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Responsabile: Dott. Massimo Valsecchi Redazione: D.ssa Giuseppina Napoletano [email protected] Dott. Federico Gobbi [email protected] D.ssa Nguyen Thi My Dung [email protected] Recapiti: tel. 045 8075918 – 5956 – 6010 - 6015 La presente newsletter e le edizioni precedenti sono reperibili nel sito della Regione del Veneto al seguente indirizzo: http://www.regione.veneto.it/Servizi+alla +Persona/Sanita/Prevenzione/Stili+di+vit a+e+salute/Malattie+viaggiatori+interna zionali/Newsletter.htm Nel sito del Dipartimento di Prevenzione ULSS 20 all’indirizzo: http://prevenzione.ulss20.verona.it/viagn ews.html 1 SupportoFig. tecnico: Andrea Comin Newsletter N. 4 aprile e maggio 2009 IL RITORNO DEL MORBILLO Il caso clinico Una ragazza italiana di 23 anni decide di trascorrere le vacanze di Natale del 2005 in India; al suo ritorno in Italia, all’inizio del gennaio 2006, compare febbre che viene trattata con antibiotici. La febbre persiste e la ragazza sviluppa un rash generalizzato su tutto il corpo: il 20 gennaio viene ricoverata all’ospedale di Grosseto nel sospetto di una reazione allergica agli antibiotici. Durante il ricovero la ragazza ha dei contatti con un’allieva infermiera che sviluppa il morbillo in data 3 febbraio: questo è il primo dei casi secondari. Tra il 20 gennaio e il 5 maggio 2006 vengono diagnosticati 40 casi di morbillo nella provincia di Grosseto (la popolazione della provincia, che include anche gli abitanti di Grosseto, viene stimata intorno a 200.000); 23 casi sono maschi (58%) e 17 femmine (42%). Il 75% dei casi viene registrato tra la metà di febbraio e la fine di marzo, con un picco in marzo (Fig 1). Il 95% dei casi di morbillo ha un’età superiore ai 15 anni; l’età media è di 27 anni (Fig. 2). 12 pazienti (30%) hanno acquisito l’infezione tramite trasmissione nosocomiale: 8 pazienti (20%) fanno parte del personale sanitario. Il 65% dei casi viene confermato in laboratorio; in 7 pazienti viene isolato il virus del morbillo di genotipo 4. Non viene isolato il virus dai campioni biologici della ragazza ritornata dall’India: bisogna tenere in considerazione però il fatto che i campioni sono stati prelevati 7 giorni dopo l’inizio del rash e che la diagnosi clinica è stata notevolmente ritardata. Tuttavia il virus del morbillo è stato isolato dal primo dei casi secondari (l’allieva infermiera) ed aveva la stessa sequenza genomica degli altri casi. Fig. 1: Casi di morbillo per settimana. Grosseto, Toscana, Italia, 2006 Una finestra sul mondo Fig. 2 Fig. 2: Casi di morbillo per gruppo di età. Grosseto, Toscana, Italia, Italia, 2006 Su un totale di 40 pazienti, 14 (35%) sono stati ricoverati in ospedale: tra di essi 8 dei 12 pazienti che avevano acquisito il morbillo per trasmissione nosocomiale. Le complicanze riportate tra i ricoverati sono state: epatite (7 casi), trombocitopenia (2), distess respiratorio (1), edema cerebrale (1), otite media (1), lesioni emorragiche (1), sepsi da Streptococcus capiti (1), candidosi orale (1). Nessuno dei pazienti è deceduto. Solo un paziente aveva riportato una vaccinazione contro il morbillo eseguita nel 1982. In seguito alla notifica del primo dei casi secondari il servizio di Igiene e Sanità Pubblica ha messo in atto un programma di vaccinazione con MMR per tutte le persone che erano venute a contatto con i pazienti e non avevano ricevuto il vaccino o avevano ricevuto soltanto una dose di esso. Il genotipo 4 del virus del morbillo viene isolato frequentemente in India e negli ultimi tempi in Europa sono state segnalate epidemie da importazione causate da questo ceppo (Fig. 3). Fig. 3. Distribuzione dei genotipi del virus del morbillo, 1996-2006. OMS. Weekly Epidemiological Record, n. 51/52, 15 dicembre 2006. Paesi che riportano informazioni sul genotipo Paesi che non riportano informazioni sul genotipo o casi di morbillo Aprile e maggio 2009 – Il Morbillo 2 Una finestra sul mondo MORBILLO Eziologia L’agente causale del morbillo è un paramiyxomirus (virus a RNA), rapidamente inattivato dal calore e dalla luce. L’uomo è l’unico ospite naturale. Epidemiologia Il morbillo è una malattia