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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE 19812013
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IL GRUPPO ABELE ATTRAVERSO IL NOTIZIARIO DELL’ANSA
2001
MEZZO
SECOLO
DI
GRUPPO
ABELE
AI: 'RACCONTI DI VITA' APPRODA A RAITRE CON LA SOLIDARIETA'
(ANSA) - ROMA, 4 GEN - I personaggi del volontariato visti da
vicino, mentre parlano della loro vita privata e del loro
impegno sociale. E' quello che promette la nuova serie di
'Racconti di vita', programma condotto da Giovanni Anversa, che
approda quest'anno su Raitre in seconda serata da martedi'.
Tredici appuntamenti della durata di circa 50 minuti - il
primo dedicato a Don Luigi Ciotti realizzato nel carcere di
Rebibbia di Roma - che vedranno uomini e donne di generazioni e
culture diverse che combattono tutti per rendere migliore il
mondo.
Tra gli ospiti previsti: Gino Strada; Mara Gattoni, una donna
in guerra contro il turismo sessuale; Imma Battaglia; Annarosa
Andretta, una signora che da anni lavora sulla terapia della
malattia mentale; Enzo Bianchi; Franco Gesualdi e Ali Baba Faye.
''E' un programma del dissenso, - spiega Anversa - dissenso
verso quei modi di fare tv che mercificano le storie. Noi
vogliamo invece dare voce a chi ha un rapporto con la realta'
autentico''.
Ma spiega meglio il conduttore: ''non voglio comunque che sia
liquidato come un programma di solidarieta', ma, al contrario,
di amore e politica. Amore, perche' si tratta di tutte persone
che si sono a un certo punto messe in gioco, e politica, perche'
il loro impegno e' anche ovviamente politico''.
'Racconti di vita' che coincide, tra l'altro con l'Anno
Internazionale del Volontariato, (''solo un caso'', ci tiene a
dire Anversa) parlera' anche di disabili, nuove religioni,
alimentazione e ragazze madri.
Nella prima puntata dedicata a Don Luigi Ciotti, saranno
ospiti della trasmissione, Gian Carlo Caselli, Capo del
Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, Rita
Borsellino, vice presidente dell'Associazione 'Libera', il
regista Mimmo Calopresti, il cantautore Niccolo Fabi e gli
interventi registrati di Gad Lerner, Igor Man, Paolo Mieli e
Marcello Sorgi.(ANSA).
XGA
04-GEN-01
14:57
2
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
INDULTO: SEGIO; SPIEGARE A POSTERIORI NON SERVE, MEGLIO FARE
(V.'INDULTO: AMATO, INSUFFICIENTE COESIONE DEI...'DELLE 18:46)
(ANSA) - ROMA, 5 GEN - ''Le analisi a posteriori aiutano
certo a capire, ma per l'indulto piu' che capire sarebbe stato
meglio fare, accogliendo l'appello del Papa''. A commentare
cosi' la spiegazione fornita dal Presidente del Consiglio sul
perche' non si sia arrivati ad un provvedimento di clemenza, e'
Sergio Segio.
L'ex terrorista, ora impegnato nel progetto sul carcere del
gruppo Abele, che con Sergio Cusani ha lavorato ad una proposta
di legge per l'introduzione dell'indulto parla di veti
incrociati. ''Un gioco - dice - tanto cinico quanto antico in
politica e che non funziona solo per questo problema''. ''Questa
legislatura e questo Governo - aggiunge Segio - saranno
ricordati per le dichiarazioni di 'avremmo voluto', 'ci sarebbe
piaciuto'. Sarebbe stato meglio invece fare, specie sul problema
carcere''.
''E quello rivolto dal Papa ai politici per un provvedimento
di clemenza non era un invito ad ascoltare, ma a fare. Forse
anche per questo Giovanni Paolo II ha rinunciato ad andare in
Parlamento in Gennaio per fare la sua prolusione a Camere
riunite''. (ANSA).
AU
05-GEN-01
19:32
3
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
RAI: DON CIOTTI A 'RACCONTI DI VITA'
(ANSA) - ROMA, 8 GEN - Sara' don Luigi Ciotti, il fondatore
del Gruppo Abele di Torino, ad aprire la nuova serie di
''Racconti di vita'', in onda domani alle 23,20 su Raitre, che
quest'anno sara' dedicata a uomini e donne che lottano per
cambiare il mondo.
Dopo 35 anni di impegno del Gruppo Abele, don Ciotti ha
accettato di raccontarsi mescolando ricordi autobiografici e
battaglie ancora aperte. Ospiti di Giovanni Anversa nella
puntata, realizzata dalla falegnameria del carcere romano di
Rebibbia, anche Gian Carlo Caselli, presidente dell'
Amministrazione Penitenziaria; Mimmo Calopresti; Niccolo' Fabi,
cantautore; Rita Borsellino, vicepresidente di 'Libera', in
collegamento da Corleone. Spazio anche a interventi registrati
di Gad Lerner, Igor Man, Paolo Mieli e Marcello Sorgi. (ANSA).
KIR
08-GEN-01
16:43
4
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
PREMI: IGOR MAN DESIGNATO 'ARTIGIANO DELLA PACE'
(ANSA) - ROMA, 10 GEN - Igor Man, 'firma storica del
quotidiano La Stampa', ha vinto il premio ''Artigiano della
pace'' in qualita' di ''persona che opera per una cultura della
pace''. Il riconoscimento e' assegnato ogni due anni
dall'Universita' Internazionale Giorgio la Pira (dal nome del
'sindaco santo' che si autodefiniva appunto artigiano della
pace).
Lo ha designato all'unanimita' un comitato ristretto di
un'ampia giuria che include l'Unesco, la Commissione Justitia et
pax, la citta' di Cuneo Medaglia d'oro della resistenza. Hanno
vinto le precedenti edizioni del Premio il vescovo martire di
Orano mons. Pierre Claverie, Julius Nyerere, don Luigi Ciotti,
lo scrittore marocchino Tahar Ben Yelloun, l'Abbe Pierre.
La cerimonia di consegna del premio avverra' il 18 gennaio a
Cuneo nel teatro Toselli.(ANSA).
TS
10-GEN-01
18:03
5
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
ROGA:TRAFFICANTI DI NOTIZIE?,DON CIOTTI CRITICA MASS MEDIA
(ANSA) - TORINO, 12 GEN - ''La stampa internazionale dovrebbe
essere piu' attenta alle tematiche delle droghe e del
narcotraffico, soprattutto per quanto riguarda l' aspetto del
connubio fra mafia e trafficanti'': lo ha detto il fondatore del
Gruppo Abele, don Luigi Ciotti, durante la presentazione di una
ricerca di Narcomafie sulla droga nella stampa europea.
''Frequentemente - ha spiegato Don Ciotti - nell' approccio
al problema della droga si trova una doppia morale:
proibizionismo in teoria, ma connivenza nei fatti. Perche' - ha
aggiunto - tutti si dicono contro la droga, ma pochissimi si
scagliano davvero contro l' attivita' dei narcostati del
mondo''.
Il rapporto realizzato da Narcomafie e dall' Encod (European
ngo council on drugs and development) ha preso in esame un anno
di stampa europea, analizzando circa 300 articoli sul tema della
droga. Ne e' emerso un quadro che i responsabili della ricerca
hanno definito ''parziale e stereotipato''. Per esempio, ha
detto uno degli autori del rapporto, nei giornali ''si scrive
moltissimo di narcotraffico e pochissimo di riciclaggio'', ''si
utilizzano quasi esclusivamente fonti istituzionali'', ''si
parla sempre di America Latina e soprattutto di Colombia,
trascurando quasi del tutto i Paesi asiatici produttori di
eroina, droga che copre l' 80% del mercato europeo degli
stupefacenti''. (ANSA).
PL
12-GEN-01
16:40
6
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
ELEZIONI: CAPONNETTO, LE VINCEREMO SE TROVEREMO CONCORDIA
(ANSA) - FIRENZE, 13 GEN - ''Le prossime elezioni politiche
le faremo nostre, ma bisogna ritrovare momenti di unione, di
concordia, d' intesa e di unita'''. L'anziano ex giudice
istruttore di Palermo, Antonino Caponnetto, manifesta un
ottimismo per il risultato del centrosinistra alle prossime
elezioni politiche.
Caponnetto ha presentato, oggi a Firenze, assieme ad Alfredo
Galasso, che e' stato coordinatore nazionale della Rete, ed alla
vedova di Sandro Pertini, Carla Voltolina, il quarto vertice
nazionale sulla legalita' e la giustizia sociale che si terra' a
Roma, in Campidoglio, il prossimo 3 marzo. All'iniziativa,
secondo quanto hanno detto Caponnetto e Galasso, parteciperanno
tra gli altri, il presidente della commissione antimafia
Giuseppe Lumia, Don Luigi Ciotti, Gherado Colombo e Ida
Boccassini, Giancarlo Caselli, Paolo Flores D'Arcais, Pietro
Grassi e Piero Luigi Vigna.
Galasso ha lamentato ''una difficile stagione elettorale, non
solo per i toni aspri che sta assumendo la campagna, ma per
l'assoluta vacuita' di programmi e perfino di distinzioni tra i
due schieramenti''. (ANSA).
CF
13-GEN-01
15:51
7
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
SICUREZZA: DON CIOTTI, DIBATTITO POLITICO STRUMENTALE
(ANSA) - ROMA, 16 GEN - La sicurezza diventa il centro del
dibattito politico ''sempre in modo strumentale''. Lo ha detto
don Luigi Ciotti a margine della prima conferenza contro l'
usura, commentando il dibattito politico che punta sempre di
piu' sulla sicurezza dei cittadini. ''E' la conferma - ha detto
Ciotti - che i politici usano il metodo del termometro: certe
scelte si fanno, cioe', in base alla ricerca del consenso e al
bisogno di avere dalla propria parte l' opinione pubblica''. E
il dato piu' ''inquietante'', secondo don Ciotti, ''e' che
questo metodo e' cresciuto negli ultimi anni''.
''Alcune paure della gente - ha spiegato - non sono reali, ma
rappresentate. Le ricerche serie dicono che i cittadini si
sentono sicuri del proprio territorio pur avendo a volte
problemi gravi e qui la responsabilita' e' anche di un'
informazione che a volte ingigantisce e crea emotivita'''.
Secondo don Ciotti dai cittadini ''giunge un grido per il
diritto alla sicurezza che e' un diritto di tutti anche dei piu'
poveri e dei piu' deboli''. Ma secondo don Ciotti ''la miglior
risposta non sono tanto le citta' sicure quanto le citta'
vivibili. Tra i parametri di vivibilita' di una citta' ci devono
essere la crescita delle relazioni umane e sociali e delle
opportunita' di aggregazione. Questo e' il grande nodo da
sciogliere''. Se non si recupera questa dimensione, conclude don
Ciotti, ''allora il tema della sicurezza diviene un alibi''.
(ANSA).
TAM/SOR
16-GEN-01
16:53
8
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
USURA: APERTI LAVORI PRIMA CONFERENZA NAZIONALE
(ANSA) - ROMA, 16 GEN - Occhi puntati su racket e usura a
Roma per il primo convegno di due giorni organizzato dal
Viminale. Ad aprire i lavori, alla presenza del presidente
Ciampi, e' stata la vedova di Libero Grassi, l'imprenditore
siciliano ucciso il 29 agosto di dieci anni fa. Pia Grassi ha
ripercorso la vicenda del marito ''il cui valore - ha detto - e'
stato quello di denunciare pubblicamente il racket''. ''Un uomo
- ha aggiunto - rispettoso delle leggi che la mafia ha
trasformato in un simbolo''. Le parole di Pia Grassi e il
ricordo del sacrificio di Libero Grassi sono state accolte da un
lungo applauso e il presidente della Repubblica ha lasciato la
sua poltrona per andare ad abbracciare la vedova al tavolo dei
lavori.
Il convegno che prosegue con il saluto del ministro
dell'Interno Enzo Bianco vedra' questa mattina l'intervento del
Commissario antiracket e antiusura Tano Grasso e del governatore
della Banca d'Italia Antonio Fazio. Nel pomeriggio e' prevista
una tavola rotonda a cui partecipera' il ministro della
Giustizia Piero Fassino, il presidente emerito della Corte
Costituzionale Giovanni Conso e il presidente del Comitato
parlamentare per i servizi, Franco Frattini. Le conclusioni
della giornata saranno affidate al presidente della Camera
Luciano Violante. Domani in mattinata interverranno il
presidente del Senato Nicola Mancino, il capo della Polizia De
Gennaro e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio
Vannino Chiti e don Luigi Ciotti. Una tavola rotonda nel
pomeriggio vedra' la presenza del ministro delle Finanze
Ottaviano del Turco, del Procuratore nazionale antimafia Pier
Luigi Vigna e del presidente dell'Antimafia Giuseppe Lumia. I
lavori della conferenza saranno conclusi dal ministro Bianco.
(ANSA).
AU-TAM/TER
16-GEN-01
10:58
9
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
BRACCIALETTO: SEGIO, DANNOSO E COSTOSO
(V. 'SENATO: SI DEFINITIVO A BRACCIALETTO... ' DELLE 11:31)
(ANSA) - ROMA, 17 GEN - ''Il 'braccialetto elettronico' e'
una bufala pazza. Dannosa e per giunta costosa''. A sostenerlo
e' Sergio Segio, responsabile del progetto carcere del 'gruppo
Abele'.
''Uno strumento che serve solo - sostiene - ad esportare piu'
che il carcerato, il carcere all' esterno''. Ci sono poi
problemi di ordine tecnico che portano Segio a giudicare
assolutamente inefficace il braccialetto. ''I tecnici e le
esperienze di altri Paesi dicono che il sistema di controllo
funziona poco e male e i falsi allarmi sarebbero continui''.
''Presupposto per l'applicabilita', poi -aggiunge Segio, che con
Sergio Cusani in questi mesi si e' battuto per l'approvazione di
un provvedimento di clemenza per i detenuti - sono un'
abitazione e un telefono (e questo gia' tagliera' fuori i più
poveri, al solito gli immigrati e i tossicodipendenti)''.
Dal punto di vista politico inoltre secondo Segio: ''il
braccialetto e' una misura che rassicura falsamente l' opinione
pubblica, poiche' e' inefficace. Dunque a breve termine, una
politica priva di progetto quale quella che ha approvato tale
provvedimento, dovra' inventarsi qualche ulteriore misura''.
Per i detenuti, infine, questa novita', diversamente da quanto
dicono i suoi sostenitori, non costituira' un' opportunita' in
piu' di uscire dal carcere, ma diventera' una soglia ulteriore
cui dovranno assoggettarsi quanti gia' fruiscono o possono
fruire di misure alternative; i detenuti con pene brevissime da
scontare o per reati di poco conto. Ovvero coloro che gia' oggi
dovrebbero poter avere accesso alla legge Simeone e che, invece,
marciscono in carcere. O ci muoiono. Come S. M., 24 anni,
impiccatosi due giorni fa nella cella del carcere di Cagliari''.
''Stava scontando- racconta Segio - 4 mesi per un piccolo scippo
commesso in una chiesa prima di capodanno. Stava scontando una
pena certa, proprio come invocano i manifesti elettorali dei due
Poli in questi giorni sui muri di tutta Italia''.
(ANSA).
AU
17-GEN-01
15:55
10
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
USURA: DON CIOTTI, CAMBIARE ORIZZONTE CULTURALE
(ANSA) - ROMA, 17 GEN - ''C'e' un nodo inquietante da
sciogliere: l'orizzonte culturale, fondato su ricchezza,
produzione, bellezza e bravura. Un orizzonte culturale che
schiaccia i giovani e di fronte al quale bisogna avere il
coraggio di essere inadeguati''. Lo ha detto don Luigi Ciotti
intervenendo alla prima conferenza nazionale contro l'usura e il
racket.
''Per aiutare le vittime dell'usura, ma anche per prevenire
evitando che si possa finire in mano agli strozzini'', secondo
don Ciotti la solidarieta' non basta, ma e' necessario
modificare ''un orizzonte culturale'' fondato sull'effimero e
sulla violenza. ''I videogiochi in commercio - ha detto citando
un esempio - che insegnano ad ammazzare il padre o ad attaccare
le forze dell'ordine sono un invito alla violenza. E' possibile
che non si possa intervenire nei confronti del mercato? Di
fronte a questo orizzonte culturale bisogna avere il coraggio di
essere inadeguati''. Nel suo intervento don Ciotti ha anche
invitato le associazioni che si battono contro l'usura a
''creare maggiori alleanze'' perche' la loro attivita' ''non
puo' essere opera di navigatori solitari''.
''Racket e usura - ha aggiunto - si possono vincere solo
nella prospettiva di una forte alleanza tra istituzioni e
societa' civile. Ognuno deve fare la sua parte rispettando le
competenze degli altri e ognuno deve assumersi la sua quota di
responsabilita', le istituzioni come le associazioni, il sistema
bancario e il mondo dell'informazione''. Ma soprattuto, secondo
don Ciotti, ''le associazioni non devono perdere l'autonomia:
dobbiamo continuare - ha detto - ad essere una coscienza critica
rispetto alle istituzioni, le associazioni devono avere un ruolo
di stimolo''. (ANSA).
TAM/MRY
17-GEN-01
10:30
11
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
CGIL: COFFERATI, LE ORIGINI NELLE PRIME CAMERE DEL LAVORO
(ANSA) - ALESSANDRIA, 19 GEN - ''Il sindacato ha partecipato
a scrivere la storia vera dell' Italia, e la radice non e'
cambiata rispetto alla nascita delle prime Camere del Lavoro,
tra la fine dell' Ottocento e l' inizio del '900'': un forte
richiamo alle orgini e' venuto da Sergio Cofferati, oggi ad
Alessandria per i 100 anni della Camera del Lavoro cittadina.
Il leader della Cgil ha sottolineato le ''funzioni vitali''
della Cgil per la ''promozione della giustizia, l' emancipazione
dei poveri e dei deboli, la difesa delle liberta' individuali,
del paese e della democrazia''. A ricordare con lui l'
inaugurazione, il 20 gennaio 1901, della Camera del Lavoro
alessandrina, c'erano il segretario provinciale Pier Massimo
Pozzi, il direttore dell' Istituto per la storia della
Resistenza, Roberto Botta, e Tutti Di Salvo, segretaria generale
della Cgil in Piemonte.
In serata la presenza di Cofferati e' prevista a Torino a un
dibattito con don Luigi Ciotti. (ANSA).
S08-BAN
19-GEN-01
18:29
12
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
DROGA: RADICALI E LILA CONTESTANO ARLACCHI, 'SIRINGA D'ORO'
(ANSA) - MILANO, 25 GEN - Il vicesegretario dell' Onu, Pino
Arlacchi, meriterebbe ''la siringa d'oro'': e' quanto
ironicamente sostengono i Radicali che oggi, in occasione della
presentazione dell' ultimo Rapporto Mondiale sulla droga, hanno
distribuito un volantino in cui contestano l' operato di
Arlacchi e della sua politica di contrasto alla droga.
''La strategia del sottosegretario Arlacchi ha consegnato
centinaia di milioni di dollari agli stessi Paesi produttori ha affermato il consigliere regionale lombardo Yasha Reibman nell' Afghanistan talebano gli ettari coltivati sono aumentati
del 42% e la produzione del 70%''.
Per la Lila, invece, quelle del ''discusso Arlacchi'' sono
''politiche unilaterali, irrealistiche e dannose'', che si
fondano sul semplicistico obiettivo della ''riduzione della
domanda e dell' offerta'', sulla distruzione delle coltivazioni,
sulle legislazioni proibizioniste punitive. E il convegno di
oggi a Palazzo Marino, sostengono Lila, Gruppo Abele e altre
associazioni ''e' stata un' iniziativa degna della peggior
fiction televisiva''. ''Milano soffre, senza pari in Italia,
degli effetti piu' macroscopicamente devastanti derivanti da
anni di politiche scellerate in materia di droga - si legge
nella nota - Milano ha il primato di casi di Aids, il primato di
morti per overdose''. Le politiche messe in atto in questi anni
sono state insufficienti.
Bisogna invece ''partire dalle persone''. E' questo, secondo
le associazioni antiproibizioniste, l' unico approccio al
problema capace di produrre risultati efficaci. ''Bisogna
partire dai bisogni delle persone, dalle loro difficolta'''.
Per questo motivo, Lila e gruppo Abele pongono questa domanda
''al sindaco di tutti i milanesi: perche' in questa occasione
non vengono accolte anche le voci che sostengono la necessita'
di perseguire strade diverse, politiche 'altre' al fine di
permettere un vero confronto? Perche' Albertini dopo aver
commentato positivamente le dichiarazioni del ministro Veronesi
alla conferenza sulle droghe di Genova, orientate all' apertura
di nuovi percorsi di sperimentazione (compresa quella di
progetti di somministrazione controllata di eroina a gruppi
mirati di tossicodipendenti), si concede a questa consacrazione
delle politiche proibizioniste e punitive?''.
''Perche' il primo cittadino e tantomeno i suoi assessori
competenti - concludono Lila, Gruppo Abele e le altre
associazioni firmatarie del documento - non ricordano mai che,
seppur insufficienti e in ritardo, anche il Comune di Milano e'
promotore e finanziatore di progetti di Riduzione del Danno
quali quello relativo alle installazioni di macchine
scambiasiringhe e di Unita' Mobili?''.(ANSA).
CLE
25-GEN-01
16:40
13
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: BENI PER 239 MLD CONFISCATI, ASSEGNATI A FINI SOCIALI
(ANSA) - MILANO, 26 GEN - Beni per oltre 239miliardi sono
stati sequestrati alla mafia, confiscati e assegnati dai
Prefetti allo Stato o a enti per attivita' a fini sociali in
applicazione della legge 109 del '96. In testa la Sicilia
(75,760 miliardi); seguono Campania (70,672), Calabria (46,666),
Puglia (14,183), Lombardia (10.941). Agli ultimi posti Piemonte
(596 milioni) e Abruzzo (537).
I dati si riferiscono al 30 settembre scorso (sono gli ultimi
disponibili) e sono stati resi noti oggi a Milano nel corso
della presentazione della prima Carovana antimafia in Lombardia
che si terra' dal 29 dicembre al 5 febbraio per iniziativa di
Libera (fondata nel 1995 da don Luigi Ciotti cui aderiscono 700
associazioni in tutta Italia per promuovere la cultura della
legalita') e delle Acli di Milano.
La carovana tocchera' Treviglio e Lodi (dove si parlera' di
usura), Bergamo (disagio minorile), Crema (prostituzione) e in
conclusione Ostiglia.
Tra i relatori annunciati: don Ciotti, Dario Fo, Gherardo
Colombo, il presidente dell'Antimafia Giuseppe Lumia, il sindaco
di Corleone Giuseppe Cipriani, Rita Borsellino e Giovanni
Impastato, fratello del sindacalista Giuseppe ucciso dalla
mafia.
Nella conferenza stampa e' stata sottolineata l'importanza di
una applicazione puntuale della legge 109 che ha consentito per
esempio a una cooperativa di giovani a Castelvetrano (Palermo)
di produrre olio su un terreno gia' di proprieta' di Bernardo
Provenzano. Dei beni sequestrati in Lombardia, molti sono stati
adibiti a caserme di polizia, carabinieri, guardia di
Finanza,vigili del Fuoco, altri ad ospitare centri di
aggregazione giovanile, altri ancora sono stati trasformati in
alloggi per indigenti e famiglie sfrattate.
Sempre per iniziativa di Libera lo scorso anno una ventina di
giovani che abitano nei quartieri piu' degradati di Palermo e
con storie di disagio alle spalle sono stati ospitati in
altrettante famiglie bergamasche e hanno frequentato per un mese
e mezzo le scuole della provincia. Tutto questo, hanno spiegato
gli organizzatori lombardi, 'per mantenere alta la tensione
contro la criminalita' organizzata e per dire che la mafia
esiste anche nelle nostre citta'. Un viaggio, di paese in paese,
tra i giovani, tra la gente, per mettere in cammino idee,
progetti, per riaffermare la volonta' di spendersi sul
territorio''.
VO
26-GEN-01
19:30
14
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
CARCERI: FASSINO, MEDIA BANALIZZANO, AGENTI NON SONO AGUZZINI
(ANSA) - TORINO, 27 GEN - ''Sulle carceri i media spesso
banalizzano, come nel caso di Sassari. Danno un'immagine di
violenza, dipingono l'agente penitenziario come un aguzzino''.
Lo ha detto il ministro della Giustizia, Piero Fassino, a un
convegno nel quale e' stato presentato un libro su Giuseppe
Montalto, l'agente ucciso in un agguato mafioso nel '95.
Fassino ha ricordato l'impegno del governo per migliorare le
condizioni delle carceri, sul piano delle risorse finanziarie,
umane e tecnologiche. In particolare la Finanziaria - ha detto stanzia 1.200 miliardi per migliorare le strutture e altri 400
per attivita' di reinserimento. E' prevista inoltre l'assunzione
di 1.500 agenti penitenziari.
Gian Carlo Caselli, direttore generale dell'Amministrazione
Penitenziaria, ha sottolineato ''le difficolta' del lavoro del
poliziotto penitenziario, ancora peggiori per chi opera nelle
sezioni speciali con detenuti di particolare pericolosita'''.
Don Luigi Ciotti ha richiamato l'attenzione sull'esigenza di non
abbassare la guardia contro la mafia: ''Il problema della
sicurezza delle citta' - ha detto - intorno al quale si
concentra la politica e si fanno le passerelle, ha calamitato
l'attenzione e ha fatto dimenticare la mafia e la criminalita'
organizzata''.
All'incontro era presente la moglie di Montalto, Liliana.
(ANSA).
ANG
27-GEN-01
20:14
15
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
PONTE STRETTO: RICERCA NOMOS, ALLA MAFIA 4 MILA MLD
(ANSA) - PALERMO, 30 GEN - Cosa Nostra siciliana e
'ndrangheta calabrese, con un ''accordo di cartello per la
gestione cooperativa degli appalti'' per la costruzione del
ponte sullo Stretto di Messina si accaparrerebbero 4 degli 11
mila miliardi di lire, spesa complessiva stimata dagli advisor.
Il dato e' contenuto in uno studio commissionato dal
Ministero dei Lavori Pubblici a Nomos, il centro studi per la
legalita' del ''gruppo Abele'' fondato e presieduto da don Luigi
Ciotti, che quantifica in termini economici il costo dell'
''impatto criminale'' sull'opera. I contenuti del rapporto sono
stati anticipati dal quotidiano del pomeriggio L'Ora di Palermo,
oggi in edicola. La ricerca prevede, anche che in caso dell'
alternativa ''multimodale'', la somma incassata dalle cosche si
aggirerebbe intorno ai 950 miliardi di lire. (ANSA).
COM-NU/LU
30-GEN-01
20:07
16
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
PONTE STRETTO: CHIESA SICILIANA 'BENEDICE' L' OPERA
(ANSA) - MESSINA, 3 FEB - La benedizione della Chiesa
siciliana e l' apposizione ideale della prima pietra sono stati
i due momenti simbolici della giornata nazionale di
mobilitazione organizzata dalla Cisl a favore del Ponte sullo
Stretto che si e' svolta con una duplice manifestazione: a
Messina stamane e a Reggio Calabria nel pomeriggio. ''Vi porto
il sostegno di tutti i vescovi della Sicilia - ha detto l'
arcivescovo Giovanni Marra - La Chiesa siciliana ritiene l'
opera fondamentale per la promozione dello sviluppo del Sud''.
Marra ha detto che l' argomento e' stato trattato durante una
sessione dei lavori della Conferenza episcopale siciliana.
Alla manifestazione ha partecipato lo stato maggiore della
Cisl col segretario Savino Pezzotta, i confederali Raffaele
Bonanni e Giorgio Santini, i leader di Sicilia e Calabria, Paolo
Mezzio e Gigi Sbarra e i rappresentanti di Messina e Reggio,
Maurizio Bernava e Cosimo Piscioneri. Per la Cisl il 73% degli
italiani e' a favore del ponte sullo Stretto considerato
''importante strumento di crescita economica e sociale''. A
gettare le fondamenta ideali dell' opera col sindacato sono
stati anche i presidenti delle Regioni Sicilia e Calabria,
Vincenzo Leanza e Giuseppe Chiaravallotti (che e' intervenuto a
Reggio Calabria), il presidente della societa' Stretto di
Messina Nino Calarco oltre a numerosi esponenti d'istituzioni e
forze economiche e sociali.
Pezzotta ha annunciato la determinazione della Cisl a
continuare la mobilitazione ''in assenza di risposte positive.
Faremo tutto quello che e' possibile e anche l'impossibile''.
''Non ci sono motivazioni valide perche' si rinunci al
ponte. Noi andremo avanti - ha detto Leanza - dando, se
necessario, continuita' al protocollo per la costruzione
sottoscritto qualche tempo fa tra le due Regioni''. Per Calarco
la politica del rinvio seguita dai Governi a partire dal '93,
quando fu definito il progetto di massima per il collegamento
stabile, lascia intravedere un danno erariale per la pubblica
amministrazione, che la Corte dei conti potrebbe accertare. E
questo perche' ''la Stretto di Messina e' una societa' pubblica,
creata con legge dello Stato''. Mezzio, facendo riferimento al
lavoro di Nomos, il centro studi del Gruppo Abele, sulla
possibilita' d' infiltrazioni mafiose, ha detto che ''la
minaccia criminale va sconfitta col controllo preventivo. Se
passasse il principio dell'immobilismo per paura d'interessi
mafiosi, la Sicilia e il Sud sarebbero condannati alla
marginalita'''. Per Sbarra ''e' vergognoso che il Governo
abbandoni a se stesso il Sud. Cosi' come suscitano perplessità
le contraddizioni della Cgil, che in Sicilia dice si' al ponte
mentre in Calabria vi si oppone''. (ANSA).
COM-FK/BM
03-FEB-01
17:40
17
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: RITA BORSELLINO, E' TRA NOI AL NORD COME AL SUD
(ANSA) - OSTIGLIA (MANTOVA), 3 FEB - ''La mafia e' tra noi,
al Nord come al Sud. Per sconfiggerla bisogna rinunciare al
silenzio e unire tutte le forze in un impegno comune teso al
cambiamento''. Cosi' si e' espressa oggi Rita Borsellino,
sorella del giudice Paolo, ucciso dalla mafia, parlando oggi a
Ostiglia (Mantova) durante un incontro della Carovana Antimafia.
La Carovana, organizzata da Libera, l'associazione fondata da
don Luigi Ciotti e dalle Acli lombarde, ha concluso oggi il suo
giro per la Lombardia davanti agli studenti del liceo Galilei di
Ostiglia. Con Rita Borsellino, c'erano anche don Luigi Ciotti e
l'allenatore della nazionale di Pallavolo Andrea Anastasi.
Quest'ultimo ha osservato come anche nel mondo dello sport
bisogna svolgere una azione di educazione: ''nello sport - ha
detto - vige la cultura dell' alibi'', la tendenza, cioe', ''a
trovare una scusa per ogni sconfitta. Bisogna, invece, essere
propositivi e riconoscere i meriti degli avversari e non
dimenticare che le vittorie sono effimere''. Don Ciotti ha messo
in guardia i giovani dal considerare sconfitto il fenomeno
mafioso: ''non bisogna mai abbassare la guardia - ha detto perche' la mafia ha mille sfaccettature ed e' ovunque''. (ANSA).
N12-GNN/LP
03-FEB-01
20:38
18
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: DISSOCIAZIONI; DON CIOTTI, VIGNA NON TRATTA CON NESSUNO
(ANSA) - MIRA (VENEZIA), 7 FEB - ''Conosco Pierluigi Vigna,
lui non ha mai trattato con nessuno. Se n'e' parlato, c'e' anche
il dovere di ascoltare le voci di richieste di alcuni boss di
mafia, anche per capire come vanno certe cose, ma non si puo'
trattare''. Lo ha detto don Luigi Ciotti, presidente
dell'associazione antimafia ''Libera'', commentando le voci su
presunte trattative tra lo Stato e i boss.
Secondo il sacerdote piemontese ''non si devono fare sconti,
anzi dobbiamo attrezzare di piu' lo Stato e i suoi organi
competenti, prendere coscienza che la giustizia e' al collasso,
e che la mafia stringe legami anche con la corruzione''.
''Devono ridarci tutto - ha concluso Ciotti, sempre riferendosi
ai boss mafiosi - devono indicarci dove hanno investito i loro
denari, restituire alla collettivita' tutti i beni all'estero e
in Italia e dirci tutto quello che sanno, non le mezze verita'.
E se vogliono c'e' gia' un percorso, che e' quello della
collaborazione''. (ANSA).
XBO/PAS
07-FEB-01
12:33
19
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MASSACRO NOVI: NEL '75 UN FATTO ANALOGO A 60 KM DI DISTANZA
(ANSA) - TORINO, 23 FEB - I clamorosi sviluppi della vicenda
di Novi hanno, in Piemonte, fatto venire alla mente un analogo,
anche se piu' grave, episodio avvenuto poco piu' di 25 anni fa a
Vercelli, a una sessantina di chilometri di distanza.
Nella mattinata del 14 novembre '75, vennero trovati morti in
casa cinque componenti della famiglia Graneris; ad ucciderli non
a coltellate, ma a colpi di pistola, era stata l' allora
diciottenne Doretta, con la complicita' del fidanzato, Guido
Badini. Padre, madre e due nonni vennero trovati privi di vita,
in apparenza addormentati, seduti al tavolo dove stavano
cenando. Sotto il tavolo aveva invece cercato inutilmente scampo
il fratello di Doretta, 13 anni. Movente della strage, il
rancore che la ragazza nutriva per la famiglia, ma anche il
desiderio di impadronirsi di un' eredita' di 200 milioni di
lire. Entrambi vennero condannati all' ergastolo.
In carcere, Doretta e' cambiata tanto che nel '90 e' stata
ammessa al lavoro esterno, nel '93 ha ottenuto la semiliberta' e
il primo dicembre scorso la liberta' condizionale. Adesso vive
in una struttura del Gruppo Abele (di don Luigi Ciotti), dove da
anni gia' lavora come grafica. Tramite il suo avvocato ha fatto
sapere che non intende fare commenti sulla vicenda di Novi. ''Il
dolore mi accompagna sempre - aveva detto a dicembre, all'
uscita dal tribunale di sorveglianza - Mi dedichero'
completamente agli altri, a coloro che soffrono''. (ANSA).
MO
23-FEB-01
21:59
20
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
RAI: 'A SUA IMMAGINE' CON DON LUIGI CIOTTI
(ANSA) - ROMA, 24 FEB - Appuntamento domani alle 10,30 su
Raiuno con ''A Sua Immagine'': da Torino, dove si concludono i
lavori della Conferenza Nazionale sul volontariato, Don Luigi
Ciotti, leader del Gruppo Abele, spieghera' ai telespettatori la
specificita' cristiana di questo impegno. (ANSA).
KIR
24-FEB-01
17:03
21
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MASSACRO NOVI: DA CHIESA PIU' VOCI A FAVORE DELLA FAMIGLIA
(ANSA) - ROMA, 25 FEB - E' stato soprattutto lanciando un
appello in difesa della famiglia e dei suoi valori che la Chiesa
reagisce al massacro di Novi Ligure.
Nessun riferimento esplicito alla vicenda da parte di Giovanni
Paolo II, ma oggi il suo appello a privilegiare sul territorio
''la cura delle famiglie, che spesso non sono in grado di
assicurare un'adeguata formazione cristiana ai figli'' ha fatto
pensare alla famiglia De Nardo. Visitando una parrocchia romana,
il Papa ha rilevato che ''ci sono fanciulli e adolescenti che
hanno bisogno di chi li aiuti a crescere nella fede''.
Piu' esplicite le dichiarazioni del cardinale Ersilio Tonini,
che ha definito la vicenda ''di tale gravita', di tale
abnormita', che e' difficile che la nostra ragione arrivi a
dipanare, a capirci qualcosa''. Per mons. Tonini i due ragazzi
''sono morti piu' loro delle due vittime'' e destinati ad essere
inseguiti dai ricordi. ''Recuperarsi - ha aggiunto rivolgendosi
idealmente ad Erika e Mauro - e' ancora possibile''. Ha definito
invece un ''miracolo'' il perdono del papa' di Erika. ''Questo
padre - ha detto - per me rappresenta l' umanita' ferita''. Ed
anche mons. Tonini ha lanciato un' appello a difesa dei valori
della famiglia ed ha rilevato che 'la famiglia di oggi forse da'
troppo'' ed ''i ragazzi non sono in grado di apprezzare cio' che
i genitori fanno per loro''.
Non si stupisce di quanto e' accaduto a Novi Ligure il
fondatore del Gruppo Abele, don Luigi Ciotti, secondo cui il
delitto e' la conseguenza di un orizzonte culturale ''in cui
quello che conta e' la ricchezza, il potere, l' apparire, la
prestazione'' e che ''schiaccia tutti, non solo i giovani''. Don
Ciotti rileva che ''bisogna fermarsi a riflettere sul nostro
ruolo, sulla nostra resonsabilita e su cosa dobbiamo a fare per
ascoltare di piu' e essere piu' al fianco dei nostri ragazzi''.
Invita al perdono, infine, il parroco di Novi Ligure, don
Francesco Zanolli. (ANSA).
BG
25-FEB-01
18:53
22
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MASSACRO NOVI: DON CIOTTI, MI SPUPISCO DI CHI SI STUPISCE
(ANSA) - TORINO, 25 FEB - ''Mi stupisco di chi si stupisce
per tragedie del genere''. Il giudizio e' di don Luigi Ciotti,
fondatore del Gruppo Abele, presente, a Torino, alla tre giorni
nazionale sul volontariato.
''Ci sara' pure - ha aggiunto don Ciotti - qualcuno che avra'
creato questo orrizonte culturale in cui quello che conta e' la
ricchezza, il potere, l' apparire, la prestazione. Di fronte a
questo orizzonte culturale che ha delle sue profonde ricadute,
dobbiamo ritrovare tutti l' umilta' e il coraggio di essere
persone adeguate. Non dobbiamo accettare questo orizzonte
culturale che sta generando una societa' che produce al suo
interno violenza''.
''Questo orizzonte culturale - ha concluso don Ciotti schiaccia tutti, non solo i giovani, ma anche il mondo degli
adulti. Bisogna fermarsi a riflettere sul nostro ruolo, sulla
nostra resonsabilita e su cosa dobbiamo a fare per ascoltare di
piu' e essere piu' al fianco dei nostri ragazzi''.(ANSA).
GE
25-FEB-01
12:55
23
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
CARCERI: CHIESTA COMMISSIONE PER MAPPATURA SITUAZIONE
(ANSA) - MILANO, 28 FEB - Una commissione nazionale, sul
modello di quella francese, per una mappatura della situazione
delle carceri italiane e delle esperienze sul territorio per
l'integrazione dei detenuti, e' stata avanzata a Milano al
convegno organizzato dall'Associazione Liberi, dal Gruppo Abele
e da altre realta' che operano nel mondo carcerario.
La proposta e' stata avanzata al ministro della Giustizia,
Piero Fassino, che per impegni parlamentari non ha potuto
partecipare al convegno, e fa parte di un pacchetto di richieste
che, come ha spiegato Antonio Panzeri, segretario della Camera
del lavoro di Milano, vogliono essere ''l'agenda 2001 per i
problemi del carcere''. La commissione, hanno spiegato Sergio
Cusani e Sergio Segio, come quella francese dovra' avere poteri
di audizione per conoscere meglio le realta' delle carceri
italiane e le esperienze che gia' ci sono per l'integrazione dei
detenuti.
''Lo studio della commissione francese - hanno spiegato - ha
contribuito ad avviare la riforma del sistema penitenziario. E'
il nostro obiettivo per l'Italia. Noi, oltre ai parlamentari,
chiediamo che la commissione sia composta anche dal mondo del
volontariato che opera in carcere, dal sindacato e dagli
esperti''. Al convegno e' stato sottolineato che la proposta
''e' un ponte tra la legislatura che si sta chiudendo e quella
nuova''.
Cusani ha sottolineato che nell'anno appena trascorso di
carcere s'e' parlato molto soprattutto per la legge
sull'indulto, ma che i problemi sono rimasti irrisolti.
''Vogliamo che le nostre proposte camminino anche con la
prossima legislatura'' ha detto Sergio Segio, secondo il quale:
''Di buoni propositi e' lastricato l'inferno carcerario''.
A questo proposito e' stato ricordato, per esempio, che la
Regione Lombardia ha siglato nel '99 un protocollo di intesa con
il ministero per la realizzazione di progetti a favore
dell'integrazione dei detenuti: ''Tutto e' rimasto sulla carta ha denunciato Panzeri - nonostante siano gia' previsti i
finanziamenti''.(ANSA).
BAB
28-FEB-01
18:33
24
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
CARPANINI: FOLLA ANCHE AL FUNERALE RELIGIOSO
(ANSA) - TORINO, 3 MAR - Tanta gente comune si e' stretta
intorno ai genitori di Domenico Carpanini nella chiesa di Santa
Rosa da Lima, la parrocchia della famiglia. E' stata una
cerimonia sobria, ma intensa, concelebrata dal parroco, don
Ettore, e da otto sacerdoti, fra i quali don Luigi Ciotti.
La chiesa, come i luoghi di culto moderni, e' fredda ed e'
anche spoglia: non ci sono fiori, solo un cuscino sulla bara, in
una navata laterale i gonfaloni del Comune e della Regione. Ma
l'ambiente e' caldo lo stesso perche' ci sono tantissime persone
e una grande commozione. C'e' folla anche nella piazza
antistante. In chiesa ci sono anche alcuni politici che gia'
hanno partecipato alla commemorazione pubblica: i ministri Piero
Fassino e Livia Turco, il presidente della Regione, Enzo Ghigo,
il candidato sindaco della Casa delle Liberta', Roberto Rosso.
C'e' il sindaco, Valentino Castellani: fa la comunione e lascia
la chiesa abbracciato alla mamma di Carpanini, che piange
disperata l' unico figlio.
''L'uomo del confronto e dell'ascolto - lo chiama il parroco
che, nell'omelia, si rivolge a mamma Teresa e a papa' Italo concepiva la vita lontana dal potere fine a se stesso. La
principale caratteristica di Domenico era l'onesta'. Da lui
abbiamo imparato che non bisogna vendersi per un piatto di
lenticchie''. Un grande applauso saluta Carpanini all'uscita
dalla chiesa. (ANSA).
PL
03-MAR-01
14:04
25
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
AIDS: AGNOLETTO, MIGLIAIA LE INFEZIONI HIV 'DI STATO'
(ANSA) - ROMA, 6 MAR - Sono migliaia, forse 4000 le infezioni
da Hiv ''di Stato'' provocate con sangue non testato in Italia
per il virus dell'Aids tra l'85 e il'88, quando cioe' il test
era disponibile ma non ancora reso obbligatorio. Lo ha detto
qeusta sera Vittorio Agnoletto, presidente della Lila in
occasione della presentazione del libro ''la societa' dell'Aids,
la verita' su politici, medici, volontari e multinazionali
durante l'emergenza''.
Il dato, ha riferito Agnoletto, si ricava da un documento
dell'Istituto superiore di sanita' del 1991, riportato nel
libro, sulla sorveglianza sullo screening delle donazioni di
sangue.
Secondo il presidente della Lila in quel periodo si sarebbero
potute escludere 573 donazioni positive che invece sono andate
nel circuito delle donazioni. Agnoletto ha ricordato che il test
anti Hiv era disponibile fin dalla meta' dell'85 ma e' stato
reso obbligatorio il 14 gennaio '88 e per tali ritardi si sono
verificate ''migliaia di infezioni di Stato''. Per questo al
processo che si celebrera' tra poco a Trento sul sangue infetto
la Lila ha chiesto di costituirsi parte civile e che sul banco
degli imputati ci siano ministri e direttori generali del
ministero della sanita' che si sono succeduti fino al 1989.
Alla presentazione del libro hanno partecipato il
sottosegretario agli Esteri Rino Serri e il presidente del
Gruppo Abele don Luigi Ciotti.
Ciotti ha ricordato ''il coraggio della ricerca della
verita''' che Agnoletto fa nel libro, sottolineando come oggi
non si uccide solo con le armi ma con politiche tiepide e di
compromesso.
Nell'incontro il presidente della Lila ha rinnovato severe
critiche sulla gestione dei fondi Aids per la costruzione dei
nuovi posti letto negli ospedali e l'eccessivo costo delle
medicine per i paesi africani che costringe migliaia di persone
sieropositive a non potersi curare e a morire.(ANSA).
MRB
06-MAR-01
21:03
26
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
REGIONE LAZIO: DAMATO LASCIA GRUPPO AN; FINI, ILLUMINA STORACE
(ANSA) - ROMA, 7 MAR - Il consigliere regionale del Lazio
Mino Damato lascia, sbattendo la porta, il gruppo di An per
entrare in quello misto. Lo ha deciso per protesta contro il
presidente della Regione Francesco Storace, che, ha detto, non
gli ha affidato ''un ruolo adeguato''. ''Accuse ingiuste'', ha
replicato Storace.
Lo ha comunicato lo stesso Damato al presidente del Consiglio
regionale Claudio Fazzone con una lettera, dopo aver inviato
anche ''una preghiera della sera'', a Gianfranco Fini, in cui
ironicamente gli ha chiesto di reggere, guidare, proteggere e
illuminare Storace.
Mino Damato, giornalista, ottenne oltre 27 mila voti alle
elezioni regionali del 2000, risultando il piu' votato nel Lazio
e tra i piu' votati in Italia. ''La mia decisione - ha precisato
- e' irrevocabile''. ''Questa decisione - ha spiegato il
giornalista - l'ho maturata in 300 giorni. Oltre 27 mila persone
hanno fatto un investimento in fiducia sull' operativita' del
loro eletto che deve essere in condizione di essere operativo.
Il presidente Storace ha detto che era alla ricerca, per me, di
un ruolo adeguato al risultato elettorale e alla mia
personalita'; ma sono frasi generiche che ritengo offensive
quando non trovano risposte nel giro di un mese''.
Damato ha anche reso noto di avere scritto, il 5 marzo
scorso, una lettera a Fini, accompagnandola con una ''preghiera
della sera'' ma di aver ricevuto, il giorno dopo, una telefonata
da Storace che gli ha chiesto un colloquio, che ha rifiutato.
Nella ''preghiera della sera'' al presidente di An, si legge:
''Anche se non sei, anche se non devi, anche se non puoi essere
un angelo custode, reggi governa proteggi e illumina Francesco
Storace presidente della Regione Lazio. Fa che i consiglieri
regionali, anche della maggioranza, siano informati per tempo e
non debbano apprendere dai giornali il 99% delle sue
decisioni''. Ed ancora: ''Fa' che abbia piu' rispetto per il
ruolo del consiglio regionale, piu' rispetto per le opposizioni,
piu' rispetto per le commissioni, piu' rispetto per chi pensa
diversamente da lui, piu' rispetto per chi e' stato educato da
lui, piu' rispetto per chi non si ritiene, in questo momento,
onnipotente come lui, fa che non rifiuti mai piu' una mano a don
Luigi Ciotti che ogni giorno mette le sue proprie mani al
servizio dei piu' diseredati''.
''Fa' soprattutto che a don Ciotti e a nessun altro prosegue la preghiera - venga mai piu' rifiutato il patrocinio
della Regione Lazio per un fatto ideologico. Fa' che cominci a
capire e a mostrare con i fatti che i doveri di chi governa sono
molteplici, impegnativi e soprattutto prioritari rispetto ai
diritti di un governatore... Fa' che possa lavorare serenamente
anche su se stesso per riuscire a guardare al di la' della sua
27
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
corrente, al di la' dell'ideologia, al di la' dei titoli dei
giornali, verso le priorita' del Lazio e dei suoi abitanti''.
''Per fare 27mila voti - ha concluso Damato - da oggi Tajani
e Angelilli dovranno ottenere 270 voti ad ogni cena a partire da
oggi per 100 giorni. Sono il primo a non enfatizzare il
risultato da me ottenuto, ma non posso consentire che se ne
diminuisca il valore''.
