauso don Luigi Ciotti, presidente del Gruppo Abele, alla presentazione della Carta dei valori del volontariato messo a punto dalla sua associazione e dalla Fivol. ''Non e' possibile - ha aggiunto - che i potenti si autoassolvono e i piccoli criminali stanno dentro. Questa e' una vergogna, ed e' ancora piu' vergogna il silenzio che c'e'. E poi, la giustizia non puo' essere sbanderieta''. ''Qualcuno - ha precisato - dice don Ciotti sta da una parte. No don Ciotti non sta da nessuna parte, sta dalla parte dei diritti, della legalita', della giustizia. E noi non facciamo sconti a nessuno. Dobbiamo ricordarci che la poverta' non e' un fatto biologico ma il risultato di un'ingiustizia''. A suo avviso, il volontariato sta vivendo un ''pericolo: l'aziendalizzazione. Tutto si travolge nel meccanismo dell'efficienza ma questo fa perdere il faccia a faccia con le persone. E il volontariato non puo' perdere la sua anima''. Inoltre, altro rischio per il volontariato e' che ''viene celebrato e puo' essere strumentalizzato da parte delle forze del governo''. C'e' una funzione politica del volontariato: ''scomoda e non sempre piacevole da assumere''. Infine Don Ciotti ha criticato l'inattivita' da sei mesi della consulta per il volontariato in Sanita': ''nell'anno internazionale dei volontari, non e' un caso che poche righe da parte del ministero della salute abbiamo sospeso, da sei mesi, la Consulta del volontariato in sanita'. Una consulta che stava lavorando anch'essa alla stesura di un documento sulla dimensione etica del volontariato. Stupisce - ha sottolineato ancora - che alcune forze politiche possano prendere le distanze dal volontariato''. (ANSA). MAS 04-DIC-01 18:28 179 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE VOLONTARIATO: CARTA VALORI; NIENTE PAGA E IMPEGNO POLITICO FIVOL, DOPO IDEOLOGIE VOLONTARIATO E' ORA AZIONE SOCIALE NUOVA (ANSA) - ROMA, 4 DIC - Niente stipendio ne' sostegno economico (semmai rimborso spese); consapevolezza del proprio ruolo culturale e politico; obiettivo prioritario, la giustizia e la legalita' sociale: questi i principi ispiratori del volontario contenuti nella Carta dei valori del volontariato, presentata oggi a Roma alla fine dell'anno internazionale dei volontari indetto dall'Onu, un'iniziativa della Fondazione italiana per il volontariato (Fivol) e Gruppo Abele. Ventiquattro principi che connotano l'azione e l'identita', rigorosamente gratuita (banditi anche i rimborsi spesi forfettari) di quei milioni di italiani che si muovono per sostenere i diritti umani. Una Carta (frutto di un confronto biennale con gli operatori e le associazioni) che riafferma l'autonomia del volontariato, legittima la collaborazione con le istituzioni senza pero' esserne condizionato (attraverso il meccanismo dei finanziamenti); si configura come stimolo per le politiche sociali e si batte per la pace, la non violenza, la legalita', la tolleranza. ''Sul piano politico - ha sottolineato Emmanuele Emanuele, presidente della Fivol e della Fondazione Cassa di Risparmio di Roma - il volontariato non solo ha finora saputo fare da ponte alla transizione causata dal crollo delle ideologie e all' indebolimento delle politiche ad esse legate, ma ha costituito e costituisce un modello di un'azione sociale nuova, sia come prassi contro l'emarginazione sia come metodo per costruire un sistema di cittadinanza attiva''. (SEGUE). MAS 04-DIC-01 13:34 VOLONTARIATO: CARTA VALORI; NIENTE PAGA E IMPEGNO POLITICO (2) (ANSA) - ROMA, 4 DIC - Il documento - illustrato alla presenza, fra gli altri, del Governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio, il sindaco di Roma Walter Veltroni e il filosofo Massimo Cacciari - afferma che ''volontario e' la persona che, adempiuti i doveri di ogni cittadino, mette a disposizione il proprio tempo e le proprie capacita' per gli altri. Egli opera in modo libero e gratuito promuovendo risposte creative ed