A.03 relazione specialistica imp.TERMICO
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A.03 relazione specialistica imp.TERMICO
COMUNE DI LIZZANO (Provincia di Taranto) Progetto di ristrutturazione edilizia per la realizzazione di una casa alloggio PROGETTO ETNICAMENTE PROGETTO ARCHITETTONICO: ARCH. Vincenzo La Gioia PROGETTO IMPIANTI: ING. Antonio Pisto C.S.P.: ING. Antonio Pisto ARCH. Vincenzo La Gioia OGGETTO: CODICE ELABORATO A.03 RELAZIONE SPECIALISTICA IMPIANTO TERMICO SCALA: ---- 1 INDICE PREMESSA .......................................................................................... 3 1. DESCRIZIONE ................................................................................. 3 2. SCELTA TIPOLOGICA ......................................................................... 4 3. PROCEDURA DI CALCOLO .................................................................... 4 4. DIMENSIONAMENTO......................................................................... 6 2 PREMESSA Il presente documento ha lo scopo di definire le specifiche tecniche generali e particolari, nonché le caratteristiche dell’impianto termico relativo al progetto esecutivo per la realizzazione di una casa alloggio per minori non accompagnati “PROGETTO ETNICAMENTE”, fornendo altresì gli elementi per una corretta valutazione economica degli impianti di seguito descritti. Il luogo dell’installazione sarà l’immobile sito in Lizzano alla via D. Guerrazzi angolo via Roma il quale sarà oggetto delle opere di ristrutturazione edilizia. 1. DESCRIZIONE L’immobile in oggetto si articola su un solo livello avente un’altezza interna di 3.75 m circa e superficie di 100 m2 circa . La tipologia prevista per l’impianto termico dell’intera struttura sarà a corpi scaldanti costituiti da radiatori da bagno e radiatori negli altri ambienti. I suddetti elementi saranno alimentati grazie a circuiti idraulici facenti capo a collettori di distribuzione, in numero pari a 3 ed installati, laddove possibile, ad incasso nella muratura con possibilità di ispezione mediante pannelli mobili. Tali collettori saranno a loro volta alimentati dalla caldaia murale autonoma a gas, ubicata nella cucina. Questa sarà a tiraggio forzato con circuito stagno di combustione, corpo caldaia in alluminio o ghisa, bruciatore a pre-miscelazione, potenza modulante per riscaldamento, accensione elettronica senza fiamma pilota, regolazione elettronica della potenza e della temperatura, rendimento utile oltre il 95 % con acqua a 70° C, emissioni di NOx e CO inferiori a 60 ppm, predisposta, tramite apposito kit, al collegamento di un bollitore di produzione ACS, completa di placca di raccordo, rubinetto di intercettazione gas e acqua fredda, presa prelievo fumi, il tutto fornito e messo in opera. 3 L’allaccio dei corpi scaldanti sarà realizzato mediante una coppia di valvole in ottone cromato (detentore e valvola ad angolo con manopola), valvolina di sfiato aria manuale in ottone cromato, e tubazioni in rame o ferro di diametro adeguato, installate sottotraccia a pavimento e nelle murature. Per la coibentazione dei tubi si useranno guaine isolanti di spessore e conducibilità tali da rispettare le vigenti norme di legge, con riduzione dello spessore al 30% per installazione all’interno di locali riscaldati, comprensivo di raccordi, accessori necessari al montaggio ed opere murarie di apertura tracce su laterizi forati e murature leggere e del fissaggio delle tubazioni incluse le tracce su solette, muri in c.a. o in pietra e della tinteggiatura. 2. SCELTA TIPOLOGICA L’impianto di riscaldamento qui progettato prevede la realizzazione di tre collettori collegati alla caldaia muraria a gas esterna, da cui si dipartano le diverse diramazioni a servizio degli elementi distribuiti nei vari ambienti costituenti l’immobile. 3. PROCEDURA DI CALCOLO Dopo aver stabilito il fabbisogno termico Q relativo ai singoli ambienti da riscaldare, espresso in Kcal/h, si è stabilita la portata G di acqua a 80 °C, espressa in l/h, da convogliare nel circuito relativo mediante la seguente formula: G = Q / (1,16 · 10) Dove: - Q è la portata termica espressa in (kcal/h) necessaria per i vari corpi scaldanti; 4 - 1,16 è il calore specifico dell’acqua a 70-80 °C espresso in (Kcal/l °C); - 10 è il salto termico compiuto dall’acqua nel corpo scaldante espresso in (°C). Per il dimensionamento dei collettori si utilizzerà la formula seguente: S ≥ 1,6 (S1 + S2 + … + Sn) Dove: - S è la sezione del collettore da determinare; - S1, S2, …, Sn sono le sezioni dei tubi dei circuiti relativi. Quindi si sceglierà il tubo in commercio con la sezione immediatamente maggiore di quella ottenuta dal calcolo. Per il dimensionamento dei tronchi che fanno capo alla caldaia si è verificato che la prevalenza fornita dalla caldaia stessa fosse maggiore di quella occorrente per vincere le resistenze dell’intero impianto e che la velocità nei suddetti tronchi non superasse il valore di 1 m/s. Di seguito si riportano i calcoli relativi all’impianto in esame. 5 4. DIMENSIONAMENTO All’interno dell’edificio si sono individuati 5 ambienti da riscaldare con 8 elementi. Essi sono rispettivamente: G Collettore C1 C2 C3 N° circuito Ambiente N° Area elementi [m2] Q Potenza Portata necessaria Acqua [kcal/h] [l/h] 1 Letto 1 1 14.10 846 85 2 Letto 2 1 14.10 846 85 3 W.C. 1 1 4.80 288 30 4 Cucina 1 9.10 546 60 2 18.80 1128 5 Soggiorno Pranzo 130 6 Antibagno 1 3.31 190 20 7 Bagno 1 5.00 300 30 I circuiti relativi ai punti 1-3 partiranno dal collettore C1 quelli relativi ai punti 4-5 partiranno dal collettore C2, ed infine quelli relativi ai punti 6-7 dal collettore C3. I diametri delle tubazioni saranno a seconda dei casi da 12-18-28 mm. Si allega alla presente relazione la planimetria dell’impianto con la rete di riscaldamento ad essa relativa. Taranto lì 10.03.2014 IL TECNICO Dott. Ing. Antonio PISTO 6