''Mi dispiace sentire accuse profondamente ingiuste - ha
replicato Storace - Non vorrei che dietro una richiesta di
operativita' ci fosse altro''. Il presidente della regione Lazio
ha aggiunto che proprio ieri, in un colloquio telefonico con
Mino Damato, lo aveva sentito parlare di ''una pausa di
riflessione''. ''Oggi scopro di essere un bersaglio - ha
concluso - E' difficile stare dietro alla poesia; la politica e'
un'altra cosa''. (ANSA).
XRO/TER
07-MAR-01
20:59
28
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: LIBERA, DA DOMANI INIZIATIVE VERSO GIORNATA MEMORIA
(ANSA) - ROMA, 7 MAR - Prende il via domani l'iniziativa
promossa da 'Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le
mafie', dedicata quest'anno a 'Citta' libere. La memoria
incontra un sogno' che ha l'obiettivo di sensibilizzare la
societa' civile nell'impegno contro le mafie e celebrare, il 21
marzo, la VI giornata della memoria.
L'iniziativa promossa da Libera, che tocchera' diverse
regioni ha lo scopo di ''non dimenticare quanti hanno pagato con
la vita la loro opposizione alle mafie - ha detto don Luigi
Ciotti, presidente di Libera - e non sara' solo celebrazione ma
pratica di cittadinanza attiva, proprio perche' da quei
sacrifici scaturisca rinnovata fiducia nel presente''.
La gioranta della memoria e dell'impegno (21 marzo a Torre
Annunziata) sara' presentata il 12 marzo a Napoli nella sala
della giunta della Regione Campania, alla presenza tra gli altri
oltreche' di don Ciotti, del governatore della Campania Antonio
Bassolino e Rita Borsellino.
La giornata della memoria verra' preceduta e proseguira' con
iniziative in diverse citta', la prima domani a Modena;
seguiranno, sempre in marzo, l' 8-10 a Matera, Bernalda (MT) e
Altamura (BA); il 17 a Montescaglioso (MT); il 20 a Siderno
(RC); il 9 Anzola dell'Emilia (MO); il 9 Bologna; il 21-28-29 e
31 a Foggia; il 9 a Cagliari; il 21 a Siracusa; il 16 a Dolo
(VE), il 17 a Campolongo Maggiore (VE) e il 18 a Facca di
Cittadella (VE).(ANSA).
FG
07-MAR-01
16:09
29
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
REGIONE LAZIO: DAMATO LASCIA AN; DON CIOTTI, LO APPREZZO
(ANSA) - ROMA, 8 MAR - ''Apprezzo l'atto di attenzione da
parte di Mino Damato, gli fa molto onore; nutro profonda stima
per lui, la sua coerenza e il suo coraggio''. Lo ha detto oggi
don Luigi Ciotti.
Il sacerdote era stato citato nella 'Preghiera della sera'
inviata al presidente di An Gianfranco Fini dal consigliere
regionale del Lazio Mino Damato in coincidenza con le sue
dimissioni dal gruppo di An, per protesta contro il presidente
del Lazio Francesco Storace.
Nella 'preghiera' Damato citava, tra l'altro, don Ciotti e un
patrocinio ad un convegno che la Regione Lazio avrebbe negato al
sacerdote ''per un fatto ideologico''.
Il patrocinio, ha spiegato don Ciotti, era stato chiesto per
l'assemblea di 'Libera', di cui Ciotti e' presidente, che
raggruppa oltre 700 associazioni e si batte contro le mafie. Vi
aderiscono associazioni di ogni parte d'Italia, tra cui
Confesercenti, Legambiente, Uil giovani, Sos Impresa.
''A Roma nella sede dell'Azione cattolica italiana, alla
Domus Mariae, in novembre - ha detto Don Ciotti - si tenne l'
assemblea nazionale dei gruppi che aderiscono a 'Libera' e ci
sembrava bello, anche come atto di rispetto, chiedere alla
Regione il patrocinio, dato il valore dell'impegno della lotta
alla criminalita'. Tutte le Regioni ci hanno sempre concesso il
patrocinio come atto di sostegno alla societa' civile. Dalla
Regione Lazio ci e' stato negato, ma niente paura''.
''Io e 'Libera' in tante parti d'Italia - ha proseguito Don
Ciotti - ci siamo trovati a lavorare con uomini dello steso
partito di Storace, superando le facili etichette. L'importante
e' guardare ai contenuti. Mi dispiace per le semplificazioni
fatte dal presidente della Regione: sono un sacerdote mi batto
per la giustizia e la legalita'''.
Il sacerdote ha annunciato che il 21 marzo, con il patrocinio
della Regione Campania, a Torre Annunziata, si terra' la IV
giornata della Memoria dell'impegno e si ricorderanno le vittime
delle mafie. La giornata va sotto il titolo di 'La memoria
incontra il sogno'; sottotitolo: 'Lotta alle mafie e nuove
risposte con i giovani'.(ANSA).
XRO
08-MAR-01
18:17
30
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
REGIONE LAZIO: DAMATO LASCIA AN; SOLIDARIETA' DA DS E PRC
(V. 'REGIONE LAZIO:DAMATO LASCIA AN, DON CIOTTI...' DELLE 18,17)
(ANSA) - ROMA, 8 MAR - ''La protesta di Damato contro
Storace e' l'ennesimo sintomo di un malessere diffuso nel
centrodestra, soprattutto laddove c'e' chi, come Storace, si
monta la testa e nostalgico di un certo passato pensa di essere
stato eletto non presidente di una Regione ma dittatore''. Lo ha
affermato il segretario regionale dei Ds Carlo Leoni.
''Da dittatorello - ha proseguito Leoni riferendosi a Storace
- ama comportarsi non solo nei confronti dell'opposizione ma
dell'intero consiglio regionale e dei suoi stessi alleati di
maggioranza. Proseguendo cosi', con questa arroganza e
prepotenza, potra' ancora conquistare - ha aggiunto Leoni qualche titolo sui giornali, cosa che gli preme assai piu' di
dimostrare di saper governare, ma perdera' pezzi piu'
consistenti tra chi aveva creduto in lui e lo aveva sostenuto''.
Solidarieta' a Damato, passato al gruppo misto - e' arrivato
anche dal consigliere regionale Ds Renzo Carella, che gli ha
inviato una lettera aperta in cui gli da' forte attestazione di
stima, vivacita' intellettuale ed impegno.
Solidarieta' anche dal capogruppo regionale di Prc Salvatore
Bonadonna, che ha parlato di ''forte differenza all'interno
della maggioranza di centrodestra riguardo i metodi adottati dal
presidente-governatore''. (ANSA).
XRO
08-MAR-01
19:34
31
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
REGIONE LAZIO: STORACE, DON CIOTTI NON DIFFONDA BUGIE
(V 'REGIONE LAZIO: DAMATO LASCIA AN; DON CIOTTI..' DELLE 18.17)
(ANSA) - ROMA, 8 MAR - ''Don Ciotti e' un sacerdote e
dovrebbe sapere che le bugie, oltre che non dirle, non si
debbono nemmeno diffondere''. Lo ha detto il presidente della
Regione Lazio Francesco Storace intervenendo in merito alle
affermazioni del sacerdote.
''Per quel che mi riguarda - ha aggiunto Storace - non provo
nessun fastidio ne' lo considero comunista''.(ANSA).
XRO/ARS
08-MAR-01
19:29
32
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: LUMIA, BENE LOTTA A RACKET, SU USURA SIAMO IN RITARDO
(ANSA) - SCORDIA (CATANIA), 11 MAR - '' La lotta al racket
delle estorsioni da' i primi buoni segnali: nell' 80 per cento
dei casi chi denuncia ottiene giustizia''. Lo ha detto il
presidente della commissione parlamentare antimafia Giuseppe
Lumia, partecipando questo pomeriggio a Scordia alla
commemorazione nel 12/o anniversario dell' uccisione Nicola D'
Antrassi, un imprenditore agrumicolo ucciso perche' si opponeva
al pizzo. Lumia ha invece osservato che ''sulla lotta all' usura siamo
in ritardo: ci vuole una cultura all' educazione al denaro, un
sistema del credito piu' aperto''.
Alla commemorazione dell' imprenditore, i cui assassini non
sono ancora stati individuati, hanno partecipato anche il
commissario nazionale per il coordinamento delle iniziative
contro il racket e l' usura Tano Grasso e Don Luigi Ciotti,
fondatore del gruppo ''Abele'' e presidente dell' associazione
''Libera''. Da tutti e tre e' stato rivolto un invito a
commercianti e operatori vessati da racket e usura ad associarsi
e denunciare.
Lumia ha detto che usura ed estorsioni ''si combattono
mettendo insieme istituzioni, imprenditori e commercianti'' e
che la migliore risposta dell' operatore ''e' associarsi ed
attraverso l' associazione denunciare. Le istituzioni devono
rispondere, ripristinando l' attivita' economica dell'
imprenditore e dandogli sicurezza''.
Il presidente della commissione antimafia ha quindi osservato
che ''nella lotta al racket la via che si e' intrapresa sta
dando buoni segnali ed e' quella che va percorsa''. Parlando di
usura, Lumia ha auspicato un ''sistema di intermediazione della
societa' civile, in grado di aiutare chi ha bisogno evitando
che finisca nelle mani degli usurai''.
Don Ciotti, che in mattinata ha incontrato gli studenti, ha
ricordato le numerose associazioni antiusura esistenti:
''bisogna diffondere - ha detto - la cultura della
responsabilita'. Non si costruisce giustizia senza cultura''.
Il presidente di ''Libera'' ha chiesto anche che si faccia
luce sull' omicidio D' Antrassi, ''perche' non si costruisce
giustizia senza ricerca della verita''' e ha criticato ''la
lentezza della giustizia che fa scoraggiare la gente''.
Tano Grasso ha ricordato che ''il delitto, avvenuto nell'
'89, se ci fosse stata la realta' associativa probabilmente
sarebbe stato evitato. Quando si e' soli ed isolati si e' sempre
a rischio''. Grasso ha sottolineato che la lotta all' estorsione
sta vivendo ''un momento di forte rilancio'' ma ha concordato
con l' analisi di Lumua per quanto riguarda l' usura: ''E' un
fenomeno - ha detto - che riesce ad emergere con maggiore
difficolta', bisogna intensificare l' educazione alla
legalita'''.(ANSA).
DA/BM
11-MAR-01
19:03
33
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIE: A TORRE ANNUNZIATA LA GIORNATA NAZIONALE DI 'LIBERA'
(ANSA) - NAPOLI, 12 MAR - Torre Annunziata, la citta' di
Giancarlo Siani - il giornalista del Mattino ucciso dalla
camorra - sara' la sede della sesta Giornata della memoria e
dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie, promossa
dall'associazione Libera. Alla manifestazione del 21 marzo presentata oggi a Napoli - interverranno, tra gli altri,
Violante, Bianco, Fassino, Vigna e Lumia.
In vista della giornata del 21, oggi e' partita in Campania
la ''carovana antimafie'' che nei prossimi giorni tocchera'
tutte le province con incontri e dibattiti. Tra i partecipanti
don Luigi Ciotti e Rita Borsellino, che con Antonio Bassolino
hanno illustrato il senso dell'iniziativa in una conferenza
stampa svoltasi nella sede della Regione.
La settimana di incontri prevede il 15 marzo l'intitolazione
a Giancarlo Siani di una scuola di Torre Annunziata, con la
partecipazione del ministro De Mauro che l'indomani, a Napoli,
aprira' un convegno nazionale sulla educazione alla legalita'.
Mercoledi' 21, a Torre Annunziata, la Giornata della memoria e
dell'impegno, con la lettura dell'elenco dei nomi delle vittime
della mafia alla presenza di autorita' istituzionali e di
Governo e ''soprattutto - sottolinea don Ciotti - dei familiari
di coloro che sono stati uccisi''. (ANSA).
DT
12-MAR-01
17:54
34
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MORTA SAVERIA ANTIOCHIA: DON CIOTTI E RITA BORSELLINO
(ANSA) - NAPOLI, 12 MAR - ''Saveria Antiochia e' stata una
maestra di vita'': Rita Borsellino e don Luigi Ciotti ricordano
cosi' la madre dell'agente ucciso dalla mafia, morta stamane
dopo essere stata per anni animatrice di iniziative contro le
cosche in collaborazione con ''Libera''.
A margine della presentazione della sesta Giornata della
memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie che si svolgera' il 21 marzo a Torre Annunziata (Napoli) - don
Ciotti e la sorella di Paolo Borsellino hanno espresso il
cordoglio di tutta l'associazione per la scomparsa di Saveria
Antiochia, che sara' commemorata nel corso della manifestazione
nazionale del 21.
''Ho conosciuto Saveria - ricorda Rita Borsellino - quando ho
cominciato a girare nelle scuole dopo la morte di mio fratello.
E' stata un'amica e una maestra, ha saputo incarnare la
capacita' di reagire dopo un immenso dolore, di impegnarsi per
provocare un cambiamento collettivo''.
''Era una grande amica, un punto di riferimento per noi
tutti'', ha detto don Ciotti. Anche il presidente della Regione
Campania, Antonio Bassolino, ha espresso cordoglio per la morte
di Saveria Antiochia, ''il cui ricordo, insieme con quello di
Giancarlo Siani, sara' uno dei momenti piu' importanti della
Giornata di Torre Annunziata''. (ANSA).
DT
12-MAR-01
17:53
35
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
SICUREZZA: DON CIOTTI, RISCHIO CALO TENSIONE CONTRO MAFIE
(ANSA) - NAPOLI, 12 MAR - Il dibattito sulla sicurezza nelle
citta' rischia di produrre ''un calo di tensione, come
storicamente gia' avvenuto in passato, nella lotta contro le
mafie''. A lanciare l'allarme e' don Luigi Ciotti, presidente di
LIbera, che ha presentato oggi a Napoli la sesta Giornata della
memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime della mafia, in
programma il 21 marzo a Torre Annunziata.
''Quello alla sicurezza e' un diritto fondamentale,
sacrosanto - chiarisce il sacerdote - ma la storia dimostra che
quando si insiste su questo tema viene ridotta l'attenzione
nell'impegno antimafia''. Don Ciotti esprime anche
''inquietudine'' per il riaffacciarsi ''nel dibattito, anche
politico, della parola 'normalita'', un termine che riemerge, a
distanza di anni, quando si attenua il ricordo e lo sdegno per
Capaci, via D'Amelio e altre tragedie simili''.
Al contrario, c'e' l'esigenza di ''non abbassare la
guardia'': don Ciotti testimonia che ''in comuni come Corleone,
San Giuseppe Jato, Piana degli Albanesi sta ritornando la paura,
malgrado la realizzazione di importantissime iniziative come le
sei cooperative per dare lavoro ai giovani, create su terreni
confiscati alle cosche''. (ANSA).
DT
12-MAR-01
17:50
36
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
ATLETICA: VIVICITTA' IN KENYA, TERRA A EMARGINATI KOROGOCHO
(ANSA) - ROMA, 14 MAR - Un lembo di terra dove vivono
ammassate 120 mila persone, tra rifiuti umani e carcasse di
animali. Arriva li', a Korogocho, periferia dimenticata di
Nairobi, in Kenya, il Vivicitta', la corsa in contemporanea
dell'Uisp (Unione Italiana Sport Per tutti) che quest'anno
celebra la XVIII edizione con al via 45 citta' italiane il primo
aprile e 14 straniere nel posticipo dell'8 aprile.
''La corsa senza confini'' conoscera' quest'anno le strade
del continente africano e in collaborazione con il missionario
comboniano, Alex Zanotelli, sosterra' la campagna intrapresa dal
religioso lo scorso luglio per ridare la terra ai baraccati di
Korogocho, costretti ogni giorno a sopravvivere in condizioni
disumane. Vivicitta', presentato stamani a Roma, consolida cosi'
la sua vocazione internazionale coniugata da sempre alla voglia
di denunciare situazioni di degrado e di sofferenza. Lo scorso
anno la corsa aveva messo piede a Baghdad per dire no all'
embargo: ci sara' anche quest'anno.
Anche nel 2001 Vivicitta' corre a fianco a Libera,
l'associazione contro le mafie presieduta da Don Luigi Ciotti.
''Vedendo la discarica di Korogocho l'unica parola adeguata e'
orrore - ha detto Ciotti durante la presentazione, in cui ha
voluto ricordare la scomparsa di Saveria Antiochia, madre del
giovane Roberto, ucciso mentre faceva la scorta al commissario
Cassara' - una corsa per la terra e' una corsa per la vita. Fare
questo e' un atto di giustizia''. Don Ciotti ha anche ricordato
che grazie all'attivita' di Libera sono state confiscate molte
delle terre, dominio della mafia. In collegamento telefonico
padre Zanotelli si e' detto entusiasta per l'iniziativa: ''la
corsa aggiungera' un tassello al nostro movimento, che ha
bisogno del sostegno dell'intera comunita' internazionale. Due
milioni e mezzo di persone, sui 4 milioni di Nairobi, vivono su
una terra che non e' la loro e dalla quale possono essere
cacciati. Dobbiamo essere al loro fianco''.
Anche la Fidal, attraverso il presidente Gianni Gola, ha
voluto dare il suo sostegno alla manifestazione. ''Lo sport puo'
aprire porte chiuse - ha detto Gola - alla corsa su strada
affidiamo i nostri messaggi migliori''. Oltre alla tappa
africana, Vivicitta' si correra' per la prima volta a Belgrado e
Mostar e non manchera' l'appuntamento negli istituti di pena e
minorili. (ANSA).
YZK
14-MAR-01
15:00
37
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
SCUOLA: DE MAURO; PER CONFINDUSTRIA TROPPA SPESA, UNA BUGIA
(ANSA) - NAPOLI, 15 MAR - ''Una bugia''. Cosi' il ministro
della Pubblica istruzione Tullio De Mauro, definisce, senza
mezzi termini, il parere della Confindustria sulla spesa per la
scuola che, a dire dell'associzone degli industriali, sarebbe
eccessiva.
''Ho letto che in un convegno nei giorni scorsi la
Confindustria ha affermato che gli insegnanti sono troppo pagati
- ha detto il ministro oggi a Napoli - insomma si spenderebbe
troppo per la scuola. E' un peccato che un' associazione cosi'
seria prenda queste posizioni''.
De Mauro e' appena giunto alla Mostra d'Oltremare per
partecipare ad un convegno ''sull'educazione alla cittadinanza''
organizzato dal ministero e da ''Libera'' l'associazione di don
Luigi Ciotti e, prima di salire sul palco, si sofferma sulle
conclusioni di quel convegno degli industriali che non gli e'
piaciuto per niente: ''Vorrei proporre al responsabile scuola
della Confindustria di accompagnarmi quando vado a visitare le
scuole di Napoli o di Palermo, ma anche della periferia di
Milano, per vedere in che condizioni lavorano gli insegnanti incalza De Mauro -. E' buffo sentire certe cose proprio dagli
imprenditori perche' e' anche interesse loro avere persone con
un alto livello culturale per reggere i ritmi dell'
innovazione''. Ma il ministro precisa anche di non credere che
questo ''sia il parere di tutti gli imprenditori: forse aggiunge - e' solo un manifesto elettorale''.
La verita', secondo De Mauro, e' che ''l'Italia, fino a
questa finanziaria ha pagato gli insegnati un po' meno del
reddito pro capite medio. Questo e' stato corretto con la
finanziaria 2000 e sono stati programmati interventi anche per i
prossimi anni. C'e' un piano per raggiungere le medie europee.
Ma e' solo l'inizio di un cammino - spiega De Mauro - bisogna
potenziare la scuola compatibilmente con le risorse''. ''Non
dobbiamo dimenticare - conclude il ministro - che l'Olanda ha
sconfitto l'analfabetismo alla fine del 1500 mentre in Italia
questo e' avvenuto solo adesso. Se si pensa che 40 anni fa due
terzi della popolazione non aveva la licenza elementare, si
capice quanto lavoro e' stato fatto e lo hanno fatto gli
insegnanti, nessun'altro''. (ANSA).
DIV/SIL
15-MAR-01
11:33
38
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: 'LIBERA' CELEBRA A TORRE ANNUNZIATA GIORNATA MEMORIA
(ANSA) - ROMA, 19 MAR - E' dedicata a Giancarlo Siani la
sesta ''giornata della memoria'' e dell'impegno in ricordo delle
vittime delle mafie che l'associazione Libera organizza, nella
prima giornata di Primavera, quest'anno a Torre Annunziata.
E' per ricordare giovani come lui, come Peppino Impastato o
Mauro Rostagno che hanno scelto l'impegno e la testimonianza
contro la mafia, che il presidente della Regione Campania,
Bassolino, insieme a Luigi Ciotti, a magistrati, familiari delle
vittime e rappresentanti della societa' civile discuteranno su
come combattere l'indifferenza ''che della mafia e'
precondizione e garanzia di sussistenza''. Ne discuteranno con i
giovani per trovare insieme le risposte al rischio di un ritorno
alla normalita', ''ad una convivenza con la mafia - dice Luigi
Ciotti - che sembra aver scelto di non fare stragi eclatanti, ma
che non di meno resta con un potere reale e capillare su interi
territori continuando a saccheggiarne le risorse e condizionando
il tessuto economico-produttivo e dunque sociale''.
E la giornata del 21 marzo a Torre Annunziata sara' anche
l'occasione per ricordare Saveria Antiochia, madre di Roberto,
il giovane agente di polizia ucciso nell'agosto del 1985 a
Palermo insieme al commissario Cassara', morta a Roma pochi
giorni fa. ''Una donna che - dice Ciotti - ha usato il suo
dolore per ricordarci il valore della memoria e l'
irrinunciabilita' della giustizia e insieme alla quale abbiamo
costruito Libera, che con 740 gruppi sparsi in tutta Italia
lotta contro le mafie''.
''Saveria Antiochia ci ha insegnato a rifiutare il silenzio,
l'omerta', la rassegnazione e la rimozione. A denunciare l'
indifferenza come malattia mortale, a capire il valore della
memoria - conclude Ciotti - per questo sara' con noi a Torre
Annunziata a ricordare le vittime della mafia''. (ANSA).
AU
19-MAR-01
16:12
39
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIE: VIOLANTE, PROPOSTE BIPARTISAN PER PROSSIMA LEGISLATURA
(ANSA) - TORRE ANNUNZIATA (NAPOLI), 21 MAR - Iniziare la
prossima legislatura all'insegna dell'impegno antimafia, con uno
sforzo bipartisan: il presidente della Camera, Luciano Violante,
conclude la Giornata della memoria a Torre Annunziata con tre
proposte, per semplificare le procedure di confisca dei beni
delle cosche e per evitare scarcerazioni per decorrenza dei
termini. L'appello di Violante, rivolto a ''quanti piu' siamo,
indipendentemente dalle tessere e dai partiti'' riguarda tre
proposte di legge sulle quali e' anche importante, secondo il
presidente della Camera, che associazioni come Libera promuovano
la raccolta di centinaia di migliaia di firme come avvenne per
la confisca e il riutilizzo dei beni mafiosi. Un tema su cui
occorre tornare, ''semplificando le procedure: le norme ci sono
e hanno dato uno scossone, ma servono iter piu' brevi''. Occorre
poi ''semplificare alcuni aspetti del processo penale, perche'
sono molti i mafiosi arrestati ma sono molti anche quelli che
vengono scarcerati per decorrenza dei termini, un'offesa alle
vittime ed a quelli che si sacrificano per portarli in
carcere''. Raccogliendo la proposta fatta dal palco dal padre di
Davide Sannino, giovane napoletano ucciso da un gruppo di
rapinatori, Violante propone infine di istituire un fondo per i
familiari delle vittime della criminalita' comune, ''che anche
l'Onu ci spinge a realizzare''. (SEGUE).
(ANSA) - TORRE ANNUNZIATA (NAPOLI), 21 MAR - ''Cominciare la
nuova legislatura sotto il segno di un simile impegno sarebbe un
fatto positivo'', dice Violante, e con un movimento che porti a
raccogliere centinaia di migliaia di firme: ''Che sia l'Italia
onesta e giusta a chiedere che si vada avanti su questa strada.
Non sono temi di una parte politica, ma dell'Italia civile''.
Ai cronisti che gli chiedevano se condividesse l'allarme di
don Ciotti su un calo di tensione nella lotta alla mafia, il
presidente della Camera ha risposto: ''Condivido le sue
preoccupazioni, e' sempre bene dare allarmi se vengono da
persone autorevoli come lui''. Violante esorta pero' a guardare
i cartelli e l'entusiasmo dei 15mila in piazza, ''esattamente il
contrario dell'indifferenza''. ''A volte forse - conclude manca la tensione, ma per fortuna non ci sono stragi da otto
anni e non si puo' chiedere ai cittadini di essere continuamente
in tensione. E' l'attenzione che non deve calare, percio'
bisogna rinnovare continuamente gli interventi di lotta''.
Il presidente della Camera ha anche ringraziato per il loro
impegno a favore della legalita' le forze dell'ordine, i
sindaci, don Ciotti ''e tutti quelli come lui'', sottolineando i
passi avanti fatti da 15 anni a questa parte: ''Un tempo sarebbe
stato difficile vedere tante persone in piazza a favore della
legalita'''. (ANSA).
FL-DT
21-MAR-01
15:06
40
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
QUIRINALE: MESSAGGIO CIAMPI AD ASSOCIAZIONE ''LIBERA''
(ANSA) - ROMA, 21 MAR - Il presidente della Repubblica, Carlo
Azeglio Ciampi, ha inviato a don Luigi Ciotti, presidente di
''Libera - associazioni, nomi e numeri contro le mafia'', il
seguente messaggio:
''Il progetto dell'associazione Libera, nella sesta edizione
della 'Giornata dell'impegno e della memoria', e' un richiamo
forte e costante nei confronti delle istituzioni,
dell'associazionismo e dei cittadini per la riflessione sul
grave fenomeno mafioso. Quest'anno in particolare l'iniziativa
si rivolge ai giovani per sollecitare il loro impegno in una
battaglia di civilta' che affermi i valori della democrazia,
della cultura, della solidarieta' attiva e concreta contro la
violenza e la criminalita'. La memoria di quanti hanno pagato
con la vita la loro scelta di coerenza deve aiutarci ad
alimentare il sentimento di fiducia condivisa per un futuro di
avanzamento civile e di sviluppo fondato sulla pienezza dei
diritti e la consapevolezza dei doveri. Con questa convinzione,
esprimo agli aderenti all'associazione il mio apprezzamento con
l'incoraggiamento a proseguire in questo lavoro ed invio a tutti
un saluto cordiale''.
Lo rende noto un comunicato del Quirinale. (ANSA).
CP/MRC
21-MAR-01
11:42
41
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIE: CASELLI, CONTINUITA' NELLA LOTTA A TUTTI I LIVELLI
(ANSA) - TORRE ANNUNZIATA (NAPOLI), 21 MAR - ''Serve a tutti
i livelli continuita' nella lotta alle mafie''. Giancarlo
Caselli, a Torre Annunziata per la sesta Giornata della memoria
e dell'impegno, commenta cosi' l'allarme di don Luigi Ciotti su
un calo di tensione nell'impegno contro le cosche.
''Don Ciotti - commenta l'ex procuratore capo di Palermo pone l'accento soprattutto sull'esigenza di continuita', non
soltanto nell'impegno delle forze dell'ordine e della
magistratura, che e' inalterato, ma anche per quanto riguarda il
versante istituzionale e della societa' civile, dell'antimafia
dei diritti, degli interventi sul lavoro. Non a caso ha citato
il caporalato. Mi sembra un avvertimento, un segnale, un
messaggio assolutamente indiscutibile. L'essenza dei problemi e
della risposta efficace sta proprio nella continuita' su tutti
questi versanti''.
Caselli ha partecipato - con Violante, Bassolino, Rita
Borsellino, Giovanni Impastato e tantissimi studenti - alla
lettura, ripetuta per l'intera giornata, dell'elenco delle
vittime della mafia. ''Ogni volta che si sente questo elenco fa
impressione, e deve servire come ricordo, monito, spinta a non
smettere di andare avanti''. Infine l'ex magistrato condivide le
proposte bipartisan di Violante, giudicandole ''molto
concrete'': ''Ha detto bene, su questi temi non dovrebbero
esistere differenze di casacca e di schieramenti''. (ANSA).
FL-DT
21-MAR-01
14:55
42
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIE: DON CIOTTI, ATTENTI, SONO TORNATI ALLA GRANDE
(ANSA) - TORRE ANNUNZIATA (NAPOLI), 21 MAR - ''Attenti, sono
tornati alla grande''. Don Luigi Ciotti lancia dal palco della
Giornata della memoria, di fronte a oltre 15mila persone, il
grido d'allarme contro un nuovo rischio-mafie, legato alla
recrudescenza delle cosche ma anche al pericolo ''di una
normalizzazione, di un calo di attenzione''.
Il sacerdote di ''Libera'' usa espressioni preoccupate: ''Le
parole sono stanche, fiaccolate e cortei non servono piu'.
Occorrono coerenza e concretezza, l'esatto opposto di quella
normalita' di cui parla qualcuno, che vuole dire
normalizzazione''. Don Ciotti infine saluta i familiari delle
vittime della mafia presenti sul palco, in particolare il
fratello di Giuseppe Impastato - la cui storia e' al centro del
film ''I cento passi'' - e la madre di Valentina Terracciano, la
bambina uccisa l'anno scorso in provincia di Napoli. Una donna
che ''ha fatto una scelta coraggiosa venendo qui'', rileva il
sacerdote, poiche' lei stessa proviene da un ambiente sociale e
familiare contiguo ai clan della zona vesuviana. (ANSA).
FL-DT
21-MAR-01
14:54
43
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIE: L'OCARINA DI UN BIMBO UCCISO, GRIDO CONTRO LE COSCHE
(ANSA) - TORRE ANNUNZIATA (NAPOLI), 21 MAR - Il suono
infantile di una ocarina giocattolo che intona le note dell'Inno
alla Gioia. Uno strumento musicale - diventato oggi una sorta di
testimone della lotta a tutte le mafie - appartenuto a Giuseppe
Di Matteo, il bimbo ucciso in Sicilia il cui corpo venne sciolto
nell'acido, come estrema, atroce vendetta contro il padre
collaboratore di giustizia.
Il suono di quell'ocarina, intonato da una bambina, e' stato
accolto con un lungo ed emozionato applauso dai 15 mila presenti
oggi a Torre Annunziata, scelta dall'associazione Libera come
sede della sesta giornata nazionale della memoria e dell'
impegno. Piazza Imbriani, e il palco dove si e' svolta la
manifestazione, sono diventate una sorta di oratorio laico: 540
nomi delle persone uccise dalla criminalita' organizzata, dal
dopoguerra al Duemila, scanditi ininterrottamente da studenti,
bambini, autorita' istituzionali, semplici cittadini. Oltre 500
nomi ''che fanno ancora male'' ha detto don Luigi Ciotti,
presidente di Libera, ed ai quali si aggiunge il ricordo ''di
tutti coloro di cui non siamo riusciti a conoscere il nome''.
Attenti al rischio di normalizzazione, ha ammonito il sacerdote,
attenti all'indifferenza che ''e' una malattia mortale'' nella
lotta alla mafia. E poi il monito: ''Loro sono tornati alla
grande'', ha urlato don Ciotti dal palco. Alle sue spalle, sul
palco, i parenti delle vittime delle cosche.
Il volto severo ma sereno di Rita Borsellino, quello di
Lorenzo Clemente, il vedovo di Silvia Ruotolo, quello che da'
speranza di Giovanni Impastato, il fratello di Peppino, e quello
nascosto da un grande paio di occhiali da sole di Maria Civita.
La giovane donna, mamma di Valentina Terracciano, la bimba di
due anni e mezzo uccisa nel Napoletano lo scorso novembre. I
sicari volevano punire il padre e i suoi familiari, e uccisero
invece la piccola. Lo stesso don Ciotti ha sottolineato la
presenza sul palco di Maria Civita, ''una presenza coraggiosa''
di una madre che viene da un ambiente sul crinale della
legalita', ma che ha voluto testimoniare qui il suo dolore.
In piazza, con Violante, Lumia, Bassolino ed i sindaci del
comprensorio di Torre Annunziata (''un territorio difficile'' ha
detto don Ciotti) tantissimi giovani provenienti da scuole di
tutta Italia. Alcuni di loro hanno voluto urlare il loro no alla
mafia cantando a squarciagola l'inno di Mameli, lungo il
percorso che conduceva a piazza Imbriani. ''L'inno nazionale ha detto uno di loro - e' solo degli italiani onesti ed e' il
modo piu' giusto per dire basta alle cosche''. Mameli urlato e
l'Inno alla Gioia suonato, flebile ma potentissimo, in una
piazza ammutolita dalla commozione ricordando il piccolo che
usava quello strumento, e che la mafia volle torturare e
uccidere. (ANSA).
FL-DT
21-MAR-01
15:44
44
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIE: 15MILA CON 'LIBERA' IN CORTEO CONTRO LA RASSEGNAZIONE
(ANSA) - TORRE ANNUNZIATA (NAPOLI), 21 MAR - ''Le parole sono
stanche, c'e' qualcuno che vorrebbe normalizzare''. Don Luigi
Ciotti lancia l'allarme, denuncia un ''calo di attenzione''
nell'impegno contro le cosche aprendo a Torre Annunziata la
sesta Giornata nazionale della memoria e dell'impegno: un
appuntamento che vede la partecipazione di oltre 15mila giovani,
all'insegna dell'entusiasmo e della speranza.
La Giornata comincia con un corteo attraverso il centro della
citta' in cui lavorava del giornalista del Mattino Giancarlo
Siani, ucciso per dai clan per un'inchiesta scomoda. Con gli
studenti, giunti da tutta Italia e specie dal Sud, sfilano don
Ciotti, Rita Borsellino, Antonio Bassolino, il presidente
dell'Antimafia Giuseppe Lumia. Da sfondo risuona, come in una
sorta di liturgia laica, il lungo elenco delle 540 vittime di
mafia cadute in Italia, da Portella delle Ginestre ai giorni
nostri: nomi eccellenti - Dalla Chiesa, Falcone, Giuliano,
Mattarella - accanto a morti meno famosi, accomunati nel ricordo
di Libera e delle altre associazioni che ogni anno promuovono
questo momento di memoria e di riflessione. Don Ciotti condanna
la ''malattia mortale'' di oggi, che e' ''la delega, la
superficialita', l'indifferenza. C'e' il rischio di un calo di
attenzione proprio mentre loro, i mafiosi, hanno ripreso la
presenza sul territorio, come abbiamo verificato attraverso le
nostre associazioni dalla Locride a Corleone''.
Al colorato entusiasmo dei ragazzi - che a un tratto si
fermano per cantare spontaneamente, saltellando, l'inno di
Mameli - fa da contraltare il silenzio con cui la citta'
accoglie la manifestazione. I torresi escono in strada e sui
balconi, osservano, a tratti applaudono ma sui loro volti
sembrano prevalere stanchezza e rassegnazione. ''Non siamo
venuti in una realta' facile - ammette don Ciotti - ma noi
abbiamo sempre voluto riflettere e costruire nei luoghi piu'
difficili''. Rita Borsellino saluta i giovani: ''Abbiamo
rischiato di spegnere i vostri sogni, ma la speranza e' piu'
forte della morte''. In largo Grazia, luogo segnato anni fa da
una sanguinosa strage di camorra, la sorella del giudice ucciso
dalla mafia rivolge un appello a non perdere mai la fiducia e la
voglia di cambiare: la risposta sono i canti che risuonano poco
dopo nella coloratissima piazza Imbriani, dove il sindaco Cucolo
accoglie gli studenti e dove giunge poco dopo, per concludere la
manifestazione, il presidente della Camera Luciano Violante.
Il governatore Antonio Bassolino paragona la marcia di oggi
con quelle che si facevano nei primi anni '80 contro la camorra:
''Ricordo i primi cortei con don Riboldi a Ottaviano, la citta'
di Cutolo, in un clima di paura e con le finestre sbarrate. Oggi
camminiamo in migliaia, a viso aperto, sapendo che le cosche non
abitano piu', come allora, dentro lo Stato''. Bassolino insiste
45
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
sull'esigenza di rafforzare la confisca dei beni mafiosi e il
loro riutilizzo per fini di interesse collettivo: ''E' quanto la
Campania sta facendo con alcune strutture-simbolo, come il
castello di Ottaviano e l'hotel Castelsandra. La camorra si
colpisce soprattutto nei suoi interessi economici''.
In piazza la manifestazione comincia con un messaggio di
saluto di Ciampi, applaudito dalle migliaia di giovani e dai
numerosi familiari di vittime della mafia presenti sul palco,
''i veri protagonisti della giornata'', li saluta don Ciotti.
Rita Borsellino, Lorenzo Clemente (il marito di Silvia Ruotolo,
uccisa per errore dalla camorra nel '97), la madre di una delle
ultime vittime, la piccola Valentina Terracciano, e tanti altri.
Rita Borsellino ricorda il fratello parlando, con i
giornalisti, anche dell'intervista in video ''ritrovata'' la
settimana scorsa: ''Paolo e' sempre stato per noi una guida, ma
le reazioni a quella cassetta dimostrano che lui, oggi, fa
ancora paura''.Leit-motiv degli interventi - il presidente
della Provincia Lamberti, il presidente di Avviso Pubblico, Enza
Rando - e', in sintonia con don Ciotti, il rischio di una caduta
di tensione nella lotta alla mafia: ma ai segnali di stanchezza
denunciati dal palco rispondono i 15mila di piazza Imbriani,
gridando a voce e con coloratissimi striscioni la propria voglia
di cambiare. (ANSA).
FL-DT
21-MAR-01
12:37
46
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
CRIMINALITA' ORGANIZZATA: IN TOSCANA MAPPA BENI CONFISCATI
(ANSA) - MONTECATINI TERME (PISTOIA), 23 MAR - La Regione
intende avviare una sorta di censimento in Toscana degli
immobili appartenuti ad esponenti della criminalita' organizzata
ed ora sotto sequestro per destinarli a strutture sociali. Lo ha
annunciato oggi il presidente della giunta regionale, Claudio
Martini, che insieme a don Luigi Ciotti ha visitato la comunita'
del ''Gruppo Valdinievole - Lotta contro la droga'' e la
cooperativa dove lavorano i ragazzi ospiti, che sorge sulle
colline della città termale in una proprieta' confiscata ad un
clan camorristico. ''La Regione - ha detto Martini - si
attivera' anche per dare un aiuto alle amministrazioni locali,
che spesso non sono in grado di sopportare i costi del recupero
degli immobili e per accelerare le complesse procedure per l'
acquisizione di queste strutture''. Anche Don Ciotti ha
sottolineato le difficolta' di applicazione della legge sulla
utilizzazione di questi beni confiscati. ''E' necessario
sveltire le procedure - ha detto - perche' questa normativa per
motivi burocratici o per poca volontà viene scarsamente
applicata; per l'utilizzo del bene a volte occorrono anche più
di dieci anni. La confisca dei beni alla criminalita' e' invece
uno degli strumenti più efficaci per stroncare questi
fenomeni''. (ANSA).
YXN-FZ
23-MAR-01
17:26
47
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
DA ULIVI DELLA MAFIA OLIO SANTO PER CHIESA TORINO / ANSA
(ANSA) - TORINO, 27 MAR - L'olio che fu della mafia diventa
Olio santo per la somministrazione dei sacramenti. E' un piccolo
miracolo che accade a Torino. La sera del giovedi' santo,
durante la Messa crismale, il cardinale di Torino, Severino
Poletto, benedira' in cattedrale l' olio prodotto nelle terre
siciliane confiscate a Cosa Nostra e lo destinera' per i
battesimi, le cresime e gli altri sacramenti.
E' un gesto simbolico di speranza, il primo del genere, che
parte da una proposta di don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo
Abele, e dall' associazione antimafia ''Libera''. L' olio
proviene dalle vaste distese della tenuta di Castelvetrano, in
Sicilia, che e' stata requisita al boss Bernardo Provenzano:
''Il senso anche ecclesiale dell' operazione mi pare evidente dice don Ciotti - trasformare in un sacramento, cioe' in uno
strumento di salvezza, cio' che in passato e' stato strumento di
peccato, di violenza, di prevaricazione, di morte e di
soprusi''.
Il cardinale di Torino ha subito accettato: ''Ho accolto
volentieri questa proposta - ha commentato - e mi fa piacere che
nella Messa crismale a Torino anche questo segno in piu'
arricchisca lo stimolo in tutti noi per costruire una societa'
piu' giusta''.
Gli uliveti di Castelvetrano sono ora coltivati da una
cooperativa agricola che ha finalita' di recupero sociale di
giovani: ''Quelle terre e quei campi - ha ancora ricordato don
Ciotti - sono ora luoghi di fecondo lavoro e di speranza per
persone che tentano di riscattare la loro vita da dipendenze, da
errori o dalla disoccupazione. L' olio diventa cosi' simbolo di
onesta' e di futuro''.
I beni dei mafiosi o in mano ad altri esponenti di
organizzazioni criminali sono stati confiscati dallo Stato
grazie a due leggi, una del 1989 e, soprattutto, una del 1996.
Il loro valore ammonta ormai a piu' di 250 miliardi. In testa c'
e' la Sicilia con proprieta' requisite per 75,7 miliardi,
seguita dalla Campania (70,6 miliardi), dalla Calabria (46,6),
dalla Puglia (14,2) e dalla Lombardia (10,9).
I beni sequestrati sono stati utilizzati per i piu' diversi
scopi di utilita' sociale: per caserme di polizia, carabinieri,
guardia di finanza, vigili del fuoco o per alloggi da dare a
famiglie povere o sfrattate. Recentemente a Corleone una ex
villa che e' stata di proprieta' di Toto' Riina e' stata
riconvertita in una scuola che ospita il Centro europeo di
ricerca e di documentazione sulla mafia.
A Libera, anch' essa fondata da don Luigi Ciotti nel 1995,
aderiscono 700 associazioni di tutta Italia impegnate a
promuovere la cultura della legalita'. (ANSA).
GE
27-MAR-01
19:47
48
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
RELIGIONE: SARA' BENEDETTO L'OLIO DELLE EX TERRE DELLA MAFIA
(ANSA) - TORINO, 27 MAR - L' olio prodotto nelle terre
confiscate a Cosa Nostra, sara' benedetto, in occasione del
giovedi' santo, dal cardinale di Torino, mons. Severino Poletto.
La proposta e' partita da don Ciotti del Gruppo Abele per
lanciare un messaggio di speranza ai giovani. Sara' quindi usato
come olio per battesimo, cresima e sacramenti.
Proveniente dalle vaste distese di uliveti siciliani un tempo
di proprieta' del boss Provenzano e di altri esponenti di Cosa
Nostra, l' olio viene ora confezionato dall' associazione
''Libera'' che ne usa i proventi a scopo sociale, in particolare
per combattere il disagio, l' emarginazione giovanile e
diffondere la cultura della legalita'.
''Ho accolto volentieri questa proposta - ha commentato l'
arcivescovo - e mi fa piacere che nella Messa crismale a Torino
anche questo segno in piu' arricchisca lo stimolo in tutti noi
per costruire una societa' piu' giusta''. (ANSA).
BAN
27-MAR-01
14:38
49
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
ANSA-UNICEF: MAFIE; 15MILA IN CORTEO CONTRO LA RASSEGNAZIONE
(NOTIZIARIO SPECIALE GIOVANI)
(ANSA) - ROMA, 28 MAR - ''Le parole sono stanche, c'e'
qualcuno che vorrebbe normalizzare''. Don Luigi Ciotti lancia
l'allarme, denuncia un ''calo di attenzione'' nell'impegno
contro le cosche aprendo nei giorni scorsi a Torre Annunziata la
sesta Giornata nazionale della memoria e dell'impegno: un
appuntamento che vede la partecipazione di oltre 15mila giovani,
all'insegna dell'entusiasmo e della speranza.
La Giornata comincia con un corteo attraverso il centro della
citta' in cui lavorava del giornalista del Mattino Giancarlo
Siani, ucciso per dai clan per un'inchiesta scomoda. Con gli
studenti, giunti da tutta Italia e specie dal Sud, sfilano don
Ciotti, Rita Borsellino, Antonio Bassolino, il presidente
dell'Antimafia Giuseppe Lumia. Da sfondo risuona, come in una
sorta di liturgia laica, il lungo elenco delle 540 vittime di
mafia cadute in Italia, da Portella delle Ginestre ai giorni
nostri: nomi eccellenti - Dalla Chiesa, Falcone, Giuliano,
Mattarella - accanto a morti meno famosi, accomunati nel ricordo
di Libera e delle altre associazioni che ogni anno promuovono
questo momento di memoria e di riflessione. Don Ciotti condanna
la ''malattia mortale'' di oggi, che e' ''la delega, la
superficialita', l'indifferenza. C'e' il rischio di un calo di
attenzione proprio mentre loro, i mafiosi, hanno ripreso la
presenza sul territorio, come abbiamo verificato attraverso le
nostre associazioni dalla Locride a Corleone''.
Al colorato entusiasmo dei ragazzi - che a un tratto si
fermano per cantare spontaneamente, saltellando, l'inno di
Mameli - fa da contraltare il silenzio con cui la citta'
accoglie la manifestazione. I torresi escono in strada e sui
balconi, osservano, a tratti applaudono ma sui loro volti
sembrano prevalere stanchezza e rassegnazione. ''Non siamo
venuti in una realta' facile - ammette don Ciotti - ma noi
abbiamo sempre voluto riflettere e costruire nei luoghi piu'
difficili''. Rita Borsellino saluta i giovani: ''Abbiamo
rischiato di spegnere i vostri sogni, ma la speranza e' piu'
forte della morte''. In largo Grazia, luogo segnato anni fa da
una sanguinosa strage di camorra, la sorella del giudice ucciso
dalla mafia rivolge un appello a non perdere mai la fiducia e la
voglia di cambiare: la risposta sono i canti che risuonano poco
dopo nella coloratissima piazza Imbriani, dove il sindaco Cucolo
accoglie gli studenti e dove giunge poco dopo, per concludere la
manifestazione, il presidente della Camera Luciano Violante.
Il governatore Antonio Bassolino paragona questa marcia con
quelle che si facevano nei primi anni '80 contro la camorra:
''Ricordo i primi cortei con don Riboldi a Ottaviano, la citta'
di Cutolo, in un clima di paura e con le finestre sbarrate. Oggi
camminiamo in migliaia, a viso aperto, sapendo che le cosche non
50
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
abitano piu', come allora, dentro lo Stato''.
In piazza la manifestazione comincia con un messaggio di
saluto di Ciampi, applaudito dalle migliaia di giovani e dai
numerosi familiari di vittime della mafia presenti sul palco,
''i veri protagonisti della giornata'', li saluta don Ciotti.
Rita Borsellino, Lorenzo Clemente (il marito di Silvia Ruotolo,
uccisa per errore dalla camorra nel '97), la madre di una delle
ultime vittime, la piccola Valentina Terracciano, e tanti altri.
Leit-motiv degli interventi - il presidente della Provincia
Lamberti, il presidente di Avviso Pubblico, Enza Rando - e', in
sintonia con don Ciotti, il rischio di una caduta di tensione
nella lotta alla mafia: ma ai segnali di stanchezza denunciati
dal palco rispondono i 15mila di piazza Imbriani, gridando a
voce e con coloratissimi striscioni la propria voglia di
cambiare. (ANSA).
RED
28-MAR-01
00:16
51
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
ULIVO: APPELLO PER CANDIDATURA ERSILIA SALVATO
(ANSA) - ROMA, 29 MAR - Un gruppo di intellettuali, tra i
quali Elvira Sellerio, Isabel Allende, Dacia Maraini e Antonio
Tabucchi, hanno sottoscritto un appello affinche' Ersilia
Salvato venga candidata dai Ds alle prossime politiche. ''In
questi anni - si legge nell' appello - Ersilia Salvato e' stata
per noi un essenziale punto di riferimento istituzionale.
Abbiamo apprezzato il suo coraggio e il suo spirito di
iniziativa, auspichiamo quindi che possa continuare il suo
impegno parlamentare anche nella prossima legislatura''. L'
appello in favore della vicepresidente del Senato e' stato
firmato anche da don Luigi Ciotti, dal disegnatore Sergio
Staino, Piero Farulli, Luigi Ferraioli, Enzo Marzo, Gianni
Sofri, Petty Leone e Maria Ines Bussi.(ANSA).
