relazione paesaggistica - Comune di Gabicce Mare
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relazione paesaggistica - Comune di Gabicce Mare
REGIONE MARCHE Dipartimento per le Polit iche Integrate di Sicur ezza e per la Protezione Civile P.F. DIFESA DELLA COSTA CO M UNE D I G AB I CC E M AR E PR O VI NC I A D I P E S ARO E U RB INO SALPAMENTO E RIALLINEAMENTO DI SCOGLIERE EMERSE PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE PAESAGGISTICA 1 Sommario PREMESSE .................................................................................................................................... 3 NORMATIVA DI RIFERIMENTO .................................................................................................... 3 L’ITER AMMININISTRATIVO PROPOSTO .................................................................................... 3 DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO PROPOSTO ........................................................................ 4 LO STATO ATTUALE DEL BENE PAESAGGIO INTERESSATO ................................................. 6 GLI ELEMENTI DI VALORE DEL PAESAGGIO ............................................................................ 8 GLI IMPATTI SUL PAESAGGIO DELLE TRASFORMAZIONI PROPOSTE .................................. 9 GLI ELEMENTI DI MITAGAZIONE PROPOSTI ............................................................................. 9 ALLEGATO FOTOGRAFICO ....................................................................................................... 11 2 PREMESSE La presente relazione é tesa ad ottenere le autorizzazioni di cui all’art. 146, comma 2 del Codice dei beni culturali e del paesaggio e viene sviluppata sulla base delle indicazioni ai sensi dell’allegato al DPCM 12/12/2005 pubblicato sulla G.U. del 31/01/2006 n° 25 S.O. NORMATIVA DI RIFERIMENTO D.Lgs n.42 del 2004 PPAR Regione Marche approvato con DACR n. del 03.11.1989 DPCM 12/12/2005 pubblicato sulla G.U. del 31/01/2006 n° 25 S.O LR 26 marzo 2012, n.3 “Disciplina regionale della valutazione di impatto ambientale (VIA) DPR 2 luglio 2010, n.139 regolamento recante procedimento semplificato di autorizzazione paesaggistica per gli interventi di lieve entità L’ITER AMMININISTRATIVO PROPOSTO La richiesta di autorizzazione paesaggistica che la presente relazione tende ad ottenere ricade nella procedura del dettato della ultima legge regionale di VIA n.3/2012 dove l’art 5 comma 10 recita “ Il provvedimento di VIA comprende l’autorizzazione paesaggistica di cui all’art. 146 del DLgs 42/2004, ove necessaria . in tal caso la documentazione è integrata con quanto previsto dalle disposizioni statali e regionali in materia”. Se si fa riferimento al DPR 139/2010 come procedura semplificata e si confronta l’opera proposta con gli allegati al DPR punto 31. Interventi di ripascimento localizzato di tratti di arenile in erosione, manutenzione di dune artificiali in funzione antierosiva, ripristino di opere di difesa esistenti. non vi è dubbio che la procedura semplificata si applica rigidamente ad territorio costiero e che tale determinazione è tipicamente di natura manutentoria atta a determinare il ripristino e la manutenzione. La lettura del DPR non può esonerarci dalla essenziale considerazione che nella legge di tutela, la n.42/2006 all’art. 142 il legislatore ha definito senza equivoci, come nel caso in esame, che il territorio tutelato è la zona di terreno identificata tra la battigia e i 300,0 mt, escludendo quindi il mare dalla competenza di tale normativa. Diverso è invece considerare il paesaggio nel suo insieme, e nel caso specifico, si fa riferimento al Piano del Parco del San Bartolo che introduce il valore “paesaggio” nell’elencare i punti panoramici che si colgono dal promontorio verso mare e terra. Tale valore ancorché non trattato dalla norma viene comunque sviluppato in quanto elemento di insieme di cui deve essere data la necessaria compatibilità paesaggistica. 