m.1 relazione impianti meccanici a fluido

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m.1 relazione impianti meccanici a fluido
1. PREMESSA ....................................................................................................................................................................................... 2
2. NORME TECNICHE E PRESCRIZIONI LEGISLATIVE ............................................................................................................... 2
3. IMPIANTO IDRICO POTABILE ..................................................................................................................................................... 2
3.1 DIMENSIONAMENTO DELLA RETE DI DISTRIBUZIONE DELL’ACQUA POTABILE. ................................................. 3
4. IMPIANTO DI RISCALDAMENTO E ACS .................................................................................................................................... 4
4.1 CONDIZIONI DI CALCOLO ..................................................................................................................................................... 4
4.2 STRUTTURA DELL’IMPIANTO .............................................................................................................................................. 4
4.3 CALDAIA .................................................................................................................................................................................... 5
4.4 DISTRIBUZIONE ALL’INTERNO DEGLI ALLOGGI E COIBENTAZIONI ......................................................................... 5
5 IMPIANTO GAS METANO .............................................................................................................................................................. 6
6. IMPIANTO SOLARE TERMICO ..................................................................................................................................................... 6
6.1 DESCRIZIONE GENERALE DELL’INTERVENTO ................................................................................................................ 7
6.2 CALCOLO DEL FABBISOGNO TERMICO ............................................................................................................................. 7
6.3 RESA TERMICA DELL’IMPIANTO ......................................................................................................................................... 7
6.4 DESCRIZIONE DELLE STRUTTURE DI SUPPORTO DEI MODULI ................................................................................... 8
6.5 SCHEMA IMPIANTO ................................................................................................................................................................. 8
7 IMPIANTO DI SMALTIMENTO DELLE ACQUE DI RIFIUTO .................................................................................................. 10
8 IMPIANTO DI SMALTIMENTO DELLE ACQUE METEORICHE ............................................................................................. 10
9 ESTINTORI ...................................................................................................................................................................................... 10
10 IMPIANTI ELETTRICI A SERVIZIO DEGLI IMPIANTI A FLUIDO........................................................................................ 10
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1. PREMESSA
Sono oggetto della presente relazione tecnica le opere degli impianti meccanici e da fluido nell’ambito degli interventi
di Edilizia Residenziale Pubblica finalizzati alla demolizione delle casette asismiche, baracche e altri locali adibiti ad
abitazioni temporanee e ricostruzione di n.4 nuovi alloggi di E.R.P. nel Comune di Castelluccio dei Sauri (FG).
Gli impianti tecnologici sono stati concepiti con l’obiettivo di garantire la massima flessibilità d’uso della struttura nel
rispetto delle più recenti normative sul risparmio energetico, sulla certificazione degli edifici, nonché valutando
soluzioni progettuali che potessero garantire la più facile gestione dell’edificio ed una agevole manutenzione dello
stesso.
In particolare le scelte impiantistiche sono state influenzate dal DPR 412/1993 e s.m.i., dal D.Lgs. 311/2006, dal DM
26/06/2009 e dal successivo DPR 59/2009 in particolare per quanto attiene il rispetto dei requisiti minimi previsti per le
opere pubbliche (art.4,punto 15, del DPR 59).
2. NORME TECNICHE E PRESCRIZIONI LEGISLATIVE
Per la definizione delle opere e delle caratteristiche tecniche degli impianti previsti, oltre a quanto stabilito dalle norme
di legge non derogabili, si è fatto riferimento alle seguenti norme tecniche:
• Il nuovo Decreto Ministeriale del 22/01/2008 n. 37 relativo al “Regolamento concernente l’attuazione
dell’articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2/12/2005, recante il riordino delle
disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici”;
• Il D.M. del 1.12.1975, apparso sul supplemento tecnico ordinario della G.U. n. 33 del 6.2.1976, recante "Norme
di sicurezza per apparecchi contenenti liquidi caldi sotto pressione" e le relative "Specificazioni tecniche
applicative" emanate dall'ISPESL su conforme parere proprio consiglio tecnico
• La Legge 13.7.1966 n. 615 recante "Provvedimenti contro l'inquinamento Atmosferico" e successivo
regolamento di esecuzione approvato con D.P.R. n. 1391 del22.12.1970 e Circolare n. 73 del 29.07.1971
• Le specificazioni tecniche contenute nella Raccolta R ed. 80 ex ANCC
• le Leggi n. 9 e n. 10 del 9.1.1991 “Norme per l’attuazione del nuovo piano energetico nazionale” ed i
regolamenti di attuazione in particolare il D.M. 28.6.1977 n. 1052 (G.U. 2.2.1978), DPR 26.08.93 n. 412 (G.U.
