[bolzano - 47] altoadige/sport/06 03/02
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[bolzano - 47] altoadige/sport/06 03/02
Sport DOMENICA 3 FEBBRAIO 2013 ALTO ADIGE IL PERSONAGGIO 47 LISA FISSNEIDER Lisa:«Ilmioobiettivo?Tornareforte» La campionessa di nuoto di Caldaro, che oggi vive e si allena a Verona, di nuovo in acqua dopo la frattura del gomito di Antonella Mattioli ◗ BOLZANO «Quando i medici mi hanno detto che c'era una frattura al gomito e bisognava operare, il mondo mi è crollato addosso. Mi sono chiesta: perché proprio ora che finalmente mi stavo ambientando bene a Verona e avevo in mano quella che per un atleta è l’occasione della vita». Sono passati più di due mesi dal pomeriggio in cui Lisa Fissneider, 18 anni di Caldaro - due ori e un argento ai mondiali juniores 2011 nei 50, 100 e 200 rana - tornando a casa dopo l'allenamento nel Centro federale di Verona, è caduta in bici. Quell’incidente oggi è ormai solo un brutto ricordo. Da un paio di settimane ha ripreso gli allenamenti e dal 30 gennaio è a Lanzarote per un collegiale che durerà fino al 13 febbraio. Braccio e gomito hanno ripreso una perfetta funzionalità? «Sì, sia l'intervento che la riabilitazioni sono andate bene. Ho preferito farmi operare dal team di ortopedia dell'ospedale di Bressanone diretto dal primario Franz Erschbaumer, perché è lo stesso che nel 2010 mi ha operata al menisco. La riabilitazione invece l'ho fatta a Bolzano, all'Europa Center con Ernesto Vincenti con cui ho seguito il programma di fisioterapia». Cosa le è mancato di più in questo periodo? «L'acqua. Fin da quando ero piccola l'acqua è il mio elemento naturale. È in acqua che ho raccolto le maggiori soddisfazioni e dove riesco a rilassarmi. Anche quando vado in vacanza, quindici giorni in agosto, la mia meta preferita è sempre il mare ». Era scritto nel destino dunque che diventasse una campionessa, una delle punte di diamante della squadra azzurra. «Penso proprio di sì. Con mio padre Klaus, che gareggia nei master, ho imparato a muovermi in acqua quando avevo pochi anni ed è stato amore a prima vista». Come mai ha scelto la rana come specialità? «Questione di feeling». Da ottobre si è trasferita a Verona, come si trova? «Devo ammettere che ho impiegato un po' ad ambientarmi, ma adesso sono contenta di questa nuova vita. Per me è una grande occasione, temevo che quella caduta in bici compromettesse tutto. Fortunamente le cose sono andate diversamente. Adesso devo recuperare in fretta il tempo perso, perché ad aprile ho i campionati italiani assoluti. È un appuntamento importante: devo qualificarmi per i mondiali in calendario a luglio, a Barcellona». Essendo stata inserita nel progetto Rio de Janeiro 2016, ha una grossa chance. «Sì, è un progetto della Federazione. Per me è una grande soddisfazione e un grande onore essere stata chiamata a farne parte. L'obiettivo è arrivare al top alle Olimpiadi. Ma saranno tre anni duri, perché in mezzo ci saranno una serie di appuntamenti importanti. Lisa Fissneider in azione: l’atleta di Caldaro è inserita nel programma della Federazione Rio de Janeiro 2016 (Foto Klaus Peterlin) L’album Il trionfo a Lima Sul podio La festa Un po’ di relax Lisa e Laura Fotografata assieme a Dario Taraboi, allenatore della Bolzano Nuoto, dopo i due ori e l’argento ai Mondiali juniores di Lima Lisa sprizza gioia da tutti i pori: in Perù, nel 2011, la campionessa di Caldaro ha trionfato nei 50 e 100 rana oltre che nei 200 Al ritorno dal Perù, a Caldaro un intero paese l’ha accolta in pompa magna con una grande festa Lisa al lago di Caldaro in un momento di relax. «Tra me e l’acqua