3 DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO PROPOSTO L’intervento si pone l’obiettivo di migliorare la difesa a protezione della costa situata sul litorale nord del Comune di Gabicce avendo esaminato nella sede della relazione di idraulica marittima supportata da modellazione fisica, tre proposte. Le proposte sono le seguenti: 1) opzione zero; 2) trasformazione delle scogliere emerse esistenti in sommerse; 3) riconfigurazione delle scogliere emerse con ricarica di parte delle esistenti e rifacimento di altre secondo un allineamento subrettilino. Planimetria generale del paraggio con a nord il porto canale di Cattolica e a sud la falesia del San Bartolo ed il porto di Vallugola (In verde le scogliere esistenti, in rosso l’ipotesi 16-3p dell’università, in giallo la soluzione proposta) 4 L’opzione zero, che lascia il litorale in esame nelle attuali condizioni, si ritiene non percorribile in quanto l’economia turistica che gravita su questo tratto litoraneo si vedrebbe costretta ad una notevole riduzione di attività con inevitabile perdita di posti di lavoro. L’opzione non è risolutiva al fine del miglioramento della protezione costiera in quanto l’attuale configurazione delle opere di difesa non contribuisce all’avanzamento della linea di costa ed in occasione di eventi meteomarini estremi la stessa linea arretra. Inoltre su tale configurazione geometrica “chiusa” si è istaurata sui terreni sommersi il biotipo vegetale “Poseidonia” (per gli approfondimenti si rimanda alla relazione specialistica del SIA). Sula proposta n°2,. La barriera esistente è “chiusa” e presenta una configurazione planimetrica “a greca” che si presta male ad una corretta calibrazione tra difesa costiera e tutela delle acque di balneazione dai fenomeni di eccessiva eutrofizzazione anche se , fino ad ora, di buona qualità delle acque. L’esame della opzione di scogliere sommerse ha determinato che volendo raggiungere un livello di protezione paragonato a quello delle scogliere esistenti il costo è elevato ma soprattutto si ha un innalzamento del livello medio mare sulla spiaggia non compatibile con l’uso della spiaggia stesso. Si ritiene la terza proposta, di riconfigurazione delle scogliere, quella più consona e vantaggiosa al raggiungimento dell’obbiettivo per l’intero tratto in esame sia dal punto di vista tecnico-funzionale (in quanto risulterebbe una continuità difensiva rispetto alle batteria di scogliere emerse esistenti) sia per quanto riguarda le risorse finanziarie messe a disposizione dalle amministrazioni. L’intervento scelto assicura una difesa efficiente, un miglioramento dell’ambiente costiero nonché minori risorse economiche. Il progetto in questione si inserisce armonicamente e con continuità nella falcata litoranea che si stende tra il monte San Bartolo e il molo del porto di Gabicce. La falcata litoranea sulla linea di protezione delle scogliere esistenti è della lunghezza di circa 1.850 mt interrotta da un molo di collegamento trasversale alla costa (moletto) di una struttura edificata sul mare denominata “Mississipi”. Tale interruzione determina due sub unità una a nord del Mississipi di lunghezza di circa 380 mt è la restante fino ad unirsi con la falesia di 1460 mt. Il progetto si propone di ricaricare, spostare, le scogliere esistenti in numero di 15 in nuove in numero di 16. La quota di sommità delle scogliere esistenti è di +1,30 mt s.l.m.m. con varchi della lunghezza tra 15,0 e 20,0 mt. Le sezioni di progetto delle nuove scogliere saranno costruite su quelle esistenti con una pendenza di 1/1 verso lato terra e di 2/1 verso mare con una larghezza della berma superiore di 3,00 mt e quota di sommità di +1.50 mt s.l.m.m. per il tratto centrale mentre per il tratto sottomonte con berma della larghezza di 4,5 mt e e quota di sommità di +2.20 mt s.l.m.m. 5 La difesa emersa sarà ricostruita planimetricamente con intervalli regolari di scogliere emerse di 80 mt di lunghezza e da varchi di 16.5 e 20,5 mt. Saranno quindi salpate le scogliere esistenti fuori allineamento per la successiva riconfigurazione. LO STATO ATTUALE DEL BENE PAESAGGIO INTERESSATO Il contesto paesaggistico in cui si inserisce il progetto in esame è quello del litorale marittimo del monte San Bartolo all’estremità sud della riviera romagnola. Il confine territoriale che divide il litorale sabbioso da quello della costa alta costituisce anche una disconnessione tipologica di paesaggio perché la parte di territorio interessata dal progetto è da considerarsi la zona di transizione tra un territorio tutelato dal Parco regionale naturalistico di interesse regionale e la spiaggia utilizzata nella sua accezione più spinta ai fini turistici-balneari.. Il litorale marittimo di Gabicce quindi si estende a nord a confine con la Regione Emilia Romagna rappresentata dal canale di