14.10.93), DM 13.12.93 (G.U. 20.12.93), DM 06.08.94 (G.U. 24.08.94), Circ. 13.12.93 n. 231/F, Circ. 12.0.94
n. 233/F
• Il D.Lgs n° 192 del 19.08.2005 “Attuazione della direttiva 2002/91 relativa al rendimento energetico
nell’edilizia”
• Il D.Lgs n° 311 del 29.12.2006 “Disposizioni correttive ed integrative al D.Lgs 19 agosto 2005 recante
attuazione della direttiva 2002/91 relativa al rendimento energetico nell’edilizia”
• Il D.P.R. n° 59 del 02.04.2009 “Regolamento di attuazione dell’art. 4, comma 1, lettere a) e b), del decreto
legislativo 19 agosto 2005, n° 192, concernente attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico
in edilizia”
• La Norma UNI 10641 del 30/06/1997 recante “Canne fumarie collettive e camini a tiraggio naturale per
apparecchi a gas di tipo C con ventilatore nel circuito di combustione”.
• Il D.M. n° 246 del 16 maggio 1987 recante “Norme di sicurezza antincendio per gli edifici di civile abitazione”
• D.P.R. 27 aprile 1955 n.547, "Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro"
• D.Lgs. 14.8.1996 n. 493 “Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le prescrizioni minime per la
segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro”
• Le citate norme UNI ed in particolare i 17 gruppi di norme UNI-CIG approvate ai sensi della L. 1083/71
• Norma UNI 9182/1987 “Impianti di alimentazione e distribuzione d’acqua fredda e calda”
• Norma UNI EN 754 “Connessioni di scarico e collettori di fognatura all’esterno degli edifici”
• Norma UNI EN 12056 “Sistemi di scarico funzionanti a gravità all’interno degli edifici”
• Norme UNI 7129-2008
• Laddove necessario si farà riferimento alle prescrizioni dettate dagli enti di controllo quali VV.F., A.S.L.,
ISPESL, ecc.
3. IMPIANTO IDRICO POTABILE
La centrale idrica sarà ubicata in apposito locale tecnico al piano seminterrato così come graficizzato negli elaborati
allegati alla presente relazione tecnica.
L'alimentazione idrica potabile, sarà derivata dalla presa di allacciamento alla rete urbana a valle del contatore di
consegna dell’AQP allocato nella relativa cassetta di ispezione all’esterno del fabbricato.
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L’acqua fredda potabile, proveniente dall’acquedotto cittadino servirà ogni singolo alloggio transitando per il locale
tecnico. In tali locali sono stati predisposti gli allacci per serbatoi di riserva idrica (eventualmente a sezione circolare per
una capacità totale di 1.200 l) e dell’ autoclave per il sollevamento ai vari appartamenti (un autoclave a servizio di ogni
alloggio).
L’impianto idrico sarà realizzato in tubazione in polietilene alta densità PE 100 con pezzi speciali quali curve, croci, tee,
riduzioni, ecc. e rivestite di materiale anticondensa a base di gomma sintetica.
La rete idrica è dotata di saracinesca a sfera di intercettazione in corrispondenza di ogni partenza dai collettori di
centrale.
Il dimensionamento della rete idrica è stato realizzato tenendo conto della contemporaneità nel funzionamento delle
utenze, in conformità alle norme UNI 9182- 9183 e successivi aggiornamenti.
Riserva idrica Potabile Capacità = 300 lt x 4 alloggi = 1200 lt – solo predisposizione (fornitura non oggetto dell’appalto)
Gruppo di Portata 10,0 mc/h pressurizzazione acqua Potabile – solo predisposizione (fornitura non oggetto dell’appalto)
Diametro Mandata DN25
Autoclave a membrana acqua potabile capacità 100 lt
La distribuzione finale agli apparecchi utilizzatori avviene mediante sistema a collettore. Il collettore è del tipo
semplice, componibile, pmax di esercizio 10 bar, range di temperatura d’esercizio -10° ÷ 110 ° C, interasse 35 mm. Il
diametro dell’attacco è funzione della portata minima di progetto da garantire agli apparecchi serviti; il numero di
derivazioni varia in funzione del numero di apparecchi da servire.
Il punto di attacco per l’alimentazione degli apparecchi, dal collettore all’apparecchio, è realizzato con tronchi di
tubazioni in PEXc flessibile, coibentate con guaina elastomerica; tali tubazioni avranno diametro fisso DN16. Il punto di
presa immediatamente a monte del dispositivo erogatore del singolo apparecchio è realizzato mediante l’impiego di
prese idrauliche da staffare alla parete e protette da cassette in materiale plastico.
