territori e mercati in rete

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territori e mercati in rete
Poste italiane SpA – Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv.in L. 27.02.2004 n. 46) art. 1 comma 1 – 45% DR Commerciale Business Ravenna mese di luglio-agosto 2012 - n.4 - Costo copia: 0,25 €
terremerse
R I V I S TA
luglio-agosto 2012 - N.4
territori e mercati in rete
Considerazioni sull'annata dei cereali autunno vernini
Editoriale
Rinnovate le certificazioni del Centro Lavorazione Carni
Raccolti oltre 11mila euro in favore dei terremotati
Notizie dalla cooperativa
Elenco magazzini conferim. mais, sorgo, soia e girasole 2012/13
Sempre più verso un'irrigazione di precisione
Campagna commerciale kiwi 2011/12
Conoscere il suolo
Filiere
Servizi cloud di archiviazione
Appunti digitali
Irrigazione: le basi per ottimizzarla
Le fertilizzazioni di stagione per le colture arboree
Consigli tecnici
Cannellone di maiale e fiori eduli
Cucina
Melanzana: semplici tecniche per ottimi prodotti
Orti e giardini
Notizie dalla cooperativa
Editoriale
Considerazioni sull’annata dei cereali autunno vernini
Ritirate oltre 70mila tonnellate di frumento, grazie all’aumento delle superfici
e del numero di aziende che hanno confermato la fiducia a Terremerse
di Augusto Verlicchi – Direttore Cerealproteici
Con la conclusione della trebbiatura dei cereali autunno
vernini è già possibile trarre le prime considerazioni dell’annata produttiva. Considerazioni che confermano la discontinuità di ogni campagna rispetto a quelle precedenti, sia
in termini produttivi sia di mercato.
Nonostante le maggiori superfici investite a cereali a livello
mondiale, l'annata è fortemente caratterizzata dagli effetti
climatologici negativi che ormai da mesi colpiscono le colture un po’ in tutti i Paesi. Per questo, ogni giorno assistiamo
al ribasso delle stime delle produzioni cerealicole. Se, una
volta terminata la raccolta in tutti i paesi, questa tendenza
venisse confermata dai dati finali, i rischi di una campagna
incandescente come quella del 2008 ci sarebbero tutti.
Già adesso tale incertezza sulla produzione cerealicola ha
un forte effetto sui mercati, in particolare le previsioni al
ribasso della produzione di mais negli Stati Uniti, principale
paese produttore a livello mondiale, tengono sostenuto il
prezzo di questo cereale influendo positivamente anche sul
prezzo del grano. I buoni prezzi di partenza fanno ben
sperare per il proseguo della campagna di commercializzazione. Un’incognita che potrebbe ulteriormente influenzare
il mercato cerealicolo, riguarda la produzione e l'export
cerealicolo di Russia, Ucraina e più in generale dei Paesi
che si affacciano sul Mar Nero.
Per quanto ci riguarda, le superfici investite a cereali, e
nello specifico a frumento, sono state superiori all'anno
precedente: i dati Istat indicano per il frumento tenero una
crescita delle superfici del 16,8% rispetto al 2011, portando la superficie nazionale a 620 mila ettari. In Emilia
Romagna tale incremento è valutato del 25%. Anche per
quanto riguarda il frumento duro, le superfici mostrano un
incremento del 13,5%, portandosi a 1,36 milioni di ettari,
in aumento di circa 160.000 ettari sul precedente anno.
Anche nella nostra regione l’incremento di superficie è
valutato nell’ordine del 15%. Sulla produzione di frumento
tenero e duro il principale fattore che in alcuni areali ha
influito sulle rese finali, è stato la scarsa precipitazione piovosa registrata nell’intero periodo. Nella nostra regione e in
particolare nell’area ferrarese le nevicate di fine gennaio/
febbraio sono risultate di lieve entità e di ridotto beneficio
in quanto disperse dai forti venti; inoltre, l’andamento stagionale primaverile è stato caratterizzato da temperature
miti, con scarse precipitazioni che non hanno favorito il
completo riempimento delle cariossidi. Nell’areale ravennate, che ha beneficiato delle maggiori precipitazioni
nevose e più persistenti sul terreno, il risultato produttivo è
stato più che soddisfacente. Dal punto di vista qualitativo
e sanitario, in entrambi gli areali i risultati sono stati buoni.
Da una prima elaborazione dei dati rilevati nei nostri magazzini, vanno segnalati gli elevati pesi specifici e i buoni
livelli di tenore proteico raggiunti in media, sia dal frumento
duro e sia dal tenero. Per quanto riguarda il frumento duro
la media è di 83,6% di peso specifico e 14,55% di proteine
nell’area ferrarese, 82% di peso specifico e 14,08% di
proteine nell’area di Ravenna. Anche per il frumento tenero
sono da segnalare i medesimi buoni risultati: 84% di peso
specifico e 13,90% di proteine nell’area ferrarese, 82,80%
di peso specifico e 13% di proteine nell’area ravennate. Da
un punto di vista sanitario, le ridotte precipitazioni in maggio insieme ai trattamenti fungicidi eseguiti puntualmente
alla spigatura non hanno favorito la Fusariosi della spiga.
In termini quantitativi, Terremerse quest’anno ha ritirato
oltre 70.000 tonnellate tra frumento tenero e duro. Questo risultato molto positivo è stato raggiunto non solo con
l’aumento delle superfici investite a cereali a paglia, ma
anche grazie al numero di aziende che confermando e
rinnovando la loro fiducia, hanno scelto la nostra struttura.
Nonostante la forte disomogeneità produttiva negli areali
in cui la nostra Cooperativa opera, questo ci ha permesso
d’incrementare i quantitativi ritirati di circa il 32% rispetto
allo scorso anno. In sintesi, anche questa campagna pone
una forte discontinuità produttiva legata agli aspetti climatici e ci dimostra come occorre un serio impegno di tutto il
mondo produttivo, della ricerca scientifica e delle istituzioni,
affinché si possa investire su una ricerca varietale e agronomica che ci permetta di mantenere una produzione qualiquantitativa remunerativa per il cerealicoltore e importante
per la nostra economia.
Foto di copertina: Mattia Onofri
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I suoi dati personali verranno da noi utilizzati esclusivamente ai fini dell’invio del mensile
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dei dati è Terremerse Soc. Coop., Via Cà del Vento 21, 48102 Bagnacavallo (RA).
Terremerse territori e mercati in rete - mese di luglio-agosto 2012 - n.4
Pubblicazione bimestrale della società Terremerse Soc. Coop.
Redazione: Giovanni Candolo (Direttore Resp.), Elisa Morigi (Coordinamento) e Pierluigi Papi.
Via Cà del Vento, 21 - 48012 Bagnacavallo (RA) - [email protected]
Aut. Trib. Ra n. 976 del 23 gennaio 1992
Iscrizione Registro Nazionale Stampa n. 7811 - Iscrizione ROC n. 7584
Progetto grafico: Pagina-Ravenna - Stampa: Galeati Industrie Grafiche-Imola
Stampato su carta riciclata 100% Revive Pure Natural offset distribuita da Polyedra
Notizie dalla cooperativa
Rinnovate le certificazioni del Centro Lavorazione Carni
Si tratta delle ISO 9001, BRC e IFS. Inoltre, molte referenze sono state inserite
nel Prontuario AiC 2012 in quanto senza glutine
Il Centro Lavorazione Carni di Terremerse dopo un lungo audit durato due giorni
e mezzo da parte dell’organismo di certificazione, ha rinnovato (fino a giugno 2013)
le certificazioni di cui era in possesso.