infettiva altamente contagiosa (Rο= 17-18) che continua ad essere un’importante causa di morbosità e mortalità sia nei Paesi industrializzati che nelle nazioni in via di sviluppo. È una patologia ad alta trasmissibilità; il soggetto infetto è contagioso da 4 giorni prima fino a 4 giorni dopo la comparsa dell’esantema. Il picco di incidenza della malattia si verifica in inverno e in primavera. Nella Fig. 4 è riportata la distribuzione del tasso di incidenza della malattia nel mondo, nel 2002. Fig. 4. Incidenza del morbillo nei diversi paesi, anno 2002 Patogenesi La trasmissione del virus avviene tramite contatto diretto con goccioline respiratorie infette. Il virus successivamente si replica nel naso-faringe e nei linfonodi regionali. Vi è una viremia primaria 2-3 giorni dopo l’esposizione e una secondaria 5-7 giorni dopo l’esposizione. Clinica Il periodo di incubazione tra il momento del contagio e l’inizio dei primi sintomi è normalmente di 10-12 giorni (range 7-23). La fase prodromica (o delle mucositi), dura 2-4 giorni ed è caratterizzata da febbre (>38°), tosse, rinite, congiuntivite ed un esantema patognomonico a livello della mucosa buccale (macchie di Koplik) (fig. 5). Si tratta di piccole aree biancastre, raggruppate a livello del secondo molare, rilevate sulla mucosa rosa-rossa della bocca; compaiono da uno-due giorni prima dell’esantema a uno due giorni dopo la sua comparsa. Aprile e maggio 2009 – Il Morbillo 3 Una finestra sul mondo Fig. 5 Macchie di Koplik sulla mucosa buccale Periodo esantematico: circa 2-4 giorni dopo la fase prodromica (in media 14 giorni dopo l’esposizione) compare l’esantema classico del morbillo (Fig. 6), caratterizzato da un rash maculopapulare con tendenza a confluire, dapprima al volto e alla testa e successivamente al tronco, alle braccia e alle gambe; l’esantema ha una durata di 5-6 giorni e tende a scomparire secondo l’ordine di apparizione. Periodo della convalescenza: scompaiono la febbre, l’esantema e infine la tosse. Durante questo periodo nel 30% dei casi possono comparire una o più complicanze, che sono più frequenti al di sotto dei 5 anni e al di sopra dei 20. Fig. 6 Esantema morbilliforme Aprile e maggio 2009 – Il Morbillo 4 Una finestra sul mondo Complicanze La malattia può andare incontro a complicazioni gravi, anche mortali: le morti causate dal morbillo ogni anno nel mondo sono oltre 600.000. Le complicanze più frequenti della malattia sono l’otite media (10%), la broncopolmonite (5-7%), la laringotracheobronchite e la diarrea. Le complicanze più gravi sono meningiti e meningoencefaliti, che si manifestano in circa 1 caso su 1.000. L’encefalite morbillosa acuta può essere mortale nel 15% dei casi; nei sopravvissuti, il 20-40% subisce conseguenze permanenti a livello neurologico (ritardo mentale, convulsioni recidivanti, disturbi del comportamento, sordità centrale, emiplegia, paraplegia). La mortalità è di circa 1-3 casi su 1.000; i decessi sono più elevati in bambini con età inferiore a 5 anni e negli immunodepressi. Complicanza dagli effetti devastanti, è la panencefalite sclerosante subacuta (PESS), una rara malattia degenerativa del sistema nervoso centrale, caratterizzata da un deterioramento comportamentale e intellettivo e da convulsioni. Dipende da un’infezione permanente del virus del morbillo e può manifestarsi in 1 caso ogni 100.000 casi di morbillo, a distanza di molti anni dall’infezione primaria, per lo più in persone che avevano avuto il morbillo nei primi due anni di vita. Nonostante l’esistenza, da molti anni, di vaccini efficaci e sicuri, il morbillo rimane la principale malattia prevenibile con vaccino che uccide i bambini. L’OMS stima che nel 2000 si siano avuti 35 milioni di casi nel mondo e 614.000 morti. Il 98% dei decessi si è avuto nei paesi in via di sviluppo. Rischio per i Viaggiatori Le persone non immuni nei confronti del morbillo sono a rischio di contrarre la malattia durante un viaggio internazionale. Sono considerati immuni (CDC, health information for International travel, 2010): • bambini di 6-11 mesi di età che hanno ricevuto una dose di vaccino antimorbillo; • bambini ≥ 12 mesi di età che hanno ricevuto 