Gli apparecchi ed i componenti utilizzati sono i seguenti:
• lavabo in porcellana vetrificata (vitreus-china), installato su due mensole a sbalzo in ghisa smaltata, completo di
colonna e di fori per la rubinetteria, collegato allo scarico ed alle tubazioni d'adduzione d'acqua calda e fredda,
comprensivo di piletta, scarico automatico a pistone, sifone a bottiglia;
• lavabo in porcellana vetrificata per disabili, realizzato secondo le vigenti norme di abbattimento delle barriere
architettoniche, costituito da lavabo con disegno ergonomico dotato di fronte concavo, bordi arrotondati,
appoggia gomiti, paraspruzzi e comprensivo di staffe rigide per il fissaggio a parete, sifone di scarico con piletta
e raccordo flessibile;
• piatto per doccia in gres porcellanato bianco, completo di piletta e griglia di scarico ad angolo, cromate, di
raccordo alle tubazioni di allaccio, con superficie antisdrucciolevole, da installare sopra pavimento a
semincasso;
• Bidet in porcellana vetrificata (vitreus-china), completo di fori per la rubinetteria, collegato allo scarico ed alle
tubazioni d'adduzione d'acqua calda e fredda, comprensivo di piletta, scarico automatico a pistone, sifone a
bottiglia;
• accessori per bagni per disabili (secondo le vigenti norme di abbattimento delle barriere architettoniche)
costituiti da sostegni in tubo di nylon stampato, diametro esterno 35 mm, con anima in lega di alluminio;
• batteria per doccia del tipo ad incasso in ottone tipo pesante cromato, realizzata nel rispetto delle norme UNI EN
200, UNI EN 246, UNI EN 248 o delle equivalenti norme NF, composta da rubinetti ad angolo o diritti per
erogazione di acqua calda e fredda, bocca a parete, o braccio con soffione;
• gruppo da parete per lavello cucina, completo di rubinetti per acqua calda e fredda, in ottone del tipo pesante
cromato, realizzato nel rispetto delle norme UNI EN 200, UNI EN 246, UNI EN 248 o delle equivalenti norme
NF, con bocca di erogazione girevole tipo bassa o alta;
• gruppo miscelatore monocomando cromato, realizzato nel rispetto delle norme UNI EN 200, UNI EN 246, UNI
EN 248 o delle equivalenti norme NF, per doccia ad incasso con filtri incorporati;
• gruppo miscelatore monocomando cromato, realizzato nel rispetto delle norme UNI EN 200, UNI EN 246, UNI
EN 248 o delle equivalenti norme NF, per lavabo con scarico, corredato di raccordi con filtro incorporato;
• gruppo miscelatore monocomando cromato, realizzato nel rispetto delle norme UNI EN 200, UNI EN 246, UNI
EN 248 o delle equivalenti norme NF, per bidet con scarico, corredato di raccordi con filtro incorporato;
• gruppo miscelatore monocomando cromato, realizzato nel rispetto delle norme UNI EN 200, UNI EN 246, UNI
EN 248 o delle equivalenti norme NF, per lavello con bocca di erogazione girevole della lunghezza di circa cm
20, corredato di raccordi, con filtro incorporato.
3.1 DIMENSIONAMENTO DELLA RETE DI DISTRIBUZIONE DELL’ACQUA POTABILE.
Si sono assunti i seguenti dati di progetto con riferimento alle singole apparecchiature utilizzate:
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Il dimensionamento delle condotte di adduzione è stato ottenuto sulla base della stima delle portate totali ricavate dalla
precedente tabella in funzione del numero di apparecchi da servire, e sulla base delle conseguenti portate di progetto
effettive, che tengano conto di un ragionevole fattore di contemporaneità dell’utilizzo, funzione quest’ultima della
tipologia dell’utilizzo medesimo.
Le portate di progetto sono state ricavate per interpolazione dal seguente diagramma (norma prEN 806-3 “Specifiche
relative agli impianti all’interno di edifici per il convogliamento di acque destinate al consumo umano – Parte 3:
Dimensionamento delle tubazioni-Metodo semplificato”).
4. IMPIANTO DI RISCALDAMENTO E ACS
Il fabbisogno di calore è stato calcolato nel rispetto della normativa dettata dalla ex Legge 10/91 e relativo regolamento
di attuazione approvato con DPR n. 412/92 come aggiornato dal DPR n. 551/99 e s.m. e i..
Il calcolo e la verifica è stato eseguito con Software Certificato (ai sensi del DPR 59/09) secondo le norme UNI 11300:
a) UNI/TS 11300 – 1 Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 1: Determinazione del fabbisogno di energia termica
dell’edificio per la climatizzazione estiva ed invernale;
b) UNI/TS 11300 – 2 Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 2: Determinazione del fabbisogno di energia primaria
e dei rendimenti per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria
c) Aggiornamento alla revisione 2014 delle norme 11300 (parte 1 e 2)
4.1 CONDIZIONI DI CALCOLO
Il dimensionamento dell’impianto di riscaldamento è stato effettuato considerando le seguenti condizioni termoigrometriche nominali di progetto:
Condizioni climatiche invernali:
Esterno:
- Temperatura Bulbo Secco : 0 °C
- Umidità Relativa : 70 %
Interno
- Temperatura Bulbo Secco : 20±1 °C
- Umidità Relativa : 80 %
Ricambi aria esterna:
- ambienti vari : 0,5 vol/h
- servizi igienici : 8,0vol/h
Ogni appartamento sarà dotato di impianto autonomo di riscaldamento con radiatori. Ogni ambiente sarà regolato
singolarmente con una valvola termostatica installata sull’elemento radiante. La distribuzione ai singoli elementi sarà
realizzata in rame coibentato come per Legge a partire da un collettore complanare disposto nel soggiorno vicino alla
porta del disimpegno. In relazione ai diversi vani saranno installati gli elementi radianti così come graficizzati
all’elaborato grafico impianti meccanici e descritto nelle relazione ai sensi della legge 10/91 e s.m.i..