I processi del Centro Lavorazione Carni
sono certificati dalla Norma Europea ISO
9001, mentre i prodotti sono certificati secondo i più avanzati e severi standard di
sicurezza alimentare garantiti da BRC e
IFS, che rappresentano i più autorevoli riconoscimenti internazionali di sistema e di
prodotto.
Con queste certificazioni il Centro Lavorazione Carni si può presentare sul mercato della GDO con
un ulteriore plus per sviluppare la propria attività anche
sul versante estero. Inoltre, numerose referenze a marchio Comacar sono inserite nel Prontuario degli Alimenti
AiC 2012, la pubblicazione annuale dell’Associazione italiana
Raccolti oltre 11mila euro
in favore dei terremotati
Celiachia. I prodotti senza glutine, e quindi adatti anche
all’alimentazione delle persone affette da un'intolleranza
permanente al glutine, sono: cotechino, luganega, salame
fresco da griglia, salsiccia fresca di suino.
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Seguendo l’invito di Legacoop Nazionale e
Legacoop dell’Emilia Romagna, Terremerse
ha effettuato una raccolta fondi a sostegno
delle popolazioni emiliane colpite dal recente
terremoto.
SA
VE
DR
IV
La somma raccolta
sarà destinata a interventi di sostegno alle
popolazioni e al sistema cooperativo, nei modi
e con le forme che garantiscano certezza di
destinazione e rapidità di utilizzo, in base a
scelte di priorità condivise tra le parti.
terremerse Soc. coop.
via cà del vento, 21 / 48012 Bagnacavallo ra
DIES
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AGRex
TZ
In totale sono stati devoluti 11.440 euro
Frutto della generosità dei collaboratori di
Terremerse e di Pempacorer, della Cooperativa
stessa e dei membri del CdA.
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Filiere
Elenco magazzini mais, sorgo, soia e girasole
Conferimento prodotti campagna agricola 2012/2013
Provincia di Ferrara
Magazzini Terremerse - Depositi
San Giovanni di Ostellato via Cippo Folegatti, 1
tel. 0545 68095
Massa Fiscaglia via del Mare, 14
tel. 0545 68094
Filo via Lodigiana, 39 - tel. 0545 68092
Mais
Sorgo
Soia
Mais
Bio
Girasole
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Brazzolo via Ossi, 66 - tel. 0545 68079
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NO
Ostellato via Mezzano, 34 - tel. 0545 68077
Jolanda di Savoia via Jolanda Cappellone, 43
cell. 348 2312513
Quartesana via Gualdo, 11 - cell. 335 7248809
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NO
NO
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Provincia di Ravenna
Magazzini Terremerse - Depositi
Ravenna via Classicana, 313 - tel. 0545 68090
Santerno via Santerno Ammonite, 425 - tel. 0544 417772
Sant’Alberto via O. Guerrini, 395 - tel. 0544 528725
ISA - Villanova di RA via Villanova, 58 - tel. 0544 499062
Girasole
Risone
oleico
MAIS
SORGO
SOIA
GIRASOLE
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Magazzini Terremerse: i produttori devono accordarsi con i tecnici Terremerse di riferimento per definire la data di consegna del mais
e consentire un afflusso organizzato, in quanto il mais deve essere tassativamente essiccato entro 48 ore dalla raccolta.
Provincia di Ravenna
Magazzini C.A.P. Ravenna - Depositi
Alfonsine via Reale, 124 - tel. 0544 81201
Bagnara di Romagna via Gramsci, 7 - tel. 0545 76818
Bizzuno di Lugo via Quarantola, 44 - tel. 0545 22308
Cervia - Montaletto via del Lavoro, 35 - tel. 0544 965009
Conselice via Selice, km 9 S.P. 610 - tel. 0545 80638 - cell. 335 7547860
Faenza via Soldata, 1 - tel. 0546 634344
Longastrino via Trotta, 2a - tel. 0532 806930
Roncalceci via dell'Arrotino, 4 - tel. 0544 568753
Russi - Godo ex SS 253 innesto via Germana - tel. 0544 419470
S. Pietro in Campiano via del Sale, 86c - tel. 0545 906092
Voltana via Bentivoglio, 19 - tel. 0545 72803
MAIS
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Magazzini C.A.P. Ravenna: i produttori Terremerse devono prenotare con anticipo la consegna del mais nei centri del C.A.P. Ravenna.
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Filiere
Sempre più verso un'irrigazione di precisione
Alcune tecniche e attrezzature per un'irrigazione efficace su mais: sistemi Pivot
e Laterali, strumenti per il monitoraggio dell'umidità del suolo, fertirrigazione
di Andrea Morelli - Responsabile settore irrigazione
Nella pianificazione ed esecuzione degli interventi irrigui
oggi alle azienda agricole è chiesta una sempre maggiore
attenzione sia nell'ottica di un uso razionale della risorsa
idrica sia dell'abbattimento dei costi di esercizio.
È ormai risaputo che per un'irrigazione efficace è necessario impiegare attrezzature ad alto rendimento irriguo e
conoscere il consumo idrico delle colture.
Con l'obiettivo di individuare le tecniche e le attrezzature che permettano un corretto utilizzo dei
volumi di irrigazione, proprio in questi mesi Terremerse,
all'azienda Monzardo di Codigoro, sta verificando l'impiego
combinato di attrezzature per l'irrigazione quali Pivot e
strumenti per il monitoraggio dell'umidità del suolo.
L'azienda Monzardo utilizza da anni, per l'irrigazione di parte
dei terreni aziendali, sistemi Lateral Move della ditta Marchetti di Este (Pd), con la quale Terremerse ha stretto una
collaborazione per la fornitura alla sua clientela di sistemi
Pivot e Laterali.
Nello specifico l'osservazione sta avvenendo su una sessantina di ettari coltivati a mais - in uno dei blocchi dell'azienda
delle dimensioni di circa 150 ettari - che si sviluppa lungo
la strada denominata Località per le Venezie nel comune
di Codigoro, irrigati quasi interamente con un sistema
laterale pivotante con pesca da canale (foto 1) delle
dimensioni di 496 mt con l'impiego di strumentazione per il
monitoraggio dell'umidità del suolo (foto 2).
foto 1 - Sistema laterale pivotante (Lateral Move) con pesca da canale
8
L'alta efficienza irrigua per tale sistema d'irrigazione è da
imputare principalmente alla natura degli aspersori e al loro
posizionamento rispetto all'altezza della coltura (foto 3).
La tipologia d'irrigatori presenti formano una goccia di dimensioni tali da minimizzare l'effetto della vaporizzazione e
aumentare l'uniformità di distribuzione. Le calate avvicinano
l'irrigatore al terreno e alla coltura diminuendo l'effetto di
deriva del vento.
La combinazione di tecnica costruttiva degli irrigatori e il
loro posizionamento sulla macchina, avvicinano il rendimento irriguo degli impianti Pivot e Lateral Move di poco
superiore al 90%.
Ciò significa che meno di 10 litri su 100 possono essere
persi durante un'irrigazione, a confronto di 30 o 40 litri
rispetto ad altri sistemi di irrigazione ad aspersione.