efficaci ai bisogni dei destinatari della propria azione e contribuendo alla realizzazione dei beni comuni''. La Carta, inoltre, stabilisce che il volontariato e' ''scuola di solidarieta' e pratica di sussidiarieta'; e' responsabile partecipazione di cittadinanza solidarle; ha una funzione culturale e un ruolo politico sollecitando la conoscenza ed il rispetto dei diritti, rilevando i bisogni e i fattori di emarginazione, individuando soluzioni e servizi, concorrendo a programmare e a valutare le politiche sociali in pari dignita' 180 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE con le istituzioni pubbliche cui spetta la responsabilita' primaria della risposta ai diritti delle persone''. I volontari poi si impegnano a formarsi e a svolgere la propria attivita' con competenza; a loro viene assicurata una copertura assicurativa; infine, la loro azione e' ispirata ai principi della partecipazione democratica. Don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele, ha ribadito che l'obiettivo del volontariato non e' la solidarieta' ma la giustizia: ''La solidarieta' e' l'anima ma dobbiamo vivere in un continua travaso fra impegno culturale e politico. Il volontariato e' inoltre denuncia; per il volontario la centralita' e' la persona e i suoi bisogni sono diritti''. ''Da questo momento - ha tenuto a precisare ancora Don Ciotti - la Carta e' del volontariato, e' un patrimonio che deve continuare a farci riflettere, che serva da stimolo''. (ANSA). MAS 04-DIC-01 16:25 181 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE GIUSTIZIA: DON CIOTTI, NO ALLE PROCURE DEL PRINCIPE SIAMO IN UNA SITUAZIONE DI EMERGENZA (ANSA) - ROMA, 6 DIC - ''Solidarieta' all' ANM e mobilitazione delle coscienze per una giustizia che non sia a uso dei potenti''. L'appello arriva da don Luigi Ciotti presidente dell'associazione 'Libera' che si batte contro la mafia. ''Siamo in un clima di drammatici e sanguinosi conflitti internazionali,e' in corso una guerra in cui e' impegnato anche il nostro Paese, con tutti i conseguenti rischi. Di tutto dunque c' era bisogno, tranne che di una vera e propria crisi istituzionale sui problemi della giustizia qual e' quella che si e' aperta in questi giorni''. Secondo don Ciotti si tratta di ''problemi annosi, agitati strumentalmente, e non da oggi, come una clava. Usati per dividere e squassare, non per curare e migliorare''. ''Questo e' l'intento evidente - prosegue Ciotti che ha portato nei giorni scorsi alle esternazioni aggressive dell'ex sottosegretario Taormina, il cui testimone viene ora ripreso direttamente dal ministro Guardasigilli''. ''E' una situazione di emergenza. Anzi di eccellenza -nota Ciotti - perche' non sfugge a nessuno che i provvedimenti gia' presi e le proposte sul tappeto in materia di giustizia e di processo sono obiettivamente tesi a salvaguardare posizioni e poteri eccellenti dagli obblighi della legge. Legge che, a differenza di quanto sta scritto (forse ancora per poco) sulle pareti delle aule di tribunale, e' sempre meno uguale per tutti. ''Come nel romanzo di Orwell, ormai in Italia, c'e' forse qualcuno piu uguale degli altri. Qualcuno che si ritiene al di sopra delle leggi e vuole tornare ai tempi delle Procure della Repubblica intese come 'Porti delle nebbie' in cui facilmente insabbiare i procedimenti contro i potenti''. ''Libera, con tutte le associazioni che in questi anni hanno costruito cultura della legalita' nelle scuole e difesa della legalita' sul territorio dice NO a tutto questo, dice NO all'addomesticamento dei giudici, alle Procure del Principe. Lo abbiamo sempre detto in passato, senza fare sconti a nessuno, senza pregiudizi di parte. Lo ribadiamo ora. Non vogliamo rimanere spettatori passivi in una situazione di gravita' senza precedenti, ne' limitarci ad esprimere tutta la nostra solidarieta' alla Associazione nazionale magistrati''. ''Facciamo appello a tutta la societa' civile organizzata e ai cittadini tutti - conclude - per una mobilitazione delle coscienze e per rendere visibile in tutti i modi possibili che esiste un'altra Italia, che vuole un'altra giustizia. Una giustizia certo migliore e piu efficiente dell'attuale, ma che non sia debole coi forti e prepotente con i poveri.