ingresso al Porto di Cattolica per una lunghezza di circa 1,8 km fino ad incontrare la falesia del San Bartolo. . Per una schematica descrizione del paesaggio si propone la seguente suddivisione planimetrica descrittiva del litorale in tre fasce parallele alla linea di costa: Retrospiaggia. Fascia che si estende dalla prima struttura civile sia essa stabilimento balneare o muro di confinamento del marciapiede fino alla prima residenza civile. La spiaggia. La fascia è senza indeterminazioni rappresentata dal sistema geomorfologico spiaggia emersa e ha il confine variabile verso mare costituito dalla linea di riva continuamente modificata dalle dinamiche costiere Il mare: nella sua accezione limitata al paesaggio si estende dalla linea di riva all’orizzonte. Queste tre fasce costituiscono l’insieme paesaggio. Una breve descrizione del suo insieme può essere la seguente: Retrospiaggia. Trattasi di un ambiente litoraneo fortemente antropizzato con un aspetto tipicamente turistico balneare Spiaggia. In questa fascia di insediamenti turistici balneare, regolamentati dai Piani di spiaggia di competenza comunale, sono presenti costruzioni da considerarsi con la caratteristica di non amovibilità. Tale fascia si contraddistingue come quella su cui vengono istallati gli ombrelloni per l’esercizio delle attività. Mare. Sulla fascia marittima, come nella maggior parte del territorio marchigiano, è presente un sistema di difese costiere del tipo distaccate sub parallele alla linea di costa. 6 20 emersa esistente 7 GLI ELEMENTI DI VALORE DEL PAESAGGIO Il paesaggio del litorale marittimo è un bene paesaggistico tutelato per legge. Tale tutela è rafforzata dalla legge all’art.28 del Codice della Navigazione in cui la spiaggia viene definita come bene del demanio marittimo. Il PPAR regionale nulla aggiunge ai livelli di tutela stabiliti per legge e nel caso in esame il valore paesaggistico è la visuale. In particolare all’art. 32 Litorali marini il PPAR tratta il paesaggio esclusivamente dalla linea di battigia fino alla retrspiaggia. Il TITOLO V DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI DI RILEVANTE TRASFORMAZIONE DEL TERRITORIO all’art 45 Definizioni considera come opere di rilevante trasformazione del territorio … omissis … b – le opere fluviali, marittime costiere e portuali. L’ art 48 Opere fluviali, marittime costiere e portuali. dedica il contenuto all’ indicazione dei requisiti di progettazione di nuove opere o , come nel caso in esame, a quantificare, l’adeguamento di opere esistenti ed i valori ambientali per la conservazione e tutela attiva del paesaggio. In particolare al capoverso e) adozione di interventi volti a ricomporre la continuità e a ricostruire i caratteri di naturalità degli arenili, l’articolo raccomanda di impostare la progettazione su conoscenze derivanti dall’interpretazione sia di valori paesistico ambientali sia di dinamica costiera volta a quantificare gli apporti ed erosioni possibili. I valori paesistico ambientali. Riguardo i valori ambientali di questo tratto di costa si riconosce un ambiente tipicamente utilizzato ai fini turistici-baleari ricreativi Gli apporti ed erosioni possibili Lo studio fatto in sede di elaborazione del Piano della costa (Delibera consiglio regionale n.168/2005) e riguardante l’evoluzione della linea di costa evidenzia nel tratto di litorale in esame che prima della costruzione del porto la linea di costa era ben più arretrata dell’attuale. Con la costruzione del porto la dinamica sedimentaria verso nord è stata bloccata dal molo di sottoflutto e quindi nel secolo scorso si è assisto al rilevante avanzamento dovuto sia alla frazione sabbiosa trasportata a mare dalla foce del fiume Tavollo ma anche nel caso in esame dagli apporti del franamento/disfacimento della falesia del S. Bartolo costituita dai terreni arenacei. Recentemente dopo la costruzione del nuovo bacino a mare del porto di Gabicce si è ipotizzata lo sversamento della sabbia dragata dal canale di ingresso del porto in parti uguali tra est ed ovest del canale stesso. Altre operazioni di ripascimento non sono permesse in quanto gli studi in essere riguardanti le fanerogame non hanno accertato l’influenza di tale tecnica costiera con la sopravvivenza della pianta acquatica. Da ultimo la nuova configurazione geometrica sub-rettilinea nonché la migliore efficienza di protezione, i nuovi varchi che schiacceranno il materiale di fondo verso terra contribuiranno ad un riequilibrio della spiaggia emersa senza apporti esterni. 