Per la gestione degli interventi irrigui è stata collocata una
centralina per il monitoraggio dell'umidità del suolo (foto 4) fornita dalla ditta Agricultural Support, partner di
Terremerse, fornitrice di attrezzature e servizi per l'Agricoltura di Precisione. Tale centralina è stata collocata all'interno
dei 60 ettari a mais per monitorare l'umidità del terreno a
due diverse profondità con l'impiego di altrettanti sensori
posti a -20 cm e -30 cm rispetto il livello del terreno. I dati
registrati dalla centralina sono inviati con apposito modem
dati a un server che ne permette la visualizzazione da qualsiasi pc dotato di connessione a internet (foto 5).
foto 2 - In rosso i confini aziendali,
in blu il persorso del Lateral Move,
in viola il posizionamento della sonda
Filiere
foto 3 - Aspersori e calate
foto 4 - Centralina e sensori per il monitoraggio
dell'umidità del suolo
Da circa metà maggio sono iniziati gli interventi irrigui eseguiti tenendo conto dei parametri idrologici del
terreno (capacità di campo e punto di appassimento) in
relazione ai dati d'umidità letti dai sensori.
Gli obiettivi che Terremerse si prefigge dall'osservazione
dell'utilizzo delle attrezzature descritte, è quello di valutare la produzione a fine stagione del mais in riferimento
alla media della zona fatte le dovute considerazioni.
Sullo stesso impianto d'irrigazione su una parcella di 20
ettari, dei 60 a mais irriguo, l'azienda Monzardo si è resa
disponibile nel praticare la fertirrigazione iniettando
concimi liquidi all'interno del sistema Lateral Move
durante le irrigazioni. Sulla base di un'analisi dei livelli
degli elementi nutritivi presenti nel terreno, i tecnici di
Terremerse hanno provveduto a elaborare un piano di
concimazione usando concimi adatti all'impiego in fertirrigazione.
Terremerse ha poi provveduto a fornire l'attrezzatura idonea all'iniezione dei concimi (foto 6) che
è costituita da una cisterna da 1 mc per contenere l'iniettato, da una pompa di iniezione e da un motore che tiene
in movimento delle pale che coadiuvano la miscelazione.
Nel caso della parcella concimata con fertirrigazione,
la valutazione di eventuali diverse rese sarà valutabile
foto 5 - Grafico dell'andamento dell'umidità del suolo
foto 6 - Sistema per la fertirrigazione
all'interno dello stesso appezzamento, visto che solo su
20 dei 60 ha sono stati usati concimi disciolti nell'acqua
d'irrigazione.
All'interno dell'appezzamento dell'azienda Monzardo la
produzione di mais sarà dapprima registrata con i più
recenti sistemi di analisi delle produzioni montati sulla
macchina della trebbiatura e poi analizzata ed elaborata
da Agricultural Support per produrre una mappa di produzione aziendale (foto7), ovvero una planimetria degli
appezzamenti a mais nella quale si evidenziano le qualità
delle prodizioni e le aree dove si sono manifestate.
La mappa di produzione è uno strumento indispensabile
per generare la mappa di prescrizione, cioè una planimetria nella quale si evidenziano eventuali differenze nell'adozione degli interventi agronomici, in particolar modo
quelli di concimazione, per la successiva annata agraria.
Nelle prossime edizioni della rivista verranno
comunicati e mostradi i dati di produzione del
mais raccolto all'azienda Monzardo.
foto 7 - Esempio di mappa di produzione
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aCONTRIBUISCE A RIDURRE
LE CARICHE FUNGINE E BATTERICHE
Filiere
Campagna commerciale kiwi 2011/2012
Terremerse e O.P. Pempacorer fanno il punto dell’annata
di Egidio Mordenti - Direttore Ortofrutta
La campagna commerciale del Kiwi Hayward si è da
poco conclusa. La Cooperativa Terremerse di Bagnacavallo
(RA) ritira e commercializza circa 65.000 Ql. di prodotto
in diversi territori, compreso quello di Latina, attraverso
l’ufficio commerciale della O.P. Pempacorer.
Per quanto riguarda la filiera ortofrutticola Terremerse rappresenta:
• 1.200 soci in Emilia Romagna, Lazio e Basilicata;
• 4.600 ha di colture ortofrutticole;
• circa 1.800.000 Ql. commercializzati per un valore di
oltre 40 milioni di Euro.
Terremerse è associata alla O.P. Pempacorer che organizza 21 Cooperative Ortofrutticole (fra le quali
un’industria di trasformazione) situate in Emilia Romagna
e nel Lazio. La O.P. Pempacorer controlla 3.200.000 Ql. di
ortofrutta per un valore commercializzato di 170 milioni
di Euro.
Commento a consuntivo della campagna commerciale kiwi 2011-12 da parte dell’ufficio commerciale
dell’O.P. Pempacorer
La produzione totale di kiwi per il 2011 in Italia prevedeva
512.750 tonnellate, +16% sul deficitario 2010 e poco superiore alla media 2006-2010 (+3%).
La qualità del prodotto in raccolta (brix e sostanza
secca) e la conservabilità è risultata superiore agli anni
precedenti; purtroppo il peso dei frutti e di conseguenza
il calibro sono risultati, invece, decisamente inferiori alla
media delle ultime campagne.
La grande quantità di prodotto raccolto, la forte presenza di
calibri medio piccoli e la persistenza del Kiwi Neozelandese
fino a tutto dicembre, ha depresso la commercializzazione
di fine anno.
Da gennaio 2012 i consumi di kiwi in tutto il mondo si
sono ripresi facendo recuperare i volumi di vendita. Purtroppo i prezzi di vendita, e di conseguenza le liquidazioni
al produttore, sono risultati inferiori alle aspettative: il mercato ha riscontrato non poche complicazioni ad assorbire
il kiwi di calibro medio-piccolo, mentre i calibri grossi 105
g/oltre sono terminati in fretta e con prezzi sufficienti. Il
continuo afflusso sul mercato di prodotto sottomisura ha
mantenuto un prezzo generale molto depresso, andando
a incidere anche sulle quotazioni dei calibri superiori.
In futuro occorre trovare altre soluzioni al prodotto
piccolo sotto i 70 grammi, evitare di immetterlo sui canali
commerciali creando confusione e complicazioni negative
sugli altri calibri, ma soprattutto intervenire con buone
pratiche colturali per ottenere calibri conformi alle richieste dei consumatori.
IL DRENAGGIO
La moderna tecnologia per
l’agricoltura e l’ambiente
• Progettazione ed esecuzione di impianti
• Subirrigazione e irrigazione
• Campi Sportivi
Fornitura di posa e materiale:
- Tubi in PVC da drenaggio
- Tubi rivestiti in fibra di cocco
- Raccordi x tubi da drenaggio
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Per un preventivo personalizzato e per qualsiasi informazione contattare Andrea Morelli 335 5488807
Filiere
Conoscere il suolo
Il catalogo dei tipi di suolo della pianura
emiliano romagnola per una gestione sostenibile dell'agro-ambiente
di Carla Scotti - I.TER
Il suolo è una risorsa naturale che interagisce con l’azione
dell’uomo e con altri fattori ambientali, come il clima, il substrato geologico, la vegetazione, la conformazione del rilievo,
la dinamica idrologica. Diverse sono le funzioni della risorsa
“suolo”: sostiene le produzioni agro-forestali, supporta le infrastrutture insediative, svolge un ruolo importante nella regimazione del ciclo idrologico e dell’equilibrio ambientale e può
proteggere le acque da inquinanti di tipo diffuso. È indispensabile, nell’ottica di una gestione sostenibile dell’agro-ambiente,
conoscere approfonditamente il suolo nelle sue proprietà e
nella sua diffusione geografica per poterlo utilizzare al meglio delle sue potenzialità salvaguardandone al contempo il
valore originario.
