LICEO SCIENTIFICO LUSSANA Programma svolto di ITALIANO

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LICEO SCIENTIFICO LUSSANA Programma svolto di ITALIANO
LICEO SCIENTIFICO LUSSANA
Programma svolto di ITALIANO Classe 2U Anno scolastico 2014/2015
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Grammatica: ripasso analisi logica
L’analisi del periodo: coordinazione e subordinazione, le principali subordinate.
Epica: L’Eneide di Virgilio, l’opera e l’autore.
Il VIAGGIO di Enea (UDA 1): lettura analisi e parafrasi. I, 159-222, libroIV, 553-583, libroV,
761-778, libro 3 riassunto. • Confronto tra il viaggio di Enea e Ulisse.
Il VIAGGIO nell’oltretomba nel paganesimo (UDA1): Enea incontra Anchise; Ulisse nell’Ade
(analisi e confronto); mito di Demetra e Persefone, mito di Orfeo e Euridice, il viaggio di
Gilgamesh • Il somnium Scipionis di Cicerone.
Il viaggio oltre la morte: Manzoni, "In morte di Carlo Imbonati";
Il viaggio di Dante
Il viaggio oltre la morte nel paganesimo: Cicerone, "Somnium Scipionis"; il viaggio di Enea
nell'Ade, è il viaggio di Ulisse nell'Ade
Il Romanzo Storico caratteristiche e diffusione in Italia e in Europa, I Romanzi siciliani
Manzoni e il romanticismo in Italia
I promessi Sposi, lettura integrale con analisi guidata
Il Viaggio di Renzo nei Promessi Sposi (UDA1)
Il testo argomentativo, caratteristiche e tecniche di composizione
Il testo poetico: caratteristiche e guida all’analisi stilistico-contenutistica di un testo poetico. I
principali tipi di testi poetici.
Studio delle principali figure retoriche
L’origine della letteratura italiana
Il rapporto Uomo-Natura (UDA2) nei testi poetici
Il cantico di S. Francesco e la Lauda di Iacopone da Todi "Donna de Paradiso"
La scuola siciliana Iacopo da Lentini “L’amore è un desio che ven da core"
Andrea Cappellano, De Amore
La poesia comico-parodica, Cecco Angiolieri, "S'i fosse foco," "Becchin'amor"
La poesia cortese
Il dolce stil novo Dante e Guinizzelli “Al cor gentil rempaira sempre amore”.
“Tanto gentil e tanto onesta pare”
Il locus amoenus e il locus horridus Canto XXVIII purgatorio di Dante e Canto I, Inferno.
(UDA2) • Il locus amoenus.
Leopardi e la Natura (UDA2): “l’infinito”, “La quiete dopo la tempesta” e “Il sabato del
villaggio”, lettura e analisi
Pascoli e la natura tra sensismo e simbolismo: “Il lampo”, “Il tuono”, Il temporale”,
“L’assiuolo” e “X agosto”, lettura e analisi.
La poesia di oggi, analisi di alcuni testi di canzoni pop:
Salmo, La prima volta,
Emma Marrone, Non é l'inferno,
Ligabue, Tu sei lei
De Gregori, La storia siamo noi
Bocelli e Giorgia, Vivo per lei
Bergamo, 4/06/2015
L'insegnante.
I Rappresentanti di classe
Cristina Baccanelli
LAVORO ESTIVO
CLASSE 2U
ITALIANO
Tutti gli alunni dovranno leggere
J.Verne "Il giro del mondo in ottanta giorni"
D.Grossman "Qualcuno con cui correre"
C. Pavese "La luna e i falò"
Gli alunni con debito, aiuto o voto di consiglio oltre a tali letture dovranno ripassare il programma
svolto durante l'anno in tutte le sue parti ed eseguire le seguenti analisi testuali:
1) "Maledetti gli osti! Più ne conosco e peggio li trovo", esclama Renzo amareggiato.
Motivate il suo giudizio, ripensando ai tre personaggi incontrati nel romanzo: l'oste del
paese, quello di Milano e quello di Gorgonzola
2) Facendo costante riferimento ai testi letti, effettuate un confronto tra la conversione
dell'Innominato e quella di Padre Cristoforo; spiegate poi come Manzoni colleghi queste
figure al mistero della salvezza proposto dal cristianesimo.
