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Trimestrale Fnp Pensionati / anno V - n. 16 - 04/2016 - Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale 70% LO/BG - Editore: Fnp-Cisl - Direttore Responsabile: Giuseppe Cappellini - Stampa: Cpz Spa di Costa di Mezzate (Bg) - Reg. Trib. di Bg n. 23/10 del 20/09/2010 PENSIONI: Ora servono nuove azioni per tutelare il potere d’acquisto Si è parlato a lungo, lo scorso anno, della sentenza della Corte Costituzionale che ha stabilito l’illegittimità del blocco della perequazione delle pensioni attuato dal Governo guidato all’ora dal Presidente del Consiglio, Mario Monti. A seguito di quel pronunciamento, il decreto governativo 70 del 2015, convertito nella legge 109/2015, ha introdotto rimborsi parziali per i pensionati colpiti dal blocco. Un decreto contestato proprio per l’entità dei rimborsi, inadeguato rispetto alle perdite subite. La vicenda ha finalmente rimesso al centro del dibattito pubblico il tema della rivalutazione delle pensioni: come da anni evidenziano i sindacati, il meccanismo attuale è del tutto inadeguato, non tutelando gli assegni dal progressivo impoverimento. Nei giorni successivi all’emanazione del decreto dello scorso anno, Spi, Fnp e Uilp hanno ottenuto un tavolo per trattare di queste e altre questioni con il Governo: la scelta delle organizzazioni è stata quella di lavorare per ottenere miglioramenti strutturali della normativa, pensando al futuro. I sindacati pensionati hanno, inoltre, stabilito di promuovere alcune cause pilota mirate, perché non servono milioni di ricorsi legali per portare la questione all’esame della Corte Costituzionale. Attualmente, con due distinte ordinanze, si sono espressi il Tribunale di Palermo e quello di Brescia che hanno rinviato alla Corte Costituzionale il giudizio in merito alla legittimità della legge 109/2015. Con i due rinvii è stato raggiunto l’obiettivo di provocare un nuovo e auspicabilmente definitivo pronunciamento della Corte sulla materia di cui, ora, siamo in attesa. Diventa pertanto inutile promuovere altre iniziative legali dato che un nuovo pronunciamento della Corte avrebbe effetti anche nei confronti di coloro che non hanno proposto alcun ricorso giudiziale. Un passo importante, nonostante la via giurisdizionale non risolva certo le annose questioni che riguardano aspetti previdenziali e fiscali. Servono negoziazione e conseguenti interventi del Governo che devono prevedere meccanismi più idonei a salvaguardare, nel tempo, il valore degli assegni pensionistici e ritornare alla normativa sulla rivalutazione annuale esistente prima del blocco Fornero-Monti, rendendo poi stabile il meccanismo di recupero del poter d’acquisto. Intanto, con l’allargamento della no tax area a partire dal 2016 si dà una prima importante risposta a milioni di pensionati (interessate le pensioni fino a 15.000 Euro) che vivono in una condizione di grave difficoltà, ma nei prossimi tre anni, sarà necessario giungere a un’equiparazione completa delle detrazioni fiscali per tutti, pensionati e lavoratori. Del resto, è stato proprio attraverso lo strumento di confronto ai tavoli con il Governo che i sindacati sono riusciti ad evitare, in sede di legge di stabilità, che ai pensionati fosse chiesto di restituire somme sulla perequazione definitiva del 2015. CAMBIARE LE PENSIONI E DARE LAVORO AI GIOVANI Il Governo deve formulare, con una paternità chiara, una proposta di riforma della legge Fornero, aprendo un confronto con il sindacato sulla flessibilità in uscita, che oggi è indispensabile per venire incontro alle esigenze di tante lavoratrici, di tanti lavoratori e dei giovani in cerca di occupazione. “Porteremo avanti le nostre proposte nei territori, 2 invitando i lavoratori e tutti i cittadini a sostenere l’azione del sindacato per far cambiare la peggiore riforma pensionistica d’Europa”, ha sottolineato la leader della Cisl, ribadendo tra l’altro la necessità di “mettere in campo scelte politiche chiare, ricercando il massimo consenso e l’indispensabile coesione sociale nei processi riformatori”. Cambiare le PENSIONI Darelavoroai GIOVANI PER TUTTI À IT IL IB S SI S FLE VORI DIVER A L E A IC T A PER F RISPETTO NO UTI BASTA IB R T N O C NI 41 ANNI DI GI E DOMA G O E S O IT DIGN PENSIONI CONTINAUZAIONE LA MOBILIT La legge Monti-Fornero sulle pensioni è stata la più gigantesca operazione di cassa fatta sul sistema previdenziale italiano. Sono stati prelevati nel periodo 2013-2020 circa 80 miliardi di Euro con una manovra economica fatta a danno di lavoratori e pensionati su un sistema giudicato sostenibile da tutte le istituzioni nazionali ed internazionali. Questi interventi hanno introdotto elementi di eccessiva rigidità nell’accesso alla pensione, generando iniquità e problematiche che ancora oggi aspettano una soluzione definitiva. Per CGIL CISL e UIL è necessario un intervento strutturale di riforma che dia certezze ai lavoratori e alle lavoratrici, giovani e meno giovani, e restituisca una parte delle risorse risparmiate sulla loro pelle per riaffermare solidarietà, flessibilità, equità. Tale riforma è urgente anche per sbloccare il mercato del lavoro e offrire occupazione ai giovani, pesantemente penalizzati dall’attuale normativa, sia per il loro futuro pensionistico, che per il sostanziale blocco del turn-over in atto. Pensioni dignitose per i giovani e per i lavoratori precari e discontinui Devono essere inseriti elementi correttivi sul funzionamento del sistema contributivo in grado di assicurare un trattamento pensionistico adeguato e digni- toso anche a chi svolge e ha svolto lavori saltuari, discontinui, con retribuzioni basse o è entrato tardi nel mercato del lavoro. Forme d’integrazione ai trattamenti bassi devono essere riaffermate anche per le pensioni future, calcolate con il metodo contributivo. Occorre ripensare la gestione separata INPS che, a fronte di un progressivo aumento della contribuzione, accorda tutele diverse e minori agli iscritti, rispetto alla generalità dei lavoratori. È anche utile promuovere schemi di solidarietà intergenerazionale, attraverso il ricorso alla contribuzione figurativa, per incentivare l’utilizzo volontario del part time fra i lavoratori anziani negli ultimi anni della carriera lavorativa, collegandolo all’assunzione dei giovani, secondo le modalità previste dagli accordi collettivi. Accesso flessibile al pensionamento È indispensabile ripristinare meccanismi di flessibilità nell’accesso alla pensione, a partire dall’età minima di 62 anni oppure attraverso la possibilità di combinare età e contributi, per venire incontro alle esigenze di vita delle persone e ai cambiamenti dell’organizzazione del lavoro e dei sistemi produttivi. Gli oneri relativi alle misure di flessibilità non possono essere scaricati sui lavoratori. Ciò implica anche l’assoluta indisponibilità di CGIL, CISL e UIL all’introduzione di misure che condizionino l’accesso anticipato al pensionamento al ricalcolo della pensione con il metodo contributivo. Accanto alla reintroduzione della flessibilità nell’accesso al pensionamento di vecchiaia occorre prevedere la pensione anticipata con 41 anni di contributi per tutti i lavoratori e le lavoratrici, senza penalizzazioni e senza collegamento con l’attesa di vita. Bisogna chiudere rapidamente anche le vertenze aperte: • È urgente completare le salvaguardie per i lavoratori “esodati” con una soluzione di carattere strutturale che garantisca a tutti gli interessati il diritto alla pensione; • È necessario risolvere i problemi della cosiddetta “quota 96” per il personale della scuola e i requisiti pensionistici del personale ferroviario; • La progressiva armonizzazione delle regole pensionistiche tra dipendenti pubblici e privati ha imposto a molti lavoratori costi esorbitanti e insostenibili per ricongiungere i contributi previdenziali versati, senza compensazioni sull’assegno pensionistico. Occorre trovare una soluzione definitiva che consenta la ricongiunzione non onerosa dei contributi previdenziali maturati in gestioni diverse. 3 Riconoscere il lavoro di cura Le donne sono state profondamente penalizzate dalla riforma Fornero, dal momento che l’innalzamento dei requisiti pensionistici è stato troppo accelerato, sia nel settore pubblico che nel settore privato, senza tenere sufficientemente conto del ruolo da loro svolto nel lavoro di cura che supplisce alle carenze del sistema di welfare e provoca buchi contributivi che determinano una forma “femminile” di povertà pensionistica. È necessario che venga esteso e potenziato, presso tutte le gestioni previdenziali, il riconoscimento della contribuzione figurativa per i periodi di congedo parentale e per i periodi in cui le donne e gli uomini si dedicano al lavoro di cura e di assistenza di familiari disabili gravi. Riconoscere la diversità dei lavori La normativa attuale sui lavori usuranti non risponde all’esigenza di riconoscere che i lavori non sono tutti uguali: definisce poche tipologie, esclude interi settori (es. edilizia) e applica regole che impediscono alla quasi totalità degli interessati di usufruirne. Da ciò i risparmi consistenti, sistematicamente impiegati su altri capitoli del bilancio dello Stato. L’applicazione automatica dell’attesa di vita fa parti eguali tra diseguali: ad attività e condizioni di vita diverse corrispondono aspettative di vita differenti. Ciò va riconosciuto. Il ripristino della flessibilità nell’accesso al pensionamento può essere una prima risposta generalizzata che consente di venire incontro, anche se parzialmente, alle esigenze di chi svolge lavori più faticosi e pesanti. Occorre, tuttavia, ripensare la normativa, estendendo la platea dei beneficiari e i settori coinvolti nel concetto di “usura”, e rivedere le modalità e i criteri per il calcolo della pensione, in modo che i coefficienti di trasformazione riflettano la differente aspettativa di vita dei lavoratori e delle lavoratrici, in base all’attività svolta. Tutelare le pensioni in essere Le continue manomissioni del meccanismo di perequazione operate dai governi che si sono succeduti negli anni non hanno rispettato i diritti dei pensionati e hanno considerato la rivalutazione come se fosse 4 un privilegio e non, come realmente è, la difesa del potere d’acquisto. Occorre prevedere meccanismi più idonei a salvaguardare, nel tempo, il valore degli assegni pensionistici e ritornare alla normativa sulla rivalutazione annuale in vigore prima del blocco imposto dalla legge Monti-Fornero. Sulle pensioni italiane grava una tassazione doppia rispetto alla media Europea, e per questo, è