Addio a Bruna la decana delle gattare amica dei randagi
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Addio a Bruna la decana delle gattare amica dei randagi
20 SABATO 21 GENNAIO 2017 savona IL SECOLO XIX IL MONDO ANIMALISTA, E NON SOLO, IN LUTTO PER LA SCOMPARSA DELL’ANZIANA Addio a Bruna la decana delle gattare amica dei randagi Raccolta di cibo per gli animali ospiti dei canili del Centro-Sud cc BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI VOLONTARI della Protezione animali oggi, al centro commerciale “Il Gabbiano” in corso Ricci, in aiuto dei canili del centro e sud Italia colpiti e isolati dal gelo e dalla neve; dalle 9 alle 19 all’angolo del volontariato chiederanno ai visitatori di acquistare e offrire scatolette di carne e crocchette del vicino supermercato Ipercoop. «Enpa ringrazia vivamente la direzione del Gabbiano, - si legge in una nota - che in considerazione dell’eccezionalità dell’evento, appena possibile ha concesso lo spazio espositivo.Fin dal primo momento dell’emergenza le sezioni Enpa del nord Italia hanno cominciato a raccogliere coperte, cibo e offerte e le hanno inviate alla sezione di Campobasso, che coordina la distribuzione alle strutture di ricovero di cani e gatti del sud, ivi compresi gli animali delle stalle danneggiate e terremotate; alcune spedizioni sono quindi già partite da Savona, mentre la sezione savonese, per ridurre tempi e spese di trasporto ha inviato un aiuto economico sul conto dedicato del comitato di emergenza dell’associazione, per l’acquisto in loco di quanto necessario (cucce, cibo, medicinali, etc.). La raccolta, sia per gli animali del sud che per le colonie di gatti savonesi, continua anche tutti gli altri giorni». ELEZIONI PROVINCIALI RAVERA DICE NO AL PD Il veto del Pd su Ciangherotti: «Solo debolezza» Opposizione unica, Rete a sinistra non apre la porta SAVONA. «Si metta in testa il SAVONA. Anche Rete a Sini- M. D. F. M. D. F. La figlia: li ha accuditi fino all’ultimo giorno IL PERSONAGGIO TOMMASO DOTTA SAVONA. All’età di 88 anni è mancata Bruna Perez, nata e cresciuta a Legino. Questa mattina sarà trasportata direttamente al cimitero di Zinola per le esequie, accompagnata dalla figlia Noemi Manzini. A sentire la sua mancanza non saranno solo gli amici e i parenti, ma anche tutti gli animali che giornalmente accudiva. Bruna era infatti conosciuta come la decana delle gattare della città. Una delle figure storiche del movimento animalista savonese, attiva quando ancora gli “amici a quattro zampe” non godevano della considerazione e del rispetto che esiste oggi. I felini, in particolare quelli meno fortunati, costretti a vivere per strada, erano la sua grande passione. «Da che ho memoria – racconta la figlia Noemi – mia madre ha sempre dedicato la sua vita agli animali. Già quando ero piccola era attiva al canile e all’Enpa, quando ancora la sede si trovava in via Gramsci, tra la Torretta e il Priamar». Bruna è cresciuta in una casa nel vicolo, vicina alla piazza della chiesa di Legino, dove ha abitato col marito. Nel corso della sua vita ha sfamato generazioni e generazioni di gatti di strada, che trovavano rifugio nel circondario; negli orti dismessi, nei casolari abbandonati. «Io l’ho vista uscire di casa con ogni tempo: con la pioggia, con la neve – ricorda Gianfranco Quaranta, dell’associazioneonlusFelinife- IL RICORDO Negli anni ’60 fu tra i primi a dar vita con Ada Fré allo storico rifugio di Cadibona lici – partendo la mattina alle 5. Negli ultimi anni l’ho vista persino tirarsi dietro la bombola d’ossigeno pur di portare avanti la sua missione. E i gatti sapevano i suoi orari e la aspettavano. Noi gli davamo una mano quando potevamo, portandole due o tre volte al mese il cibo raccolto nei negozi di animali che ci ospitano settimanalmente». Da quando non poteva più allontanarsi dalle vicinanze di casa, Bruna aveva un solo timore: non riuscire più a seguire le sue bestiole, anche se la figlia e altri amici la sostituivano nel compito. Il suo sogno, infatti, sarebbe stato trovare qualcuno che potesse seguire le sue orme con la stessa continuità e passione. «Chi si prenderà cura dei miei gatti quando non ci sarò più?» era solita chiedersi. Al cordoglio partecipa anche la sezione savonese della Protezione animali. «È stata tra le prime persone del gruppo che negli anni Sessanta si erano strette attorno alla signorina Ada Frè, mitica fondatrice del rifugio per ca- Bruna Perez, la decana delle gattare savonesi ni randagi di Cadibona – racconta Gianni Buzzi, dell’Enpa di Savona -. La struttura ha rappresentato, fino al 1990, l’unica risorsa di sopravvivenza dei cani abbandonati; per lo meno al di fuori dei canili comunali, in cui gli animali catturati dagli “accalappiacani” venivano uccisi dopo sei giorni di detenzione. Bruna collaborava attivamente e, contemporaneamente, accudiva e sfamava decine di gatti delle colonie CAMBI IN CORSA NEI CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE Debenedetti lascia la poltrona di EcoSavona per restare ad Ata L’ex vicepresidente nominato da Giuliano nell’azienda dei rifiuti per il centrodestra ALBERTO PARODI VADO. È tornato a casa. Ha scelto. Non poteva tenere i piedi in due scarpe, anche se ci ha provato vista la sua recente vocazione “trasversale” non solo in politica. Non poteva più