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Trimestrale Fnp Pensionati / anno V - n. 16 - 04/2016 - Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale 70% LO/BG - Editore: Fnp-Cisl - Direttore Responsabile: Giuseppe Cappellini - Stampa: Cpz Spa di Costa di Mezzate (Bg) - Reg. Trib. di Bg n. 23/10 del 20/09/2010
PENSIONI:
Ora servono nuove azioni per tutelare il potere d’acquisto
Si è parlato a lungo, lo scorso anno, della sentenza
della Corte Costituzionale che ha stabilito l’illegittimità del blocco della perequazione delle pensioni
attuato dal Governo guidato all’ora dal Presidente
del Consiglio, Mario Monti.
A seguito di quel pronunciamento, il decreto governativo 70 del 2015, convertito nella legge 109/2015,
ha introdotto rimborsi parziali per i pensionati colpiti
dal blocco. Un decreto contestato proprio per l’entità
dei rimborsi, inadeguato rispetto alle perdite subite.
La vicenda ha finalmente rimesso al centro del dibattito pubblico il tema della rivalutazione delle
pensioni: come da anni evidenziano i sindacati, il
meccanismo attuale è del tutto inadeguato, non
tutelando gli assegni dal progressivo impoverimento.
Nei giorni successivi all’emanazione del decreto dello
scorso anno, Spi, Fnp e Uilp hanno ottenuto un tavolo
per trattare di queste e altre questioni con il Governo:
la scelta delle organizzazioni è stata quella di lavorare
per ottenere miglioramenti strutturali della normativa,
pensando al futuro. I sindacati pensionati hanno, inoltre, stabilito di promuovere alcune cause pilota mirate,
perché non servono milioni di ricorsi legali per portare
la questione all’esame della Corte Costituzionale.
Attualmente, con due distinte ordinanze, si sono
espressi il Tribunale di Palermo e quello di Brescia che
hanno rinviato alla Corte Costituzionale il giudizio in
merito alla legittimità della legge 109/2015.
Con i due rinvii è stato raggiunto l’obiettivo di provocare un nuovo e auspicabilmente definitivo pronunciamento della Corte sulla materia di cui, ora,
siamo in attesa. Diventa pertanto inutile promuovere altre iniziative legali dato che un nuovo pronunciamento della Corte avrebbe effetti anche nei
confronti di coloro che non hanno proposto alcun
ricorso giudiziale. Un passo importante, nonostante
la via giurisdizionale non risolva certo le annose questioni che riguardano aspetti previdenziali e fiscali.
Servono negoziazione e conseguenti interventi del
Governo che devono prevedere meccanismi più idonei a salvaguardare, nel tempo, il valore degli assegni pensionistici e ritornare alla normativa sulla
rivalutazione annuale esistente prima del blocco
Fornero-Monti, rendendo poi stabile il meccanismo
di recupero del poter d’acquisto.
Intanto, con l’allargamento della no tax area a partire
dal 2016 si dà una prima importante risposta a milioni di pensionati (interessate le pensioni fino a
15.000 Euro) che vivono in una condizione di grave
difficoltà, ma nei prossimi tre anni, sarà necessario
giungere a un’equiparazione completa delle detrazioni fiscali per tutti, pensionati e lavoratori.
Del resto, è stato proprio attraverso lo strumento di
confronto ai tavoli con il Governo che i sindacati sono
riusciti ad evitare, in sede di legge di stabilità, che ai
pensionati fosse chiesto di restituire somme sulla
perequazione definitiva del 2015.
CAMBIARE LE PENSIONI E DARE LAVORO AI GIOVANI
Il Governo deve formulare, con una paternità
chiara, una proposta di riforma della legge Fornero,
aprendo un confronto con il sindacato sulla flessibilità in uscita, che oggi è indispensabile per venire
incontro alle esigenze di tante lavoratrici, di tanti
lavoratori e dei giovani in cerca di occupazione.
“Porteremo avanti le nostre proposte nei territori,
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invitando i lavoratori e tutti i cittadini a sostenere
l’azione del sindacato per far cambiare la peggiore
riforma pensionistica d’Europa”, ha sottolineato la
leader della Cisl, ribadendo tra l’altro la necessità
di “mettere in campo scelte politiche chiare, ricercando il massimo consenso e l’indispensabile coesione sociale nei processi riformatori”.
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La legge Monti-Fornero sulle pensioni è stata la più
gigantesca operazione di cassa fatta sul sistema previdenziale italiano. Sono stati prelevati nel periodo
2013-2020 circa 80 miliardi di Euro con una manovra
economica fatta a danno di lavoratori e pensionati
su un sistema giudicato sostenibile da tutte le istituzioni nazionali ed internazionali. Questi interventi
hanno introdotto elementi di eccessiva rigidità nell’accesso alla pensione, generando iniquità e problematiche che ancora oggi aspettano una soluzione
definitiva. Per CGIL CISL e UIL è necessario un intervento strutturale di riforma che dia certezze ai lavoratori e alle lavoratrici, giovani e meno giovani, e restituisca una parte delle risorse risparmiate sulla loro
pelle per riaffermare solidarietà, flessibilità, equità.
Tale riforma è urgente anche per sbloccare il mercato
del lavoro e offrire occupazione ai giovani, pesantemente penalizzati dall’attuale normativa, sia per il
loro futuro pensionistico, che per il sostanziale blocco
del turn-over in atto.
Pensioni dignitose per i giovani e per i lavoratori
precari e discontinui
Devono essere inseriti elementi correttivi sul funzionamento del sistema contributivo in grado di assicurare un trattamento pensionistico adeguato e digni-
toso anche a chi svolge e ha svolto lavori saltuari, discontinui, con retribuzioni basse o è entrato tardi nel
mercato del lavoro. Forme d’integrazione ai trattamenti bassi devono essere riaffermate anche per le
pensioni future, calcolate con il metodo contributivo.
Occorre ripensare la gestione separata INPS che, a
fronte di un progressivo aumento della contribuzione,
accorda tutele diverse e minori agli iscritti, rispetto
alla generalità dei lavoratori.
È anche utile promuovere schemi di solidarietà intergenerazionale, attraverso il ricorso alla contribuzione
figurativa, per incentivare l’utilizzo volontario del part
time fra i lavoratori anziani negli ultimi anni della
carriera lavorativa, collegandolo all’assunzione dei
giovani, secondo le modalità previste dagli accordi
collettivi.
Accesso flessibile al pensionamento
È indispensabile ripristinare meccanismi di flessibilità
nell’accesso alla pensione, a partire dall’età minima
di 62 anni oppure attraverso la possibilità di combinare età e contributi, per venire incontro alle esigenze
di vita delle persone e ai cambiamenti dell’organizzazione del lavoro e dei sistemi produttivi.
Gli oneri relativi alle misure di flessibilità non possono
essere scaricati sui lavoratori.
Ciò implica anche l’assoluta indisponibilità di CGIL,
CISL e UIL all’introduzione di misure che condizionino
l’accesso anticipato al pensionamento al ricalcolo
della pensione con il metodo contributivo.
Accanto alla reintroduzione della flessibilità nell’accesso al pensionamento di vecchiaia occorre prevedere la pensione anticipata con 41 anni di contributi
per tutti i lavoratori e le lavoratrici, senza penalizzazioni e senza collegamento con l’attesa di vita.
Bisogna chiudere rapidamente anche le vertenze
aperte:
• È urgente completare le salvaguardie per i lavoratori “esodati” con una soluzione di carattere strutturale che garantisca a tutti gli interessati il diritto alla pensione;
• È necessario risolvere i problemi della cosiddetta
“quota 96” per il personale della scuola e i
requisiti pensionistici del personale ferroviario;
• La progressiva armonizzazione delle regole pensionistiche tra dipendenti pubblici e privati ha
imposto a molti lavoratori costi esorbitanti e insostenibili per ricongiungere i contributi previdenziali versati, senza compensazioni sull’assegno pensionistico.
Occorre trovare una soluzione definitiva che consenta la ricongiunzione non onerosa dei contributi previdenziali maturati in gestioni diverse.
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Riconoscere il lavoro di cura
Le donne sono state profondamente penalizzate dalla
riforma Fornero, dal momento che l’innalzamento
dei requisiti pensionistici è stato troppo accelerato,
sia nel settore pubblico che nel settore privato, senza
tenere sufficientemente conto del ruolo da loro svolto
nel lavoro di cura che supplisce alle carenze del sistema di welfare e provoca buchi contributivi che
determinano una forma “femminile” di povertà pensionistica. È necessario che venga esteso e potenziato,
presso tutte le gestioni previdenziali, il riconoscimento
della contribuzione figurativa per i periodi di congedo
parentale e per i periodi in cui le donne e gli uomini
si dedicano al lavoro di cura e di assistenza di familiari
disabili gravi.
Riconoscere la diversità dei lavori
La normativa attuale sui lavori usuranti non risponde
all’esigenza di riconoscere che i lavori non sono tutti
uguali: definisce poche tipologie, esclude interi settori
(es. edilizia) e applica regole che impediscono alla
quasi totalità degli interessati di usufruirne. Da ciò i
risparmi consistenti, sistematicamente impiegati su
altri capitoli del bilancio dello Stato.
L’applicazione automatica dell’attesa di vita fa parti
eguali tra diseguali: ad attività e condizioni di vita
diverse corrispondono aspettative di vita differenti.
Ciò va riconosciuto.
Il ripristino della flessibilità nell’accesso al pensionamento può essere una prima risposta generalizzata
che consente di venire incontro, anche se parzialmente, alle esigenze di chi svolge lavori più faticosi e
pesanti. Occorre, tuttavia, ripensare la normativa,
estendendo la platea dei beneficiari e i settori coinvolti
nel concetto di “usura”, e rivedere le modalità e i
criteri per il calcolo della pensione, in modo che i coefficienti di trasformazione riflettano la differente
aspettativa di vita dei lavoratori e delle lavoratrici, in
base all’attività svolta.
Tutelare le pensioni in essere
Le continue manomissioni del meccanismo di perequazione operate dai governi che si sono succeduti
negli anni non hanno rispettato i diritti dei pensionati
e hanno considerato la rivalutazione come se fosse
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un privilegio e non, come realmente è, la difesa del
potere d’acquisto. Occorre prevedere meccanismi più
idonei a salvaguardare, nel tempo, il valore degli
assegni pensionistici e ritornare alla normativa sulla
rivalutazione annuale in vigore prima del blocco
imposto dalla legge Monti-Fornero.
Sulle pensioni italiane grava una tassazione doppia
rispetto alla media Europea, e per questo, è necessaria
una diversa politica fiscale che sostenga i redditi dei
pensionati anche realizzando la completa equiparazione della “no tax area” dei pensionati al livello di
quella dei lavoratori dipendenti.
Rafforzare la previdenza complementare
CGIL CISL e UIL riconfermano l’importanza del ruolo
svolto dalla previdenza complementare nel concorrere
ad assicurare più elevati livelli di copertura previdenziale. Anche a tale riguardo è necessario che il Governo valorizzi la peculiarità del risparmio gestito dai
fondi pensione negoziali, riconoscendone la finalità
sociale anche sul piano fiscale, riportando all’11 per
cento l’imposta sostitutiva innalzata al 20 per cento
per una malintesa idea di equiparazione alle rendite
finanziarie. Occorre favorire la diffusione della previdenza complementare in tutti i settori, tramite lo sviluppo dell’educazione previdenziale e il rilancio di
una campagna informativa istituzionale ed estendendo ai dipendenti pubblici l’attuale regime fiscale
previsto per i lavoratori del settore privato.