8 GLI IMPATTI SUL PAESAGGIO DELLE TRASFORMAZIONI PROPOSTE Il principale ed unico impatto introdotto dalla trasformazione proposta, consistente nel riposizionamento delle scogliere emerse esistenti, è la limitazione parziale della visuale prospettica dell’orizzonte marino. Riguardo tale trasformazione introdotta sono necessarie le seguenti considerazioni sulla prospettiva. La visione prospettica della visuale a mare è possibile: dalla strada lungomare (Viale Cristoforo Colombo) che si snoda dietro gli stabilimenti balneari esistenti. Proprio a causa di questa vista limitata dalle strutture balneari con difficoltà si coglie la differenza tra le esistenti e quelle nuove emerse Dal terrazzo situato nella zona centrale della falcata litoranea (corrispondente alla parte ovest di Viale Mare) e che è elevato a circa +4,0 mt sulla spiaggia e permette una visione prospettica.; da tale punto panoramico, sebbene “basso” rispetto ai successivi luoghi di visione prospettica, è possibile cogliere la trasformazione nella sua interezza ; Dalla strada panoramica situata sul monte (Via Panoramica). che si eleva a tra 30,0 e 40,0 mt sul livello del mare e che permette la visione d’insieme di tutta la falcata litoranea di Gabicce. Su tale visione prospettica è stato costruito un rendering fotografico tra stato di fatto e modificato. L’altra visione prospettica di vista mare che deve essere tenuta in considerazione è quella che si coglie percorrendo a piedi la linea di battigia o il lungomare sul marciapiede che corre tra gli stabilimenti balneari e la strada lungomare. La visuale a mare di chi cammina sulla linea di battigia impone l’altezza degli occhi a circa 1,70 mt, mediamente, e con tale geometria la linea dell’orizzonte a mare non viene limitata dall’altezza delle scogliere presenti; la geometria planimetrica esistente di questi elementi emergenti dall’acqua non interrompe la vista d’insieme del mare con la sua connotazione di blu uniforme, ma impone una prospettiva di chiusura dell’orizzonte. Il progetto proposto, che non aumenta la condizione di “pieno” degli scogli (vengono allineate le scogliere esistenti imponendo una regolare cadenza di vuoto (varchi) e pieno (scogliere)) diminuisce quindi le stesse problematiche visive sopra descritte con la caratteristica di non interferire con l’orizzonte e di non riempire la vista dell’acqua di mare con l’immagine “scogliera”. GLI ELEMENTI DI MITAGAZIONE PROPOSTI Sulla base della trasformazione introdotta dal progetto si propongono le seguenti misure di contenimento e mitigazione degli effetti tenendo conto che la quota di sommità delle uove scoglieri pari nella zona centrale aa 1,50 mte nella zona sottomonte a 2,20 è stata imposta dalla modellazione idraulica: Aumento della distanza tra una scogliera e l’altra (varco) e quindi dagli attuali 20,00 mt a 30, mt al fine di ridurre l’effetto “riempitura” nella vista prospettica verso mare e il suo orizzonte; Stabilizzazione della sabbia naturale esistente grazie al minor energia del moto ondoso trasmesso dalle nuove geometrie nel rispetto degli indirizzi di tutela imposti dal PPAR. Quanto sopra descritto é illustrato nelle tavole grafiche di progetto, negli allegati fotografici, nello schema di visuale allegato, nei rendering fotografici. 17 aprile 2012 IL REDATTORE Vincenzo Marzialetti 9 Schema di visuale Osservatore H = 1.70 500 circa Scogliera emersa in progetto Linea di depressione media apparente dell’orizzonte marino Visuale teorica 20 emersa esistente Tenendo presente un angolo di depressione media apparente di 2.32’ corrispondente ad un coefficiente di rifrazione medio K=0.16 e ad un osservatore posto a 1.70 m s.l.m. l’orizzonte marino apparente si presenta ad una distanza molto maggiore di 500 m, quindi, in condizioni di rifrazione normali, si può ritenere l’orizzonte libero da impedimenti dovuti alla presenza di scogliere emerse. 10 ALLEGATO FOTOGRAFICO 11 VISTA DAL MONTE VISTA A TERRA VIALE MARE 12 VISTA A TERRA SOTTO MONTE FINE SPIAGGIA SOTTO MONTE 13 PROTEZIONE DEL MONTE SPIAGGIA ANTISTANTE LA PROTEZIONE 14 TRANSIZIONE SPIAGGIA/MONTE PENNELLO ESISTENTE 15 SPIAGGIA DEL MONTE FOTO STORICA 1 16 FOTO STORICA 2 MAPPA STRADALE A COLORI DA BING MAPS 17 Allineamento scogliere - attuale Allineamento scogliere – previsto (indicativo) 18