(ANSA). AU 06-DIC-01 13:41 182 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MASSACRO NOVI: CARCERE O RIABILITAZIONE? PRO E CONTRO/ANSA DOPO LA TRAGEDIA SGOMENTO E DIBATTITO SUI MINORI E LA FAMIGLIA (ANSA) - ROMA, 14 DIC - La vicenda di Erika e Omar provoco' ''sconcerto'', ''orrore'', e ''raccapriccio'' nel mondo politico, religioso, tra gli psicologi e anche tra le stesse forze dell'ordine impegnate nelle indagini. E si impose una riflessione sui giovani e sulla famiglia di oggi, che presto lascio' il posto ad una divisione netta tra chi invoca una pena esemplare per i due ragazzi e chi invece pensa che si debba puntare sul loro recupero. LO SCONCERTO DOPO L'OMICIDIO: Il primo a parlare fu l'allora ministro dell'Interno Enzo Bianco che espresse il suo ''sgomento per l' efferatezza'' del delitto. E lo stesso comandante generale dei Carabinieri, gen. Sergio Sicarusa, non nascose il ''raccapriccio e dispiacere profondo'' per la vicenda. Parlo' di ''orrore'' il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, allora leader dell'opposizone, mentre Walter Veltroni, si limito' a dire ai giornalisti, ''scusatemi, ho la testa confusa, non riesco a pensare ad altro che a quanto accaduto a Novi Ligure''. IL MONDO RELIGIOSO: ''Sono morti piu' Erika e Omar delle due vittime'', commento' il cardinale Ersilio Tonini, dicendosi ''choccato, quasi tramortito'', mentre il presidente della Commissione Famiglia della Cei, mons. Dante Lafranconi, invito' a ''riflettere sull'insieme dei rapporti tra noi adulti e i ragazzi''. Don Luigi Ciotti disse di ''stupirsi di chi si stupisce per tragedie del genere'', accusando ''chi ha creato questo orrizonte culturale in cui quello che conta e' la ricchezza, il potere, l' apparire''. E il vescovo di Tortona, mons. Martino Canessa, avverti': L'esasperata attenzione sul delitto di Novi Ligure ''e' un rischio per i figli piu' deboli, che possono vedere in questa vicenda una sorta di legittimazione delle loro pretese nei confronti dei genitori''. NO A PENE SEVERE, SI' ALLA RIABILITAZIONE: Ne e' convinto Duccio Scatolero, criminologo e giudice del tribunale dei minori di Torino: ''non servono pene straordinarie che rubino la vita a questi giovani'', disse, ''ne' la loro punizione puo' educare gli altri. E' dimostrato, infatti, che l'effetto di ritorno non funziona, soprattutto per i minorenni''. D'accordo il presidente del tribunale dei minori di Milano, Livia Pomodoro: ''non servirebbe a nulla aumentare le pene per i minori oppure lasciarli in carcere invece di imporgli misure alternative''. Anche secondo il Forum delle associazioni familiari ''non e' giusto sacrificare la vita di due persone perche' a loro volta hanno sacrificato altre vite''. Mentre l'allora ministro della sanita' Umberto Veronesi, disse: ''Non c'e' punizione grave che possa impedire che altri ragazzi seguano direzioni sbagliate. Meglio invece puntare sul dialogo. E' importante parlare di piu' con i figli''. D'accordo anche Don Mazzi, che ha messo a 183 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE disposizione dei due ragazzi una delle sue comunita'. UNA PENA ESEMPLARE PER ERIKA E OMAR: A sorpresa, a chiederla furono proprio i compagni di scuola dei due ragazzi, in occasione di un incontro con lo psichiatra Paolo Crepet. ''Non si puo' essere comprensivi -dissero- con chi uccide cosi' barbaramente una mamma e un bambino''. Sulla scia della vicenda di Novi Ligure, il senatore di An Giuseppe Consolo propose di abbassare l'eta' minima per andare in carcere da 18 a 16 anni e quella per essere imputati da 14 a 12. ''I ragazzi -dissematurano