PROGRAMMA SANITARIO PER POLLI

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PROGRAMMA SANITARIO PER POLLI
dr. Maurizio Arduin (zoonomo – pubblicista)
.
“Tecniche di Agricoltura biologica: produzioni animali”
PROGRAMMA SANITARIO PER POLLI
Gli allevamenti estensivi, biologici o convenzionali, non sono esenti da problematiche igienico
sanitarie. In linea generale la profilassi si basa sui seguenti elementi:
- scelta delle razze o delle linee e ceppi appropriati di animali preferendo quelli a lento
accrescimento;
- applicazione di pratiche d’allevamento adeguate alle esigenze del pollo al fine di stimolare
un’elevata resistenza alle malattie ed evitare le infezioni;
- uso di alimenti di alta qualità;
- movimento fisico regolare e accesso ai pascoli allo scopo di stimolare le difese immunitarie
naturali dei polli;
- adeguata densità degli animali, evitando così il sovraffollamento e qualsiasi problema
sanitario che ne potrebbe derivare.
Queste norme di buon allevamento non sono comunque in grado di evitare la diffusione di alcune
malattie infettive per le quali è necessario un adeguato programma vaccinale. Infatti la presenza, nel
nostro paese, di allevamenti intensivi popolati da animali deboli favorisce, annualmente, la
diffusione di malattie in grado di colpire anche animali rustici allevati correttamente.
Le principali malattia infettive e diffusive, che dagli allevamenti intensivi possono colpire gli
allevamenti di qualità, sono la malattia di Marek, la pseudopeste (o malattia di Newcastle) e il
Diftero Vaiolo.
La scelta delle razze
o delle linee e ceppi
appropriati di animali
è la principale
profilassi
da attuare
negli allevamenti
di qualità.
Sono da preferire
Varietà
a lento accrescimento
La malattia di Marek
È una malattia di origine virale diffusa in tutto il mondo. È provocata da un herpesvirus altamente
contagioso tra i polli. Colpisce specialmente i soggetti giovani da 8 a 20 settimane, ma non è
escluso che anche gli adulti possano contrarla.
Epidemiologia
Il virus maturo si forma nell'epitelio dei follicoli delle penne, da cui viene rilasciato nell'ambiente.
L’infezione avviene per contatto diretto con animali ammalati o per contatto indiretto ossia
Maurizio Arduin
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dottore in Scienze delle Produzioni Animali
338.9129651
www.biozootec.it
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ingestione di alimenti e acqua infetti. Particolarmente sensibili sono i pulcini nelle prime settimane
di vita. L’incubazione e il decorso della malattia sono lenti e la manifestazione della malattia
compare dopo 40-50 giorni.
L’agente patogeno può sopravvivere per mesi o per anni nelle lettiere dei pollai.
Sintomatologia
L’infezione può manifestarsi in diverse forme quali la viscerale, oculare, cutanea e nervosa.
Quest’ultima è la più classica e colpisce di solito i giovani. Si manifesta con una paralisi
progressiva delle ali e delle zampe. Il primo sintomo nei pollastrini colpiti è un’andatura barcollante
e non coordinata con tendenza ad abbassare le ali.
In seguito l’animali assume la classica posizione a spaccata (un arto esteso in avanti e uno
all’indietro) o seduto a pinguino (paralisi transitoria).
Profilassi
È indispensabile la vaccinazione, ad un giorno di vita, per iniezione nel muscolo (coscia o collo),
poiché non esistono trattamenti curativi efficiaci. All’acquisto dei pulcini è pertanto consigliabile
accertarsi dell’avvenuta vaccinazione.
Negli allevamenti di qualità è
fondamentale l’applicazione di
pratiche d’allevamento adeguate alle
esigenze del pollo al fine di stimolare
un’elevata resistenza alle malattie ed
evitare le infezioni.
Inoltre il movimento fisico regolare e
l’accesso ai pascoli hanno lo scopo di
stimolare le difese immunitarie
naturali dei polli.
La pseudopeste aviere (o malattia di Newcastle)
È una malattia virale a rapida diffusione che può comparire in qualsiasi momento dell’anno. Dal
punto di vista biologico il virus di Newcastle presenta ampie oscillazioni di virulenza, che se molto
bassa, lo priva dell'attitudine a provocare malattia. Al contrario, quelli ad alta virulenza sono i
diretti responsabili dell'elevata diffusibilità e mortalità del processo morboso. Infatti è in grado di
provocare stati patologici differenti con interessamento specifico dei diversi organi.
Si manifesta in forma acuta (respiratoria o intestinale) e subacuta (nervosa). Determina mortalità
anche sino al 90% dei capi. L’agente patogeno responsabile della malattia è molto resistente. La sua
vitalità persiste per parecchi mesi, sia durante la stagione invernale che nel periodo estivo.
Epidemiologia
L'agente eziologico responsabile e' un paramixovirus relativamente resistente agli agenti naturali di
distruzione, tanto che può persistere nei locali contaminati oltre 8 settimane dopo l'allontanamento
degli animali infetti; nelle feci, ove e' presente ad alto titolo, resiste per 30 giorni
La virosi può essere contratta per contatto diretto con animali infetti (mucose nasali, oculari e
cloacali), oppure per ingestione (contatto indiretto) di acqua e di alimenti inquinati da feci, scoli
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nasali, esudati, ecc. di animali morti o infetti. L’agente patogeno può, inoltre, essere diffuso anche
da gatti, passeri, piume portate dal vento, persone, ecc.
Sintomatologia
Gli animali colpiti presentano una depressione generalizzata, accusano difficoltà respiratorie e
febbre con conseguente aumento della sete. Si può notare, inoltre, un tremore della testa e degli arti,
oltre che forme di torcicollo. L’animale tiene il becco aperto emettendo un liquido sieroso, sia dalle
narici che dalle vie orali.
Se la forma è grave, nelle galline si può avere un arresto della deposizione. Se invece l’infezione è
meno grave si ha solo una diminuzione di deposizione e le uova prodotte hanno spesso il guscio
deformato e molle. A volte, infine, gli animali possono presentare anche una diarrea verdastra
(forma intestinale).
Profilassi
Gli animali possono essere protetti con un adeguato programma vaccinale.
Si usa vaccinare i pulcini precocemente, anche ad 1 giorno di vita, pur se gli anticorpi materni
interferiscono con la risposta immunitaria interna effettuando la vaccinazione prima dei 10-13
giorni di vita, età in cui inizia a calare l'immunità materna.
Come sistema di vaccinazione è possibile utilizzare il metodo spray e la vaccinazione in acqua di
bevanda con vaccini vivi mentre per conferire una maggiore durata dell'immunità vengono
impiegati vaccini in adiuvante oleoso di tipo inattivato inoculati per via intramuscolare.
Per quanto riguarda l’efficacia dei vaccini si possono dare le seguenti indicazioni:
i vaccini vivi attenuati sono importanti perché determinano soprattutto lo sviluppo di immunità
locale sulle mucose;
la somministrazione in acqua da bere di vaccini vivi molto attenuati spesso non induce livelli
immunitari protettivi;
la vaccinazione con metodo "spray" di vaccini vivi attenuati determina un buon sviluppo di
immunità locale ed induce livelli di immunità umorale sicuramente superiori alla vaccinazione per
via idrica. Dopo alcuni giorni dalla vaccinazione possono però comparire leggeri sintomi
respiratori,comunemente descritti come "stress vaccinale";
i vaccini inattivati inducono soprattutto lo sviluppo di alti livelli di anticorpi nel sangue per lunghi
periodi. Sono quindi adatti per vaccinare animali a lunga vita produttiva.
Per una vaccinazione corretta si opera nel seguente modo:
vaccinazione per via oculo-nasale (cioè con gocce di soluzione nell’occhio) a 8-10 giorni;
ripetere la vaccinazione con idrovaccino a 28-31 giorni;
ripetere la vaccinazione con idrovaccino ogni 3 mesi.
Il Diftero Vaiolo
È una malattia di origine virale infettiva e diffusiva. Questa forma morbosa si può manifestare in
due modi diversi: la forma difterica che colpisce generalmente le prime vie respiratorie, la forma
cutanea che determina papule-pustole cutanee alla cresta, bargigli, ecc.
La forma più diffusa e nota e quella vaiolosa, cioè cutanea, e colpisce sia i giovani che gli adulti.
Epidemiologia
Gli animali si infettano con l’ingestione di materiale inquinato (alimenti, acqua, truciolo, ecc.) e
attraverso abrasioni cutanee. Il virus, infatti, viene eliminato dai capi infetti con starnuti, catarro
nasale, feci e croste, inquinando l’ambiente d’allevamento.
La diffusione di questa malattia, inoltre, può essere veicolata da ectoparassiti (acari, mosche,
zanzare, zecche, ecc.) oltre cha dal personale addetto alla cura degli animali.
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Sintomatologia
Il vaiolo aviare è una malattia a lenta evoluzione, caratterizzata da noduli simili a verruche sulla
pelle e da membrane difteriche sulla bocca e sulla mucosa tracheale. La forma vaiolosa si manifesta
con crostine brunastre sulla cresta, ai bargigli, sulle palpebre, agli angoli del becco e, nei poli
giovani, su tutta la cute. La forma difterica invece è caratterizzata da presenza di esudati nella cavità
boccale e nelle prime vie respiratorie. Gli animali colpiti presentano sonnolenza, rifiutano il cibo e
si ha una sospensione della deposizione delle uova e segni di soffocamento (nella forma difterica).
Di solito, la mortalità non è significativa a meno che il sistema respiratorio non sia notevolmente
coinvolto. La malattia può comparire in ogni periodo e a qualunque età del soggetto.
Profilassi
Questa malattia, che è presente negli allevamenti rurali, può essere facilmente evitata vaccinando
tutti gli animali e seguendo le norme di igiene generale. Si vaccinano tutti i polli di 40 giorni dalla
tarda primavera in poi, pungendo l’ala con un ago.
Terapia
Gli animali colpiti dalla forma vaiolosa possono essere curati asportandone le croste e pennellando
la lesione con glicerina iodata.
Programma vaccinale consigliato per allevatori
STADIO VITALE
VACCINO
TIPO DI INTERVENTO
8-10 GIORNI
PSEUDOPESTE
(malattia di Newcastel)
OCULONASALE
(goccia nell’occhio)
28-30 GIORNI
PSEUDOPESTE +
IDROVACCINO
(nell’acqua da bere)
INIZIO ESTATE
(se necessario)
DIFTERO-VAIOLO
PUNTURA ALARE
120 GIORNI
e in seguito ogni 3 mesi
PSEUDOPESTE
IDROVACCINO
(nell’acqua da bere)
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