Il ‘Catalogo dei tipi di suolo della pianura emiliano romagnola’
è presente all’interno del portale Ermesagricoltura ed è lo
strumento primario d'informazioni sul suolo della Regione
Emilia-Romagna a beneficio di varie categorie di utenti, prevalentemente tecnici operanti nel settore agricolo. Per raggiungere la pagina iniziale (home page) del “Catalogo dei suoli
della pianura emiliano romagnola” è possibile digitare: www.
ermesagricoltura.it cercando “Catalogo suoli” nel motore di
ricerca del portale; oppure www.suolo.it.
La carta dei suoli, mappa interattiva consultabile al suo interno, fornisce le informazioni utili per valutare i suoli, verificare
eventuali problemi d'uso, stimarne le qualità e le vulnerabilità,
le limitazioni e le attitudini a utilizzazioni alternative.
Per consultare il Catalogo e verificare in quale unità cartografica di suoli ricade l’appezzamento, è necessario localizzare l’azienda in riferimento alla carta dei suoli disponibile,
verificare in quale unità cartografica essa ricade e quali suoli
sono definiti appartenenti all'unità stessa. Ciascun suolo descritto viene identificato con un nome, che si riferisce al nome
della località in cui è stato rilevato la prima volta. Ad esempio
il suolo Medicina si riferisce al tipo di terreno con caratteri
specifici, che è stato rilevato in prossimità del paese omonimo della pianura bolognese. Ogni tipo di suolo è descritto
tramite schede monografiche che riportano anche consigli per la conduzione agronomica (modalità di lavorazione
e sistemazione idonei, concimazione e irrigazione) e alcune
considerazioni sulla scelta delle colture agrarie e forestali che
crescono e si sviluppano meglio in quel tipo di suolo.
Questi consigli sono il risultato del lavoro interdisciplinare
di esperti pedologi, agronomi e forestali che hanno discusso
in campo le qualità agronomiche dei suoli e le considerazioni
sulla loro conduzione; essi vanno comunque utilizzati come
una serie di valutazioni orientative che possono essere integrate, arricchite e precisate nel tempo, in relazione alle indicazioni eventualmente provenienti dalle prove sperimentali e
dalle segnalazioni dei tecnici competenti.
È possibile consultare la Carta dei suoli presente nel Catalogo
ed eseguire il riconoscimento dell’appezzamento anche tramite il collegamento definito “Vista da Google Earth”.
È però indispensabile avere prima scaricato da internet sul
proprio computer Google Earth. Appare cosi l’immagine aerea
della terra localizzata sulla stessa zona dove è localizzata la
schermata della carta del Catalogo dei suoli. Il collegamento a
Google Earth si può ottenere in qualsiasi zoomata della carta del Catalogo. È inoltre possibile collegandosi al sito www.
regione.emilia-romagna.it/cartpedo consultare la carta dei
suoli della Regione Emilia-Romagna direttamente collegata a
Google Earth. Essa infatti visualizza l’immagine aerea del territorio regionale della pianura emiliano romagnola su cui, con
il colore giallo, sono riportate le Unità Cartografiche della
Carta dei suoli in scala 1:50.000.
Le informazioni del Catalogo dei suoli a supporto
della definizione dei piani di concimazione.
Il "Catalogo dei suoli della pianura emiliano romagnola" è un
importante riferimento per i tecnici che assistono le aziende
agricole nei piani di concimazione e per gli agricoltori stessi.
L’utilizzo della sezione dei dati analisi terreni richiede l’individuazione dell’appezzamento sulla cartografia del Catalogo e
poi il riconoscimento del suolo presente tramite un percorso
12
Filiere
Le variazioni di colore diagnosticano fenomeni
di ristagno idrico
Orizzonte caratterizzato da accumolo
di carbonato di calcio
guidato. Seguendo tale percorso è possibile ottenere, infatti,
informazioni sui diversi parametri chimico-fisici derivanti da
opportune elaborazioni geostatistiche degli oltre 35.000 dati
di analisi dei terreni disponibili nel territorio di pianura dell’Emilia Romagna. È possibile, pertanto, conoscere il contenuto
di calcare attivo medio presente nel comprensorio in cui ricade la propria azienda, oppure reperire i dati (quali tessitura
argilla, sabbia, sostanza organica, calcare totale, N, P205 e K20)
finalizzati all’applicazione del piano di concimazione, come
previsto nei Disciplinari di Produzione Integrata.
Uno studio di I.TER, cofinanziato dalla Regione Emilia-Romagna e dai principali produttori di frutta, ha predisposto ulteriori confronti dei dati chimico-fisici forniti dal Catalogo dei suoli,
con dati provenenti da analisi in laboratorio di campioni composti prelevati in campo. I risultati ottenuti in 50 appezzamenti
frutticoli sono incoraggianti, anche in base alle dosi di concime
suggerite applicando i due tipi di dati (da Catalogo e da laboratorio) nel piano di fertilizzazione. In particolare lo studio
del discostamento tra i due tipi di dato in merito all’apporto
ammesso di N, ha dato un riscontro tendenzialmente buono,
reputato tale anche dai referenti degli organismi produttivi
che hanno partecipato al progetto. Ancor più soddisfacente
appare la corrispondenza, sempre tra i due tipi di dato, della
dose consigliata del fosforo, mentre per il potassio i risultati
della ricerca hanno evidenziato una certa variabilità per cui si
è attivato un miglioramento della fonte dati.
La disponibilità in Emilia
Romagna delle informazioni e
dei dati pedologici consente
quindi la conoscenza geografica dei caratteri del suolo
contribuendo a favorire una
gestione agro-ambientale
del territorio e a facilitare la
scelta delle tecniche agronomiche maggiormente idonee
alle finalità aziendali.
Il Catalogo dei suoli per la pericoltura e per la peschicoltura.
La consultazione del “Catalogo dei suoli della pianura emiliano
romagnola" consente anche di apprendere le caratteristiche
che influenzano la coltivazione del pero e del pesco. Infatti,
nella sezione “Carte applicative” si possono consultare mappe
interattive che rappresentano le potenzialità di crescita dei
principali portinnesti del pero con tre classi d’intensità delle
limitazioni. Tali carte derivano dallo scambio d'informazioni
e dal confronto tra esperti, pedologi, tecnici delle strutture
produttive e ricercatori e dall’applicazione di uno schema di
valutazione condiviso.
Distribuzione punti Banca dati analisichimico-fisiche
disponibili nel Catalogo dei suoli della pianura
emiliano romagnola.
Banca dati suolo RER
Dati provenienti Dati L.R.28/98
Area pianura
Punti ogni 100 ha
Province
dai tecnici
I.TER
provincia (ha)
(pianura)
PC
3653
0
110.091
3,32
PR
5096
37
120.134
4,27
RE
1341
176
115.591
1,31
MO
3251
31
135.720
2,42
BO
5487
208
186.194
3,06
FE
3617
461
262.758
1,55
FC
3609
27
55.008
6,61
RA
8359
43
151.174
5,56
RN
811
74
22.751
3,89
Totale
35224
1057
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3,5544
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Magazzino Ricambi Agricoli via Grecale, 29 - 48012 Bagnacavallo
Responsabile: Marco Claudi cell. 335 7982481 email: [email protected]
15
Appunti digitali
Servizi cloud di archiviazione
DropBox, Microsoft SkyDrive e Google Drive: "nuvole" gratuite a confronto
per valutarne i possibili vantaggi
di Fabio Fasano - Sistemi Informativi
Abbiamo sempre più la necessità di dover consultare i
nostri documenti in ogni momento, magari poterli modificare, senza necessariamente disporre del nostro computer
oppure essere costretti a girare con chiavette usb.
