udito Quando la musica ti spacca

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udito Quando la musica ti spacca
Cantone
Corriere del ticino
Martedì 10 Marzo 2015
I risultati di fine legislatura
in versione sintetica
gestione delle risorse uMane
L’associazione HR Ticino
assegna le borse di studio 2015
segnalazione alle autorità
foruMalternativo
zxy Nell’ambito del terzo aggiornamento delle
Linee direttive e del Piano finanziario per il
periodo 2012-2015, il Governo ha allestito un
documento che illustra in modo essenziale i
risultati raggiunti durante l’ultima parte della legislatura. Il documento si trova nella sezione «Consiglio di Stato» del sito www.ti.ch
o può essere richiesto allo 091/814.30.16/21.
zxy L’associazione HR Ticino assegna le borse
di studio per il 2015. Questi aiuti sono destinati a corsisti che inizieranno la formazione
a settembre per assolvere lo svolgimento dei
corsi «Assistente del personale» e «Specialista in risorse umane». Le richieste vanno
inoltrate entro il 30 maggio all’indirizzo: Associazione HR Ticino, c.p. 107, 6982 Agno.
zxy ProNatura ha chiesto alla Federazione
cacciatori ticinesi (FCTI) di sostenere una
protesta contro gli abusi di utilizzo delle motoslitte nel periodo invernale, cioè quando la
selvaggina avrebbe bisogno di più quiete. La
FCTI ha deciso d’aderire totalmente a questa
lettera di segnalazione alle autorità di un fenomeno «che sta diventando insostenibile».
zxy Ha portato alla raccolta di oltre 20.000
franchi l’appello di un gruppo di medici ticinesi per fornire un aiuto concreto ai combattenti curdi e alla popolazione di Kobané, semidistrutta dopo l’assedio delle truppe dell’ISIS. Coordinata per il Ticino da ForumAlternativo, l’azione servirà a comprare medicine
e strumenti sanitari di prima necessità.
notizieFLASH
consiglio di stato
Cacciatori e Pro Natura
contro le motoslitte
9
In favore dei curdi di Kobané
raccolti oltre 20.000 franchi
udito Quando la musica ti spacca
agenda poLitiCa
Pari opportunità
Campagna per sensibilizzare i giovani sui rischi dell’ascolto a volume molto alto
e impegno
I danni sono irreversibili – Con le cuffiette si cerca anche un’occasione per isolarsi dei candidati
LuCa BernasConi
zxy Proprio l’altro giorno avevamo bisogno di un’indicazione stradale e ci
siamo rivolti a una giovane passante.
Già per il fatto che portava degli auricolari abbiamo fatto fatica ad attirare
la sua attenzione, poi una volta tolte
le cuffiette abbiamo sentito a distanza che stava ascoltando musica a
volume molto alto. Ma non ne risente l’udito a lungo andare? «Certo che
ne risente e, ricordiamolo, i danni
all’udito sono irreversibili. Per di più
non si manifestano nell’immediato
ma gli effetti emergono in modo progressivo. Come tutti gli organi, anche
l’udito di per sé peggiora con l’età ma
ci sono persone che a trent’anni hanno le orecchie di un settantenne», ci
spiega Cinzia Santo.
un miliardo di persone a rischio
Abbiamo interpellato questa esperta
visto il recente allarme lanciato
dall’Organizzazione mondiale della
sanità, secondo la quale ben 1,1 miliardi di persone fra i 12 e i 35 anni
sono a rischio a causa della musica
ascoltata ad alto volume o di altri
molesti rumori. «Il problema esiste
eccome anche da noi. Per l’Atidu
(Associazione ticinese deboli d’udito, n.d.r.) ho concepito una campagna per gli studenti delle scuole medie superiori per sensibilizzare i giovani sui pericoli dell’ascolto della
musica ad alto volume. Ed è stata
ben accolta», aggiunge la nostra interlocutrice.
www.unveroamico.ch
La campagna, lanciata negli scorsi
anni, è ancora attiva visto che si basa
molto sul contenuto di un sito internet creato per l’occasione, www.unveroamico.ch, che ancora oggi può
essere utilizzato dai docenti per lezioni sul tema oppure consultato dai
ragazzi per prendere conoscenza e
coscienza dei pericoli generati da
troppi decibel. «Ancora oggi andiamo nelle classi delle scuole superiori
se siamo invitati. Il nostro scopo non
è quello di terrorizzare i giovani e
nemmeno di demonizzare la musica
in quanto tale. Ascoltare musica è
una bella cosa, anche attraverso auricolari o cuffie non è un problema,
basta che il volume non sia eccessivo. Anche attraverso il sito Internet
stiamo cercando di insegnare ai giovani che si può sentire musica in
modo diverso, spiegando loro in primis quanto sia prezioso questo senso», continua Santo.