DEL/ARS
29-MAR-01
17:49
52
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
OMICIDI PROSTITUTE A TORINO, INDAGINI SU ERGASTOLANO
(ANSA) - TORINO, 29 MAR - Sono per ora solo indizi quelli che
hanno portato la polizia di Torino a sospettare che un
ergastolano in semiliberta', condannato per aver ucciso 4
ragazze a Genova, si sia reso responsabile dell' uccisione di
numerose prostitute nel torinese. Per collaborare alle indagini sono arrivati a Torino anche
gli specialisti della cosiddetta ''squadra antimostro'' della
direzione centrale della polizia. L' uomo, Maurizio Minghella,
44 anni, e' in carcere con l' accusa di avere rapinato in
febbraio una prostituta ad Alpignano, nel torinese. E' anche
indagato per l' omicidio di un' altra e per questo secondo fatto
il magistrato inquirente ha ordinato l' esame del Dna.
La notizia che Minghella potrebbe essere un serial killer di
prostitute e' stata riportata oggi dalla ''Stampa''. La polizia
mantiene il riserbo sull' indagine e sostiene che ''e' ancora
prematuro trarre delle conclusioni''. Ma si sa che ha riaperto i
fascicoli di almeno 10 delitti avvenuti dal '96 in poi. Ex
pugile, Minghella fu definito il 'mostro di Genova' per avere
ucciso oltre 20 anni fa quattro ragazze incontrate in discoteca.
Condannato all' ergastolo nel '78, semilibero dal '95, e' stato
nuovamente arrestato dalla squadra mobile di Torino il 7 marzo.
Ad accusarlo della rapina vi sono la descrizione della vittima,
una giovane dell' Est europeo, e ad alcuni numeri di targa che
hanno portato al suo motorino.(SEGUE).
(ANSA) - TORINO, 29 MAR - Minghella aveva portato la giovane
in un luogo appartato, l' aveva violentata, picchiata
brutalmente e le aveva rapinato la borsetta.
Ma dell' episodio l' indagine si e' allargata. I precedenti
di Minghella, i particolari comuni di molti episodi (lo
strangolamento della vittima con lacci o collant, i segni delle
violenze sui corpi, in qualche caso il tipo di sevizie inferte)
hanno spinto gli inquirenti a nuovi accertamenti. Ora sul tavolo
del pm torinese Roberto Sparagna ci sono i fascicoli di una
decina di omicidi (in due casi di italiane) e di una quindicina
di rapine ai danni di prostitute, aggressioni che forse molte
volte non si sono concluse piu' tragicamente solo per caso.
Per ora gli inquirenti hanno indagato Minghella per la morte
di Fatima H' Didou, prostituta marocchina uccisa nel 97 a
Caselette, nel torinese. La ragazza fu strangolata con un laccio
di una tuta da ginnastica. Cosi' come l' albanese Elly Isacu,
trovata morta nei pressi della tangenziale sud di Torino, o una
sconosciuta, sodomizzata e bruciata a Reano nell 'agosto '96. Un
macabro rituale che si e' ripetuto nel delitto piu' recente,
quello della moldava Tina Motoc, massacrata a Pianezza lo scorso
febbraio. Da quando gli era stata concessa la semiliberta',
Minghella lavorava come falegname a Torino per una comunita' del
Gruppo Abele. Aveva anche cercato di rifarsi una vita: aveva
trovato una fidanzata e aveva avuto una figlia.(ANSA).
PL-GE
29-MAR-01
17:01
53
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
OMICIDI PROSTITUTE TORINO: GRUPPO ABELE, SIAMO SGOMENTI
(V. ''OMICIDI PROSTITUTE...'' DELLE ORE 16,55)
(ANSA) - TORINO, 29 MAR - ''Sgomento, fiducia nella
magistratura, attesa di conoscere gli elementi concreti e i dati
di fatto su cui formulare valutazioni e giudizi'': sono le
reazioni del Gruppo Abele alla notizia di presunte
responsabilita' di Maurizio Minghella in atti di violenza contro
alcune prostitute.
''Il nostro sgomento, le perplessita' e gli interrogativi si afferma in una nota dell' associazione torinese fondata da
don Luigi Ciotti - sono rafforzati dal fatto che il Gruppo Abele
e', da tempo e tra i primi, fortemente impegnato anche nella
lotta alla tratta e allo sfruttamento, nell' accoglienza e nel
sostegno delle donne costrette a prostituirsi, per ridare loro
speranza, diritti e dignita' di persone. Minghella non era
ospite di comunita' del Gruppo Abele, bensi' era dipendente di
una delle sue cooperative sociali, in condizioni di
semiliberta', dunque sottoposto a obblighi, e rientrava nel
carcere alla sera. Sulle sue eventuali responsabilita'
attendiamo elementi dalle indagini in corso''. (ANSA).
DAM
29-MAR-01
19:08
54
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
OMICIDI PROSTITUTE TORINO: LA LUNGA SCIA DI SANGUE A GENOVA
(ANSA) - GENOVA, 29 MAR - Maurizio Minghella, ex pugile
dilettante di origine calabrese, ex piastrellista con precedenti
penali per furti d' auto, fu protagonista, nel 1978, di una
serie di clamorosi fatti di sangue avvenuti a Genova. Fu
accusato, e condannato all' ergastolo, per gli omicidi di
quattro giovani donne, ammazzate dopo aver subito violenze
sessuali.
Ben cinque delitti tra la primavera e l' autunno di quell'
anno fecero dilagare la paura del ''mostro'', in particolare tra
gli abitanti della periferia nord occidentale di Genova e dell'
immediato entroterra. Gli omicidi erano contraddistinti da
incredibili analogie: per cinque volte l' assassino aveva
ospitato le vittime su auto rubate, le aveva spogliate e
sodomizzate e in tutti e cinque i casi le giovani erano in
periodo mestruale. In quasi tutti i casi le donne erano state
strangolate. Minghella, pero', fu condannato per quattro di
questi omicidi.
Il 9 aprile '78 a Trensasco, nell' entroterra genovese,
alcuni pastori trovarono il corpo di Anna Pagano, 20 anni , una
prostituta tossicodipendente, trovata con la testa fracassata,
le gambe e la schiena con la scritta errata ''Brigate rose Moro.
Il 19 luglio in uno spiazzo ai margini del torrente Brevenna fu
trovato il cadavere di Maria Catena Alba, 14 anni, scomparsa da
casa il giorno precedente: il corpo, nudo, era legato ad un
albero.
Il 22 agosto in un bosco fu trovato il corpo senza vita di
Maria Strambelli, 21 anni, commessa: i periti stabilirono che
era stata strangolata. Infine il 3 dicembre, l' ultimo delitto:
il cadavere di Wanda Scerra, commessa diciannovenne, giaceva
lungo una scarpata che costeggia la ferrovia. Anche lei, come le
altre vittime, prima di essere uccisa, era stata violentata.
L' arresto di Minghella avvenne nella notte tra il 5 ed il 6
dicembre. I sospetti della polizia si accentrarono su di lui,
noto nella zona per il suo carattere insofferente, esperto di
furti di auto e frequentatore di almeno due delle vittime.
Durante un interrogatorio Minghella cedette e confesso' i
delitti di Maria Strambelli e di Wanda Scerra, ma nego' quelli
delle altre giovani. Un supplemento di indagini porto' ad
accusarlo anche degli altri due delitti mentre non fu provato
che fosse l' autore del quinto omicidio: quello di Giuseppina
Jerardi trovata morta l' 8 luglio.
Il 2 aprile 1981 la corte d' assise di Genova, dopo 9 ore di
camera di consiglio, condanno' Minghella all' ergastolo. Il 19
novembre 1981, in appello, fu confermato il carcere a vita. Fu
rinchiuso nel carcere di Porto Azzurro e poi trasferito in
quello di Torino. Nel '95 ottenne la semiliberta' e si reco' a
lavorare nella cooperativa del gruppo Abele di Don Ciotti, in
una falegnameria alla periferia di Torino. (ANSA).
AI
29-MAR-01
17:58
55
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
OMICIDI PROSTITUTE: PERQUISITA ABITAZIONE MADRE MINGHELLA
(V. 'OMICIDI PROSTITUTE: SCIOPERO FAME PRESUNTO...' DELLE 12.25)
(ANSA) - GENOVA, 30 MAR - Una perquisizione e' stata fatta,
nei giorni scorsi, dagli investigatori torinesi nell' abitazione
della madre di Maurizio Minghella, a Genova. La donna sostiene
che il figlio e' innocente e non comprende quello che definisce
un accanimento contro di lui. Non si conoscono, al momento, i
risultati della perquisizione domiciliare.
Maurizio Minghella e' molto legato alla madre che,
periodicamente, lo va a trovare a Torino. Si e' appreso,
intanto, che stamani il pm torinese che si occupa dell'
inchiesta sulla rapina a una prostituta e sull' omicidio di
altre due straniere, ha affidato ad un perito la consulenza su
un paio di scarpe appartenenti a Minghella e, pare, anche sul
motorino che era solito usare per spostarsi dal carcere torinese
alla cooperativa del gruppo Abele dove lavorava come falegname
per la fabbricazione di mobili per bambini e per le scuole.
L' avvocato Enrico Franchini, difensore genovese di Maurizio
Minghella, oggi non si e' recato a trovare il suo cliente nel
carcere di Torino mentre, probabilmente, lo fara' nei prossimi
giorni. L' ergastolano fece lo sciopero della fame nel '91,
mentre era in attesa del processo d' appello. (ANSA).
AI
30-MAR-01
16:11
56
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
G8: RETE CONTRO G8, I VERI VIOLENTI SONO BUSH E PUTIN
(ANSA) - MILANO, 31 MAR - Si dissociano sin d'ora da
qualsiasi azione violenta durante il G8 di Genova del 20-22
luglio, ma restano convinti che, in ogni caso, i veri violenti
siano Bush e Putin: la Rete contro il G8 ha presentato oggi a
Milano, in una assemblea nazionale, la sua posizione e le sue
iniziative.
''Rompere una vetrina non e' certo grave come affamare il
Terzo Mondo: i veri violenti, a Genova, saranno accolti con un
tappeto rosso e si chiamano Bush e Putin'' ha detto Norma
Bertulacelli, insegnante e una dei leader della Rete. Le
iniziative in vista del vertice comprendono informazione alla
cittadinanza, addestramento dei militanti all' azione non
violenta, presidi davanti alle prefetture per rivendicare il
diritto a manifestare. ''C'e' un filone di addestramento all'
azione non violenta - ha spiegato Bertulacelli - e un filone
culturale rivolto all' esterno, con banchetti informativi
settimanali per spiegare alla cittadinanza che, con noi, non si
deve attendere la calata degli Unni''.
Dallo scorso ottobre la Rete contro il G8 ha organizzato
incontri mensili, che si concluderanno a maggio con un convegno
sulle mafie internazionali cui parteciperanno don Ciotti e Piero
Luigi Vigna. ''A tutte queste persone chiediamo di scendere in
piazza con noi - ha aggiunto la Bertulacelli - vogliamo che il
G8 si senta assediato dai nostri argomenti''. Per rivendicare il
diritto a manifestare liberamente, la Rete ha indetto un
presidio nazionale, il 5 aprile, di fronte al Viminale, e uno
locale, il giorno prima, davanti alla Prefettura di Genova.
''Abbiamo chiesto a Genova uno spazio per la manifestazione - ha
detto l'insegnante barricadera - ma finora non abbiamo avuto
risposta''.
La Rete contro il G8, con una dichiarazione preventiva,
sottoscritta anche dalla rete di Lilliput, si e' gia' dissociata
da chi fara' uso di violenza durante la manifestazione. Il
controconvegno partira' alcuni giorni prima del G8 con diverse
iniziative, ancora da definire. Il 19 luglio si terra' la
'marcia dei migranti', mentre per il 20 sono previste 'azioni
dirette non violente' e per il 21 luglio e' in programma un
corteo.(ANSA).
YYI-FIL/MEA
31-MAR-01
16:22
57
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
ANTIMAFIA: VIOLANTE, SI STA FACENDO UN OTTIMO LAVORO
(ANSA) - AGRIGENTO, 4 APR - Luciano Violante oggi ad
Agrigento in un incontro promosso ad Agrigento da ''Libera'', l'
associazione presieduta da don Luigi Ciotti, ha affermato che
''nella lotta alla mafia si sta facendo un ottimo lavoro. Sono
stati, per esempio, confiscati beni per svariati miliardi. Non
dobbiamo pero' sederci sugli allori''.
Il Presidente della Camera dei deputati ha aggiunto:
''Bisogna ora andare avanti e arrestare i grandi capi che ancora
sono in circolazione, primo fra tutti Provenzano''.
Violante, che ha preso la parola al convegno dal titolo
''Lavoro, solidarieta', sviluppo'', ha anche detto: ''La Sicilia
ha girato pagina. Grande merito va alla scuola che sta facendo
un grande lavoro di formazione e di educazione alla legalita'''.
(ANSA).
YFM-RV/LU
04-APR-01
18:51
58
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
ELEZIONI: VIOLANTE, I SISTEMI ELETTORALI NON SONO GIOCATTOLI
(ANSA) - AGRIGENTO, 4 APR - ''I sistemi elettorali non
sono giocattoli che si prendono, si usano e si buttano. Vanno
usati con molta attenzione e bisogna saggiarli col tempo''. Lo
ha detto Luciano Violante.
Il Presidente della Camera, in un convegno al quale e' stato
invitato dal Presidente di ''Libera'', don Luigi Ciotti, ha
ossevato che ''bisogna aumentare il coefficiente di
maggioritario che c' e' nel nostro sistema e quindi fare una
riforma costituzionale che dia stabilita' ai governi''.(ANSA).
RV
04-APR-01
18:54
59
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: DON CIOTTI; STATO DISTRATTO, TORNA LA PAURA
(ANSA) - VASTO, 4 APR - ''Le mafie hanno ripreso la loro
attivita' approfittando della normalita', ovvero del senso di
stanchezza e della distrazione da parte degli organi dello
Stato'': la denuncia e' di don Luigi Ciotti, fondatore del
Gruppo Abele, intervenuto a San Salvo (Chieti) a un convegno
promosso dall' Amministrazione comunale sulla ''questione
mafia''.
Secondo Don Ciotti ''in alcuni paesi della Sicilia la gente
e' tornata ad avere paura''. E per combattere la mafia ''dopo l'
arresto dei capi'', il sacerdote piemontese ritiene
indispensabile ''proseguire nell' azione di confisca dei beni,
per destinarli a un utilizzo sociale, applicando seriamente la
legge 109 del '96''.
Quanto al presunto disagio dei giovani, il battagliero Don
Ciotti non ha esitato, ancora una volta, ad andare
controcorrente: ''Basta parlare di disagio giovanile - ha detto.
- Oggi sono gli adulti ad avere difficolta'. E' ipocrita una
societa' che finge di preoccuparsi dei giovani, senza occuparsi
di loro''. (ANSA).
YXU-M06
04-APR-01
14:27
60
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
PROSTITUZIONE: DON CIOTTI, VERGOGNOSO PARLARE DI CITTA' SICURE
(V. 'PROSTITUZIONE: 4 IMMIGRATE SU 5 ...' DELLE 16.18)
(ANSA) - ROMA, 5 APR - ''Se c'e' una vergogna in Italia e'
quella del dibattito delle citta' sicure. E' un concetto che mi
inquieta, e' uno slogan. Vorrei che si lavorasse di piu' per le
citta' vivibili''. Lo ha detto don Luigi Ciotti, presidente del
Gruppo Abele, alla presentazione dell'indagine sulle prostitute
immigrate, un fenomeno che definisce '''un orrore''. ''Non mi
sono mai piaciuti gli slogan come questi sulle citta' sicure che
vengono da destra e da sinistra, non c'e' molta fantasia - ha
affermato don Ciotti - e poi quegli stessi che chiedono
sicurezza in piazza vanno poi con le prostitute. Nessuno vuole
ovviamente mettere in discussione il diritto alla sicurezza, che
e' sacrosanto per tutti i cittadini, ma vorrei che si lavorasse
di piu' per le citta' vivibili dove il metro non e' solo l'aria
pulita ma la capacita' delle relazioni umane e sociali,
l'attenzione ai diritti alle persone''. Sulla prostituzione,
Don Ciotti ha sottolineato che ''siamo chiamati a fare di piu'.
La risposta deve avere per obiettivo la giustizia, sappiamo che
la storia della gran parte di queste ragazze arriva da
condizioni di ingiustizia; di fronte alla sofferenza non si
discute, si accoglie. Lo stato e le istituzioni hanno fatto
molto; ad esempio, il numero verde contro la tratta strappa
dalla schiavitu', ogni notte, nella sola zona di Torino, una o
due ragazze. E' un dato positivo ma bisogna fare molto molto di
piu'''.
''La tratta - ha aggiunto Don Ciotti - va aggredita. Sappiamo
che e' un mercato dove opera mafia nostrana ed estera con
specifici accordi. Aumentera' la conflittualita' fra questi
schieramenti, chi sara' a pagarne le conseguenze?''. A suo
avviso, il fenomeno si combatte non solo con le ''risposte
tecniche ma con l'attenzione alla persona. Queste ragazze sono
portatrici di una cultura, di diritti e di doveri. Bisogna saper
ascoltare la volonta' di queste ragazze, cercare di creare le
condizioni per la loro autodeterminazione ed autonomia''.
(ANSA).
MAS
05-APR-01
17:19
61
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
PROSTITUZIONE: 4 IMMIGRATE SU 5 IGNORANO DIRITTI SANITARI
(ANSA) - ROMA, 5 APR - L'80% delle prostitute immigrate
ignora che possano rivolgersi ai servizi sanitari pubblici senza
per questo essere denunciate, se clandestine.
Una carenza informativa che coinvolge anche alcuni operatori
sanitari e che e' la causa dello scarso ricorso di queste donne
(15-20 mila in Italia; meta' al Nord, 35% al Centro), la maggior
parte clandestine, alle strutture sanitarie con gravi ricadute
sulla salute individuale e pubblica.
E' quanto emerge da una ricerca condotta dal Gruppo Abele, su
incarico del ministero della Sanita', sui bisogni sanitari delle
prostitute immigrate in cui e' stato sottolineato, fra l'altro,
come ''i clienti rappresentino un rischio sanitario sociale, in
termini di costi futuri'', tenuto conto che spesso hanno delle
compagne che ignorano questi contatti fisici e inoltre chiedono
rapporti non protetti con le prostitute.
L'indagine, di tipo qualitativo (intervistate 116 donne in
tre citta', Torino, Roma e Palermo), ha rilevato le gravi
sofferenze sanitarie in cui sono costrette a vivere queste
donne, di cui l'86% non ha il permesso di soggiorno: pochi e
scarsi i controlli ed i check-up, molti dei quali vengono
eseguiti in strutture private o attraverso organizzazioni del no
profit. Anche la gravidanza e il periodo postparto e' spesso
vissuto sulla strada perche' le donne sono costrette dai
protettori a non ''perdere'' giorni di lavoro.
La percezione sul proprio stato di salute - hanno detto i
ricercatori in un seminario al ministero della sanita' - e' per
circa i due terzi ''non soddisfacente'', vivono in un malessere
e disagio diffuso. Hanno un vero e proprio blocco a rivolgersi
alle strutture sanitarie pubbliche sia perche' temono, anche se
senza motivo, di essere denunciate sia per la vergogna di
riferire ai medici la loro professione. Di solito, in caso di
necessita', il primo contatto e' con il farmacista.
Il rischio piu' conosciuto e' l'infezione da Hiv; la quasi
totalita' delle donne ha detto di utilizzare il profilattico con
i clienti. Sono i protettori spesso a rifornirle, un atto che
permette loro di controllare le ragazze a fine giornata.
Tre donne su 10 hanno poi dichiarato di aver abortito almeno
un volta da quanto sono in Italia. C'e' anche chi ha abortito da
quattro a sei volte e sono coloro che dicono di non usare sempre
il profilattico. (SEGUE).
MAS
05-APR-01
16:18
62
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
PROSTITUZIONE: 4 IMMIGRATE SU 5 IGNORANO DIRITTI SANITARI (2)
(ANSA) - ROMA, 5 APR - L'indagine del Gruppo Abele evidenzia
che per le prostitute immigrate non e' facile reperire
informazioni per l'accesso ai servizi. Ignorano, ad esempio,
anche che il pronto soccorso e' gratuito. Fra l'altro, il 30%
delle intervistate non si sottopone a nessun tipo di test
clinico. Le testimonianze delle donne sottolineano ''l'esistenza
di un'area di criticita' delle nostre politiche sociali e
sanitarie a favore degli immigrati''. I contatti umani con le
prostitute immigrate permettono, secondo i ricercatori, di
creare le condizioni per un eventuale percorso alternativo alla
strada.
Le donne intervistate sono nigeriane, albanesi, tunisine,
dell'Europa dell'est; hanno un'eta' media di circa 25 anni; il
70% e' nubile e circa la meta' e' in possesso della licenza di
scuola media superiore.
Pia Covre, del Coordinamento diritti delle prostitute, ha
denunciato che le donne immigrate sieropositive hanno in media
una sopravvivenza inferiore a quella degli altri malati e ''che
alcuni enti locali, ad esempio, le amministrazioni di Bologna e
Novara dove e' arrivato il centro destra, hanno tagliato i fondi
per i progetti contro i rischi da prostituzione. E' molto grave
e non fa ben sperare. C'e' un abbassamento della soglia di
attenzione rispetto alla prevenzione dell'Hiv che ancora e' una
cosa grave e seria''. (ANSA).
MAS
05-APR-01
16:40
63
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
PROSTITUZIONE: VERONESI, STO PENSANDO ALLE UNITA' DI STRADA
(V. 'PROSTITUZIONE: 4 IMMIGRATE SU 5 ....' DELLE 16,18)
(ANSA) - ROMA, 5 APR - Unita' di strada - come quelle
utilizzate per i tossicodipendenti - per avvicinare ed informare
le prostitute, in particolare le clandestine, per farle uscire
dal perverso circuito dell'emarginazione. Questo lo strumento
operativo a cui sta pensando il ministro della sanita' Umberto
Veronesi, insieme ai ministri per la solidarieta' sociale e pari
opportunita', su questo tema.
''Sono entusiasta - ha detto il ministro alla presentazione
della ricerca del Gruppo Abele - delle sperimentazioni delle
unita' di strada ad opera del no profit. Servono per cominciare
un dialogo con queste donne, come gia' avviene per i
tossicodipendenti, per rassicurarle ed informarle sui loro
diritti. Il nostro compito - ha sottolineato - e' quello di
aiutare le fasce meno protette, le persone piu' emarginate. E'
importante anche creare un esercito di operatori che lavorino
sulle unita' di strada''.
Le prostitute immigrate sono stimate in 15-20 mila, e' si' un
''numero importante - ha proseguito Veronesi - ma e' molto piu'
importante vedere come vivono queste donne e cioe' in condizioni
di emarginazione e diffidenza nei riguardi del nostro servizio
sanitario. Non sono informate, rimangono chiuse in loro stesse o
non vogliono avere il nostro aiuto anche se e' loro diritto.
Questo e' un circolo vizioso. Cosi' le loro malattie diventano
quindi sempre piu' gravi ed accentuate''.
Veronesi ha ricordato che la prostituzione e' in parte
libera, in parte coatta e collocata nel mercato: ''e' ovviamente
improponibile venire a patti con la malavita, con chi cioe' ha
in mano il mercato, per entrare in contatto con queste donne e
le unita' di strada possono essere uno strumento valido. Ci
stiamo pensando. Occorrera' - ha concluso il ministro - una
spinta da parte nostra perche' le regioni e le aziende sanitarie
comincino a lavorare in tal senso''. (ANSA).
MAS
05-APR-01
16:26
64
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
VERONESI, SONO STATO INSULTATO E HANNO BUCATO GOMME MIA AUTO
(ANSA) - ROMA, 5 APR - Il ministro della Sanita', Umberto
Veronesi, oggetto di intolleranza per le sue idee: ''A volte ha detto - ho provato forte disagio girando per le strade, ho
trovato le ruote della macchina bucate ed anche alcuni cartelli
d'insulti''. A rendere note queste azioni e' stato lo stesso
ministro che, in un seminario al suo dicastero sulla
prostitizione delle immigrate, ha voluto riaffermere il
principio di alcune posizioni culturali, spesso non condivise ma
anzi osteggiate da parti della societa'.
Sollecitato dal concetto di giustizia sociale affermata poco
prima da don Luigi Ciotti, presidente del Gruppo Abele, il
ministro Veronesi ha confermato la garanzia dell'accesso ai
diritti (come quello per la salute) per tutti i cittadini, siano
essi immigrati o clandestini, tossicodipendenti, prostitute o
emarginati. Purtroppo - ha rilevato - questa posizione non e'
diffusa ne' scontata nel nostro paese dove invece sta prevalendo
a volte ''l'indifferenza'' e l'intolleranza. Tant'e' vero - ha
precisato - che lui stesso ha dovuto farne i conti: ''ho provato
forte disagio girando per le strade, ho trovato le ruote della
macchina bucate ed anche alcuni cartelli di insulti''.
Il ministro ha sottolineato fra l'altro che ''non tutte le
regioni, per fortuna poche, hanno a capo persone'' che hanno
questo senso della giustizia. Anzi, c'e' chi vuole ''spingere
fuori cio' che non e' gradevole. E' un problema culturale - ha
aggiunto Veronesi - che mi preoccupa molto perche' io stesso, a
capo del ministero che ha compiti di coordinamento, ho
difficolta' ad attivare i mezzi'' a sostegno dell'affermazione
dei diritti per tutti. Veronesi ha assicurato: ''Continuero'
sempre cosi' finche' saro' a capo del ministero e poi
continuero' dal mio osservatorio milanese. Ho la fortuna di
avere molti ascoltatori''.(ANSA).
MAS
05-APR-01
16:26
65
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
CENSURA CANALE 8 LECCE, MENCHERINI MINACCIA INCATENARSI
(ANSA) - LECCE, 7 APR - Minaccia di incatenarsi dinanzi alla
prefettura di Lecce, per richiamare l' attenzione pubblica su un
caso di censura da parte dell' editore della televisione leccese
Canale 8, l' ex direttore editoriale della emittente, Stefano
Mencherini.
Questi si e' dimesso dopo che l' editore ha impedito la
realizzazione di un dibattito televisivo sul libro 'Il cavaliere
B', scritto da Michele Gambino su Silvio Berlusconi. Con
Mencherini si e' dimesso dalla televisione anche il giornalista
Giuseppe Rolli. L' ex direttore editoriale dell' emittente aveva
gia' ieri reso noto di avere ricevuto solidarieta', tra gli
altri, da Roberto Roversi, poeta e giornalista, don Luigi
Ciotti, Mario Fortini (condirettore di 'Specchio') Sandro
Provvisionato (caporedattore del Tg5), Nando dalla Chiesa, e
Franco Grillini (Pres. onorario Arci Gay).
Oggi e' tornato sull' argomento lamentando che, nonostante l'
appello ''firmato fino ad ora da oltre trenta personalita' del
mondo della cultura, della musica, del giornalismo, dell'
associazionismo e della società civile'', la vicenda non ha
ricevuto adeguata attenzione nemmeno dall' Ordine dei
giornalisti e dalla Federazione nazionale della stampa.
Per questa ragione minaccia gesti plateali, come quello di
incatenarsi, per evitare che la notizia della censura subita
rimanga relegata nelle pagine locali dei giornali. (ANSA).
COM-LF/BR
07-APR-01
18:11
66
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
OMICIDI PROSTITUTE: MINGHELLA INTERROGATO A TORINO
(ANSA) - TORINO, 7 APR - E' stato interrogato stamattina in
procura Stefano Minghella, 44 anni, l' ergastolano genovese
sospettato di avere ucciso, durante il periodo di semiliberta',
alcune prostitute, in prevalenza extracomunitarie, nella cintura
di Torino.
Il colloquio si e' svolto nell' ufficio del sostituto
procuratore Roberto Sparagna alla presenza dei due avvocati
difensori (che all' uscita hanno negato che vi sia stato l'
interrogatorio) e di alcuni investigatori della Squadra Mobile.
Nulla e' trapelato sul contenuto dell' interrogatorio.
Minghella, capelli lunghi e giaccone sportivo, e' stato portato
alle 13,15 scortato da tre agenti della polizia penitenziaria.
Condannato a Genova al carcere a vita per l' omicidio di quattro
donne, Minghella dopo 14 anni di detenzione aveva ottenuto la
semiliberta' che gli consentiva, durante il giorno, il lavoro
esterno presso il Gruppo Abele di Torino. Gli inquirenti
sospettano, pero', che si sia reso responsabile di una serie di
delitti ai danni di prostitute extracomunitarie. Arrestato il 5
marzo scorso per rapina a una albanese, e' stato sottoposto al
test del DNA che dovrebbe dire l' ultima parola sulla
colpevolezza di Minghella. Formalmente e' sotto inchiesta per un
solo omicidio, ma molte sarebbero le analogie con altri delitti.
(ANSA).
S09-BAN
07-APR-01 15:20
OMICIDI PROSTITUTE: MINGHELLA INTERROGATO A TORINO (2)
(ANSA) - GENOVA, 7 APR - Maurizio Minghella (e non Stefano),
raggiunto da altri due ordini di custodia cautelare, uno per l'
omicidio di una prostituta marocchina e il secondo per un' altra
rapina, stamani e' stato interrogato per circa tre ore e mezza
in procura, a Torino. Secondo quanto si e' appreso ha respinto
ogni addebito e si e' dichiarato innocente.
All' interrogatorio era presente anche il procuratore capo
Marcello Maddalena. L' ergastolano genovese, che era stato
arrestato il 5 marzo per la rapina di una prostituta albanese
compiuta l' estate scorsa, era assistito dai suoi legali, Enrico
Franchini del foro di Genova e Lucia Franzese di Torino.
Minghella, che godeva della semiliberta' da circa cinque
anni, adesso e' detenuto, in isolamento, nel carcere torinese.
I delitti genovesi risalgono a 23 anni fa quando l' ex
'travoltino della Valpolcevera' uccise quattro giovani donne
dopo averle sodomizzate: ad una spacco' la testa a pietrate,
mentre le altre tre furono strangolate. Per quegli omicidi fu
condannato all' ergastolo nei tre gradi di giudizio.(ANSA).
AI
07-APR-01
18:39
67
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
RAI: A 'L'ELMO DI SCIPIO' VIAGGIO DEAGLIO PARTE DA GENOVA
(ANSA) - ROMA, 7 APR - Il viaggio di Enrico Deaglio
nell'Italia che si appresta a votare partira' da Genova, dalle
acciaierie Ilva. La puntata di domani de ''L'elmo di Scipio, in
onda alle 23 su Raitre, seguira' la vicenda che vede sindacati e
padrone, signor Riva, d'accordo a mantenere l'impianto nel cuore
della citta' al contrario di cittadini e del presidente della
Regione Biasotti, che e' di Forza Italia come pure Riva.
In scaletta: la fine della bistecca fiorentina; la storia
degli uliveti di Bernardo Provenzano, sequestrati da un giudice
e assegnati a una cooperativa sociale, raccontata da Don
Ciotti.(ANSA).
TS
07-APR-01
17:44
68
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
PAPA: SACERDOTI SIATE D'ESEMPIO CON SANTITA' DI VITA
(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 12 APR - Sacerdoti, vivete
santamente, cosicche' la vostra vita sia d'esempio ai fedeli. E'
l'esortazione che Giovanni Paolo II ha rivolto oggi a tutti i
preti del mondo, nel giorno, Giovedi' santo, ad essi
particolarmente dedicato perche' ricorda l'istituzione del
sacerdozio, avvenuta durante l'Ultima cena.
Con la Messa crismale, celebrata questa mattina in san
Pietro, il Papa ha aperto il triduo pasquale, cioe' i tre giorni
che preparano la Pasqua, ''centro e culmine dell'anno
liturgico''. Il crisma, con l'olio degli infermi e quello dei
catecumeni e' utilizzato in particolari riti religiosi
(battesimo, cresima, ecc.). Gli oli santi, portati all'altare
della Confessione in tra grandi vasi d'argento, possono essere
consacrati normalmente solo dal vescovo. E' una cerimonia
suggestiva, nel corso della quale il Papa ha alitato sull'olio
prima di leggere la lunga preghiera di benedizione, con le
braccia tese, gesto fatto contemporaneamente anche da un
centinaio di cardinali e vescovi e da un migliaio di sacerdoti
che hanno partecipato alla Messa.
''Ogni battezzato - ha detto il Papa, apparso in discrete
condizioni, durante la Messa - e' chiamato a render lode e
testimonianza all'amore misericordioso di Dio con la santita'
della vita, e cosi' pure ogni comunita' cristiana''. ''Questa
fondamentale verita', che va tradotta in priorita' pastorale ha aggiunto - concerne anzitutto noi Vescovi e voi, carissimi
sacerdoti. Prima che il nostro 'agire', interpella il nostro
'essere'. 'Siate santi - dice il Signore - perche' io sono
santo'; ma si potrebbe aggiungere: siate santi, affinche' il
popolo che Dio vi ha affidato sia santo. La santita' del gregge
non deriva certo da quella del Pastore, ma senza dubbio viene da
essa favorita, incentivata e alimentata''.
Durante questo rito, in tutte le chiese cattoliche del mondo
i sacerdoti rinnovano le loro promesse (poverta', castita' e
ubbidienza). Ad esse ha fatto riferimento il Papa invitando i
preti alla ''fraterna solidarieta''', ''impegno concreto a
portare i pesi gli uni degli altri, nelle circostanze ordinarie
della vita e del ministero. Se e' vero, infatti, che nessuno
puo' diventare santo al posto di un altro, e' altrettanto vero
che ognuno puo' e deve diventarlo con e per gli altri, sul
modello di Cristo. La santita' personale non si nutre forse di
quella spiritualita' di comunione, che deve sempre precedere e
accompagnare le concrete iniziative di carita'? Per educare ad
essa i fedeli, a noi Pastori e' chiesto di darne coerente
testimonianza. In tal senso, la Messa crismale assume una
straordinaria eloquenza. In effetti, tra le celebrazioni
dell'Anno liturgico, questa manifesta maggiormente il vincolo di
comunione esistente tra il Vescovo e i presbiteri e dei
69
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
presbiteri tra loro: e' un segno che il popolo cristiano attende
ed apprezza con fede e affetto''.
Delle Messe crismali che oggi si celebrano, Avvenire ricorda
un olio particolare che proprio oggi viene offerto e benedetto,
quello delle terre di Sicilia sequestrate alla mafia. Una
iniziativa di don Luigi Ciotti della quale il quotidiano
sottolinea l'importanza simbolica in un ambiente, quello della
mafia appunto, cosi' attento ai gesti simbolici.
Numerosi, dopo la Messa di oggi, i riti che attendono il
Papa: oggi pomeriggio, in san Giovanni in Laterano, la Messa
''in cena domini'', con la lavanda dei piedi. Domani il rito
della Passione e la sera, la Via Crucis al Colosseo; sabato la
veglia e domenica la Messa di Pasqua e la benedizione Urbi et
Orbi. Lunedi' Giovanni Paolo II dovrebbe andare a Castel
Gandolfo, da dove rientrera' per l'udienza generale di
mercoledi'. (ANSA).
PSA
12-APR-01
11:28
70
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
PASQUA:BENEDETTO A TORINO OLIO PRODOTTO DA ULIVI DELLA MAFIA
(ANSA) - TORINO, 12 APR - L'olio prodotto nelle terre
siciliane confiscate a Cosa Nostra e' stato benedetto oggi in
Duomo, a Torino, dal cardinale Severino Poletto, durante la
messa crismale. Sara' destinato a battesimi, cresime e altri
sacramenti. ''E' un olio - ha detto Poletto ai sarcerdoti della
Diocesi - che ha il profumo singolare della liberta' e del
riscatto''.
L'iniziativa, partita nelle scorse settimane proprio dal
capoluogo piemontese ed estesa oggi anche ad altre Diocesi
italiane, e' nata su ispirazione di don Luigi Ciotti, fondatore
del Gruppo Abele e dell'associazione antimafia ''Libera'' che,
in varie distese della tenuta di Castelvetrano requisita a
Bernardo Provenzano, produce l'olio attraverso una cooperativa
agricola che ha finalita' di recupero sociale di giovani. ''E'
un olio - ha commentato don Ciotti - che entra nella Chiesa per
diventare un segno di vita e spezzare i cerchi di violenza e di
morte''.
A ''Libera'', fondata da don Luigi Ciotti nel 1995,
aderiscono 700 associazioni di tutta Italia impegnate a
promuovere la cultura della legalita'. I beni dei mafiosi o in
mano ad altri esponenti di organizzazioni criminali sono stati
confiscati dallo Stato grazie a due leggi, una del 1989 e,
soprattutto, una del 1996.(ANSA).
DAM
12-APR-01
16:18
71
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
TMC: A'TG OLTRE' SI PARLA DI POLITICA CON DON CIOTTI E MOGOL
(ANSA) - ROMA, 12 APR - Da domani lo spazio di
approfondimento di ''Tg oltre'' sara' dedicato ad un inconsueto
diario elettorale ideato da Carmine Fotia e curato da Paola
Palombaro: la novita' e' che non saranno i politici a parlare di
programmi ma una serie di cittadini illustri a dire cosa si
aspettano dalla politica.
Don Luigi Ciotti e Mogol saranno i primi ospiti del
programma, in onda domani alle 19,50 su Telemontecarlo.(ANSA).
TS
12-APR-01
17:14
72
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
OMICIDI PROSTITUTE: MINGHELLA INDAGATO PER 6 DELITTI
(ANSA) - TORINO, 13 APR - Sarebbe indagato per sei omicidi e
cinque rapine Maurizio Minghella, 44 anni, l'ergastolano
genovese sospettato di avere ucciso, durante un periodo di
semiliberta', alcune prostitute extracomunitarie (ma anche una
italiana) a Torino e nella cintura.
Minghella (che e' assistito dagli avvocati Lucia Franzese ed
Enrico Franchini) e' stato convocato oggi per la seconda volta a
Palazzo di Giustizia dal pubblico ministero Roberto Maria
Sparagna, ma si e' avvalso della facolta' di non rispondere.
Tra i delitti che gli sono stati contestati vi e' anche
quello di Cosima Guido detta ''Gina'', 67 anni, soffocata il 30
gennaio '99 nella sua garconniere nel pieno centro di Torino.
Minghella e' tornato in carcere lo scorso 8 marzo perche'
sospettato di aver rapinato una giovane prostituta albanese. Nei
giorni scorsi, il tribunale di sorveglianza gli ha revocato (un
provvedimento ovviamente solo formale) il beneficio della
semiliberta'.
I delitti genovesi risalgono a 23 anni fa, quando il
''travoltino'', come era soprannominato, uccise quattro donne
dopo avere abusato di loro. Per quei fatti di sangue fu
condannato al carcere a vita. (ANSA).
S09-MO
13-APR-01 14:48
(ANSA) - TORINO, 13 APR - Ad arrestare Maurizio Minghella lo
scorso 8 marzo, con l'accusa di avere rapinato alcuni mesi prima
una prostituta albanese ad Alpignano (Torino), e' stata la
squadra mobile della Questura di Torino.
Il giorno dopo la rapina, la donna racconto' agli
investigatori particolari importanti sul suo aggressore, tra cui
la targa del motorino con cui era fuggito. Un dettaglio,
confermato dall'albanese il 5 marzo scorso davanti al pm Paolo
Borgna, risultato poi decisivo per rintracciare e arrestare
Minghella.
Sono nove i casi di prostitute uccise i collaboratori del
Questore Nicola Cavaliere stanno indagando, ma, al momento, la
magistratura torinese avrebbe indagato ''Travoltino'' solo per
sei. Il primo e' avvenuto nell'agosto 1996 quando fu uccisa la
sedicenne albanese Reano Herionana Suleyman; sono poi seguite le
morti dell'albanese Atli Isacu (gennaio 1997), della marocchina
Fatima H'Dido (maggio 1997), della macedone Giuliana Vilali
(febbraio 1998), dell'italiana Cosima Guido (gennaio 1999) e
finirebbe con la moldava Tina Motoc nel febbraio di quest'anno.
Vi sarebbero anche forti indizi su un settimo caso.
Prima di essere arrestato dalla polizia torinese, Maurizio
Minghella, che ha una fidanzata, era in semiliberta' e lavorava
di giorno in una falegnameria legata al 'Gruppo Abele'. (ANSA).
S09-DAM
13-APR-01
17:41
73
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
PASQUA: ANCHE VALDESI E ORTODOSSI A PROCESSIONE ANTIMAFIA
V. ''PASQUA: VIA CRUCIS...'' DELLE 12:44 CIRCA
(ANSA) - PALERMO, 13 APR - Alla processione partita con
alcune centinaia di persone da via D' Amelio, significativamente
dal luogo di una delle piu' orrende stragi mafiose, sono stati
invitati anche il pastore valdese Franco Giampiccoli e Gaetano
Festa, parroco ortodosso di san Marco in Efeso e don Mimmo
Napoli ha parlato di ''Via crucis nelle case e nelle citta'''.
Gli organizzatori hanno inteso, con cio', valorizzare il
senso ecumenico al quale deve anche ispirarsi la lotta a ogni
manifestazione di violenza. ''Tutto questo reca un messaggio di
speranza - ha aggiunto il sacerdote, viceparroco della chiesa di
Maria della Provvidenza retta dai padri orionani - perche' Gesu'
risorge li' dove muore. L' idea di questa via crucis l' abbiamo
avuta perche' fede e vita si incontrino. Ce lo diceva Paolo VI e
continua a dircelo Giovanni Paolo II''.
Durante il percorso la croce e' stata sorretta a turno da
religiosi e laici ed e' stato anche ricordato il vigile del
fuoco Nicola Billitteri morto due anni fa nel rogo del negozio
di giocattoli ''Licata'' appiccato, secondo l' accusa, da uno
dei proprietari per riscuotere il premio assicurativo.
Rita Borsellino, vicepresidente di Libera, l' associazione
presieduta da don Luigi Ciotti, ha evidenziato compiaciuta che
nelle messe di ieri, giovedi' santo, in molte diocesi e' stato
utilizzato come olio santo quello prodotto in terre confiscate
ai boss Bernardo Provenzano e Matteo Messina Denaro. (ANSA).
RV
13-APR-01
20:44
74
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
AIDS: SUDAFRICA; ASSOCIAZIONI ACCUSANO AZIENDE DI GENOCIDIO
IN TRE ANNI SONO MORTE 400 MILA PERSONE
(ANSA) - ROMA, 18 APR - Multinazionali del farmaco colpevoli
di genocidio: e' l'ipotesi di reato avanzata da alcune
organizzazioni di volontariato (Medici senza frontiere, Lila,
Gruppo Abele, Legambiente) che oggi hanno manifestato a Roma, di
fronte alla sede della Farmindustria, contro la politica dei
farmaci che non permette ai Paesi poveri di accedere ai costosi
farmaci anti-Aids.
Proprio oggi a Pretoria si riapre il processo intentato da 39
case farmaceutiche contro il 'Medicins act' di Nelson Mandela,
una legge che permette la produzione locale dei generici e le
importazioni parallele. Il blocco, nel 1997, di questa legge
voluta dalle aziende farmaceutiche ha provocato, secondo le
associazioni, 400 mila morti di Aids. A sostegno della battaglia
e' stata avviata una petizione mondiale che ha raccolto finora
250 mila firme, 40 mila in Italia.
Medici senza frontiere, Lila, Gruppo Abele e Legambiente
chiedono alle 39 aziende di recedere dal processo ed al governo
italiano un ''atto formale'' contro la stessa causa. ''Farmaci
per curare, non per arricchirsi'' e' stato lo slogan della
manifestazione. In Sudafrica 4.2 milioni di persone sono
infettate dall'Hiv, di cui 95 mila sono bambini. Solo nel 2000
sono morte 250 mila persone a causa dell'Aids. (SEGUE).
MAS
18-APR-01 13:30
AIDS: SUDAFRICA; ASSOCIAZIONI ACCUSANO AZIENDE DI GENOCIDIO (2)
(ANSA) - ROMA, 18 APR - Il 90% dei bambini sieropositivi e'
africano; nella regione sub-sahariana (oltre 25 milioni di
contagiati) ogni anno muoiono di Aids 470 mila bambini. Inoltre,
per le associazioni, il 90% del denaro investito in ricerca di
nuovi farmaci e' destinato a problemi sanitari che riguardano il
10% della popolazione mondiale; piu' del 75% della popolazione
mondiale vive nei paesi in via di sviluppo ed usa solo il 15%
della quantita' totale di farmaci prodotta nel mondo. Ed ancora:
solo il 20% dei profitti vengono impiegati nella ricerca mentre
per le operazioni d'immagine, le aziende destinano il 30-39%.
Le associazioni denunciano i profitti ''elevatissimi'' delle
aziende farmaceutiche, le cosiddette 'Big five', che lavorano in
regime praticamente ''monopolistico''. ''E' un orrore - ha
commentato don Luigi Ciotti, presidente del Gruppo Abele questi malati muoiono prima per il mercato poi per la malattia.
E non si tratta solo di Aids ma anche di dissenteria, di tbc, di
malattia del sonno, 17 milioni di morti l'anno. Il nostro
presidio qui e' un grido, un sostegno alla giustizia ed alla
legalita' perche' questo stato di cose fa comodo a qualcuno''.
''Solo la Glaxo Welcome - ha detto Vittorio Agnoletto,
presidente della Lila - ha dichiarato di aver chiuso il 2000 con
11.400 miliardi di utili. Ci pare impossibile che, di fronte a
75
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
tali cifre, davanti al vero e proprio genocidio di cui le
aziende si stanno rendendo complici e davanti al fatto che il
mercato africano rappresenta per queste aziende meno dell'1% del
totale dei profitti globali, non vi sia la disponibilita' a
rinunciare ai diritti di proprieta' intellettuale in aree di
emergenza sanitaria quali il Sudafrica. Non chiediamo alle
aziende di rimetterci ma solo di vendere i farmaci con i soli
costi''. ''E' bene ricordare - ha aggiunto Francesco Ferrante,
direttore generale di Legambiente - che le terapie possono
costare fino a 10 mila dollari per paesi nei quali la spesa
sanitaria annua pro capite si aggira intorno a 10 dollari. E'
una vicenda che mostra il volto peggiore e crudele della
globalizzazione''. Secondo Nicoletta Dentico, direttore
esecutivo di Medici Senza frontiere Italia, ''il processo di
Pretoria segna un punto di non ritorno indipendentemente dal suo
esito. L'intera vicenda ha acquistato un significato politico
rilevante. Per le aziende si delinea l'omissione di soccorso.
Non chiediamo elemosine ma giustizia sociale''.
Alla manifestazione hanno partecipato anche alcuni
rappresentanti di Rifondazione comunista e dei Ds.
''Manifestiamo la solidarieta' con il governo sudafricano - ha
aggiunto Agnoletto - le riteniamo responsabili di genocidio per
aver bloccato la legge del '97, da allora sono morte 400 mila
persone per l'Hiv in Sudafrica. E' uno scontro fra profitto e
salute orribile''. La Lila rilancia la proposta di boicottare i
prodotti da banco delle 39 aziende coinvolte nella vicenda ed
annuncia per il prossimo mese un'iniziativa che interessera' i
medici: non ricevere per l'intero mese gli informatori
scientifici delle stesse aziende. (ANSA).
MAS
18-APR-01
14:33
76
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
AIDS: SUDAFRICA; BERTINOTTI, SIAMO AL FIANCO DI PRETORIA
(ANSA) - ROMA, 18 APR - ''Esprimiamo il nostro pieno sostegno
al governo del Sudafrica nel suo tentativo di fornire alla
popolazione sudafricana i farmaci necessari alla lotta contro
l'Aids ad un prezzo accessibile''. Lo ha dichiarato il
segretario di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti in
concomitanza con l'apertura, a Pretoria, del processo intentato
da 39 case farmaceutiche contro il ''Medicins act'' di Nelson
Mandela, una legge che permette la produzione locale e le
importazioni parallele di farmaci.
''Questo processo - ha aggiunto Bertinotti - mostra con tutta
evidenza i caratteri incivili e regressivi della
globalizzazione''.