4.2 STRUTTURA DELL’IMPIANTO
L’impianto per ogni appartamento sarà essenzialmente costituito da:
-contatori gas posti in vano in muratura accessibili dall’esterno dal marciapiede del prospetto principale;
caldaia da esterno del tipo a tiraggio forzato circuito stagno alimentata a metano, installata sui balconi del prospetto
principale, per la produzione dell’acqua calda ad uso dell’impianto termico di riscaldamento e la produzione dell’acqua
calda per il reintegro del solare termico nella produzione di acqua calda sanitaria;
-elementi radianti in ghisa con valvola termostatica a servizio di tutti gli ambienti per il controllo della temperatura del
singolo ambiente servito;
-impianto a pannelli solari per la produzione dell’acqua calda sanitaria, un modulo solare termico per alloggio, con
boiler di accumulo dell’acqua calda sanitaria prodotta da solare termico ed integrata da generatore di calore;
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-rete di tubazioni interne in ogni singolo appartamento con colonna montante partente dalla caldaia fino al collettore
modulare di piano e da questi con tubazioni a/r in rame rivestito a servizio dei corpi radianti;
-l’acqua calda idrosanitaria, ad eventuale integrazione di quella prodotta dal solare termico, verrà prodotta dalla caldaia
murale a gas con tubazione montante fino a raggiungere i bagni e da questi con distributore a collettore alimenterà tutti i
punti serviti (ivi compresa la cucina);
-apparecchiature elettroniche per comando e controllo automatico dell’impianto.
Con la struttura di impianto descritta, i vari ambienti avranno un controllo della temperatura indipendente, in grado di
soddisfare le necessità rivenienti dal diverso carico interno, dai contributi negativi o dall’irraggiamento.
Tutte le apparecchiature e le varie parti dell’impianto saranno facilmente ispezionabili e manutenibili.
4.3 CALDAIA
Caldaia a gas del tipo a tiraggio forzato per impianto autonomo n.1 per alloggio.
Gruppo termico a gas per riscaldamento e produzione acqua calda sanitaria costituito da caldaia murale a tiraggio
forzato con circuito stagno di combustione idonea per essere installata direttamente all'esterno, scambiatore istantaneo
per produzione acqua calda sanitaria, potenza modulante per riscaldamento e per acqua calda, accensione elettronica
senza fiamma pilota, impianto elettrico con grado di protezione non inferiore a IP 44, sistema di protezione antigelo,
rendimento utile conforme alle vigenti disposizioni di legge sul contenimento dei consumi energetici, completa di placca
di raccordo, rubinetto di intercettazione gas e acqua fredda, presa prelievo fumi, il tutto fornito e messo in opera, escluso
i fori con carotatrice, le linee elettriche e gas che dovranno essere conteggiate separatamente. Potenza termica utile per
riscaldamento non inferiore a PU = 23,3 (kW) – precisamente pari a PU = 24,4 (kW). Produzione di acqua calda
sanitaria in servizio continuo da 15° a 40° C non inferiore a: PA = 13 (l/min.).
Dalla caldaia i fumi saranno evacuati tramite una canna fumaria, in tutto ne sono previste n.2, per cui una canna serve
n.2 alloggi.
La quota di uscita dei fumi avverrà ad un’altezza tale da superare di almeno 1.0 mt l’altezza falda inclinata.
4.4 DISTRIBUZIONE ALL’INTERNO DEGLI ALLOGGI E COIBENTAZIONI
Il calcolo della rete è stato effettuato tenendo conto delle perdite di carico dovute alle resistenze distribuite e localizzate
in modo da assicurare la portata termica richiesta nei punti di erogazione finale.
La distribuzione sarà con alimentazione degli Elementi Radianti con circuito a/r e collettore di piano;
Il complesso valvole – tubi - collettori sarà installato in modo da consentire un facile accesso a tutti gli organi di
comando e di controllo e rendere agevoli le operazioni di manutenzione.
Gli isolamenti termici delle tubazioni, saranno di spessore conformi alle disposizioni della ex L. 10/91 come di seguito
specificato. Su ogni circuito sarà riportata la targhetta indicatrice ed il senso di scorrimento del fluido.