La soluzione allora è quella di memorizzare i file in un
archivio online, consultabile quindi da ogni dispositivo
dotato di una connessione internet, che sia notebook,
tablet o smartphone.
In questo numero facciamo un confronto fra i tre principali servizi di archiviazione gratuiti disponibili su Internet.
Tecnicamente sono definiti Cloud (dall’inglese nuvola)
per indicare che sono servizi forniti da un provider grazie
all’utilizzo di risorse disponibili attraverso internet.
Ognuno dei servizi che andremo a vedere dispone di un
client per computer, un client per smartphone, che sincronizzano il contenuto di una cartella di ogni dispositivo con
lo spazio online, e dell’accesso diretto via internet.
Questo significa che se da un dispositivo aggiungiamo un
nuovo file nella cartella sincronizzata con l’archivio online,
questo sarà consultabile automaticamente da tutti gli
altri dispositivi che si sincronizzano con lo stesso archivio
online.
DropBox
Probabilmente è il più famoso dei tre. Mette a disposizione
2 GByte di spazio gratuito. Il client è disponibile per Windows, Linux, Mac e smartphone iPhone e Android.
È sicuramente il più semplice da installare, anche se è quello che mette a disposizione lo spazio minore. Altra pecca
è quella di essere in lingua inglese.
Per scaricare il client da installare andare all’indirizzo:
http://www.dropbox.com/install e cliccare su “free download” (figura 1).
Al termine del download, facendo doppio click sul programma si lancia l’installazione durante la quale viene chiesto di attivare un account, oppure di crearlo se è la prima
volta, su DropBox. Per tutte le successive installazioni
occorre usare sempre lo stesso account.
Per default, la cartella che viene sincronizzata con lo spazio
online si trova all’interno della cartella Utente e si chiama
DropBox. Per aprirla si può passare dalla cartella Utente
sul Desktop, oppure fare doppio click sull’icona nella Barra
delle Applicazioni.
Naturalmente è possibile accedere anche online ai propri
dati, cliccando in alto a destra “Sign in” nella pagina iniziale
(figura 2).
16
Microsoft SkyDrive
Da Microsoft abbiamo il servizio con maggior spazio, ben
7 GByte di spazio gratuito. Per scaricare il client andare
all’indirizzo: http://skydrive.live.com (figura 3). Per utilizzare il servizio occorre prima di tutto un “Windows Live ID”,
per cui occorre iscriversi, cliccando sul tasto “Iscriviti”.
Una volta ottenuto il “Live ID”, possiamo scaricare il client
per il computer (è disponibile per Windows, Linux, Mac,
e per smartphone iPhone e Android) cliccando sul link
“Scarica SkyDrive per il tuo dispositivo”.
Una volta scaricato, lanciamo l’installazione e quando ci
viene chiesto inseriamo il “Live ID” che abbiamo creato.
In questo caso la cartella che viene sincronizzata si trova
sempre sotto la cartella Utente e si chiama SkyDrive.
Per accedervi si può passare dalla cartella Utente presente
sul desktop, oppure facendo doppio click sull’icona sulla
Barra delle Applicazioni.
È ovviamente possibile accedere anche online ai propri
dati, in questo caso avremo a disposizione l’integrazione
con Office, grazie alla quale è possibile anche creare e
modificare i documenti di Word , Excel e PowerPoint.
fig. 1
fig. 2
Appunti digitali
Per informazioni, richieste e suggerimenti potete mandare una mail a:
[email protected] o seguirci su twitter @app_digitali
Google Drive
Da Google abbiamo l’ultimo arrivato, in ordine di tempo.
Lo spazio gratuito messo a disposizione è di 5 GByte. Per
poter accedere al servizio occorre avere un account Google.
All’indirizzo https://drive.google.com è possibile ottenerne
uno, cliccando su “Accedi” e “Registrati” (figura 4).
Inoltre, nei relativi store, esistono versioni per iPhone e
Android.
Ottenuto l’account Google, cliccando su “Accedi” si entra
online nello spazio messo a disposizione, dal quale è possibile scaricare il client per il computer, cliccando su “Scarica
Google Drive per PC”, “Accetta e Installa” nella finestra successiva.
Terminata l’installazione del client, accediamo inserendo
l’account Google. La cartella che viene sincronizzata si
trova sotto la cartella Utente, e si chiama Google Drive. Per
accedervi si può passare dalla cartella Utente presente sul
desktop, oppure facendo doppio click sull’icona sulla Barra
delle Applicazioni.
Naturalmente è possibile accedere anche online ai propri
dati, come abbiamo visto negli altri sistemi. In questo caso
avremo a disposizione l’integrazione con Google Docs, grazie
alla quale è possibile anche creare e modificare i documenti.
fig. 3
fig. 4
17
Consigli tecnici
Irrigazione: le basi per ottimizzarla
di Giovanni Candolo - Ricerca e Sviluppo
Con gli interventi irrigui ci si prefigge di fornire alle colture
l’acqua necessaria per uno sviluppo ottimale ai fini produttivi.
Come noto, l’acqua è infatti il fattore principale per il sostentamento delle piante. Quando la quantità d’acqua presente
nel terreno inizia a scendere al di sotto di determinati valori, la
pianta mette in atto diversi accorgimenti per economizzarne
il consumo (chiusura degli stomi, arresto della crescita, riduzione dell’apparato fogliare, ecc.), che possono portare a una
riduzione significativa della produzione finale.
Per ottimizzare la produzione diventa indispensabile gestire
efficacemente le irrigazioni: è necessario pertanto valutare
la quantità d’acqua disponibile nel terreno per la coltura per
decidere quando e con quanto intervenire.
Quando intervenire
L’intervento irriguo andrà eseguito quando la porzione di
terreno esplorata dagli apparati radicali presenterà un livello
d’umidità sotto il quale non si ritiene opportuno scendere.
Per valutare il contenuto idrico del terreno a livello operativo esistono sostanzialmente due metodi:
• attraverso il calcolo del bilancio idrico;
• attraverso la misura diretta del contenuto di acqua del
terreno.
Per quanto riguarda la misura diretta dell'acqua del terreno,
effettuabile con idonee sonde elettroniche, si fa riferimento
nell'articolo a pag. 8.
Il bilanci idrico del terreno
La quantità d’acqua che un terreno rende disponibile per le
piante viene chiamata Riserva Idrica Facilmente Utilizzabile
(Tab.1, Fig.1): la conoscenza di questo valore è molto importante
in quanto è la base per il calcolo del bilancio idrico del terreno.
La RIFU dipende principalmente da:
• tessitura del terreno, i terreni con particelle più fini hanno
generalmente una maggior capacità di trattenere l’acqua;
• struttura del terreno, un terreno destrutturato (a causa di
lavorazioni eseguite con terreno bagnato, a causa di calpestamenti eccessiv,i ecc.) presenta una microporosità più accentuata in cui l’acqua è trattenuta con forze talmente elevate da
non essere vinte dall’azione delle radici delle piante;
• profondità del terreno esplorata dalle radici, che dipende
dallo stadio di sviluppo e dalle caratteristiche della coltura
considerata. Nel caso delle colture estensive si considera
Tessitura del terreno
Sabbia fine o
limo-sabbioso
Franco-sabbioso
Limoso o franco-limoso
Argilloso-limoso
o franco-argilloso
che gli interventi irrigui di norma si iniziano con apparati
radicali completamente sviluppati.