Una delegazione del Prc ha partecipato stamane ad una
manifestazione organizzata da Medici senza frontiere, Lila,
Gruppo Abele e Legambiente di fronte alla sede della
Farmindustria, a Roma.(ANSA).
CL
18-APR-01
18:43
77
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
CAMORRA: DON CIOTTI INAUGURA CENTRO DOCUMENTAZIONE CAMPANIA
(ANSA) - NAPOLI, 26 APR - Don Luigi Ciotti, presidente di
''Libera'', ha inaugurato stamane a Napoli la nuova sede del
Centro di documentazione contro la camorra, struttura della
Regione Campania che offre ai giovani, ai docenti e alle scuole
attivita' di sostegno per iniziative rivolte alla costruzione di
una cultura della legalita'.
Cultura di cui oggi in Italia c'e' grande bisogno, ha
ricordato don Ciotti: ''E' criminale non solo chi commette
reati, ma anche chi non pone le premesse sociali e culturali
perche' la malavita non attecchisca''. Il sacerdote ritiene che
su questo tema spesso le istituzioni siano carenti: ''Sicurezza
e giustizia sono due temi di cui la politica si occupa, specie
in campagna elettorale, ma non si preoccupa davvero''.
Il Centro di documentazione della Campania, invece, vuole
proprio rappresentare - ha ricordato l'assessore regionale alla
Cultura, Adriana Buffardi - ''un punto di riferimento concreto
per l'impegno quotidiano delle scuole, ma non solo, sul terreno
della educazione alla legalita'''. Nei nuovi locali sono
disponibili libri, studi, ricerche, consulenze specialistiche
accanto all'archivio dell'enorme quantita' di lavori didattici
prodotti su questo argomento negli ultimi quindici anni dalle
scuole della Campania.
La Regione, insomma, vuole anche facilitare la conoscenza
reciproca, gli scambi tra le scuole, il lavoro di rete. Un
impegno ribadito dal direttore dell'ufficio scolastico
regionale, Annamaria Dominici, e dal presidente del Forum
italiano per la sicurezza urbana, Maria Fortuna Incostante.
All'inaugurazione hanno partecipato anche i familiari di alcune
vittime innocenti della camorra - Lorenzo Clemente, marito di
Silvia Ruotolo; Paolo Siani, fratello del giornalista Giancarlo;
i genitori di Luigi Sequino e Paolo Castaldi, uccisi perche'
scambiati per uomini di un clan rivale - che hanno promosso
iniziative culturali per evitare che le loro tragedie debbano
ripetersi ancora. Durante la manifestazione, l'assessore
Buffardi ha annunciato l'adesione della Regione Campania a
''Nessuno tocchi Caino'', movimento internazionale contro la
pena di morte. (ANSA).
DT
26-APR-01
14:35
78
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
PONTE STRETTO: 'PANORAMA', MAFIA PRONTA A PRENDERE APPALTI
(ANSA) - ROMA, 26 APR - ''La mafia e' gia' pronta ad
allungare i tentacoli per aggiudicarsi i maxi appalti'' del
ponte sullo stretto di Messina. A sostenerlo e' il settimanale
'Panorama' che, nel numero in edicola domani, pubblica alcuni
stralci di uno studio sull'impatto dell'opera elaborato da
Nomos, il centro studi per la legalita' del Gruppo Abele.
Secondo il documento, i ''mafiosi metteranno in atto due tipi
di strategie, spesso complementari. La prima ha a che fare
direttamente con il controllo del territorio e si sostanzia nel
meccanismo estorsione-protezione. La seconda riguarda
l'attivita' imprenditoriale dei mafiosi e di loro eventuali
soci''. (ANSA).
YVD
26-APR-01
13:38
79
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
VOLONTARIATO: ASSOCIAZIONI, MANIFESTO PER SINISTRA SOCIALE
CENTRO SINISTRA POTEVA FARE DI PIU',NO SCONTI A PROSSIMO GOVERNO
(ANSA) - ROMA, 7 MAG - Un'azione piu' incisiva da parte del
terzo settore ''senza piu' concedere sconti di alcun genere sui
temi dei diritti e della giustizia sociale a chiunque governi
nella prossima legislatura''. Questa la richiesta del 'Manifesto
per la sinistra sociale', un documento firmato da circa
cinquanta associazioni tra cui Antigone, Gruppo Abele, Parsec,
Lila, Lista Miracolo a Milano, Forum droghe.
Il manifesto invita il Terzo settore ad un ''nuovo
protagonismo anche politico'' e sottolinea che ''a fianco dei
servizi sociali occorre garantire i diritti. Altrimenti non si
realizza una maggiore giustizia, ma un solidarismo che tende, al
meglio, a una logica assistenziale e politicamente acritica''.
''Non crediamo affatto - si legge ancora nel documento - che
sui tanti aspetti dell'esclusione e delle diseguaglianze
sociali, del lavoro o della giustizia, dell'ambiente o
dell'immigrazione, non vi siano differenze tra destra e
sinistra. Ma sono state parecchie le timidezze, le ambiguita' e
le reticenze dei governi e delle forze del centrosinistra che
hanno accentuato, o comunque non affrontato adeguatamente, i
problemi sociali''. (ANSA).
YVD
07-MAG-01
18:23
80
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IMMIGRAZIONE: DA ASSOCIAZIONI PROPOSTE PER NUOVO GOVERNO
DOCUMENTO REDATTO DA 25 SIGLE LAICHE E NON, DEL SETTORE
(ANSA) - ROMA, 7 MAG - Al dibattito tra le forze politiche
sull'immigrazione, nell'imminenza delle elezioni, le
associazioni di diversa ispirazione, laiche e religiose, attive
nel campo dell'immigrazione e dell'asilo rispondono con una
proposta operativa che faccia da base per i lavori del prossimo
Parlamento.
Il documento, sottoscritto da circa 25 organizzazioni - dalle
Acli all'Arci, dal gruppo Abele alla Comunita' di S.Egidio, alla
Fondazione Migrantes (Cei), al CIR (Consiglio italiano per i
rifugiati) - suggerisce alcune soluzioni per migliorare le norme
riguardanti immigrati e rifugiati.
La proposta parte dall'osservazione di come oggi l'immigrato
sia di fatto 'costretto' a percorrere vie illegali. Le
possibilita' di ingresso 'per chiamata nominativa' o per
'sponsorizzazione' resterebbero infatti quasi completamente
inutilizzate - spiegano le associazioni nel documento - se gli
immigrati non entrassero in contatto, mediante ingressi e
soggiorni illegali, con il potenziale datore di lavoro o con il
potenziale sponsor.
Dal momento, poi, che la presentazione di una domanda di asilo
sospende i provvedimenti di allontanamento dal territorio dello
Stato, il rischio di un uso improprio delle procedure per il
riconoscimento dello status di rifugiato da parte dell'immigrato
clandestino che sia sottoposto a controlli - prosegue il
documento - e' evidente; non meno evidente e' il rischio che
misure di contrasto dell'immigrazione clandestina incidano
negativamente sui diritti di persone che hanno davvero bisogno
di protezione internazionale.
Che fare allora? Il documento delle associazioni individua
come possibile soluzione la possibilita' che al soggiorno legale
di breve durata (per motivi di turismo, di visita ai familiari,
di affari, ecc.), oggi consentito allo straniero che dimostri di
potersi mantenere autonomamente, corrisponda la facolta' di
svolgere attivita' lavorativa occasionale. Lo straniero dovrebbe
avere poi la possibilita' di prolungare il soggiorno sulla base
degli ulteriori mezzi di sostentamento cosi' guadagnati, e di
stabilizzarlo, ottenendo un permesso di lunga durata, nei casi
in cui riesca a ottenere un'occupazione o una attivita' autonoma
sufficientemente solide.
Consentire un decorso legale alla fase di ricerca di lavoro
dovrebbe, a parere delle associazioni, ridimensionare
significativamente il problema dell'immigrazione clandestina e,
allo stesso tempo, assestare un colpo decisivo ai traffici delle
organizzazioni criminali. Si sgonfierebbe inoltre il rischio di
un uso improprio della richiesta di asilo e di un'interferenza
tra le politiche di controllo dell'immigrazione e la piena
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
attuazione del diritto d'asilo garantito dalla Costituzione.
Tra gli altri suggerimenti delle associazioni: il diritto al
ricorso sul posto rispetto a qualunque decisione negativa sulla
domanda d'asilo, il diritto all'assistenza e/o allo svolgimento
di attivita' lavorativa per il richiedente asilo, l'adozione di
misure di protezione complementare per chi, non potendo essere
riconosciuto rifugiato ai sensi della Convenzione di Ginevra,
non possa tuttavia essere rimpatriato a causa - ad esempio - di
situazioni di violenza generalizzata.(ANSA).
CLL
07-MAG-01
17:49
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
INTERNET: DON CIOTTI, SU RETE INSEGNANO A COSTRUIRE BOMBE
(ANSA) - SIRACUSA, 17 MAG - La legalita' dev' essere una
costante della societa' e non un fatto episodico. L' ha detto a
Siracusa don Luigi Ciotti, denunciando l' esistenza di un sito
Internet nel quale si insegna a costruire bombe: ''Non bisogna
allarmarsi solo per i siti pornografici'', ha sostenuto il
presidente di ''Libera'' e fondatore del gruppo ''Abele''.
Il sacerdote piemontese che ha larghissima popolarita' anche
in Sicilia (vicepresidente di ''Libera'' e' Rita Borsellino,
sorella del magistrato palermitano assassinato dalla mafia nel
1992) ha siglato oggi a Siracusa un protocollo d' intesa sulla
legalita' con il Presidente della Provincia Bruno Marziano. Nel
tardo pomeriggio don Ciotti ha poi concluso un corso per la
formazione di docenti nella sede del primo circolo didattico
intitolata a Salvatore Raiti, un carabiniere siracusano
assassinato dai mafiosi con altre quattro persone nella strage
della circonvallazione a Palermo nel 1982 mentre scortava da un
carcere all' altro il boss catanese Alfio Ferlito.
Don Ciotti, oltre a richiamare l' attenzione sulla
pericolosita' di alcuni siti Internet, ha invitato a fare
attenzione ai video giochi con i quali tantissimi bambini e
adolescenti trascorrono intere ore delle loro giornate. ''L'
anno scorso ce n' era uno nel quale vinceva chi riusciva a
uccidere i genitori - ha detto il religioso - e cosi' quando vi
e' stata la tragedia di Erika a Novi Ligure mi sono stupito che
qualcuno si stupisse. C' e' pure un video gioco che premia chi
uccide il maggior numero di albanesi che sbarcano in Italia''.
''La legalita' non puo' essere soggetta alla ciclicita', ma dev'
essere assidua e costante'', ha affermato Ciotti che ha
manifestato riserve sulla efficacia della lotta alla diffusione
della droga cosi' com' e' stata condotta finora in Italia.
''Anni fa si parlava sempre di lotta alla tossicodipendenza - ha
detto a questo proposito - e poi quest' attenzione e' scemata e
se oggi registriamo una recrudescenza dei casi di Aids dobbiamo
pur chiedercene il motivo''.
In sala anche il padre di Salvatore Raiti e la sorella
Giovanna che con il giornalista Aldo Mantineo ha scritto
''Ucciso due volte'' nel quale lamenta che il fratello e' una
delle vittime della mafia passate chissa' perche' in second'
ordine. E sono anche intervenuti i genitori di Lele Scieri,
Corrado e Isabella. Lele e' il para' di 20 anni morto in
circostanze misteriose il 16 agosto 1999 a Pisa nella caserma
''Gamerra''. ''Venti mesi dopo non abbiamo ancora avuto
giustizia'', ha detto Corrado Scieri. (ANSA).
P09-RV
17-MAG-01
19:45
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
FIERA LIBRO: SCRIVERE TRA LE MISERIE DEL CARCERE /ANSA
DIBATTITO CON CUSANI E CASELLI
(ANSA) - TORINO, 19 MAG - Forse il carcere a qualcuno fa
anche bene, ma nella maggior parte dei casi e' una condanna
difficile da superare, in una struttura sempre piu' periferica
rispetto alla societa' e divenuta contenitore di miseria,
poverta', malattie e extracomunitari. E' il senso di un incontro
che si e' svolto oggi nello spazio Rai alla Fiera del Libro di
Torino, presenti, Sergio Cusani, Giancarlo Caselli, Sergio Segio,
Luigi Manconi e Giancarlo Decataldo.
L' occasione era la presentazione di un originale libro edito
dalla Rai-Eri: ''Scritti galeotti'' di Daria Galateria, una
raccolta di scritti sui grandi carcerati-scrittori della storia,
da Voltaire a De Sade, da Genet a Casanova, a Dostojevski,
Pellico, Celine, Zola, Vaclav Havel. Galateria ha anche
presentato il primo concorso bandito in Italia per
detenuti-scrittori, organizzato dall' editore ''Meridianozero''
la cui premiazione avverra' a giugno a Padova.
''Una volta in carcere finivano anche scrittori-critici del
sistema, cittadini rivoluzionari'', ha detto Caselli, che ora si
occupa di ''Eurojust'', un ente che si occupa di coordinare le
indagini che interessano almeno due o tre stati europei, e che
e' anche presidente della giuria del premio. ''Ora, soprattutto,
poveri, tossicodipendenti, extracomunitari, persone in
difficolta' che la societa' vuole dimenticare''. Caselli ha
ricordato diversi interventi fatti dal governo per migliorare la
situazione nelle carceri, ma ha detto che ''moltissimo e' ancora
da fare, basti pensare al sovraffollamento, male incurabile
delle carceri italiane, dove sono rinchiusi 15 mila detenuti in
piu' del dovuto''.
D' accordo con Caselli anche Cusani, il primo carcerato in
Italia per le vicende di tangentopoli oggi in regime di
semiliberta': ''In carcere ci sono solo under dogs, i sotto
cani, i miserabili. Galateria nel suo libro ha raccontato storie
intriganti e di grandi personaggi, se facesse un altro libro con
i carcerati di oggi, si troverebbe a dover raccontare storie che
a nessuno interessano''.
Per Sergio Segio, del Gruppo Abele, finito in carcere per un
certo periodo per fatti legati al lotta armata, ''nelle carceri
di ogni tempo ci sono meccanismi, modalita' di resistenza,
disperazioni ricorrenti tra loro simili''. (ANSA).
BEC/ZRA
19-MAG-01
16:53
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
PARA' MORTO A PISA: FILM SUL DOLORE DELLA MADRE DI LELE
(ANSA) - SIRACUSA, 20 MAG - Diventa un film la morte in
circostanze misteriose del para' ventenne di Suracusa Lele
Scieri, avvenuta nell' agosto 1999 nella caserma Gamerra a Pisa.
Sara' interamente girato a Siracusa con largo spazio al dolore
della madre del ragazzo, interpretata da Valeria Ciangottini.
Nel ruolo di Lele e' invece Alessandro Preziosi.
L' annuncio ufficiale sara' dato domani e oggi la Gazzetta
del Sud anticipa che sponsor della produzione saranno anche la
Regione siciliana e la provincia e il Comune di Siracusa, citta'
del giovane. Il soggetto e' di Giuseppe Rocca e di Giulio Reale
che ha appena 21 anni.
L' altro ieri durante una manifestazione sulla legalita' nel
primi circolo didattico ''Salvatore Raiti'' a Siracusa, con l'
intervento di don Luigi Ciotti presidente di ''Libera'' e
fondatore a Torino del ''gruppo Abele, i genitori del para'
hanno nuovamente denunciato che la magistratura non ha ancora
fatto piena verita' a 20 mesi dalla morte del figlio. (ANSA).
RV
20-MAG-01
11:30
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
RAI: A 'PRIMO PIANO' DEL TG3 LE RADICI DELL'ALBERO DI FALCONE
(ANSA) - ROMA, 21 MAG - ''A me e a Paolo Borsellino disse: un
giorno bisognera' scendere in strada e chiedere loro scusa uno
per uno. Giovanni Falcone diceva questo quando vedeva tanti
sogni infrangersi contro la realta' e l'incomprensione''. Cosi'
Antonino Caponetto ricorda Giovanni Falcone, nove anni dopo quel
23 maggio del '92, a 'Primo piano' del Tg3 domani alla 23.
Alla vigilia della strage di Capaci 'Primo piano' dedichera'
infatti l'intera puntata a quella che puo' considerarsi
l'eredita' dell'albero piantato in Sicilia da Falcone, Paolo
Borsellino e tutti quelli che hanno fatto della lotta alla mafia
un impegno di vita.
Accanto all'intervista a Caponetto, ci sara' il ricordo di
Falcone fatto da Don Luigi Ciotti. Tra gli ospiti in studio ci
saranno: il Procuratore delle Repubblica di Palermo, Pietro
Grasso, e Alfonso Sabella, magistrato che ha guidato in Sicilia
la cattura di boss come Bagarella, Aglieri, Brusca e
Vitale.(ANSA).
XGA
21-MAG-01
19:06
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
ANNIVERSARIO CAPACI: IL RICORDO DI CAPONNETTO A 'PRIMO PIANO'
(ANSA) - ROMA, 22 MAG - ''Quando vedeva la gente che al
nostro passaggio applaudiva, Giovanni Falcone mi diceva: 'Vedi,
fanno il tifo per noi, per i nostri ideali. Adesso a Giovanni
vorrei dire: speriamo che seguitino a fare il tifo per noi e per
i nostri ideali''.
Cosi' Antonino Caponnetto, ex giudice istruttore a Palermo e
amico di Falcone e Borsellino, ricorda l'amico Giovanni a nove
anni dalla strage di Capaci, in una testimonianza a 'Primo
piano' del Tg3, in onda stasera alle 23 circa.
''A me e a Paolo - dice Caponnetto nell'intervista, di cui e'
stata diffusa un'anticipazione - un giorno Giovanni disse:
bisognera' scendere in strada e chiedere loro scusa uno per uno.
Giovanni diceva questo quando vedeva tanti sogni infrangersi
contro la realta'. Nessuno ha avuto tante sconfitte quante ne ha
avute Giovanni, anche contro gli stessi magistrati''.
Accanto a quella di Caponnetto, la testimonianza di don Luigi
Ciotti, animatore di Libera e fondatore del Gruppo Abele: ''Le
mafie non moriranno mai se non cambia un certo modo di fare
politica. Non ci possono essere stagioni nella lotta alla mafia.
Non ci possono essere pause perche', di fatto, loro, i mafiosi,
corrono cento volte di piu'''. Don Ciotti lancia anche un
allarme: ''Comincia a crescere nel paese una parola che gia'
conosciamo: normalita'. E' un segnale inquietante, che gia'
conosciamo, e che significa normalizzazione''. (ANSA).
YQS
22-MAG-01
18:28
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
CAPACI: 9 ANNI DOPO, PAROLA D' ORDINE 'NON DIMENTICARE' /ANSA
(ANSA) - PALERMO, 23 MAG - Le massime autorita' delle
istituzioni a livello centrale e periferico, premi Nobel, la
societa' civile nelle sue articolazioni: tutti hanno ricordato
oggi, nel nono anniversario della strage di Capaci, l' ''eroe''
Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, gli agenti
Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Di Cillo.
Disilluso, il procuratore aggiunto di Palermo Alfredo
Morvillo, fratello di Francesca, ha dichiarato: ''Siamo molto
vicini a credere che la loro morte e' stata del tutto inutile,
data la totale inadeguatezza dell' azione di contrasto alla
mafia causata anche da norme legislative inadeguate''.
Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi,
richiamandosi all' operato del magistrato, in un messaggio nel
contesto del convegno di Palermo della Fondazione Falcone sui
rischi della globalizzazione, ha sottolineato che ''se non
vogliamo che essa diventi nemico per crescenti settori della
societa', abbiamo il dovere di predisporre regole certe che ne
esaltino gli aspetti positivi e ne compensino gli squilibri''.
Oltre a Ciampi, sono scese in campo altre alte cariche dello
Stato. Il presidente del Senato Nicola Mancino ha affermato che
la ''mafia va combattuta con una politica di crescita civile e
democratica, realizzando condizioni di sviluppo economico e
occupazionale capaci di offrire alternative dignitose agli
illeciti guadagni''. Per il presidente della Camera Luciano
Violante occorre tenere alta non solo la ''tensione'' ma la
''consapevolezza'' dei vincoli al vivere civile innescati dalla
mafia. Violante ha posto l' accento proprio sulla
consapevolezza, ''sentimento rigoroso e permanente che va
alimentato con la ricerca, la riflessione, la pedagogia della
memoria e della storia''. Il governatore della Banca d' Italia
Antonio Fazio si e' soffermato tra l' altro su un aspetto
specifico tra i tanti intralci allo sviluppo armonico, l' usura.
''L' azione repressiva - ha detto - deve essere affiancata ad
una rigorosa politica di prevenzione del fenomeno: un ruolo
primario puo' essere svolto dal sistema bancario, in particolare
dalle banche di credito cooperativo. Ed anche Silvio Berlusconi
ha messo in evidenza che Falcone ''fu campione dello Stato di
diritto e qundo fu ucciso era una personalita' chiave della
apparato giudiziario del governo italiano''.
I nobel per l' economia Amartya Sen (insignito nel 1998) e
Lawrence Klein (1980) hanno concordato sulle inizioni di etica
con cui bisogna ''trattare'' gli interscambi globali. Il primo
si e' appellato alle Istituzioni politiche, sociali e giuridiche
come uniche garanti ''per facilitare l' uso giusto e equo delle
risorse''. Gli ha fatto eco il collega, che ha parlato di
''flusso trasparente dell' informazione'' e ''standard morali''
come ausilio ineludibile per l' economia.
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
Il ministro della giustizia Piero Fassino ha ammonito a non
cadere nella retorica commemorando Falcone, ma riferirsi alla
sua testimonianza ''come rinnovamento di un impegno comune''.
''La fermezza e il rigore diventati patrimonio di tutti - ha
osservato il Presidente della Regione Vincenzo Leanza - hanno
consdentito alla Sicilia di superare una fase tragica e una
pagina oscura della sua storia''. E leanza ha aggiunto:
''Falcone non era un simbolo solitario della lotta alla mafia:
interpretava la strategia piu' alta e l' impegno piu' elevato
attraverso il quale sono stati raggiunti i risultati migliori''.
Il Procuratore della repubblica di Palermo Pietro Grasso ha
osservato che dietro la strage di Capaci ''potrebbero esserci
collegamenti con ambienti esterni alla mafia''.
L' aspetto piu' visibile delle manifestazioni odierne e'
vissuto attraverso il concentramento degli alunni di 70 scuole
palermitane in piazza Magione, dove da ragazzini tirarono i
primi calci al pallone Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Al
palazzo di giustizia tutt ele udienze sono state sospese per
dieci minuti. Nel pomeriggio raduno di 500 di persone davanti
all' albero che fronteggia il condominio dove abitavano Giovanni
e Francesca Falcone. Tra loro l' ex procuratore Gian Carlo
Caselli, l' ex sindaco Leoluca Orlando e don Luigi Ciotti. Il
religioso ha tra l' altro detto che ''chiunque sia stato
condannato anche solo in primo grado, non dovrebbe candidarsi
alle elezioni'' e, riferendosi al risultato delle politiche in
Sicilia, ''l' affermazione di una parte politica in 61 collegi
su 61 impone alle Procure di indagare su cosa sia successo''.
Alle 17:58 (l' ora in cui scoppio' l' ordigno a Capaci),
hanno suonato a distesa le sirene delle navi ormeggiate nel
porto. Quindi una liturgia in Cattedrale presente il ministro
dell' Interno Enzo Bianco, che ha poi partecipato all'
inaugurazione della nuova sede della Fondazione Falcone,
sostenendo che la recente cattura di pericolosi latitanti della
mafia ''e' la risposta che i cittadini si aspettavano e che lo
Stato forte e determinato ha saputo dare''.
Un minuto di raccoglimento e infine uno scrosciante applauso
in memoria delle vittime della strage anche nel teatro Bellini
riaperto oggi dopo 37 anni dall' incendio che lo distrusse.
Pietro Carriglio, direttore del Biondo Stabile, ha detto
''Palermo ricorda e ricordera' sempre Giovanni Falcone''.
Claudio Fava, segretario dei diessini siciliani e figlio
dello scrittore e giornalista Giuseppe assassinato dalla mafia a
Catania, invitando a fare tesoro dell' esempio di Falcone, ha
rilevato: ''Dobbiamo sostituire alla liturgia della memoria la
prassi dell' impegno concreto nella societa' e nelle
istituzioni''. (ANSA).
MIR
23-MAG-01
19:48
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: AUTOBOMBE '93; FIRENZE RICORDA LA STRAGE
IN UN LIBRO LE VERITA' DELLA SENTENZA CHE HA CONDANNATO RIINA
(ANSA) - FIRENZE, 23 MAG - Otto anni dopo la strage di via
dei Georgofili, il Comune di Firenze e la Regione Toscana
commemorano i cinque morti, tra cui due bambini, causati da un'
autobomba collocata da Cosa nostra a fianco degli Uffizi. Alle
iniziative congiunte si affianca una rappresentazione teatrale
promossa dalla citta' di Sarzana (La Spezia).
''Il processo che ha condannato gli esecutori della strage e'
uno dei processi piu' significativi nel nostro Paese - ha detto
stamani Daniela Lastri, assessore all' istruzione del comune di
Firenze -, che ha costretto al carcere gli esecutori delle
stragi del '93. Stragi - ha aggiunto Lastri - che sono state
portate a termine per un disegno ben preciso, compiute
esattamente un anno dopo l' omicidio di Falcone e Borsellino''.
Firenze dunque ricorda la strage che si compi' nella notte
tra il 26 e il 27 maggio '93, ma anche le stragi di Milano e
Roma. Gia' il 21 e il 22 maggio l' assessorato alla pubblica
istruzione ha organizzato la proiezione dei film ''I cento
passi'' di Marco Tullio Giordana e ''Placido Rizzotto'' di
Pasquale Scimeca, i due film dedicati a uomini che hanno
dedicato la vita alla lotta contro Cosa nostra. Per il 25
maggio, nell' auditorium della Regione, e' stata organizzata una
tavola rotonda alla quale parteciperanno, tra gli altri, il
procuratore nazionale antimafia Piero Luigi Vigna, i presidenti
delle associazioni 'Dare voce al silenzio degli innocenti' Paola
Bernardo e familiari delle vittime di via dei Georgofili
Giovanna Chelli e Walter Ricoveri, Antonino Caponnetto, ex
giudice istruttore di Palermo.
Il 26 maggio in Palazzo Vecchio il sindaco di Firenze
Leonardo Domenici e il Presidente della Regione Toscana Claudio
Martini presiederanno un incontro con Luigi Ciotti, presidente
di ''Libera'', Rosalba Alu' e Rosaria Bertolone, dirigenti delle
scuole Cocchiara e Ugo di Palermo, i magistrati Gabriele
Chelazzi, pm nel processo di primo grado contro cosa nostra e
Enrico Ognibene, presidente del Tribunale della liberta', e
Vanna Van Straten, referente di ''Libera'' in Toscana.
Alle 16,30, il presidente del consiglio comunale Alberto
Brasca presentera' il libro ''1,04, la Strage - stralci della
sentenza del processo per l' attentato di via dei Georgofili''
curato dal giornalista Francesco Nocentini e dall' avvocato
Danilo Ammannato, legale di parte civile nel processo per le
stragi.
''Il libro - ha detto Brasca - fa parte della collana
'Memoria' che il comune ha voluto per sottolineare la necessita'
della memoria e del ricordo. E per divulgare la verita'
contenuta nella sentenza di primo grado: dietro quella strage ci
sono responsabilita' diverse''. Prima dei rintocchi della
90
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
Martinella, che da otto anni ricordano a Firenze l' esplosione,
l' orchestra Vincenzo Galilei e la schola cantorum Landini della
scuola di musica di Fiesole eseguiranno in piazza della Signoria
il Requiem di Faure' e la Messa dell' Incoronazione di Mozart.
Ma le manifestazioni si estendono anche fuori dalla Toscana:
a Sarzana, citta' di origine di Dario Capolicchio, lo studente
universitario morto nell' attentato sara' messo in scena il 26 e
27 maggio al Teatro degli Impavidi il testo teatrale di Renzo
Ricchi ''Nel nome del figlio'', con la regia di Toni Garbini. Lo
spettacolo sara' poi replicato il 20 giugno al Teatro Civico
della Spezia.(ANSA).
KFL
23-MAG-01
17:08
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
STRAGE GEORGOFILI: SINDACO FIRENZE, CI SONO MANDANTI NASCOSTI
(ANSA) - FIRENZE, 26 MAG - ''Sappiamo chi ha messo la bomba in
via dei Georgofili ma ci sono mandanti dal volto nascosto che
stanno sullo sfondo di questa come di altre stragi. C' e'
qualcosa che deve essere illuminato''. Lo ha detto stamani il
sindaco di Firenze Leonardo Domenici durante le celebrazioni
dell' ottavo anniversario della strage.
Nel salone dei Cinquecento, don Luigi Ciotti, presidente di
''Libera'', il regista siciliano Salvatore Scimeca, autore del
film ''Placido Rizzotto'', il presidente della Regione Toscana
Claudio Martini, l' assessore all' istruzione Daniela Lastri,
assieme al sindaco Domenici hanno ricordato la notte tra il 26 e
il 27 maggio '93 quando un ''Fiorino'' imbottito di tritolo
scoppio' in via dei Georgofili uccidendo Caterina, Nadia e
Fabrizio Nencioni, Angela Fiume e Dario Capolicchio.
''Firenze - ha detto Domenici - seppe rispondere: ricordare
questa strage, ricordare il filo rosso degli attentati che ha
segnato la storia recente vuol dire pensare a qualcosa di piu'
grande. Vuol dire sapere che nel nostro Paese, in alcuni momenti
difficili della nostra storia politica e istituzionale, c' e'
stato chi ha pensato di usare le bombe per condizionare la vita
civile e democratica. E' come se avessimo una di quelle malattie
che stanno li' e ogni tanto si risvegliano''.
Domenici e' tornato sulla questione dei ''mandanti dal volto
coperto'': ''come ci ha ricordato il procuratore nazionale
antimafia Pier Luigi Vigna, ci sono mandanti dal volto nascosto
che stanno sullo sfondo di questa come di altre stragi.
Personaggi che fino ad ora non sono venuti alla luce''.
E proprio su questo e' intervenuto Gabriele Chelazzi,
sostituto procuratore della Dna, che avrebbe dovuto partecipare
al convegno ma e' stato trattenuto a Roma per ''impegni
istituzionali''. ''Gli uffici giudiziari e gli organismi di
polizia preposti alle indagini - ha detto Chelazzi, sentito per
telefono - non hanno mai abbassato il livello dell' impegno con
la convinzione che questo dara' prima o poi risultati per
arrivare a verita' ulteriori rispetto a quelle gia' affermate
dalle sentenze''.
''Verita' ulteriori'' che, durante il convegno, ha
individuato anche Salvatore Scimeca: ''L' eco delle bombe del
'93 - ha detto il regista siciliano - mostrano oggi il loro
risultato. La mafia non tollera che la si combatta. E se ieri i
magistrati venivano uccisi con il tritolo, oggi li mettono in
condizioni di non poter piu' lavorare''.
Ma l' intervento che piu' ha commosso la platea del salone
dei Cinquecento e' stato quello del presidente di ''Libera'',
don Luigi Ciotti, che ha iniziato a parlare lanciando una
provocazione: ''Per favore, non parliamo piu' di mafia'' Cosi'
facciamo contente tante persone, senz' altro quelle che oggi
92
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
vogliono sciogliere la commissione antimafia. Bene, non
parliamone piu' ma poniamo una condizione: che ci sia un ritorno
alla legalita', che ci sia sviluppo e promozione sociale, che ci
sia ricerca della verita' perche' non si costruisce giustizia
senza la ricerca della verita'''. L' ultimo pensiero Don Ciotti
l' ha riservato a Nadia, Caterina, Fabrizio, Angela e Dario, le
vittime di via dei Georgofili: ''All' 1,04 del 27 maggio
facciamo silenzio - ha detto il sacerdote - per sentire dentro
di noi l' impegno di crescere. Oggi la mafia ha ripreso alla
grande e la gente e' tornata ad avere paura, fa fatica. Facciamo
nostro il grido onesto dei magistrati: anche noi dobbiamo dire e
capire''. (ANSA).
KFL
26-MAG-01
15:38
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: CONVEGNO PADOVA, BENI CONFISCATI A SETTORE NO-PROFIT
(ANSA) - PADOVA, 1 GIU - Assegnare le finanze confiscate ai
mafiosi a Banca Etica e gli immobili in gestione alle
associazioni no-profit. E' questa la proposta avanzata oggi
a Padova durante un seminario di studio sulle ipotesi per un
pieno utilizzo dei beni sequestrati alle mafie. Finora, secondo
i dati riportati dall'associazione Libera presieduta da don
Luigi Ciotti, un network di associazioni impegnate nella lotta
alla criminalita' organizzata, i beni confiscati alla mafia e
assegnati a fini sociali ammontano a 253 miliardi e mezzo.
''Ancora troppo pochi rispetto alle quantita' sequestrate - ha
spiegato don Luigi Tellatin, responsabile veneto dell'
associazione - basti pensare che nei sette anni di presidenza di
Giancarlo Caselli all'antimafia sono stati sequestrati ai
mafiosi palermitani beni e denaro per circa 12 mila miliardi''.
Soldi che, secondo Tellatin, in molti casi, ''sono tornati - ha
detto - nelle mani dei legittimi proprietari''.
E' d'accordo per l'assegnazione dei beni al terzo settore
anche il presidente di Banca Etica, Fabio Salviato, che ha
riportato l'esempio della casa di Toto' Riina, trasformata oggi
in un istituto agrario. ''Con i soldi confiscati andrebbe
costituito un fondo - ha spiegato Salviato - destinato alle
attivita' produttive legate in qualche modo al no profit e alla
ristrutturazione degli stessi immobili sequestrati, lasciati
spesso in condizioni disastrate''. Una lista di proposte sono arrivate anche dall'ex presidente
della commissione parlamentare antimafia della scorsa
legislatura on. Giuseppe Lumia, che ha inviato una lettera da
Roma. ''Serve una immediata assegnazione, seppur provvisoria ha scritto Lumia - dei beni sequestrati per superare lo scarto
che esiste tra beni sequestrati e confiscati''. Una proposta
alla quale il deputato ha aggiunto altre richieste, tra cui la
predisposizione di un albo degli amministratori giudiziari
impegnati nella gestione di tali beni e la concentrazione presso
i Commissariati dell'attivita' di informazione di tutte le fasi
della confisca, prevedendo anche il monitoraggio della gestione
dei beni.(ANSA).
YWW-SAV
01-GIU-01
18:25
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
ARRESTO PADRE VALENTINA: LA MOGLIE, IL MIO DOLORE SENZA FINE
(ANSA) - NAPOLI, 2 GIU - (di Pasquale Faiella) Sei mesi fa le
ammazzarono la figlia Valentina, di appena due anni e mezzo,
proprio sotto i suoi occhi. Ieri le hanno arrestato il marito,
Raffaele Terracciano, accusato di comprare cocaina per tre
miliardi da un corriere internazionale, ma soprattutto indicato
dalla procura di Napoli come il bersaglio di quell'agguato nel
quale il 12 novembre del 2000 la bimba perse la vita vittima
innocente.
Ma Maria Civita, la giovane moglie di Terracciano e madre in
attesa, dopo la morte di Valentina, non veste i panni di Medea e
trova persino la forza di difendere il marito. ''L'avvocato ha
detto che lui non ha nulla a che fare con quella storia - dice
Maria -. Ma quello che mi fa piu' male e' che ancora una volta
tutti hanno parlato di Valentina: lei e' stata solo una vittima
innocente, perche' metterla in mezzo ancora. Ormai mia figlia
non c'e' piu', niente me la potra' piu' ridare e allora chiedo
che la sua memoria venga rispettata: il padre e' una cosa; lei,
Valentina, e' un'altra. E sono stata davvero male, da ieri sto
malissimo. Per quello che ne so, mio marito e' stato accusato e
basta''.
Maria e' una giovane donna mite e dalla figura esile e dopo
la tragedia del 21 novembre scorso, in cui venne ferita, si reca
ogni giorno al cimitero a portare fiori alla sua bambina. Maria
Civita era sullo stesso palco che il 21 marzo scorso - nell'
ambito della manifestazione anticamorra organizzata da Libera e
da don Luigi Ciotti a Torre Annunziata contro le mafie - accolse
Rita Borsellino, l'ex procuratore di Palermo Giancarlo Caselli e
decine di altri parenti di vittime di mafia e camorra che
lessero, nome per nome, il lunghissimo elenco dei morti
ammazzati dalla criminalita' organizzata, tra cui quello di
Valentina.
''Non e' facile vivere come sto vivendo io - spiega Maria poi mi e' capitata questa altra tragedia che ha peggiorato la
situazione. Nessuno puo' immaginare come sto vivendo questa
gravidanza (Maria aspetta un altro bimbo concepito dopo la morte
di Valentina) certo non si puo' dire che sia in 'dolce attesa'.
Il mio dolore e' sempre grandissimo''. Maria Civita spiega che i
rapporti con il marito sono sempre stati buoni. ''Ora lo hanno
accusato di questa cosa - dice la giovane donna -. E la
situazione e' peggiorata''.
Ma non pensa che suo marito possa essere stato indirettamente
responsabile della morte di Valentina? Gli inquirenti lo
ritenevano il bersaglio dei killer. ''Non penso che lui possa
essere stato responsabile di qualcosa - dice Maria -. Certo la
sua famiglia ha le origini che tutti sanno (i Terracciano sono
indicati dalla procura come un clan di camorra, ndr). Ma si
tratta di sfortuna. Raffaele aveva solo precedenti per
contrabbando, quello faceva e basta. Ma, ripeto, mi fa male che
95
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
i telegiornali e i giornali ora parlino ancora di Valentina,
tanto mia figlia nessuno me la ridara' piu', a che serve
parlarne. Ora l'unica cosa che chiedo alla legge e che gli
assassini di mia figlia restino in carcere. Non chiedo la sedia
elettrica, ma almeno che li facciano stare in galera per sempre,
devono morire in carcere. Una bimba di due anni e mezzo non
aveva nessuna colpa''.(ANSA).
FL
02-GIU-01
18:15
96
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
RAI: A 'PRIMO PIANO' REPORTAGE SUI BIMBI SCHIAVI DEL BENIN
(ANSA) - ROMA, 2 GIU - Paul, tre anni, e' il piu' piccolo
'traffique' raccolto dal centro di accoglienza di Cotonou, nel
Benin: la testimonianza, i sorrisi, le paure di Paul e degli
altri bimbi scesi dall'Etireno, la nave dei piccoli schiavi,
sono al centro del reportage che 'Primo piano' del Tg3 proporra'
lunedi' 4 giugno alle 23,20.
'Les traffiques', questo il titolo dell'inchiesta realizzata
da Lucia Ferrari e Stefano Cangemi, sara' commentata in studio
da don Luigi Ciotti, presente, con il Gruppo Abele, nel Benin.
(ANSA).
YQS
02-GIU-01
09:23
97
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IL SOCIALE NEL 2001, IN LIBRERIA RAPPORTO DEL GRUPPO ABELE
(ANSA) - ROMA, 13 GIU - 20 maggio: Vincenzo Spina, condannato
all'ergastolo e in carcere da 10 anni, si e' impiccato nel
reparto G7 di Rebibbia a Roma, riservato ai detenuti in regime
di 41 bis; 29 aprile: sale a 16 il numero dei giornali chiusi in
Iran dal governo perche' considerati oltraggiosi verso l'Islam;
1 dicembre: a Grottaglie (Ta), tre giovani di 13, 14 e 15 anni
sono fermati dagli agenti perche' responsabili di furti e
lesioni ai danni dei compagni di scuola. Sono tre flash di
cronaca dei 3.100 riportati nell'Annuario sociale 2001, il
rapporto del Gruppo Abele relativo allo scorso anno che fornisce
dati, nomi, ricerche, statistiche, schede, approfondimenti su
una novantina di tematiche sociali.
Uno strumento informativo di facile consultazione ad uso di
associazioni, istituzioni, giornalisti, formatori, volontari,
insegnanti, studenti, amministratori e politici, di quanti cioe'
sono impegnati ed operano nel settore.
Dall'ecologia agli anziani, dall'emarginazione sociale ai
diritti umani e civili, dalla pace alla poverta', dai problemi
dell'handicap a quelli del mobbing e dell'infanzia, il rapporto
- alla sua quinta ed ultima edizione per mancanza di sponsor
(ed. Feltrinelli) - offre uno spaccato della vita sociale e
civile italiana e mondiale. Lo fa attraverso le notizie, i fatti
e le storie: i racconti su quanto e' avvenuto nel 2000 diventano
il pretesto per parlare di tematiche, spesso trascurate, ma che
permettono la 'lettura' dei diversi contesti di vita.
Il rapporto si compone di quasi mille pagine, 3.100 notizie,
360 tabelle e 120 schede, nove cronologie (Aids, ambiente,
bambini e giovani, carcere e giustizia, criminalita' e mafie,
droghe, immigrazione, societa' a disagio in Italia, conflitti e
diritti nel mondo).
Nell'annuario si parla anche della gente. Di Tina, ad esempio,
giovanissima vittima della tratta, forse di origine moldava,
seviziata e assassinata nelle campagne di Torino. E di Irina:
anche lei giunta in Italia dall'Est, per due anni e' stata in
balia di protettori e clienti, ma che alla fine ha avuto il
coraggio di dire basta e chiedere aiuto. Si parla di Tadeusz, il
barbone di origine polacca, ritrovato senza vita alla periferia
di Roma, ucciso dal freddo. E si parla di Genova, sede
dell'ultima Conferenza nazionale sulla droga e prossima citta'
ad accogliere il summit del G8, comprese le iniziative dei
movimenti antiglobalizzazione. E poi, c'e' spazio per Kosovo,
Israele, Palestina, Chiapas, Congo, Irlanda, Turchia, Ruanda,
teatri di conflitti nuovi e antichi.
''C'e' necessita' di cambiamento - scrive nella prefazione
Sergio Segio, dell'associazione fondata da Don Luigi Ciotti Che ce ne sia vitale bisogno e drammatica urgenza lo raccontano
le migliaia di notizie, di schede e tabelle del Rapporto.
98
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
Briciole di Pollicino che si possono seguire, giorno per giorno,
cifra dietro cifra, per arrivare a possedere non 'la' verita' ma
le informazioni che disegnano un pezzo di moaico della
conoscenza, della trama del mondo contemporaneo che e' composta,
anche da una umanita' dolente che cede e cade, che viene
schiacciata e umiliata quotidianamente, e alla quale, per
rendere giustizia non bastano le facili lacrime e le penose
elemosine''. Questo rapporto ''non va considerato pero' come
almanacco di cio' che c'e' di peggio, di ingiusto o doloroso.
Vorremmo evitare che venga visto solo come fotografia e
informazione. Ci auguriamo, invece, che possa, anche diventare
strumento per orientare il cambiamento. Perche', dopo aver
magari pregato, bisogna pure e soprattutto agire. A cio'
vorremmo, in verita', servisse questo modesto e laico
breviario''.(ANSA).
MAS
13-GIU-01
11:33
99
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
(NOTIZIARIO LIBRI)
(ANSA) - ROMA, 15 GIU - MARIA LOMBARDO, ''SCELTE'' (eD. DELLA
BATTAGLIA, PP 117 L. 20.000).
Il genere intervista è tra i piu' difficili e delicati. Sono
rare le interviste veramente riuscite. Maria Lombardo,
giornalista siciliana, ha evitato di raccogliere quelle gia'
pubblicate , di solito caduche o approssimate, concepite a
caldo. Per ''Scelte'' ha riunito una serie di incontri ( in
tutto 13) appositamente pensati e sviluppati per un fine
letterario.
Le personalita' da lei intervistate sono di vario tipo,
personaggi del teatro e del cinema, della canzone d'autore e del
giornalismo, ma anche un sacerdote , un magistrato, due
esponenti politici. Categorie eterogenee che dicono la loro sui
''valori'' controversi del nostro tempo. Uno spaccato, che ,
introdotto da prefazioni di Giuseppe Tornatore e Roberto
Ando',si rivela, pur nella diversita' delle opinioni e degli
interessi, abbastanza unitario, percorribile con il gusto
dell'osservazione, della notazione, senza chiasso, al di fuori
degli aspetti eclatanti che di solito caratterizzano le
interviste. ''Scelte'' e' , appunto, una serie di scelte
dell'autrice, molto oculate, basata su personalita'che meritano
di essere interrogate. Attraverso il colloquio si scoprono gli
ambienti di un'Italia che non sempre viene allo scoperto con i
suoi aspetti culturali, quotidiani, testimonianze varie, spunti
di riflessione. Incontri avvenuti non nell'ufficialita' delle
interviste di rito ma dietro le quinte di uno spettacolo,
durante una pausa di lavoro , in momenti fuori dai riflettori,
chiacchierate molto concentrate. Il regista di cinema Gianni
Amelio dichiara di ''non farsi troppe illusioni sul peso che il
cinema oggi puo' avere nel cambiare le cose''. ''Penso - dice
che i film siano gocce in un oceano immenso dove il rischio
minore e' quello di perdersi dopo due secondi, dopo due
istanti''. Don Luigi Ciotti, noto per la sua lotta contro
l'Aids, critica ''la geografia della politica e dei valori di
riferimento'' ''La stessa categoria della solidarieta' osserva - mi convince poco, poiche' spesso risulta disgiunta e
anzi sostitutiva della giustizia sociale. Inclusi ed esclusi
sono sempre piu' drammaticamente separati''.
Problematiche diverse con Francesco De Gregori che parla
delle Feste dell'Unita'. ''Mon e' un caso - spiega - che non
abbia mai cantato alle feste di altri partiti Non ho mai
considerato la festa politica un territorio neutro in cui si va
perche' ,comunque, sei un artista e fai la tua musica. Nel
momento in cui c'e' una caratterizzazione politica, io ci vado
se e' consonante con le mie idee. Quando lanciarono il festival
di ''Comunione e Liberazione'' mi fecero per tre o quattro anni
una corte invadente. Sarebbe stata un'apertura in tutti sensi.
100
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
Sono abbastanza ricco per potermelo permettere''.
Il tono delle interviste sono improntate a pessimismo, come nel
caso di Claudio Fava, figlio di Giuseppe Fava assassinato dalla
mafia, quando rileva che ''la politica non e' calorosa , colpa
della televisione che ha appiattito il nostro modo di
comunicare, l'ha reso frettoloso, un po' pavido e sciatto. E
siamo abituati a considerare utile solo ogni cosa che ci puo''
tornare immediatamente utile''. Il famoso regista iraniano
Kiarostami alla domanda sui condizionamenti del potere risponde:
'' abbiamo un lato del nostro lavoro che e' la creativita' e che
ci da' la carica, che fa da scudo alle pressioni esterne''.
Nella ampia ''galleria'' di interviste le voci di Dacia
Maraini ( ''Per me e' stato molto spontaneo, molto naturale
prendere posizione in favore delle donne''), Leoluca Orlando (
''Le due opere che che mi hanno maggiormente condizionato
''Antigone'' di Sofocle e ''Delitto e castigo'' di Dostoiewski
'' , Moni Ovadia ( ''Io parlo del mondo ebraico ma attraverso
l'ebraismo parlo di tutti coloro che sono vessati''), Marcelle
Padovani ( ''La cosa piu' importante e' leggere molto,
moltissimo, e non credere che bastino due informazioni''),
Irene Papas ( ''credo all'ideologia di sinistra e quella e'
ferita, ma e' sempre valida, come il Cristianesimo'') , Roberto
Scarpinato (''Palermo e' uno dei pochi luoghi etici rimasti'') ,
Ettore Scola ( ''Molti giovani registi restano bruciati proprio
dal plauso iniziale che noi vecchi non abbiamo avuto
facilmente'') . Tutte considerazioni non strettamente legate
all'attualita', ma pensieri che possono scaturire da
un'intervista non dettata dalla fretta e dalle esigenze di un
giornalismo di maniera. (ANSA).