Le coibentazioni utilizzate per le tubazioni saranno tipo AF/ARMAFLEX o similari con conducibilità termica C=0.040
W/mK, e dovranno essere degli spessori indicati in tabella moltiplicati dei fattori correttivi a secondo che siano di classe
A,B,C:
• CLASSE A: tubazioni correnti in centrali termiche locali non riscaldati ,cantine ecc (spessore come da tabella)
• CLASSE B: tubazioni correnti all’interno del fabbricato al di qua dell’isolamento termico dell’involucro
edilizio, verso l’interno del fabbricato (spessori di cui alla CLASSE A moltiplicati per 0.5)
• CLASSE C: tubazioni correnti entro strutture non affacciate né all’esterno né su locali non riscaldati (spessori di
cui alla CLASSE A moltiplicati per 0.3)
4.5 ACS: SPECIFICHE TECNICHE TUBAZIONI, APPARECCHI E COMPONENTI
Le tubazioni interne all’edificio che compongono la rete di distribuzione dell’acqua calda potabile sono tutte in PE100
poliuretano ad alta densità per acqua potabile, comprensive di vite e manicotto, nei diametri risultanti dal
dimensionamento; per le colonne montanti si impiegheranno tubazioni dello stesso tipo che andranno assicurate alla
parete del relativo cavedio mediante staffature. Tutte le tubazioni e le valvole devono essere coibentate mediante
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l’impiego di guaina isolante in lastra in elastomero sintetico estruso a cellule chiuse di spessore minimo 9 mm (a norma
della Legge 10/91).
Come dianzi detto la distribuzione finale agli apparecchi utilizzatori avviene mediante sistema a collettore. Il collettore è
del tipo semplice, componibile, corpo in ottone, pmax di esercizio 10 bar, range di temperatura d’esercizio -10° ÷ 110 °
C, interasse 35 mm. Il diametro dell’attacco è funzione della portata minima di progetto da garantire agli apparecchi
serviti, le derivazioni laterali sono invece da ½”; il numero di derivazioni varia in funzione del numero di apparecchi da
servire.
Il punto di attacco per l’alimentazione degli apparecchi, dal collettore all’apparecchio, è realizzato con tronchi in
multistrato o in PEXc flessibile coibentati con guaina elastomerica; tali tubazioni avranno diametro minimo come da
schema di distribuzione.
4.6 ACS: DIMENSIONAMENTO DELLA RETE DI DISTRIBUZIONE
Si assumono i seguenti dati di progetto con riferimento alle singole apparecchiature utilizzate:
Il dimensionamento delle condotte di adduzione è stato ottenuto sulla base della stima delle portate totali ricavate dalla
precedente tabella (Impianto idrico potabile) in funzione del numero di apparecchi da servire, e sulla base delle
conseguenti portate di progetto effettive, che tengano conto di un ragionevole fattore di contemporaneità dell’utilizzo,
funzione quest’ultima della tipologia dell’utilizzo medesimo. Le portate di progetto sono state ricavate per
interpolazione dal diagramma di cui al paragrafo 1.2.2 (norma prEN 806-3 “Specifiche relative agli impianti all’interno
di edifici per il convogliamento di acque destinate al consumo umano – Parte 3: Dimensionamento delle tubazioniMetodo semplificato”).
5 IMPIANTO GAS METANO
La rete di distribuzione del gas metano verrà realizzata in acciaio zincato e in conformità alla normativa vigente.
Dalla linea cittadina saranno realizzate due derivazioni, una a servizio degli alloggi A e C, l’altra a servizio degli alloggi
B e D. Non sono previsti tratti interrati di tubazione, che invece correrà sul muretto di recinzione fino alla facciata
dell’edificio da dove servirà le unità abitative ai piani terra e primo.
Come rilevabile dagli elaborati grafici di progetto, i contatori saranno sul marciapiede antistante il prospetto principale,
in cassette di alloggiamento predisposte all’interno dei muretti di recinzione e accessibili dall’esterno, da qui si
dipartiranno le montanti di distribuzione che provvederanno, per ciascun appartamento, all’alimentazione della cucina e
della caldaia esterna.
L’impianto a servizio dell’unità abitativa sarà dotato di n. 3 valvole di intercettazione a norma di legge. Vi sarà nello
specifico una valvola di intercettazione generale posizionata sul balcone del prospetto principale, una valvola di
intercettazione per isolare i fuochi della cucina e una di intercettazione per la caldaia.
Nell’attraversamento dei muri per raggiungere i fuochi della cucina la tubazione non presenterà giunzioni e sarà protetta
con tubo guaina passante murato con malta di cemento in corrispondenza della parete interna, in ottemperanza alla UNIGIG 7129/08.
La rete verrà dimensionata nel rispetto delle attuali norme di legge e comunque sarà tale da determinare tra il contatore
ed il punto di consegna più sfavorito una perdita di carico inferiore ad 1.0 mbar.
6. IMPIANTO SOLARE TERMICO
L'intervento consiste nella realizzazione di un impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria (ACS),
con un modulo solare termico per alloggio, ognuno dei quali di superficie complessiva utile dei collettori solari pari a
mq 3,80 a servizio della singola unità abitativa. Per ogni unità, inoltre, sarà previsto un boiler di accumulo di 300,0 lt
dell’acqua calda sanitaria prodotta ed integrata da generatore di calore (la caldaia a servizio di ogni alloggio).