stare nel cda di “Ecosavona” che gestisce la discarica rifiuti solidi urbani del Boscaccio. Dove faceva il vicepresidente indicato dal Comune di Vado (che detiene il 25% e il comune di Savona il 5%). Indicato in particolare dal sindaco Pd Monica Giuliano (presidente della Provincia) che ne aveva apprezzato le doti di manager e amministratore mostrate dai banchi dell’opposizione vadese per il centrodestra. Al Boscaccio la “sua” attuale Ata -municipalizzata di Savona di cui è consigliere di amministrazione da un paio di mesi- porta i rifiuti che raccoglie nel capoluogo e non solo. Matteo Debenedetti, messo in Ata (azienda tutela ambiente) dal centrodestra che governa Palazzo Sisto, si è dimesso ieri dalla carica di consigliere di amministrazione di Ecosavona (socio privato di maggioranza Waste), presieduto da Giuseppe Maria Chirico. Ieri mattina Debenedetti si è presentato alla riunione del cda di Ecosavona (dove l’attuale presidente di Ata Garassini era stato come Debenedetti vicepresidente) presentando le sue dimissioni. «Mio malgrado e a causa di impegni professionali che impedirebbero di svolgere nel modo migliore il mio ruolo in questa spettabile società, con la presente comunico IL PRESSING La sua nomina nel Cda contestata da subito per conflitto d’interessi Debenedetti lascia la vicepresidenza di EcoSavona le mie dimissioni dalla carica di consigliere di amministrazione. Ringraziando per la collaborazioneeperlostimolante ed intenso percorso fatto» si legge nel suo addio. Superando i formalismi Debenedetti,checonlasocietà di famiglia Vbm si occupa di sicurezza nelle aziende e consulenza industriale, chiarisce: «Ho mantenuto quanto concordato al momento di entrare in Ata dove non percepisco indennità. Avevo dettocheconcluselequestioni seguite con il cda di Ecosavona avrei passato la mano e così è stato». Debenedetti, ex EMERGENZA GELO coordinatore provinciale di An prima e dell’ allora Pdl poi, ci tiene a ribadire: «Nel mio doppio ruolo, in Ecosavona e in Ata, non c’era alcun conflitto di interessi o incompatibilità. Mi sono dimesso per poter lavorare al meglio nell’affrontare il nuovo ruolo nella municipalizzata savonese». Per quanto riguarda i rapporti tra la VBM della famiglia DebenedettieFG(gruppoBusca che gestisce il biodigestore di Cairo) precisa: «Rapporti tra privati, il mio ruolo in Ata non c’entra». [email protected] cc BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI feline libere cittadine. Per gli “zoofili” (così erano chiamati i volontari animalisti) erano tempipiùdifficilidegliattuali: la loro attività era generalmente mal sopportata e spesso duramente osteggiata da molte persone e da tante autorità pubbliche. Era una missione impegnativa e faticosa,solounpo’migliorata oggi con leggi a parziale tutela e un’opinione pubblica sempre più sensibile». presidente della provincia Monica Giuliano che è lei ad essere debole e non il centrodestra». Non si è fatta attendere la replica di Forza Italia allo stallo delle trattative per la distribuzione delle deleghe in Provincia dopo le elezioni per Palazzo Nervi. L’ostacolo principale, come raccontato nei giorni scorsi, è il veto del Pd alla nomina del consigliere azzurro Eraldo Ciangherotti alla vicepresidenza. «In cambio della mia vicepresidenza in Provincia, Il Pd avrebbe preteso il mio silenzio da oggi in avanti sui tanti flop che Franco Vazio, il suo cugino e socio in affari Cangiano e compagni ingauni periodicamente collezionano – attacca Ciangherotti -. Ma è la Giuliano ad aver bisogno del gruppo di centrodestra per governare e non il contrario, la smetta di andare in sezione di partito a farsi dettare l’agenda». Duro anche Vaccarezza, per il quale il Pd «per puro puntiglio e nessun costrutto non accetta la realtà delle cose», cioè la sconfitta alle provinciali. «Siamo pronti a lavorare nell’interesse della gente, ma pretendiamo il rispetto – continua -. Se il Pd intende il concetto di collaborazione come una bicicletta, o peggio come un accordo politico, altro deve fare se non iniziare a pedalare da solo». stra chiude la porta dinanzi alla proposta di “unità delle opposizioni” avanzata nei giorni scorsi dal gruppo consiliare del Pd per opporsi all’amministrazione comunale targato centrodestra. Dopo che già Cinquestelle e Noi per Savona avevano chiuso all’ipotesi avanzata dai dem, l’ennesima stroncatura è arrivata in una nota firmata dal consigliere Marco Ravera e dai coordinatori Marco Lima e Anna Traverso. Dopo aver ricordato che l’opposizione ha «sempre votato in maniera compatta contro i provvedimenti relativi alle politiche sociali» ma c’è un oggettivo problema di numeri in Consiglio, gli esponenti di Rete a Sinistra ricordano le pratiche dove il solco con il Pd è più evidente: come «l’approvazione della variante al Crescent 2 sostenuta e garantita la destra non aveva i numeri proprio dal gruppo del Pd». Ne consegue che, fatta salva la «disponibilità al confronto» resta un fossato tra sinistra e dem. «Per noi l'attività politica è quella fatta col confronto, non certo quella, tanto cara a Renzi, fatta a colpi di tweet, post su Facebook e comunicati stampa. L'unità, tuttavia, si può raggiungere solo sui contenuti e su un’idea di città e di Paese, non con alchimie politiciste tanto distanti dai cittadini quanto lo è questa giunta».