colori - Associazione Toscana delle Vie Francigene

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LA VIA FRANCIGENA E LA STRADA DEL GRIES
LA VIA FRANCIGENA
La Storia
La Via Francigena, anticamente denominata Via Francesca o Romea e, talvolta anche Franchigena, è il percorso
di un pellegrinaggio che da Canterbury portava a Roma, rappresentando una delle più importanti vie di
comunicazione europee in epoca medioevale.
Nell‟aprile 568, poco dopo la loro conversione al cristianesimo, i Longobardi guidati dal loro re Alboino
iniziarono il grande esodo verso l‟Italia. Non era solo un esercito di conquistatori, ma tutto un popolo con donne,
ragazzi e anziani, con animali, carri e masserizie. Si ritiene che si trattasse di circa duecento-trecento mila
persone, compresi vari piccolo gruppi di altri popoli ad essi aggregati. I guerrieri Longobardi, in gran parte a
cavallo, erano circa trenta-quaranta mila e a loro spettava il compito di andare avanti e occupare le terre ove i vari
gruppi familiari, detti “fare” andavano a stabilirsi.
Entrarono in Italia attraverso i passi delle estreme Alpi Occidentali, non si sa da dove sicuramente,ma certamente
seguendo generalmente, percorsi e strade già tracciati dai Romani. La prima regione che occuparono fu il Friuli.
Qui lasciarono un nucleo riguardevole di valenti guerrieri, soldati e cavalieri, tutti appartenenti a famiglie legate
fra loro da vincoli di parentela con a capo il duca Gisulfo, nipote del re Alboino. Fu il primo ducato longobardo in
terra italiana, posto a difesa dei passi alpini contro eventuali popoli nemici provenienti da Est e dal Nord.
Il grosso del popolo emigrante continuò la marcia entrando in pianura Padana, sgominando con facilità i presidi
Bizantini. Nel 572 giunsero, senza grandi difficoltà a Pavia, la romana Ticinum, e qui fissarono la dimora di re
Alboino. Da Pavia alcuni gruppi consistenti proseguirono verso il Piemonte e le sue valli interne, ove dal 574,
troviamo nella storia locale molti luoghi citati dai duchi Longobardi. Attraversato anche il grande fiume, il Po,
verso sud, dove trovarono una valida resistenza dei Bizantini, che ne impedirono la lineare avanzata , quindi
proseguirono spostandosi leggermente lungo le terre verso Ovest per poter valicare gli Appennini e scendere in
Toscana. In queste terre proseguirono seguendo ancora antiche strade romane: prima un breve tratto della
consolare Emilia (da Piacenza a Fidenza) poi quel ramo secondario della via Cassia che collegava la pianura
Padana alla Tuscia, tramite l‟attuale passo della Cisa detto anche del Monte Bardone, certamente da Mons
Longobardorum e che raggiungeva Florenzia ( Firenze) passando per Pontremoli, Luni, Lucca, Porcari, Pistoia.
Con questo passo del Monte Bardone, potevano raggiungere facilmente Lucca che in seguito divenne la città più
importante della Tuscia Longobarda. Da Lucca si raggiungeva Firenze, ove la strada si congiungeva al percorso
principale della consolare Cassia che si dirigeva poi verso Bolsena e Roma, tramite il Valdarno e la Valdichiana.
Inoltre i Longobardi volevano anche mantenersi equidistanti sia dalla costa tirrenica, controllata dal mare dai
Bizzantini, sia dal tratto toscano –umbro della via Cassia, che in parte transitava attraversando i territori ben difesi
dai Bizzantini. Quindi dopo Lucca, superato Porcari, abbandonarono la strada romana che portava a Firenze, e si
diressero verso il fiume Arno. Oltrepassato il fiume, raggiunsero Vicus Wallari (San Genesio) posto non lontano
dalla confluenza del fiume Elsa con il fiume Arno. Da qui penetrarono nella Valdelsa e poterono cosi facilmente
raggiungere Siena. Proseguirono oltre per la valle del torrente Arbia, Superarono trasversalmente la valle del
torrente Asso, si inoltrarono tra il Monte Amiata e il passo di Radicofani, seguendo il fiume Paglia. Proseguendo
raggiunsero Bolsena, dove avvenne il raccordo del loro percorso con la consolare Cassia e quindi con Roma.
I longobardi ebbero cura del loro più importante percorso strdale che da Pavia scendeva in Emilia e quindi entrava
in Toscana e nell‟alto Lazio. Lungo tutto questo itinerario costruirono varie mfortificazioni e vari luoghi di sosta.