2 dosi di vaccino MMR, a distanza di almeno 28 giorni, a un anno di vita o successivamente; • presenza di anticorpi specifici all’esame di laboratorio; • soggetti nati prima del 1957; • pregresso malattia morbillosa, certificata dal medico. Diagnosi Normalmente la diagnosi è clinica (rash maculo-papulare generalizzato dopo ≥ 3 giorni dall'esordio, febbre ≥ 38 C°, tosse, rinite, congiuntivite). L’infezione da virus del morbillo può essere diagnosticata attraverso la ricerca di anticorpi IgM specifici nel siero oppure osservando un aumento significativo delle immunoglobuline IgG specifiche nel campione di siero prelevato durante la convalescenza. Un altro metodo si basa sull’isolamento del virus da secrezioni rinofaringee, sangue o urine. Trattamento Non è disponibile una terapia antivirale specifica. La terapia di supporto comprende l’idratazione, antipiretici e il trattamento delle complicanze come la polmonite. In alcuni casi è stata usata la ribavirina ev per bambini con morbillo grave o immunocompromessi. Casi di morbillo in Italia, gennaio 2006 - febbraio 2008 L’eliminazione del morbillo rappresenta attualmente in Italia una delle principali priorità in tema di malattie prevenibili da vaccino. Il Piano Nazionale di Eliminazione del Morbillo e della Rosolia Congenita, il cui atto formale è rappresentato dall’Accordo tra Stato, Regioni e Province Autonome siglato il 13 novembre 2003 ha come obiettivo: l’eliminazione del morbillo e la riduzione dell’incidenza della rosolia congenita a valori inferiori a 1 caso ogni 100.000 nati vivi entro il 2010. Delinea, inoltre, le azioni da intraprendere per migliorare le coperture vaccinali contro morbillo, rosolia e parotite (MPR). Aprile e maggio 2009 – Il Morbillo 5 Una finestra sul mondo I casi di morbillo segnalati in Italia sono in costante diminuzione e nel 2006 l’incidenza è stata in linea con la media europea (1/100.000; 581 casi notificati), mentre la copertura vaccinale stimata entro i due anni di età è stata dell’89%. Tuttavia, dal gennaio 2006 alla fine del 2008 si sono verificati diversi focolai di malattia in molte regioni italiane, quali: Toscana (2006), Lombardia (2006), P.A. di Bolzano (2006), Lazio (2006), Sardegna (2006), Puglia (2006-07), P.A. di Trento (2007), Emilia-Romagna (2007-08), Piemonte (2007-08), Lombardia (2007-08) Veneto (2008). Gli episodi di morbillo verificatisi in Italia confermano l’elevata contagiosità della malattia e la facilità di diffusione in ogni contesto in cui vi siano persone suscettibili. Oggi in Italia le principali categorie di suscettibili sono: 1) adolescenti e giovani adulti non vaccinati, cresciuti in aree in cui la copertura vaccinale dei nuovi nati, seppure non sufficiente ad interrompere la trasmissione dell’infezione, ha limitato la sua circolazione; 2) bambini che appartengono a gruppi di popolazione difficili da raggiungere, in cui le coperture vaccinali sono basse; 3) bambini le cui famiglie obiettano attivamente alle vaccinazioni. Come ci si attende quando il morbillo non circola più endemicamente in una nazione, i ceppi virali che hanno causato questi focolai provengono da aree diverse, e l’importazione è naturalmente favorita dagli spostamenti. Nell’esperienza italiana recente, analogamente a quanto osservato a livello internazionale, l’importazione è stata associata ai viaggi. Per quanto riguarda il Veneto, dal 1 gennaio al 31 ottobre 2008, sono stati notificati 138 casi di morbillo; 83 in soggetti di sesso maschile (60,1%) e 55 di sesso femminile (39,9%). L’epidemia ha interessato prevalentemente il territorio dell’Ulss 3 di Bassano del Grappa (VI) e, in misura minore, altre Ulss (Fig. 7). Fig. 7 Fig. 7: Casi di morbillo suddivisi per ULSS. Gennaio – ottobre 2008 ll 42% dei casi di malattia ha riguardato bambini di età inferiore a 10 anni, mentre il 58% ha interessato adolescenti e giovani adulti, a conferma di come l’infezione si stia spostando verso l’età adulta (Fig. 8). Fig. 7 Fig. 8: Distribuzione dei casi di morbillo per classi di età Aprile e maggio 2009 – Il Morbillo 6 Una finestra sul mondo L’elevato numero di casi è da ricollegare principalmente al territorio dell’Ulss 3 