YZR
15-GIU-01
14:16
101
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
STORIE, PERSONE E NUMERI NELL'ANNUARIO DEL GRUPPO ABELE
(NOTIZIARIO LIBRI)
(ANSA) - ROMA, 15 GIU - Quasi mille pagine, oltre 3 mila
notizie, 360 tabelle e 120 schede su aids, alcool, infanzia,
carcere, criminalita', diritti umani, droga, famiglia,
immigrazione, poverta' e sicurezza. E' l'annuario sociale 2001
del Gruppo Abele che, da oggi in libreria, rappresenta un utile
strumento di consultazione con le cronologie di tutti i fatti
dell' anno.
Dati, ricerche, statistiche, leggi, nomi, cifre su argomenti
che non riguardano solo una parte della societa' ma tutti i
cittadini. Perche' la qualita' della vita, l'ambiente, il lavoro
e l'economia, la casa, la sicurezza nelle citta', la corruzione,
il mondo dell'adolescenza, le vecchie e nuove droghe, cosi' come
l'emergenza carcere e la tratta di esseri umani entrano, in
qualche modo, nella vita di ogni famiglia.
Ed e' per informare di piu' e meglio le famiglie italiane, ma
anche le associazioni, gli educatori, i volontari, gli
insegnanti, gli studenti, gli amministratori, i politici, i
sindacalisti e gli operatori di giustizia che il Gruppo Abele,
come fa ormai da anni, pubblica l' Annuario sociale edito da
Feltrinelli in cui si intrecciano le migliaia di storie piccole
e grandi e gli eventi accaduti nel corso dell'anno con i
problemi rimasti aperti.
(ANSA).
AU
15-GIU-01
14:17
102
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
DEBITO ESTERO: 'GLOBALIZZATO SARA' LEI', DIBATTITO-SPETTACOLO
(ANSA) - MILANO, 16 GIU - ''Usano, per pagare gli interessi
sul debito, risorse che dovrebbero spendere per garantire
scuole, medicine, cibo ai loro bambini, che in questo modo non
possono avere alcun futuro''. E' la denuncia contro la
globalizzazione, contro la permanenza del 'debito estero',
contro la nuova schiavitu' fatta oggi a Milano da tanti
personaggi pubblici, davanti a oltre 1.200 giovani che stipavano
l'Auditorium di Milano.
L'occasione e' stata un dibattito-spettacolo organizzato dal
Wwf e da Coopi (Cooperazione internazionale) per la
presentazione del libro 'Debito da morire' a cura di Davide
Demichelis, Angelo Ferrari, Raffaele Masto e Luciano Scalettari.
Vi hanno partecipato personaggi come Beppe Grillo, lo scrittore
sudamericano Luis Sepulveda, il fondatore di Emergency Gino
Strada, il giornalista Gianni Mina', padre Alex Zanotelli,
testimone della baraccopoli di Nairobi, don Luigi Ciotti, Idris
e tanti altri. In platea anche Milly Moratti e il presidente
della Rai, Roberto Zaccaria.
Grillo e' intervenuto alla sua maniera, comica, ma anche
satirica, graffiante, contro il potere costituito. Ha ironizzato
sul debito italiano, di 2 miliardi e mezzo di milioni,
contrapposto alla ricchezza di un Paese che e' il sesto fra i
piu' ricchi del mondo. Poi e' stata una sequela di battute sul
prossimo G8 di Genova (''lasciateli soli, con 12 mila
poliziotti'') e ha mandato in visibilio la platea con battute al
vetriolo su Berlusconi- Dorian Gray- Mastro Lindo. Ha puntato
l'indice contro un modello di societa' che ''ci viene martellato
ogni giorno dalla televisione: il pericolo non veniva dai
socialisti - ha detto - ma dal formaggino e dalla mozzarella.
Adesso, ridendo e scherzando, ci troviamo come capo del Governo
Mastro Lindo''.
Mina' ha fatto ragionare la platea sul fatto che i quattro
uomini piu' ricchi degli Stati Uniti, fra cui Bill Gates, hanno
accumulato una fortuna pari alla somma del pil di 40 Paesi del
Terzo mondo. ''Se e' tramontato il comunismo, travolto dai suoi
errori - ha affermato il giornalista - non sono certo cessate le
ragioni per cui il marxismo era nato. Rimane il problema di come
opporsi a un capitalismo 'selvaggio', come lo chiama il Papa,
che toglie ogni speranza e ogni futuro a una parte preponderante
del mondo''.
Padre Alex Zanotelli, parlando al telefono da Nairobi, ha
raccontato come vivono le persone nella baraccopoli, una
famiglia sull'altra, dove il Governo non puo' assicurare maestri
ne' medicine, impegnato a pagare ogni anno milioni di dollari di
interessi sul debito estero.
''Dobbiamo reagire - ha detto Gino Strada - ma batterci per
il debito, contro la globalizzazione, non basta. Perche' non
103
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
servira' a nulla se non riprenderemo a parlare e a discutere di
una cosa vecchia: della politica''.
''Salute ai giovani di Goteborg'', ha gridato Luis Sepulveda,
''a quelli che nelle strade e nelle piazze della citta' svedese
hanno avuto il coraggio di gridare il loro no alla
globalizzazione, e sono stati feriti dalla polizia''.
La disinformazione, secondo lo scrittore sudamericano, e' la
risposta del potere internazionale. ''Nessuno racconta la
verita' sulle condizioni in cui vivono i poveri del mondo''. E
ha fatto l'esempio dei Changos, popolazione che vive
nell'Argentina settentrionale, quasi al confine con Cile e
Bolivia, dove il 90 per cento delle persone non sa ancora cosa
sia l'elettricita', vive con 4 dollari la settimana, ma grazie
alla globalizzazione produce un vino pregiato che si vende a
peso d'oro nei ristoranti di lusso di tutto il mondo. (ANSA).
BRA/FF
16-GIU-01
19:18
104
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: RESPONSABILE OSSERVATORIO CALABRIA, 'LASCIO REGIONE'
(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 16 GIU - Adriana Musella,
responsabile dell'Osservatorio Antimafia della Calabria, ha
deciso di lasciare la Regione. La decisione e' conseguenza
dell'iniziativa della Regione di sciogliere, secondo quanto ha
riferito la stessa Musella, l'Osservatorio Regionale Antimafia.
Adriana Musella, figlia di Gennaro, imprenditore napoletano
ucciso in un attentato a Reggio Calabria nel maggio del 1982, e'
anche responsabile del coordinamento nazionale antimafia
''Riferimenti'', di cui e' presidente Antonino Caponnetto.
''Ho cercato di essere utile alla Regione - ha detto, in una
dichiarazione, Adriana Musella - ma se questi sono i risultati
devo dire di essere davvero stanca e demoralizzata. L'assessore
regionale alla Pubblica Istruzione, Saverio Zavettieri, forse
scherzando, mi aveva consigliato di lasciare 'Riferimenti', un'
organizzazione che non abbandonero' mai. Piuttosto, preferisco
abbandonare la Calabria. E pensare che ci sono realta' come la
Sicilia o la Toscana in cui l'ente Regione ospita la sedi delle
associazioni anticrimine. Non abbiamo mai chiesto alcun
contributo agli enti, ma vorrei almeno non essere punita o
perseguitata per il mio impegno sociale''.
Da parte sua, l'assessore Zavettieri ha smentito che la
Regione voglia smantellare l'Osservatorio Regionale Antimafia,
cosi' come era stato affermato ieri da alcune personalita'
impegnate nella lotta alla mafia come Maria Falcone, Rita
Borsellino, Antonino Caponnetto e don Luigi Ciotti. ''Non e'
stato fatto altro - ha detto Zavettieri - che applicare una
legge approvata all'unanimita' dal Consiglio regionale della
Calabria con cui e' stato affidato ad un comitato composto da
alte personalita' dell' universita', del mondo della scuola e
giudiziario e delle forze dell' ordine il compito di programmare
e coordinare le iniziative istituzionali per rendere piu'
efficaci le strategie di isolamento della mafia. In precedenza ha sottolineato ancora Zavettieri - l'Osservatorio era diventato
una struttura di comodo per chi la dirigeva, con rapporti di
commistione tra le iniziative dell'Osservatorio stesso e quelle
dell'associazione Riferimenti''. (ANSA).
DED
16-GIU-01
20:08
105
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
SINISTRA GIOVANILE: FESTA NAZIONALE A CARPI DA GIOVEDI'
PARTECIPANO ANCHE RUTELLI E COFFERATI
(ANSA) - CARPI (MODENA), 25 GIU - Francesco Rutelli, Sergio
Cofferati, Piero Fassino, Luciano Violante interverranno, tra
gli altri, alla Festa nazionale della Sinistra Giovanile, che
comincia giovedi' a Carpi, dove si concludera' il 18 luglio.
Tra gli appuntamenti politici, tutti serali - e' stato detto
nella conferenza stampa di presentazione - l' apertura, il 28,
con il presidente dei senatori Ds Gavino Angius. Il 13 luglio
Rutelli (presentato nel programma della Festa come 'leader dell'
Ulivo') dialoghera' con il pubblico sul tema 'con l' Ulivo c'e'
piu' gusto'. Il 14 sara' la volta di Cofferati, intervistato
sull' ''autunno che verra'''. Il 16 luglio, dibattito sul
centro-sinistra con Fassino (presentato nel programma come
'coordinatore dell' Ulivo'), Pierluigi Castagnetti, Marco Rizzo,
Enrico Boselli. Il 17 luglio manifestazione di chiusura con il
presidente nazionale della Sinistra Giovanile Vinicio Peluffo e
il presidente dei deputati Ds Violante.
Inoltre l' 11 luglio si discutera' di lotta alla mafia, con
il procuratore capo di Palermo, Piero Grasso, e don Luigi
Ciotti. Il 12 sara' dedicato alla globalizzazione con un
dibattito pomeridiano a cui parteciperanno tra gli altri il
presidente della Lila Vittorio Agnoletto e il presidente dell'
Arci Tom Benetollo. Il 14, dibattito sulla scuola con Luigi
Berlinguer, mentre e' ancora incerta la partecipazione del
ministro Letizia Moratti. Il 15, sempre nel pomeriggio, incontro
sulla memoria storica, con Giorgio Bocca e Furio Colombo.
Tra gli spettacoli, appuntamenti clou con i concerti degli
Ustmamo', il 5, e dei Marlene Kuntz, il 12 luglio. (ANSA).
GAG
25-GIU-01
19:35
106
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: CONSORZIO CERCA MANAGER PER IMPRESE CONFISCATE A BOSS
(ANSA) - PALERMO, 4 LUG - Cercasi manager per gestire
aziende agricole confiscate ai boss. Il singolare annuncio viene
lanciato dal consorzio ''Sviluppo e legalita''' costituito da
alcuni comuni del palermitano ai quali sono stati affidati i
beni. In tutto sono 175 ettari di terreno tra Monreale, Piana
degli Albanesi, San Cipirrello, San Giuseppe Jato e Corleone.
Il consorzio diventera' la piu' grande impresa antimafia
sinora costituita con tanto di dipendenti, fatturato e, si
spera, anche utili. Ma perche' l'impresa sia veramente
competitiva ha bisogno di manager. Ecco perche' il consorzio ha
avviato una selezione di personale per 15 tecnici: cinque
manager di impresa sociale, cinque esperti in agricoltura e
zootecnia biologica, cinque esperti in gestione amministrativa e
contabile. Titoli preferenziali sono la residenza in uno dei
comuni interessati, l'esperienza professionale o
extraprofessionale nel settore dell' associazionismo e della
cooperazione, l'esperienza nella gestione d'impresa.
Il progetto e' stato ribattezzato ''Libera terra'' e verr`
realizzato in partenariato con l'associazione Libera di Don
Luigi Ciotti, Sviluppo Italia, Italia lavoro e il consorzio
Sudgest. Gli aspiranti manager dovranno far pervenire le
domande entro il 23 luglio a Italia lavoro Spa, via Emerico
Amari 124, 90139 Palermo. (ANSA).
NU
04-LUG-01
19:27
107
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
G8-DOSSIER: IL CONTRO-VERTICE, GLI APPUNTAMENTI DELLA PROTESTA
IL PROGRAMMA PREVEDE CORTEI, INCONTRI, DIBATTITI E SPETTACOLI
(ANSA) - GENOVA, 11 LUG - Tre cortei di protesta, concerti,
dibattiti, spettacoli, a partire dal 16 luglio. Ecco il
programma di iniziative contro il G8 messo a punto dal Genoa
Social Forum, cartello di oltre 800 sigle 'no global', italiane
e internazionali. Il Gsf ha annunciato che prenderanno parte
alle manifestazioni oltre 120 mila persone.
- CORTEI - Il primo appuntamento e' fissato il 19 luglio,
quando si terra' il corteo dei migranti. Il percorso per cui e'
stata richiesta l' autorizzazione alla Questura di Genova
prevede il concentramento in piazza Sarzano. La manifestazione
si dovrebbe concludere in piazza Martinez, a San Fruttuoso, dopo
aver percorso la zona gialla nel centro della citta'.
Il 20 luglio, in coincidenza con l'apertura del summit, e'
previsto lo sciopero generale della Confederazione unitaria di
base (Cub) con un corteo nel Ponente della citta', sul percorso
che da sempre e' scelto per le manifestazioni dei lavoratori
della zona industriale di Genova.
Il corteo generale del contro-G8 si terra' il 21 luglio: il
concentramento e' previsto alle 13 in via Caprera, a Sturla, nel
Levante. Il corteo, per il quale il Gsf annuncia una
partecipazione di oltre 100.000 persone, si concludera' in val
Bisagno.
- INCONTRI E DIBATTITI - Lunedi' 16: tre forum, in mattinata
su ''Lotta alla poverta' ed alle diseguaglianze''; nel
pomeriggio ''Questo mondo non e' in vendita'', introduzione di
Susan George; la sera ''La globalizzazione e il genere''. In
serata si svolgera' anche una conferenza-dibattito dal titolo
''Gay 8''.
Martedi' 17: tre forum, in mattinata ''La globalizzazione e
il lavoro''; nel pomeriggio ''Quali meccanismi per la democrazia
globale'', coordinatore don Ciotti; la sera ''A chi serve la
liberalizzazione del commercio? Il punto sulla prossima sessione
del Wto''.
Mercoledi' 18: forum sul ''Il debito ecologico e sociale del
nord del mondo''; assemblee dal titolo ''Le nostre alternative
alla globalizzazione economica'', ''Il cibo non e' una merce La sovranita' alimentare e' un diritto universale'' e ''Diritti
umani e civili''.
Giovedi' 19: in mattinata ''Tribunale sui grandi crimini di
questo ordine mondiale'' con la partecipazione di Jose Bove'; la
sera forum dal titolo ''Vogliamo essere cittadini globali'' e
incontro con parlamentari europei su ''La politica, le
istituzioni, i movimenti''.
Venerdi' 20 luglio: piazze tematiche e contestazioni del
vertice.
Sabato 21 luglio: in mattinata sessione tematica sul ''Debito
108
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
finanziario''.
Domenica 22 luglio: sessione speciale ''G-occhio'',
osservatorio sulle politiche del G8; nel pomeriggio sessione
speciale ''Bilancio del Gsf''.
- SPETTACOLI - Mercoledi' 18 luglio: spettacolo sulle lotte
contadine dal titolo ''Cantata per Melissa'', voce recitante di
Gianni Aiello, musiche dei Phaleg.
Giovedi' 19 luglio: intervento e spettacolo del consiglio
degli indiani Lakota.
Sabato 21 luglio: concerto dopo il corteo con interventi di
Stefano Salvi (Striscia la notizia)(ANSA).
GRO
11-LUG-01
19:25
109
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
ALLE NOZZE DEL FIGLIO DI PRODI ANCHE UN 'PEZZO' DI EUROPA
(ANSA) - BOLOGNA, 14 LUG - Oltre 450 invitati, fra i quali il
commissario europeo Mario Monti, politici ed ex ministri, hanno
partecipato a Bologna alle nozze del primogenito del presidente
della Commissione Europea Romano Prodi, Giorgio, 30 anni, che si
e' unito in matrimonio con la ventiduenne Veronica Fornasari,
studentessa in Medicina.
Tutto il 'clan' Prodi, un piccolo esercito di 91 persone, si
e' stretto intorno agli sposi nella parrocchia di San Giovanni
in Monte insieme a parenti, amici e tanti ospiti illustri, fra
cui molti dei piu' stretti collaboratori del presidente della
Commissione Europea a Bruxelles, gli ex ministri Giovanni Maria
Flick e Tiziano Treu, l' ex sottosegretario alla presidenza del
Consiglio Enrico Micheli, Arturo Parisi, in partenza per l'
Assemblea costituente della Margherita a Roma, Don Ciotti, il
giornalista Gad Lerner e anche Ivan Ilic, teologo molto
impegnato sul problema della poverta' nel Terzo mondo.
Mezz' ora prima della cerimonia, lo sposo e' uscito di casa
insieme ai genitori e al fratello Antonio (amico da tempo di
Veronica, alla quale ha fatto da testimone) percorrendo a piedi
il breve tratto di strada fino al sagrato davanti alla chiesa,
dove il presidente della Commissione Europea ha posato davanti
ai fotografi insieme ai tre autisti del pullman dell' Ulivo con
i quali comincio' la sua avventura politica. Alle 10.30 l'
arrivo della sposa, che indossava un lungo abito di seta color
avorio con un velo bordato di raso e stringeva fra le mani un
bouquet di roselline bianche, accompagnata all' altare dal
padre. Il rito e' stato celebrato dal parroco Don Angelo
Magagnoli e dal cugino prete dello sposo, Matteo Prodi (figlio
di Vittorio, presidente della Provincia di Bologna), che ha
pronunciato l' omelia in una chiesa gremita.
A festeggiare il matrimonio del primogenito di Romano Prodi
sono arrivati da Bruxelles il commissario alla Concorrenza Mario
Monti, il segretario generale della Commssione Europea David O'
Sullivan, il portavoce della Commissione Jonathan Faull, il capo
dei servizi legislativi Michel Petite, il capo di gabinetto del
presidente Stefano Manservisi e Ricardo Franco Levi, che guida
il gruppo dei consiglieri politici del presidente. Tra gli
invitati anche il presidente dell' Enel Chicco Testa, Angelo
Tantazzi, presidente della Borsa, l' industriale Vittorio
Merloni, la stilista Chiara Boni con Angelo Rovati, l' ex
ministro Dc Virginio Rognoni, il vicesindaco di Bologna Giovanni
Salizzoni e il sindaco di Reggio Emilia Antonella Spaggiari, la
moglie di Nino Andreatta, mentre a rappresentare il mondo dello
sport c'erano l' ex giocatore di basket Renato Villalta con l'
allenatore Alberto Bucci.
Nel primo banco, felici e raggianti, Romano e Flavia Prodi,
che indossava un semplice tailleur bluette a maniche corte.
110
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
Tutti e due si sono uniti all' applauso che al termine della
cerimonia ha salutato gli sposi, oltre al tradizionale lancio di
riso: ''Felice si' emozionato no'', ha detto all' uscita dalla
chiesa il presidente della Commissione Europea, commentando il
'grande passo' del primogenito, che ha seguito le orme del padre
e dopo la laurea in Economia ha ottenuto il master alla London
School: ''Dispiaciuto perche' Giorgio se ne va di casa? Fuori di
casa ormai ci sono io'', ha scherzato Prodi, che ha passato gli
ultimi tre giorni da quando e' tornato a casa da Bruxelles ''a
chiacchierare'' con il figlio, ma senza dargli veri e propri
consigli: ''In questi pochi giorni siamo stati molto insieme ed
e' stata una bella parentesi''.
Dopo la cerimonia, gli sposi e gli invitati si sono
trasferiti alla Ca' La Ghironda di Zola Predosa, alle porte di
Bologna, per il ricevimento che inizialmente avrebbe dovuto
tenersi nella casa di famiglia a Bebbio di Carpineti. Ma la
concomitanza con il rally dell' Appennino ha costretto a
modificare il programma e a rifare le partecipazioni per
dirottare tutti gli invitati nella dimora-museo di Zola Predosa,
dove agli altri invitati si sono uniti anche il prof. Francesco
Conconi, uno degli 'amici di bicicletta' di Romano Prodi e l' ex
rettore dell' Universita' di Bologna Fabio Roversi Monaco.
Il buffet in piedi ha conservato comunque la sua impronta
reggiana: curato dalla pasticceria Boni di Reggio Emilia, la
preferita del presidente, e a base di tortelloni verdi, grana,
erbazzone, torta nuziale di frutta, e dessert di torta di riso e
zuppa inglese 'alla reggiana'. (ANSA).
BOG
14-LUG-01
16:14
111
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
G8: GSF; DOMANI AL VIA PUBLIC FORUM, UN ALTRO MONDO POSSIBILE
(ANSA) - GENOVA, 15 LUG - Non solo cortei e assedi alla
''zona rossa'' del G8, ma anche dibattiti, approfondimenti,
interventi di personalita' internazionali no-global e proposte.
Comincia domani il Public Forum (7 giorni di sessioni plenarie e
tematiche), organizzato dal Genoa Social Forum per dimostrare
che ''un altro mondo e' possibile'' e che la globalizzazione dei
diritti e' gia' un progetto con testa e gambe.
''Apriamo la nostra settimana di contestazione - ha spiegato
stamane, in una conferenza stampa del Gsf, Fabio Lucchesi - con
un assedio di parole e di idee''.
Il primo appuntamento di rilievo e' per il pomeriggio di
domani: tema ''Questo mondo non e' in vendita'', tra gli ospiti
Susan George che da 20 anni sostiene la necessita' di cancellare
il debito dei Paesi poveri, Walden Bello, leader della battaglia
contro i ''principali strumenti della globalizzazione
liberista'' (Wto, Banca Mondiale e Fmi) e Lucia Marina Dos
Santos del movimento Sem Terra di Rio de Janeiro.
''Con la sospensione del trattato di Shengen e con il
voltafaccia di chi, come la Regione Liguria, ci ha negato i
soldi per la loro ospitalita' - ha dichiarato Lucchesi - non e'
stato facile far arrivare a Genova i nostri ospiti. Ma ci siamo
riusciti, come riusciremo, nonostante le misure adottate dal
Governo, a portare a Genova gli oltre 100.000 manifestanti che
abbiamo annunciato''.
Tra i numerosi relatori e ospiti del Public Forum si
segnalano don Luigi Ciotti, che introdurra' mercoledi' la
sessione su ''Diritti umani e civili'', Hebe de Bonaffini,
presidente dell' associazione delle madri di Plaza de Mayo,
Jose' Bove' (giovedi' alla sessione speciale su ''Tribunale sui
grandi crimini di questo ordine mondiale''), Riccardo Petrella
(sabato all ' incontro ''Il debito finanziario''), e il
direttore di Le Monde Diplomatique, Bernard Cassen. (ANSA).
GRO
15-LUG-01
17:01
112
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
G8: BOVE', DA BERLUSCONI COMPORTAMENTO SCHIZOFRENICO
DICE DI VOLERE DIALOGO MA GENOVA E' PIENA DI POLIZIOTTI
(ANSA) - GENOVA, 18 LUG - Per Jose' Bove', ''Berlusconi e'
schizofrenico'' perche' ''da un lato dice di voler cercare il
dialogo con i manifestanti. Poi pero' quando sono arrivato qui
ho visto che Genova e' piena di poliziotti'': il leader francese
dei contadini antiglobal ha definito cosi' il presidente del
consiglio nel corso di un dibattito tenuto a Genova insieme a
don Ciotti e ad altri relatori. Dopo aver ribadito la sfida nei confronti del presidente Bush
(''quando dice che chi protesta e' contro i poveri, mente''),
Bove' ha quindi attaccato Berlusconi: ''Il suo mi sembra un
comportamento schizofrenico: da un lato dice di voler cercare il
dialogo con i manifestanti. Poi pero' quando sono arrivato qui
ho visto che Genova e' piena di poliziotti. Mi sembra un
atteggiamento schizofrenico''. ''La verita' - ha aggiunto Bove'
- e' che per quanto hanno fatto al pianeta gli otto grandi
dovrebbero essere processati dal tribunale dell' Aja''.
(ANSA).
CLE/ST
18-LUG-01
17:13
113
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
G8: LA GIORNATA IN SINTESI / ANSA
(ANSA) - GENOVA, 18 LUG - Sintesi dei principali avvenimenti
che hanno scandito l'odierna giornata in Italia, a 48 ore
dall'inizio del vertice degli Otto grandi.
MILANO - Attentato incendiario ella notte nella sede dell'
agenzia di lavoro interinale di via Lario a Milano. L'atto viene
successivamente rivendicato dal Fronte rivoluzionario per il
comunismo. Per gli investigatori, sia pure di matrice diversa,
l'attentato e' un ''episodio prevedibile'' e forse anche un atto
emulativo rispetto a quello di due giorni fa a Genova.
GENOVA- Brusco risveglio per le Tute bianche accampate nello
stadio Carlini. Alle sei circa una quarantina di blindati di
polizia e carabinieri e 400 uomini in tenuta antisommossa si
schierano ai cancelli del complesso sportivo che ospita i
manifestanti. Quindi cominciano un'ispezione.
Successivamente viene chiarito che si e' trattato di una
verifica, fatta con il consenso dei giovani, dopo una
segnalazione di presunti danni alle strutture causati da piccoli
gruppi di giovani mescolatisi alla massa.
MILANO- Una busta esplode nella segreteria di direzione del Tg4
a Palazzo dei Cigni quando una segretaria l' apre. C'e' una
fiammata che, pero', non provocato feriti. La busta era
indirizzata al direttore del Tg4 Emilio Fede.
TREVISO - Una busta sospetta viene intercettata in mattinata a
Ponzano Veneto (Treviso)nella sede della Benetton a Villa
Minelli. Quando viene aperta si sente un forte scoppio seguito
da una fiammata che provoca solo lievi danni alla scrivania.
Secondo gli inquirenti si tratta di un ordigno a strappo
nascosto dentro un libro. Era stata aperta con circospezione
dalla segretaria dopo che alcuni suoi colleghi avevano
manifestato sospetti sul contenuto.
BOLOGNA - Un ordigno viene scoperto e disinnescato in pieno
centro a pochi metri da questura e Comune. La bomba, messa nel
bauletto di una bicicletta, se esplosa avrebbe potuto provocare,
secondo gli investigatori, gravi conseguenze. Una lettera
anonima inviata al questore aveva segnalato la presenza di
ecstasy nel contenitore.
GENOVA - Includere gli esclusi riducendo le diseguaglianze e
cancellando il debito, escludere l'ambiente dalla competizione
economica, regolare i mercati finanziari, garantire le tutele e
i diritti di tutti i lavoratori. Sono i sindacati a dare il 'la'
al G8 di Genova. E lo fanno reiterando le loro richieste in una
citta' blindata, quasi fantasma che rende ancora piu' evidente
la folla degli oltre 1.000 sindacalisti riuniti da Cgil, Cisl e Uil in un cinema del centro.
114
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MILANO - Per tutta la giornata falsi allarmi mettono in azione
le forze dell'ordine. Il primo e' causato da un pacchetto
abbandonato in una via centrale che sbocca in piazza del Duomo.
Intervengono gli artificiari i quali scoprono che dentro c'erano
solo delle cotolette gia' cucinate.
Falsi allarme per bomba anche a Genova, Triste, Varese.
ROMA - Con alcuni incontri bilaterali ed una riunione informale
dedicata alla situazione nei Balcani si apre la giornata che
segna l'avvio ufficiale del G8 con il prevertice cui partecipano
gli otto ministri degli Esteri. Le misure di sicurezza adottate
nella capitale provocano ingorghi e notevoli disagi.
GENOVA - Jose Bove' riceve una torta in faccia. Non un dolce
vero, ma una fonta torta confezionata con schiuma da barba. Il
leader contadino francese viene colpito - appena terminato il
suo intervento ad una tavola rotonda insieme a Don Ciotti ed
altri relatori - da due giovani vestiti di nero che sono
successivamente fuggiti.
VADO LIGURE (SAVONA) - Si conclude, dopo circa 28 ore, l'azione
dimostrativa di Greenpeace contro la petroliera Clare Spirit che
avrebbe dovuto rifornire i serbatoi della Esso nel porto di
Savona-Vado. Ad avere ragione dei manifestanti, due dei quali da
ieri mattina sono rimasti incatenati all'ancora della nave,le
cattive condizioni climatiche, con un mare in continua crescita
a causa di un forte vento di libeccio ed una burrasca in
avvicinamento. ''Greenpeace ha concluso la sua azione non
violenta'', dice Fabrizio Fabbri dell'associane ambientalista.
(ANSA).
RED-VS
18-LUG-01
21:38
115
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
G8: TORTA DI SCHIUMA DA BARBA IN FACCIA A BOVE'
(ANSA) - GENOVA, 18 LUG - Jose' Bove' ha ricevuto oggi a
Genova una torta in faccia. Non un dolce vero, ma una finta
torta confezionata con schiuma da barba.
Il leader contadino francese aveva appena terminato il suo
intervento ad una tavola rotonda insieme a Don Ciotti e ad altri
relatori, quando due ragazzi vestiti di nero gli si sono
avvicinati e gli hanno gettato in pieno volto una finta torta di
schiuma da barba. Sono quindi fuggiti sorprendendo tutti i
presenti.
Ironico, quasi divertito, il commento del contadino-simbolo
dell'antiglobalizzazione: ''sono cose che possono capitare. In
Francia mi e' gia' successo altre volte. Non me la prendo per
questo''.(ANSA)
CLE
18-LUG-01
16:56
116
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: VIA D'AMELIO, INCONTRI E DIBATTITI NOVE ANNI DOPO
(ANSA) - PALERMO, 18 LUG - Dibattiti, incontri e filmati
sulla lotta alla mafia si susseguiranno per tutta la giornata di
domani, nono anniversario della strage di via D' Amelio, per
commemorare il sacrificio di Paolo Borsellino e dei poliziotti
della scorta Walter Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi,
Agostino Catalano e Claudio Traina. Si comincia alle 8,30 in via D'Amelio, dove il presidente
della Provincia Francesco Musotto e la giunta provinciale
deporranno una corona di fiori nel luogo dell' eccidio in
ricordo del magistrato e dei poliziotti uccisi.
A mezzogiorno, una messa sara' celebrata nella basilica di
San Francesco d' Assisi. Alle ore 16, i magistrati deporranno
una corona sulla tomba di Borsellino, nel cimitero di Santa
Maria del Gesu', durante una manifestazione organizzata
congiuntamente dall' Associazione Nazionale Magistrati e da
Magistratura Indipendente, alla quale sono attesi i ministri
dell'Interno Claudio Scajola e della Giustizia Roberto Castelli,
il sottosegretario all' interno Alfredo Mantovano, il
procuratore nazionale Antimafia Piero Luigi Vigna, il presidente
e il segretario generale di Magistratura Indipendente Antonello
Mura e Fausto Zuccarelli, nonche' Mauro Ronco del Csm.
Alle 17, nell' Auditorium del Centro Borsellino incontro di
riflessione sul tema ''La forza dell' esempio: i magistrati di
fronte alla figura di Paolo Borsellino''. Interverranno con
padre Francesco Bucaro, animatore del centro Paolo Borsellino, i
magistrati Mario Cicala, Ignazio De Francisci, Marcello
Maddalena, Antonello Mura, Tommaso Virga e Fausto Zuccarelli. E'
attesa la presenza del ministro. Alle 21, nei locali dell' Opera
Pia Pignatelli andra' in scena il testo teatrale ''Pasqua ad
Auschwitz'' di Danierl Lifschitz. L' opera in tre atti sulla
Shoa, interpretata anche da alcuni ragazzi del Centro
Borsellino, racconta la liberazione dalle proprie paure: ''Solo
parlando delle proprie sofferenze - suggerisce l' autore - si
esorcizza il pericolo che chi abbia subito un grande dolore si
possa trasformare da vittima in carnefice''.
Sempre domani, a Corleone, don Luigi Ciotti, presidente dell'
associazione Libera, celebrera' una messa in memoria delle sei
vittime su un terreno confiscato a Cosa nostra.
Stasera, alle 21,30 nell' atrio di Palazzo dei Normanni sara'
presentato il video di Pippo Ardini ''Paolo Borsellino, un
progetto: amare Palermo'', prodotto dall' Assessorato regionale
dei Beni culturali. Alla manifestazione, coordinata dal critico
cinematografico Alessandro Rais, sono stati invitati i
procuratori di Palermo e Caltanissetta Pietro Grasso e Giovanni
Tinebra, Gian Carlo Caselli e Rita Borsellino, sorella del
magistrato ucciso. Quest' ultima, pero', stasera alle 21 sara' a
Marsala dove il giornalista Umberto Lucentini presenta il volume
dal titolo ''L' eredita' scomoda'', di Gian Carlo Caselli e Antonio Ingroia.(ANSA).
XRZ
18-LUG-01
12:44
117
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
G8: 300 GIOVANI PARTITI CON PRIMO TRENO SPECIALE DA TORINO
(ANSA) - TORINO, 19 LUG - Stazione di Porta Nuova, ore 10:04:
e' partito il primo treno speciale da Torino con i militanti
diretti a Genova per manifestare contro il G8. Erano in tutto
300, per la precisione 299, i giovani del popolo di Seattle che
si sono imbarcati sul convoglio per giungere a Genova alle
13:00, in tempo per il corteo sull'immigrazione.
Ognuno di loro ha pagato 20.000 lire per andata e ritorno (il
rientro e' previsto per sabato) e piu' che in gruppi organizzati
ben definiti, la partenza - come era stato suggerito alla
vigilia dai centri sociali torinesi - e' quella di un colorito
amalgama in cui confluiscono varie associazioni
anti-globalizzazione, gruppi pacifisti e ambientalisti, i
giovani comunisti di Rifondazione, ragazzi del Gruppo Abele e
della rete Lilliput, esponenti dei centri sociali Gabrio e Punto
Zip, piu' altre 'tute bianche' sparse. Altri militanti saliranno
poi alle stazioni di Asti ed Alessandria.
Zaini e sacchi a pelo in spalla, molte treccine 'rasta',
qualche cresta arancione, innumerevoli t-shirt con le scritte
anti-G8, la partenza dei temuti manifestanti torinesi avviene in
un clima piu' che tranquillo, sicuramente piu' da scampagnata
che da guerriglia urbana: complice anche l'imponente presenza di
poliziotti, almeno 30 agenti all'ingresso del binario 12, che fa
da filtro contro i malintenzionati.
''Noi andiamo a Genova con spirito assolutamente pacifico spiega Paolo, capelli a spazzola gialli, del centro sociale
Gabrio - eppure l'unico filtro della polizia e' stato istituito
qui a Torino. Per fortuna non e' stato mandato indietro nessuno,
ma un simile schieramento non era certo giustificato''. Anche
secondo Alberto, 26 anni, militante di Rifondazione ''i
manifestanti reclamano solo il diritto ad esprimere le loro
posizioni: se questo verra' consentito non ci saranno
assolutamente problemi''.
Gli agenti della questura presenti sul posto hanno comunque
rinvenuto e sequestrato alcuni oggetti gettati via dai partenti
alla vista della polizia: un paio di spranghe in plastica dura,
maschere carnevalesche col volto di uomini politici, un casco,
dei parastinchi, delle mascherine da saldatore. A parte qualche
piccolo episodio di resistenza ai controlli, tuttavia, le
operazioni di imbarco son filate via lisce come l'olio. E alla
partenza del treno, qualcuno dal finestrino ha gridato: ''alla
conquista di Genova!''. Ma lo slogan scandito in coro e' molto
piu' pittoresco: ''Lotta dura per la verdura, dura lotta per la
pagnotta!''. (ANSA).
GR
19-LUG-01
11:24
118
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
VIA D'AMELIO: MESSA DI DON CIOTTI SU TERRA CONFISCATA A RIINA
(ANSA) - CORLEONE (PALERMO), 19 LUG - Don Luigi Ciotti,
fondatore e presidente dell' associazione ''Libera'', nel nono
anniversario della strage di via D' Amelio a Palermo ha
celebrato una messa all' aperto in un terreno confiscato a
Corleone al capo della mafia Toto' Riina. All' iniziativa
emblematica hanno aderito molte persone, soprattutto giovani.
Il sacerdote torinese, ispiratore anche del ''gruppo Abele'',
da tempo ha voluto quale vicepresidente di ''Libera'' Rita
Borsellino, sorella del procuratore aggiunto della Repubblica
assassinato dalla mafia con cinque dei sei poliziotti che lo
scortavano. ''Libera'' fra l' altro si batte da anni perche' i
beni sequestrati e poi confiscati ai mafiosi siano destinati
definitivamente a scopi sociali. In contrada sant' Ippolito,
dove Ciotti ha officiato nel tardo pomeriggio, si svolge un
campo internazionale di volontariato organizzato da ''Libera''.
''Occorre dare continuita' all' impegno da parte di tutti - ha
detto don Ciotti nella predica - e bisogna tener presenti le
esplosioni belle e positive di gruppi, associazioni e persone
che hanno sempre lottato contro la mafia. Ma accanto ai fatti
positivi e' anche necessario prendere coscienza che e' possibile
fare di piu' senza accontentarci di quello che stiamo facendo.
Bisogna unire la terra con il cielo''.
''Questa terra di Corleone - ha quindi osservato don Ciotti e' la stessa in cui Placido Rizzotto fu ucciso nel 1947 perche'
voleva creare cooperative di lavoro e, dopo oltre cinquant'
anni, il suo sogno si avvera e il prezzo della sua vitasta
rendendo possibile''. (ANSA).
RV
19-LUG-01
18:41
119
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
VIA D'AMELIO: RITA BORSELLINO, SCENEGGIATA QUELLA DI CUFFARO
(ANSA) - PALERMO, 20 LUG - Rita Borsellino, sorella del
magistrato ucciso dalla mafia, ieri ha preferito disertare le
cerimonie ufficiali. Ma a notte fonda, in un dibattito, ha detto
come la pensava: ''Ho esposto un lenzuolo bianco sul balcone di
casa per dire che la vera sceneggiata era quella che si stava
svolgendo di sotto, con il presidente Cuffaro''.
La polemica, nel giorno delle commemorazioni per il nono
anniversario della strage di via D' Amelio, si riferisce ad
alcune dichiarazioni rilasciate dal neo presidente della Regione
siciliana in campagna elettorale. Il candidato della Casa delle
Liberta' aveva definito una ''sceneggiata'' l' iniziativa
lanciata da un comitato di cittadini, subito dopo le stragi del
'92, di esporre sui balconi di casa alcune lenzuola. ''Invece osserva Rita Borsellino- quel gesto era la prima denuncia contro
la mafia che veniva firmata pubblicamente dai palermitani''.
La sorella del magistrato, intervenuta ieri sera nel centro
sociale Santa Chiara a un dibattito sulla liberta' di stampa, ha
spiegato anche i motivi che l' hanno spinta a non partecipare
alla messa commemorativa che si e' svolta a San Francesco d'
Assisi: ''Paolo non avrebbe approvato la mia scelta, perche' lui
aveva un grande rispetto per le istituzioni. Ma io non ce l' ho
fatta ad assistere a quella parata. Ho preferito partecipare
alla celebrazione eucaristica officiata da Don Ciotti a
Corleone, in un terreno confiscato alla mafia''.
Rita Borsellino, che e' vice presidente nazionale dell'
associazione Libera, ha infine raccontato la sua iniziativa
personale di protesta: ''Hanno pulito via D' Amelio, l' hanno
bonificata dalle auto, come non era avvenuto quando fecero
saltare in aria Paolo con l' esplosivo, hanno detto che
bisognava tenere chiuse le finestre per motivi di sicurezza. Ho
risposto che le avrei comunque sbarrate, per non sentire quello
che stava accadendo. Poi, invece, ho deciso di esporre un
lenzuolo sul balcone. Forse nessuno si e' accorto di quel drappo
bianco al quarto piano. Non sono abituati a guardare in alto,
preferiscono tenere gli occhi bassi per inchini e convenevoli''.
Rita Borsellino ha anche polemizzato con il coordinatore del
comitato di reggenza dei Ds Pietro Folena, che ha inviato un
telegramma di sostegno all' iniziativa in favore della liberta'
di stampa:''Questo messaggio avrebbe dovuto inviarlo prima, cosa
ha fatto negli ultimi cinque anni per difendere la liberta' di
stampa? La tentazione oggi e' quello di rispedirlo al
mittente''. (ANSA).
NU
20-LUG-01
12:16
120
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
G8: DON CIOTTI, NON FARE DI TUTTA L'ERBA UN FASCIO
STRAGRANDE MAGGIORANZA HA SCELTO LA NON VIOLENZA
(ANSA) - TORINO, 22 LUG - ''Qualunque tentativo di fare di
tutta l' erba un fascio, gettando discredito su un grande
movimento pacifico, suona strumentale e teso a nascondere
fragilita' di argomenti e incapacita' di governare il dissenso''
E' il commento di don Luigi Ciotti, fondatore del gruppo Abele,
sui gravissimi scontri di Genova e l' irruzione nei locali del
Gsf (Genoa Social Forum).
''Nessun ordine e nessuna sicurezza - ha osservato don Ciotti
- si costruiscono con l' uso della violenza: da qualunque parte
essa arrivi, esprime solo debolezza e allontana l' agire dalla
ragione, orientandolo al torto''.
''Migliaia di giovani, che in questi giorni hanno sfilato a
Genova - ha detto ancora don Ciotti - hanno diritto di chiedere
che diventi possibile spiegare come la stragrande maggioranza
dei manifestanti abbia scelto la non violenza. E che si risponda
ad alcune domande. Come e' possibile che in un paese come l'
Italia, cosi' avanzato da far parte del G8, non si sia stati in
grado di fermare e isolare quanti avevano il preciso intento di
esercitare violenza a Genova? E come mai non e' stato possibile
distinguere questi ultimi dalle migliaia di persone che
sfilavano pacificamente e cio' nonostante - come testimoniano in
molti - hanno subito violenza? E come e' possibile che sia stata
utilizzata la violenza in modo cosi' sistematico, e ben oltre la
legittima difesa, come dimostra la stessa irruzione dell' altra
notte nei locali del Gsf, con decine e decine di feriti?''
Don Ciotti ha poi aggiunto: ''Migliaia di rappresentanti
delle forze dell' ordine svolgono abitualmente, e hanno svolto
in questi giorni, con lealta' ed abnegazione un grande servizio
alla collettivita'. Ma a Genova abbiamo assistito a scene
inquietanti, e ora ci aspettiamo che nessuna verita' venga
occultata, e che non si facciano sconti nell' accertare le
responsabilita'. Non si costruisce giustizia senza ricerca della
verita'. Per questo facciamo nostre le toccanti parole del papa'
di Carlo, che chiede non una 'banale giustizia', ma che 'i
sentimenti di pace, tolleranza e solidarieta' siano i valori nei
quali riconoscersi' affinche' quell' assurda morte non sia
ancora piu' assurda e inutile'''.(ANSA).
ANG/CD
22-LUG-01
19:01
121
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
G8: COMUNITA' RECUPERO DROGATI, NO 'LICENZIAMENTO' AGNOLETTO
TRA I MOLTI FIRMATARI IL GRUPPO ABELE
(ANSA) - TORINO, 25 LUG - Il Gruppo Abele di don Ciotti e'
tra i numerosi firmatari dell' ''appello urgente'' contro l'
annuncio del ministro Roberto Maroni di voler revocare la
consulenza di Vittorio Agnoletto nella Consulta per le
tossicodipendenze. Il documento e' firmato da un'ampia
rappresentanza delle organizzazioni attive nel trattamento e nel
recupero dei tossicodipendenti.
''In questi anni - si legge nell' appello - Vittorio
Agnoletto, all'interno come all'esterno della Consulta, ha
portato un qualificato contributo sui temi della dipendenza,
dell'Aids, della riduzione del danno''. Secondo le
organizzazioni antidroga, ''un organismo di consulenza prescinde
(e sarebbe grave il contrario) dalle opinioni politiche dei suoi
componenti. La consulta dei 70 operatori si avvale di specifiche
qualifiche professionali ed esperienze di lavoro sul campo, con
opinioni politiche anche molto differenti tra loro''.
Pertanto viene definita ''inaccettabile la ritorsione del
ministro Maroni, che tende a escludere Vittorio Agnoletto dalla
Consulta''.
A siglare l'appello, oltre al Gruppo Abele, sono il Cnca
(Coordinamento nazionale comunita' di accoglienza) Saman, Forum
Droghe, Cgil Dipartimento Cittadinanza, FederSert, e altri
gruppi come Itaca Italia, Sicad (Societa' italiana comportamenti
additivi), Erit (Federazione europea operatori
tossicodipendenze), Sitd (Societa' italiana tossicodipendenza),
Sia (Societa' italiana alcologia).(ANSA).
GR
25-LUG-01
16:36
122
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: DON CIOTTI, MADRE DI RITA ATRIA OGGI HA CAPITO
(ANSA) - PARTANNA (TRAPANI), 26 LUG - ''Oggi la mamma di Rita
Atria e' una donna diversa: e' cambiata profondamente e ha
compreso le scelte della figlia''. Lo ha detto Don Luigi Ciotti,
nel corso della cerimonia di commemorazione di Rita Atria che si
e' svolta questo pomeriggio a Partanna, paese natale della
collaboratrice di giustizia.
Rita, che aveva rivelato al giudice Paolo Borsellino alcuni
retroscena della faida mafiosa tra le cosche del Belice, si
suicido' una settimana dopo la strage di via D'Amelio. La mamma
della ragazza, che non condivise la scelta della figlia di
collaborare con lo Stato, pochi giorni dopo il funerale della
ragazza, con un martello, mando' in frantumi la foto posta sulla
tomba di famiglia.
Don Ciotti, rivolgendosi a una decina di giovani stranieri
impegnati in campi scuola per il recupero di beni confiscati
alla mafia nel palermitano, presenti alla commemorazione, ha
detto: ''Portate il nome di Rita nel mondo, ricordatela.
Ricordate questa giovane donna che ha avuto il coraggio di
spezzare i cerchi di morte e di mafia che esistono in Sicilia''.
(ANSA).
YDL-NU
26-LUG-01
19:51
123
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
CDL: DEPUTATI CASERTANI, CHIAREZZA SU FONDI PUBBLICI A 'LIBERA'
(ANSA) - NAPOLI, 2 AGO - I deputati casertani della Casa
delle Liberta' - Coronella, Cosentino, Landolfi, Montecuollo e
Santulli - tornano a chiedere chiarimenti sui fondi pubblici
erogati all'associazione Libera, guidata da don Luigi Ciotti,
che a loro avviso ''sembra ormai svolgere attivita' di pura
propaganda, finanziata pero' con i soldi dei contribuenti''.
I cinque parlamentari hanno gia' rivolto in proposito una
interrogazione al ministro degli Interni. Libera terra' in
provincia di Caserta, a partire da domani, il proprio campo
estivo sui temi dell'educazione alla legalita': ieri un
portavoce dell'organizzazione ha annunciato che, per evitare
polemiche, sarebbe stata cancellata la prevista partecipazione
ai lavori di Vittorio Agnoletto, leader del Genova Social Forum.
''L'interrogazione al ministro - ribattono oggi i cinque
deputati - non era ovviamente limitata alla 'strana' presenza di
Agnoletto. Il programma della manifestazione prevede infatti, a
fronte della completa assenza di rappresentanti politici del
centrodestra e delle istituzioni locali, gli interventi di
numerosi esponenti di sinistra, da Nichi Vendola a Tano Grasso.
Cio' che accomuna tutti i relatori, nessuno escluso, e'
l'appartenenza diretta o indiretta alla sinistra''.
''Nessun problema - sostengono gli esponenti della Cdl - se
si trattasse di una semplice associazione autofinanziata: ma
Libera - e le altre cooperative e societa' che le fanno da
corollario - finanzia le sue attivita' con fondi pubblici. Per
questo abbiamo chiesto al ministro di fare chiarezza sulle
risorse assegnate a questa 'holding' e sul loro impiego''.
(ANSA).
DT
02-AGO-01
15:54
124
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
FESTAMBIENTE AL VIA IN MAREMMA CON ELISA E MINISTRO MATTEOLI
(ANSA) - RISPESCIA (GROSSETO), 2 AGO - La vincitrice del
festival di Sanremo Elisa ed il ministro per l' ambiente Altero
Matteoli apriranno domani la 13/ma edizione di Festambiente,
manifestazione ecologica della Legambiente che si terra' fino al
13 agosto in Maremma nel complesso ex-Enaoli di Rispescia. Per i
giorni della kermesse gli organizzatori prevedono 80.000
spettatori per un programma basato su dibattiti e eventi
musicali, con un centinaio di relatori e 25 artisti.
