3 - marzo 2003 - comune di firenze
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3 - marzo 2003 - comune di firenze
4 Dal giornalino della Cl.4^B “8TTO ORE n°2 ” PASSEGGIANDO PER PONTE A GREVE Alla scoperta delle radici del nostro quartiere che, la rapida espansione urbanistica ed economica stanno trasformando. Il 28 Ottobre 2002 siamo andati, insieme alla 4^A ed i nostri maestri a visitare il rione di Ponte a Greve, durante una bellissima giornata.Abbiamo voluto visitare questa piccola parte del Quartiere 4 perché siamo interessati ad approfondire le nostre conoscenze sul luogo dove noi andiamo a scuola. La nostra escursione è iniziata visitando gli argini che delimitano la Greve e abbiamo visto che vicino alle rive del torrente c’era un tipo di vegetazione formata da canne di palude e tife. Sull’argine la vegetazione arborea è costituita da carrubi e pioppi bianchi. Abbiamo visto poi il depuratore di San Giusto che serve a depurare l’acqua della Greve. Qui, l’acqua del fiume, passando per dei tubi, arriva in vasche dove viene depurata e disinfettata (cloro) per venire mandata nelle nostre case come acqua potabile. Dopo aver visto il depuratore, siamo tornati indietro e la maestra Cristina ci ha fatto vedere la pescaia, cioè un rilievo artificiale che serve a rallentare il fluire dell’acqua e a facilitare anche la pesca. Gli argini della Greve erano sporchi e pieni di rifiuti: siringhe,lattine,bottiglie, cartacce,... Gli argini erano comunque stati ripuliti dalle erbe e dagli arbusti e ciò al fine di evitare straripamenti del fiume. L’acqua era sporca e limacciosa perché nei giorni scorsi era piovuto molto. Finalmente siamo arrivati al ponte sulla Greve che è fatto con tre arcate di cui una è stata murata e risale al medioevo. Sopra al ponte c’è un bel tabernacolo con due colonne ottagonali e un’acquasantiera un po’ rovinata dal tempo. All’interno di esso c’è una Madonnina in terracotta di recente fattura; in precedenza c’era un affresco che è stato rimosso per essere restaurato e oggi si può ammirare al museo di Prato. Il ponte fu danneggiato durante la seconda guerra mondiale ed è stato ricostruito simile a prima. Superato il ponte, nascosto dagli arbusti, c’è un ‘casotto’ che serviva per far pagare un pedaggio per entrare nella città di Firenze. Lasciato il ponte ed il ‘casotto’, siamo entrati in Via dei Rossi e siamo arrivati al vecchio mulino che funzionava per mezzo di una ruota idraulica, la quale non esiste più. Vicino al mulino si vede un tronco di ciminiera perché la parte superiore è stata distrutta da un fulmine. Questa ciminiera serviva per far funzionare il mulino, quando la Greve era in secco, cosicché le macine venivano azionate dal vapore prodotto dalla combustione del carbone. Ritornando verso il ponte attraverso l’argine, abbiamo osservato molto bene l’arcata murata del ponte e abbiamo visto che in corrispondenza della chiave di volta c’è uno stemma di pietra molto consumato e, facendo attenzione, si vedono un leone, una croce e due gigli. Il leone (Marzocco) rappresenta la potenza di Firenze, mentre la croce e i gigli (giaggioli) rappresentano la città. Alla fine della nostra escursione siamo tornati a scuola passeggiando per Via Pisana e abbiamo visto la Chiesa di San Lorenzo a Greve con il suo bel mosaico sopra il portale. I negozi che ricordiamo di più sono: il panificio ‘Pane e Pomodoro’ perché si nota l’antica insegna ‘Canova di vini’, la latteria ‘Il Ponte’, l’officina, la merceria, il fioraio. Abbiamo visto anche luoghi di aggregazione come la Casa del Popolo ed il Centro anziani. Questa passeggiata ci è piaciuta molto e ci ha permesso di osservare con più attenzione cose che tutti i giorni incontriamo ma che, fino ad ora, non avevano destato troppo le nostre curiosità. Siamo stati contenti di scoprire che un pezzettino così piccolo del nostro rione nasconde tanta storia