Addio a Bruna la decana delle gattare amica dei randagi

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Addio a Bruna la decana delle gattare amica dei randagi
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SABATO
21 GENNAIO 2017
savona
IL SECOLO XIX
IL MONDO ANIMALISTA, E NON SOLO, IN LUTTO PER LA SCOMPARSA DELL’ANZIANA
Addio a Bruna
la decana delle gattare
amica dei randagi
Raccolta di cibo
per gli animali
ospiti dei canili
del Centro-Sud
cc BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
VOLONTARI della Protezione
animali oggi, al centro commerciale “Il Gabbiano” in corso Ricci, in aiuto dei canili del
centro e sud Italia colpiti e
isolati dal gelo e dalla neve;
dalle 9 alle 19 all’angolo del
volontariato chiederanno ai
visitatori di acquistare e offrire scatolette di carne e crocchette del vicino supermercato Ipercoop. «Enpa ringrazia vivamente la direzione
del Gabbiano, - si legge in una
nota - che in considerazione
dell’eccezionalità dell’evento,
appena possibile ha concesso
lo spazio espositivo.Fin dal
primo momento dell’emergenza le sezioni Enpa del
nord Italia hanno cominciato
a raccogliere coperte, cibo e
offerte e le hanno inviate alla
sezione di Campobasso, che
coordina la distribuzione alle
strutture di ricovero di cani e
gatti del sud, ivi compresi gli
animali delle stalle danneggiate e terremotate; alcune
spedizioni sono quindi già
partite da Savona, mentre la
sezione savonese, per ridurre
tempi e spese di trasporto ha
inviato un aiuto economico
sul conto dedicato del comitato di emergenza dell’associazione, per l’acquisto in loco di quanto necessario (cucce, cibo, medicinali, etc.). La
raccolta, sia per gli animali
del sud che per le colonie di
gatti savonesi, continua anche tutti gli altri giorni».
ELEZIONI PROVINCIALI
RAVERA DICE NO AL PD
Il veto del Pd
su Ciangherotti:
«Solo debolezza»
Opposizione unica,
Rete a sinistra
non apre la porta
SAVONA. «Si metta in testa il
SAVONA. Anche Rete a Sini-
M. D. F.
M. D. F.
La figlia: li ha accuditi fino all’ultimo giorno
IL PERSONAGGIO
TOMMASO DOTTA
SAVONA. All’età di 88 anni è
mancata Bruna Perez, nata e
cresciuta a Legino. Questa
mattina sarà trasportata direttamente al cimitero di Zinola per le esequie, accompagnata dalla figlia Noemi
Manzini.
A sentire la sua mancanza
non saranno solo gli amici e i
parenti, ma anche tutti gli
animali che giornalmente
accudiva. Bruna era infatti
conosciuta come la decana
delle gattare della città. Una
delle figure storiche del movimento animalista savonese, attiva quando ancora gli
“amici a quattro zampe” non
godevano della considerazione e del rispetto che esiste
oggi.
I felini, in particolare quelli
meno fortunati, costretti a
vivere per strada, erano la
sua grande passione. «Da che
ho memoria – racconta la figlia Noemi – mia madre ha
sempre dedicato la sua vita
agli animali. Già quando ero
piccola era attiva al canile e
all’Enpa, quando ancora la
sede si trovava in via Gramsci, tra la Torretta e il Priamar».
Bruna è cresciuta in una casa nel vicolo, vicina alla piazza della chiesa di Legino, dove ha abitato col marito. Nel
corso della sua vita ha sfamato generazioni e generazioni
di gatti di strada, che trovavano rifugio nel circondario;
negli orti dismessi, nei casolari abbandonati.