CGIL CISL UIL rafforzano il proprio impegno contrattuale per la promozione delle adesioni e per un
processo che favorisca l’accorpamento dei fondi
pensione per meglio tutelare il risparmio previdenziale dei lavoratori.
Il Governo dovrebbe favorire lo sviluppo di condizioni che consentano di contemperare l’obiettivo
dei fondi pensione di migliorare ulteriormente la
tutela e la redditività dei patrimoni dei propri aderenti, in un orizzonte temporale di lungo periodo,
con l’interesse generale a convogliare una quota
maggiore del risparmio previdenziale verso l’economia reale, per rafforzare la crescita infrastrutturale e produttiva del Paese.
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LEGGE DI STABILITÀ:
LE NOVITÀ FISCALI DEL 2016 IN SINTESI
La legge di Stabilità 2016 contiene numerose novità
fiscali di sicuro interesse per le famiglie, i lavoratori
dipendenti e i pensionati. Prima di ricordarle, va sicuramente sottolineato che un primo significativo intervento, presente nella legge appena approvata,
consiste nella eliminazione delle cosiddette clausole
di salvaguardia che dovevano scattare dal 2016 con
l’aumento dell’IVA, delle Accise e con la riduzione
delle agevolazioni fiscali. In assenza di tale provvedimento, infatti, anche le novità che andiamo ad esaminare avrebbero perso parte del loro peso e della
loro efficacia.
Proprio per l’impatto sulla domanda interna, la Cisl
lo scorso anno aveva giudicato positivamente il bonus
di 80 Euro, rivendicando l’estensione anche ai pensionati. Valuta positivamente oggi l’eliminazione della
tassazione sulla prima casa. La Cisl ritiene, tuttavia,
questi provvedimenti del tutto insufficienti per una
ripresa sostenuta dei consumi.
La domanda di consumo risente negativamente dell’alto tasso di disoccupazione, del blocco dei contratti
nel pubblico impiego, dei limitati aumenti salariali
dovuti ai ritardi dei rinnovi contrattuali nel settore
privato. Uno stimolo decisivo potrebbe e dovrebbe provenire da una forte diminuzione dell’imposizione fiscale in particolare sui redditi da
lavoro e da pensione. Per questo la Cisl ha presentato una proposta di Legge di iniziativa popolare volta
a ridurre in misura sensibile la pressione fiscale.
In sintesi alcuni provvedimenti:
IMU E TASI
1) Dal 2016, non si pagherà più la TASI sugli immobili adibiti ad abitazione principale dal possessore o dall’utilizzatore (inquilino) fatta eccezione
per quelle classificate nelle categorie catastali A/1,
A/8 e A/9 (immobili di lusso).
Con l’eliminazione della TASI sulla prima casa di abitazione si realizza così una ridistribuzione importante
ma parziale, in quanto alla collettività viene destinato
un beneficio di ammontare pari a poco più di 1/3 di
quello destinato tramite il bonus fiscale.
2) Altra novità riguarda gli immobili dati in comodato d’uso ai parenti in linea retta (figli
o genitori) a patto che non rientrino fra quelli
definiti di lusso, che li utilizzino come abitazione
principale e che il contratto di comodato sia registrato; in tale caso la base imponibile di IMU
e TASI viene ridotta del 50%.
Il beneficio si applica qualora il comodante possieda
un solo immobile in Italia, risieda anagraficamente
e dimori abitualmente nello stesso comune in cui è
situato l’immobile concesso in comodato; l’agevolazione spetta anche nel caso in cui il comodante,
oltre all’immobile concesso in comodato, possieda
nello stesso comune un altro immobile adibito a
propria abitazione principale.
3) Una riduzione del 25% di IMU e TASI è prevista, poi, in presenza di immobili ad uso abitativo affittati a canone concordato.
4) È stata introdotta l’esenzione per i terreni agricoli
posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli
imprenditori agricoli professionali, iscritti nella
previdenza agricola, indipendentemente dalla
loro ubicazione.
BONUS CASA
• Proroga fino al 31 dicembre 2016 delle detrazioni per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio (50%), per il risparmio.
La misura fiscale più importante contenuta nella
Legge di Stabilità è senz’altro l’abolizione della
TASI sulla prima casa, una proposta fortemente
voluta dalla CISL.
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Altra novità è la possibilità, da parte dei condomini per gli interventi su parti comuni, di cedere
la detrazione per il risparmio energetico alle
aziende che fanno i lavori in cambio di uno
sconto. In questo modo si permette anche ai
condomini incapienti di sfruttare le detrazioni.
• Ulteriore proroga è fissata anche per l’acquisto
di mobili e grandi elettrodomestici in presenza
di spese di ristrutturazione e nel limite di 10.000
Euro di spesa.
• Inoltre, per il 2016, la legge di stabilità introduce
una nuova detrazione ai fini IRPEF destinata alle
giovani coppie per le spese documentate sostenute
per l’acquisto di mobili (sono esclusi i grandi elettrodomestici) adibiti ad arredo dell’abitazione principale per un ammontare complessivo di spesa non
superiore ad 16.000 Euro. Tale detrazione viene
concessa alle giovani coppie che acquistano l’abitazione principale, a coppie di fatto che hanno costituito il proprio nucleo familiare da almeno 3 anni
e in cui almeno uno dei due componenti non abbia
superato i 35 anni di età. La detrazione spetta nella
misura del 50 per cento delle spese sostenute nell’anno 2016 da ripartire in 10 quote annuali.
ACQUISTO ABITAZIONE PRINCIPALE
• Ulteriore novità è rappresentata dalla introduzione
di una detrazione dall’imposta lorda, del 50 per
cento (da ripartire in 10 quote costanti) dell’importo
corrisposto per il pagamento dell’IVA in relazione
all’acquisto, effettuato entro il 31 dicembre 2016,
di unità immobiliari a destinazione residenziale, di
classe energetica A o B ai sensi della normativa vigente, cedute dalle imprese costruttrici delle stesse.
• Infine viene introdotta una nuova agevolazione
in favore dei giovani (di età inferiore a 35 anni e
con un reddito complessivo non superiore a
55.000 Euro) per l’acquisto, dal 1° gennaio 2016
al 31 dicembre 2020, dell’abitazione principale
mediante lo strumento della locazione finanziaria
(leasing).
L’agevolazione consiste nel riconoscimento di una
detrazione del 19% per le spese relative ai canoni
e i relativi oneri accessori, derivanti da contratti
di locazione finanziaria su unità immobiliare, anche da costruire, da adibire ad abitazione principale entro un anno dalla consegna e per un importo non superiore a 8.000 Euro nonché di una
detrazione sempre pari al 19% del costo di acquisto a fronte dell’esercizio dell’opzione finale,
per un importo non superiore a 20.000 Euro.
La medesima agevolazione è prevista nella misura
del 50%, anche nei confronti di soggetti di età superiore a 35 anni, privi di abitazione principale,
con reddito complessivo non superiore a 55.000
Euro all’atto della stipula del contratto.
SPESE FUNEBRI:
ABOLIZIONE VINCOLO PARENTALE
A partire dalla dichiarazione redditi 2016, si possono detrarre le spese funebri sostenute nel 2015
dai contribuenti, (Euro 1550/evento) e saranno inserite direttamente dall’Agenzia delle Entrate, nel
nuovo modello 730 precompilato, la cui norma prevede importantissima novità: abolizione del vincolo parentale.
ADDIZIONALI REGIONALI IRPEF:
BLOCCO ADDIZIONALI
La legge di stabilità 2016 stabilisce che per poter
contenere il livello complessivo della pressione
tributaria, per l’anno 2016 viene sospesa l’efficacia delle leggi regionali e delle deliberazioni
degli enti locali nella parte in cui prevedono aumenti dei tributi e delle addizionali. Quindi le
aliquote applicate per il 2015 restano in vigore
anche per il 2016. Tale sospensione però non si
applica alla TARI.
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CARTA FAMIGLIA
La Carta della famiglia è rivolta alle famiglie costituite
da cittadini italiani o stranieri regolarmente residenti
in Italia con almeno tre figli di età fino a 26 anni che
ne fanno richiesta. La carta, emessa dai Comuni,
viene erogata in base all’ISEE e consente l’accesso a
sconti o tariffe agevolate per l’acquisto di beni e servizi pubblici e privati quali biglietti famiglia ed abbonamenti famiglia per servizi di trasporto, culturali,
sportivi, ludici, turistici ed altro.
DISPOSIZIONI DI SEMPLIFICAZIONE
PER LA DICHIARAZIONE PRECOMPILATA
Riguardo alla partecipazione alla spesa, il provvedimento non introduce nuovi ticket e, quindi, non ha
ricadute economiche dirette sui cittadini.
Ma vale la pena ricordare che, già oggi, le norme
vigenti in materia, prevedono, per le Regioni che
presentano una situazione di disavanzo sanitario,
la possibilità di introdurre ulteriori ticket ed incrementare le aliquote fiscali regionali.
BONUS BEBÈ 2016
Sulla base del decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale
n. 83 alle neo mamme spetta per ogni figlio nato fino
al 31 dicembre 2017, un assegno di 960,00 Euro all’anno. Tale contributo economico di 80 Euro al mese,
pagato mensilmente dall’INPS, è aumentato a 160 Euro
mensili, per chi ha un reddito ISEE fino a 7.000 Euro.
Ovviamente, per vedersi riconosciuto il diritto, la
mamma o il genitore, è tenuto a presentare entro 90
giorni dalla nascita o ingresso del figlio nel nucleo, la
domanda del bonus bebè su apposito modulo INPS.
Per quanto riguarda i requisiti reddito neo
mamme e le modalità di concessione dell’agevolazione, la circolare dell’INPS n. 93, fissa il limite di reddito ISEE per fruire dell’agevolazione, a 25.000 Euro
e per i nuclei più poveri a 7.000 Euro di reddito ISEE
2016. Tale soglia reddituale va considerata come
somma dei redditi dei genitori e riferito all’anno solare
precedente a quello della nascita del bambino beneficiario dell’assegno. Il predetto limite di reddito, non
è previsto a partire dal quinto figlio in poi.
L’ISEE va rinnovata ogni anno dopo il 15 gennaio.
BONUS BABY-SITTER O ASILI NIDO 2016
Tutti i cittadini possono consultare i dati relativi alle
proprie spese sanitarie acquisiti dal Sistema Tessera
Sanitaria mediante i servizi telematici messi a disposizione dal Sistema Tessera Sanitaria. Le ATS (Asl), gli
Ospedali e le Cliniche che non invieranno i dati relativi
alle prestazioni erogate dal 2015 al fine del loro inserimento nel 730 precompilato, o le invieranno in
ritardo o con errori, rischieranno una multa da 100
Euro a 2mila Euro.