e tanta cultura. (Testo collettivo Cl.4^B a.s.2002-03) 3 - marzo 2003 l’inchiostro che si teneva in una boccetta chiamata calamaio. Facevamo anche lezione di bella calligrafia per imparare a scrivere bene le lettere dell’alfabeto. In prima elementare non si faceva come oggi ma, per mesi si facevano pagine e pagine di fuscelli e aste. Quale era il suo corredo scolastico? Io andavo a scuola con la cartella a mano, non lo zaino come voi e dentro ci tenevo i libri che dovevamo comprare noi, i quadernini con la copertina nera, la carta-asciuga (mi piaceva tanto e ne avevo di tutti i colori), un astuccio di legno con dentro i pennini, il lapis, il temperalapis e la gomma Portavate il grembiule? Sì, le bambine bianco con il fiocco rosa ed i maschi nero con il fiocco blu. Inoltre sulla manica destra era ricamato il numero della classe che si frequentava. Come erano organizzati gli spazi nella scuola? Al piano terra c’era il refettorio, la stanza della musica con il pianoforte, la palestra, due aule per l’asilo; al piano superiore tutte le classi elementari. Fuori c’era un bel giardino e dietro alla scuola c’erano tantissimi campi con meli, peri, peschi, orti... Quante ore stavate a scuola? Noi andavamo a scuola solo di mattina ed anche di sabato. Signora L., come era invece la scuola ai tuoi tempi? Era molto diversa; io avevo una maestra che si chiamava Severina e lo era di nome e di fatto, infatti ci puniva facendoci inginocchiare sui sassolini dietro la lavagna. E’ vero che ogni mattina dovevate prendere un cucchiaino di olio di fegato di merluzzo? Sì, e vero e tutti con lo stesso cucchiaino. Quando sei diventata custode, in cosa consisteva il tuo lavoro? Io dovevo pulire a fondo le aule e sorvegliare gli alunni, soprattutto durante le ricreazioni, perché amavano fare delle belle scivolate su quei lunghi corridoi della vecchia Bechi. Ti trovi meglio a lavorare in questa scuola o nella vecchia struttura? Mi trovavo meglio alla vecchia Bechi perché gli spazi erano più ampi e noi custodi eravamo molte di più: quattro per piano e due in portineria. Ti ricordi un episodio divertente successo nella vecchia Bechi? Sì, mi ricordo di un alunno, un certo Giuseppe, che, una mattina, in assenza delle sue insegnanti, saltava sugli armadi come Tarzan e nemmeno il povero maestro S. (noto per la sua severità) riuscì a fermarlo. (Testo Collettivo Cl. 4^B) LA PAGINA DELLA POESIA.....NOI POETI IN ERBA CARNEVALE A PONTE A GREVE Carnevale nel rione Il rione abbiam visitato e qualcosa, tutti abbiam imparato. E’ già aria di Carnevale lo si annusa da Pasquale che sulla porta del rione vende solo cose buone: cenci e frittelline per tutte le mascherine. Una frittella abbiam trovato che Pulcinella ha impastato, un regalo saporito da mangiare con appetito . Carnevale di gioia e colori per i bambini di tutti i colori. (S., E., F. W) Sulle strade di Ponte a Greve Sulle strade di Ponte a Greve, la parte di un quartiere di Firenze molto breve, al Carnevale ci si sta preparando e le vetrine colorate si possono vedere camminando. Grande festa si prepara e si sente pure nell’aria! Colombina, Pulcinella, Brighella, Arlecchino che regalano un cioccolatino ad ogni bambino. Colori, balli, festoni, canzoni ci danno tante emozioni. (S., G. U., L.) Il Carnevale a Ponte a Greve A Firenze c’è Ponte a Greve un rione molto breve, un rione molto antico dove mia nonna ha piantato un fico. Il Carnevale di Ponte a Greve è sempre stato una tradizione sia col sole, sia con la neve, sia con l’acquazzone sulla Greve. Per le vie addobbate, i carri mascherati, appaiono incantati e i coriandoli di tutti i colori rallegrano ai bambini i cuori. I ragazzi tutti contenti fanno gli scherzi più divertenti, e le mamme tutte arrabbiate gli danno belle sculacciate. (S., V., F. St) Carnevale a Ponte a Greve Carnevale è molto vicino porterà i colori di Arlecchino e un sorriso