ormai molto piu' precocemente che nel passato e la normativa penale ne deve prendere atto. La vicenda di Erika e Omar e' solo uno dei tanti esempi''. Mentre il vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini defini' i ragazzi, ''protagonisti di una tragedia immane'' che devono essere ''recuperati ed aiutati, ma devono anche scontare la pena alla quale verranno condannati. Altrimenti creiamo nella societa' la sensazione che anche di fronte al crimine piu' orrendo per una ragione o per l' altra non si afferma il principio che chi sbaglia deve pagare''. Per don Bruno Cescon, direttore del settimanale diocesano di Pordenone Il Popolo, il rischio e' invece che condanne miti possano sminuire la gravita' degli omicidi. IL PARERE DEGLI PSICOLOGI: Non follia ma violenza come soluzione del conflitto. E' cosi' che Vera Slepoj, presidente della Federazione italiana psicologia, ha inquadrato il massacro di Novi Ligure. E d'accordo si e' detta anche Anna Oliveiro Ferraris. ''I ragazzi oggi -ha osservato- vogliono avere tutto, non tollerano ritardi e al primo intoppo fanno scattare la propria ostilita'''. ''Il disagio dei giovani -le ha fatto eco Paolo Crepet- non va sottovalutato: e' un problema reale, grosso. Non sappiamo ascoltarli''.(ANSA). TAM 14-DIC-01 17:20 184 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE NATALE: GARA DI TORTE FRA DETENUTI IN CARCERE A GENOVA VINCITORI EX-AEQUO UN NAPOLETANO ED UN ALGERINO (ANSA) - GENOVA, 18 DIC - I detenuti del carcere di Marassi hanno festeggiato oggi con una gara di torte fatte in cella l' avvento del Natale. A vincere sono stati ex-aequo un napoletano con una pastiera e un algerino con un dolce tipico del suo paese. Della giuria facevano parte don Ciotti e don Gallo, i due sacerdoti impegnati nell'assistenza agli emarginati. Sette le torte presentate in gara: crostate, pastiera, tiramisu', dolci tipici dei paesi di provenienza dei detenuti. Tutte sono state cucinate nelle celle con mezzi di fortuna come fornelli a gas e pentole sovrapposte per creare l'effetto forno. Uno dei vincitori, il detenuto napoletano, fa il fornaio di professione ed e' finito in carcere per problemi di droga. Don Ciotti e don Gallo hanno parlato brevemente ai detenuti, esaltando l' importanza dei progetti di reinserimento nella societa'. ''I potenti si autoassolvono - ha detto don Ciotti -, vedi le leggi sulle rogatorie e sul falso in bilancio. E' giusto che chi ha sbagliato paghi, ma alla fine sono sempre i pesci piccoli a pagare''. La festa si e' conclusa con l' esibizione del gruppo gospel genovese Mille Lire, molto apprezzata dai detenuti.(ANSA). YTM-RC 18-DIC-01 19:41 185 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MINORI: GIOCO E SPORT, UNICEF-LIBERA-UISP RACCOLGONO FONDI (ANSA) - ROMA, 21 DIC - Sostegno al diritto al gioco e allo sport per i bambini: e' l'obiettivo di una manifestazione (''3 X gioco'') di due giorni organizzata da Unicef, Libera e Uisp (Unione italiana sport per tutti), in collaborazione con il segretariato sociale della Rai, che si terra' nel casertano sabato 5 e domenica 6 gennaio 2002. Due giorni fra giochi, musica e sport (a Casal di Principe, Casapesenna, Villa Literno e San Cipriano d'Aversa) che avranno per protagonisti centinaia di bambini e volti popolari come Puccio Corona, Renato Scarpa, Antonio Lubrano, Idris e campioni sportivi come Andrea Zorzi, campione del mondo di pallavolo, Giulia Staccioli, olimpionica di ginnastica, Pino Maddaloni, medaglia d'oro olimpica di judo e Lilly Allucci, capitana del setterosa, la nazionale di pallanuoto. Con i fondi che saranno raccolti, Libera (l'associazione contro le mafie di Don Ciotti) trasformera' in ludoteca una villa confiscata alla camorra e restituita alla collettivita' a San Cipriano d'Aversa; Uisp intende realizzare sette progetti per il recupero di spazi dedicati al gioco e allo sport nei comuni di Buccino (Sa), Caserta, Cecina (Livorno) e Varese; l'Unicef e' impegnata nella raccolta e nell'invio di vestiti e materiale sportivo a 67 mila ragazzi dei campi profughi in Eritrea. Per informazioni sull'iniziativa e' stato attivato un numero verde (800939336); le donazioni possono essere effettuate anche via Sms con telefonini Tim scrivendo ''3xgioco'' chiamando il 433; con versamenti o bonifici alla Banca etica di Roma sul conto corrente 533333 (Abi 5018, Cab 12100) o alle Poste italiane sul conto corrente 48182000 intestato a Libera. (ANSA). MAS 21-DIC-01 11:58 186 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE TV: 'DOM&NIKA IN' DA SANPA; MUCCIOLI, GIUSTO E DOVEROSO 'LA COMUNITA' FA RISPARMIARE OGNI ANNO 30 MILIARDI ALLO STATO' (ANSA) - SAN PATRIGNANO (RIMINI), 21 DIC - ''Non credo sia solo giusto, ma forse 'doveroso' per il servizio pubblico realizzare da San Patrignano una trasmissione tv in cui ci sara' offerta anche la possibilita' di raccogliere fondi per sostenere la nostra attivita'''. Lo ha detto Andrea Muccioli, figlio del fondatore della comunita' sulle colline riminesi, presentando la puntata di 'Dom&Nika In' in programma domenica su Raiuno. Muccioli, che ha risposto ai commenti dei giorni scorsi sull' opportunita' o meno di questa trasferta del programma a Sanpa, ha rilevato che la comunita', ''non accettando rette e contributi dalle famiglie, ne' dai ragazzi, ne' dal servizio pubblico, fa risparmiare ogni anno allo Stato italiano 30 miliardi. Mi sembrano quindi eccessive e pretestuose - ha detto - le critiche espresse in questi giorni. Quando tre anni fa un' analoga iniziativa, 'Regalo di Natale', venne realizzata con il sostegno del Gruppo Abele, noi per primi ne siamo stati felici. Non c' erano stati appunti particolari da parte delle forze politiche, ne' sollevazioni di consiglieri Rai. Che questo avvenga invece nei confronti di San Patrignano sottolinea solo un atteggiamento di faziosita', pregiudizio e di incomprensibile intolleranza''. Anche il capostruttura di Raiuno Giampiero Raveggi, parlando con i giornalisti, ha messo in evidenza le ragioni che hanno condotto il programma ad andare in onda da San Patrignano. ''Il panorama dell' intrattenimento e' profondamente mutato dopo l' 11 settembre - ha spiegato - Anche 'Dom&Nika In' ha seguito con grande puntualita' le vicende americane, dedicando addirittura la prima puntata alla tragedia. Il che denota che c'e' una grande sensibilita' al problema della solidarieta'. Anche molti altri programmi Rai, in questa stagione, sono stati meno evasivi. Quest' anno abbiamo gia' contribuito alla raccolta di fondi per la ricerca sul cancro e abbiamo partecipato alla maratona di Telethon''. Nessuna risposta alle critiche da parte di Carlo Conti, felice di condurre l' evento di Natale dalla comunita': ''Non entro nel merito delle polemiche perche' io faccio il 'giullare' in tv. Quello che si respira qui e' solo amore e credo che questa sia la cosa piu' importante. Ringrazio San Patrignano per avermi dato la possibilita' di passare un Natale diverso e vero. Per uno scapolone come me questa puntata ha un significato speciale, perche' vivro' questa festa in una grande famiglia. Resta comunque il fatto che sara' una normale 'Dom&Nika In', spero solo che il nostro contributo sia importante''. Durante la conferenza stampa - alla quale hanno partecipato anche il regista Jocelyn e gli altri conduttori del programma (Mara Venier, Antonella Clerici, Ela weber) - e' stato annunciato che la puntata, realizzata all' interno del maneggio coperto gia' sede in passato di altri spettacoli tv, avra' come ospiti Giorgio Panariello, Massimo Ranieri, Christian De Sica, Massimo Boldi. (ANSA). RED-GIO 21-DIC-01 16:28 187 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE RAI: RADIO 3, IL NATALE E LA SOLIDARIETA' (ANSA) - ROMA, 22 DIC -Molte le voci del Natale di Radio3, di ieri e di oggi, dallþItalia e dal mondo. Il Natale