necessaria una diversa politica fiscale che sostenga i redditi dei pensionati anche realizzando la completa equiparazione della “no tax area” dei pensionati al livello di quella dei lavoratori dipendenti. Rafforzare la previdenza complementare CGIL CISL e UIL riconfermano l’importanza del ruolo svolto dalla previdenza complementare nel concorrere ad assicurare più elevati livelli di copertura previdenziale. Anche a tale riguardo è necessario che il Governo valorizzi la peculiarità del risparmio gestito dai fondi pensione negoziali, riconoscendone la finalità sociale anche sul piano fiscale, riportando all’11 per cento l’imposta sostitutiva innalzata al 20 per cento per una malintesa idea di equiparazione alle rendite finanziarie. Occorre favorire la diffusione della previdenza complementare in tutti i settori, tramite lo sviluppo dell’educazione previdenziale e il rilancio di una campagna informativa istituzionale ed estendendo ai dipendenti pubblici l’attuale regime fiscale previsto per i lavoratori del settore privato. CGIL CISL UIL rafforzano il proprio impegno contrattuale per la promozione delle adesioni e per un processo che favorisca l’accorpamento dei fondi pensione per meglio tutelare il risparmio previdenziale dei lavoratori. Il Governo dovrebbe favorire lo sviluppo di condizioni che consentano di contemperare l’obiettivo dei fondi pensione di migliorare ulteriormente la tutela e la redditività dei patrimoni dei propri aderenti, in un orizzonte temporale di lungo periodo, con l’interesse generale a convogliare una quota maggiore del risparmio previdenziale verso l’economia reale, per rafforzare la crescita infrastrutturale e produttiva del Paese. 5 LEGGE DI STABILITÀ: LE NOVITÀ FISCALI DEL 2016 IN SINTESI La legge di Stabilità 2016 contiene numerose novità fiscali di sicuro interesse per le famiglie, i lavoratori dipendenti e i pensionati. Prima di ricordarle, va sicuramente sottolineato che un primo significativo intervento, presente nella legge appena approvata, consiste nella eliminazione delle cosiddette clausole di salvaguardia che dovevano scattare dal 2016 con l’aumento dell’IVA, delle Accise e con la riduzione delle agevolazioni fiscali. In assenza di tale provvedimento, infatti, anche le novità che andiamo ad esaminare avrebbero perso parte del loro peso e della loro efficacia. Proprio per l’impatto sulla domanda interna, la Cisl lo scorso anno aveva giudicato positivamente il bonus di 80 Euro, rivendicando l’estensione anche ai pensionati. Valuta positivamente oggi l’eliminazione della tassazione sulla prima casa. La Cisl ritiene, tuttavia, questi provvedimenti del tutto insufficienti per una ripresa sostenuta dei consumi. La domanda di consumo risente negativamente dell’alto tasso di disoccupazione, del blocco dei contratti nel pubblico impiego, dei limitati aumenti salariali dovuti ai ritardi dei rinnovi contrattuali nel settore privato. Uno stimolo decisivo potrebbe e dovrebbe provenire da una forte diminuzione dell’imposizione fiscale in particolare sui redditi da lavoro e da pensione. Per questo la Cisl ha presentato una proposta di Legge di iniziativa popolare volta a ridurre in misura sensibile la pressione fiscale. In sintesi alcuni provvedimenti: IMU E TASI 1) Dal 2016, non si pagherà più la TASI sugli immobili adibiti ad abitazione principale dal possessore o dall’utilizzatore (inquilino) fatta eccezione per quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 (immobili di lusso). Con l’eliminazione della TASI sulla prima casa di abitazione si realizza così una ridistribuzione importante ma parziale, in quanto alla collettività viene destinato un beneficio di ammontare pari a poco più di 1/3 di quello destinato tramite il bonus fiscale. 2) Altra novità riguarda gli immobili dati in comodato d’uso ai parenti in linea retta (figli o genitori) a patto che non rientrino fra quelli definiti di lusso, che li utilizzino come abitazione principale e che il contratto di comodato sia registrato; in tale caso la base imponibile di IMU e TASI viene ridotta del 50%. Il beneficio si applica qualora il comodante possieda un solo immobile in Italia, risieda anagraficamente e dimori abitualmente nello stesso comune in cui è situato l’immobile concesso in comodato; l’agevolazione spetta anche nel caso in cui il comodante, oltre all’immobile concesso in comodato, possieda nello stesso comune un altro immobile adibito a propria abitazione principale. 3) Una riduzione del 25% di IMU e TASI è prevista, poi, in presenza di immobili ad uso abitativo affittati a canone concordato. 4) È stata introdotta l’esenzione per i terreni agricoli posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali, iscritti nella previdenza agricola, indipendentemente dalla loro ubicazione. BONUS CASA • Proroga fino al 31 dicembre 2016 delle detrazioni per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio (50%), per il risparmio. La misura fiscale più importante contenuta nella Legge di Stabilità è senz’altro l’abolizione della TASI sulla prima casa, una proposta fortemente voluta dalla CISL. 6 Altra novità è la possibilità, da parte dei condomini per gli interventi su parti comuni, di cedere la detrazione per il risparmio energetico alle aziende che fanno i lavori in cambio di uno sconto. In questo modo si permette anche ai condomini incapienti di sfruttare le detrazioni. • Ulteriore proroga è fissata anche per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici in presenza di spese di ristrutturazione e nel limite di 10.000 Euro di spesa. • Inoltre, per il 2016, la legge di stabilità introduce una nuova detrazione ai fini IRPEF destinata alle giovani coppie per le spese documentate sostenute per l’acquisto di mobili (sono esclusi i grandi elettrodomestici) adibiti ad arredo dell’abitazione principale per un ammontare complessivo di spesa non superiore ad 16.000 Euro. Tale detrazione viene concessa alle giovani coppie che acquistano l’abitazione principale, a coppie di fatto che hanno costituito il proprio nucleo familiare da almeno 3 anni e in cui almeno uno dei due componenti non abbia superato i 35 anni di età. La detrazione spetta nella misura del 50 per cento delle spese sostenute nell’anno 2016 da ripartire in 10 quote annuali. ACQUISTO ABITAZIONE PRINCIPALE • Ulteriore novità è rappresentata dalla introduzione di una detrazione dall’imposta lorda, del 50 per cento (da ripartire in 10 quote costanti) dell’importo corrisposto per il pagamento dell’IVA in relazione all’acquisto, effettuato entro il 31 dicembre 2016, di unità immobiliari a destinazione residenziale, di classe energetica A o B ai sensi della normativa vigente, cedute dalle imprese costruttrici delle stesse. • Infine viene introdotta una nuova agevolazione in favore dei giovani (di età inferiore a 35 anni e con un reddito complessivo non superiore a 55.000 Euro) per l’acquisto, dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2020, dell’abitazione principale mediante lo strumento della locazione finanziaria (leasing). L’agevolazione consiste nel riconoscimento di una detrazione del 19% per le spese relative ai canoni e i relativi oneri accessori, derivanti da contratti di locazione finanziaria su unità immobiliare, anche da costruire, da adibire ad abitazione principale entro un anno dalla consegna e per un importo non superiore a 8.000 Euro nonché di una detrazione sempre pari al 19% del costo di acquisto a fronte dell’esercizio dell’opzione finale, per un importo non superiore a 20.000 Euro. La medesima agevolazione è prevista nella misura del 50%, anche nei confronti di soggetti di età superiore a 35 anni, privi di abitazione principale, con reddito complessivo non superiore a 55.000 Euro all’atto della stipula del contratto. SPESE FUNEBRI: ABOLIZIONE VINCOLO PARENTALE A partire dalla dichiarazione redditi 2016, si possono detrarre le spese funebri sostenute nel 2015 dai contribuenti, (Euro 1550/evento) e saranno inserite direttamente dall’Agenzia delle Entrate, nel nuovo modello 730 precompilato, la cui norma prevede importantissima novità: abolizione del vincolo parentale. ADDIZIONALI REGIONALI IRPEF: BLOCCO ADDIZIONALI La legge di stabilità 2016 stabilisce che per poter contenere il livello complessivo della pressione tributaria, per l’anno 2016 viene sospesa l’efficacia delle leggi regionali e delle deliberazioni degli enti locali nella parte in cui prevedono aumenti dei tributi e delle addizionali. Quindi le aliquote applicate per il 2015 restano in vigore anche per il 2016. Tale sospensione però non si applica alla TARI. 7 CARTA FAMIGLIA La Carta della famiglia è rivolta alle famiglie costituite da cittadini italiani o stranieri regolarmente residenti in Italia con almeno tre figli di età fino a 26 anni che ne fanno richiesta. La carta, emessa dai Comuni, viene erogata in base all’ISEE e consente l’accesso a sconti o tariffe agevolate per l’acquisto di beni e servizi pubblici e privati quali biglietti famiglia ed abbonamenti famiglia per servizi di trasporto, culturali, sportivi, ludici, turistici ed altro. DISPOSIZIONI DI SEMPLIFICAZIONE PER LA DICHIARAZIONE PRECOMPILATA Riguardo alla partecipazione alla spesa, il provvedimento non introduce nuovi ticket e, quindi, non ha ricadute economiche dirette sui cittadini. Ma vale la pena ricordare che, già oggi, le norme vigenti in materia, prevedono, per le Regioni che presentano una situazione di disavanzo sanitario, la possibilità di introdurre ulteriori ticket ed incrementare le aliquote fiscali regionali. BONUS BEBÈ 2016 Sulla base del decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 83 alle neo mamme spetta per ogni figlio nato fino al 31 dicembre 2017, un assegno di 960,00 Euro all’anno. Tale contributo economico di 80 Euro al mese, pagato mensilmente dall’INPS, è aumentato a 160 Euro mensili, per chi ha un reddito ISEE fino a 7.000 Euro. Ovviamente, per vedersi riconosciuto il diritto, la mamma o il genitore, è tenuto a presentare entro 90 giorni dalla nascita o ingresso del figlio nel nucleo, la domanda del bonus bebè su apposito modulo INPS. Per quanto riguarda i requisiti reddito neo mamme e le modalità di concessione dell’agevolazione, la circolare dell’INPS n. 93, fissa il limite di reddito ISEE per fruire dell’agevolazione, a 25.000 Euro e per i nuclei più poveri a 7.000 Euro di reddito ISEE 2016. Tale soglia reddituale va considerata come somma dei redditi dei genitori e riferito all’anno solare precedente a quello della nascita del bambino beneficiario dell’assegno. Il predetto limite di reddito, non è previsto a partire dal quinto figlio in poi. L’ISEE va rinnovata ogni anno dopo il 15 gennaio. BONUS BABY-SITTER O ASILI NIDO 2016 Tutti i cittadini possono consultare i dati relativi alle proprie spese sanitarie acquisiti dal Sistema Tessera Sanitaria mediante i servizi telematici messi a disposizione dal Sistema Tessera Sanitaria. Le ATS (Asl), gli Ospedali e le Cliniche che non invieranno i dati relativi alle prestazioni erogate dal 2015 al fine del loro inserimento nel 730 precompilato, o le invieranno in ritardo o con errori, rischieranno una multa da 100 Euro a 2mila Euro. È importante chiedere sempre la fattura delle visite da inserire nella dichiarazione dei redditi. Le misure contenute nel provvedimento di stabilità 2016, intervengono nel comparto della sanità, sia sul versante economico, sia su quello strutturale. 