È importante chiedere sempre la fattura delle visite
da inserire nella dichiarazione dei redditi.
Le misure contenute nel provvedimento di stabilità 2016, intervengono nel comparto della
sanità, sia sul versante economico, sia su quello
strutturale.
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Il bonus baby-sitter e asili nido è un altro beneficio
economico a favore delle neo mamme messo a disposizione dal governo per le mamme lavoratrici,
le quali non avendo redditi elevati, rinunciano al
congedo parentale, dopo il congedo di maternità
obbligatorio, scegliendo di rientrare a lavoro.
Altro non è che un voucher rilasciato dall’INPS
che ha un valore massimo di 600 Euro e dura per
soli 6 mesi per tutte le lavoratrici dipendenti.
Per le lavoratrici autonome, iscritte alla gestione
separata, invece, che ne facciano richiesta, il voucher
ha una validità massima di 3 mesi.
La neo-mamma deve presentare un’adeguata certificazione in cui viene attestato che in neonato frequenti
l’asilo nido. Per conoscere tutti gli asilo nido oggetto
di convenzione, vi invitiamo a visionare il sito dell’INPS
il quale provvederà a pubblicare un elenco degli asili
convenzionati.
Come presentare domanda bonus asilo nido?
La domanda deve essere presentata per via telematica
alla sede INPS o tramite CAF o Patronato abilitato.
Serve:
- dichiarazione ISEE conforme alla normativa in
vigore;
- tipo di beneficio richiesto;
- dichiarazione di rinuncia al congedo parentale.
NOVITÀ CIRCOLARE INTERPRETATIVA
Agenzia delle Entrate nr. 3 del 2/3/2016
Sono detraibili le seguenti spese sostenute nel
2015:
• Spese di mesoterapia e ozonoterapia;
• La sostituzione della caldaia con il recupero del
50% da diritto al bonus mobili;
• MINICONDOMINI: anche in assenza del CODICE
FISCALE del condominio il contribuente può
beneficiare della detrazione per gli interventi
di ristrutturazione su parti comuni. In caso di
controllo dovrà essere presentata la documentazione o l’autocertificazione che attesti la natura
dei lavori effettuati.
DENARO CONTANTE:
LE NUOVE MODALITÀ DI UTILIZZO
A partire dal primo gennaio 2016 si potrà utilizzare il
contante per i pagamenti fino a 2999,99 Euro.
Superato il limite di 999,99 gli assegni bancari, circolari o i vaglia postali devono recare indicazione di
nome o ragione sociale del beneficiario e la clausola
di non trasferibilità.
Resta invariato il limite di 999,99 Euro per i pagamenti
effettuati dallo Stato, come le pensioni. Le manovre
introdotte puntano ad estendere l’obbligo per i commercianti e i professionisti di accettare pagamenti
anche mediante carte di credito, oltre che di debito,
tranne nei casi di oggettiva impossibilità tecnica. Dal
primo luglio l’obbligo di accettare pagamenti con
carta elettronica riguarderà anche i dispositivi di controllo di durata della sosta.
DETRAZIONE PER PENSIONATI:
Variazione NO TAX AREA sotto i 15000 Euro.
Vediamo di cosa si tratta e come si determina
Per i pensionati under75
• L’area esente viene ampliata dai 7.500 a 7.750
Euro: la detrazione passa da 1.725 a 1.783 Euro
se il reddito complessivo non supera i 7.750 Euro;
• Per i redditi compresi tra i 7.750 ed i 15.000 Euro
la relativa detrazione è pari a:
1.255+528*(15.000 - reddito complessivo) 17.250;
• Per i redditi compresi tra i 15.000 ed i 55.000 Euro
la detrazione resta invariata.
Per i pensionati over75
• L’area esente viene equiparata a quella dei lavoratori dipendenti passando dagli attuali 7.750 a 8.000
Euro: la detrazione viene incrementata da 1.725 a
1.783 Euro se il reddito complessivo non supera
gli 8.000 Euro;
• Per i redditi compresi tra gli 8.000 Euro ed i 15.000
Euro la relativa detrazione per i redditi da pensione
è pari a: 1.297+583*(15.000 - reddito complessivo)
17.000;
• Per i redditi compresi tra i 15.000 ed i 55.000 la
detrazione resta invariata.
L’equiparazione a partire dal 2016 della ‘no tax area’
dei pensionati over75 e l’aumento dell’attuale soglia
per i pensionati under75, consente di dare una risposta, seppure parziale, alle aspettative di riduzione
del carico fiscale dei pensionati.
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N.B. Chi è esente dall’Irpef è esente anche dal
pagamento delle addizionali.
Il risparmio sulle addizionali comunali e regionali dipenderà dalle aliquote applicate. Gli effetti economici
della nuova normativa, mentre appaiono piuttosto
modesti per quanto riguarda l’Irpef, non sono da
sottovalutare per le relative addizionali. A titolo di
esempio, un pensionato under75 con un reddito
di 7.750 Euro avrà un risparmio Irpef di 74 Euro/anno.
Se ipotizziamo che sia residente in Lombardia (aliquota regionale 1,23%) avrà un risparmio di 95 Euro
anno (fatto salvo un ulteriore risparmio se l’aliquota
comunale non contempla una fascia di esenzione
fino al suo reddito). Il risparmio di imposta totale
sarà di 169 Euro/anno.
Analogamente, un pensionato over75 con un reddito di 8.000 Euro, residente in Lombardia, avrà un
risparmio Irpef di 114 Euro/anno e un risparmio relativo alla addizionale regionale di 98 Euro/anno (fatto
salvo un ulteriore risparmio se l’aliquota comunale
non contempla una fascia di esenzione fino al suo
reddito) per un totale di 212 Euro/anno.
PREVIDENZA
Abbiamo criticato la totale assenza di norme sulla
flessibilità in uscita. Riguardo agli altri punti relativi
alla previdenza la Cisl segnala quanto segue:
• Le salvaguardie per gli esodati. Le misure previste
dalla settima salvaguardia potrebbero non essere
sufficienti a venire incontro alle esigenze delle
persone rientranti nelle categorie potenzialmente
salvaguardabili che matureranno i requisiti previgenti alla Legge Fornero solo nei prossimi anni.
Per offrire una risposta definitiva ai problemi
aperti, occorre prevedere una soluzione che si rivolga ad una platea maggiore di quella individuata
nel provvedimento e che assuma un riferimento
temporale più ampio di operatività.
il passaggio da tempo pieno a tempo parziale, all’assunzione di un giovane ed inserendo quest’ultimo all’interno di un progetto di tutoraggio che
coinvolga i lavoratori più anziani.
• Opzione donna. La Cisl esprime un giudizio positivo
su questa misura che andrebbe migliorata estendendo la possibilità di esercitare l’opzione donna per
un periodo temporale più lungo, almeno fino al
2018, in modo da consentire a molte donne che
sono rimaste senza lavoro di accedere al pensionamento con i requisiti della Legge 243/2004.
• Indicizzazione delle pensioni. Giudizio fortemente
negativo sulle modalità di copertura degli oneri derivanti dall’opzione donna e dall’estensione della no
tax area dei pensionati anche considerando lo
“sconto” fatto dal governo alla sentenza della Corte
Costituzionale in merito all’indicizzazione delle pensioni. Viene prorogata al 2018 (in luogo del 2016)
l’applicazione dell’art. 1 comma 483 Legge 147/2013
che ha disciplinato la perequazione delle pensioni
secondo criteri restrittivi rispetto a quelli previsti dalla
Legge 388/2000 che, altrimenti, sarebbe dovuta entrare in vigore nel 2017. La Cisl chiede l’eliminazione
dell’estensione al biennio 2017/18 della forma di
indicizzazione attuale.
PATRONATI
La contrarietà della Cisl in ordine alla rinnovata riduzione del finanziamento degli istituti di Patronato alla
misura è netta.
La riduzione di 48 Mln si somma a quello di 35 Mln
contenuto nella Legge 190/14, portando ad una riduzione di risorse nel biennio di circa il 20%.
• Il part time per i lavoratori più prossimi alla pensione. Si tratta di una misura positiva che andrebbe,
tuttavia, accompagnata con altri interventi mirati
all’introduzione, nel nostro ordinamento, della cosiddetta “staffetta generazionale”, collegando cioè
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RIDUZIONE COMPENSI CAF
Le dotazioni finanziarie per i Centri di Assistenza
Fiscale (CAF) sono ridotte di 100 milioni di Euro per
l’anno 2016.La riduzione delle dotazioni finanziarie
per i Caf e la rideterminazione dei compensi spettanti
rischia di ridurre la qualità ed il livello dei servizi offerti
ai cittadini nei territori.
REDDITO DI AUTONOMIA LOMBARDO
(DGR n° 4155/2015)
Lo scorso ottobre, la Regione Lombardia ha approvato
una serie di misure rivolte ai cittadini lombardi in condizione di difficoltà economica. L’insieme dei provvedimenti, denominato “Reddito di Autonomia” si rivolge
a famiglie, anziani e disoccupati.
Le misure prevedono:
1) Un bonus bebè che si sostanzia in un contributo
una tantum di 800 Euro per la nascita del secondo
figlio, e di 1000 Euro per il terzo e i successivi, rivolto
alle famiglie con ISEE fino a 30.000 Euro l’anno;
2) L’abolizione del super ticket ambulatoriale per
i cittadini con reddito familiare fiscale annuo non
superiore a 18.000 Euro;
3) Voucher (da 400 Euro al mese per dodici mesi) per
l’acquisizione e/o il mantenimento dell’autonomia
personale nel proprio contesto di vita rivolti a persone anziane (over 75 anni) e disabili, con ISEE entro
il limite di 10.000 Euro l’anno;
4) Un bonus affitti, ovvero un contributo economico
una tantum di 800 Euro rivolto a famiglie in condizione di fragilità socioeconomica, residenti in uno
dei 155 Comuni lombardi ad elevata tensione abitativa;
5) Un progetto di inserimento lavorativo (PIL) rivolto ai disoccupati da oltre tre anni e che prevede
un contributo economico (di 300 Euro al mese per
un massimo di 6 mesi) cui si affiancano attività di
orientamento, formazione, ricerca attiva del lavoro.
La necessità di affrontare il tema della vulnerabilità economica, con adeguate misure di inclusione sociale regionali, era stata evidenziata dalla CISL fin da quando
sono state discusse le priorità della programmazione
dei fondi comunitari (POR FSE 2014/2020). Gli interventi assunti a ottobre rappresentano per noi un primo
passo per realizzare un piano di misure che deve consolidarsi nei prossimi anni(attraverso l’incremento delle
risorse) e rivolgersi all’inclusione sociale di persone e famiglie che vivono condizioni di fragilità.
Riteniamo che il percorso intrapreso muova nella giusta
direzione poiché prevede la predisposizione di più interventi, integrati tra loro, con l’obiettivo di creare una
rete di sostegno.
Gli interventi previsti dal “Reddito di autonomia” devono innanzitutto essere tempestivi, dal momento che
i soggetti destinatari non sono in condizione di anticipare soluzioni in proprio in attesa dell’intervento. Crediamo inoltre che le misure di contrasto alla povertà
debbano essere decentrate sul territorio. I territori rap-
presentano infatti lo spazio privilegiato entro il quale i
diversi soggetti istituzionali (del privato sociale e del
mondo associativo) possono concorrere a costruire politiche inclusive per persone e famiglie in difficoltà economica e sociale, secondo una logica di cooperazione.