Ad inaugurare la festa domani alle 18,30 si ritroveranno, con
il ministro Matteoli, anche il presidente della giunta regionale
della Toscana Claudio Martini e il sindaco di Grosseto
Alessandro Antichi insieme al presidente del Parco della Maremma
Giampiero Sammuri. Seguira' il concerto di Elisa.
La manifestazione si svolgera' su una supeficie di 20.000
metri quadrati dove sono stati allestiti 100 stand all' insegna
di ''tre parole d' ordine lanciate quest' anno: ambiente,
agricoltura e alimentazione''. Tra gli eventi-clou, la ''Festa
itinerante della Terra'' prevista il 9 agosto ed organizzata
insieme ad associazioni spagnole e greche. Tra le curiosita', il
ristorante vegetariano con 40 ricette maremmane e mediterranee e
''il 100 % di ingredienti utilizzati in cucina di controllata
origine biologica''. Per i dibattiti sono attesi anche il
ministro per le risorse agricole Alemanno e il sottosegretario
Tortoli, oltre al giudice Caselli, al procuratore antimafia
Vigna, Maurizio Costanzo, don Ciotti e, in chiusura, Rutelli.
(ANSA).
KOH-GAR
02-AGO-01
17:47
125
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
CRIMINALITA': GRASSO, SICUREZZA NON DIPENDE SOLO DA STATO
IL COMMISSARIO ANTIRACKET, ASSOCIARSI E COLLABORARE
(ANSA) - CASERTA, 5 AGO - ''La sicurezza degli operatori
economici non dipende solo dalla risposta dello Stato, ma da
quello che loro stessi riescono a fare. Il modello dell'
associazione antiracket e' un esempio di come, mettendosi
insieme, gli operatori economici possono combattere il racket e
collaborare con le istituzioni''.
E' quanto ha affermato Tano Grasso, commissario per il
coordinamento delle iniziative antiracket ed usura, concludendo
insieme con Don Luigi Ciotti il ''Campo Nazionale di formazione
antimafia'', organizzato dall' associazione ''Libera'' al
Santuario di Madonna di Briano ed a Casal di Principe, nella
sede di una struttura confiscata ad un' organizzazione
camorristica locale e definita ''Universita' della legalita''.
Tano Grasso ha parlato a giovani provenienti da tutt' Italia
che hanno partecipato al campo, ed a rappresentanti di
associazioni cattoliche. Tra i presenti la vedova di Giovanni
Tonziello, il tabaccaio di Trentola Ducenta, ucciso martedi in
un tentativo di rapina mentre insieme al figlio si accingeva a
tornare nel negozio dopo essersi approvvigionato di sigarette
per circa 15 milioni.
''In una zona come questa, l'agro aversno - ha aggiunto Tano
Grasso - dove la risposta degli operatori e' debole - l'
omicidio del tabaccaio e' il sintomo di una difficolta' degli
operatori economici ad essere sicuri su questo territorio''.
Secondo il Commissario per il coordinamento delle iniziative
antiracket la tragedia che ha colpito la famiglia Tonziello
dimostra che non e' sufficiente la protesta dopo il delitto ma
sono importanti le iniziative prima dei fatti di sangue per
elevare il livello di sicurezza in un momento, peraltro, in cui
vi e' una sensibilita' istituzionale al problema assai forte.
Per Tano Grasso il commerciante non deve vivere i propri
problemi in solitudine ed isolamento. Occorrre intervenire prima
e farsi carico a freddo dei problemi, non farlo dietro i colpi
di pistola.(ANSA).
W03-DM
05-AGO-01
21:27
126
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
ANZIANI: OLTRE 3 MILIONI QUELLI SOLI IN ITALIA
(V: 'ANZIANI: 7 MORTI PER SOLITUDINE...', DELLE 19.13)
(ANSA) - ROMA, 6 AGO - L'Italia sempre di piu' un paese
dai capelli bianchi. Al primo gennaio 2000 i residenti con 65
anni o piu', censiti dall'Istat, hanno raggiunto infatti quota
10.370.000, pari al 18% di tutti i residenti. E se circa 7
milioni di ultra65enni sono nonni ed il 10% di loro vive con un
nipote, potendo cosi' contare sull'aiuto di un parente, gli
anziani soli superano i 3 milioni.
- IN FAMIGLIA O IN SOLITUDINE: Aumentano le famiglie composte da
anziani soli. Nel 1998, viveva infatti con un anziano di 65 anni
o piu' il 34,5% delle famiglie, mentre i nuclei di soli anziani
ultra65enni rappresentavano il 20,5%. Nel 1994-5, pero', le
famiglie con anziani erano piu' numerose (38%) e quelle di soli
anziani sfioravano appena il 19%. Nella classe di eta' 60 anni o
piu', vivono da soli, secondo i dati forniti dal Gruppo Abele,
576.000 uomini e ben 2.240.000 donne.
- GLI OVER 90: la percentuale degli ultranovantenni sul
totale della popolazione italiana e' aumentata di quasi sette
volte in soli 40 anni, dal 1951 al 1990. Le proiezioni per il
2038 prevedono che tale percentuale salira' del 242% rispetto al
1990. Nel 2030, gli over65enni saranno invece pari al 27% della
popolazione e nel 2040 gli over80enni sfioreranno il 10%.
- PIU' ANZIANI AL NORD, PRIMATO A LIGURIA: gli italiani che
hanno superato i 60 anni sono il 21,5% della popolazione, vale a
dire circa 12 milioni di persone. La presenza maggiore si
registra al Centro-nord e la regione con la piu' alta
concentrazione di over60, 65enni e 80enni e' la Liguria. Sempre
in questa regione si ha, inoltre, il livello piu' basso di
natalita'. Al contrario, il primato di regione piu' feconda
spetta alla Campania.
- TERZA ETA' AL FEMMINILE: dei 12 milioni complessivi di
anziani, 6 milioni 200.000 sono donne. Il tasso di mortalita'
maschile e' infatti piu' alto rispetto a quello femminile.
Cosi', la percentuale di donne di eta' superiore a 75 anni e'
del 62,3%. In eta' avanzata, le donne si ritrovano a vivere da
sole piu' degli uomini. Questi ultimi, infatti, mostrano una
maggiore tendenza a risposarsi una volta rimasti vedovi: si
tratta del 61,4% degli ultra80enni contro il 14,8% delle donne
con piu' di 80 anni.
- LE MALATTIE: oggi nel mondo 18 milioni di persone sono
affette da demenza senile, di cui 7 milioni nei paesi
occidentali. Nel 2025 saranno 34 milioni, di cui il 75% nei
paesi in via di sviluppo. Sempre nel 2025 si calcola che 10
milioni di persone saranno affette dal morbo di Alzheimer nei
paesi occidentali. La demenza colpisce una persona ogni 20 sopra
i 65 anni. I costi di tali patologie sono per il 70% a carico
delle famiglie.(ANSA).
KNS
06-AGO-01
19:43
127
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
CAMORRA: UNA FIACCOLATA PER RICORDARE DUE VITTIME INNOCENTI
SCAMBIATI PER SENTINELLE DEL BOSS, MESSA CON DON LUIGI CIOTTI
(ANSA) - NAPOLI, 9 AGO - Prima una messa celebrata da don
Luigi Ciotti e dal parroco don Vittorio Zeccone, poi una
fiaccolata per le strade del quartiere di Pianura, alla
periferia di Napoli, con la partecipazione, tra gli altri, del
sindaco Rosa Russo Iervolino. Cosi' l'associazione ''Le voci di
Gigi e Paolo'' e Libera ricorderanno domani sera Luigi Sequino e
Paolo Castaldi, ammazzati per ''errore'' dalla camorra il 10
agosto dell'anno scorso.
I due giovani furono vittima di un terribile scambio di
persona nell'ambito della faida sanguinaria che vede
contrapposti i clan Lago e Marfella. Sequino e Castaldi furono
uccisi dai sicari perche' ritenuti erroneamente guardaspalle del
pregiudicato Rosario Marra, genero del boss Pietro Lago. La loro
colpa fu quella di essersi fermati in macchina a parlare - come
del resto fanno tanti giovani come loro - sotto la casa di Marra
per tre giorni consecutivi.
Mentre gli altri amici erano via per le vacanze, Luigi e Paolo
erano rimasti in citta'. Dopo la quotidiana passeggiata, i due
giovani avevano invece scelto di fermarsi sotto casa Marra
perche' di fronte all'abitazione di Luigi Sequino. La
chiacchierata in auto era il preludio al commiato serale tra i
due con Castaldi che avrebbe successivamente proseguito diretto
a casa con la sua Lancia Y. I killer si erano decisi a sparare
nella convinzione di poter cosi' eliminare gli esponenti del
clan avverso. Le indagini della polizia hanno subito centrato
l'obiettivo dell'errore di persona, anche se i sicari non stati
ancora scoperti.
In questa vicenda ha fatto clamore anche l'opposizione per via
giudiziaria della famiglia del boss Pietro Lago e di quella di
suo genero Rosario Marra di rimuovere la lapide posta in ricordo
di Luigi Sequino e Paolo Castaldi, a pochi metri dalla
abitazione dei Lago. Gli avvocati avevano cercato di far valere
il principio in base al quale non si puo' far uso pubblico di
una strada privata quale era la III traversa San Donato.
L'amministrazione comunale dell'epoca (sindaco Riccardo
Marone, assessore Massimo Paolucci) fece pero' sistemare la
lapide con la scritta ''Il 10 agosto hanno fatto cadere due
stelle'' con l'inaugurazione in occasione di una fiaccolata
organizzata un mese dopo il duplice omicidio. Su iniziativa
della Regione Campania, pochi giorni dopo, la III traversa San
Donato divenne di proprieta' del Comune di Napoli.
''L'omicidio di due innocenti - spiega Vincenzo Evangelista,
cugino di Luigi Sequino e presidente dell'associazione ''Le voci
di Gigi e Paolo'' - rappresenta il seme per la costruzione di
una citta' migliore dove le regole sono la legalita' e la
giustizia. E' passato un anno, probabilmente occorre ancora
128
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
tempo per formare le coscienze ma di certo non bisogna fermarsi
mai''.
Non ci sono stime preventive sulla partecipazione alla
manifestazione di domani. ''Dipendera' - risponde Evangelista dal buon senso e dalla voglia della gente di essere in prima
linea per la legalita'. Per una sera si puo' anche rinunciare a
una passeggiata per essere protagonisti di una manifestazione in
difesa di chi vive per la giustizia e l'onesta'''.
Domani sera sara' anche inaugurata l'aiuola dedicata a Gigi e
Paolo. Dopo una serie di complicazioni burocratiche, il taglio
del nastro con il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino e
l'assessore alla Cultura della Regione, Adriana Buffardi.
(ANSA).
KQM
09-AGO-01
18:30
129
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
CAMORRA:DUPLICE OMICIDIO; DON CIOTTI, OGNI GIORNO 10 VITTIME
(V. ''UCCISI FRATELLI A NAPOLI'' DELLE 20,49)
(ANSA) - NAPOLI, 10 AGO - ''Ogni giorno in Italia le mafie
uccidono dieci persone. Ci sono i morti negli agguati come
quelli di questa sera e ci sono le morti indirette, quelle di
chi viene ucciso dalla droga gestita dai clan''.
Cosi' don Luigi Ciotti, presidente dell'associazione Libera,
sul duplice omicidio di Bagnoli. Il sacerdote ha commentato il
fatto di sangue mentre partecipava alla fiaccolata in ricordo di
Luigi Sequino e Paolo Castaldi, i due giovani uccisi per errore
dalla camorra un anno fa.
''Di fronte a questi fatti - ha affermato - bisogna rompere
il cerchio di violenza delle organizzazioni criminali che
rischia di strangolarci. Occorre una grande assunzione di
responsabilita' da parte delle istituzioni, della societa'
civile, della Chiesa''. Tutti assieme, ha aggiunto, devono fare
la propria parte ''dando segnali concreti, al di la' dei segni
come le fiaccolate e le manifestazioni''.(ANSA).
KQM
10-AGO-01
22:47
130
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
CAMORRA: FIACCOLATA PER VITTIME INNOCENTI SOTTO CASA DEL BOSS
TANTI GIOVANI RICORDANO CON UNA FIACCOLATA GIGI E PAOLO
(ANSA) - NAPOLI, 10 AGO - Le tapparelle della casa del
presunto boss sono abbassate fino a giu'. Le luci spente, quasi
a lutto. Chissa' se da dietro a quelle fessure, nel buio,
qualcuno sta spiando volti e lacrime di chi si va a fermare
proprio sotto quella casa. E' alla terza Traversa San Donato,
nel quartiere di Pianura, alla periferia occidentale della
citta' che si chiude la fiaccolata in ricordo di Luigi Sequino e
Paolo Castaldi, i due giovani ammazzati esattamente la sera di
San Lorenzo di un anno fa. Le loro vite, 21 anni entrambi,
stroncate dal fuoco dei sicari. Li avevano scambiate per
sentinelle del boss. Si' proprio il boss che abita in quella
casa cosi' buia in questa serata, Rosario Marra, genero del
capoclan Pietro Lago.
Luigi Sequino abitava - e la sua famiglia tuttora vi abita proprio di fronte a quel boss. Ma da lui era lontano, cosi' come
il suo amico, anni luce. La sua unica colpa quella di essersi
fermato per tre sere consecutive a parlare di vacanze e a
sentire musica in un'auto, simile a quella di alcuni camorristi,
sotto quella casa.
C'e' dolore ma non rassegnazione nel corteo che parte dalla
chiesa di Piazza San Giorgio dove un parroco coraggioso, don
Vittorio Zeccone, parla di una camorra che sfrutta il disagio
dei giovani ed e' pronta ad assoldarli col miraggio di un
guadagno facile e notevole.
In corteo - oltre al sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino
- c'e' don Luigi Ciotti, presidente di Libera, che invita
proprio i giovani a non cedere alla rassegnazione. Ed agli
adulti manda a dire chiaro chiaro che bisogna aiutare proprio
loro, i giovani, e comprenderli anche quando vanno in piazza a
manifestare. Non criminalizzateli, dice, e fa un cenno a
''quelli che sfasciano tutto''. Si' proprio alle tute nere,
quelle che agiscono cosi' ''perche' nessuno ha saputo dare loro
punti di riferimento''. Batte il tasto sui giovani, don Ciotti e
ricorda che domani sara' a Bari dai familiari di un ragazzo di
16 anni ucciso in piazza come un killer.
Le istituzioni locali questa volta ci sono. Un anno fa la
polemica aveva riguardato l'assenza dei rappresentanti del
Comune ai funerali. Uno zio di Luigi Sequino non lo dimentica e
quando vede gli amministratori lascia la chiesa. Ma il sindaco
Iervolino, gli assessori Cardillo, Parente e Porta questa volta
ci sono. E con loro anche l'ex sindaco Marone che dovette
vincere le resistenze degli avvocati delle famiglie Marra e
Lago. Non volevano che fosse installata una lapide sotto la loro
casa a ricordo di Sequino e Castaldi.
Questa sera la fiaccolata si e' conclusa proprio davanti a
quella lapide, un tabernacolo vivente alla memoria delle vittime
131
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
innocenti. Poco prima era stata inaugurata un'aiuola con due
ulivi fatta installare dal Comune. Anche quest'operazione, che
sembrava cosi' facile, ha incontrato tante resistenze,
soprattutto burocratiche. Alla fine pero' si e' riuscita a
realizzarla.
I genitori dei due giovani ringraziano tutti i presenti anche
se Vincenzo Sequino, il papa' di Luigi, ricorda che ''il
quartiere vive nella paura, e a un anno di distanza non si e'
ancora riusciti ad arrestare i colpevoli di quell'omicidio. I
nomi si conoscono ma mancano le prove o i testimoni hanno paura
perche' nessuno li tutela''.
Per gli organizzatori della fiaccolata - l'associazione ''Le
voci di Gigi e Paolo'' e Libera - in piazza ci sono oltre mille
persone, tante se si considera che siamo in pieno agosto.
Nel corteo c'e' partecipazione ma anche chi non sfila, magari
sta seduto al bar o affacciato al balcone, capisce che si tratta
di un evento non rituale. E cosi' durante tutta la
manifestazione, durata circa due ore, un silenzio irreale
avvolge il quartiere di Pianura. Solo tre volte i giovani - in
marcia con gigli bianchi e bandiere - rompono quel silenzio.
Davanti all'abituale luogo di ritrovo di Luigi e Paolo, di
fronte al cimitero di Pianura e infine sotto la casa di Luigi
Sequino. Lunghissimi applausi accompagnano il ricordo dei due
giovani insieme con il grido, sempre piu' forte, ''Giustizia,
giustizia''.
A chi non c'e', a chi ha paura, i giovani in piazza il
messaggio lo lasciano scritto sullo striscione che apre il
corteo. ''L'indifferenza - c'e' scritto - distrugge i germogli
ma nutre le radici del male''. (ANSA).
KQM
10-AGO-01
23:15
132
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
CAMORRA: GIOVANI UCCISI, 'QUI COMANDA LA CRIMINALITA''
MESSA E FIACCOLATA A NAPOLI PER RICORDARE GIGI E PAOLO
(ANSA) - NAPOLI, 10 AGO - ''In questo quartiere la camorra
comanda. E' passato un anno dall'omicidio di Luigi e Paolo,
vittime innocenti della criminalita', ma non si e' riusciti ad
arrestare gli assassini, nonostante si sappia chi siano''. C'e'
rabbia ed amarezza nelle parole di Vincenzo Sequino, il padre di
Luigi, uno dei due giovani uccisi un anno fa nel quartiere di
Pianura, nella periferia di Napoli, perche' scambiati per
sentinelle di un boss.
Le parole dell'uomo sono state pronunciate questa sera prima
dell'inizio della concelebrazione eucristica nella chiesa di
Piazza San Giorgio (con il parroco don Vittorio Zeccone e don
Luigi Ciotti) e della fiaccolata che attraversera' le strade di
Pianura per ricordare Gigi e Paolo.
''In questo anno - ha aggiunto Sequino - ho avvertito una
certa demotivazione degli abitanti del quartiere. La gente ha
paura di cambiare. Ha paura di tutto. Anche se vorrebbe
liberarsi di questa cappa che li avvolge''. Secondo Sequino non
ci sono le leggi che tutelino chi vuole ''contrastare la
camorra''. ''Siamo inermi - ha sottolineato - di fronte alle
forze del male, nonostante loro siano una minoranza mentre le
persone per bene rappresentino la gran parte dei cittadini''. E'
emblematico - secondo il padre di Luigi Sequino - il fatto che
''a distanza di un anno si sappiano chi siano gli assassini di
Luigi e Paolo, chi siano gli esecutori ed i mandanti, ma non
vengono arrestati perche', o non ci sono prove adeguate, o i
testimoni abbiano paura''. Sequino si e' detto molto amareggiato
e ha annunciato che mettera' una taglia di 25 milioni di lire,
insieme con la famiglia di Paolo Castaldi per cercare di
contribuire a fare chiarezza sulla vicenda. (ANSA).
KQM/PIA
10-AGO-01
20:32
133
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
CAMORRA: PARROCO PIANURA, CLAN FANNO BELLO E CATTIVO TEMPO
PADRE FRATELLI UCCISI A BAGNOLI, PERCHE' MI HANNO FATTO QUESTO?
(ANSA) - NAPOLI, 11 AGO - ''L'agguato di Bagnoli dimostra che
l'offensiva lanciata dalla camorra sul nostro territorio e'
fortissima. Dispiace ammetterlo ma i clan continuano a fare il
bello ed il cattivo tempo''. Don Vittorio Zeccone e' il parroco
del quartiere di Pianura, a Napoli, dove ieri sera si e' svolta
una fiaccolata di protesta in ricordo delle vittime innocenti
dei clan, Luigi Sequino e Paolo Castaldi, uccise 'per errore' un
anno fa dalla criminalita'.
Proprio durante la fiaccolata organizzata in loro ricordo
nelle strade del quartiere ad un anno dall'agguato, e' arrivata
la notizia del duplice omicidio di Bagnoli, lontana in linea
d'aria non piu' di qualche chilometro.
Per Don Zeccone, che gia' nell'omelia della messa celebrata
nella chiesa di San Giorgio insieme con don Luigi Ciotti aveva
puntato l'indice contro i clan accusati di assoldare i giovani,
si tratta di un duro colpo alla speranza di costruire un futuro
di legalita'. ''L'ho detto e lo ripeto che - spiega il parroco nonostante questo scenario cosi' preoccupante ci sono segnali
positivi molto flebili che vanno pero' sostenuti con
decisione''. Il fatto e', aggiunge, che ''le famiglie
camorristiche dei nostri quartieri sono diventate molto abili,
hanno una grande capacita' di travestimento, sanno come
defilarsi al momento opportuno e come invece lanciare segnali di
morte agli avversari''. Probabilmente, a fronte della prepotenza
camorristica ''tutti quanti non siamo capaci di opporre quella
adeguata resistenza che sarebbe necessaria. Nessuno vuole gli
eroi solitari, occorre essere insieme tutti l'opposizione decisa
ai clan''.
Nel quartiere, dopo la morte degli innocenti Sequino e
Castaldi, aggiunge don Zeccone, ''qualcosa e' cambiato, ci sono
iniziative sociali, della nostra Chiesa ma di certo occorre fare
molto, molto di piu' collaborando con le istituzioni''.
Il duplice omicidio di Bagnoli sembra legato ad un filo rosso
al quartiere Pianura, non solo per la vicinanza geografica ma
anche per il nome di un clan, quello dei Lago. La cosca di
Pianura e' infatti avversaria del clan D'Ausilio a cui sarebbero
stati vicini i due fratelli Nicola e Pietro Angieri,
rispettivamente di 47 e 32 anni, uccisi ieri sera. Nello stesso
tempo Luigi Sequino e Paolo Castaldi furono ammazzati perche'
ritenuti per errore i guardaspalle del boss Rosario Marra,
genero del clan Pietro Lago.
Sull'agguato di Bagnoli sono in corso le indagini coordinate
dalla Dda. Guerra di camorra o racket delle estorsioni sono le
due piste battute finora. Secondo il padre dei due fratelli,
titolare del garage Michele a poca distanza del luogo
dell'agguato in via Di Niso, ad uccidere i figli potrebbe essere
134
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
stata un'amicizia pericolosa, quella col boss di Bagnoli
Domenico D'Ausilio anche se ha escluso che i due fossero
affiliati al clan.
''I miei figli componenti del clan? Ma quando mai, uno di
loro - dice il padre - era handicappato al 100 per cento,
sordomuto, e da pochi mesi prendeva la pensione dopo 32 anni.
Come poteva far parte lui di una cosca?'' Con il boss D'Ausilio
''c'era una certa amicizia, ma qui tutti mi vogliono bene, non
capisco perche' mi hanno fatto questa cosa. Non so nemmeno io
cosa possa essere successo''. E il fratello maggiore Nicola,
scampato miracolosamente nel novembre dell'anno scorso ad un
agguato? ''No - risponde il padre - non faceva parte di nessun
clan se no si sarebbe riguardato. Se avesse saputo di essere nel
mirino sarebbe fuggito via. Perche' l'abbiano ucciso non me lo
so spiegare affatto''. (ANSA).
KQM
11-AGO-01
15:41
135
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
G8: AGNOLETTO, HO DATO MANDATO DI QUERELARE 'IL GIORNALE'
ATTRIBUISCE SIGLE CHE NON APPARTENGONO AL GSF
(ANSA) - ROMA, 11 AGO - Non e' piaciuta a Vittorio Agnoletto
la pagina con cui 'Il Giornale' oggi ricostruisce la mappa dei
gruppi no global italiani, quelli che il quotidiano definisce
''i 'colonnelli' di Agnoletto e Casarini''.
''Ho dato mandato ai miei legali di querelare 'il Giornale' annuncia il portavoce del Genoa social Forum - per i molteplici
articoli falsi e denigratori pubblicati in questi giorni''. In
particolare Agnoletto contesta l'articolo apparso oggi ''in cui
- sostiene - vengono indicate decine di centri sociali ed altre
realta' che in gran parte non appartengono al Genoa social
Forum''. ''Cio' - aggiunge - dovrebbe essere cosa ben conosciuta
sia perche' le adesioni al Gsf sono pubbliche, sia perche'
alcune delle realta' indicate dal quotidiano hanno espresso
pubblicamente, anco prima del G8, la loro critica al Gsf''.
Agnoletto sottolinea poi come a fronte di una serie di
realta' che non appartengono al Gsf ''Il Giornale' ''non cita le
maggiori associazioni che animano tale esperienza come Arci, Pax
Christi, Fiom, Lavoro e societa'Cgil, Lila, Cnca, Gruppo Abele
ecc...''. ''E' evidente, dunque - prosegue - l'intento di
diffondere, in un momento particolarmente delicato del dibattito
politico e giudiziario, un'immagine falsa, tendenziosa e non
corrispondete al vero del sottoscritto, del ruolo pubblico che
sta svolgendo e della stessa realta',il Gsf, che rappresenta''.
Il portavoce del Gsf conclude annunciando che l'eventuale
risarcimento sara' destinato a sostegno di progetti finalizzati
a ridurre la trasmissione dell'aids dalle donne ai bambini
dell'Africa.''L'accesso ai farmaci per le popolazioni povere del
sud del mondo e la lotta all'aids - dichiara Agnoletto - sono
infatti uno degli obiettivi centrali del mio impegno nel
movimento contro questa globalizzazione''. (ANSA).
AU
11-AGO-01
17:24
136
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
FESTAMBIENTE: BENI CONFISCATI A MAFIA, POCHI PER USO SOCIALE
(ANSA) - RISPESCIA (GROSSETO), 13 AGO - Sono 7.337 i beni
confiscati alla mafia negli ultimi vent'anni, soprattutto in
Sicilia (35%), Campania (23%), Puglia e Calabria (12%) ma anche
nel Lazio (7,5%) ed in Lombardia (4%), ma di questi sono troppo
pochi quelli gia' assegnati per uso sociale. I dati sono stati
elaborati da Legambiente, sulle informazioni fornite dal
commissario straordinario del governo per la gestione dei beni
confiscati alla criminalita' e presentati ieri sera a
Festambiente. Sono intervenuti Don Luigi Ciotti, fondatore del gruppo Abele
e presidente nazionale di Libera, Margherita Vallefuoco,
commissario straordinario del governo per la gestione e
donazione dei beni confiscati alle organizzazioni criminali, ed
Enrico Fontana, direttore della ''Nuova Ecologia''.
Su 3.396 immobili confiscati grazie alla legge 109/96 sono
solo 1.108 quelli destinati ad usi sociali e addirittura solo
584 quelli realmente consegnati. Tra questi le palazzine del
clan Nuvoletta sequestrate in Toscana, trasformate in alloggi
per la comunita' di recupero '' Gruppo Valdinievole'', la villa
di Toto' Riina a Corleone diventata sede dell'istituto tecnico
per l'agricoltura ed i terreni di Bernardo Provenzano a
Castelvetrano, assegnati ad una comunita' di recupero per
tossicodipendenti. Il maggior numero di beni confiscati tra immobili, aziende e
beni mobili, si e' registrato in provincia di Palermo (1.850
totali), seguita dalla province di Napoli (1.019), Bari (639),
Reggio Calabria (528) e Roma (449). Legambiente e Libera hanno anche consegnato
simbolicamente le ''maglie nere'' a quelle province meno attive nel consegnare
alla societa' civile gli immobili confiscati e gia' destinati:
spiccano quella di Roma, con un solo caso di immobile consegnato
su 142 confiscati, Catanzaro con uno su 133, Palermo con 136
beni consegnati su 1.150, Napoli con 14 su 352. ''Maglie nere''
anche al Nord con Milano che ha consegnato solo 3 beni su 57 e
Torino con 2 su 55. Tra le province ''virtuose'' Pavia, con il 100% dei beni
immobili consegnati (8 su 8), Cagliari (95%), Venezia (86,6%),
Taranto (76,5%) e Messina (68,7%). Del gran numero di beni sequestrati e poi confiscati alla
criminalita' organizzata quindi solo ''una piccolissima parte ha
trovato un concreto utilizzo. Non ci devono prendere per il naso
- ha don Luigi Ciotti, secondo quanto riferisce un comunicato di
Legambiente - la confisca dei beni deve essere reale e
concreta''. Margherita Vallefuoco, sempre secondo quanto
riferisce il comunicato, ha sottolineato che la gestione di
questi beni ''e' stata affidata ad un organismo che fino ad
oggi, per carenza di mezzi e strutture, e soprattutto per
mancanza di una mentalita' adeguata a gestire questo patrimonio,
ha lavorato con i beni confiscati come se si trattasse di
qualunque altro bene demaniale, di fatto inficiando lo spirito
della Legge 109/96 che prevedeva una rapida assegnazione dei
beni e la loro destinazione a scopi di pubblica utilita'''.
(ANSA).
COM-FZ/SP
13-AGO-01
12:47
137
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
AIDS: DON CIOTTI, IN COMMISSIONE INDEBOLITA VOCE ASSOCIAZIONI
''RAMMARICO'' PER ESCLUSIONE AGNOLETTO
(ANSA) - ROMA, 28 AGO - Nella Commissione nazionale Aids si
''e' indebolita la voce e l'esperienza delle associazioni'' che
lottano contro la malattia e sostengono le persone
sieropositive. E' il commento di don Luigi Ciotti, presidente
del Gruppo Abele, alla nuova composizione dell'organismo
ministeriale.
''Pur nel massimo rispetto delle prerogative del ministro
della salute - afferma don Ciotti - e nella piu' alta
considerazione per i membri della Commissione di nuova nomina e
per quelli riconfermati, spiace vedere in qualche modo
indebolita la voce e l'esperienza decennale delle associazioni
di lotta alla malattia e di sostegno alle persone sieropositive;
esperienza decisiva sotto il profilo dell'affermazione di
diritti e dignita' dei malati ma anche, fondamentale, riguardo
il versante della prevenzione''.
In particolare - aggiunge don Ciotti - ''rammarica la mancata
conferma di Vittorio Agnoletto, proprio per il suo validissimo e
decennale impegno sugli aspetti sociali, oltre che strettamente
medici. Agnoletto, a lungo presidente della Lega italiana lotta
all'Aids, e' autorevole ed apprezzato promotore di molti
progetti di prevenzione, anche a livello internazionale. Un'
esperienza e un impegno preziosi, al pari di altri - sottolinea
ancora - che avremmo voluto vedere utilizzati ancora al meglio,
anche nell'ambito della nuova Commissione nazionale. Convinti conclude don Ciotti - come siamo che diritti, dignita' e cura
dei malati siano un obiettivo comune, da perseguire col massimo
delle forze e delle competenze. Convinti che l'impegno
professionale, scientifico, sociale e umano sia risorsa per
tutti e in ogni caso. E anche per qualsiasi governo''.(ANSA).
MAS
28-AGO-01
18:47
138
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
NUVOLETTA SCRIVE CON DITA NELLA POLVERE 'VOGLIO MORIRE'/ANSA
LA MOGLIE TERESA DENUNCIA: ABBANDONATO DA DIO E DAGLI UOMINI
(ANSA) - NAPOLI, 28 AGO - ''Quando ci siamo incontrati, a
fine luglio, nella sala colloqui del carcere milanese di Opera
Aniello Nuvoletta non poteva parlare: mi ha guardato negli occhi
e con le dita ha scritto sulla polvere della scrivania 'Voglio
morire'''.
Per l'avvocato Vittorio Trupiano - autore dell'inserzione a
pagamento su La Stampa di oggi per sollevare il caso del
detenuto che sta scontando una pena a 17 anni di carcere per
associazione a delinquere di stampo camorristico finalizzata al
traffico di stupefacenti - le condizioni del 61enne Nuvoletta
(sarebbe stato colpito circa due anni e mezzo fa da un ictus
cerebrale) sarebbero tali da renderle incompatibili con la
detenzione.
E la moglie, la signora Teresa, dice di essere pronta a
rivolgersi al Papa, al presidente della Repubblica Ciampi ed al
ministro della Giustizia, Castelli, per ottenere che il marito
sia curato. ''Aniello - grida - e' stato abbandonato da Dio e
dagli uomini''.
''Io non chiedo - spiega Trupiano che ha firmato l'inserzione
come rappresentante del movimento per la Difesa dei diritti
umani - la sospensione dell'esecuzione della pena. Io chiedo che
gli siano concessi gli arresti domiciliari consentendogli di
sottoporsi a tutte le cure necessarie o, in alternativa, che
venga curato in luogo esterno al carcere, come ad esempio il
Cardarelli o il Monaldi, o anche all'interno di una struttura
carceraria pero' all'avanguardia come Pisa''.
Nuvoletta, cugino del defunto capostipite Lorenzo e del boss
Angelo recentemente arrestato per associazione a delinquere di
stampo camorristico, secondo quanto riferito da Trupiano,
dovrebbe uscire di carcere nel maggio del 2004 ma, sollecitando
l'applicazione della norma in materia di buona condotta, la sua
permanenza ad Opera - dove e' stato trasferito a fine giugno da
Secondigliano (Napoli) - potrebbe essere ridotta a 18 mesi.
Dopo l'ictus cerebrale, il detenuto di Marano sarebbe stato
colpito da una cerebropatia che gli avrebbe tolto anche l'uso
della parola. Richiesta di consulenza medico-legale e' stata
presentata l' 11 agosto scorso, ma dal magistrato di
sorveglianza, secondo Trupiano, non e' arrivata nessuna
risposta.
''Aniello Nuvoletta - afferma il legale - si trova in un
semplice reparto di infermeria, mentre le sue condizioni sono
particolarmente gravi tali da richiedere ricovero in una
struttura specializzata. Il mio incontro con lui e' stato
allucinante: non parla, vomita bava in continuazione, riesce a
stento a tenere la testa eretta come se gli si fosse rotto
l'osso del collo, non muove gli arti inferiori. Non capisce
139
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
quasi nulla di quello che gli dico''. Insomma, il rischio e' di
andare incontro, nonostante le sollecitazioni di intervento,
''ad una morte annunciata senza che nessuno possa dire 'non
sapevamo'''.
Trupiano annuncia l'intenzione di ricorrere alla Corte
europea per denunciare la ''violazione del diritto alla salute
sancito dalla Costituzione italiana'' e chiede l'intervento di
uomini di Chiesa come don Ciotti e del mondo politico, ''almeno
di quello garantista''.
Dalla direzione del carcere milanese di Opera si fa sapere
che le condizioni di Nuvoletta non sono da considerarsi
allarmanti. Si troverebbe in una ''condizione clinica
consolidata'' e comunque non tale da richiedere ''interventi
urgenti''. In infermeria, comunque, l'uomo sarebbe curato da
alcuni medici specialisti.
''Mio marito - riferisce la signora Teresa Nuvoletta - e' un
essere umano, che come tale andrebbe rispettato per la sua
dignita'. Sono pronta ad andare a Roma, sono pronta a farmi
sentire perche' chiedo che Aniello sia curato in una struttura
dove possa essere seguito da logopedisti e terapisti''. Tanti,
secondo la consorte del detenuto, ''sanno della sua condizione
ma non intervengono: e' uno scandalo far morire cosi' una
persona in carcere. Anche di un animale si ha rispetto, perche'
- conclude Teresa Nuvoletta - di fronte ad un uomo in queste
condizioni non si interviene?''.(ANSA).
KQM
28-AGO-01
17:31
140
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
AIDS: GRILLINI (DS), SONO CHOCCATO DA ESCLUSIONE AGNOLETTO
IL DEPUTATO PROPORRA' GRUPPO DI LAVORO IN PARLAMENTO
(ANSA) - ROMA, 29 AGO - ''Come inventore e fondatore della
Lila, sono choccato per l'esclusione di Agnoletto dalla
Commissione Aids. Prendo atto che la maggiore associazione
nazionale di lotta alla malattia non fa parte di questo
organismo''. Cosi' Franco Grillini, presidente onorario di
Arcigay e deputato Ds, commenta la decisione del ministro
Girolamo Sirchia, annunciando che nelle prossime settimane
proporra' l'istituzione di un intergruppo parlamentare che
lavori sull'Aids.
Grillini, tenendo a precisare che fra i fondatori della Lila
nel 1987 compare l'Arcigay, protesta per la composizione decisa
dal ministro: ''e' stata inserita solo l'Anlaids e non c'e'
alcuna rappresentanza della comunita' omosessuale, categoria che
conta il 15% del colpiti dal virus. Sono d'accordo con don
Ciotti: la commissione e' carente della voce delle
associazioni''. Insomma, si tratta, a suo avviso, ''di una
commissione monca''.
''In parlamento - aggiunge Grillini - proporro' la
costituzione di un intergruppo parlamentare che lavori sull'
Aids, una sorta di Commissione Aids dei parlamentari. E' un'
iniziativa che nasce prima di tutto dal fatto che gli strumenti
proposti dal governo sono scarsi; che la gravita' del virus Hiv
e' sotto gli occhi di tutto il mondo, tant'e' vero che se n'e'
occupato il G8; che in Italia la situazione e' pesante. Ci sono
150 mila sieropositivi, mancano campagne di prevenzione
adeguate, si continua a fare investimenti inadeguati. E' giusto
- conclude Grillini - che il parlamento se ne occupi''. (ANSA).
MAS
29-AGO-01
12:38
141
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
G8: INCONTRO GSF A BOLOGNA SU FUTURO MOVIMENTO
CASARINI, TRA NOI E I BLACK BLOC DISTANZA ABISSALE
(ANSA) - BOLOGNA, 9 SET - I portavoce dei gruppi che
compongono il Genoa Social Forum si sono dati appuntamento oggi
e domani a Bologna per decidere le strategie del dopo G8, anche
in vista dei prossimi vertici Nato e Fao.
Nella sede del centro del quartiere San Donato, alla
periferia della citta', dalla mattina si e' svolta una assemblea
a porte chiuse (un incontro con la stampa e' stato promesso dal
portavoce Vittorio Agnoletto per domani nel tardo pomeriggio, a
lavori conclusi). Tra gli altri, erano presenti esponenti di
Network Diritti Globali, Cobas, Fiom, Reti Noglobal di Napoli,
Tute Bianche, Attac, Lilliput, Arci, Rifondazione Giovani
Comunisti, Lila, Lega Ambiente, Gruppo Abele, Pax Cristi. All'
incontro hanno partecipato anche alcuni avvocati del Gsf.
''Non dobbiamo avere modelli precostituiti. Dobbiamo sapere
che questo movimento e' un punto di riferimento per molte
persone'', ha detto il leader delle Tute Bianche Luca Casarini
parlando con i cronisti. ''Dobbiamo trovare la maniera di essere
una struttura leggera e di servizio, quindi nessun gruppo
dirigente, perche' questo tradirebbe anche lo spirito dei
movimenti, che sono flessibili, anche perche' cosi' possono
resistere molto di piu' ai colpi durissimi che ricevono in
questi giorni''. Sui rapporti con la sinistra istituzionale,
Casarini ha detto di volere vedere come i Ds e il
centro-sinistra accoglieranno i risultati della commissione
parlamentare. ''Vedremo quale verita' sposeranno'''.
E sulla violenza? E' vero che non c'e' differenza tra black
bloc e tute bianche?, hanno chiesto i cronisti. ''La distanza
tra noi e altre forme e' abissabile, e' chiaro, lo abbiamo
sempre detto - ha risposto Casarini - La cosa incredibile e' che
la questione black bloc venga usata per non ragionare invece su
un altro problema: se abbiamo degli apparati pagati dai
cittadini e armati di tutto punto, che possono decidere di
torturare della gente dentro delle caserme, di attaccare cortei
autorizzati, uccidere qualcuno e massacrare qualcosa come
300-400 persone, mi sembra che questo attenga a una discussione
un po' piu' importante. Quello che non e' chiaro - ha ribadito
Casarini - e' cosa ci faceva l'on. maresciallo Ascierto nella
caserma di San Giuliano in quei giorni, cosa ci faceva Fini li'
dentro, e perche' Berlusconi ha addirittura rivendicato il
successo di Genova, dicendo che e' andato tutto bene.
Questo riguarda 60 milioni di italiani, non le strategie da
adottare tra noi''. (ANSA).
GAG
09-SET-01
20:22
142
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
PENA MORTE: DON CIOTTI, APPELLO ROSSI DEVE AVERE RISPOSTA
IL GRUPPO ABELE LO 'ADOTTA'
(ANSA) - ROMA, 10 SET - L'appello di Richard Rossi ''non
puo' rimanere senza risposta'' e soprattutto deve avere una
conclusione diversa da quella di Rocco Bernabei. E' la
posizione di don Luigi Ciotti del Gruppo Abele al caso
dell'italo-americano in attesa di essere giustiziato. ''Come
Gruppo Abele - aggiunge - ci sentiamo in obbligo morale e
politico di 'adottare' Rossi cosi' come i detenuti di tutto il
mondo in attesa di esecuzione e a cui viene sottratta giorno per
giorno la dignita' e la speranza''.
''Il caso umano e giudiziario di Richard Rossi - osserva don
Ciotti - ricorda da vicino quello di Derek Rocco Bernabei,
ucciso negli Usa esattamente un anno fa, nonostante la forte e
plurale campagna umanitaria internazionale. Lþappello che arriva
ora allþEuropa, in particolare allþItalia e dunque a tutti noi,
dal pozzo buio di un carcere dellþArizona da parte dellþ
italo-americano Rossi non può rimanere senza risposta. E,
soprattutto, deve avere una conclusione diversa da quello di
Rocco e dei tanti, troppi, 'giustiziati' ma anche torturati o
uccisi senza processo ai quattro angoli del mondo''.
Don Ciotti sottolinea di essere appena rientrato, insieme ad
una delegazione, dalla Turchia, ''dove 2.000 prigionieri
politici e i loro familiari stanno conducendo un duro sciopero
della fame contro le celle dþisolamento. Solo negli ultimi mesi,
da marzo a oggi 32 sono morti e 105 sono in coma nel quasi
totale silenzio e disinteresse della comunità internazionale e
dellþEuropa. Anche questa e' una faccia della necessita' di
globalizzare i diritti e di dare voce, visibilita' e sostegno ai
prigionieri di tutto il mondo, specie quando sono oggetto di
persecuzione o sono stati condannati alla pena capitale.
Richard Rossi - lanciando il suo accorato appello - dice che,
oltre la libertà, gli mancano le radici italiane, che vorrebbe
riscoprire. Forse tutti noi - continua - dobbiamo riscoprire con
maggiore coerenza le radici della comune umanità e lþattualità
tremenda della violazione dei diritti umani, che riguardino la
pena capitale negli Usa o in Cina, la Cecenia o la Turchia.
Oltre due secoli fa, Cesare Beccaria sosteneva che la pena di
morte era un atto di guerra di una nazione contro un cittadino.
Dobbiamo fare in modo che Rossi non diventi lþennesima vittima
di questa guerra insulsa e disumana''.
(ANSA).
MAS
10-SET-01
19:09
143
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
ATTACCO A USA: DON CIOTTI; VI PREGO, NO ALLA RAPPRESAGLIA
APPELLO SACERDOTE A GOVERNI PERCHE'NON FACCIAMO GIOCO TERRORISTI
(ANSA) - ROMA, 21 SET - Un accorato appello ai Governi
perche' ''inneschino un soprassalto di lucidita' e interrompano
la spirale di odio e terrore'' arriva da don Luigi Ciotti.
Secondo il responsabile del Gruppo Abele e' necessario
''sottrarsi al copione gia' scritto della rappresaglia, un
copione di morte, sicuramente previsto e fortemente voluto dagli
occulti registi degli attacchi agli Usa''. ''Non facciamo il
loro gioco - invoca il sacerdote - vi prego''.(SEGUE).
AU
21-SET-01 13:33
ATTACCO A USA: DON CIOTTI; VI PREGO, NO ALLA RAPPRESAGLIA (2)
(ANSA) - ROMA, 21 SET - ''In questo stato di grave tensione e
dopo i tragici lutti che hanno colpito la popolazione americana
- afferma don Ciotti - occorre far si' che l'emozione non
soffochi la ragione, che il dolore non accechi e zittisca la
politica, la quale rimane lo strumento principe per governare le
relazioni tra Stati, dirimendone e prevenendone i conflitti''.
Secondo il sacerdote ''prima che di 'giustizia infinita' occorre
forse parlare di fine dell'ingiustizia'' e per ristabilire
''l'equilibrio geopolitico'' per ''neutralizzare la polveriera''
non si possono usare le armi. Don Ciotti ribadisce dunque il suo
'no' alla logica della rappresaglia, alla ''licenza di
uccidere''. ''Una logica - dice - che puo' apparire legittimata
dalla gravita' inaudita degli avvenimenti, emotivamente
condivisibile, ma politicamente assai rischiosa e moralmente e
culturalmente inaccettabile''. ''Nella guerra - prosegue - non
c'e' mai vero sollievo per le vittime, non c'e' riparazione per
i torti subiti, non c'e' promozione di giustizia: c'e' solo la
certezza di incrementare la spirale dell'odio''. E per don
Ciotti ''non e' neanche con l'aumento delle spese militari, con
le finanziarie e l'economia di guerra che si stabilizzano e
rendono sicure certe aree geografiche o le nostre stesse
citta'''. Cio' che serve, invece ''e' una nuova logica politica,
un'alleanza internazionale non solo contro il terrorismo ma per
una nuova cultura nel rapporto tra i popoli, le religioni, i
Paesi e i loro Governi che non metta sempre al primo posto la
logica del profitto e la legge del piu' forte, ma quella della
tolleranza e del rispetto reciproco''.
''Questo nostro mondo lacerate e insanguinato - conclude il
sacerdote - ha bisogno di riscoprire una nuova umanita', un modo
nuovo, radicalmente piu' giusto per affrontare e risolvere i
conflitti. Un modo rigorosamente non violento''. ''Anche per
questo Nazione unite deve tornare a significare concerto nelle
decisioni e coralita' nelle definizione delle priorita'''.
(ANSA).
AU
21-SET-01
14:13
144
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
ROGATORIE: DON CIOTTI, UN PASSO INDIETRO CONTRO MAFIA
SOTTOVALUTAZIONE POLITICA I TAGLI ALLE SCORTE
(ANSA) - ROMA, 26 SET - ''Le leggi in discussione in
Parlamento sulle rogatorie e il falso in bilancio possono
produrre un passo indietro nell'efficacia e adeguatezza del
contrasto alla criminalita' mafiosa ed economica''. A sostenerlo
e' don Luigi Ciotti, presidente di 'Libera'.
Il sacerdote interviene nel dibattito sulle due proposte di
legge legandolo allo sventato attentato al procuratore di Reggio
Calabria, Salvatore Boemi.
''Le mafie - dice don Ciotti - avevano intenzione di
ricominciare la loro sanguinosa guerra contro gli esponenti
delle istituzioni piu' attivi e preparati nel contrasto alle
organizzazioni criminali''.
Riguardo alla vicenda Boemi Ciotti afferma: ''Non puo'
sfuggire la gravita' di questo attentato progettato, poiche'
significa che le cosche mafiose si sentono di nuovo talmente
forti da potersi permettere nuovi 'omicidi eccellenti' e magari
nuove stragi dopo anni in cui le inchieste giudiziarie, le
attivita' di contrasto, la maggiore attenzione dell'opinione
pubblica, la piu' decisa efficacia e coerenza nelle scelte
politiche e legislative avevano loro imposto una robusta battuta
di arresto e una tattica di 'inabissamento'''.
''C'e' ora il rischio che si stia aprendo una nuova fase e
che si stiano determinando nuove strategie offensive di cui
l'attentato contro Boemi e' l'esplicito segnale''.
E proprio in questo momento ''in controtendenza e in
conflitto anche con l'evoluzione dei rapporti internazionali in
campo giudiziario e con il faticoso lavoro di omogeneizzazione e
collaborazione in campo europeo, arriva la legge sulle
rogatorie'' che, secondo il sacerdote oltre a costituire un
arretramento nella lotta alla mafia ''puo' determinare un
ulteriore e motivato senso di impotenza da parte di magistratura
e investigatori''.