«Io l’ho vista uscire di casa
con ogni tempo: con la pioggia, con la neve – ricorda
Gianfranco Quaranta, dell’associazioneonlusFelinife-
IL RICORDO
Negli anni ’60
fu tra i primi a dar
vita con Ada Fré
allo storico rifugio
di Cadibona
lici – partendo la mattina alle
5. Negli ultimi anni l’ho vista
persino tirarsi dietro la bombola d’ossigeno pur di portare avanti la sua missione. E i
gatti sapevano i suoi orari e la
aspettavano. Noi gli davamo
una mano quando potevamo, portandole due o tre volte al mese il cibo raccolto nei
negozi di animali che ci ospitano settimanalmente».
Da quando non poteva più
allontanarsi dalle vicinanze
di casa, Bruna aveva un solo
timore: non riuscire più a seguire le sue bestiole, anche se
la figlia e altri amici la sostituivano nel compito. Il suo
sogno, infatti, sarebbe stato
trovare qualcuno che potesse seguire le sue orme con la
stessa continuità e passione.
«Chi si prenderà cura dei miei
gatti quando non ci sarò
più?» era solita chiedersi.
Al cordoglio partecipa anche la sezione savonese della
Protezione animali. «È stata
tra le prime persone del
gruppo che negli anni Sessanta si erano strette attorno
alla signorina Ada Frè, mitica
fondatrice del rifugio per ca-
Bruna Perez, la decana delle gattare savonesi
ni randagi di Cadibona – racconta Gianni Buzzi, dell’Enpa
di Savona -. La struttura ha
rappresentato, fino al 1990,
l’unica risorsa di sopravvivenza dei cani abbandonati;
per lo meno al di fuori dei canili comunali, in cui gli animali catturati dagli “accalappiacani” venivano uccisi dopo sei giorni di detenzione.
Bruna collaborava attivamente e, contemporaneamente, accudiva e sfamava
decine di gatti delle colonie
CAMBI IN CORSA NEI CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE
Debenedetti
lascia la poltrona
di EcoSavona
per restare ad Ata
L’ex vicepresidente nominato da Giuliano
nell’azienda dei rifiuti per il centrodestra
ALBERTO PARODI
VADO. È tornato a casa. Ha
scelto. Non poteva tenere i
piedi in due scarpe, anche se
ci ha provato vista la sua recente vocazione “trasversale” non solo in politica. Non
poteva più stare nel cda di
“Ecosavona” che gestisce la
discarica rifiuti solidi urbani
del Boscaccio. Dove faceva il
vicepresidente indicato dal
Comune di Vado (che detiene
il 25% e il comune di Savona il
5%). Indicato in particolare
dal sindaco Pd Monica Giuliano (presidente della Provincia) che ne aveva apprezzato
le doti di manager e amministratore mostrate dai banchi
dell’opposizione vadese per
il centrodestra. Al Boscaccio
la “sua” attuale Ata -municipalizzata di Savona di cui è
consigliere di amministrazione da un paio di mesi- porta i rifiuti che raccoglie nel capoluogo e non solo.
Matteo Debenedetti, messo in Ata (azienda tutela ambiente) dal centrodestra che
governa Palazzo Sisto, si è dimesso ieri dalla carica di consigliere di amministrazione
di Ecosavona (socio privato di
maggioranza Waste), presieduto da Giuseppe Maria Chirico. Ieri mattina Debenedetti si è presentato alla riunione
del cda di Ecosavona (dove
l’attuale presidente di Ata
Garassini era stato come Debenedetti vicepresidente)
presentando le sue dimissioni.
«Mio malgrado e a causa di
impegni professionali che
impedirebbero di svolgere
nel modo migliore il mio ruolo in questa spettabile società, con la presente comunico
IL PRESSING
La sua nomina
nel Cda contestata
da subito
per conflitto
d’interessi
Debenedetti lascia la vicepresidenza di EcoSavona
le mie dimissioni dalla carica
di consigliere di amministrazione. Ringraziando per la
collaborazioneeperlostimolante ed intenso percorso fatto» si legge nel suo addio.
Superando i formalismi
Debenedetti,checonlasocietà di famiglia Vbm si occupa
di sicurezza nelle aziende e
consulenza industriale, chiarisce: «Ho mantenuto quanto
concordato al momento di
entrare in Ata dove non percepisco indennità. Avevo
dettocheconcluselequestioni seguite con il cda di Ecosavona avrei passato la mano e
così è stato». Debenedetti, ex
EMERGENZA GELO
coordinatore provinciale di
An prima e dell’ allora Pdl poi,
ci tiene a ribadire: «Nel mio
doppio ruolo, in Ecosavona e
in Ata, non c’era alcun conflitto di interessi o incompatibilità. Mi sono dimesso per poter lavorare al meglio nell’affrontare il nuovo ruolo nella
municipalizzata savonese».
Per quanto riguarda i rapporti tra la VBM della famiglia
DebenedettieFG(gruppoBusca che gestisce il biodigestore di Cairo) precisa: «Rapporti
tra privati, il mio ruolo in Ata
non c’entra».
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feline libere cittadine. Per gli
“zoofili” (così erano chiamati
i volontari animalisti) erano
tempipiùdifficilidegliattuali: la loro attività era generalmente mal sopportata e
spesso duramente osteggiata da molte persone e da tante autorità pubbliche. Era
una missione impegnativa e
faticosa,solounpo’migliorata oggi con leggi a parziale tutela e un’opinione pubblica
sempre più sensibile».
presidente della provincia
Monica Giuliano che è lei ad
essere debole e non il centrodestra». Non si è fatta attendere la replica di Forza Italia
allo stallo delle trattative per
la distribuzione delle deleghe
in Provincia dopo le elezioni
per Palazzo Nervi. L’ostacolo
principale, come raccontato
nei giorni scorsi, è il veto del
Pd alla nomina del consigliere
azzurro Eraldo Ciangherotti
alla vicepresidenza. «In cambio della mia vicepresidenza
in Provincia, Il Pd avrebbe
preteso il mio silenzio da oggi
in avanti sui tanti flop che
Franco Vazio, il suo cugino e
socio in affari Cangiano e
compagni ingauni periodicamente collezionano – attacca
Ciangherotti -. Ma è la Giuliano ad aver bisogno del gruppo di centrodestra per governare e non il contrario, la
smetta di andare in sezione di
partito a farsi dettare l’agenda». Duro anche Vaccarezza,
per il quale il Pd «per puro
puntiglio e nessun costrutto
non accetta la realtà delle cose», cioè la sconfitta alle provinciali. «Siamo pronti a lavorare nell’interesse della gente,
ma pretendiamo il rispetto –
continua -. Se il Pd intende il
concetto di collaborazione
come una bicicletta, o peggio
come un accordo politico, altro deve fare se non iniziare a
pedalare da solo».
stra chiude la porta dinanzi alla proposta di “unità delle opposizioni” avanzata nei giorni
scorsi dal gruppo consiliare
del Pd per opporsi all’amministrazione comunale targato
centrodestra. Dopo che già
Cinquestelle e Noi per Savona
avevano chiuso all’ipotesi
avanzata dai dem, l’ennesima
stroncatura è arrivata in una
nota firmata dal consigliere
Marco Ravera e dai coordinatori Marco Lima e Anna Traverso. Dopo aver ricordato che
l’opposizione ha «sempre votato in maniera compatta contro i provvedimenti relativi alle politiche sociali» ma c’è un
oggettivo problema di numeri
in Consiglio, gli esponenti di
Rete a Sinistra ricordano le
pratiche dove il solco con il Pd
è più evidente: come «l’approvazione della variante al Crescent 2 sostenuta e garantita la destra non aveva i numeri proprio dal gruppo del Pd».
Ne consegue che, fatta salva
la «disponibilità al confronto»
resta un fossato tra sinistra e
dem. «Per noi l'attività politica è quella fatta col confronto,
non certo quella, tanto cara a
Renzi, fatta a colpi di tweet,
post su Facebook e comunicati stampa. L'unità, tuttavia, si
può raggiungere solo sui contenuti e su un’idea di città e di
Paese, non con alchimie politiciste tanto distanti dai cittadini quanto lo è questa giunta».