8 Il bonus baby-sitter e asili nido è un altro beneficio economico a favore delle neo mamme messo a disposizione dal governo per le mamme lavoratrici, le quali non avendo redditi elevati, rinunciano al congedo parentale, dopo il congedo di maternità obbligatorio, scegliendo di rientrare a lavoro. Altro non è che un voucher rilasciato dall’INPS che ha un valore massimo di 600 Euro e dura per soli 6 mesi per tutte le lavoratrici dipendenti. Per le lavoratrici autonome, iscritte alla gestione separata, invece, che ne facciano richiesta, il voucher ha una validità massima di 3 mesi. La neo-mamma deve presentare un’adeguata certificazione in cui viene attestato che in neonato frequenti l’asilo nido. Per conoscere tutti gli asilo nido oggetto di convenzione, vi invitiamo a visionare il sito dell’INPS il quale provvederà a pubblicare un elenco degli asili convenzionati. Come presentare domanda bonus asilo nido? La domanda deve essere presentata per via telematica alla sede INPS o tramite CAF o Patronato abilitato. Serve: - dichiarazione ISEE conforme alla normativa in vigore; - tipo di beneficio richiesto; - dichiarazione di rinuncia al congedo parentale. NOVITÀ CIRCOLARE INTERPRETATIVA Agenzia delle Entrate nr. 3 del 2/3/2016 Sono detraibili le seguenti spese sostenute nel 2015: • Spese di mesoterapia e ozonoterapia; • La sostituzione della caldaia con il recupero del 50% da diritto al bonus mobili; • MINICONDOMINI: anche in assenza del CODICE FISCALE del condominio il contribuente può beneficiare della detrazione per gli interventi di ristrutturazione su parti comuni. In caso di controllo dovrà essere presentata la documentazione o l’autocertificazione che attesti la natura dei lavori effettuati. DENARO CONTANTE: LE NUOVE MODALITÀ DI UTILIZZO A partire dal primo gennaio 2016 si potrà utilizzare il contante per i pagamenti fino a 2999,99 Euro. Superato il limite di 999,99 gli assegni bancari, circolari o i vaglia postali devono recare indicazione di nome o ragione sociale del beneficiario e la clausola di non trasferibilità. Resta invariato il limite di 999,99 Euro per i pagamenti effettuati dallo Stato, come le pensioni. Le manovre introdotte puntano ad estendere l’obbligo per i commercianti e i professionisti di accettare pagamenti anche mediante carte di credito, oltre che di debito, tranne nei casi di oggettiva impossibilità tecnica. Dal primo luglio l’obbligo di accettare pagamenti con carta elettronica riguarderà anche i dispositivi di controllo di durata della sosta. DETRAZIONE PER PENSIONATI: Variazione NO TAX AREA sotto i 15000 Euro. Vediamo di cosa si tratta e come si determina Per i pensionati under75 • L’area esente viene ampliata dai 7.500 a 7.750 Euro: la detrazione passa da 1.725 a 1.783 Euro se il reddito complessivo non supera i 7.750 Euro; • Per i redditi compresi tra i 7.750 ed i 15.000 Euro la relativa detrazione è pari a: 1.255+528*(15.000 - reddito complessivo) 17.250; • Per i redditi compresi tra i 15.000 ed i 55.000 Euro la detrazione resta invariata. Per i pensionati over75 • L’area esente viene equiparata a quella dei lavoratori dipendenti passando dagli attuali 7.750 a 8.000 Euro: la detrazione viene incrementata da 1.725 a 1.783 Euro se il reddito complessivo non supera gli 8.000 Euro; • Per i redditi compresi tra gli 8.000 Euro ed i 15.000 Euro la relativa detrazione per i redditi da pensione è pari a: 1.297+583*(15.000 - reddito complessivo) 17.000; • Per i redditi compresi tra i 15.000 ed i 55.000 la detrazione resta invariata. L’equiparazione a partire dal 2016 della ‘no tax area’ dei pensionati over75 e l’aumento dell’attuale soglia per i pensionati under75, consente di dare una risposta, seppure parziale, alle aspettative di riduzione del carico fiscale dei pensionati. 9 N.B. Chi è esente dall’Irpef è esente anche dal pagamento delle addizionali. Il risparmio sulle addizionali comunali e regionali dipenderà dalle aliquote applicate. Gli effetti economici della nuova normativa, mentre appaiono piuttosto modesti per quanto riguarda l’Irpef, non sono da sottovalutare per le relative addizionali. A titolo di esempio, un pensionato under75 con un reddito di 7.750 Euro avrà un risparmio Irpef di 74 Euro/anno. Se ipotizziamo che sia residente in Lombardia (aliquota regionale 1,23%) avrà un risparmio di 95 Euro anno (fatto salvo un ulteriore risparmio se l’aliquota comunale non contempla una fascia di esenzione fino al suo reddito). Il risparmio di imposta totale sarà di 169 Euro/anno. Analogamente, un pensionato over75 con un reddito di 8.000 Euro, residente in Lombardia, avrà un risparmio Irpef di 114 Euro/anno e un risparmio relativo alla addizionale regionale di 98 Euro/anno (fatto salvo un ulteriore risparmio se l’aliquota comunale non contempla una fascia di esenzione fino al suo reddito) per un totale di 212 Euro/anno. PREVIDENZA Abbiamo criticato la totale assenza di norme sulla flessibilità in uscita. Riguardo agli altri punti relativi alla previdenza la Cisl segnala quanto segue: • Le salvaguardie per gli esodati. Le misure previste dalla settima salvaguardia potrebbero non essere sufficienti a venire incontro alle esigenze delle persone rientranti nelle categorie potenzialmente salvaguardabili che matureranno i requisiti previgenti alla Legge Fornero solo nei prossimi anni. Per offrire una risposta definitiva ai problemi aperti, occorre prevedere una soluzione che si rivolga ad una platea maggiore di quella individuata nel provvedimento e che assuma un riferimento temporale più ampio di operatività. il passaggio da tempo pieno a tempo parziale, all’assunzione di un giovane ed inserendo quest’ultimo all’interno di un progetto di tutoraggio che coinvolga i lavoratori più anziani. • Opzione donna. La Cisl esprime un giudizio positivo su questa misura che andrebbe migliorata estendendo la possibilità di esercitare l’opzione donna per un periodo temporale più lungo, almeno fino al 2018, in modo da consentire a molte donne che sono rimaste senza lavoro di accedere al pensionamento con i requisiti della Legge 243/2004. • Indicizzazione delle pensioni. Giudizio fortemente negativo sulle modalità di copertura degli oneri derivanti dall’opzione donna e dall’estensione della no tax area dei pensionati anche considerando lo “sconto” fatto dal governo alla sentenza della Corte Costituzionale in merito all’indicizzazione delle pensioni. Viene prorogata al 2018 (in luogo del 2016) l’applicazione dell’art. 1 comma 483 Legge 147/2013 che ha disciplinato la perequazione delle pensioni secondo criteri restrittivi rispetto a quelli previsti dalla Legge 388/2000 che, altrimenti, sarebbe dovuta entrare in vigore nel 2017. La Cisl chiede l’eliminazione dell’estensione al biennio 2017/18 della forma di indicizzazione attuale. PATRONATI La contrarietà della Cisl in ordine alla rinnovata riduzione del finanziamento degli istituti di Patronato alla misura è netta. La riduzione di 48 Mln si somma a quello di 35 Mln contenuto nella Legge 190/14, portando ad una riduzione di risorse nel biennio di circa il 20%. • Il part time per i lavoratori più prossimi alla pensione. Si tratta di una misura positiva che andrebbe, tuttavia, accompagnata con altri interventi mirati all’introduzione, nel nostro ordinamento, della cosiddetta “staffetta generazionale”, collegando cioè 10 RIDUZIONE COMPENSI CAF Le dotazioni finanziarie per i Centri di Assistenza Fiscale (CAF) sono ridotte di 100 milioni di Euro per l’anno 2016.La riduzione delle dotazioni finanziarie per i Caf e la rideterminazione dei compensi spettanti rischia di ridurre la qualità ed il livello dei servizi offerti ai cittadini nei territori. REDDITO DI AUTONOMIA LOMBARDO (DGR n° 4155/2015) Lo scorso ottobre, la Regione Lombardia ha approvato una serie di misure rivolte ai cittadini lombardi in condizione di difficoltà economica. L’insieme dei provvedimenti, denominato “Reddito di Autonomia” si rivolge a famiglie, anziani e disoccupati. Le misure prevedono: 1) Un bonus bebè che si sostanzia in un contributo una tantum di 800 Euro per la nascita del secondo figlio, e di 1000 Euro per il terzo e i successivi, rivolto alle famiglie con ISEE fino a 30.000 Euro l’anno; 2) L’abolizione del super ticket ambulatoriale per i cittadini con reddito familiare fiscale annuo non superiore a 18.000 Euro; 3) Voucher (da 400 Euro al mese per dodici mesi) per l’acquisizione e/o il mantenimento dell’autonomia personale nel proprio contesto di vita rivolti a persone anziane (over 75 anni) e disabili, con ISEE entro il limite di 10.000 Euro l’anno; 4) Un bonus affitti, ovvero un contributo economico una tantum di 800 Euro rivolto a famiglie in condizione di fragilità socioeconomica, residenti in uno dei 155 Comuni lombardi ad elevata tensione abitativa; 5) Un progetto di inserimento lavorativo (PIL) rivolto ai disoccupati da oltre tre anni e che prevede un contributo economico (di 300 Euro al mese per un massimo di 6 mesi) cui si affiancano attività di orientamento, formazione, ricerca attiva del lavoro. La necessità di affrontare il tema della vulnerabilità economica, con adeguate misure di inclusione sociale regionali, era stata evidenziata dalla CISL fin da quando sono state discusse le priorità della programmazione dei fondi comunitari (POR FSE 2014/2020). Gli interventi assunti a ottobre rappresentano per noi un primo passo per realizzare un piano di misure che deve consolidarsi nei prossimi anni(attraverso l’incremento delle risorse) e rivolgersi all’inclusione sociale di persone e famiglie che vivono condizioni di fragilità. Riteniamo che il percorso intrapreso muova nella giusta direzione poiché prevede la predisposizione di più interventi, integrati tra loro, con l’obiettivo di creare una rete di sostegno. Gli interventi previsti dal “Reddito di autonomia” devono innanzitutto