c’è da sempre un grande feeling» Con Laura Letrari: entrambe della Bolzano Nuoto fino a pochi mesi fa si allenavano assieme a Maso della Pieve Bisogna conquistarsi le qualificazioni. Nello sport nulla è scontato, si deve continuamente migliorare. Anche perché la concorrenza, a livello internazionale, è sempre più agguerrita. Le avversarie sempre più giovani ». Per lei Rio sarà una sorta di rivincita. «Spero proprio di sì». Quanto le è costata l'esclusione dai Giochi di Londra? «Tantissimo. La delusione è stata grande. Però a distanza di tempo e alla luce della nuova opportunità che mi ha dato la Federazione posso dire che anche questo mi ha aiutato a crescere e a maturare». Le gare di nuoto le ha seguite in tv o, vista l'amarezza, non ha neppure voluto vederle? «Le ho seguite eccome e ho fatto tesoro di quello che ho visto». Per far parte del Progetto Rio de Janeiro 2016 ha dovuto trasferirsi a Verona. «Per me è significato cambiare tutto, ma adesso sono contenta. È tutto organizzato al meglio: ho l'appartamento, che divido con altre due atlete Alessia Polieri e Carlotta Zofkova, vicino al Centro di alta specializzazione intitolato ad “Alberto Castagnetti”. Il complesso dispone di una vasca da 25 metri e di una da 50 (a Bol- sul lago Con i genitori e la sorella Evelyn Il sorriso di Lisa ■ ■ Lisa Fissneider, fotografata sullo sfondo del lago di Caldaro, assieme alla sorella Evelyn e ai genitori, che hanno sempre sostenuto la sua passione. La campionessa dell’Oltradige ha ereditato dal padre Klaus l’amore per il nuoto. zano purtroppo c'è solo la vasca corta, ndr) e annessa palestra. A Bolzano frequentavo l'Istituto commerciale Kunter, a Verona sono in una scuola privata che tiene conto degli impegni sportivi. Insomma, tutto è studiato in modo da consentire a noi atleti di dare il meglio». Quest’anno ha la maturità, poi ha intenzione di iscriversi all'università? «No. Ho già deciso: dopo il diploma di maturità mi prendo un anno da dedicare completamente al nuoto. Sono anni che faccio i salti mortali, dividendomi tra scuola, allenamenti, gare. Non è facile riuscire a conciliare tutto. Anche perché all’inizio dell’anno sco- ‘‘ Ho una grande occasione:la Federazione mi ha inserita nel Progetto Rio 2016 Posso prendermi la rivincita, dopo l’esclusione da Londra lastico ho avuto qualche difficoltà in più, in quanto venendo da un’istituto di lingua tedesca, ho dovuto imparare tutti i termini tecnici in italiano. Anche quest’ostacolo comunque è stato superato». Oggi la giornata tipo di Lisa Fissneider com'è? «La sveglia suona alle 7.30: mezz'ora di stretching, due ore di piscina, poi scuola, poi di nuovo in vasca dalle 16 alle 19. Il tutto sotto la guida tecnica di Tamas Gyertyanffy. Quindi a casa a studiare. Non c'è tempo per fare altro». Tranne il sabato quando torna a casa. «Sabato mattina ho ancora allenamento. Poi torno a casa, a Caldaro, ed è l’occasione per ritrovarsi con gli amici. Il lunedì mattina sono di nuovo in treno, in viaggio per Verona ». Nostalgia? «All'inizio tanta. Adesso meno». Cosa le manca? «La mia famiglia. Mia sorella Evelyn e anche i piatti di mia mamma. Dalla pizza al pane caldo fatto in casa, quando mi sveglio a colazione». Nessun problema di linea fortunatamente. «No, anche perché brucio molto. In ogni caso cerco di non esagerare mai». Il suo portafortuna? «Un cuoricino di stoffa regalo di una mia amica: lo porto sempre con me. Non so se mi porti realmente fortuna, ma mi sono affezionata e mi piace portarlo quando vado ai meeting». Il suo sogno in questo momento? «Tornare al più presto forte, tornare a vincere». ©RIPRODUZIONE RISERVATA