di Bassano del Grappa, origine del primo focolaio, caratterizzato da basse coperture vaccinali per la presenza di gruppi di opinione organizzati, attivi nella propaganda antivaccinale. In altre Aziende ULSS, nonostante le elevate coperture vaccinali dei bambini fino a 14 anni, l’insorgenza dell’epidemia ha dimostrato che vi sono ancora persone suscettibili tra gli adolescenti, i giovani adulti e i gruppi difficili da raggiungere. Vaccinazione La situazione europea è estremamente disomogenea: accanto a nazioni che hanno già eliminato il morbillo o sono prossime a farlo, ve ne sono altre in cui la malattia continua a rappresentare un importante problema di sanità pubblica. In Italia, i risultati della indagine ICONA 2008 (tabella 1), mostrano una stima di copertura nazionale per MPR nei bambini tra i 12 e i 24 mesi di vita pari al 86,5%. Tabella 1. Coperture vaccinali tra 12 e 24 mesi. ICONA 2008; dati regionali e nazionali. MPR/MORBILLO % > 16 mesi Italia 86,5 90,2 Veneto 88,1 91 IC 95% 85,1-88,0 88,7-91,7 La copertura vaccinale per MPR calcolata sui bambini di età superiore ai 16 mesi è passata dal 53% del 1998 al 90,2% del 2008. Si apprezza quindi un notevole miglioramento, tuttavia la copertura raggiunta è ancora inferiore al 95% che rappresenta l’obiettivo del Piano Nazionale di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita. Nessuna Regione italiana ha raggiunto, in questa fascia di età, coperture superiori al 90% e le coperture vaccinali insufficienti ed estremamente disomogenee sul territorio nazionale hanno fatto sì che il virus del morbillo continuasse a circolare estesamente nella popolazione italiana, con epidemie ad intervalli di 3-5 anni. L’ultima di queste epidemie, cominciata nei primi mesi del 2002 in alcune regioni del centro-sud con livelli di copertura vaccinale molto bassi, ha provocato non meno di 40.000 casi di malattia, con almeno 1.000 ricoveri, 23 casi di encefalite e 4 decessi sicuramente dovuti al morbillo o sue complicazioni. Raggiungere e mantenere elevate coperture vaccinali con due dosi di MPR è necessario, ed è una sfida importante soprattutto per gli adolescenti/giovani adulti e i gruppi più difficili da raggiungere. Accanto alle misure mirate a migliorare il ricorso alle vaccinazioni, l’avvicinamento all’eliminazione richiede anche un sistema di sorveglianza ad elevata sensibilità e specificità, che sia in grado di identificare tempestivamente i casi sospetti, confermarli con appropriate indagini epidemiologiche e di laboratorio e attuare le misure di intervento basate sull’offerta della vaccinazione ai contatti che hanno ricevuto meno di due dosi. A tale proposito, nell’aprile 2007 è stato avviato un sistema di sorveglianza speciale del morbillo, grazie al quale l’indagine dei casi di morbillo in Italia va nettamente migliorando, inclusa la ricerca attiva e la vaccinazione dei contatti. Aprile e maggio 2009 – Il Morbillo 7 Una finestra sul mondo MISURE PREVENTIVE PER I VIAGGIATORI Vaccini 1. I vaccini contro il morbillo sono costituiti da ceppi virali vivi e attenuati: ◦ il ceppo Schwarz, preparato in cellule di embrione di pollo; ◦ il ceppo Moraten, derivato dall’Edmonston B e preparato su embrione di pollo. I vaccini attualmente disponibili in Italia sono in formulazione combinata come Morbillo-Parotite-Rosolia (MPR) e Morbillo-Parotite-Rosolia-Varicella (MPRV). 2. Assicurarsi che tutti i viaggiatori non immuni siano vaccinati nei confronti del morbillo prima della partenza. ◦ i bambini di 6-11 mesi di vita devono aver ricevuto almeno una dose di vaccino; ◦ i bambini ≥ 12 mesi di età devono aver ricevuto 2 dosi di vaccino MMR, somministrate a distanza di almeno 28 giorni una dall’altra; ◦ i ragazzi in età scolare (6 anni) devono aver ricevuto 2 dosi di vaccino MMR; ◦ gli adulti nati nel 1957 o dopo tale anno devono avere due dosi di vaccino; ◦ una dose di vaccino MMR somministrata a ≥ 12 mesi di età determina un’efficacia del 95% nella prevenzione della malattia, 2 dosi un’efficacia del 99%. Una dose di vaccino MMR somministrata al 9° mese di vita ha un’efficacia di circa l’85%. 