essere tempestivi, dal momento che i soggetti destinatari non sono in condizione di anticipare soluzioni in proprio in attesa dell’intervento. Crediamo inoltre che le misure di contrasto alla povertà debbano essere decentrate sul territorio. I territori rap- presentano infatti lo spazio privilegiato entro il quale i diversi soggetti istituzionali (del privato sociale e del mondo associativo) possono concorrere a costruire politiche inclusive per persone e famiglie in difficoltà economica e sociale, secondo una logica di cooperazione. • Rispetto al bonus bebè la CISL esprime due importanti perplessità. La prima riguarda l’accesso al bonus riservato esclusivamente alle famiglie con residenza continuativa di entrambi i genitori (da almeno 5 anni) in Lombardia. È evidente che tale limite rischia di escludere giovani coppie di cui (anche un solo componente) non risiede in Lombardia da 5 anni; famiglie che hanno scelto di trasferirsi da regioni e nazioni diverse, per vivere e risiedere in Lombardia, o che decidono di ricongiungersi sul territorio lombardo, spesso per esigenze di lavoro. La seconda riguarda poi il fatto che la Regione Lombardia ha scelto di escludere dall’accesso al bonus le famiglie adottive e affidatarie. Considerando che questo tipo di famiglia è equiparata per legge a quella naturale, è chiaro che le famiglie adottive e affidatarie dovrebbero accedere al bonus bebè alle stesse condizioni di quelle naturali. La CISL ritiene poi, da un lato, che questo contributo economico possa essere esteso a partire dal primogenito (considerata la necessità di promuovere la natalità e di aiutare le giovani famiglie, nella fase di avvio di un progetto di vita insieme) e, dall’altro, che abbia bisogno di consolidarsi nel tempo. Al fine di calibrare al meglio la sua destinazione, noi abbiamo poi proposto la trasformazione del contributo una tantum in un voucher da utilizzarsi per l’acquisto di prodotti e/o servizi per la prima infanzia. Potrebbe inoltre essere utile raccordare l’intervento regionale con le misure precedentemente previste dal fondo Nasko e Cresko, con il bonus bebè nazionale e l’assegno di maternità statale o comunale. Tutto questo con l’obiettivo di coordinare meglio le politiche di sostegno alla famiglia. Fare ISEE al Caf-Cisl e inoltrare domanda tramite Patronato INAS-Cisl 11 • L’abolizione dei super ticket sanitari: questa misura prevede l’esenzione dal pagamento del super ticket per i cittadini con reddito familiare annuo non superiore a 18.000 Euro. La CISL ritiene che questo provvedimento rappresenti un primo valido intervento di riduzione della compartecipazione alle spesa sanitaria ma che vada assolutamente ampliato. Tuttavia, alla luce del numero limitato di richieste di esenzione presentate in questi mesi, riteniamo che il limite a 18.000 Euro sia eccessivamente basso e porti quindi a escludere molti lavoratori e pensionati. In proposito, consideriamo necessario proseguire il confronto con il Presidente della Regione Lombardia sui sistemi di compartecipazione. Tutto questo per ridurre in modo significativo i costi sostenuti dalle famiglie lombarde per la spesa sanitaria (a partire chiaramente dall’abolizione del super ticket) e, contemporaneamente, per ampliare la platea dei beneficiari dell’esenzione, anche attraverso la rivalutazione del reddito in rapporto alla composizione del nucleo familiare. La domanda di esenzione va fatta all’ATS (Asl) di competenza. • Il bonus affitti (in attesa bando annuale) è un intervento che integra il quadro delle misure di sostegno sulla locazione e non deve essere sostitutivo delle misure di welfare abitativo esistenti, in particolare del Fondo grave disagio economico. Da una parte, deve infatti essere assicurata continuità al Fondo grave disagio economico o Fondo sostegno affitti nel quadro delle politiche abitative regionali, anche a fronte di un’incertezza sullo stanziamento statale per l’anno 2016. Dall’altra, il bonus deve assicurare (nel limite delle disponibilità finanziarie) un sostegno agli inquilini che in qualsiasi momento nel corso dell’anno (ovvero anche dopo i termini di presentazione delle domande) vedono compromessa la loro capacità di mantenere la locazione. 12 • La misura di inserimento lavorativo: In riferimento all’esperienza di questi mesi un limite è stato rappresentato dal fatto che il beneficio sia stato erogato solo al termine del percorso di attivazione (della durata di sei mesi). In alcuni casi, il beneficio è stato erogato persino dopo che l’Ente ha effettuato la sua rendicontazione. Anche in questo caso, la tempestività è necessaria per l’efficacia. Sarebbe allora utile rendere un po’ più parallelo il percorso di attivazione e la riscossione dell’indennità. Inoltre, sarebbe utile anche prevedere periodi più limitati (3 mesi) o altre attività lavorative. Servirebbe, come da noi proposto, un albo di operatori accreditati che (in rete con soggetti sociali, del territorio, fino agli stessi comuni o ASL) possano candidarsi a prendere in carico e accompagnare queste persone. • Le misure destinate agli anziani e ai disabili: In merito alle misure per l’acquisizione o il mantenimento di autonomia personale nel proprio contesto di vita, chiediamo che esse siano estese a tutti i cittadini lombardi in possesso dei requisiti indicati dal relativo bando e non solo a coloro che risiedono nei 72 ambiti territoriali che hanno aderito all’avviso regionale. Inoltre riteniamo necessario chiarire meglio ai cittadini le caratteristiche della misura. Si tratta infatti di voucher di autonomia (e non di un assegno come invece indicato nel materiale informativo della Regione) attribuito ai soggetti beneficiari per 12 mensilità. Riteniamo poi che vada ampliato il numero dei destinatari (con modalità maggiormente flessibili e di veloce risposta alla domanda) recuperando il tempo trascorso (di quasi 4 mesi) fra la delibera e l’avvio delle domande. Inoltre, il limite del valore ISEE (fissato a 10.000 Euro) appare eccessivamente basso. Con un limite di questo tipo si rischia infatti di non intercettare le condizioni di vulnerabilità di anziani e disabili. La domanda va presentata al comune di residenza. MISURE PER FAMIGLIE FRAGILI (DGR n° 2942-2655-2883/2014) 13 IL RIORDINO DEL SERVIZIO SANITARIO LOMBARDO L’11 agosto 2015 è stata approvata la legge regionale n. 23 che dà avvio al percorso di evoluzione del Sistema Socio Sanitario Lombardo (SSSL). La legge reca modifiche al Titolo I e al Titolo II della l.r. 33/2009 (Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità) andando a ridisegnare funzioni e competenze della Regione e degli altri enti del Sistema. Tra gli obiettivi che si pone tale legge vi è quello di garantire maggiore integrazione tra il settore sanitario, socio-sanitario e quello sociale. Contestualmente è prevista l’istituzione delle nuove: • Agenzie di Tutela della Salute (ATS): in numero di 8, rispetto alle precedenti 15 ASL. Hanno compiti di programmazione dell’offerta sanitaria, di accreditamento delle strutture sanitarie e sociosanitarie, di negoziazione e acquisto delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie. Relativamente al territorio di propria competenza le ATS assicurano, con il concorso di tutti i soggetti erogatori, i livelli essenziali di assistenza (LEA) ed eventuali livelli aggiuntivi definiti dalla Regione con risorse. • Aziende socio sanitarie territoriali (ASST): in numero di 27, hanno il compito di assicurare con gli altri soggetti erogatori del sistema l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA) e di eventuali livelli aggiuntivi definiti dalla Regione con risorse proprie, nella logica della presa in carico della persona. Le ASST si articolano in due settori aziendali che afferiscono direttamente alla direzione generale, rispettivamente definiti rete territoriale e polo ospedaliero: al settore aziendale polo ospedaliero afferiscono i singoli Presidi Ospedalieri; al settore rete territoriale afferiscono invece i presidi ospedalieri territoriali (POT) e i presidi socio sanitari territoriali (PreSST). LE AGENZIE DI TUTELA DELLA SALUTE Articolazione territoriale ATS della montagna ATS di Brescia ATS della Brianza ATS della Vd Padana ATS di Pavia ATS della città metropolitana di Milano ATS di Bergamo ATS dell’Insubria 14 LE AZIENDE SOCIO SANITARIE TERRITORIALI Articolazione territoriale ASST della Valtellina e dell’Alto Lario ASST della Valcamonica ASST degli Ospedali Civili di Brescia ASST della Franciacorta ASST del Garda ASST di Lecco ASST di Monza ASST di Vimercate ASST Papa Giovanni XXIII ASST di Bergamo Ovest ASST di Bergamo Est ASST di Cremona ASST di Mantova ASST di Crema ASST Sette Laghi ASST Valle Olona ASST Lariana IRCCS Policlinico San Matteo ASST di Pavia IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori, IRCCS Istituto NEurologico Carlo Besta, IRCCS Ospedale Policlinico di Milano, ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, ASST Santi Paolo e Carlo, ASST Fatebenefratelli Sacco, ASST Centro Specialistico Ortopedico Traumatologico Gaetano Pini/CTO, ASST Ovest Milanese, ASST Rhodense, ASST Nord Milano, ASST Melegnano e della Martesana, ASST di Lodi. 15 AGEVOLAZIONI FISCALI PER DISABILI • Le poltrone e i veicoli simili per invalidi, anche con motore o altro meccanismo di propulsione, compresi i servoscala e altri mezzi simili adatti al superamento di barriere architettoniche per soggetti con ridotte o impedite capacità motorie. Per l’acquisto di veicoli per disabili Per l’acquisto dei veicoli sono concesse le seguenti agevolazione fiscali: 1. La detrazione dall’Irpef del 19% del costo del veicolo; 2. L’aliquota Iva agevolata del 4% (invece di quella ordinaria); 3. L’esenzione dal pagamento del bollo auto e dell’imposta di trascrizione. Possono avvantaggiarsi delle agevolazioni le seguenti categorie di disabili: • Non vedenti e non udenti; • Disabili con handicap psichico o mentale titolari dell’indennità di accompagnamento; • Disabili con grave limitazione della capacità di deambulazione o affetti da pluriamputazioni; • Disabili con ridotte o impedite capacità motorie. Ausili tecnici e informatici per disabili: Iva agevolata e detrazione Irpef Per l’acquisto di mezzi necessari alla deambulazione e al sollevamento dei disabili si applica l’aliquota Iva agevolata del 4%. Tra i beni soggetti a Iva agevolata rientrano, ad esempio: • Le protesi e gli ausili inerenti le menomazioni di tipo funzionale permanenti (compresi pannoloni per incontinenti, traverse, letti e materassi ortopedici anti-decubito e terapeutici, cuscini jerico e cuscini antidecubito