• Rispetto al bonus bebè la CISL esprime due importanti perplessità. La prima riguarda l’accesso al bonus
riservato esclusivamente alle famiglie con residenza
continuativa di entrambi i genitori (da almeno 5 anni)
in Lombardia. È evidente che tale limite rischia di
escludere giovani coppie di cui (anche un solo componente) non risiede in Lombardia da 5 anni; famiglie
che hanno scelto di trasferirsi da regioni e nazioni diverse, per vivere e risiedere in Lombardia, o che decidono di ricongiungersi sul territorio lombardo, spesso
per esigenze di lavoro. La seconda riguarda poi il fatto
che la Regione Lombardia ha scelto di escludere dall’accesso al bonus le famiglie adottive e affidatarie.
Considerando che questo tipo di famiglia è equiparata per legge a quella naturale, è chiaro che le famiglie adottive e affidatarie dovrebbero accedere al
bonus bebè alle stesse condizioni di quelle naturali.
La CISL ritiene poi, da un lato, che questo contributo
economico possa essere esteso a partire dal primogenito (considerata la necessità di promuovere la natalità e di aiutare le giovani famiglie, nella fase di
avvio di un progetto di vita insieme) e, dall’altro, che
abbia bisogno di consolidarsi nel tempo. Al fine di
calibrare al meglio la sua destinazione, noi abbiamo
poi proposto la trasformazione del contributo una
tantum in un voucher da utilizzarsi per l’acquisto di
prodotti e/o servizi per la prima infanzia.
Potrebbe inoltre essere utile raccordare l’intervento
regionale con le misure precedentemente previste dal
fondo Nasko e Cresko, con il bonus bebè nazionale
e l’assegno di maternità statale o comunale. Tutto
questo con l’obiettivo di coordinare meglio le politiche di sostegno alla famiglia.
Fare ISEE al Caf-Cisl e inoltrare domanda tramite
Patronato INAS-Cisl
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• L’abolizione dei super ticket sanitari: questa misura prevede l’esenzione dal pagamento del super ticket per i cittadini con reddito familiare annuo non
superiore a 18.000 Euro. La CISL ritiene che questo
provvedimento rappresenti un primo valido intervento di riduzione della compartecipazione alle spesa
sanitaria ma che vada assolutamente ampliato. Tuttavia, alla luce del numero limitato di richieste di esenzione presentate in questi mesi, riteniamo che il limite
a 18.000 Euro sia eccessivamente basso e porti quindi
a escludere molti lavoratori e pensionati. In proposito,
consideriamo necessario proseguire il confronto con
il Presidente della Regione Lombardia sui sistemi di
compartecipazione. Tutto questo per ridurre in modo
significativo i costi sostenuti dalle famiglie lombarde
per la spesa sanitaria (a partire chiaramente dall’abolizione del super ticket) e, contemporaneamente, per
ampliare la platea dei beneficiari dell’esenzione,
anche attraverso la rivalutazione del reddito in rapporto alla composizione del nucleo familiare.
La domanda di esenzione va fatta all’ATS (Asl) di
competenza.
• Il bonus affitti (in attesa bando annuale) è un intervento che integra il quadro delle misure di sostegno
sulla locazione e non deve essere sostitutivo delle misure di welfare abitativo esistenti, in particolare del
Fondo grave disagio economico. Da una parte, deve
infatti essere assicurata continuità al Fondo grave disagio economico o Fondo sostegno affitti nel quadro
delle politiche abitative regionali, anche a fronte di
un’incertezza sullo stanziamento statale per l’anno
2016. Dall’altra, il bonus deve assicurare (nel limite
delle disponibilità finanziarie) un sostegno agli inquilini
che in qualsiasi momento nel corso dell’anno (ovvero
anche dopo i termini di presentazione delle domande)
vedono compromessa la loro capacità di mantenere
la locazione.
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• La misura di inserimento lavorativo: In riferimento all’esperienza di questi mesi un limite è stato
rappresentato dal fatto che il beneficio sia stato erogato solo al termine del percorso di attivazione
(della durata di sei mesi). In alcuni casi, il beneficio
è stato erogato persino dopo che l’Ente ha effettuato la sua rendicontazione. Anche in questo caso,
la tempestività è necessaria per l’efficacia. Sarebbe
allora utile rendere un po’ più parallelo il percorso
di attivazione e la riscossione dell’indennità. Inoltre,
sarebbe utile anche prevedere periodi più limitati (3
mesi) o altre attività lavorative. Servirebbe, come da
noi proposto, un albo di operatori accreditati che
(in rete con soggetti sociali, del territorio, fino agli
stessi comuni o ASL) possano candidarsi a prendere
in carico e accompagnare queste persone.
• Le misure destinate agli anziani e ai disabili:
In merito alle misure per l’acquisizione o il mantenimento di autonomia personale nel proprio contesto di vita, chiediamo che esse siano estese a tutti
i cittadini lombardi in possesso dei requisiti indicati
dal relativo bando e non solo a coloro che risiedono
nei 72 ambiti territoriali che hanno aderito all’avviso regionale. Inoltre riteniamo necessario chiarire
meglio ai cittadini le caratteristiche della misura. Si
tratta infatti di voucher di autonomia (e non di un
assegno come invece indicato nel materiale informativo della Regione) attribuito ai soggetti beneficiari per 12 mensilità. Riteniamo poi che vada
ampliato il numero dei destinatari (con modalità
maggiormente flessibili e di veloce risposta alla domanda) recuperando il tempo trascorso (di quasi 4
mesi) fra la delibera e l’avvio delle domande. Inoltre, il limite del valore ISEE (fissato a 10.000 Euro)
appare eccessivamente basso. Con un limite di
questo tipo si rischia infatti di non intercettare le
condizioni di vulnerabilità di anziani e disabili.
La domanda va presentata al comune di residenza.
MISURE PER FAMIGLIE FRAGILI
(DGR n° 2942-2655-2883/2014)
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IL RIORDINO DEL SERVIZIO SANITARIO LOMBARDO
L’11 agosto 2015 è stata approvata la legge regionale
n. 23 che dà avvio al percorso di evoluzione del
Sistema Socio Sanitario Lombardo (SSSL).
La legge reca modifiche al Titolo I e al Titolo II della
l.r. 33/2009 (Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità) andando a ridisegnare funzioni e competenze della Regione e degli altri enti del Sistema.
Tra gli obiettivi che si pone tale legge vi è quello di
garantire maggiore integrazione tra il settore sanitario, socio-sanitario e quello sociale.
Contestualmente è prevista l’istituzione delle nuove:
• Agenzie di Tutela della Salute (ATS): in numero di
8, rispetto alle precedenti 15 ASL. Hanno compiti
di programmazione dell’offerta sanitaria, di accreditamento delle strutture sanitarie e sociosanitarie,
di negoziazione e acquisto delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie. Relativamente al territorio di
propria competenza le ATS assicurano, con il concorso di tutti i soggetti erogatori, i livelli essenziali
di assistenza (LEA) ed eventuali livelli aggiuntivi definiti dalla Regione con risorse.
• Aziende socio sanitarie territoriali (ASST): in numero
di 27, hanno il compito di assicurare con gli altri
soggetti erogatori del sistema l’erogazione dei livelli
essenziali di assistenza (LEA) e di eventuali livelli
aggiuntivi definiti dalla Regione con risorse proprie,
nella logica della presa in carico della persona.
Le ASST si articolano in due settori aziendali che
afferiscono direttamente alla direzione generale,
rispettivamente definiti rete territoriale e polo ospedaliero: al settore aziendale polo ospedaliero afferiscono i singoli Presidi Ospedalieri; al settore rete
territoriale afferiscono invece i presidi ospedalieri
territoriali (POT) e i presidi socio sanitari territoriali
(PreSST).
LE AGENZIE DI TUTELA DELLA SALUTE
Articolazione territoriale
ATS della montagna
ATS di Brescia
ATS della Brianza
ATS della Vd Padana
ATS di Pavia
ATS della città metropolitana di Milano
ATS di Bergamo
ATS dell’Insubria
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LE AZIENDE SOCIO SANITARIE TERRITORIALI
Articolazione territoriale
ASST della Valtellina e dell’Alto Lario
ASST della Valcamonica
ASST degli Ospedali Civili di Brescia
ASST della Franciacorta
ASST del Garda
ASST di Lecco
ASST di Monza
ASST di Vimercate
ASST Papa Giovanni XXIII
ASST di Bergamo Ovest
ASST di Bergamo Est
ASST di Cremona
ASST di Mantova
ASST di Crema
ASST Sette Laghi
ASST Valle Olona
ASST Lariana
IRCCS Policlinico San Matteo
ASST di Pavia
IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori, IRCCS Istituto NEurologico Carlo Besta, IRCCS Ospedale Policlinico di
Milano, ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, ASST Santi Paolo e Carlo, ASST Fatebenefratelli
Sacco, ASST Centro Specialistico Ortopedico Traumatologico Gaetano Pini/CTO, ASST Ovest Milanese,
ASST Rhodense, ASST Nord Milano, ASST Melegnano e della Martesana, ASST di Lodi.
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AGEVOLAZIONI FISCALI PER DISABILI
• Le poltrone e i veicoli simili per invalidi, anche con
motore o altro meccanismo di propulsione, compresi i servoscala e altri mezzi simili adatti al superamento di barriere architettoniche per soggetti
con ridotte o impedite capacità motorie.
Per l’acquisto di veicoli per disabili
Per l’acquisto dei veicoli sono concesse le seguenti
agevolazione fiscali:
1. La detrazione dall’Irpef del 19% del costo del veicolo;
2. L’aliquota Iva agevolata del 4% (invece di quella
ordinaria);
3. L’esenzione dal pagamento del bollo auto e dell’imposta di trascrizione.
Possono avvantaggiarsi delle agevolazioni le seguenti
categorie di disabili:
• Non vedenti e non udenti;
• Disabili con handicap psichico o mentale titolari
dell’indennità di accompagnamento;
• Disabili con grave limitazione della capacità di
deambulazione o affetti da pluriamputazioni;
• Disabili con ridotte o impedite capacità motorie.
Ausili tecnici e informatici per disabili: Iva agevolata e detrazione Irpef
Per l’acquisto di mezzi necessari alla deambulazione
e al sollevamento dei disabili si applica l’aliquota Iva
agevolata del 4%.
Tra i beni soggetti a Iva agevolata rientrano, ad
esempio:
• Le protesi e gli ausili inerenti le menomazioni di
tipo funzionale permanenti (compresi pannoloni
per incontinenti, traverse, letti e materassi ortopedici anti-decubito e terapeutici, cuscini jerico e
cuscini antidecubito per sedie a rotelle o carrozzine
eccetera);
• Gli apparecchi per facilitare l’audizione ai sordi e
altri apparecchi da tenere in mano, da portare
sulla persona o da inserire nell’organismo, per
compensare una deficienza o una infermità;
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Detrazione per le spese di eliminazione delle
barriere architettoniche per disabili
È possibile fruire della detrazione Irpef accordata ai
lavori di ristrutturazione edilizia, pari al 50% (fino al
31 dicembre 2016).
Rientrano tra queste spese quelle sostenute per l’eliminazione delle barriere architettoniche, riguardanti,
ad esempio, ascensori e montacarichi, elevatori
esterni all’abitazione e le spese effettuate per la realizzazione di strumenti che, attraverso la comunicazione, la robotica e ogni altro mezzo tecnologico, favoriscono la mobilità interna ed esterna delle persone
portatrici di handicap grave (articolo 3, comma 3, L.
104/1992).
La detrazione per l’eliminazione delle barriere architettoniche non può essere fruita contemporaneamente alla detrazione del 19% a titolo di spese sanitarie riguardanti i mezzi necessari al sollevamento
del disabile. La detrazione del 19%, pertanto, spetta
soltanto sulla eventuale parte di spesa eccedente la
quota già agevolata con la detrazione per lavori di ristrutturazione.
Per le prestazioni di servizi relative all’appalto di questi
lavori, è inoltre applicabile l’aliquota Iva agevolata
del 4%, anziché quella ordinaria.
INDAGINE CENSIS/AIMA SULL’ALZHEIMER
La cura “all’italiana” vede ancora la prevalenza di modelli tradizionali riassumibili nel ricorso alla badante,
non professionalizzata. Essa offre un contributo parziale, ma gli oneri assistenziali ricadono sul familiare
che si occupa principalmente della persona malata.
Quindi vi è una deresponsabilizzazione del servizio
pubblico. Se in questi ultimi anni è aumentata la consapevolezza della malattia, non c’è stato il salto di
qualità a livello operativo.
È stata presentata recentemente a Roma la terza indagine realizzata dal Censis con l’Aima (Associazione
Italiana Malattia di Alzheimer) dal titolo “L’impatto
economico e sociale della Malattia di Alzheimer”,
focalizzando l’analisi dal punto di vista del caregiver.
In Italia sono circa 600.000 le persone affette da
Alzheimer. Il costo medio annuale per paziente è di
circa 70.587 Euro, comprensivo dei costi a carico del
Servizio sanitario nazionale, della famiglia oltre che
dei costi indiretti.
Il costo economico è altissimo sia a livello sanitario
che sociale, sia per lo Stato che per le famiglie, ma ciò
anche a causa dello sperpero di denaro pubblico, molto
del quale in mano a Enti privati che nessuno o quasi
controlla e per i quali l’assistenza e la cura delle persone
anziane è solo business. La filosofia dilagante è quella
di creare lo spauracchio, terrorizzare e giustificare in
questo modo massicci investimenti verso il settore sanitario e farmaceutico, anche se i medicinali, perlopiù
datati, non curano la malattia e nemmeno la rallentano. Ancora non si riesce a produrre farmaci per la
demenza.
Mentre sono di indubbia efficacia le cure non farmacologiche (arte-terapia - musicoterapia - approccio
multisensoriale, ginnastica mentale, riabilitazione e stimolazione cognitiva), che oltre a ridurre l’uso e dunque
il costo dei medicinali, non hanno controindicazioni
sulla salute del paziente. A questo proposito, si registra
in modo molto preoccupante l’aumento della somministrazione di antipsicotici.
Si fa poca prevenzione: è stato calcolato che la malattia
rimane silente per 10 anni prima di essere diagnosticata. Oggi abbiamo i mezzi per intercettarla con appositi screening, ma anche i medici di medicina generale non riescono (a causa di una scarsa formazione
sul tema) a fare diagnosi precoci e adeguate, decisive
per il controllo e per limitare i rischi della malattia.
Inoltre, è stato dimostrato che l’incidenza della demenza si riduce del 2% dove si attuano piani sanitari
per migliorare la salute del sistema cardio-vascolare,
per ridurre il colesterolo e l’obesità, l’ipertensione e
dove viene incentivata l’attività fisica.
È necessario, quindi, da un lato promuovere stili di
vita sani e interventi psico-sociali mirati, dall’altro vigilare sull’appropriatezza dei luoghi delle cure che vanno
dalle abitazioni all’Assistenza Domiciliare Integrata, dagli Ospedali per acuti alle RSA, ai Centri Diurni. Secondo quanto previsto dal primo Piano Nazionale Demenze, i Centri per Disturbi Cognitivi e Demenze
(CDCD), devono sostituire servizi obsoleti come i vecchi
Centri di Valutazione Alzheimer (UVA).
Un’adeguata conoscenza epidemiologica, l’impulso
alla ricerca, le buone pratiche e i diritti dei pazienti e
delle loro famiglie, l’uso delle nuove tecnologie, sono
fondamentali per ridurre l’impatto della malattia.
Per gli oltre 11 miliardi di Euro all’anno in Italia
rappresentati dai costi diretti e indiretti della malattia,
mancano indicazioni precise su come vengono spesi.
Anche il Fondo per la non Autosufficienza, come viene
speso?
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RICETTA ELETTRONICA NAZIONALE:
dal 1 marzo valida in ogni farmacia del Paese
Il procedimento nei prossimi mesi si diffonderà anche
per le prescrizioni di esami e visite specialistiche, poiché la ricetta elettronica sarà accettata anche da cliniche, ambulatori e ospedali.
Fase transitoria fino al 31 dicembre 2017: in questa prima fase di avvio, fino a fine 2017, sono ancora
esclusi dal nuovo metodo solo alcuni farmaci come:
stupefacenti, ossigeno, prescrizioni per erogazione
diretta in continuità assistenziale e farmaci con piano
terapeutico Aifa.
Dal 1 marzo 2016 la vecchia ricetta cartacea rossa va
in pensione. Per prescrivere un farmaco, un accertamento o una visita, il medico si collegherà a un sistema informatico, lo stesso visibile al farmacista che
ci consegnerà i medicinali. Il calcolo del ticket e dell’esenzione sarà automatico. E soprattutto, il sistema
consentirà la validità di una ricetta in ogni farmacia
italiana. Una vera rivoluzione informatica anche per
chi viaggia o per chi lavora lontano da casa.
COME FUNZIONA
I medici non riceveranno più i blocchetti di ricette
cartacee da parte delle Asl, bensì solo una serie di
numeri (Nre).
Il medico per prescrivere un farmaco o una
visita specialistica, si connetterà tramite il
proprio Pc al sistema di riferimento ed eseguirà la prescrizione “on line” utilizzando uno
dei Nre, dovrà associare il codice fiscale dell’assistito.
Il sistema validerà il codice fiscale e tutte le altre
eventuali informazioni di esenzione (per reddito
e/o per patologia); a questo punto, il medico
completerà la ricetta con la prescrizione del farmaco e/o esame diagnostico.
Il medico stampa e consegna all’assistito un
“promemoria cartaceo” che riporta Nre, codice
fiscale, eventuali esenzioni e prescrizioni. Il promemoria garantisce all’assistito la possibilità di
ottenere il farmaco anche in caso di assenza di
collegamento e/o in presenza di qualsiasi altro
inconveniente legato all’accesso al server.
Con il “promemoria cartaceo” potremo andare
in farmacia, il farmacista recupererà la prescrizione
direttamente on line e ci consegnerà il farmaco
di cui abbiamo bisogno.
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ALCUNI VANTAGGI
DELLA RICETTA ELETTRONICA
Gli obiettivi che si propone il progetto della ricetta
elettronica sono principalmente: controllo su appropriatezza delle prescrizioni, attribuzione e verifica del
budget di distretto, farmacovigilanza e sorveglianza
epidemiologica, non ultimo contrastare truffe e malaffare in sanità.
Ma presenta anche alcuni vantaggi per noi cittadini.
La ricetta elettronica vale in tutte le farmacie
del territorio nazionale, sia pubbliche e sia convenzionate. Questo significa che i farmaci potranno
essere ritirati anche fuori dalla regione di residenza.
E grazie al sistema tessera sanitaria le farmacie potranno applicare il ticket della regione di residenza
dell’assistito.
VALIDITÀ DELLA RICETTA ELETTRONICA
Nulla è cambiato: le ricette per prescrizione di medicinali con ticket hanno validità di 30 (trenta) gg, mentre le ricette per prescrizioni di visite specialistiche o
esami hanno validità di un 1 (uno) anno dalla data di
emissione.
PENSIONI DI REVERSIBILITÀ: “NESSUN TAGLIO”
Le donne FNP-CISL contro il provvedimento
A BERGAMO 70.000 ASSEGNI PER UNA MEDIA
DI 690 EURO
“Nessun taglio e nessun altro tipo di provvedimento
che vada a colpire le pensioni di reversibilità, né
quelle in essere né quelle future”.
In Lombardia ci sono circa 600.000 pensioni di reversibilità, nella bergamasca le pensioni di reversibilità
sono poco più di 70.000 (60% donne) su 275.000
pensionati, di queste, 54.000 percepiscono meno di
750 Euro; poco più di 16000 non arrivano a 500
Euro, solo 400 arrivano a 1000 Euro (il tutto per una
media di poco più di 692 Euro).
In un caso su tre l’assegno di reversibilità costituisce
l’unica forma di reddito (il 67,5% dei percettori la
cumula invece con altre pensioni), che si somma alla
casa di abitazione lasciata in eredità dal coniuge.
“Ancora una volta si cerca di fare cassa colpendo
non solamente coloro che hanno versato contributi
per una vita, ma anche i coniugi superstiti, considerando la pensione di reversibilità non come previdenza, ma come assistenza”.
Il coordinamento Donne della FNP CISL di Bergamo
attacca l’ipotesi formulata dal Governo di “metter
mano” alle pensioni di reversibilità, che “rappresentano un pezzo fondamentale dello Stato sociale per
circa 3 milioni di «superstiti»: in buona parte vedove,
che percepiscono per tutta la loro restante vita, in
base al reddito, dal 30 al 60% di quella che era la
pensione del marito deceduto. Per questa voce si
spendono circa 24 miliardi di Euro l’anno”.
Già adesso le pensioni di reversibilità sono decurtate
in ragione del reddito personale.
Infatti vengono garantite al superstite (60% della
pensione del de-cuius) con un reddito fino a tre volte
il minimo, cioè 1.505 Euro lordi al mese, mentre subiscono già ora ulteriori tagli per chi ha redditi maggiori: 25% per redditi sopra i 19.573,71 Euro; 40%
sopra i 26098,28 Euro e 50% per redditi pari o superiori a 32622,85 Euro.
“Siamo assolutamente contrarie a queste ipotesi continua il documento firmato dal Coordinamento
delle pensionate CISL - che rischiano di creare nuovi
poveri che andrebbero comunque assistiti. Inoltre, in
futuro, con il calcolo contributivo non riconoscere la
reversibilità come forma pensionistica significa non
riconoscere i contributi versati. La reversibilità non
può essere considerata una prestazione di natura assistenziale perché è legata al versamento di una contribuzione.
Ancora una volta si tenta di fare cassa sulle spalle
delle donne, che hanno sacrificato la loro vita in un
welfare famigliare tanto decantato, ma poco riconosciuto. Auspichiamo che tale provvedimento contenuto in un contesto di lotta contro la povertà venga
stralciato: se si deve dare qualcosa ai poveri non
bisogna toglierla a chi è appena meno povero”.
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CONTRATTO DI COMODATO E AGEVOLAZIONI IMU/TASI
In base all’art.1, comma 13 della Legge di Stabilità
2016, è prevista la riduzione al 50% della base
imponibile imu/tasi relativamente agli immobili
concessi in comodato gratuito a parenti di primo
grado in linea retta (ovvero: genitori a favore dei
figli/figli a favore dei genitori).
Per il 2016, la disposizione si concreta nel pagamento della metà dell’imposta calcolata in base alle
aliquote 2015.
L’applicabilità della disposizione è legata a una serie
di condizioni che devono essere necessariamente
rispettate:
• Il comodato deve essere formulato in forma
scritta e deve essere registrato;
• L’immobile concesso in comodato non deve essere
di lusso (ovvero non deve essere accatastato nelle
categorie A/1 - A/8 - A/9);
• Il comodatario (familiare) deve avere nell’immobile concesso in uso gratuito la propria residenza
anagrafica;
• Il comodante (proprietario) deve avere la residenza nel medesimo Comune in cui è situato
l’immobile dato in uso gratuito e deve possedere
solo due immobili a destinazione abitativa
(la propria abitazione e l’immobile concesso in
uso gratuito, entrambi ubicati nello stesso Comune). Di contro, il proprietario può possedere
un numero indefinito di altri immobili non a destinazione abitativa senza con ciò pregiudicare il
diritto alla riduzione. (Chiarimento reso in occasione di TELEFISCO 2016 da parte del MEF);
• Il comodante deve presentare la Dichiarazione
IMU (entro luglio 2017).
Il contratto di comodato deve essere registrato direttamente presso l’Agenzia delle Entrate presentando il modello 69; va registrato entro 20 gg
dalla decorrenza, presentando due copie del contratto sottoscritto dalle parti e modello F23 di pagamento dell’imposta di registro - pari a 200 Euro.
A ogni contratto va apposta una marca da bollo
da 16 Euro (una per ogni foglio da 4 pagine o per
ogni 100 righi del contratto).
Il SICET è a disposizione per la formalizzazione dei
contratti con un costo pratica ridotto per gli iscritti.
INQUILINI DI ALLOGGI SOCIALI
Dal 2015 è prevista una nuova detrazione (rimborso) Irpef -ai sensi dell’art. 7 del decreto sul Piano
casa (D.L. n. 47/2014)- per il triennio 2014 - 2016,
riservata agli inquilini titolari di contratto di
locazione in alloggi sociali, adibiti ad abitazione
principale. La detrazione è complessivamente pari a:
- Euro 900 se il reddito complessivo non supera
Euro 15.493,71;
- Euro 450 se il reddito complessivo supera Euro
15.493,71 ma non Euro 30.987,41.
Tale detrazione viene riconosciuta anche in assenza
di ritenute, pertanto riguarda anche coloro che non
pagano tasse (incapienti), perchè hanno un reddito
inferiore a 8000 Euro se dipendenti, 7750 Euro se
pensionati under 75 e 8000 Euro se pensionati over
75. Restano esclusi dal diritto i titolari di sola pensione sociale, assegno sociale e invalidità civili.
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Per usufruire di tale detrazione occorre fare il 730
presso il ns. CAF-CISL presentando il contratto di
locazione da dove si evinca che si tratta di canone
sociale, oppure se non indicato bisogna rivolgersi
all’Ente proprietario dell’alloggio (ALER-ComuneCooperative-Fondazioni) e farsi rilasciare la dichiarazione di locazione sociale.
QUATTORDICESIMA AI PENSIONATI A LUGLIO:
Requisiti di età, contributi e reddito
La quattordicesima INPS spetta ai pensionati con almeno 64 anni di età e che prendono una pensione
inferiore a 1,5 volte la pensione minima INPS per il
2016; tale limite non deve essere superato anche
in presenza di eventuali altri redditi, dunque riformulando meglio deve essere il reddito personale
mensile totale a non superare il limite previsto, pari
a 9786,85 Euro lordi annui (non si considera il reddito del coniuge).
L’importo della quattordicesima per il 2016 non
ha subito alcuna rivalutazione rispetto al 2015 e
dunque varia da un minimo di 336 e 504 Euro; l’importo dipende dagli anni di contributi versati e in
questo caso si va a scaglioni:
• 336 Euro se ex lavoratore dipendente fino a 15
anni di contributi, ex lavoratore autonomo fino a
18 anni di contributi;
• 420 Euro se ex lavoratore dipendente da 15 a 25
anni di contributi, ex lavoratore autonomo da 18 a
28 anni di contributi;
• 504 Euro se ex lavoratore dipendente con più di
25 anni di contributi, ex lavoratore autonomo con
più di 28 anni di contributi.
L’erogazione avviene in automatico da parte dell’INPS, qualora spettasse e non si è ricevuta entro
l’anno fare domanda presso il patronato INAS. Se i
64 anni si compiono nel 2016 il calcolo sarà fatto
in proporzione ai mesi decorrenti dopo il compimento dell’età.
La quattordicesima mensilità della pensione
non spetta in caso di pensioni assistenziali
(invalidità, assegno sociale, pensione sociale).
La quattordicesima della pensione non è tassata.
ASSEGNO PER IL NUCLEO FAMILIARE
L’assegno per il nucleo familiare è una prestazione
erogata dall’Inps destinata a vedovi e vedove dei
dipendenti pubblici e privati, titolari della sola
pensione di reversibilità e invalidi al 100%.
Per i pensionati Inps la categoria di pensione deve
essere So. Non spetta nulla infatti ai titolari di
Socom, Soart, SR e Soaut. Non hanno diritto alla
prestazione i vedovi il cui il coniuge fosse stato un
commerciante o un artigiano.
Si tratta di un importo mensile fino a 53 Euro
(52.91 per la precisione) che viene erogato ai titolari di pensione di reversibilità (Inps o Inpdap se
il coniuge deceduto aveva svolto lavoro dipendente) con un reddito annuo per il 2016 inferiore
ai 27843,99 Euro. Per coloro che hanno un reddito tra i 27843,99 Euro e i 31234,15 Euro la
somma spettante è di 19,59 Euro al mese. A chi
supera i 31234,15 Euro non spetta nulla.
Tale diritto ha decorrenza dalla data in cui si
verifica lo stato di inabilità e l’indennità che
viene corrisposta a partire dal primo giorno del
mese di pagamento della pensione di reversibilità
nei limiti reddituali definiti per legge. È inoltre
prevista la possibilità di richiedere gli arretrati nel
limite della prescrizione quinquennale e al verificarsi dei requisiti. Un diritto che potrebbe riguardare parecchie persone.
I documenti necessari per la compilazione
della domanda, che deve essere presentata telematicamente, sono: carta d’identità, tessera sanitaria, prospetto di pensione Mod OBISM,
verbale di invalidità attestante almeno il 100% e
i redditi.
Per informazioni più dettagliate e personalizzate
è possibile rivolgersi alla sede Inas Cisl più vicina.
Sarà richiesta annualmente la certificazione
ICLAV-RED.
21
VOUCHER LAVORO
Il regime del lavoro accessorio dopo il d.lgs. legislativo n. 81/2015
LIMITI DI COMPENSI CON I VOUCHER NEL 2016
Le prestazioni di lavoro accessorio sono le attività
lavorative di natura occasionale che possono essere
retribuite con i cosiddetti ‘Voucher Lavoro’ per un
totale massimo di 7.000 Euro (netti per il lavoratore) nel corso di un anno solare (annualmente rivalutati), con riferimento a tutti i datori di lavoro.
ATTENZIONE!! Il limite però che si puo ricevere
da ogni singolo committente, se impresa commerciale o professionista, è di 2mila Euro netti.
Il limite di compensi per i soggetti percettori di indennità di mobilità o cassa integrazione nel 2016
è pari a 3mila Euro.
Con il DL 81/2015 il limite totale è stato innalzato
a 7mila Euro (mentre in precedenza ammontava a
5mila Euro totale). Inoltre il decreto ha ampliato le
possibilità e le prestazioni possono ora essere rese
in tutti i settori, da parte di qualsiasi committente,
con qualsiasi lavoratore (salvo alcuni limiti nel settore agricolo). Ciascun ‘buono lavoro’ (voucher),
che viene emesso telematicamente dall’INPS, ha un
valore netto in favore del lavoratore di 7,50
Euro e corrisponde al compenso minimo di
un’ora di prestazione, al costo di 10 Euro per il
datore di lavoro (salvo che per il settore agricolo,
dove si fa riferimento al contratto specifico).
Con tali buoni lavoro vengono quindi garantiti:
• Il compenso per il lavoratore;
• La copertura previdenziale INPS (pensione) e
• Quella assicurativa presso l’INAIL.
Il voucher per il Lavoro accessorio non dà invece
diritto alle prestazioni a sostegno del reddito
dell’INPS (disoccupazione, maternità, malattia,
assegni familiari ecc.).
BONUS LUCE E BONUS GAS
BONUS GAS
• Certificazione isee in corso di validità;
• Fotocopia carta di identità dell’intestatario della fattura;
• Fattura del gas riportante il codice pdr;
• Fattura della luce per il codice pod;
• Lettera SGATE (ente di gestione delle domande
bonus, se è una domanda di rinnovo);
• Codice fiscale o partita iva del condominio, denominazione, codice pdr (da richiedere all’amministratore, in caso di riscaldamento centralizzato).
ATTENZIONE!! La domanda del bonus gas e
luce deve essere rinnovata ogni anno.
BONUS LUCE (disagio economico)
• Certificazione ISEE in corso di validità;
• Fotocopia carta di identità dell’intestatario della fattura;
• Fattura della luce riportante il codice pod;
• Lettera SGATE (ente di gestione delle domande
bonus, se è una domanda di rinnovo).
BONUS LUCE (disagio fisico)
• Codice fiscale;
• Fotocopia carta di identità;
• Copia certificazione ASL (allegato ASL che attesta
il macchinario medicale utilizzato; in caso di aggravamento certificazione ASL, allegato d).
ISEE di 7.500 Euro che diventa di 20.000 Euro con più di 3 figli a carico. Per disagio fisico non c’è limite.
22
SOCIAL CARD ANZIANI - LIMITE ISEE ANNO 2016
• La Carta Acquisti (chiamata Social Card) è una normale carta di pagamento elettronico; la principale differenza
è che con la Carta Acquisti le spese, invece che essere addebitate al titolare della Carta, sono addebitate e
saldate direttamente dallo Stato.
• La Carta potrà essere utilizzata per effettuare i propri acquisti in tutti i negozi alimentari abilitati al circuito
Mastercard.
• Vale 40 Euro al mese e viene caricata ogni due mesi con 80 Euro sulla base degli stanziamenti disponibili.
REQUISITI
• Età inferiore a tre anni e superiore ai 65 anni;
• Essere in possesso della cittadinanza italiana o europea; o familiare di cittadino italiano, non avente la cittadinanza di uno Stato membro dell’Unione Europea, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno
permanente; o familiare di cittadino comunitario, non avente la cittadinanza di uno Stato membro dell’Unione
Europea, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente; o cittadino straniero in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo; ovvero rifugiato politico o titolare di
posizione sussidiaria;
• Essere cittadino regolarmente iscritto nell’Anagrafe della Popolazione Residente (Anagrafe comunale);
• Avere trattamenti pensionistici o assistenziali che, cumulati ai relativi redditi propri, sono di importo inferiore
a 6.788,61 Euro all’anno, o di importo inferiore a 9.051,48 Euro all’anno se di età pari o superiore a 70 anni;
• Avere un ISEE in corso di validità, inferiore a 6.788,61 Euro;
• Non essere, da solo o insieme al coniuge indicato nel quadro 4:
- Intestatario/i di più di una utenza elettrica domestica;
- Intestatario/i di utenze elettriche non domestiche;
- Intestatario/i di più di una utenza del gas;
- Proprietario/i di più di un autoveicolo;
- Proprietario/i, con una quota superiore o uguale al 25%, di più di un immobile ad uso abitativo;
- Proprietario/i, con una quota superiore o uguale al 10%, di immobili non ad uso abitativo, inclusi quelli
ubicati al di fuori del Territorio della Repubblica Italiana o di categoria catastale C7;
- Titolare/i di un patrimonio mobiliare, come rilevato nella dichiarazione ISEE, superiore a 15.000 Euro ovvero,
se detenuto all’estero e non già indicato nella dichiarazione ISEE, non superiore alla medesima soglia una
volta convertito in Euro al cambio vigente al 31 dicembre dell’anno precedente la presentazione della
dichiarazione ISEE.
• Non fruire di vitto assicurato dallo Stato o da altre pubbliche amministrazioni, in quanto ricoverato in istituto
di cura di lunga degenza o detenuto in istituto di pena.
Come rinnovare la social card
Il rinnovo della carta-acquisti ordinaria va fatto ogni anno perché, come detto, la social card ha durata annuale
e bisogna eseguire la procedura prima della data di scadenza riportata sulla stessa carta.
23
CANONE RAI:
Il canone Tv sarà incluso nella bolletta elettrica a partire da luglio
L’importo per l’anno 2016 è stato ridotto a 100 Euro.
Per informazioni gratuite sulle novità del canone TV ad uso privato
potete chiamare il numero verde 800.93.83.62 o consultare il sito www.canonerai.it
La persona titolare del contratto della luce di residenza diventerà titolare anche dell’abbonamento tv, in seguito
ad una voltura automatica (come nel caso in cui un coniuge sia intestatario della luce e l’altro del canone tv).
Autocertificazione di non possesso del televisore (il mod. è disponibile sul sito delle Entrate, della Rai o
presso le nostre sedi)
• Chi non è in possesso del televisore deve presentare una dichiarazione RACC. A.R. con plico aperto (senza busta)
entro il 30 aprile 2016 all’Agenzia delle Entrate - Ufficio di Torino I - S.A.T., sportello abbonamenti TV C.P. 22 - 10121
TORINO (TO) in cui si auto-certifica il non possesso dell’apparecchio.
• È possibile la presentazione telematica direttamente dal contribuente su fisco on-line dell’Agenzia delle Entrate, o tramite
Caf-Cisl fino al 10 maggio.
• In caso di mendacia vi saranno conseguenze anche di natura penale.
• Dal 1/1/2016 la disdetta per suggellamento non più prevista.
• Per il 2017 la dichiarazione va ripetuta entro il 31/01/2017.
Attenzione: Anche chi possiede il computer atto a ricevere il segnale audiovisivo attraverso la piattaforma terrestre e/o
satellitare paga il canone TV. Ne consegue, invece, che i computer anche se consentono l’ascolto e/o la visione dei
programmi radiotelevisivi via INTERNET non sono soggetti a canone (Circ. Min. Svil. Ec. 22/1/2012).
Mentre per i rimborsi non sono ancora uscite le disposizioni.
Quali potrebbero essere i casi di rimborso? Vi siete accorti di essere esenti perché non avete il televisore, perché avete
più di 75 anni e un reddito familiare di 8000 Euro lordi (legati al maggiore introito come da Legge di stabilità 2016)
o addirittura inferiore. Entro 60 giorni dal varo definitivo del decreto, l’Agenzia delle Entrate dirà come funzioneranno i
rimborsi. I tempi per riavere i soldi, in ogni caso, dovrebbero essere veloci. Se l’Agenzia delle Entrate darà il via libera
alla restituzione, l’Acquirente Unico trasmetterà le informazioni - entro 5 giorni - alla società della luce, che ci renderà
il denaro alla prima bolletta utile.
PRESIDIO DEGLI INCARICATI RAI A BERGAMO
a cui rivolgersi per sistemazione pratiche o chiarire la propria posizione:
c/o CONFARTIGIANATO - Via Torretta 12 - dalle 9.00 alle 12.00
13 e 27 aprile - 11 e 25 maggio - 15 e 28 giugno - 13 e 27 luglio
14 e 28 settembre - 12 e 26 ottobre - 9 e 23 novembre - 5 e 21 dicembre
RICHIEDI IL
PIN
DISPOSITIVO
• Nel sito: www.inps.it
• Recandoti direttamente alla sede INPS di
tua competenza.
Sarà così facile stampare CU - OBISM e controllare i pagamenti presso le nostre sedi o direttamente dal computer di casa.
24
LA FNP-CISL è la categoria che rappresenta
e tutela tutti i pensionati,
di qualunque settore.
Se vuoi sbirciare il sito ufficiale
della FNP Bergamo vai su
www.fnpbergamo.altervista.org
puoi seguirci anche su
TELENOVA
canale 14-195-664 del digitale terrestre
il mercoledì e venerdì dalle ore 18,30.
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25
ELIMINATA LA TARIFFA AGEVOLATA ENEL AGLI EX DIPENDENTI
L’Enel ha comunicato la formale disdetta della regolamentazione collettiva sulle agevolazioni tariffarie sull’energia elettrica, riservate agli ex dipendenti e ai
superstiti), comunicando che dal 1 Gennaio 2016 cessano le agevolazioni tariffarie loro riservate.
Ciò significa che tutti coloro (circa 96.000 a livello nazionale) che finora hanno goduto di agevolazioni tariffarie, derivanti da accordi collettivi con Enel,
pagheranno l’energia elettrica a tariffa piena, e pertanto il primo consiglio del sindacato è di fare attenzione ai consumi, onde evitare spiacevoli sorprese,
perché di fatto la tariffa agevolata non c’è più.
Il sindacato, alla luce di tale decisione unilaterale, ha
cercato di contrastare la volontà aziendale riuscendo a
strappare un accordo, a cui ogni singolo ex lavoratore
o superstite potrà, solo se vorrà, entro il 2016 aderire,
e nel quale, a seconda dell’età anagrafica, sarà corrisposto un importo forfettario a parziale risarcimento
dell’abolizione della tariffa agevolata. Come FNP di Bergamo con la categoria degli attivi FLAEI abbiamo svolto
sul territorio 10 assemblee con gli ex lavoratori interessati e i superstiti, incontrando ca. 400 persone, per informarli e programmare una serie di azioni in aiuto, a
tutela e di accompagnamento nella scelta.
Allo stato attuale la situazione è la seguente:
1) La tariffa agevolata è cessata il 31 dicembre 2015.
035 324260
2) Enel in partenza non aveva previsto nessuna forma
di risarcimento economico, solo grazie all’accordo
con il sindacato invece, chi lo vorrà, potrà transare
la questione con un importo variabile in base all’età,
dai 1.800 ai 6.000 Euro lordi. Chi sceglierà di transare, potrà sottoscrivere una manifestazione di interesse con delega all’assistenza da parte di un
referente CISL, sarà definita prossimamente la sede
dove avverrà la citata conciliazione.
3) Chi non è interessato o non ritiene di accettare la
proposta dell’accordo economico potrà attivare una
causa individuale con uno studio legale con il quale
la FNP nazionale ha sottoscritto una convenzione a
prezzi calmierati riservata agli iscritti.
Rimangono da definire alcuni aspetti riguardanti un
eventuale proposta specifica di fornitura da riservare a
questi ex dipendenti, la verifica di situazioni particolari
quali famiglie con portatori di handicap, oltre alla possibilità del riconoscimento economico a coloro che nel
frattempo sono passati ad altre società di vendita e,
non per ultimo, il rendere a costo zero l’abbassamento
della potenzialità del contatore per questi utenti senza
incorrere in costi aggiuntivi.
A livello nazionale continueranno a breve gli incontri
con Enel, per affinare e gestire altre possibili lacune
dell’accordo emerse anche dalle varie assemblee.
per reperire il facsimile di “MANIFESTAZIONE INTERESSE”.
SERVIZIO SUCCESSIONI
La morte di un familiare comporta una serie di adempimenti burocratici, cui gli eredi devono far fronte nei
tempi e nelle modalità stabilite dalle norme vigenti.
Il CAAF CISL è disponibile per i propri iscritti con un apposito servizio a cui è possibile rivolgersi per la
compilazione e presentazione della dichiarazione di successione e le formalità ad esse conseguenti.
La dichiarazione di successione deve essere presentata entro un anno dalla data del decesso.
Il costo della dichiarazione di successione è inferiore rispetto a quello normalmente applicato dai liberi
professionisti.
Il Servizio inoltre offre all’iscritto consulenze gratuite in materia successoria.
Il Servizio è aperto, previo appuntamento, nei seguenti orari:
- Dal lunedì al giovedì: 8.30/12.30 - 14.00/18.00
- Ogni 2° e 4° sabato di ogni mese: al mattino
- Giorno di chiusura: venerdì
Per informazioni rivolgersi ai numeri:
035 324215 - 035 324210 - 035324541
26
MODELLO RED
Ai soggetti titolari di prestazioni legate al reddito non verranno
più inviate a casa le lettere RED, ma il compito di comunicare i
dati reddituali sarà di competenza del singolo soggetto interessato: attraverso la dichiarazione dei redditi (ma solo se esaustiva
dei redditi rilevanti sulla prestazione) o attraverso la comunicazione agli Enti previdenziali che erogano la prestazione stessa.
Pertanto il pensionato deve attivarsi e verificare se è tenuto a
tale dichiarazione sia direttamente all’INPS o al CAF CISL o, se
in possesso del PIN, direttamente nel sito INPS.
ATTENZIONE!!
Nel caso il cui il pensionato o il titolare della prestazione non provvedesse tempestivamente
a tale obbligo, l’anno successivo a quello in cui la dichiarazione deve essere resa, l’INPS procede alla sospensione della prestazione legata al reddito. Poi, se entro 60 gg. dalla sospensione
non si provvedesse ad inviare la comunicazione, la prestazione viene revocata con il recupero
di tutte le somme corrisposte nell’anno in cui la dichiarazione non è stata resa.
Coloro che normalmente effettuavano il RED e nel 2015 non hanno compilato il RED per i redditi 2014,
devono entro il 26 aprile effettuare la dichiarazione - pena la sospensione della prestazione. Per i redditi
2015 il RED può essere effettuato entro febbraio 2017.
L’IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE
I dati epidemiologici indicano che rapidità e miglioramento nella diagnosi consentono di impostare
terapie più efficaci, favorendo le guarigioni e riducendo la mortalità.
Per questo i controlli ginecologici e senologici
sono indicati già a partire dall’età giovanile e
vanno effettuati con regolarità.
Il Centro offre alle donne un servizio di monitoraggio
e controllo periodico, sia ginecologico sia senologico,
con visita e controlli strumentali, nell’ottica della prevenzione e della diagnosi precoce.
Gli iscritti e i loro familiari possono usufruire delle prestazioni erogate da CSBP, ad un prezzo scontato
del 20%.
CENTRO SENOLOGICO BORGO PALAZZO
Via Borgo Palazzo, 43 - Bergamo
(vicino a piazza Sant’Anna)
Il Centro Senologico Borgo Palazzo è una struttura
dedicata alla prevenzione ed alla cura delle patologie femminili.
Per prenotazioni: 035 224128
Per informazioni: 035 324263
[email protected] www.csbp.it
27
8 MARZO 2016:
Dedicato agli incontri su prevenzione
e contro la violenza
Incontro VIDEA a Pradalunga
10 MARZO 2016:
CAMMINATA IN ROSA
ALTO SEBINO: COSTA VOLPINO-ROGNO
NELL’AMBITO DELLE INIZIATIVE
PER LA GIORNATA DELLA DONNA
Organizzata da Cisl e FNP-Cisl Bergamo a sostegno
dell’Associazione ANDOS (Donne operate al seno)
dell’Alto Sebino e della Vallecamonica
Incontro pensionati Seriate
IMG - Incontro con centro senologia ad Albino
28
Convenzioni Cisl Bergamo: tra i vantaggi di essere tesserati
GARANZIA GRATUITA
INFORTUNI
YDOLGDÀQRDOGLFHPEUHRUHVXLQWXWWRLOPRQG2
PER TUTTI GLI ISCRITTI
BREVE DEGENZA
(XURDSDUWLUHGDOƒJLRUQRGHO
ULFRYHURSHUXQPDVVLPRGLJLRUQL
LUNGA DEGENZA
(XURDSDUWLUHDSDUWLUH
GDOƒDOƒJLRUQRGHOULFRYHUR
3(5,3(16,21$7,
BREVE DEGENZA
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ULFRYHURSHUXQPDVVLPRGLJLRUQL
LUNGA DEGENZA
(XURDSDUWLUHDSDUWLUH
GDOƒDOƒJLRUQRGHOULFRYHUR
X Altri 15 Euro aggiuntivi nella diaria nel caso in cui - durante il ricovero - fosse sospeso il riconoscimento della indennità di accompagnamento;
Y Acquisto e noleggio di ausili ortopedici: per le spese sostenute nei 90 giorni successivi alle dimissioni
GDOO¶,VWLWXWRGLFXUD¾QRDOGHOOHVSHVHGRFXPHQWDWHFRQLOPDVVLPRGL(XURSHUFLDVFXQHYHQWR
Z Estensione della copertura alle “terapie di riabilitazione” e/o “alle terapie di sostegno” anche se effettuate in strutture di lungo-degenza o di day hospital, con un limite di indennizzo di 4 giorni complessivi,
per assicurato, ogni anno.
In caso di sinistro telefonare al numero 800117973
29
30
FEBBRAIO
ELENCO DOCUMENTI
Newsletter
730 e UNICO
DATI DEL CONTRIBUENTE
Figli
FTessera Cisl (per poter usufruire delle tariffe ridotte è necessario
F Tasse scolastiche e universitarie per tutti gli ordini e gradi dalla
esibirla in fase di erogazione del servizio)
F Fotocopia codice fiscale del contribuente, del coniuge e dei
familiari a carico, anche per i familiari di extracomunitari
F Dichiarazione dei redditi dell'anno precedente (730 o Unico),
compresa la Certificazione Unica, eventuali deleghe di versamento
FModello F24
FDati del datore di lavoro che effettuerà il conguaglio a Luglio
FFotocopia documento del dichiarante/richiedente
scuola materna alle spese universitarie
F Ricevute o quietanze di versamento di contributi per iscrizione
ragazzi ad attività sportive dilettantistiche (palestra, piscina...)
FContratti di locazione pagati per studenti universitari fuori sede o convitti
F Rette pagate per l'asilo nido e scuole di infanzie (private o
pubbliche)
Ex coniuge
FAssegni periodici versati o percepiti dall'ex coniuge
FSentenza di separazione
FCodice fiscale dell'ex coniuge
REDDITI DI LAVORO
DIPENDENTE/PENSIONE E ASSIMILATI
FCertificazione Unica
FCertificato delle pensioni estere
FAssegni periodici percepiti dal coniuge,
Assicurazione e previdenza:
FContratto stipulato e quietanza di versamento assicurazione vita
in base a sentenza di separazione o divorzio
FAttestazione del datore di lavoro, delle somme
corrisposte a COLF o BADANTI
o infortuni rischio di non autosufficienza nel compimento degli atti
della vita quotidiana
FContributi versati per assicurazione obbligatoria INAIL
contro gli infortuni domestici (assicurazione casalinghe)
F Ricevute versamento contributi previdenziali obbligatori o
facoltativi
FQuietanza di versamento a Fondi di previdenza complementare
ALTRI REDDITI
FCorrispettivi per lottizzazione terreni o cessione di
immobili avvenuti negli ultimi 5 anni
FRedditi diversi percepiti dagli eredi
Spese mediche
FParcelle per visite mediche generiche o specialistiche
FScontrini della farmacia
TERRENI E FABBRICATI
FVisura catastale
FAtti o contratti di compravendita, donazione,
(tickets, farmaci da banco, medicinali, omeopatia)
FSpese odontoiatriche o oculistiche
(occhiali, lenti a contatto e liquidi)
F Documentazione attestante la marcatura CE per i dispositivi
medici (inclusi occhiali da vista)
FTickets ospedalieri/sanitari o per esami di laboratorio
FRicevute per interventi chirurgici, degenze e ricoveri
FRicevute per acquisto protesi sanitarie
FRicevute per spese sanitarie sostenute all'estero
FSpese sanitarie per portatori di handicap (mezzi necessari
all’accompagnamento, deambulazione, sollevamento o sussidi informatici)
FSpese per veicoli per i portatori di handicap
(autoveicoli o motoveicoli)
FDocumentazione comprovante il costo per la badante
FSpese veterinarie
divisione, successione
FContratti di locazione Legge 431/98
FCanone da immobili affittati
FCopia bollettini/F24 di versamento Tasi/IMU pagati nel 2015
(con il relativo calcolo, se disponibile)
Per chi ha scelto la cedolare Secca:
Fricevuta della raccomandata inviata all’inquilino, copia del
contratto, eventuale F24, modello SIRIA, Modello 69
ELENCO SPESE DETRAIBILI O DEDUCIBILI
Casa
FContratto di locazione, per le persone che vivono in affitto
FQuietanza di versamento degli interessi per mutui casa,
atto di acquisto, atto di mutuo
FFatture pagate al notaio per l'atto di acquisto e
la stipula del mutuo stesso
FFattura pagata ad agenzie immobiliari per l’acquisto della prima casa
F Tutta la documentazione per la detrazione per le ristrutturazioni
edilizie: fatture, bonifici, concessioni edilizie, DIA, comunicazione al
Centro Operativo di Pescara, ricevuta della raccomandata per i
lavori effettuati fino al 31 Dicembre 2010
F Tutta la documentazione per spese di risparmio energetico,
fatture, bonifici e la ricevuta dell’invio della documentazione all’ENEA
F Bonus mobili: documentazione che attesti l’avvio delle opere di
ristrutturazione, fatture relative alle spese sostenute per l’arredo con la
specificazione della natura, qualità e quantità dei beni e servizi acquisiti.
Le spese sostenute devono essere state effettuate tra
il 6 giugno 2013 e il 31 dicembre 2015.
FRicevute dei bonifici bancari o postali relativi al pagamento delle
fatture, ricevute di avvenuta transazione per i pagamenti mediante
carte di credito o di debito, documentazione di addebito sul conto
corrente.
5
Altro
FErogazioni liberali (Onlus, Ong, Istituzioni religiose,
FPartiti politici ed Istituti scolastici etc.)
FRicevute versamenti contributivi all'INPS per lavoratori domestici
FSpese per l'acquisto di cani guida
FTasse consortili
FSpese funebri
PER N
OI
NON SEI SO
LO
UN NUMERO
31
SCADENZIARIO 2016
DICHIARAZIONE DEI REDDITI 730/2016
Prenota il tuo appuntamento al
Numero Verde del CAF: 800800730
Il Mod. CUD relativo ai redditi da pensione del 2015 sarà stampato dal CAF,
al momento della compilazione della dichiarazione.
Potete anche rivolgervi alle nostre sedi FNP o direttamente nel sito
www.inps.it tramite PIN.
1 giugno
16 giugno
Invio modd. ICCRIC-ICLAV-DETRACCAS/PS;
16 dicembre
Saldo IMU 2016.
30 dicembre
Termine ultimo per presentare
dichiarazione dei redditi 2016
- UNICO TARDIVO.
Pagamento I° rata IMU 2016;
Pagamento imposte derivanti da
modello Unico 2016 - saldo Irpef e
addizionali, I° acconto Irpef se dovuto
- saldo e I° acconto cedolare secca
(qualora esercitata l’opzione secondo
le procedure previste).
7 luglio
Scadenza presentazione modello 730
al CAF.
1 agosto
Trasmissione telematica modello 770
per sostituti d’imposta e amministratori
di condominio.
31 gennaio 2017 Presentazione al Comune di
richiesta la domanda per l’Assegno famigliare per i nuclei con
almeno tre figli minori relativo
all’anno 2016.
L’assegno è esteso ai cittadini
extracomunitari residenti purchè
i minori risiedano in Italia.
Entro 6 mesi
dal parto
Presentazione al Comune di
residenza della domanda di
Assegno di Maternità per le
madri che non percepiscono
l’indennità di maternità da
parte dell’INPS (per le mamme
residenti extarcomunitarie è
necessario possedere la carta
di soggiorno o la ricevuta di
richiesta della stessa).
All’acquisizione
del diritto
Richiesta social card per pensionati con più di 65 anni e
minori di anni 3; Richiesta
Bonus Energia e Bonus Gas per
il 2016.
Nel mese
della scadenza
Rinnovo Bonus Energia Elettrica
e Bonus Gas (verificare comunicazione inviata da SGATE).
30 settembre Presentazione telematica modello
Unico 2016 al CAF;
Termine per richiedere al datore o
Ente Pensionistico di lavoro riduzione
acconto di novembre in seguito a
730/2016.
25 ottobre
Presentazione 730 integrativo al
CAF per maggior credito.
30 novembre Scadenza pagamento secondo o
unico acconto Irpef da Unico 2016
se dovuto;
Scadenza pagamento secondo o
unico acconto per opzione cedolare
secca su immobili locati.
Redazione a cura della Segreteria Territoriale FNP:
Michele Bettoni, Mina Busi, Onesto Recanati
Tel. 035 324260 - [email protected]
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