Per colture con apparati radicali profondi (tipo bietola)
si considera lo strato esplorato pari a 60 cm, per le altre
colture estensive si considera in genere una profondità di
40 cm . La RIFU del terreno si esprime convenzionalmente
in mm/m. In tab. 1 sono riportati dei valori indicativi per
tipologia di terreno. Esprimendo i valori in mm/m diventano più semplici i calcoli del bilancio idrico, in quanto i
valori sono adottabili per qualsiasi superficie. Ad esempio
dalla tab. 1 si evince che un terreno franco-argilloso ha
una RIFU di 75 mm/m, che rapportati ad una profondità
di 0,6 m corrispondono ad una riserva di 45 mm di acqua.
Riferendosi ad un ettaro 1 mm corrisponde a 10 m3/ha
oppure ad 1 l/m2 di acqua.
Quindi si può ipotizzare che il terreno sia un serbatoio (la RIU)
da cui le piante attingono l’acqua. La capacità di questo serbatoio come detto varia nel tempo, in funzione dello sviluppo
radicale della coltura considerata e dalla stima delle entrate e
delle uscite di questo ipotetico serbatoio. La stima delle uscite
essenzialmente si basa sulla stima dell’evapotraspirazione colturale, che rappresenta la principale fonte di “uscita” di acqua
dal terreno.
Acqua disponibile (RIU)
(mm/m)
Riserva idrica facilmente
utilizzabile (RIFU)
(mm/m)
Riserva idrica facilmente
utilizzabile in uno strato di 0,6 m
(mm)
80 - 90
40 - 45
24 - 27
120
60
36
170 - 210
85 - 105
51 - 63
150
75
45
Tab. 1 - Riserva di acqua disponibile e facilmente utilizzabile presente in vari tipi di terreno. Valori indicativi espressi in mm/m.
18
Consigli tecnici
ENTRATE
SERBATOIO TERRENO
Piogge
Apporti di falda
Irrigazioni
USCITE
Fig. 1 - Il bilancio idrico del terreno per
la guida all’irrigazione viene effettuato
contabilizzando le entrate e le uscite
di acqua considerando il terreno come
un serbatoio da cui le piante attingono acqua. La capacità del serbatoio
dipende essenzialmente dalla profondità degli apparati radicali e dalla
tessitura del suolo.
Evapotraspirazione
colturale
Riserva Idrica Facilmente
Utilizzabile (RIFU)
Evapotraspirazione colturale
La somma dell’acqua traspirata dalle piante e di quella evaporata dal terreno prende il nome di evapotraspirazione
colturale (ETc). Questa grandezza dipende dalle condizioni
climatiche, dallo stadio di sviluppo e dalle caratteristiche della
coltura considerata.
Per rendere agevole il calcolo di ETc sono state sviluppate
diverse formule che consentono di stimare la cosiddetta evapotraspirazione di riferimento (ET0). La formula di Hargreaves
è tra le più usate per il calcolo di ET0, è implementabile anche
su foglio elettronico, richiede come input la temperatura
minima e massima, la radiazione solare e la latitudine.
A titolo esemplificativo, in tab. 2 vengono riportati i valori
medi giornalieri di evapotraspirazione potenziale rilevati in
alcune località italiane (Fonte FAO).
Dall’ET0 così calcolata si può risalire a quella della coltura
che interessa attraverso la relazione:
ETc=ET0 X Kc
Dove Kc è il coefficiente colturale, che dipende dalla coltura
e dal suo stadio di sviluppo. I valori di Kc sono disponibili per
tutte le colture di interesse agrario. A titolo di esempio per il
mais si adottano i valori di Kc riportati in tab. 3.
Il calcolo del bilancio idrico non fa altro che calcolare la
differenza tra le entrate e le uscite giornaliere del serbatoio
terreno. Quando il serbatoio terreno è a 0 si deve rimpinguare con l’irrigazione, con un quantitativo di acqua pari al
contenuto del serbatoio, ovvero pari alla RIFU. Di norma
per le colture estensive nel calcolo del bilancio si utilizza nel
computo delle uscite il 50% di ETc, in quanto rispetto alla
restituzione completa dell’ETc non si hanno apprezzabili
vantaggi produttivi.
Come irrigare
Il volume teorico di adacquamento determinato con il calcolo
del bilancio idrico deve essere aumentato di una quantità che
tenga conto delle perdite dovute all’efficienza dell’impianto
irriguo utilizzato.
Generalmente tra gli impianti comunemente usati i valori di
efficienza sono:
• irrigatore unico (rotolone) da 0,50 a 0,80;
• ala piovana da 0,70 a 0,80;
• ali gocciolanti (manichette) 0,90-0,95.
Ad esempio: se irrighiamo in una giornata estiva calda e ventosa con il rotolone una coltura con un notevole apparato
fogliare, potremo perdere anche il 50% dell’acqua distribuita
per evaporazione.
Percolazione,
ruscellamento
Mese
Bologna
Ferrara
Ravenna
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
0,4
0,7
1,6
2,6
3,6
4,6
5,0
4,2
2,9
1,5
1,0
0,5
0,4
0,8
1,5
2,7
3,6
4,5
5,0
4,2
3,0
1,6
0,8
0,4
0,4
0,7
1,5
2,5
3,4
4,4
5.0
4,1
2,8
1,5
0,8
0,4
Tab. 2 - Valori medi giornalieri di evapotraspirazione potenziale (ET0)
espressi in mm/giorno in alcune località della Pianura Padana.
Fase fenologica
Semina
Sesta foglia
Levata
Emissione pennacchio
Imbrunimento sete
Fine maturazione lattea
Coefficiente
colturale (Kc)
0,4
0,6
0,8
1,2
0,8
-
Tab. 3 - Coefficienti colturali per il Mais (Fonte FAO).
Le prove di Terremerse
Per colture come il mais, che in quest’annata estremamente
siccitosa necessita di un elevato numero di irrigazioni, si sta
valutando l’impiego delle ali gocciolanti, che consentono una
gestione più efficiente degli interventi. Per questo motivo Terremerse ha allestito delle prove di confronto tra ali gocciolanti, rotolone e test non irrigato su mais. L’obiettivo è quello
di valutare il reddito colturale conseguito con le differenti
modalità di irrigazione. Il costo dell’impianto con manichette,
generalmente più elevato, potrebbe venir compensato ampiamente grazie alla maggior produzione ottenibile.
A fine attività saranno pubblicati i risultati ottenuti per
permettere alle singole aziende di disporre di elementi di
riferimento per gestire l’irrigazione in maniera proficua,
visto la rilevanza che sta assumendo per assicurare produzioni
remunerative.
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Consigli tecnici
Terreno e riserva idrica facilmente utilizzabile dalle piante
TERRENO SATURO
Parte liquida
Parte solida
TERRENO ALLA CAPACITÀ
IDRICA DI CAMPO
Parte gassosa
Parte liquida
Parte solida
TERRENO AL PUNTO DI
APPASSIMENTO
Parte gassosa
Parte liquida
Parte solida
RISERVA IDRICA
UTILE
R.I.F.U.=R.I.U.
2
Parte solida
Quando un terreno viene saturato d’acqua
tutti i suoi macropori sono occupati dal
liquido.