per sedie a rotelle o carrozzine eccetera); • Gli apparecchi per facilitare l’audizione ai sordi e altri apparecchi da tenere in mano, da portare sulla persona o da inserire nell’organismo, per compensare una deficienza o una infermità; 16 Detrazione per le spese di eliminazione delle barriere architettoniche per disabili È possibile fruire della detrazione Irpef accordata ai lavori di ristrutturazione edilizia, pari al 50% (fino al 31 dicembre 2016). Rientrano tra queste spese quelle sostenute per l’eliminazione delle barriere architettoniche, riguardanti, ad esempio, ascensori e montacarichi, elevatori esterni all’abitazione e le spese effettuate per la realizzazione di strumenti che, attraverso la comunicazione, la robotica e ogni altro mezzo tecnologico, favoriscono la mobilità interna ed esterna delle persone portatrici di handicap grave (articolo 3, comma 3, L. 104/1992). La detrazione per l’eliminazione delle barriere architettoniche non può essere fruita contemporaneamente alla detrazione del 19% a titolo di spese sanitarie riguardanti i mezzi necessari al sollevamento del disabile. La detrazione del 19%, pertanto, spetta soltanto sulla eventuale parte di spesa eccedente la quota già agevolata con la detrazione per lavori di ristrutturazione. Per le prestazioni di servizi relative all’appalto di questi lavori, è inoltre applicabile l’aliquota Iva agevolata del 4%, anziché quella ordinaria. INDAGINE CENSIS/AIMA SULL’ALZHEIMER La cura “all’italiana” vede ancora la prevalenza di modelli tradizionali riassumibili nel ricorso alla badante, non professionalizzata. Essa offre un contributo parziale, ma gli oneri assistenziali ricadono sul familiare che si occupa principalmente della persona malata. Quindi vi è una deresponsabilizzazione del servizio pubblico. Se in questi ultimi anni è aumentata la consapevolezza della malattia, non c’è stato il salto di qualità a livello operativo. È stata presentata recentemente a Roma la terza indagine realizzata dal Censis con l’Aima (Associazione Italiana Malattia di Alzheimer) dal titolo “L’impatto economico e sociale della Malattia di Alzheimer”, focalizzando l’analisi dal punto di vista del caregiver. In Italia sono circa 600.000 le persone affette da Alzheimer. Il costo medio annuale per paziente è di circa 70.587 Euro, comprensivo dei costi a carico del Servizio sanitario nazionale, della famiglia oltre che dei costi indiretti. Il costo economico è altissimo sia a livello sanitario che sociale, sia per lo Stato che per le famiglie, ma ciò anche a causa dello sperpero di denaro pubblico, molto del quale in mano a Enti privati che nessuno o quasi controlla e per i quali l’assistenza e la cura delle persone anziane è solo business. La filosofia dilagante è quella di creare lo spauracchio, terrorizzare e giustificare in questo modo massicci investimenti verso il settore sanitario e farmaceutico, anche se i medicinali, perlopiù datati, non curano la malattia e nemmeno la rallentano. Ancora non si riesce a produrre farmaci per la demenza. Mentre sono di indubbia efficacia le cure non farmacologiche (arte-terapia - musicoterapia - approccio multisensoriale, ginnastica mentale, riabilitazione e stimolazione cognitiva), che oltre a ridurre l’uso e dunque il costo dei medicinali, non hanno controindicazioni sulla salute del paziente. A questo proposito, si registra in modo molto preoccupante l’aumento della somministrazione di antipsicotici. Si fa poca prevenzione: è stato calcolato che la malattia rimane silente per 10 anni prima di essere diagnosticata. Oggi abbiamo i mezzi per intercettarla con appositi screening, ma anche i medici di medicina generale non riescono (a causa di una scarsa formazione sul tema) a fare diagnosi precoci e adeguate, decisive per il controllo e per limitare i rischi della malattia. Inoltre, è stato dimostrato che l’incidenza della demenza si riduce del 2% dove si attuano piani sanitari per migliorare la salute del sistema cardio-vascolare, per ridurre il colesterolo e l’obesità, l’ipertensione e dove viene incentivata l’attività fisica. È necessario, quindi, da un lato promuovere stili di vita sani e interventi psico-sociali mirati, dall’altro vigilare sull’appropriatezza dei luoghi delle cure che vanno dalle abitazioni all’Assistenza Domiciliare Integrata, dagli Ospedali per acuti alle RSA, ai Centri Diurni. Secondo quanto previsto dal primo Piano Nazionale Demenze, i Centri per Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD), devono sostituire servizi obsoleti come i vecchi Centri di Valutazione Alzheimer (UVA). Un’adeguata conoscenza epidemiologica, l’impulso alla ricerca, le buone pratiche e i diritti dei pazienti e delle loro famiglie, l’uso delle nuove tecnologie, sono fondamentali per ridurre l’impatto della malattia. Per gli oltre 11 miliardi di Euro all’anno in Italia rappresentati dai costi diretti e indiretti della malattia, mancano indicazioni precise su come vengono spesi. Anche il Fondo per la non Autosufficienza, come viene speso? 17 RICETTA ELETTRONICA NAZIONALE: dal 1 marzo valida in ogni farmacia del Paese Il procedimento nei prossimi mesi si diffonderà anche per le prescrizioni di esami e visite specialistiche, poiché la ricetta elettronica sarà accettata anche da cliniche, ambulatori e ospedali. Fase transitoria fino al 31 dicembre 2017: in questa prima fase di avvio, fino a fine 2017, sono ancora esclusi dal nuovo metodo solo alcuni farmaci come: stupefacenti, ossigeno, prescrizioni per erogazione diretta in continuità assistenziale e farmaci con piano terapeutico Aifa. Dal 1 marzo 2016 la vecchia ricetta cartacea rossa va in pensione. Per prescrivere un farmaco, un accertamento o una visita, il medico si collegherà a un sistema informatico, lo stesso visibile al farmacista che ci consegnerà i medicinali. Il calcolo del ticket e dell’esenzione sarà automatico. E soprattutto, il sistema consentirà la validità di una ricetta in ogni farmacia italiana. Una vera rivoluzione informatica anche per chi viaggia o per chi lavora lontano da casa. COME FUNZIONA I medici non riceveranno più i blocchetti di ricette cartacee da parte delle Asl, bensì solo una serie di numeri (Nre). Il medico per prescrivere un farmaco o una visita specialistica, si connetterà tramite il proprio Pc al sistema di riferimento ed eseguirà la prescrizione “on line” utilizzando uno dei Nre, dovrà associare il codice fiscale dell’assistito. Il sistema validerà il codice fiscale e tutte le altre eventuali informazioni di esenzione (per reddito e/o per patologia); a questo punto, il medico completerà la ricetta con la prescrizione del farmaco e/o esame diagnostico. Il medico stampa e consegna all’assistito un “promemoria cartaceo” che riporta Nre, codice fiscale, eventuali esenzioni e prescrizioni. Il promemoria garantisce all’assistito la possibilità di ottenere il farmaco anche in caso di assenza di collegamento e/o in presenza di qualsiasi altro inconveniente legato all’accesso al server. Con il “promemoria cartaceo” potremo andare in farmacia, il farmacista recupererà la prescrizione direttamente on line e ci consegnerà il farmaco di cui abbiamo bisogno. 18 ALCUNI VANTAGGI DELLA RICETTA ELETTRONICA Gli obiettivi che si propone il progetto della ricetta elettronica sono principalmente: controllo su appropriatezza delle prescrizioni, attribuzione e verifica del budget di distretto, farmacovigilanza e sorveglianza epidemiologica, non ultimo contrastare truffe e malaffare in sanità. Ma presenta anche alcuni vantaggi per noi cittadini. La ricetta elettronica vale in tutte le farmacie del territorio nazionale, sia pubbliche e sia convenzionate. Questo significa che i farmaci potranno essere ritirati anche fuori dalla regione di residenza. E grazie al sistema tessera sanitaria le farmacie potranno applicare il ticket della regione di residenza dell’assistito. VALIDITÀ DELLA RICETTA ELETTRONICA Nulla è cambiato: le ricette per prescrizione di medicinali con ticket hanno validità di 30 (trenta) gg, mentre le ricette per prescrizioni di visite specialistiche o esami hanno validità di un 1 (uno) anno dalla data di emissione. PENSIONI DI REVERSIBILITÀ: “NESSUN TAGLIO” Le donne FNP-CISL contro il provvedimento A BERGAMO 70.000 ASSEGNI PER UNA MEDIA DI 690 EURO “Nessun taglio e nessun altro tipo di provvedimento che vada a colpire le pensioni di reversibilità, né quelle in essere né quelle future”. In Lombardia ci sono circa 600.000 pensioni di reversibilità, nella bergamasca le pensioni di reversibilità sono poco più di 70.000 (60% donne) su 275.000 pensionati, di queste, 54.000 percepiscono meno di 750 Euro; poco più di 16000 non arrivano a 500 Euro, solo 400 arrivano a 1000 Euro (il tutto per una media di poco più di 692 Euro). In un caso su tre l’assegno di reversibilità costituisce l’unica forma di reddito (il 67,5% dei percettori la cumula invece con altre pensioni), che si somma alla casa di abitazione lasciata in eredità dal coniuge. “Ancora una volta si cerca di fare cassa colpendo non solamente coloro che hanno versato contributi per una vita, ma anche i coniugi superstiti, considerando la pensione di reversibilità non come previdenza, ma come assistenza”. Il coordinamento Donne della FNP CISL di Bergamo attacca l’ipotesi formulata dal Governo di “metter mano” alle pensioni di reversibilità, che “rappresentano un pezzo fondamentale dello Stato sociale per circa 3 milioni di «superstiti»: in buona parte vedove, che percepiscono per tutta la loro restante vita, in base al reddito, dal 30 al 60% di quella che era la pensione del marito deceduto. Per questa voce si spendono circa 24 miliardi di Euro l’anno”. Già adesso le pensioni di reversibilità sono decurtate in ragione del reddito personale. Infatti vengono garantite al superstite (60% della pensione del de-cuius) con un reddito fino a tre volte il minimo, cioè 1.505 Euro lordi al mese, mentre subiscono già ora ulteriori tagli per chi ha redditi maggiori: 25% per redditi sopra i 19.573,71 Euro; 40% sopra i 26098,28 Euro e 50% per redditi pari o superiori a 32622,85 Euro. “Siamo assolutamente contrarie a queste ipotesi continua il documento firmato dal Coordinamento delle pensionate CISL - che rischiano di creare nuovi poveri che andrebbero comunque assistiti. Inoltre, in futuro, con il calcolo contributivo non riconoscere la reversibilità come forma pensionistica significa non riconoscere i contributi versati. La reversibilità non può essere considerata una prestazione di natura assistenziale perché è legata al versamento di una contribuzione. Ancora una volta si tenta di fare cassa sulle spalle delle donne, che hanno sacrificato la loro vita in un welfare famigliare tanto decantato, ma poco riconosciuto. Auspichiamo che tale provvedimento contenuto in un contesto di lotta contro la povertà venga stralciato: se si deve dare qualcosa ai poveri non bisogna toglierla a chi è appena meno povero”. 