3) "E' quel Ferrer che aiuta a far le gride? - domandò a un nuovo vicino il nostro Renzo,
che si rammentò del vidit Ferrer che il dottore gli aveva gridato all'orecchio, facendoglielo
vedere in fondo di quella tale.- Già: il gran cancelliere - gli fu risposto.- E' un galantuomo,
n'è vero?
- Eccome se è un galantuomo! è quello che aveva messo il pane a buon mercato; e gli altri
non hanno voluto; e ora viene a condurre in prigione il vicario, che non ha fatto le cose
giuste.
Non fa bisogno di dire che Renzo fu subito per Ferrer. Volle andargli incontro addirittura: la
cosa non era facile; ma con certe sue spinte e gomitate da alpigiano, riuscì a farsi far
largo, e a arrivare in prima fila, proprio di fianco alla carrozza.
Era questa già un po' inoltrata nella folla; e in quel momento stava ferma, per uno di
quegl'incagli inevitabili e frequenti, in un'andata di quella sorte. Il vecchio Ferrer
presentava ora all'uno, ora all'altro sportello, un viso tutto umile, tutto ridente, tutto
amoroso, un viso che aveva tenuto sempre in serbo per quando si trovasse alla presenza
di don Filippo IV; ma fu costretto a spenderlo anche in quest'occasione.[...]
Renzo, dopo essere stato qualche momento a vagheggiare quella decorosa vecchiezza,
conturbata un po' dall'angustia, aggravata dalla fatica, ma animata dalla sollecitudine,
abbellita, per dir così, dalla speranza di togliere un uomo all'angosce mortali, Renzo, dico,
mise da parte ogni pensiero d'andarsene; e si risolvette d'aiutare Ferrer, e di non
abbandonarlo, fin che non fosse ottenuto l'intento. Detto fatto, si mise con gli altri a far far
largo; e non era certo de' meno attivi. Il largo si fece; - venite pure avanti, - diceva più
d'uno al cocchiere, ritirandosi o andando a fargli un po' di strada più innanzi. - Adelante,
presto, con juicio, - gli disse anche il padrone; e la carrozza si mosse. Ferrer, in mezzo ai
saluti che scialacquava al pubblico in massa, ne faceva certi particolari di ringraziamento,
con un sorriso d'intelligenza, a quelli che vedeva adoprarsi per lui: e di questi sorrisi ne
toccò piu d'uno a Renzo, il quale per verità se li meritava, e serviva in quel giorno il gran
cancelliere meglio che non avrebbe potuto fare il più bravo de' suoi segretari. Al giovane
montanaro invaghito di quella buona grazia, pareva quasi d'aver fatto amicizia con Antonio
Ferrer."(Promessi Sposi CAP. XIII)
-Dopo un'attenta lettura contestuallizzate il brano
-Mettete in evidenza dove, in che modo e perchè nel brano Manzoni faccia uso dell'ironia
-il comportamento di Renzo nei confronti di Ferrer è per lo più legato alla sua ansia di
giustizia, al contrasto tra il bene e il falso. La personalità di Renzo risulterà fortemente
condizionata da questa esperienza.
Esprime le tue riflessioni in proposito.
4) I jeans a vita bassa
delle quindicenni
di MARCO LODOLI
INSEGNARE a scuola mette in contatto con le verità del giorno: è come raccogliere uova
appena fatte, ancora calde, magari con il guscio un po' sporco. Gli storici interrogano i
secoli, ma in una classe di una qualsiasi periferia italiana si ascolta il battere dei secondi.
Ebbene, oggi una ragazza di quindici anni, un'allieva che non aveva mai rivelato una
particolare brillantezza, ha fatto una riflessione che mi ha lasciato a bocca aperta.
Eravamo negli ultimi dieci minuti di lezione, quelli che spesso si spendono in chiacchiere
con gli alunni. La ragazza raccontava di volersi comprare un paio di mutande di Dolce e
Gabbana, con quei nomi stampati sull'elastico che deve occhieggiare bene in vista fuori
dai pantaloni a vita bassa. Io le obiettavo che lungo la Tuscolana, alle sei di pomeriggio,
passeggiano decine e decine di ragazze vestite così.
Non è un po' triste ripetere le scelte di tutti, rinunciare ad avere una personalità, arrendersi
a una moda pensata da altri? E da bravo professore un po' pedante le citavo una frase di
Jung: "Una vita che non si individua è una vita sprecata". Insomma, facevo la mia solita
parte di insegnante che depreca la cultura di massa e invita ogni studente a cercare la
propria strada, perché tutti abbiamo una strada da compiere.
A questo punto lei mi ha esposto il suo ragionamento, chiaro e scioccante: "Professore,
ma non ha capito che oggi solo pochissimi possono permettersi di avere una personalità?
I cantanti, i calciatori, le attrici, la gente che sta in televisione, loro esistono veramente e
fanno quello che vogliono, ma tutti gli altri non sono niente e non saranno mai niente. Io
l'ho capito fin da quando ero piccola così. La nostra sarà una vita inutile. Mi fanno ridere le
mie amiche che discutono se nella loro comitiva è meglio quel ragazzo moro o quell'altro
biondo. Non cambia niente, sono due nullità identiche. Noi possiamo solo comprarci delle
mutande uguali a quelle di tutti gli altri, non abbiamo nessuna speranza di distinguerci. Noi
siamo la massa informe".
Tanta disperata lucidità mi ha messo i brividi addosso. Ho protestato, ho ribattuto che non
è assolutamente così, che ogni persona, anche se non diventa famosa, può realizzarsi,
fare bene il suo lavoro e ottenere soddisfazioni, amare, avere figli, migliorare il mondo in
cui vive. Ho protestato, mettendo in gioco tutta la mia vivacità dialettica, le parole più
convincenti, gli esempi più calzanti, ma capivo che non riuscivo a convincerla. Peggio:
capivo che non riuscivo a convincere nemmeno me stesso. Capivo che quella ragazzina
aveva espresso un pensiero brutale, orrendo, insopportabile, ma che fotografava in pieno
ciò che sta accadendo nella mente dei giovani, nel nostro mondo.
A quindici anni ci si può già sentire falliti, parte di un continente sommerso che mai vedrà
la luce, puri consumatori di merci perché non c'è alcuna possibilità di essere protagonisti
almeno della propria vita. Un tempo l'ammirazione per le persone famose, per chi era stato
capace di esprimere - nella musica o nella letteratura, nello sport o nella politica - un
valore più alto, più generale, spingeva i giovani all'emulazione, li invitava a uscire
dall'inerzia e dalla prudenza mediocre dei padri. Grazie ai grandi si cercava di essere
meno piccoli. Oggi domina un'altra logica: chi è dentro è dentro e chi è fuori è fuori per
sempre. Chi fortunatamente ce l'ha fatta avrà una vita vera, tutti gli altri sono condannati a
essere spettatori e a razzolare nel nulla.
Si invidiano i vip solo perché si sono sollevati dal fango, poco importa quello che hanno
realizzato, le opere che lasceranno. In periferia ho conosciuto ragazzi che tenevano nel
portafoglio la pagina del giornale con le foto di alcuni loro amici, responsabili di una rapina
a mano armata a una banca. Quei tipi comunque erano diventati celebri, e magari la
televisione li avrebbe pure intervistati in carcere, un giorno.
Questa è la sottocultura che è stata diffusa nelle infinite zone depresse del nostro paese,
un crimine contro l'umanità più debole ideato e attuato negli ultimi vent'anni. Pochi
individui hanno una storia, un destino, un volto, e sono gli ospiti televisivi: tutti gli altri già a
quindici anni avranno solo mutande firmate da mostrare su e giù per la Tuscolana e un
cuore pieno di desolazione e di impotenza.
(18 ottobre 2004)
Analisi:
1) individua gli snodi fondamentali del testo, dividendolo in sequenze.
2) "Non tutti gli studenti sono così. Sta agli adulti, agli insegnanti, ai genitori, tirargli fuori le
cose che hanno dentro e che i ragazzi tengono nascoste per desiderio di
omologazione ma soprattutto per la paura di essere presi in giro, di essere l'oggetto di
sarcasmo dei compagni.( Pensiero di Elisabetta Bolondi insegnante di lettere) Tu cosa
ne pensi? Credi che l'articolo di Lodoli, di là dai toni esasperati tipici dello scoop
giornalistico, fotografi una situazione reale? Rispondi in modo argomentato.
3) Perchè i giovani di oggi cercano l'omologazione invece che l'originalità? Rispondi in
modo argomentato
L'insegnante
Cristina Baccanelli