intensità e durata
L’esperta ci spiega pure che basterebbe diminuire l’intensità del suono del 10%-20%: «Test hanno dimostrato che cambia ben poco, tanto
che numerose cavie non si sono
nemmeno accorte del volume più
basso. Il problema però non riguarda
solo gli alti decibel ma anche la durata di esposizione dei timpani a un’alta intensità. Noi insistiamo su questi
due piani, affinché ci possa essere un
equilibrio fra intensità del suono e
persistenza nel tempo. Occorre sempre considerarli contemporaneamente, poiché il prodotto di questi
due fattori è determinante per la sollecitazione e la messa in pericolo
dell’udito. Un livello acustico basso
ma su un lungo periodo, può essere
altrettanto dannoso di un livello sonoro elevato, ma di durata breve. Diversi giovani hanno capito i rischi
potenziali che magari prima non si
erano posti».
overdose
Si considera infatti pericolosa l’esposizione per otto ore consecutive
a rumori superiori a 85 decibel (a
mo’ di esempio segnaliamo che un
asciugacapelli emana circa 80 decibel). Parimenti pericolosa viene
considerata l’esposizione per appena 15 minuti a 100 decibel (come in
discoteca). Questi esempi di decibel
associati a rumori si possono trovare sul citato sito www.unveroamico.
ch. L’elenco va dai 180 decibel generati da un razzo al decollo che causano dolore e danni istantanei all’udito ai 20 decibel del fruscio di foglie.
LiveLLi Sonori
AuricoLAri Musica sì ma non a
tutto volume.
(Foto Maffi)
Bisogno di estraniarsi
Ma la nostra interlocutrice solleva
un altro aspetto importante concernente la gioventù di oggi, ritenendo
che l’ascolto della musica non sia
solo un fine o un bisogno (godere
per le produzioni di questo o quel
gruppo e/o cantante) ma anche un
mezzo per estraniarsi dalla realtà
che li circonda.
«Oggi sono bombardati da numerosi
stimoli, per cui cercano di rintanarsi
in un mondo creato da loro stessi
con la musica. Un modo insomma
per dire “lasciateci in pace”», conclude Santo.
E la mente va all’immagine descritta
all’inizio dell’articolo, con la giovane
assorta nei suoi pensieri con gli auricolari nelle orecchie, mostrando un
assoluto disinteresse per quanto accade attorno a lei.
danni istantanei
razzo al decollo (180 decibel, dB), sirena antiaerea o jet al decollo a 30
metri (140 dB).
doLore
tuono (130 dB), clacson a un metro
(120 dB).
MoLto fastidio
concerto rock al massimo (110 dB),
petardi e discoteca (100 dB), camion
pesante a 10 metri (90 dB).
fastidio
asciugacapelli e sveglia a 60 centimetri (90 dB), ristorante, uffici rumorosi,
autostrada, aspirapolvere a un metro
(70 dB).
intrusione neLLa privaCy
conversazione normale (60 dB), strada tranquilla, casa di giorno (50 dB).
CaLMa
Biblioteca (40 dB), bisbiglio e fruscio
di foglie (30 dB).
zxy «Il mandato costituzionale è piuttosto
chiaro, ma dalle leggi bisogna passare alla
prassi concreta e qui c’è ancora molto da
fare», spiega Vanessa Ghielmetti, responsabile di Coopar (Centro di competenze per la parità di genere), che assieme alla Commissione delle pari opportunità e al BPW (Business professional women) club Ticino, ha promosso il «Forum
54 Donne elettrici», ovvero un forum tutto al femminile che vuole partecipare attivamente alla vita politica del cantone.
Da qui dunque la definizione di un’agenda politica – otto proposte negli ambiti
delle pari opportunità, del lavoro e della
conciliazione di famiglia e lavoro – che il
Forum ha deciso di promuovere tra le
candidate e i candidati in corsa alle elezioni di aprile e che ieri un centinaio di
loro ha sottoscritto in una cerimonia
pubblica a Bellinzona. Una carta di impegno fatta propria da tutte le candidate
donne in corsa per il Consiglio di Stato e
da numerosi candidati per il Gran Consiglio. «Abbiamo avuto una buona adesione di rappresentanti di tutte le forze politiche», continua Ghielmetti, aggiungendo che la ripartizione è 60% donne e 40%
uomini. «Noi ci attendiamo davvero
un’assunzione di impegno da parte dei
firmatari per concretizzare questa agenda politica», rileva, sottolineando che sono state avanzate proposte il più concrete
possibili quali ad esempio un piano d’azione cantonale per le pari opportunità,
la parità salariale negli appalti pubblici, il
congedo paternità per la promozione
della condivisione delle responsabilità
familiari, tempi parziali per uomini e
donne. «Non è un’agenda di principi, sono proposte attuabili nella prossima legislatura», ribadisce Ghielmetti. Un’agenda
come detto condivisa dalle candidate e
dai candidati che, sottoscrivendola, hanno allo stesso tempo garantito che promuoveranno queste proposte una volta
eletti. Daranno il loro sostegno a quelle
iniziative che vanno nella stessa direzione, garantendo la trasparenza del proprio
voto chiedendo il voto nominale in Parlamento. Insomma delle condizioni affinché l’impegno non rimanga solo sulla
carta. «Ci sembrava importante ancorare
l’adesione all’agenda politica a delle conn.r.
dizioni», conclude Ghielmetti.
futuro i treni che il ticino non dovrà perdere
Circoli tutti i nomi
per la carica
di giudice di pace Dall’AlpTransit alla riforma III delle imprese passando per gli anziani: ecco le sfide che ci attendono
zxy Nell’ambito dell’elezione dei giudici di pace dei circoli di Giubiasco,
Locarno, Mendrisio e Stabio, e del
giudice di pace supplente del circolo
di Stabio ieri sono scaduti i termini
per presentare le candidature alla
Cancelleria di Stato. E a quest’ultima
sono state consegnate sei candidature: Stefania Emma Crugnola, in sostituzione di Carletto Tralamazza,
per il circolo di Giubiasco. Tazio Ratti, in sostituzione di Aldo Baronio,
per il circolo di Locarno. Giorgio Romano e Maurizio Sala, in sostituzione di Giulio Fontana, per il circolo di
Mendrisio: in questo caso salvo
eventuali ritiri l’elezione è prevista
per domenica 17 maggio. Vinicio
Malfanti quale giudice di pace del
circolo di Stabio in sostituzione di
Antonio Caimi. Infine, Emilio Croci
quale giudice di pace supplente del
circolo di Stabio, in sostituzione Louis Michel Righenzi.
zxy Quale sarà lo stato di salute del
Ticino nel 2020? Una risposta, ieri
sera a Lugano, hanno provato a
fornirla i consiglieri di Stato Norman Gobbi e Paolo Beltraminelli, insieme ai deputati Christian Vitta (PLR) e Gianrico Corti (PS), protagonisti del dibattito
pubblico organizzato dalla sezione ticinese dell’Associazione
Svizzera e Israele. Incalzati dalle
domande del moderatore Marcello Foa, amministratore delegato del Corriere del Ticino e del
gruppo MediaTI SA, i relatori si
sono dunque chinati su più punti.
A partire dalle sfide capitali che
attendono il nostro cantone.
«Servirà un cambio di mentalità»
ha sottolineato Gobbi, ricordando come «AlpTransit stravolgerà
la mobilità interna: il Ticino in
questo quadro dovrà porsi come
città policentrica, abbandonando
proSpettive
nel futuro prossimo
solo un ticinese su
due sarà occupato:
gli altri saranno
anziani o studenti.
(Foto Archivio CdT)
quei preconcetti sulla prossimità
sempre e ovunque. Lo Stato procederà infatti alla riorganizzazione territoriale dei suoi servizi». E
lo sguardo, secondo Beltraminelli, dovrà essere alzato per guardare alla Svizzera e all’Europa. «Inutile pensare di sviluppare le nostre regioni in modo sovrapposto:
la competizione non dovrà essere
interna al Ticino ma con chi ci sta
attorno. Penso alla sanità e alla
necessità di razionalizzare, e non
razionare, per mirare all’eccellenza nei settori di punta e rendere i nostri ospedali attrattivi».
Confrontato a scadenze con la litigiosità parlamentare, Vitta ha
invece rimarcato un altro aspetto:
«Nei prossimi anni sarà fondamentale recuperare la capacità
progettuale, alimentando il dialogo e il rispetto tra forze politiche. E viste le attuali tensioni,
centrale sarà la normalizzazione
dei rapporti con l’Italia, poiché il
conflitto nuoce sia a noi che a loro». Per Corti il Ticino dovrà recuperare l’unità che serve per collaborare con Berna: «Stiamo per
chiudere una legislatura caratterizzata dal brontolio: guardiamo
ai Grigioni, capaci di porsi verso il
Consiglio federale in modo compatto e non maldestro come noi».
Appoggiandosi al recente studio
dell’Istituto ricerche economiche
dell’USI (cfr. l’edizione del 6 marzo, alle pp. 2-3), si è poi discusso
dei settori economici e delle condizioni quadro futuri. «Il Ticino
dovrà fare suo il concetto di diversificazione» ha evidenziato Vitta,
aggiungendo che «fondamentale
sarà inoltre anticipare le ricadute
legate alla riforma III dell’imposizione delle imprese». Gobbi ha da
parte sua puntato sul Piano can-
tonale delle aggregazioni. «Saranno gli agglomerati urbani i motori
dello sviluppo. E un crocevia essenziale in questo senso sarà il
progetto aggregativo di Bellinzona. Se dovesse fallire, tutto sarà
più difficile». Beltraminelli ha voluto focalizzarsi sui punti fermi
del cantone: «Il turismo dovrà
adattarsi a un numero sempre
crescente di anziani, ticinesi ma
non solo: se sapremo essere accoglienti ne beneficeremo in termini di gettito fiscale». Corti ha per
contro voluto concludere con un
auspicio: «Quando il Governo è
stato trasparente e chiaro nei suoi
messaggi ci sono voluti anche solo 3-4 mesi per portare in porto
alcuni importanti progetti a livello parlamentare. Che si limiti
dunque la campagna elettorale e
si favoriscano piuttoso gli accordi
m.s.
condivisi».