I collettori solari saranno installati sul lastricato solare di copertura del predetto fabbricato, sulla falda esposta a sud
sovrastante il prospetto principale della palazzina.
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6.1 DESCRIZIONE GENERALE DELL’INTERVENTO
Località: Castelluccio dei Sauri (FG)
Morfologia del sito: Moderata pendenza
Riferimenti geografici generali: Latitudine 41°18’19’’ N Longitudine 15°28’32’’ E altitudine 284 m s.l.m.
Riferimenti urbanistici: comparto "5" del P.E.E.P. elaborato ai sensi della legge 18 aprile 1962, nr.167
Ombreggiamento: Assente
Eventi meteorologici: carico da neve Zona II, direzione prevalente del vento: N-O; massima velocità di progetto:
secondo normativa vigente
Caratteristiche generali dell’impianto
Posizionamento dei collettori: Tetto a falda inclinata rivolta a sud
Orientamento dei collettori Azimut: 0° Tilt: 19°
Disposizione dei componenti ausiliari: serbatoi di 300 l installati in testa ai pannelli (o in alternativa installabili nel
locale sottotetto)
6.2 CALCOLO DEL FABBISOGNO TERMICO
Il fabbisogno termico per la produzione di acqua calda sanitaria viene determinato in conformità dei criteri e delle
modalità di calcolo fissate dalla norma UNI/TS 11300/2008.
Caratteristiche dimensionali alloggio tipo:
- L'impianto solare termico installato è del tipo assemblato
- tipo di servizio: ACS;
- tipologia di collettore: Collettori a tubi sottovuoto con assorbitore piano;
- inclinazione collettori: 19.0° - complanare alla falda;
- orientamento collettori: Sud;
- area di captazione netta: 3.80 m²;
- tipo di circolazione: Naturale;
- temperatura acqua di rete: 14.4 °C;
- temperatura di utilizzo dell'acqua: 40.0 °C;
- tipo di sistema: Coll. ad accumulo (con integr. termica) tubi <=5 m;
- tipologia di integrazione: caldaia istantanea;
- rendimento del circuito solare: 0.80;
- volume nominale dell'accumulatore: 300.0 l;
- zona di ubicazione dell'accumulatore: Zona non calcolata.
Le irradianze mensili incidenti sui collettori solari in oggetto, determinate secondo la norma UNI TR 11328-1, sono le
seguenti:
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov Dic
Isol_st 97.60 135.87 179.35 225.84 258.19 282.20 300.70 277.71 223.81 172.06 114.52 86.94
Isol_st = Irradianza incidente sui collettori espressa in W/m²
Il calcolo è stato eseguito secondo quanto prescritto dal D.Lgs.192/05 e s.m.i., D.P.R.59/09, DM 26.6.09, L. 90/13, e
secondo le più recenti norme tecniche vigenti in materia.
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Valore di progetto (EPacs):
4.589 kWh/m²anno
Fabbisogno di combustibile Metano: 35.54 Nm³
Fabbisogno di energia elettrica da rete: 0.00 kWhel
Fabbisogno di energia elettrica da produzione locale:
14.09 kWhel
6.3 RESA TERMICA DELL’IMPIANTO
La resa termica dell’impianto è stata determinata mediante il software di simulazione TSol Pro versione 4.4.
Tale metodo consente di valutare l’energia utile che un impianto a collettori solari può fornire e, conseguentemente, la
frazione del fabbisogno energetico complessivo soddisfatta con l’energia solare.
I valori medi mensili della radiazione solare giornaliera sul piano orizzontale e della temperatura media giornaliera
dell’aria esterna sono stati ricavati dalla Norma UNI 10349 “Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Dati
climatici” per la località di Castelluccio dei Sauri (FG).
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Le caratteristiche di rendimento dei collettori solari sono quelle determinate mediante i test effettuati sui collettori stessi
e sono inseriti nella “libreria” del programma T SOL.
La simulazione è stata eseguita considerando i seguenti parametri:
Località: Castelluccio dei Sauri (FG)
Tipo di utenza: appartamento autonomo
Incremento di temperatura 15°C - 40 °C
Orientamento dei pannelli: SUD (Azimut= 0°)
Angolo di inclinazione dei pannelli rispetto al piano orizzontale Tilt: 19°
La simulazione effettuata ha prodotto i seguenti risultati energetici:
Le Fonti Rinnovabili impiegate assicurano una copertura annua dei consumi previsti per l'ACS pari a: 65.71%
Il rispetto dell’art. 11 del citato D. Lgs. 3/03/2011, n. 28 e dell’art. 4 del DPR 59/2009 specificatamente di quanto al
punto 22 (solare termico) è garantito dall’impianto solare termico in grado di far fronte a più del 50% dell’energia
necessaria alla produzione di acqua calda sanitaria.