Demandando ai Duchi e Gastaldi dei presidi militari la sua manutenzione. Dopo il loro passaggio in massa al
cattolicesimo, fondarono e dotarono di ampi beni importanti monasteri, lungo tutta la strada del Monte Bardone.
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Questo tracciato antico stabilito dai Longobardi, nei secoli successivi acquistò sempre maggiore importanza fino
ad diventare un complesso sistema viario collegando altre strade che provenivano dall‟Europa e cosi si formò un
importante reticolo stradale continentale.
Dopo l‟occupazione dell‟Italia da parte dei Franchi, che sconfissero i Longobardi, divenne via pubblica, poi
strada o via Francisca, evidenziando cosi la sua provenienza dal territorio dei franchi.
Il pellegrinaggio a Roma, in visita alla tomba dell‟apostolo Pietro era nel medioevo una delle tre peregrinationes
maiores insieme alla via per Gerusalemme e alla via per Santiago di Campostela.
Spesso i pellegrini percorrevano le antiche strade consolari romane, tuttavia quelli provenienti soprattutto dalla
Francia cominciarono ad entrare in Italia dal passo del Monginevro e diedero alla strada che da li giungeva a
Roma il nome di Francigena, cioè dei francesi. La via entrò quindi a far parte della vasta rete di strade che
univano tutti i maggiori luoghi di spiritualità del tempo e che venivano percorse dai pellegrini di tutta l‟Europa.
I PASSI ALPINI
Mentre i Longobardi erano entrati in Italia tramite i passi delle Alpi Orientali, i Franchi vi entrarono tramite quelli
delle Alpi Occidentali, in particolare per il passo del Moncenisio e per il passo del Gran San bernardo.
Vennero così a crearsi alcuni percorsi alternativi che dalle Alpi convergevano su Pavia e Piacenza dando anche
inizio, anche in Piemonte e in Lombardia, al formarsi di quelli che furono poi alcuni tratti del complesso viario
della Francigena. Già quando Carlo Magno scese in Italia i suoi domini si estendevano dai Pirenei ai fiumi Elba e
Danubio, dalle Alpi alla Manica e al Mare del Nord.
Quindi in seguito si usarono per scendere in Italia, anche i passi delle Alpi Centrali, in particolare quelli del
Sempione, del Canton Vallese e del Canton Ticino, del San Gottardo, del San Bernardino, tutti già attraversati da
strade romane, fra le quali ricordiamo la famosa Via Mala che scendeva scavalcando il passo del San Bernardino
e la Strada del Gries,già strada di grande importanza in periodo romano.
LA STRADA DEL GRIES una delle Vie Storiche dell‟Ossola
La Storia
Via commerciale di origine antichissima, la strada del Gries valica le Alpi da Domodossola ad Ulrichen lungo le
vallate Antigorio e Formazza attraversando luoghi di grande bellezza; essa connetteva le ricche pianure delle
„Italia settentrionale con il centro dell‟Europa. Già strada di grande importanza in periodo romano, essa superava
le montagne con tre passi importantissimi: quello dell‟Arbora nella valle del Devero, assai battuto fino alla fine
del XV secolo, e quelli del Gries e del San Giacomo nell‟alta Formazza; tratti bellissimi di questa antica Via o
strada-mulattiera sono ancora oggi visibili e percorribili.
In epoca medievale la via ebbe grande fortuna, perché le condizioni climatiche molto favorevoli rendevano
praticabili i passi anche d‟inverno. Lungo Strada del Gries transitavano le merci “meridionali” come il vino, il
grano , il sale dirette verso il nord; mentre i latticini e le pelli venivano trasportate verso sud.
Le lunghe carovane con le merci trovavano luoghi di controllo e di sosta al passo S. Giacomo o di Valtoggia, a
Canza, a Ponte, a Baceno, aPremia, dove esisteva l‟importantissimo ospizio di San Bernardo, a Crodo ed a
Crevoladossola. Una via tanto importante veniva con regolarità mantenuta efficiente dalla comunità di cui
attraversava i territori, ed era vigilata per mezzo di un sistema di fortificazioni e di torri di avvistamento
disseminate sul territorio.
Nel XV secolo il sistema viario fu rinnovato da Ludovico il Moro duca di Milano e ampliato con la costruzione
di due sbarramenti militari a Croveo ed a Passo. Molti degli edifici usati per questo scopo sono ancora visibili.
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Ampliamente utilizzata fino a tutto il „700, la Strada del Gries ebbe come concorrente quella del Sempione.
Quando però merci e persone cominciarono a viaggiare soprattutto sui carri, il Gries decadde sempre di più a
favore del passo del Sempione, il quale fin dal 1806 venne dotato di una strada carrozzabile.
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