pure al poverino. Andiamo tutti in Via Bugiardini ad incontrar i bambini. Suoni e colori, coriandoli e trombette tanti balli per tutta la gente. (Claudia, Federico) Sulle strade del rione Sulle strade del rione a Carnevale c’è un festone, tanti suoni e colori, fanno felici bimbi e genitori. Il Carnevale è vivace ci sono i folletti della pace, girano il mondo insieme a noi e portano la felicità a tutti voi. A Carnevale si mangiano le frittelle buone e belle, c’è anche Arlecchino che ruba un panino e Pulcinella che mangia la mortadella. Tutti in allegria per Via Pisana a suonare la canzone di nonna Giovanna. (O., F. Sa., M.) Spirito di Carnevale Aria festosa passa per il rione ci si rallegra per l’atmosfera di confusione. Coriandoli, costumi, mascheroni attirano i pedoni e trasformano le vie in allegre periferie. Questo è lo spirito di Carnevale che cerca di scacciare ogni male. Signora G., quanti alunni c’erano nella sua classe? Nella mia classe c’erano 18-20 bambini, più o meno come ora. Erano più severi gli insegnanti? Erano molto più severi, i bambini dovevano stare in silenzio e composti. Quando entrava in classe qualcuno bisognava alzarsi in piedi e salutare. Come erano le aule? Le aule erano fredde; per scaldarsi c’era una stufa in terracotta e i bambini dovevano portare un pezzo di legno per tenere un po’ calda l’aula. Inoltre alle pareti venivano appesi i lavori dei bambini più bravi. I bambini in difficoltà non venivano tanto aiutati, pensate che c’erano perfino le classi differenziali. Scrivevate con le penne biro come le nostre? No, dovevamo scrivere con il pennino e pagina precedente LA PAGINA DELLA POSTA (G.R. L.) Le letterine di questo numero sono dedicate a tutte le persone che abbiamo intervistato in questo periodo per approfondire le nostre conoscenze sulla zona in cui abitiamo. Le vogliamo ringraziare perché il loro contributo è stato prezioso e ci ha permesso di rivalutare tutti quei luoghi che costituiscono la memoria storica della vita sociale del nostro rione. Caro Don Vittorio, ci ha fatto tanto piacere farle l’intervista per conoscere meglio la storia della chiesa di San Lorenzo a Greve. Lei ha risposto con molta gentilezza e pazienza alle nostre domande e siamo stati molto contenti delle sue risposte. Noi speriamo che costruiscano la chiesa nuova e ci piacerebbe che Lei fosse il parroco. La ringraziamo per il tempo che ha trascorso con noi e speriamo di rivederla quando faremo la recita di Natale. Le porgiamo tanti auguri di Buon Natale L., J., G. U, D. (4^B), A., D. G, L. C (4^A) Carissima proprietaria della latteria “Il Ponte”, ci scusiamo prima di tutto per non averle chiesto il nome e la ringraziamo per averci fatto visitare la sua latteria. Essa ci ha colpito molto perché, sebbene sia fornita di cibi e molte cose da bere, assomiglia più ad un bar. Il suo lavoro ci sembra un po’ difficile e faticoso poiché deve alzarsi sempre presto per fare rifornimento di latte fresco. Noi ci siamo meravigliati di tutte le bottiglie che aveva. Grazie di averci ospitato. Un saluto bianco di latte da O., C. e V. (4^B) Carissimi Signori che lavorate all’alimentare “Pane e pomodoro”, grazie per la collaborazione data alla nostra intervista dell’11 Novembre scorso. Avete risposto con chiarezza alle nostre domande e ci avete fatto scoprire cose curiose del vostro negozio. Vi ringraziamo per averci dato quella buonissima schiacciata e anche per la crostata che abbiamo diviso con gli altri compagni. Tanti abbracci un po’ unti di schiacciata da S. e F. (4^B) Cari soci della Casa del Popolo di Ponte a Greve, siete stati molto carini ad imprestarci il materiale per svolgere le attività sul nostro rione. Vi ringraziamo per tutto quello che ci avete raccontato perché le notizie e le foto che ci avete dato ci hanno permesso di fare un testo bellissimo. Grazie di cuore e tanti auguri di Buone feste da LA PAGINA DELL’INTERVISTA LA VECCHIA SCUOLA ELEMENTARE “G. BECHI” Notizie e curiosità dai ricordi delle Signore G. B. e L. L. Mercoledì 11 Dicembre 2002 abbiamo fatto un’intervista alle Signore G. B.(nonna della nostra compagna Sara) e L. L. (custode della nostra scuola). L’argomento dell’intervista consisteva nell’approfondire le conoscenze sulla vecchia “G. Bechi”, quando si trovava in Via Pisana n°771. Infatti la signora G. l’ha frequentata come alunna dal 1958 al 1961 e la signora L. vi ha prestato lavoro dal 1982 al 1989 circa. G. e L. sono state molto esaurienti nel soddisfare le nostre curiosità ed hanno risposto ad un sacco di nostre domande. Qui di seguito riportiamo quelle più interessanti. (D., J.,A.) Carnevale Ponte a Greve Carnevale s’avvicina per le vie di Ponte a Greve, tante allegre mascherine fanno mostra nelle vetrine. Arlecchino e Balanzone cantano una canzone, Pulcinella e Colombina mangiano una bella frittatina, Brighella e Meneghino fanno per i bimbi uno spettacolino. Tra coriandoli e stelle filanti sfilano maschere importanti ma ci siamo anche noi bambini vestiti da contadini. Tanti carri in allegria sfilano per la via. Carnevale è un giorno speciale ed ogni scherzo vale. E. e M. ( 4^B) Dedicato a Anna Frank… […] dopo che qua è finita la guerra pian piano abbiamo ricostruito tutto ma in alcuni paesi non sono state ancora riparate le ferite fatte dalla guerra e gli Ebrei non sono ancora del tutto in pace […] (Cosimo) […] ora quelle brutte cose che c’erano ai tuoi tempi non ci sono più: è una vera e propria fortuna! Non voglio ricordarti quei brutti momenti ma so che devi aver sofferto tanto, anche troppo per la tua età […] (Fabio) […] io non sono né ebrea né cattolica; non credo in nessuno ma mi piace l’idea di credere in qualcuno…io ho tutto quello che voglio: una casa, dei giochi, vado a scuola, suono uno strumento e faccio uno sport che mi piace mentre tu non hai nulla: prima una sola stanza e cibo marcio poi un campo di uomini donne e bambini trattati come bestie […] (Alessandra) […] io non capisco perché i Tedeschi abbiano fatto questo a voi Ebrei; eppure non avete fatto loro niente, avete solo vissuto la vostra vita… è forse un delitto? […] (Claudia) […]ti voglio dedicare una specie di poesia: rinchiusa in silenzio, in ansia, impaurita, depressa, te ne stai là chiusa lassù a vedere la gente passare a leggere, giocare.. ma senza rumore che ingiustizia nazista! […] (Viola) […] un saluto e un abbraccio da un bambino che non conosci e un CIAO con le lacrime agli occhi […] (Vincenzo) Carissime Anna e Rita, nostre cartolaie di fiducia, vi ringraziamo per il tempo che avete dedicato alla nostra intervista , per averci raccontato come era la vostra cartoleria nel passato e per aver aumentato le nostre conoscenze sul rione di Ponte a Greve. Siete state molto gentili perché, oltre a soddisfare le nostre curiosità, alla fine, ci avete regalato un lapis ciascuno e noi ne siamo stati molto contenti. Tanti saluti giocosi da L., G. R, F. Sa (4^B) Carissima Signora G., nonna di Sara, siamo felici che lei sia venuta a trovarci e ci abbia dato parecchie informazioni sulla vecchia scuola elementare “G. Bechi”. Ci ha colpito molto quando ci ha parlato di come scriveva tanto tempo fa ma soprattutto il modo buffo in cui ce l’ha raccontato. Quel pennino, l’inchiostro, il calamaio, la carta-asciuga sembravano una vera avventura da usare. Tanti saluti da L., J. e D. (4^B) Carissima Signora Lida, nostra custode tuttofare, la ringraziamo per le bellissime risposte che ci ha dato durante l’intervista perché così abbiamo approfondito le nostre conoscenze sulla scuola ai tempi dei nonni e conosciuto le mansioni del suo lavoro. Ci è dispiaciuto sapere che lei si trovava meglio nell’altra scuola ma ora si dovrà accontentare delle nostre birichinate. Bacioni affettuosi da F. St. ,F. W, A. (4^) pagina successiva