3. il vaccino MMR se somministrato fino a 72 ore dopo l’esposizione può determinare una certa protezione nei confronti della malattia. 4. le immunoglobuline specifiche possono essere utilizzate per prevenire o attenuare il morbillo in un soggetto suscettibile se somministrate fino a 6 giorni dopo l’esposizione. Sono indicate per i contatti in cui il rischio di complicazioni sia molto elevato (contatti sotto un anno di età, donne in gravidanza, o persone immunocompromesse). In questi casi il vaccino antimorbilloso va somministrato 5-6 mesi dopo la somministrazione delle immunoglobuline. Reazioni avverse, precauzioni, controindicazioni al vaccino antimorbillo Allergie Le persone con allergia severa (orticaria, edema della gola o della bocca, difficoltà respiratoria, ipotensione e shock) alla gelatina o alla neomicina che hanno avuto una severa reazione allergica alla 1° dose di vaccino MMR o MMRV non devono essere vaccinate se non con estrema cautela. Questi vaccini possono essere somministrati nelle persone con allergia alle uova anche senza effettuare un test cutaneo o seguire uno specifico protocollo. Immunosoppressione La replicazione del virus vaccino può essere potenziata in persone che hanno una deficienza immunitaria. I soggetti con immunodeficienza grave (es tumori del sangue e solidi; alcune immunodeficienze congenite come agammaglobulinemia, immunodeficienza comune variabile o immunodeficienza severa combinata ecc; HIV con grave immunodepressione) non devono essere vaccinati con MMR o MMRV: ◦ i vaccini MMR o MMRV non devono essere somministrati per almeno un mese dopo la conclusione di una terapia corticosteroidea ad alte dosi. Alcuni esperti tuttavia raccomandano di attendere 2 settimane dopo il completamento della terapia finché la persona riceve elevate dosi di corticosteroidi sistemici giornalmente o a giorni alterni, anche se la durata della terapia è inferiore a 14 giorni. ◦ Altre terapie immunosoppressive: i vaccini MMR o MMRV in generale non devono essere somministrati per almeno 3 mesi. Questo intervallo si basa sul Aprile e maggio 2009 – Il Morbillo 8 Una finestra sul mondo fatto che la risposta immunologica si ripristinata in 3 mesi e la malattia di base, per la quale era stata somministrata la terapia sia in remissione. Trombocitopenia I benefici dell’immunizzazione primaria sono generalmente più elevati dei potenziali rischi. Tuttavia, evitare una dose successiva di vaccino MMR o MMRV può essere prudente se si è verificato un episodio di trombocitopenia approssimativamente entro le 6 settimane successive ad una precedente dose di vaccino. Bibliografia 1. Boncompagni G, Incandela L, Bechini A, Giannini D, Cellini C, Trezzi M, Ciofi degli Atti ML, Ansaldi F, Valle L, Bonanni P. Measles outbreak in Grosseto, central Italy, 2006. Euro Surveill. 2006 Aug 3;11(8):E060803.4. 2. American Academy of Pediatrics. Measles. In: Pickering LK, Baker CJ, Long SS, McMillan JA, editors. Red Book 2006 report of the Committee on Infectious Diseases. Pag 441-52. 3. CDC. Measles - United States, January 1- April 25, 2008. MMWR Morb Mortal Wkly Rep. 2008; 57:1-4. 4. CDC. Update: recommendations from the Advisory Committee on Immunization Pratices (ACIP) regarding administration of combination MMWR vaccine. MMWR Morbid Mortal Wkly Rep. 2008; 57 (10); 258-60. 5. CDC. Measles, mumps, and rubella –vaccine use and strategies for elimination of measles, rubella, and congenital rubella syndrome and control of mumps: Recommendations of the Advisory Committee on Immunization Pratices (ACIP). MMWR Morbid Mortal Wkly Rep. 1998; 47 (RR-8) 1-57. 6. CDC Health Information for International Travel. 2010. The Yellow Book. 2009, Elsevier Inc EPIDEMIE DAL MONDO (da Promed e Edisan) 13 giugno 2009 Madagascar. Chikungunya Dal 13 marzo 2009 sono stati osservati alcuni casi confermati di virosi Chikungunya, a Toamasina (città della costa est). 1 caso è stato segnalato il 13 marzo, 2 in maggio, 1 in giugno. Il 29 maggio 1 caso di importazione proveniente dal Madagascar è stato diagnosticato in Francia, a Limoges. Attualmente il virus non pare circolare a Rèunion. 