Dopo un certo tempo per azione della forza di gravità parte di quest’acqua percola in
profondità.
Nel momento in cui l’acqua in eccesso occupante i macropori è percolata, il terreno
è alla cosiddetta capacità idrica di campo
(C.I.C.).
L’acqua che rimane è trattenuta dalla matrice solida del terreno con forze superiori
alla forza di gravità, pertanto cessa la percolazione. Parte di quest’acqua può essere
utilizzata dalle piante.
Quando la pianta non è più in grado di
assorbire l’acqua contenuta nel terreno
si è giunti al coefficiente di avvizzimento
permanente (C.A.V.).
La pianta da questo valore non riesce più a
vincere le forze con cui la matrice solida del
terreno trattiene l’acqua.
La riserva idrica utile (R.I.U) è data dalla
differenza tra la capacità idrica di campo
e il coefficiente di avvizzimento. Questa
pertanto è l’acqua potenzialmente utilizzabile dalle piante. Tuttavia man mano
che questa riserva diminuisce la pianta
inizia a manifestare sintomi di stress idrico.
Pertanto è conveniente considerare che le
piante abbiano a disposizione una frazione
della R.I.U. che viene indicata come Riserva
Idrica Facilmente Utilizzabile (R.I.F.U.). Di
norma la R.I.F.U. è il 50 % della R.I.U.
Foto 1 - Posa in opera di manichette su coltura di mais
21
Consigli tecnici
Le fertilizzazioni di stagione per le colture arboree
Gli interventi fertilizzanti che si programmano in questo periodo sono determinanti
per i buoni risultati produttivi di questa e della prossima stagione colturale
di Valerio Bucci – Responsabile Linee Fitoiatriche e Nutrizionali Ufficio Tecnico Ortofrutta
22
SITUAZIONE
FASE DI PRE RACCOLTA
I frutteti di drupacee sono in avanzata fase di raccolta,
tranne alcune varietà tardive di pesche e nettarine e la
varietà Angeleno per le susine, la cui raccolta è comunque
prossima. Nell’ambito delle pomacee è imminente la raccolta delle pere William, mentre si stanno programmando
quelle di Conference e Abate Fetel; nelle mele sono in corso
le raccolte delle varietà del gruppo Gala, mentre le altre
varietà sono prossime a raccolta (gruppo Golden) o distanti
da essa 2 mesi (gruppo Fuji) o 3 mesi (Pink Lady/Rosy Glow).
Un’altra specie che verrà raccolta fra più di 2 mesi è l’actinidia con la varietà Hayward.
Anche la situazione dei vigneti da vino è estremamente variegata: per i vitigni destinati alla spumantizzazione è prossima la
raccolta, mentre la maggioranza dei vigneti verrà vendemmiata nel corso del mese di settembre.
Le esigenze di fertilizzazione delle colture arboree in questo
periodo si differenziano a seconda che si trovino nella fase di
post raccolta o di pre raccolta.
Il mese che precede la raccolta è quello dell’ultimo accumulo
di sintetati nel frutto e della trasformazione di parte degli
amidi e degli acidi accumulati in zuccheri. Per favorire questi
processi è essenziale una adeguata disponibilità di potassio,
elemento chiave per la ricollocazione degli zuccheri nella
pianta.
Altro aspetto da curare è l’equilibrio vegetativo: per conseguire i migliori risultati nell’ultima fase di sviluppo dei frutti e
di maturazione degli stessi, le energie disponibili della pianta
devono essere orientate verso i frutti e non verso l’accrescimento vegetativo, processo che doveva essere già stato
svolto nei mesi precedenti e che in questa fase dà origine
solo a rami poco lignificati, superflui, da asportare con le
operazioni di potatura.
Per evitare ciò bisogna limitare o azzerare le concimazioni
azotate e vagliare con attenzione le quantità di acqua da restituire con l’irrigazione, entrambi fattori che contribuiscono
al lussureggiamento vegetativo.
Consigli tecnici
FASE DI POST RACCOLTA
Il periodo che intercorre tra la raccolta dei frutti e la senescenza delle foglie è spesso trascurato nella gestione colturale,
ma è molto importante per i risultati produttivi della sucessiva
annata: in questi mesi, infatti, la pianta continua la sua attività
elaborativa, i cui sintetati non vanno più a vantaggio dei frutti
bensì vengono immagazzinati come sostanze di riserva nelle
radici e nel fusto.
Nei 30-60 giorni che precedono la raccolta è quindi consigliato distribuire in fertirrigazione concimi a prevalente
tenore di potassio, con una buona dotazione di fosforo,
entrambi elementi che contrastano l’azoto e contribuiscono
ad arrestare lo sviluppo vegetativo e orientare l’attività
della pianta verso il frutto: la nostra scelta è per Vitagreen
8.16.40, prodotto molto solubile e dotato di potere acidificante, molto gradito nei nostri suoli alcalini o subalcalini.
Parimenti, sono molto valorizzati dalle piante da frutto gli
interventi fogliari in cui i rapporti tra gli elementi nutritivi
siano gli stessi citati in precedenza e che risultano estremamente preziosi in quegli impianti dove la fertirrigazione non
è praticabile. In questi interventi, eventualmente, è possibile
abbinare prodotti a base di alghe o altri prodotti stimolanti,
utili in particolare laddove abbiamo necessità di favorire l’ultimo ingrossamento dei frutti e migliorarne la colorazione.
Una miscela molto valida è quella fra Kappa G 5 kg/ha +
Chelal Alga 2 l/ha, che si può ripetere a 40, 25 e 10 giorni
prima della raccolta.
Per la fruttificazione della prossima stagione è determinante l’accumulo di elaborati a favore delle gemme a fiore: se
si garantisce un buon orientamento delle risorse verso gli
organi riproduttivi della prossima annata e una loro adeguata
elaborazione, i fiori saranno pienamente fertili, in grado di
impollinare e/o essere impollinati e quindi di dare origine alla
massima fruttificazione.
Per garantire ciò occorre che non manchino le risorse nutritive,
per cui si deve curare anche in questo periodo la disponibilità di
nutrienti, facendo ricorso a interventi specifici, in particolare
se il terreno è poco fertile e se le produzioni conseguite siano
state elevate e quindi che abbiano assorbito tutte le risorse
disponibili del frutteto.
Gli interventi più utili sono quelli a maggiore efficienza e
quindi, laddove disponibile la fertirrigazione, si consiglia di
intervenire mediante questa modalità con apporti prevalentemente azotati, dell’ordine di 25-30 unità: ad esempio si
possono distribuire 60-80 kg/ha di nitrato ammonico al 34%.
Parallelamente alla fertirrigazione, o in alternativa a essa se
questa non è disponibile, si possono eseguire interventi fogliari; si approfitta dell’intervento fogliare per somministrare per
questa via anche microelementi, in particolare boro e zinco
che, per la loro funzione di catalizzatori, agevolano i processi
di elaborazione e di trasloco dei fotosintetati. La miscela da
noi consigliata è Kappa V 5 kg/ha + Hyberol 2 l/ha.
È necessario un inciso ulteriore, molto importante con le
estati calde e siccitose che stiamo sempre più frequentemente
vivendo: anche in post raccolta le piante arboree necessitano
di acqua e quindi non si deve sospendere in modo assoluto
l’irrigazione dopo avere portato a termine la produzione.
Se le piogge scarseggiano è necessario garantire comunque
una disponibilità idrica sufficiente per svolgere i processi di
fotosintesi: in termini generali si considerano apporti irrigui
del 50% rispetto a quelli necessari quando ancora i frutti sono
sulla pianta. Con carenza idrica, gli apporti nutrizionali di cui
si è parlato precedentemente risulteranno poco valorizzati
in quanto l’elaborazione dei nutrienti avverrà comunque in
misura insufficiente.
23
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Macelleria Voltana di Lugo via Fiumazzo, 773 - Tel 0545 72827 Fax 0545 71078
Orario di apertura: mattino 8.00 - 12.30 pomeriggio 15.30 - 18.45
Chiuso sabato pomeriggio
Macelleria Ravenna viale Luigi Cilla, 37 - Tel 0545 68003 Fax 0545 68043
Orario di apertura: mattino 8.30 - 13.00 pomeriggio 16.00 - 20.00
Chiuso lunedì pomeriggio e martedì pomeriggio
[email protected] - www.comacar.it
Cucina
Cannellone di maiale e fiori eduli
Preparazione
Preparare la pasta con la farina, le uova e lo zafferano precedentemente stemperato in poca acqua;
Tiare la pasta e ricavarne cinque rettangoli piuttosto grandi;
Cuocere la pasta in acqua bollente e raffreddare;
Lessare le patate in acqua salata, sbucciarle e passarle finemente;
Cuocere la pancetta rosolandola in olio bollente e terminare la
cottura bagnandolo con abbondante marsala;
Una volta cotto, tritare lombo e conservare a parte il fondo
di cottura;
Tagliare a julienne le patate e soffriggere in padella antiaderente;
Assemblare la farcia mescolando il lombo, il parmigiano
grattugiato, la patata , la pancetta e qualche fogliolina di menta;
Comporre i cannelloni riempiendo la pasta con la farcia;
Tagliare a julienne il sedano;
In una casseruola far bollire lo zucchero di canna con poca
acqua e aggiungere il sedano scolato;
Lasciar cuocere pochi minuti a fuoco basso;
Preparare una tempura miscelando la farina a poca acqua
gassata e immergere i fiori eduli pochi secondi prima di porli
in olio bollente;
Ingredienti per 4 persone
Per la pasta
› 300 gr di farina
› 3 uova
› 1 bs zafferano
Per la farcia
› 400 gr lombo di maiale
› 500 gr patata
› 100 gr parmigiano
› 200 gr pancetta
› qb sale, menta
› qb olio d'oliva, marsala
Per la guarnizione
› 100 gr sedano
› 100 gr peperoncino toscano
› 100 g di tempura
› 25 fiori eduli
› qb pepe rosa, olio di semi
› qb zucchero di canna e acqua
Cuocere in padella antiaderente o in forno a microonde il
pecorino grattugiato per ottenere una cialda croccante.
Al momento del servizio comporre il piatto con il cannellone gratinato, il fondo di cottura della pancetta, le trasparenze di sedano, i fiori eduli in tempura e la cialda di pecorino.
L’Istituto professionale Alberghiero “P. Artusi” di Riolo Terme
Nasce nel 1967 per rispondere alla richiesta di formazione del settore turistico alberghiero proveniente da una vasta area.
I propri studenti trovano occasioni di impiego nella stagione estiva già nel corso degli anni scolastici. Elevato il livello delle specializzazioni:
Enogastronomia (cucina), Servizi di Sala e Vendita (sala bar), Accoglienza Turistica (ricevimento).
I laboratori della scuola, completamente ristrutturati tre anni fa, hanno attrezzature all’avanguardia: 3 laboratori di cucina,
1 cucina dimostrativa, 1 laboratorio di pasticceria, 3 sale ristorante, 3 bar, 1 laboratorio linguistico, 2 laboratori informatici.
La preparazione fornita è altamente specializzata e i ragazzi riescono a classificarsi sempre ai primi posti nei
concorsi nazionali, grazie anche alle esperienze di scuola-lavoro in Italia e all’estero e a numerosi progetti internazionali.
Per info: Tel. 0546 71636 - Email: [email protected] - Web: http://www.racine.ra.it/ipartusi/2007/index.html
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Orti e giardini
Filiere
Nuovo
titolo
Melanzana:
semplici tecniche per ottimi prodotti
Semina, concimazione, annaffiatura e, se necessario, qualche trattamento:
consigli utili per un raccolto gustoso e sano
di Alice Tarozzi – Specializzata in verde ornamentale e tutela del paesaggio
Come i peperoni, pomodori e patate, la melanzana, il cui
nome scientifico è Solanum melogena, appartiene alla
famiglia delle Solaneceae. Viene coltivata per i suoi preziosi
frutti che vengono utilizzati in cucina. Deve essere consumata previa cottura in quanto cruda ha un sapore sgradevole al palato e contiene solanina che la rende tossica. La
forma della melanzana dipende dalla varietà e può essere
ovale, più o meno allungata, di colore viola chiaro o scuro.
Tra le numerose varietà, le più coltivate sono:
· tonda nera: frutti grandi viola scuro, dal sapore delicato;
· melanzana bianca: frutti bianchi tondi, facile da coltivare
e molto utilizzata in cucina;
· violetta lunga: è la varietà più tradizionale che produce
frutti viola allungati molto facile da coltivare.
La coltivazione di questo ortaggio, sempre presente
negli orti, è legata a semplici tecniche e al clima. La semina viene effettuata tra gennaio e febbraio in letto caldo
o semenzaio. Se vengono acquistate piantine, il trapianto
può iniziare da maggio, quando la temperatura si aggira
intorno ai 16°C, per poi svilupparsi in modo completo
quando la temperatura raggiunge i 24°C.
Le piantine devono essere poste in solchi distanti circa
70 cm tra le file e 50 cm tra le piante della stessa fila. La
posizione ideale è al sole, in terreni di medio impasto, ben
drenati e ricchi di sostanza organica. È consigliabile arricchire il terreno al trapianto con concimazioni organiche
tipo letame o altri composti organici. È bene sottolineare
che la melanzana è sensibile a sbalzi termici, non ama il
freddo, i ristagni idrici e il vento pungente.
Quando le piante raggiungono l’altezza di circa 30 cm, se
vengono cimate si favorisce la ramificazione e la maggiore
fruttificazione. Si possono sostenere con una canna e
diradare i frutti lasciando solo quelli migliori. Alla base
togliere il fogliame giallo e vecchio.
La pianta di melanzana necessita di frequenti innaffiature soprattutto mentre produce frutti, senza mai però
esagerare perché un eccesso d’irrigazione comporta
ristagni e conseguenti marciumi radicali.
Essendo appartenente alla famiglia delle Solaneceae, la
melanzana acquisisce le malattie tipiche della famiglia, in
particolare afidi, ragnetto rosso, cimici, dorifore. Inoltre,
problemi di umidità e scarso arieggiamento provocano la
comparsa di peronospora. Intervenire quindi con insetticidi specifici o in caso di afidi è possibile fare anche dei
lavaggi vaporizzando prima le foglie con una soluzione di
acqua e sapone liquido, poi solo con acqua, mentre con
fungicidi in caso di peronospora.
Scegliere il giusto prodotto sia per la prevenzione sia per la
lotta alle malattie porta ai risultati migliori, facendo sempre
attenzione ai dosaggi e ai tempi di carenza perché l’orto
“in casa” sia sano!
Favorevole alla melanzana è la consociazione con piante
di finocchio, cavolo e insalata.
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per eseguire le buone pratiche dell'orto.
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