''E' di questi giorni, inoltre, la preoccupazione attorno
alla possibilita' che le prospettate riduzioni di scorte di
protezione a magistrati e ad altre figure a rischio di attentati
possano rispondere piu' a logiche di disimpegno o
sottovalutazione politica che a misure di effettiva
razionalizzazione degli uomini e delle risorse''.
''Il nostro impegno, rispettoso, ma necessario - conclude don
Luigi Ciotti - e' dunque quello di sollecitare le forze
politiche e le istituzioni a non lasciare, e neppure far
sentire, soli i suoi rappresentanti piu' esposti''. (ANSA).
AU
26-SET-01
18:25
145
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
AGRICOLTURA: UNIONCOOP REGGIO EMILIA LANCIA 'LIBERATERRE'
INIZIATIVE PER CREARE NUOVA OCCUPAZIONE IN SICILIA
(ANSA) - REGGIO EMILIA, 27 SET - Terreni agricoli, mezzi di
trasporto, fabbricati rurali, impianti di trasformazione e
conservazione dei prodotti agricoli per creare nuova occupazione
in Sicilia. E' la sintesi del progetto 'Liberaterre', presentato
oggi nella sede dell' Unione cooperative di Reggio, da tempo
impegnata in un programma di cooperazione Nord-Sud insieme a
'Italia Lavoro' (spa creata alcuni anni fa dal ministero del
Lavoro per affrontare il problema della disoccupazione nel
Mezzogiorno) e al consorzio di servizi A.S., struttura aderente
all' Unione di Reggio e punto di riferimento per la Regione
Emilia-Romagna per le attivita' di animazione economica nelle
aree svantaggiate.
Il progetto 'Liberaterre' si avvale di queste e di altre
collaborazioni: quella della Prefettura di Palermo, dei comuni
palermitani riuniti nel Consorzio 'Sviluppo e Legalita'', le
societa' a capitale pubblico Sviluppo Italia e Sudgest, l'
Associazione 'Libera' (presieduta da Don Luigi Ciotti e alla
quale fanno capo oltre 700 associazioni impegnate nella lotta
alla mafia) e la Legacoop di Modena, collegando non soltanto
idealmente il Sud e il Nord del Paese.
Il progetto 'Liberaterre' prevede in particolare lo sviluppo
di nuove filiere nel settore agro-alimentare, indirizzate verso
le produzioni biologiche e di qualita', attraverso l' utilizzo
dei beni confiscati dall' autorita' giudiziaria ad esponenti di
organizzazioni criminali di tipo mafioso nei comuni di Corleone,
Monreale, Piana Albanesi, S. Cipirello e San Giuseppe Jato.
(ANSA).
YPM-GIO
27-SET-01
14:00
146
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
CAMORRA: VILLA DEI CLAN DIVENTA CASERMA DELLA FINANZA
A SCAFATI, NEL QUARTIER GENERALE DELLA COSCA DEL BOSS GALASSO
(ANSA) - SCAFATI (SALERNO), 1 OTT - Da quartier generale del
clan camorristico Galasso a tempio della legalita'. Questa
mattina, alla presenza di autorita' civili, militari e religiose
della provincia di Salerno, e' stata inaugurata a Scafati la
nuova sede della locale compagnia della guardia di finanza.
La struttura, fino agli inizi degli anni '90 era la villa bunker
del boss Pasquale Galasso. Poi, venne confiscata nel 1995 con
provvedimento definitivo della corte d'appello di Napoli. Due
anni dopo le fiamme gialle acquisirono l'intero complesso dando
inizio alle opere di ristrutturazione, costate fino ad oggi
quasi sei miliardi di lire e curate dal provveditorato alle
opere pubbliche.
''Per noi e' un motivo di grande orgoglio avere qui la sede
della compagnia di Scafati - ha dichiarato il comandante
provinciale di Salerno della Guardia di Finanza, il colonnello
Luciano Inguagiato - la struttura del resto si trova in una zona
particolarmente a rischio del territorio salernitano''.
Nel complesso, collocato su una superficie di circa 30.000
metri quadrati, sorgono un capannone industriale di quasi
tremila metri quadrati ed altre tre palazzine adibite ad uffici
ed alloggi per il personale. La struttura si completa poi con
una piscina, un campo di calcio, uno da tennis ed un'area
ricreativa.
La nuova caserma e' stata intitolata al finanziere Vito
Bianco, nativo di Scafati, insignito della medaglia d'argento al
valor militare. Il finanziere Bianco nel secondo conflitto
mondiale in terra slava immolo' la propria vita al servizio
della Patria. A benedire la lapide che ricorda il valoroso
finanziere l'arcivescovo di Nola, monsignor Beniamino de Palma.
Presenti a Scafati anche don Luigi Ciotti, presidente nazionale
dell'associazione per la legalita' Libera, ed il presidente
regionale dello stesso organismo, don Tonino Palmese, che ha
auspicato che ''gli spazi esterni alla struttura possano essere
destinati alla libera attivita' dei cittadini e dei giovani del
luogo''. (ANSA).
YW1-KQM
01-OTT-01
17:53
147
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: AZIENDE BIOLOGICHE NEI TERRENI CONFISCATI AI BOSS
L' INIZIATIVA CREERA' 60 POSTI DI LAVORO NEI FEUDI DI RIINA
(ANSA) - PALERMO, 1 OTT - Aziende per la coltivazione di
prodotti biologici e agri-turistiche verranno realizzate nei
terreni confiscati ai boss mafiosi, nel triangolo Corleone-San
Giuseppe Jato-Monreale. Le aziende, che favoriranno la creazione
di circa 60 posti di lavoro, nasceranno nei feudi confiscati,
tra gli altri, anche al capo di Cosa Nostra Toto' Riina.
L' iniziativa e' stata resa possibile da una convenzione
stipulata oggi nella Prefettura di Palermo. Il protocollo d'
intesa e' stato siglato dal Ministero dell' Interno,
rappresentato dal Prefetto di Palermo Renato Profili e dal
Direttore del ''Programma Operativo Sicurezza per lo Sviluppo
del Mezzogiorno d' Italia'' Michele Capomacchia, e dal Consorzio
''Sviluppo e Legalita'''.
Del consorzio fanno parte i Comuni di Corleone, San
Cipirello, Monreale, Piana degli Albanesi e San Giuseppe Jato.
Alla cerimonia per la firma della convenzione erano presenti,
tra gli altri, il sindaco di Corleone Giuseppe Cipriani che e'
anche Presidente del Consorzio, e il direttore Lucio Guarino.
L' iniziativa prevede uno stanziamento complessivo di circa
sei miliardi e mezzo: fondi comunitari per un importo pari a
2.169.118 euro pari a circa quattro miliardi e 400 milioni,
oltre a due miliardi messi a disposizione dalla Regione
siciliana. L' iniziativa favorira' la nascita di cooperative
sociali in grado di sviluppare un piano di impresa per il
recupero e l' utilizzo dei beni confiscati alla mafia. Verranno
infatti realizzate iniziative agro-turistiche, impianti
sportivi, e interventi di formazione professionale rivolti ai
giovani coinvolti nell' iniziativa. Le aziende coltiveranno
prodotti biologici; i settori interessati sono quelli della
vitivinicoltura, cerealicoltura, serricoltura, oltre a un
caseificio e a un punto vendita degli stessi prodotti.
''La lotta alla mafia - ha sottolineato il prefetto Renato
Profili - si fa anche con lo sviluppo e con l' occupazione.
Questo progetto lancia un grande messaggio: centinaia di terreni
confiscati a Cosa Nostra non possono restare congelati ma vanno
restituiti ai cittadini''.
Il sindaco di Corleone Giuseppe Cipriani ha spiegato che nei
60 ettari confiscati a Toto' Riina e intestati al cognato e
negli altri terreni sottratti alle cosche verranno coltivati
prodotti con il marchio ''Libera'', l' associazione antimafia
presieduta da Don Luigi Ciotti e Rita Borsellino. (ANSA).
NU
01-OTT-01
18:27
148
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
ATTACCO A USA: DON CIOTTI, NON FARSI ACCECARE DAL DOLORE
(ANSA) - SASSONE (RM), 5 OTT - ''La politica deve tener conto
del dolore sprigionatosi dalle due torri abbattute a New York,
ma non puo' farsi accecare da esso e perdere di vista
l'obiettivo di costruire relazioni internazionali dialogate''.
Lo ha detto, oggi, al Congresso nazionale del Movimento
apostolico ciechi (MAC), don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo
Abele.
Il sacerdote ha elencato tre ''fedelta''' da ''temere'' nello
scenario attuale. Quella a Dio ''che puo' sfociare nel
fanatismo'', quella verso gli altri ''anticamera di una
solidarieta' vuota'' e la fedelta' verso se stessi,
premessa del ''narcisismo''. Di fronte a modelli culturali che
privilegiano corpi efficienti e sportivi, don Ciotti ha invocato
l'attenzione all'uomo ''che arranca'' come una strada ''verso
Dio''.
Nel corso del convegno il MAC, che conta 3.000 associati in
Italia (dei quali un 55% donne e un 45% uomini) ha ribadito il
suo sostegno al progetto ''Gondar''. in Etiopia, che punta sulla
prevenzione della cecita'. A tal fine, il MAC ha raccolto 400
milioni di lire, ai quali si sono aggiunti 600 milioni fatti
pervenire dalla Conferenza episcopale italiana. (ANSA).
XDI/DMR
05-OTT-01
16:55
149
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
CRIMINALITA': SERIAL KILLER GENOVESE ACCUSATO 10 OMICIDI
(ANSA) - TORINO, 11 OTT - Avrebbe compiuto dieci omicidi
Maurizio Minghella, 43 anni, il serial killer genovese gia'
condannato all' ergastolo, arrestato lo scorso 7 marzo a Torino,
dove era in regime di semiliberta', con l'accusa di violenza e
rapina ai danni di una prostituta albanese.
Per due omicidi l'uomo ha ricevuto una misura cautelare, per
gli altri otto e' stato solo indagato. A Minghella, hanno
precisato oggi il pm Roberto Sparagna e la squadra mobile di
Torino, e' stata inoltre notificata un'ordinanza di custodia
cautelare per violenza e rapina ai danni di altre 11 prostitute,
quasi tutte extracomunitarie. Il sospetto, confermato in alcuni
casi, e' che le ragazze si siano salvate miracolosamente dalla
furia omicida dell'uomo.
Il serial killer genovese, condannato all'ergastolo nell'81
per quattro omicidi avvenuti nel '78 nel capoluogo ligure,
viveva a Torino dal '95, ma soltanto dopo l'omicidio di una
romena, a Collegno (Torino) nel febbraio scorso, la polizia,
analizzando tutti i delitti di prostitute avvenuti nel torinese
dal dicembre del '95, e' risalita a Maurizio Minghella. In
particolare, grazie al liquido seminale contenuto in un
preservativo ritrovato sulla coscia della vittima, l'uomo ha
ricevuto la misura cautelare per l'omicidio di H'Didou Fatima,
una marocchina strangolata a Caselette nel maggio del '97. Il
secondo delitto per cui e' stato emesso un provvedimento
cautelare e' invece quello della romena Tina Motoc, 21 anni,
madre di una bambina di due anni, uccisa il 9 febbraio di
quest'anno in un canale lungo la tangenziale torinese e
ritrovata solo dopo otto giorni.
A incastrare il serial killer sono il telefono cellulare
della ragazza, usato da Minghella e dai suoi familiari dal 9
febbraio al giorno in cui e' stato arrestato, e un paio di
scarponi sui quali e' stato trovato lo stesso terriccio del
luogo dove e' stato trovato il cadavere. Inoltre, attraverso un
altro cellulare di proprieta' dell'uomo, la polizia ha avuto la
certezza che l'ergastolano il 9 febbraio era nella zona in cui
e' stato trovato il cadavere.
Fino al momento dell'arresto, Minghella era in regime di
semiliberta'. Usciva alle 17 dal carcere della Vallette per
andare a lavorare come falegname in una cooperativa del Gruppo
Abele e alle 22 doveva ritornare nell'istituto di pena, tranne
nei giorni festivi e prefestivi quando era in liberta' dalle 7
alle 22. Proprio gli orari in cui sono avvenuti gli omicidi e le
rapine, tutti dopo le 17, e il loro ''modus operandi''
(l'aggressore picchiava violentemente le donne, le violentava e
poi le rapinava) hanno permesso agli investigatori di collegare
gli episodi all' ergastolano genovese, che utilizzava sempre un
motorino poi sequestrato dalla polizia e riconosciuto dalle
150
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
donne rapinate.
Piu' volte interrogato dagli inquirenti, Maurizio Minghella
si e' sempre avvalso della facolta' di non rispondere. Nei suoi
confronti il pm Sparagna ha chiesto una perizia psichiatrica per
conoscere se al momento degli omicidi e le rapine avesse la
capacita' di intendere e di volere: i risultati si conosceranno
all'inizio del prossimo mese. Resta il fatto che l'uomo, a detta
di coloro che lavoravano con lui nella cooperativa e degli
operatori del carcere, si e' sempre comportato correttamente,
senza lasciare adito a nulla. Un particolare, quest'ultimo, che
puo' spiegare cosa e' successo il 9 febbraio quando, una volta
giunto nella cooperativa, Minghella ha detto nel pomeriggio di
sentirsi male e gli e' stato concesso di tornare in carcere.
L'uomo invece non lo ha fatto e, secondo la polizia, e' andato a
uccidere, Tina Motoc.
(ANSA).
DAM
11-OTT-01
19:18
151
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
PERUGIA-ASSISI: DON CIOTTI, PER DARE VALORE A COSTITUZIONE
QUANDO AFFERMA, L'ITALIA RIPUDIA LA GUERRA
(ANSA) - ROMA, 12 OTT - Il gruppo Abele partecipera' domenica
alla Marcia della pace e il perche' lo spiega don Luigi Ciotti,
che sara' anche lui presente.
''E' necessario ridare verita' alle parole - spiega il
sacerdote - pace e' il contrario di guerra. Volere e costruire
pace comporta necessariamente dire no alla guerra. A ogni
guerra: quella disumana del terrore e quella 'umanitaria' dei
missili, quella indiscriminata e quella 'chirurgica' ''. Ci
saremo, aggiunge don Ciotti, ''per ridare valore alla
Costituzione italiana quando, all'articolo 11, dichiara:
'l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla
liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle
controversie internazionali'''. ''Quando la parola passa alle
armi - dice ancora il sacerdote - non si realizza la
continuazione della politica con altri mezzi, bensi' si
zittisce, si svilisce e si annulla la politica. La forza della
ragione e' sempre alternativa alle ragioni della forza''.
''Parteciperemo - afferma ancora don Ciotti - per testimoniare
solidarieta' a tutte le vittime, perche' la morte di ogni uomo,
donna e bambino ci impoverisce tutti e ci sgomenta sempre.
Perche' la vita di ciascuno ha valore in se' e non puo' mai
essere sacrificata all'odio e al fanatismo, alle logiche di
potenza, agli egoismi economici''.
''Saremo alla marcia per chiedere cibo, acqua e lavoro per
tutti - conclude - perche' la giustizia sociale, l'equita' nella
distribuzione dei beni e delle ricchezze, sono fondamento e
garanzia della pace. Perche' alla fame e sete di giustizia di
larga parte dell'umanita' occorre rispondere, con politiche
nuove e parole coerenti''. (ANSA).
AU
12-OTT-01
14:36
152
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
ATTACCO A KABUL:DON CIOTTI,CONTRO TERRORISMO NESSUNO SCONTO
TERRORISMO NON DEVE COPRIRE LE INGIUSTIZIE NEL MONDO
(ANSA) - VENEZIA, 15 OTT - ''Contro terrorismo e violenza non
ci deve essere nessuno sconto, ma non bisogna che esso diventi
il 'tappeto' sotto cui nascondere omissioni, colpe e coperture
di illegalita' che avvengono nel mondo''. Lo ha sottolineato
oggi a Venezia don Luigi Ciotti, presidente dell'associazione
antimafia ''Libera'', aprendo un convegno sulle prospettive
della legge sulla confisca dei beni ai mafiosi.
''Lo diceva - ha aggiunto - gia' Giovanni Falcone nel 1983,
proprio a Venezia, che e' difficile andare a scovare dove
finisce il 'denaro nero' della criminalita' e del terrorismo.
Quel flusso di denaro e' sovrapponibile con quello della droga e
del traffico di armi. Contro tutto questo occorre la trasparenza
del sistema finanziario a livello internazionale. E inquieta che
l'Italia abbia preso provvedimenti in una direzione contraria,
come quella sulle rogatorie e sul falso in bilancio: non si puo'
costruire la giustizia senza verita'''.
Ciotti ha sottolineato che ''non scopriamo solo oggi i
paradisi fiscali utilizzati per il riciclaggio del denaro
sporco, che sono coperti dagli stessi Paesi che promettono
interventi contro il terrorismo''. A questo proposito, Ciotti ha
avanzato l'idea che ''le risorse del terrorismo, bloccate nella
scia di un meccanismo come la confisca dei beni, vengano
affidate ad un'agenzia dell'Onu e ad una rete di organizzazione
non governative, per progetti contro le ingiustizie sociali''.
(ANSA).
XBO/PAS
15-OTT-01
11:31
153
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: CONFISCHE, PASSARE DAL ''BENE'' AL ''MEGLIO''
CONVEGNO DI LIBERA, ANCORA MENTALITA' BUROCRATICA SU RIUTILIZZO
(ANSA) - VENEZIA, 15 OTT - Dove c' era la villa del cassiere
della Banda della Magliana, a Roma, ci sara' una ''casa del
jazz'', dove c' era la casa di Toto' Riina oggi sorge un
Istituto agrario, ma i meccanismi della riutilizzazione dei beni
confiscati alle mafie devono scontare un apparato burocratico
non ancora adeguato all' importanza di restituire alla societa'
il maltolto. Il dato emerge dal convegno organizzato oggi a
Venezia dall' associazione ''Libera'', cui hanno preso parte,
fra gli altri, don Luigi Ciotti, Giancarlo Caselli e la
commissaria del Governo per la gestione dei beni confiscati,
Margherita Vallefuoco, per fare il punto sulla legge 109 del
1996, con cui si e' regolato il riutilizzo dei beni sottratti
alle organizzazioni criminali. Proprio da quest' ultima e' giunto il richiamo a episodi
negativi nell' applicazione della legge 109, come quella dell'
annullamento della confisca della villa del boss Nuvoletta a
Salerno, per quella che Vallefuoco ha definito ''una
disattenzione burocratica'' da parte del Demanio. ''Nella
gestione della legge 109 - ha proseguito - e' ormai necessario
costituire un ufficio che si occupi in via definitiva delle
confische alla criminalita', e che agisca con 'mentalita'
giudiziaria', cioe' abbia la rapidita' di prendere delle
decisioni su un tema che e' importante per la vita civile''. A
questo scopo, Vallefuoco ha ricordato la creazione di una
commissione di magistrati incaricati di rendere piu' efficace la
legge, in un confronto che verra' allargato alle rappresentanze
della societa' civile.
Caselli ha ricordato che ''la lotta alla mafia si fa con le
manette, ma anche sul versante sociale, perche' la mafia e'
ricchezza rapinata alle aree in cui la mafia imperversa, ed e'
denaro che entra solo nelle tasche dei boss e dei loro
affiliati''. ''Nella legge - ha aggiunto il magistrato - ci sono
vischiosita' e ritardi, dove a molti sequestri non fa seguito un
ugual numero di confische. Bisogna anche distinguere il piano
dei beni immobiliari e quello finanziario, che ha ramificazioni
internazionali, e su cui i ritardi sono notevoli. Si spera che
la stretta internazionale dei controlli su questo versante, dopo
l' 11 settembre, abbia ricadute anche sulla lotta alla mafia''.
Don Ciotti ha sottolineato che ''i beni assegnati alla
societa' civile sono non piu' del 10 per cento di quelli
confiscati, e su di essi manca una banca dati aggiornata''. Il
sacerdote ha inoltre espresso contrarieta' all' ipotesi che i
beni confiscati vengano venduti ''perche' la storia passata e le
indagini dimostrano che la mafia ne torna in possesso attraverso
prestanome''. ''Occorre invece tutelare - ha concluso - chi
gestisce questi beni, aprire una collaborazione tra il Nord e il
Sud, altrimenti si creano le condizioni per impedire di
raggiungere lo scopo di questa legge''. (ANSA).
XBO
15-OTT-01
15:51
154
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
SINISTRA GIOVANILE A CONGRESSO DAL 19 AL 21 OTTOBRE A CHIUSI
(ANSA) - ROMA, 17 OTT - ''Un altro mondo, un'altra Italia,
un'altra vita, una Sinistra giovanile nuova'' e' il titolo del
20/mo Congresso nazionale della Sinistra Giovanile che si
aprira' venerdi' 19, per chiudersi domenica 21, a Chiusi
(Siena), presso l'Hotel Patriarca.
Per tre giorni oltre 500 ragazze e ragazzi, provenienti da
tutta Italia, discuteranno della nuova crisi internazionale e si
interrogheranno sulle strade per la ricerca della pace,
immagineranno un nuovo futuro ed un nuovo ruolo per la Sinistra
dentro i nuovi protagonismi giovanili che stanno emergendo con
forza in questi ultimi mesi, costruiranno idee e mobilitazioni
per opporsi al governo di centrodestra ed interloquiranno con i
Democratici di Sinistra per definire un 'nuovo patto' fra la
Sinistra giovanile ed il partito.
Durante i lavori del congresso interverranno, tra gli altri, i
capigruppo di Camera, Senato e Parlamento Europeo dei DS,
Violante, Angius e Napoletano, i candidati alla segreteria del
partito, Fassino, Berlinguer e Morando, il coordinatore del
Comitato dei Reggenti, Folena, il segretario della CGIL, Sergio
Cofferati, il leader dell'Ulivo, Francesco Rutelli, ed il
Presidente dei DS, Massimo D'Alema.
Con i giovani di sinistra ci saranno, inoltre, il Presidente
dell'Arci Tom Benetollo, il coordinatore della Tavola per la
Pace, Flavio Lotti, Giuliano Giuliani, Don Luigi Ciotti e i
rappresentanti di numerose organizzazioni giovanili e
studentesche del Paese.
E' prevista inoltre una serata evento per festeggiare i dieci
anni di attivita' della Sinistra giovanile con la partecipazione
di Paolo Hendel.
Ad aprire i lavori, il 19 ottobre, sara' la relazione di
Vinicio Peluffo, presidente nazionale della Sinistra Giovanile.
Durante il dibattito interverranno Morando, Sergio e Luigi
Berlinguer e Cofferati.
Il giorno dopo interverranno, in mattinata, Massimo D'Alema e
Pasqualina Napoletano e, nel pomeriggio, Francesco Rutelli e
Luciano Violante.
Il 21 ottobre tocchera' invece ad Angius e Fassino (la
mattina) e a Pietro Folena (il pomeriggio). Nel pomeriggio,
inoltre, le conclusioni di Peluffo e le votazioni. (ANSA).
COM-PH
17-OTT-01
16:29
155
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
ANTIRACKET: SIT-IN DOMANI AL VIMINALE CONTRO RIMOZIONE GRASSO
IN PIAZZA MARIA FALCONE, PINA GRASSI E RITA BORSELLINO
(ANSA) - ROMA, 22 OTT - Maria Falcone, Pina Grassi, Rita
Borsellino, don Ciotti e poi ancora semplici cittadini, vittime
dell'usura, manifesteranno domani davanti al Viminale per
protestare contro ''la rimozione di fatto di Tano Grasso dalla
carica di commissario straordinario antiracket e antiusura
decisa dal Governo'' e chiedere chiarimenti al ministro
dell'Interno. Al sit-in, indetto da Sos Impresa, Libera e Fai,
parteciperanno anche i rappresentanti di diverse associazioni,
come quella antiracket di Capo d'Orlando, l'associazione vittime
dell'usura e molte delle persone costrette a vivere sotto scorta
per aver avuto il coraggio di denunciare i propri aggressori.
''Arriveranno da ogni parte d'Italia -ha detto il presidente di
Sos Impresa Lino Busa'- ed in particolare dalla Sicilia, per
denunciare l'assurdita' e la gravita' di sostituire chi, come
Tano Grasso, e' stato il principale artefice dell'aumento di
denunce in Italia da parte di taglieggiati ed usurati. Persone
come Maria Falcone, Rita Borsellino e Pina Grassi che hanno
visto cadere i propri cari sotto i colpi della criminalita'
contro la quale avevano scelto di battersi, non possono
accettare di veder cadere, sotto i colpi della politica, ad
opera dello stesso Governo, chi si e' esposto per ridare ai
cittadini fiducia nello Stato''. Busa' aggiunge che, nel caso di Tano Grasso si e' parlato di
''avvicendamento'', ma, precisa, ''e' difficilmente credibile
che un'operazione di questo tipo venga realizzata a 22 mesi
dalla scadenza naturale del mandato affidato a Tano Grasso''.
Attualmente dunque, prosegue Busa' ''abbiamo due commissari, uno
ordinario e uno straordinario, antiracket e antiusura: ma piu'
che l'ilarita' per il pasticcio commesso, resta la
preoccupazione per una decisione inspiegabile''.
''Abbiamo gia' chiesto un incontro al ministro dell'Interno ha detto il vicepresidente della Fai Giuseppe Scandurra - per
chiedere il perche' di un provvedimento che giudichiamo grave e
illegittimo. Riteniamo che quest'atto possa scoraggiare tutto il
movimento antiracket''.(ANSA).
(ANSA) - ROMA, 22 OTT - Alla manifestazione di domani hanno
annunciato la loro partecipazione anche il centro siciliano di
documentazione Giuseppe Impastato e l'Associazione commercianti
imprenditori Orlandini (Acio).
''Il commissariato per il coordinamento delle iniziative
antiracket e antiusura -spiega il presidente del centro
Impastato Umberto Santino che sara' domani a Roma- e' stato uno
dei pochi punti di riferimento per un serio impegno antimafia a
livello istituzionale. Evidentemente per il governo Berlusconi e
la sua maggioranza e' solo una delle tante poltrone di
sottogoverno da redistribuire con la logica privatistica dello
spoil system che sta portando il nostro paese al rango di
repubblica patrimoniale''.
156
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
Si augura invece che la presenza dei manifestanti faccia
capire al Governo il ''grave errore'' commesso e che Tano Grasso
ritorni al suo posto, il presidente dell'Acio Sarino Domiano.
''C'e' preoccupazione e sconcerto tra noi che ci siamo esposti
-dice Damiano che fu tra i primi imprenditori a denunciare il
racket- e che viviamo quotidianamente i rischi che ne
conseguono, perche' la rimozione di Grasso e' un segnale grave,
che suona come una resa dello Stato''. (ANSA).
TAM
22-OTT-01 19:55
ANTIRACKET: DON CIOTTI, SEGNALE INQUIETANTE
'I CORROTTI E I MAFIOSI SI FREGANO LE MANI'
(ANSA) - ROMA, 23 OTT - C'e' ''un segnale inquietante nel
paese'' che fa pensare che ''vincono ancora i furbi e i potenti
e l'illegalita' paga''. Don Luigi Ciotti e' intervenuto cosi'
oggi all' assemblea nazionale antiracket e antiusura riunita per
protestare contro la rimozione di Tano Grasso dal ruolo di
commissario straordinario.
''Non dobbiamo pero' scoraggiarci - ha proseguito don Ciotti
- dobbiamno tirare fuori le unghie e chiedere alla politica di
essere una politica di contenuti e strasparenza''. Ed ha
aggiunto: ''Chi si sta fregando le mani in questi giorni sono
proprio loro: i corrotti ed i mafiosi''.
Don Ciotti ha quindi ribadito la sua stima nei confronti di
Tano Grasso ''per quello che ha significato e significa nella
storia del nostro paese''. Ed ha concluso commentando: ''Non
puo' essere spazzato come lo si voleva spazzare: con un colpo di
spugna''.(ANSA).
TAM/CIP
23-OTT-01
16:58
157
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: VINO ''LIBERA'' DA VIGNETI CONFISCATI A BOSS MONREALE
(ANSA) - MONREALE (PALERMO), 27 OTT - Dai vigneti confiscati
a un boss mafioso una cooperativa giovanile produrra' un vino
che sara' poi commercializzato dall' associazione Libera e dal
Comune di Monreale. Un' iniziativa che testimonia come i beni
confiscati alla mafia possono creare lavoro e sviluppo
economico.
Il fondo, confiscato nel 1994 al boss mafioso Agrigento ed
assegnato al Comune di Monreale, e' stato concesso in uso dal
sindaco, Salvino Caputo, alla Cooperativa Giovanile di
agricoltori ''Tempio di monte Jato'' per essere destinato a
finalita' agrituristiche ed agricole. I soci hanno ottenuto un
finanziamento di 40 milioni circa dalla Societa' Monreale srl
all' interno del programma comunitario Leader II. La Prefettura
di Palermo, utilizzando le somme previste dal fondo nazionale
che raccoglie i beni mobili confiscati alla mafia, ha concesso
alla cooperativa circa 400 milioni per favorire la realizzazione
di un agriturismo e per sostenere i giovani nell' avvio della
nuova attivita' imprenditoriale.
La restante parte del terreno e' stata coltivata a vigneto e
la vendemmia, ultimata la scorsa settimana, ha consentito la
produzione di notevoli quantita' di mosto. Il 17 novembre
prossimo, in occasione della manifestazione inaugurale della
Rassegna di musica sacra di Monreale, saranno presentate le
prime 100 bottiglie che saranno distribuite gratuitamente ai
visitatori, in uno stand che conterra' le illustrazioni sulla
attivita' dei giovani. Altre 50 bottiglie verranno inviate all'
associazione di Don Ciotti. (ANSA).
COM-NU/GIU
27-OTT-01
16:31
158
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
ANTIRACKET: DOMANI CONFERENZA STAMPA TANO GRASSO
(ANSA) - ROMA, 30 OTT - Tano Grasso incontrera' domani la
stampa per illustrare i motivi che lo hanno spinto a presentare
al ministro degli Interni, Claudio Scajola, le dimissioni dalla
carica di Commissario nazionale Antiracket e Antisura.
La conferenza stampa si terra' alle 11,30 presso l' Auditorium
della Confesercenti, in via Nazionale 60, e saranno presenti
anche don Luigi Ciotti, presidente di 'Libera', Lino Busa',
presidente di Sos-Impresa, e Salvatore Giuffrida, presidente
della Fai, Federazione Associazioni Antiracket.(ANSA).
COM-CAV
30-OTT-01
17:06
159
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
ANTIRACKET: PRESIDENTE FEDERAZIONE, SIAMO PREOCCUPATI
V. ''ANTIRACKET: TANO GRASSO...'' DELLE 13:04 CIRCA
(ANSA) - PALERMO, 30 OTT - ''Siamo profondamente amareggiati
e preoccupati per l' esito di questa vicenda''. Lo dice
Salvatore Giuffrida, presidente della federazione antiracket
italiana, commentando le dimissioni di Tano Grasso da
commissario per il coordinamento delle iniziative antiracket e
antiusura.
''E' di tutta evidenza - afferma Giuffrida - che la ragion di
Stato ha prevalso sulle ragioni di migliaia di imprenditori
coraggiosi che sono costretti a vivere drammaticamente, a
rischio della propria incolumita', la scelta, ancora poco
diffusa, di aver denunciato''. Secondo la Fai si profila ''il
venire meno del rapporto di fiducia fra le istituzioni e una
parte della societa' decisa a rischiare in proprio pur di
affermare alcuni diritti fondamentali e irrinunciabili''. ''Le
valutazioni di dissenso su questo episodio gravissimo - aggiunge
- e la necessita' di una civile reazione saranno espresse nel
corso di una conferenza stampa che si svolgera' domani alle 11
nella sede della Confesercenti, in via Nazionale a Roma''. Alla
conferenza stampa parteciperanno, oltre a Tano Grasso e al
presidente della Fai, Lino Busa', presidente di SOS Impresa e
Don Luigi Ciotti, Presidente di Libera.
Anche Giuseppe Scandurra, vice presidente Fai, e il
coordinamento delle associazioni antiracket della provincia di
Messina, reagiscono alle dimissioni di Grasso affermando che
''e' stato costretto da un atto di prepotenza e affarismo
politico a interrompere la sua attivita' contro il racket e l'
usura, e che questa azione ha fatto vincere il condizionamento
mafioso, andando contro il coraggio e la liberta' d'
impresa''.(ANSA).
RED-FK
30-OTT-01
16:42
160
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
ANTIRACKET:GRASSO, APERTA FERITA GRAVE CITTADINI ISTITUZIONI
NESSUNO HA MAI CONTESTATO MIO LAVORO E MIA IMPARZIALITA'
(ANSA) - ROMA, 31 OTT - il Governo ha aperto una ''ferita
grave'' nel rapporto cittadini-istituzioni nominando un nuovo
commissario straordinario antiracket . Si e' trattato di una
''decisione improvvisa'' anche perche' ''nessuno ha mai
contestato il mio lavoro e la mia imparzialita'''. Lo ha detto
Tano Grasso in una conferenza stampa.
Grasso, che ha definito un ''delitto da parte del governo
aver politicizzato'' l'esperienza dell'antiracket, ha comunque
assicurato che tornera' a lavorare nell'associazionismo proprio
per ''fare in modo che questa ferita si rimargini''.
E durante l'incontro con i giornalisti - a cui hanno
partecipato anche il presidente di Libera don Luigi Ciotti e
quello di Sos Impresa Lino Busa' - il presidente della
Federazione associazioni antiracket italiane, Salvatore
Giuffrida ha annunciato che mettera' ''a disposizione la sua
carica perche' Grasso torni ad essere una risorsa per tutta la
societa' italiana''.(SEGUE).
FH
31-OTT-01 13:48
ANTIRACKET:GRASSO, APERTA FERITA GRAVE CITTADINI ISTITUZIONI(2)
(ANSA) - ROMA, 31 OTT - Grasso ha ribadito il suo giudizio
sulla vicenda, che ieri lo ha spinto a presentare le dimissioni
dall'incarico di commissario per il coordinamento delle
iniziative antiracket e antiusura, rilanciando le sue critiche
aperte al governo e soprattutto al ministro dell'Interno. E ha
rivendicato i risultati raggiunti, a cominciare ''dall'
incremento del 22 per cento delle denunce per usura registrato
nel primo semestre del 2001 per la prima volta dopo sette
anni''.
La decisione ''improvvisa'' di Scajola di nominare il
prefetto Rino Monaco commissario straordinario - dopo che invece
a luglio aveva chiesto a Berlusconi di attribuire questo ruolo
per due anni proprio a Grasso, esprimendo tra l'altro
''apprezzamento'' per il lavoro svolto da questi - e' stata una
''grave scorrettezza istituzionale. Ci si e' resi conto che era
impossibile la mia rimozione -ha detto Grasso- visto che il mio
incarico scadeva nell'agosto del 2003, e allora si e' ricorsi al
sotterfugio di nominare un commissario straordinario. Con
l'effetto oggettivo di delegittimare il sottoscritto''. Pesanti
le conseguenze: in questo campo si ha a che fare con ''la vita
di essersi umani. E se vuoi essere loro di aiuto non puoi essere
debole, altrimenti rendi tali anche loro''.
Ma a spingere Grasso alle dimissioni e' stato anche il suo
''senso della legalita''': ''sulla legge e' stata compiuta una
violenza'' e le ''leggi in questo Paese sono obbligati tutti a
161
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
rispettarle, governo compreso''. Nemmeno lo spoil-system puo'
giustificare l'iniziativa di Scajola: ''nessuno puo' dire che la
mia attivita' e' stata svolta all'insegna della parzialita'
politica e che il movimento antiracket sia stato caratterizzato
politicamente. Non c'e' stata mai nessuna critica al nostro
operato e nessuno che abbia mai detto che qualcosa non
funzionava''. E i risulati raggiunti sono sotto gli occhi di
tutti: la seconda relazione annuale dell'antiracket - a cui
Grasso stava lavorando proprio quando Scajola gli ha comunicato
la nomina di Monaco e che avrebbe dovuto presentare assieme al
sottosegretario Taormina - registra infatti oltre all'aumento
denunce per usura anche l'incremento del 21% di quelle per
estorsione. Inoltre con oltre 29 miliardi sono state risarcite
222 vittime di estorsioni.
Pesanti le critiche al governo da parte anche degli altri
partecipanti alla conferenza stampa: per don Ciotti ''sembra che
si stia operando perche' la mafia lavori meglio''. Giuffrida ha
parlato di decisione ''disgustosa'' da parte di ''un governo che
non ha sentito il bisogno di perdere nemmeno due minuti per
spiegare perche' Grasso andava rimosso'' e ha espresso
''preoccupazione per il primo goffo tentativo di giustificarla
da parte del sottosegretario Taormina con l'esigenza di
imprimere una svolta poliziesca all'antiracket''. ''Per senso di
responsabilita' guardiamo avanti come i pompieri di New York ha detto Busa' - ma si sappia che la legge antiracket e' per noi
una trincea su cui non si puo' tornare indietro''.(ANSA).
FH
31-OTT-01
15:29
162
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: MANIFESTAZIONE NAZIONALE STUDENTI A ROSARNO
(ANSA) - ROSARNO (REGGIO CALABRIA), 6 NOV - Si ritroveranno a
Rosarno, ''una delle amministrazioni comunali piu' esposte alle
attivita' della criminalita' organizzata'', per ribadire la loro
avversita' contro tutte le mafie: sono gli studenti dell'
associazione Studenti.net che, in collaborazione con Libera
hanno organizzato per l' 8 novembre la manifestazione nazionale
antimafia degli studenti.
All' appuntamento, e' scritto in un comunicato,
parteciperanno non solo ragazzi calabresi, ma anche delegazioni
provenienti da tutta Italia.
''Oggi - e' scritto nel comunicato - in una fase in cui il
fronte del lavoro contro la criminalita' sembra appannarsi, noi
giovani generazioni vogliamo tornare in campo per dire che
continuare a colpire la mafia e' possibile e deve essere un
impegno di tutta la comunita'''.
Al termine del corteo siu svolgera' un dibattito al quale
parteciperanno Giuseppe Lavorato, sindaco di Rosarno, Giovanni
Impastato, fratello di Peppino Impastato, protagonista del film
''I cento passi'' e don Luigi Ciotti, presidente nazionale di
Libera. (ANSA).
SGH
06-NOV-01
19:25
163
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
ANTIRACKET: INCONTRO DELLE ASSOCIAZIONI CON TANO GRASSO
CONVOCATA ASSEMBLEA GENERALE SABATO A MESSINA
(ANSA) - MESSINA, 7 NOV - Le associazioni antiracket italiane
si incontreranno in assemblea generale sabato prossimo nell'
aula magna dell'universita' di Messina.
La riunione sancira' il ritorno di Tano Grasso alla militanza
attiva all'interno delle associazioni, dopo la sua rinuncia all'
incarico ministeriale di commissario contro il racket e l'usura,
ricoperto ora dal prefetto Rino Monaco.
''Ho messo a disposizione la mia carica'' ha dichiarato
Salvatore Giuffrida, attuale presidente della Federazione
Antiracket Italiana, ''perche' riteniamo che Tano Grasso sia una
risorsa per il nostro movimento e per la societa' civile
italiana. E' un momento importante per il futuro del nostro
movimento. Dobbiamo capire se le istituzioni ci sono ancora
vicine, o se per fronteggiare le bande criminali dovremo fare
affidamento solo sulle nostre forze. Se cosi' fosse, saremmo
tornati indietro di dieci anni''.
Alla riunione saranno presenti gli imprenditori protagonisti
della lotta all'estorsione provenienti da tutta Italia. Hanno
inoltre aderito don Luigi Ciotti di Libera e il presidente di
Sos Impresa, Lino Busa'.(ANSA).
FI/GI
07-NOV-01
11:32
164
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
RAI: 'VITE BUCATE', LA DROGA A 'SPECIALE PRIMO PIANO'
(ANSA) - ROMA, 10 NOV - Si intitola 'Droga, vite bucate' lo
speciale di 'Primo piano' del Tg3 in onda lunedi' alle 23 su
Raitre.
Stefano e' sposato ed ha tre figli che vorrebbe rivedere.
Andrea vive in famiglia. Il metadone ha ridotto la dipendenza.
Ora si buca solo una volta a settimana. Per la droga spacciano.
Queste sono due delle tante vite 'bucate' che l'approfondimento
quotidiano del TG3 curato da Onofrio Dispenza raccontera' nella
puntata. Con don Luigi Ciotti e il professor Luigi Cancrini in
studio, il programma ripercorrera' una giornata tra i tanti
tossicodipendenti che cercano aiuto a Tor Bella Monaca, a
Roma.(ANSA).
KIR
10-NOV-01
14:31
165
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
SANITA': NASCE FORUM DIFESA SSN, BINDI PRESIEDE
MA EX MINISTRO ANNUNCIA PROPOSTE MODIFICHE RIFORMA
(ANSA) - ROMA, 13 NOV - Il Sistema Sanitario Nazionale non si
tocca, sostengono decine di associazioni riunite nel Forum 32
(come l' articolo della Costituzione) promosso dalla Cgil. Scese
in campo per frenare la controriforma Sirchia, saranno guidate
dall' ex ministro Rosy Bindi, dicendo no alla privatizzazione
del sistema, ma cio', ha detto Bindi, non significa che il testo
della riforma non vada modificato e non sia perfettibile. ''E'
allo studio una proposta che sara' presentata per modificare la
229'', ha detto, precisando pero' che il regime di esclusivita'
del rapporto di lavoro dei medici non sara' cambiato. ''Il Forum
deve servire come strumento per superare i confini della
politica - ha detto Bindi - e rappresentare un appuntamento
culturale di tutti coloro che condividono alcuni principi''.
L'idea e' nata all' interno della Cgil con l' obiettivo, ha detto
Carlo Podda, segretario nazionale Fp-Cgil, di mantenere un
principio, cioe' quello della tutela della salute in un ciclo
continuo che va dalla prevenzione alla riabilitazione. Il no del
Forum 32 riguarda, in particolare, lo scorporo degli ospedali e
degli Irccs dalla gestione pubblica. ''Non c' e' sufficiente
coscienza - ha aggiunto - della pericolosita' di questo
processo''. Il progetto del Governo, del resto - ha poi aggiunto
il segretario dei medici Cgil, Roberto Polillo -, non trova
alcuna motivazione. Non si capisce, secondo Polillo, perche' e'
necessario cambiare la natura degli organismi ospedalieri. Il Forum 32 si e' presentato in
questo atto di inaugurazione, che si e' tenuto alla Sala del
Seminario della Camera dei deputati, con un documento nel quale
viene ribadito il principio che la tutela della salute pubblica
va sostenuta con un sistema quale quello attualmente in
funzione. ''Invece di intervenire per correggere distorsioni e
ritardi - si legge nell' atto - il Governo pensa di consegnare
la gestione degli ospedali alle fondazioni bancarie e la tutela
della salute alle compagnie di assicurazione. Invece di ridurre
le differenze tra il nord e il sud del paese il Governo rimuove i problemi, cancella i livelli
essenziali e uniformi di assistenza e lascia alle Regioni carta
bianca, con la possibilita' di introdurre modelli esistenziali
differenti''. I firmatari del documento dicono, inoltre, no all'
intenzione di cancellare il principio del rapporto esclusivo dei
medici, ''declassando i professionisti del servizio pubblico a
semplici prestatori d' opera''. ''Il Servizio Sanitario
Nazionale non puo' essere privatizzato, ma rinnovato - conclude
il documento - anche con un impiego dei fondi sanitari
integrativi. Cio' che serve e' piu' efficienza e piu'
solidarieta' per ridare alla salute quella centralita' della
politica sociale ed economica. No ad una sanita' per i poveri e
una per i ricchi''. Il documento ha gia' trovato l' appoggio,
fra gli altri, di Caritas, Legambiente, Lila, Medici senza
frontiere, Tribunale per i diritti del malato, Gruppo Abele ed Emergency. (ANSA).
BR/ARS
13-NOV-01
14:54
166
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
DROGA: OPERATORI PUBBLICI E COMUNITA' IN DIFESA SERT
CONTRASTARE ATTACCO GOVERNO 'ROBOANTE E SENZA CONTENUTI'
(ANSA) - ROMA, 21 NOV - Una 'carta dei diritti dei
tossicodipendenti' per continuare a garantire loro l'assistenza
''che il programma del Governo vorrebbe smantellare''. Operatori
pubblici e privati, sacerdoti ed esperti impegnati nella lotta
alla droga si sono riuniti nella sede della Cgil nazionale a
Roma per difendere ''il grande patrimonio rappresentato in
Italia dalla rete dei servizi pubblici per le tossicodipendenze
dall'attacco mosso dal Governo'' che punta, invece, sulle
comunita'.
In molti hanno partecipato al convegno sul 'ruolo dei servizi
e diritti dei tossicodipendenti' per fare il punto su quello che
don Andrea Gallo ha definito ''un attacco roboante e senza
contenuti al sistema attualmente in vigore''. ''Un'arrogante e
sconclusionata crociata contro i sert - ha aggiunto il sacerdote
- fatta di veleno, odio e livore con l'unico fine di beatificare
le comunita'''.
''Cosi' come si vogliono riaprire i manicomi - ha
sottolineato Vittorio Agnoletto - si preferisce rinchiudere i
tossicodipendenti nelle comunita', realta' totalizzanti, e cio'
non portera' ad altro che ad un aumento della clandestinita' e
di conseguenza dei reati e dell'insicurezza sociale''. ''La
demonizzazione della riduzione del danno e del metadone - ha
proseguito Agnoletto, medico e consulente scientifico della Lila
- significa abbandonare migliaia di persone a se stesse senza
alcuna assistenza''.
I dati della tossicodipendenza in Italia - e' stato
sottolineato dagli operatori - non sono confortanti, e' il Paese
in Europa con la piu' alta percentuale di tossicodipendenti
rispetto alla popolazione, eppure dal '96 al 2000 proprio per
l'introduzione delle strategie di riduzione del danno i morti
sono diminuiti di un terzo.
Per Leopoldo Grosso del 'Gruppo Abele', dunque, contro la
droga e' necessario continuare a utilizzare tutti gli strumenti
validi, da qui l'esigenza di: una valutazione attenta degli
interventi terapeutici, della somministrazione del metadone in
un contesto di trattamento psico-sociale della persona, di una
maggiore integrazione tra sert e comunita'. ''Le comunita',
infatti - ha concluso Grosso - sono solo l'anello di una catena
terapeutica, da sole non garantiscono il successo''. (ANSA).
AU
21-NOV-01
14:25
167
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: 109 COMUNI SCIOLTI IN 10 ANNI
14 COMUNI ANCORA COMMISSARIATI, RICERCA SUDGEST
(ANSA) - ROMA, 21 NOV - Sono 109 i comuni sciolti per mafia
dal 1991 al 31 ottobre di quest'anno per un totale di oltre 1,8
milioni di abitanti, ma il numero dei decreti di scioglimento
sale a 120 se si considera che ben 11 comuni hanno subito questo
provvedimento per due volte. Questa la fotografia scattata da
Sudgest che, nel volume presentato stamani ''La mafia in
comune'', ricorda che attualmente vi sono 14 comuni ancora
commissariati per mafia.
Tra le regioni con maggior numero di amministrazioni locali
infiltrate o condizionate da associazioni mafiose vi e' la
Campania (46 comuni), seguita dalla Sicilia (32) e dalla
Calabria (22). In testa alla classifica delle province piu'
colpite, dai provvedimenti di scioglimento, vi e' quella di
Napoli (24 comuni sciolti), seguita da Reggio Calabria (16),
Caserta (15) e Palermo (15). (SEGUE).
BAO/LP
21-NOV-01 12:48
MAFIA: 109 COMUNI SCIOLTI IN 10 ANNI (2)
(ANSA) - ROMA, 21 NOV - Infiltrazione della camorra a Pompei
e a San Gennaro Vesuviano, della 'drangheta a Rizziconi e a San
Luca, della mafia a Cinisi, Bagheria e Calatabiano: queste le
emergenze in alcuni dei 14 comuni in cui la malavita organizzata
convive con le amministrazioni comunali coinvolgendo 138mila
abitanti.
Ma ci sono altri 21 comuni (per un totale di 280 mila
abitanti) che vengono considerati ''sotto osservazione'' (tra
cui Afragola, Castel Volturno, Briano e Roghudi) dal momento che
sono tornati ad eleggere un consiglio comunale solo di recente,
dopo una fase di commissariamento che e' durata anche anni. ''Un
caso emblematico - dice Toni Mira, autore, assieme ad Enrico
Fontana, del dossier - e' quello di Roghudi (Reggio Calabria).