inteso non solo come momento di festa, ma anche come occasione di riflessione e di solidarietaþ. Per i più mattinieri,martedi 25 dicembre, a partire dalle 07.45, una curiosa galleria di celebri attori italiani impegnati a cantare: Vittorio De Sica, Paolo Poli, Alberto Sordi, Anna Magnani, Totò, Virna Lisi, Monica Vittiþ La mattinata, condotta da Stefano Zenni e Daniele Formica, proseguirà alle 9.00 con gli auguri a tutti gli ascoltatori di Radio3 del grande tenore Giuseppe Di Stefano. Tra le 11.00 e le 13.00, il regalo di Natale per adulti e piccini di "Mattino3": sei fiabe þletterarieþ, ancora più preziose perché assolutamente inedite, di Andrea Camilleri, lette da Daniele Formica. Alle 12.15, una speciale puntata natalizia di "Centolire", con Helmut Failoni che racconta il natale povero dei pescatori di Ancona. Concluderà la mattinata chicche musicali natalizie di jazz, e il meglio di Daniele Formica del 2001. Il 25 dicembre per dare spazio a voci diverse dai quattro angoli del pianeta "Buddha Bar" con le sue musiche dal mondo andrà in onda unþora prima del solito, alle 13.00, ospitando un primo collegamento in diretta con il pranzo natalizio organizzato dalla Comunitaþ di SantþEgidio a Roma nella chiesa di Santa Maria in Trastevere. La radiocronaca di questa iniziativa, giunta questþanno alla sua ventesima edizione, saraþ il cuore di "Fahrenheit", in onda dalle 14.00 alle 18.45: parleranno i senza dimora, i nomadi, gli stranieri e le persone sole tra i 500 ospiti del pranzo ma anche i suoi organizzatori. Numerosi i collegamenti con altre realtaþ che fanno del giorno di Natale momento di solidarietaþ: in linea con "Fahrenheit" saranno gli organizzatori di un analogo pranzo natalizio che ha luogo in Mozambico, uno dei paesi piuþ poveri del mondo, i medici italiani impegnati nello Zimbabwe e altri che hanno continuato a lavorare in Afghanistan, gli insegnanti di New York che hanno affrontato con i loro studenti il Natale forse piuþ difficile della storia americana. Tra i collegamenti italiani, quelli in collaborazione con il Gruppo Abele e con la comunitaþ di Capodarco, protagonista anche della puntata speciale di Sala Giochi. Il giorno di Natale la radionovela di Radio3 andraþ in onda alle 15.00 e sarà ambientata proprio nella sede marchigiana della comunitaþ; i suoi ospiti (persone con handicap mentali e fisici) saranno gli attori di una puntata tutta particolare. (ANSA). GIA 22-DIC-01 12:17 188 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE IMMIGRAZIONE: APPELLO INTELLETTUALI CONTRO DDL FINI-BOSSI SI ANNUNCIA GRANDE MANIFESTAZIONE A ROMA IL 19 GENNAIO (ANSA) - ROMA, 30 DIC - Ci sono le firme di numerosi intellettuali, scrittori, giuristi, sacerdoti italiani in calce all'appello ''Per il diritto al futuro'' pubblicato oggi da alcuni quotidiani per rilanciare ''una mobilitazione di coscienza'' contro il disegno di legge Bossi-Fini sull'immigrazione, che culmini il 19 gennaio a Roma ''in una grande manifestazione civile e solidale''. Tra le firme- si legge in un comunicato - quelle di Dario Fo, Franca Rame, Bruno Trentin, Rossana Rossanda, don Luigi Ciotti, i vescovi Raffaele Nogaro e Luigi Bettazzi, Margherita Hack, Stefano Benni, Antonio Tabucchi, Marco Revelli, Moni Ovadia, Raniero La Valle, i giuristi Gallo, Palombarini, Ferraioli, Borraccetti, Allegretti, Pepino, numerosi scrittori e docenti universitari italiani e stranieri. Secondo i firmatari il disegno di legge Bossi-Fini sull'immigrazione ''corona e istituzionalizza una lunga campagna xenofoba e segna un secco arretramento del patto di cittadinanza su cui si basa la Costituzione, introducendo un doppio standard giuridico e precarizzando totalmente la vita e il lavoro dei cittadini stranieri''. Dunque si tratta ''di un epocale salto all'indietro di civilta', non solo per loro ma per tutti''.(ANSA). KME 30-DIC-01 19:02 189 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE