Federica, un sogno diventato realtà La Pellegrini conquista il record

Transcript

Federica, un sogno diventato realtà La Pellegrini conquista il record
48
Sport
l’Adige mercoledì
- mercoledi 28 marzo 2007 - p. 48
28 marzo 2007
NUOTO
I MONDIALI
La nuotatrice
veneziana
leggera e potente
ha dominato
tutte le avversarie
nella semifinale
LA SCHEDA
Tacchi a spillo, unghie laccate e tanti peluche
Federica Pellegrini ieri ai Mondiali di Melbourne ha stabilito il
record mondiale, europeo ed italiano dei 200 sl con il tempo di
1’56"47.
Nata a Mirano (Venezia) il 5 agosto 1988, è alta 177 cm per un
peso forma di 59 kg. Nuota per la Canottieri Aniene ed è
allenata da Gianni Nagni.
La Pellegrini è la più affermata delle nuotatrici azzurre,
soprattutto dopo che alle Olimpiadi di Atene 2004 ha
conquistato l’argento nei 200 stile, una medaglia che poi ha
fatto sua anche ai Mondiali di Montreal 2005.
Oltre al record nei 200, detiene anche i primati nazionali di 100
sl (54"40), 200 sl (dall’1’57"92 del 2005 è passata ieri a 1’56"47),
4x100 sl (3’42"59), 4x200 sl (8’02"61), 4x100 mista (4’04"90). La
Pellegrini, che nonostante la giovane età ha già conquistato 23
titoli italiani, adora i pupazzi e i peluche, in particolare i
leoncini, e ama ascoltare i Metallica. Per scaramanzia si
dipinge le unghie di nero prima delle gare importanti: ai
Giochi del 2004 le portò bene.
l'Adige
2˚
100 metri
29"32 (57"07)
I passaggi da record
I tempi registrati da Federica
Pellegrini nella semifinale dei 200 m
sl ai mondiali di Melbourne
4˚
200 metri
29"73
1'56"47
-17 centesimi dal precedente
record di Franziska Van Almsick
1˚
50 metri
27"75
3˚
150 metri
29"67 (1'26"74)
I SUOI RISULTATI
PRINCIPALI
Olimpiadi 2004 Mondiali 2005
2ª 200 sl
2ª 200 sl
ANSA-CENTIMETRI
Federica, un sogno diventato realtà
La Pellegrini conquista il record mondiale dei 200 sl
strappandolo al suo idolo Franziska Van Almsick
MELBOURNE (Australia) - Il
braccio verso l’alto, poi le mani
congiunte a dire «non è possibile», il sorriso, infine le lacrime.
Tutto in una notte, tutto in
1’56"47 che lancia nella storia
Federica Pellegrini: a Melbourne non è nata una stella, perchè
quella ragazzina che ad Atene
era riuscita a conquistare l’argento olimpico, è solo cresciuta.
Meglio rinata come la fenice
che si è fatta tatuare alla base
del collo. Al punto da diventare
la donna più veloce del mondo
nei 200 sl: la terza italiana a finire nel libro dei record del mondo, dopo Novella Calligaris e
Giorgio Lamberti, l’azzurra che
fa volare e sognare l’Italia che
nuota.
Un primato che è un’impresa,
perchè la bella veneta se lo è visto davanti, quasi andargli incontro, quel tempo stellare che
non doveva nemmeno portarla
all’oro: già perchè la vicecampionessa sulla distanza è riuscita a fare quello che solo i mostri
della piscina sanno fare. Un record in semifinale.
Cancellando poi quello che è
sempre stato il suo idolo, Franziska Van Almsick, l’altra bambina prodigio che nella seconda
metà degli anni ’90 è stata la regina indiscussa della vasca. E
delle copertine.
E pensare che Federica, nata
a Mirano, ancora diciottenne,
dopo i due argenti di Atene e
Montreal, aveva nei momenti più
bui accarezzato l’idea di voltare
pagina e chiudere con il nuoto.
Poi il cambio di rotta, l’addio con
il suo ex tecnico, Max Di Mito, il
passaggio alla corte veronese di
Alberto Castagnetti. L’entusiasmo è tornato insieme alla grinta, e la leonessa dell’acqua ha ripreso a ruggire. E non timidamente, perchè Federica sapeva
di avere nelle gambe, nelle braccia, ma soprattutto nella testa,
tempi da grande campionessa.
Nella piscina australiana ha
lasciato tutti a bocca aperta,
nuotando in scioltezza i 200 della sua vita: dietro tutte le cam-
INCREDULA. La Pellegrini non s’era accorta del record
MONDIALIFLASH
Setterosa a casa - Italia disastrosa. Le azzurre del ct Mauro
Maugeri sconfitte per 12-8 con l’Australia ai quarti vengono
eliminate.
Terrin qualificato - Alessandro Terrin si è qualificato per la finale
dei 50 rana con il terzo tempo (27"55) alle spalle dello statunitense
Brendan Hansen (27"51) e dell’ucraino Oleg Lisogor (27"53).
Oro Phelps, Rosolino 5° - L’americano Michael Phelps ha
conquistato l’oro nei 200 stile libero con il tempo di 1’43"86, record
del mondo. Argento all’olandese Pieter van den Hoogenbad
(1’46"28), bronzo al coreano Park (1’46"73). Rosolino è quinto.