19 CONTRATTO DI COMODATO E AGEVOLAZIONI IMU/TASI In base all’art.1, comma 13 della Legge di Stabilità 2016, è prevista la riduzione al 50% della base imponibile imu/tasi relativamente agli immobili concessi in comodato gratuito a parenti di primo grado in linea retta (ovvero: genitori a favore dei figli/figli a favore dei genitori). Per il 2016, la disposizione si concreta nel pagamento della metà dell’imposta calcolata in base alle aliquote 2015. L’applicabilità della disposizione è legata a una serie di condizioni che devono essere necessariamente rispettate: • Il comodato deve essere formulato in forma scritta e deve essere registrato; • L’immobile concesso in comodato non deve essere di lusso (ovvero non deve essere accatastato nelle categorie A/1 - A/8 - A/9); • Il comodatario (familiare) deve avere nell’immobile concesso in uso gratuito la propria residenza anagrafica; • Il comodante (proprietario) deve avere la residenza nel medesimo Comune in cui è situato l’immobile dato in uso gratuito e deve possedere solo due immobili a destinazione abitativa (la propria abitazione e l’immobile concesso in uso gratuito, entrambi ubicati nello stesso Comune). Di contro, il proprietario può possedere un numero indefinito di altri immobili non a destinazione abitativa senza con ciò pregiudicare il diritto alla riduzione. (Chiarimento reso in occasione di TELEFISCO 2016 da parte del MEF); • Il comodante deve presentare la Dichiarazione IMU (entro luglio 2017). Il contratto di comodato deve essere registrato direttamente presso l’Agenzia delle Entrate presentando il modello 69; va registrato entro 20 gg dalla decorrenza, presentando due copie del contratto sottoscritto dalle parti e modello F23 di pagamento dell’imposta di registro - pari a 200 Euro. A ogni contratto va apposta una marca da bollo da 16 Euro (una per ogni foglio da 4 pagine o per ogni 100 righi del contratto). Il SICET è a disposizione per la formalizzazione dei contratti con un costo pratica ridotto per gli iscritti. INQUILINI DI ALLOGGI SOCIALI Dal 2015 è prevista una nuova detrazione (rimborso) Irpef -ai sensi dell’art. 7 del decreto sul Piano casa (D.L. n. 47/2014)- per il triennio 2014 - 2016, riservata agli inquilini titolari di contratto di locazione in alloggi sociali, adibiti ad abitazione principale. La detrazione è complessivamente pari a: - Euro 900 se il reddito complessivo non supera Euro 15.493,71; - Euro 450 se il reddito complessivo supera Euro 15.493,71 ma non Euro 30.987,41. Tale detrazione viene riconosciuta anche in assenza di ritenute, pertanto riguarda anche coloro che non pagano tasse (incapienti), perchè hanno un reddito inferiore a 8000 Euro se dipendenti, 7750 Euro se pensionati under 75 e 8000 Euro se pensionati over 75. Restano esclusi dal diritto i titolari di sola pensione sociale, assegno sociale e invalidità civili. 20 Per usufruire di tale detrazione occorre fare il 730 presso il ns. CAF-CISL presentando il contratto di locazione da dove si evinca che si tratta di canone sociale, oppure se non indicato bisogna rivolgersi all’Ente proprietario dell’alloggio (ALER-ComuneCooperative-Fondazioni) e farsi rilasciare la dichiarazione di locazione sociale. QUATTORDICESIMA AI PENSIONATI A LUGLIO: Requisiti di età, contributi e reddito La quattordicesima INPS spetta ai pensionati con almeno 64 anni di età e che prendono una pensione inferiore a 1,5 volte la pensione minima INPS per il 2016; tale limite non deve essere superato anche in presenza di eventuali altri redditi, dunque riformulando meglio deve essere il reddito personale mensile totale a non superare il limite previsto, pari a 9786,85 Euro lordi annui (non si considera il reddito del coniuge). L’importo della quattordicesima per il 2016 non ha subito alcuna rivalutazione rispetto al 2015 e dunque varia da un minimo di 336 e 504 Euro; l’importo dipende dagli anni di contributi versati e in questo caso si va a scaglioni: • 336 Euro se ex lavoratore dipendente fino a 15 anni di contributi, ex lavoratore autonomo fino a 18 anni di contributi; • 420 Euro se ex lavoratore dipendente da 15 a 25 anni di contributi, ex lavoratore autonomo da 18 a 28 anni di contributi; • 504 Euro se ex lavoratore dipendente con più di 25 anni di contributi, ex lavoratore autonomo con più di 28 anni di contributi. L’erogazione avviene in automatico da parte dell’INPS, qualora spettasse e non si è ricevuta entro l’anno fare domanda presso il patronato INAS. Se i 64 anni si compiono nel 2016 il calcolo sarà fatto in proporzione ai mesi decorrenti dopo il compimento dell’età. La quattordicesima mensilità della pensione non spetta in caso di pensioni assistenziali (invalidità, assegno sociale, pensione sociale). La quattordicesima della pensione non è tassata. ASSEGNO PER IL NUCLEO FAMILIARE L’assegno per il nucleo familiare è una prestazione erogata dall’Inps destinata a vedovi e vedove dei dipendenti pubblici e privati, titolari della sola pensione di reversibilità e invalidi al 100%. Per i pensionati Inps la categoria di pensione deve essere So. Non spetta nulla infatti ai titolari di Socom, Soart, SR e Soaut. Non hanno diritto alla prestazione i vedovi il cui il coniuge fosse stato un commerciante o un artigiano. Si tratta di un importo mensile fino a 53 Euro (52.91 per la precisione) che viene erogato ai titolari di pensione di reversibilità (Inps o Inpdap se il coniuge deceduto aveva svolto lavoro dipendente) con un reddito annuo per il 2016 inferiore ai 27843,99 Euro. Per coloro che hanno un reddito tra i 27843,99 Euro e i 31234,15 Euro la somma spettante è di 19,59 Euro al mese. A chi supera i 31234,15 Euro non spetta nulla. Tale diritto ha decorrenza dalla data in cui si verifica lo stato di inabilità e l’indennità che viene corrisposta a partire dal primo giorno del mese di pagamento della pensione di reversibilità nei limiti reddituali definiti per legge. È inoltre prevista la possibilità di richiedere gli arretrati nel limite della prescrizione quinquennale e al verificarsi dei requisiti. Un diritto che potrebbe riguardare parecchie persone. I documenti necessari per la compilazione della domanda, che deve essere presentata telematicamente, sono: carta d’identità, tessera sanitaria, prospetto di pensione Mod OBISM, verbale di invalidità attestante almeno il 100% e i redditi. Per informazioni più dettagliate e personalizzate è possibile rivolgersi alla sede Inas Cisl più vicina. Sarà richiesta annualmente la certificazione ICLAV-RED. 21 VOUCHER LAVORO Il regime del lavoro accessorio dopo il d.lgs. legislativo n. 81/2015 LIMITI DI COMPENSI CON I VOUCHER NEL 2016 Le prestazioni di lavoro accessorio sono le attività lavorative di natura occasionale che possono essere retribuite con i cosiddetti ‘Voucher Lavoro’ per un totale massimo di 7.000 Euro (netti per il lavoratore) nel corso di un anno solare (annualmente rivalutati), con riferimento a tutti i datori di lavoro. ATTENZIONE!! Il limite però che si puo ricevere da ogni singolo committente, se impresa commerciale o professionista, è di 2mila Euro netti. Il limite di compensi per i soggetti percettori di indennità di mobilità o cassa integrazione nel 2016 è pari a 3mila Euro. Con il DL 81/2015 il limite totale è stato innalzato a 7mila Euro (mentre in precedenza ammontava a 5mila Euro totale). Inoltre il decreto ha ampliato le possibilità e le prestazioni possono ora essere rese in tutti i settori, da parte di qualsiasi committente, con qualsiasi lavoratore (salvo alcuni limiti nel settore agricolo). Ciascun ‘buono lavoro’ (voucher), che viene emesso telematicamente dall’INPS, ha un valore netto in favore del lavoratore di 7,50 Euro e corrisponde al compenso minimo di un’ora di prestazione, al costo di 10 Euro per il datore di lavoro (salvo che per il settore agricolo, dove si fa riferimento al contratto specifico). Con tali buoni lavoro vengono quindi garantiti: • Il compenso per il lavoratore; • La copertura previdenziale INPS (pensione) e • Quella assicurativa presso l’INAIL. Il voucher per il Lavoro accessorio non dà invece diritto alle prestazioni a sostegno del reddito dell’INPS (disoccupazione, maternità, malattia, assegni familiari ecc.). BONUS LUCE E BONUS GAS BONUS GAS • Certificazione isee in corso di validità; • Fotocopia carta di identità dell’intestatario della fattura; • Fattura del gas riportante il codice pdr; • Fattura della luce per il codice pod; • Lettera SGATE (ente di gestione delle domande bonus, se è una domanda di rinnovo); • Codice fiscale o partita iva del condominio, denominazione, codice pdr (da richiedere all’amministratore, in caso di riscaldamento centralizzato). ATTENZIONE!! La domanda del bonus gas e luce deve essere rinnovata ogni anno. BONUS LUCE (disagio economico) • Certificazione ISEE in corso di validità; • Fotocopia carta di identità dell’intestatario della fattura; • Fattura della luce riportante il codice pod; • Lettera SGATE (ente di gestione delle domande bonus, se è una domanda di rinnovo). BONUS LUCE (disagio fisico) • Codice fiscale; • Fotocopia carta di identità; • Copia certificazione ASL (allegato ASL che attesta il macchinario medicale utilizzato; in caso di aggravamento certificazione ASL, allegato d). ISEE di 7.500 Euro che diventa di 20.000 Euro con più di 3 figli a carico. Per disagio fisico non c’è limite. 22 SOCIAL CARD ANZIANI - LIMITE ISEE ANNO 2016 • La Carta Acquisti (chiamata Social Card) è una normale carta di pagamento elettronico; la principale differenza è che con la Carta Acquisti le spese, invece che essere addebitate al titolare della Carta, sono addebitate e saldate direttamente dallo Stato. • La Carta potrà essere utilizzata per effettuare i propri acquisti in tutti i negozi alimentari abilitati al circuito Mastercard. • Vale 40 Euro al mese e viene caricata ogni due mesi con 80 Euro sulla base degli stanziamenti disponibili. REQUISITI • Età inferiore a tre anni e superiore ai 65 anni; • Essere in possesso della cittadinanza italiana o europea; o familiare di cittadino italiano, non avente la cittadinanza di uno Stato membro dell’Unione Europea, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente; o familiare di cittadino comunitario, non avente la cittadinanza di uno Stato membro dell’Unione Europea, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente; o cittadino straniero in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo; ovvero rifugiato politico o titolare di posizione sussidiaria; • Essere cittadino regolarmente iscritto nell’Anagrafe della Popolazione Residente (Anagrafe comunale); • Avere trattamenti pensionistici o assistenziali che, cumulati ai relativi redditi propri, sono di importo inferiore a 6.788,61 Euro all’anno, o di importo inferiore a 9.051,48 Euro all’anno se di età pari o superiore a 70 anni; • Avere un ISEE in corso di validità, inferiore a 6.788,61 Euro; • Non essere, da solo o insieme al coniuge indicato nel quadro 4: - Intestatario/i di più di una utenza elettrica domestica; - Intestatario/i di utenze elettriche non domestiche; - Intestatario/i di più di una utenza del gas; - Proprietario/i di più di un autoveicolo; - Proprietario/i, con una quota superiore o uguale al 25%, di più di un immobile ad uso abitativo; - Proprietario/i, con una quota superiore o uguale al 10%, di immobili non ad uso abitativo, inclusi quelli ubicati al di fuori del Territorio della Repubblica Italiana o di categoria catastale C7; - Titolare/i di un patrimonio mobiliare, come rilevato nella dichiarazione ISEE, superiore a 15.000 Euro ovvero, se detenuto all’estero e non già indicato nella dichiarazione ISEE, non superiore alla medesima soglia una volta convertito in Euro al cambio vigente al 31 dicembre dell’anno precedente la presentazione della dichiarazione ISEE. • Non fruire di vitto assicurato dallo Stato o da altre pubbliche amministrazioni, in quanto ricoverato in istituto di cura di lunga degenza o detenuto in istituto di pena. Come rinnovare la social card Il rinnovo della carta-acquisti ordinaria va fatto ogni anno perché, come detto, la social card ha durata annuale e bisogna eseguire la procedura prima della data di scadenza riportata sulla stessa carta. 23 CANONE RAI: Il canone Tv sarà incluso nella bolletta elettrica a partire da luglio L’importo per l’anno 2016 è stato ridotto a 100 Euro. Per informazioni gratuite sulle novità del canone TV ad uso privato potete chiamare il numero verde 800.93.83.62 o consultare il sito www.canonerai.it La persona titolare del contratto della luce di residenza diventerà titolare anche dell’abbonamento tv, in seguito ad una voltura automatica (come nel caso in cui un coniuge sia intestatario della luce e l’altro del canone tv). Autocertificazione di non possesso del televisore (il mod. è disponibile sul sito delle Entrate, della Rai o presso le nostre sedi) • Chi non è in possesso del televisore deve presentare una dichiarazione RACC. A.R. con plico aperto (senza busta) entro il 30 aprile 2016 all’Agenzia delle Entrate - Ufficio di Torino I - S.A.T., sportello abbonamenti TV C.P. 22 - 10121 TORINO (TO) in cui si auto-certifica il non possesso dell’apparecchio. • È possibile la presentazione telematica direttamente dal contribuente su fisco on-line dell’Agenzia delle Entrate, o tramite Caf-Cisl fino al 10 maggio. • In caso di mendacia vi saranno conseguenze anche di natura penale. • Dal 1/1/2016 la disdetta per suggellamento non più prevista. • Per il 2017 la dichiarazione va ripetuta entro il 31/01/2017. Attenzione: Anche chi possiede il computer atto a ricevere il segnale audiovisivo attraverso la piattaforma terrestre e/o satellitare paga il canone TV. Ne consegue, invece, che i computer anche se consentono l’ascolto e/o la visione dei programmi radiotelevisivi via INTERNET non sono soggetti a canone (Circ. Min. Svil. Ec. 22/1/2012). Mentre per i rimborsi non sono ancora uscite le disposizioni. Quali potrebbero essere i casi di rimborso? Vi siete accorti di essere esenti perché non avete il televisore, perché avete più di 75 anni e un reddito familiare di 8000 Euro lordi (legati al maggiore introito come da Legge di stabilità 2016) o addirittura inferiore. Entro 60 giorni dal varo definitivo del decreto, l’Agenzia delle Entrate dirà come funzioneranno i rimborsi. I tempi per riavere i soldi, in ogni caso, dovrebbero essere veloci. Se l’Agenzia delle Entrate darà il via libera alla restituzione, l’Acquirente Unico trasmetterà le informazioni - entro 5 giorni - alla società della luce, che ci renderà il denaro alla prima bolletta utile. PRESIDIO DEGLI INCARICATI RAI A BERGAMO a cui rivolgersi per sistemazione pratiche o chiarire la propria posizione: c/o CONFARTIGIANATO - Via Torretta 12 - dalle 9.00 alle 12.00 13 e 27 aprile - 11 e 25 maggio - 15 e 28 giugno - 13 e 27 luglio 14 e 28 settembre - 12 e 26 ottobre - 9 e 23 novembre - 5 e 21 dicembre RICHIEDI IL PIN DISPOSITIVO • Nel sito: www.inps.it • Recandoti direttamente alla sede INPS di tua competenza. Sarà così facile stampare CU - OBISM e controllare i pagamenti presso le nostre sedi o direttamente dal computer di casa. 24 LA FNP-CISL è la categoria che rappresenta e tutela tutti i pensionati, di qualunque settore. Se vuoi sbirciare il sito ufficiale della FNP Bergamo vai su www.fnpbergamo.altervista.org puoi seguirci anche su TELENOVA canale 14-195-664 del digitale terrestre il mercoledì e venerdì dalle ore 18,30. APERTURA NUOVA SEDE a CISANO BERGAMASCO in Via Locatelli, 2 (vicino ACI) Scopri il prestito a condizioni davvero esclusive. OFFERTA RISERVATA A*/II6&5,77, &,6/%(5*$02 Grazie all’accordo con Agos, oggi puoi realizzare più comodamente i progetti tuoi e della tua famiglia. Puoi chiedere fino a 30.000 € per ogni tua esigenza. Con i prestiti AGOS ti assicuri la massima comodità: PUOI SALTARE LA RATA una volta l’anno e per tre volte nel corso del prestito, rimandandone il pagamento. PUOI MODIFICARE LA RATA una volta l’anno e per tre volte nel corso del prestito. RICEVI IL PRESTITO IN 48 ORE in caso di approvazione. LA RICHIESTA È SEMPLICE E LA NOSTRA CONSULENZA È SEMPRE GRATUITA. Per accedere alle condizioni di convenzione, basta esibire ODWHVVHUDG LVFUL]LRQH 3HUULFHYHUHLQIRUPD]LRQLRXQSUHYHQWLYRFRQWDWWD 6LPRQH5RFFDPRE0DLOVURFFD#DJRVGXFDWRLW 3HUODULFKLHVWDWLEDVWHU¢SUHVHQWDUHSRFKLGRFXPHQWLFDUWDGLLGHQWLW¢FRGLFHĆVFDOHHGRFXPHQWRGLUHGGLWR 2015G1 /FTTVOBTQFTBEJJTUSVUUPSJBQSBUJDB VEDIAMOCI CHIARO 0HVVDJJLRSXEEOLFLWDULRFRQ¿QDOLWjSURPR]LRQDOH3HUOHLQIRUPD]LRQLSUHFRQWUDWWXDOLHSHUFRQRVFHUHOHFRQGL]LRQLHFRQRPLFKHGHOO¶RIIHUWDVLULQYLDDOGRFXPHQWR ³,QIRUPD]LRQLHXURSHHGLEDVHVXOFUHGLWRDLFRQVXPDWRUL´6(&&,FKHSRWUjHVVHUHULFKLHVWRLQDJHQ]LDXQLWDPHQWHDFRSLDGHOWHVWRFRQWUDWWXDOH/DULFKLHVWD GHOSUHVWLWRÀHVVLELOHqVRJJHWWDDGDSSURYD]LRQHGL$JRV'XFDWR6S$HSXzHVVHUHHVHUFLWDWDQHOULVSHWWRGHLOLPLWLFRQWUDWWXDOPHQWHSUHYLVWLHLQFDVRGL UHJRODULWjQHLSDJDPHQWL6DOYRDSSURYD]LRQH$JRV'XFDWR6S$ 25 ELIMINATA LA TARIFFA AGEVOLATA ENEL AGLI EX DIPENDENTI L’Enel ha comunicato la formale disdetta della regolamentazione collettiva sulle agevolazioni tariffarie sull’energia elettrica, riservate agli ex dipendenti e ai superstiti), comunicando che dal 1 Gennaio 2016 cessano le agevolazioni tariffarie loro riservate. Ciò significa che tutti coloro (circa 96.000 a livello nazionale) che finora hanno goduto di agevolazioni tariffarie, derivanti da accordi collettivi con Enel, pagheranno l’energia elettrica a tariffa piena, e pertanto il primo consiglio del sindacato è di fare attenzione ai consumi, onde evitare spiacevoli sorprese, perché di fatto la tariffa agevolata non c’è più. Il sindacato, alla luce di tale decisione unilaterale, ha cercato di contrastare la volontà aziendale riuscendo a strappare un accordo, a cui ogni singolo ex lavoratore o superstite potrà, solo se vorrà, entro il 2016 aderire, e nel quale, a seconda dell’età anagrafica, sarà corrisposto un importo forfettario a parziale risarcimento dell’abolizione della tariffa agevolata. Come FNP di Bergamo con la categoria degli attivi FLAEI abbiamo svolto sul territorio 10 assemblee con gli ex lavoratori interessati e i superstiti, incontrando ca. 400 persone, per informarli e programmare una serie di azioni in aiuto, a tutela e di accompagnamento nella scelta. Allo stato attuale la situazione è la seguente: 1) La tariffa agevolata è cessata il 31 dicembre 2015. 035 324260 2) Enel in partenza non aveva previsto nessuna forma di risarcimento economico, solo grazie all’accordo con il sindacato invece, chi lo vorrà, potrà transare la questione con un importo variabile in base all’età, dai 1.800 ai 6.000 Euro lordi. Chi sceglierà di transare, potrà sottoscrivere una manifestazione di interesse con delega all’assistenza da parte di un referente CISL, sarà definita prossimamente la sede dove avverrà la citata conciliazione. 3) Chi non è interessato o non ritiene di accettare la proposta dell’accordo economico potrà attivare una causa individuale con uno studio legale con il quale la FNP nazionale ha sottoscritto una convenzione a prezzi calmierati riservata agli iscritti. Rimangono da definire alcuni aspetti riguardanti un eventuale proposta specifica di fornitura da riservare a questi ex dipendenti, la verifica di situazioni particolari quali famiglie con portatori di handicap, oltre alla possibilità del riconoscimento economico a coloro che nel frattempo sono passati ad altre società di vendita e, non per ultimo, il rendere a costo zero l’abbassamento della potenzialità del contatore per questi utenti senza incorrere in costi aggiuntivi. A livello nazionale continueranno a breve gli incontri con Enel, per affinare e gestire altre possibili lacune dell’accordo emerse anche dalle varie assemblee. per reperire il facsimile di “MANIFESTAZIONE INTERESSE”. SERVIZIO SUCCESSIONI La morte di un familiare comporta una serie di adempimenti burocratici, cui gli eredi devono far fronte nei tempi e nelle modalità stabilite dalle norme vigenti. Il CAAF CISL è disponibile per i propri iscritti con un apposito servizio a cui è possibile rivolgersi per la compilazione e presentazione della dichiarazione di successione e le formalità ad esse conseguenti. La dichiarazione di successione deve essere presentata entro un anno dalla data del decesso. Il costo della dichiarazione di successione è inferiore rispetto a quello normalmente applicato dai liberi professionisti. Il Servizio inoltre offre all’iscritto consulenze gratuite in materia successoria. Il Servizio è aperto, previo appuntamento, nei seguenti orari: - Dal lunedì al giovedì: 8.30/12.30 - 14.00/18.00 - Ogni 2° e 4° sabato di ogni mese: al mattino - Giorno di chiusura: venerdì Per informazioni rivolgersi ai numeri: 035 324215 - 035 324210 - 035324541 26 MODELLO RED Ai soggetti titolari di prestazioni legate al reddito non verranno più inviate a casa le lettere RED, ma il compito di comunicare i dati reddituali sarà di competenza del singolo soggetto interessato: attraverso la dichiarazione dei redditi (ma solo se esaustiva dei redditi rilevanti sulla prestazione) o attraverso la comunicazione agli Enti previdenziali che erogano la prestazione stessa. Pertanto il pensionato deve attivarsi e verificare se è tenuto a tale dichiarazione sia direttamente all’INPS o al CAF CISL o, se in possesso del PIN, direttamente nel sito INPS. ATTENZIONE!! Nel caso il cui il pensionato o il titolare della prestazione non provvedesse tempestivamente a tale obbligo, l’anno successivo a quello in cui la dichiarazione deve essere resa, l’INPS procede alla sospensione della prestazione legata al reddito. Poi, se entro 60 gg. dalla sospensione non si provvedesse ad inviare la comunicazione, la prestazione viene revocata con il recupero di tutte le somme corrisposte nell’anno in cui la dichiarazione non è stata resa. Coloro che normalmente effettuavano il RED e nel 2015 non hanno compilato il RED per i redditi 2014, devono entro il 26 aprile effettuare la dichiarazione - pena la sospensione della prestazione. Per i redditi 2015 il RED può essere effettuato entro febbraio 2017. L’IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE I dati epidemiologici indicano che rapidità e miglioramento nella diagnosi consentono di impostare terapie più efficaci, favorendo le guarigioni e riducendo la mortalità. Per questo i controlli ginecologici e senologici sono indicati già a partire dall’età giovanile e vanno effettuati con regolarità. Il Centro offre alle donne un servizio di monitoraggio e controllo periodico, sia ginecologico sia senologico, con visita e controlli strumentali, nell’ottica della prevenzione e della diagnosi precoce. Gli iscritti e i loro familiari possono usufruire delle prestazioni erogate da CSBP, ad un prezzo scontato del 20%. CENTRO SENOLOGICO BORGO PALAZZO Via Borgo Palazzo, 43 - Bergamo (vicino a piazza Sant’Anna) Il Centro Senologico Borgo Palazzo è una struttura dedicata alla prevenzione ed alla cura delle patologie femminili. Per prenotazioni: 035 224128 Per informazioni: 035 324263 [email protected] www.csbp.it 27 8 MARZO 2016: Dedicato agli incontri su prevenzione e contro la violenza Incontro VIDEA a Pradalunga 10 MARZO 2016: CAMMINATA IN ROSA ALTO SEBINO: COSTA VOLPINO-ROGNO NELL’AMBITO DELLE INIZIATIVE PER LA GIORNATA DELLA DONNA Organizzata da Cisl e FNP-Cisl Bergamo a sostegno dell’Associazione ANDOS (Donne operate al seno) dell’Alto Sebino e della Vallecamonica Incontro pensionati Seriate IMG - Incontro con centro senologia ad Albino 28 Convenzioni Cisl Bergamo: tra i vantaggi di essere tesserati GARANZIA GRATUITA INFORTUNI YDOLGDÀQRDOGLFHPEUHRUHVXLQWXWWRLOPRQG2 PER TUTTI GLI ISCRITTI BREVE DEGENZA (XURDSDUWLUHGDOJLRUQRGHO ULFRYHURSHUXQPDVVLPRGLJLRUQL LUNGA DEGENZA (XURDSDUWLUHDSDUWLUH GDODOJLRUQRGHOULFRYHUR 3(5,3(16,21$7, BREVE DEGENZA (XURDSDUWLUHGDOJLRUQRGHO ULFRYHURSHUXQPDVVLPRGLJLRUQL LUNGA DEGENZA (XURDSDUWLUHDSDUWLUH GDODOJLRUQRGHOULFRYHUR X Altri 15 Euro aggiuntivi nella diaria nel caso in cui - durante il ricovero - fosse sospeso il riconoscimento della indennità di accompagnamento; Y Acquisto e noleggio di ausili ortopedici: per le spese sostenute nei 90 giorni successivi alle dimissioni GDOO¶,VWLWXWRGLFXUD¾QRDOGHOOHVSHVHGRFXPHQWDWHFRQLOPDVVLPRGL(XURSHUFLDVFXQHYHQWR Z Estensione della copertura alle “terapie di riabilitazione” e/o “alle terapie di sostegno” anche se effettuate in strutture di lungo-degenza o di day hospital, con un limite di indennizzo di 4 giorni complessivi, per assicurato, ogni anno. In caso di sinistro telefonare al numero 800117973 29 30 FEBBRAIO ELENCO DOCUMENTI Newsletter 730 e UNICO DATI DEL CONTRIBUENTE Figli FTessera Cisl (per poter usufruire delle tariffe ridotte è necessario F Tasse scolastiche e universitarie per tutti gli ordini e gradi dalla esibirla in fase di erogazione del servizio) F Fotocopia codice fiscale del contribuente, del coniuge e dei familiari a carico, anche per i familiari di extracomunitari F Dichiarazione dei redditi dell'anno precedente (730 o Unico), compresa la Certificazione Unica, eventuali deleghe di versamento FModello F24 FDati del datore di lavoro che effettuerà il conguaglio a Luglio FFotocopia documento del dichiarante/richiedente scuola materna alle spese universitarie F Ricevute o quietanze di versamento di contributi per iscrizione ragazzi ad attività sportive dilettantistiche (palestra, piscina...) FContratti di locazione pagati per studenti universitari fuori sede o convitti F Rette pagate per l'asilo nido e scuole di infanzie (private o pubbliche) Ex coniuge FAssegni periodici versati o percepiti dall'ex coniuge FSentenza di separazione FCodice fiscale dell'ex coniuge REDDITI DI LAVORO DIPENDENTE/PENSIONE E ASSIMILATI FCertificazione Unica FCertificato delle pensioni estere FAssegni periodici percepiti dal coniuge, Assicurazione e previdenza: FContratto stipulato e quietanza di versamento assicurazione vita in base a sentenza di separazione o divorzio FAttestazione del datore di lavoro, delle somme corrisposte a COLF o BADANTI o infortuni rischio di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana FContributi versati per assicurazione obbligatoria INAIL contro gli infortuni domestici (assicurazione casalinghe) F Ricevute versamento contributi previdenziali obbligatori o facoltativi FQuietanza di versamento a Fondi di previdenza complementare ALTRI REDDITI FCorrispettivi per lottizzazione terreni o cessione di immobili avvenuti negli ultimi 5 anni FRedditi diversi percepiti dagli eredi Spese mediche FParcelle per visite mediche generiche o specialistiche FScontrini della farmacia TERRENI E FABBRICATI FVisura catastale FAtti o contratti di compravendita, donazione, (tickets, farmaci da banco, medicinali, omeopatia) FSpese odontoiatriche o oculistiche (occhiali, lenti a contatto e liquidi) F Documentazione attestante la marcatura CE per i dispositivi medici (inclusi occhiali da vista) FTickets ospedalieri/sanitari o per esami di laboratorio FRicevute per interventi chirurgici, degenze e ricoveri FRicevute per acquisto protesi sanitarie FRicevute per spese sanitarie sostenute all'estero FSpese sanitarie per portatori di handicap (mezzi necessari all’accompagnamento, deambulazione, sollevamento o sussidi informatici) FSpese per veicoli per i portatori di handicap (autoveicoli o motoveicoli) FDocumentazione comprovante il costo per la badante FSpese veterinarie divisione, successione FContratti di locazione Legge 431/98 FCanone da immobili affittati FCopia bollettini/F24 di versamento Tasi/IMU pagati nel 2015 (con il relativo calcolo, se disponibile) Per chi ha scelto la cedolare Secca: Fricevuta della raccomandata inviata all’inquilino, copia del contratto, eventuale F24, modello SIRIA, Modello 69 ELENCO SPESE DETRAIBILI O DEDUCIBILI Casa FContratto di locazione, per le persone che vivono in affitto FQuietanza di versamento degli interessi per mutui casa, atto di acquisto, atto di mutuo FFatture pagate al notaio per l'atto di acquisto e la stipula del mutuo stesso FFattura pagata ad agenzie immobiliari per l’acquisto della prima casa F Tutta la documentazione per la detrazione per le ristrutturazioni edilizie: fatture, bonifici, concessioni edilizie, DIA, comunicazione al Centro Operativo di Pescara, ricevuta della raccomandata per i lavori effettuati fino al 31 Dicembre 2010 F Tutta la documentazione per spese di risparmio energetico, fatture, bonifici e la ricevuta dell’invio della documentazione all’ENEA F Bonus mobili: documentazione che attesti l’avvio delle opere di ristrutturazione, fatture relative alle spese sostenute per l’arredo con la specificazione della natura, qualità e quantità dei beni e servizi acquisiti. Le spese sostenute devono essere state effettuate tra il 6 giugno 2013 e il 31 dicembre 2015. FRicevute dei bonifici bancari o postali relativi al pagamento delle fatture, ricevute di avvenuta transazione per i pagamenti mediante carte di credito o di debito, documentazione di addebito sul conto corrente. 5 Altro FErogazioni liberali (Onlus, Ong, Istituzioni religiose, FPartiti politici ed Istituti scolastici etc.) FRicevute versamenti contributivi all'INPS per lavoratori domestici FSpese per l'acquisto di cani guida FTasse consortili FSpese funebri PER N OI NON SEI SO LO UN NUMERO 31 SCADENZIARIO 2016 DICHIARAZIONE DEI REDDITI 730/2016 Prenota il tuo appuntamento al Numero Verde del CAF: 800800730 Il Mod. CUD relativo ai redditi da pensione del 2015 sarà stampato dal CAF, al momento della compilazione della dichiarazione. Potete anche rivolgervi alle nostre sedi FNP o direttamente nel sito www.inps.it tramite PIN. 1 giugno 16 giugno Invio modd. ICCRIC-ICLAV-DETRACCAS/PS; 16 dicembre Saldo IMU 2016. 30 dicembre Termine ultimo per presentare dichiarazione dei redditi 2016 - UNICO TARDIVO. Pagamento I° rata IMU 2016; Pagamento imposte derivanti da modello Unico 2016 - saldo Irpef e addizionali, I° acconto Irpef se dovuto - saldo e I° acconto cedolare secca (qualora esercitata l’opzione secondo le procedure previste). 7 luglio Scadenza presentazione modello 730 al CAF. 1 agosto Trasmissione telematica modello 770 per sostituti d’imposta e amministratori di condominio. 31 gennaio 2017 Presentazione al Comune di richiesta la domanda per l’Assegno famigliare per i nuclei con almeno tre figli minori relativo all’anno 2016. L’assegno è esteso ai cittadini extracomunitari residenti purchè i minori risiedano in Italia. Entro 6 mesi dal parto Presentazione al Comune di residenza della domanda di Assegno di Maternità per le madri che non percepiscono l’indennità di maternità da parte dell’INPS (per le mamme residenti extarcomunitarie è necessario possedere la carta di soggiorno o la ricevuta di richiesta della stessa). All’acquisizione del diritto Richiesta social card per pensionati con più di 65 anni e minori di anni 3; Richiesta Bonus Energia e Bonus Gas per il 2016. Nel mese della scadenza Rinnovo Bonus Energia Elettrica e Bonus Gas (verificare comunicazione inviata da SGATE). 30 settembre Presentazione telematica modello Unico 2016 al CAF; Termine per richiedere al datore o Ente Pensionistico di lavoro riduzione acconto di novembre in seguito a 730/2016. 25 ottobre Presentazione 730 integrativo al CAF per maggior credito. 30 novembre Scadenza pagamento secondo o unico acconto Irpef da Unico 2016 se dovuto; Scadenza pagamento secondo o unico acconto per opzione cedolare secca su immobili locati. Redazione a cura della Segreteria Territoriale FNP: Michele Bettoni, Mina Busi, Onesto Recanati Tel. 035 324260 - [email protected] www.fnp.bergamo.altervista.org