1 solo caso probabile è stato scoperto nel 1° trimestre 2009. Si tratta di un caso di importazione contratto in India. Indonesia (Bali). Intossicazione mortale da metanolo 25 persone tra cui 4 turisti occidentali (1 Americano, 1 Britannico, 1 Irlandese e 1 Olandese) sono morti a Bali alla fine di maggio dopo aver bevuto vino di palma artigianale addizionato con metanolo o alcool metilico. Gli incidenti dovuti ad alcool adulterato non sarebbero rari in Indonesia dove l’alcol di marca è costoso. L’alcool metilico, prodotto dalla distillazione del legno, è un prodotto che ha diverse applicazioni, ad esempio entra nella composizione dell’alcool da ardere. E’ altamente tossico: 1 cucchiaino da caffè di metanolo è sufficiente per portare alla cecità e 4 cucchiaini possono causare la morte. Per evitare questo genere di intossicazione durante un viaggio internazionale bisogna consumare soltanto bevande alcoliche di marca (non contraffatte), evitando soprattutto alcolici a basso prezzo. Aprile e maggio 2009 – Il Morbillo 9 Una finestra sul mondo 12 giugno Nuova influenza A (H1N1) Nel mese di marzo 2009 sono iniziati in Messico le prime manifestazioni epidemiche della malattia dovuta al nuovo virus. Nel mese di aprile erano stati segnalati i primi casi in America del nord. La natura del virus che presenta elementi genetici di origine animale e umana, la sua trasmissibilità interumana e l’esistenza di due focolai di malattia fanno pensare ad un’evoluzione di tipo pandemico. L’11 giugno risultano notificati 28.774 casi in 74 Paesi, 144 decessi (0,5%). L’OMS in data 11 giugno ha dichiarato uno stato di allerta di livello 6 che corrisponde alla pandemia effettiva. Sono colpiti tutti i continenti eccetto l’Africa dove solo l’Egitto ha segnalato alcuni casi (non è chiaro se l’assenza di casi in Africa sia dovuto a reale assenza di casi o a una non conoscenza dei primi casi per mancanza di strutture di sorveglianza appropriate). Generalmente benigna, questa malattia colpisce soprattutto giovani (bambini e giovani adulti di età inferiore a 25 anni); la maggior parte dei decessi avviene nell’età di 30-50 anni. Il vaccino potrà essere disponibile in autunno, ma non sono state ancora definite le strategie vaccinali né a livello mondiale né nei vari Paesi. 11 giugno Thailandia. Virosi Chikungunya Dall’inizio del 2009 un’importante attività del virus ha colpito il sud della Tailandia. Alla fine del mese di aprile il numero dei casi registrati di questa virosi era di 6.379; al 31 maggio era 22.276 e attualmente l’epidemia continua. Finora è stato registrato un solo decesso in un neonato. Le prime regioni colpite sono state le province di Songkha, di Naratiwat e di Pattani, vicine alla Malesia, essa stessa colpita dall’epidemia. Poi l’epidemia si è estesa fino alla regione di Puket. Al 31 maggio 28 province del paese hanno segnalato casi, ma il 97% del casi ha interessato il sud (Phuket, Krabi), i restanti casi le regioni del nord (Songkhla). Nell’isola di Phuket l’epidemia continua a svilupparsi; al 10 di giugno sono stati notificati 694 casi. Maggiormente colpiti nell’isola sono i distretti di Thalang, Khatu e la città di Phuket. Un caso è stato registrato in un turista in Belgio che aveva trascorso 10 giorni a Phuket all’inizio di aprile. 15 maggio Congo. Febbre gialla L’OMS segnala in questo paese, che non notificava casi dal 1981, un caso umano di febbre gialla. Si è verificato in un uomo di 55 anni che viveva nel distretto di Mbama. Dal 6 maggio è stata condotta nella regione una campagna di vaccinazione. La vaccinazione antiamarillica è richiesta a tutti i viaggiatori di età superiore a un anno che arrivano in Congo. 13 maggio Brasile. Febbre gialla Da novembre 2008 ad aprile 09 si è manifestata febbre gialla nel sud del paese, principalmente negli stati di Rio Grande do Sul (18 casi umani, 7 decessi) e San Paolo (25 casi, 9 decessi). La malattia è stata contratta in zone rurali e forestali. Una vaccinazione di massa è stata condotta nelle zone interessate e in questi ultimi giorni nella capitale di Porto Alegre. L’attività amarillica attualmente che si è spostata dal nord-ovest verso sud-ovest dello stato è attribuita all’attività di deforestazione. È stata condotta una campagna di vaccinazione di massa nello Stato, specialmente nelle zone maggiormente esposte. Aprile e maggio 2009 – Il Morbillo 10 Una finestra sul mondo 11 maggio 2009 Meningite Nigeria dalla 1° settimana alla 15° del 2009 sono stati registrati 39.841 casi e 1886 decessi (4,7%). Niger L’epidemia di meningite resta preoccupante. Attualmente il totale dei casi, a partire dal 1° gennaio 2009 è di 11.085 con 442 decessi (mortalità 4%). E' in corso una campagna di vaccinazione. Ciad dal 1° gennaio al 26 aprile 2009 si sono avuti 1.165 casi con 128 decessi (mortalità dell’11%). E’ in corso una campagna di vaccinazione nella fascia d’età 230 anni. In Ciad 3 distretti, incluso quello della capitale, N'Djamena, hanno superato la soglia epidemica, mentre 5 distretti sono in stato di allerta. I siero-gruppi in causa sono stati il W135 e l’A. Burkina Faso dalla 1a alla 16a settimana del 2009 vi sono stati 3.390 casi sospetti con 438 decessi (letalità del 12,92%). E' in corso una campagna di vaccinazione. Africa e Paragay: Colera Africa australe ◦ ◦ ◦ Zimbabwe. Si è osservato un decremento dell’epidemia a partire dalla 12a settimana del 2009. Il numero totale dei casi notificati dall’agosto 2008 è ora vicino a 100.000 (97.095) e quello dei decessi supera 4.000 (4.271). Altri paesi dell’Africa australe. Dall’inizio dell’epidemia alla fine di aprile il numero totale dei casi di colera, notificati dall’insieme dei paesi vicini allo Zimbabwe, è stato di circa 60.000. Da metà marzo a metà aprile sono stati notificati 11.000 casi nei Paesi dell’Africa australe (Sudafrica, Angola, Botswana, Malawi, Mozambico, Namibia, Swaziland, Zambia, Zimbabwe). Africa orientale La Somalia ed il Kenya segnalano dei picchi epidemici; il Kenya pare sia il più interessato con circa 2.000 casi, 55 decessi, in diverse province. Paraguay E' stato osservato un caso di colera 01 (Ogawa) nella regione di Chaco (estremo nord-ovest del Paese) in un uomo di 33 anni. I sintomi sono insorti il 6 marzo. L’inchiesta epidemiologica ha evidenziato che si sono verificate 3 epidemie di diarrea nel distretto a partire da metà dicembre 2008, di cui tuttavia non si è potuto accertare la natura colerica. 25-04-09 Florida (USA) rabbia Il Dipartimento della Salute della Contea di Hillsborough ha notificato 2 aggressioni da parte di volpi, nell'area di Citrus Park, nel nordest della contea. La prima aggressione è avvenuta da parte di una volpe risultata affetta da rabbia. Aprile e maggio 2009 – Il Morbillo 11 Una finestra sul mondo 23-04-09 Francia (da Singapore) chikungunya E' stato notificato un caso importato di chikungunya. Si tratta di una donna che ha contratto la malattia dopo un breve soggiorno a Singapore. La diagnosi è stata confermata dal Dipartimento di Virologia dell'Istituto di Medicina Tropicale di Marsiglia. 21-04-09 USA (da India) morbillo Gli ufficiali sanitari hanno riportato un caso importato di morbillo. Si tratta di un uomo che ha contratto la malattia durante un viaggio di tre settimane in India ed ha sviluppato i sintomi dopo il ritorno. Risulta non essere stato vaccinato contro il morbillo. E' il quinto caso riportato nella regione, ma non ha correlazione con gli altri. 19-04-09 USA (da Irlanda) parotite Sono stati riportati inizialmente 4 casi di parotite tra gli studenti della Northeastern University di Boston, dopo un soggiorno in Irlanda, successivamente i casi sono saliti a 9. Le persone che risultano non immunizzate sono state esortate a vaccinarsi. Pare che gli studenti fossero vaccinati contro la parotite, tuttavia è noto che in alcuni casi il titolo anticorpale può declinare. In Irlanda è stato segnalato che vi sono stati circa 800 casi di parotite diffusi in molti college del paese. 17-04-09 Africa poliomielite (di importazione) Importazione di poliovirus selvaggio (WPV) tipo 1 e tipo 3 in 15 paesi africani. Nonostante il successo nel controllo della trasmissione indigena, durante gli anni 2002-2006, 20 paesi precedentemente polio-free in Africa e Asia hanno avuto casi di importazione di WPV1 provenienti dalla Nigeria e 3 paesi in Africa hanno avuto casi di importazione di WPV1 provenienti dall'India. Durante il periodo gennaio 2008 - marzo 2009 sono stati descritti 32 WPV di importazione in 15 paesi africani (Benin, Burkina Faso, Chad, Costa d'Avorio, Ghana, Mali, Niger, Togo, Etiopia, Kenya, Sudan, Uganda, Angola, Repubblica Centro Africana, DRC), con conseguenti 96 casi di poliomielite e persistente trasmissione in 5 paesi africani precedentemente polio-free (Angola, Chad, DRC, Niger e Sudan). Adeguate attività di sorveglianza e campagne di vaccinazione di massa condotte per un breve periodo, durante le quali una dose di vaccino antipolio orale viene somministrata a tutti i bambini di età inferiore ai 5 anni, indipendentemente dalla storia vaccinale, rappresentano la chiave per limitare l'ulteriore diffusione di WPV. 15-04-09 Spagna (Barcellona) epatite A Tra il 1 settembre 2008 ed il 9 marzo 2009, sono stati riportati a Barcellona 150 casi confermati di epatite A; i casi sono triplicati rispetto allo stesso periodo dei due anni precedenti. La maggior parte dei casi si è verificata in uomini adulti, 87 dei quali riferivano rapporti omosessuali. Questo indica la necessità di mettere in atto programmi di vaccinazione anti-epatite A più efficaci, nelle comunità omosessuali. 09-04-09 Russia rabbia Le autorità sanitarie della regione di Mosca hanno comunicato che nel 2009 vi sono stati 2 episodi di attacchi alla popolazione da parte di cani rabidi. In un caso un cane domestico, non vaccinato contro la rabbia, ha morsicato 14 persone nella città di Kikino-Dulevo e dintorni; nel secondo caso un cane ha morsicato 10 persone, inclusi 7 bambini, nella città di Krasnoarmeysk. Le autorità invitano la popolazione ad effettuare al più presto la profilassi post-esposizione qualora subiscano un attacco da parte di animali domestici e selvatici. Aprile e maggio 2009 – Il Morbillo 12 Una finestra sul mondo 06-04-09 Venezuela tripanosmiasi americana Il Ministero della Salute ha confermato la presenza della malattia nella popolazione di Chichiriviche de la Costa, nella zona occidentale dello stato di Vergas. L'infezione è stata contratta in seguito all'ingestione di succo di guava; sono stati in particolare colpiti 47 studenti e 3 insegnanti di una scuola. La malattia ha causato il decesso di 3 bambini. Già in passato si sono verificati casi di infezione in seguito all'ingestione di succhi contaminati da Triatoma infestans. 06-04-09 Sud America febbre gialla Dati relativi ai casi di febbre gialla per paese riportati dal PAHO: Brasile: da ottobre 2008 numerose scimmie sono morte (299) nel sud del paese. Al 17 marzo 2009 nello stato di Rio Grande do Sul sono stati riportati 14 casi umani sospetti di febbre gialla, di cui 8 confermati e 5 mortali. Nello stato di Sao Paulo riportati, al 25 marzo 2009, 11 casi sospetti di febbre gialla, di cui 9 confermati e 3 fatali. Argentina: da novembre 2008 riportata la morte di numerose scimmie nel nordest del paese. Le località colpite comprendono le provincie di Misiones e Corrientes, confinanti con lo stato di Rio Grande do Sul. Riportati 2 casi umani, di cui 1 confermato. Trinidad e Tobago: dal 30 gennaio 2009 non sono stati riportati nuovi casi. Venezuela: tra la 1a e la 6a settimana epidemiologica del 2009 è stata riportata la morte di alcune scimmie nella municipalità di Zamora, nello stato di Aragua e nelle municipalità di Roscio e Ortiz, nello stato di Guarico. Relativamente ai casi umani, sono stati analizzati 86 campioni sospetti, risultati negativi per febbre gialla. Colombia: riportati 5 nuovi casi umani, con 2 decessi, nel dipartimento di Meta. Perù: alla settimana epidemiologica 3, sono stati riportati 2 casi sospetti, 1 nel dipartimento di Loreto, l'altro nel dipartimento di San Martin. Uno dei casi è stato confermato. Paraguay: durante la 5a settimana epidemiologica è stata riportata, e deve ancora essere confermata, la notizia che alcune scimmie sono morte nella Limoy Biological Reserve, dipartimento di Alto Parana, localizzato nella regione orientale del paese, al confine con il Brasile. Tutti i paesi hanno intensificato la sorveglianza epidemiologia, rafforzato le campagne vaccinali nella popolazione e consigliato la vaccinazione ai viaggiatori nelle aree colpite. Aprile e maggio 2009 – Il Morbillo 13