Colbertaldo vola - Federico Colbertaldo non finisce di stupire:
dopo il 6° posto nei 400 sl, l’azzurro si è ripetuto anche negli 800
qualificandosi per la finale con il secondo tempo (7’50"77). Meglio di
lui solo l’australiano Steven Craig (7’50"72), peggio il campione di
casa, Grant Hackett, quinto tempo.
pionesse, compresa la star delle star, la francese Laure Manaudou. Un salto tra le stelle che è
proprio quello che l’azzurra aveva sempre voluto: le medaglie
restano, ma i record fanno la storia. E lei, che ha fatto del nuoto
una missione, la bella Federica
che non rinuncia a un’ora di allenamenti, ma nemmeno alla sua
femminilità, la giovane che ama
i tacchi a spillo e i vestiti da sera, che ha la casa piena di leoni
di peluche, il suo animale preferito, lei che non è solo cloro e
cronometro, che si dipinge le unghie prima delle sfide importanti, e poi si mette a capofitto in
vasca per raggiungere il suo
obiettivo, ha ottenuto ciò per cui
valeva la pena nuotare.
Per questo aveva pianto di
rabbia due anni fa ai mondiali
canadesi: aveva vinto l’argento,
ma non si era piaciuta. Perchè
nella sua missione c’è la sfida,
alle sue potenzialità, alla sua
grinta. A Melbourne il mondo si
è dovuto inchinare ai suoi piedi, quelli di una ragazza che rimettendosi in discussione è diventata la più grande di tutte:
come ha dimostrato nelle quattro vasche da regina dell’acqua.
Una progressione con la forza di
una leonessa, e la grazia di una
sirena: fino al tocco finale. Dietro la tedesca Annika Lurz, e la
polacca Otylia Jedrzejczak,
l’americanina Kate Hoff, anche
Manaudou dietro. Tutte ai piedi
di Federica, che brucia di 17 centesimi il primato di Franziska.
Prima di scendere in acqua la
musica nelle cuffie, che non è
mai casuale. La fa sentire forte.
E quando il tabellone luminoso
che fa capolino tra le bandiere
dei quasi 200 paesi presenti ha
fatto lampeggiare la scritta world
record il sogno cullato nel cassetto è diventato realtà: la sirena dell’acqua è diventata anche
la più veloce. Nell’acqua deve
tornarci per la caccia al titolo
mondiale: prima era solo un’avversaria, adesso è la recordwoman. E vuole correre veloce verso l’oro, verso il mondo. La storia è già sua.
I SETTE NANI
Per un Howell che cresce
il nostro ciclismo che cala
di FRANCO GRIGOLETTI
MARTEDI’(20 marzo) - Il giorno dopo l’apertura del Mondiale di F.1, giornali allineati e coperti: «Raikkonen come Schumi». E ancora: «La Ferrari trova il nuovo Schumi». Vinceva
Schumi e vince, a quanto pare, anche Raikkonen. Fin qui ci
siamo. Talento, tecnica, sensibilità pari sono. E poi? Raikkonen è un ghiacciolo, freddo, compassato, sul palco della premiazione, hanno annotato i cronisti più attenti, sembrava aver
vinto una corsa di renne. Insomma, proprio l’opposto di Schumi.
Dobbiamo tornare sulla Domenica Sportiva, dove è tutto un
pappa e ciccia, con conduttori, telecronisti, commentatori, allenatori e giocatori che si danno del tu e si passano la palla
senza mai neanche sfiorare il gol. Una trasmissione di mezzecalzette che ignora i trionfi di Vanessa Ferrari e quasi dimentica il Sei nazioni di rugby. Ma è tutta Raisport che non
funziona, che non va.
MERCOLEDI’ - Curiosa coda dello scontro Adriano-Howell
(teatro la discoteca Hollywood di Milano). Cresce di statura
sui giornali, giorno dopo giorno, il colosso del basket di Varese: era 2 metri e 4 all’inizio, 24 ore dopo è salito a 2 metri e 6,
per poi toccare i 2 metri e 8, e chissà dove arriverà.
Nel bailamme del calciomercato torna in pista perfino Vieri, ed è tutto dire. Lo starebbe trattando il Torino. Con Cairo, si
sa, tutto è possibile.
GIOVEDI’ - A Livorno, licenziato in tronco Arrigoni, Spinelli e Lucarelli sono di nuovo ai ferri corti: pesanti accuse reciproche, qualche insulto, qualche minaccia. Domandina: perchè i due non cambiano disco?
Ancelotti, secondo i giornali, sarebbe sul piede di
partenza, destinazione il
Real Madrid. Vero o falso?
Semplicemente una barzelletta: a Madrid, dopo Sacchi e Capello, non prendono un italiano neanche per
fare il custode dello stadio.
VENERDI’ - Dichiarazione di Blanc, amministratore delegato della Juve: «Abbiamo un sacco di soldi da
spendere, scudetto subito».
Dichiarazione di Deschamps, allenatore della
medesima Juve: «Impossibile vincere lo scudetto tra
un anno». Alla Juve dovrebbero almeno mettersi d’accordo.
Repubblica dedica mezza pagina alla Milano-Sanremo con questo sommario: «Chi fa
i grandi giri, evita le corse a tappe». Forse che i grandi giri non
sono corse a tappe?
SABATO - Titolo di Tuttosport il giorno di Inghilterra-Italia
Under 21: «Rosina, conquista Wembley». L’impressione è che
si esageri un tantino con questi promettenti giovanotti. Si prend
i P ll di
D
i 3 l ll T i i
l’