6.4 DESCRIZIONE DELLE STRUTTURE DI SUPPORTO DEI MODULI
La struttura di sostegno dei collettori sulla copertura piana sarà realizzata con profilati in alluminio con un sistema tale
che i collettori risultino ancorati alla falda tetto di modo che abbiano la stessa inclinazione della stessa.
I collettori hanno prestazioni meccaniche idonee a sopportare i carichi statici di pressione di neve e vento secondo la
normativa vigente.
Le strutture di sostegno saranno ancorate al solaio in latero–cemento per mezzo di tasselli chimici e bulloneria in
acciaio.
In questa maniera la struttura di sostegno è vincolata alla copertura in modo tale da sopportare adeguatamente i carichi
(peso collettori, vento, neve, ecc.).
6.5 SCHEMA IMPIANTO
L’impianto in questione è del tipo a circolazione naturale del tipo a “circuito chiuso”.
Il riscaldamento dell'acqua viene effettuato trasferendo l'energia solare captata dai collettori solari ad un serbatoio di
accumulo, attraverso il circuito solare primario, mediante uno scambiatore di calore a piastre.
Il calore accumulato dal fluido circolante nei pannelli viene così ceduto all’acqua contenuta nel serbatoio, che viene poi
distribuita all’utenza finale.
La copertura assicurata dal solare termico arriva fino all’80% del fabbisogno annuo di acqua calda sanitaria e la quota
rimanente è prodotta con tecnologie convenzionali.
Il serbatoio del sistema solare è collegato alla caldaia istantanea (cioè priva di accumulo).
Se l’acqua in uscita dal serbatoio solare è inferiore alla temperatura impostata, un’apposita valvola deviatrice provvede a
inviarla alla caldaia istantanea, che la riscalda istantaneamente prima di portarla all'utenza. Se invece l'acqua riscaldata
dai pannelli è sufficientemente calda, viene convogliata direttamente all'utenza transitando attraverso una valvola
miscelatrice (implementata nella caldaia o nella rubinetteria dei sanitari serviti), che ha la funzione di miscelare l'acqua
calda del serbatoio solare con l'acqua fredda dell'impianto idraulico.
Questo sistema assicura l'erogazione di acqua calda a temperatura costante (di norma 45°).
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A Collettore solare
E Valvola miscelatrice
B Serbatoio d'accumulo
F Caldaia istantanea
C Sensore di temperatura
G Utenza
D Valvola deviatrice
H Ingresso acqua fredda
L’attivazione del sistema integrativo è regolata dalla temperatura dell’acqua all'interno del serbatoio in alto.
Il collegamento elettrico necessario all’esterno è dettagliatamente riportato negli elaborati dell’impiantistica elettrica.
Il liquido antigelo deve essere sempre miscelato con acqua (meglio se distillata) fino al raggiungimento della miscela
voluta (di solito 30% di antigelo e 70% di acqua: con questa composizione il punto di congelamento della miscela si
abbassa a -14°C)
COLLETTORE SOLARE
I collettori solari utilizzati hanno una superficie lorda di 3,80 mq per alloggio. La piastra captante in rame in un unico
pezzo con finitura altamente selettiva effettuata tramite un trattamento sottovuoto che permette altissime prestazioni del
collettore. Sulla piastra sono saldati ad ultrasuoni i tubi in rame per la conduzione del liquido termovettore. I collettori
per il collegamento dei tubi sono in rame e il collettore superiore è strozzato al centro in modo da raddoppiare la
lunghezza di tubo e permettere una facile installazione.
Ogni pannello è protetto da un vetro solare di sicurezza di spessore 4mm temperato e trattamento antiriflesso (τ = 96%),
la guarnizione in EPDM e silicone per la tenuta del vetro in un unico pezzo per l’isolamento dall’acqua. Gli attacchi del
collettore sono da 1/2“.
SERBATOIO D’ACCUMULO INERZIALE
Il serbatoio di accumulo inerziale in ferro serve ad accumulare l’energia termica fornita dal circuito solare, ha una
capacità di 300 litri per alloggio, pressione max di esercizio 3 bar ed è isolato termicamente con coibentazione in lana di
vetro dello spessore di 10cm. Sul serbatoio deve essere installata una valvola di sicurezza 3 bar con marcatura CE. Vaso
di espansione incluso nel serbatoio.
TUBAZIONE DI COLLEGAMENTO COLLETTORI-ACCUMULO INERZIALE
Il collegamento dei collettori con il boiler (circuito primario) sarà effettuato con tubazione in rame rivestiti con isolante
in elastomero espanso a celle chiuse resistente a 175 °C.
I diametri dei vari tratti sono stati determinati in maniera da aver una velocità tale da evitare l’erosione delle tubazioni
ed al tempo stesso garantire il trasporto di eventuali bolle d’aria.
CARATTERISTICHE TECNICHE DEI COMPONENTI
L’impianto da realizzare è composto dai seguenti componenti principali:
- n. 1 kit solare termico per alloggio composto da:
Pannello Solare
Dimensioni
: 3,80 mq min.