Qui si e' riusciti a nominare un nuovo consiglio sei anni dopo
il suo scioglimento ed e' stato possibile evitare che per
l'ennesima volta le elezioni si risolvessero con un nulla di
fatto solo grazie a un 'trucco', ossia presentando una seconda
lista per consentire l'abbassamento del quorum''. Se su un
totale di 120 decreti di scioglimento di 109 comuni la maggior
parte riguarda i primi tre anni (21 nel 1991 e nel '92, 34 nel
1993), a partire dal '94 a oggi i provvedimenti si sono
attestati sulla media di sei all'anno.
Finita la grande stagione della lotta alla mafia, all'
indomani delle stragi Falcone e Borsellino, non sono pero'
finiti attentati o atti di intimidazione di stampo mafioso nei
confronti di sindaci e amministratori comunali: dal 1993 ai
primi sei mesi del '99 si sono registrati nelle quattro regioni
168
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
a tradizionale presenza mafiosa (Campania, Calabria, Puglia e
Sicilia) e in Sardegna ben 830 attentati e 886 episodi di
intimidazione.
Nel corso della presentazione del dossier, alla quale erano
presenti, tra gli altri, il sottosegretario all' Universita' e
ricerca Stefano Caldoro, e il presidente di Libera, don Luigi
Ciotti, e' stato inoltre fatto notare che, nonostante la
presenza della mafia nelle amministrazioni comunali non sempre
sia ''visibile'', vi sono comunque degli ''indicatori'' utili
per intercettare i fenomeni di infiltrazione mafiosa. Indicatori
che vanno di pari passo con tutte le forme di degrado possibili.
Nei comuni in odore di gestione mafiosa, infatti - si legge nel
dossier - vi e' un'assoluta tolleranza nei confronti dell'
abusivismo edilizio; non si raccolgono ne' si smaltiscono i
rifiuti; ci sono costi elevati e scarsi ricavi nei servizi di
tesoreria affidati a societa' private e, tra l'altro, non
vengono riscossi canoni o tributi. ''Spesso - conclude Enrico
Fontana - il territorio e' abbandanato a se stesso, non si
raccolgono i rifiuti e non si provvede alla sistemazione delle
fogne. In cambio i cittadini non pagano. Il commissario che
subentra al comune sciolto per mafia la prima cosa che fa e'
ripristinare i tributi, causando malumori. Bisogna cercare un
contatto piu' diretto con la popolazione proprio per scongiurare
il rischio di impopolarita'''. (ANSA).
BAO
21-NOV-01
14:46
169
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: DON CIOTTI, ANCORA SEGNALI INQUIETANTI SU ILLEGALITA'
(V. 'MAFIA, 109 COMUNI SCIOLTI IN 10 ANNI' DELLE 12.48)
(ANSA) - ROMA, 21 NOV - La mafia e' ancora lontana dall'
essere sconfitta e infatti ''ci sono segnali inquietanti sul
fronte dell'illegalita''': la denuncia e' di don Luigi Ciotti
che, a margine della presentazione del dossier ''La mafia in
comune'', mette in guardia sul proliferare di attivita' come
supermercati e lavanderie nell'area dei corleonesi che,
attraverso prestanomi, farebbero capo ai boss Riina e
Provenzano.
Don Ciotti ha indicato cinque comuni (S.Giuseppe Jato,
Corleone, Piana degli Albanesi, San Cipirello e Monreale) dove
nei mesi scorsi sono stati confiscati ai boss della mafia 170
ettari di terreno che presto diventeranno - grazie a un
finanziamento statale di 4 miliardi e 200 milioni - un
agriturismo gestito da una cooperativa sociale di giovani che
verra' registrata domani, cosi' da dare lavoro a circa 60
persone. ''E' un'iniziativa lodevole - dice don Ciotti - che da'
l'impressione del ripristino della legalita'. Ma non bisogna
abbassare la guardia ed infatti contemporaneamente a questo
progetto, dall'altra parte la mafia ha aperto, nella stessa
area, un grande supermercato che attraverso prestanome fa capo a
Toto' Riina, e una catena di lavanderie collegate a
Provenzano''.
Don Ciotti ritiene un ''fatto gravissimo che la mafia non
venga piu' considerata un'emergenza. I segnali che giungono a
'Libera', attraverso 800 associazini sparse in tutta Italia,
sono opposti. La mafia ha ripreso alla grande con strumenti e
modalita' diverse rispetto al passato. Occorre - conclude don
Ciotti - che ciascuno faccia la propria parte, vigilando e
soprattutto operando attraverso piu' coerenza, piu'
collaborazione e piu' continuita'''. (ANSA).
BAO
21-NOV-01
16:02
170
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
ROGATORIE: COFFERATI ADERISCE AD APPELLO PER REFERENDUM
NUOVE ADESIONI AD INIZIATIVA DI MICROMEGA
(ANSA) - ROMA, 22 NOV - Il segretario della Cgil, Sergio
Cofferati, e' fra i nuovi aderenti all'appello lanciato dalla
rivista Micromega per un referendum contro la legge sulle
rogatorie, ribattezzata legge 'forza ladri'.
L'appello, che aveva gia' avuto l'adesione di personaggi come
Roberto Benigni, Andrea Camilleri, Paolo Flores d'Arcais, Rita
Levi Montalcini, Dario Fo e Franca Rame, ha ricevuto nel
frattempo nuove adesioni fra cui, oltre a Cofferati, don Luigi
Ciotti, Alberto Asor Rosa, Francesco Guccini, Carlo Lucarelli,
Claudio Magris e Tullia Zevi.
Nell'appello si sostiene che la legge sulle rogatorie,
anziche' facilitare la collaborazione nella lotta al crimine,
''vanifica di fatto l'acquisizione di prove che riguardano
migliaia di processi, e per il futuro rende al limite dell'
impraticabilita' le indagini per rogatoria'', con ''l'unico
effetto di garantire nuove prescrizioni, e dunque ulteriore
impunita', agli amici di Berlusconi e a Berlusconi medesimo''.
Il referendum, conclude l'appello, ''e' dunque necessario per
abrogare tanta incivilta' giuridica'', e ''come cittadini,
questo e' il minimo che possiamo fare''. (ANSA).
COM-GRZ
22-NOV-01
14:48
171
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
TERRORISMO: PRODI, VA COMBATTUTO CON OGNI MEZZO
MESSAGGIO PRESIDENTE COMMISSIONE UE A INCONTRO SU LEGALITA'
(ANSA) - CAMPI BISENZIO (FIRENZE), 24 NOV - ''Senza pace non
e' possibile costruire un futuro ne' economico ne' politico. E
oggi sono molti i fattori che mettono in pericolo la pace, a
cominciare dal terrorismo internazionale, che vuole
destabilizzare il mondo e contro cui e' necessario combattere
con ogni mezzo''. E' un passo del messaggio che il presidente
della commissione Europea, Romano Prodi, ha inviato ad un
incontro promosso dal magistrato Antonino Caponnetto e da Carla
Voltolina Pertini promosso oggi a Campi Bisenzio.
''Oggi siamo tutti - cosi' prosegue il messaggio di Prodi dentro una grande tragedia dagli esiti incerti e dove ciascuno
e' chiamato a scelte di coscienza perche' ne va della vita e
della morte di molti. La tua amicizia e il tuo impegno
incessante - scrive ancora Prodi - mi sostengono e mi
accompagnano nella comune fatica per la pace possibile''.
L'incontro, intitolato ''uniti per difendere i nostri ideali di
legalita', di solidarieta' e di democrazia'' ha ottenuto l'alto
patronato del presidente della Repubblica.
Aprendo i lavori, Caponnetto ha ringraziato il capo dello
Stato per il patrocinio ricevuto e ha osservato che '' forse la
destra non gradisce che noi si discuta di democrazia in pericolo
di valori alti e di pericoli incombenti''. Tra i presenti
all'incontro Giancarlo Caselli, Felice Casson, Vannino Chiti,
Luigi Ciotti, Tano Grasso, Elio Veltri. (ANSA).
GAR/STA
24-NOV-01
20:04
172
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
AIDS: GIORNATA MONDIALE; LE INIZIATIVE IN ITALIA
(ANSA) - ROMA, 30 NOV - Convegni e dibattiti, esperti a
disposizione per rispondere a dubbi e domande, e perfino rave
party finalizzati alla prevenzione sono le iniziative previste
in tutta Italia per la giornata mondiale dell'Aids, organizzate
sia dal ministero, sia dalle associazioni di pazienti.
Ecco le iniziative a livello nazionale:
- A Roma convegno presso l'Istituto nazionale per le malattie
infettive Lazzaro Spallanzani su ''20 anni di epidemia di
Aids''. L'incontro, organizzato dal ministero della Salute,
affronta i temi del rapporto umano con i malati e le nuove
strategie terapeutiche in Europa e Africa.
- Telefono verde Aids (800-861061), istituto dal ministero della
Salute. Dalle ore 10 alle 18 gli esperti dell'Istituto superiore
di Sanita' sono a disposizione dei cittadini per rispondere alle
domande dei cittadini. Negli altri giorni dell'anno il telefono
verde e' operativo dal lunedi' al venerdi', dalle 13 alle 18.
- L'Anlaids prevede di inviare il fiocchetto rosso simbolo della
lotta all'Aids ai senatori e ai deputati, d'intesa con il
presidenti di Camera e Senato. L'iniziativa e' del presidente
dell'Anlaids, l'immunologo Fernando Aiuti.
- ''Orfani dell'Aids, non lasciamoli soli'' e' lo slogan che
l'Anlaids lancia per sensibilizzare e raccogliere fondi a favore
dei bambini africani orfani a causa dell'Aids. In accordo con
l'Unicef Italia, i fondi raccolti saranno destinati al progetto
Unicef in Zambia per gli orfani dell'Aids.
Le iniziative regione per regione:
- VALLE D'AOSTA: serate teatrali e in discoteca, con la
distribuzione di opuscoli informativi sull'Aids; diffusone di
informazioni nelle strade e nelle scuole.
- PIEMONTE: a Torino l'Anlaids organizza un convegno sull'
infezione da Hiv, in collaborazione con la Clinica Malattie
Infettive e dipartimento di Pediatria dell'universita'.
Il 4 dicembre presso una discoteca di Torino si tiene una serata
organizzata con il centro IMAGO ed i cui proventi sono destinati
alle iniziative di Piemonte ANLAIDS. Sempre a Torino il Gruppo
Abele organizza il convegno ''Dalla peste al silenzio?''.
- FRIULI VENEZIA GIULIA: serata dedicata all'Aids nel teatro di
Prata, a Pordenone.
- TRENTINO: distribuzione di manifesti e opuscoli negli esercizi
commerciali.
- VENETO: bancarelle di solidarieta' promosse dall'Anlaids a
Schio, Padova, Rovigo, Verona, Venezia, Mestre, Treviso, Vicenza
e Bassano. Sempre l'Anlaids organizza a Venezia un concerto e un
corteo di barche sul Canal Grande.
- EMILIA ROMAGNA: a Ferrara convegno sulla giornata mondiale per
la lotta all'Aids e inoltre iniziative di sensibilizzazione,
come la distribuzione del fiocco rosso ai dipendenti delle Asl,
173
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
manifesti, spot radiofonici e stand informativi. Dibattiti
sull'Aids promossi nelle scuole.
- ABRUZZO: a Pescara l'Anlaids promuove per il primo dicembre un
mercatino di beneficenza, un convegno sulla lotta all'Aids.
- MARCHE: A Capodarco di Fermo (Ascoli Piceno), il Coordinamento
nazionale delle comunita' di accoglienza organizza un seminario
dal titolo ''Nebbia''. A Macerata manifestazione sportiva di
volley con la partecipazione delle squadre scolastiche e dei
giocatori della Lube-Macerata. Distribuzione di materiale
informativo e gadget presso discoteche e sale gioco.
- UMBRIA: spazi di riflessione sull'Aids nelle scuole e punti
informativi nelle piazze dei comuni.
- TOSCANA: convegno organizzato da Anlaids e Ausl1 di Massa e
Carrara. Conferenza e dibattitto anche a Grosseto, dove viene
rappresentato lo spettacolo teatrale ''L'amoroso contagio'', che
raggiungera' le scuole della regione. Previsti anche interventi
di strada con ''info-mobili'' all'uscita di scuole e luoghi di
ritrovo dei giovani, spettacoli di artisti di strada. A Firenze
l'associazione Positifs organizza una notte in discoteca per
lanciare una campagna educativa per l'uso del profilattico.A
questo scopo presenta uno spot autoprodotto.
- LAZIO: in tre cinema di Roma l'Anlaids organizza la proiezione
per gli studenti del film ''Abc Africa'', girato in Uganda, che
documenta la situazione terribile delle vittime dell'Aids.
- PUGLIA: a San Severo (Foggia) programma di sensibilizzazione
delle scuole, spettacolo teatrale e incontro pubblico con i
ragazzi delle medie superiori, con premiazione dei vincitori del
concorso per la creazione di slogan, poster e opuscoli
informativi.
- CALABRIA: a Reggio Calabria manifestazione in piazza, con
stand e postazioni multimediali. Prevista l'esibizione di gruppi
musicali formati da studenti.
- SICILIA: a Palermo Anlaids e altre associazioni di volontari
organizzano il convegno ''Aids e una vita normale''.
- SARDEGNA: domenica 2 dicembre a Cagliari l'Anlaids organizza
un tour in bicicletta in collaborazione con l'Associazione
Citta' Ciclabile. (ANSA).
BG
30-NOV-01
18:12
174
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
AIDS: CONVEGNO GRUPPO ABELE, GIOVANI POCO INFORMATI RISCHI
(ANSA) - TORINO, 1 DIC - Solo un giovane italiano su due e'
consapevole del rischio legato ai rapporti sessuali non protetti
e alla possibilita' di contrarre l' infezione da Hiv-Aids in
seguito a rapporti eterosessuali. Lo dice una ricerca coordinata
dal Gruppo Abele nell' ambito del progetto 'Pammy', le cui
risultanze sono state presentate oggi a Torino Lingotto in
occasione della giornata mondiale contro l' Aids.
Il dato evidenzia un ''allentamento del livello di
attenzione. Per ''contrastare questo silenzio crescente, per
ripensare forme di attenzione e informazione soprattutto tra i
piu' giovani'' e' stata organizzata oggi la conferenza
internazionale dal tema: ''Dalla 'peste' al silenzio?, che ha
concentrato l attenzione sulla situazione della diffusione della
malattia tra le fasce piu' giovani e alla quale hanno
partecipato rappresentantti di associazioni di Francia, Spagna,
Portogallo, GRecia e Marocco.
Nel suo intervento don Ciotti ha anche criticato l'
atteggiamento del governo italiano non favorevole alle
''strategie di riduzione del danno e al lavoro di strada'' con i
tossicodipendenti, una delle categorie piu' a rischio Aids.
''Stregie e lavori che invece - ha detto - hanno dato buoni
risultati''.
La conferenza ha anche evidenziato ''la necessita' di
intrecciare competenze di tipo comunicativo, pedagogico e
sociale per produrre interventi di prevenzione sempre piu'
mirati ed efficaci rispetto alle differenti utenze, con
particolare attenzione al pubblico giovanile''. (ANSA).
MIZ
01-DIC-01
18:51
175
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
ANTIRACKET: STUDENTI IN VIAGGIO PER PARLARE DI LEGALITA'
IN PULLMAN PARTIRANNO DA ROMA VERSO LA CALABRIA E LA SICILIA
(ANSA) - ROMA, 3 DIC - Un viaggio a tappe dal nord al sud
d'Italia per parlare di legalita' nelle scuole, tra i ragazzi e
con le associazioni che si battono contro la mafia. E' questo
l'obiettivo dell'iniziativa ''in viaggio per la legalita''',
organizzata dalle associazioni Magna Charta, Libera, Fai e Sos
impresa.
Un gruppo di 70 ragazzi provenienti da tutta Italia partira'
da Roma e si mettera' in viaggio verso la Calabria e la Sicilia
dove i giovani si confronteranno con i ragazzi delle scuole e i
rappresentati delle associazioni. Tre gli appuntamenti gia'
fissati: il 4 dicembre alle 9 del mattino all'istituto tecnico
per geometri di Taurianova per parlare di cultura della
legalita' e alle 16 nella sala comunale di Patti, dove
interverra' anche l'ex commissario antiracket e attuale
presidente del Fai, Tano Grasso. E il 5 dicembre alla facolta'
di scienze politiche di Catania per un incontro tra i ragazzi e
i presidenti di Sos Impresa, Lino Busa', di Libera Luigi Ciotti,
della Cgil nazionale Emilio Miceli, dell'Asaec Mario Caniglia e,
ancora una volta, con Tano Grasso, che ha partecipato stamane
alla presentazione del ''viaggio per la legalita' ''.
''Si tratta di un'iniziativa straordinaria -ha detto Grassoperche' per la prima volta dopo il 92-93, quando il problema
della mafia divenne una questione nazionale e l'opinione
pubblica ne prese coscienza, si torna a rilanciare il tema della
legalita' con un viaggio che ha l'obiettivo di porre il problema
della mafia dal nord al sud del paese''. Tutto questo, secondo
Grasso, ''in un momento in cui il problema della mafia sembra
quasi essere stato rimosso, mentre abbiamo una mafia assai
potente e sempre piu' radicata sul territorio, che costituisce
un'ipoteca per il paese perche' svolge un'attivita' criminale
che condiziona l'impresa e uccide l'anima dell'impreditore''.
(ANSA).
TAM
03-DIC-01
15:40
176
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
GIUSTIZIA: CASELLI, MI TORNA IN MENTE 'COLPIRNE ALCUNI...'
(ANSA) - GUBBIO (PERUGIA), 3 DIC - I tentativi di
delegittimare la magistratura ''attuati dall' inizio degli anni
Novanta in poi'', a Giancarlo Caselli fanno ''tornare alla mente
il vecchio slogan 'colpirne alcuni per educarne molti'''.
L' ex procuratore di Palermo lo ha detto intervenendo a
Gubbio, insieme al fondatore del gruppo Abele, don Luigi Ciotti,
al convegno sul tema ''Oltre l' indifferenza: la cultura della
legalita' - Una sfida per scuola, famiglia, istituzioni''. Un'
iniziativa organizzata dalla direzione didattica del terzo
circolo eugubino, in collaborazione con il Comune di Gubbio, le
scuole medie e gli istituti superiori del territorio.
''Il rispetto delle regole e delle leggi - ha affermato
Caselli - significa anche rispetto verso chi la legalita' deve
proteggerla, come la magistratura, che negli ultimi anni viene
attaccata sempre piu' spesso''. Il magistrato, gia' direttore
generale del Dipartimento amministrazione penitenziaria e che
dal marzo scorso rappresenta l' Italia nell' organismo di
coordinamento europeo Pro-Eurojust, si e' soffermato su alcune
vicende giudiziarie che hanno caratterizzato l' ultimo decennio.
Secondo Caselli ''dall' inizio degli anni Novanta, sia pure con
la possibilita' che ci siano stati errori e manchevolezze, i
magistrati hanno cercato di rendere la legge davvero uguale per
tutti, anche nei confronti di coloro che in precedenza erano
rimasti estranei al controllo di legalita'''. ''Queste cose - ha
continuato il magistrato - non sono andate giu' a molti centri
di potere e cosi' sono nate le invenzioni riguardanti i
cosiddetti teoremi, l' uso distorto e partitico della giustizia
e altre accuse di questo genere. Sono tutti tentativi di
delegittimare la magistratura che fanno tornare alla mente il
vecchio slogan 'colpirne alcuni per educarne molti'. Sta
succedendo la stessa cosa da qualche anno a questa parte: si
sostiene che il problema sarebbero solo una dozzina di
magistrati italiani, che in realta' - ha concluso Caselli - si
vogliono isolare dal resto della magistratura''.
All' iniziativa, che si e' svolta presso il centro servizi
Santo Spirito, hanno partecipato oltre seicento persone.(ANSA).
SEB/AM
03-DIC-01
18:06
177
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
TRAFFICO ORGANI: PROCURATORE TRIESTE, PROSEGUONO INDAGINI
(ANSA) - TORINO, 3 DIC - Il traffico di esseri umani da
destinare all' espianto di organi e' qualcosa di piu' di una
leggenda metropolitina. Ne e' convinta la Procura di Trieste che
sta effettuando da tempo una ''preindagine'', come ha ribadito
il procuratore capo Nicola Maria Pace, parlando oggi a Torino ad
un corso di formazione per operatori sociali e forze dell'
ordine, organizzato dal Gruppo Abele.
Tema dell' incontro era: ''Prostituzione e tratta delle
persone, che fare?''. Era presente anche Giancarlo Caselli,
rappresentante italiano a Eurojust. ''Abbiamo avviato - ha
ricordato il magistrato - una raccolta di dati e un'
osservazione generale del possibile fenomeno che porti ad
elementi piu' specifici per un' indagine vera e propria''. Il
magistrato ha spiegato che i sospetti si incentrano sui
clandestini cinesi. ''A fronte dei 20-25 milioni pagati
normalmente per un clandestino da avviare allo sfruttamento
lavorativo o alla prostituzione, sappiamo che spesso, nel caso
di cinesi, il prezzo sale a 100-200 mila dollari''. ''Il divario
tra il mercato ordinario e quest' altro straordinario, che non
puo' essere spiegato dalle sole prospettive di reddito derivanti
dalla prostituzione - ha precisato il magistrato - fa ipotizzare
l' esistenza di una tratta di esseri umani per l' espianto di
organi''.
La Procura di Trieste sta esaminando anche un' altra
inquietante ipotesi, che il magistrato ha definito del
''donatore a perdere''. Non e' infatti da escludere che nel
mercato del traffico d' organi si verifichi il caso che ''a un
donatore, convinto di vendere un organo in cambio di una certa
somma, durante l' espianto vengano tolti tutti gli organi, con
la sua conseguente eliminazione''. Di questo presunto traffico
e' informata la Direzione nazionale antimafia ''con la quale ha concluso Pace - siamo in contatto diretto''. (ANSA).
MIZ
03-DIC-01
14:18
178
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
GIUSTIZIA: DON CIOTTI, VERGOGNA AUTOASSOLUZIONE DEI POTENTI
'GOVERNO STRUMENTALIZZA VOLONTARIATO'
(ANSA) - ROMA, 4 DIC - ''I potenti si autoassolvono mentre
tanti poveracci, colpevoli di piccoli reati, stanno in carcere.
E' una vergogna''. Lo ha detto - strappando un forte applauso don Luigi Ciotti, presidente del Gruppo Abele, alla
presentazione della Carta dei valori del volontariato messo a
punto dalla sua associazione e dalla Fivol. ''Non e'
possibile - ha aggiunto - che i potenti si autoassolvono e i
piccoli criminali stanno dentro. Questa e' una vergogna, ed e'
ancora piu' vergogna il silenzio che c'e'. E poi, la giustizia
non puo' essere sbanderieta''. ''Qualcuno - ha precisato - dice
don Ciotti sta da una parte. No don Ciotti non sta da nessuna
parte, sta dalla parte dei diritti, della legalita', della
giustizia. E noi non facciamo sconti a nessuno. Dobbiamo
ricordarci che la poverta' non e' un fatto biologico ma il
risultato di un'ingiustizia''. A suo avviso, il volontariato sta
vivendo un ''pericolo: l'aziendalizzazione. Tutto si travolge
nel meccanismo dell'efficienza ma questo fa perdere il faccia a
faccia con le persone. E il volontariato non puo' perdere la sua
anima''. Inoltre, altro rischio per il volontariato e' che
''viene celebrato e puo' essere strumentalizzato da parte delle
forze del governo''. C'e' una funzione politica del
volontariato: ''scomoda e non sempre piacevole da assumere''.
Infine Don Ciotti ha criticato l'inattivita' da sei mesi della
consulta per il volontariato in Sanita': ''nell'anno
internazionale dei volontari, non e' un caso che poche righe da
parte del ministero della salute abbiamo sospeso, da sei mesi,
la Consulta del volontariato in sanita'. Una consulta che stava
lavorando anch'essa alla stesura di un documento sulla
dimensione etica del volontariato. Stupisce - ha sottolineato
ancora - che alcune forze politiche possano prendere le distanze
dal volontariato''. (ANSA).
MAS
04-DIC-01
18:28
179
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
VOLONTARIATO: CARTA VALORI; NIENTE PAGA E IMPEGNO POLITICO
FIVOL, DOPO IDEOLOGIE VOLONTARIATO E' ORA AZIONE SOCIALE NUOVA
(ANSA) - ROMA, 4 DIC - Niente stipendio ne' sostegno
economico (semmai rimborso spese); consapevolezza del proprio
ruolo culturale e politico; obiettivo prioritario, la giustizia
e la legalita' sociale: questi i principi ispiratori del
volontario contenuti nella Carta dei valori del volontariato,
presentata oggi a Roma alla fine dell'anno internazionale dei
volontari indetto dall'Onu, un'iniziativa della Fondazione
italiana per il volontariato (Fivol) e Gruppo Abele.
Ventiquattro principi che connotano l'azione e l'identita',
rigorosamente gratuita (banditi anche i rimborsi spesi
forfettari) di quei milioni di italiani che si muovono per
sostenere i diritti umani. Una Carta (frutto di un confronto
biennale con gli operatori e le associazioni) che riafferma
l'autonomia del volontariato, legittima la collaborazione con le
istituzioni senza pero' esserne condizionato (attraverso il
meccanismo dei finanziamenti); si configura come stimolo per le
politiche sociali e si batte per la pace, la non violenza, la
legalita', la tolleranza. ''Sul piano politico - ha
sottolineato Emmanuele Emanuele, presidente della Fivol e della
Fondazione Cassa di Risparmio di Roma - il volontariato non solo
ha finora saputo fare da ponte alla transizione causata dal
crollo delle ideologie e all' indebolimento delle politiche ad
esse legate, ma ha costituito e costituisce un modello di
un'azione sociale nuova, sia come prassi contro l'emarginazione
sia come metodo per costruire un sistema di cittadinanza
attiva''. (SEGUE).
MAS
04-DIC-01 13:34
VOLONTARIATO: CARTA VALORI; NIENTE PAGA E IMPEGNO POLITICO (2)
(ANSA) - ROMA, 4 DIC - Il documento - illustrato alla
presenza, fra gli altri, del Governatore della Banca d'Italia
Antonio Fazio, il sindaco di Roma Walter Veltroni e il filosofo
Massimo Cacciari - afferma che ''volontario e' la persona che,
adempiuti i doveri di ogni cittadino, mette a disposizione il
proprio tempo e le proprie capacita' per gli altri. Egli opera
in modo libero e gratuito promuovendo risposte creative ed
efficaci ai bisogni dei destinatari della propria azione e
contribuendo alla realizzazione dei beni comuni''. La Carta,
inoltre, stabilisce che il volontariato e' ''scuola di
solidarieta' e pratica di sussidiarieta'; e' responsabile
partecipazione di cittadinanza solidarle; ha una funzione
culturale e un ruolo politico sollecitando la conoscenza ed il
rispetto dei diritti, rilevando i bisogni e i fattori di
emarginazione, individuando soluzioni e servizi, concorrendo a
programmare e a valutare le politiche sociali in pari dignita'
180
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
con le istituzioni pubbliche cui spetta la responsabilita'
primaria della risposta ai diritti delle persone''. I volontari
poi si impegnano a formarsi e a svolgere la propria attivita'
con competenza; a loro viene assicurata una copertura
assicurativa; infine, la loro azione e' ispirata ai principi
della partecipazione democratica. Don Luigi Ciotti, fondatore
del Gruppo Abele, ha ribadito che l'obiettivo del volontariato
non e' la solidarieta' ma la giustizia: ''La solidarieta' e'
l'anima ma dobbiamo vivere in un continua travaso fra impegno
culturale e politico. Il volontariato e' inoltre denuncia; per
il volontario la centralita' e' la persona e i suoi bisogni sono
diritti''. ''Da questo momento - ha tenuto a precisare
ancora Don Ciotti - la Carta e' del volontariato, e' un
patrimonio che deve continuare a farci riflettere, che serva da
stimolo''. (ANSA).
MAS
04-DIC-01
16:25
181
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
GIUSTIZIA: DON CIOTTI, NO ALLE PROCURE DEL PRINCIPE
SIAMO IN UNA SITUAZIONE DI EMERGENZA
(ANSA) - ROMA, 6 DIC - ''Solidarieta' all' ANM e
mobilitazione delle coscienze per una giustizia che non sia a
uso dei potenti''. L'appello arriva da don Luigi Ciotti
presidente dell'associazione 'Libera' che si batte contro la
mafia.
''Siamo in un clima di drammatici e sanguinosi conflitti
internazionali,e' in corso una guerra in cui e' impegnato anche
il nostro Paese, con tutti i conseguenti rischi. Di tutto dunque
c' era bisogno, tranne che di una vera e propria crisi
istituzionale sui problemi della giustizia qual e' quella che si
e' aperta in questi giorni''. Secondo don Ciotti si tratta di
''problemi annosi, agitati strumentalmente, e non da oggi, come
una clava. Usati per dividere e squassare, non per curare e
migliorare''. ''Questo e' l'intento evidente - prosegue Ciotti che ha portato nei giorni scorsi alle esternazioni aggressive
dell'ex sottosegretario Taormina, il cui testimone viene ora
ripreso direttamente dal ministro Guardasigilli''.
''E' una situazione di emergenza. Anzi di eccellenza -nota
Ciotti - perche' non sfugge a nessuno che i provvedimenti gia'
presi e le proposte sul tappeto in materia di giustizia e di
processo sono obiettivamente tesi a salvaguardare posizioni e
poteri eccellenti dagli obblighi della legge. Legge che, a
differenza di quanto sta scritto (forse ancora per poco) sulle
pareti delle aule di tribunale, e' sempre meno uguale per tutti.
''Come nel romanzo di Orwell, ormai in Italia, c'e' forse
qualcuno piu uguale degli altri. Qualcuno che si ritiene al di
sopra delle leggi e vuole tornare ai tempi delle Procure della
Repubblica intese come 'Porti delle nebbie' in cui facilmente
insabbiare i procedimenti contro i potenti''.
''Libera, con tutte le associazioni che in questi anni hanno
costruito cultura della legalita' nelle scuole e difesa della
legalita' sul territorio dice NO a tutto questo, dice NO
all'addomesticamento dei giudici, alle Procure del Principe. Lo
abbiamo sempre detto in passato, senza fare sconti a nessuno,
senza pregiudizi di parte. Lo ribadiamo ora. Non vogliamo
rimanere spettatori passivi in una situazione di gravita' senza
precedenti, ne' limitarci ad esprimere tutta la nostra
solidarieta' alla Associazione nazionale magistrati''.
''Facciamo appello a tutta la societa' civile organizzata e ai
cittadini tutti - conclude - per una mobilitazione delle
coscienze e per rendere visibile in tutti i modi possibili che
esiste un'altra Italia, che vuole un'altra giustizia. Una
giustizia certo migliore e piu efficiente dell'attuale, ma che
non sia debole coi forti e prepotente con i poveri.(ANSA).
AU
06-DIC-01
13:41
182
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MASSACRO NOVI: CARCERE O RIABILITAZIONE? PRO E CONTRO/ANSA
DOPO LA TRAGEDIA SGOMENTO E DIBATTITO SUI MINORI E LA FAMIGLIA
(ANSA) - ROMA, 14 DIC - La vicenda di Erika e Omar provoco'
''sconcerto'', ''orrore'', e ''raccapriccio'' nel mondo
politico, religioso, tra gli psicologi e anche tra le stesse
forze dell'ordine impegnate nelle indagini. E si impose una
riflessione sui giovani e sulla famiglia di oggi, che presto
lascio' il posto ad una divisione netta tra chi invoca una pena
esemplare per i due ragazzi e chi invece pensa che si debba
puntare sul loro recupero.
LO SCONCERTO DOPO L'OMICIDIO: Il primo a parlare fu l'allora
ministro dell'Interno Enzo Bianco che espresse il suo ''sgomento
per l' efferatezza'' del delitto. E lo stesso comandante
generale dei Carabinieri, gen. Sergio Sicarusa, non nascose il
''raccapriccio e dispiacere profondo'' per la vicenda. Parlo' di
''orrore'' il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, allora
leader dell'opposizone, mentre Walter Veltroni, si limito' a
dire ai giornalisti, ''scusatemi, ho la testa confusa, non
riesco a pensare ad altro che a quanto accaduto a Novi Ligure''.
IL MONDO RELIGIOSO: ''Sono morti piu' Erika e Omar delle due
vittime'', commento' il cardinale Ersilio Tonini, dicendosi
''choccato, quasi tramortito'', mentre il presidente della
Commissione Famiglia della Cei, mons. Dante Lafranconi, invito'
a ''riflettere sull'insieme dei rapporti tra noi adulti e i
ragazzi''. Don Luigi Ciotti disse di ''stupirsi di chi si
stupisce per tragedie del genere'', accusando ''chi ha creato
questo orrizonte culturale in cui quello che conta e' la
ricchezza, il potere, l' apparire''. E il vescovo di Tortona,
mons. Martino Canessa, avverti': L'esasperata attenzione sul
delitto di Novi Ligure ''e' un rischio per i figli piu' deboli,
che possono vedere in questa vicenda una sorta di legittimazione
delle loro pretese nei confronti dei genitori''.
NO A PENE SEVERE, SI' ALLA RIABILITAZIONE: Ne e' convinto
Duccio Scatolero, criminologo e giudice del tribunale dei minori
di Torino: ''non servono pene straordinarie che rubino la vita a
questi giovani'', disse, ''ne' la loro punizione puo' educare
gli altri. E' dimostrato, infatti, che l'effetto di ritorno non
funziona, soprattutto per i minorenni''. D'accordo il presidente
del tribunale dei minori di Milano, Livia Pomodoro: ''non
servirebbe a nulla aumentare le pene per i minori oppure
lasciarli in carcere invece di imporgli misure alternative''.
Anche secondo il Forum delle associazioni familiari ''non e'
giusto sacrificare la vita di due persone perche' a loro volta
hanno sacrificato altre vite''. Mentre l'allora ministro della
sanita' Umberto Veronesi, disse: ''Non c'e' punizione grave che
possa impedire che altri ragazzi seguano direzioni sbagliate.
Meglio invece puntare sul dialogo. E' importante parlare di piu'
con i figli''. D'accordo anche Don Mazzi, che ha messo a
183
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
disposizione dei due ragazzi una delle sue comunita'.
UNA PENA ESEMPLARE PER ERIKA E OMAR: A sorpresa, a chiederla
furono proprio i compagni di scuola dei due ragazzi, in
occasione di un incontro con lo psichiatra Paolo Crepet. ''Non
si puo' essere comprensivi -dissero- con chi uccide cosi'
barbaramente una mamma e un bambino''. Sulla scia della vicenda
di Novi Ligure, il senatore di An Giuseppe Consolo propose di
abbassare l'eta' minima per andare in carcere da 18 a 16 anni e
quella per essere imputati da 14 a 12. ''I ragazzi -dissematurano ormai molto piu' precocemente che nel passato e la
normativa penale ne deve prendere atto. La vicenda di Erika e
Omar e' solo uno dei tanti esempi''. Mentre il vicepresidente
del Consiglio Gianfranco Fini defini' i ragazzi, ''protagonisti
di una tragedia immane'' che devono essere ''recuperati ed
aiutati, ma devono anche scontare la pena alla quale verranno
condannati. Altrimenti creiamo nella societa' la sensazione che
anche di fronte al crimine piu' orrendo per una ragione o per l'
altra non si afferma il principio che chi sbaglia deve pagare''.
Per don Bruno Cescon, direttore del settimanale diocesano di
Pordenone Il Popolo, il rischio e' invece che condanne miti
possano sminuire la gravita' degli omicidi.
IL PARERE DEGLI PSICOLOGI: Non follia ma violenza come
soluzione del conflitto. E' cosi' che Vera Slepoj, presidente
della Federazione italiana psicologia, ha inquadrato il massacro
di Novi Ligure. E d'accordo si e' detta anche Anna Oliveiro
Ferraris. ''I ragazzi oggi -ha osservato- vogliono avere tutto,
non tollerano ritardi e al primo intoppo fanno scattare la
propria ostilita'''. ''Il disagio dei giovani -le ha fatto eco
Paolo Crepet- non va sottovalutato: e' un problema reale,
grosso. Non sappiamo ascoltarli''.(ANSA).
TAM
14-DIC-01
17:20
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
NATALE: GARA DI TORTE FRA DETENUTI IN CARCERE A GENOVA
VINCITORI EX-AEQUO UN NAPOLETANO ED UN ALGERINO
(ANSA) - GENOVA, 18 DIC - I detenuti del carcere di Marassi
hanno festeggiato oggi con una gara di torte fatte in cella l'
avvento del Natale. A vincere sono stati ex-aequo un napoletano
con una pastiera e un algerino con un dolce tipico del suo
paese. Della giuria facevano parte don Ciotti e don Gallo, i due
sacerdoti impegnati nell'assistenza agli emarginati.
Sette le torte presentate in gara: crostate, pastiera,
tiramisu', dolci tipici dei paesi di provenienza dei detenuti.
Tutte sono state cucinate nelle celle con mezzi di fortuna come
fornelli a gas e pentole sovrapposte per creare l'effetto forno.
Uno dei vincitori, il detenuto napoletano, fa il fornaio di
professione ed e' finito in carcere per problemi di droga.
Don Ciotti e don Gallo hanno parlato brevemente ai detenuti,
esaltando l' importanza dei progetti di reinserimento nella
societa'. ''I potenti si autoassolvono - ha detto don Ciotti -,
vedi le leggi sulle rogatorie e sul falso in bilancio. E' giusto
che chi ha sbagliato paghi, ma alla fine sono sempre i pesci
piccoli a pagare''. La festa si e' conclusa con l' esibizione
del gruppo gospel genovese Mille Lire, molto apprezzata dai
detenuti.(ANSA).
YTM-RC
18-DIC-01
19:41
185
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MINORI: GIOCO E SPORT, UNICEF-LIBERA-UISP RACCOLGONO FONDI
(ANSA) - ROMA, 21 DIC - Sostegno al diritto al gioco e allo
sport per i bambini: e' l'obiettivo di una manifestazione (''3 X
gioco'') di due giorni organizzata da Unicef, Libera e Uisp
(Unione italiana sport per tutti), in collaborazione con il
segretariato sociale della Rai, che si terra' nel casertano
sabato 5 e domenica 6 gennaio 2002.
Due giorni fra giochi, musica e sport (a Casal di Principe,
Casapesenna, Villa Literno e San Cipriano d'Aversa) che avranno
per protagonisti centinaia di bambini e volti popolari come
Puccio Corona, Renato Scarpa, Antonio Lubrano, Idris e campioni
sportivi come Andrea Zorzi, campione del mondo di pallavolo,
Giulia Staccioli, olimpionica di ginnastica, Pino Maddaloni,
medaglia d'oro olimpica di judo e Lilly Allucci, capitana del
setterosa, la nazionale di pallanuoto.
Con i fondi che saranno raccolti, Libera (l'associazione
contro le mafie di Don Ciotti) trasformera' in ludoteca una
villa confiscata alla camorra e restituita alla collettivita' a
San Cipriano d'Aversa; Uisp intende realizzare sette progetti
per il recupero di spazi dedicati al gioco e allo sport nei
comuni di Buccino (Sa), Caserta, Cecina (Livorno) e Varese;
l'Unicef e' impegnata nella raccolta e nell'invio di vestiti e
materiale sportivo a 67 mila ragazzi dei campi profughi in
Eritrea. Per informazioni sull'iniziativa e' stato attivato un
numero verde (800939336); le donazioni possono essere effettuate
anche via Sms con telefonini Tim scrivendo ''3xgioco'' chiamando
il 433; con versamenti o bonifici alla Banca etica di Roma sul
conto corrente 533333 (Abi 5018, Cab 12100) o alle Poste
italiane sul conto corrente 48182000 intestato a Libera. (ANSA).
MAS
21-DIC-01
11:58
186
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
TV: 'DOM&NIKA IN' DA SANPA; MUCCIOLI, GIUSTO E DOVEROSO
'LA COMUNITA' FA RISPARMIARE OGNI ANNO 30 MILIARDI ALLO STATO'
(ANSA) - SAN PATRIGNANO (RIMINI), 21 DIC - ''Non credo sia
solo giusto, ma forse 'doveroso' per il servizio pubblico
realizzare da San Patrignano una trasmissione tv in cui ci sara'
offerta anche la possibilita' di raccogliere fondi per sostenere
la nostra attivita'''. Lo ha detto Andrea Muccioli, figlio del fondatore della
comunita' sulle colline riminesi, presentando la puntata di
'Dom&Nika In' in programma domenica su Raiuno.
Muccioli, che ha risposto ai commenti dei giorni scorsi sull'
opportunita' o meno di questa trasferta del programma a Sanpa,
ha rilevato che la comunita', ''non accettando rette e
contributi dalle famiglie, ne' dai ragazzi, ne' dal servizio
pubblico, fa risparmiare ogni anno allo Stato italiano 30
miliardi. Mi sembrano quindi eccessive e pretestuose - ha detto
- le critiche espresse in questi giorni. Quando tre anni fa un'
analoga iniziativa, 'Regalo di Natale', venne realizzata con il
sostegno del Gruppo Abele, noi per primi ne siamo stati felici.
Non c' erano stati appunti particolari da parte delle forze
politiche, ne' sollevazioni di consiglieri Rai. Che questo
avvenga invece nei confronti di San Patrignano sottolinea solo
un atteggiamento di faziosita', pregiudizio e di incomprensibile
intolleranza''. Anche il capostruttura di Raiuno Giampiero Raveggi, parlando
con i giornalisti, ha messo in evidenza le ragioni che hanno
condotto il programma ad andare in onda da San Patrignano. ''Il
panorama dell' intrattenimento e' profondamente mutato dopo l'
11 settembre - ha spiegato - Anche 'Dom&Nika In' ha seguito con
grande puntualita' le vicende americane, dedicando addirittura
la prima puntata alla tragedia. Il che denota che c'e' una
grande sensibilita' al problema della solidarieta'. Anche molti
altri programmi Rai, in questa stagione, sono stati meno
evasivi. Quest' anno abbiamo gia' contribuito alla raccolta di
fondi per la ricerca sul cancro e abbiamo partecipato alla
maratona di Telethon''. Nessuna risposta alle critiche da parte di Carlo Conti,
felice di condurre l' evento di Natale dalla comunita': ''Non
entro nel merito delle polemiche perche' io faccio il 'giullare'
in tv. Quello che si respira qui e' solo amore e credo che
questa sia la cosa piu' importante. Ringrazio San Patrignano per
avermi dato la possibilita' di passare un Natale diverso e vero.
Per uno scapolone come me questa puntata ha un significato
speciale, perche' vivro' questa festa in una grande famiglia.
Resta comunque il fatto che sara' una normale 'Dom&Nika In',
spero solo che il nostro contributo sia importante''.
Durante la conferenza stampa - alla quale hanno partecipato
anche il regista Jocelyn e gli altri conduttori del programma
(Mara Venier, Antonella Clerici, Ela weber) - e' stato
annunciato che la puntata, realizzata all' interno del maneggio
coperto gia' sede in passato di altri spettacoli tv, avra' come
ospiti Giorgio Panariello, Massimo Ranieri, Christian De Sica, Massimo Boldi. (ANSA).
RED-GIO
21-DIC-01
16:28
187
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
RAI: RADIO 3, IL NATALE E LA SOLIDARIETA'
(ANSA) - ROMA, 22 DIC -Molte le voci del Natale di Radio3, di
ieri e di oggi, dallþItalia e dal mondo. Il Natale inteso non
solo come momento di festa, ma anche come occasione di
riflessione e di solidarietaþ.
Per i più mattinieri,martedi 25 dicembre, a partire dalle
07.45, una curiosa galleria di celebri attori italiani impegnati
a cantare: Vittorio De Sica, Paolo Poli, Alberto Sordi, Anna
Magnani, Totò, Virna Lisi, Monica Vittiþ
La mattinata, condotta da Stefano Zenni e Daniele Formica,
proseguirà alle 9.00 con gli auguri a tutti gli ascoltatori di
Radio3 del grande tenore Giuseppe Di Stefano. Tra le 11.00 e le
13.00, il regalo di Natale per adulti e piccini di "Mattino3":
sei fiabe þletterarieþ, ancora più preziose perché assolutamente
inedite, di Andrea Camilleri, lette da Daniele Formica. Alle
12.15, una speciale puntata natalizia di "Centolire", con Helmut
Failoni che racconta il natale povero dei pescatori di Ancona.
Concluderà la mattinata chicche musicali natalizie di jazz, e il
meglio di Daniele Formica del 2001.
Il 25 dicembre per dare spazio a voci diverse dai quattro
angoli del pianeta "Buddha Bar" con le sue musiche dal mondo
andrà in onda unþora prima del solito, alle 13.00, ospitando un
primo collegamento in diretta con il pranzo natalizio
organizzato dalla Comunitaþ di SantþEgidio a Roma nella chiesa
di Santa Maria in Trastevere. La radiocronaca di questa
iniziativa, giunta questþanno alla sua ventesima edizione, saraþ
il cuore di "Fahrenheit", in onda dalle 14.00 alle 18.45:
parleranno i senza dimora, i nomadi, gli stranieri e le persone
sole tra i 500 ospiti del pranzo ma anche i suoi organizzatori.
Numerosi i collegamenti con altre realtaþ che fanno del giorno
di Natale momento di solidarietaþ: in linea con "Fahrenheit"
saranno gli organizzatori di un analogo pranzo natalizio che ha
luogo in Mozambico, uno dei paesi piuþ poveri del mondo, i
medici italiani impegnati nello Zimbabwe e altri che hanno
continuato a lavorare in Afghanistan, gli insegnanti di New York
che hanno affrontato con i loro studenti il Natale forse piuþ
difficile della storia americana.
Tra i collegamenti italiani, quelli in collaborazione con il
Gruppo Abele e con la comunitaþ di Capodarco, protagonista anche
della puntata speciale di Sala Giochi. Il giorno di Natale la
radionovela di Radio3 andraþ in onda alle 15.00 e sarà
ambientata proprio nella sede marchigiana della comunitaþ; i
suoi ospiti (persone con handicap mentali e fisici) saranno gli
attori di una puntata tutta particolare.
(ANSA).
GIA
22-DIC-01
12:17
188
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IMMIGRAZIONE: APPELLO INTELLETTUALI CONTRO DDL FINI-BOSSI
SI ANNUNCIA GRANDE MANIFESTAZIONE A ROMA IL 19 GENNAIO
(ANSA) - ROMA, 30 DIC - Ci sono le firme di numerosi
intellettuali, scrittori, giuristi, sacerdoti italiani in calce
all'appello ''Per il diritto al futuro'' pubblicato oggi da
alcuni quotidiani per rilanciare ''una mobilitazione di
coscienza'' contro il disegno di legge Bossi-Fini
sull'immigrazione, che culmini il 19 gennaio a Roma ''in una
grande manifestazione civile e solidale''. Tra le firme- si
legge in un comunicato - quelle di Dario Fo, Franca Rame, Bruno
Trentin, Rossana Rossanda, don Luigi Ciotti, i vescovi Raffaele
Nogaro e Luigi Bettazzi, Margherita Hack, Stefano Benni,
Antonio Tabucchi, Marco Revelli, Moni Ovadia, Raniero La Valle,
i giuristi Gallo, Palombarini, Ferraioli, Borraccetti,
Allegretti, Pepino, numerosi scrittori e docenti universitari
italiani e stranieri.
Secondo i firmatari il disegno di legge Bossi-Fini
sull'immigrazione ''corona e istituzionalizza una lunga campagna
xenofoba e segna un secco arretramento del patto di cittadinanza
su cui si basa la Costituzione, introducendo un doppio standard
giuridico e precarizzando totalmente la vita e il lavoro dei
cittadini stranieri''. Dunque si tratta ''di un epocale salto
all'indietro di civilta', non solo per loro ma per
tutti''.(ANSA).
KME
30-DIC-01 19:02
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE