Consorzio Brianza
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Consorzio Brianza Formazione Eccellenze 1. IL SISTEMA LEGNO – ARREDO Il “Sistema Legno-Arredo” costituisce, insieme al Sistema Moda e alle produzioni alimentari di nicchia, uno degli assi portanti del Made in Italy con un volume complessivo della produzione che incide per il 6% sul totale dell’industria manifatturiera italiana. Il settore si compone di due comparti: quello del mobile che pesa per il 60% e quello del legno che assorbe il restante 40% della produzione complessiva. A livello dettagliato per il settore del mobile, il mercato più significativo risulta essere quello della fabbricazione di mobili per uffici e negozi con una quota del 29% sul mercato totale del gruppo, seguito dalla fabbricazione di altri mobili, con una quota del 24,8% e dalla fabbricazione di sedie e sedili con una quota del 21,8%. Più contenuta appare la quota della fabbricazione di mobili per cucina (20,6%). L’analisi dei sottosettori mostra che le produzioni maggiormente orientate verso l’estero sono quelle delle fabbricazioni di altri mobili e fabbricazione di sedie e sedili mentre più orientate verso i mercati interni risultano le fabbricazioni di mobili per uffici e negozi, fabbricazione di mobili per cucina e fabbricazione di materassi. Aspetti caratteristici del Sistema sono l’alta intensità del lavoro, l’origine artigianale, la creatività ed il design che trovano in Italia la massima espressione. Il sistema legno arredo è caratterizzato dalla prevalenza di imprese di piccola e media dimensione a proprietà familiare operanti in distretti industriali e dall’elevato grado di deverticalizzazione che rende la sub-fornitura specializzata un importante anello della filiera produttiva. La forte presenza di PMI nel settore è dimostrata dal fatto che delle 87.855 imprese presenti nel 1996 il il 96,8% aveva meno di 20 addetti, dato confermato anche nel 2000. Infatti, delle 102.328 imprese presenti nel 2000 (+ 16,48% rispetto al 1996), il 96,4% è costituito da imprese con meno di 20 addetti. Se si considera il numero totale di addetti, nel 1996 erano 387.628, di cui il 64,8% concentrato in imprese con meno di 20 dipendenti. Nel 2000 sono aumentati di circa il 22,5% passando a 474.760, con una leggera diminuzione di addetti (-3,8%) nelle PMI. Sede legale: Via Berchet 2 – 20052 Monza (Mi)Telefono: 039.384508 Fax: 039.322122 E-mail:[email protected] Codice fiscale e Partita IVA: 04798550960 Pag. 1di 17 Consorzio Brianza Formazione Eccellenze 2. LA LOCALIZZAZIONE DELLA PRODUZIONE La produzione del sistema italiano del legno arredamento è realizzata prevalentemente da sistemi integrati di imprese operanti nei distretti industriali. Questo è dimostrato dall’ampio numero di distretti operanti nel settore rispetto alla totalità dei distretti italiani. Se infatti, a livello nazionale da una rilevazione ISTAT del 1996, sono stati individuati 199 distretti industriali, 40 sono specializzati nel settore legno arredo. I distretti industriali del legno arredo presentano caratteristiche di un’elevata efficienza organizzativa e sono concentrati, nel Triveneto (Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige), Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Puglia. DISTRETTO DEL MOBILE DELLA BRIANZA Rappresenta una realtà di particolare rilievo. L'ambito territoriale del distretto insiste sulle province di Como (16 comuni, il cui centro principale è Cantù) e di Milano (20 comuni, il cui centri principali sono Desio e Seregno). È specializzato nella produzione di mobili e oggetti in legno, nonché mobili in metallo e complementi di arredamento: prodotti che tradizionalmente si distinguono sia per la qualità dei materiali e delle rifiniture, sia per il design e lo stile. L'attività del comparto si concentra soprattutto nella fabbricazione di mobili per l'arredamento della casa (imbottiti, armadi, tavoli, sedie, camere da letto), e di articoli per la decorazione, arredamento per esterni, pavimenti, infissi, ecc. DISTRETTO DEL MOBILE DEL TRIVENETO Lo sviluppo storico dell'industria veneta del legno arredo, che ha forti legami con quella friulana, è abbastanza recente, risale infatti alla metà del Novecento, ma nella zona esisteva già una tradizione artigianale, testimoniata dal fatto che i tronchi delle foreste locali venivano largamente impiegati dalla Repubblica di Venezia. Il distretto veneto-friulano quindi si compone di due distretti: • l Distretto del Mobile Livenza Gli 11 comuni del Distretto del Livenza2 riuniscono circa 800 aziende che danno lavoro a circa 13 mila addetti. I comuni che concentrano il maggior numero di occupati sono Brugnera, Prata (con oltre 1.700 addetti ciascuno) e Pasiano (con 1.000 addetti). • Il Distretto del Mobile del Quartier del Piave Il distretto veneto del mobile copre un vasto territorio che abbraccia la Sinistra Piave nel Trevigiano, per un totale di 19 comuni tra cui Oderzo, Motta di Livenza, Ponte di Piave, Salgareda, Portobuffolè. Sede legale: Via Berchet 2 – 20052 Monza (Mi)Telefono: 039.384508 Fax: 039.322122 E-mail:[email protected] Codice fiscale e Partita IVA: 04798550960 Pag. 2di 17 Consorzio Brianza Formazione Eccellenze Accanto al tradizionale distretto lombardo, cuore del prodotto più sofisticato, si sono affiancati da diversi anni le dinamicissime imprese del Triveneto. La struttura industriale è composta da alcune punte del settore, ma anche di un tessuto integrato di piccole unità produttive aggressive e spregiudicate. CONTESTO MARCHIGIANO E ROMAGNOLO È rappresentato soprattutto dal distretto cuciniero pesarese, La provincia di Pesaro e Urbino si sviluppa su un territorio di 2.893 kmq, situato nella parte nord delle Marche, e comprende i comuni di Pesaro, Colbordolo, Lombaroccio, Monteciccardo, Montellabate, Sant’Angelo in Zizzola e Tavullia. Capoluogo della zona che conta 67 comuni con una popolazione complessiva di 336.000 abitanti, è Pesaro (abitanti 88.713) che rappresenta una delle più importanti zone mobiliere del Paese. Ci sono alcune grandi aziende (Scavolini, Berloni e Febal ) leader, che operano nel comparto cuciniero) e, una miriade di piccole e piccolissime imprese (sia cuciniere che mobiliere), prevalentemente terziste, che rappresentano il 90-95% delle aziende del distretto. DISTRETTO BARI MATERA ha come miglior risultato il Gruppo Natuzzi che è riuscito ad imporsi a livello mondiale. Il distretto industriale del salotto si trova tra i tufi lucani e la Murgia pugliese, nel triangolo formato dal capoluogo Materano e i paesi di Altamura e Santeramo in Colle nella provincia di Bari. Matera, però, può essere considerata la capitale del polo, se non altro per ragioni storiche è qui che alla fine degli anni 60 Pasquale Natuzzi ha iniziato le proprie attività con il suo primo stabilimento. Insieme alla Natuzzi, la Calia Salotti di Matera, con 90 miliardi di fatturato e 500 dipendenti nel 1999, la Nicoletti Salotti di Matera, con 150 miliardi di fatturato e 500 dipendenti nel 1999, e altri salottifici del "triangolo" sono riusciti a strappare ai maestri artigiani della Brianza e di altri distretti lo scettro italiano del primato nel settore del mobile imbottito. Un aspetto particolarmente rilevante è costituito dalla forma organizzativa introdotta da Natuzzi che ha decentrato alcune fasi - la costruzione dello scheletro del divano in compensato, il taglio del poliuretano trattenendo al proprio interno le fasi del design, il reperimento delle pelli e della commercializzazione. Questo tipo di organizzazione ha comportato la nascita sul territorio di un certo numero di imprese (spesso per iniziativa di ex-operai Natuzzi) di semilavorati in grado di soddisfare Sede legale: Via Berchet 2 – 20052 Monza (Mi)Telefono: 039.384508 Fax: 039.322122 E-mail:[email protected] Codice fiscale e Partita IVA: 04798550960 Pag. 3di 17 Consorzio Brianza Formazione Eccellenze le richieste anche delle altre imprese di salotti che a partire dagli anni '80, sulla scia di Natuzzi, sono sorte, a cavallo tra la Puglia e la Basilicata. A Matera. In sintesi l’importanza di questi distretti, è imputabile non solo al particolare modello di organizzazione industriale presente a livello territoriale (elevata concentrazione di piccole e medie imprese), ma anche alla presenza in tali contesti di alcuni importanti fattori materiali (manodopera qualificata, efficiente sistema di subfornitura locale) ed immateriali (peculiari conoscenze relative ai prodotti, ai processi ed alla domanda potenziale espressa sul mercato) che risultano cruciali per la competitività delle imprese. DISTRETTO DELLA SEDIA DI MANZANO Il distretto insiste sul territorio dei Comuni di Manzano, San Giovanni al Natisone e Corno di Rosazzo, e delle Province di Udine e Gorizia. Nel settore di attività della sedia operano 990 aziende, con oltre 11.000 addetti. Il distretto della sedia si articola in un insieme di piccole e medie imprese generalmente integrate in senso verticale, articolate all'interno della filiera produttiva, ciascuna specializzata in una fase del processo: la scomponibilità del processo produttivo in fasi si traduce in fattore di competitività legato alle economie di scala derivanti dalle relazioni a rete tra imprese specializzate che il distretto assicura in termini di costi, flessibilità e diffusione delle competenze. L'organizzazione produttiva del distretto si estrinseca nella divisione del lavoro in senso verticale tra imprese specializzate in fasi distinte del processo produttivo. Al riguardo si distinguono: • • • • le imprese di dimensione artigianale, che producono semilavorati o eseguono lavorazioni specializzate (tornitura, curvatura, levigatura, intaglio, verniciatura, imbottitura) su commissione dei produttori locali; le imprese artigianali di dimensione superiore che acquistano i semilavorati, eseguono le fasi finali del ciclo (montaggio e finitura) e vendono il prodotto finito; le imprese industriali di piccola dimensione che sono caratterizzate da un ciclo quasi completo fatto salvo alcune lavorazioni destinate alla subfornitura; le medie imprese industriali che sono in grado di incorporare l'intero ciclo produttivo ma che si organizzano decentrando quando il ciclo è in espansione alcune lavorazioni e riassorbendole in caso di inversione di tendenza. DISTRETTO DEL MOBILE IMBOTTITO DI FORLÌ Le unità produttive del distretto forlivese del mobile imbottito (1) sono collocate in massima parte nel territorio del comune di Forlì, grazie alla buona offerta di aree attrezzate, e in misura minore in quelli dei comuni adiacenti (Castrocaro, Meldola, Predappio, Bertinoro). I mercati tradizionali su cui, nel momento di crescita più dinamica, Sede legale: Via Berchet 2 – 20052 Monza (Mi)Telefono: 039.384508 Fax: 039.322122 E-mail:[email protected] Codice fiscale e Partita IVA: 04798550960 Pag. 4di 17 Consorzio Brianza Formazione Eccellenze si riversavano i prodotti forlivesi erano il Medio Oriente per le piccole imprese, la Francia e il Benelux per le grandi. Nel comprensorio vengono prodotti mobili di qualità, destinati ad una fascia medio-alta costruiti con cura artigianale, modelli in prevalenza contemporanei, spesso realizzati in pellame pregiato. Il comprensorio è costituito da oltre 100 imprese, alle quali se ne aggiungono altrettante che producono componenti, con 4.000 addetti, in gran parte donne (il 12% circa del totale degli occupati dell'intero settore industriale della provincia), un fatturato di 600 miliardi dei quali il 60% dovuto all'export. Le industrie dell'imbottito e l'artigianato indotto, quindi, esercitano un forte peso nell'economia forlivese. 3. ANALISI DELLE QUALIFICHE PROFESSIONALI E TENDENZE generalità I continui cambiamenti, che hanno interessato e che stanno interessando l’organizzazione delle aziende, i processi di produzione, la trasformazione dei prodotti, stanno trasformando anche la figura del lavoratore all’interno sia della aziende artigiane che di quelle industriali. Le attività manuali nelle aziende industriali stanno gradualmente riducendosi. L’utilizzo di macchine che costantemente riducono la necessità dell’intervento diretto dell’uomo l’utilizzo di software sempre più complessi, stanno trasformando l’operaio in un tecnico che vede aumentati il proprio sapere, le capacità di intervento nei processi produttivi e la necessità di interagire con i colleghi e con i propri superiori. Sempre più al nuovo operaio/lavoratore viene chiesto di ragionare e di saper interagire con gli altri: non basta avere a disposizione un buon esecutore. Le due nuove figure che sono emerse in fabbrica sono quelle dell’esperto di software e di hardware e quella del manutentore. Quest’ultima vede aumentata la propria importanza e da figura esterna all’azienda dovrà diventare una figura interna. Oggi l’importanza del manutentore – spiega un dirigente della Camera di Commer-cio di Treviso – è diventata fondamentale: deve sapere gestire il settaggio macchine ma addirittura rendere impossibile la rottura delle macchine. Però quasi scalzando la sua stessa figura perché il manutentore nostro si è sempre visto come un inter-vento eroico, a macchina rotta, a olio sparso per terra. Un imprenditore ha visto questa intuizione interessante: quasi non deve esistere la figura del tecnico manu-tentore intesa come separata ma lo stesso operatore in linea deve assimilare tecni-che di problem solving sulla macchina sui cui lavora, anticipando la rottura. Que-sto fa capire i cambiamenti in atto. Una descrizione di competenza che vede non più il manutentore Sede legale: Via Berchet 2 – 20052 Monza (Mi)Telefono: 039.384508 Fax: 039.322122 E-mail:[email protected] Codice fiscale e Partita IVA: 04798550960 Pag. 5di 17 Consorzio Brianza Formazione Eccellenze che corre a soccorso della machina ferma ma lo stesso tecnico alla linea che fa in parte il manutentore della stessa macchina. Sempre più importanza acquisiranno le figure di tecnici del legno capaci di intervenire su tutto il processo di produzione con capacità non solo di esecuzione ma anche con capacità propositive sia a livello di intervento su eventuali errori collegati alla messa in atto di un novo sistema di produzione, sia a livello di proposizione di miglioramenti dei processi di produzione e dei prodotti quindi capacità di interazione con tutti i soggetti che partecipano alla realizza-zione della catena del valore, dall’ingegnere, al designer, al manager, al semplice operaio. Maggiore importanza stanno progressivamente assumendo per le aziende gli esperti di marke-ting e comunicazione, i designer e i laureati in lingue straniere. Questi ultimi sono importanti soprattutto per le imprese che guardano con sempre maggiore interesse ai mercati esteri. Anche la figura dell’artigiano sta profondamente cambiando. Oggi l’artigiano è sempre meno legato alla figura tradizionale di “Geppetto”. L’artigiano è interessato ad un continuo pro-cesso di innovazione di processo e di prodotto. È un imprenditore che deve essere in grado di possedere capacità manageriali: deve sapere gestire, organizzare e motivare il personale di cui dispone. La formazione del personale è sempre di sua competenza. È proprio lui che forma i propri dipendenti. Deve contare su un squadra di collaboratori e dipendenti che solo lui può formare. I suoi subordinati devono non essere semplici esecutori: oggi gli viene ri-chiesto non solo la capacità di fabbricare un solo una componente del mobile ma tutto il mobile. Devono anche essere capaci di leggere un progetto ed sapere intervenire su even-tuali difetti sia a livello di fase progettuale, sia a livello si fase esecutiva. 4. L’offerta formativa dedicata al settore legno – mobile – arrredamento L'offerta formativa pubblica dedicata alla filiera legno - mobile - arredamento è data dal: − − − − Sistema dell'istruzione professionale (IPSIA) Sistema della formazione professionale (CFP) Sistema dell'istruzione universitaria Sistema educativo integrato (IFTS - FIS) Nel settore della formazione agiscono anche agenzie formative private e cioè: − − − − Società di formazione Società di consulenza Società di progettazione Società fornitrici di tecnologie Sede legale: Via Berchet 2 – 20052 Monza (Mi)Telefono: 039.384508 Fax: 039.322122 E-mail:[email protected] Codice fiscale e Partita IVA: 04798550960 Pag. 6di 17 Consorzio Brianza Formazione Eccellenze 4.1. Offerta Formativa Pubblica : IPSIA Ipsia - Istituti Professionali di Stato per l'industria e l'Artigianato Il sistema dell'istruzione professionale statale è quello che risponde in modo più appropriato alle richieste delle aziende. Gli IPSIA pur avendo una struttura e programmi formativi unificati e validi su tutto il territorio nazionale, grazie all'autonomia, caratterizzano gli interventi didattici educativi in base al contesto socio - economico e produttivo del distretto di appartenenza. Gli istituti professionali per l'industria e l'artigianato sono scuole medie superiori quinquennali: − al terzo anno è previsto un esame di qualifica di primo livello, − al quinto anno un esame di stato (diploma di maturità professionale) ed un esame di qualifica di secondo livello, (qualifica regionale di formazione professionale di livello più alto rispetto a quella conseguita dagli allievi a conclusione del terzo anno). La qualifica di secondo livello, del biennio integrato post qualifica, è il risultato della collaborazione istituzionale tra il Ministero della Pubblica Istruzione e le Regioni ed è un'esperienza significativa di integrazione tra la scuola (IPSIA) e formazione professionale (CFP) (Descreto Ministeriale dell'aprile 1994). Un'altra attività significativa di integrazione tra i due sistemi (statale e regionale) è quella relativa ai corsi post diploma finanziati con il Fondo Sociale Europeo. Il MIUR - Ministero della Pubblica Istruzione Italiana - ha individuato per il settore professionale atipico del legno il seguente profilo professionale organizzato su due livelli di competenza: • QUALIFICA: OP. INDUSTRIA DEL MOBILE E DELL'ARREDAMENTO Competenze L'operatore dell'industria del mobile e dell'arredamento ha conoscenza della normativa e delle tecniche operative del disegno tecnico e artistico, nei risvolti professionali, ed è in grado di utilizzare sia tecniche manuali che tecniche che comportino l'impiego, non specialistico, del computer; è in grado altresì di eseguire rilievi di manufatti di qualunque natura, particolarmente in legno, di effettuare schizzi a mano libera e di tradurre in disegno tecnico opinioni proprie ovvero idee progettuali definite da altri. Sa operare - sotto la guida di tecnici del settore - con alcuni tra i più correnti sistemi di produzione, sia artigianali che industriali, di manufatti in tutto o in parte composti da materiali lignei, grazie alla specifica esperienza nei reparti di lavorazioni e, nell'ultimo anno almeno, in stage presso aziende manifatturiere presenti sul territorio. Sede legale: Via Berchet 2 – 20052 Monza (Mi)Telefono: 039.384508 Fax: 039.322122 E-mail:[email protected] Codice fiscale e Partita IVA: 04798550960 Pag. 7di 17 Consorzio Brianza Formazione Eccellenze Lo studio della storia dell'arte gli attribuisce capacità critiche nell'apprezzare manufatti d'epoca, particolarmente in legno. E' in grado di partecipare, quale collaboratore non progettista, ad operazioni di arredamento non solo in ambienti civili, ma anche di ambienti destinati ad attività terziarie in genere e commerciali in particolare. Gli insegnamenti I primi due anni sono caratterizzati da una forte presenza di discipline di formazione generale umanistica e scientifica, perché: − − − l'età degli studenti richiede che l'istruzione sia volta maggiormente a sostenere lo sviluppo della persona; una larga quota di insegnamenti comuni e programmi di studio equivalenti rendono le scelte non irreversibili e facilitano l'eventuale passaggio a corsi diversi; l'area comune del biennio iniziale è la stessa adottata da moltissimi istituti tecnici e licei e corrisponde agli studi fatti per realizzare l'adempimento dell'obbligo scolastico. Nel terzo anno prevalgono le materie di indirizzo finalizzate all'acquisizione di una buona professionalità di base, per consentire ai giovani di espletare l'obbligo formativo o nella scuola o nella formazione professionale o nell'apprendistato. L'area di approfondimento costituisce uno spazio lasciato all'autonoma programmazione di ciascun istituto che ne definisce l'utilizzo con grande flessibilità per: accoglienza e orientamento; riequilibrio culturale; sostegno e recupero; svantaggi; iniziative di raccordo con il territorio; approfondimenti professionali nel terzo anno Sede legale: Via Berchet 2 – 20052 Monza (Mi)Telefono: 039.384508 Fax: 039.322122 E-mail:[email protected] Codice fiscale e Partita IVA: 04798550960 Pag. 8di 17 Consorzio Brianza Formazione Eccellenze Quadro orario settimanale Ore/Materie I^ II^ III^ Italiano 5 5 3 Storia 2 2 2 lingua straniera 3 3 2-3 diritto ed economia 2 2 - Matematica ed informatica 4 4 2-4 scienze della terra e biologia 3 3 - educazione fisica 2 2 2 religione (per coloro che se ne avvalgono) 1 1 1 22 22 12-15 TOTALE Materie area di indirizzo: Ore/Materie I^ II^ III^ Disegno tecnico artistico 4 4 4 Storia dell’Arte applicata 2 2 - Tecnologia dei materiali e laboratorio 4 4 2 Tecnica della produzione - - 3 Tecniche dell’arredamento - - 4 Chimica industriale e laboratorio - - 2 Reparti di lavorazione 4 4 8 14 14 23 TOTALE Sede legale: Via Berchet 2 – 20052 Monza (Mi)Telefono: 039.384508 Fax: 039.322122 E-mail:[email protected] Codice fiscale e Partita IVA: 04798550960 Pag. 9di 17 Consorzio Brianza Formazione Eccellenze • DIPLOMA: TECNICO DELL'INDUSTRIA DEL MOBILE E DELL'ARREDAMENTO Competenze Il Tecnico dell'Industria del Mobile e dell'Arredamento (T.I.M.A.) svolge un ruolo di organizzatore e coordinatore delle varie fasi produttive e ha competenze relative alla progettazione di arredi per ambienti interni ed esterni. Per adempiere a questa duplice funzione deve saper: a. tradurre un progetto esecutivo in termini di organizzazione della produzione aziendale attraverso l'analisi sia degli aspetti economici e qualitativi che di quelli normativi e relativi alla sicurezza; b. gestire sistemi informatici (cad/cam/cnc) per l'organizzazione della produzione; c. coordinare i controlli qualitativi; d. gestire la manutenzione; e. dimensionare e organizzare spazi funzionali ed elementi di arredo; f. operare corrette scelte tecniche ed estetico-formali; g. formulare proposte compositive per ambientazioni di arredamento per spazi pubblici e privati, interni ed esterni. Il processo formativo del biennio post-qualifica deve quindi determinare una figura professionale in grado di inserirsi nel mondo del lavoro come quadro intermedio nelle aziende, in attività imprenditoriali e/o di proseguire gli studi universitari per ulteriori approfondimenti. Gli insegnamenti La caratteristica di questo curricolo è di integrare l'istruzione nella scuola con la formazione professionale specialistica, che in Italia è di competenza delle Regioni. A questo fine sono state stipulate convenzioni tra il Ministero e le varie Regioni. L'attività didattica delle prima e seconda area si svolge, di norma, in cinque giorni settimanali. La quota di curricolo relativa all'intervento regionale si svincola dalle logiche organizzative della scansione settimanale del tempo scuola: ad essa resta riservato un giorno di ciascuna settimana e moduli intensivi da svolgere nei modi e nei tempi definiti in sede progettuale, tenuto anche conto delle scadenze connesse all'effettuazione dell'esame di stato. Le lezioni sono svolte essenzialmente da esperti del mondo del lavoro e una larga quota dell'orario è destinata alle esperienze scuola-lavoro (stage). L'intervento di competenza regionale potrà concludersi anche successivamente all'esame di stato conclusivo dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore. Data l'unitarietà del curricolo, i risultati, finali o intermedi, conseguiti nell'area di professionalizzazione concorrono alla valutazione degli alunni in sede di scrutinio. Sede legale: Via Berchet 2 – 20052 Monza (Mi)Telefono: 039.384508 Fax: 039.322122 E-mail:[email protected] Codice fiscale e Partita IVA: 04798550960 Pag. 10di 17 Consorzio Brianza Formazione Eccellenze Nei casi in cui la regione competente non interviene a gestire l'area di professionalizzazione, queste ore sono svolte direttamente dall'istituto professionale che le programma e le gestisce con le stesse logiche della formazione regionale, rilasciando al termine un attestato di frequenza (ipotesi surrogatoria). L'area di approfondimento Il quadro orario di ciascun corso prevede nel primo triennio uno spazio orario di 4 ore settimanali chiamato "area di approfondimento". La particolarità di quest’area consiste nel fatto che per essa non è prescritto alcuno specifico contenuto di discipline, ma sono solamente definiti gli obiettivi a cui devono tendere gli interventi didattici da realizzare in queste ore. La frequenza è obbligatoria per tutti gli allievi, ma ciascuno di essi conseguirà una personale meta formativa; la classe si spezza e sono costituiti diversi gruppi di allievi, provenienti anche da classi parallele, uniti per seguire percorsi didattici comuni per delimitati periodi di tempo. Ciascun istituto, dunque, programma in autonomia le attività e il tipo di lezioni da svolgere in queste 4 ore, in coerenza con le seguenti finalità: − all'inizio del corso e soprattutto nei primi 2 anni: o accoglienza, conoscenza, orientamento degli allievi o riequilibrio culturale della classe mediante recupero degli svantaggi o consolidamento disciplinare o approfondimenti culturali − successivamente anche: o moduli di conoscenza del territorio negli aspetti culturali, sociali ed economici o moduli mirati ad intensificare l’interazione tra le discipline culturali e quelle professionali o moduli di raccordo con il mondo del lavoro. L’area di approfondimento è lo strumento che consente di personalizzare, per quanto possibile, l’insegnamento, e di sviluppare una precisa identità culturale per ogni istituto in coerenza con il territorio e con il settore produttivo in cui ciascuno opera. Sede legale: Via Berchet 2 – 20052 Monza (Mi)Telefono: 039.384508 Fax: 039.322122 E-mail:[email protected] Codice fiscale e Partita IVA: 04798550960 Pag. 11di 17 Consorzio Brianza Formazione Eccellenze Quadro orario settimanale area comune Ore/Materie IV^ V^ Italiano 4 4 Storia 2 2 lingua straniera 3 3 Matematica 3 3 educazione fisica 2 2 religione (per chi se ne avvale) 1 1 15 15 IV^ V^ Fisica e Laboratorio 2 2 Disegno Industriale, tecnica dell’arredamento, storia dell’arte applicata ed esercitazioni 7 7 Tecnologia e laboratorio, tecnica della produzione e impianti 4 4 Impianti industriali 2 2 15 15 300/450 ore annue 300/450 ore annue TOTALE Biennio post-qualifica materie area di indirizzo classi/ore AREA DI INDIRIZZO TOTALE AREA DI PROFESSIONALIZZAZIONE Modulo professionalizzante annuo di competenza regionale Sede legale: Via Berchet 2 – 20052 Monza (Mi)Telefono: 039.384508 Fax: 039.322122 E-mail:[email protected] Codice fiscale e Partita IVA: 04798550960 Pag. 12di 17 Consorzio Brianza Formazione Eccellenze 4.2. Le situazioni locali: distribuzione geografica La distribuzione geografica degli IPSIA non rispecchia la localizzazione dei principali distretti produttivi della filiera legno - mobile – arredamento che sono: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Distretto del mobile della brianza Distretto del mobile di Treviso – Pordenone Distretto del mobile della bassa veronese e della bassa padovana Distretto del mobile di Pesaro Distretto del mobile imbottito di Bari – Matera Distretto del mobile imbottito di Forlì Distretto del mobile di Toscana Distretto della sedia di Manzano (UD) Sono esclusi i distretti di Bari/Matera, Pesaro, Forlì, Toscana e Bassa Padovana/Verona. Sede legale: Via Berchet 2 – 20052 Monza (Mi)Telefono: 039.384508 Fax: 039.322122 E-mail:[email protected] Codice fiscale e Partita IVA: 04798550960 Pag. 13di 17 Consorzio Brianza Formazione Eccellenze Sede legale: Via Berchet 2 – 20052 Monza (Mi)Telefono: 039.384508 Fax: 039.322122 E-mail:[email protected] Codice fiscale e Partita IVA: 04798550960 Pag. 14di 17 Consorzio Brianza Formazione Eccellenze Gli IPSIA esistenti del settore del legno sono 12: NORD Lombardia 1. I.P.S.I.A. “G. Meroni” – Via Alfieri 14 – 20035 LISSONE (MI) 2. I.P.S.I.A. – Lungoadda IV Novembre – 23037 TIRANO (SO) 3. I.P.S.I.A. “Stradivari” – Piazza Marconi 5 – 26100 CREMONA (istituto internazionale di liuteria) 4. I.P.S.I.A. “Fortuny” – Via Berchet 5 – 25126 BRESCIA Friuli 5. I.P.S.I.A. – Via Antica 25 – 33048 S. GIOVANNI AL NATISONE (UD) 6. I.P.S.I.A. –Via Galilei – 33070 BRUGNERA (PN) Veneto 7. I.P.S.I.A. “Scotton” – Via Roma 56 – 36042 BREGANZE (VI) Piemonte 8. I.P.S.I.A. “G. Plana” – Piazza Robilant 10100 TORINO Val d’Aosta 9. I.P.S.I.A. – Viale F. Chabod 8 – 11100 AOSTA CENTRO Marche 10. I.P.S..I.A. “E. Rosa” – Via Salimbeni 4 – 62027 S. SEVERINO MARCHE (MC) SUD Campania 11. I.P.S.I.A. “Giovanni XXIII” – Località S. Vito – 84022 CAMPAGNA (SA) Calabria 12. I.P.S.I.A. – C.so Roma - 88053 PETILIA POLICASTRO (KR) Sede legale: Via Berchet 2 – 20052 Monza (Mi)Telefono: 039.384508 Fax: 039.322122 E-mail:[email protected] Codice fiscale e Partita IVA: 04798550960 Pag. 15di 17 Consorzio Brianza Formazione Eccellenze Solo l'IPSIA di Lissone e di Brugnera sono autonomi, tutti gli altri sono sezioni di Istituti non del settore. La sezione legno dell'IPSIA "PLANA" di Torino funziona presso le carceri "Le Vallette" e svolge essenzialmente un'opera di reinserimento sociale di alcuni detenuti. La mancanza di strutture formative sul territorio provoca disagio e difficoltà principalmente alle PMI perché non dispongono di possibilità finanziarie tali da attivare corsi di formazione aziendali ricorrendo alle prestazioni delle società di formazione e consulenza e, nello stesso tempo, i loro dipendenti più qualificati sono attratti dalle offerte del mercato del lavoro. Nei distretti dove è forte la presenza dell'artigianato (Bassa Padovana / Verona, Toscana) la mancanza di strutture formative è sentita, ma non assume le caratteristiche di criticità per lo sviluppo futuro, come nel Pesarese e ancor più nel distretto Bari - Matera. L'artigianato ha svolto, storicamente, e svolge tuttora un'importante funzione nel campo della formazione, basti pensare all'apprendistato e al training operativo dei dipendenti. L'artigianato costituisce il "serbatoio" a cui attingono le aziende industriali. 5. Le Richieste dei distretti Emerge, dall’analisi della distribuzione sul territorio dei distretti industriali e degli Ipsia dedicati al legno-arredo, l’esigenza di un maggior raccordo tra l’offerta formativa e la domanda proveniente dai distretti. Da alcuni recenti studi si evince come, in alcune zone per esempio il Veneto, ci sia la totale mancanza di scuole di formazione di primo livello. In questo distretto, generalizzabile agli altri, le aziende e le associazioni di categoria lamentano la mancanza di tecnici specialisti nel settore (tecnico di produzione, progettista, esperto di marketing e comunicazione…). Tale mancanza, in territori come quello brianteo e veneto-trevigiano, fortemente orientati all’esportazione di prodotti dell’arredamento, diventa una variabile critica per garantire un continuo sviluppo nel proprio settore fortemente competitivo. Valgano per tutti i distretti le preoccupazioni e le richieste avanzate dal Progetto Challange (marzo 2008) del distretto Legno-arredo trevigiano: Le politiche formative dovranno sempre più trasformarsi in politiche dei saperi costruite sulle costanti trasformazioni che subiscono l’organizzazione aziendale, i processi di produ-zione, ecc. Sia a livello di impresa medio-grande, sia a livello di piccola impresa artigiana si avverte la necessità di una formazione che sappia subito dare risposta alle trasformazioni in atto. I processi di cambiamento imposti oggi dal mercato sono decisamente più veloci rispetto a quelli che si registravano agli inizi degli anni ’90. Sede legale: Via Berchet 2 – 20052 Monza (Mi)Telefono: 039.384508 Fax: 039.322122 E-mail:[email protected] Codice fiscale e Partita IVA: 04798550960 Pag. 16di 17 Consorzio Brianza Formazione Eccellenze Servono politiche di formazione che implementino o stimolino la creazione di strumenti di decifrazione del mercato, sia per leggere il presente, sia per guardare al futuro. Prevedere i cambiamenti diventa sempre più una necessità per impostare strategie competitive, sia a livello di singola azienda, che a livello di distretto. La vera sfida per il futuro sarà riattrarre i giovani verso un tipo di lavoro ritenuto poco ac-cattivante. Una politica per la formazione, in questo caso deve fare i conti con la frattura che si è aperta fra i giovani ed i settori del legno e dell’arredamento. Gli attori strategici del distretto dovranno sapere costruire una comunicazione in grado di fare comprendere ai giovani che chi entra in queste attività produttive entra in un mondo moderno, dove anche per il semplice operaio viene o verrà data sempre più spazio alla sua creatività e alle sue capacità. Sempre maggiore importanza stanno acquisendo per le imprese il design, la comunicazione, il marketing e le lingue straniere. La formazione distrettuale deve tenere conto di queste necessità. L’implementazione, ad esempio, di un corso di marketing e comunicazione, formu-lato sulle caratteristiche e delle necessità del mercato del legno-arredo, offrirebbe alle aziende la possibilità di professionisti già in possesso di una adeguata conoscenza della materia e non di una formazione generica. Un discorso diverso va fatto per le lingue straniere. In questo caso andrebbe creato un contatto con le università già presenti sul territorio regionale per mettere al corrente i laureandi e neo laureati del fabbisogno delle imprese del distretto – ovviamente questo discorso ha una implicazione applicabile a tutti i distretti ed i settori produttivi – in materia di traduttori. Sede legale: Via Berchet 2 – 20052 Monza (Mi)Telefono: 039.384508 Fax: 039.322122 E-mail:[email protected] Codice fiscale e Partita IVA: 04798550960 Pag. 17di 17