Pressione di Test
: 20 BAR
Pressione massima di esercizio
: 10 BAR
Perdita di pressione
: 1,0 mbar
Rivestimento dell'assorbitore
:Titanium Tinox ECO
Assorbimento solare
:95%
Emissione termica
: 3%
Tipo di assorbitore
:Foglio di rame
Dimensioni intestazioni assorbitore: Q 24 / Q 12,7 mm
Vetro
: Temperato 4mm
Trasmissione totale del vetro
: 85%
Isolamento
: Lana di vetro ad alta densità 45mm
Isolamento dall'acqua
: EPDM e Silicone
Struttura esterna
: Alluminio anodizzato colore nero
Resistenza al calore
: 200 C
Fondo
: Lamiera di Alluminio
Saldatura assorbitore
: Ultrasuoni
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Numero elementi nell'assorbitore : 8
Certificazioni
: E DIN EN 12975-2:2000
Rendimento pannello
: minimo 85 %
Serbatoio 300 litri e supporto
Capienza
: 300 litri
Isolamento
: lana di vetro 10 cm.
Rivestimento esterno : vetro-resina
Vaso di espansione : incluso
Valvole di sicurezza : incluse
Struttura e viteria
: incluse
7 IMPIANTO DI SMALTIMENTO DELLE ACQUE DI RIFIUTO
L’impianto di raccolta e smaltimento delle acque di scarico si realizza mediante sistema composto da colonne montanti
e collettori così come si evince dagli elaborati grafici allegati.
Le colonne montanti servono le utenze presenti a ciascun piano dell’edificio e posizionate in asse e sono allocate nei
cavedi relativi.
Le tubazioni che compongono la rete di scarico interna ed esterna sono tutte in polietilene ad alta densità PE 100 PN 10,
prodotte secondo UNI 10910, rispondenti alle prescrizioni della Circolare n. 102 del 02/12/78 del Ministero Sanità,
dotate di Marchio di Qualità, giunzioni a manicotto oppure con saldatura di testa.
Si prevede l’inserzione di giunti di dilatazione sulle colonne montanti e sui tratti suborizzontali interni.
Tutte le utenze avranno scarichi nei diametri nominali di progetto così come riportato negli elaborati progettuali e
comunque, nei tratti orizzontali, non inferiori a 50 mm. Inoltre ciascun apparecchio è dotato di sifone ispezionabile,
essendo quest’ultimo soggetto ad intasamenti. La congiunzione tra sifone e collettore si realizza tramite braga semplice.
Ogni doccia sarà dotata di pozzetto sifonato e da quest'ultimo l'acqua in scarico verrà portata alla rete di raccolta con
tubazione di diametro non inferiore a 63 mm.
La rete di scarico è dotata di sistema di ventilazione primario. La ventilazione primaria si realizza prolungando le
colonne montanti oltre il piano di copertura e dotandole di idoneo cappellotto esaustore.
La rete di scarico esterna è realizzata mediante collettori sub-orizzontali in PV, nei diametri opportunamente
dimensionati e necessari a garantire lo smaltimento delle portate di progetto; i diversi tronchi delle rete esterna sono
raccordati mediante pozzetti di raccordo.
8 IMPIANTO DI SMALTIMENTO DELLE ACQUE METEORICHE
Le acque meteoriche provenienti dalle coperture dell’edificio o dalle aree esterne verranno conferite su pubblica via per
smaltirle nelle rete comunale acque bianche.
9 ESTINTORI
L’autorimessa, essendo organizzata in n. 4 garage e cantinole indipendenti con un esiguo numero di autoveicoli, non
sarà protetta da impianto idrico antincendio.
Comunque, al fine di assicurare un primo efficace intervento su un principio di incendio, saranno installati n.2 estintori a
polvere del tipo approvato per fuochi delle classi A, B e C, con capacità estinguente non inferiore a 21A/ 89B/C.
Gli estintori saranno ubicati in prossimità degli accessi e in vicinanza di aree di maggior pericolo, fissati al muro, in
posizione facilmente accessibile e visibile, data l’installazione di appositi cartelli segnalatori.
10 IMPIANTI ELETTRICI A SERVIZIO DEGLI IMPIANTI A FLUIDO
Gli impianti elettrici a servizio degli impianti a fluido comprendono tutti gli attrezzamenti a valle del quadro elettrico,
compreso il quadro, necessari per l’alimentazione delle apparecchiature elettriche facenti parte degli impianti a fluido.
Ogni quadro elettrico, uno per ogni locale interessato, conterrà tutti gli organi di protezione, comando, di regolazione
automatica. Esso sarà installato in posizione facilmente ispezionabile e protetta da eventuali spruzzi d’acqua.
Gli impianti elettrici comprenderanno anche le linee elettriche a valle del quadro, quelle della regolazione, la rete di
terra ed i collegamenti equipotenziali.
Gli impianti elettrici a servizio degli impianti termotecnici saranno realizzati con le stesse caratteristiche degli impianti
elettrici di servizio, conformi ai riferimenti normativi riportati nella normativa tecnica.
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